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Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale

4 May 2014

 

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Topolino è un cartone, invece Superman esiste davvero”. Uno dei ragazzini nel film “Stand by me”

Sì alle cellule per Sofia, ma che non siano quelle della Stamina, ma staminali di laboratori autorizzati”. Un giudice. [1].

Può sembrare un’insolente presunzione nei confronti della natura, il pretendere di sapere ciò che essa può fare e ciò che essa non può fare. Quanto meno, c’è il rischio di essere brutalmente smentiti, prima o poi, dai fatti. Ma le forme dei viventi non si fanno e non si disfano a capriccio. (…) Ecco dunque dove possiamo rivolgere la nostra attenzione, nell’indagine sui confini tra le forme possibili e le forme impossibili: a quelle leggi, o regole, della cui esistenza cominciamo a sospettare quando le nostre attese vengono così clamorosamente smentite.” A. Minelli. [2]. ccc

1. Bait and switch

L’11 aprile 2014, al Circolo della Stampa di Milano, ho assistito alla presentazione del libro dell’on. Paola Binetti e della giornalista Francesca Lozito “Il caso Stamina e la prova dei fatti”, Magi, 2014. E’ il secondo libro che critica Stamina, dopo quello di Corbellini et al. [3]. A presentazione finita mi sono diretto verso Piazza Duomo, riflettendo sulla presentazione; e su come mentre io aspettavo, per commentare per esteso gli sviluppi del caso Stamina [4], che Guariniello concludesse finalmente la sua indagine, le forze che hanno favorito Stamina fossero già passate alla “fase 2”. Pensavo al parallelismo fatto durante la presentazione del libro da Francesca Pasinelli, direttore generale di Telethon, tra la sua associazione e Stamina, in merito alla leucodistrofia metacromatica; e su come tale parallelismo andrebbe svolto in termini diversi, portando a conclusioni molto diverse, del genere di quelle esposte qui, non lusinghiere per Telethon. Sulla strada che congiunge Piazza S. Babila a Piazza Duomo ho trovato, circondato da un capannello di curiosi, una specie di santone che, apparentemente in violazione delle leggi della fisica e dei parametri della fisiologia, da seduto ne sorreggeva senza sforzo con un braccio solo un altro, che stava appollaiato, assorto ma comodo, su un cuscino che poggiava su pallone da calcio; che poggiava sul tronco di bambù retto con nonchalance dal primo santone (v. foto). Lo spettacolo mi ha riportato dai pensieri sulla varietà degli alleli del gene che codifica per l’arilsolfatasi A, l’enzima che è carente nella leucodistrofia metacromatica, al tema di base, la facilità con la quale abili illusionisti possono mostrarci come vere cose impossibili.

Cosa intendo per “fase 2”? Per me Stamina è la componente bait di una frode istituzionale di tipo bait and switch. Per “istituzionale” intendo che è stata condotta con i mezzi e la gestione delle istituzioni dello Stato; anche se, come spesso è accaduto nei cosiddetti delitti di Stato, per conto di interessi esterni allo Stato; probabilmente con una cabina di regia “remota” alla quale lo Stato ha solo obbedito. E’ istituzionale anche perché contribuisce a far divenire una determinata entità, le cure con staminali, un’istituzione sociale, una presenza culturale che viene percepita dal pubblico come una componente naturale e necessaria del panorama sociale.

Quel genere di frodi che nei paesi anglosassoni sono note al pubblico e a magistrati e avvocati come frodi bait and switch, “esca e  scambio”, consistono nell’attirare il pubblico con un’offerta allettante, per poi deviare l’interesse così creato verso un altro prodotto, che era quello che dall’inizio si voleva smerciare. La forma più semplice è quella degli “articoli civetta” con i quali si attirano i clienti per poi vendere loro prodotti più costosi. Stamina è stata l’esca che è servita a creare e sollevare speranze e aspettative sulle staminali. Ora, dopo averle dato il via libera e averla pubblicizzata, si passa alla fase 2, lo switch, lo scambio. Nel quale la domanda così indotta viene deviata verso i prodotti primari, le staminali ufficiali. Che sono un’altra frode, ma a favore del grande business internazionale. Nella fase 1 Stamina ha fatto da esca, ed è stata lanciata e favorita. Ha creato un potenziale mercato. Ora nella fase 2 Stamina serve, come avevo  previsto [5], da falso standard, per fare apparire le staminali ufficiali come la risposta corretta e credibile alla domanda di cure con staminali che è stata suscitata da Stamina stessa. Comincia quindi la sua damnatio, che sarà probabilmente parziale, e più che altro verbale, con tanto fumo e poco arrosto, perché tra compari si finge di litigare e di picchiarsi ma non ci si fa male davvero.

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2. La terza campana

Questo è uno dei tanti casi dove il trucco sta principalmente nel convincere il pubblico a considerare solo l’alternativa presentata, solo le due campane. Ma, soprattutto su questioni politiche, se due litigano chiassosamente, oltre che considerare come sono distribuiti tra di loro torti e ragioni bisognerebbe considerare se i due non siano d’accordo, e se non si tratti di una manfrina che hanno concordato per convincere gli astanti. Un esempio di tale callidissimo stratagemma, che ad alcuni sembrerebbe così inusitato e diabolico da bollarlo come concepibile solo da una mente ottenebrata dai fumi del “complottismo”, è ne “I soliti ignoti” di Monicelli, dove Ferribbotte e Salvatori importunano per strada la servetta; poi Gassman “Peppe er pantera” interviene a difenderla in modo da conquistarsene la fiducia, mettendo in fuga i pappagalli a sganassoni. Le false dispute instaurano falsi dilemmi. E più sono teatrali meglio ci riescono. I falsi duelli, v. Forza Italia e il PD, sono inscenati di continuo, e l’accettarli come veri, scegliendo per l’ennesima volta di parteggiare per l’uno o l’altro dei due contendenti, tacciando di “complottismo” chi avanza dubbi di combine, non depone a favore della vigoria intellettuale del pubblico.

In medicina il falso dilemma, il falso duello tra terapie dilettantesche e terapie scientifiche è particolarmente convincente. Cosa è saggio scegliere come terapia per dimagrire, tra lo “scioglipancia” di Vanna Marchi e le indicazioni dietetiche provenienti dalla ricerca medica ufficiale? Non c’è dubbio che quella di Vanna Marchi sia una truffa.  E, rispetto a Vanna Marchi, la dietologia basata sulla ricerca medica ufficiale sembra rock-solid. Ma è una fallacia logica e cognitiva inferire che la dietologia “scientifica” sia seria in base alla sua comparazione con una truffa. Dare fiducia alle indicazioni della dietetica ufficiale basandosi su questo confronto non è realmente saggio, perché trascura la terza campana: in questo caso, i vizi della ricerca dietetica ufficiale. Di recente un editoriale sulla implausibilità dei risultati di tale ricerca [6] ha portato a una discussione tra medici sulla prevalenza di rubbish, cioè di spazzatura, nella ricerca scientifica ufficiale sulle diete [7].

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3. La terza campana sulle staminali. Onnipotenza e impossibilità

Il frastuono su Stamina copre ancora di più il silenzio della terza campana sulle staminali, cioè la critica razionale e scientifica alla teoria che la scienza ufficiale presenta al pubblico con la complicità dei media. Ne presento qui un assaggio.

La teoria che le cellule staminali possano essere usate a fini terapeutici per ricostituire parti di organi parenchimatosi, es. cuore, fegato, rene, sistema nervoso centrale, etc., viene presentata al pubblico dalla scienza (v. es. Nature [8]) in una versione semplificata ed edulcorata che sta alla realtà come una favola a lieto fine per bambini sta alla vita, tacendo dei formidabili ostacoli che la impediscono. Analogamente, per capirsi, al concetto di xenotrapianto, di sostituzione degli organi umani danneggiati con quelli di animali, che è elementare e intuitivo, prescientifico; ma che, la scienza ci dice, è impedito da barriere di compatibilità immunologica. La natura consente alcune varianti morfologiche, ma ne proibisce altre. Così che esistono varianti “legali” e varianti “inesistenti”; la natura può consentire varianti radicali del Bauplan, del “progetto”; e impedire modifiche che ci paiono minime, così che il loro perseguimento porterebbe a danni e deficit gravi e letali. E’ legale che nascano vitelli – o bambini – a due teste, o, tramite interventi di laboratorio, insetti con in testa un paio di zampe al posto delle antenne; ma è inesistente, è impossibile, una scolopendra con un numero pari di zampe; 22 paia anziché 21 [2].

Con le staminali, il pubblico crede che si stia parlando di una possibile terapia, mentre si tratta di un’ipotesi di ricerca di base, estremamente azzardata, per quanto non scartabile a priori ed esaltante per il ricercatore. Un’ipotesi però modificata e distorta per farla sembrare molto più realizzabile di quanto non sia. Non c’è una vera e propria teoria scientifica di come si possa ottenere a fini terapeutici un fenomeno che è di tipo fisiologico durante lo sviluppo, ma che nella vita post-uterina non avviene nei termini desiderati, che sono anzi fisiologicamente impediti da meccanismi specifici. La teoria ufficiale, amplificata dalla disputa su Stamina, è una “just so story”. Una teoria puerile, rispetto alla ancora inestricabile complessità dei fenomeni biologici ad essa sottesi; e probabilmente volutamente puerile, dovendo essere venduta al grande pubblico; un esempio di teoria scientifica ufficiale marketing-oriented.

La teoria ufficiale delle staminali permette di fare credere che sia possibile riuscire a trattare la materia vivente come la creta con la quale Dio plasmò l’Uomo secondo il Genesi. Le conoscenze scientifiche disponibili mostrano che invece vi è una situazione concettualmente analoga a quella dei quanta per la struttura atomica: solo alcune configurazioni sono possibili. Solo alcuni tragitti di sviluppo sono consentiti, e solo in alcuni periodi della vita dell’organismo. Invece di supporre l’onnipotenza, occorrerebbe prendere atto del carattere discontinuo, discreto, dei percorsi e degli esiti dei processi di crescita tissutale. Per la teoria ufficiale invece, non esiste l’impossibile. Questo può andare bene come motto per gli alpini, ma è falso nella rigenerazione dei tessuti. Quelle delle staminali del midollo osseo, e dei pochi altri distretti dove si sono ottenuti alcuni risultati reali, cute e cornea, non sono induzioni in situ di rigenerazione ma, sul piano biologico, trapianti (ciò è irrilevante sul piano della normativa e delle leggi, nazionali o UE), a volte preceduti da una fase di amplificazione in laboratorio, di cellule che già fisiologicamente esplicano efficaci funzioni staminali nell’adulto, in tessuti non rigidamente strutturati o a struttura semplice. Non autorizzano estrapolazioni sulla fattibilità per altri distretti a dinamica cellulare diversa e ad anatomia microscopica complessa. Lo studio scientifico di eventuali applicazioni mediche delle staminali su organi parenchimatosi dovrebbe essere centrato meno sulla semplice mimesi di ciò che avviene nelle fasi di sviluppo dell’organismo, e più sui limiti che oggi vengono taciuti, sui vincoli biologici, che impediscono tali fenomeni nell’adulto; sul loro studio, su come tentare di superarli, su come trovare l’eccezione consentita. Dovrebbe basarsi sulla consapevolezza dell’improbabilità dell’impresa; non su una hubris che vorrebbe essere prometeica e poi deve appoggiarsi a “Le Iene” di Berlusconi.

I vincoli di biologia dello sviluppo (v. l’aureo libro di Minelli [2]), di omeostasi tissutale, e anatomici, che dovrebbero obbligatoriamente essere discussi e studiati come il nucleo centrale dell’ipotesi e del programma di ricerca [9] sono tralasciati dagli addetti ai lavori, e non sono resi noti al pubblico. Al contrario, alle staminali, cellule che producono altre cellule, vengono attribuite proprietà che non hanno: quelle relative all’organizzazione e regolazione della crescita e del differenziamento, che invece sono proprietà “di rete”, distribuite anche ad altre cellule e a fattori umorali. Il tema della complessità dei sistemi biologici, dell’auto-organizzazione e delle proprietà emergenti, che dovrebbe essere ineludibile dato l’oggetto di studio, spicca per la sua assenza; complice anche l’interesse ideologico a ignorare in biomedicina tali temi, che rendono più difficile l’ideazione di ipotesi terapeutiche, per limitarsi a un meccanicismo e riduzionismo estremi, che invece si confanno alle necessità commerciali. ”La modulazione degli elettroliti nel corpo è regolata non dalla ma attraverso la ghiandola surrenale”  fa osservare ai giovani scienziati Medawar [10]; analogamente, i tessuti e gli organi non sono prodotti dalle cellule staminali ma sono ottenuti attraverso le cellule staminali. Sembra che gli scienziati senior abbiano scordato questi canoni elementari. Le staminali partecipano; le capacità di organizzazione e regolazione della crescita e del differenziamento non risiedono esclusivamente nelle staminali, e non sono loro proprietà intrinseche e immutabili, ma dipendono strettamente dal milieu e dalla cronologia; dallo stato fisiologico di crescita e di differenziamento del tessuto. Questa regolazione è presente anche nei tessuti dell’adulto, dove blocca la libera crescita, pena il cancro. Implicite nella corrente concezione delle proprietà delle cellule staminali terapeutiche sono alcune delle caratteristiche che formano l’insieme distintivo delle cellule tumorali: una autosufficienza nei fattori di crescita, la cooperazione con le cellule non-proliferanti, l’insensibilità ai fattori di anti-crescita normalmente presenti nei tessuti  [11].

I fenomeni della morfogenesi sono affascinanti, per quanto intimidiscano per la loro complessità, ben diversa dagli schemetti “for dummies” propinati al pubblico; ma non c’è nulla di particolarmente “magico”, o anche solo di particolarmente importante, nelle staminali. Le staminali sono solo dei componenti di un sistema integrato; sistema dal quale emergono effetti meravigliosi. Sarebbe come, per intendersi, attribuire la cupola del Brunelleschi a chi posava i mattoni e impastava la malta. Ma qui non c’è nessun architetto né muratore: la focalizzazione sulle staminali è un esempio del panglossismo [12] e del determinismo che caratterizzano una ricerca biomedica al servizio del profitto, che deve produrre oggetti ben identificabili, che possono essere oggetto di brevetto e possono essere confezionati e venduti. Un riduzionismo biologico che ripete l’ideologia già vista, fallimentare sul piano terapeutico, e ora in corso di revisione, del determinismo genetico, che assegna al gene un ruolo onnipotente, e promette di ottenere grandi risultati agendo sui meccanismi fittizi che così può disegnare. Un riduzionismo che si accorda e si compenetra con la cultura liberista corrente [13].

Non si impara dalla storia, la storia recente, e si è quindi condannati a ripeterla. Lo hype (uno di quei termini della lingua dei colonizzatori che conviene imparare) sulle staminali ufficiali ripropone in una nuova variante la distorsione ideologica e l’inganno attuati con le mirabolanti promesse sulla terapie geniche. “Per 20 anni i genetisti hanno fatto un sacco di promesse sui risultati che avrebbero potuto ottenere. Pochi sono stati raggiunti e alcuni non lo saranno mai. E’ stato detto che le 4 lettere del codice genetico sono H, Y, P e E, e coloro che forniscono assistenza medica dovrebbero capire che il business della biologia molecolare è abile nel propagandare la sua merce non meno di qualsiasi altro business” ha scritto nel 2000 un genetista in un rapporto, che il tempo non ha smentito, rivolto a “policymakers” della sanità [14]. Ma quando si tratta di promesse fiabesche sulla medicina, come i bambini per le fiabe il pubblico, la classe dirigente e gli intellettuali scientifici non si saziano di sentirne di vecchie e di nuove.

Un recente precedente della versione “pulp” delle staminali, cioè di Stamina, è la “clonazione raeliana”, una teoria che comprendeva astronavi aliene, e che appare avere dato credibilità per contrasto alle affermazioni ufficiali sulla clonazione, mentre impazzava la “pecora Dolly”. Affermazioni ufficiali su risultati sperimentali della ricerca “seria” – anche di premi Nobel –  che, alla luce dell’analisi di competenti genetisti, appare improbabile siano stati davvero ottenuti [15]. Terze campane che sono rimaste lettera morta. I raeliani per la clonazione, e Stamina per le staminali, sono intervenuti come buffoni di corte che stabilizzano distraendo. Distraendo da quello che avrebbe dovuto essere il punto numero uno, la fattibilità tecnica. E’ interessante che in entrambi i casi la questione pregiudiziale della fattibilità sia stata aggirata e offuscata, prima che dalla farsa dei raeliani e di Vannoni, da un’accanita discussione sui risvolti bioetici delle due promesse, con alte grida di non-eticità; discussione che in entrambi i casi ha portato gli spettatori a dare per acquisita la fattibilità (v. infra).

L’avere elevato le cellule staminali a “master cells” [16] o “mattoni magici” [17] è anche un caso di quelli che chiamo “aristotelismo scientista” e “aracnismo”, che sconfinano nell’animismo e quindi nel magico [18]. Per “staminali” oggi si intende “cellule che possono riparare i tessuti di organi parenchimatosi a fini terapeutici”; un’entità ipotetica, e fino a prova contraria dell’ipotetico dell’irrealtà. Si intende, con un antropomorfismo, una “cellula-muratore”, così come nell’antropomorfismo sul sistema immunitario ci sono le “cellule-soldato” che ci difendono. Le cellule sarebbero come individui, con un identità ben definita, e le staminali sarebbero una specie cellulare speciale, individui speciali; starebbero alle altre cellule come gli elfi alle persone comuni. Il biochimico De Luca si vanta di insegnare agli studenti che la cellula staminale – una cellula “semplice”, poco differenziata, primitiva – “è una Ferrari”, e come una Ferrari che esce dal box correrà ovunque [19]. Verrebbe da rispondere che le staminali, o meglio i processi dei quali nella rappresentazione abusiva ufficiale le staminali sono portatrici, non vanno ovunque, non corrono sull’acqua e non scalano le vette per poi ridiscendere dall’altra parte, come si promette; sono mezzi che possono muoversi solo sulla rete stradale, che percorrono obbedendo al guidatore e nel rispetto dei segnali e delle regole del codice della strada, fino a quando, nell’adulto, vengono fermate oppure vengono fatte immettere in un circuito e lì fatte girare.

Le cifre che compongono i numeri telefonici sono “potenti” e a potenza decrescente. Quando si solleva la cornetta si possono chiamare centinaia di milioni di utenti. A mano a mano che si immettono le cifre, questa potenza diminuisce, fino a ridursi a 0 dopo l’ultima cifra. Quella delle cifre dei numeri telefonici è una potenza posizionale. Non è una potenza intrinseca: non è che se si ripete la prima cifra in fondo al numero si torna ad avere la scelta che si aveva con quella cifra. Invece, in una specie di elenco dei personaggi, di mitologia, le staminali sarebbero dei minuscoli demiurghi di varia “potenza”: “totipotenti”, “pluripotenti”, “multipotenti”, “unipotenti”; che bisogna solo convincere a esercitare per noi i loro poteri; scambiando, con un legerdemain semantico, il potenziale aristotelico, l’uovo che è in potenza gallina, con il potere demiurgico di fare di una gallina una supergallina, dagli organi sempre rinnovabili. Ciò è in accordo con l’attuale tendenza della medicina di offrire all’individuo il potere di abbattere le frontiere biologiche entro le quali siamo confinati; di superare la nostra impotenza. Promessa che non può essere mantenuta ma può essere proficuamente commercializzata. In generale, le staminali che appaiono produrre tessuti e organi mostrano questa capacità in quanto determinate dall’ambiente interno e dalla fase biologica, dal luogo e dal tempo, non per una loro caratteristica intrinseca forte. Non hanno i poteri autonomi che questa specie di vitalismo hi-tech attribuisce loro, e che ne farebbero cellule eccezionali. Anche nel loro caso “l’esistenza precede l’essenza”. Come per qualsiasi altro tipo cellulare, vale per la definizione delle staminali, sulla loro natura ed identità, il detto di Ortega Y Gasset “io sono io più la mia circostanza, e se non salvo questa non mi salvo nemmeno io”.

Invece di ricorrere alla costruzione di uno standard negativo con questo sconcio baccano sulla pelle dei bambini malati, la patente scientifica le staminali terapeutiche avrebbero potuto ottenerla splendendo di luce propria, mostrando i risultati sperimentali palpabili, anatomici, che promettono; le ricerche mostrano invece risultati che sono oltre che modesti e dubbi, indiretti e ambigui: vale anche per loro l’osservazione di Zola su Lourdes, “Vedo stampelle ma non protesi” [4]. La biologia dello sviluppo e del differenziamento, mentre è sottoposta a vincoli, ha allo stesso tempo una notevole fluidità combinatoria. Come mostra anche la teratologia, consente un grande numero di varianti non fisiologiche; alcune delle quali possono essere usate per simulare la rigenerazione promessa. E’ dall’Ottocento che l’embriologia sperimentale mostra fenomeni mirabili, sorprendenti. E non è difficile fare esprimere in laboratorio ad alcuni tipi cellulari alcuni dei caratteri di altri tipi, o ottenere da alcuni tessuti altre forme con alcune delle caratteristiche di tessuti diversi da quelli di origine; ciò avviene anche in quel caos cellulare che è il cancro. Anche il cancro, che parassita l’organismo e alla fine uccide l’ospite e con esso sé stesso, ha una sua legalità sul piano delle crescita dei tessuti. Non tutto ciò che è possibile “plasmare” è di valore terapeutico; tra le varianti che possono avere luogo, quelle di valore terapeutico corrispondono a un minuscolo, ipotetico, sottogruppo (fig.). Non si dovrebbe quindi dichiarare automaticamente che tali effetti hanno un potenziale terapeutico, giocando sull’equivoco antropomorfo delle cellule come individui. Invece queste dimostrazioni, questi esercizi, vengono poi spacciati, con la complicità dei media, come ricostruzione in laboratorio di organi e tessuti. Si batte tanto sul “rigore”, limitandosi in realtà a quello sulle GMP, sulle ricette di preparazione, un aspetto necessario ma secondario rispetto al problema, mentre si trascura di stabilire standard interpretativi degli esperimenti, come fu fatto nel 1890 (e ancora prima) tramite i postulati di Koch per l’identificazione degli agenti eziologici delle malattie infettive. Il postulato in vigore è “tutto fa brodo”, in nome della “speranza”; in realtà, del business. Vannoni ha portato alle estreme conseguenze queste gravi omissioni e storture. La Binetti, portavoce dei preti, che la sanno lunga e vogliono far presente ai soci coi quali partecipano a determinate imprese che se aderiscono non è perché sono fessi, ha commentato che, lungi dall’accettare Stamina, “avremmo addirittura bisogno di maggior rigore scientifico” sulle staminali ufficiali.

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Fig. Diagramma di Venn e diagramma ad albero che mostrano il sottogruppo ipotetico dei fenomeni di rigenerazione a valore terapeutico (?T) e le entità, reali o immaginarie, che possono essere confuse o fatte passare per esso. Il rettangolo rappresenta l’insieme C dei fenomeni di rigenerazione concepibili mentalmente. E’ diviso in due gruppi principali: Legali (L) e Impossibili (I). Ti: terapeutici ma impossibili. Int: impossibili non terapeutici. Ld: legali ma dannosi. Ln: Legali non dannosi. Lnt: legali e non dannosi ma terapeuticamente inefficaci.

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Sarebbe quindi intellettualmente onesto, ed eticamente doveroso trattandosi di medicina, distinguere per i risultati degli esperimenti sulle staminali tra effetti di livello biologico, reali e comuni, ma non applicabili sul piano pratico, ed effetti di livello terapeutico, ipotetici e improbabili (fig.). E stabilire standard per discernere tra i due tipi di risultato sperimentale. Con una metafora, giocare con la variabilità di sistemi combinatori quali sono i meccanismi dello sviluppo e del differenziamento è come giocare al Totocalcio per un singolo giocatore. Gli effetti di livello terapeutico equivalgono a vincere, pronosticando correttamente 13 o 14 esiti. L’ottenere effetti di livello biologico è come fare 7 o 8: non è difficile, e sembra un risultato col suo peso, un passo avanti che porta non molto lontano dalla meta vincente; ma in realtà è dovuto in larga parte alla natura del sistema in esame e a leggi statistiche, e non autorizza a dire che il giocatore è a pochi passi dall’ottenere il jackpot. Anche se così sembra, tanto che questi “risultati promettenti” spingono a continuare a giocare e a predire che la vittoria arriverà.

“Staminali” è ormai un termine deviato, frutto di una scienza deviata. Non si riferisce, nel dibattito corrente, alle corrispondenti entità biologiche, “pezzi” tra i tanti del “meccanismo” di un orologio liquido emerso dal caso; ma a entità biologiche fantastiche, chimere immaginarie ottenute dall’uomo mediante un collage di parti reali. Aggiunge un’altra pagina, moderna, all’antico atlante che contiene anche l’ippogrifo, l’equino che vola. Vannoni ha ottenuto credito usando senza mezze misure, con le esagerazioni iperboliche dell’imbonitore anziché col contagocce dello scienziato prezzolato, tale deviazione, che ha trovato già pronta, non ha creato. Si è impossessato, si è lasciato che si impossessasse, di un Campo dei Miracoli non suo, e del raccolto in zecchini. Ma lo restituirà ai legittimi truffatori più fertile di come lo abbia trovato.

Si vede come, prima di testare l’efficacia terapeutica delle staminali sugli umani, andrebbe dimostrata su animali la possibilità di ottenere nella realtà gli effetti terapeutici postulati (non una loro simulazione tramite effetti biologici, come si è detto). Prima di applicarla su umani e prima di prospettarla al pubblico come terapia andrebbe provata su animali la fattibilità biologica: la possibilità, che per principio non si può scartare, ma che contrasta con quanto è già noto e viene taciuto, che i semplici effetti terapeutici predetti e desiderati (non un loro simulacro sul quale gridare al miracolo) si verifichino [4]; senza un eccesso di effetti negativi. Se si volesse tagliare la testa al toro, bisognerebbe tagliare la coda al gatto; e vedere se ricresce con le staminali.

Questi temi potrebbero e dovrebbero essere sviluppati per decine di pagine, per ricondurre l’ipotesi staminali dal ruolo che usurpa di “speranza”, dal ruolo di speranza come prodotto da inscatolare, prezzare e immettere sul mercato, a quello che dovrebbe esserle proprio: di ipotesi scientifica speranzosa, ma lontana da applicazioni pratiche, da sviluppare in silenzio nelle sedi della ricerca scientifica, e coi suoi modi. Ma non è questo ciò che avviene.

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4. Fermate quel batacchio

Il pubblico, e anche a volte chi ha responsabilità sul caso Stamina, neppure sa che esiste una terza campana; la critica viene silenziata, a livello accademico e “operativo”. Occorre distinguere, come per la mafia e il terrorismo, tra il negativo e il proibito [20]. Il negativo, qui Stamina, viene presentato ed evidenziato, a tinte forti; perché deve recitare il ruolo del Cattivo nel copione. Così gli si permette di emergere e affermarsi, prima di contrastarlo. Il proibito invece è tabù; è fuori dalla trama della rappresentazione, e la danneggerebbe; viene pertanto represso. Si cerca di distruggerlo, o di incapsularlo facendolo apparire come marginale e deviante. Si spendono energie e risorse, e si commettono reati e azioni ignobili, per fare in modo che la propaganda, come Stamina, che gioca la parte di “dissidenza”, e le ricorrenti notizie di “successi” della ricerca ufficiale sulle staminali, occupino completamente l’orizzonte mediatico, sottraendo alla vista del pubblico la critica razionale al progetto delle staminali terapeutiche.

Le fonti accreditate che dovrebbero suonare la terza campana, es. gli specialisti di biologia dello sviluppo, stanno al contrario saltando sul carrozzone. Le promesse sulle staminali terapeutiche sono per molti specialisti non come avere azzeccato un sistema vincente al Totocalcio ma come un biglietto vincente della lotteria che è stato regalato: un’occasione insperata per passare da una posizione periferica (dignitosa) a una ribalta (sporca) che conferisce prestigio, denaro e potere. La British Society of Developmental Biology nel 2013 discuteva se cambiare il proprio nome in “British Society of Developmental and Stem Cell Biology”  [21].

Che io sappia, l’unico esperto che nel denunciare la frode di Stamina ha mosso alcune critiche parallele anche alle staminali ufficiali è stato il prof. Paolo Bianco [22]. Bianco, esperto di staminali mesenchimali, non muove critiche radicali alla teoria ufficiale sulle staminali terapeutiche, ma ammette che si sta esagerando. Nota che “accade che sulle più prestigiose riviste scientifiche del mondo si possano leggere editoriali che argomentano della capacità di cellule ossee di guarire o silenziare tutto ciò che è compreso tra l’autismo e l’incontinenza urinaria, passando per infarti e ictus, Parkinson e SLA. Naturalmente non è così”. Illustra come “alcuni ‘scienziati’ fanno esattamente ciò che Stamina fa senza osservare le regole”, a fini di lucro; così che “la battaglia di Stamina era la loro battaglia: liberarsi di lacci e lacciuoli regolatori, e aprire il mercato”. Per Bianco vi è una alleanza tra Stamina, una quota di mele marce della ricerca ufficiale e alcuni affaristi, contro un sistema sano. Probabilmente è il massimo che si può dire da una cattedra universitaria di medicina senza avere guai, e non volendo segare il ramo sul quale si è seduti.

Sulle staminali, che ormai non sono più primariamente un argomento scientifico, essendo state trasformate in un fenomeno sociale ed economico, la critica tecnica e politica all’ipotesi di base non ha cittadinanza; il suo posto è fuori dal consesso civile, come un’attività marginale e trascurabile, polemica, di bastian contrario, e che è lecito allontanare con attacchi ad hominem. Come per altre teorie biologiche di comodo sulle quali si istituiscono enormi mercati biomedici, tale critica da fonti accreditate avrebbe effetti poco salutari sulla carriera, o sulla sopravvivenza professionale, di chi la muovesse. Così ci si imbatte in dichiarazioni contorte dei biologi dello sviluppo sullo “ottimismo”, sulle “speranze”, mentre tra le righe si legge che sanno bene che il progetto finge di ignorare difficoltà che appaiono insormontabili.

La critica è una componente obbligata della ricerca; è “la madre della metodologia”, è stato scritto. Invece per “metodo scientifico” – che nella sua forma genuina è dato da un’impostazione mentale scientifica piuttosto che essere un decalogo di regole meccaniche [23] – gli zeloti delle staminali ufficiali intendono “liturgia davanti alla quale è sacrilego non tacere e inchinarsi”. In campo biomedico i teorici della “evidence based medicine”, considerando che “le affermazioni ingannevoli sui trattamenti sono frequenti”, richiedono che le affermazioni scientifiche debbano essere sottoposte a “sfide energiche e ripetute”: se resistono le si può considerare “abbastanza affidabili” [24]. Nella realtà avviene che l’evidenza che si vuole mostrare, anche se falsa, venga esaltata al parossismo e protetta, e che quella contraria sia censurata. Per poi dire con sussiego e condiscendenza che “l’evidenza scientifica mostra …”. Come per certi esiti elettorali, si tratta di una “evidenza scientifica” ottenuta con i brogli, la corruzione, e anche con i mazzieri di giolittinana memoria. Stamina, che farebbe ridere se non facesse piangere, prende anche il posto delle sfide autentiche. Per asserzioni come quelle sulle staminali vengono sguinzagliati sgherri di vario genere per proteggere il prodotto da critiche; i guastafeste vengono pugnalati nell’ombra mentre brillano i fuochi d’artificio di campagne come Stamina.

In Italia, dove tra gli articoli della Costituzione applicati all’incontrario c’è anche quello sulla libertà della scienza, le forze che occupano le istituzioni si occupano servizievoli anche di reprimere tali critiche tecniche. Si arriva a ricorrere a una costante pressione fatta di minacce, boicottaggi, ricatti, danneggiamenti “di avvertimento”, costruzione di “incidenti” incresciosi volti a mettere in cattiva luce la persona da zittire. I macchinari che dietro le quinte danno luogo a queste spettacolari campagne di disinformazione hanno aspetti inquietanti, che andrebbero messi in luce. Le campagne propagandistiche sono agite da forze abituate a imporre con la forza la loro volontà, che hanno dimestichezza nell’uso illegale ma protetto e impunito della violenza; che può traboccare, come mostra il caso Pantani [25]. Qui la violenza è stata in primis sui pazienti e le famiglie, usati senza scrupoli. Ma non solo. Posso testimoniare che ad es. i Carabinieri, che pubblicamente hanno sollevato il caso mettendo in luce le pecche di Stamina coi NAS, sottobanco, con strutture che ho soprannominato “nuclei pro sofisticazioni”, si occupano di evitare che la critica sia alle staminali qua staminali. Mediante la tecnica di “alternare la repressione con la provocazione ed il depistaggio” che è attribuita ai ROS [26]; (che non è escluso non si interessino anche di questa, tra le trame di potere che curano). I CC, coi loro cugini del Viminale, i delinquenti più appariscenti del caso Stamina li perseguono per finta, i responsabili principali li tengono in palma di mano, e a coloro che svelerebbero la frode rendono la vita impossibile. Alle campane terze viene impedito di suonare, e le si danneggia in modo che il loro suono sia comunque quello fioco e sgradevole, stralunato e inattendibile, di una campana fessa.

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5. Stamina come esca

La terza campana consentirebbe di inquadrare la disputa. Le staminali appaiono come la risposta ad un quesito. Non il quesito ”qual è la linea di ricerca scientifica migliore nell’interesse dei pazienti?”. Ma: “quale prodotto medico conviene che la ricerca sviluppi per massimizzare i profitti?”. I due quesiti non coincidono, ma divergono. Da un lato autentici balzi in avanti nel campo della cura  delle comuni patologie sono difficili, e legati a tempi lunghi che sono l’opposto dei tempi degli investitori. Dall’altro, la medicina conserva la sua antica anima irrazionale, che oggi ha la forma di una fede di tipo superstizioso nella scienza, e che consente facili promesse. Le staminali fanno parte dei “superfarmaci dell’immortalità” [27]. Promettono la resurrezione degli organi su questa terra. Che dal punto di vista biologico è ancora più difficile che ricostruire ex novo un intero individuo; ma che come concetto fa presa sulle masse, alle quali appare chiaro e netto come lo fu secoli fa la pretesa alchemica di trasmutare il piombo in oro. Binetti non ha torto parlando dello “Strano fascino delle cellule staminali”. Stamina è servita ad accrescere tale fascino, che la ricerca ufficiale sfrutta a fini di profitto; anziché “decostruirlo” spiegando i termini reali della biologia delle staminali.

Stamina ha permesso di fare le promesse da imbonitore, false e assurde, ma gradite al pubblico, sulle staminali, richieste dal business delle staminali ufficiali; senza comprometterlo, ma anzi, col successivo switch, accrescendone la credibilità. La millanteria sfrontata di Stamina dà nerbo, sul piano della propaganda, a un’ipotesi scientifica guascona ed esangue, e così a un progetto industriale disonesto; dotando la medicina scientifica, delicata e limitata, delle possenti leve antropologiche della medicina tradizionale, di inganno e di autoinganno consolatori. Con Stamina, tutti hanno appreso che ci sono delle cellule che sarebbero in grado di ricostituire qualunque tessuto. Vannoni avrebbe tuttalpiù corso un po’ troppo; ma viene dato per scontato che la pelle dell’orso può essere messa in commercio; che le staminali possono dare vita alla medicina rigenerativa, attualmente una medicina in cerca di autore, una delle entità satelliti delle staminali che sono state fatte passare dall’immaginario alla realtà con un fiat, nominandole. Con Stamina è stata costruita una ontologia, una descrizione della realtà naturale e sociale che include le staminali come potente fonte di speranza. E sono stati ovviamente creati un mercato e una domanda.

Stamina contribuisce anche alla ontologia generale della medicina orientata al profitto. Supporta la credenza nella medicina dei miracoli, e rende inattuale la voce della saggezza sul dovere etico e politico di assicurare in primo luogo ai malati tutta l’assistenza utile, possibile e collaudata, invece di negargliela sperperando le risorse in truffe (a favore degli amici) avendoli illusi con false speranze [28]. Nella spesa sanitaria, i trattamenti con promesse di risultati miracolosi dovrebbero costituire un capitolo opzionale, a priorità minore rispetto alle cure di base; si fa invece in modo che siano “l’unica speranza”, la sola carta da giocare per i pazienti e i familiari disperati; mentre con altre informazioni, e con giubilo, vi puntano gli operatori finanziati privati. E’ come se il denaro dei lavoratori prelevato e accantonato per le pensioni fosse usato per giochi speculativi su junk bonds, promettendo pensioni d’oro per tutti.

Il clima culturale favorisce quello che il fisico Feynman ha chiamato “cargo cult”; il culto, in realtà retrogrado, dell’innovazione. “Non ho più voglia di morire” recita la maglietta dei supporters di Stamina. Davanti a tanta gigioneria, Binetti ha buon gioco nell’osservare gravemente che nel terzo millennio si pensa che “non ci si possa più ammalare di questo o di quello e tanto meno morire”; tralasciando che il cattolicesimo, e gli investimenti clericali sulla biomedicina, si basano sulla sollecitazione degli stessi sentimenti in forme più larvate ed elaborate. Stamina supporta la conflazione tra ricerca biomedica e medicina, due attività complementari ma molto diverse tra loro e in parte contrastanti. Oggi si spera nei miracoli medici della “scienza”, sperando che risultati strabilianti siano ottenuti senza sforzo e in un baleno, schioccando le dita. Il business che domina la medicina ufficiale vuole siano diffuse queste idee infantili, della scienza come magia, sulle quali specula non meno dei piccoli imbroglioni che hanno animato la truffa-esca di Stamina.

Nota Binetti nel suo libro che Stamina ha anche preparato il terreno alla “medicina partecipativa”; dove il pubblico viene coinvolto, viene chiamato a giudicare e scegliere dal Ponzio Pilato di turno. “Oggi la gente vuole capire e vuole sentirsi protagonista, vuole partecipare efficacemente ai processi che la riguardano” scrive la Binetti. In un’abile e perversa parodia di democrazia [29], la gente viene adulata e circuita, e viene manovrata come strumento delle frodi a suo danno. Umberto Ambrosoli, uno dei relatori della presentazione, ha evidenziato quanto riporta il libro della Binetti: il Comitato Nazionale di Bioetica suggerisce di applicare un “consenso sociale informato”; cioè l’uso della piazza, manipolata dai media e dal marketing, per fare passare l’approvazione di nuovi prodotti medici.

Vannoni, come un magliaro al quale siano stati conferiti pieni poteri, mentre tiene segreta la “terapia” insiste per una “sperimentazione”, usurpando anche quest’altro termine: diffonde così anche l’ideologia della ricerca di massa e permanente voluta dal business; dove la medicina è in continua ebollizione, col pubblico come cavia. E col pubblico che “partecipa”; facendogli credere di partecipare, mentre in realtà lo si pilota come un bambino su questioni tecniche complesse. Stamina ha contribuito a imprimere nelle concezioni degli strati più ingenui, e più vasti, della popolazione, un panorama ontologico della medicina che è il più favorevole al continuo lancio di nuovi prodotti, anche se dannoso per la tutela della salute. I ceti colti e semicolti, che hanno una certezza ferrea che vi sia solo l’alternativa scolastica tra ciarlataneria e scienza, e che a Stamina si oppongono, completano il danno, accettandola come falso standard. Uno standard negativo, come lo scioglipancia per la dietetica; che porta a propugnare le staminali ufficiali con uno scorretto sillogismo disgiuntivo.

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6. Stamina come standard negativo

Durante la presentazione è intervenuta la Presidente della Commissione Sanità del Senato, Emilia De Biase. Ha detto che lo Stato ha riacchiappato il caso a tempo e lo ha ricondotto su binari normali. In realtà, lo Stato, dopo un vergognoso via libera da Banana Republic, ottenuto l’effetto bait, l’effetto propaganda con l’esca Stamina, è passato allo switch. Lo switch ha a sua volta due componenti. La prima, di conferma della parte di propaganda ottenuta con l’esca: che le staminali possano funzionare viene dato per scontato. La seconda, di sconfessione dell’esca, come mezzo inadeguato, per sostituirla con la frode primaria nel perseguire gli stessi fini e nel prolungare le stesse tematiche ideologiche. Non si contestano le staminali, ma l’eresia di Vannoni. NAS e magistrati accusano di laboratori negli scantinati, ma non sembrano chiedersi quanto è serio, quanto è interessato, chiunque parla oggi da qualsiasi laboratorio o cattedra di una cosa del livello dei miracoli compiuti da Cristo nel Vangelo, cioè la ricostituzione del tessuto nervoso, come fanno entrambe le parti. Non solo si dimentica che le staminali non hanno l’essenza loro arbitrariamente attribuita; ma si dimentica che in medicina l’efficacia e la sicurezza devono precedere la qualità. La versione ufficiale dà molto peso alle “Good manifacturing practices”: le staminali devono essere correttamente prodotte, dalle cell factories (in Italia ce ne sono già 13). Normalmente prima si inventa un prodotto e poi si allestisce la sua produzione industriale. Qui abbiamo delle factories, dei costosissimi “stabilimenti industriali”, con severi disciplinari di preparazione di un prodotto miracoloso, prima che l’efficacia del prodotto sia stata mostrata. Un’industria tessile che produce per tutti i vestiti nuovi dell’imperatore. Si dovrebbe piuttosto parlare di “Good magic”: la critica consentita e propagandata contro Stamina rafforza nel pubblico questa falsa impressione, che basti preparare le staminali per bene per ottenere le magie che di loro si raccontano.

Il governo istituisce una commissione scientifica per valutare Stamina, riconoscendo così implicitamente che se si pronuncia la parola “staminali” si è ipso facto in ambito scientifico. Per la Binetti Stamina corrisponderebbe a una di quelle asserzioni che i logici chiamano “gappy”. Non una truffa da manette, ma una “verità gappy”. Ci sarebbero quindi, tra i gap, le lacune, parti valide. Un poco come vendere ciambelle intascando gli euro dei clienti e non dando loro nulla, ma sostenendo che si consegnano ai clienti ciambelle, che però sono al momento geometricamente degenerate, col diametro del buco pari al diametro della ciambella; e che si è ottimisti sull’ottenere un miglior rapporto tra i due diametri in futuro…. .

In precedenza si è litigato su se è etico usare staminali ottenute da embrioni, o bisogna limitarsi a quelle da adulti. Una manfrina bioetica, che ha indotto a credere che le staminali possano funzionare [30]. Con lo stesso meccanismo, quello della presupposizione, dell’entimeme, della “loaded question”, della domanda suggestiva, ponendo la scelta tra Vannoni e Cattaneo, tra quale dei due sia quello cui conviene affidarsi, si induce a dare per scontata l’idea suadente e meravigliosa che le staminali possano funzionare. Anche la bioetica dà una mano alle grandi frodi della medicina.

La scienza ufficiale delle staminali è ipocrita nell’accusare di marketing Vannoni. Vannoni, esperto di marketing, è una parte della imponente campagna di marketing a favore delle staminali ufficiali. Se le terapie con staminali ufficiali funzionassero come promettono, i loro risultati spazzerebbero via in un attimo questo ciarpame. Ma non solo i risultati tangibili [4] non si sono visti, per quanto vengano periodicamente annunciati con le acrobazie e i trucchi congiunti ricercatori-giornalisti, un duo che ricorda quello dei santoni visti in Corso Vittorio terminata la presentazione del libro della Binetti; ma vi sono serie ragioni per temere che i risultati promessi non vi saranno. Il simulacro ha i piedi di argilla; le notizie su risultati scientifici fraudolenti, su risultati gonfiati, che accompagnano la ricerca sulle staminali terapeutiche dall’inizio, si vanno accavallando. Allora invece di usare il discorso scientifico per valutare quanto si fa credere al pubblico, scelta che sarebbe controproducente sul piano che conta, quello del marketing, si mette accanto all’ipotesi dei luminari, dei Nobel (categoria già diverse volte smentita in passato), un fantoccio (uno spaventapasseri, dicono gli anglosassoni), una cosa ancora più folle, rispetto alla quale l’ipotesi con la corona d’alloro fa bella figura. Dopo che ci si è addentrati per quattro passi nel delirio con Stamina, fare due passi indietro sembra un ritorno alla ragione e alla serietà scientifica.

La ciarlataneria rozza di Stamina permette per confronto di fare passare la figura dello scienziato per quella del mago. Vannoni è un mago; o forse è un impostore e allora i maghi veri sono gli scienziati. La ricerca non più come tentativo razionale, spesso votato all’insuccesso, ma come potere sovrannaturale, che attraverso le sue arti, incomprensibili ai non iniziati, ottiene risultati che ricalcano i desideri umani. Si chiede una alfabetizzazione scientifica per combattere casi come Stamina; ma si vuole una forma di indottrinamento allo scientismo che è essa stessa una forma di fideismo irrazionale [23]. L’educazione per una cittadinanza responsabile dovrebbe essere sia ai princìpi della scienza, sia alla sociologia della scienza; inclusa la consapevolezza degli interessi in gioco nella ricerca biomedica, e dei mezzi, spesso spregiudicati come quelli di altre attività economiche, e anche di più, impiegati per soddisfarli.

Stamina sta anche introducendo l’idea che i risultati terapeutici delle staminali, che per loro natura dovrebbero essere eclatanti, tangibili [4], devono essere valutati con lo stesso metro delle terapie tradizionali: non i risultati risolutivi promessi, come es. a suo tempo quelli della penicillina per la polmonite, o dell’antisepsi per la febbre puerperale, ma i miglioramenti putativi e incrementali dei nuovi prodotti odierni, da estrarre con le potenti tecniche statistiche dei trial, che per la loro natura di strumenti ad alta sensibilità, e grazie ad aggiustamenti di comodo, possono facilmente dar luogo a falsi positivi [4]. In nome della cautela scientifica, della sobrietà dopo la sbornia, i risultati eclatanti promessi verranno sostituiti da altri più modesti, di livello comparabile a quello dei farmaci oggi in uso per le stesse patologie; risultati parziali, probabilistici, sfumati, continuamente rivisti e rimpastati, che come per i farmaci convenzionali è possibile mostrare di avere ottenuto con le consuete routine delle manipolazioni della ricerca clinica e di base. Del resto, i confronti con standard relativi invece che assoluti sono anche uno dei tanti trucchi per ingigantire surrettiziamente rischi e benefici in epidemiologia clinica.

Stamina non è stata l’irruzione della follia nel tempio della Scienza, ma una carnevalata criminale che consente di fare passare come serie le funeste buffonate in camice bianco della ricerca e della medicina ufficiali. Stamina è una caricatura che precede l’originale. Presentata al pubblico per  introdurre l’originale. Una caricatura delle storture delle staminali ufficiali. A partire dalla teoria di base, apodittica, reticente, distorta e vaga sul piano ufficiale e misteriosa e demenziale per Stamina; passando per la sperimentazione, esoterica, gracile, e gonfiata tramite i media per la ricerca ufficiale – e a volte ritirata in quanto manipolata – e segreta, inesistente, diffusa con sistemi da fiera di paese e palesemente truffaldina per Stamina. A guardarli bene in faccia, i due avversari si somigliano. Nella scelta comune a entrambi di partire dal più difficile, la ricostituzione del tessuto nervoso, altamente irrazionale sul piano scientifico, ma che offre oltre una dozzina di vantaggi sul piano della frode e del marketing [4]. Nella scelta comune a entrambi di concentrarsi sulle malattie rare, irrazionale [13], ma funzionale al nuovo corso dell’industria medica, che vuole occuparsi di questo settore, frammentario ma non piccolo; e che può servire da porta d’accesso per l’introduzione di nuovi prodotti nel mercato delle malattie comuni, aggirando con una combinazione di escamotage i criteri più stringenti previsti per l’approvazione all’uso per le malattie comuni. Entrambi i duellanti parlano molto di curare i bambini, emotivamente più convincenti, quando il bersaglio al quale si punta (voce che circola tra i medici) sono le malattie neurologiche dell’anziano, il mercato più redditizio. I bambini malati servono a introdurre l’idea-truffa, seducente e totalmente irrealistica, dell’eterna giovinezza tramite la rigenerazione di organi e tessuti. Alla sfacciata venalità di Vannoni, che ha portato molti a paragonarlo a Vanna Marchi (e Vannoni si è affidato allo stesso avvocato della Marchi, non ritenendo evidentemente ciò inopportuno), corrisponde, resa rispettabile dalla storiella dei ricercatori galileiani e dei medici animati da sacra fiamma, la bramosia di profitto felpata e in giacca e cravatta dei pescecani del business liberista. Il principio è il medesimo: i tentativi terapeutici fatti sotto il segno della (falsa) speranza e della (falsa) scienza si pagano profumatamente. Come dimostrano i prezzi stratosferici e gli effetti marginali o negativi di quei nuovi farmaci “innovativi” che l’industria vuole sfornare a getto continuo [31].

D’altro canto, la ricerca ufficiale, mossa anch’essa dal marketing, ha preso a imitare i santoni di Stamina, e a convergere verso questo ibrido di scienza e superstizione; con il presidente del comitato scientifico nominato dal ministero della sanità, Ferrari, nanotecnologo, ricercatore e businessman nel campo biomedicale, che, da capo della commissione che dovrebbe valutare scientificamente l’efficacia della terapia, si mette a fare l’assistente spirituale dei familiari dei malati, che dice di voler ascoltare anche per quanto riguarda l’efficacia della terapia. La sensazione è quella di una gabbia di matti: quasi come se davanti al caso di un soggetto che crede di essere Napoleone si chiamasse, per valutarne le affermazioni, un esperto di storia militare e questi sostenesse di essere il duca di Wellington. Ferrari, criticato da parte dell’ortodossia, es. Garattini, ha raccolto le lodi della Binetti, che sostiene che il vaso di Pandora di Stamina ha però permesso di liberare la speranza. Stamina ha in realtà permesso di sdoganare, a beneficio del grande business del quale Ferrari è espressione, l’uso illecito delle false speranze in medicina, con ricatti da strozzini del dolore e della  paura.

Stamina fa sembrare per confronto elevata l’ufficialità che scimmiotta; che spesso non raggiunge il mediocre, sul piano intellettuale ed etico. Con la fase switch, molti possono rifarsi una verginità a poco prezzo, semplicemente esprimendo sdegno per Stamina. Di Stefano, il presidente dell’Ordine dei medici di Brescia, che prima ha favorito l’introduzione di Stamina nel SSN come componente del comitato etico del locale ospedale, parla ora della “pochezza” di Stamina. E loda come nobili partigiani della medicina, che hanno il coraggio di opporre un’obiezione di coscienza, i medici che prima, come dipendenti del SSN, hanno applicato la “terapia” Stamina e che ora cercano di non subirne le conseguenze.

Può darsi che qualcosa dell’esca venga lasciato; sia per continuare ad alimentare le suggestioni magiche a beneficio delle staminali ufficiali, sia per ragioni di segmentazione di mercato. Le “terapie” come Stamina sono per i semplici, i presuntuosi ingenui che si formano su “Le iene”. Quelli che Hazlitt ha descritto ne “L’ignoranza delle persone istruite” – un saggio che ogni tanto rileggo a scopo profilattico – sceglieranno le staminali di Cattaneo, quelle della scienza con la “s” maiuscola.

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7. Lo scontro e la confluenza tra ciarlataneria mesmerista e scientismo asimoviano Il 23 aprile 2014, mentre scrivevo questo articolo, il PM Guariniello ha mandato un avviso di conclusione delle indagini preliminari a Vannoni e a una ventina di persone. L’accusa principale è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa; accusa non infondata, tutt’altro. Ma Stamina è stata una truffa di appoggio alla truffa maggiore, che trarrà giovamento dall’esecrazione e da eventuali condanne. I media hanno riportato la notizia enfatizzando il punto dove Guariniello parla di malati indebitamente trasformati in cavie. Nello scrivere ciò, il magistrato riporta a sua volta il parere del Comitato scientifico ministeriale. E il parere del comitato riflette lo schema esposto qui: si accusa Vannoni di incompetenza, frettolosità e sciatteria nell’uso di mezzi potenzialmente idonei, da introdurre con sistemi scientifici. In realtà quella di Vannoni è ciarlataneria, non sperimentazione su umani. La sperimentazione richiede un solido razionale e un accurato disegno, del tutto assenti nel caso di Stamina; e gravemente carenti nella ricerca ufficiale sulle staminali [4].

Stamina ha fatto peggio che usare i pazienti come cavie. Li ha usati come uccelli da richiamo, perché attirassero l’attenzione e commuovessero con il loro dolore, i loro pianti, urla e proteste. E li ha usati come ostaggi, per continuare a praticare la frode e a svolgere così il suo ruolo di esca e di falso standard, esercitando ricatti morali. E’ la medicina ufficiale che, manovrata dal business, sta andando, con la deregolamentazione dei criteri per l’immissione di farmaci nell’uso clinico, verso i pazienti come cavie. Es. con l’off-label [32], la manomissione degli standard sui trial [4], i farmaci col triangolo nero. Anche qui, Stamina favorisce l’interesse dell’ufficialità sulle staminali, che è di saltare alla sperimentazione clinica senza adeguati riscontri preliminari [4]. E l’interesse generale alla “medicina traslazionale” cioè al trovare la via più spiccia per passare dal laboratorio al mercato, senza un adeguato rispetto dei vincoli di efficacia e sicurezza [33]. Interesse che viene perseguito con una molteplicità di mezzi, anche usando l’appello ad populum mentre ci si appella alla “scienza”. L’argomento fallace sarà “Gli imbroglioni di Stamina pretendono di sperimentare sull’uomo, invece la ricerca ufficiale fa ciò solo quando sussistono i prerequisiti”. (V. epigrafe).

Stamina non è sperimentazione ma è ciarlataneria; ciarlataneria pilotata, e di quella forma particolare che fa un uso ciarlatanesco di acquisizioni scientifiche. Può essere detta “ciarlataneria mesmerista” dal mesmerismo del 700, che faceva un uso ciarlatanesco delle allora recenti acquisizioni scientifiche, sostenendo di poter curare le malattie agendo sul “magnetismo animale”; in pratica un pretesto per pratiche ipnotiche basate sulla suggestione [34]. Anche Mesmer come Vannoni rifiutò di rivelare i segreti delle sue “scoperte”; e fu sbugiardato da una commissione, nominata dal re, di scienziati veri (incluso Lavoisier). Che però evitarono, è stato osservato, di rilevare che l’effetto placebo sul quale Mesmer si basava era sfruttato anche dalla medicina ufficiale, e di estendere ad essa lo scetticismo  [35]. I commenti di quella commissione voluta da Luigi XVI appaiono comunque più seri di quelli delle nostre attuali commissioni governative; che neppure avrebbero dovuto essere istituite per una cosa come Stamina. Osserva Stengers [36] che la commissione nel Settecento anticipò quelli che sono princìpi della ricerca medica moderna, stabilendo che “la guarigione non prova nulla” [in corsivo nel testo] e che anzi “il ciarlatano è ormai definito come colui che rivendica come prova le guarigioni”. Bisognerebbe avere presente questo principio, e spiegarlo al pubblico, per i vari casi come Stamina (effetto placebo, eterogeneità delle patologie – e a volte anche delle pseudopatologie – incluse sotto la stessa etichetta diagnostica, fluttuazioni nell’andamento della malattia, effetti aspecifici delle cure, regressione verso la media, bias nella valutazione degli effetti per mancanza di cieco e per altri fattori, etc.); e bisognerebbe averlo presente anche per i tanti casi dove risultati clinici iniziali sono annunciati come “breakthroughs” che permettono di passare subito alla commercializzazione.

La ciarlataneria mesmerista si è attaccata alla scienza moderna come una remora agli scafi delle navi, sfruttando l’alone di mistero e il senso del meraviglioso che emana da tante acquisizioni scientifiche autentiche. A differenza delle superstizioni degli antichi sulle remore, aiuta la navigazione anziché ostacolarla, sul piano dell’interesse. Ancora oggi è frequente sentire maghi, fattucchiere e guaritori parlare di “bioenergetica”, di applicazioni all’uomo di questa o quella teoria fisica o biologica, di “campi biomagnetici”, “medicina quantica”, stimolazione delle difese immunitarie col potere della mente o con rimedi naturali, etc.; ed esibire macchinari dall’aspetto scientifico tra i parafernali che usano per impressionare i clienti. Regolarmente su “Striscia la notizia” vengono trionfalmente smascherati impostori del genere; e vengono comparati alla medicina ufficiale, che invece sarebbe immune da qualunque trucco e disonestà.

Le autorità perseguono questi pesci piccoli, che spesso sono autori di frodi parassitarie, frodi sulle grandi frodi istituzionalizzate della medicina. Come del resto ha fatto Vannoni reinterpretando la frode delle staminali. Ma le grandi frodi istituzionali della medicina invece vengono favorite dai magistrati [37, 38]. La magistratura tende anzi a dettare regole che favoriscono le frodi istituzionalizzate; “ruolo di supplenza della politica in campo bioetico”, l’ha chiamato il segretario dell’ANM, Carbone. Stamina è stata usata come benchmark negativo in questo senso. Es. stabilendo, mentre la si indagava per truffa, l’esistenza di un “diritto alla speranza” che ha portato i magistrati ad autorizzare, ed imporre, la terapia Stamina, e quindi a maggior ragione consentirà le frodi mediche ufficiali basate su questo genere di strozzinaggio dei sentimenti ai danni di chi è in una condizione di estrema vulnerabilità. L’attività giudiziaria contro Stamina, doverosa ma tardiva e flebile, aiuta lo switch, e inoltre salverà la faccia a una magistratura che ha avuto un ruolo non secondario nella fase bait della frode. Servirà anche per rafforzare il monopolio della medicina ufficiale sulle pratiche di cura e sulle relative frodi; analogamente a come in passato streghe e mammane furono osteggiate dal potere costituito su richiesta della medicina ufficiale con motivazioni “illuministe”, ma in realtà per ragioni corporative, di competizione per i clienti [39].

D’altro canto, le posizioni ufficiali sulle staminali terapeutiche, che hanno interesse ad accusare Vannoni di sperimentazione abusiva su umani anziché di ciarlataneria, a loro volta sfruttano indebitamente le acquisizioni scientifiche autentiche. Non sono scienza, ma scientismo; una particolare forma di scientismo che si può chiamare “scientismo asimoviano”. Da Asimov, scrittore di fantascienza che sfruttava le sue solide conoscenze scientifiche (era docente universitario di biochimica). Asimov ha anche scritto pseudo-articoli scientifici, articoli che sembrano tratti da una rivista scientifica, e richiedono conoscenze scientifiche per essere letti, ma sono fantascienza [40]. Sono contenuti e discussi in un volume della American Chemical Society dove si mostra come sia possibile comporre fantascienza usando elementi scientifici autentici e a volte non banali [41].

I due contendenti in realtà convergono, da fronti opposti, in una fusione di scienza e ciarlataneria, in una mistura le cui giuste dosi sono stabilite dal business. Che vuole una contaminazione reciproca tra immaginario fantascientifico e scienza. Descrive questo fenomeno ideologico anche un libro di Magaudda [42], che prende in esame il caso delle nanotecnologie, che sono insieme alle staminali un altro macrosettore sul quale l’industria e la finanza stanno facendo forti puntate; e sono il campo di attività di quel Ferrari che abbiamo già incontrato alla testa del Comitato scientifico ministeriale su Stamina; CEO e scienziato, ma con una sensibilità verso gli stati psicologici dei malati e dei loro parenti che sarebbe più appropriata per i seguaci di Mesmer. Il libro della Binetti, svolgendo una tesi guarnita secondo l’uso clericale di affermazioni valide e di spessore, ma essenzialmente distorta, va in questa stessa direzione simoniaca, della medicina come magia quotata in Borsa.

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8. L’eversione di Stato al tempo del liberismo: dalle bombe alle frodi mediche Il caso Stamina non è “la cartina di tornasole della tragica condizione di declino culturale in cui versa l’Italia”, declino che la porterebbe a non affidarsi ciecamente all’ufficialità per l’introduzione di terapie cosiddette “innovative” [3]. Stamina è servita proprio per poter avanzare affermazioni del genere, che aggraveranno la situazione e sono esse stesse manifestazioni di imbarbarimento. Una barbarie che si ripulisce e impone standard barbari [43]. Il caso mostra i danni del liberismo, della sua presa di possesso della medicina e degli Stati nazionali. Mostra i danni di una medicina che diviene il settore economico di maggior successo tra quelli legali, al costo di divenire il settore dell’economia legale più corrotto, dove si studia come comporre grandi frodi sempre nuove e istituzionalizzarle. Mostra i danni che gli italiani subiscono e subiranno dalla perdita di sovranità, dall’accettare che i poteri dello Stato siano retti da soggetti non all’altezza e desiderosi di servire poteri maggiori vendendo il Paese.

Chi occupa lo Stato vuole essere giudicato, come ha notato Debord, in base non ai princìpi, a standard positivi, es. i valori costituzionali, ma in base ai “nemici”; a standard negativi come la mafia e il terrorismo, che lo Stato spesso favorisce per poter meglio praticare quell’eversione di Stato e quella mezza mafia che  danneggiano i cittadini non meno del terrorismo e dei mafiosi [44]; e che sono all’opera anche in questo caso. Una analoga tecnica del falso standard, dello standard negativo, oggi, al tempo del liberismo scatenato, viene usata dallo Stato per fare da imbonitore ai prodotti del business privato; il ruolo che l’attuale assetto prevede per ciò che resta degli Stati nazionali [45]. Stamina appare essere un esempio delle manipolazioni per portare il destino economico dell’Italia nella direzione decisa altrove [46, 47]. Dove la medicina avrà sempre maggior peso, e ne avranno quindi le sue frodi; con i malati, e il pubblico, come materia prima.

Anche nel caso Stamina, come per le operazioni nelle quali i terroristi sono stati per un periodo lasciati agire e aiutati, anziché essere subito fermati, dietro agli apparenti errori, incertezze, incompetenze, irresolutezze, ingenuità, appaiono operare – per conto di interessi sovranazionali – strutture prive di scrupoli che sanno quello che devono fare; e che pilotano i crimini delle istituzioni, o li commettono direttamente. Dall’esacerbare il dolore di pazienti e famiglie, illudendoli e tentandoli, facendo loro intravedere una possibile via di salvezza e offrendo loro una via di sfogo con l’attivismo, ponendo su di loro ulteriori pesi, in modo che le loro grida smuovano il pubblico. Al sabotare terze campane che guasterebbero la frode.

Schematicamente, una frode come Stamina si può considerare come composta da tre elementi e tre processi. Gli elementi sono l’esca (Stamina), la frode primaria o contropacco (le staminali ufficiali), e la terza campana (la critica razionale). I processi sono la propaganda di base, che lanciando l’esca instaura una costellazione di credenze e aspettative. Lo switch, una propaganda aggiuntiva che condannando l’esca confrontandola col contropacco mette il mercato creato con l’esca a disposizione del contropacco. E la censura, che in tutte le fasi impedisce che la terza campana guasti l’imbroglio.

La sequenza esca-scambio riesce a dare una spiegazione dei misteri, le costanti ambiguità, le doppiezze, i cambi di casacca del caso Stamina. Spiega come una ciarlataneria folle abbia avuto il via libera nel SSN e sia stata considerata ai massimi livelli dello Stato. Spiega perché i magistrati – un focolaio di corruzione quando sono in gioco grandi interessi sovranazionali – si siano sbracciati per farla introdurre, mentre altri magistrati la indagavano come truffa, ma molto lentamente, lasciando che quanto seminava attecchisse. E’ coerente con una serie di clamorosi interventi dei magistrati su temi medici, che finiscono col favorire grandi affari illeciti creando l’ontologia culturale distorta favorevole alle frodi [48]. Spiega perché a Brescia il rettore dell’università, Pecorelli, medico e “barone” universitario tra i più potenti in Italia, non abbia impedito la pratica di una terapia crassamente antiscientifica nel locale ospedale che fa da policlinico universitario, del quale è il ras, mentre allo stesso tempo la combatteva come presidente dell’AIFA [49]. Perché i preti abbiano sobillato malati e pubblico su Stamina, sull’esca, pur avendo benedetto le staminali “scientifiche” con Ratzinger [50] (e appoggiato quelle “antisistema” di Vannoni con Bergoglio [51]). Ora con la Binetti arrivano alla sintesi preordinata, con un’opposizione a Stamina “ferma” sul piano “scientifico” ma aperta alle suggestioni irrazionali di Stamina. Spiega l’andamento bifasico di altre forze, come i grillini, o Il Fatto Quotidiano, che prima partecipano al lancio di Stamina e poi la criticano a favore delle staminali ufficiali. Induce a classificare tra gli abusi commessi dal Quirinale contro la Costituzione e a danno del popolo anche la creazione di una figura specularmente opposta a Vannoni, ma in realtà complementare, con la nomina ingiustificata della Cattaneo a senatrice a vita mentre furoreggiava Stamina. E così via.

Personalmente, vedo anche la censura della terza campana, e vedo quindi come le autorità e i vari poteri dello Stato, uno Stato privatizzato, facciano non due ma tre giochi, avendo anche questo terzo ruolo, di protezione della immonda farsa dalle voci critiche. C’è la manovalanza, che commette atti illegali impunemente. In alcuni casi appare avere legami o una distanza minore di quanto si supporrebbe con gli ambienti dei servizi. Gli accordi atlantisti contro il “bioterrorismo” del Civile di Brescia [52]. L’avventurosa attività di Andolina in missioni umanitarie in teatri di guerra e in intrighi internazionali dove sono stati coinvolti i servizi [53], incongrua rispetto a quella di genio del laboratorio; un profilo che per alcuni suoi punti contribuisce, insieme ad altri, a far sì che la vicenda Stamina faccia venire alla mente la figura di Cagliostro; come fa venire alla mente un’altra icona massonica, il Ballo Excelsior. Ma andrebbe considerata anche la criminalità di Stato che sorregge gli attori visibili. Qui non si tratta di medicina, diritto, buon governo, etica, scienza, misericordia, democrazia; ma di loro caricature, agitate da una mafia con la divisa dello Stato che briga nella maniera più bassa per ottenere vantaggi aiutando affari criminali sui malati e sulla paura della malattia. E dietro alla facciata dei toni agostiniani della Binetti, delle sue osservazioni talora apprezzabili, opera il pugnale dei gesuiti. L’Italia descritta da Pasolini, “ridicola e sinistra” e governata da “maschere comiche vagamente imbrattate di sangue”.

Brescia, 4 maggio 2014

ccc

Note

1. Angelici L. Sì alle cellule, no alla Stamina. Corriere della Sera, 29 dic 2012.

2. Minelli A. Forme del divenire. La biologia evoluzionistica dello sviluppo. Einaudi, 2007.

3. Capocci M Corbellini G. Le cellule della speranza. Il caso Stamina tra inganno e scienza. Codice, 2014.

4. La paranza delle staminali. Il palpabile e il tangibile. In preparazione.

5. La frode delle staminali. https://menici60d15.wordpress.com/la-frode-delle-staminali/

6. Ioannidis J P A. Implausible results in human nutrition research. BMJ, 2013. 347: f6698.

7. Lehman R. Is dietary research largely rubbish? Doc2doc, 25 nov 2013.

8. McKay R. Stem cells – hype and hope. Nature, 2000. 406: 361.

9. Appunti sulle frodi concettuali delle staminali. https://menici60d15.wordpress.com/appunti-sulle-frodi-concettuali-sulle-staminali/

10. Medawar P B. Consigli a un giovane scienziato. Bollati Boringhieri,1981.

11. Hanahan D Weinberg R A. The Hallmarks of Cancer. Cancer, 2000. 100: 57.

12. Gould S Lewontin R.The spandrels of San Marco and the Panglossian paradigm: a critique of the adaptationist programme, Proceedings of the Royal Society of London, 1979. B 205: 581.

13. Testart J. La vita in vendita. Biologia, medicina, bioetica e il potere del mercato. Landau, 2004.

14. Jones S. Genetics in medicine: real promises, unreal expectations. Milbank Memorial fund, 2000. Reperibile su internet.

15. Sgaramella V. Nobel a Gurdon e Yamanaka. Scienza in rete, Gruppo 2003, 16 ott 2012. | Buiatti M. Il benevolo disordine della vita. UTET, 2004.

16. Stem cells: what they are and what they do. Mayo Clinic staff. Reperibile su internet.

17. Danton. I “magici mattoni della vita” Lab. Il mondo del laboratorio, mar-apr 2013. | Borselli L. La cura protezionista. Il biologo Angelo Vescovi spiega perchè il new deal americano sulle staminali non serve alla medicina ma a Wall Street. Reperibile su internet.

18. I cancri che non sono cancro. https://menici60d15.wordpress.com/2013/10/09/i-cancri-che-non-sono-cancro/

19. Costa R, Capocci M. Le cellule staminali dal laboratorio alla clinica: dialogo con due protagonisti. In: Le cellule della speranza, cit.

20. Giancarlo Caselli e i Notav. https://menici60d15.wordpress.com/2012/02/23/giancarlo-caselli-e-i-no-tav-il-negativo-e-il-proibito/

21. Stem cells in developmental biology: a debate at the BSDB. Martinez-Arias Lab. Dept of Genetics. University of Cambridge. 25 marzo 2013.

22. Bianco P. L’ ”affare Stamina”: diario dell’attacco politico-commerciale alla medicina in Italia. In: Le cellule della speranza, cit.

23. Bauer H H. Scientific literacy and the myth of the scientific method. University of Illinois Press, 1992.

24. Evans I, Thornton H, Chalmers I. Come sapere se una cura funziona. Il Pensiero Scientifico, 2007.

25. Per cosa è morto Pantani. Lo sport e il marketing farmaceutico. https://menici60d15.wordpress.com/2013/01/29/per-cosa-e-morto-pantani-lo-sport-e-il-marketing-farmaceutico/

26. Comidad. Il Veneto tra il mito della secessione e la realtà della delocalizzazione. 10 aprile 2014.

27. Hall S. I superfarmaci dell’immortalità. Come l’industria mondiale si prepara a sfidare il tabù della morte e a prolungare illimitatamente la nostra vita. Pref. di S. Garattini. Orme, 2003.

28. Callahan D Nuland S. The Quagmire. The New Republic, 9 giugno 2011, 16.

29. Dittatura a stampo e medicina. https://menici60d15.wordpress.com/2012/01/23/dittatura-a-stampo-e-medicina/

30. La fallacia esistenziale nel dibattito bioetico sulle staminali. https://menici60d15.wordpress.com/2011/10/22/la-fallacia-esistenziale-nel-dibattito-bioetico-sulle-staminali/

31. L’ambasciatore USA ordina il sostegno al loro complesso magico-industriale. https://menici60d15.wordpress.com/2013/03/20/4753/

32. Sulle regole per la Roche. https://menici60d15.wordpress.com/2011/09/30/sulle-regole-per-la-roche/

33. I trucchi della medicina traslazionale. https://menici60d15.wordpress.com/2014/01/12/i-trucchi-della-medicina-traslazionale/

34. Fuso S. La falsa scienza. Invenzioni folli, frodi e medicine miracolose dalla metà del Settecento ad oggi. Carocci, 2013.

35. Wootton D. Bad medicine. Doctors doing harm since Hippocrates. Oxford University Press, 1996.

36. Stengers S. Medici e stregoni. Manifesto per la psicopatologia scientifica. Il medico e il ciarlatano. Boringhieri, 1995.

37. La magistratura davanti alle frodi mediche di primo e secondo grado. https://menici60d15.wordpress.com/2009/08/22/la-magistratura-davanti-alle-frodi-mediche-di-primo-e-secondo-grado/

38. Nuove P2 e organi interni. https://menici60d15.wordpress.com/2011/12/08/nuove-p2-e-organi-interni/

39. Ehrenreich B English D. For her own good. 150 years of experts advice to women. Doubleday, 1978.

40. Asimov I. The Endochronic Properties of Resublimated Thiotimoline. Astounding science fiction, 1948.

41. Stocker J H , ed. Chemistry and science fiction. American Chemical Society, 1998.

42. Magaudda P. Innovazione Pop. Nanotenologie, scienziati e invenzioni nella popular culture. Il Mulino, 2012.

43. La corruptio optimi nel liberismo. Le linee guida cliniche e il decreto Balduzzi. https://menici60d15.wordpress.com/2012/10/21/la-corruptio-optimi-nel-liberismo-le-linee-guida-cliniche-e-il-decreto-balduzzi/

44. I professionisti della metamafia. https://menici60d15.wordpress.com/2010/06/08/i-professionisti-della-metamafia/

45. Klein N. Shock economy. Rizzoli, 2007.

46. La medicina come rimedio ai limiti della crescita economica. https://menici60d15.wordpress.com/2011/09/15/la-medicina-come-rimedio-ai-limiti-della-crescita-economica/

47. Ilva. Dal cancro nascosto al cancro inventato. https://menici60d15.wordpress.com/2013/05/21/ilva-dal-cancro-nascosto-al-cancro-inventato/

48. La responsabilità ontologica dei magistrati nella frode medica strutturale. Il caso dell’Avastin per uso oftalmico. Lettera ai PM Rossi e Pesci, 7 aprile 2014. In: Nuove P2 e organi interni. Cit.

49. Gli strani “compagni di letto” di Ingroia. https://menici60d15.wordpress.com/2013/02/13/gli-strani-compagni-di-letto-di-ingroia/

50. Second international conference Regenerative medicine: a fundamental shift in science and Culture. The Vatican, april 11-13, 2013. | Smith R Trafny T Gomez M. The healing cell: how the greatest revolution in medical medicine is changing your life. With a message from Pope Benedict XVI. Ctr Street, 2013.

51. Bellelli A. Il papa e Stamina: la cura percepita. Il Fatto Quotidiano, 13 dic 2013.

52. Leopardi, Unabomber e altri eversori. https://menici60d15.wordpress.com/leopardi-unabomber-e-altri-eversori/

53. Altamura M. Oriano Mattei: “Le verità di Pollari”. Rinascita, 13 luglio 2007.

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8 giugno 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Martelli “Stamina: a Brescia riprendono le infusioni, il direttore dell’Aifa minaccia le dimissioni”

A tutti i magistrati del caso Stamina andrebbe fatto presente che sono coinvolti in una frode “bait and switch” (v. “Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale”); attuata usando i pazienti come pedine sacrificabili. Frode che sta evolvendo in un noto schema di marketing basato sull’illusione cognitiva scientificamente descritta detta “effetto di dominanza asimmetrica”, o “decoy effect”; nel quale Stamina è il decoy, le staminali ufficiali sono il prodotto da lanciare, e la critica razionale e onesta al progetto delle staminali terapeutiche il “prodotto” da eliminare. Ma appare inutile e rischioso esporre tali ragionamenti a magistrati che nell’investire di poteri straordinari Andolina dicono di non sapere che è accusato di truffa per avere già esercitato quelle stesse attività.

Suona un pò buffo che l’ingiunzione provenga da Pesaro: i marchigiani hanno fama di essere mediamente gente cauta e moderata. Ma l’impressione che si tratti di un colpo di testa è sbagliata. Non so se i magistrati siano marchigiani, ma certo non corrono il rischio di sollevare nei loro confronti quell’ostilità che costò cara a un grande Italiano proveniente dalla provincia di Pesaro, Enrico Mattei. Che invece era uno “anomalo”, che non attaccava il cavallo dove vuole il padrone. Stamina è un caso di virulentazione del crimine per via giudiziaria, e di marketing giudiziario, nell’ambito di un intrigo servendo il quale si ottiene anzi la benevolenza di chi muove i fili.

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@ dalfattopassiamoaifatti.  “Chi vende farmaci e cure”, cioè le multinazionali farmaceutiche e altri giganteschi soggetti economici, è proteso alla “innovazione” cioè a immettere sul mercato nuovi prodotti, a maggior valore aggiunto. Sfruttando la circostanza che nella società attuale la gente sembra non stancarsi mai di chiedere nuovi farmaci sempre più meravigliosi. L’idea delle staminali panacea non l’ha inventata Vannoni; lui piuttosto la propaganda. Se fossi al posto dei magistrati, sarei interessato a conoscere cosa sa Vannoni, esperto di marketing, di tecniche di marketing come l’introduzione di prodotti decoy per influenzare i consumatori a favore di altri prodotti; dato che Stamina appare avere una funzione di questo genere.

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22 giugno 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di C. Daina “Novartis, generosità o secondi fini?”

Monocalpo: Nella Sua ultima asserzione del soprastante intervento, Lei afferma perentoriamente che senza difensori della scienza come me, non ci sarebbe stato il caso Stamina. Mi stupisca: mi spieghi il perché. Le prometto che la leggerò davvero con attenzione e senza pregiudizi.

@ Monocalpo. In generale, questa retorica bolsa e pomposa sulla scienza rende la scienza stessa fragile e manipolabile. Manipolabile il più della volte dall’industria medica, ma anche da uno scalzacani come Vannoni. Che in realtà, come spiego, è strumento di grandi interessi, che hanno permesso la sua incredibile ascesa. Se si fanno i santoni della scienza, poi non ci si deve meravigliare se arriva la concorrenza dei santoni esperti di marketing. Date le speranze messianiche, la propaganda massiccia e la censura sulle staminali ufficiali, a Vannoni è bastata la formula magica “staminali” per fare calare le brache anche a chi non era direttamente compromesso. Se invece vi fosse stato un approccio critico e scettico a questo hype sulle staminali ufficiali, Vannoni sarebbe subito apparso per un profittatore.

La alfabetizzazione scientifica deve riguardare anche la consapevolezza dei forti limiti della ricerca (consapevolezza sul campo; non come giaculatoria astratta), e anche le pesanti distorsioni economiche e sociali. Il decantato “metodo scientifico”, che, ci dicono diversi epistemologi, è un mito nella forma in cui lo si presenta, è nel migliore dei casi una grammatica, una sintassi. Necessaria, ma insufficiente. Non basta parlare in italiano corretto: bisogna vedere cosa si dice. Invece spesso il mitico “metodo“ non diviene che un grammelot usato per truffare.

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@ PLM2. Se c’è chi vende alberi degli zecchini, lo Stato che invece di arrestarli subito istituisce una commissione scientifica per vedere se quegli alberi fruttificano oro, non sta bloccando la frode: sta aiutando future frodi di alberi degli zecchini “scientifici”. La tua è la velina ministeriale. Chi sta in alto (esecutori, comunque), politici, medici, magistrati, hanno permesso e favorito che “cure” palesemente ciarlatanesche entrassero nel SSN, per propagandare le staminali. Hanno permesso e favorito che pazienti e genitori venissero crudelmente illusi, e aizzati, che il pubblico fosse disinformato, diseducato e disorientato. Ora, quando bisogna lanciare le staminali ufficiali paragonandole a quelle di Vannoni, chi sta in alto sta trascinando la cosa il più possibile: più pende più rende, in termini di propaganda; e c’è da salvare i colleghi di casta e compari nel raggiro, i medici di Brescia, dipingendoli come eroici “disobbedienti” alla truffa quando ne sono stati parte fondamentale. Così oggi 24 giu 14 abbiamo allo stesso tempo un’accusa per truffa e ordini dei tribunali di Pesaro e Venezia di proseguire la truffa. Però chi dice questo è affetto da turbe psichiche, secondo quelli come te, che in un Paese serio dovrebbero essere interrogati dai magistrati sui motivi del loro accanimento diffamatorio; e sui loro rapporti con “chi sta in alto”, e con chi trarrà soldi e prestigio da questa truffa a danno della salute, della serenità e degli averi dei cittadini.

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17 luglio 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. De Felice “Contro Stamina, lo Stato siamo noi”

Sarebbe interesse del pubblico conoscere la differenza tra truffe di offerta e truffe di implementazione in medicina. I palazzinari che vendevano appartamenti senza impianto idraulico, coi rubinetti posati ma senza tubi dietro, attuavano una truffa di implementazione. L’offerta di una casa non è in sé fraudolenta. Vendere sulla carta la macchina del tempo che rende immortali è invece una truffa di offerta. Stamina è entrambe le cose. Implementa come con i rubinetti dei palazzinari un’offerta fraudolenta; offerta – va notato – che è quella data dalle promesse dell’ufficialità sulle staminali. Accusando Stamina considerandola esclusivamente come una truffa di implementazione si conferisce credibilità alla più generale truffa di offerta. E’ come perseguire la truffa della macchina per l’immortalità accettando la fattibilità: contestando solo che dietro al pannello coi bottoni e le lucette non c’è niente, non l’offerta in sé, che viene così “sdoganata”. Da qui buona parte dei paradossi del caso. Se ben presentate, le truffe di offerta della medicina acquistano facilmente grande credibilità e autorevolezza; e rendono tantissimo. A Brescia mentre per medici del suo ospedale universitario viene chiesto il rinvio a giudizio per Stamina l’università celebra, col ministro della sanità Lorenzin, il progetto “Health & Wealth” : l’esplicita ricerca del profitto tramite la medicina. Progetto che verrà favorito dallo sbugiardare, ma solo parzialmente, Stamina; e da manovre affini.

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3 ottobre 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post ” Stamina, gli esperti bocciano il metodo Vannoni: “No alla sperimentazione” “

L’Accademia Francese delle Scienze rifiutò di prendere in considerazione invenzioni di macchine di moto perpetuo già dal 1775, quando la termodinamica doveva ancora essere scoperta. Alessandro Manzoni che la credenza che la peste fosse trasmessa dagli untori era un’assurdità e un’isteria collettiva lo comprese prima che sorgesse la moderna microbiologia. Nel 2014, per dichiarare che con l’acqua sporca non si ricostituisce il tessuto nervoso ci sono invece voluti studi di scienziati che hanno richiesto mesi, con un ritardo che ha causato danni incalcolabili a pazienti e cittadini. Ma qui bisognava fare attecchire nel pubblico l’idea che se si pronuncia la parola magica “staminali” allora può darsi che il miracolo promesso avvenga. E quindi, invece dell’arrivo del brigadiere e dell’appuntato dietro immediata telefonata al 112, per decidere c’è voluta una causa di beatificazione. Che, dopo anni, ha dato esito negativo, ma legittima il futuro riconoscimento di santi autentici; senza aureola ma con la fustella e un numero elevato di cifre ad indicare il prezzo.

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3 ottobre 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post “Stamina, Lorenzin: “No a sperimentazione. Metodo che equivale alla cura dei maghi” “

Stamina è una truffa “a cera persa”. Costituisce la meravigliosa statua in cera di un sogno di libertà dalla malattia. Ora, dopo che si è lasciato per anni che il pubblico la ammirasse, è stata ricoperta da un involucro di argilla, di fango rappreso, e la cera viene sciolta ed evacuata. Al suo posto resta lo stampo, cavo, del sogno delle staminali. Verrà riempito con la colata di bronzo fuso delle staminali ufficiali, che non hanno altrimenti le caratteristiche materiali per poter reggersi da sole ed essere commercializzate onestamente (v. “Stamina come esca per frodi della medicina ufficiale”). O con altre bronzee “innovazioni”. Stamina è una truffa preliminare: l’opera d’arte finale verrà dopo. E’ una truffa ma anche un’operazione di marketing, tramite la quale non ci si limita ad agire sul mercato, ma si crea un nuovo mercato: così come la statua di cera serve a dare forma a un vuoto. Purtroppo il “rapporto tra giustizia e scienza” del quale parla il ministro diviene come animato dallo spirito di Benvenuto Cellini, quando i committenti di questi grandi e tozzi bidoni sulla salute sono quelli di colossali forze economiche.

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19 febbraio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post ” Stamina, commissione Sanità del Senato: “Via libera fu errore del Parlamento” “

Nessun errore. Un consumato mestiere, o un istintivo servizio al potere, da parte di medici, politici, magistrati, forze di polizia, media. Un’operazione in due tempi che istituzionalizza una truffa; con la quale si trasforma la speranza, impalpabile come gli altri contenuti del vaso di Pandora, in un lucroso prodotto commerciale, che si può inscatolare e prezzare. Prima, dando il via libera a Stamina, e fingendo di credergli, e dandogli pubblicità, si è trasformata nei consumatori la riposta speranza di immortalità nella speranza esplicita in una entità materiale, che ora tutti conoscono: le cellule staminali. Poi, sconfessando chi ha liberamente venduto questo fumo nelle piazze e nelle fiere, e riservandone la produzione agli scienziati seri e al grande capitale, lo si trasforma in un bene scarso, e in un bene economico rispettabile, che può entrare a testa alta e con tutti gli onori nel circuito legale. A beneficio dei pochi che lo producono, commercializzano e sostengono; dei “ricchi che rubano”, applicando un’espressione di Travaglio.

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4 marzo 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di G.C. Caselli “Firenze, la storia riscritta dagli squadristi”

Non sono d’accordo con forme violente di protesta, come l’impedire di parlare. Per ragioni di principio; di tattica, visto che chi si contesta è militarmente più forte (e non meno violento); e di strategia, perché permette di essere dipinti come aggressori da chi aggredisce. La storia la scrivono i vincitori; e spiace vedere Caselli che accosta le figure di chi ha lottato davvero ed eroicamente contro la mafia ai cupi interessi dei poteri forti. Ma non è il solo. Il 13 marzo, allo “Unistem day” a Milano, ho sentito il magistrato Santosuosso spiegare a un uditorio di studenti che “Il diritto alla salute non può andare contro la scienza”. Ciò che lui chiama “scienza”, il business biomedico, sono interessi economici resi giganteschi da metodi fraudolenti; descritti in dettaglio da un criminologo accademico come “da bastardi spietati” (Braithwaite) e da affermati ricercatori come letteralmente mafiosi (Gotzsche). Santosuosso, giudice, e professore universitario specializzato nei rapporti tra diritto e scienza, degli aspetti criminologici della “scienza” fa mostra di essere più ignaro di un bambino. Mi è dispiaciuto vedere in chiusura della lezione agli studenti, in un video con musica trascinante a manetta, da convention di promotori finanziari, con immagini a scansione rapida di lanci col paracadute, acrobati sul filo tra due grattacieli, Zanardi che gareggia in carrozzina, etc. , anche Falcone e Borsellino sorridenti.

@ Alzappone1. Che la ricerca biomedica sia corrotta è riconosciuto da innumerevoli commentatori; inclusi direttori del BMJ, JAMA, NEJM. In Italia, il forte riflesso alla suzione verso i potenti porta a negare l’evidenza, ad attacchi personali contro chi lo dice e a fare anche di peggio. Le cose sono più gravi di come le ho descritte. Il considerare “scienza” lo sviluppo di terapie che avranno fatturati per decine di miliardi, quando i casi di trucchi e truffe nel settore, a partire da truffe nella ricerca, sono descritti per migliaia di pagine, è un errore categoriale che favorisce crimini contro la salute. Il servirsi della scienza non rende necessariamente scientifica un’attività finalizzata al profitto. E’ come dire che siccome l’aritmetica non è un’opinione, allora un bilancio aziendale non può essere falso. Il metodo scientifico è orientato alla conoscenza pura; non garantisce onestà e disinteresse, ma li presuppone. E’ disonesto far credere che sia in grado di preservare dalle frodi. Il promettere successi terapeutici, come sulle staminali “scientifiche”, è marketing e non scienza: la scienza vera non può prevedere i suoi successi. E’ lo sviluppo attuale del “modello lineare” di produzione di ricchezza tramite la ricerca introdotto da Vannevar Bush (citato nella conferenza con Obama). La “scienza” che dà alla Pfizer margini di profitto del 42% necessita di marketing di Stato come Stamina; di cattivi maestri e magistrati amici; per la propaganda e il soffocamento della critica.

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18 marzo 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Gianbartolomei “Stamina, Davide Vannoni patteggia condanna a un anno e dieci mesi”

Parlare di “trionfo della scienza” perché finalmente si sono fermati soggetti “in divisa da ladro”, e gli è pure stato dato un paterno scappellotto, è come dare una cattedra di fisica per chiara fama a chi risponde “ma va la’ ” a quelli che credono che si possano piegare i cucchiai col pensiero. La corrotta ricerca biomedica ha bisogno di essere definita a contrario, non per i propri comportamenti e meriti, ma facendola apparire come baluardo all’oscurantismo; questo connubio teatrale, dopo tanto torpore, di “giustizia e scienza” appare piuttosto essere la manifestazione di una sotterranea intesa tra magistratura e grande business biomedico. Del resto lo Stato occupato dai corrotti si giova dall’essere definito non per la sua aderenza alla Costituzione, ma come l’opposto del terrorismo e della mafia; che quindi quando occorre aiuta sottobanco. Analogamente, prima di fare la faccia severa lo Stato ha permesso per molti anni a una volgare truffa di spacciare le sue assurdità ai malati e ai familiari. E – cosa perfino peggiore, ma che viene taciuta – di impiantare così nel pubblico aspettative false ma sentite sulla cura delle malattie; di rendere “regnant social expectations” (Callahan) le promesse irrazionali della scienza ufficiale sulle staminali; a vantaggio di quegli affari illeciti, troppo grandi e sofisticati per essere semplicemente definiti ciarlataneria, che i nostri magistrati, candidi come colombe, identificano con la “scienza”.

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19 marzo 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Tornago “Brescia, rettore assume ex segretaria Gelmini. Indaga Corte dei Conti”

Pecorelli, ginecologo, è sia il rettore dell’università della quale gli Spedali civili di Brescia sono il policlinico, sia il presidente dell’Aifa. Cioè comanda sia nell’ospedale pubblico che ha accolto i magliari di Stamina, sia nell’agenzia statale che dovrebbe assicurare la “scientificità” dei farmaci. Non è strano? Solo se si bevono le veline mediatiche: Stamina fa sembrare scientifiche le terapie ufficiali, e aiuta la pretesa di una farmacologia al di sopra della legge, e che si fa legge. Il trasformare la “health” in “wealth” necessita di questi “stunt” di marketing, e di certi pupari.

E anche di amici nelle istituzioni. Nella primavera del 2014 ho assistito a una scena agghiacciante. All’università di Brescia Nicola Gratteri ha prima, parlando di come combatte gli ndranghetisti, trascinato l’uditorio; me compreso, che ho antenati delle sue parti e trovo affinità perfino fisionomiche, oltre che culturali, con Gratteri; e poi è stato zitto e sorridente, facendo da testimonial, mentre Pecorelli esponeva il progetto “Health and wealth”. Un progetto che vuole fare affari sulla salute; che non può funzionare senza frodi, senza impunità e aiuti istituzionali alle frodi, senza la soppressione delle voci di denuncia; nella migliore tradizione paramafiosa delle nostre istituzioni e classi dirigenti. Altro che assistere alla puncitina.

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14 aprile 2015 Blog de Il Fatto Commento al post di Marco Bella “Sindone: quando la storia può essere rigorosa quanto la scienza”

Vorrei chiedere agli storici e ai sociologi se la presenza della Sindone a Torino abbia influenzato l’esoterismo laico, cioè massonico, per il quale è nota questa città, stimolando, nello stesso campo del magico, del misterico, una reazione di segno opposto; o parzialmente contrario, dati i legami tra i due gruppi di potere. Es. l’importante museo egizio. Questa “guerra tra maghi” mi sembrerebbe un paragone un poco più calzante del contrasto tra dibelliani e oncologia ufficiale, che non quello tra dibelliani e “autenticisti” uniti contro la Verità Scientifica avanzato da Marco Bella. Il cancro è una risorsa economica prima di essere un oggetto di studio scientifico. L’imponente scienza del cancro è una scienza debole, viziata dal “profit motive” e intrisa di fideismo scientista, che fa da paravento e strumento a enormi interessi economici. Una “scienza” che quanto ad applicazioni, cioè cure, con rare eccezioni gira a vuoto, o gira al contrario, in senso iatrogeno, e fa così ottenere guadagni sempre crescenti a danno dei pazienti. I progressi terapeutici reali sono modesti, e di cancro si continua a soffrire e morire. Una scienza che, come nel caso Stamina, si fa bella paragonandosi alla ciarlataneria e alla superstizione non potendo splendere di luce propria. Una “scienza” che, irrazionalmente, fa dei torti altrui le proprie ragioni.

@ Gianni Monroe. Vede il suo non è solo un arbitrario relativismo etico. E’ un relativismo epistemico, nell’interpretazione dei fatti. Ed è un “relativismo” coerente con la frode. Per lei l’establishment scientifico (Tomatis), che come è costume dei benpensanti lei chiama “comunità scientifica” è una forza buona che smaschera le vergogne. Invece i dati indicano che la sua forza buona è in forte conflitto di interesse, essendo condizionata dall’industria, e le vergogne contribuisce a crearle e a nasconderle. Non si dovrebbe contare sul buon cuore della “comunità scientifica” per impedire le stragi per frodi biomediche, delle quali casi come il Vioxx sono la parte visibile dell’iceberg, imponente e tuttavia minoritaria rispetto a ciò che non si vede. Affidare la custodia del pollaio alle volpi in termine tecnico si chiama “cattura normativa” (una delle finalità di quella tragedia e farsa del caso Stamina). La si può rivestire come fa lei con panni filosofici, di uno scetticismo sulle fondamenta, a suo dire elusive, dei principi per i quali es. non si può uccidere una persona per impossessarsi dei suoi beni; ma restano sofismi che danno forma estetica a sovrastrutture culturali che coprono forme di sfruttamento parecchio brutte.

Lei dà come entità primitive l’indifferenza dei valori morali, che non sarebbero che mere convenzioni sociali, e allo stesso tempo la “bellezza” della “comunità scientifica”, che ci proteggerebbe dalle frodi. La frode c’entra perché con questa “business ontology” così svergolata uno dei principali attori della frodi biomediche strutturali, l’establishment scientifico, viene posto in una posizione privilegiata di controllore delle frodi stesse. Così es. basta fare in modo, con la compiacenza e la partecipazione delle istituzioni dello Stato, che a Stamina, una banale frode che normalmente sarebbe durata 30 minuti, il tempo dell’arrivo del maresciallo dei CC, vengano invece fatte assumere dimensioni giganti, per poter presentare per contrasto una comunità scientifica corrotta come il baluardo contro la ciarlataneria; con magistrati come Guariniello e Santosuosso che come lei commentano inneggiando alla “scienza” quando dovrebbero controllarne gli abusi, coonestando una cattura normativa che è anche “deep capture” (Hanson e Yosifon), cioè cattura culturale.

Invece per me non c’è bisogno della filosofia per assumere che la medicina non deve nuocere al paziente a favore di chi la vende. E occorre prendere tristemente atto (v. Gotzsche, cit.) che la ricerca scientifica ai nostri giorni non è la cura, ma è parte della patogenesi. La volontà di rappresentare posizioni, interessi, e rapporti di forza senza infingimenti è già un orientarsi verso la soluzione.

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6 giugno 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Stamina, no della Cassazione al metodo di Vannoni: “Nessuna validità scientifica” “

Consideriamo tre tipi di banconote: quelle autentiche; quelle ben contraffatte, così da sembrare vere; e quelle contraffatte in maniera pedestre, es usando una fotocopiatrice, facilmente riconoscibili come false. Chiamare “tecnicamente imperfetto”, come ha fatto la Cassazione, il ridicolo trattamento Stamina è un po’ come chiamare “tecnicamente imperfette” le banconote grossolanamente contraffatte con una fotocopiatrice. E’ un abbassare lo standard a favore delle contraffazioni ben fatte; che appare essere una delle finalità di questa truffa di Stato a favore del business farmaceutico, che calpesta gli interessi dei pazienti e del pubblico. Truffa che vede le posizioni dei magistrati aderire fedelmente al copione, dalle turbinose giravolte delle prime fasi alla precisione millimetrica del presente denouement.

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7 luglio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Stamina,”Vannoni è genio ma criminale” il pm chiede due anni per truffa”

La “genialità” di Vannoni è un’altra di quelle giustificazioni della magistratura che ricordano il passo del Manzoni “gl’Amplissimi Senatori quali Stelle fisse…”. In effetti la ciarlataneria, che venne definita da un osservatore “ars turpissima sed profunda” – due secoli prima di Galilei – una volta che sia smascherata a volte appare ingegnosa, e profonda nel suo toccare i giusti tasti psicologici.

Ma lo Stato non è un villico ingenuo o una massaia smarrita: dovrebbe sapervi resistere senza difficoltà, e proteggere i cittadini bloccandola sul nascere. Invece ne è complice. Vannoni è stato solo un buon “con artist” che, con le spalle coperte, ha eseguito un copione scritto da altri. Copione al quale anche coloro che avrebbero dovuto fermarlo si sono fedelmente attenuti, come bravi attori o docili burattini.

Non è la presunta diabolicità di chi ha interpretato la parte del protagonista, che è proprio quella dell’irresistibile ciarlatano, che spiega come il marketing abbia potuto raggiungere questi livelli di criminalità. Ma è il marciume delle istituzioni, che sempre più vendono i cittadini a grandi interessi privati; in questo caso prestandosi ad una farsa propagandistica sulle staminali.

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@ Chiara Lestuzzi. Non mi sembra il caso di alzare la voce. Di “QUESTO” processo se ne occuperanno quelli come lei. Di fatto qui, commentando l’articolo, si parla della figura di Vannoni, che è indissolubilmente legata all’affare Stamina, e di come essa sia stata plasmata dai magistrati, insieme ai media. E anche, visto che lei è di quelli che tendono a ridurre il reale al giudiziario, di QUEI mancati procedimenti della magistratura che hanno permesso e favorito la resistibile ascesa di questo “genio”.
Per valutare ciò che i magistrati fanno e non fanno relativamente a un problema, in questo caso Vannoni, credo che sarebbe appropriato applicare quella che in statistica si chiama media armonica pesata.

@ Chiara Lestuzzi. La sorte di Vannoni è secondaria. Siamo nell’era del capitalismo cognitivo: su alcuni temi lo schema “guardie e ladri”, con i mariuoli che scappano col malloppo da una parte e i carabinieri coi baffoni che li inseguono dall’altra non è adeguato. L’azione giudiziaria, male impostata e opportunamente modulata, può divenire strumento di convincimento di massa; di costruzione di un’ontologia, cioè di credenze condivise che percepiamo come la realtà. Anche a favore di interessi che comportano gravi lesioni dei diritti umani e costituzionali. Segnalo il post “Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale” nel mio sito.

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24 luglio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di Cittadinanzattiva “Strage di Piazza della Loggia, l’impegno dei cittadini alla lunga paga”

@ Keynez. La cure demenziali e sciacallesche di Stamina e di Simoncini fanno entrambe sembrare al confronto razionale e nobile la corrotta e avida “scienza” biomedica ufficiale, oggi controllata dalle multinazionali. Un poco come il terrorismo spinse la gente a stringersi attorno alle corrotte istituzioni dello Stato. A Brescia, 40 anni fa la bomba, oggi Stamina, sono entrambe state rese possibili e favorite da forze istituzionali che poi si sono presentate come salvatrici della patria per il terrorismo, e come novelli Galilei che salvano la “scienza” dal baratro per le staminali di Vannoni. Una differenza è che questa volta i neofascisti veneti di sicuro non c’entrano. (Curiosamente, pure Vannoni e Andolina provengono dalla ex “frontiera calda”, incubatrice di trame, che è stato il Nord Est).

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10 dicembre 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di ItaliaDallEstero “Legge Stabilità: il caso Stamina non ci ha insegnato niente”

Il caso Stamina è un esempio di “bayesanesimo fraudolento”: non ci sono sufficienti prior, sufficienti evidenze precliniche che giustifichino test su umani, cioè la sperimentazione clinica con staminali per le malattie neurodegenerative (una passeggiata, con RCT che sono plasmabili come il pongo). I prior, le credenze a priori, sono stati costruiti sollevando aspettative con la lunga telenovela Stamina, grazie a medici, politici, magistrati, media. Sono prior non scientifici, ma emotivi e culturali. Che ora, fatta fuori Stamina, vengono messi a frutto a beneficio della ricerca “vera” cioè del business.

Il caso Stamina è anche un esempio di molinismo scientista. Nelle Lettere Provinciali Pascal si oppone al molinismo dei gesuiti, volto a giustificare i peccati dei più forti. Anche dove i loro teologi sostengono che non vi sia truffa dei maghi e degli astrologi se questi sono abili e diligenti nelle loro arti: “diligentia a mago apposita est pretio aestimabilis”. Invece della invereconda truffa Stamina, una sofisticata manipolazione con tutti i crismi dell’attuale “rigore scientifico”.

Il resto, se a dettare lo sviluppo della speculazione debbano essere direttamente gli investitori tramite “la scienza”, come vuole Nature; o se debbano esservi una opzione preferenziale dei preti, che ci hanno messo le mani con il ricercatore di mons. Paglia, e una lasagna per i politici, è una questione di spartizione del grisbi.

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3 novembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Fabbretti “Omicidio Bruno Caccia, perché dopo 33 anni manca ancora la verità”

Forse alcuni omicidi eccellenti hanno avuto, al di là dei moventi contingenti, al di là della criminalità che ha fornito gli esecutori, una funzione politica di “pulizia antropologica”: sono serviti a marcare come proibiti alcuni tipi umani. Nel capitalismo alcuni tipi umani, tra i quali il magistrato integerrimo, sono un’anomalia sistemica e non devono esistere, ha scritto Castoriadis. Il fatto che dopo 33 anni “manchi ancora la verità” da parte di quelli che dovrebbero essere i colleghi di Caccia sembra confermare che uccidendolo sia stata soffocata una varietà rara, una autentica diversità antropologica, impedendo che si riproducesse con l’esempio e l’insegnamento.

Commento al post “Roma, Guariniello possibile capo gabinetto di Raggi: “Sto decidendo””

Guariniello e i 5S hanno in comune due tratti congiunti. Da un lato non sono compromessi col generale mangia-mangia casareccio, e hanno qualche merito nel contrastarlo. Dall’altro tendono a perorare cause che sembrano progressiste e invece finiscono puntualmente per favorire i poteri forti più potenti. I 5S hanno appoggiato Stamina, Guariniello, molto lentamente, l’ha contrastata. Il duetto tra i due cori, durato anni, ha costituito una mega-propaganda a beneficio delle staminali ufficiali (v. “Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale”).

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2 dicembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Margottini “Corsi de il Fatto Quotidiano: da Human Technopole a Xylella, per le inchieste scientifiche serve metodo”

censurato

Alla giornalista Margottini, laureata in matematica, segnalo che spesso il giornalismo scientifico e le frodi a fini di lucro della biomedicina sono intimamente legati in uno schema che chiamo “bayesanesimo fraudolento”, riconducibile al teorema di Bayes. Le probabilità a priori di ottenere un dato risultato, cioè la valutazione della plausibilità biologica delle possibili vie sulla base di ciò che si conosce, sono sostituite dallo scegliere ipotesi che si conformino alle aspettative a carattere magico del pubblico, distorcendo ad hoc la teoria; e dal farle sembrare raggiungibili attraverso campagne mediatiche. Ciò è facilitato dall’impostazione empirista che considera i trial clinici – facilmente manipolabili – non una verifica ma la fonte unica di verità. Il caso Stamina mostra come politici, giornalisti e magistrati si occupino di gonfiare le probabilità a priori; così da indirizzare la ricerca e aumentare artatamente la valutazione positiva a posteriori del raggiungimento di effetti clinici*. Rendendo in questo modo “entrenched” quelle che poi si rivelano, come era prevedibile, “underperforming big ideas”**, criticate come pericolosamente viziate da aspettative fideistiche perfino dalla servizievole FDA ***.

*Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale. Sul mio sito.
**Joyner et al. What happens when underperforming big ideas in research become entrenched? JAMA, 28 lug 2016.
***Marks et al. Clarifying stem-cell therapy’s benefit and risks. NEJM, 30 nov 2016.

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17 dicembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Politi “Papa Francesco, 80 anni amari. In Vaticano è sempre più sotto attacco”

Il papa ieri nel circondarsi di bambini malati, seguiti al Bambin Gesù, si è soffermato sulla piccola Noemi, ora in lista d’attesa per una terapia sperimentale dell’opedale pediatrico vaticano; mettendole in testa la sua papalina. E’ toccante, ma il cappello papale non è il rifugio più sicuro per un bambino malato. E’ invece un ottima copertura per forze che nella ricerca amorale del profitto si comportano come orchi. Nel 2013 papa Francesco aveva usato Noemi per patrocinare Stamina*. Collabora così ad un’operazione di diseducazione e regressione culturale: la traslazione della medicina verso il magico, con la medicina ristretta a quella “scientifica”, in realtà commerciale e corrotta, magia buona, e alle medicine “antisistema”, in realtà ciarlataneria classica aggiornata, magie dubbie o cattive. Un riarrangiamento analogo a quello già architettato nel ‘600 per legittimare la magia dai gesuiti contro i quali si scagliò Pascal nelle Lettere Provinciali. Lunga e sana vita a Bergoglio, come a chiunque. Ma bisognerebbe considerare anche la salute e la longevità delle persone comuni e dei bambini vittime di operazioni che sotto mentite spoglie sono più vicine, nelle finalità, nelle pratiche e nei tradimenti istituzionali, all’Argentina di Videla o alla Sicilia del cardinale Ruffini che al Vangelo.

*Stamina, il Papa un giorno intero al fianco di Noemi, in attesa di nuove cure. Corsera Brescia, 6 nov 2013.

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10 gennaio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di R. La Cara “Terapia genica, Luigi Naldini: “Così l’esistenza di molti bambini è cambiata in meglio”

@ Beta. Lei non vede i gravi pericoli della operazione malattie rare; e neppure la corruzione diffusa nella ricerca, ammessa pure da molti ricercatori. Sapesse quante cose avvengono a sua insaputa. Credo che prima di accusare di “complottismo” bisognerebbe considerare il concetto di “crimine dall’alto”, una generalizzazione della “eversione dall’alto” di Gramsci e dei “ricchi che rubano” di Travaglio. Sull’innocenza dell’establishment biomedico su Stamina, in questi giorni si addebita alla “psicosi” del pubblico la corsa indiscriminata al vaccino antimeningococco dopo che si è sollevata la paura per una pseudoepidemia costruita ad arte. Questo mostrare indignazione o sconcerto per ciò che si è suscitato lo chiamo “i rimproveri della maitresse”. Sono d’accordo con lei che molte persone si approfittino di gente disperata per lucrare.

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4 aprile 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Autismo, tumori e disabilità: quanto influisce l’inquinamento sulla nostra salute?

Ricordo il dr. Marfella, che dice di essere schierato dalla parte dei cittadini, a fianco al Procuratore generale di Brescia a una conferenza dove si lanciavano allarmi sui danni alla salute da inquinamento nel bresciano, accomunandolo alla Terra dei Fuochi. Platea di studenti, cioè di minori, scelta a mio parere imprudente, per non dire censurabile*. Marfella accosta l’inquinamento anche alla ”epidemia” di autismo; schierandosi a fianco all’ufficialità, incluso Mattarella, in un’operazione di creazione di malattia per via culturale. La bufala dell’epidemia di autismo da vaccini serve da standard negativo per fare sembrare scientifiche le manipolazioni sull’autismo dell’ufficialità; come Stamina al confronto fa sembrare credibili le promesse fantasiose dell’ufficialità sulla rigenerazione del tessuto nervoso. La chemio, fallimentare, viene valutata paragonandola alla follia del metodo Hamer. Su questo sito M. Mirabella, che ha gravi responsabilità per forme di deleteria pubblicità direct-to-consumer mascherate da divulgazione, sembra un difensore dell’onestà scientifica, essendo mostrato a sbeffeggiare una “raeliana”. Il dibattito è coartato a magia bassa contro magia alta. Per un esempio di terza campana, v. autismo in “Primo non curare chi è normale. Contro l’invenzione delle malattie”, Boringhieri. L’autore dopo avere diretto la nosografia psichiatrica ufficiale ne è divenuto un critico.

*La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide.

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25 maggio 2017

Blog Bye-bye Uncle Sam

Commento al post di P. Cammerinesi “The smoking gun”

Quando devono eseguire ordini inconfessabili le nostre istituzioni mescolano rigidità prussiana e sciatteria fricchettona. Es. con Moro finsero sia inflessibilità kantiana, “lo Stato non tratta”, sia inettitudine fantozziana sul piano poliziesco, per evitare di salvarlo. Pecorelli, mentre a Washington come presidente dell’AIFA riceveva istruzioni sull’operazione che avrebbe portato alle odierne leggi draconiane sulla vaccinazione dei bambini, era anche dominus di fatto del grande ospedale pubblico che fa da policlinico all’Università di Brescia, come rettore e primario. In quella veste, associata per di più a quella di presidente dell’ente di valutazione scientifica dei farmaci, è stato incredibilmente corrivo: gli Spedali Civili aprirono le porte a Stamina, una truffa da quattro soldi, dandole peso e credibilità.

Non si tratta di rigore né di lassismo, ma di esecuzione di direttive. La rigenerazione di tessuti solidi con staminali è un progetto fantascientifico, di grande suggestione, ma che non riesce a soddisfare i criteri di scientificità, a partire dalla plausibilità biologica. Allora, essendo anche un business, si è ricorsi al sistema dello standard inverso, negativo invece che positivo: si comparano sul piano dell’immagine i prodotti ufficiali non con gli standard di efficacia e sicurezza che dovrebbero raggiungere, ma con quanto di peggio, con versioni volgarmente ciarlatanesche, per farli sembrare seri e validi al confronto, anche se restano inefficaci e dannosi (1). Le versioni pop, che costituiscono a loro volta un business, permettono anche di stimolare liberamente le aspettative del pubblico sulle asserite proprietà miracolose, addirittura la ricostituzione del tessuto nervoso. Le credenze a priori fittiziamente elevate falsano nel verso desiderato le verifiche sulle staminali ufficiali, consentendo standard più bassi e interpretazioni compiacenti. Le staminali spudoratamente fraudolente che servono da standard negativo ricevono il via libera, e anche appoggi e riconoscimento, dalle istituzioni, nella costernazione degli addetti alle staminali “scientifiche”. E’ un copione che in USA viene recitato da anni e su larga scala (2). Posso testimoniare che in Italia diverse istituzioni dello Stato hanno favorito in vari modi, anche tramite atti illeciti e infami, l’altrimenti impossibile operazione Stamina, tradendo ancora una volta il Paese in obbedienza ai poteri forti.

1 Stamina come esca per la medicina ufficiale https://menici60d15.wordpress.com/2014/05/04/stamina-come-esca-per-le-frodi-della-medicina-ufficiale/. La polarizzazione gesuitica. https://menici60d15.wordpress.com/2017/04/07/la-polarizzazione-gesuitica/
2 Joseph A. Texas leans into unproven stem cell treatments, to the dismay of scientists. STAT, May 16, 2017. Joyce M. Strip mall stem cells. Health News Review, March 16, 2017.

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30 maggio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Processo Stamina, quattro condanne a due anni per il filone bresciano”

Nel 1947 a Partinico fu assaltata una sezione del PCI. Due militanti furono uccisi, uno rispose al fuoco ferendo G. Ofria, mafioso locale, braccio destro di un massone latifondista. La polizia fece passare Ofria, sicario, per una delle vittime. Tra gli uccisi vi era il padre di Giuseppe Casarrubea, che, divenuto storico, ha commentato: “La cosa incredibile non è, tuttavia, solo l’equivoca attività d’indagine degli inquirenti, quanto il fatto che i giudici sia a Viterbo, sia a Roma, non svolsero nessun approfondimento autonomo, e si appiattirono acriticamente sui rapporti di polizia. Anzi fecero di peggio. Non solo rimossero il problema dei mandanti ma concessero le attenuanti ai correi della strage”*.

Nel processo per quel remoto fatto di sangue nella Sicilia di Bernardo Mattarella ci sono state manipolazioni, influenze esterne, circostanze storiche e conseguenze per il Paese che si possono comparare con l’odierno fare figurare Reg. Lombardia, Min. della Salute e AIFA tra le vittime; con l’assoluzione dalle accuse appropriate, truffa e associazione a delinquere; e con l’appiattimento sui voleri della “money-driven medicine” nell’elevare acqua sporca a “farmaco imperfetto”, una falsità madornale che serve lo schema fraudolento del quale Stamina è solo una componente**; schema che chiarisce movente principale e mandanti dell’imbroglio, che sono stati rimossi.

*Casarrubea G. “Fra’ diavolo” e il governo nero.
**Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.

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13 luglio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Lanaro “Vaccini, Lorenzin: “Solo una piccola parte della popolazione pensa che facciano male”. Senatrici M5s la contestano in Aula”

La truffa Stamina, che la Lorenzin dipinge come l’antiscienza debellata dalla scienza della quale è paladina, ha potuto avvampare perché gli ha aperto le porte l’ospedale universitario di Brescia. L’allora rettore dell’Università di Brescia, il ginecologo Pecorelli, è lo stesso che nel 2014 è andato in USA a prendere ordini per l’operazione vaccini. Che un rettore, e presidente dell’AIFA, permetta l’introduzione di una truffa di basso conio nell’ospedale pubblico del quale è il dominus è impensabile. Come se dei carabinieri pilotassero il terrorismo.

Stamina ha dato credibilità alla corrotta scienza medica ufficiale; il terrorismo servì a stabilizzare le storture del sistema di potere. Oggi da commenti su questo blog si apprende che la rivista di intelligence Theorema ha come presidente del comitato scientifico il gen. dei CC Mario Mori e il reduce delle BR Valerio Morucci come collaboratore. Fu il telefonista che indicò dove avevano lasciato il cadavere di Moro.

Lo Stato dovrebbe dare indicazioni mediche corrette. Invece fa dei cittadini carne per l’industria medica, e li induce per reazione alla pericolosa illusione, utile al business anche più delle cure forzose, che siano capaci di scegliere tra le offerte della medicina. Un valido motivo per opporsi alle iniezioni obbligatorie è l’inaffidabilità di quelli che occupano le istituzioni, che appaiono recitare copioni scritti altrove, come i loro predecessori all’epoca del terrorismo.

@ Manuel Fantoni. Grazie. Oggi viviamo in un mondo complesso. Non dobbiamo più zappare per vivere, ma dobbiamo vangare studiando per andare oltre il superficiale, dove spesso non solo la versione ufficiale, ma anche l’opposizione consentita sono confezionate a favore di grandi interessi.

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31 dicembre 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di R. La Cara “Stamina, morta la piccola Sofia. Storia della bambina “farfalla” che i genitori hanno voluto curare con metodo Vannoni”

L’industria farmaceutica, vista la crisi delle scoperte reali e il calo dei profitti, si sta in parte convertendo da volume based a value based. Dal venderne tanti al venderne pochi ma costosissimi. Le malattie rare sono la miniera del value based: consentono “facilitazioni”, cioè abbassamento delle prove di efficacia e aumento dei prezzi. Plausibilità, razionalità ed etica sono sostituite, col marketing, v. Telethon, dall’emotività. Stamina, ciarlataneria pura, è servita da standard negativo per far sembrare valida la scienza ufficiale, sofisticata ma gracile e obbediente al business. E per introdurre l’idea delirante che le improbabili cure di patologie complesse siano prodotti da attendersi. Osservando che la cura Telethon per una malattia genetica, come è quella di Sofia, Strimvelis, costa 665000$, in USA ci si chiede se queste cure non manderanno in bancarotta il sistema sanitario. Considerando l’esiguità delle prove scientifiche presentate e i prezzi astronomici, esperti hanno proposto per lo Strimvelis e simili un rimborso se non funzionassero. Ma è un altro trabocchetto. Si stanno lanciando gli screening neonatali, che chiuderanno il cerchio della frode creando, con la scusa della diagnosi precoce, falsi pazienti e quindi falsi successi; e maggior volume. Stamina è stata una truffa piccola in appoggio, complice lo Stato, alla truffa grande; come un compare del Grande Mago che inscena il mago “rivale” scarso per fare sembrare credibile e potente la pozione del Grande Mago.

@ Valter Fiore. Se “è ovvio” che non si sono mezzi di verifica scientifica solida, dovrebbe essere ovvio non salutare i prodotti come scientifici e non accettare lo “extortion pricing”. G. M. Weinberg* spiega come vi siano sistemi troppo complessi per i metodi analitici e troppo organizzati e poco numerosi per quelli statistici. Verso i campi che più corrispondono a quest’area cieca, dove le verifiche sull’efficacia sono difficili, il business orienta la ricerca. Sia con le malattie rare, che presentano altre caratteristiche che facilitano successi fittizi, es. penetranza e espressività variabili. Sia come lei dice con l’oncologia “personalizzata”. Con i biomarkers e i farmaci “tissue-agnostic” si sta spezzettando il cancro e precludendo la verifica statistica, l’unica disponibile, già criticabile. I due campi di elusione della scientificità tramite “la scienza” confluiscono: è stato detto che “un giorno tutti i tumori saranno malattie rare”; l’AIFA, ente controllore che lavora per i controllati, sta inserendo terapie per sottotipi di tumori comuni nel fondo farmaci orfani.

Si vuole che a decidere gli acquisti dei farmaci sia “la scienza”. E’ sconsiderato, o eversivo, che lo Stato obbedisca ad articoli di riviste scientifiche, controllati dal business; ma prima ancora, le prove di efficacia presentate sono scarse e dubbie. C’è invece tanta propaganda, con bambini in sedia a rotelle o morenti soccorsi da angeli in camice bianco, che copre trucchi da usurai anaffettivi.

*An introduction to general systems thinking. Weinberg & Weinberg, 2011.

@ Valter Fiore. Lei precisa di non avere detto zuppa ma pan bagnato: senza trial in doppio cieco di adeguata potenza e privi di bias non si può neppure supporre di avere ottenuto risultati positivi per le malattie genetiche. A meno di risultati eclatanti, definitivi, impliciti nel battage propagandistico, ma poco probabili, dove i ciechi riacquistano la vista e i paraplegici l’uso delle gambe; che non si vedono. Un tempo si diceva che se c’è bisogno di analisi statistica per evidenziare i risultati l’esperimento non è riuscito; oggi si stanno sforbiciando gli standard statistici di prova fino a ridurli a simulacri.

Il Kymriah che lei sceglie a esempio non ha solo un costo di 475000$. La stessa Novartis propone di non farlo pagare se la leucemia non risponde entro un mese. Ma, ha osservato un medico esperto in drug pricing, nel trial chiave per il Kymriah il 25% dei responders a 1 mese ha avuto una progressione a 6 mesi. Prasad – che ha pubblicato diverse analisi sull’inefficacia di tanti costosissimi antitumorali “innovativi” – ha osservato che la finestra di rimborso a 1 mese permette di incassare senza dare in cambio benefici, e dovrebbe essere estesa a 3 anni. Inoltre il farmaco come gli altri della sua classe causa con elevata frequenza, prossima al 50% in uno studio riportato dalla ditta produttrice, gravi effetti avversi immunologici e neurologici, che possono arrivare ad essere mortali. Una cura dagli effetti così aleatori e volatili somiglia più a un contratto di vendita di speranza a prezzi e condizioni usuraie a chi è disperato che a un risultato valido. Io, che non condivido il suo ottimismo alla Pangloss, li chiamo “contratti gotici”, per la nota di cupa disumanità delle scelte alle quali costringono.

@ Valter Fiore. Purtroppo in molti casi la descrizione del prodotto farmaceutico in termini commerciali è più semplice, lineare e coerente di quella in termini del vantaggio al paziente. Le ricordo che siamo nell’era dei pacchetti malattia-cure: la malattia viene definita e la diagnostica stabilita nell’ambito dello sviluppo dei servizi e trattamenti da vendere. Es. epatite C, o tutto il settore delle sovradiagnosi, dal PSA all’angiografia TAC per l’embolia polmonare. O le “malattie” nuove (Appleby J. Ads, Not Research, Create Some Pharma Best-Sellers. Medscape, 16 maggio 2017). C’è un sondaggio che chiede ai medici “Which comes first: drug or disease? Marketing and medicine” (Medpage, 5 dic 2016).

Andrebbe affermata la capziosità della pratica dell’attribuirsi valore in base a standard negativi. In questi giorni una “sinistra” che serve l’assolutismo globalista tenta di “rifarsi una verginità” tuonando contro il fascismo dei fez e gagliardetti. Già Pasolini nel ‘75 diceva che era per questo che i fascisti non venivano liquidati. L’antimafia, limitata alla cancrena dei mafiosi da film, è un paravento per la malattia sistemica di base, la diffusa cultura mafioide. Stamina è stata introdotta nel SSN dall’ospedale dove era rettore il presidente dell’AIFA. La validità scientifica per prodotti clinici corre su una scala logaritmica: si può essere allo stesso tempo 100 volte più scientifici di Stamina e 10 volte meno scientifici del minimo dovuto.

@ Valter Fiore. Non aderisco a “teorie politiche unificanti”. Mi limito ad osservare che sofismi di poteri diversi prendono la stessa forma, cosa che non dovrebbe sconvolgere troppo. Sono colpito dalla sua onesta ammissione, mentre parla di scienza, di non riuscire a vedere isomorfismi tra fenomeni diversi, neppure quando le vengono indicati. Un po’ meno dai suoi criteri per l’introduzione di nuove pratiche mediche e per la loro valutazione a posteriori. Per lei “il PSA si è rivelato meno specifico di quanto sembrava essere, tutto lì” A parte che si è rivelato anche meno sensibile, per il suo scopritore Ablin il suo impiego nello screening è stato “una gigantesca truffa che ha provocato un disastro di salute pubblica” (Ablin R, Piana R. The Great Prostate Hoax: How Big Medicine Hijacked the PSA Test and Caused a Public Health Disaster. St. Martin’s Press, 2014). E’ sicuro di usare gli stessi pesi quando valuta i pro e i contro delle pratiche mediche vecchie e nuove?

@ Valter Fiore. Il risultato di discorsi come i suoi, contraddetti da esperti e istituzioni, è stato ed è la creazione illecita di innumerevoli invalidi, uomini resi incontinenti e impotenti senza reale giustificazione con un test che si sa essere non valido, quindi dolosamente. Non c’è bisogno di evocare “grandi disegni” dove la perenne e ubiquitaria pulsione ad approfittare di una posizione di potere, e di uno stato di debolezza altrui, inquina il rapporto medico paziente, in maniera inqualificabile. Sotto la maschera sacra e grottesca dello “scientifico” unito al giudizio soggettivo del medico allignano comportamenti di rilevanza criminologica. La medicina non può essere una collezione di scuse per fare soldi sbolognando impunemente cure ingiustificate anche a danno del paziente. Mi dispiace, ma non è piacevole leggere le sue contorsioni.

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22 maggio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Giuseppe Conte e il caso Stamina: nel 2013 fu legale della bimba che i genitori volevano curare con i metodi di Vannoni”

Stamina è stata una operazione di marketing, e una farsa criminale, gestita dallo Stato a favore dei poteri forti. Si è inscenato uno scontro tra due modi diversi, ma non mutualmente esclusivi, e anzi complementari, di lucrare sulla medicina a danno della salute e dei beni dei cittadini. Va contro la salute la parte in commedia del protagonista , di chi come Conte spinge per la “libertà di cura”, tipico ideologismo liberista che sembra progressista ed è un bidone; corrispondendo di fatto alla “libertà di truffa” (questo carattere ‘bifronte’ è ricercato dalle forze che servono il potere fingendo di stare dalla parte della gente). Va contro la salute anche la parte dell’antagonista; di chi, come la papabile alla presidenza del consiglio Cattaneo*, ha usato una truffa livello Vanna Marchi come standard negativo per propagandare e dare credibilità alle promesse “scientifiche” ufficiali, sofisticate ma anch’esse ciarlatanesche, sull’asserita individuazione del giacimento aurifero della rigenerazione di parti di organi solidi tramite staminali. E’ contro la salute anche il ruolo dei macchinisti di Stato che dietro le quinte hanno alimentato e retto il gioco per anni; e si sono occupati inoltre di reprimere le voci che lo avrebbero messo a rischio, con sistemi da codice penale che troverebbero l’approvazione dei mafiosi che dicono di combattere.

Vedi: Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.

*Gastaldi G. Il Fatto, 7 mag 2018.

@ luigiboschin. Li conosco i fatti. E Iacona, che una volta ha parlato di “apertura di prateria per noi giornalisti” in campo biomedico, non è una fonte molto attendibile. Semmai tu dovresti spegnare la tv e leggere materiale di prima mano; anche sulle gravi responsabilità dei giornalisti nelle frodi mediche; su come le notizie giornalistiche false o distorte costituiscano atto medico e provochino danni alla salute su scala collettiva; e sui “conflitti di interesse” tra verità e multinazionali generose e riconoscenti che corrispondono ai grassi e verdi pascoli di Iacona.

@ luigiboschin. La tua figliola non ha “i FATTI”, come scrivi, e neppure ha i fatti; anche se ha lavorato da giornalista insieme a un PM. Questa collaborazione conferma piuttosto quanto denuncio. Una giornalista non dovrebbe “lavorare insieme a un PM” come scrivi; ma di fatto è successo questo, nell’ambito di un’operazione di marketing di Stato che ha diffuso false concezioni a favore di business illeciti. E dove Iacona e coll. hanno fatto la loro parte. A danno del pubblico; mentre ne hanno beneficato in diversi, inclusi magistrati e giornalisti; che in effetti lavorano insieme, in questi casi. Una sociologa della scienza, Jasanoff, ha osservato come la propaganda medica tragga credibilità dagli interventi giudiziari. Quello che dici di non capire sul lavoro di tua figlia è il genere di concetti definito da Maynard Keynes: “è difficile fare capire una cosa a qualcuno il cui stipendio dipende dal non capirlo”. A non capire certe cose ci si guadagna; fino ad arrivare a Palazzo Chigi. Mentre a non farsi i fatti propri si hanno seri guai. In USA c’è un dibattito sui conflitti di interesse dei giornalisti biomedici (c’è anche chi parla di “checkbook science”). Es. “Real harm to real people from shoddy PR news releases” Health News Review, 19 gen 2016. Da noi c’è chi sostiene l’incomprensibilità del concetto mentre vanta una collaborazione col celebre Guariniello.

@ luigiboschin. Tu vai all’insediamento del presidente degli USA. Ah no, quello era Gelli, con Carter. Tu vai a cena da Donald Trump. Holy canasta. I’m impressed. Interessanti i legami multipli di tua figlia giornalista, con Guariniello, Iacona, e l’entourage di Trump. I soldi del canone RAI obbligatorio sono spesi bene. Le compagnie farmaceutiche uccidono impunemente; “are getting away with murder”. Sono le parole del tuo amico Trump, Che però si è subito dimostrato ottimo amico di quelli che chiama assassini, mettendoli in posti di governo importanti e legiferando a loro favore. Credo che sia la stessa tecnica dei “populisti” (in realtà, demagoghi) nostrani; e quindi la partecipazione alla farsa criminale Stamina fa curriculum. Buona fortuna a voi che “la vita la viviamo in diretta” (ma attenti agli effetti omicidiari della medicina che servite).

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23 maggio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Ruccia “5s-Lega, Travaglio: “Conte? Chiarisca suo curriculum. Vedo molti cani da riporto trasformarsi in cani da guardia””

Ieri 22 maggio 2018 il Congresso USA ha approvato la legge “Right to try” voluta da Trump, contro il parere – fondato, anche se sua volta non disinteressato – delle società scientifiche; variante del “diritto alla libertà di cura” del quale Giuseppe Conte è paladino. Il “diritto a tentare”, è stato osservato, “esporrà pazienti vulnerabili al rischio di seri danni, incluso il morire prima e in maniera più dolorosa” (M.A. Carome, Public Citizen). Frenerà anche la ricerca di cure efficaci, sviluppate con criteri scientifici, o meno antiscientifici, a danno dei futuri pazienti. Mentre favorirà indebitamente il business. Il cambio di vocazione evidenziato da Travaglio è reciprocante: è vero che i cani da riporto ora fanno i cani da guardia. Ma quelli che si presentano come cani da guardia rivelano inquietanti congruenze con i soliti Melampo, il cane da guardia che nel libro di Collodi era d’accordo con le faine.

@ flamenco. L’angoscia per familiari malati la conosciamo tutti. Anche la pulsione a tentarle tutte è un pensiero domestico, familiare a tutti noi. Oggi però, nel terzo millennio, le conoscenze acquisite mostrano che legalizzando i tentativi disperati si crea una situazione che chiamo di “efficienze divergenti”: diminuisce l’efficienza delle cure e del trovare cure più efficaci, e aumenta l’efficienza economica, il profitto. Un affossare sempre più nella condizione di ‘vinti’ i malati, e incamerare sempre più soldi dall’altro lato. La via relativamente più efficace, e quindi la più etica, è quella razionale, anti-istintiva, non quella emotiva, che viene sollecitata ad arte e infiorettata da speculatori senza cuore.

Il problema oggi è se i governanti rappresentano il popolo o il potere. Si può fare a meno di valutare la buona fede di un candidato alla guida del paese. Lasciando ciò al frate confessore. Al cittadino è sufficiente il fenomeno, cioè l’aderenza di fatto del candidato a potenti ideologismi (appoggiati anche con mezzi criminali, posso dire) a vantaggio del potere e a danno del popolo.

Il “diritto a tentare”, argomento che fu di Berlusconi, è un pessimo affare anche in campo politico. Come in medicina, dovrebbe piuttosto vigere lo “aviation model”. Le cure e il governo del Paese dovrebbero avere garanzie tendenti a quelle che si hanno salendo su un aereo che non cadrà, e non essere esperimenti sulla pelle della popolazione.

@ elpolloloco91. Legga meglio, ho scritto che è paladino della libertà di cura. Come è chiaro dall’averla portata ad argomento nel perorare un’istanza che andava a favore di un “diritto” a che i contribuenti finanzino le truffe mediche più volgari. Dall’essersi speso nella creazione di strutture di sostegno e propaganda a favore di questo “diritto”. E dal fatto che, cattedratico, ha portato argomentazioni giuridiche a sostegno; assai deludenti. Come del resto tanti magistrati, ha ritagliato un facile caso iperuranio ignorando incredibilmente di stare ricalcando un argomento capzioso, a favore di colossali interessi illeciti del mondo terreno della malattia e dell’economia; di stare cucendo una veste giuridica, perché abbiano forza di legge, su slogan probabilmente usciti dalle grandi agenzie di public relation.

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28 maggio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Sla, “i trapianti di cellule staminali umane cerebrali sono sicuri e si potranno fare in numero illimitato””

Uno studio fase I non può provare l’ipotesi di efficacia, salvo risultati eclatanti (come i miracoli promessi per le staminali); ma può contraddirla, e questo studio appare come una falsificazione dell’ipotesi sperimentale di efficacia terapeutica. Dire che il risultato è positivo perché il trattamento non ha peggiorato la malattia, che ha proseguito il suo corso uccidendo il 60% dei soggetti selezionati, e dire che il trapianto si potrà fare illimitatamente quando per ottenere ciò che ad essere ottimisti è un intervento inutile si sono scartati 1002 pazienti su 1020 (il 98%), è un esempio di ‘research spin’, di presentazione capziosa dei risultati. Lo studio appare viziato anche riguardo all’endpoint primario della sicurezza. La mancanza di peggioramento in soggetti con tessuto nervoso già distrutto dalla malattia non prova che l’iniezione di staminali nelle corna anteriori del midollo spinale (luogo della patologia) sia sicura, come invece scrivono gli autori. Se si vuole verificare se un intervento potenzialmente demolitivo su linee telefoniche non causa danni non è un buon disegno (similmente agli studi affetti da ‘immortal time bias’) considerarne l’effetto aggiuntivo su linee telefoniche già abbattute da una bufera.

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20 giugno 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Eleonora Bottaro morta di leucemia, i genitori condannati per aver rifiutato la chemioterapia. La madre: “Rifarei tutto””

Sentenze del genere sarebbero benefiche se la medicina e la magistratura operassero, al contrario di ciò che avviene, in modo da separare nettamente le cure oneste e razionali da quelle disoneste e irrazionali. Né la diffidenza per l’oncologia ufficiale né gli avvisi contro le terapie alternative sono infondati. Nel buon governo sia cure pazzoidi come quella Hamer, sia cure “scientifiche” in realtà volte al profitto a danno del paziente sono bandite. Nel cattivo governo si lasciano entrambe e si fa credere – anche con una magistratura troppo credulona o troppo amichevole col business biomedico che sfruttando una eccezione manda un messaggio generale – che il discrimine sia tra le cure alternative, che sono palesemente sballate, e cure ufficiali, che non sono razionali e oneste come dicono, arrivando a usare come moltiplicatore di profitto i pesanti effetti avversi. Le persone, se lasciate senza guida onesta, e indotte a credere alla “libertà di cura”, la perniciosa illusione – voluta dal business e propagandata qui dai magistrati – di poter scegliere da sé, nel tentativo di trovare una via si alterneranno tra la padella e la brace; perdendo le parti valide della medicina ufficiale; o cadendo in cure ufficiali inefficaci e pesanti. Il pubblico dovrebbe rifiutare la “libertà” di scegliersi il guaritore, e con essa il caveat emptor, e pretendere invece una unica medicina cui potersi affidare, onesta e razionale, depurata da predatori e commensali grandi e piccoli.

22 giugno 2019

La sentenza è arrivata nella “giornata nazionale” delle leucemie. Una condanna della magistratura è un efficace strumento di marketing e propaganda (Jasanoff); meglio, di persuasione, data la minaccia che contiene. Il giorno dopo a Torino i medici del Civile di Brescia sono stati assolti in secondo grado dalle già annacquate accuse per Stamina. Il comportamento consapevole dei luminari di uno dei maggiori policlinici universitari d’Italia non è stato meno ciarlatanesco, cialtronesco, malintenzionato e dannoso dell’inganno nel quale si sono ficcati i genitori puniti a Padova. Ma Stamina, patrocinata dall’avvocato oggi premier Conte, è la versione italiana di una frode propagandistica* in atto anche in USA e altrove; alla quale magistrati di tutta Italia hanno partecipato. Il procuratore di Milano Greco ha espresso stupore per lo scandalo CSM, aggiungendo che “i magistrati del Nord” quelle cose non le fanno. Al Nord diversi medici e magistrati si limitano al gioco grande, i servigi ai massimi poteri; blindati da rischi, date le protezioni sia occulte sia ideologiche. Chissà se il PM Greco, esperto di reati finanziari, ignora anche che le manipolazioni della medicina come queste hanno una natura, e una struttura, finanziaria. Frodi quotate in Borsa, che sfruttano la copertura e la libertà di azione della medicina; la più bassa espressione delle arti della finanza, per il sangue di cui grondano e per il volume.

*v. ‘Stamina come esca per le frodi della medicina commerciale’.

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8 novembre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Bauducco “‘Ndrangheta, la procuratrice della Dda ai sindaci del Milanese: “Non avete più alibi, entrate a far parte del capitale sociale dell’antimafia””

”… gl’Amplissimi Senatori quali Stelle fisse, e gl’altri Spettabili Magistrati qual’erranti Pianeti spandino la luce per ogni doue, venendo così a formare un nobilissimo Cielo, altra causale trouar non si può del vederlo tramutato in inferno d’atti tenebrosi, malvaggità e sevitie che dagl’huomini temerarij si vanno moltiplicando, se non se arte e fattura diabolica, attesoché l’humana malitia per sé sola bastar non dourebbe a resistere a tanti Heroi, che con occhij d’Argo e braccj di Briareo, si vanno trafficando per li pubblici emolumenti.”. Un milanese di altri tempi. Voi invece iscrivetevi al “capitale sociale dell’antimafia”. Approfittate. Mantenendo in vita la mafia dei paesani e raffigurandola come una criminalità inestirpabile, lo Stato, lo stesso Stato dell’impunità per Piazza Fontana e della verginità antifascista tramite le stragi, vi permette di porvi sulla testa le aureole dell’antimafia, e potere così fare liberamente gli amministratori juke-box, a favore di altre grandi forme di sfruttamento; quelle dei poteri globalisti, del capitale finanziario che stanno spogliando l’Italia. Così come i magistrati e le forze di polizia tra un mafioso e l’altro fanno i juke-box, suonando tutti e solo i dischi decisi da chi “calls the tune” in operazioni come Stamina a Brescia o l’Ilva di Taranto.

@ fabrip.  Tante sentenze, 10^6 € in spese legali per gli Spedali Civili, NAS al “lavoro” per anni; quando sarebbe bastato un maresciallo esperto in truffe di strada per fermare Vannoni. Volendo lanciare le underperforming staminali, l’ordine, diramato da un policlinico dove il rettore ha portato da Washington gli ordini sui vaccini, è stato di suonare una musica giudiziaria che scambiasse di posto 3 entità. La medicina pazza (Stamina) è stata messa al posto di medicina disonesta. La medicina disonesta (promesse staminali ufficiali) al posto di quella onesta. La medicina onesta (denuncia delle frodi) al posto di quella pazza.

Taranto. Per tagliare l’industria pesante e convertirla nell’industria medica si è ordinato di suonare una musica che, date 2 cause di aumento di incidenza di cancro, inquinamento (a) e sovradiagnosi (b), fornisse la coonestazione della magistratura all’ingigantire oltre il vero a; e allo stimolare b, censurando sulla sua presenza e spingendo verso di essa gridando alla peste; fino al livello truffe di strada, es. Bonelli che dice che metà dei bambini di Taranto si ammala di cancro. Risultato non solo forni spenti e operai a casa. Anche aumento in futuro di incidenza di diagnosi di cancro.

In entrambi i casi clero regista e all’incasso. Rispetto ai voleri dei poteri sovranazionali preti, polizie e magistratura vanno contati tra i focolai di corruzione.

V. Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale. ILVA. dal cancro nascosto al cancro inventato.

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Blog de Il Fatto

14 gennaio 2020

Commento al post di M. Martucci “Cellulare e tumori, una sentenza conferma il nesso. E ora la posta in gioco è sempre più alta

Il settore biomedico è il più corrotto (Braithwaite, Gotzsche); la medicina, col suo potere persuasivo come pratica antropologica e l’intricato versante tecnico rende facile e sicuro nascondere danni reali e inventarne di falsi. Non si dice al pubblico del previsto “tsunami of iatrogenic harm” (Mandrola) da app mediche degli smartphone*; mentre si agita un rischio cancro aiutando così sia le sovradiagnosi di cancro a fini di lucro, sia interessi extramedici.

Impressiona come e quanto i magistrati siano partecipi. Es. a Brescia e Torino oltre a decretare un nesso cellulari-neoplasie sono già stati determinanti per Stamina, la truffa pro Pharma**, modulando il loro intervento massimizzando l’effetto disinformativo a danno della tutela della salute e coprendo le spalle ai responsabili istituzionali.

Disgustato, anche dalla promiscuità dei magistrati, mi rifugio nelle letture sulle buone pratiche di ricerca. Ma non c’è scampo: il libro di A. Field ‘An adventure in statistics’, Sage 2016, considera la sentenza nostrana sul cancro da cellulari -“In October 2012 Italy’s highest civil court supported Innocente Marcolini’s claim…. “ – per spiegare il metodo scientifico. Come esempio negativo. Il nesso che la nuova sentenza conferma è quello tra magistrati e medicina fraudolenta.

*I’m a Heart Doctor. Here’s Why I’m Wary of the New Apple Watch. Medium, 17 Set 2018.
**Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.

bobovitz: “Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale”
Sinceramente, hai mai pensato di consultare uno bravo?

@ bobovitz. Un modo per vendere un prodotto che non funziona è raffrontarlo con uno ancora peggiore. Ciò è stato fatto per le promesse miracolistiche sulle staminali ufficiali, facendo spuntare e crescere versioni cialtronesche di cure miracolose con staminali; in USA si sono registrati tanti casi. In Italia abbiamo avuto Stamina. Non credo che uno psichiatra onesto considererebbe questa tesi motivo per intraprendere cure. Stamina è stata lanciata a Brescia dal più grande ospedale pubblico, sede universitaria, della regione modello per la sanità; essendo il rettore dell’Università di Brescia, Pecorelli, presidente dell’ente per il controllo scientifico dei farmaci, l’AIFA. Forse uno bravo vedrebbe comportamenti psicotici nelle istituzioni responsabili. Lasciando da parte la psichiatria, “tu sei matto” è l’argomento dei borsaioli colti in flagranza.

bobovitz: Vedo che non hai seguito la vicenda Stamina (o l’hai seguita ma non l’hai capita), motivo per cui passo oltre.

@ bobovitz. Capire una truffa è decostruirla e ricomporla (ci si riesce se si possiedono sufficienti conoscenze sul merito e le circostanze). Il primo passo è proprio non accettare la storia che presenta. Storia che a volte ha più di un livello. Es. non credere all’imbonitore che per accattivarsi la fiducia sbugiarda, dicendo il vero, un astante che in realtà è il suo compare. Ma queste cose non le devo certo spiegare a te.

15 gennaio 2020

Commento al post di L. Gaita “Cellulari e tumori, gli scienziati discutono su sentenza. Polichetti (Iss): “Studi non sufficienti per un verdetto così”. L’Isde: “Nessun stupore””

Uno dei criteri classici di causalità in epidemiologia (Bradford Hill) è la presenza di correlazione dose-risposta. Es. più sigarette si fumano più aumenta il rischio di cancro del polmone. Qui abbiamo, nella comunicazione al pubblico, una correlazione inversa. Si tace degli effetti cancerogeni accertati da radiazioni EM ad alta energia, quelle da TAC*, ionizzanti, capaci di alterare il DNA; e della insufficiente attenzione a questo pericolo nel prescrivere esami radiologici**. Mentre si cerca a tutti i costi di fare figurare un simile effetto, nonostante l’evidenza cercata e non trovata, delle radiazioni a bassa energia. L’inversione della correlazione dose-risposta può essere considerata come indice di disinformazione. Qui è associata al silenzio anche sui danni autentici da cellulari, quelli iatrogeni da app mediche***. Quel che è peggio alimenta l’allarmismo che favorisce le lucrose sovradiagnosi di cancro. Mette la credibilità delle sentenze al servizio del perverso marketing biomedico; e scredita una magistratura già collusa rispetto ad una ricerca biomedica che il business, dopo averla resa strumento di frode, vuole sia riconosciuta come supremo legislatore e suprema magistratura.

*Overall Cancer Incidence 24% Greater for Those Exposed to CT in Childhood or Adolescence. BMJ, 2013.
** Personalized and Conscientious Medical Imaging. To Image or Not to Image. Jama, 2017.
*** Artificial Intelligence Is Rushing Into Patient Care—And Could Raise Risks. Sci Am 2019.

18 gennaio 2020

Commento al post di P. Gentilini “Cellulare e tumori, la sentenza di Torino è una pietra miliare. Per me una boccata d’aria”

Gli ideali vanno a male, e il liberismo accelera la putrefazione. Es. da Gramsci a Renzi. Gotzsche, parlando della degenerazione della Cochrane, da lui cofondata e che oggi l’ha espulso, riporta come ogni singola ONG crescendo finisca con l’operare in maniera diametralmente opposta ai fini per cui fu fondata. Da Tomatis – pure lui cacciato da ciò che fece grande – che combatté la cancerogenesi da prodotti industriali, ai “medici per l’ambiente” che non fanno pulizia in casa propria, la medicina, ma usano l’inquinamento come spauracchio per aumentare la sporcizia domestica delle sovradiagnosi di cancro. Il livello di conflitto di interesse e di corruzione in medicina è da non credere, dice Gotzsche nel descriverlo. Ma magistrati che parlano di conflitti di interesse qui mi ricordano, oltre a Manzoni “a giudicare per induzione, e senza la necessaria cognizione dei fatti, si fa alle volte gran torto anche ai birbanti”, Iago che dice a Otello “Guardatevi dalla gelosia, mio signore”: ne osservo da anni gli interventi in campo biomedico, e posso mostrare come nelle operazioni di suggestio falsi e suppressio veri a favore del business biomedico ci si tuffino e ci sguazzino. Anche in questo caso, dove mentre si dice di opporsi alla corruzione ci si arrampica sui vetri per lanciare un allarme inconsistente che favorisce le sovradiagnosi di cancro e depista dai cancri veri da radiazioni ionizzanti da esami radiologici e dai danni iatrogeni da app biomediche degli smartphone.

@ Valter Fiore. Lo spiega es. il cardiologo Mandrola*, che in precedenza ha definito uno “tsunami of iatrogenic harm” gli effetti da attendersi da app mediche. V. anche Artificial Intelligence Is Rushing Into Patient Care—And Could Raise Risks. Sci Am 2019.

E sui cancri dalle radiazioni ionizzanti delle TAC non necessarie? La testimonianza giurata di non conoscenza da parte di una persona competente come lei è effetto dell’impostazione commerciale, che fa intraprendere e diffondere le cosiddette ‘fishing expeditions’ per acchiappare una pagliuzza essendo omertosi sul pilone da viadotto appenninico.

*I’m a Heart Doctor. Here’s Why I’m Wary of the New Apple Watch. Medium, 17 Set 2018. Screening for Atrial Fibrillation Comes With Many Snags. JAMA, 7 ago 2018.

@ Valter Fiore. I wearables e la relativa disinformazione aggiungono, sfruttando la ‘gizmo idolatry’, un ulteriore livello di generatori di sovradiagnosi e quindi di danni iatrogeni alla salute; la cui responsabilità piuttosto che agli ipocondriaci va addossata agli organi regolatori, e a chi ne intasca i benefici, medici “scocciati” inclusi. Le CT scan inutili non sono solo uno spreco. Causano malattia e uccidono, per cascade effects da incidentalomi e anche per effetto diretto provocando cancri. La medicina difensiva è una scusa, e un illecito*, per giustificare gli interessi di lucro di una medicina che è tutta privata, nelle impostazioni e nella dottrina: anche la medicina pubblica oggi è il terminale pubblico di una medicina privata. Le indicazioni e le prassi sono dettate, complici i politici (e magistrati), dal business; che ne raccoglie i profitti, anche indebiti, tramite il prelievo fiscale**. Da qui la recente simpatia per la medicina “pubblica” dei pescecani del business biomedico. “Fishing expedition” in biomedicina è un termine dispregiativo che indica il cercare di produrre risultati a tutti i costi; con mezzi scorretti come l’abuso delle subgroup analysis e il p-hacking. Lei applica la comune confusione tra exploratory e confirmatory research, che è come fare passare la raccolta di voci su eventuali reati per il verdetto di condanna della Cassazione.

*V. La medicina difensiva come scusa e come illecito.

**V. Le frodi mediche istituzionalizzate come tasse occulte.

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25 maggio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Sclerosi multipla, trapianto di staminali cerebrali umani in 15 pazienti. In valutazione effetti terapeutici”

“Scevra da qualunque problematica etica o morale” ? L’elenco di tali problematiche è in realtà lungo. Es.:

1 Conflicts of interests: “Potential profits from stem cell interventions are massive, and may incentivize investigators to overstate successes or underreport adverse events”.
2 Informed consent: Once stem cells are implanted, patients cannot be guaranteed the right to leave a trial, due to possible migration and growth of cells.
3 Risk-benefit Ratio: Benefits unclear from current animal model studies, risks include both those of surgery and of the stem cells themselves.
4 Patients are also vulnerable to sensational claims made in the media by proponents of stem cell interventions.*

5 Uno dei temi tipicamente evitati dai bioeticisti: l’etica della plausibilità biologica. E’ improbabile che una patologia progressiva, a localizzazione multifocale e imprevedibile, nel più denso, intricato e irrecuperabile dei parenchimi possa curarsi con un trapianto. E’ invece plausibile che le definizioni di comodo e le fluttuazioni della sclerosi multipla facciano figurare successi spuri.

6 La pratica letteralmente criminale di eliminare le voci di dissenso tecnico. La “purezza” vantata richiama le frequentazioni del suo certificatore, il rappresentate del Vaticano Paglia, con il rappresentante dei magistrati Palamara; e ambienti connessi.

* Ethical clinical translation of stem cell interventions for neurologic disease. Neurology, 2017.

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13 maggio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Strage di Piazza della Loggia, accolta l’istanza di revisione. Nuovo processo per Maurizio Tramonte”

Dopo mezzo secolo la magistratura non è ancora sicura su quanto può dire sia avvenuto in Piazza Loggia il 28 maggio 1974, tanto che considera di ripensarci sull’esito carcerario, già esiguo, tardivo e poco rappresentativo del complesso di responsabilità? Ieri 12 maggio 2022 ho rinnovato al presidente della Corte d’appello di Brescia Castelli, al procuratore generale di Brescia Rispoli, al presidente del Tribunale di Brescia Masia, mie considerazioni sulla recente sentenza di assoluzione dei medici di Brescia per la truffa Stamina. Truffa e assoluzione che a mio parere hanno rilevanza per l’anomalia costituita dalla strage covid nel distretto di Corte d’Appello di Brescia nel 2020, e per i relativi procedimenti giudiziari. La richiesta di copia della sentenza di assoluzione, 11 aprile, non è stata soddisfatta. I fatti più gravi e scottanti sono scritti su fogli che la magistratura mantiene nei decenni accartocciati e riaccartocciati, così che sono leggibili solo in forma frammentaria e confusa. Mentre è lesta nel fermare con sistemi sommari chi quei fogli vorrebbe dispiegare.

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2 febbraio 2023

Blog de il Fatto

Commento al post “Stamina 2, assolto in appello il pediatra Marino Andolina: “Non sono felice, penso a tutti i morti” “

Sarà contento tra gli altri “l’antisistema” Ingroia, che lo candidò 1. Andolina, in armonia con la concezione della legalità di ambienti ai quali è legato 2, affermava che “chi si oppone alla terapia Stamina va perseguito per legge” 3. E’ stato accontentato, applicando “codici” di quelli da loggia trapanese: chi è stato fermato è chi ha indicato la mano dei grandi interessi della biomedicina in una ciarlataneria da due soldi trascinata per anni e anni da medicina ufficiale, magistratura e media 4. Così come non è stato senza conseguenze – conseguenze di natura simile a quelle che hanno lasciato Messina Denaro imprendibile per 30 anni – indicare alla magistratura che l’avere permesso la truffa Stamina nel più grande ospedale della Lombardia, dominus il capo dell’AIFA che portò da Washington gli ordini sui vaccini, ha rilevanza per la localizzazione nello stesso distretto di Corte d’appello dell’anomalo picco di mortalità del 2020 che è servito da giustificazione delle leggi marziali irrazionali e nefaste; e per la nomina di Crisanti, Imperial college, a consulente dei PM 5. Certe scelte di consulenti, es. Tumbarello, parlano più delle sentenze.

1 Gli strani “compagni di letto” di Ingroia.
2 Truffa Staminali, Andolina “ho lavorato per i servizi segreti”. Giornale di Brescia 25 mag 2021.
3 BresciaToday 17 feb 2013.
4 Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.
5 Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale.

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10 febbraio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pietrobelli “Inchiesta sui tamponi rapidi, a processo ex primario e la dg dell’Azienda Zero (Regione Veneto)

C’è un’analogia con lo schema Stamina*: si persegue un illecito per avvalorarne un altro, ufficiale, preso come standard corretto; preso apoditticamente allora, e contro l’evidenza a posteriori oggi. Qui lo standard da mantenere sacro è la nefasta versione Imperial College-Crisanti su come contrastare la pandemia recludendo il Paese in un sanatorio; con le misure dettate da Crisanti in Veneto messe a fare da falsa riprova rispetto alla strage in Lombardia orientale causata dalla poca fede nel Verbo, sempre secondo il copione**. Standard che dati i morti che sono serviti alla sua dimostrazione dovrebbe essere oggetto di indagine, di una magistratura che invece lo dà per sacro dall’inizio, partecipando così a una manipolazione dove tutte le parti istituzionali sono pupi e servono la stessa morale della storia.

Ho appena finito di leggere “I soldi della P2. Sequestri, casinò, mafie e neofascismo: la lunga scia che porta a Licio Gelli” (A. Beccaria, F. Repici, M. Vaudano; 2021, editoriale il Fatto quotidiano). Descrive come la magistratura ha “dragged her feet”, favorendo l’impunità sui mandanti dell’uccisione di un suo valoroso esponente, Bruno Caccia. E aiuta a comprendere la reale consistenza della magistratura davanti ai delitti commissionati da mandanti di massima scala.

*Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.
**Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

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4 giugno 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Papa Francesco su Rai 1: “Le apparizioni della Madonna? Non sempre sono vere”. È la prima volta nella storia che un Pontefice è ospite in uno studio tv” “

I miracoli sono un’immagine platonica netta e ben delineata, che siamo predisposti ad accettare come vera: wishful thinking. Esprimono una concezione poco rispettosa della divinità, dipingendola come una specie di capobastone o di politico locale che può salvare o no a seconda di quanto lo si prega.

Tra le incongruenze logiche, una divinità farebbe in modo di mostrare come inequivocabile il suo intervento. Non ci dovrebbe essere bisogno di accertamenti, commissioni, etc. Si ricorre allora a trucchi da imbonitore. Incluso quello dello standard negativo: riconoscendo per truffaldine sceneggiate del genere di Trevignano si legittima il potere di dichiarare miracoli “veri”. Come ribadisce qui Bergoglio.

Lo standard negativo è usato anche per i miracoli laici. Ricordo i cori degli ultrà del Brescia con lanci di bengala davanti al duomo pro Stamina, la truffa grossolana che ha legittimato le promesse di miracolo delle staminali ufficiali; sulle quali anche il clero ha interessi. C’è il wishful bias anche per i miracoli laici: il presidente della Corte d’appello che ha lasciato impunito l’inoculo della ridicola truffa Stamina nel SSN ha di recente ammonito contro l’accusare i medici senza avere le competenze tecniche; e allo stesso tempo li ha lodati come magnifici per il covid, nonostante le caratteristiche iatrogene della strage covid locale, mostrando di sentenziare a sentimento, come minimo.

*Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.

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23 giugno 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Finte vaccinazioni Covid per ottenere il green-pass: la Procura di Ravenna chiede il rinvio a giudizio di 227 persone”

In Svezia tali accuse sono impossibili, in assenza dei ricatti mafiosi di Stato (senza che si siano verificate le sciagure minacciate da Mattarella e c. per giustificarli). I giudici svedesi hanno invece condannato a 2.5 anni un luminare italiano, Macchiarini (The deadly legacy of a stem cell charlatan. BMJ, 21 giu 2023).

In Italia i magistrati sono zelanti nel punire chi elude l’esproprio del proprio corpo, e assolvono i luminari che hanno introdotto la ciarlataneria Stamina (1) nel SSN agli Spedali Civili di Brescia (assolsero anche Macchiarini). Non solo. Il presidente della stessa corte che ha assicurato l’impunità alla ciarlataneria bresciana sulle staminali – e presidente di Magistratura democratica – propugna una “vicinanza” tra magistrati e medici (2). Come Nordio (3). Non solo. Magistrati e forze di polizia perseguitano, con sistemi che dovrebbero essere materia per le loro DDA, chi denuncia frodi ufficiali “deadly” come quelle di Macchiarini e Stamina e quelle deadly sul covid.

I nostri magistrati sono attratti dalla capacità di trasformare il crimine di alto bordo in legge data da una medicina zombie, catturata dal peggior liberismo. Ma per contribuire alla metamorfosi, con un diritto zombie, non per opporvisi.

1 Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.
2 Castelli G. Magistrati e medici: più vicinanza di quanto si creda. Brescia medica, feb-mar 2023.
3 Processi, più tutele ai medici. Nordio: filtro come per i giudici. Corsera, 19 ott 2004.

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13 agosto 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Travolge il barista con l’auto ad Alba: “Sei vaccinato”. Ora è indagato per tentato omicidio: il video”

Oltre che definire i torti e le circostanze, si dovrebbe considerare tra le ipotesi che questo scontro tra due dissennati – e altri che forse seguiranno – che nella forma in cui è riportato dai media fa da bilanciamento alle infamie provax, sia stato più o meno indotto, se non concordato. Come ai tempi, che ci si illude siano passati, degli “opposti estremismi” pilotati dal Viminale. Ho un filmato di quando sono stato gratuitamente aggredito e ferito a colpi di rastrello nell’entrare a casa. Mostra che uno degli aggressori dice di avere avuto istruzioni dai CC su come agire. Non ho reagito, evitando la rissa. Ho solo chiamato il 118. Aspetto ancora spiegazioni da magistratura, CC e Comune di Brescia (dopo l’accaduto, e dopo fanali spaccati e auto graffiata, gli aggressori hanno sostenuto che quello non fosse suolo pubblico, in quanto il Comune l’avrebbe affidato a loro; nonostante non vi fosse alcun cartello; quando chiedo di nuovo spiegazioni mi arrivano multe anomale, sanzioni costruite ad arte, etc.). In quel periodo avevo descritto come Stamina fosse una frode grossolana, come al Civile di Brescia l’avessero immessa nel SSN per propagandare le grandi promesse sulle staminali ufficiali, e come la magistratura reggesse il gioco.

Purtroppo, con l’operazione covid, nella quale sono implicati, i magistrati hanno preso la mano, insieme ai giornalisti, nel burocratizzare il loro ruolo, assumendo veline da Minculpop come verità acquisita e procedendo di conseguenza.

@ Hobbes. Quanti ricordi, eh? A proposito di città del Piemonte, ci sono equivoci peggiori. Es. tra il tartufo fungo e il tartufo tipo umano: “Tempo d’esami. Tema in classe «Descrivete la differenza fra il tartufo di Alba e il tartufo di Molière»” (Marcello Marchesi).

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26 ottobre 2023
Blog de Il Fatto
Commento al post di 30science “Covid, la grande truffa dei trattamenti con cellule staminali. L’allarme degli scienziati: “Non sono stati approvati o autorizzati”

Questi “allarmi”, questi appelli “a enti normativi e forze dell’ordine” a fermare le truffe hanno finalità non trasparenti. Se non si possono mostrare dei meriti reali si ricorre a uno standard negativo, a un infimo, rispetto al quale il prodotto da sbolognare sembri virtuoso. Analogamente all’uso della mafia di cosca come standard negativo che fa sembrare accettabile la mafia di Stato. Le truffe grossolane sulle staminali, lasciate operare (1) (come la mafia), fanno sembrare oneste le truffe ufficiali (2). Enti di controllo e polizie reggono il gioco. Applicando lo stesso sofisma gesuitico smascherato da Pascal nell’ottava delle sue Lettere provinciali: se le staminali – o i vaccini – hanno una forma di riconoscimento ufficiale, non importa quanto sgangherata (es. 3), allora sono “scienza” (4). Es. la Corte d’appello di Brescia ha assolto i medici del SSN per la rozza truffa Stamina. Il presidente subito dopo ha fatto l’occhiolino ai medici su un loro status privilegiato davanti alla legge (5). E’ a capo di Magistratura democratica, ma sui medici da equiparare ai magistrati nella non punibilità la vede come Nordio (5).

1 Unproven but Profitable: The Boom in US Stem Cell Clinics. JAMA, 2018.
2 Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.
3 Anomalous Patterns of Mortality and Morbidity in Pfizer’s Covid-19 Vaccine Trial. 20 ott 2023.
4 La polarizzazione gesuitica.
5 Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura.

Tedbenner: basta con questi dico non dico: le truffe delle staminali sono solo lo spaventapasseri per coprie le truffe ben piú gravi dei vaccini anticovid. fa tutto parte della stessa mafia occulta, un complotto globale orchestrato dalla massoneria transnazionale con a capo mister no e la sua setta delle ombre agli ordini delle multinazioniali. ma noi teniamo l’elmetto e combattiamo, non siamo mica come quegli altri boccaloni, siamo speciali, piú furbi, vediamo le connessioni tra le cose, colleghiamo dati e avvenimenti. a noi non la si fa!

CENSURATO @ tedbenner: Bravo. Ti abbraccerei, se fosse possibile, e se il conseguente scampanellio delle bubbole del tuo copricapo non guastasse il pathos. Comunque è rincuorante vedere che c’è qualcuno che ha il coraggio di parlare; una voce particolarmente autorevole, stante la sua posizione di troll a latere*. * I troll a latere. In: I due sillogismi di Gomez e la giustizia “dai cinesi”. Sito menici60d15.

@ tedbenner, pubblicato: L’appello al conformismo, il minacciare di venire additati come complottisti, è un argomento da magliari. Ha una sua efficacia. Comunque è incoraggiante – ed è indice del livello delle attuali “istituzioni” – che giorni fa 8 elettori brianzoli su 10, dovendo scegliere tra Forza Milan Galliani e Cappato il promotore dell’omicidio medico (di concerto coi magistrati), non sono andati a votare. Salendo così il primo gradino della coscienza politica, quello di non credere alle vostre commedie e di non votare a proprio danno. Ci sono voluti decenni agli italiani per capire che i “compagni” non sono più quelli di Gramsci ma quelli di Renzi. Hanno capito che Grillo è un bait and switch. Che la destra è forchettona già lo sanno. Vediamo quanto ci vorrà per apprezzare l’inversione rispetto ai fini dichiarati di una sanità che ti vuole inoculare a tutti i costi mentre lesina l’assistenza standard. E l’inversione di una magistratura che proclama che Stamina ha una base scientifica, e che fa parlare la Costituzione come un ventriloquo il suo pupazzo, facendole dire e ribadire che è lecito togliere il lavoro a chi non si fa inoculare contro l’evidenza e senza altra garanzia che la parola degli indovini di corte. Può darsi che cresca la consapevolezza che il conformismo non paga, e porta alla rovina.

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Vedi anche:

28 novembre 2023. Due giorni in Questura. L’affinità tra la Sindaco di Brescia Castelletti e la Vicepresidente del Senato Ronzulli. In: I rituali zozzonici della banda Mattarella

Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratrura

Quando la frode sta nel respingere i miracoli

I rintocchi funebri del marketing medico

Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale

I paradisi giudiziari per la grande criminalità biomedica

 

Il magistrato e gli stregoni

15 April 2013

Appello al popolo

Riporto un mio commento alla proposta del prof. A. Giannuli di sostenere la candidatura del procuratore Raffaele Guariniello a Presidente della Repubblica [1].

ccc

L’onestà personale e l’indisponibilità a partecipare ai giochi sporchi del potere sono condizioni necessarie per la carica di Capo dello Stato. Averle soddisfatte, con Guariniello, avrebbe già del miracoloso; ma sarebbe sufficiente? Chi è nella stanza dei bottoni deve conoscere gli intricati circuiti che arrivano e partono dalla console: a quali effetti paradossali può dare luogo pigiando comodamente un bottone.

Per esempio, nel caso Stamina i magistrati hanno buttato olio sul fuoco di una guerra tra maghi, sostenendo fortemente entrambe le parti; ma guardandosi dal riconoscerla come una manfrina. In queste ore, Balduzzi ha aperto la strada alle terapie pseudoscientifiche, sostenute da Celentano e Gina Lollobrigida (e da Grillo); affidando la verifica delle cure Stamina agli stessi Spedali Civili di Brescia che le praticano, che è come affidare una perizia giudiziaria all’indagato (non è la prima volta che l’ospedale di questa città di galantuomini assediata dalla mafia ottiene una tale prova di fiducia). Anche l’altro versante, sostenuto dall’azione in sé meritoria di Guariniello, il versante della scienza “post-accademica” [2] cioè tecnicamente competente ma aggiogata a esigenze di profitto, sta come prevedevo [3,4] raccogliendo i frutti del rito tribale: allo stesso tempo è partita in Italia la prima sperimentazione clinica al mondo per la cura con staminali della paralisi sopranucleare progressiva, una malattia rara, che si manifesta clinicamente anche con parkinsonismo, presentata dai media come “una forma grave di Parkinson”.

Questa sperimentazione ufficiale parte sulla stessa onda delle aspettative create col caso Stamina, ma ha tutte le carte a posto. L’obiettivo che si pone è altrettanto ambizioso di quelli della ditta indagata da Guariniello per truffa e associazione a delinquere: al confronto della ricostituzione dei circuiti neuronali, l’ottenere la ricrescita dei capelli nei calvi, o una terza dentizione nell’età adulta, dovrebbero essere giochi da ragazzi. Appare che entrambe le attuali scuole italiane sulle terapie con staminali condividano alcune peculiarità. Non solo i dulcamara ma anche gli scienziati accreditati preferiscono partire dal più difficile, e dal meno facilmente verificabile, anziché andare per gradi cominciando con modelli più semplici e di facile valutazione. Così che anche per terapie ufficiali con staminali come questa vale il commento di Emile Zola a Lourdes davanti agli ex-voto: “Vedo stampelle ma non protesi”.

Finirà che la gente dovrà continuare a pagarsi, come prima e più di prima, sia la dentiera, sia, se malattie neurologiche la rendono non autosufficiente, buona parte dell’assistenza per disabili. I fondi pubblici saranno stati allocati nelle costosissime terapie ufficiali che soddisfano quello che i magistrati pro-Stamina hanno chiamato “il diritto alla speranza”; inclusa la speranza degli investitori di fare soldi sfruttando la credulità popolare con la complicità di chi occupa lo Stato. E c’è il rischio che i beneficati debbano per di più fronteggiare anche qualche tumore impiantato con le staminali.

I magistrati che si tuffano in queste grandi operazioni di marketing biomedico sostenute dallo Stato, che si addentrano nell’antro dello stregone e danno credibilità ad apprendisti o a maestri, mi paiono a loro volta, nel migliore dei casi [5], colpiti da un sortilegio: magistrati “brain in a vat”. Processano, secondo coscienza e secondo il diritto, gli input che vengono fatti giungere loro; input che però non descrivono la realtà, ma ne danno una rappresentazione di comodo.

Un presidente “brain in a vat” (si potrebbero fare anche altri nomi), manipolabile ma non venduto, che serve il potere solo se convinto, è all’atto pratico molto diverso, o molto meglio, dei presidenti burattino? Forse sì; ma anche un ipotetico presidente “brain in a vat”, ancorché onesto, non ci basterebbe per uscire dalla fossa nella quale ci siamo cacciati seguendo i film avvincenti che ci vengono fatti percepire come se fossero la realtà.

1. Giannuli A. Per il nuovo Presidente della Repubblica: torno a proporre Raffaele Guariniello. Blog di Aldo Giannuli, 10 aprile 3013.

2. Ziman J. Real Science. Cambridge University Press, 2000.

3. Gli strani “compagni di letto” di Ingroia. https://menici60d15.wordpress.com/2013/02/13/gli-strani-compagni-di-letto-di-ingroia/

4. L’ambasciatore USA ordina il sostegno al loro complesso magico-industriale. https://menici60d15.wordpress.com/2013/03/20/4753/

5. La corruzione ghibellina di magistratura e polizia. https://menici60d15.wordpress.com/2012/03/24/la-corruzione-ghibellina-di-magistratura-e-polizia/

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Blog di A. Giannuli

Commento al post “Per il nuovo Presidente della Repubblica: torno a proporre Raffaele Guariniello” del 10 aprile 3013

Nell’odierna medicina commerciale l’ambivalenza dei processi biologici si fonde con l’ambiguità della politica; nella “biopolitica” – dove come ha scritto Agamben sbiadiscono le distinzioni tra destra/sinistra, pubblico/privato etc.- mentre ciò che appare viene percepito in termini elementari e manichei, buono/cattivo, la realtà sottostante, quella di un sistema complesso, fa sì che spesso gli effetti di interventi “moralizzatori” siano del tutto diversi da quelli previsti. Pareto ha distinto tra verità, efficacia e utilità di un’ideologia. Il dr Guariniello, insieme ad altri magistrati, offre buon materiale per discutere la natura ideologica di teorie mediche presentate come dogmi al pubblico. Permette di illustrare con esempi (v. il mio sito) come interventi giudiziari apparentemente progressisti e controcorrente, e quindi persuasivi per l’opinione pubblica, “efficaci” secondo Pareto, siano in realtà espressione di ideologie false, o solo parzialmente vere, e lanciate in quanto utili ai poteri economici piuttosto che al popolo che sembrano difendere.

Una nozione che è applicabile anche alla chiusura dell’Ilva di Taranto, dove, in obbedienza a interessi economici e politici, si sta passando dal cancro nascosto al cancro inventato; come mi riprometto di scrivere; non appena riuscirò ad accumulare il fiato necessario date le attenzioni di altri fedeli servitori dello Stato, che un tempo si occupavano di attività che il prof. Giannuli studiava e oggi sono d’accordo con Guariniello su importanti temi di salute pubblica.

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17 aprile 2013

Blog de Il Fatto 

Commento al post “Staminali, Nature: “No a malati come cavie. Italia ascolti monito” ” del 16 aprile 2013

Al convegno vaticano criticato dalla rivista inglese ha aderito Sir JB Gurdon, Nobel 2012 per le sue ricerche sulle staminali. Contemporaneamente al convegno, in USA esce un libro dal titolo “The healing cell: how the greatest revolution in medical history is changing your life” che esalta le promesse scientifiche sulle staminali. E’ scritto da un prete, una dottoressa-businesswoman e un giornalista medico, con forti legami con l’establishment biomedico USA; prefazione di Benedetto 16°. In questo imbroglio, i preti e gli scientisti anglosassoni sono molto più vicini e solidali di quanto Nature, coi suoi toni indignati, non voglia far credere. E’ piuttosto una manfrina tra compari per fare passare il business delle staminali creando aspettative con tecniche di propaganda mediatica. I preti la buttano sull’etica astratta e sul sentimentale; gli scientisti sul metodo scientifico e i regolamenti, che garantirebbero la verità essendo a prova di frode (ma non lo sono, tutt’altro). Gli spettatori ruspanti scelgono la ciarlataneria strappalacrime della Stamina; quelli che si sentono intellettuali e laici, le boriose frodi dell’attuale ricerca biomedica commerciale. L’apparente scontro tra i discepoli di san Francesco e gli adoratori di Newton, i toni roboanti dei due “contendenti”, coprono l’avida ricerca del profitto e la carenza di progressi rilevanti, di prospettive terapeutiche reali, di scienza e di onestà che accomunano entrambi.

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Blog di A. Giannuli

Commento al post “Cucchi, gli operai di Terni e la corporazione giudiziaria” del 7 giu 2013

@ Leonilde. La medicina sta prendendo il posto dell’industria come forma di sfruttamento; spesso a scapito della salute. Credo che sulla posizione della magistratura davanti a reati contro la salute sarebbe salutare non credere alle favole, ma recuperare il concetto marxiano di “sovrastruttura”; sembra che i primi ad averlo dimenticato siano quelli di provenienza comunista.

Le ingiustizie e i reati contro la salute vengono perseguiti se e quando conviene al capitale; altrimenti sono coperti e protetti; in alcuni casi, impedendo a chi si oppone non solo di lavorare, ma di campare. Se possibile, date le attenzioni che i tutori della legalità mi riservano, preparerò un scritto per illustrare il complesso di motivi utilitaristici che ritengo abbiano portato a sdoganare, dopo tanto tempo, la tossicità dell’amianto, consentendo l’azione giudiziaria, comunque meritoria (ma non assolutoria); e come contemporaneamente nuovi danni alla salute siano attivamente promossi e aiutati mediante un’attività criminale delle istituzioni, magistratura compresa.

Sono d’accordo sui rischi di strumentalizzazione delle richieste di controllo dell’operato dei magistrati (il controllo dovrebbe essere in primo luogo preventivo, penso: https://menici60d15.wordpress.com/2011/04/01/il-celibato-dei-magistrati/). E sulla necessità di tutelare l’indipendenza della magistratura; sia dalle forze esterne, sia dalle pratiche venderecce interne.

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24 giugno 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post “SLA, “i primi test con cellule staminali cerebrali sono positivi” del 24 giugno 2013

Spendido. Ormai la SLA e altre malattie neurologiche hanno i giorni contati: è scientifico. Va però ricordato il contributo di preti, magistratura, forze di polizia, politici, amministrazioni locali, giornalisti, e tanta altra parte della meglio società a questa grande impresa, “la più grande rivoluzione nella storia della medicina, che cambierà la vostra vita”, come dice il titolo di un recente libro USA sul tema; prefato da Ratzinger quando era ancora papa. Conoscendo questo Lavoro, oscuro ma prezioso, di sostegno agli Scienziati, non mi sorprende che l’Italia primeggi nel campo delle staminali: le doti di abnegazione e insieme di acume intellettuale, di severo rigore, dura fatica e felice creatività, onestà cristallina, coraggio, tenacia e indipendenza di giudizio, di culto del diritto e amore per l’umanità tutta di cui lo Stivale è pieno sono esattamente ciò che occorre per risolvere un problema come quello posto dalla geniale idea di curare le patologie del tessuto nervoso con cellule staminali. Che il mondo sappia, e si inchini riconoscente. Noi non abbiamo solo la mafia; abbiamo pure quest’altro genere di onorevoli associazioni.

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13 ottobre 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Di Grazia “Stamina bocciata, chi è il ciarlatano e chi il genio?” del 12 ottobre 2013

Se si vuole vendere come miracoloso un prodotto che non funziona, un modo per farlo è mandare avanti un compare che faccia il ciarlatano: che ne presenti una versione ancora più scombinata, e che con grandi promesse crei un’aspettativa nel pubblico. Per poi farlo sbugiardare da un venditore credibile, un dottore, uno scienziato, che correggendo gli errori (in realtà inseriti apposta) sembrerà presentare una versione valida del prodotto; che altro non è che il prodotto originale.

La domanda dovrebbe essere chi sono i furbi e chi i fessi. I furbi sono quelli che hanno montato questo finto litigio tra compari, col quale si sono lanciate come possibili e imminenti terapie che sul piano tecnico sono estremamente improbabili. Da quelli che nelle istituzioni hanno dato spazio e visibilità a un Vannoni, a Napolitano che nomina senatore a vita a credito, per futuri altissimi meriti, la Cattaneo; passando per i magistrati e i giornalisti.

I fessi sono quelli che accettano il falso dilemma. Sia i “masscult” che credono che Vannoni sia un genio filantropo osteggiato dall’establishment; sia i “midcult” che ragionano che siccome Vannoni è un ciarlatano allora le staminali della vera Scienza potranno soddisfare promesse fantascientifiche come quella di ricreare il tessuto nervoso.

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@ Ander Elessedil. Tanti come te affermano: a) che l’introduzione di nuove terapie avviene solo su criteri scientifici; b) che è ”impossibile” frodare nella ricerca clinica in quanto la riproducibilità è usata per verificare l’efficacia e prevenire le frodi; c) che la ricerca sulle staminali è indifferente al clamore mediatico.

Si tratta di posizioni molto molto ingenue, che scambiano il catechismo con la realtà. Gli stessi addetti ai lavori ammettono che le cose spesso non vanno così; e ci sono tanti scandali a confermarlo. In questo caso la scienza è spudoratamente al servizio del marketing. Con Vannoni, e con le continue passerelle mediatiche degli scienziati, si è introdotto un bias nella ricerca, che vizierà ipotesi, finanziamenti e interpretazioni. Si dovrebbe ormai prevedere anche un “cieco” delle aspettative, proibendo questi clamori, volendo essere davvero scientifici.

Prevedere futuri successi medici (e dargli un seggio in senato) è antiscientifico (e opposto al principio costituzionale di tutela della salute).

La stessa puerile teoria delle staminali come “mattoni magici” calpesta la “textbook science”, ciò che già si sa sulla biologia dello sviluppo. Come è stato osservato, con le staminali basterebbe usare modelli animali, per applicare ciò che dici; invece sia Vannoni che gli “oppositori” vogliono subito passare all’uomo, e al più difficile (e meno facilmente verificabile): il tessuto nervoso; come a Lourdes, dove Zola osservò che vedeva “stampelle ma non protesi”.

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@ Ander Elessedil.

1) La medicina attuale bara sul metodo scientifico. Per esempio: Elshaug AG, et al. Over 150 potentially low-value health care practices: an Australian study. Med J Aust 2012; 197: 000-000. doi: 10.5694/mja12.11083.

2) “è assurdo” non è un argomento.

3) Nominare senatore a vita non chi ha ottenuto grandi risultati ma chi propugna terapie non dimostrate è dannoso per i cittadini; e probabilmente anticostituzionale, creando il merito anziché riconoscerlo e viziando la ricerca medica con pregiudizi che potranno riflettersi negativamente su efficacia e sicurezza delle terapie. Parlare di antipatia personale è di bassa lega come del resto il tuo tono.

4) Antiscientifico è parlare a priori di futuri successi. Un’ipotesi comunque deve essere coerente coi dati noti; se non lo è in partenza è capzioso sostenere che occorre attendere il responso de “la Scienza” per criticarla.

5) L’articolo de Il Fatto che citi è un esempio deontologicamente censurabile di cattivo giornalismo medico, che lascia intravedere risultati senza reali basi.

Grazie per il consiglio di leggere; non posso ricambiarlo perché da come ragioni mi pare tu appartenga alla categoria di quelli che non traggono beneficio dagli studi. Beneficio in termini intellettuali. Poi su come rimediare la pagnotta ognuno si regola come crede e come può.

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@ Ander Elessedil. Lo stesso Garattini considera che su 8500 farmaci solo un centinaio sia davvero utile. Sul metodo scientifico in medicina vedo che tu a Vannoni avete idee molto molto vicine: è scientifico, e sacro, quello che pare a voi.

Sul tuo giudicare come assurdo che il caso Stamina sia un marketing stunt che deve surrogare l’inconsistenza scientifica delle staminali, mi pare che tu come tanti associ un’eccessiva fantasia sulle potenzialità delle staminali a un atteggiamento bigotto su come va avanti la scienza medica.

La nomina di un senatore a vita, “per incoraggiamento” (G. Napolitano), che incide su un campo scientifico e medico (e su un grosso business) in fieri riguarda certo la Costituzione.

Non bisogna essere né ottimisti né pessimisti nel comunicare i risultati al pubblico. Bisogna dire la verità e non creare false speranze imbastendo favolette a proprio vantaggio.

La sperimentazione non è un rito che ha la sua efficacia nell’essere celebrato. Mostrami tu che le staminali risolvono una perdita di tessuto cerebrale nell’animale e poi ne riparliamo. E non leggere troppo.

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@ Ander Elessedil. Sei tu che confondi medicina e scienza. Gli errori sistematici nella pratica medica non sono “scienza”, come sventatamente affermi. Sono colpe, frodi o omicidi. Le persone non sono cavie.

Sì, tutti complici, allineati e coperti, di un modesto sistema per sbarcare il lunario, come in altri campi di una medicina resa ipertrofica a gracile dalla ricerca esasperata del profitto.

Ovviamente la mossa quirinalizia a te sta bene.

La favoletta è comunicare al pubblico di poter ricostruire tessuti stabili come cuore e cervello a fini terapeutici, tacendo dei vincoli biologici che ostacolano il progetto e in assenza di risultati sperimentali sufficienti.

Lo affermo ancora: non si dovrebbe passare all’uomo senza prima avere prove solide su animali. Ma si è sviluppata un’arte, detta “ricerca traslazionale”, per saltare da dati di laboratorio insufficienti alla clinica. Arte che include cose come la libera uscita a Vannoni, la nomina a senatrice di Cattaneo, il tuo atteggiamento borioso e sguaiato e sapessi quanto altro ancora.

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@ Ander Elessedil. Non basta che una terapia sia sostenuta da basi scientifiche. Le basi devono essere valide. Lo screening per il cancro della prostata ha “basi scientifiche” secondo la tua definizione. Per il direttore scientifico dell’American Cancer Association, Brawley, “ha una probabilità 50 volte maggiore di rovinarti la vita che di salvartela”. Sì, sto parlando anche di omicidio. E non è certo la prima volta che il male nasce dalla mediocrità che esemplifichi.

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@ Ander Elessedil. In medicina quello che è valido oggi può essere superato domani; ma, sul piano etico, non può essere riconosciuto come nocivo domani; come invece sta avvenendo in tanti casi. E a ciò, e ai conseguenti omicidi, portano visioni paranoidi come la tua di una medicina come pura pratica scientifica.

Vuol dire che se si dice alla popolazione sana di eseguire un programma di screening, bisogna essere certi dei benefici. Non si può dire 30 anni dopo “Ci siamo sbagliati, la Scienza ci ha parlato ancora e ora sappiamo che fa più male che bene”.

La paranoia è una diagnosi psichiatrica. Bisognerebbe evitare di affibbiare diagnosi psichiatriche a quelli con cui si discute. Nel tuo caso non dirò che sei sociopatico ed ebefrenico. Ma che non brilli per onestà e vigore intellettuale.

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@ Ander Elessedil. Non è stato affatto un processo “scientifico dalla prima all’ultima fase.”. Le manipolazioni (inclusi gli attacchi ad personam verso chi le denunciava) non si contano (Gotzsche. Mammography screening. Radcliffe 2012). E’ stato un enorme business che si è impadronito della scienza e le ha fatto produrre le pezze d’appoggio. La Scienza poi serve anche come alibi: chi non se ne fida è paranoico, secondo certi suoi chierici. Per te la scienza sono gli articoli scientifici coi grafici e le tabelle. Un’idea chiara, ma falsa.

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@ Ander Elessedil. Essendoci già state delle frodi e manipolazioni, – strutturali, non semplicemente di singoli – che hanno causato danni rilevanti, non è spropositato chiedersi se la cosa si ripete con le attuali promesse sulle staminali. Non è blasfemo. Non corrono “anni-luce” tra le frodi dell’altro giorno e l’oggi. Un anno luce sono oltre 9400 miliardi di Km; è vero, il tuo non è un eufemismo; è un’altra cosa. Mostri bene come proclamandosi sacerdoti della scienza se ne possa fare l’uso più disinvolto e sgangherato. Mostri come la scienza venga usata come foglia di fico per un sostanziale laissez-faire nel business sanitario.

E confermi quanto dico sul caso Stamina: tu e gli altri propagandisti delle staminali siete facilitati nello spararle così grosse dal paragone con Vannoni sul piano etico e scientifico; paragone che è stato imposto con un caso costruito a forza. Rispetto a lui potete fare una certa figura. Ma rispetto agli standard veri, dovete ringraziare la generale corruzione dei poteri dello Stato.

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@ Ander Elessedil. La burocrazia nella ricerca medica serve più da barriera al mercato che come controllo etico. Se lavori scientifici mostrano che la medicina non rispetta gli standard scientifici ai quali dice di attenersi, la cosa resta, anche se tu decidi che la prova è inammissibile.

Stamina è magia; praticata nel secondo miglior ospedale d’Italia, secondo la classifica Agenas. Per maggiori dettagli v. “Gli strani ‘compagni di letto’ di Ingroia” e “La frode delle staminali”, nel sito che porta il mio nome. Anche la versione ufficiale comunicata al pubblico sulle staminali è magia, rispetto alle conoscenze di biologia dello sviluppo. La prima è magia alla Wanna Marchi; la seconda ricorda i racconti di fantascienza di Asimov, che era anche docente universitario di biochimica.

Riguardo alle mie “paranoie”, prendo atto che sei tra quelli che emettono di queste diagnosi. Sul tuo status di anticomplottista volontario e non pagato, guarda, lo dico senza ironia, lo dico letteralmente, che esiste un mercato per questo servizio alle imprese.

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@ Ander Elessedil. Quello che ti posso dare, in cambio della promessa di non ammorbarmi ulteriormente, è il consiglio di imparare a distinguere tra normativo e descrittivo. Per te i comitati etici chiamandosi così sono etici, la burocrazia deve proteggere il cittadino e quindi lo protegge, etc. Per le tue aspirazioni a ricevere uno stipendio da quelli che beneficiano della tua opera indefessa, buona fortuna.

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@ Ander Elessedil. Anche come buttafuori sei parecchio gracilino. Chissà, un domani, con le staminali…

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@ alienMIT. Chi teorizza che sia un’idea inconcepibile, da burlare come stortura mentale, la possibilità che il potere inganni i cittadini, non sembra avere reazioni cutanee marcate; è del genere che non arrossisce.

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@ Darsch. Gli anticomplottologi sono dei ruffiani senza vergogna. Così è più chiaro?

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@ Darsch. Nuove professioni e antichi mestieri: l’anticomplottista.

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@ Darsch. Bene, lei “adora” individuare “menti piccole”, e farle “scaldare”. E paragona questo piacere a quello che trae dall’osservare le lampade al plasma.

E’ utile cominciare a delineare i tratti caratteriali di quella particolare varietà di prosseneta che è l’anticomplottista; cioè chi, per calcolo o per inclinazione naturale, tende ad ottenere meriti presso il potere attaccando sul piano personale quelli che ritengono di avere compreso alcuni inganni del potere e comunicano al pubblico le loro tesi.

Gli attacchi consistono principalmente nello spiegare le teorie “complottiste” come manifestazioni di gravi disturbi mentali, principalmente la paranoia (patologia che può giustificare un TSO); o come espressioni di una carenza intellettiva e morale tale da giustificare il disprezzo. Sono accompagnati da atteggiamenti altezzosi e provocazioni. Gli attacchi hanno un potenziale intimidatorio e una carica pedagogica; anche sul pubblico, che viene educato a scegliere le idee non in base al merito, ma alla popolarità; e a coltivare non il dubbio, ma il gregarismo.

Continui pure, e se vuole mi parli ancora di lei. Quando ha cominciato? Come si è associato alla compagnia delle staminali?

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@ Darsch. Raccolgo i miei post sul mio sito, menici60d15. C’è una pagina “la frode delle staminali”. Io non sostengo nessun “magico guaritore”: ma che in questa vicenda il più pulito – che resta da individuare – ha la rogna.

Complimenti per la bella vita. Finora ha commentato che dico supercazzole, che ho una mente piccola e facile da destabilizzare, e mi ha falsamente attribuito un sostegno a “magici guaritori” (chi, Vannoni o Cattaneo?). Me lo vuole mostrare un pensiero suo sul tema, cioé la vicenda Stamina? Se non è troppo fuori tema.

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@ Darsch. Un anticomplottista puro. Solo fango, senza infingimenti. Signor Darth lei rappresenta una importante risorsa per la ricerca scientifica sul ruffianesimo. Sul marketing ha ragione. In letteratura si registrano altri casi di discussioni pseudo-bioetiche montate ad arte, a suon di milioni di dollari, da ditte di pubbliche relazioni pagate da case farmaceutiche per fare apparire efficaci terapie che non lo erano (Eichacker et al. Surviving sepsis – practicing guidelines, marketing campaigns and Ely Lilly. NEJM, 2006. 335: 16.). Speriamo che la magistratura continui a dormire, altrimenti addio vita beata.

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Non mi attribuisca una fiducia nella magistratura che non ho affatto. “Contestiate”? Quando ci si trova contro certe mafie si è soli. Io ho citato la magistratura dopo che nei miei scritti ho prodotto evidenze che avrebbero già dovuto dare luogo a un suo intervento. E, comportamenti mafiosi delle istituzioni permettendo, ho intenzione di produrne ancora: questa storia delle staminali è un giacimento, non d’oro, non di platino, ma del materiale del quale sono fatti i sogni degli uomini, e i disegni degli strozzini, sulla medicina.

Lei invece la cita in risposta, un po’ come come quei signori che replicano “Vada dal magistrato” (N. Dalla Chiesa, Manuale del perfetto mafioso). Ieri 15 ott c’è stata una telefonata di solidarietà del papa a dei malati che vogliono le terapie Stamina.

Quali che siano gli esiti delle loro eventuali indagini, su un campo sul quale si stende l’ombra della bandiera di interessi economici abituati a spadroneggiare senza temere la nostra magistratura, spero una cosa. Vedo che lei si è già messo a puntare la parola “marketing”. Esistono delle ditte di pubbliche relazioni (multinazionali, non piccoli studi professionali come Vannoni), che nel lanciare prodotti medici “blockbuster” impostano campagne di marketing basate sulle
tecniche amorali e a volte immorali della persuasione pubblicitaria; l’immagine popolare della “Scienza” viene ampiamente sfruttata a questi fini. Spero che per lo meno i magistrati non concedano a voi anticomplottisti anche di far passare quest’altra realtà come i fantasmi di menti malate.

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Vediamo un po’. “Complesso” del “Super eroe”. Mi ci sono trovato; pensi che credevo che la medicina e la ricerca medica mi mettessero al riparo dalle porcherie del mondo. Non saranno piuttosto ad essere delle “mezze pialle” quelli come lei, capaci di diffamare e insultare per pagine e pagine coloro che sostengono tesi che ostacolano affari illeciti, senza parlare mai del merito delle tesi?

Al mondo ci sono anche diverse persone semplicemente oneste; certo che chi fa un lavoro come il suo tende psicologicamente a negare che ciò sia possibile e che sia una forma di normalità.

Non mi pare di esercitare alcun brigantaggio; se resisto ai tanti malfattori di passo, spesso stipendiati con denaro pubblico, è grazie al disgusto che mi danno. Su Vannoni, non cambi le carte in tavola: sta semmai dalla sua parte, non dalla mia. L’immagine popolare della scienza, ridotta a un fumetto per accalappiare clienti, l’hanno resa malconcia quelli dell’associazione della quale lei fa parte, non io.

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7 novembre 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di U. Bardi “Ricerca: troppe leggi (non fisiche) rovinano la scienza” del 7 novembre 2013

Il metodo Stamina è sì da “Italia dei pifferai”, come lei, docente di chimica, lo definisce; ma ciò anche perché è servito da catalizzatore alla frode ufficiale sulle staminali, quella della ricerca ufficiale, che anche grazie a Stamina può per confronto atteggiarsi a scienza seria mentre fa promesse strabilianti e ingiustificate (v. La frode delle staminali http://menici60d15.wordpress.c… su http://menici60d15.wordpress.c…. Il caso Stamina si può paragonare anche a quelle reazioni chimiche che la natura o l’uomo accoppiano ad altre che altrimenti non potrebbero avvenire. Sarebbe anche utile richiamare il carattere combinatorio e multifattoriale, e le proprietà emergenti, dei processi chimici, come antidoto alla favola preformista di una “potenza” intrinseca delle cellule staminali. Le leggi, o i vincoli, della biologia dello sviluppo che imporrebbero di non lanciare promesse messianiche sulle staminali non sono rispettati da nessuna delle 2 scuole “neoalchemiche”, Vannoni e scienza ufficiale, che dandosi battaglia stanno assieme lanciando il business delle staminali. Lo Stato fornisce un servizio completo, dalla promozione di Stamina a quella della ricerca “invece” seria con la senatrice a vita per meriti futuri, alla repressione del dissenso. In questo business tecnologico, di leggi giuridiche e di diritto degni di questo nome non ci sono che quantità omeopatiche.

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4 dicembre 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post “Stamina, il Tar accoglie ricorso Vannoni contro nomina comitato scientifico”

Le staminali di Vannoni e di alcuni magistrati sono il Pacco. Le staminali della sen. Cattaneo e di altri magistrati sono il Contropacco.

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4 dicembre 2013

Blog de il Fatto

Commento al post di D. Pretini “Senatori a vita, Forza Italia fa rinviare la convalida: “Chiarire i loro meriti” “

Paragonare le nomine per merito al livello medio del Pdl è come paragonare B. a Bokassa e concludere che è un filantropo. Cambiano i personaggi, ma la telenovela continua, sotto la stessa regia. Elena Cattaneo non ha ottenuto risultati scientifici che possano essere definiti “altissimi meriti”. Ha però “meriti” politici: rappresenta il futuro dell’Italia, quello di un Paese de-industrializzato, in mano a potentati economici esteri, dove è centrale per l’economia la medicina, con le sue frodi, come quelle basate sulle promesse di resurrezione dei tessuti a struttura complessa mediate le staminali. Promesse tanto seducenti quanto assurde, e nocive per la tutela della salute. Come senatrice a vita, sganciata dal controllo popolare, potrà operare in tale senso; tra gli applausi degli astuti italiani che pensano che la Cattaneo li farà vivere 100 anni, così come hanno pensato che B. li avrebbe arricchiti.

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18 marzo 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Gianbartolomei “Stamina, Davide Vannoni patteggia condanna a un anno e dieci mesi”

Parlare di “trionfo della scienza” perché finalmente si sono fermati soggetti “in divisa da ladro”, e gli è pure stato dato un paterno scappellotto, è come dare una cattedra di fisica per chiara fama a chi risponde “ma va la’ ” a quelli che credono che si possano piegare i cucchiai col pensiero. La corrotta ricerca biomedica ha bisogno di essere definita a contrario, non per i propri comportamenti e meriti, ma facendola apparire come baluardo all’oscurantismo; questo connubio teatrale, dopo tanto torpore, di “giustizia e scienza” appare piuttosto essere la manifestazione di una sotterranea intesa tra magistratura e grande business biomedico. Del resto lo Stato occupato dai corrotti si giova dall’essere definito non per la sua aderenza alla Costituzione, ma come l’opposto del terrorismo e della mafia; che quindi quando occorre aiuta sottobanco. Analogamente, prima di fare la faccia severa lo Stato ha permesso per molti anni a una volgare truffa di spacciare le sue assurdità ai malati e ai familiari. E – cosa perfino peggiore, ma che viene taciuta – di impiantare così nel pubblico aspettative false ma sentite sulla cura delle malattie; di rendere “regnant social expectations” (Callahan) le promesse irrazionali della scienza ufficiale sulle staminali; a vantaggio di quegli affari illeciti, troppo grandi e sofisticati per essere semplicemente definiti ciarlataneria, che i nostri magistrati, candidi come colombe, identificano con la “scienza”.

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14 aprile 2015
Blog de Il Fatto
Commento al post di Marco Bella “Sindone: quando la storia può essere rigorosa quanto la scienza”

Vorrei chiedere agli storici e ai sociologi se la presenza della Sindone a Torino abbia influenzato l’esoterismo laico, cioè massonico, per il quale è nota questa città, stimolando, nello stesso campo del magico, del misterico, una reazione di segno opposto; o parzialmente contrario, dati i legami tra i due gruppi di potere. Es. l’importante museo egizio.
Questa “guerra tra maghi” mi sembrerebbe un paragone un poco più calzante del contrasto tra dibelliani e oncologia ufficiale, che non quello tra dibelliani e “autenticisti” uniti contro la Verità Scientifica avanzato da Marco Bella. Il cancro è una risorsa economica prima di essere un oggetto di studio scientifico. L’imponente scienza del cancro è una scienza debole, viziata dal “profit motive” e intrisa di fideismo scientista, che fa da paravento e strumento a enormi interessi economici. Una “scienza” che quanto ad applicazioni, cioè cure, con rare eccezioni gira a vuoto, o gira al contrario, in senso iatrogeno, e fa così ottenere guadagni sempre crescenti a danno dei pazienti. I progressi terapeutici reali sono modesti, e di cancro si continua a soffrire e morire. Una scienza che, come nel caso Stamina, si fa bella paragonandosi alla ciarlataneria e alla superstizione non potendo splendere di luce propria. Una “scienza” che, irrazionalmente, fa dei torti altrui le proprie ragioni.

@ Gianni Monroe. Vede il suo non è solo un arbitrario relativismo etico. E’ un relativismo epistemico, nell’interpretazione dei fatti. Ed è un “relativismo” coerente con la frode. Per lei l’establishment scientifico (Tomatis), che come è costume dei benpensanti lei chiama “comunità scientifica” è una forza buona che smaschera le vergogne. Invece i dati indicano che la sua forza buona è in forte conflitto di interesse, essendo condizionata dall’industria, e le vergogne contribuisce a crearle e a nasconderle. Non si dovrebbe contare sul buon cuore della “comunità scientifica” per impedire le stragi per frodi biomediche, delle quali casi come il Vioxx sono la parte visibile dell’iceberg, imponente e tuttavia minoritaria rispetto a ciò che non si vede. Affidare la custodia del pollaio alle volpi in termine tecnico si chiama “cattura normativa” (una delle finalità di quella tragedia e farsa del caso Stamina). La si può rivestire come fa lei con panni filosofici, di uno scetticismo sulle fondamenta, a suo dire elusive, dei principi per i quali es. non si può uccidere una persona per impossessarsi dei suoi beni; ma restano sofismi che danno forma estetica a sovrastrutture culturali che coprono forme di sfruttamento parecchio brutte.

Lei dà come entità primitive l’indifferenza dei valori morali, che non sarebbero che mere convenzioni sociali, e allo stesso tempo la “bellezza” della “comunità scientifica”, che ci proteggerebbe dalle frodi. La frode c’entra perché con questa “business ontology” così svergolata uno dei principali attori della frodi biomediche strutturali, l’establishment scientifico, viene posto in una posizione privilegiata di controllore delle frodi stesse. Così es. basta fare in modo, con la compiacenza e la partecipazione delle istituzioni dello Stato, che a Stamina, una banale frode che normalmente sarebbe durata 30 minuti, il tempo dell’arrivo del maresciallo dei CC, vengano invece fatte assumere dimensioni giganti, per poter presentare per contrasto una comunità scientifica corrotta come il baluardo contro la ciarlataneria; con magistrati come Guariniello e Santosuosso che come lei commentano inneggiando alla “scienza” quando dovrebbero controllarne gli abusi, coonestando una cattura normativa che è anche “deep capture” (Hanson e Yosifon), cioè cattura culturale.

Invece per me non c’è bisogno della filosofia per assumere che la medicina non deve nuocere al paziente a favore di chi la vende. E occorre prendere tristemente atto (v. Gotzsche, cit.) che la ricerca scientifica ai nostri giorni non è la cura, ma è parte della patogenesi. La volontà di rappresentare posizioni, interessi, e rapporti di forza senza infingimenti è già un orientarsi verso la soluzione.

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17 maggio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Epatite C: pm indaga sui fondi non ricevuti dalle Regioni per pagare farmaco”

Nella storia dell’epatite C è costante, fin dalla nascita, lo squilibrio tra l’esilità e le anomalie delle evidenze scientifiche da un lato e dall’altro la brillantissima performance economica, mediata da un massiccio uso del marketing e da straordinarie fortune politiche. Vi è già stato, in altri paesi, un ruolo determinante dei giuristi nella “costruzione della malattia tramite la legge”, è stato scritto a proposito della strana natura di questa entità nosologica. Il farmaco per il quale il PM Guariniello ora indaga per omissione di cure, “la cura da 1000 dollari a pillola” è così costoso da essere in grado, è stato osservato, di mandare in bancarotta l’intero sistema sanitario, e non solo quello italiano. Comunque stiano le cose sull’onestà dell’offerta di cure, e su eventuali complicità istituzionali, visto che questa azione giudiziaria incide così profondamente in campo politico, condizionando l’allocazione delle risorse pubbliche destinate al diritto alla tutela della salute, andrebbe chiesto al PM Guariniello, e agli altri magistrati che volessero emularlo, di presentare gli elementi sui quali basano l’assunto che il farmaco è appropriato ed efficace; e la convinzione che il farmaco sia così appropriato ed efficace che i termini del suo uso vadano imposti dalla magistratura.

@ Elisabetta Picchietti. Un conto è esigere dallo Stato la miglior tutela possibile della salute, un altro è accettare che questa richiesta venga orientata a favore degli interessi dell’industria e della finanza. IL PPI (patient and public involvement) è una strategia per la commercializzazione e la privatizzazione della medicina – dettata da istituzioni come l’OCSE, la Banca Mondiale, la UE – che contrariamente alle apparenze va contro gli interessi dei pazienti e del pubblico (Tritter J et al. Globalization, markets and healthcare policy. Routhledge, 2009.).

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20 giugno 2015

Blog di Aldo Giannuli

Commento al post “Dalla Prima alla Seconda Repubblica in Italia”

In medicina è detto “never events” quel genere di errori che non dovrebbero accadere mai: amputare la gamba sana invece che quella in cancrena, somministrare a Tizio le cure destinate a Caio, lasciare un tampone nell’addome, etc. In campo politico e amministrativo ci sono never events che sono indice non di negligenza ma di dolo. E che si spiegano con la subordinazione dei poteri dello Stato a poteri economici sovranazionali. Es. l’avere lasciati indisturbati i black bloc a Genova [1].

E’ stato un never event anche l’aver fatto passare nel SSN e sui media, per anni, la ciarlatanesca e spudorata “terapia” Stamina, ignorando le pur tenui barriere “scientifiche”; e superando le barriere politiche, molto più robuste, per le quali se a politici, clero, polizia, magistrati non sta bene in Italia non si può neppure attraversare liberamente la strada. Un “errore” incredibile, che trova la sua spiegazione in un’operazione di marketing di magistratura, polizia, politica (non senza l’ombra dei sevizi) a favore del business biomedico [2]. In questi termini sono spiegabili anche altri interventi di magistratura e polizia, come la distruzione di Pantani [3] o l’intervento forte e tardivo sui veleni dell’ILVA [4]. Attualmente ci sono gli estremi per sostenere che abbiamo i CC e Guariniello (che il prof. Giannuli vorrebbe al Quirinale) che esercitando l’azione penale spingono a favore di quella che può essere la maggiore singola truffa a danno del contribuente e del cittadino, le terapie a colpi di centinaia di milioni di euro per l’epatite C.

Osservando questi fenomeni, sono giunto alla conclusione che in campo medico magistrati e forze di polizia operano, ancor più dei politici, a favore di interessi illeciti del business medico [5]. Una tesi che trova riscontro in quella di Giannuli per la quale la globalizzazione neo liberista comporta una “alleanza diretta tra il potere finanziario e gli apparati tecnici dello stato (polizia, magistratura, servizi segreti) e confina il potere politico ad una funzione meramente servente” in un “nuovo blocco storico che indichiamo come “l’alleanza tra la spada e la moneta” “.

Restano nascoste sotto alle concezioni ingenue e rassicuranti su medicina, magistrati e polizia le conseguenze negative dei servigi resi dalla penna e dal manganello a poteri che, paragonabili a organizzazioni mafiose [6], determinano come curare le malattie. Mentre la gravità delle conseguenze dovrebbe portare a identificare in questi rapporti patologici tra potere giudiziario e moneta medica un pericoloso focolaio di corruzione.

1 Fracassi F. G8 Gate. Alpine studio, 2011.
2 Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale. *
3 Per cosa è morto Pantani. Lo sport e il marketing farmaceutico. *
4 Ilva. Dal cancro nascosto al cancro inventato. *
5 Nuove P2 e organi interni. *
6 Gotzsche P. Deadly Medicines and Organised Crime. Radcliffe, 2013.

*nel mio sito.

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25 agosto 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Morto dopo TSO: “Soldi non aveva patologie al cuore, morto per ipossia”. Titolo mutato in “Morto dopo Tso: “Soldi ucciso da ipossia dovuta a compressione del collo” dopo avere postato il commento

“Morto dopo TSO: “Soldi non aveva patologie al cuore, morto per ipossia”. “Quando si accerta la causa di morte, è importante ricordare che riportare il solo meccanismo di morte non è accettabile”. (Prahlow J. Forensic Pathology for Police, Death Investigators, Attorneys, and Forensic Scientists. Springer, 2010); ciò dovrebbe valere anche per la comunicazione al pubblico dei riscontri autoptici.

Si distingue tra “modalità di morte”: es. omicidio. “Causa della morte”: es. strozzamento; così si chiama la compressione del collo che l’omicida effettua senza ausili meccanici (con es. un laccio è strangolamento). “Meccanismo della morte”: es. la conseguente ipossia, cioè insufficiente apporto di ossigeno ai tessuti, che può a sua volta derivare da molteplici percorsi causali. I tre aspetti rappresentano una scala di crescente dettaglio sul piano biologico, che è utile o necessario percorrere nei due sensi per l’accertamento delle responsabilità.

L’enfasi sul meccanismo di morte può venire utilizzata per annacquare le responsabilità, secondo la tattica, frequente sia in medicina che in campo giudiziario, dell’esibire una precisione tecnica per ridurre l’accuratezza sostanziale. Es. “ipossia” o “anemia cerebrale acuta” (in grassetto nell’articolo) suonano meglio che “strozzamento”; e prospettano le acrobatiche scappatoie patogenetiche la cui sussiegosa costruzione è prevista nella licenza di illegalità rilasciata ad alcune categorie, come le forze di polizia o gli psichiatri.

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24 dicembre 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Raffaele Guariniello, il pool su lavoro e salute continua senza di lui. Spataro apre bando per coordinatore”

Il 5 dicembre scorso a un convegno con Guariniello un magistrato ha paragonato gli inquinatori a chi intossica gli altri fumando in ascensore. Il fumo è un importante agente cancerogeno per chi fuma; occorre riflettere sul perché chi lo dimostrò, Doll, sia stato lautamente pagato sottobanco per 20 anni dall’industria chimica. Il fumo passivo invece appare essere un rischio gonfiato (Penston, Stats.con). Così si addossano su un solo cancerogeno anche colpe non sue, distogliendo dagli altri; mostrando solo il fumo si scarica la responsabilità sul pubblico (il cancro colpa dei “lifestyles”). Si contribuisce alla paura che spingerà verso il controverso screening per il cancro del polmone, che può divenire una forma legalizzata di ciò che Brega Massone ha fatto in maniera spudorata.

Occupandosi di salute un magistrato può ottenere insieme la gratitudine di potenti interessi illeciti e il plauso del pubblico. Se volesse farlo sine spe avrebbe vita dura. Dovrebbe essere consapevole del rischio di strumentalizzazione; di come reti patogene complesse possono paradossalmente essere mantenute e aggravate considerando ed esagerando solo alcuni dei nodi (o inventandone); che a lanciare l’allarme solo su Scilla, l’inquinamento, si spinge la gente nella Cariddi delle sovradiagnosi. Che vi sono sforzi per ottenere la “cattura normativa” da parte di grandi interessi, e anche la “deep capture”, la cattura culturale, così che chi controlla finisce per lavorare per il controllato.

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3 novembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Fabbretti “Omicidio Bruno Caccia, perché dopo 33 anni manca ancora la verità”

Forse alcuni omicidi eccellenti hanno avuto, al di là dei moventi contingenti, al di là della criminalità che ha fornito gli esecutori, una funzione politica di “pulizia antropologica”: sono serviti a marcare come proibiti alcuni tipi umani. Nel capitalismo alcuni tipi umani, tra i quali il magistrato integerrimo, sono un’anomalia sistemica e non devono esistere, ha scritto Castoriadis. Il fatto che dopo 33 anni “manchi ancora la verità” da parte di quelli che dovrebbero essere i colleghi di Caccia sembra confermare che uccidendolo sia stata soffocata una varietà rara, una autentica diversità antropologica, impedendo che si riproducesse con l’esempio e l’insegnamento.

Commento al post “Roma, Guariniello possibile capo gabinetto di Raggi: “Sto decidendo””

Guariniello e i 5S hanno in comune due tratti congiunti. Da un lato non sono compromessi col generale mangia-mangia casareccio, e hanno qualche merito nel contrastarlo. Dall’altro tendono a perorare cause che sembrano progressiste e invece finiscono puntualmente per favorire i poteri forti più potenti. I 5S hanno appoggiato Stamina, Guariniello, molto lentamente, l’ha contrastata. Il duetto tra i due cori, durato anni, ha costituito una mega-propaganda a beneficio delle staminali ufficiali (v. “Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale”).

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22 maggio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Giuseppe Conte e il caso Stamina: nel 2013 fu legale della bimba che i genitori volevano curare con i metodi di Vannoni”

Stamina è stata una operazione di marketing, e una farsa criminale, gestita dallo Stato a favore dei poteri forti. Si è inscenato uno scontro tra due modi diversi, ma non mutualmente esclusivi, e anzi complementari, di lucrare sulla medicina a danno della salute e dei beni dei cittadini. Va contro la salute la parte in commedia del protagonista , di chi come Conte spinge per la “libertà di cura”, tipico ideologismo liberista che sembra progressista ed è un bidone; corrispondendo di fatto alla “libertà di truffa” (questo carattere ‘bifronte’ è ricercato dalle forze che servono il potere fingendo di stare dalla parte della gente). Va contro la salute anche la parte dell’antagonista; di chi, come la papabile alla presidenza del consiglio Cattaneo*, ha usato una truffa livello Vanna Marchi come standard negativo per propagandare e dare credibilità alle promesse “scientifiche” ufficiali, sofisticate ma anch’esse ciarlatanesche, sull’asserita individuazione del giacimento aurifero della rigenerazione di parti di organi solidi tramite staminali. E’ contro la salute anche il ruolo dei macchinisti di Stato che dietro le quinte hanno alimentato e retto il gioco per anni; e si sono occupati inoltre di reprimere le voci che lo avrebbero messo a rischio, con sistemi da codice penale che troverebbero l’approvazione dei mafiosi che dicono di combattere.

Vedi: Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.

*Gastaldi G. Il Fatto, 7 mag 2018.

@ luigiboschin. Li conosco i fatti. E Iacona, che una volta ha parlato di “apertura di prateria per noi giornalisti” in campo biomedico, non è una fonte molto attendibile. Semmai tu dovresti spegnare la tv e leggere materiale di prima mano; anche sulle gravi responsabilità dei giornalisti nelle frodi mediche; su come le notizie giornalistiche false o distorte costituiscano atto medico e provochino danni alla salute su scala collettiva; e sui “conflitti di interesse” tra verità e multinazionali generose e riconoscenti che corrispondono ai grassi e verdi pascoli di Iacona.

@ luigiboschin. La tua figliola non ha “i FATTI”, come scrivi, e neppure ha i fatti; anche se ha lavorato da giornalista insieme a un PM. Questa collaborazione conferma piuttosto quanto denuncio. Una giornalista non dovrebbe “lavorare insieme a un PM” come scrivi; ma di fatto è successo questo, nell’ambito di un’operazione di marketing di Stato che ha diffuso false concezioni a favore di business illeciti. E dove Iacona e coll. hanno fatto la loro parte. A danno del pubblico; mentre ne hanno beneficato in diversi, inclusi magistrati e giornalisti; che in effetti lavorano insieme, in questi casi. Una sociologa della scienza, Jasanoff, ha osservato come la propaganda medica tragga credibilità dagli interventi giudiziari. Quello che dici di non capire sul lavoro di tua figlia è il genere di concetti definito da Maynard Keynes: “è difficile fare capire una cosa a qualcuno il cui stipendio dipende dal non capirlo”. A non capire certe cose ci si guadagna; fino ad arrivare a Palazzo Chigi. Mentre a non farsi i fatti propri si hanno seri guai. In USA c’è un dibattito sui conflitti di interesse dei giornalisti biomedici (c’è anche chi parla di “checkbook science”). Es. “Real harm to real people from shoddy PR news releases” Health News Review, 19 gen 2016. Da noi c’è chi sostiene l’incomprensibilità del concetto mentre vanta una collaborazione col celebre Guariniello.

@ luigiboschin. Tu vai all’insediamento del presidente degli USA. Ah no, quello era Gelli, con Carter. Tu vai a cena da Donald Trump. Holy canasta. I’m impressed. Interessanti i legami multipli di tua figlia giornalista, con Guariniello, Iacona, e l’entourage di Trump. I soldi del canone RAI obbligatorio sono spesi bene. Le compagnie farmaceutiche uccidono impunemente; “are getting away with murder”. Sono le parole del tuo amico Trump, Che però si è subito dimostrato ottimo amico di quelli che chiama assassini, mettendoli in posti di governo importanti e legiferando a loro favore. Credo che sia la stessa tecnica dei “populisti” (in realtà, demagoghi) nostrani; e quindi la partecipazione alla farsa criminale Stamina fa curriculum. Buona fortuna a voi che “la vita la viviamo in diretta” (ma attenti agli effetti omicidiari della medicina che servite).

L’ambasciatore USA ordina il sostegno al loro complesso magico-industriale

20 March 2013

20 marzo 2013

Appello al popolo

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AltanAnticancro

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Le distinzioni politiche tradizionali (come quelle fra destra e sinistra, liberalismo e totalitarismo, privato e pubblico) perdono la loro chiarezza e la loro intellegibilità ed entrano in una zona di indeterminazione una volta che il loro referente fondamentale sia diventato la nuda vita. G. Agamben. Homo sacer

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E’ passato pressoché inosservato il discorso dall’ambasciatore USA David Thorne su “Il ruolo e il futuro dell’industria farmaceutica Americana in Italia” [1] pronunciato il 5 febbraio 2013 all’Ambasciata americana di Via Veneto, in un convegno al quale hanno partecipato personalità come il papabile alla presidenza della Repubblica Gianni Letta, il nipote Enrico Letta del PD, il ministro della salute Balduzzi, il sottosegretario allo sviluppo economico De Vincenti, il direttore generale dell’AIFA Pani, il vice-presidente di Confindustria Regina e il chairman dello “Italian American Pharmaceutical Group”, Antonelli. L’ambasciatore dice in pratica due cose. a) “L’industria farmaceutica basata sulla ricerca, vale a dire il settore farmaceutico e delle biotecnologie incentrato sull’innovazione” è “motore di crescita economica”. b) Chi occupa le istituzioni deve sostenere gli interessi USA in Italia su questo settore; posto inoltre che “gli investitori americani” formano “una parte sostanziale” anche della “industria farmaceutica italiana”.

I farmaci cosiddetti “innovativi” sono un settore ben definito dell’industria farmaceutica; al loro interno la classe principale è quella dei farmaci oncologici. Ufficialmente, e agli occhi del pubblico, l’innovazione farmaceutica ha un carattere prometeico. In realtà oggi la sua natura è sisifea, derivando da un calcolo economico. Nelle parole di Piero Bevilacqua: “ […] l’interesse del capitale per la scarsità non solo rappresenta un aspetto nuovo del suo sforzo di dominio, ma costituisce una minaccia gigantesca che si para al nostro orizzonte. Che il capitale oggi insegua affannosamente la scarsità appare evidente dalla corsa continua con cui le imprese sono impegnate a realizzare sempre nuovi prodotti, a contrastare l’abbondanza delle merci, che perdono rapidamente valore, con variazioni di prodotti e incremento dei loro aspetti simbolici in grado di riaccendere incessantemente i desideri dei consumatori.” [2].

E’ il principio del pipelining, l’allestimento di un percorso produttivo che consente a un’azienda di sfornare in continuazione prodotti sempre nuovi. L’innovazione farmaceutica attualmente non punta ad accrescere e ad applicare le conoscenze scientifiche e tecnologiche per il bene dell’umanità, ma al profitto mediante la continua creazione di scarsità: Una scarsità relativa – spesso fittizia – rispetto ai farmaci esistenti. Nella grande maggioranza dei casi i farmaci innovativi non sono sviluppati per essere risolutivi, ma per superare il prodotto di qualche anno prima e essere superati qualche anno dopo. Devono mostrare qualche beneficio rispetto ai farmaci che intendono sostituire; beneficio che può anche essere minimo, irrilevante o totalmente inventato; e devono contenere vizi, es. effetti collaterali, che ne giustificheranno la sostituzione dopo un po’ di tempo. Un poco come i prodotti software, coi quali però non condividono il conseguimento di reali traguardi tecnologici: occorre che nel mortaio si pesti acqua, perché prodotti che curino efficacemente le malattie, ponendo la parola “fine”, o quasi, su una determinata necessità di cura, spegnerebbero la relativa pipeline, e sarebbero quindi calamitosi per il business.

In genere sono farmaci molto costosi (es. 10000 euro/mese); introdotti con procedure accelerate e semplificate e che si vuole rendere sempre più veloci e meno controllate; sono scarsamente o per nulla efficaci; possono avere pesanti effetti collaterali, che spesso emergono – o sono resi noti – solo dopo la loro frettolosa immissione nel mercato, e che costringono a ulteriori cure. Distolgono la ricerca e lo sviluppo da prodotti risolutivi, e sottraggono allo Stato e alle famiglie risorse economiche obbligandoli a ulteriori spese per interventi più appropriati e utili. Tutte carattestiche vantaggiose per il business.

La ricerca della scarsità è evidente, nota Bevilacqua, nella manovra per rendere scarsa anche l’acqua e privatizzarla; un’operazione di regresso verso la barbarie, perché non si può chiamare civile una società dove un potere pezzente lesina quella quantità d’acqua, piccola rispetto al totale disponibile, necessaria agli usi umani, cioè per bere, cucinare, lavarsi e pulire. Ma la scarsità viene prodotta artificialmente anche nei prodotti hi-tech. Un esempio è dato dall’informatica e dalla telefonia mobile, campi nei quali siamo abituati ai continui aggiornamenti e alla continua uscita di nuove versioni dettati da questa volontà di profitto. Le “novità” sono spesso solo apparenti, e contengono difetti e “bugs” che predispongono a nuovi futuri prodotti. Ci sono stati casi, come quello del sistema operativo Vista di Microsoft, dove su alcuni PC con software preinstallato si è dovuto offrire – a pagamento – il downgrade, cioè l’installazione del sistema precedente, Windows XP. Del resto ci sono forti legami del business biomedico con quello dell’elettronica digitale e del software; gli attuali chairman della Roche-Genentech e della Apple sono la stessa persona [3].

Inoltre, i farmaci innovativi, cioè la frequente uscita di prodotti sempre nuovi, rendono possibile il gioco borsistico. Le notizie di futuri effetti terapeutici di un nuovo farmaco sono in pratica un titolo derivato, un future, che può rendere all’istante più di quanto renderà -forse- il prodotto stesso che dovrebbe uscire anni dopo; anche se la notizia è falsa. Ma degli interessi della finanza l’ambasciatore, che ha cura di citare l’occupazione prodotta dall’industria farmaceutica, non dice nulla. Né c’è in Italia una Sinistra che dica che l’occupazione offerta da una medicina a intensità di capitale è ben inferiore all’occupazione (meno cool, ma più stabile) creata da una sanità a intensità di lavoro, che sarebbe quella necessaria, dato il crescente numero di persone non autosufficienti.

Oggi la medicina è strettamente legata alla finanza: la notizia di un trial dal quale risultino effetti positivi alza il corrispondete titolo in borsa, quella dell’interruzione di una sperimentazione clinica lo fa crollare. I farmaci innovativi avvicinano ancor più tra loro medicina e finanza. I farmaci innovativi hanno il carattere di futures anche per il paziente: vengono es. promossi presentandoli come novità che possono allungare l’aspettativa di vita del malato di qualche mese, secondo le evidenze, esili, e non al di sopra di ogni sospetto, della sperimentazione clinica finanziata dalla casa produttrice. I criteri per stabilire il loro prezzo seguono regole di tipo finanziario piuttosto che industriale. Interessanti analisi a carattere marxista hanno distinto tra valore d’uso e valore di scambio del farmaco innovativo [4]; ma nella realtà il prezzo viene fissato proprio sul valore d’uso, che è artificialmente alto data la promessa che il prodotto rappresenta, di importanza vitale per il paziente. E’ una nuova strategia di prezzo dell’industria farmaceutica, detta “valuebased”; in pratica, è come fare pagare un bicchiere d’acqua in base alla sete del cliente dopo avere monopolizzato l’acqua. Un criterio per il quale si può fare pagare un bicchiere di acqua fangosa 10000 euro ad una persona che stia morendo di sete.

Stupisce un poco che l’ambasciatore, sia pure usando misurate forme diplomatiche, abbia parlato così chiaramente. Lo ha potuto fare per vari motivi. Il primo è la reverenza vile degli italiani verso il potere. Quello degli interessi economici curati dall’ambasciata americana è un argomento che in molti paesi evoca immagini di golpe e di massacri di civili. Da noi dovrebbe per lo meno far ricordare Mattei e le 7 sorelle, e il caso Ippolito, con la perdita dell’indipendenza della politica energetica; o la perdita dell’indipendenza in campo biomedico con la persecuzione politica e giudiziaria del padre dell’Istituto Superiore di Sanità Domenico Marotta; o la perdita dell’indipendenza industriale nel settore hi-tech informatico con l’affossamento dell’Olivetti e la cessione della divisione elettronica alla General Electric [5].

Questi snodi fondamentali della storia della Repubblica sono ignorati, o meglio rimossi, dall’opinione pubblica. Sarebbe interessante sapere quanti su 100 italiani conoscono la leggenda nata sulla morte di Steve Job, fondatore della Apple, e quanti la storia dei prodotti pionieristici della Olivetti nel campo dei personal computer e dei capovolgimenti avvenuti attorno alla strana morte dello scienziato informatico Mario Tchou. Il diplomatico riconosce che per le aziende farmaceutiche USA “l’Italia è stata e continua ad essere uno dei migliori mercati al mondo, dove i loro prodotti hanno avuto grande successo sul mercato”; ma l’italiano medio considera estremista anche il semplice chiedersi se gli interessi delle multinazionali e degli speculatori USA nel campo della salute coincidono col suo interesse personale. Le persone dabbene e responsabili non toccano questi argomenti, e non parlano dell’influenza negativa di Palazzo Margherita sulla vita della nazione e sui destini individuali dei cittadini che la compongono. La recente rivelazione dell’appoggio dell’ambasciatore USA a Grillo probabilmente è servita a fargli prendere voti alle elezioni politiche del febbraio 2013, anziché suonare come un campanello d’allarme, date le concezioni di tanti italiani sul potere sovrano come realtà immodificabile; e sulla necessità di mettersi dalla sua parte.

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Il complesso magico-industriale

Inoltre, l’ambasciatore può procedere perché l’aviazione, l’aviazione culturale, ha già bombardato. E’ difficile per il cittadino medio concepire una medicina non centrata sul farmaco; e concepire il farmaco altrimenti che come una cosa buona, che dà la vita. La medicina si è affiancata alla guerra come motore di crescita economica; il modello del complesso militare-industriale, la cui influenza eccessiva fu denunciata da Eisenhover, come predetto da Chomsky si è allargato ad altri settori industriali; si è passati a quello medico-industriale, e con le biotecnologie allo “university-industrial complex” [6]. Attualmente siamo arrivati al “complesso magico-industriale” secondo un’espressione coniata da due sociologi considerando i rapporti tra medicina ufficiale e “alternativa” [7].

La strategia industriale, e finanziaria, dell’innovazione farmaceutica converge infatti con l’antico pensiero magico, che non ci ha mai abbandonato. Tutte e tre si basano sul desiderio di effetto immediato. Scrive Umberto Eco: “Noi crediamo di vivere [nella] Age of Reason. […] Però questa abitudine alla tecnologia non ha nulla a che fare con l’abitudine alla scienza. Ha piuttosto a che fare con l’eterno ricorso alla magia. Che cosa era la magia, che cosa è stata nei secoli e che cosa è, come vedremo, ancora oggi, sia pure sotto mentite spoglie? La presunzione che si potesse passare di colpo da una causa a un effetto per cortocircuito, senza compiere i passi intermedi .” [8].

L’idea stessa di una farmacologia infinita, implicita nel modello della permanente produzione di nuovi farmaci, sta alla fisiologia come l’alchimia sta alla chimica. Nel caso delle cure con le staminali del metodo Stamina [9], in corso mentre Thorne pronunciava il suo discorso, è applicabile quanto Eco scrisse a proposito del caso Di Bella; ancor più che alla stessa terapia Di Bella: “Il caso Di Bella è stato un trionfo della fiducia magica nel risultato immediato. E’ difficile comunicare al pubblico che la ricerca è fatta di ipotesi, esperimenti di controllo, prove di falsificazione. Il dibattito che oppone la medicina ufficiale alle medicine alternative è di questo tipo: perché il pubblico deve credere alla promessa remota della scienza quando ha l’impressione di avere il risultato immediato della medicina alternativa?” [10].

Il caso Di Bella, che lanciò la cosiddetta “libertà di cura”, ovvero spinse verso il marketing medico direct-to-consumer, fu un’operazione dagli aspetti complessi, che sarebbe lungo spiegare qui. E’ interessante che vi partecipò, in una maniera spregiudicata che portò a responsabilità tanto gravi quanto protette, lo stesso centro che ha innescato il caso Stamina, gli Spedali Civili di Brescia, che ha legami col sistema di “sicurezza” USA [11]; e che allora giocò la parte della medicina scientifica e rigorosa, mentre oggi al contrario recita quella della coraggiosa medicina ribelle che rompe gli indugi e spezza le pastoie burocratiche. In entrambi i casi si sono usati bambini.

Eco cita Chesterton: “Quando gli uomini non credono più in Dio non è che non credano più a nulla. Credono a tutto” [8]. Un poco come la sospensione di alcuni farmaci, pur dannosi, può provocare effetti nocivi, il cosiddetto rebound, così la secolarizzazione, se ha sottratto in parte il popolo all’influenza oscurantista del clero, ha portato a forme di idolatria forse ancor più primitive, che fanno della scienza e della tecnologia uno gnosticismo per le masse. Una religiosità secolare le cui credenze, opportunamente sollecitate, si traducono in profitti (e alle quali il clero si è prontamente convertito [12]). I magistrati e i commentatori del caso Stamina, come Veronesi, parlano di diritto alla speranza. Ma questa è una speranza nella magia. “La fiducia, la speranza nella magia non si è affatto dissolta con l’avvento della scienza sperimentale. Il desiderio di simultaneità si è trasferito nella tecnologia, che sembra la figlia naturale della scienza.” [8].

La stimolazione di concezioni magiche ha larga parte non solo nelle medicine alternative – non a caso ribattezzate “complementari” – ma anche nel lancio dei prodotti hi-tech e innovativi. “Scienza” e magia si aiutano e si rafforzano a vicenda mentre fingono di combattersi. Nel caso Stamina [9], su una base reale data dalle conoscenze sulla biologia dello sviluppo, e da alcuni fenomeni che hanno trovato sfruttamento clinico come la possibilità di impiantare cellule staminali emopoietiche, l’ufficialità ha lanciato l’idea magica delle staminali che curano tutte le più comuni malattie. Basandosi su questa promessa di magia la Stamina ha a sua volta offerto le sue terapie, a risultato immediato garantito; ciò sta permettendo, in un ulteriore rimpallo, alla scienza ufficiale di applicarle lei senza avere prima prodotto sufficienti prove di efficacia: in nome dell’emergenza causata sull’opinione pubblica e, grottescamente, del rigore scientifico, le terapie stanno venendo tolte alla Stamina per essere affidate, in barba a ogni logica, ai laboratori accreditati, le “cell factories”. Le “fabbriche delle cellule”; un nome di marketing; fabbriche che produrrebbero la sostanza di cui siamo fatti; che secondo Shakespeare è la stessa sostanza di cui sono fatti i sogni.

Il caso Stamina non è un attacco di arditi innovatori ai parrucconi della medicina, ma un colpo di mano del potere, basato su un falso dilemma, per istituzionalizzare una truffa; imponendo mediante un’ammuina prodotti che suonano miracolosi ma non funzionano. Le “cell factories” ricevono le prime commesse non sulla base dei risultati della scienza avanzatissima che questi prodotti dovrebbero rappresentare, ma nell’ambito di una elaborata pagliacciata messa in scena sulla pelle dei pazienti. Ufficialmente, per tamponare uno stato di emergenza.

Il risultato immediato, il volere tutto e subito, ha una valenza autoritaria, che sfocia nello “stato di eccezione”; quello stato di emergenza, di sospensione delle leggi che può essere deciso solo da chi ha il potere sovrano, tanto che ne costituisce la proprietà caratteristica secondo Schmitt, insigne filosofo del diritto e politologo (apprezzato dai nazisti e dagli strateghi della strategia della tensione). Agamben vede questo potere di decidere lo stato di eccezione come un aspetto della biopolitica, nella quale il potere non si rivolge al bios del cittadino, alla vita umana intesa nella sua accezione morale e politica, quella che l’Ulisse di Dante indica come la nostra “semenza”; ma si aggancia allo zoe del suddito, la “nuda vita”, il corpo della persona; fino a farla divenire un homo sacer, che può essere ucciso legalmente [13]. La biopolitica dà forma al complesso degli attuali rapporti tra medicina e potere.

Lo stato di emergenza, usato nel caso Stamina per introdurre le terapie con staminali, è un’altra arma dei poteri rappresentati da Thorne. Col caso Avastin-Lucentis (Roche Genentech) si sta pure tentando di far passare una pratica antiscientifica e perniciosa, l’off-label, come cosa buona in nome di un’emergenza, costruita abilmente su un caso particolare [14], così che in Italia si invoca in nome del bene dei pazienti e della buona amministrazione l’off-label per un farmaco, l’Avastin, mentre in USA si tenta di limitare i danni della deregulation criticando l’off-label dello stesso farmaco in nome degli stessi principi.

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Spaghetti in salsa biotech

L’ambasciatore inoltre sa che il territorio è stato bonificato, mediante la selezione della classe dirigente e la repressione del dissenso. Nell’ambiente tecnico è noto che i farmaci innovativi servono a fare soldi più che a curare il paziente; in letteratura compaiono articoli che ne parlano, come quello a firma di noti esperti italiani che discute seriamente la domanda della battuta della vignetta di Altan: “Un nuovo farmaco anti-cancro sul mercato: buone notizie per gli investitori o per i pazienti ?” [15]. Ma la critica tecnica, già cauta rispetto agli interessi che va a toccare, non arriva al livello politico e mediatico. Si attua una negazione del conseguente [16], riconoscendo il male ma avendo cura che la constatazione tecnica non giunga al pubblico, e non si traduca in denuncia morale e in azione politica.

Thorne, membro della “Skull and bones”, non ha come armi solo le parole. In Italia le stesse strutture dello Stato che si sono occupate dell’eliminazione di Moro, inviso a Kissinger, le stesse forze di polizia che hanno permesso e talora favorito le stragi, la stessa magistratura che le ha lasciate impunite anche a livello di manovalanza, oggi forniscono a un business come quello propugnato da Thorne servizi di soppressione del dissenso su questi temi, mediante tecniche di boicottaggio e di terrorismo psicologico che nella defunta DDR i loro omologhi della Stasi chiamavano di “decomposizione” [17]; tecniche che si dice in Internet siano usate, illegalmente, in USA dalla FBI. A chi è oggetto di queste attenzioni accadono fatti che sembrano avere anch’essi del magico.

I politici che hanno ascoltato Thorne non chiedono altro che di obbedire, cercando di mantenere la benevolenza di un potere che ha sempre meno bisogno di loro. Tra i partecipanti al convegno vi erano Ignazio Marino, del PD, medico tornato dagli USA portando, come gli indesiderabili degli anni ‘50, i semi di nuovi impresentabili business, e Roberto Maroni, già ministro dell’interno, sostenitore del “Padroni a casa nostra”. Inscenano litigate a beneficio del pubblico, ma lavorano assieme per i padroni USA.

Anche i magistrati obbediscono ai dettami dei poteri globalisti che hanno nelle istituzioni USA il loro braccio operativo; seguendo in questo i CC e la PS, che tra un poco potranno dire di essere fedeli agli USA nei secoli; è la forma precipua della loro corruzione [18]. Uno dei magistrati che dovrebbe essere dei migliori, Ingroia, ha partecipato alla vergognosa farsa del caso Stamina [8] e allo stesso tempo ha dichiarato di essere “favorevole ad aumentare gli investimenti americani in Italia” [19]. I magistrati servono gli interessi dell’industria biomedica partecipando al lancio di ideologismi e di prodotti mediante il potere giudiziario, e mediante l’omissione. In Lombardia, il processo di istituzionalizzazione del genere di medicina propugnato da Thorne, contrario ai principi costituzionali sulla salute e sui limiti alla libertà dell’iniziativa economica, può contare sulla cecità pronta e assoluta dei magistrati di ogni colore: i magistrati, posso testimoniare, lasciano campo libero ai reati funzionali agli interessi dei quali Thorne si è fatto portavoce.

L’ordine di scuderia è che le grandi forze criminali che attentano alla legalità sono date solo dalla mafia, da Berlusconi, e dalla corruzione, o meglio dalla bribery di quella classe politica che i poteri forti vogliono ridimensionare. La lotta alla mafia in particolare diviene così un magnifico alibi [20]; e quindi un asset per i poteri sovranazionali interessati a controllare l’ltalia [21]. Thorne nel suo discorso invita a “pensare in modo globale ed agire a livello locale”. Un’esortazione che può aiutare a comprendere il riconoscimento di “top global thinker” assegnato dalla rivista “Foreign Policy” al più celebre magistrato della Lombardia, Ilda Boccassini [22].

E’ interessante che il movimento di Grillo abbia appoggiato, in forme brusche e autoritarie dietro alla maschera buonista dell’aiuto ai malati, sia l’operazione Stamina che quella Avastin off-label [23]. Sul Corriere della Sera, Celentano ha spiegato, nel prendere posizione a favore delle terapie della Stamina, che Grillo ha vinto proprio perché terapie come questa non sono state concesse [24]. Se fosse vero, vorrebbe dire che Grillo vince collegando i grandi interessi dei poteri sovranazionali alla dabbenaggine e alla presunzione popolare. Celentano, che è una persona intelligente (a differenza dei cittadini che gli riconoscono il ruolo di opinion leader su terapie sperimentali), un tempo cantava “Chi non lavora non fa l’amore”; oggi, parlando di “schifo e vergogna” nel fare il controcanto ai sostenitori delle staminali “scientifiche” continua ad aiutare quelli che si arricchiscono senza lavorare. All’appoggio USA a Grillo corrisponde il pericolo concreto che i grillini confondano tra rivoluzione civile e stato d’eccezione; e che la legittima e meritoria voglia di pulizia e rinnovamento si traduca, opportunamente pilotata, nella sostituzione – parziale – della vecchia corruzione delle mazzette e degli inciuci dei politici nazionali con la nuova corruzione istituzionalizzata e impersonale delle multinazionali.

Il pericolo è che si passi dalla protesta espressa dalla canzone “In fila per tre” di Edoardo Bennato all’anticonformismo allineato e coperto simboleggiato da quel video su Youtube [25] dove Celentano canta in un grammelot pseudo-yankee “Prisencolinensinainciusol”, impersonando un maestro al quale gli alunni, rappresentati nella clip da maliziose scolarette, obbediscono, ballando al ritmo travolgente della canzone. Un ballo che però, mostra il video, consiste nel dimenarsi rimanendo seduti al proprio posto; in sincronia, come un plotone militare, ripetendo in coro lo stesso ritornello avvincente e senza senso.

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I khomeinisti, manifestando davanti all’ambasciata USA a Teheran, chiamavano gli USA “Il grande Satana”. Oggi sono i cittadini statunitensi a definire “gestito da Satana” il modello medico promosso dall’ambasciatore: così Amanda Bennett, giornalista premio Pulitzer, ha commentato gli oltre seicentomila dollari delle cure per il marito, morto di cancro; in gran parte sovratrattamenti altamente tecnologici ma futili (con due terzi della spesa negli ultimi 24 mesi di vita) [26]. “Abbiamo trovato un medico per ogni cosa, ma non uno che fosse interessato a lui” scrive la vedova. Tra i trattamenti che elenca, quell’Avastin che da noi i grillini e gli altri indignati della società civile dipingono come il Francesco d’Assisi dei farmaci. Ci vorrebbe meno superficialità, prima di imboccare anche per la medicina la direzione additata dall’ambasciatore ai suoi caudatari indigeni.

La medicina non dovrebbe essere oggetto di profitto e speculazione. L’unione di medicina e crescita economica è una delle parti intrinsecamente errate e pericolose del progetto liberista. Le nozze tra medicina e affari sono mostruose, e non si dovrebbero fare, né ora né mai; purtroppo ci sono tanti don Abbondio, spalleggiati da bravacci, pronti a celebrarle. L’ambasciata USA non smentisce la sua fama sinistra. Ma in fondo questo ordine dell’ambasciatore USA ai ruffiani e agli scagnozzi italiani è il segno di una disperazione che accomuna i paesi avanzati. Il sistema economico liberista si è ridotto a istituzionalizzare una serie concatenata di truffe speculative sulle malattie per continuare a funzionare [27]. Al di là degli USA, il mondo sviluppato è infetto da questa concezione cannibalesca e autofagica.

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Note

[1] Il ruolo ed il futuro dell’industria farmaceutica Americana in Italia. Discorso dell’Ambasciatore David Thorne. Roma, 5 febbraio 2013, Ambasciata Americana. Reperibile su internet.

[2] Bevilacqua P. Elogio della radicalità. Laterza, 2012.

[3] King S. Is Apple/Genentech’s Art Levinson poised to assume chairman role at Roche? Forbes, 5 mar 2013.

[4] Apolone G, Patarnello F. The value of a drug. From innovation to the payment via Karl Marx. J Ambulatory Care Manage, 2008. 31: 52-55.

[5] Perrone N. Perché uccisero Enrico Mattei. Nuova Iniziativa Editoriale, 2006. Caglioti L. La scienza tradita. Le vicissitudini della ricerca scientifica in Italia. Di Renzo, 2006. Pivato M. Il miracolo scippato. Quattro grandi occasioni perdute della scienza italiana negli anni sessanta. Donzelli, 2011.

[6] Kenney M. Biotechnology. The university-industrial complex. Yale University Press, 1986

[7] Collins H, Pinch T. Dr Golem. How to think about medicine. University of Chigago Press. 2005.

[8] Eco U. Il mago e lo scienziato. La Repubblica,  10 novembre  2002.

[9] Gli “strani compagni di letto” di Ingroia. https://menici60d15.wordpress.com/2013/02/13/gli-strani-compagni-di-letto-di-ingroia/

[10] Eco U. A passo di gambero: guerre calde e populismo mediatico,  Bompiani,  2006.

[11] Transatlantic cooperation on combating bioterrorism. EU/US symposium. Ambasciata d’Italia a Washington, 24 novembre 2003.

[12] La fallacia esistenziale nel dibattito bioetico sulle staminali. https://menici60d15.wordpress.com/2011/10/22/la-fallacia-esistenziale-nel-dibattito-bioetico-sulle-staminali/

[13] Agamben G. Homo sacer. Il potere sovrano e la nuda vita. Einaudi, 1995.

[14] Sulle regole per la Roche. https://menici60d15.wordpress.com/2011/09/30/sulle-regole-per-la-roche/

[15] Apolone A, Tafuri G, Trotta F, Garattini S. A new anticancer drug in the market: good news for investors or for patients? Eur J Cancer, 2008. 44 : 1786-88.

[16] La negazione del conseguente. In: Lo sfruttamento del bias da sovradiagnosi in oncologia. https://menici60d15.wordpress.com/2011/11/25/lo-sfruttamento-del-bias-da-sovradiagnosi-in-oncologia/

[17] Falanga G. Il ministero della paranoia. Storia della Stasi. Carocci, 2012.

[18] La corruzione ghibellina di magistratura e polizia. https://menici60d15.wordpress.com/2012/03/24/la-corruzione-ghibellina-di-magistratura-e-polizia/

[19] Dinucci M. L’arte della guerra. Gli ologrammi della politica. Il Manifesto, 13 marzo 2013.

[20] I professionisti della metamafia. https://menici60d15.wordpress.com/2010/06/08/i-professionisti-della-metamafia/

[21] La mafia e l’antimafia favoriscono la soggezione dell’Italia a poteri sovranazionali ? https://menici60d15.wordpress.com/2012/07/28/4271/

[22] I mafiosi filantropi e la Lombardia non omertosa. https://menici60d15.wordpress.com/2011/12/20/i-mafiosi-filantropi-e-la-lombardia-non-omertosa/

[23] Il grillismo al servizio del capitalismo predatorio. https://menici60d15.wordpress.com/2013/02/17/il-grillismo-al-servizio-del-capitalismo-predatorio/

[24] Celentano A. “Ecco perché Grillo ha vinto” Corriere della Sera, 6 marzo 2013.

[25] Prisencolinensinainciusol. Youtube, http://www.youtube.com/watch?v=gU4w12oDjn8

[26] Cancer billing “operated by Satan” says memorist. Medscape, 18 mar 2013.

[27] La medicina come rimedio ai limiti della crescita economica. https://menici60d15.wordpress.com/2011/09/15/la-medicina-come-rimedio-ai-limiti-della-crescita-economica/

Gli strani “compagni di letto” di Ingroia

13 February 2013

Appello al popolo

13 febbraio 2013

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Le staminali e altre questioni di biopolitica porteranno sempre più i politici ad avere strani compagni di letto

JD Moreno

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L’espressione “strani compagni di letto” (da La Tempesta, Shakespeare: “misery acquaints a man with strange bedfellows”) è comunemente usata dai commentatori politici anglosassoni per indicare alleanze inattese e anomale. Ingroia si è subito trovato compagni di partito che appaiono piuttosto strani per fare una “rivoluzione” o almeno portare una ventata di aria pulita: stagionati guerriglieri della poltrona come Diliberto, Ferrero, Di Pietro, etc. Ma il commento del bioeticista Moreno [1], che considera che nuove strane alleanze politiche verranno formate sotto la pressione delle forze economiche che vogliono imporre le biotecnologie [2], si attaglia specificatamente alla scelta di Rivoluzione Civile di candidare Andolina per le prossime elezioni politiche del 24 febbraio 2013. L’analisi del bioeticista sull’influenza del biotech sulla politica mostra come l’Ingroia politico non sia un fenomeno spontaneo, ma un prodotto piuttosto sofisticato inserito in una tendenza globale.

Andolina applica, al di fuori dei protocolli ufficiali, con metodi di preparazione alla buona, una terapia con cellule staminali che lo ha portato ad essere inquisito insieme ad altri dal Procuratore Guariniello per truffa, associazione a delinquere, somministrazione di medicinali pericolosi per la salute pubblica. E’ senza dubbio al centro di una querelle intrisa di emotività su un tema importante e delicato, che richiederebbe lucidità, fermezza e coerenza. Tutto ciò non ha fermato il paladino della legalità Ingroia, che ha messo Andolina come capolista; con giustificazioni tanto fumose e contorte (non sapevo; non l’ho candidato io ma Rifondazione; però se eletto si dimette) quanto furono cristalline le parole del suo maestro Borsellino sui criteri di candidatura dei politici.

Andolina è un truffatore che gioca sulle malattie dei bambini o un genio incompreso benefattore dell’umanità? Considerando le staminali come un tema di sanità pubblica, non sono interessato alle sue responsabilità personali, ma alla truffa più ampia nella quale si trova a giocare essenzialmente il ruolo di compare; insieme a insospettabili come i magistrati. Gli psicologi che studiano il comportamento degli investitori nei mercati finanziari considerano che le scelte delle persone in situazioni di informazione incompleta derivano da un processo duale, cioè dall’interazione tra il sistema cognitivo, razionale, e quello affettivo, inconscio; il secondo essendo il più forte [3]. Dato il doppio carattere, tecnico e emotivo, degli interventi a tutela della salute, è utile considerare la presenza dei due sistemi e la loro interazione anche nelle situazioni di incertezza relative alla valutazione di terapie innovative. Tanto più che, è stato osservato da uno specialista del settore, ormai sulle terapie farmacologiche l’aspetto finanziario è predominante rispetto a quello industriale, così che gli effetti sulla Borsa della notizia diffusa oggi di una possibile nuova cura contano più dei guadagni ottenuti dalle vendite del farmaco 5 anni dopo.

Sul piano affettivo, le staminali rientrano nel pacchetto di promesse di salute perenne e immortalità tramite prodotti hi-tech [4]. Le staminali, si dice al pubblico, diverranno una mano santa: dovrebbero riparare le lesioni di cuore e cervello che spesso rendono penosa la vecchiaia; restituire l’uso degli arti a chi è rimasto paralizzato per lesioni del midollo spinale o per malattie neurologiche degenerative; curare il diabete, i tumori solidi, l’artrosi, rimediare alle malattie genetiche, ridare la vista a chi l’ha persa per patologie della retina, etc. Sul piano razionale, sono un filone di ricerca che tenta di estendere alcune proprietà della crescita e differenziazione dei tessuti per applicarle al campo medico. Proprietà che da un lato sono strabilianti, ma dall’altro sono contenute entro poderosi vincoli biologici. Il processo di sviluppo e differenziazione è ricco di fenomeni che sono sbalorditivi, ben più della puerile vulgata delle staminali che come abili muratori ricostruiscono organi e tessuti danneggiati; appartenendo a quel genere di processi naturali che fanno dire anche a scientisti duri, se non puri, come R. Dawkins che “la realtà è magica” [5].

Ma nella realtà alcune “magie” avvengono e altre non avvengono, né possono avvenire (ci sono degli invarianti; che sono anch’essi stupefacenti); è compito della scienza discernere tra queste categorie. Il business, con i ricercatori più che consenzienti, si è impossessato di quello che dovrebbe essere un piccolo campo di ricerca chiuso nei laboratori; sfruttando la base delle conoscenze scientifiche, ampia e consolidata, seppure incompleta, su un fenomeno biologico che in alcune sue manifestazioni sembra magico, nel senso che ha del meraviglioso, ha forzato le previsioni sulle applicazioni cliniche in senso magico, cioè nel senso di sovrannaturale, al di là di qualsiasi plausibilità e decenza, e le ha diffuse nell’opinione pubblica tramite un’imponente e incessante campagna mediatica.

Come era da attendersi i risultati di rilevanza medica qua staminali terapeutiche, al netto delle terapie con staminali ante litteram e dei fenomeni rigenerativi fisiologici, sono stati marginali; tolto il can can mediatico, ai pazienti restano delle prospettive di future avare eccezioni al sostanziale “no” col quale la realtà fisica ha risposto alla ricerca di quest’altra fonte miracolosa. Nulla che corrisponda lontanamente alle promesse della propaganda. Un fallimento, testimoniato dal caso del ritiro, con rinuncia ai 25 milioni di dollari di finanziamento già ottenuti da un’agenzia statale, da parte di una ditta pioniere delle biotecnologie, che ha così abbandonato la sperimentazione clinica intrapresa sul genere di cure che Andolina dice di poter ottenere con uno schiocco di dita [6].

Si è quindi reso necessario per gli affaristi ricorrere a vari espedienti per continuare l’affare, ed espanderlo, tenendo insieme scienza e superstizione, forti della presa che le notizie di nuove cure possono avere sui malati e sul pubblico. Non potendo presentare fatti concreti chiaramente positivi, risultati tangibili che spegnerebbero lo scetticismo, è tramite tecniche di persuasione, ottenendo con sistemi manipolativi un consenso di massa, che si sta creando una accettazione del principio che le ricerche sulle staminali danno o daranno luogo a terapie efficaci. In particolare, si cerca di produrre nel pubblico ciò che gli psicologi cognitivi – anche quelli che studiano come convincere gli investitori – chiamano “anchoring”: un giudizio di base, rispetto al quale verranno valutate le successive informazioni. E’ stato dimostrato da celebri studi che le correzioni di questo giudizio iniziale prodotte da nuovi dati tendono a essere insufficienti. L’anchoring tende cioè a vincolare i giudizi successivi alla prima opinione che il soggetto si forma sull’argomento; una euristica naturale che se si basa su false informazioni o false convinzioni può causare gravi errori nel giudizio e nelle decisioni [7].

L’esempio che viene fatto è il prezzo iniziale gonfiato di un’auto usata, che nella negoziazione farà sembrare accettabili i ribassi successivi anche se restano superiori al reale valore dell’auto [8]. Vanno soggetti a errori da anchoring, e da altre fallacie cognitive, non solo il pubblico, ma anche gli esperti [9] e i medici nella pratica quotidiana [10]. L’anchoring è collegato, anche nella progressione della ricerca scientifica, all’effetto d’ordine [11]: l’informazione che si riceve per prima tende ad essere accettata come uno standard, sul quale misurare le informazioni successive; e quindi pesa di più nella formazione finale della credenza, non per il suo valore di verità, ma per la sua posizione. Sulle staminali si sta facendo molto per ottenere un anchoring e un effetto d’ordine circa la loro validità, mediante la propaganda mediatica, alla quale si sono aggiunte varie operazioni.

Una prima operazione è stata quella della controversia bioetica tra “cattolici” e “laici” su staminali adulte ed embrionali [12], che induce a credere all’efficacia delle staminali per presupposizione: se due litigano tanto per un tesoro, il tesoro deve esserci, ovvero le staminali funzionano o funzioneranno. Il clero, che manda gruppi di devoti a manifestare pro Stamina davanti ai tribunali, in realtà ha più investimenti che scrupoli nel business delle staminali. E’ riportato in letteratura almeno un altro caso di quest’uso strumentale della bioetica, dove si è creata ad arte – e mediante ricchi finanziamenti agli esperti – una discussione etica per propagandare un farmaco inefficace e dannoso [13].

Simile a questo sistema, che possiamo chiamare “manfrina bioetica”, è la “manfrina giudiziaria”, che in Italia sta venendo applicata col caso Stamina. C’è chi parteggia per il medico coraggioso che rompe gli schemi; chi esige invece l’aderenza ai severi protocolli ufficiali; ma in entrambe le scelte il falso dilemma implica che le staminali funzionano. Nel pubblico si configurano e si rafforzano speranze e aspettative a mano a mano che la vicenda si sviluppa.

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Giurisdizione e marketing farmaceutico

I magistrati reggono bene il gioco. Ingroia, e i giudici che hanno ordinato la prosecuzione delle terapie, danno credibilità ad Andolina e alla versione “alternativa” delle staminali. Guariniello, che insieme ad altri magistrati e ai NAS dei Carabinieri è già stato partecipe di quello che considero un caso analogo di strumentalizzazione del potere giudiziario a fini di marketing farmaceutico [14], si trova invece a spingere, insieme ai NAS, all’AIFA e ad altri magistrati, verso la versione istituzionale, che alla lunga sarà quella prevalente, e che paradossalmente otterrà i maggiori benefici dalla violazione dei più elementari principi scientifici – e di buon senso – da parte di Andolina e c. La ricerca ufficiale apparirà per contrasto seria e ragionevole nelle sue pacate – e contenute, almeno nelle pubblicazioni scientifiche – affermazioni di efficacia. E’ da notare che Andolina ha accettato di puntare al più improbabile degli effetti clinici, la rigenerazione del tessuto nervoso; con un preparato dalla composizione non ben definita. Un po’ come se avesse chiesto 50000 euro per una Panda catorcio. Una esagerazione che sembra fatta per fornire credibilità alle terapie ufficiali con staminali, che proporranno obiettivi non così abborracciati, e relativamente meno ambiziosi (e quindi più facili da raggiungere coi tanti trucchi coi quali si possono manipolare i trial e confondere le acque in sede clinica).

Andolina trae legittimità dalle teorie ufficiali sulle staminali, e la ricerca ufficiale ne trae ancora di più da Andolina, apparendo seria e rigorosa paragonata alle sue sgangherate procedure. Un’ambivalenza pilotata funzionale a grandi interessi, che spiega la distribuzione delle – marcate – posizioni dei magistrati su entrambi i fronti. Ambivalenza riassunta dal commento di Veronesi, per il quale è sbagliato non ammettere la terapia di Andolina “ma anche” andare contro le motivazioni scientifiche che l’hanno fermata. Il filone alternativo, promettendo guarigioni miracolose, sta incontrando il favore del pubblico in tutto il mondo; si è sviluppato un turismo medico verso i paesi, in molti casi non tecnologicamente avanzati, che consentono questa lucrosa truffa (attualmente il costo di un trattamento con staminali è indicativamente attorno ai 40000 euro, ma può superare i 150000 euro; in paesi come la Tailandia il rito di immortalità può costare meno di 10000 euro). In Italia, ottenuti i gradi sul campo con questo colpo di mano, e le medaglie grazie a Ingroia e agli altri magistrati, il filone alternativo potrà proseguire, sia pure in semiclandestinità, come forma borderline, e riemergere al bisogno.

Il filone ufficiale avrà vantaggi anche superiori; come il clero che respingendo come falsi alcuni miracoli acquisisce la credibilità e l’autorevolezza che vengono poi spese nel dichiararne altri autentici (avvalendosi di comitati scientifici). Come il venditore che mette in guardia da proposte di concorrenti troppo belle per essere vere, per poi presentare la sua che resta comunque allettante, e che al confronto delle altre appare ragionevole; ma è truffaldina anch’essa. Ad Andolina infatti si contestano i mezzi, più che il progetto in sé. Uno dei giudici ha emesso una sentenza che secondo i media si riassume nel “Sì alle cellule per [bambina], ma che non siano quelle della Stamina, ma staminali di laboratori autorizzati” [15]. Una presa di posizione che dovrebbe essere ricordata come esempio negativo. Esempio di come la magistratura persegue le frodi mediche di secondo grado, quelle che leggiamo sui giornali, e aiuta quelle di primo grado, quelle strutturali e legalizzate [16]; e di come a volte aiuti le frodi di primo grado col contrastare quelle di secondo grado; e accettando di arrogarsi compiti tecnici che non dovrebbero competerle.

I singoli magistrati sembrano condividere la credulità che stimolano nei cittadini; saranno anche loro come tutti noi vittime di questi giochi sulla salute. Non hanno trovato strano che uno dei maggiori ospedali d’Italia, e il più grande della Lombardia, gli Spedali Civili di Brescia, sede di reparti universitari, diretto da una burocrazia pubblica fin troppo fiscale, (capace di contestare a un medico dipendente il fatto che lavori, gratuitamente, oltre le ore previste dal contratto), dia credito a sperimentazioni terapeutiche dilettantesche e estremamente azzardate, per non dire senza senso, su minori, e che addirittura le ospiti, avendo solo da perderci in prestigio, quando se funzionassero gli stessi risultati potrebbero essere ottenuti, pazientando un poco, con procedure ortodosse; magari sviluppate dalla propria facoltà di medicina, ottenendo così riconoscimenti mondiali. Né trovano strano che l’AIFA, che ha denunciato Andolina, sia presieduta dal rettore dell’Università di Brescia, Pecorelli, direttore della Clinica ostetrica e ginecologica Università di Brescia/Spedali Civili di Brescia. Pecorelli non ha prevenuto lo “scandalo” che colpiva la sua istituzione di provenienza; non ha operato per insabbiare o sopire l’azione dell’AIFA come suo presidente; e questo, non c’è bisogno di dirlo, va a suo onore.

Ma Pecorelli non ha fermato il danno alla propria istituzione di provenienza neppure come rettore, e come tra i più influenti cattedratici bresciani, e nazionali, intervenendo senza commettere illeciti con una moral suasion su Brescia, per riportare alla ragione i dipendenti dell’ospedale ai quali sembra abbia improvvisamente dato di volta il cervello. Invece delle proverbiali connivenze e obbedienze accademiche, avremmo qui un singolare caso di anarchia e autolesionismo. Volendo ricorrere alla satira, si potrebbe dire che è come se uno scaltro capomafia, tra i più potenti, folgorato dalla lettura della Critica della ragion pratica, applicasse l’inflessibile etica kantiana e denunciasse alla polizia alcuni dei suoi fedeli sottocapi; o basterebbe citare “Quel generale romano” di Campanile [17].

Pecorelli è uno dei maggiori promotori in Italia del vaccino contro l’HPV sulle ragazze per la prevenzione del carcinoma del collo dell’utero. Il caso Stamina a Brescia mi ha fatto ricordare che, prima di divenire presidente dell’AIFA e rettore, a una conferenza rivolta al pubblico, alla sala San Barnaba di Brescia, sulla prevenzione in età scolare del tumore della cervice uterina, il 16 ottobre 2008, citò con approvazione i tentativi di terzi di fare oscurare siti web che criticavano il vaccino come pericoloso (ricordo anche la pantera della PS che, attesa e immancabile, mi sfilò accanto fatti pochi passi dopo essere uscito dalla sala). C’è una certa somiglianza col caso in oggetto, perché quelle critiche – che definì “depistaggi” – contro le quali si scagliava appaiono in effetti non adeguatamente supportate, ma ciò non toglie che vi sia una minoranza di scienziati qualificati che avanzano critiche valide: considerando questo vaccino come un caso di scienza ufficiale corrotta, che presenta al pubblico come evidenza fattuale assunti di base errati o non dimostrati; assunti di comodo che vengono tradotti in messaggi distorti, a favore di interessi economici che godono di forti protezioni da parte dei governi [18,19]. In entrambi i casi, staminali e vaccino, appare che siano stati indicati dei facili bersagli sui quali fare puntare l’attenzione per distogliere dalle magagne autentiche e mostrarsi onesti e scientifici. Il vaccino antiHPV, la cui efficacia non è dimostrata, e che con ogni probabilità è inefficace, e che se anche avesse l’efficacia parziale promessa dai produttori non avrebbe che un effetto minimo, pochi decimi di punto percentuale, sulla mortalità femminile per tumore in Italia, è uno dei fiori all’occhiello dei responsabili della politica sanitaria italiana: “L’Italia questa volta vince il confronto con gli altri Paesi europei e si colloca al terzo posto per diffusione del vaccino” [20]. In compenso non ci sono fondi per coprire l’assistenza agli anziani non autosufficienti.

Inoltre, le case farmaceutiche non sono tenere con coloro che percepiscono come una minaccia per i loro interessi; e senza un loro appoggio, o consenso, i responsabili di terapie che le scavalcano prendendo per di più scorciatoie illecite, di porte aperte avrebbero trovato solo quelle delle case circondariali, se non avessero recepito gli avvertimenti. Ad Andolina invece dà appoggio una grande struttura ospedaliera della regione che sarebbe la leader anche per la sanità; e pare gli si voglia assicurare addirittura l’immunità parlamentare, una tecnica alla Dell’Utri. Probabilmente ottenuto l’effetto voluto si farà in modo che nessuno dei compari che hanno giocato la parte dei ribelli nella manfrina giudiziaria si faccia male veramente.

Intanto sull’onda di questa “emergenza” il ministero della Salute ha emanato direttive per le sperimentazioni sulle staminali; che verranno supervisionate dall’AIFA. Si sono ristabiliti ordine e rigore. La questione della legittimità di intraprendere sperimentazioni su umani senza attendere sufficienti evidenze precliniche, e anzi in presenza di un quadro complessivo di evidenze di efficacia negativo, il tema della plausibilità biologica, della correttezza scientifica e dell’opportunità sul piano della scelta politica dell’allocazione delle risorse per la sanità, sono stati così elegantemente evitatati, facendoli evaporare ai calori del caso Stamina.

Nella sanità lombarda, celebrata per la sua efficienza, si calpesta ancor più che altrove l’aureo enunciato di Cochrane, per il quale un sistema sanitario “non può raggiungere l’efficienza senza passare per l’efficacia”. E’ grazie a quello stesso spirito che è all’opera sulle staminali a Brescia, diametralmente opposto alla concezione di Cochrane, che in Lombardia si sono succhiati dalle casse dello Stato i tanti milioni di euro andati poi in quelle tangenti che oggi i magistrati, svegliatisi da un sonno durato diversi lustri, scoprono. Ma né i magistrati – né il pubblico – sono curiosi di sapere con quali sistemi è stata ottenuta quella montagna di denaro pubblico stornata a favore degli amici. Le staminali sembrano la fantascienza che si fa realtà; pensando a cosa accadrà ai malati, a me questo lancio delle costosissime cellule magiche mentre la sanità pubblica viene ridotta, e mentre aumentano le esigenze di assistenza agli anziani, ricorda quei paesi del Meridione dove le fognature erano carenti, ma ogni anno il Comune destinava una quota consistente dei fondi disponibili allo “sparo”, i fuochi d’artificio per la festa del patrono.

Alcuni magistrati hanno ordinato di proseguire le terapie della Stamina parlando di “diritto alla speranza”, una difesa che allora si può applicare a qualsiasi ciarlatano che, appigliandosi a uno straccio di argomento pseudorazionale, susciti la speranza di guarigione in chi è in condizioni disperate. La speranza, nei casi dove è utile stimolarla, la si può ottenere anche con dei placebo economici (un tempo si usava la “pillula panis”) anziché con misture che costringono le persone a vendere la casa, o che nel caso delle terapie pubbliche lasciano scoperti servizi utili. A questi magistrati suggerirei di considerare la speranza in medicina invece che come un diritto in sé come il diritto a un farmaco: come il diritto agli oppiacei, farmaci che possono essere una medicina preziosa, in alcune circostanze, o una droga che abbrutisce o uccide, in altre; e che possono essere spacciati anche dai peggiori soggetti o essere tagliati male.

Altri magistrati hanno accettato la tesi del ricorrente che i “centri d’eccellenza internazionale” – gli Spedali Civili e l’Università di Brescia – renderebbero “pleonastico” illustrare la giustificazione razionale delle terapie. A loro volta le sentenze dei magistrati a favore di Andolina vengono citate come prova della bontà delle sue cure, anche da eminenti giuristi candidati con Rivoluzione Civile. Si sta dunque affermando una nuova brillante forma di validazione delle cure per via giudiziaria, tramite un circulus in probando costituito da una legittimazione reciproca tra due argomenti ad auctoritatem. Potrebbe essere chiamata “validazione a simmetria centrale”. Le due autorità, medica e giudiziaria, si dispongono infatti tra di loro in un atteggiamento che ricorda le figure a simmetria centrale, es. il simbolo buddista dello yin-yang.

Queste operazioni manipolano l’opinione pubblica; appannano le non eccezionali facoltà di discernimento dei governanti e indeboliscono la loro già flebile capacità di resistere ai voleri dei poteri forti, mentre stuzzicano i loro vivaci appetiti. Interferiscono inoltre col processo scientifico. Si sa che i trial vengono condotti in doppio o anche triplo cieco per evitare che i pregiudizi del paziente, del medico, e di chi verifica influenzino le misure. Ma in casi come questi i progetti di ricerca successivi partono già da alcune credenze e aspettative diffuse e radicate a livello culturale: si è generato un bias ambientale di anchoring e di order effect; che orienterà la ricerca nella direzione voluta, e renderà più facile far passare per buoni i dati delle sperimentazioni accreditate. Credo che la funzione dei magistrati sia di rappresentare e difendere alcuni standard fissi; scritti nella Costituzione e nelle norme. Con questi giochi i magistrati stanno costituendo all’opposto dei falsi standard a favore delle staminali, tradendo così nella maniera più radicale il loro compito ed esorbitando di fatto dalle loro competenze.

La magistratura dovrebbe smettere di fare il pesce in barile, e prendere invece misure per evitare di venire strumentalizzata. Dovrebbe, anziché favorirle, contrastare tali operazioni, che sono attentati alla salute dei cittadini, ad una efficiente assistenza sanitaria e all’inviolabilità delle casse dell’erario. La magistratura si sta assumendo la responsabilità storica dell’introduzione di queste e di altre terapie “innovative”. Ingroia e i suoi colleghi magistrati portatori di questo dubbio onore si trovano ad avere altri strani bedfellows. Cicchitto, piduista berlusconiano, ha commentato che “C’è un giudice a Berlino” a proposito di una sentenza favorevole ad Andolina. Da Falcone e Borsellino a Cicchitto. E’ tipico della sinistra istituzionale partire cantando “la entranable transparencia, de tu querida presencia…” e arrivare presto, con una breve sequenza di intelligenti mosse politiche, a trovarsi a lavorare insieme a Gelli.

Un modo serio per valutare le terapie con staminali e evitare frodi sarebbe quello di richiedere risultati robusti e convincenti su validi modelli animali prima di consentire la sperimentazione su umani. Neppure a farlo apposta, magistrati di Brescia nello stesso periodo del caso Stamina hanno dato vigore all’opposizione alla sperimentazione animale, con la chiusura dell’allevamento di Green Hill. La sperimentazione animale può essere una truffa e una crudeltà, ma correttamente eseguita può dare informazioni necessarie alla tutela della salute; ed è interesse di chi conduce operazioni come questa sulle staminali indebolire gli standard di verifica delle terapie [21]. I magistrati, e gli attivisti dai quali hanno ottenuto applausi, hanno avuto in questa battaglia di civiltà compagni come Formigoni e Vittoria Brambilla; per non parlare della pornostar bresciana Elena Grimaldi, che sostiene che “Green Hill ha chiuso grazie a me”. La situazione creata è di quelle che un’espressione colloquiale paragona alla baraonda di una casa di tolleranza. Un chiassoso mercimonio; anche a prescindere dalla professionista bresciana.

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I professionisti della metamafia e la magistratofilia

Non scrivo per favorire altri partiti o movimenti, che non reputo migliori. Non sono pregiudizialmente contrario al passaggio di magistrati a funzioni politiche, anche se le esperienze pregresse, e valutazioni sui meccanismi di potere profondi, dovrebbero intimare cautela [22]. Il caso Ingroia mi interessa per ciò che può dire su tendenze generali. Ingroia è un valoroso magistrato antimafia che non guarda in faccia a nessuno, o una figura piuttosto ambigua che va a unirsi all’orgia della politica romana, al servizio, come gli altri e forse più ancora, di poteri imperiali come le multinazionali farmaceutiche? La dissonanza cognitiva si può risolvere lasciando cadere come assurda e calunniosa la presente interpretazione. Oppure, si può accettare il lavoro faticoso e ingrato di revisione delle premesse, cioè delle proprie credenze sulla lotta alla mafia e sugli interessi della magistratura.

Ingroia come magistrato antimafia sarà rispettabile, anche se sembra più graffiare che mordere; la vicenda delle intercettazioni sul Quirinale, un altro spettacolo pirotecnico i cui ultimi sprazzi si vanno già spegnendo, sembra caduta a fagiolo per sollevarne le quotazioni. Ma il punto è che essere antimafia non dovrebbe dare oggi necessariamente una patente di superiorità morale. C’è un’antimafia combattente, coi suoi eroi davanti ai quali alzarsi in piedi e togliersi il cappello; ma c’è anche ed è preponderante un’antimafia di comodo, che veste le penne del pavone e bada a campare cento anni, e che arriva al suo estremo ad essere ricettacolo di imboscati e di ruffiani; perché non solo la mafia, ma anche una perenne antimafia che non vince mai la guerra è funzionale agli interessi dei poteri forti [23,24].

Tra le rovine che la mafia ha causato al Paese vi è quella derivante dall’essere stata posta dal potere come standard; un altro ancoraggio, un altro falso standard, uno standard negativo sul quale misurare la legalità, e rispetto al quale il resto dell’illegalità appare meno grave o secondario; o non compare per nulla, e viene così lasciato libero di operare. L’antimafia di converso è sinonimo di eroicità, anche quando in realtà di eroismo non ce n’è troppo. Così oggi non si giudica il politico Ingroia su cosa farà per il Paese, e neppure si considerano i suoi risultati concreti come magistrato, la sua strana defezione sul più bello, le giravolte nella metamorfosi da magistrato a leader di un gruppetto parlamentare che potrà incidere sugli equilibri politici; ma lo si esalta come un Giulio Cesare della lotta alla mafia, che va sostenuto senza discutere, o comunque non va criticato, se non si vuole passare per mafiosi o simpatizzanti.

E’ per me una mesta soddisfazione vedere una conferma, con questa candidatura di Andolina, di quanto sostengo da anni, che l’antimafia serve anche da legittimazione e da alibi per favorire interessi dei poteri economici e finanziari come le frodi mediche. Ciò vale in generale per l’intera magistratura. Posso testimoniare che non ci sono magistrati per i reati, anche gravi, di supporto a queste operazioni. E che le forze di polizia lavorano come se fossero contractors profumatamente pagati dalle multinazionali, piuttosto che tutelare la legalità in questo campo. La presenza sotto la guida del discepolo di Borsellino di Andolina, e di soggetti in odore di massoneria comunista, come Diliberto e Soffritti, o dalle posizioni non sempre limpide come l’accusatore di Falcone Leoluca Orlando, o dalle frequentazioni atlantiche come Di Pietro, anche lui magistrato simbolo passato dalle stelle di grandi operazioni giudiziarie moralizzatrici al calduccio maleodorante della politica, appare comica e sinistra per chi sperimenta le complicità di politici e magistrati, e i mezzi e i servizi istituzionali, dei quali possono disporre le forze che impongono prodotti medici come le staminali.

Grillo, l’altro degli “irregolari”, rivale di Ingroia per il posto di capo dell’insurrezione civile che metterà fine alla corruzione, pranza con l’ambasciatore USA e ne riceve le lodi [25]. Gli italiani vogliono fare la rivoluzione coi Carabinieri, diceva Montanelli. Seguendo un costume secolare, gli italiani considerano necessario avere un protettore tra i potenti; nello sconvolgimento politico e sociale degli ultimi decenni alcuni pensano di averlo trovato nella magistratura; immemori evidentemente di come funzioni l’amministrazione giudiziaria nella routine. Ma la magistratura ha due anime – e forse Ingroia mostra come non siano tanto separate tra loro. C’è quella che aspira sinceramente a distribuire giustizia, a costo di sacrifici, dell’incomprensione del pubblico e di esposizioni personali; e quella che tende a servire il trono per partecipare dei suoi privilegi. C’è nella magistratura, questa sorta di aristocrazia, un’anima nobile; e anche un’anima cortigiana e parassitaria, che tra le due non è quella più debole. Noi cittadini dovremmo mostrare da un lato riconoscenza e sostegno per il magistrato che immette giustizia nella società, invece di restare indifferenti fino a quando non viene colpito; ma dall’altro lato dovremmo esercitare verso la magistratura come potere una diffidenza attenta e ragionata, invece dell’abbandonarci al timore reverenziale.

O di abbandonarci al sogno di avere trovato un “potere buono”, e al tifo; un altro aspetto della degenerazione delle istanze di sinistra, che ricadono in concezioni pre-politiche conservatrici e illiberali proprie della cultura italica. Sui dirigenti comunisti di Rifondazione che, accodatisi a Ingroia, servono il peggior Capitale con la furbata di mettere a capolista “l’antisistema” Andolina non occorre spendere parole. I semplici cittadini che si ritengono di sinistra stanno accettando troppo facilmente l’equivoco tra giustizia e potere giudiziario. Gli entusiasti di qualsiasi colore che sperano di ottenere la giustizia affidandosi al partito dei giudici cadono in ore leonis.

I magistrati certo non scippano le vecchiette e, salvo eccezioni, non vogliono bustarelle. Ma cercano a loro volta il favore di poteri maggiori, e tendono pertanto a servire proprio i poteri superiori che sono la fonte principale delle sempre più pesanti ingiustizie e dell’affossamento della nazione; li servono sfruttando la leva della funzione di controllo, che permette loro di agire senza dover esporsi troppo, e anzi riuscendo a fare bella figura, come si vede qui. Combattono, meritoriamente, la corruzione di politici e amministratori, di quei “baroni” che “l’impero” vuole ridimensionare; ma tendono a servire l’altra corruzione, quella dei poteri sopranazionali, che includono la tecnocrazia globalista che vuole imporre il mercato del biotech. Poteri che hanno dimostrato di curare la selezione della classe dirigente nazionale, aiutando l’ascesa di alcuni e fermando altri, arrivando a fare uccidere quelli della pasta di Falcone e Borsellino.

Oggi il trono è dato in primo luogo da quei poteri che influenzano l’Italia avendo “la testa fuori dall’Italia”. Un tema sul quale vige una generale omertà [26]. Con atti come la candidatura di Andolina, Ingroia aiuta la corporazione dei magistrati, che vuole tessere di queste alleanze [27]; ma danneggia la magistratura come istituzione, svilendone la funzione, abbassandola a strumento di marketing; in aderenza alla dottrina, derivata dalle teorie economiche – con le collegate pesanti interferenze politiche nei vari paesi – della scuola di Milton Friedman, che prevede che lo Stato induca una Domanda commerciale che poi i privati soddisfano [28].

In operazioni come questa sulle staminali la magistratura si trova in conflitto di interessi. Un conflitto nel quale viene premiata se opera male e punita se opera bene. Aiutando il business delle staminali la magistratura ottiene il favore, anziché l’ostilità, di poteri forti; inoltre, in generale lo sfruttamento parassitario del popolo si traduce in benefici per lei. D’altro canto, se si opponesse al criminale messianesimo sulle terapie magiche i primi – ma non i soli – a darle addosso sarebbero gli innumerevoli sciocchi presenti nel popolo. Così partecipa alla frode, piegandosi alla realtà contingente, o approfittando dell’occasione, costituite entrambe dalla convergenza tra gli interessi del potere truffatore e i sentimenti del popolo truffato.

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Note

[1] Moreno J.D. Biotech is thrusting us into new political territory. New Scientist, 28 ago 2012.

[2] Kenney M. Biotechnology and the creation of a new economic space. In Thackray A. Private science: biotechnology and the rise of molecular sciences. University of Pennsylvania press, 1998.

[3] Lovric et al. A conceptual model of investor behavior. In: Advances in cognitive systems. London Institution of Engineering and Technology, 2010.

[4] Hall S. I superfarmaci dell’immortalità. Prefazione di S. Garattini. Orme editori, 2004.

[5] Dawkins R. La realtà è magica. Mondadori, 2012.

[6] Boseley S. Geron abandons stem cell therapy as treatment for paralysis. Guardian, 15 nov 2011.

[7] Tversky A. Kahnemann D. Judgement under uncertainty. Heuristics and biases. Science, 1974. 185: 1124.

[8] Anchoring. Wikipedia.

[9] Eyles et al. Do expert assessments converge? An exploratory case study of evaluating and managing a blood supply risk. BMC Public Health, 2011. 11: 666.

[10] Groopman J. How doctors think. Houghton Mufflin, 2007.

[11] Wang et al. Human belief revision and the order effect. Twenty-second annual conference of the Cognitive Science Society, 2000.

[12] La fallacia esistenziale nel dibattito bioetico sulle staminali. https://menici60d15.wordpress.com/2011/10/22/la-fallacia-esistenziale-nel-dibattito-bioetico-sulle-staminali/

[13] Eichacker et al. Surviving sepsis – Practice guidelines, marketing campaigns, and Eli Lilly. NEJM, 2006. 335:16. Linee guida mertoniane e linee guida commerciali. In: La corruptio optimi nel liberismo: le linee guida cliniche e il decreto Balduzzi. https://menici60d15.wordpress.com/2012/10/21/la-corruptio-optimi-nel-liberismo-le-linee-guida-cliniche-e-il-decreto-balduzzi/

[14] Per cosa è morto Pantani. Lo sport e il marketing farmaceutico. https://menici60d15.wordpress.com/2013/01/29/per-cosa-e-morto-pantani-lo-sport-e-il-marketing-farmaceutico/

[15] Angelici L. Sì alle cellule, no alla Stamina. Corriere della Sera, 29 dic 2012.

[16] La magistratura davanti alle frodi mediche di primo e secondo grado. https://menici60d15.wordpress.com/2009/08/22/la-magistratura-davanti-alle-frodi-mediche-di-primo-e-secondo-grado/

[17] Campanile A. Vite degli uomini illustri. Rizzoli, 1975.

[18] Dueberg P. Virus che causano il cancro della cervice. In: AIDS, Il virus inventato. Baldini e Castoldi, 1998. p. 119.

[19] Tomljenovic et al. HPV vaccines and cancer prevention, science versus activism. Infectious Agents and Cancer, 2013. 8: 6.

[20] Edott. Vaccinazione anti-Hpv, Italia terza in Europa. 30 gen 2012

[21] La sperimentazione animale. Uno spoglio etico. https://menici60d15.wordpress.com/2011/05/16/sperimentazione-animale-uno-spoglio-etico-2/

[22] Il PM Nicastro come assessore alla sanità: la non complementarietà tra magistrati e tangentisti. https://menici60d15.wordpress.com/2010/02/27/1322/

[23] La mafia e l’antimafia favoriscono la soggezione dell’Italia a poteri extra-nazionali? https://menici60d15.wordpress.com/2012/07/28/4271/ .

[24] I professionisti della metamafia  https://menici60d15.wordpress.com/2010/06/08/i-professionisti-della-metamafia/

[25] Il fascino dell’ambasciatore USA per Grillo: “Interlocutore affidabile”. Il Fatto Quotidiano, 12 feb 2013.

[26] Il tolemaicismo politico. https://menici60d15.wordpress.com/2013/02/04/il-tolemaicismo-nella-storia-contemporanea-italiana/

[27] La corruzione ghibellina di magistratura e polizia. https://menici60d15.wordpress.com/2012/03/24/la-corruzione-ghibellina-di-magistratura-e-polizia/

[28] Klein N. Shock economy. Rizzoli, 2007.

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24 febbraio 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di N. Dalla Chiesa “La ricercatrice in lotta contro la danza più infelice del mondo” del 24 febbraio 2013

censurato

Se il discernimento accademico non impedisce al prof. Dalla Chiesa di considerare interpretazioni che non hanno cittadinanza nell’università della quale sia lui sia la collega per la quale ha impugnato la cetra fanno parte, gli segnalo il seguente articolo sul rapporto tra antimafia, criminalità economica e staminali:

Gli strani “compagni di letto” di Ingroia

Gli strani “compagni di letto” di Ingroia

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5 agosto 2013

Blog de il Fatto

Commento al post “Sperimentazione Stamina, 20 scienziati a Lorenzin: “Protocollo sia reso pubblico” del 5 agosto 2013

Il duello Stamina-ortodossia appare come un caso di quella tecnica promozionale che le ditte di pubbliche relazioni – il campo di expertise di Vannoni – chiamano “impollinazione incrociata”, nella quale una tesi viene fatta passare orchestrando uno scontro tra due parti apparentemente in conflitto (Rampton S, Stauber J. Toxic sludge is good for you. Lies, damned lies and the public relation industry, 1995): v. “Gli “strani compagni di letto” di Ingroia” e “Il magistrato e gli stregoni”, reperibili su internet.

La posizione dell’Università di Brescia-Spedali Civili, che con una mano pratica il metodo, legittimandolo, e con l’altra lo attacca in nome dell’onestà e del rigore, potrebbe essere detta un caso di “autoimpollinazione”. Del resto, l’Italia progressista in questi giorni esulta per la condanna di Berlusconi mentre il principale partito che la rappresenta, e che davanti agli elettori ha sempre dipinto Berlusconi come la causa dei mali d’Italia, ci governa assieme: in Italia il tenere il piede in due staffe, o in tre, passa inosservato; se non per venire apprezzato come segno di acume e abilità.

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Questa è una e-mail di contatto dal sito http://www.antimafiaduemila.com/ inviata da:

Francesco Pansera <menici60d15@gmail.com>

Spezzano Sila, 29 ott 2013

Egregia redazione di Antimafia 2000

oggetto: antimafia e staminali.

Vedo che vi interessare alle staminali: oggi 29 ott 2013 avete pubblicato l’articolo pro-Stamina “Legalità e terapia con cellule staminali” di Andolina. Sui rapporti tra antimafia e staminali vi segnalo i miei post: “Gli strani “compagni di letto” di Ingroia :

https://menici60d15.wordpress.com/2013/02/13/gli-strani-compagni-di-letto-di-ingroia/

e “La convergenza di mafia e antimafia.Pizzo mafioso e pizzo di Stato” :

https://menici60d15.wordpress.com/2013/09/08/la-convergenza-di-mafia-e-antimafia-pizzo-mafioso-e-pizzo-di-stato/

sul mio sito https://menici60d15.wordpress.com/

Altri miei post sull’argomento:

I professionisti della metamafia

https://menici60d15.wordpress.com/2010/06/08/i-professionisti-della-metamafia/

La frode delle staminali

https://menici60d15.wordpress.com/la-frode-delle-staminali/

Buon lavoro

Francesco Pansera

menici60d15@gmail.com

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13 agosto 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Gina Lollobrigida è candidata al Senato: l’attrice 95enne in corsa per la lista Italia Sovrana e Popolare”

O una spregiudicata mossa propagandistica, o una conferma che per essere ammessi sulla scena politica qualsiasi sia la posizione professata occorre in ogni caso dare prova di volubilità e cialtroneria. Dare garanzia che come nel film del 1953 del nonno di Calenda al posto della sostanza si metterà la fantasia.

– Che ti mangi ?
– Pane.- E che ci metti dentro ?
– Fantasia marescia’.

15 agosto 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Gina Lollobrigida si candida al Senato e si ispira a Gandhi: “Mi batterò perché sia il popolo a decidere””

A Miss Italia mentre la concorrente sfila, la presentatrice legge a) il sogno nel cassetto (es. “Laurearmi in medicina e lavorare all’estero”; b) il motto della candidata (es. “Credere in sé stessi così che gli altri possano credere in te”). Qui il sogno nel cassetto è diventare senatrice, e il motto essere gandhiani e lasciare decidere al popolo su sanità e giustizia.

I movimenti politici “diagnostici”, che si presentano avendo il merito dell’accurata individuazione e descrizione degli oceanici scempi prodotti dall’establishment, ma nessuna prova diretta che faranno ciò che dicono, dovrebbero studiare come dare delle garanzie di serietà ai cittadini cui chiedono di mandarli al potere; come garantire di non offrire delle esche che nascondono degli ami, pescando così elettori a sostegno di ciò che con la bocca dicono di combattere; come è stato per Grillo, o Di Pietro, o per la degenerazione da Nenni a Craxi, da Gramsci a Letta, etc. Le rassicurazioni verbali, le denunce esatte e vibrate, lo scilinguagnolo, non bastano. Questa candidatura, di una persona che non ha qualifiche particolari, una esperienza di vita opposta a quella popolare, e che supera di 15 anni il limite di età posto dagli accorti preti per partecipare al conclave, non va in questo senso. Oltre che non rispettare, strumentalizzandola, una amata figura del cinema italiano.

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15 agosto 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pipitone “Conte candida Scarpinato. Nel listino M5s anche l’ex magistrato De Raho e l’ex ministro Costa. Chi sono gli altri: da Appendino a De Santoli”

Una riprova di come la mafia di cosca serva a mantenere l’ipomafia istituzionale. E di come ciò avvenga mediante l’antimafia. Se non ci fosse la mafia, se la si fosse eradicata, come dovrebbe essere in un Paese sano, non ci potrebbero essere i semidei dell’antimafia. Semidei che coprono le spalle all’ipomafia istituzionale, e ora la rivestono della loro credibilità e del loro prestigio. Es. l’ipomafia praticata da Pierpaolo Sileri, 5 stelle, che da sottosegretario alla sanità ha vociato di esilio (a calci) e messo in atto il ricatto di “rendere la vita difficile” fino a togliere il lavoro, ed estromettere, tuttora, dall’esercizio della professione medica, per chi non si sottoponga a iniezioni che si stanno rivelando inefficaci e nocive.

Magistrati autenticamente antimafia – o magistrati tout court – dovrebbero rifiutare con sdegno di fornire legittimazione e lustro a un partito che pratica l’ipomafia istituzionale, responsabile in concorso della triturazione di diritti fondamentali, incluso il rispetto della vita umana, con l’operazione covid. Magari potrebbero aiutare il loro sodale Ingroia, iscrivendosi nelle sue liste. E’ invece Ingroia che ambiguo aiuta il loro gioco, candidando la veneranda Gina Lollobrigida. Questi tempi particolarmente torbidi offrono la possibilità di vedere in diretta come funziona il teatro dei pupi istituzionale; in questo caso come la mafia degli eterni latitanti serve da alibi per pratiche mafiose che usano la Gazzetta ufficiale.

La corruptio optimi nel liberismo: le linee guida cliniche e il decreto Balduzzi

21 October 2012

Appello al popolo 21 ottobre 2012

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La barbarie è l’assenza di standard a cui appellarsi” (Ortega y Gasset)

Gli standard […] non riguardano tanto le abilità, o l’uniformità, quanto la ridefinizione dell’autonomia del paziente. In breve, riguardano la creazione di nuovi mondi” (S. Timmermans e M. Berg [1])

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E’ in discussione alle Camere il decreto-legge n 158 sul riordino della Sanità, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 214 del 13 settembre 2012, detto “decreto Balduzzi” dal nome del ministro della salute del governo Monti. Il decreto è stato criticato sotto vari profili, da voci che sono espressione degli interessi dei gruppi e corporazioni che siedono alla tavola della sanità. Non si discute invece di diversi punti del decreto che riguardano più direttamente il cittadino, essendo accomunati da due caratteristiche: appaiono agli occhi del pubblico come misure ragionevoli e utili, che migliorano la tutela della salute; invece costituiscono un pericolo per la salute e un danno economico, contenendo una carica iatrogena e provocando una indebita diversione di fondi pubblici a soggetti privati. Considero qui l’art. 3, dove definisce il rapporto tra responsabilità professionale del medico e linee guida cliniche. Altri punti del decreto che sembrano vantaggiosi per il cittadino ma sono svantaggiosi sono gli articoli sui farmaci innovativi, quello sulle prescrizioni off-label (che pare verrà cancellato), sulle “ludopatie” e sulle medicine alternative.

Art. 3 del decreto, comma 1: “Fermo restando il disposto dell’articolo 2236 del codice civile, nell’accertamento della colpa lieve nell’attivita’ dell’esercente le professioni sanitarie il giudice, ai sensi dell’articolo 1176 del codice civile, tiene conto in particolare dell’osservanza, nel caso concreto, delle linee guida e delle buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale.”

La norma “rende più serena l’attività del professionista sanitario”, ha commentato il ministro, e associazioni di categoria hanno riconosciuto che è un primo importante passo. Credo debba essere spiegato come invece dal punto di vista del pubblico la norma dovrebbe essere causa di preoccupazione. Discuto quindi le linee guida cliniche sotto il profilo medico e politico. La norma è stata più volte modificata, prima e dopo la pubblicazione del decreto, per il quale il governo si dice intenzionato a porre il voto di fiducia. Mentre pubblico questo commento la bozza di legge considera che il medico che si attiene alle linee guida non sarà punibile per colpa lieve in sede penale, ma sarà possibile chiedere i danni in sede civile, dove il magistrato dovrà tenere conto dell’aderenza alle linee guida. Le considerazioni, non tecniche, sugli aspetti giuridici sono pertanto rinviate a dopo che il Parlamento avrà deciso la forma definitiva e convertito il decreto in legge.

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1. L’utilità delle linee guida

In una delle intercettazioni di Brega Massone, il chirurgo della casa di cura S. Rita di Milano, una dottoressa gli fa osservare che ha operato un paziente per un piccolo nodulo polmonare senza attendere il controllo a tre mesi previsto dalle linee guida. In un’altra, Brega Massone incarica il collega Marco Pansera (nessun nesso, o meglio nessuna parentela con chi scrive, che è pure lui un altro dottor Pansera) di reperire delle linee guida per allegarle alla memoria difensiva. Questa apparente contraddizione illustra come le linee guida cliniche (LGC) [2,3] abbiano un carattere ambiguo e relativo. Il primo punto è prendere atto di tale ambivalenza. Non ci sono attualmente metodi formali che di per sé assicurino qualità ed onestà delle cure. Come è stato osservato [4] nella pratica le LGC possono essere benefiche per il paziente o altamente dannose e lo stesso si può dire della loro sostituzione col giudizio soggettivo del medico.

Che il medico nella pratica quotidiana non abbia libertà professionale assoluta ma segua determinati standard, e debba rispondere dei danni causati da deviazioni arbitrarie da tali standard, è un concetto sia persuasivo sia fondato. Le LGC sono uno degli aspetti principali del processo di standardizzazione della medicina. L’utilità dell’introduzione di forme di standardizzazione in medicina si può vedere da alcune fasi della sua storia [1]. Uno dei padri nobili è stato l’inglese Cochrane. Catturato dai tedeschi nella II Guerra mondiale, unico medico militare in un campo di prigionia con 20000 internati, osservò che dei prigionieri affidati alle sue cure ne morivano molti di meno di quanto egli si aspettasse dati la durezza delle condizioni e gli scarsi mezzi a disposizione. Dopo la guerra comparò la mortalità con quella di un secondo campo di prigionia; ne dedusse che gli interventi medici inappropriati possono causare più danno che l’assenza di cure. Nel 1972 pubblicò “Effectiveness and efficiency”, molto citato dai fautori delle LGC; ma spesso a sproposito, perché il libro contesta l’uso di pratiche mediche prive di reale efficacia, mentre oggi come si vedrà le LGC sono usate per trattare senza necessità decine di milioni di persone.

Si deve alla volontà di standardizzare la medicina per ragioni organizzative, e anche per ragioni commerciali, l’introduzione nel corso del Novecento della moderna cartella clinica, la cui utilità è palese (e che oggi sta venendo distorta con l’introduzione della cartella elettronica). Wennberg ha mostrato la necessità di standardizzazione per evitare l’effetto “Dr Knock” [5], evidenziando la sconcertante variazione geografica in USA nell’utilizzo di risorse mediche. Variazione correlata non alle necessità della popolazione, né alle caratteristiche urbane o rurali dell’area, ma all’offerta di servizi medici: dove c’erano più chirurghi i cittadini venivano operati molto più frequentemente; se in un’area era presente un centro specializzato, es. in angiografie, lì l’incidenza della relativa patologia, la cardiopatia ischemica da curare con bypass, si impennava. E’ impensabile una buona politica sanitaria che non si avvalga di forme di standardizzazione, inclusa la standardizzazione clinica. Un esempio attuale di LGC utili sono alcuni “bundles of care”, che sono delle checklist, delle liste di controllo, ma basate esclusivamente su evidenze scientifiche robuste [6], la cui applicazione nella pratica ospedaliera su presentazioni cliniche specifiche appare poter ridurre la mortalità [7] evitando dimenticanze ed errori.

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2. Linee guida mertoniane e linee guida commerciali

L’altro genitore della standardizzazione in medicina, la ricerca del profitto, è tanto dissoluto quanto il primo è virtuoso. La standardizzazione ha una natura prettamente industriale, tayloristica, ed economica, burocratico-contabile. L’economia si è impossessata della medicina, come settore altamente redditizio ed espandibile a dismisura. Come si vedrà le LGC sono uno strumento naturale per conformare la medicina al profitto. E’ notorio, è ammesso e discusso anche nelle sedi ufficiali, che le commissioni che preparano le LGC sono spesso composte o pesantemente infiltrate da esperti che sono emissari di interessi economici, dai quali gli esperti ricevono denaro, partecipazioni azionarie o altri benefici, e ai quali spesso devono la loro carriera [8]. Una corruzione che può riguardare anche i funzionari pubblici che sviluppano le LGC amministrative, in base alle quali lo Stato acquista ed eroga prodotti medici [9]. La contropartita ovviamente è il favorire il consumo dei prodotti degli “sponsor” (parola che in inglese significa anche “padrino”). Un caso che è emerso, quello dell’impegno e delle risorse investite dalla Eli Lilly per manomettere i bundles of care del trattamento dello shock settico allo scopo di imporre il suo farmaco Xigris, permette di vedere nel dettaglio come ciò avvenga [10].

Nel 2001 la FDA approvò lo Xigris, sulla base di un solo trial clinico; ponendo però riserve sulla sua efficacia, e la raccomandazione di ottenere studi di conferma e eseguire test aggiuntivi. Data questa incertezza le vendite non raggiunsero le aspettative dell’azienda, che erano tra i 300 e i 500 milioni di dollari all’anno. La Eli Lilly si rivolse allora a una ditta di pubbliche relazioni, la Belsito & Company. Fu finanziata, con diversi milioni di dollari, una campagna di marketing che durò anni, articolata in 3 fasi: 1) campagna di sensibilizzazione per definire la necessità di trattare la sepsi; 2) sviluppo di LGC addomesticate; 3) inserimento delle LGCc nei performance bundles coi quali le assicurazioni pagano i trattamenti medici. Ci si avvalse di prestigiose società scientifiche; “11 società scientifiche 11” furono citate tra i “promotori”; mentre fu omesso il rifiuto dell’appoggio della Infectious Diseases Society of America, motivato dalle metodologie falsate e dal conflitto di interesse. La Eli Lilly finanziò i lavori di sviluppo delle LGCc, elargendo inoltre denaro ad personam agli esperti. Dalle LGCc risultarono, senza fondamento, punteggi elevati allo Xigris e più bassi ad altri trattamenti concorrenti come gli antibiotici e la somministrazione di fluidi. Quando due studi clinici dovettero essere interrotti perché il farmaco causava un eccesso di emorragie, gli esperti trascurarono l’informazione. Un terzo studio clinico, che mostrò che il rischio di emorragia era maggiore di quanto si riteneva, fu citato nella documentazione senza alcun commento. Si riuscì a fare inserire le LGCc in un performance bundle, omettendo i dati sui rischi di emorragia.

Parallelamente furono messe in atto diverse attività di supporto: lobbying politico, coinvolgimento di associazioni non profit “watchdog” sulla qualità delle cure, creazione e distribuzione di un periodico sul tema. Due di queste manovre collaterali sono particolarmente interessanti. Essendo il farmaco costoso, si fece spargere la voce che non ce n’era a sufficienza per tutti i pazienti: i medici stavano venendo “sistematicamente forzati” a decidere a chi concedere la vita e chi lasciare morire. In realtà, la casa farmaceutica non riusciva a venderne abbastanza, e il farmaco aumentava le probabilità di decesso. Lanciare l’allarme scarsità è una collaudata tecnica di marketing. Enzo Biagi ha scritto che alcuni personaggi pubblici gli ricordavano i venditori di bomboloni della riviera romagnola, che in spiaggia gridavano “Vado via!” ma restavano sempre lì. E’ interessante comparare l’episodio, e i fenomeni di accaparramento e incetta durante la guerra, con gli odierni allarmi sulla scarsità di farmaci, in particolare quelli oncologici, che sono tanto costosi quanto in genere scarsamente efficaci.

Non contenta, la Eli Lilly organizzò una task force di clinici e bioeticisti, previo finanziamento di 1.8 milioni di dollari, perché ponzasse sull’ardua questione del razionamento delle cure all’interno delle unità di terapia intensiva. Questa tattica mostra un aspetto non conosciuto della bioetica: il suo utilizzo, o la sua prostituzione, a fini propagandistici. Discutendo dei risvolti etici, spesso inventati o fortemente esagerati, di un nuovo ritrovato, si può fare credere, per entimema, per presupposizione, che il prodotto è efficace; si sta usando questa tecnica di disinformazione per le cellule staminali, mediante la diatriba “etica” tra staminali embrionali e adulte, e relativa sceneggiata “clericali contro positivisti” [11].

L’influenza dell’industria sulle LGC è in parte formalizzata. Alcuni protocolli per la preparazione delle LGC, come quello del NICE inglese, prevedono esplicitamente la partecipazione dell’industria. In USA metà del budget per l’approvazione dei farmaci da parte dell’ente governativo, la FDA, è fornita dalle industrie farmaceutiche: i funzionari addetti ricevono metà del loro stipendio dai postulanti che sottopongono i prodotti da valutare; il governo federale rifiuta di pagarli interamente coi suoi fondi. In Texas, essendo governatore G. W. Bush, lo sviluppo delle LGC statali per il trattamento dei disturbi psichiatrici fu ufficialmente finanziato dalle case farmaceutiche; le LGCc che ne risultarono davano larga priorità al trattamento farmacologico.

Preso atto di “con chi si ha a che fare” occorre premunirsi. Il primo passo è la verifica del livello linguistico. “Standard” già nell’etimologia rinvia al potere: viene da stendardo, il vessillo intorno al quale si radunavano le truppe in battaglia. A volte si tratta, se è una guerra, di una giusta guerra contro l’oscurantismo e lo sfruttamento. Le “linee guida” però, come si vede e come si vedrà da altri esempi, non necessariamente guidano verso la giusta meta ma possono sviare e condurre sulla cattiva strada. Appare chiaro che “linee guida” è una espressione a pelle d’agnello sotto la quale possono nascondersi lupi. Conviene quindi distinguere tra “linee guida cliniche mertoniane” (LGCm), che osservano i principi classici dell’etica scientifica, come quelli enunciati da R.K. Merton; e “linee guida cliniche commerciali” (LGCc), che dicono di seguirli ma servono in realtà fini commerciali. Con LGC senza aggettivi si indicheranno le linee guida in generale. Qualcuno potrebbe commentare che allora si dovrebbero distinguere anche le “LGCp”, “linee guida cliniche politiche”, che cercano un realistico compromesso tra etica ed esigenze dell’economia; ma a me pare più interessante esaminare come il termine, il concetto e la pratica siano stati sovvertiti.

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3. La corruptio optimi nel liberismo

Occorre una breve digressione sull’origine dell’ambivalenza che connota le LGC. Il capitalismo, e ancor più la sua attuale forma, il liberismo, non si limita a fare soldi, ma aggredisce le istituzioni sociali per plasmarle ai suoi scopi. Nel fare ciò, corrompe alcune istituzioni che sono ottime; con gli effetti descritti da Illich, che cita spesso il “Corruptio optimi pessima” (Gregorio Magno): l’Ottimo una volta corrotto si tramuta nel pessimo. Il liberismo nella sua corsa cieca a volte ignora istituzioni sociali ottime, le travolge e le rovina. Ma appare che il liberismo punti anche deliberatamente all’Ottimo per farlo proprio e corromperlo, come strategia di potere. Avvalersi dell’Ottimo è vantaggioso. Il male tramite l’Ottimo corrotto è molto più insidioso da riconoscere e contrastare che il male palese.

Se si dice di agire in nome della Democrazia e della Libertà ci sarà un’esitazione in chi si oppone; passerà del tempo prima di rendersi conto che i concetti nobili di democrazia e libertà sono ridotti a forma, e a slogan per predare e opprimere. Quale modo migliore di praticare l’ingiustizia e lo sfruttamento che affidarne l’allestimento e la gestione proprio alla Sinistra, depositaria storica degli ideali di giustizia sociale, come è squallidamente avvenuto in Italia. La scienza offre la descrizione più profonda del mondo materiale, e ci dà informazioni che permettono di allontanarci dalle brutalità dello stato di natura, e di fare luce anche sul mondo non materiale superando così credenze oscure e superstizione; le sono state affidate sofisticazioni e frodi commerciali su larga scala, e la si sta trasformando sempre più in una specie di religione gnostica al servizio del business. Ci rivolgiamo alla medicina perché ci sollevi dall’angoscia davanti la malattia che ci colpisce o ci spaventa. Questa attività lavorativa che si presenta come animata dallo spirito del Buon Samaritano è stata valorizzata come il migliore terreno per praticare il marketing, approfittando senza pietà della posizione di debolezza e vulnerabilità di chi chiede aiuto, fino a fare di un importante servizio tecnico ed etico un pilastro che troneggia al centro dell’economia; fino a far passare un servizio di supporto alla vita per la fonte della sopravvivenza; con la bioetica, lo studio dei principi morali applicato agli interventi della medicina e della scienza sull’uomo, che invece di contrastare l’immoralità le fa da compare.

Il liberismo invade le istituzioni sociali e ne cattura la parte migliore, l’Ottimo, ma quando può non lo distrugge: piega la potenza dell’Ottimo ai suoi fini. Ne fa un ostaggio, col quale si fonde in un corrotto e complicato oggetto ibrido. Non è vero che “è tutto un magna magna”; è peggio. La frode pervade il sistema molto più di quanto si pensi: ma le varie frodi si notano poco perché si mimetizzano, essendo strettamente legate all’Ottimo, in nuovi composti sociali. Se siamo timidi di fronte alle manipolazioni del liberismo è anche perché mentre “miriamo” ci accorgiamo che sparando potremmo colpire le istituzioni ottime o buone nelle quali le sue frodi sono intessute, istituzioni delle quali non possiamo fare a meno. Bisogna distinguere, discernere, districare, in faticose analisi che, ammesso che arrivino a essere ascoltate, difficilmente faranno presa sulle menti continuamente lavate dalla propaganda mediatica.

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4. Le LGCc e il patto simbiotico medicina-economia

Anche nel caso delle LGCc non si è trattato di una semplice annessione. Le pittoresche commissioni di scienziati e saggi a libro paga sono solo il mezzo di un arrangiamento più ampio; il conflitto d’interesse, generalizzato, dei singoli, è la manifestazione di un conflitto d’interesse strutturale, insanabile fino a quando non interverranno decisioni politiche. Le LGCc mostrano come tra medicina ed economia si sia stabilita quella forma di simbiosi, di mutualismo finalizzato al parassitismo, che si riscontra nei rapporti tra mafia e imprenditori, o tra poteri globalisti e caste nazionali. Da un lato, con le LGCc i medici perdono autonomia, e lavorano per il business. Le LGCc servono a ricattarli: l’aderenza alle LGCc viene usata per valutare la “qualità” (altro Ottimo corrotto dal liberismo) della prestazione professionale. In USA, tramite sistemi come il pay-for-performance, non osservare le LGCc significa guadagnare meno, non fare carriera o perdere il lavoro. In Italia la medicina è di tipo pubblico; ci sono comunque “obiettivi di produttività” che si avvalgono di LGCc, e ora anche il decreto Balduzzi va verso l’americanizzazione prevedendo che i medici siano periodicamente valutati in base a linee guida. Anche da noi si sta costituendo, o rafforzando, un omologo sistema ricattatorio a favore di privati, tramite lo Stato, ora anche con la minaccia/beneficio giudiziaria del decreto Balduzzi; un altro caso di trasformazione dello Stato in vassallo e gendarme di poteri sopranazionali.

D’altro canto le LCGc forniscono ai medici una protezione, che assicura alla categoria grandi vantaggi economici e sociali. Le LGCc demarcano quella che è stata chiamata “la giurisdizione professionale” [1]. Sono una barriera monopolistica, come “le regole dell’arte” delle antiche corporazioni; solo, negoziate con gli sponsor, che ne dettano l’orientamento generale e le parti essenziali. Proteggono il sistema da eccessi destabilizzanti (vedi il caso S. Rita), mantenendo la frode al valore ottimo, l’ottimo non etico ma economico, che come per i prezzi è quello che approssima ma non oltrepassa il massimo che la Domanda può sostenere. Conferiscono una patente di immunità per atti privi di reale giustificazione che possono provocare lesioni anche mortali; possono essere citate a discolpa in sede giudiziaria. Inoltre, come ha mostrato uno studio su medici della previdenza sociale olandese [1] le LGC, con la loro aura di scientificità e oggettività conferiscono legittimazione, credibilità e prestigio alla professione. Le LGCc sono infatti molto usate in oncologia, dove, tolti i “successi” sui falsi cancri da sovradiagnosi, per i quali si riesce a salvare una buona percentuale di sani (non tutti, data la tossicità delle terapie), i progressi reali, sul cancro vero, sono stati vergognosamente scarsi [12]; e dove i farmaci sono particolarmente costosi.

Le LGCc sono spesso enfaticamente definite dai commentatori medici “una camicia di forza”. Per come sono strutturate sono una misura autoritaria che previene la critica e il pensiero indipendente. Portano ad un’alienazione professionale simile a quella dell’artigiano mutato in operaio descritta da Marx. Agiscono da camicia di forza per i medici che non vogliano lavorare per il business, ma sono al contrario un mezzo che permette al medico di scatenarsi nella ricerca furiosa del profitto; una misura costrittiva che libera la pazzia morale facendola figurare come condotta doverosa improntata a prudenza e rigore. Sono una gabbia che impedisce di uscire e protegge dall’esterno, che si è avuto cura di rendere confortevole: appellandosi a valori come l’autonomia professionale e la deontologia, e a realtà come la variabilità biologica e clinica, si fa in modo, come si vedrà, che le LGCc, una volta espletata la loro funzione di deterrente/incentivo per il consumo di prodotti medici e di protezione, non siano d’impaccio o di imbarazzo, ma lascino spazio arbitrario al medico. Si consente che il medico trascuri le indicazioni delle LGCc, come molto spesso avviene, purché egli ne colga lo spirito, che è quello di orientare i consumi nella direzione indicata. Gli effetti negativi di questa componenda tra i due poteri vengono ovviamente scaricati sui cittadini. Per i quali le LGCc sono a volte un editto di condanna.

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5. Le LGCc e la iatrogenesi pilotata

Mentre in Italia col decreto Balduzzi gli emissari del boss entravano, cordialmente accolti, nello studio del medico e gli facevano un discorsetto, in USA veniva pubblicato, con una certa risonanza, un articolo che denuncia i danni alla salute derivanti dall’applicazione delle LGCc nella medicina di famiglia. Hunt et al. [13] considerano il drammatico aumento di diagnosi e terapie per le condizioni croniche in USA. La spesa per i farmaci è aumentata di 6 volte dal 1990. Il 45% degli statunitensi ha almeno una diagnosi di malattia cronica. L’11% della popolazione e il 40% degli ultra sessantenni assume 5 o più farmaci. Le reazioni avverse ai farmaci sono triplicate tra il 1995 e il 2005, fino a divenire la quarta causa di morte. Considerando le terapie per l’ipertensione arteriosa e il diabete [14, 15], gli autori spiegano così questo andamento: le LCGc portano a trattare molte più persone abbassando le soglie diagnostiche e prescrivendo terapie farmacologiche; in USA hanno portato a trattare 10 milioni di persone in più per il diabete e 22 milioni in più per l’ipertensione; persone che avendo valori prossimi alla norma da un lato traggono minore beneficio dai farmaci, dall’altro sono più esposte ai danni da sovratrattamento (es. ipotensione, ipoglicemia). Gli altri effetti avversi dei farmaci, es. disturbi gastrici e respiratori, divengono pure molto più frequenti nella popolazione, e portano ad altre terapie farmacologiche. La polifarmacia, l’assunzione di più farmaci, che interagendo moltiplicano gli effetti avversi, espone i pazienti ad una terza categoria di danno e a ulteriori cure. E’ il circolo vizioso, che gli autori chiamano “prescription cascade”, “prescrizioni a cascata” o “cascata terapeutica”, tipico della medicina commerciale [15].

Le LGC sono sostenute tramite finanziamenti agli esperti da un’industria farmaceutica che spende nei soli USA circa 53 miliardi di dollari all’anno per il marketing. In USA le LGCc sono imposte e incentivate usandole come criterio di valutazione del lavoro dei medici, e mediante sostanziali premi in denaro per i medici che le seguono, ovvero rispondono a deviazioni marginali dei valori degli esami di laboratorio prescrivendo terapie farmacologiche aggressive. Le assicurazioni private dunque appaiono integrate nel sistema, promuovendo ciò che a prima vista avrebbero interesse a limitare. Ma non c’è vera contraddizione, perché questo sistema iatrogeno è il motore dell’espansione della medicina dalla quale ricavano immensi profitti. Gli autori lo dicono tra le righe, presentando il modello qualitativo della “Legge dei benefici inversi”: all’abbassarsi delle soglie lungo la distribuzione di frequenza non solo aumenta rapidamente il numero di pazienti, ma aumentano i danni iatrogeni, mentre i benefici si riducono (fig. 1).

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Figura 1. Da Hunt et al. [13]. La curva a campana rappresenta la distribuzione del valore della glicemia nella popolazione. All’abbassarsi della soglia diagnostica mediante LGCc (linee verticali tratteggiate) un maggior numero di persone risulta incluso nel gruppo dei soggetti da curare, aumentano i danni e si riducono i benefici.

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Figura 2. Espansione del mercato medico tramite LGCc. La curva a campana rappresenta la distribuzione di frequenza in una popolazione dei valori di un ipotetico esame di laboratorio. Le linee punteggiate sono le soglie di trattamento stabilite da LGCc e da LGCm. La retta è data da un indice di danno iatrogeno, equivalente al numero medio per paziente di prodotti medici consumati a causa degli effetti iatrogeni delle cure prescritte in base ai valori dell’esame. La curva più ripida, data dal prodotto tra la distribuzione di frequenza e la funzione della retta del danno, mostra l’incremento del mercato indotto dalle LGCc (frecce; v. testo). Area ombreggiata: mercato con LGCm. Area tratteggiata: mercato con LGCc.

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Con la fig. 2 mostro un esempio schematico dell’importanza strategica delle LGCc per il profitto e del loro conseguente utilizzo come strumento, sulla base di quanto evidenziato da Hunt et al. Le LGCc abbassando le soglie moltiplicano la quota di popolazione trattata (freccia a). Mediante la prescrizione di cure iatrogene moltiplicano ulteriormente la popolazione trattata, trasformandola in una popolazione teorica, la cui unità non è più il paziente ma il paziente-farmaco (freccia b). Premono infine affinché il mercato così creato sia pienamente sfruttato (freccia c). Il grafico mostra come le LGCc, tramite aggiustamenti diagnostici poco vistosi, e scelte terapeutiche “ragionevoli”, ottengano effetti economici di grande portata, disegnando una configurazione altamente vantaggiosa per il business, nella quale i profitti aumentano di molte volte rispetto a quelli ottenibili con LGCm. Ciò al costo di diagnosticare falsamente condizioni morbose su larghe fasce di popolazione, e di renderle davvero malate, riproducendo in termini moderni l’antica sinergia della medicina con la malattia [16].

Il grafico mostra anche quanto sia vantaggioso economicamente puntare sui sani: l’effetto perverso si basa principalmente sul trattamento dei sani, che sono molto più frequenti dei malati e risentono maggiormente degli effetti iatrogeni diretti, da abbassamento dei valori del parametro fisiologico. Le LGCc giocano un ruolo chiave di moltiplicatore: piccole variazioni degli standard permettono di catturare larghe fette di popolazione, secondo una funzione di tipo esponenziale. Le LGCc sono flessibili e versatili, e possono essere impiegate per la creazione di meccanismi di massimizzazione del profitto diversi da quello mostrato qui. Come, alcuni segnali lo fanno pensare, avverrà negli anni futuri.

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6. LCGc e spesa sanitaria

Le LGCc sono uno dei fattori determinanti dell’incremento della spesa sanitaria. Un genere di aumento che all’analisi dei dati non porta, come invece si tende a credere, a miglioramenti della salute della popolazione, ma appare peggiorarla [17]. Le LGCc infatti inducono cure inutili, che hanno effetti iatrogeni generatori di altri costi; comportano inoltre un elevato costo opportunità, lasciando scoperti servizi medici utili. Le LCGc vengono anche usate da enti di controllo per limitare la spesa. Ma con criteri che non vanno necessariamente a vantaggio del cittadino. Gli sprechi indotti dal complesso medico-industriale sono associati a risparmi altrettanto immorali. La medicina dev’essere esaustiva e esclusiva: deve trattare tutte le malattie e solo le malattie. Le LCGc hanno un ruolo importante nel disassare la medicina rispetto a questo standard, producendo una medicina che cura anche senza necessità ciò che è economicamente conveniente e trascura l’assistenza che sarebbe utile al paziente ma non conviene. L’esempio tipico è il paziente operato senza necessità, sulla base di LGCc ufficiali, e poi dimesso troppo in fretta dopo l’intervento, per fare posto ad un altro, con l’avallo di altre LGCc; una catena di montaggio che necessita di pezze d’appoggio giustificative e di un sistema di standard di controllo. In un sistema a sanità pubblica come quello italiano, le LGC spingono per una medicina fuori centro dove lo Stato paga per trattamenti inutili e dannosi, finanziati aumentando le tasse, e allo stesso tempo obbliga il cittadino a sborsare di tasca propria, direttamente o tramite assicurazioni private, per l’assistenza non coperta o non disponibile nella pratica. Assistenza anch’essa regolata da LGCc. Andrebbe inquadrata in questo scenario l’associazione tra il decreto Balduzzi e i tagli ai finanziamenti della sanità pubblica, come quello previsto dalla concomitante “legge di stabilità”.

Si sta tentando di introdurre, superando gli ostacoli costituiti dai dati e dalle analisi che lo sconsigliano, lo screening per il cancro del polmone; così che gli interventi “alla S. Rita”, in forme meno estreme ma molto più diffuse nella pratica clinica, divengano legali, e, venendo codificati in LGCc, perfino meritori o obbligati secondo il decreto Balduzzi. Il caso Ilva cade a fagiolo per spingere il pubblico in questa direzione. Nessuna voce si alza per mettere in guardia da un nuovo screening che viene presentato come un altro Progresso benemerito guidato dalla Scienza. Di quelli che sono addentro, diversi sanno di queste manipolazioni e tacciono, per interesse, o per timore di ritorsioni. Alcuni non sanno, in buona fede, in genere associata a superficialità. Altri in falsa coscienza non vogliono sapere, per quieto vivere o sete di guadagno o entrambe. Hunt at al. nel loro studio su un piccolo campione hanno trovato che un 7% dei medici metteva in dubbio le indicazioni delle LGCc, esponendosi così di persona. Il 67% dei medici ha dichiarato che le applica perché convinto del loro valore scientifico; una credenza largamente condivisa dal pubblico. Ma la scientificità delle LCGc e della ricerca sulla quale poggiano è tutt’altro che scontata.

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7. L’antiscientificità delle LCGc

Le LGCc sono il terminale del sistema della “Evidence based medicine” (EBM). Nell’entrare nel Dipartimento di ostetricia e ginecologia del San Francisco General Hospital gli specializzandi ricevono le seguenti indicazioni: “L’opinione clinica ha uguale peso qualunque sia il rango di chi la esprime. Noi valutiamo le opinioni in base a quanto sono supportate dall’evidenza scientifica, non secondo il prestigio di chi le propone”. I neolaureati appena arrivati sono incoraggiati a contestare le decisioni cliniche di qualunque docente, se hanno recuperato dalla biblioteca o da internet una pubblicazione che sostiene una tesi diversa [1]. (Naturalmente i medici, dal direttore all’ultimo assistente, hanno l’esperienza, la posizione e non di rado la carognaggine per rintuzzare gli attacchi e difendere la gerarchia, che con stili diversi resta ferrea in USA e da noi). Questo aizzare alla rivolta, un esempio di distruzione di valori tradizionali nel liberismo, mostra il carattere ideologico della EBM.

L’EBM è una versione della filosofia empirista, che prende un grano di diamante, la constatazione e la affermazione dell’impossibilità del progresso della conoscenza scientifica senza sperimentazione, e lo trasforma in un grosso pezzo di carbone, sostenendo in pratica che conta solo il risultato dei trial clinici pubblicati, che parlano da soli per bocca dell’alto clero scientifico. E’ un poco la parodia delle definizioni operative della fisica, dove con cautela da un fenomeno, accertato con sicurezza sperimentalmente, si deriva la definizione di una grandezza o di una legge. Qui l’avere pubblicato dei dati consente di precipitarsi a stipulare i criteri ufficiali, di portata generale, sul trattamento delle malattie. Si tratta di dati statistici, prodotti da specialisti che “stringono al laccio di una formula, e strozzano, dati sperimentali o epidemiologici che andrebbero considerati in un contesto biologico del quale hanno scarsa conoscenza” (Tomatis). Il timore reverenziale verso i numeri [18] – e la loro connotazione magica agli occhi di molti [19] – fa apparire come oro colato qualsiasi panzana; similmente a quanto avviene per l’econometria, anch’essa uno strumento del liberismo. L’interpretazione critica, la plausibilità, la comparazione con gli aspetti fisiopatologici, l’umile buon senso, le proposte alternative, la segnalazione di rischi trascurati, vengono guardati come attentati al rigore scientifico, per non parlare della valutazione socioeconomica, cioè la valutazione della consonanza degli studi scientifici e delle LGCc con grandi interessi di parte.

L’insopprimibile incertezza insita nel trattamento della malattia intesa come entità biologica viene così non ridotta ma amplificata. La medicina è oggi inscritta in un “probabilistic framework”, al quale siamo ormai abituati, che consente un gioco di rimandi all’infinito; come nel gioco delle cocuzze, ma vertiginoso. Lo studio A mostra un aumento della sopravvivenza di 8 mesi nei pazienti per la patologia K con il farmaco x; no, lo studio B dice che è di 1 anno nel 40% dei pazienti e gli effetti collaterali sono ridotti del 30% rispetto ai farmaci della generazione precedente. Lo studio C segnala che però compaiono altri gravi effetti avversi nel 5% dei casi; lo studio D dice che data la limitata efficacia di x occorre guardare al nuovo promettente farmaco y, ingiustamente accusato di essere un ammazzacristiani, e che invece, se somministrato insieme al farmaco z, potrebbe, per alcune sottopopolazioni di pazienti, nel 37% dei casi… In questo modo il “progresso” tende ad assumere un carattere ciclico piuttosto che lineare. Ogni rimescolata del calderone, ogni giro di giostra, sono vantaggiosi per l’industria e la Borsa, provocando una continua immissione di nuovi prodotti commerciali. Questo processo, che usurpa il nome di “innovazione”, non è invece vantaggioso per i malati e il pubblico. Le LGCc, periodicamente aggiornate, cristallizzano, nella forma opportuna, i passaggi principali, dando la fallace impressione di offrire un punto fermo rispetto a questo continuo turbinio.

Non conta, o non conta quanto dovrebbe, visto che la riproducibilità è alla base del metodo sperimentale, se, come si è visto per lo Xigris, il trial è uno solo; e di provenienza sospetta, e se in seguito altri trial lo contraddicono. Fonti ortodosse riconoscono che le frodi nel lavori scientifici stanno aumentando; dal 1976 al 2007 sono divenute circa 9.6 volte più frequenti, secondo una stima basata sugli articoli ritirati [20]. Non solo le commissioni che preparano le LGCc, ma anche gli studi clinici sui quali le commissioni si basano sono anch’essi largamente controllati dall’industria tramite i finanziamenti e la selezione politica degli addetti. E’ noto che nei trial si può, senza arrivare a ricorrere alla falsificazione massiccia dei dati, fare apparire un effetto che non c’è mediante una serie di espedienti [21]. Le LGCc recepiscono fin troppo prontamente “l’innovazione” industriale, ma bloccano le proposte innovative indipendenti, e ritardano così il progresso scientifico [4]. Non contano i problemi dei trial di validità esterna e di eterogeneità, clinica e biologica, della popolazione dei pazienti. La pubblicazione, basata su un trial, di LGCc dell’American College of Cardiology che prescrivevano l’uso dello spironolattone per lo scompenso cardiaco è stata associata a un aumento di 4 volte di questo uso del farmaco; e a un aumento più che quadruplo dei ricoveri per elevazione del potassio ematico, causato dal farmaco, in assenza di riduzione della mortalità per tutte le cause. Le LCGc di ospedali pubblici statunitensi per lo screening del cancro del colon hanno forzato questi esami su pazienti affetti da comorbidità gravi, scoraggiando i medici ad esercitare il giudizio clinico per quei casi nei quali i rischi dello screening erano minori dei potenziali benefici [22].

Non contano le critiche accese e motivate che qualche volta salgono dalla base dei medici e ricercatori, talora anche nei confronti di LGCc emesse dalle sedi più prestigiose [23,24]. La dottrina della EBM nega esplicitamente valore all’esperienza clinica personale. In medicina l’esperienza da sola è insufficiente e pericolosa, ma associata ad altre forme di conoscenza di fatto ha un valore, che a volte nella pratica è preponderante. Un studio inglese ha rilevato un aumento di mortalità del 6% nei pazienti ammessi in ospedale il primo mercoledì di agosto, primo giorno di lavoro per gli junior doctors appena abilitati [25]; che sono allo stesso livello di quelli che all’arrivo al San Francisco General Hospital vengono istigati a disprezzare l’esperienza clinica altrui. Le LCGc si appropriano della parte critica del processo scientifico, quella basata sul pensiero indipendente; parte critica che la ricerca basata sulla EBM ha già minimizzato. Alla fine in queste che dovrebbero essere la celebrazione dell’oggettività non contano nemmeno i trial e gli altri dati oggettivi, ma pesa il giudizio soggettivo. Ci sono stati casi di procedure estremamente invasive e pesanti che si sono subito affermate come “buona pratica”, prima di dover essere ritirate data la dannosità, es. il trapianto di midollo osseo più chemioterapia per il cancro della mammella negli anni Novanta [3]. Uno studio pluriennale pubblicato del luglio 2012 ha rivelato che la “buona pratica accreditata” finora indiscussa della prostatectomia per il cancro localizzato della prostata, che è tra le diagnosi di cancro più frequenti negli uomini, non dà vantaggi di sopravvivenza rispetto all’astensione terapeutica [26]. Il risultato, che riguarda un intervento invalidante, praticato negli anni su alcuni milioni di persone, ha lasciato “ammutoliti” gli urologi del convegno dove è stato presentato, hanno riferito i giornali che hanno riportato la notizia (si è evitato di darle risalto). Il risultato era prevedibile se si fosse considerata la biologia di questo cancro, gli interessi economici, le evidenti forzature e manipolazioni, il dovere di non nuocere [12]. Tutti elementi che le LCGc trattano al contrario di come si deve fare.

Tra le critiche ufficiali alle LGCc [27] c’è questa non distinguere con sufficiente chiarezza tra dati scientifici e opinioni personali degli esperti (v. “Indiani Pima contro Rancho Bernardo” in [15]). Le opinioni di questi integerrimi probiviri sono riunite in un accordo, il “consensus”; che poi a volte non è neppure un consenso perché la decisione finale è l’opinione dell’esperto che “grida di più”, è stato osservato [28]; come accadeva nel sistema politico spartano, ma qui ha la voce più grossa chi ha alle spalle gli interessi maggiori. In pratica, si calpestano i principi della corretta metodologia scientifica dopo essersene proclamati alti custodi. La scienza non è democratica, in quanto non decide in base alla maggioranza o altri rapporti di forza; ma è democratica in quanto consente a tutte le posizioni legittime di esprimersi e misurarsi, rifiutando il principio di autorità. Nelle LCGc si fa l’opposto.

A questo proposito, non si può tacere che accanto al publication bias, l’occultamento dei risultati sgraditi o la loro soppressione preventiva finanziando solo gli studi desiderati e i ricercatori fidati, opera una forma autentica e criminale di repressione del dissenso. Nell’Italia di Monti e Balduzzi, di Cancellieri, Manganelli e Gallitelli, di Vietti e Sabelli, e dei loro predecessori, si fornisce aiuto istituzionale a queste macro-frodi; inclusa l’eliminazione della dissidenza tecnica radicale; mediante forme sistematiche di boicottaggio, discredito, guerra psicologica e intimidazione. Operazioni che rappresentano l’introduzione in Italia, terra dove storicamente il potere “ha la mano pesante” coi dissidenti (Ferrarotti), di quella proscrizione non dichiarata, descritta da Tocqueville, che in USA colpisce chi si pone contro il senso comune che lega potere e popolo [29]. Tecniche che si avvalgono di strumenti moderni, di respiro e qualità militare; e provengono dall’Atlantico, come le LGCc, la EBM e gli altri artifici ideologici, funzionali ai poteri globalisti, che proteggono. Applicate in Italia con la solita servile complicità e connivenza anche dalle istituzioni “non deviate”; le stesse che vediamo esibirsi e accampare meriti in occasione delle commemorazioni degli omicidi politici e delle stragi (impunite) che nei decenni precedenti furono ordinati da quelle stesse forze che oggi ordinano l’eliminazione di alcune voci che possono denunciare la frode biomedica strutturale. Uno dei tanti angoli sordidi del retrobottega dove il liberismo prepara i prodotti che esporrà luccicanti nella sua vetrina. In questo caso, apponendo il cartellino “Scienza medica”.

Ironia delle ironie, gli standard costituiti dalle LGCc non sono essi stessi standardizzati. Di LGCc ce n’è una moltitudine. Un medico ha commentato che “la cosa buona di questi standard è che ce ne sono così tanti tra i quali scegliere” [1]. LGCc sono emesse da società scientifiche e di categoria, da strutture governative e internazionali, da enti locali, ospedali, compagnie di assicurazione. Esistono agenzie nazionali che dovrebbero valutarle e selezionarle. In Italia c’è il Sistema Nazionale Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità. Ma come si vede dal decreto Balduzzi nei fatti si lascia libertà di scelta. In pratica ognuno può fare come vuole purché stia al patto di base. Questo “politeismo” frustra la natura stessa degli standard e ne contraddice il fine dichiarato, mostrando come in realtà essi debbano servire come filtro, per bloccare o fare passare modulando a seconda della convenienza, e debbano pertanto alternare “rigore” a lassismo. Accade che le LGCc vengano bellamente ignorate, senza conseguenze, quando decretano una certa limitazione del consumo di un prodotto medico, per problemi di sicurezza ed efficacia che riguardano una procedura che è già un caso di sovratttamento [30]; o per fare posto a un nuovo prodotto più remunerativo, come è avvenuto per il Pap test [31] dopo l’introduzione del vaccino contro l’HPV e il relativo test. La parodia [15] scivola verso la farsa quando si invitano i medici a valutare essi stessi le LGCc, e al loro interno i gradi di evidenza che queste presentano, e considerare quali LGCc applicare e fino a che punto.

Ci si lamenta da più parti di una medicina che la scienza avrebbe reso disumanizzante. Queste voci non si solleverebbero davanti a una medicina scientifica che offrisse solo vantaggi, per quanto limitati. Il problema della EBM è che fa un uso in larga parte retorico e strumentale della scienza e della tecnologia, applicandole in forme mistificatorie e parziali. La EBM non ha inventato il metodo scientifico ma lo ha distorto in una teologia nella quale si è “scientifici” a metà, la metà che fa comodo; “scientifici” fino a quando non si acchiappa il dato che conviene e poi dogmatici. Andrebbe invece recuperato un genuino spirito scientifico. Andrebbero eliminati i corollari dell’EBM contro altre forme razionali di conoscenza: è scientifico non trascurare nella ricerca e non ignorare nell’analisi gli aspetti fisiopatologici. E’ scientifico non ignorare o sopprimere l’evidenza scientifica e l’analisi critica che confliggono con gli interessi commerciali. E’ scientifico non usare indicatori di comodo, come i “surrogate endpoints”, ma indicatori degli esiti reali delle terapie e degli interventi sulla popolazione che le LGC vengono a costituire [32]. E’ scientifico non scartare a priori ma prendere in considerazione e valutare con criteri oggettivi l’esperienza sul campo dei clinici. E’ scientifico avvalersi, come ipotesi, e come elementi di giudizio nella aree di incertezza, degli input provenienti dalla base professionale, inclusi i singoli medici; e anche degli input provenienti dai pazienti (evitando però la “medicina partecipativa”, un altro ingannevole schema di marketing); aspetti questi ultimi che il sistema di preparazione delle LGC del NICE inglese ammette in certa misura. E’ scientifico non fingere che non esistano influenze commerciali e politiche, ufficiali e coperte, ma dichiararle esplicitamente. E’ scientifico schermare la preparazione delle LCG da queste influenze [33].

L’aspetto che, a parere di chi scrive, più radicalmente contrasta con la buona pratica scientifica e tecnologica riguarda la mancanza di controllo integrato nel disegno del quale le LGCc sono una componente; e in particolare la mancanza di un adeguato feedback negativo. Richiede una trattazione a parte lo spiegare come le LGCm dovrebbero essere parte di un sistema di controllo, progettato ab initio per funzionare come un feedback negativo, integrato nel sistema clinico, da solo o accoppiato a feed forward. Il sistema attualmente è piuttosto disegnato per agire come un feedback positivo, un amplificatore [15]; e la norma del decreto, e la sua futura applicazione da parte dei magistrati, va in questa direzione. Il sistema delle LGCc, che incide sulla salute dell’intera popolazione, ha meno controlli di sicurezza di un autolavaggio a gettone. Non c’è un efficiente sistema di correzione, e neppure di “spegnimento” in caso di errore grave. Per come è configurato, genera errori colossali e oscillazioni paurose, che non vengono corretti efficacemente; solo in alcuni casi, con molto ritardo, ci sono ripensamenti, spesso dovuti a motivazioni politiche [12], come quello per la prostatectomia, e per gli screening oggi messi in discussione sul piano ufficiale come quelli per il cancro della mammella e della prostata. Errori che hanno significato innumerevoli terapie farmacologiche e interventi chirurgici pesanti, inutili e gravemente dannosi. Occorre chiedersi come mai queste notizie di “contrordine” vengano accolte dal pubblico con indifferenza, e su quali meccanismi generali si basi l’accettazione culturale delle LGCc.

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8. Le LGCc come atto linguistico perlocutorio

Le LGCc si presentano come criteri indiscutibili, o comunque autorevoli, in quanto “oggettivi”. Nel suo studio sulla retorica del quantitativo, Porter [34] distingue tra oggettività “meccanica”, come quella es. di un algoritmo per preparare le LGC, e oggettività “disciplinare”, legata all’appartenenza a un gruppo che possiede competenze specialistiche. Ammesso che si possa parlare di oggettività per documenti che arrivano a configurare responsabilità di una gravità incalcolabile, occorre riconoscere che dietro le sembianze di oggettività “meccanica” opera una “oggettività disciplinare”. Espressione questa del resto ossimorica, contenendo la contraddizione tra professionalismo e verità oggettiva, e tra professionalismo e etica. Gli esempi visti permettono comunque di farsi un’idea su come qualificare l’oggettività delle LGCc.

La forza culturale delle LGC è piuttosto una forza pragmatica: sono atti linguistici performativi, di una particolare potenza trattandosi di atti perlocutori medici; potenza ora aumentata dalla trascrizione in una norma dello Stato (che come si dirà date le sue implicazioni ha pure essa un particolare carattere perlocutorio, verso i medici, che travalica quello proprio della legge). Se un medico dice “ fai così o morirai” non sta dando solo delle direttive; oppure se dice “la scienza mostra che chi non fa così muore”, non emette solo una semplice descrizione del mondo: il messaggio arriverà a colpire i piani psicologici profondi del destinatario, che si preoccuperà, a volte perfino se ha ricevuto informazioni affidabili che le indicazioni del medico non sono corrette. Anche il pubblico, inclusi i magistrati, non rimarrà insensibile. Non va dimenticato che la medicina è, non da ieri, una pratica antropologica, che come la magia sua consorella si affida in buona parte al potere della parola. La parola emessa da una fonte medica credibile pesa come piombo, anche se in realtà la densità dei concetti tecnici che esprime non è superiore a quella della paglia. Chi si accinge a “tener conto” delle LGCc dovrebbe tenere conto pure di questo.

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9. La barbarie in loden

La barbarie è l’assenza di standard ai quali appellarsi. Il sociologo dell’economia Thorstein Veblen ha descritto come sotto la patina di civilizzazione del businessman resti il barbaro. Con la modernità la barbarie si avvale di standard; la barbarie si ripulisce e impone standard barbari. In questo modo non solo non ci sono veri standard ai quali appellarsi, ma si viene invitati a conformarsi civilmente ai falsi standard vigenti. (Un altro standard perverso è la mafia, che come standard negativo giustifica la massa dei crimini istituzionali non strettamente mafiosi; inclusi i crimini della medicina commerciale, e le relative complicità istituzionali [35]).

Gli standard, e quei particolari standard che sono le leggi, creano mondi. Se sono standard barbari, creeranno mondi barbari, non importa quanto sofisticati e a tinte sobrie. Critichiamo “il sistema”, ma è il mondo stesso che viene cambiato alterando gli standard. Le LCGc, e il loro enforcement tramite leggi come questo decreto, definiscono un mondo nuovo. Un mondo nel quale il potere froda, sfrutta, e danneggia la salute senza dover ricorrere a truffe rozze e ributtanti come quelle della S. Rita, e con profitti maggiori. Le LGCc non definiscono solo un genere di medicina, ma un genere di paziente. Un paziente in batteria (che resterà tale anche nell’incipiente “medicina personalizzata”).

Il liberismo annette grande importanza alla costruzione di una realtà sociale rispetto alla quale esso sia naturale e legittimo; dove le sue depredazioni appaiano come manifestazioni del giusto ordine delle cose. Il decreto Balduzzi riunisce due poteri capaci di creare nuove realtà, gli standard clinici e l’esercizio della giurisdizione. In un’altra corruptio optimi, anche ai magistrati il liberismo chiede di collaborare alla costruzione del nuovo mondo. Una richiesta alla quale i magistrati si conformano, nonostante che il progetto non sia quello del mondo disegnato dalla Costituzione.

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Seconda parte: L’irresponsabilità della medicina in franchising

https://menici60d15.wordpress.com/2012/11/30/lirresponsabilita-della-medicina-in-franchising/

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Note

[1] Timmermans S, Berg M. The gold standard. The challenge of evidence-based medicine and standardization in health care. Temple University Press, 2003.

[2] Medical guidelines, Wikipedia.

[3] Jacobson J O, et al. Evidence-based medicine: do clinical practice guidelines contribute to better patient care ? Medscape Hematology-Oncology. 3 settembre 2009

[4] Loewy E H. Ethics and evidence-based medicine: is there a conflict? Medscape General Medicine 2007. 9: 30.

[5] Bamforth I. Knock: a study in medical cynicism. BMJ, 2002. 28: 14.

[6] Haraden C. What is a bundle. Institute for healthcare improvement, 26 aprile 2011.

[7] Robb E. et al. Using care bundles to reduce in-hospital mortality: a quantitative survey. BMJ 2010. 340; c1234.

[8] Vedi: [13]. Citazioni 14, 43, 44 in [13]. Dictating doctors’ orders; in: Abramson J. Overdosed America. Harper Perennial, 2004.

[9] Petersen M. The pharmaceutical business over human kind: making drugs, shaping the rules. New York Times, 1 febbraio 2004.

[10] Eichacker P Q et al. Surviving sepsis – Practice guidelines, marketing campaigns, and Eli Lilly. NEJM, 2006. 335:16.

[11] La fallacia esistenziale nel dibattito bioetico sulle staminali.

https://menici60d15.wordpress.com/2011/10/22/la-fallacia-esistenziale-nel-dibattito-bioetico-sulle-staminali/

[12] Sovradiagnosi I. Come la medicina nuoce.

https://menici60d15.wordpress.com/2012/04/12/sovradiagnosi-i-come-la-medicina-nuoce/

[13] Hunt et al. The changing face of chronic illness management in primary care: a qualitative study of the underlying influences and unintended outcomes. Annals of Family Medicine, 2012. 10: 452.

[14] Sovradiagnosi II. Il business medico mira alla pancia.

https://menici60d15.wordpress.com/2012/05/14/sovradiagnosi-ii-il-business-medico-mira-alla-pancia/

[15] Sovradiagnosi III. Parodia e anti-omeostasi nella medicina commerciale.

https://menici60d15.wordpress.com/2012/07/07/sovradiagnosi-iii-parodia-e-anti-omeostasi-nella-medicina-commerciale/

[16] Il salasso ieri e oggi. La sinergia tra malattia e terapia.

https://menici60d15.wordpress.com/2012/01/15/il-salasso-ieri-e-oggi-la-sinergia-tra-malattia-e-terapia/

[17] Cost-effectiveness and opportunity costs. In: Kaplan R M. Disease, diagnoses and dollars. Copernicus books, 2009.

[18] Greene J A. Prescribing by numbers. Drugs and the definition of disease. Johns Hopkins University Press, 2007.

[19] Neumayer P. Guarire con i numeri. Efficaci e straordinari metodi di guarigione: da Fibonacci a Grabovoi. Macrolibrarsi, 2012.

[20] Borenstein S. Study: fraud growing in scientific research papers. Bioscience technology online, 1 ottobre 2012.

[21] Smith R. Medical journals are an extension of the marketing arm of pharmaceutical companies. PLoS Medicine, 2005. 2: e138.

[22] Krawitz R L et al. Evidence-based medicine, heterogeneity of treatment effects, and the trouble with averages. Milbank Q, 2004. 82: 661.

[23] Woodman R. Open letter disputes WHO hypertension guidelines. BMJ, 1999. 318; 893.

[24] Concerned scientists dispute new cholesterol-lowering guidelines. Statin drug treatment carries great risk, few benefits. The International Network of Cholesterol skeptics. Agosto 2004.

[25] Jen M H et al. Early in-hospital mortality following trainee doctors’ first day at work. PLoS ONE, 2009. 4: e7103.

[26] Wilt et al. Radical prostatectomy vs. observation for localized prostate cancer. NEJM, 2012. 367: 203.

[27] Trustworthy clinical guidelines. Editoriale. Ann Int Med, 2011. 154: 774.

[28] Wickers AJ. Guidelines panel recommends approach of loudest member. Medscape news, 16 marzo 2012.

[29] Ocone C. La democrazia in America di Tocqueville. Appello al Popolo, 30 settembre 2012. http://www.appelloalpopolo.it/?p=7443

[30] Miller R. Survey shows variance of opinion on PCI appropriateness. Artwire, 29 marzo 2011.

[31] S. Fox. Annual cervical cancer screening persists despite guidelines. Medscape news, 18 agosto 2011.

[32] Kaplan R M. The Ziggy theorem: toward an outcomes-focused health psychology. Health Psychology, 1994. 13: 451.

[33] Restoring the integrity and purpose of medical research. In Abramson J. Overdosed America. Cit.

[34] Porter T M. Trust in numbers. The pursuit of objectivity in science and public life. Princeton University Press, 1995.

[35] I professionisti della metamafia.

https://menici60d15.wordpress.com/2010/06/08/i-professionisti-della-metamafia/

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31 marzo 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Casolari “Camici sporchi e medici spezza ossa, attenzione a sbattere il dottore-mostro in prima pagina”

Le situazioni mostruose generate dal sonno della ragione non vanno scambiate per “il mostro”. E’ improbabile che spaccasse volontariamente ossa (mentre è facile che fosse disposto a correre il rischio anteponendo un suo interesse illecito a quello legittimo e ai diritti del paziente). Meglio non emettere pesanti giudizi non conoscendo a fondo i fatti. Soprattutto, “il mostro”, l’aberrazione, l’esagerazione caricaturale non rappresenta la situazione generale, sulla quale il pubblico dovrebbe invece porre attenzione. Una situazione di frode istituzionalizzata*. E’ plausibile che l’accusato fosse non un mostro ma qualcosa di più tremendo: un leader. Riverito e seguito dai più, in un ambito dove pratiche come applicare protesi substandard con interventi inutili o dannosi per aumentare i profitti sono la norma, letteralmente*; e che ora, con una mostruosità giuridica, sono tutelate e premiate dalla legge, con l’aderenza alle linee guida stilate dagli stessi “controllandi”, case produttrici e medici. Riconoscere il carattere strutturale va contro immensi arricchimenti. Per fortuna dei beneficiari, va anche contro la potente fantasia del medico-genitore che si prende cura di noi come da bambini facevano mamma e papà. Così conviene calcare la mano sul “mostro”, scaricando tutto sulla “mela marcia”, facendo sfogare malcontenti e lasciando il business intatto.

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v. anche:

Le pubbliche virtù delle ambulanze e il postulato di sacralità delle pratiche mediche stabilite

La necessità di laicità contro l’aggiramento dei limiti e l’inversione dei controlli posti dall’art. 41 della Costituzione

Sovradiagnosi I. Come la medicina nuoce

12 April 2012

Non basta dire che, essendo il cancro maligno, occorre chiamare cancro ogni altra formazione maligna: sarebbe questo un circolo vizioso […] Si deve determinare […] l’istologia e la fisiologia dei tumori. […] Purtroppo tutto ciò non è facile

R. Virchow, 1858

Il test [del PSA per il cancro alla prostata] vale poco più che fare testa o croce

R. J. Ablin, co-scopritore del PSA. In: The great prostate mistake. New York times, 10 mar 2010

ccc

Il cancro purtroppo esiste, e fa paura. Ma nella nostra società sulla paura del cancro si innesta indisturbato un fenomeno di sciacallaggio. Così come le famiglie dei rapiti sono esposte a richieste di riscatto da parte di falsi rapitori, che vogliono sfruttare il loro stato di debolezza, chi ha il cancro, o teme di poterlo contrarre, deve fronteggiare non uno ma due pericoli: quello della malattia biologica e quello dei suoi simili disposti a sfruttare il suo stato di paura e di ricerca di aiuto. Uno sciacallaggio che può prendere un’ampia varietà di forme, ed è istituzionalizzato, come mostra il caso delle sovradiagnosi di cancro. Ciò vale anche per altre malattie, che l’attuale medicina tende a sfruttare economicamente prima che a curare.

Questo è il primo di una serie di articoli che riportano e commentano, integrandoli con aggiunte personali, i capitoli del libro “Sovradiagnosticati. Fare ammalare le persone nel perseguire la salute” di Welch, Schwartz e Woloshin [1]. La sovradiagnosi è diagnosticare una condizione morbosa attribuendole una gravità che non ha. La condizione falsamente rappresentata come molto più grave o potenzialmente più grave di quanto non sia realmente è in genere, anche se non sempre, reale: la sovradiagnosi è un’esagerazione interpretativa truffaldina; che come si può immaginare è a scopo di lucro. Si traduce in un danno per il paziente provocando ansie e paure, perdite economiche e cure inutili e spesso dannose, fino a configurare forme di lesioni gravissime e di omicidio. Può riguardare moltissime malattie, anche conclamate, ma assume aspetti epidemici nelle diagnosi precoci su soggetti asintomatici o con sintomi lievi o vaghi, eseguite per iniziativa individuale oppure nei programmi pianificati di screening di massa, in particolare di quelli per i tumori; dove vengono diagnosticate malattie, anche molto gravi, non in seguito alla richiesta della singola  persona già sofferente per una causa organica da definire, ma su soggetti sani.

Al lettore verrà alla mente il caso della casa di cura S. Rita. Ma lì le diagnosi erano falsificate grossolanamente, per una impostura personale di alcuni medici che, se non sono gli unici a praticare questo genere di medicina, non sono però rappresentativi della categoria. Il problema delle sovradiagnosi è legato al loro essere strutturali, cioè incorporate nella dottrina, e applicate legalmente e con tutti gli onori come routine nella prassi quotidiana, tramite sofisticate manipolazioni e una massiccia propaganda. L’operato di Brega Massone, Pansera Marco e gli altri sta alle sovradiagnosi di massa come un pusher che fa la cresta sulla merce tagliandola eccessivamente sta al traffico internazionale di droga [2]. Come dirò, le forze di polizia e la magistratura non combattono ma favoriscono illeciti come le sovradiagnosi strutturali, che non sono gli illeciti di balordi indisciplinati, ma espressione mainstream della medicina delle multinazionali e dei banchieri.

Il tema in Italia finora fa parte del proibito, di ciò di cui non si deve parlare al grande pubblico [3]. I programmi di screening, spesso appoggiati dallo Stato, in Italia e in altri paesi europei nascondono agli utenti quello che è il loro principale effetto avverso, la sovradiagnosi e il conseguente sovratrattamento. In USA, dove del resto il problema è ancora più grave, invece se ne parla. Su media che fanno opinione come il New York times e Newsweek sono comparsi diversi articoli “eye-opener”. Si sta considerando di avvisare anche formalmente gli utenti, introducendo quella liberatoria chiamata “consenso informato” anche per gli screening, scaricando così sull’utente la responsabilità, ma comunque inducendo almeno i più accorti a considerare di non sottoporsi ad alcuni esami. In USA il tema è stato fatto emergere per vari motivi, il principale dei quali è che in corso una manovra di frenata della spesa sanitaria. Lì, dove il sistema è disegnato per fare aumentare i costi, la spesa sanitaria sta divenendo un problema, e un po’ di marketing negativo mediante qualche spiffero di verità sulle sovradiagnosi, che sono un formidabile moltiplicatore, capace di incrementare capitoli di spesa per decine e centinaia di volte, può aiutare a rallentarne la crescita; senza certo fermare un volano che ha l’inerzia dei convincimenti di tipo religioso sulla medicina, e quella di alcuni trillions di dollari di PIL all’anno (un trillion sono mille miliardi). La spesa sanitaria USA ha raggiunto il 17.3% del PIL nel 2009 e si prevede che sarà del 19.3% nel 2019; se l’esuberanza del suo tasso di crescita, che è oggi intorno al 5% annuo, non verrà placata, la spesa secondo alcuni osservatori raggiungerebbe il 25% nel 2025.

Questo può spiegare perché il Chief medical officer dell’American cancer society, la principale fomentatrice della iatrogenesi in oncologia mediante quelle sovradiagnosi che calpestano il “primum non nocere”,  abbia pubblicato un libro gesuiticamente intitolato “How we do harm” “Come nuociamo” [4]. L’autore, Brawley, che mette in epigrafe una poesia di s. Ignazio di Loyola, e nel dilungarsi sulla sua ammirazione per i gesuiti raccontata come a scuola i gesuiti gli abbiano insegnato a chiamare “shit” la shit, fa vedere un pochino dello sterco dell’oncologia, stando attento a non mostrarne troppo; e fa anche, tra tanta retorica, qualche critica tecnica di notevole peso. Appare piuttosto che i gesuiti gli abbiano insegnato a camminare sul filo, per mettersi alla testa della denuncia delle gravi colpe dello stesso sistema che lo annovera tra gli appartenenti all’alto clero. Forse le confessioni involontarie, prima di quelle dei peccati ammessi come a imitazione di sant’Agostino, sono i passi più interessanti del libro. In Italia, che è spesso indietro di 5-15 anni,  il clero e i cattolici sono all’avanguardia nella produzione di quel lucroso materiale imbrattato di sangue sul quale oggi in USA si piangono lacrime di coccodrillo, pie o laiche.

Anche se forse questa, in USA ma per ora non da noi, è proprio la volontà di chi comanda, è utile diffondere il concetto di sovradiagnosi, che è tra i fattori maggiori di degenerazione della medicina. Il concetto è necessario sul piano politico: la vicinanza sul piano tecnico col modello USA di medicina, già stretta, sta aumentando, e vi è da noi chi auspica che si vada verso il modello USA di espansione della spesa sanitaria anche sul piano delle scelte politico-economiche [5]. La sovradiagnosi è uno dei modi principali di ottenere questo obiettivo. Purtroppo, anche se non dovrebbe mai, mai, essere così, perché ci si dovrebbe poter fidare della medicina, è necessario sapere del problema anche a livello personale, per meglio tutelare la salute della propria famiglia dai trabocchetti della medicina.

L’argomento oltre che vasto è intricato, derivando dalla commistione di due complessità tra loro eterogenee: la sovradiagnosi istituzionalizzata è il risultato di un impasto di alta tecnologia e pulsioni psicologhe primitive, opportunamente stimolate. Una mistura infernale di scienza sofisticata, ma distorta e manipolata in modo da combinarsi con alta affinità con un oscurantismo sostenuto dalla propaganda, che eccita gli eterni sentimenti e paure primordiali sulla salute. Il libro di Welch et al. consente un approccio relativamente semplificato al tema. L’autore principale, ricercatore al Dartmouth college, ha competenze sia cliniche che epidemiologiche, e ha fatto “a hell of a job” nel contestualizzare la sovradiagnosi nella realtà clinica e nel definirla in termini quantitativi sul piano epidemiologico. Glissa, e a volte è omissivo, sulle conseguenze iatrogene e sulla manipolazione ad hoc della dottrina fisiopatologica; pur descrivendo il movente economico, tende a scusare per quanto può le responsabilità morali dei medici, attribuendole in parte a fiducia in buona fede in ciò che prescrivono (nonostante studi abbiano mostrato che quando si indebolisce il “profit motive”, come la copertura di Medicare, calano come per incanto anche le prescrizioni inappropriate e nocive, emesse in scienza e coscienza, come quelle per il cancro alla prostata [4]). Del resto, considerate oggettivamente, le responsabilità sarebbero al livello di crimini contro l’umanità, e coinvolgerebbero una quantità di intoccabili del mondo economico e politico. Welch è comunque un autore che resta nell’ortodossia ufficiale, affiliato a un’istituzione il cui presidente di recente è stato messo a capo della Banca mondiale. Forse vuole anche evitare di essere sbranato dai colleghi, e di essere censurato dai poteri medici superiori, mostrando loro che anzi si è limitato. Ma in ogni caso il libro, che si sforza, riuscendoci, di rendere chiaro un soggetto un po’ complicato e soprattutto contrario al senso comune, ci offre la possibilità di comprendere un tema fondamentale, proibito in Italia.

Comincio dal considerare il capitolo su quello che è considerato come il caso più netto e chiaro di sovradiagnosi: lo screening per il cancro alla prostata.

ccc 

La bolla del cancro della prostata

– Lo psichiatra: perché agita le braccia?

– Il paziente: per tenere lontano gli elefanti.

– Lo psichiatra: ma non ci sono elefanti qui.

– Il paziente: appunto, funziona.

Incredibilmente, in sei anni, dal 1986 al 1992, in concomitanza con l’introduzione dello screening per il cancro della prostata con il PSA, il tasso di diagnosi di cancro della prostata in USA è quasi raddoppiato. Il picco è stato preceduto da un aumento, cominciato nel 1975, legato all’esame istologico dei frammenti di prostata da resezione endouretrale per ipeplasia prostatica; ad esso è seguito un certo calo, ma con un tasso sempre superiore del 50% a quello pre-1975.

Il problema del presagire un male futuro per poi affermare di averlo evitato con un proprio intervento, dalle misure contro gli elefanti del paziente della barzelletta alle predizioni di cancro e relative cure alle predizioni e i relativi sortilegi delle fattucchiere, è che genera controfattuali: se non avviene niente l’oncologo o la maga possono dire che la loro azione ha salvato il cliente. Questo sul piano individuale; la singola persona diagnosticata come affetta da tumore difficilmente metterà in dubbio una simile diagnosi; e se anche lo facesse non saprà riconoscere, se non dispone di competenze specialistiche – che in alcuni casi non sono comunque sufficienti a dare una risposta certa – se aveva davvero un cancro. La sovradiagnosi si rivela sul piano epidemiologico, dove, scrive Welch, se il tasso di diagnosi positive per un tipo di cancro nella popolazione aumenta, e se si tratta davvero di cancro, aumenterà con una buona correlazione anche il tasso di mortalità per quel cancro (fig. 1). Invece la mortalità per il cancro alla prostata è rimasta sostanzialmente stabile, con qualche riduzione attribuibile al miglioramento delle terapie; o anche, paradossalmente, agli effetti iatrogeni delle terapie, che fanno morire il paziente per altre cause, cardiovascolari, prima di quando il cancro della prostata, ammesso che ci fosse, lo avrebbe ucciso [4]; mentre l’incidenza di diagnosi è passata da meno di 100 per centomila nel 1975 a circa 150 per centomila nel 2005, con un picco di oltre 225 per centomila nei primi anni Novanta (fig. 2).

 

Fig. 1 Evidenza epidemiologica di sovradiagnosi secondo Welch.

Fig. 2. USA 1975-2005. L’area scura è data dai cancri della prostata sovradiagnosticati. Welch, cit.

Un fautore dello screening, o anche per il suo campo Wanna Marchi, potrebbero rispondere che se non si vede nulla è perché il danno sarebbe stato maggiore, se non fosse stato sventato appena in tempo, proprio grazie al loro intervento. Ma questa spiegazione “forza la credibilità” commenta Welch. Invece che un fattore – la sovradiagnosi – ne richiede due: autentico incremento nel cancro e miglioramento nelle cure. Inoltre richiede un’ipotesi “eroica”: che l’autentico aumento del carico di cancro, l’introduzione dello screening e il miglioramento delle cure siano avvenuti tutti e tre in perfetta sincronicità. Questa ipotesi tripla è altamente implausibile, mentre come dirò ci sono altri elementi che non lasciano dubbi  che si sia trattato di sovradiagnosi.

Se lo screening fosse solo una diagnosi precoce di cancro autentico, il numero totale di individui diagnosticati sarebbe costante, limitandosi ad accumularsi nei primi anni dell’introduzione dello screening. Con lo screening c’è stato invece un incremento nel numero totale dei cancri della prostata, o meglio delle etichette con questa diagnosi, che Welch stima in un extra di due milioni di persone in USA tra il 1975 e il 2005. I tassi di incidenza sono rimasti elevati. Hanno ammesso che vi è stato un enorme problema di sovradiagnosi le stesse istituzioni Usa preposte. Nel 2008, sulla base di studi clinici, la US Preventive Services Task Force ha raccomandato contro lo screening sui sani per il cancro della prostata, ammettendo che il test sul quale si basa, il dosaggio del PSA, risulta in una riduzione della mortalità piccola o nulla ed è associato a danni; l’American cancer society ha ammesso a posteriori che “la ricerca non ha ancora provato che i potenziali benefici dello screening superano i danni del test e del trattamento” invitando a limitare lo screening ai soli pazienti sintomatici e con più di 10 anni di aspettativa di vita.

In Italia, già nel 1996 un documento di consenso sugli screening del CNR e della AIRC affermava che allo stato non era “lecito né etico realizzare lo screening” per il cancro della prostata. Ma al 2011, quando la non eticità e la non liceità sono risultate ancora più chiare, il nostro ministero della salute propone un test annuale del PSA dopo i 50 anni. Da noi il test ematico di screening a volte viene inserito di routine nei comuni esami del sangue, senza chiedere il consenso del paziente, e non informandolo preventivamente dei pesanti rischi del test. Sulle “problematiche” etiche, deontologiche, giuridiche e politiche di queste politiche e prassi, i nostri tanti bioeticisti, così facondi sui media, muti come pesci sono. I dati ISTAT riportano un quasi raddoppio dell’incidenza delle diagnosi di cancro della prostata tra il 1998 e il 2002. La situazione italiana [6] è un’importazione di quella USA. Ma noi non ce ne preoccupiamo, concentrati a osservare e commentare le vicissitudini mondane delle ghiandole sessuali di Berlusconi anziché pensare a salvare le nostre  [7].

Una diagnosi di cancro su una persona sana non è uno scherzo. Provoca danni gravi, e lesioni che possono arrivare a essere mortali. L’efficacia delle terapie precoci, che viene data per scontata nella mistica degli screening, dovrebbe invece essere la prima questione scientifica da accertare in questo campo, nota Brawley. Welch concede che alcuni tra i pazienti possano avere beneficiato dello screening per il cancro della prostata, anche se su questo non ci sono dati certi, e le istituzioni accreditate ammettono che i benefici potrebbero essere nulli anche per una fortunata minoranza di pazienti; ma calcola che per ogni paziente che ne ha beneficiato, non si sa in che misura, da trenta a cento sicuramente hanno sofferto le conseguenze di una falsa diagnosi di cancro della prostata: le conseguenze psicologiche e sociali della diagnosi, e le pesanti conseguenze fisiche delle cure. Uno studio di coorte ha mostrato che dopo una diagnosi di cancro della prostata i rischi relativi di suicidio e di attacco cardiaco mortale nel primo anno dopo la diagnosi raddoppiano, con un picco di rispettivamente 8 e 11 volte nella prima settimana dopo la diagnosi. Un giornalista del New York times, scrivendo della sua esperienza personale, ha commentato “ è più difficile scrivere del peso della depressione che del cancro della prostata in sé e delle indegnità fisiche che ne conseguono”.

La biopsia prostatica è dolorosa e comporta un certo rischio di sanguinamento e infezioni gravi. Le terapie in Italia tendono ad essere meno “aggressive” che in USA, ma non troppo. La sovradiagnosi ha portato nella maggior parte dei casi all’asportazione chirurgica della prostata e alla radioterapia. Dalla terapia derivano molto spesso impotenza, incontinenza urinaria, altri penosi disturbi alla defecazione. Se le cose si mettono male, la terapia può causare ulteriori complicanze, come la creazione di fistole tra il retto e la vescica, che porteranno a una colostomia e a una ureterostomia, così che le feci e le urine verranno emesse in sacche mediante tragitti che passano la parete addominale. A ciò si può aggiungere il sovratrattamento: venire curati con terapie più pesanti, pensate per il cancro avanzato [4]; blocco della produzione di ormoni maschili mediante farmaci, se non mediante asportazione chirurgica dei testicoli, con complicanze come fratture ossee, attacchi cardiaci, ictus. I milioni di false diagnosi, in USA e negli altri paesi occidentali, inclusa l’Italia, hanno avuto conseguenze inimmaginabili.

Le sovradiagnosi generano un forte spreco di risorse che poi mancano per interventi più utili ai malati. Distorcono la pratica medica e il mercato; in USA gli screening per il cancro della prostata vengono utilizzati per attrarre pazienti per ammortizzare il costo della chirurgia robotica per il cancro della prostata, che ha macchinari – chiamati “da Vinci” – e spese dell’ordine dei milioni di dollari per singolo centro con vantaggi non più che modesti rispetto alla chirurgia tradizionale. Una conseguenza avversa di questi screening, che viene trascurata, è il loro tendere a soffocare la ricerca di cure migliori. Se il cancro diviene un gigantesco affare diagnosticandolo falsamente con indagini di massa, riuscire a controllarlo nelle sue forme autentiche, che riguardano popolazioni molto più piccole, ridurrebbe i profitti rendendo obsoleti gli screening. Il saggio aforisma  “meglio un’oncia di prevenzione che una libbra di cure” è stato stravolto nella fraudocrazia nella quale viviamo; si è visto che non ottenendo una buona oncia di cure si può guadagnare su diverse libbre di falsa prevenzione.

§ § §

La prostata è una ghiandola normalmente delle dimensioni di una testa d’aglio, posta alla base della vescica, dove circonda il primo tratto dell’uretra. Contribuisce alla produzione dello sperma. Non è indispensabile alla sopravvivenza. Il cancro della prostata è la seconda causa di morte per cancro tra i maschi in USA, e la terza in Italia. E’ divenuto la neoplasia più frequentemente diagnosticata negli uomini. Il tasso di frequenza è basso fino all’età di 50 anni, per poi crescere fino a raggiungere livelli molto elevati sopra i 75 anni. Metà delle morti avvengono a un’età superiore agli ottanta anni; l’età mediana di morte per questo cancro è attualmente superire all’aspettativa di vita alla nascita. Quindi, il cancro della prostata è annoverato tra i quattro cancri “big killer”, ma causa la morte principalmente in soggetti con bassa aspettativa di vita. La sottopopolazione più esposta alla malattia, quella degli anziani, è anche quella nella quale misure preventive di massa anche se efficaci porterebbero ai minori vantaggi in termini di aspettativa di vita.

Il cancro autentico della prostata si sviluppa più spesso dalle cellule epiteliali dell’organo. Nelle forme aggressive può infiltrare gli organi vicini, la vescica e il retto, e dare metastasi, anche metastasi localizzate alle ossa, particolarmente dolorose. Si considera in genere, come fa anche Welch, che vi siano forme neoplastiche poco aggressive, molto più frequenti, che crescono così lentamente che restano asintomatiche e la persona muore per altre cause. Le sovradiagnosi deriverebbero dal reperire e trattare questi cancri a bassa aggressività. Questa rappresentazione può essere in parte vera, ma è incompleta e fuorviante.

ccc 

L’assist e il bomber. O l’ubriaco e il paranoico

Vediamo ora i meccanismi che hanno permesso le sovradiagnosi di cancro della prostata; sono molto diversi dalle rozze invenzioni dei chirurghi della S. Rita. Le sovradiagnosi istituzionalizzate di cancro della prostata si basano su un meccanismo a due stadi: c’è un assist, il test del PSA, che passa la palla al bomber, la diagnosi bioptica, che va a segnare. Cominciamo dal bomber. Le sovradiagnosi predittive puntano a fare numero: a diagnosticare come malati il maggior numero possibile di soggetti. Lo fanno, per gli screening oncologici, sfruttando alcune variazioni biologiche comuni, molto più comuni del cancro autentico, che si sviluppano con frequenza elevata in alcuni organi e possono essere fatte passare per cancro. La prostata è tra gli organi che offrono questa opportunità commerciale. Con l’età tende a ingrossarsi, dando luogo a ostruzioni dell’uretra e quindi a difficoltà della minzione. Si tratta dell’iperplasia prosaica benigna, una condizione così comune che c’è chi, a ragione, sostiene che vada considerata come una manifestazione normale, anche se indesiderabile, dell’invecchiamento piuttosto che come una malattia. Oltre, e spesso insieme, a questa iperplasia, si verificano con l’età nell’organo una varietà di modificazioni microscopiche, che al microscopio assomigliano a quelle del cancro conclamato; e pertanto, seguendo e portando al parossismo un antico e anacronistico accademismo, che è una forma della comune fallacia dell’affermazione del conseguente, le si chiama cancro; essenzialmente sulla base del loro aspetto.

Da “se A (cancro autentico) allora B (quadro istologico x)”, si inferisce erroneamente “Se B allora A”, che può essere vero ma non è necessariamente vero. Inferire A da B è possibile, soprattutto su lesioni che hanno dato manifestazioni macroscopiche di sé, ed è estremamente utile quando ciò è possibile; ma non sempre ciò è possibile, soprattutto quando si cerca di farlo su modificazioni minime, precocissime e silenti. In soggetti con cancro conclamato della prostata il tessuto neoplastico avrà al microscopio una certa apparenza x; se ne deduce abusivamente, o sulla base di studi di validazione insufficienti, quando non compiacenti, che se si trovano focolai microscopici di aspetto x, o anche solo riconducibile a x, allora il paziente ha il cancro.

Non era questo che voleva fare Virchow, uno dei fondatori della moderna diagnostica istologica dei tumori, che studiava l’anatomia microscopica dei tumori nelle autopsie di pazienti morti per cancro. Virchow, grande scienziato, e politico progressista che diede un notevole impulso alla difesa della salute pubblica, a quanto scrive (v. epigrafe) sembra avesse intuito il pericolo insito nel nuovo paradigma che andava creando. Sembrerebbe che riguardo a questo concetto preliminare forse aveva maggiore sensibilità lui, che esplorava coi mezzi di allora territori ancora vergini, che i suoi successori di 150 anni dopo, che con tutte le conoscenze accumulate e la tecnologia avanzata, e i danni ai pazienti che sono derivati su larga scala dalla fallacia, non mostrano questa consapevolezza; se non in negativo, per impedire che questo nodo, alla base della loro professione, venga esplicitamente affrontato e risolto. Virchow non poteva immaginare che il paralogismo avrebbe attecchito e si sarebbe ingigantito fino a divenire parte dell’ossatura economica del mondo civile.

Queste modificazioni che sembrano cancro non si comportano come cancro, e nella stragrande maggioranza dei soggetti sono irrilevanti, venendo portate fino alla morte, come una tra la moltitudine di parti che compongono il nostro corpo e delle quali non sappiamo l’esistenza. A meno che non le si vada a cercare e le si proclami “cancro”. La loro frequenza è comparabile a quella della iperplasia prostatica; anzi appare essere anche maggiore di quella dell’iperplasia prostatica nelle classi più giovani: studi su autopsie di soggetti morti per altre cause hanno mostrato che la frequenza cresce con  l’età, passando da un 30% tra i 30 e 40 anni fino a superare l’80% tra i 70 e i 79 anni, il gruppo nel quale è relativamente elevata anche l’incidenza di cancro autentico. Il trucco sta nel chiamare cancro e trattare come tali queste modificazioni.

Volendo, in questo modo si potrebbe ottenere un’epidemia di cancro, falsa, tra i ventenni, tra i quali modificazioni che vengono definite come forme neoplastiche iniziali sono state trovate in uno studio nell’8% delle prostate di soggetti morti per incidente. In uno suo studio, Welch ha mostrato che con l’introduzione dello screening col PSA ha moltiplicato per 7 il numero di diagnosi di cancro della prostata nei soggetti sotto 50 anni; il cancro della prostata in questa classe d’età secondo le statistiche è aumentato di sette volte. Dalla dottrina ufficiale e da ciò che viene raccontato al pubblico consegue l’assurdità che esisterebbe una classe di tumori che da un lato insorgono con elevatissima frequenza e per di più in soggetti giovani, ma che dall’altro lato non danno mai segno di sé, fino a che i soggetti non muoiono per altre cause, spesso di vecchiaia. La rappresentazione più semplice e razionale di un tale fenomeno è che questo sottotipo di cancro della prostata non è cancro, per lo meno ai fini pratici, e pertanto non andrebbe chiamato cancro nella clinica.

Queste modificazioni microscopiche e asintomatiche sono multicentriche,  cioè si sviluppano contemporaneamente in più zone della ghiandola, come è tipico delle varianti parafisiologiche e delle forme degenerative; il cancro autentico invece, che ha origine monoclonale, derivando da una singola cellula, si sviluppa in un unico nodulo, che solo in un secondo tempo replica sé stesso, quando dà metastasi. La multicentricità, invece di costituire un’ulteriore ragione per rivedere la denominazione e classificazione di questi reperti, è stata sfruttata per la sovradiagnosi. Mentre per gli altri tumori si fa la biopsia mirata ad un nodulo o una massa per verificare al microscopio la sua natura, per il carcinoma occulto della prostata, non essendoci un nodulo sospetto (in un organo che spesso è già bozzoluto per l’iperplasia benigna) si eseguono biopsie multiple campionando l’organo; riuscendo così a pescare una di quelle aree che si prestano a venire etichettate come cancro. Studi hanno mostrato che più biopsie per paziente si prendono, più diagnosi di cancro si fanno. Portando il numero delle biopsie a 32-38 per paziente si è arrivati a ottenere una diagnosi di cancro ogni sette soggetti.

L’assist è dato dal test per il PSA. Nello screening le biopsie sono prescritte sulla base di una positività al test per il PSA, prostate specific antigen. Il PSA è un enzima che liquefà lo sperma dopo l’eiaculazione, per facilitare la motilità degli spermatozoi. Aumenta nel sangue in presenza di cancro autentico della prostata, e quindi si è pensato, anche qui con una classica fallacia dell’affermazione del conseguente, di dosarlo nel sangue considerandolo come un indicatore di possibile presenza di cancro iniziale della prostata. Come indicatore a questo scopo è pessimo: il suo livello ematico può aumentare per patologie non neoplastiche, inclusa la comune iperplasia benigna, e invece rimanere basso in presenza di cancro della prostata. Non è specifico non solo per il cancro, ma neppure per la prostata. E’ ciò che serviva per convogliare verso la biopsia non mirata, della cui affidabilità si è già detto. Così si è deciso, arbitrariamente, che livelli ematici superiori a 4 miliardesimi di grammo per millilitro sono un campanello di allarme (soglia che a volte viene ulteriormente abbassata); tali livelli sono presenti nel 5% della popolazione sopra i 65 anni: il test crea un vastissimo portafoglio clienti. Ci sono imprese commerciali che vantano il PSA come un test col 70% di falsi positivi, ed eseguito 45 milioni di volte all’anno nel mondo. Usare su milioni di persone un test sofisticato ma ubriaco, che è costante nel prendere fischi per fiaschi, per convogliare verso un esame di diagnosi istologica che ha tassi paranoici di positività per cancro, segue evidentemente una logica che non è quella della buona qualità delle cure, per non parlare della logica della scienza o di quella dell’etica.

Così come uno degli scopritori del PSA ha preso le distanze dal suo uso (v. epigrafe), anche Gleason, il patologo che negli anni Sessanta formulò con uno studio di correlazione anatomo-clinica il più usato sistema di gradazione istologica del carcinoma della prostata, in seguito rimaneggiato, propose poi, dopo il silenzioso disastro delle sovradiagnosi, di rinominare “adenosi”, termine che evita connotazioni allarmanti, le forme da lui precedentemente classificate come cancro a bassa e media aggressività. Ma non fu ascoltato; la parola fatidica, quella che in USA chiamano “the C word”, “cancro”, oppure “neoplasia” o almeno “atipico” magari con qualificazioni che permettono di usarle ambiguamente, inoculando la paura del cancro ma potendo negare di averlo fatto, “in situ”, “intraepiteliale”, deve essere presente per fare girare la macchina. E si vuole e si ottiene che venga usata sempre di più, mai di meno. La nosografia e la sua nomenclatura “scientifiche” obbediscono a esigenze di marketing, anche quanto sono opposte agli interessi e diritti dei cittadini su un bene come la salute.

Questa è una ricostruzione ridotta e semplificata della frode. Ci sarebbe molto altro da dire su argomenti come le manipolazioni dottrinali della diagnosi istologica del cancro, i possibili effetti causali di sostanze con azione ormonale, la propaganda mediatica, il ruolo attivo dei truffati nella truffa [8], le complicità istituzionali, la censura e la disinformazione gestite da forze di polizia e magistratura in obbedienza a poteri forti internazionali [9] per favorire l’introduzione e il mantenimento nella colonia italica di queste frodi mediche sanguinarie, che sono allo stesso tempo settori industriali, economici e finanziari strategici [10]. Ma quanto esposto può bastare per farsi un’idea di come, quanto facilmente, e quanto spesso, avviene che con la sovradiagnosi una persona in buona salute venga ridotta a un impotente col pannolone e con sulla testa la spada di Damocle della ricorrenza di un cancro, in realtà fantomatico. E può portare a interrogarsi, al di là del caso del cancro, sul peso dello sciacallaggio nel sistema socioeconomico in cui viviamo; e a chiedersi se tale costume sia maggiormente tipico del volgo, dell’inclita, o se non sia piuttosto un tratto trasversale, che sotto sembianze diverse accomuna tanti, dai medici che praticano questa medicina e i loro complici di altre corporazioni agli strati moralmente infimi della società; da coloro che godono della nomea di benefattori dell’umanità e di paladini della giustizia, a quelli che sono riconosciuti come brutta gente.

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Qui altri articoli sulla sovradiagnosi.

ccc
Note

  1. Welch H G, Schwartz L M, Woloshin S. Overdiagnosis. Making people sick in the pursuit of health. Beacon press, 2011.
  2. Voler guarire senza essere malati. https://menici60d15.wordpress.com/2011/10/30/voler-guarire-senza-essere-malati/
  3. Giancarlo Caselli i NOTAV: il Negativo e il Proibito. https://menici60d15.wordpress.com/2012/02/23/giancarlo-caselli-e-i-no-tav-il-negativo-e-il-proibito/. L’articolo considera tra l’altro l’affermazione di G. Caselli che la magistratura sarebbe intervenuta chirurgicamente su una sanità sana in un caso di tangenti sui pannoloni. Questo è tipico della nostra magistratura, che attacca quelle che ho chiamato frodi di secondo grado, ma rispetta – e protegge – le frodi strutturali di primo grado sulle quali quelle di secondo grado si basano, chiamando “sano” ciò che è marcio; le frodi che hanno portato Brawley [4] a scrivere che “lo screening del cancro della prostata e il trattamento aggressivo forse salvano vite, ma di sicuro fanno vendere [legalmente] pannoloni” commentando la partecipazione di un’industria di pannoloni al finanziamento di un’associazione che propaganda lo screening con pratiche scorrette e disinformative.
  4. Brawley O W. How we do harm. A doctor breaks ranks about being sick in America. St. Martin’s Press 2011. (L’immagine del caduceo che proietta l’ombra del dollaro è presa dalla copertina).
  5. La medicina come rimedio ai limiti della crescita economica. https://menici60d15.wordpress.com/2011/09/15/la-medicina-come-rimedio-ai-limiti-della-crescita-economica/
  6. Tombesi M. Il PSA avanza, ma il tumore non recede. Occhio clinico, apr 2007.
  7. Il mediatico e l’extramediatico. Il caso delle ghiandole sessuali maschili. https://menici60d15.wordpress.com/2009/05/13/il-mediatico-e-lextramediatico-il-caso-delle-ghiandole-sessuali-maschili/
  8. Dittatura a stampo e medicina. https://menici60d15.wordpress.com/2012/01/23/dittatura-a-stampo-e-medicina/
  9. La corruzione ghibellina di polizia e magistratura. https://menici60d15.wordpress.com/2012/03/24/la-corruzione-ghibellina-di-magistratura-e-polizia/
  10. D’Andrea S. I settori industriali strategici. Appello al popolo 31 mar 2012

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Blog de Il Fatto

Commento al post di A Bellelli “Tumore alla prostata, sul test PSA il dibattito è aperto” del 30 mag 2012

Non credo sia possibile ignorare il fattore profitto, che spiega come su un tema tanto importante la medicina presenti al pubblico posizioni contrastanti, o “agnostiche” come quella del prof. Bellelli. Il test del PSA è un elemento di un disegno più complesso, quello della prevenzione del carcinoma della prostata mediante diagnosi precoce, che viene severamente criticato anche da fonti ortodosse: lo screening per il carcinoma prostatico è il caso più netto e chiaro per illustrare i meccanismi della sovradiagnosi, e i relativi danni. Vedi:

Sovradiagnosi I. Come la medicina nuoce http://menici60d15.wordpress.c…

Il carcinoma della prostata è un caso ben noto, che consente un’analisi a posteriori. A chi volesse osservare in diretta come nascono e si affermano queste grandi operazioni medico-industriali, suggerirei di seguire il lancio in corso dello screening per il cancro del polmone, con l’annesso sviluppo di biomarkers, che svolgeranno un compito analogo a quello che è stato demandato al PSA nel caso della diagnosi precoce del cancro della prostata.

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26 gennaio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di O. Lupacchini “‘Il concilio d’amore’, tra Dio e il Papa si salva solo il Diavolo”

Ai tempi di Panizza la sifilide faceva paura, e non sorprende che per l’ingenuo iconoclasta rappresenti la vigoria di Satana. Allora erano in tanti a morire pazzi o dementi con la neurosifilide, considerata una manifestazione avanzata della sifilide. Oggi quel genere di flagello appartiene alla storia delle malattie; è scomparso a causa della cattiva medicina, ha scritto Lewis Thomas, perché la delicata spirocheta, che dà la sifilide, è stata immersa in “un aerosol di penicillina” da uso indiscriminato di antibiotici.

O anche perché con l’avvento degli antibiotici si è smesso di trattare la sifilide con mercurio e arsenico, che erano le vere cause della neurosifilide, provocando un avvelenamento cronico con esiti tardivi peggiori della malattia naturale, secondo P. Duesberg. Duesberg vede nell’errore dei medici ottocenteschi un precursore storico delle manipolazioni iatrogene con le quali oggi come allora si condannano a un inferno in terra masse di persone. Non c’è bisogno di calarsi in pozzi bui e viscidi per arrivare al Male. Inutile alzare il pugno e maledire il Cielo, o sbeffeggiare chi millanta di esserne portavoce. Anche il Diavolo è un’ipotesi non necessaria. Ciò che chiamiamo Male è in noi e tra noi, diffuso, in una miscela corrosiva diluita ma permanente composta di stupidità, paura, autoinganno, hubris, avidità e quant’altro. Assume a volte forme concentrate; più spesso in chi comanda, o veste la talare, la divisa, la toga o il camice bianco.

@ Helvetius. Sinceramente, da ciò che scrivi non credo che tu sappia in cosa consista lo studio; e credo che ciò che chiami “studiare” non sia, una volta lasciati i banchi delle elementari, un’attività da raccomandare.

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7 gennaio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di C. Daina “Narcolessia, il morbo autoimmune silenzioso che ha colpito 24mila ignari italiani”

Nei primi anni del 2000 in USA la ditta Cephalon ottenne un’esplosione dei profitti, lodata come sorprendente da Mark Goodman, un analista della banca d’affari Morgan Stanley, essendo riuscita a fare moltiplicare le prescrizioni per il suo farmaco Provigil per la narcolessia – malattia rara – tramite una “campagna di sensibilizzazione”. La “sensibilizzazione” di pubblico e medici fu impostata in modo da congiungere la diagnosi di narcolessia grave con altre più comuni forme di sonnolenza diurna. Si fece leva sui pericoli del colpo di sonno alla guida e al lavoro. Il successo commerciale provocò la diffusione dell’uso di farmaci stimolanti del sistema nervoso, in particolare tra gli studenti (1). Dato il precedente, nello studiare come finanziare tramite il SSN le nuove costose cure per la narcolessia le istituzioni dello Stato non dovrebbero ignorare la possibilità che la lucrosità dei farmaci porti a “campagne di sensibilizzazione” che spingano verso il consueto armamentario  – allarmi di nuova insidia alla salute, “diagnosi precoce”, markers, sintomi aspecifici, off-label – per generare sovradiagnosi e così sovraprescrizioni. C’è anche il rischio, anche questo non inaudito, che anziché controllare e impedire abusi le istituzioni facciano dello Stato un partner dell’operazione, a danno dei cittadini.

1 Critser G. Generation X. How prescription drugs are altering american lives, minds and bodies. Mariner books, 2006.

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30 ottobre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Corlazzoli “Insegnanti a scuola di gestione del disagio giovanile, il test in Liguria e Piemonte con il Rotary”

Ci sono 3 Costituzioni. Quella ufficiale, che, come il cilindro campione di platino-iridio del chilogrammo a Sevres, sta sotto una campana di vetro. Quella di fatto, che è data dagli occupanti dei due palazzi del Quirinale, che sono loro la costituzione, facendo dire a quella sotto vetro ciò che vogliono come un ventriloquo al suo pupazzo. E una terza, una Costituzione ideale, del mondo dei sogni. Questa dovrebbe proibire a privati iniziative mediche, e assicurare che non l’esercizio, ma il controllo di efficacia e utilità, e la definizione delle necessità e delle misure mediche, sia esclusiva dello Stato.

A partire dagli screening a tappeto “filantropici”. Che provocano masse di falsi positivi, cioè di persone falsamente etichettate come malate. Qui di giovani bollati come malati di mente. A vantaggio degli squali della medicina. Andrebbe capito che la diagnosi è un atto non meno pericoloso della terapia, e che non ci si può alzare la mattina e decidere di somministrala a sani “a fin di bene”. Tanto più da parte del Rotary, la paramassoneria organo delle classi agiate, quelle che beneficiano da frodi come gli screening di massa. Rotary che è legato alla Gates Foundation, e che finanzia l’OMS, poteri privati che “immense harm”* hanno già fatto ai minori. Né i presidi dovrebbero vendersi gli alunni. Bisognerebbe segnalarlo ai magistrati, che però sono parecchio affratellati col Rotary.

* Yet more fear mongering over covid in children. Gruppo Hart, 1 ago 2023.

La UE come mostro adescatore: proibizione agli Stati nazionali di presentare argomenti scientifici

15 March 2012

Blog  Appello al popolo

15 mar 2012

Due mesi fa, su una rivista della Società europea di biologia molecolare due ricercatori, la norvegese Wickson e l’inglese Wynne, hanno paragonato la natura di una proposta legislativa della Commissione europea (CE) alla rana pescatrice abissale [1]; è quel pesciaccio, che vive negli strati marini profondi, dove la luce solare non arriva, che pare disegnato da un caricaturista per quanto è brutto e per come rappresenta il predatore astuto (e anche la dabbenaggine delle sue vittime). Ha una enorme bocca, sproporzionatamente grande rispetto al corpo in alcune specie, orlata di lunghi denti aghiformi. Dalla testa gli protrude un filamento che porta un’esca luminescente. In quei neri abissi, nella zona “abissopelagica”, gli organismi ci vedono poco, quando non sono del tutto ciechi. Quelli che percepiscono la luce dell’esca ballonzolante le si avvicinano, senza vedere a cosa è attaccata, e finiscono inghiottiti nella bocca spalancata del predatore.

Il lysenkismo della CE

Ho apprezzato la metafora del mostro che è inguardabile e che però riesce ad attrarre le sue prede, conoscendo la propensione del pubblico a prestare consenso alle frodi che provengono dalle oscure profondità del big business sopranazionale, riguardanti la cura delle malattie [2]. I due ricercatori sono ricorsi all’immagine della rana pescatrice per mostrare come una riforma UE in discussione, a prima vista attraente, sia realtà una trappola e una mostruosità: la recente proposta della CE di non consentire agli Stati nazionali di avanzare obiezioni di carattere scientifico sulle importazioni di cibo geneticamente modificato, né sugli organismi e le coltivazioni geneticamente modificate; in particolare, sulla loro sicurezza e sui danni che possono provocare alla salute e all’ambiente.

Questi argomenti scientifici verrebbero riservati alla preposta agenzia UE, che diviene quindi l’unica fonte qualificata a esprimere pareri scientifici recepibili sede legislativa UE; gli Stati potrebbero avanzare sugli OGM solo obiezioni di altro genere: sociali, economiche, di politica interna, etc. (v. l’articolo [1], reperibile su internet, per i dettagli e un’analisi critica). Il perseguimento della centralizzazione in sede comunitaria dell’analisi scientifica dei rischi degli OGM si basa su presupposti confusi, falsi e contradditori, affermano giustamente i due ricercatori.

Il Parlamento europeo ha proposto emendamenti che eliminano questo diktat; non conosco l’evoluzione più recente dell’iter legislativo, se e quanto questa misura draconiana verrà bocciata o addolcita; i media, anche quelli “progressisti”, e forse quelli “progressisti” ancor più degli altri, stanno attenti a non farci sapere nulla di queste cose, mentre ci martellano e ci distraggono con le solite questioni di cortile, le solite miserie nostrane, o sempre nuove scempiaggini: argomenti come la denuncia di questa singolare limitazione agli Stati fanno parte del Proibito [3]. In ogni caso, resta il fatto che la CE vorrebbe fare un solo boccone di una serie di capisaldi di civiltà, giustizia e razionalità, che riguardano la salute delle persone e la tutela dell’ambiente oltre che gli interessi economici degli Stati nazionali; con un notevole danno per le popolazioni. Mediante una misura che è rivelatrice dei reali princìpi ispiratori della politica comunitaria.

Sul versante scientifico, la restrizione della CE non rispetta le norme di comunitarismo e universalismo dell’etica della ricerca. Questa reductio ad unum della consulenza scientifica, ottenuta lasciando parlare solo gli scienziati di corte, per ora sugli OGM, e, una volta fatto passare il principio, magari anche su altri campi, come le cure mediche o le grandi opere, non rispetta il metodo scientifico, che è basato sul confronto tra ricercatori diversi. E in un campo, quello dell’analisi scientifica del rischio, che è tra i più incerti, indeterminati e controversi; e tra i più esposti a influenze politiche ed economiche e conseguentemente ad analisi e interpretazioni di parte. Un settore che spesso dà luogo a diatribe che si trascinano per molti anni, dove in effetti si spererebbe che la scienza desse risposte univoche; che è cosa molto diversa da una scienza che parla con una voce sola, la voce del padrone.

Sul versante politico, la pretesa della CE non rispetta la più elementare decenza. Secondo la CE ora i popoli non dovrebbero essere liberi neppure più di proteggersi dai rischi alla salute e all’ambiente, ma dovrebbero accettare prodotti sapendo che sono nocivi. La CE non rispetta la libertà politica, impedendo a un’entità politica – a Stati nazionali, non alla giunta di Roccacannuccia – di scegliere, tra quelli legittimi, gli argomenti che giudica appropriati. Non rispetta il corretto rapporto tra scienza e politica, dove non può essere “accountable” una scienza volta alla “non accountability” politica; e non lo rispetta fingendo di ignorare come gli argomenti etici, e anche quelli sociali o politici, sono, nell’analisi del rischio, inestricabilmente intrecciati a quelli scientifici.

L’Olimpo dal quale dovrebbero discendere sugli abitanti di Europa le pure e imparziali verità scientifiche non è altro che l’EFSA, che ha sede a Parma. Un ente tutt’altro che indipendente, da sempre fortemente favorevole al cibo e alle coltivazioni OGM, e da anni per questo criticato da associazioni watchdog [4-6]; con un curriculum, che si sta aggiornando in queste settimane, di denunce e reprimende che lo vedono con le mani nella marmellata: esperti che dirigono potenti associazioni di categoria dell’industria alimentare, o che lavorano per le industrie che dovrebbero controllare; adozione degli stessi criteri di valutazione tossicologica scelti per convenienza dall’industria; decisioni su prodotti sui quali, più ancora che gli OGM, non si dovrebbe scherzare, come i pesticidi, prese sulla base di studi sponsorizzati dall’industria, mentre, antiscientificamente, studi indipendenti vengono ignorati; norme di abbattimento dei controlli, scappatoie, e innalzamento delle concentrazioni di sicurezza a favore dell’industria. Si parla di una sua riforma …

L’EFSA è così responsabile e rigorosa che ha anche appoggiato con affermazioni false che ha poi dovuto ritirare l’introduzione in commercio di prodotti OGM contenti geni che conferiscono resistenza a antibiotici di primaria importanza per l’uso medico, esponendo così le popolazioni a un rischio di diffusione della resistenza a tali antibiotici (la patata Amflora per la produzione industriale di amido e, con gli scarti di questa produzione, come mangime per animali). L’EFSA appare come un modello di cattiva scienza, al servizio di interessi parte. Secondo la CE l’oste, oltre ad avere l’esclusiva sui controlli antisofisticazioni di legge sul suo vino, non potrebbe neppure venire contestato, essendo stabilito che il suo Verbo è assoluto.

I soloni della CE mostrano una superbia e un’esaltazione che raggiunge il ridicolo. Allestiscono una scenetta dove la UE è rappresentata da un austero scienziato che ascolta, paziente, ma fermo, gli Stati nazionali che si presentano coi farfugliamenti di fricchettoni alla Verdone di “Un sacco bello” sull’amore per la natura, o le recriminazioni interessate e miopi di villici gretti e ignoranti nemici del progresso, o le superstizioni di donnicciole spaventate da dicerie metropolitane sui rischi del cibo industriale.

La proibizione ha anche un valore simbolico, che è umiliante per gli Stati. La notizia è un dato a favore di quanto dice Ida Magli, che parla di dittatura europea, di mostruosità del progetto UE, e sostiene che la sua unica finalità è l’eliminazione degli Stati nazionali. Questi fondamentalisti dei cavoli loro vogliono addirittura sancire l’inferiorità intellettuale rispetto all’Impero [7] di intere nazioni, le stesse che con tutte le loro colpe hanno fatto la Civiltà occidentale. Nazioni che hanno fatto anche la storia della scienza, che un tempo dicevano sciovinisticamente cose come “la chimica è una scienza francese”, adesso dovrebbero stare zitte e col cappello in mano mentre le buone forchette di Parma (l’EFSA) gli fanno la lezione.

E se non rispettano intere comunità nazionali, possiamo farci il conto di quanto importi dei singoli individui a questi emissari dei grandi poteri economici e finanziari. E’ una conferma che alla CE non sono interessati alla salute, al benessere e alla prosperità delle popolazioni, quanto agli interessi di chi trae profitto da quelle popolazioni.

Questa trovata ricorda il caso Lysenko (che pure riguardava l’agronomia) in URSS sotto Stalin: la manipolazione della scienza, e l’imposizione di tale scienza manipolata da parte dello Stato. Ora si vuole qualcosa di simile in Occidente, e a livello sovranazionale, contro gli Stati. L’impossessarsi della scienza per farne un instrumentum regni è in tempi moderni tentazione di tutti i poteri forti. Il caso mostra l’imperversare dello scientismo, che nel sistema neoliberista degenera nell’opposto della scienza autentica: una forma di Sacro sul quale fondare il potere tecnocratico. Uno stravolgimento e una corruzione della scienza che guasta e discredita questa preziosa risorsa intellettuale dell’umanità.

L’Impero e i Baroni

L’uso strumentale di argomenti scientifici in politica economica internazionale non è una novità, ma finora ha interessato la competizione tra attori economici e quindi quella tra Stati. Lorenzo Tomatis ha scritto di come in materia di regolamenti internazionali sui cancerogeni per un certo periodo le industrie più forti volevano che fossero privilegiati i dati sperimentali rispetto a quelli epidemiologici: i dati sperimentali portavano più di quelli epidemiologici all’eliminazione di sostanze in uso nell’industria, imponendo quindi una riconversione che solo le industrie forti potevano sostenere, e che aveva quindi come conseguenza la sparizione o l’asservimento delle industrie piccole e medie. (Oggi i poteri forti fanno largo uso dei “dati” epidemiologici, più facilmente manipolabili e, date le difficoltà pratiche, meno facilmente replicabili e quindi meno facilmente smentibili; così che accade che un cattedratico di biochimica citi come risolutivi a favore del dogma HIV-AIDS dati epidemiologici anziché sperimentali [8]). La novità è che ora la scienza, o meglio la retorica pseudoscientifica, è messa al servizio della centralizzazione dell’economia, e anche al servizio della centralizzazione delle frodi a fini di profitto.

Oltre che come volto a soggiogare e svilire gli Stati, a impedirgli di difendere i loro legittimi interessi, l’intendimento della CE va visto nell’ambito della guerra dell’Impero ai Baroni. Il contrasto sotto gli occhi di tutti, ma tabù, tra da un lato l’Impero, che ha la sua testa, o la principale tra le sue teste, in USA (e questo caso lo conferma [9]); cioè i poteri forti della globalizzazione che si stanno impossessando dell’Europa; come le grandi banche, le multinazionali, i poteri finanziari, i poteri militari. Impero del quale la CE non è che uno dei tentacoli politici, per quanto importante. E dall’altro lato i Baroni, i tanti piccoli e medi potentati locali che un tempo, tramite il potere degli Stati nazionali, regnavano non formalmente ma di fatto sui rispettivi feudi, nell’ambito di un complesso gioco di alleanze ed equilibri tra di loro; come i partiti, i gruppi di interesse, le caste; il clero, un principato tra i più potenti. Soprattutto nel caso dell’Italia, con la secolare attitudine dei suoi abitanti a stare sotto qualche potentato grande o piccolo, la guerra riguarda i diritti di sfruttamento sui sudditi, che l’impero vuole per sé, riducendo, se non abolendo, il potere dei baroni.

Ad esempio, prima gli agricoltori o i proprietari dell’industria alimentare locali potevano rivolgersi, per la tutela dei loro interessi, non sempre coincidenti con gli interessi del popolo, al politico del partito giusto, previo pagamento di una quota al partito, agli amici e perché no anche al politico stesso, che avrebbe difeso e promosso i loro interessi in sede legislativa nazionale, e anche internazionale; magari appoggiandosi secondo convenienza ad argomenti “scientifici”. Non va dimenticato che anche le politiche statali nazionali possono essere corrotte; per non parlare della ricerca scientifica che, indipendentemente dalla UE, riguardi temi rilevanti per grandi interessi economici. I baroni contano ancora qualcosa; il peso degli interessi locali dell’agricoltura e dell’industria alimentare non è stato ancora del tutto cancellato. Misure come questa tolgono potere ai baroni per darlo agli “imperiali” come le multinazionali.

Una lotta che vede un’inclinazione ghibellina della nostra magistratura [3,10,11], che identifica la corruzione con l’endemica corruzione esercitata dai baroni, seguendo i dettami di “Transparency international”, e la combatte; meritoriamente; ma che davanti a forme superiori di corruzione e malaffare, quelle relative all’impero, è, almeno in campo biomedico, muta come una trota e cieca come un pesce abissopelagico; quando non le aiuta attivamente.

Mussolini, che in precedenza aveva detto “il razzismo è roba da biondi”, poi su pressione di Hitler impose le infami leggi razziali, con relative teorie d’appoggio sulle razze biologiche umane. Bottai, considerato tra i gerarchi più colti e intelligenti, commentò “perché sparare con un cannone per uccidere un uccellino?”, “il problema degli ebrei esiste ” ma “si poteva risolverlo con piccoli atti amministrativi”. Anche la proposta della CE di impedire per legge agli Stati nazionali obiezioni scientifiche sugli OGM è roba da biondi, da anglosassoni (o anche da germanici), che hanno questa tendenza a formalizzare il sopruso e l’imbroglio, a renderli direttamente legge scritta; es. con la legalizzazione delle lobbies (la cui introduzione in Italia è auspicata da illuminati magistrati nostrani, allo stesso tempo cantori di “Mani pulite” [10]; l’EFSA è stata anche accusata di essere un trampolino per il lobbying, dati i passaggi, tipici del lobbismo, di suoi controllori alle dipendenze dei controllati come lobbisti UE [4]). Invece in un paese cattolico e con una tradizione giuridica come il nostro si preferisce il sistema alla Bottai, quello di non mettere direttamente nero su bianco, inequivocabili, l’infamia o l’inganno troppo grossi, ma di fare la legge prima facie presentabile, ma predisposta all’infamia e alla strumentalizzazione, e poi escogitare caso per caso come aggirarla o sfruttarla con piccole mosse, salvando le apparenze e facilitando la corruzione baronale.

Del resto i due poteri in parte si contrastano, ma in parte si sostengono e cooperano, trovando accordi spartitori. All’Impero un po’ di corruzione locale, ridimensionata e rispettosa dei suoi interessi, serve comunque per scopi amministrativi e come lubrificante per la sua macchina; né i baroni possono minimamente sognare attualmente di potersi liberare dell’Impero. La cooperazione ha ragione d’essere soprattutto in Italia, dove la classe “dominante”, o subdominante – a cominciare dal clero –  ha una storica tradizione compradora, cioè di mediatrice di forme di sfruttamento del Paese da parte di poteri esteri; badando ai suoi interessi, conformandosi al periodo storico, cercando di trovare accordi con gli invasori di turno e per il resto impipandosene altamente del bene della nazione [12].

Ida Magli si è chiesta stupita come è stato possibile ottenere un così totale  “addomesticamento delle scienze umane” all’ideologia necessaria al progetto UE [13]. Posso risponderle che, per quel che riguarda le scienze biomediche in Italia, oltre all’inganno, alla propaganda, alla corruzione, all’istituzionalizzazione del sopruso, si è ricorsi, al fine di ottenere la selezione voluta dai poteri dei quali la CE è braccio politico, a epurazioni col sistema Bottai di soggetti che non si facevano addomesticare, e rischiavano di traviare gli altri col loro esempio.

La vendita di singoli cittadini è preliminare alla vendita di cittadini in massa; è un servizio che i baroni della ricca (finora) e molle provincia italica hanno svolto e svolgono per l’Impero, con una perizia e un’affidabilità testimoniate dall’appoggio che hanno fornito alle eliminazioni cruente, che hanno avuto luogo fin dalla nascita della Repubblica, di soggetti invisi ai poteri esteri egemoni. Un’onorata società composta da magistrati, politicanti, amministratori pubblici, antichi corpi di gendarmi che stanno passando armi e bagagli sotto la bandiera della gendarmeria europea, e servizi, si occupa di neutralizzare voci che intralcerebbero il disegno dell’Impero, soffocandole e screditandole, applicando gli insegnamenti dell’illustre fascista, aggiornati ai mezzi offerti dal progresso.

L’esca nel buio

Questo caso conferma come l’Unione europea contrariamente al nome abbia una natura litica: come non unisce le forze per costruire una più ampia e forte entità politica, ma dissolve strutture politiche e sociali, principi non negoziabili, sistemi culturali, diritti e regole fondamentali, sciogliendo gli Stati e le comunità nazionali in una poltiglia adatta a essere sfruttata. Questa non è un’unione, ma l’unificazione a un omogenato. Non sappiamo come andrà a finire; non si può escludere che il progetto UE data la sua natura strumentale rientri, una volta che ci avrà resi sufficientemente poveri e soli. Noi credevamo – peccando di superficialità, commenterebbe da antropologa Ida Magli [13] – a questa affascinante storia dell’unire i popoli europei, dell’affratellarci superando l’ostilità che ha portato a scannarci tra di noi per tanti secoli, per raggiungere la pace e la prosperità. In realtà, davanti al progetto reale di unione europea e alle sue tante manifestazioni siamo come la preda nel buio davanti all’esca del mostro abissale. Questa unione europea non unisce ma dissolve.

Dobbiamo essere grati a chi ci avverte dell’abbaglio, e a coloro che, come gli animatori di questo sito, oltre a informarci studiano possibili vie d’uscita e ce le indicano. Ma il mostro adescatore è l’intero sistema neoliberista, con le sue tante trappole composte da seduzioni luccicanti collegate a mandibole che si serrano automaticamente. Il fenomeno della bioluminescenza accomuna la rana pescatrice abissale alle lucciole. Le lucciole sono quasi scomparse, cacciate dall’inquinamento. Aggiornando il proverbio ai tempi, stiamo attenti a non prendere esche luminescenti per lanterne.

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Note 

1. F. Wickson, B. Wynnie. The anglerfish deception. EMBO reports. 12 Jan 2012. Reperibile su internet.

2. menici60d15. La generosità del governo Monti e del suo elettorato virtuale verso le multinazionali farmaceutiche. https://menici60d15.wordpress.com/2011/12/01/la-generosita-del-governo-monti-e-del-suo-elettorato-virtuale-verso-le-multinazionali-farmaceutiche/

3. menici60d15. Giancarlo Caselli e i No-TAV: il negativo e il proibito. https://menici60d15.wordpress.com/2012/02/23/giancarlo-caselli-e-i-no-tav-il-negativo-e-il-proibito/

4. Conflicts on the menu. A decade of industry influence at the European Food Safety Authority (EFSA). Corporate Europe observatory e Earth open source. Reperibile su internet.

5. G. Paglino. “Mancanza di indipendenza e conflitto di interessi”. L’Efsa nel mirino delle associazioni. Il Fatto quotidiano 6 mar 2012.

6. G. Monastra. La questione OGM. Circoli Nuova Italia. 11 apr 2010. Reperibile su internet.

7. Uso lo steso termine, ma per fini che non hanno nulla a che fare con quelli del libro “Impero” di Toni Negri; edito, andrebbe notato, dalla Harvard university press.

8. menici60d15. Aids: negazionisti vs. non-riproducibilisti. https://menici60d15.wordpress.com/2012/01/26/aids-negazionisti-vs-non-riproducibilisti/

9. A. Pisanò. Pressioni americane sull’Europa per introdurre colture Ogm. Il Fatto quotidiano. 9 mag 2011.

10. menici60d15. I magistrati business friendly e la mafia come sineddoche tendenziosa

https://menici60d15.wordpress.com/2010/10/16/1593/

11. menici60d15. Reati contro l’economia. https://menici60d15.wordpress.com/2011/01/23/reati-contro-leconomia/

12. menici60d15. C’è la parola: compradora.

https://menici60d15.wordpress.com/2011/02/21/c’e-la-parola-compradora/

13. Ida Magli. La dittatura europea. BUR, 2010.

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Blog di A. Giannuli

Commento al post “Contro la legge sul negazionismo” del 18 ottobre 2013

Mi associo. In questo modo poi accade che “I vincitori sono padroni anche della verità” (Primo Levi). Segnalo il post “La UE come mostro adescatore. La proibizione agli stati nazionali di presentare argomenti scientifici”*, su un altro tentativo di imbavagliare ope legis la libertà di dissenso, addirittura a livello di sovranità nazionale. Ci sarebbe molto da dire anche sui metodi informali, o meglio coperti, già affidati sottobanco ai “questurini e magistrati” (e agli uffici affari riservati) coi quali le istituzioni dello Stato praticano a favore di potenti interessi privati la censura e la repressione del dissenso in campi come la medicina.

Nel post osservo che proprio le “verità scientifiche” di Stato, col manifesto degli scienziati razzisti, facilitarono la persecuzione degli ebrei. Queste operazioni discriminatorie attraggono cialtroni e vili; ma risucchiano anche studiosi e intellettuali di valore. Ad aderire successivamente al manifesto vi furono persone come Piero Bargellini, Giovanni Gentile, Giovannino Guareschi, Giovanni Papini, Ardengo Soffici. Sarà quindi meritevole se gli storici riusciranno a tenere almeno il loro campo in carreggiata.

Francesco Pansera

*https://menici60d15.wordpress.com/2012/03/15/la-ue-come-mostro-adescatore-proibizione-agli-stati-nazionali-di-presentare-argomenti-scientifici/

 

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30 marzo 2012

Blog de Il Fatto

Commento al post di T. Colluto “Xylella, studio Efsa: “E’ la causa del disseccamento degli olivi del Salento”

Se lo dice l’EFSA…

Sicurezza alimentare, bufera sull’Efsa. Scoppia un caso per conflitto d’interessi. Il quotidiano Le Monde apre un caso sull’agenzia europea: “Chi deve controllare ha lavorato per anni come consulente per i grandi colossi industriali”. Il Fatto, 31 gen 2012.

“Mancanza di indipendenza e conflitto di interessi”. L’Efsa nel mirino delle associazioni. Un rapporto stilato dalle associazioni Corporate Europe Observatory e Earth Open Source denuncia i conflitti d’interesse dei membri dell’EFSA e ripetuti favoritismi nei confronti delle multinazionali. Il Fatto, 6 mar 2012.

Concerns about the political use of their opinions have been expressed by members of the EFSA themselves. According to the report, this situation is due to the close ties between “certain members” of the GMO panel and the giants of biotechnology, led by the panel’s chairman, Harry Kuiper. Kuiper is the coordinator of Entransfood, a project funded by the European Union to “facilitate market introduction of GMOs in Europe, and therefore bring the European industry in[to] a competitive position.” In that capacity, he is a participant in a working group that includes Monsanto and Syngenta. Robin MM The world according to Monsanto, 2012.

“WE WERE PRESSURED BY INDUSTRY TO HIJACK SCIENCE”. This is the candid confession of Dr. Herman Koeter, head of the European Food Safety Authority, after resigning from the corrupted agency. B. Martini, 5 set 2011.

@ ogeid3. Così? Monbiot G. The fake persuaders. Corporations are inventing people to rubbish their opponents on the internet. The Guardian, 14 mag 2002.

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23 novembre 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Vaccini, commissario Ue: “Gli Stati hanno la responsabilità morale di immunizzare i bambini se i loro genitori non lo fanno””

Dove trovare ormai cimiteri affollati di tombe di bambini morti secoli fa, che quell’organizzazione benefica che è la UE esorta a visitare? Ce ne sarà forse rimasto qualcuno; ma è un’immagine da feuilleton, scelta perché commuove, e blocca la ragione. “… a Napoli muoiono troppi bambini. Quando muore un bambino i suoi parenti gettano, dietro il carro bianco che si allontana, manciate di confetti. Rimbalzano e rotolano sulla strada, questi confetti di qualità scadente, porosi e grigiastri: innumerevoli coetanei del defunto accorrono e si accapigliano per raccoglierli, lasciando lembi di camicia e di pelle nella zuffa; ridenti e furiosi non sentono la morte che li chiama e li conta come la chioccia fa con i pulcini, ma sono pieni della necessaria dimestichezza con lei”. (G. Marotta. L’oro di Napoli, 1947). Nel modello della transizione epidemiologica in Europa le grandi epidemie sono dal ‘700 gradualmente scomparse, e la mortalità da malattie infettive è calata fino a crollare, col crescere del reddito e con il miglioramento delle condizioni di vita. La crescente tendenza allo sfruttamento, orchestrata tramite la UE, non va nel verso della tutela della salute. Oggi l’insidia alla salute dei bambini costituita dalle bugie della propaganda e dall’asservimento al business dei politici e dei burocrati può portare a un regresso, come sta avvenendo in vari aspetti della vita civile, anche in campo sanitario.

Giochi su Galileo Galilei

29 December 2011

Blog Appello al popolo

Commenti al post di Tonguessy “Strutture di potere – Galileo e la Chiesa” del 29 dic 2011

Postato su questo sito il 19 feb 2012 causa boicottaggio Telecom

Grazie a Tonguessy per l’ottimo articolo. E’ particolarmente interessante l’osservazione del progresso scientifico come ideologia che allontana il popolo dalla concezione medievale della vita frugale. La promessa di salvezza intramondana che allontana da quella concezione del limite che abbiamo perso, e che farebbe risaltare la Scienza nella sua vera grandezza.

Io sono tra quelli che quando sono in spiaggia sul Tirreno restano a guardare il tramonto sul mare. Uno spettacolo bello in sé, e che induce a riflessioni delle quali “Il silenzio” fuori ordinanza è l’equivalente musicale. La contemplazione del sublime che la nostra stella ci offre quotidianamente è temperata dal pensiero che non è il Sole che cala dietro l’orizzonte, spandendo colori regali attorno a sé; ma siamo invece noi che insieme alle sdraio e a tutto il resto ci stiamo lentamente ribaltando all’indietro.

Anche l’antagonismo Chiesa/Scienza si è evoluto, e credo occorra fare attenzione a non identificarlo con quello dei tempi di Galilei; come invece può essere interesse dei contendenti far credere: https://menici60d15.wordpress.com/2008/01/21/diplomi-di-laurea-bruciati-sul-sagrato-tornano-i-roghi/

Resta l’antagonismo ideologico, con la Scienza e la Fede usate come armi; un esempio è dato da come entrambe le parti strumentalizzano la discussione sul darwinismo. Confronto che a volte sbotta in toni che tradiscono l’antica vocazione: https://menici60d15.wordpress.com/2011/04/16/i-preambula-fidei-di-san-tommaso-e-quelli-di-de-mattei-e-carancini/

Ma il clero attualmente ha anche interesse a favorire la scienza. Interessi “pastorali”, perché, preso atto che la nuova religione secolare è oggi quella che fa più presa sulla credulità delle masse, preferisce cooptarla e sfruttarla anziché attaccarla frontalmente. (E sa, vecchia volpe, che conviene dargli corda anche perché le magagne della degenerazione affaristica della scienza ne minano la credibilità dall’interno). Diventato lo scientismo un’ideologia parareligiosa, il clero col suo know-how può insegnare ai seguaci di Prometeo come ricavarne consenso e zecchini.

Interessi politici, perché il Vaticano deve trovare un punto di convivenza e alleanza con altri poteri che non può certo contrastare, e che fanno dell’ideologia scientista il loro credo. Appoggiando la scienza, evitando di attaccarla, se non per ridicole questioni teologiche, tacendo sulle strumentalizzazioni e storture dei modi nei quali è praticata, e fornendo servizi di supporto, il clero può acquisire meriti presso poteri che non lo amano.

Interessi economici, perché la “scienza” è in pratica la tecnologia commerciale, e il clero è tra le forze che investono molto denaro e ricavano molto denaro da essa; v. il caso San Raffaele, scoperchiato, nei suoi aspetti finanziari ma non in quelli “scientifici”, nell’anno del passaggio di governo da Berlusconi a Monti.

Così le occasionali rumorose baruffe e le frequenti gomitate non devono fare perdere di vista che tra le due chiese, che se potessero adotterebbero gli argomenti degli inquisitori da un lato e dei lanzi dall’altro, i rapporti sono articolati; come quelli dei famosi imprenditori di Pisa, che litigavano di giorno ma cooperavano di notte: https://menici60d15.wordpress.com/2011/04/12/i-futures-di-santa-lucia/

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@Lorenzo. Tra il primitivo che adora la luna e lo scienziato capace di mandarci un razzo (magari forte della pregressa esperienza pionieristica con le V2 naziste) c’è una grande differenza; ma non sarei così sicuro che ci sia un abisso. Il 23 dicembre scorso c’è stato il quarantennale della “Guerra al cancro” dichiarata da Nixon sull’onda dell’esaltazione per le missioni Apollo. La luna è sempre là, non più meta di visite a parte quelle innocue dei poeti, ma la guerra al cancro non è stata vinta. Invece, si è trasformata la lotta al cancro in una economia di guerra. La soluzione è stata brillante sul piano economico; inqualificabile su quello etico e politico.

La “comunità scientifica”, superiore alle diatribe ideologiche, lo sguardo fisso in alto verso il perseguimento della Conoscenza dell’ignoto, ma anche con un fine intuito per buste paga e pensioni, continua a pestare alacremente l’acqua nel mortaio così come si vuole che faccia. Il cancer burden continua ad aumentare. Dal 1998 al 2007 in Europa la spesa pro capite per i farmaci oncologici è cresciuta di sei volte, e attualmente si parla di aumento dei prezzi insostenibile per i nuovi farmaci “innovativi”; prodotti frutto di un metodo così galileiano che si discute apertamente nelle sedi ufficiali di come valutarne l’efficacia sui pazienti dopo che sono stati commercializzati, in carenza di dati sperimentali sufficienti; cioè di come chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati; e così efficaci che diversi medici scelgono di non assumere le terapie destinate ai pazienti se affetti da cancro. Gli analisti finanziari prevedono ulteriori enormi guadagni, e la gente continua a credere, anche se con qualche tentennamento, ai proclami di vittoria della “comunità scientifica”.

Lo scienziato non deve essere necessariamente “engagé”; ma deve essere onesto, e non può pretendere di essere considerato tale per dogma. Tra il primitivo e lo scienziato ideale in mezzo c’è l’acquitrino della scienza corrotta, e di quell’atteggiamento irrazionale, diffuso tra il pubblico e anche tra i ricercatori, prossimo alle credenze dei primitivi che il fisico Feynman (Il Nobel che scoprì la causa del banale errore tecnico che causò il disastro della navetta Challenger) ha chiamato “Cargo cult science”. Cioè l’adorazione di stampo tribale di ritrovati tecnologici e della scienza, che vengono visti come divinità benevole e onnipotenti.

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@Lorenzo. Grazie per questo esempio di teologia scientista.

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@Mincuo. Leggo che Bellarmino ebbe parte nel primo processo a Galilei, quello del 1616. Circa venti anni prima aveva partecipato al procedimento che aveva mandato sul rogo Giordano Bruno; alla figura del cardinale, e futuro santo e dottore della Chiesa, era quindi associata una notevole carica intimidatoria; se non altro da vivo. Assieme a teorie che oggi suonano esoteriche, veniva contestata a Bruno l’affermazione che “vediamo il sole nascere e tramontare perché la terra se gira circa il proprio centro”. Pare che a Bruno fosse stata offerta la possibilità di evitare la morte accettando qualche compromesso dottrinale; ma Bruno non volle. Questa fermezza, più ancora che le sue teorie, deve essere suonata inaccettabile alle orecchie dei preti.

Una posizione ancora oggi da giudicare negativamente per l’ethos nazionale: ricordo come Montanelli sul Corriere abbia scritto che in pratica Bruno, che comunque secondo lui era un pensatore che valeva poco, se l’era cercata con la sua cocciutaggine. La sua scelta credo fosse il frutto di un misto di consapevolezza intellettuale e carattere; e anche di stanchezza esistenziale, se non disgusto, per la sua vita travagliata e per la meschinità e viltà che vedeva nei suoi persecutori. Bruno divenne poi un simbolo di laicità; cioè in pratica di anticlericalismo massonico, che invece nei compromessi si trova a suo agio.

Come Campanella, se i suoi concetti mostrano un modo nuovo di pensare che muove i primi passi, fu un bravo poeta. Mi colpì su “the Crimson”, la rivista di Harvard (interdisciplinare), un detto a lui attribuito: “Lux umbra dei”, la luce è l’ombra di Dio. Un altro pianeta rispetto ai minuziosi sofismi di coloro che dicono di parlare in Suo nome; e rispetto alla loro nascosta ma non sopita propensione a scempiare quelli che non possono piegare; con qualsiasi mezzo, dalle dotte falsità dell’erudito alle pratiche di compiaciuta violenza degli sbirri e lacchè.

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@Mincuo. “L’ambasciatore della Corte medicea, Piero Guicciardini, ottimo conoscitore dell’ambiente romano, era ben consapevole dei pericoli incombenti sullo scienziato: «so bene che alcuni frati di San Domenico, che hanno gran parte nel Santo Offizio, et altri, gli hanno male animo addosso; e questo non è paese da venire a disputare sulla luna, né da volere, nel secolo che corre, sostenere né portarci dottrine nuove».[44]

Il 24 febbraio 1616, richiesti dal Sant’Uffizio, i teologi risposero unanimemente che la proposizione «il sole è il centro del mondo e del tutto immobile di moto locale», era «stolta e assurda in filosofia, e formalmente eretica», in quanto contraddiceva molti passi delle Sacre Scritture e le opinioni dei Padri della Chiesa; che la proposizione «la Terra non è il centro del mondo, né immobile, ma da sé si muove anche di moto diurno», era «censurabile in filosofia; riguardo alla verità teologica, almeno erronea nella fede». Di conseguenza, il 25 febbraio il papa ordinò al cardinale Bellarmino di «convocare Galileo e di ammonirlo di abbandonare la suddetta opinione; e se si fosse rifiutato di obbedire, il Padre Commissario, davanti a un notaio e a testimoni, di fargli precetto di abbandonare del tutto quella dottrina e di non insegnarla, non difenderla e non trattarla». Un documento datato 26 febbraio attesterebbe l’avvenuto precetto del Bellarmino e l’obbedienza di Galileo[45] mentre il 5 marzo era reso pubblico il decreto della Congregazione dell’Indice che proibiva e sospendeva «rispettivamente gli scritti di Nicola Copernico De revolutionibus orbium coelestium, di Didaco Stunica su Giobbe e di Paolo Antonio Foscarini, frate carmelitano».” (Wikipedia).

Lei chiama “raccomandazioni amichevoli” una convocazione dopo una procedura formale,  da parte di uno che aveva sistemato Bruno; il quale pare sia stato anche torturato (secondo Wikipedia). Qui bisognerebbe parlare della radice culturale comune a clero e mafia, evidente anche nei modi di esprimersi. Ma non vorrei essere ripreso da lei con accusa di andare fuori tema. Dovreste vergognarvi per quello che avete fatto, in quella e innumerevoli altre occasioni, e invece vi mettete in cattedra a dispensare menzogne e giudizi. Non so chi lei si creda di essere o cosa pensi di avere detto, ma ci vuole un po’ più di un pallone gonfiato per farmi “lasciare stare”.

Non sono di nessun partito, non difendo nessuna fazione, a differenza di lei. Non apprezzo Michele Serra, non leggo Repubblica, che elogia quanto ha prodotto in medicina e in campo culturale il suo degno correligionario Verzè. Vede, lei questo non può capirlo, ma ci sono persone che hanno opinioni forti pur non appartenendo a nessun gruppo. L’argomento del quale tratto non è Galileo, ma gli abusi di potere della Chiesa. Che lei giustifica con la situazione politica del tempo. No; posso testimoniare che avete la vocazione, come mostra anche il suo atteggiamento mistificatorio e arrogante. Lo mostra nella sua parte presentabile; i sudici scagnozzi dei quali allora come oggi vi servite completeranno i suoi auguri di lunga vita e la brillante lezione di filologia fraudolenta.

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Egregio Mincuo, difensore della Fede, cerchi di capire. Il clero si oppone sostanzialmente al progresso che emancipando l’uomo lo sottrae al giogo del potere. E nell’opporsi non si astiene da forme di violenza e di inganno; anzi eleva queste pratiche al rango di scienza, che è l’unica scienza che si può riconoscere alla massa di zeloti e farisei dei quali lei fa parte. Se fosse per Bellarmino o per quelli come lei staremmo ancora al Medioevo; agli aspetti negativi del Medioevo. Queste sono responsabilità molto gravi. Sono il primo a criticare le distorsioni dell’attuale tecnocrazia, alla quale i preti fanno da tirapiedi. Ma il progresso sano è salvezza dell’Uomo. Pensi ad esempio se non avessimo le fogne: quante malattie infettive. Certo, ci sarebbero anche aspetti positivi. Davanti a un vomitatore di insulti come lei, si potrebbe prendere il pitale, metterglielo davanti e dirgli “parla con questo”.

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Caro Stefano, grazie per il tuo intervento. Non ho nessuna voglia di riaprire la questione che hai chiuso, ma vorrei andare oltre evidenziando un aspetto che mi pare interessante. Un poco la storia si ripete. J. Schwartz, in “The creative moment”, 1992, sostiene che la Chiesa era orientata ad ammettere la teoria eliocentrica purché fosse nascosta entro l’oscuro linguaggio matematico, ferma restando la versione delle Scritture. Lo stesso Bellarmino, leader intellettuale dei gesuiti, istruiva i preti a stare lontano dalle dispute coi matematici sulla questione. Per questo autore, un fisico, lo scandalo è consistito non tanto nella soppressione della verità da parte dell’autorità, ma nell’avere imposto che la “chiarezza sovversiva” della fisica venisse avvolta in un linguaggio matematico inaccessibile ai più.

Oggi più di allora il rigore, la specializzazione, possono essere distorti in uno strumento per occultare e censurare il vero. O per propagare il falso. E’ nota la critica ai modelli matematici in economia; si parla meno di come alcune metodologie matematiche di base dell’epidemiologia clinica, di difficile valutazione per i non iniziati, a detta di statistici professionisti servano più ad ingannare che a trovare il vero. Qui sul blog è stato possibile screditare con toni sprezzanti chi proponeva tesi non gradite, col pretesto che non si può parlare che di un solo processo a Galilei, non contando nulla la raccomandazione di censura dei teologi nel 1616, e la conseguente disposizione del papa a Bellarmino di ordinare a Galileo di cessare di insegnare, discutere, difendere le sue tesi se non voleva essere arrestato. (Che a me sembra anche peggio di un regolare processo). Tizio spara a Caio con una calibro 9, e Caio, sopravvissuto, lo accusa di avergli tirato una revolverata. L’avvocato di Tizio, rispondendo che per il perito balistico è una sciocchezza chiamare “revolver” la calibro 9, che invece è un arma semiautomatica, non sta servendo il rigore e la precisione; se adotta questi argomenti si vede che non può che buttarla in chiasso.

Ci sono molti modi per reprimere voci non gradite. Dall’omicidio fisico a quello morale all’attacco verbale all’appello al metodo; da usarsi diversamente a seconda delle circostanze. Nell’affresco del quale il caso Galilei è parte appaiono le varie tipologie. Mentre qui tutto lo spazio è stato invaso e occupato da ciò che potrebbe costituire l’oggetto di una nota a piè pagina, se correttamente riportato. Spaccando la pagliuzza in quattro si può ignorare il quadro generale; dalle pugnalate, si ritiene per mano di sicari della Chiesa, all’amico di Galilei Paolo Sarpi, difensore dell’indipendenza della Repubblica di Venezia; alle migliaia di donne che in quegli anni in Europa venivano bruciate per stregoneria.

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24 settembre 2012

Blog de Il Fatto

Commento al post “Terremoto, Clini attacca la sentenza: “Unico precedente è quello di Galileo” del 24 settembre 2012

E’ un cupo esempio di come la mediocrità al potere uccide. Ma se proprio si vogliono scomodare i massimi sistemi e si vogliono cercare precedenti storici, trattandosi di un caso di incosciente servilismo degli scienziati che ha avuto conseguenze tragiche si potrebbero citare i 10 scienziati che inventarono per Mussolini le basi teoriche delle leggi razziali.

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@grab. Contrariamente a quanto ritenuto dalle ingenue credenze popolari, si può essere ciarlatani anche maneggiando provette in laboratorio o risolvendo equazioni differenziali.

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7 novembre 2012

Blog de Il Fatto

Commento al posto “Nature: l’Italia non capisce la scienza” del 7 novembre 2012

Secondo Nature la “scienza” conferisce a chi la pratica una posizione di superiorità simile a quella che secondo il clero Dio conferirebbe alla Chiesa; superiorità che, in entrambi i casi, si pretende che gli altri poteri e il popolo riconoscano, sottomettendosi. I magistrati italiani mi sembrano fin troppo arrendevoli e compiacenti con la “scienza”, o meglio coi poteri forti sopranazionali che la usano come ideologia. Forse il catechismo di Nature non trova ancora in Italia tutto lo spazio che vorrebbe perché il posto è già ingombrato da quello cattolico. Andrà a finire che dovremo sorbirci entrambi. Però in Italia qualcuno che, pur comprendendone l’importanza, ha mantenuto della scienza una visione laica l’abbiamo avuto:

“Ma si può immaginare una “competenza” così asettica da sfuggire sempre e comunque a ogni condizionamento dell’interesse? “Si può peccare per ignoranza” – osserva Vilfredo Pareto – “ma si può peccare per interesse. La competenza tecnica può fare evitare il primo male, ma non può nulla contro il secondo”. … l’esperienza dice che il mondo è pieno di scienziati e di intellettuali che si prostituiscono al potere e ne avallano tutte le abiezioni. Forse che costoro non sono corrotti perché sono competenti ?” (D. Fisichella. L’altro potere. Tecnocrazia e gruppi di pressione. Laterza, 1997).

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@ Flavio Masi. A me invece la tecnocrazia sembra un dato di fatto rimosso. L’attuale governo di “tecnici” che sono criticati sul piano tecnico da affermati specialisti, mi sembra in realtà una formazione, un po’ casereccia, di tecnocrati. Il saggio di Fisichella comincia parlando di “bancocrazia”; anche questo non mi pare un concetto iperuranio, anche se il termine non è di uso comune.

L’onestà degli scienziati dovrebbe essere un loro elementare dovere, e non motivo di “ammirazione” da parte del pubblico. La “comunità scientifica” è uno di quei gruppi che al loro interno sono molto diversi da come si presentano al pubblico. Chi non si accontentasse del panegirico sulla ricerca guidata dal metodo scientifico che come la colomba dello Spirito santo illumina e guida gli scienziati, potrebbe leggere ad es. “Visto dall’interno” di L. Tomatis.

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@ Flavio Masi. “Per il resto dissento. Il metodo scientifico si può discutere, come ogni cosa umana, e come ogni cosa umana è tutt’altro che infallibile, manegarne l’utilità mi sembra arduo.”

Non ho negato l’utilità del metodo scientifico. E’ curioso come il citarlo autorizzi alcuni a cambiare le carte in tavola.

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@ Flavio Masi. “La sua citazione parodistica del metodo scientifico, unita al suo post precedente, mi ha indotto a pensare che dietro ci fosse una critica radicale. Tutto qui.”.

E’ lo stesso slittamento di chi difende i condannati dell’ Aquila: se si criticano le mistificazioni commesse in nome della scienza si è contro la scienza.

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13 novembre 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Tipaldo “Commissione Grandi Rischi, quando la scienza trema /2”

Per Tipaldo l’accertamento del nesso causale è stato scientificamente carente: mancano tra l’altro studi statistici sulla popolazione per poter dire che le vittime siano state influenzate dalla rassicurazione. E’ un’applicazione della “sottodeterminazione delle ipotesi” (Duhem), con la quale si possono sempre negare perfino proposizioni scientifiche. L’usò anche il vescovo di Padova, rifiutando di guardare nel cannocchiale di Galilei sostenendo che le macchie lunari dovevano essere un artefatto da strumento difettoso. E qui non si tratta di scienza. Ma di una comunicazione tecnico-istituzionale al pubblico. Alla quale va applicato il livello di determinazione proprio di tali comunicazioni. Altrimenti si può sostenere che mancano le audiometrie che mostrino che le vittime non avessero problemi di udito, e così via; e nessuna comunicazione sarebbe mai colpevole (specie se le vittime non possono più parlare). Mi pare un riaffermare il diritto di alcuni al libero uso del latinorum scientifico. La “scienza” – la scienza cortigiana – trema, ma di rabbia, perché è stata messa in dubbio la sua superiorità, che ora subito riafferma sfondando il buon senso e prendendo per il collo il diritto. Tribunali a parte, è chiaro che sono state fatte cose da galera. Per interessi particolari, pensando che ciò che era possibile non si sarebbe verificato, si è scelto di non dire la verità: “dire la verità non consiste nel dire cose vere, ma nel dare impressioni fedeli del vero” (Stevenson).

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21 novembre 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Terremoto L’Aquila, Cassazione: assolti scienziati Commissione grandi rischi. Condannato solo De Bernardinis”

Lo scientismo, l’appello magico-religioso alla scienza, è ai nostri tempi la potente ideologia dei grandi interessi economici e politici. Siamo al tempo della “unholy alliance between bad science and big business” (Ho). La “scienza” è divenuta un simulacro al quale fare dire ciò che conviene al potere. Una fonte di verità suprema, che non ha niente sopra di sé; e quindi un potere normativo incontrollato. Riportando i sacerdoti di questa “scienza” alle loro reali dimensioni e responsabilità terrene, i magistrati, forse inconsapevoli degli interessi che andavano a toccare, rischiavano di rendere visibile che la “scienza” non è il sole attorno al quale le altre attività umane ruotano. Fatti oggetto di una campagna internazionale, hanno abiurato. Al di là degli aspetti giudiziari, il non riuscire a distinguere, o il non volere distinguere, tra rassicurazione positiva ingiustificata di non terremoto, mentre è in corso un’attività sismica, e mancata previsione di terremoto (e anche tra affermazioni accademiche a dispetto e consulenza tecnica sul campo mentre sono in gioco vite umane; tra manomissione della scienza per meschini giochi di interesse e corretta applicazione della scienza a importanti quesiti pratici) offre un test, un pons asinorum, per capire se si ha a che fare con chi, per interesse o per stupidità, sostiene lo scientismo, e come tanti preti e bigotti disprezza e calpesta in realtà i principi che dice di proclamare e difendere.

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29 dicembre 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Sylos Labini “Xylella, Stamina e L’Aquila: quando la giustizia ‘processa’ la scienza”

@ Andrea Bellelli. In medicina, il “probabilistic framework” che in effetti occorre per maneggiare alcune classi di fenomeni è stato dilatato a dismisura. Ciò non solo produce false acquisizioni (v. es. Penston J. Stats.con, 2010); consente anche doppie verità, per le quali si può sia affermare un risultato, in nome di un “rigoroso” metodo statistico in realtà traballante o non valido, sia negare di averlo fatto lamentando una non comprensione di quella tormentata e fumosa entità che è la causalità statistica; a seconda della convenienza. Forse occorre valutare le responsabilità delle conseguenze deterministiche delle informazioni “probabilistiche”. Se si induce a mozzare olivi, fare restare la gente in casa mentre è in corso un fenomeno sismico, o si iniettano costosi preparati dalle asserite proprietà miracolose, poi non si può pretendere un tribunale domestico presieduto dalla fortuna cieca anziché dalla giustizia bendata.

 

Nuove P2 e organi interni

8 December 2011

Il piduismo ha permeato di sé buona parte della massoneria italiana, come se tante piccole P2 fossero germinate ovunque, nelle principali città“. 

A. Cordova

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Blog di Aldo Giannuli

Commento al post “Il caso Bisignani-P4” dell’8 dic 2011

Il prof. Giannuli invita a non considerare le nuove Pn, con n>2, come una semplice prosecuzione della P2. E’ vero che ci sono differenze, forse legate a diramazioni: certi segni, come il magistrato che, denunciati meritoriamente i privilegi borbonici e gli abusi dei Consiglieri di Stato, invita a “una collaborazione sincera e duratura tra massoneria [buona] e magistratura” [1] portano a chiedersi se gli scandali giudiziari non riflettano una lotta intestina tra fazioni in lotta, portatrici di interessi e stili diversi. Inoltre, cambiato il periodo storico, occupandosi di affari invece che di “Guerra fredda”, forse le nuove Pn non si occupano più di sbudellamenti. Forse: v. Breivik. Però si occupano più di prima di budella, occupandosi di quel fondamentale settore dell’economia che è la medicina.

Forse è un caso, ma è stata la Corte d’appello di Brescia presieduta da Marra, poi dimessosi per lo scandalo P3, ad appoggiare la campagna sui cellulari che provocano il cancro, riconoscendo il nesso etiologico con una sentenza, la prima del genere in Italia. (Questa di scrivere pagine “acrobatiche“ di medicina – gradite al potere – è una delle attività improprie che distraggono i magistrati dal loro lavoro). La cancerogenesi a pile dei cellulari ha scarsissima plausibilità biologica, ma viene agitata in continuazione; in contraddizione col silenzio su radiazioni elettromagnetiche molto più potenti e che si sa per certo essere cancerogene, come quelle dei raggi X: i presunti e dibattuti pericoli dei telefonini sono noti al pubblico come lo erano gli unguenti degli untori sotto la peste, mentre gli si nasconde quanto gli addetti sanno, e scrivono nelle riviste scientifiche, che una quota non trascurabile e crescente di tumori sta venendo provocata da esami radiologici, spesso non necessari, in particolare le TAC. Ritengo che il cancro da cellulari sia un vero depistaggio etiologico. Peraltro attuato su scala mondiale; i piduisti nostrani di ieri e di oggi appaiono come gli operatori locali di movimenti di portata internazionale.

I nostri comunque fanno la loro figura all’interno di questa orchestra internazionale. Statistiche di questi giorni riportano che l’Italia ha la più alta incidenza al mondo di neoplasie dell’età pediatrica. Immediatamente, insieme all’inquinamento (fattore reale, negato o esagerato a seconda della convenienza) sono stati accusati i cellulari. Le Pn si occupano, insieme ai cugini delle forze di polizia, e agli zii della magistratura, di screditare e mettere a tacere chi indichi altri fattori, di tipo sociologico, e segnatamente criminologico, per questo record [2].

Va bene uno sguardo distaccato sui nuovi fenomeni piduisti; ma, soprattutto con una magistratura al 99% abituata, allora come oggi, a fare il pesce in barile, e a ingraziarsi i poteri forti, quando non è parte diretta della rete piduista, suggerirei ai comuni cittadini di non perdersi in distinguo eccessivamente sottili, e di non vedere con occhio più benevolo queste reti di potere; che mettono silenziosamente a rischio gli organi interni, cioè le budella, più di quando facevano fragorosamente esplodere le bombe o crepitare i mitra.

1. https://menici60d15.wordpress.com/2011/03/11/massoni-e-legalita/
2.https://menici60d15.wordpress.com/2008/12/17/sos-cancro-nei-bambini-e-sovradiagnosi/

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@Laura. Noi viviamo immersi in un mare di radiazioni elettromagnetiche. La vita sulla Terra si basa sulla radiazione solare. Vedere significa rilevare mediante i fotorecettori della retina le radiazione elettromagnetiche emesse o riflesse dagli oggetti, da tutto ciò che vediamo, nello spettro del visibile (l’informazione è poi trasmettessa al cervello, che la elabora). La luce visibile ha una lunghezza misurabile in decimillesimi di millimetro, e non ci fa venire il cancro. C’è in genere una relazione inversa tra lunghezza d’onda ed energia, e quindi una relazione inversa tra lunghezza d’onda e dannosità. La propaganda mediatica ha invece fatto sì che la relazione tra lunghezza d’onda della radiazione e percezione del danno che essa provoca sia diretta. I cellulari usano “radiazioni” ad alta lunghezza d’onda e quindi a bassa energia, misurabili in decimetri; sono circa un milione di volte più lunghe della radiazione del visibile. I telefonini non sono, come invece ci sembrano, scatolette magiche eccezionalmente potenti: si chiamano “cellulari” perché non sono che delle piccole radiotrasmittenti, capaci di trasmettere in un raggio di qualche chilometro, che necessitano pertanto che il territorio sia coperto da “celle”, ciascuna centrata da un’antenna, che formano la rete attraverso la quale si trasmettono i segnali.

I raggi X, che sono circa diecimila volte più corti della radiazione del visibile, e circa 10 miliardi di volte più corti delle radiazioni dei cellulari, data la loro elevata energia sono capaci di ionizzare, cioè di “scassare” le molecole togliendo loro elettroni, formando così composti nocivi e provocando mutazioni nel DNA. Stime mainstream considerano che in USA il 2-3% dei tumori sia dovuto a radiazioni mediche. Si stima, secondo fonti ortodosse, che una singola TAC in una persona di 25 anni incrementi dello 0.6% il rischio di morire di cancro. Una angiografia coronarica su una donna di 25 anni dà una probabilità su 143 di sviluppare un cancro della mammella o del polmone (D. Johnson, CT Radiation and Cancer Risk.What Healthcare Providers Need to Know, 2011, reperibile su internet). Per dare un’idea, una probabilità simile a quella di spararsi scegliendo, per un singolo giro di roulette russa, tra 24 revolver con tamburo a 6 camere posti su un tavolo, uno solo dei quali contiene una singola pallottola. Si ammette che nella pratica le dosi, e quindi i rischi, siano non di rado maggiori di quanto riportato dai dati ufficiali.

Io non amo i cellulari, che sono utili ma riducono la privacy, e la mia distanza dall’industria della telefonia, che Lei cita, è ancora maggiore di quella che sullo spettro elettromagnetico separa ai raggi X dalle onde radio dei cellulari; ma non bado alle “radiazioni” dei cellulari, che Lei teme; mentre avrei paura a farmi irradiare ripetutamente la testa con le TAC, come Lei fa tranquillamente. Ci sono buone ragioni, delle quali non si parla, come quelle di ordine pedagogico che avanzò lo psicoanalista Carotenuto, per non dare il cellulare ai bambini. In letteratura, sia pure in ritardo, si sta cominciando a cercare di stabilire protocolli per limitare le TAC ai bambini. Invece affermare che “poco importa e poco cambia” tra le “radiazioni” dei cellulari e quelle dei raggi X, cioè tra un gatto e una tigre, mostra su quale genere di convinzioni e quale livello di disinformazione si appoggia la campagna istituzionale che concentra l’attenzione sui presunti danni da cellulare. Si parla sempre di “scientificità”, “rigore”, ma questa è una mistificazione essenzialmente quantitativa, che dalle alte sfere discende fino a fare sostenere degli sproloqui agli zelanti sostenitori di base. Mi chiedo dove sono gli esperti di fisica, ingegneria, biologia, che potrebbero meglio di me spiegare l’equivoco e muovere critiche su questo depistaggio.

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@Giandavide.

a) A seminare paura indicando falsi colpevoli ci si guadagna in controllo politico, denaro e impunità. Soprattutto sul cancro: si spingono le persone ad accettare il cancro come una fatalità, una quidditas che pervade ogni cosa, e ad entrare nei meccanismi dell’oncologia temendo di averlo. I cellulari cancerogeni sono inoltre parte di una campagna di colpevolizzazione delle vittime che trasferisce le responsabilità dal potere alla gente; dall’inquinamento, quello vero, e dalla iatrogenesi, ai “lifestyles”:

https://menici60d15.wordpress.com/2011/01/30/il-pornografico-e-l’osceno/

Intanto i cellulari continuano a vendersi come il pane, ed è sorto un mercato complementare sulla protezione da elettrosmog.

Il rasoio di Occam è un accorgimento ottimo per le ipotesi filosofiche e per quelle sulla natura (incluse quelle sulla correlazione tra lunghezza d’onda e pericolosità delle radiazioni elettromagnetiche); ma semplificare è controindicato per le trame del potere. Il principio euristico che trovo utile in questi casi è che il potere è più scaltro di noi gente comune.

b) L’elettrosmog della stazione radio Vaticana, sul quale inutilmente ho chiesto ai magistrati e al loro perito dati raccolti rilevanti ma omessi nella perizia, contribuisce alla paranoia sulle onde usate dagli apparecchi radio civili come raggi della morte; e ha le caratteristiche del “fare la pecora”, cioè accollarsi un reato per scagionare altri; o dell’accusarsi di un reato non commesso mentre si nascondono propri reati più gravi e autentici. Pratiche alle quali i preti, che evidentemente non credono nel giudizio divino visto il loro tuffarsi negli orrori del business medico, si prestano, con poco danno e bilancio netto positivo date le loro cointeressenze nel business medico e nella gestione del potere. La manovra riguarda anche la campagna di disinformazione e propaganda sulla leucemia infantile:

https://menici60d15.wordpress.com/2010/06/16/se-voi-foste-lo-scienziato/

Leggendo le due perizie, quella dell’accusa e quella di Veronesi, spiace dover dare ragione a quest’ultimo, che ha gravi responsabilità nella involuzione dell’oncologia in un fattore di crescita economica, e ritenere innocenti, dei reati ascritti, i preti, che sulla tutela dell’infanzia appaiono più vicini a Erode che al Bambinello. Ma sembra vigere il principio di economia dei neuroni, per il quale gli unici complotti e gli unici scandali che esistono sono quelli dei quali anche un cretino sa comprendere lo schema, e che vengono sbattuti in faccia dai media.

c) Nel caos disinformativo, e quello sui cellulari è una pacchia per i falsi progressisti di sinistra, si prospetta anche che i cellulari facciano bene (“Fanno bene al cervello? Non bisogna escludere nulla, neanche un effetto benefico delle onde elettromagnetiche dei cellulari” Repubblica, 28 nov scorso, in un dossier sulla pericolosità dei cellulari sull’onda della trasmissione Report). Sostenere che “non bisogna escludere nulla”, incluso che le onde radio dei cellulari possano addirittura contrastare la perdita di memoria da demenza senile, mostra lo stato pietoso delle facoltà critiche in età anteriore alla senilità in quelli che dovrebbero costituire il nerbo dell’opposizione alle manipolazioni del potere.

Le P2 vecchie e nuove hanno buon gioco in questo campo nel difendere gli interessi del business medico. Non siamo molto cambiati dai primi decenni del secolo scorso. Nel 1909 a Verbicaro, in Calabria, durante un’epidemia di colera, avvenne l’ultimo caso di linciaggio di una persona considerata un untore, un milite della Croce rossa. Negli stessi anni in USA sull’onda dei successi scientifici della fisica si diffondeva la credenza che la radioattività avesse proprietà salutari. Ci fu chi beveva acqua tonica radioattiva per vivere più vigoroso e più a lungo, finendo a volte con la mandibola mangiata dal cancro; e chi si applicava lo “scrotal radioendocrinator”, il cui inventore, che si vantava di essere il maggior bevitore di acqua al radio, morì di carcinoma della vescica. L’aura taumaturgica attorno alle radiazioni spinse ad applicarle ai bambini, che sono quelli nei quali gli effetti cancerogeni sono più pesanti. Ricordo, in un ospedale di Boston dove ho lavorato, la gigantografia di una vecchia foto di un’infermiera che si protegge il volto con una mano mentre con l’altra abbassa la leva del macchinario puntato su un bambino. In quell’ospedale pediatrico, nato come nave ospedale per curare i bambini con l’aria di mare, negli anni Venti si trattava la pertosse con i raggi X. Dagli anni Venti agli anni Cinquanta si sono irradiati con raggi X i bambini per patologie benigne come la tigna del capo, o per non-malattie come le tonsille o il timo ingrossati (Hemplemann et al. “Neoplasms in persons treated with X-rays in infancy: fourth survey in 20 years,” Journal of the National Cancer Institute, 1975: 50, 519-530).

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@Laura.

Veramente è il concetto che fisicamente tanti piccoli urti non fanno niente e una singola fucilata sì (a parte il fatto che gli effetti delle radiazioni ionizzanti sono cumulativi) che è di immediata comprensione; lo capisce un bambino e lo applicò Einstein per la spiegazione dell’effetto fotoelettrico che diede inizio alla meccanica quantistica e gli valse il Nobel; dovremmo capirlo anche noi che siamo in posizione intermedia tra questi due estremi. Io non sono in missione per conto di Dio contro tutte le diavolerie del potere; tento di occuparmi di quelle che ho trovato, all’inizio con stupore e smarrimento, nel mio campo, la medicina, ed è anche troppo. Dell’abuso delle moderne tecnologie per il controllo, in campo generale e medico, ho parlato [1]. E pure sugli effetti sull’economia, e quindi anche sulle nostre borse, della frode medica strutturale [2]. Qui però stavamo parlando di altro: di come si cincischi sulla cancerogenicità di onde radio a debolissima energia per meglio tacere dei danni di quelle ad alta energia, e di altri fattori cancerogeni; e di come e perché le istituzioni dello Stato e quelle dello Stato parallelo aiutano e proteggono le credenze irrazionali che Lei, e scienziati accreditati, sostengono.

Continuando quanto ho detto a Giandavide sulle concezioni popolari irrazionali sulle onde elettromagnetiche, alla fine del Novecento si è sviluppato l’uso, che dura fino ai nostri giorni, degli screening per prevenire il cancro mediante immagini radiologiche. Cioè di prevenire il cancro esponendo masse di persone sane a cancerogeni. I tecnici, come Irwin Bross, che denunciarono la pericolosità di tale pratica, hanno perso, se non la vita come rischia Lei a quanto dice, il lavoro e la serenità. E’ di 3 giorni fa il più recente studio ortodosso che smentisce i precedenti trionfalismi degli studi “scientifici” sullo screening della mammella, ridimensiona i benefici, evidenzia i danni che comporta e auspica un cambio di trend [3] (mentre da noi si punta ad espanderlo [4,5]); stenta a decollare la proposta, sostenuta da interessi potenti, di sottoporre a TAC i fumatori per prevenire il cancro al polmone. Probabilmente questa resipiscenza sugli screening ha a che fare con quei mutamenti epocali economici e politici considerati dal prof. Giannuli; altre forme di sfruttamento della medicina, diverse, si stanno preparando. Può darsi che in futuro gli storici accomuneranno le bizzarrie che nella prima metà del Novecento vedevano nella radioattività una fonte di salute agli screening mediante esami radiologici di fine secolo e del secolo presente. E che pratiche come il sottoporsi fiduciosamente a ripetute irradiazioni delle mammelle a scopo diagnostico verranno viste come rituali apotropaici, che speculavano, come in una forma religiosa, sul desiderio di salute e sulla paura di morire. Questo scambio di opinioni tra Lei e me potrà mostrare i motivi e i meccanismi del successo di tali operazioni.

1. https://menici60d15.wordpress.com/2010/05/10/privacy-sicurezza-e-panottismo/
2. https://menici60d15.wordpress.com/2011/09/15/la-medicina-come-rimedio-ai-limiti-della-crescita-economica/
3. E Hitt. UK study finds lack of net benefit for mammography, Medscape, 9 dic 2011
4. https://menici60d15.wordpress.com/2011/10/16/teenage-cancer/
5. https://menici60d15.wordpress.com/2011/11/25/lo-sfruttamento-del-bias-da-sovradiagnosi-in-oncologia/

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19 ottobre 2012

Blog de Il Fatto – sezione Scienza

Commento al post “Cancro al cervello dopo anni di cellulare. Cassazione: “C’è legame, sì all’invalidità”  ” del 18 ottobre 2012

Il depistaggio giudiziario sul cancro

L’operato dei magistrati si può valutare dai mondi che le loro sentenze raffigurano. Nel mondo delineato dalle sentenze della Cassazione la P2 non è pericolosa, mentre i cellulari fanno venire il cancro. Credo che nel mondo nel quale viviamo sia vero il contrario; e che questa campagna globale, in Italia affidata anche alla magistratura, sul cancro da onde elettromagnetiche del telefonino, una tesi tanto implausibile quanto propagandata, sia un depistaggio. Un depistaggio giudiziario, nel quale i magistrati non sono depistati ma depistano coonestando false accuse; mentre lasciano impunite forme delittuose di esposizione a cancerogeni autentici. Un depistaggio che in realtà favorisce il cancro, coprendo e proteggendo altri fattori cancerogeni, o fattori che provocano diagnosi di cancro, che sono ben accertati ma vengono lasciati nell’ombra perché legati al profitto: le radiazioni ionizzanti del consumismo radiologico; le sovradiagnosi di cancro, frodi istituzionalizzate e su larga scala che generano enormi guadagni illeciti; i cancerogeni chimici nei prodotti di consumo e da inquinamento.

Nuove P2 e organi interni
http://menici60d15.wordpress.c..

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@iosono. I cellulari sono utili, ma manca nella discussione comune una critica sociologica al loro uso; es. lo psicoanalista Carotenuto ha trattato della dannosità di farli usare ai bambini, controllandoli come con una sorta di braccialetto elettronico. Non amo i cellulari, ma sostengo che i cellulari come causa di cancro fanno da “pecora”, alla quale addossare colpe maggiori e inconfessabili.

Guardando la calca davanti ai negozi Apple, mi chiedo piuttosto perché la gente ne è tanto innamorata. Così innamorata che forse attua il meccanismo di difesa dello spostamento, accettando di attribuire al telefonino colpe diverse da quelle che ha realmente. I libri sul cancro da telefonino si trovano negli stessi centri commerciali che li vendono. Il dissenso vero però non si trova in genere sugli scaffali dei supermaket.

Vedi anche:

La disinformazione circolare sulle cause di malattia

https://menici60d15.wordpress.com/2012/09/21/la-disinformazione-circolare-sulle-cause-di-malattia/

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Celebrazioni dell’estate 2013

 

1 agosto (censurato) – 3 agosto 2013

Blog di A. Giannuli

Commento al post “Bondi minaccia la guerra civile: ridiamoci su, ma nel caso facesse sul serio…” del 3 agosto 2013

Memorabile il 1 agosto 2013: condannato Berlusconi. Esultanza generale; resistono i “nostalgici”. 20 giorni prima a Gela le istituzioni hanno celebrato lo sbarco delle truppe USA in Sicilia nel 1943.

Il popolo non ha saputo opporsi né alla disgrazia Mussolini, né alla disgrazia B.; anzi li ha sostenuti. L’invasione della Sicilia da parte di forze straniere, che fu accompagnata da stragi di prigionieri di guerra italiani, e dalla semina della mafia di varietà atlantica, segnò l’inizio di una catastrofe dalla quale non ci siamo più risollevati; cosa c’è da festeggiare?. B. ha raccordato la corruzione all’italiana col liberismo, del quale ha rappresentato la forma adolescenziale; ora, caduto in disgrazia presso i poteri forti, recita la sua parte, accortamente, sapendo che se sta al gioco non gli succederà nulla. “Cala il sipario sul buffone di Roma” scrive il Financial Times, e gli italiani approvano; approvando così anche i piani sull’Italia delle forze delle quali in Financial Times è espressione.

I pagliacci in genere lavorano in coppia, e oltre all’Augusto di Arcore bisognerebbe parlare anche de “il Bianco“: i post-comunisti, ora al governo con l’odiato nemico. Ma quando anche la platea è composta da clown pretendere certi distinguo – e certi accorpamenti – è anch’esso motivo di risate. Personalmente ho un motivo in più per ricordare queste celebrazioni. Il 1 agosto, mentre i magistrati condannavano B., il Fatto censurava il seguente commento all’articolo: “Sanità, cittadini e ben-essere” di D. De Felice:

“Preg.mo Dr. Armando Rossini,

lei viene accostato come magistrato ad una campagna “legalitaria” per l’introduzione di una cartella elettronica personale, che porterebbe a un “maggior controllo della spesa sanitaria”, e ad evitare che “la salute del cittadino sarà in balia di persone che la usano a propri fini di guadagno a scapito della collettività”. Le segnalo l’articolo “Digital records may not cut health costs, study cautions”, Lohr S. NY Times. March 5, 2012, che contesta tale assunto: almeno in alcuni casi, la “e-health” appare fare aumentare i costi, e favorire interessi venali, come la prescrizione di esami non necessari. Uno studio citato nell’articolo suggerisce che in USA essa abbia favorito forme di comparaggio, che in Italia è un reato. Vi sono poi altre obiezioni, e pericoli per il cittadino, che sarebbe lungo esporre.

Devo aggiungere che i magistrati, mentre non assicurano una giustizia efficiente, che contribuirebbe alla salute e al ben-essere dei cittadini; mentre non contrastano, tutt’altro, la censura del dissenso sugli interessi della medicina commerciale, sono inclini a spendersi in operazioni di marketing biomedico che sarebbe sciagurato considerare a priori essere a beneficio del popolo. Io preferisco parlare di princìpi, prima che di regole; ma secondo sia i princìpi, sia le regole della legalità e della democrazia i magistrati queste cose non dovrebbero farle.”

Così i magistrati, mentre cacciano attori dei quali gli Alleati si sono stancati, come fecero al tempo di Tangentopoli, danno una mano ai silenziosi sbarchi di prodotti USA che non vanno nell’interesse della salute, del benessere e della libertà dei cittadini.

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27 ottobre 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post “Anm, Vietti: “Magistrati evitino invasioni”. Carbone: “Incandidabilità è questione etica” del 26 ottobre 2013

Il dr. Maurizio Carbone, segretario dell’ANM, sostiene che la magistratura svolge un ruolo di supplenza della politica anche in campo bioetico. Seguendo da anni i rapporti tra magistratura e questioni mediche, posso dire che tramite omissioni, parzialità, connivenze e interventi attivi la magistratura sta di fatto svolgendo, al fianco della politica, un articolato ruolo di complice in grandi operazioni che dovrebbero essere dette “biocriminalità”.

Poco prima di essere eletto dal Parlamento al CSM, Vietti ha dichiarato: “La sanità oggi deve essere concepita non come una spesa infruttifera per fornire ai cittadini un semplice servizio solidaristico, ma come motore di sviluppo, capace di alimentare sia la ricerca che una occupazione qualificata”. Con un’impostazione politica così radicale, non c’è da meravigliarsi che il servizio giustizia su questioni mediche divenga un servizio all’imprenditoria medica. Ricercare la crescita economica e il profitto tramite le cure mediche è roba da cannibali. Attali, banchiere, anni fa scrisse un libro che si intitola “Vita e morte della medicina. L’ordine cannibale”.

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13 novembre 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di B. Tinti “Giustizia o verità, sbagliare è umano”

@ Iachi. Io seguo gli interventi della magistratura su questioni mediche, e noto la apparente credulità della magistratura su questioni – in realtà commerciali – come le staminali. Mi pare curioso che mentre si attribuisce alla “scienza” un potere cognitivo portentoso e immediato, sulle verità su fatti umani, quelle che un PM, o un maresciallo dei CC o un ispettore di polizia che sanno il loro mestiere possono nella gran parte dei casi ottenere o approssimare, si diventi dei pensosi filosofi, e si reciti “l’ignorabimus”.

Vedo che spesso i giudici decidono in base alla “verosimiglianza” come criterio estetico, quando non dovrebbero, e trascurano la veromisiglianza bayesiana, cioè le probabilità a priori, quando dovrebbero tenerne conto. Sono d’accordo con le sue conclusioni: se è come dice lei, che “la verità non esiste”, allora si è autorizzati e in certi casi tenuti a giudicare sistematicamente le decisioni dei giudici.

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@ Iachi. Non è troppo serio essere creduloni sul raggiungimento di verità sulla natura, e invocare Godel o Heisemberg sull’accertamento della verità su fatti umani. Soprattutto se si fa il magistrato. Il magistrato che facesse discorsi come i suoi mi ricorderebbe Totò chirurgo che davanti all’addome che ha aperto esclama “che cos’è la macchina umana”.

Filosofi quando conviene, poi. Non si può mettere in croce un innocente, o un perseguitato, e servire Barabba, con la massima superficialità, e poi lamentarsi accorati dei limiti metafisici della conoscenza. I magistrati ritengo traggano prestigio dalla loro capacità di raggiungere la verità su fatti umani. Nel momento in cui si dice che la verità non esiste, che la loro è una valutazione di plausibilità e verosimiglianza, e alla fine li si lascia fare come loro conviene, ci si pone di fatto al di fuori dei valori che lei elenca. Anche se li si usa come scudo, o come carapace.

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@ Iachi. Grazie per l’affermazione “un giudizio senza prove e dimostrazioni è una opinione e come tale è aria fritta: sono gli argomenti e le dimostrazioni che come tali danno loro consistenza e peso.” E’ esattamente, quello, dimostrabile per tabulas, che a volte fanno i magistrati, a favore di grandi interessi. Mi fa piacere che ora stia tentando di dare una definizione di verità, che prima considerava inesistente. La verità non viene prodotta, ma raggiunta. Invece di “una tesi che regga alle verifiche” le propongo la definizione classica di ”adequatio rei et intellectus”. Sa, col criterio di resistenza alle verifiche si può sempre incaricare qualche magistrato di fermare, abusando del proprio potere, chi potrebbe mostrare la falsità di certe tesi care a grandi interessi.

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@ Iachi. Scusi, non è lei che ha scritto sopra: “Non è poi così abissale, in realtà è semplicissimo: la “Verità” non esiste, esiste solo la verosimiglianza, la plausibilità e i giudici decidono in base a questa. ”. Il mio pensiero negativo sulla magistratura deriva da constatazioni empiriche. Volendo trovare un punto d’incontro, lei paragona l’operato dei giudici al dibattito culturale. E’ così, ma non dovrebbe essere così. Le decisioni dei giudici, date le loro conseguenze sulla persona e sulla società, dovrebbero appartenere ad un livello superiore, paragonabile a quello per i calcoli della struttura di un ponte o degli elementi scientifici per l’applicazione di cure mediche. Io ho un’impressione vicina alla sua, che a volte i giudici impugnino la loro penna con la leggerezza, interessata, di tanti critici letterari o cinematografici. Ma la vita di una persona non è un film.

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@ Iachi. Credo che dal diritto possano venire ottimi insegnamenti metodologici per la ricerca scientifica, che attualmente ha un’impostazione empirista e quindi anti-razionalista. Questa della verità diversa a seconda dell’iniziale maiuscola o minuscola mi pare appartenga però alla retorica giudiziaria. La verità è bene considerarla la verità per corrispondenza tra mente e cosa, che è unica, prima di addentrarsi in disquisizioni epistemologiche.

La plausibilità è un concetto diverso: una affermazione plausibile può essere vera o falsa. Nella ricerca medica, la plausibilità biologica è uno degli indizi (criteri di Bradford Hill) per stabilire un rapporto causale (criterio importante, e spesso volutamente trascurato quando si devono lanciare promesse di “wonder drugs”, es le staminali). Sono sicuro che sulla plausibilità i giuristi possono dire cose più utili che mescolarla e confonderla, erroneamente, con la “verità”.

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@ Iachi. Un asino che vola non è implausibile. E’ impossibile. Haldane, matematico e biologo, calcolò che un angelo, per come viene raffigurato nell’ iconografia religiosa, per poter volare dovrebbe avere muscoli pettorali spessi oltre un metro, e essere scheletrico. Chiamare “verità” la circostanza che le cose stanno in realtà come si pensa o come si afferma che stiano è una definizione ”autoreferenziale” ? E’ preoccupante questa ostilità verso il concetto di verità e verso il buon senso. Se i magistrati la pensano come lei, questo spiega tante cose.

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@ Iachi. Dalla plausibilità al posto della verità a “mutazioni genetiche che dotano della possibilità di eludere la forza gravitazionale” (pensi che io evito espressioni come “è nel suo DNA”, conoscendo le fantasticherie alle quali dà luogo il determinismo genetico). Passando per la realtà che non esiste in sé, ma è conseguenza del suo essere ricercata. Complimenti anche a lei: certo che ne ha di ottave lo strumento che lei riesce a suonare. Mi auguro però che non sia questo il genere di “musica” delle aule dei tribunali.

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2 dicembre 2012

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Abati “Uranio impoverito, carabiniere malato di tumore. Tar: “Piena responsabilità Stato”

Il carcinoma papillare della tiroide non è “una patologia gravissima” come scrivono i giudici: la prognosi è molto buona. Il carcinoma papillare della tiroide è tra le alterazioni che oggi si riconosce essere sovradiagnosticate. La sua incidenza è esplosa con l’uso dell’ecografia. E’ una di quelle alterazioni che più le si cerca, più le si trova; si dice infatti che la sovradiagnosi sia dovuta a “zelo” diagnostico. Per arginare il boom di diagnosi si è anche proposto di cambiargli il nome, per le lesioni di piccole dimensioni: da cancro a micro PLIC (micro papillary lesion of indolent course).

I noduli diagnosticati come carcinoma papillare della tiroide si presentano più frequentemente tra i 20 e i 40 anni. Mettendo da parte questo particolare caso, una diagnosi di carcinoma papillare della tiroide è il modo adatto per spillare soldi dei contribuenti e goderseli, dichiarandosi vittime dell’uranio impoverito, sfruttando lo zelo di magistrati e medici. La diffusione di notizie del genere si rifletterà inoltre negativamente sulla popolazione civile, favorendo il business della sovradiagnosi. La guerra è stupida, la guerra è il ladrocinio che si fa violenza, e questa è una delle sue bave.

Morris LGT et al. The increasing incidence of thyroid cancer: The influence of access to care. Thyroid, 2013. 23: 885.

Too much medicine. Brito JP. Thyroid cancer: zealous imaging has increased detection and treatment of low risk tumours. BMJ, 2013. 347: f4706.

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4 dicembre 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post “Stamina, il Tar accoglie ricorso Vannoni contro nomina comitato scientifico”

Le staminali di Vannoni e di alcuni magistrati sono il Pacco. Le staminali della sen. Cattaneo e di altri magistrati sono il Contropacco.

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13 dicembre 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Bellelli e M. Bella “Il Papa e Stamina: la cura percepita”

@ Teodoro Lascella. Se si applica il ragionamento del TAR, per il quale gli esperti non devono essere “prevenuti” contro una nuova proposta, allora più grossa uno la  spara maggiore sarà il suo potere di ricusazione degli esperti. Il bello è che il paradosso è evitabile con un concetto che i giudici amministrativi padroneggiano: la “ricevibilità”. La pretesa di un esperto di marketing di curare con una terapia miracolosa e segreta dovrebbe essere respinta come irricevibile. Irricevibile sul piano etico, scientifico e giuridico.

In condizioni normali si valuterebbero inoltre eventuali profili psichiatrici o penali. Ma gli ordini di scuderia sono di fare ammuina sulle staminali, per radicare false speranze nel pubblico; sia sulle staminali di Nature che su quelle di Padre Pio. Il TAR si adegua, con una versione togata dell’ideologia scientista imposta dal liberismo: il futuro è una tabula rasa, e tutto vi è possibile grazie alla scienza; la scienza – purché accreditata dalle magistrature dello Stato – è il solo oracolo che può indicare se la guerra sarà vinta o persa; ciò che il mondo già conosce sugli uomini, e la scienza sulla natura, non conta; se non in forma parziale e distorta, quando conviene al papa o al re.

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4 gennaio 2014

Blog Don Chisciotte

Commento al post di M. Fini “Vietare Stamina, come chiudere Lourdes”

Massimo Fini difende Stamina, pur ritenendola inefficace, in nome della speranza, che contrappone alla “tracotante arroganza della Scienza moderna”. Stamina in realtà è parte di tale arroganza, basandosi su una teoria ufficiale; che, molto meno fondata di quanto si fa credere al pubblico, Stamina aiuta a lanciare nell’opinione pubblica coi lamenti strazianti dei pazienti e dei familiari. (V. “La frode delle staminali” nel sito menici60d15). La speranza può essere considerata un diritto se è caritatevole. Ma questa è speranza usuraia: è una speranza basata sulla soppressione di valide alternative. Che è esattamente quanto teorizzano i manuali di marketing sanitario. Uno strozzinaggio sulla speranza che i magistrati legittimano ordinando le cure Stamina riconoscendo la sua posizione di “unica alternativa”. L’ammettere tale speranza tossica, che gioca sulla inefficacia per fare profitto, danneggia il diritto alla tutela della salute, che implica una ottimizzazione dell’efficacia e dell’onestà delle cure. Abbiamo a volte bisogno di speranza; ma dovrebbe trattarsi di speranze oneste, speranze di buona qualità, non di fili di paglia venduti come rami d’oro dai cravattari della medicina e dai loro tanti complici.

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2 febbraio 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di T. Colluto “Metodo Di Bella, per giudice deve essere a carico del servizio sanitario nazionale”

Considerando che le cure oncologiche sono in genere deludenti rispetto alle promesse e ai soldi spesi, bisognerebbe resistere all’impulso di aderire a una delle due parti, e guardare al quadro più ampio: quello di uno scandalo acceso ad arte che pone un falso dilemma, in ogni caso sfavorevole al cittadino. Solo superficialmente infatti la sentenza pro Di Bella si contrappone all’ufficialità. Essa va nel senso del lasciare la scelta al paziente; che è ciò su cui il business punta per ottenere “sviluppo”, cioè sempre maggiori profitti. Dietro ad una parte valida, riguardante la variabilità biologica tra individui e le preferenze personali, la medicina soggettiva è una medicina commerciale e nociva, che sostituisce i bisogni oggettivi del paziente con i suoi desideri, facilmente manipolabili. In medicina l’anarchia non è meglio della scienza corrotta. Al business fanno comodo entrambe.

“”La sanità oggi deve essere concepita non come una spesa infruttifera per fornire ai cittadini un semplice servizio solidaristico, ma come motore di sviluppo””; Vietti, vicepres. CSM. Con sentenze come questa i magistrati stanno introducendo – a danno della tutela della salute e dell’onestà dei commerci artt. 32 e 41 della Costituzione – l’ideologismo della medicina dei desideri, dove il paziente sceglie il prodotto; che, come per Stamina, dopo la libera uscita ““alternativa”” verrà sfruttato dalle multinazionali, dalla finanza e dalle case di cura private.

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8 marzo 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. De Felice “Novartis-Roche: chi guadagna sulla salute dei cittadini?”

Le truffe sono due, ingegnosamente accoppiate. Una è quella, ora nota, della falsa differenziazione dei 2 farmaci. L’altra è quella ideologica del sostenere che l’azienda è il contraente forte: “il farmaco è suo e fa quel che vuole” (D. Minerva); incluso non metterlo in commercio se non le conviene. Quindi lo Stato, invece di governare e dire all’azienda produttrice “il tuo è un trucco illegale, fammi l’Avastin in preparazione per uso oftalmico” dovrebbe eludere le leggi stabilite dall’industria, favorendo l’off-label; andando così verso la deregolamentazione dei farmaci già approvati per altro uso, che mette a rischio la salute e aumenta la spesa sanitaria e i profitti aziendali.

E’ pericoloso e ingannevole presentare come rimedio agli abusi l’off-label, che è la base per forme di comparaggio sistematico con giri di affari di decine di miliardi di euro (Big pharma often commits corporate crime, and this must be stopped. BMJ 2012;345:e8462), e porta a sovraprescrizioni che hanno provocato morti di pazienti

Con Avastin-Lucentis Big Pharma ha fatto come quei tassisti che fanno il giro lungo per far pagare la corsa più del dovuto. La multa ha anche il merito di mettere in luce una pratica scorretta. Ma aprire all’off-label sull’onda del caso sarebbe come sostenere che per assicurare che i tassisti seguano il percorso più breve occorre prevedere per loro deroghe al rispetto delle precedenze, dei semafori e dei sensi vietati; e che così il servizio migliorerà.

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@ Giorgio Muccio. Non vi è stata discussione, ma censura, perché – sotto elezioni politiche – le mie risposte, e quindi le mie critiche alle posizioni del m5s sono state censurate da il Fatto (v. Il grillismo al servizio del capitalismo predatorio). Ora non vedo in cosa mi avresti smentito. Spero che tu non voglia ricominciare coi toni urlati dell’altra volta.

Il paragone del basarsi sui dati del navigatore satellitare per stabilire la tariffa del tassista sarebbe simpatico se non avesse due difetti: a) nella realtà spesso il dato, cioè la possibilità materiale di estendere correttamente l’uso, non è disponibile; questa dell’Avastin è una eccezione (che si strumentalizza per farla divenire regola). Ma spesso si va a braccio, basandosi su pareri di esperti che si è visto sono di routine p-a-g-a-t-i dalle multinazionali (bada che se insisti a trascurare ciò so io a chi rivolgermi: ai grillini, che queste cose le denunciano…). b) come annunci, la tendenza all’opposto è risolvere imboccando comunque un senso vietato, ma facendo rovesciare la freccia che lo indica ai vigili urbani in modo da fare sembrare la cosa legale. O mettere segnali mobili, che si possono togliere o invertire a seconda di chi passa. Così come la segnaletica è necessaria ma non sufficiente alla sicurezza stradale, non è salutare ridurre i problemi dell’off-label, che sono primariamente medici, e tecnici, a un gioco di commi, di leggi, di atti burocratici, mettendo in secondo piano la sostanza.

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@ Giorgio Muccio. 1) Pecco di logica “mucciana” (e quindi mentirei). Ma contra factum non valet argumentum. Le mie risposte a te non sono state pubblicate, e per lasciare memoria dell’accaduto l’ho segnalato a suo tempo all’Ordine dei giornalisti (cfr. I grillini al servizio del capitalismo predatorio). La cosa è inoltre dimostrabile con le copie di quanto postato e quanto scomparso.

2) Questo è un altro dei casi, es. quello in corso di Stamina (v. La truffa delle staminali, sul mio sito), nel quale si favoriscono grandi interessi illeciti in medicina montando uno scandalo, anche giudiziario, con un “malamente” al quale si contrappongono i “buoni”. Il malamente cattivo lo è davvero (le multinazionali, Stamina); ma la soluzione presentata dai “buoni” è in realtà ciò verso cui i grandi interessi illeciti volevano andare a parare.

Si combatte un male a favore non del suo opposto, la cosa giusta, ma di uno dei suoi contrari, un altro male. Le allucinanti pretese di Vannoni (prima lanciato poi attaccato dai grillini) danno credito alla truffa delle promesse terapeutiche infondate delle “rigorose” staminali ufficiali. I trucchi su Avastin portano a presentare la pratica corruttrice dell’off-label come un liberatore dalla corruzione. Questi scandali sono un’occasione irresistibile: permettono di presentarsi come paladini del bene e allo stesso tempo servire il potere. Il M5S e la magistratura agiscono come minimo in termini troppo superficiali rispetto al loro ruolo dichiarato.

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23 marzo 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post “Vaccini, procura di Trani apre inchiesta su possibile connessione con autismo”

Sarebbe meritorio se qualche Procura indagasse senza pregiudizi, a 360°, sui fortissimi incrementi di diagnosi psichiatriche su bambini, e di conseguente somministrazione di psicofarmaci. La Procura di Trani invece rilancia un’ipotesi screditata; e quindi ricaccia ancor più nell’ombra i solidi elementi, non difficili da individuare, che imporrebbero di considerare – anche tramite indagini giudiziare – se il boom di diagnosi di autismo sia legato a sovradiagnosi (cioè a diagnosi “gonfiate”; alla “S. Rita”, per intendersi).

Così distorta, l’indagine della magistratura è un depistaggio e uno spot pubblicitario a favore del business dell’autismo; e non ridurrà i danni causati dagli eccessi sui vaccini, e dai loro pericoli, ma aumenterà i danni della epidemia di diagnosi di autismo. Bisognerebbe introdurre un reato di “propaganda di malattia”. Prevedendo aggravanti per chi fa di questi servigi agli interessi illeciti del business biomedico abusando dei mezzi e della credibilità che gli vengono dal suo ruolo di medico, giornalista, magistrato, amministratore pubblico.

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31 marzo 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di F.Spinazzola “Vaccini, le contestazioni in Rete e la comunicazione scientifica”

Scienza? La definizione e la diagnosi di autismo, o “disturbi dello spettro autistico” sono quanto di più arbitrario e proteiforme. Da casi gravi a piccoli disturbi, senza un denominatore comune univoco. Dai markers genetici al famigerato “occhio clinico”, passando per le definizioni stipulative e mutevoli dei chiacchierati esperti del DSM. Da malattia rara e peculiare a “epidemia” con incrementi esplosivi Si ammette che sia sovradiagnosticata, per l’influenza di fattori sociologici, come, in USA, i vantaggi che la diagnosi comporta per familiari e medici. Quali sono gli effetti dell’inclusione di casi di ritardo mentale nell’autismo? Qual è in questo calderone eterogeneo e cangiante dell’autismo il peso di varie eziologie; inclusi i casi, rari, ma non inesistenti, di danno neurologico da vaccino? Qual è il peso delle pressioni per estendere la diagnosi per vendere di più, creando allarme, disinformando, depistando, con i magistrati e i NAS che intervengono a orologeria – rafforzando quello che appare come un bias – insieme agli allarmi della letteratura “scientifica”, amplificati dai media?

Senza definire l’oggetto di cui si parla si può litigare all’infinito, tra gli zeloti che gridano “è scienza” senza mostrarla e senza rispondere nel merito alle critiche e gli zeloti che accettano a occhi chiusi la tesi che è tutta colpa dei vaccini. Qual è la definizione scientifica, e quali sono i conseguenti corretti criteri diagnostici dell’autismo? Se esistono.

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2 aprile 2014 – Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo

Blog de Il Fatto

Commento al post “Giornata autismo, da uno studio canadese “Spiegazione scientifica a introspezione”

Un bambino, una persona, su 80 affetta da autismo? Ma dove sono?
Non è che è una malattia che sta diventando “di moda”?
Lungi da me sottovalutare una malattia indubbiamente grave e per cui non ci sono ancora cure certe, ma mi sembra che vengano bollati come autistici anche bambini che sono semplicemente introversi, magari immaturi, senza concedergli il beneficio della crescita coi propri tempi. E questo non aiuta gli autistici veri che necessitano di aiuto.
E’ anche vero che il numero degli psicologi e psicoterapeuti ultimamente è lievitato a dismisura, e devono pur lavorare…..

@ Once in a while. Secondo quanto comunicato in questi giorni dal CDC, in 10 anni, dal 2000 al 2010, la prevalenza dei disturbi dello spettro autistico sarebbe aumentata del 120%. Cioè sarebbe più che raddoppiata; per una malattia ora comune, della quale l’umanità non si era accorta fino a ieri. Analisti finanziari prevedono che la prevalenza continuerà ad aumentare del 10%-17% all’anno. Si sta creando quello che gli esperti chiamano “disease reservoir”: l’equivalente di un giacimento, di un bacino idrico, da sfruttare economicamente. In termini di paziente-anno (i diagnosticati hanno spesso speranza di vita normale), si è stimato che sarà paragonabile a quello del più grande mercato neurologico, l’Alzheimer.

Occorre considerare la propensione antropologica ad abbandonarsi ciecamente alla credenza che le parole mediche denotino sempre e fedelmente cose reali. “Una nuova malattia fu lanciata sul mercato, una nuova parola fu coniata. Un conio aureo: COLITE! […] La colite si diffuse come un incendio per tutta Parigi. La mia sala d’aspetto era così piena di clienti che alcuni dovevo metterli in sala da pranzo” (A. Munthe, Storia di San Michele). Certe etichette diagnostiche, a partire da quelle ottenute estendendo in maniera arbitraria e vaga la diagnosi di patologie reali e gravi, possono diffondersi come incendi. Soprattutto quando i pompieri fanno un secondo lavoro al servizio di chi ha interesse a che si butti benzina sul fuoco.

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Brescia, 7 aprile 2014

Procura della Repubblica
Procuratore aggiunto dott. Nello Rossi
Piazzale Clodio
00192 Roma

Procura della Repubblica
Sostituto procuratore dott. Stefano Pesci
Piazzale Clodio
00192 Roma

racc. r/r online

La responsabilità ontologica dei magistrati nella frode medica strutturale. Il caso dell’Avastin per uso oftalmico

Egregi magistrati

ho saputo dai media che dopo la multa della AGCM avete prontamente aperto un fascicolo per truffa e aggiotaggio riguardo al caso Avastin-Lucentis; mentre il Parlamento sta approvando, sull’onda del caso, la legge sullo off-label. Vi segnalo a riguardo una raccolta di commenti, “Sulle regole per la Roche”, nel mio sito [1], dove mostro che le accuse hanno fondamento (anche se difficilmente si potranno produrre gli estremi per condanne penali; e passata la – opportuna – buriana verranno tutti assolti); ma sono anche strumentali alla liberalizzazione dell’off-label.

Lo scandalo che indagate per diffusione di notizie false e che turbano il mercato è un caso particolare; che dà a sua volta una rappresentazione fortemente distorta, fino all’assurdo e al ridicolo, presentando con un non sequitur la deregolamentazione dell’off-label come soluzione generale. Il caso mediatico che col vostro pubblicizzato intervento state consolidando è a sua volta un mezzo per commettere il genere di illeciti che ipotizzate; e anche peggio, perché andrà inoltre a danneggiare la salute dei cittadini. L’esperienza dell’off-label in altri paesi mostra chiaramente come sia una pratica corruttrice, che farà intascare mazzette ad amministratori pubblici e a medici, falserà il mercato, aumenterà la spesa e metterà a rischio la salute del pubblico. Accettando passivamente la questione nei termini imposti, la magistratura sta aiutando a passare dal secundum quid al dicto simpliciter; a spegnere il fuoco con la benzina.

Una discussione razionale e onesta dovrebbe considerare i ben noti pericoli dell’off-label, nell’ambito della più ampia tendenza in atto per la deregolamentazione dell’immissione di nuovi farmaci nell’uso clinico. Immissione di “nuovi” farmaci, o di un nuovo uso di farmaci già introdotti, che spesso danno vantaggi marginali o nulli, o sono in realtà clinicamente svantaggiosi, a costi monetari astronomici. Beffardamente, ciò è mostrato dagli spudorati via libera, contro l’evidenza sperimentale e il parere degli esperti, conferiti proprio all’eroe di questa storia, l’Avastin, per il suo impiego primario come antitumorale [2]. In un’ottica corretta, sarebbe necessario distinguere tra giuridico e scientifico; tra off-label di fatto e off-label di diritto. Invece la certificazione giuridica e amministrativa viene a sostituirsi surrettiziamente alle garanzie scientifiche.

Da tempo registro interventi clamorosi della magistratura in campo medico che ottengono l’approvazione del pubblico sollecitandone l’indignazione ma che, anche nei casi dove hanno dei fondamenti, sono di fatto, oltre il livello superficiale sul quale giornalisti, politici e non ultimi i magistrati si attestano, strumentali a grandi interessi illeciti (Pantani, ILVA, elettrosmog, Green Hill, i vaccini come causa dell’epidemia di diagnosi di autismo, etc.). Li raccolgo nel post “Nuove P2 e organi interni” [3]. Attendo la conclusione della prolungata indagine del PM Guariniello su Vannoni e complici per illustrare come anche la vicenda Stamina sia uno scandalo montato ad arte a favore del business legale e a discapito della salute e dei beni dei cittadini; e con quanta puntualità la magistratura abbia di fatto recitato la sua parte in questa frode in grande stile (v. anche “La frode delle staminali” [4]).

Con i casi che solleva, e con quelli che tiene al di sotto dell’orizzonte dell’opinione pubblica, la magistratura ha il notevole potere politico, che chiamo “ontologico” di contribuire a costruire la realtà culturale e sociale del Paese (il segretario dell’ANM invece lo chiama, a proposito della medicina, “ruolo di supplenza in campo bioetico”); e ha una conseguente “responsabilità ontologica” (che non esclude responsabilità di altro tipo, più tradizionali). Appare che la magistratura stia mettendo a profitto tale potere, giocando un ruolo politico a favore delle grandi frodi mediche che mettono l’industria medica alla testa dell’economia legale. Appare che la magistratura stia sistematicamente operando nel comporre un panorama artificiale funzionale alla concezione liberista della medicina enunciata dall’attuale vicepresidente del CSM Vietti [5]; e funzionale agli interessi particolari che ne beneficiano.

Non solo, ma appare che la magistratura stia inoltre fornendo, con atti ed omissioni, insieme alla pars construens, l’opera di censura di cui necessitano gli scenari che si vogliono mostrare al pubblico come la realtà entro la quale vive. In altre parole, sta operando in maniera sofisticata per diffondere il falso e nascondere il vero a favore di grandi interessi illeciti. Il potere e il prestigio della magistratura stanno venendo impiegati a fini scenografici, per allestire una realtà posticcia. Incluso l’esaltare e indorare ciò che è lercio e venefico e l’imbrattare e distruggere ciò che sarebbe sano e utile.

Posso ad es. prevedere che riceverò rappresaglie e forme di discredito, tramite le istituzioni dello Stato, per avere scritto questa lettera. Mi ha molto colpito l’affermazione di un magistrato, Pier Luigi Dell’Osso, ora Procuratore generale a Brescia, secondo il quale la P2 era solo un organizzazione affarista, che non aveva alcun intento di eversione dell’ordine costituzionale . E’ un esempio di ontologia giudiziaria; per me la P2 non solo era, come esposto da studiosi e specialisti, uno dei bracci operativi usato da poteri forti volti per controllare il Paese, ma era (o è) un caso particolare di un fenomeno più ampio, che si può chiamare piduismo, cioè la sovversione dello Stato tramite le sue istituzioni. Oggi col declino del Paese si vede più chiaramente come controllo politico sotterraneo e “affarismo”, cioè sfruttamento economico istituzionalizzato e su larga scala, confluiscano.

Tra le attività del piduismo odierno c’è quella di creare le ontologie mediche desiderate dal grande business. Es. a Brescia i problemi della sanità secondo i magistrati locali sarebbero l’elettrosmog, un depistaggio rispetto ai cancerogeni reali [3] e una propaganda per le sovradiagnosi di cancro; e Green Hill, trampolino per un movimento di opinione che porta al ridimensionamento della sperimentazione animale, nell’ambito dell’indebolimento del metodo scientifico per favorire il profitto, e distrae dal tema di una ricerca biomedica sempre più ridotta a strumento speculativo [6].

Mentre un’operazione bresciana criminale e allucinante come la terapia Stamina presso una grande struttura pubblica, una ciarlataneria di Stato per far apparire per contrasto decenti le staminali “scientifiche”, una manovra pubblicitaria sulla pelle dei pazienti per lanciare il megabusiness basato su un bluff delle staminali ufficiali, non è stata fermata; non avendo nulla di illecito, almeno a quanto è dato sapere al pubblico. E chi denuncia queste cose è solo un medico marginale e inattendibile, un soggetto strambo e sospetto, di dubbia moralità, da tenere sotto sorveglianza; coloro che in città commettono reati, abusando dei mezzi e delle strutture dello Stato e del potere legale, al fine di proteggere questo status quo criminale, e aggravarlo, sono liberi di delinquere, da quelle stimabili persone che sono.

Con composizioni “ontologiche” del genere la magistratura sta giocando un ruolo importante nel dare corpo a una sorta di “piano di rinascita democratica”, che cancella i buoni princìpi e scardina le buone regole e li sostituisce con nuove regole a favore dei grandi affari illeciti della medicina e a danno della tutela della salute; mentre i soggetti che sono d’intralcio vengono epurati.

Il dottor Dell’Osso è allo stesso tempo, come altri magistrati di successo, un sostenitore della necessità di concentrarsi sulla mafia. Anche questo vedere solo la mafia e non il piduismo mi sembra un’ontologia distorta. La mafia invece di venire stroncata viene utilizzata dallo Stato come minaccia per ottenere il consenso e la sottomissione dei cittadini [7]; la lotta alla mafia serve come diversivo e alibi per favorire le attività illecite di chi occupa le istituzioni, incluso il piduismo. Ammassare le forze sul fronte della guerra interminabile alla mafia e negare l’esistenza dell’eversione piduista, lasciando completamente sguarnito quest’altro fronte, personalmente mi pare una contraddizione grottesca. Sia per i legami tra le due forme criminali; sia perché, nella mia esperienza, il comportamento piduista delle istituzioni assume spesso le forme oblique e trasversali, vili e turpi, caratteristiche dell’intimidazione e della violenza mafiose.

Distinti saluti

Dr Francesco Pansera

Dr F. Pansera
Via Tosetti 30
25124 Brescia
https://menici60d15.wordpress.com/

Note:

[1] https://menici60d15.wordpress.com/2011/09/30/sulle-regole-per-la-roche/
[2] Fairman A. K. Curtiss F.R. Regulatory Actions on the Off-Label Use of Prescription Drugs: Ongoing Controversy and Contradiction in 2009 and 2010. JMCP, 2010. 16: 629.
[3] https://menici60d15.wordpress.com/2011/12/08/nuove-p2-e-organi-interni/
[4] https://menici60d15.wordpress.com/la-frode-delle-staminali/
[5] “”La sanità oggi deve essere concepita non come una spesa infruttifera per fornire ai cittadini un semplice servizio solidaristico, ma come motore di sviluppo”. Michele Vietti.
[6] https://menici60d15.wordpress.com/2011/05/16/sperimentazione-animale-uno-spoglio-etico-2/
[7] https://menici60d15.wordpress.com/2010/06/08/i-professionisti-della-metamafia/

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9 aprile 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post “Clinica Santa Rita, Brega Massone condannato all’ergastolo. Arrestato in aula”

Anni fa una ricerca svizzera, di G. Domenighetti, prendendo in considerazione interventi chirurgici comuni (appendicectomia, tonsillectomia, isterectomia, etc. ) ha mostrato che se il paziente è un medico l’indicazione all’intervento chirurgico viene posta meno spesso che nella popolazione generale; e che gli avvocati condividono con i medici questo trattamento “astensionista”.

Credo che i magistrati, che per professione vedono di cosa sono capaci gli uomini per avere denaro e potere, e che si stanno dando molto da fare con la medicina commerciale, abbiano capito che genere di tiri può ricevere di questi tempi chi si rivolga al medico o al chirurgo per una sospetta patologia neoplastica. E come non ci sia bisogno di arrivare agli spropositi di Brega Massone, e di Pansera Marco, ma si possa usare il coltello o il veleno senza necessità restando formalmente nei limiti legali. Con questa condanna all’ergastolo i magistrati stanno anche mandando il segnale, agli appartenenti alla corporazione cugina, di non fare certi scherzi se il paziente è un magistrato.

Dovrebbero capire di che si tratta anche le persone comuni. Per es. riflettendo sulla frase di un primario italiano nell’introduzione allo studio di Domenighetti: “Lo sparviero campa sulla credulità dei piccioni”. E leggendo “Sovradiagnosi” di G. Welch, ed. Il Pensiero Scientifico.

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L’immagine data dai magistrati di un caso aberrante isolato in una medicina sana, garantita dai poteri dello Stato, è rassicurante, ma non corrisponde al vero. Questa è la esile coda di una panciuta curva di distribuzione. Un caso non comune (ma neppure unico) che si pone all’estremo di uno spettro continuo di una prassi generalizzata di sovradiagnosi e sovratrattamenti, che vengono praticati in massa e di routine in forme più sottili e sofisticate. In forme legali, protette dalla stessa magistratura e dalle forze di polizia -anche con mezzi illeciti- e sfruttate anche da alcuni dei soggetti ammessi come parti civili.

La magistratura con questa sentenza punisce solo chi ha voluto fare di testa propria e esagerare fuoriuscendo dalle regole di un business che prevede la sovradiagnosi e il sovratrattamento in forma strutturale, ma entro limiti definiti, che impediscono eccessi controproducenti per il profitto. Come sarebbero controproducenti per un traffico di banconote false di buona qualità degli spacciatori che prendessero l’iniziativa di spacciarne, insieme a quelle ricevute, altre di qualità scadente, facilmente riconoscibili come false, mettendo sull’avviso pubblico e autorità.

Portando alla luce un caso dove la mostruosità è evidente e annunciando, per il godimento della piazza, la più terribile punizione, la magistratura mantiene nell’ombra la banalità del male che pervade l’odierna medicina quotata in borsa; male al quale non è estranea.

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1 giugno 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di B. TInti “Giornali e talk show: quelli che… ho ragione io e basta”

Attribuendo ai magistrati un “pensiero sferico”, cioè obiettivo, non orientato da pregiudizi e secondi fini, ma aperto ad ogni risultanza e possibilità razionale, il dr Tinti scambia il prescrittivo con il descrittivo. Sì, dovrebbe essere così, e a volte è così; probabilmente alcuni magistrati sono maestri di questo modo alto di leggere la realtà. Ma, quando sono in gioco grandi interessi, a volte il ragionare dei magistrati da sferico diventa “perico”, cioè a pera, deformato a favore di tali interessi. Lo vedo nel mio campo, la medicina, dove i magistrati coi loro interventi e le loro omissioni sono divenuti importanti produttori di veline, non in contrapposizione ai media ma insieme ad essi. Contribuendo così in maniera determinante ad una costruzione mediatica della realtà gravemente distorta, a favore di grandi interessi illeciti; tanto che penso che si dovrebbe considerare una “responsabilità ontologica” dei magistrati. (v. “Nuove P2 e organi interni” reperibile su internet).

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7 giugno 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post “Stamina, dopo 3 mesi ripartono le infusioni Intervento su Federico, bimbo di 3 anni”

Chi dice di rispettare la scienza dovrebbe tacere, e guardare col fiato sospeso. Infatti, è in corso a Brescia un alto esperimento scientifico di medicina rigenerativa: la sapiente rigenerazione dell’imene morale per i medici del locale ospedale, che dopo avere appiccato il fuoco applicando Stamina vengono aiutati a tirarsene fuori, presentandosi con un secchio d’acqua in mano e proclamandosi alti difensori delle preclare virtù mediche, delle quali si ricordano ora. Chi dice che le staminali non funzionano (io: v. “Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale”, su internet) avrà motivo di ricredersi, davanti ai risultati di questa ricrescita più lesta e sbalorditiva di quella per la quale vanno famose le urì del paradiso islamico.

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@ Lucio_oh. Copernico, e anche Tolomeo, erano grandi matematici. Qui la disputa è tra il mazziere del banchetto del gioco delle tre carte e un compare che tra il pubblico finge di avere capito il trucco per invogliare gli altri a giocare. Una sceneggiata che permette ai Simplicio di credersi dei Galilei.

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8 giugno 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Martelli “Stamina: a Brescia riprendono le infusioni, il direttore dell’Aifa minaccia le dimissioni”

A tutti i magistrati del caso Stamina andrebbe fatto presente che sono coinvolti in una frode “bait and switch” (v. “Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale”); attuata usando i pazienti come pedine sacrificabili. Frode che sta evolvendo in un noto schema di m

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12 aprile 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Amendola “Uno scudo penale per i vaccinatori serve a poco, ma resta un nodo irrisolto”

In USA eseguii col mio direttore, neuropatologo, perito della pubblica accusa, nella sala settoria del medical examiner un’autopsia su una paziente morta in seguito ad intervento neurochirurgico. Il neurochirurgo responsabile era dello stesso centro universitario, e col mio capo lavoravano quotidianamente assieme, erano amici, e partecipavano a stabilire reciprocamente lo stipendio dell’altro. Di giri simili di assegnazioni di perizie autoptiche giudiziarie ne ho visti anche in Italia.

Assicurare formalmente l’impunità ai medici che obbediscono ai diktat sanitari facendosene esecutori, mentre si puniscono e ricattano quelli che non si adeguano, sarebbe un progresso in termini di giustizia rispetto a quanto prospettato da Amendola e Nello Rossi. Vale come brocardo una battuta di un personaggio di Fellini: “Se un ladro ha la faccia da ladro in fondo è onesto”. E’ relativamente meno iniquo, e come caveat emptor è più sicuro per la salute dei cittadini, che si riconosca apertamente l’impunità, non nascondendo la debolezza istituzionale e personale; invece che fingere uno Stato di diritto, con azioni giudiziarie pro forma, che rafforzano reti di potere procurando ai magistrati il pizzo della reverenza da timore e da favore ottenuto. Le perizie affidate agli Ordini possono essere come le indagini su un capo dell’ANM corrotto e corruttore affidate a quelli che lo hanno eletto e ne hanno beneficiato. (Con Palamara e Cantone entrambi amici di mons. Paglia, non si è lontani da ciò).

arketing basato sull’illusione cognitiva scientificamente descritta detta “effetto di dominanza asimmetrica”, o “decoy effect”; nel quale Stamina è il decoy, le staminali ufficiali sono il prodotto da lanciare, e la critica razionale e onesta al progetto delle staminali terapeutiche il “prodotto” da eliminare. Ma appare inutile e rischioso esporre tali ragionamenti a magistrati che nell’investire di poteri straordinari Andolina dicono di non sapere che è accusato di truffa per avere già esercitato quelle stesse attività.

Suona un pò buffo che l’ingiunzione provenga da Pesaro: i marchigiani hanno fama di essere mediamente gente cauta e moderata. Ma l’impressione che si tratti di un colpo di testa è sbagliata. Non so se i magistrati siano marchigiani, ma certo non corrono il rischio di sollevare nei loro confronti quell’ostilità che costò cara a un grande Italiano proveniente dalla provincia di Pesaro, Enrico Mattei. Che invece era uno “anomalo”, che non attaccava il cavallo dove vuole il padrone. Stamina è un caso di virulentazione del crimine per via giudiziaria, e di marketing giudiziario, nell’ambito di un intrigo servendo il quale si ottiene anzi la benevolenza di chi muove i fili.

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@ Palorzo. Questa che si possano capire questioni complesse senza alcuno sforzo e senza studiare fa parte delle idee sbagliate che vengono propagandate dal caso Stamina. Il mio è appunto un invito ad approfondire, per chi vuole. L’articolo che cito è di circa 11000 parole. Su Wikipedia c’è la voce “Decoy effect”, e su internet vi sono diversi articoli che lo spiegano. E’ un concetto che necessita di un certo impegno per essere capito; se lei ha la pazienza di studiarlo e capirlo, poi si può proseguire a parlare. Un Nobel per l’economia, che ha studiato questo genere di illusioni cognitive, parla di “pensiero veloce e pensiero lento”. Il pensiero veloce, quello dei media e dei commenti da 1500 caratteri max, è più comodo, ma per capire bene ci vuole il pensiero lento. Altrimenti si rimane a cincischiare col “Vannoni ciarlatano o eroe”, e le cose vanno a finire dove le stanno portando i giudici della sua ridente regione.

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“CB: Pero i giudici, per la gravita e la risonanza del caso, non dovrebbero permettersi un pensiero veloce. Non dovrebbero permetterglielo le istituzioni, se sono pigri.”

@ CB. E’ vero. Ma anche gli “scientifici” dovrebbero comprendere che verità e veridicità sono due variabili diverse, per quanto connesse. E il fatto che la scienza abbia una particolare capacità di approssimare la verità non implica che chi agisce a suo nome sia automaticamente veridico, cioè non dica bugie. E possa quindi porre il suo operato al di fuori, e sopra, della legge e del controllo di legalità.

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@ dalfattopassiamoaifatti.  “Chi vende farmaci e cure”, cioè le multinazionali farmaceutiche e altri giganteschi soggetti economici, è proteso alla “innovazione” cioè a immettere sul mercato nuovi prodotti, a maggior valore aggiunto. Sfruttando la circostanza che nella società attuale la gente sembra non stancarsi mai di chiedere nuovi farmaci sempre più meravigliosi. L’idea delle staminali panacea non l’ha inventata Vannoni; lui piuttosto la propaganda. Se fossi al posto dei magistrati, sarei interessato a conoscere cosa sa Vannoni, esperto di marketing, di tecniche di marketing come l’introduzione di prodotti decoy per influenzare i consumatori a favore di altri prodotti; dato che Stamina appare avere una funzione di questo genere.

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1 luglio 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post “Giuseppe Uva, caso infinito. Il gip: “Indagini contraddittorie, ne servono altre”

Di ieri la notizia che il presidente del tribunale di Brindisi ha dato disposizioni per evitare che le persone si presentino un tribunale in shorts, infradito. etc. Giusto, ma non si dovrebbe scambiare il decoro con la dignità. Casi come questo di Uva, casi dove si permette alle forze di polizia – posso testimoniarlo – di fare i guappi del quartiere, indicano che i magistrati tengono più al decoro che alla dignità della loro funzione e del loro lavoro.

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10 luglio 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post “Sanità pubblica, ecco l’integrazione con le assicurazioni che piace a Unipol e Censis”

‘ “Il presidente della compagnia delle coop [Stefanini]: “Se sapremo superare i pregiudizi consolidati, il pilastro socio-sanitario, inteso non più solo come un costo, può divenire una solida filiera economico-produttiva da aggiungere alle grandi direttrici politiche per il rilancio della crescita nel nostro Paese”. Lorenzin: “Partiamo in autunno”. ‘

Queste parole riecheggiano quelle dell’attuale vicepresidente del CSM, Vietti: “La sanità oggi deve essere concepita non come una spesa infruttifera per fornire ai cittadini un semplice servizio solidaristico, ma come motore di sviluppo, capace di alimentare sia la ricerca che una occupazione qualificata”. Guardando ai suoi interventi e alle sue omissioni, ritengo che la magistratura debba essere contata tra i poteri che, all’apparenza difensori dei dettati costituzionali, stanno in realtà operando nel senso di far virare la sanità verso il mercato liberista. E’ rincuorante leggere nei commenti una generale opposizione a questo business. Ma non andrebbe dimenticato che la sanità può essere privatizzata anche dall’interno, rendendo le cure finalizzate al profitto prima che all’interesse del paziente, e facendole applicare da una sanità che esteriormente rimane pubblica.

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In un paese liberista lo Stato fa leggi che fanno fare soldi agli amici: “Con tutto il dovuto rispetto, questa commissione e questo Congresso saltano quando l’industria farmaceutica gli dice “salta”: si precipitano ad approvare la legislazione quando l’industria medica vuole che passi una certa legislazione”. Deputato USA Sherrod Brown, 2002 (Washington Post, 7 marzo 2002). Che i baroni italici ghibellini vogliano dall’Impero in cambio dei loro servigi una certa autonomia per i loro piccoli feudi, un doppio sfruttamento, possibile data la mollezza dei villici locali, è un altro discorso. (Triplo sfruttamento, se si considera anche la lasagna per il clero).

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25 luglio 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Di Grazia “Medicina: la libertà di cura è libertà di farsi truffare?”

Come Di Grazia, che ricama sull’art. 32, anche un magistrato, Deidda, dirigente della Scuola superiore di magistratura, sostiene oggi (25 lug 14: La Stampa “Impossibile fermarli senza un parere scientifico ufficiale”; informazione Glaxo Smith Kline “Stamina, un giudice difende i giudici”) che nella Costituzione vi sarebbe un diritto alla “libertà di cura”. Tale, secondo lui, da rendere leciti l’iniezione degli intrugli di Stamina e l’obbligo posto dai giudici in questo senso. Di Grazia invece rappresenta la voce “scientifica”: libertà di cura per l’industria, per ciò che le redazioni di riviste scientifiche certificano come “scientifico”; ma non per la concorrenza, ovvero per la piccola e media impresa della ciarlataneria. Con una farsa come Stamina, che condivide con altri interventi istituzionali di questi stessi mesi un sapore eversivo prima che criminale, magistrati e politici stanno operando per introdurre una maggiore “libertà” di spaccio in medicina; e allo stesso tempo, ponendosi come ago della bilancia tra due diversi livelli di malaffare, per ottenere una regolazione fine di tale libertà, al livello di esclusività desiderato dal business farmaceutico. Il pubblico crede che questa “libertà di truffa” sulla salute, in nome della Costituzione, della libertà, della scienza etc, sarà un bene per lui. Credo che ormai l’articolo più rilevante per la salute, in quel Documento che non ha mai regnato e ora è attorniato dai sicari, sia l’art. 41, secondo comma.

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@ Lupesio. “Protocolli rigidissimi”? Ciò che è intricato sembra rigoroso. Sono labirintici, dovendo servire da barriera di mercato, ma plasmabili. Come il diritto, v. le tesi ultraliberiste di Deidda sui farmaci. Riproducibilità? I trial clinici non sono riproducibili, se non in teoria. E si possono aggiustare, in tanti modi. Infatti spesso a giochi fatti vengono smentiti. L’industria ha anche questo da guadagnare nel passare, come esige, alla ricerca clinica prima di avere sufficienti evidenze di laboratorio.

Critiche feroci prima di accettare la scoperta? Si censura la critica, si pagano ditte di PR e esperti che annunciano il miracolo ancor prima che avvenga, si seminano fantasie. Ne è una prova Stamina, che sfrutta il “fumus di efficacia” delle staminali ufficiali nella rigenerazione di tessuti complessi per applicare un “metodo”, segreto, di rigenerazione del tessuto nervoso, che in un ambito non corrotto avrebbe presto portato dal secondino o dallo psicologo.

Grazie a un simile scadimento, la ricerca ufficiale sulle staminali ha buon gioco nel sostenere che lei invece può procedere alla ricerca clinica. Un’applicazione seria del metodo scientifico, e un’applicazione rispettosa del diritto costituzionale alla tutela della salute, richiederebbe, invece che queste farse, risultati solidi – riproducibili – su animali di laboratorio di rigenerazioni di parenchimi di livello terapeutico (non le solite “promettenti” ombre di risultati) prima di passare alla sperimentazione sull’uomo.

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29 luglio 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Pellizzetti “Riforma del Senato: Camera dei Lord, Rotary o massoneria?”

Le istituzioni di copertura

Pellizzetti si avventura, con la verve che gli è propria, nel concetto di “istituzioni di copertura”: che si presentano come istituzioni democratiche, ma sono in realtà il braccio istituzionale di interessi particolari. La massoneria, certo. Ma questa a sua volta è un corpo intermedio, composto per lo più da persone il cui rapporto tra ambizioni e meriti ricalca la distribuzione dei pesi in un misirizzi. A dettare gli ordini non sono conciliaboli di incappucciati, ma i grandi interessi senza volto dell’economia globale; che i misirizzi incappucciati fiorentini, lombardi, calabresi, etc. servono, per tornaconto.

Altre istituzioni, oltre a quelle del governo e del parlamento, si stanno avviando a divenire mera copertura quando sono in gioco grandi interessi. Es. in medicina forze di polizia e magistratura stanno operando, in maniera non meno spregiudicata e abusiva di quella dei politici, al servizio della trasformazione richiesta da grandi interessi liberisti. (Es. l’operazione Stamina: v. “Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale”).

Se, come gli verrebbe spontaneo, il cittadino ossequioso dello Stato di diritto riconosce come legittime le istituzioni di copertura, si sottomette in realtà ai poteri retrostanti. Se le disconosce, non accettando questo sovvertimento dell’ordine democratico, può essere incasellato lui come eversore; come un ribelle, un anarchico. E può quindi essere perseguito con mezzi legali; intrecciati ai sistemi massonici.

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15 agosto 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post “Brescia, assessore multata e denunciata dal vigile: “Lei non sa chi sono io, maleducato”

A Brescia stanno sviluppando la via giudiziaria alla ricrescita dei tessuti; in particolare, alla ricrescita dell’imene. Gli Spedali Civili si stanno rifacendo una verginità versando un bicchiere d’acqua sul fuoco dell’incendio Stamina che hanno appiccato su scala nazionale: ora non curano più i pazienti che hanno illuso con promesse fraudolente, e si oppongono alle richieste in questo senso con un vigore di intensità pari a quella del precedente lassismo. I vigili di Brescia appaiono con questo episodio come vittime del potere, grazie alle tremende intemperanze della consigliera comunale della giunta Del Bono. Nella mia esperienza, questa fierezza e indipendenza esistono solo in questa velina di dubbia natura. Per chi sia nelle attenzioni delle “istituzioni”, o meglio degli zelanti tirapiedi istituzionali di poteri forti, è al contrario possibile rilevare un parallelo, e rilevare una continuità, tra gli inquietanti comportamenti della polizia municipale di Brescia (18 marzo 2014, 5 mesi fa, il giorno precedente a quello dei soprusi che i vigili avrebbero subito dai politici dai quali dipendono) e gli inquietanti comportamenti, spostatisi da Brescia in Calabria, di calabresi condannati per ndrangheta (anche loro ammanicati con le istituzioni); così che viene da definire le guardie del Comune di Brescia come quel corpo che in alta uniforme porta la prima corona di fiori alla stele dei Caduti il giorno dell’anniversario della strage voluta dai poteri forti.

@ Daltrond. E’ molto chiara la notizia, come in uno spot. Si sta affermando come strumento di persuasione, propaganda e mistificazione lo spot giudiziario. Vedi Stamina. Un nuovo genere, e un’altra joint venture Stato-privati, dove la tutela della legalità viene utilizzata come rivestimento, e permette di meglio delinquere.

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12 settembre 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post “Riccardo Magherini, medici legali [della Procura]: “Asfissia provocata da modalità di arresto e cocaina”

Sulla morte da “sindrome da excited delirium” – una entità nosologica la cui esistenza è controversa, e che è sospettata di avere una natura “politica”, avendo tra le sue singolarità l’essere fortemente associata a casi “politici”, in particolare gli interventi della polizia – segnalo il commento giornalistico “Death by excited delirium: diagnosis or coverup?” (Morte da excited delirium: diagnosi o insabbiamento? ) di Laura Sullivan, feb 26, 2007. Reperibile su internet.

Questa sindrome viene spesso considerata insieme alla asfissia da compressione nei casi di morte in custodia; ma mentre lo “excited delirium”, che trasferisce almeno parte delle responsabilità alla vittima, è una patologia “raccomandata”, che viene portata in primo piano, nonostante la sua fumosità, o forse proprio per questa sua capacità nebbiogena, dell’asfissia da compressione – che rimanda all’immagine efferata del “burking” – si parla malvolentieri, e si tende a minimizzarne il ruolo causale, nonostante che spiegherebbe in maniera chiara diversi di questi decessi, o forse proprio per questo. In ogni caso, dovrebbe essere interesse degli agenti di polizia non montare sul torace dei fermati stesi a terra, a maggior ragione se i fermati sono agitati o appaiono avere problemi di salute.

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3 ottobre 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post “Stamina, Lorenzin: “No a sperimentazione. Metodo che equivale alla cura dei maghi” “

@ Plm2. L’imbroglio al quale partecipi è di là da venire; non ha salvato nessuno e, speculando indegnamente sulla malattia come si fa ormai da decenni, sarà fattore oltre che di impoverimento di iatrogenesi; sia direttamente, sia stornando risorse da cure realmente utili. E’ di oggi la notizia che alle isole di Capo Verde nel rifiutare Stamina le autorità locali hanno domandato a quelle italiane come avesse fatto l’Italia a credergli. La risposta è sintetizzata dalla tua figura, che rappresenta l’anello di congiunzione tra Vannoni e Cattaneo. Stamina è servita a permettere a soggetti come te di avere credibilità. A capo Verde non sanno come le istituzioni italiane praticano l’arte pretesca di costruire una credibilità relativa, in modo da apparire virtuosi mentre curano il proprio particolare, tramite standard negativi, come la mafia e il terrorismo. In un Paese non corrotto dovresti essere già passato davanti al magistrato e a una commissione ministeriale, a spiegare per quale motivo, per quali interessi, dissemini informazioni false e nocive per la salute pubblica; e ti guarderesti dal reiterare. Invece pratichi impunemente un’attività che è il puntuale sviluppo di quella di Vannoni, con gli stessi toni e argomenti dell’imbonitore di piazza, mettendoti pure in cattedra. E ricavandone consenso e prestigio; come per un lungo periodo è stato fatto in modo avvenisse, cosa incomprensibile agli ingenui capoverdiani, anche per Vannoni.

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@ Plm2. La truffa di Stamina si sviluppa dalle interessate distorsioni delle teorie ufficiali; e le aiuta. Senza la parola magica “staminali” – creata dall’ufficialità con una rappresentazione capziosa e ingannevole della biologia della crescita dei tessuti – non sarebbe stata possibile. L’ufficialità della ricerca e della medicina non è il male per antonomasia. E’ un male antifrastico: come in altri campi, politica, economia, amministrazione pubblica etc. “l’ufficialità” è stata invasa e corrotta da una manica di imbroglioni, avidi e senza scrupoli; seguiti da un ampio codazzo di scemi. Tu attribuisci ai complottisti anche Stamina. Posso assicurarti che i signori che hanno reso possibile l’operazione Stamina e l’hanno sostenuta – quelli di Spedali Civili – Università di Brescia, AIFA, Ministero della salute, Parlamento, magistratura, etc. – non sono complottisti ma persone serie e misurate. Quanto te.

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@ Plm2. Io nego il “dogma” che la ricerca ufficiale non possa essere che onesta e benefica; non in generale l’utilità della ricerca; né i suoi successi, quando sono reali e non inventati. Che la ricerca biomedica sia in crisi, che sia malata di affarismo e produca quindi non di rado il falso e il dannoso, non sono certo il solo a dirlo. Nel mondo, le voci in questo senso si moltiplicano. In Italia, paese cattolico abitato da sacrestani, è in corso una Controriforma scientista, per la quale se si denunciano le frodi commesse in nome della scienza il business biomedico riesce facilmente a farti etichettare come disturbato mentale, e a farti appioppare un “cappello di stagnola”; da gente che dice di difendere la scienza ma cerca una mancia. Es. tramite soggetti come te, che in realtà portano il cappello di mollica di Pinocchio, o le orecchie d’asino di Lucignolo. Ma che sono aiutati dai Melampo dei poteri dello Stato, che invece di fare la guardia si mettono d’accordo coi ladri.

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@ Plm2. La magistratura lo sa già. Ma le nostre istituzioni non sono molto portate all’autocritica. Appare piuttosto che “per detergersi dalla melma si lavano con altra melma” (Origene).

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@ Plm2. La nozione che la magistratura sia in ottimi rapporti coi poteri forti (poteri tra i cui desideri rientra anche lo sfruttamento economico della medicina e quindi l’operazione Stamina), è risaputa in circoli ristretti, ma non viene in genere riconosciuta dall’italiano medio, che scherza coi fanti ma lascia stare i santi. Un indizio è dato dal fatto che la magistratura è la stessa che ha mandato impuniti perfino i manovali delle stragi degli anni scorsi. A quei tempi c’era chi, come me per Stamina, osservava quanto fosse improbabile che degli scalzacani potessero avere un successo smodato nelle loro imprese criminali, senza un appoggio di entità forti, finalizzato a un disegno di potere. Allora i ruffiani li chiamavano “pistaroli”; oggi si dice “complottista”. Ma i poteri, i meccanismi e le impunità sono rimasti di base gli stessi. Quelle sviste, quegli errori giustificabili, quel “subire” depistaggi, quegli “atti dovuti” che hanno portato all’impunità dei terroristi, oggi sono impiegati per condurre un’operazione altrettanto improbabile in uno stato democratico, e anch’essa eversiva, come Stamina.

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@ Plm2. I politici, quei prestanome, sarebbero i “poteri forti”? E poi dici che il complottista sono io. I politici litigano coi magistrati, perché a loro differenza rubano pure; ma sono entrambi cortigiani della stessa corte e riveriscono gli stessi signori. Per i nomi e cognomi dei poteri economici e finaziari del business biomedico, risali la filiera di chi ti paga; ma vorrei vederti, se ridi o se ti inchini col cappello in mano.

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@ Plm2. Quindi, se non si conosce il nome di chi commette il reato, si blatera se si denuncia la commissione del reato. Questo fa parte della “fase di riflessione sul rapporto tra giustizia e scienza” auspicato dal ministro Lorenzin? Stai estendendo il tuo caratteristico modo”rigoroso” di ragionare dalla scienza alla giustizia.

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@ Plm2. Me lo vuoi fare ripetere? Non è che un aspetto di una situazione più ampia. Buona parte della classe dirigente italiana è “compradora”, cioè prospera vendendo le ricchezze della nazione a forze esterne; favorendo lo sfruttamento, come per una colonia. Anemizzando così un Paese che sarebbe florido. Attività che andrebbe considerata come un ramo del sommerso, coi suoi imprenditori e i suoi impiegati: vedi il lavoro che fai tu qui, ad esempio. Un servizio che si occupa di sottrarre ricchezza. La magistratura, insieme ai cugini dei CC e del Viminale, non è estranea a questa borghesia compradora. Nell’articolo “Nuove P2 e organi interni“ ho raccolto alcuni dei numerosi esempi di questa attività della magistratura a favore dei poteri forti del business biomedico.

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@ Plm2. I “fantomatici” (Plm2) poteri forti del businness biomedico spendono nei soli USA per il marketing farmaceutico 53 miliardi di dollari all’anno, secondo una stima del 2008. Si ritiene che buona parte di questa cifra vada in tangenti. L’industria farmaceutica, che un classico studio criminologico definì come l’industria più corrotta, è una delle maggiori fonti di corruzione di chi occupa cariche pubbliche. Posso testimoniare che in Italia il comportamento di politici, amministratori, carabinieri e altre forze di polizia, magistrati, medici e straccioni privati è indiscernibile da quello di chi si trovi a libro paga delle multinazionali. Tale comportamento include, a imperitura vergogna delle istituzioni citate, il fare passare chi denuncia le frodi volute dall’industria medica per “un caso umano” e un “complottista”, nelle tue parole. Tu sei lecchino perfino nella filantropia, visto che la rivolgeresti a beneficio di criminali miliardari che già pagano per avere le azioni abiette che tu dici di voler fornire loro gratis. E’ la sociopatia dei componenti dell’associazione a deliquere alla quale sei affiliato che andrebbe studiata.

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@ Plm2. Coi giochi di specchi “Dat veniam corvis, vexat censura columbas”.

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2 novembre 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Truzzi” Piercamillo Davigo, “Immaginavo i corrotti con la lingua verde come visitors” “

Per Davigo “nemmeno il medico è contento di operare qualcuno, lo fa perché è necessario”. Il governo USA nel 1974 valutava in 2.4 milioni all’anno gli interventi chirurgici non necessari, e in 16000 all’anno i conseguenti decessi. La situazione non è migliorata, né i chirurghi italiani sono estranei ai costumi dei colleghi statunitensi. Si tratta di interventi di routine, non di manipolazioni aberranti come quella della S. Rita. L’idea del chirurgo come filantropo che non opera, se non, con rincrescimento, quando è necessario, che mai opererà per soldi e vantaggi personali quando sia a vantaggio del paziente l’astenersi, è fondata quanto la parentela di Ruby con Mubarak.

Vedendo solo a) mafia e b) mazzette, magistrati rispettabili come Davigo danno credibilità a una versione perbenista, schematica e amputata, del panorama dei danni che il cittadino subisce a causa della grande criminalità. La terza fiera, c), lo sfruttamento legalizzato, come ad esempio gli interventi chirurgici non necessari, resta in incognito. Verso questa pirateria legalizzata i magistrati appaiono amichevoli, vedendo le cose con gli stessi occhiali rosa che vengono fatti portare al pubblico; fino a elogiare come paradigma dei “buoni”, contrapposti ai birbaccioni, figure immaginarie alle quali nella realtà corrispondono situazioni che un tempo sono state, e forse in un lontano futuro torneranno a essere, perseguite dai magistrati come reato.

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@ Pippuzzo. Pippuzzo, non è “altro”. Credere che la corruzione siano solo le mazzette è portare i paraocchi; e a volte è un servire l’altra corruzione, quella che il crimine lo istituzionalizza. Le frodi mediche strutturali sono un caso di un campo più vasto. I soldi da paese scandinavo che paghiamo in tasse ci ritornano tutti sotto forma di servizi, o una bella stecca va ad arricchire speculatori? Forse è a quelli come te, sempre bisognosi di una figura d’autorità alla quale affidarsi, e tanto ossequiosi verso questa quanto strafottenti con chi non si adatta, che manca il pizzico di coraggio per superare la leggenda che i mali che subiamo sono solo una questione di insaziabili tangentisti. E per riconoscere che vi è anche uno sfruttamento istituzionalizzato, che i poteri dello Stato non contrastano ma servono.

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19 novembre 2014

Dr Patrizio Gattari e gli altri giudici della sentenza in oggetto
c/o il Presidente del Tribunale di Milano
Dr.ssa Livia Pomodoro
Via Freguglia 1
20122 Milano

Oggetto: lotta alla mafia bassa e aiuto alla mafia alta in Lombardia nel 2014

Ieri 18 novembre ho postato un commento all’articolo de il Fatto Quotidiano “’Ndrangheta 40 arresti in Lombardia. Ripreso il conferimento della “Santa”, di A. Bartolini. Il commento è stato censurato. Lo riporto qui:

“Queste ricorrenti notizie fanno pensare: “la mafia in Lombardia c’è; ma per fortuna c’è anche chi la combatte, e ci protegge.” Io vedo la cosa da un diverso punto di vista. Oggi, stesso giorno della notizia, ho pubblicato sul mio sito un articolo dove mostro che i giudici del tribunale di Milano con una sentenza sulla responsabilità del medico stanno favorendo frodi che danneggiano la salute (“La medicina difensiva come scusa e come illecito”). E oggi, a Brescia, ho ricevuto un altro danneggiamento alla mia auto, che come in precedenza presenta elementi che portano a ritenere che i mandanti siano tra coloro che dovrebbero tutelare la legalità. Quindi io penso che la lotta alla mafia sia un alibi e un  iversivo, sotto al quale le istituzioni favoriscono poteri più forti e non meno pericolosi della mafia; anche con sistemi mafiosi o piduisti. Es. i poteri che stanno rendendo sempre più orientata al profitto la sanità, a scapito della tutela della salute. I cittadini vengono distratti e tenuti sottomessi facendogli credere che i poteri criminali che li minacciano siano costituiti soltanto dalla mafia, e che quindi le istituzioni li proteggano. In realtà, gli interessi dei cittadini vengono venduti ai potentati economici, mentre li si rassicura facendoli baloccare con l’ennesima replica del film del rito della puncitina, o facendoli illudere di avere capito tutto sbugiardando Maroni sulla mafia.”

L’articolo al quale faccio riferimento “La medicina difensiva come scusa e come illecito”, è sul mio sito http:/menici60d15.wordpress.com/. Ho la modesta speranza che in quanto ho scritto vi siano cose che sarebbero utili ai magistrati nel loro lavoro: avrei preferito segnalare il mio articolo in altro modo. Ma devo riconoscere che in Italia, e inparticolare in Lombardia, di mafie ce ne sono due. Quella delle puncitine e quella dei grandi interessi economici e finanziari che sfruttano il Paese. E forze di polizia e magistrati combattono la mafia bassa anche perché così nascondono come aiutano la mafia alta.

Oltre alla relazione tra lotta alla mafia e aiuto al business medico, credo che vi sia una relazione tra posizioni della magistratura come quelle che critico nella vostra sentenza e i reati che vengono liberamente commessi a mio danno (v. il post “Milizie bresciane” sul mio sito). Entrambe le attività favoriscono, tramite i poteri dello Stato, grandi interessi illeciti in medicina. Considero pertanto la magistratura corresponsabile, oltre che della situazione in cui verso, della serrata catena di stalking, molestie, provocazioni, minacce, aggressioni fisiche, danneggiamenti, abusi di potere, mobbing amministrativo, situazioni diffamatorie, etc. che, sulla base di pregresse esperienze, posso prevedere mi attenda in ritorsione all’avere scritto l’articolo.

Distinti saluti

Francesco Pansera

Dr F. Pansera
Via Tosetti 30
25124 Brescia

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27 novembre 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post “Vaccino esavalente, “nesso causale con autismo”. Indenizzo per bimbo di 9 anni” 

Non è che una sentenza che arbitrariamente dà credito a un’ ipotesi non ha “alcun peso” perché dal punto di vista scientifico non fa testo. La sentenza , che è stata ripresa anche da siti stranieri, rinfocola la polemica, e condiziona l’opinione pubblica. Jasanoff ha osservato che le decisioni giudiziarie su temi scientifici condizionano il pubblico molto più della sola scienza. Mettere una pulce nell’orecchio sui potenziali pericoli dei vaccini può essere utile. Ma l’argomento è complesso, e qui si disinforma invece di chiarire, con un’accusa ai vaccini scientificamente infondata.

La sentenza viene resa nota insieme alla notizia dell’incontro del papa con bambini autistici, genitori e addetti ai lavori; dal Bambin Gesù, ospedale del Vaticano, si è commentato come mentre in USA si considera che un bambino su 68 rientri nello “spettro autistico”, in Italia si fanno troppo poche diagnosi. Le due notizie pubblicizzano l’autismo, e vanno a favore della sovradiagnosi e della misdiagnosis, e quindi dell’espansione truffaldina del mercato dei farmaci al ritardo mentale, ad altri disturbi e a varianti normali.

E’ interessante la tesi del giudice come tronista, che non ricerca la verità, ma emette sentenze a seconda di quale delle due parti sia stata più brava a convincerlo; anche sui temi che riguardano la salute, che destano allarme nel pubblico, e che fanno guadagnare o perdere grandi quantità di denaro all’industria e alla finanza.

v. anche: L’autismo al tempo dell’individualismo

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9 gennaio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di Max Brod “Riccardo Magherini, familiari consegnano bossolo alla procura. Oggi prima udienza”

Michele: “Appurare la verita’ non vuol dire proporre tesi fantascientifiche”

@ Michele.  Questo bisognerebbe dirlo ai magistrati, che ammettono nel processo un’entità di comodo come la “excited delirium syndrome”, e le fanno assumere una posizione centrale.

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22 gennaio 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Musolino “Cosenza, “bimbo fatto nascere prematuro e lasciato morire per indennizzi” “

@ Alexander. Ci sono mercanti di carne umana, e macellai di bambini, anche tra i medici lombardi. Ma quelli polizia e magistratura li proteggono, considerando i loro crimini “attività produttive”.

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@ Alexander. I soliti polli di Renzo. A paragonare la medicina commerciale internazionale, alla quale la regione Lombardia si vanta di aderire più delle altre regioni, alla criminalità organizzata mafiosa, è stato un accreditato ricercatore danese, Gotzsche (Deadly medicines and organised crime. How big pharma has corrupted healthcare, Radcliffe, 2013). Indovina chi ci guadagna e chi la prende in quel posto, anche in Danimarca, e figuriamoci in Lombardia e in Calabria? Ma tu consolati pure con la realtà fumettistica sui reati in campo medico costruita nelle questure, nei comandi dei cc, nelle procure e nelle redazioni dei giornali.

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23 gennaio 2014 

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Gianbartolomei “Processo Stamina, Davide Vannoni verso il patteggiamento dopo accordo con pm”

“La damnatio di Stamina sarà probabilmente parziale, e più che altro verbale, con tanto fumo e poco arrosto, perché tra compari si finge di litigare e di picchiarsi ma non ci si fa male davvero.” (In: Stamina come esca per le frodi della medicina  ufficiale. 4 maggio 2014).

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24 gennaio 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Musolino “Cosenza, gip: “Finge incidente e fa morire figlio: madre incinta solo per i soldi””

Il Fatto Quotidiano, 23 gen 2015: “Cosenza, gip: “Finge incidente e fa morire figlio: madre incinta solo per soldi” di L. Musolino. Quindi non solo l’aborto procurato fatto passare per conseguenza di un incidente d’auto; ma anche una procreazione ottenuta per poi uccidere il nascituro. Ricorda il racconto di Maupassant su una donna che si faceva ingravidare per poi rendere deforme il feto usando stretti corsetti, e vendere i figli mostruosi così ottenuti ai circhi; mentre una signora del bel mondo partoriva bambini deformi usando i corsetti per non perdere la linea durante la gravidanza.

Seguo da anni con attenzione le posizioni della magistratura sui reati e crimini in medicina. Ritengo che i magistrati – di concerto coi media – assegnino pesi molto diversi, lungo una scala molto ampia, alle notizie di reato in campo medico; e che tali correzioni siano coerenti con grandi interessi, anche illeciti, sulla medicina. Sarebbe utile avere conferma che il GIP del tribunale di Castrovillari, dr.ssa Letizia Benigno, ha davvero scritto qualcosa interpretabile come l’accusa alla donna di essersi fatta mettere incinta allo scopo preordinato di fare morire il figlio; e conoscere in base a quali elementi muove quest’altra accusa.

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9 febbraio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. A. Grana “Francesco celebra la Giornata contro la tratta delle persone: “Schiavitù piaga dell’umanità”

@ graffit. Le “guarigioni miracolose” di Lourdes sono modellini di quelle mediche “scientifiche”, che operano su larga scala, sulle quali anche i preti speculano; con un giro d’affari ben superiore a Lourdes. Ma lei fa lo gnorri, e vede solo l’opera di Bernadette Soubirous e della “scienza” “rigorosa” che le viene appiccicata. Strana trascuratezza verso i tanti malati che si rivolgono agli ospedali, non a Lourdes. Una manifestazione della apparente avversione dei clericali per il normale, per il quotidiano a favore dell’estremo, dell’eccezionale. Questi racconti fantastici sui miracoli medici “divini” preparano il terreno irrazionale per quelli scientisti. Sì, in effetti il clero che si macchia di queste responsabilità andrebbe legalmente perseguito. Questo è un altro motivo per il quale il truffatore appoggiato dal papa, Vannoni, che ha fatto tanto danno impiantando nel pubblico idee false sulle possibilità terapeutiche delle staminali, la passerò liscia. Mentre a venire “perseguito” con mezzi subdoli è chi denuncia queste frodi. Mi fa piacere sentirla lodare Lourdes e allo stresso tempo pronunciare il “vada dal magistrato”; espressione, è stato osservato, molto usata dai mafiosi; e tipica anche di chi si occupa di questi affari e sa di potere contare su miracolose, o comunque infallibili, protezioni.

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16 febbraio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Di Sano “Topi soppressi per mancanza di fondi, chiesto processo per ricercatore”

“Uomini e topi”. Io lo vedo qui a Brescia; difendendo assiduamente i diritti degli animali da laboratorio la magistratura ha trovato un abile modo per omettere di occuparsi degli illeciti commessi a danno delle persone dai grandi interessi che controllano la ricerca biomedica. (Interessi criminali che a volte aiuta fattivamente). Una priorità invertita che suona progressista, ma che con questi ricorrenti interventi così puntuali – o pedanti – va a favore dei poteri forti, stimolando due movimenti di opinione estremisti: quello della difesa acritica della sperimentazione animale, che è utile ma ha dei limiti; e può essere usata per frodare, soprattutto a livello di ricerca di base; e quello che vede solo il lato animale, e opponendosi per ragioni etiche, o sentimentali, ai modelli animali favorisce l’indebolimento della metodologia scientifica, e cioè in pratica favorisce la deregolamentazione dell’immissione di nuovi farmaci a spese degli umani; sui quali sta venendo trasferita una parte sempre maggiore dei rischi della sperimentazione.

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21 febbraio 2015

Blog de il Fatto

Commento al post di B. Tinti “Epatite C: il farmaco che salva la vita c’è, i soldi no”

La magistratura italiana, che sta finendo con Stamina, si accinge a partecipare alla truffa successiva? L’epatite C è già stata descritta come una malattia costruita tramite i giuristi. Non è quell’epidemia invariabilmente mortale, e azzerabile o quasi col farmaco, che il già PM Tinti dipinge (allegando a sostegno una brochure pubblicitaria). Un magistrato che descrive i fatti come un informatore farmaceutico; con la procedura Daubert, che il governo vuole introdurre col pretesto degli “errori” su Stamina, ciò diverrà frequente. Ma ammettiamo che i fatti stiano come dice; è legale, è costituzionale, è decente, è deontologicamente corretto per chi magistrato lo è ancora, il considerare come un fatto naturale il “value-based pricing”, cioè che una medicina – per di più commercializzata su larga scala e che ha come acquirente lo Stato – sia pagata in base alla gravità di ciò che eviterebbe ? (“ Il farmaco … costa un sacco di soldi; non solo perché si deve recuperare l’investimento: [in grassetto:] più la malattia è grave, più il business diventa proficuo”). Sarebbe come, avendo una popolazione che sta morendo di sete, vendergli l’acqua a 50 euro al litro. In USA, dove i privati ne finanziano l’elezione, si parla di magistrati “business friendly”; e anche da noi non è assente tra i magistrati la cultura della amichevolezza verso le grandi operazioni speculative sulle malattie; e verso le speculazioni sulla paura delle malattie.

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1 marzo 2015. Nota all’appunto dell’1 marzo 2015 in “Milizie Bresciane

Brescia, 24 febbraio 2015

Presidente della Corte d’appello di Brescia
Dr.ssa Graziana Campanato
V. Lattanzio Gambara 40
25121 Brescia

racc. r/r online

Coinvolgimento della Corte d’Appello di Brescia nel mobbing, intimidazione e violenza ai danni del dr Pansera

Ieri lunedì 23 febbraio 2015 ho ricevuto una notifica giudiziaria dalla Corte d’appello, ufficiale giudiziario Salvatore Crapanzano, per ritirare, ai sensi di articoli del codice di procedura penale, una delibera che mi riguarda dell’Ordine dei medici. Non sarebbe stato possibile notificarla presso il mio domicilio, dice la nota. Non capisco cosa c’entri la Corte d’appello coi miei rapporti con l’Ordine, che dall’agosto 2013 tiene sospeso un procedimento disciplinare nei miei confronti; inoltre Poste Italiane, che è tra i responsabili degli atti di mobbing la cui denuncia ai CC ha avuto come risposta l’apertura del procedimento disciplinare, funziona quando vuole; non mi consegna la posta solo quando non vuole consegnarmela, come ha fatto, ostentatamente, anche dopo l’apertura del procedimento. A scrivere la delibera è l’Ordine, e a notificarla è stata la Corte d’Appello, tramite un postino, ma per ritirarla dovrò andare al comune, dice la notifica. Il Comune di Brescia, presso il quale dopo avere spedito la presente andrò a ritirare la delibera, si è già distinto nell’esacerbazione del mobbing, e nella relativa commissione di reati, che è seguita all’apertura del procedimento disciplinare [1]. Medici, magistrati, poliziotti, politici, grandi aziende legate all’alta finanza; non mi stupirei se volesse fare la sua comparsa nella solenne consegna della meditata delibera anche quell’altro, altrettanto degno, custode dei costumi di questa Italia, i preti. Appare che gli atti formali come il procedimento disciplinare alla giudice di Pinocchio, e come questo modo promiscuo di consegnare delibere, servano per “tenermi fermo” mentre il mobbing e gli atti di violenza di cui sono oggetto sul campo, cioè sulla strada, proseguono più virulenti. Come scrissi a suo tempo al prefetto, Livia Narcisa Brassesco Pace, non voglio dire però che mi appaia enorme la distanza umana tra gli esecutori delle diverse parti, tra i cialtroni di strada che devo fronteggiare e le alte istituzioni che manovrano per cercare di stringermi in un angolo senza esporsi.

Rilevo quindi che anche il nome e il potere della Corte d’appello di Brescia vengono usati in quest’ambito. Ho già fatto notare nelle mie precedenti lettere al presidente dell’Ordine che egli mi ha messo sotto procedimento disciplinare del tutto illegittimamente, mentre denuncio come una truffa, ma una truffa di Stato, il caso Stamina [2], della quale è lui stesso personalmente corresponsabile insieme a influenti medici bresciani. Dato l’aggravarsi degli atti di violenza e mobbing nei miei confronti [1] nelle more di questo procedimento disciplinare pluriennale, in una sequenza di reati nei miei confronti tanto energica e puntuale quanto è stato apparentemente timido e indolente il contemporaneo contrasto istituzionale a Stamina, poche settimane fa ho già dovuto scrivere al Comandante provinciale dei CC, e al Questore, su come io sia oggetto di forme subdole, ma che non escludono la violenza fisica, di messa a tacere di un testimone scomodo da parte delle forze che rappresentano [3,4]. Ancora una volta la risposta è un esibire con arroganza un’altra istituzione, quella giudiziaria, che è quella che sulla carta i responsabili dovrebbero temere per quanto hanno commesso. Faccio osservare ai rinforzi, la Corte d’appello di Brescia, che in passato ho anche criticato come volte a favorire interessi privati a danno della salute dei cittadini sentenze “innovative” e prese di posizione sulla medicina provenienti da codesta Corte d’appello [5,6]. Non sono impressionato.

Accludo anche copia di uno dei miei tanti commenti su rapporti non limpidi tra magistrati e frodi mediche strutturali, che ho postato su internet il giorno lavorativo precedente al ricevimento di questa notifica giudiziaria. Riguarda un’operazione truffaldina, quella sull’epatite C, per la quale lo Stato intende versare a privati centinaia di milioni di euro; su basi tali da costituire abbondante motivo per fare minacciare i guastafeste; ovvero il dissenso tecnico. Io invece vorrei preparare una relazione su questa frode. Dopo avere preparato un articolo di epicrisi su Stamina, il cui processo volge al termine; in particolare sui vari tipi di “speranza medica” sui quali i vari attori, inclusi i magistrati, di ambo i partiti, hanno giocato, consapevolmente o meno. Ma si vuole farmi toccare con mano che l’interesse dello Stato, o delle associazioni a delinquere che lo occupano, per le mie denunce corrisponde i vantaggi che se ne possono trarre sopprimendole.

Rilevo come ci sia una incessante volontà di danneggiarmi facendo uso strumentale del potere dello Stato. Pensavo che mi si fosse già impestato abbastanza con questo procedimento disciplinare imbastito per avere denunciato abusi, tenuto aperto a piacere fino a farlo durare 18 mesi, e accompagnato da teppismi e mascalzonate di ogni genere; mentre contemporaneamente i poteri dello Stato srotolavano con calma, a danno del popolo e a favore di grandi interessi illeciti, la frode di Stamina. Il motivo principale per il quale invio questa lettera è il tentativo di limitare gli ingiusti danni fisici, materiali e morali che così mi vengono inflitti; e di limitare i danni sociali provocati da questa attività di boicottaggio, censura e discredito nei miei confronti.

Rilevo anche questa libertà delle istituzioni locali di usare la legge, e le istituzioni preposte alla legalità, per commettere abusi: credo sia utile lasciare documentazione di come l’Ordine dei medici riceva impulso e strumenti da CC, prefettura, e uffici giudiziari, per atti che detti uffici dovrebbero impedire e perseguire. Ricordo che quando – già oggetto di quella espulsione discriminatoria dal lavoro e di quella “reputation trashing” che nello stesso periodo in altri Stati europei altri medici, come me contrari alla trasformazione affaristica della medicina [7], stavano ricevendo dai governi nazionali – chiesi il trasferimento presso l’Ordine di Brescia, questo mi fu negato, sostenendo falsamente che avevo un procedimento penale in corso, sul quale venne anzi addirittura aperto un procedimento disciplinare; fui quindi costretto, per iscrivermi e far ritirare il procedimento, a ottenere e presentare un certificato del tribunale che dimostrava che non era vero niente.

Quale che sia il contenuto di questa stagionata delibera, sono stanco di queste forche caudine istituzionali, allestite incessantemente, come un vero lavoro, da gente i cui comportamenti sono l’opposto di quelli che suscitano riverenza o timore, per fini abietti, criminali ed eversivi. Mi state dando modo di riflettere a lungo sui rapporti tra mafia meridionale e interessi locali al Nord; e sto sviluppando una teoria per la quale l’attecchimento della mafia meridionale al Nord appare molto meno sorprendente, se si considera lo stato di illegalità paramafioso nel quale le istituzioni che dovrebbero combattere il crimine consentono di operare alle forze e alle istituzioni che rappresentano interessi locali. Dando spesso loro una mano.

Distinti saluti

Francesco Pansera

Dr F. Pansera
Via Tosetti 30
25124 Brescia

all.

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21 febbraio 2015 – Blog de Il Fatto
Commento al post di B. Tinti “Epatite C: il farmaco che salva la vita c’è, i soldi no”

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La magistratura italiana, che sta finendo con Stamina, si accinge a partecipare alla truffa successiva? L’epatite C è già stata descritta come una malattia costruita tramite i giuristi. Non è quell’epidemia invariabilmente mortale, e azzerabile o quasi col farmaco, che il già PM Tinti dipinge (allegando a sostegno una brochure pubblicitaria). Un magistrato che descrive i fatti come un informatore farmaceutico; con la procedura Daubert, che il governo vuole introdurre col pretesto degli “errori” su Stamina, ciò diverrà frequente. Ma ammettiamo che i fatti stiano come dice; è legale, è costituzionale, è decente, è deontologicamente corretto per chi magistrato lo è ancora, il considerare come un fatto naturale il “value-based pricing”, cioè che una medicina – per di più commercializzata su larga scala e che ha come acquirente lo Stato – sia pagata in base alla gravità di ciò che eviterebbe ? (“Il farmaco … costa un sacco di soldi; non solo perché si deve recuperare l’investimento: [in grassetto:] più la malattia è grave, più il business diventa proficuo”). Sarebbe come, avendo una popolazione che sta morendo di sete, vendergli l’acqua a 50 euro al litro. In USA, dove i privati ne finanziano l’elezione, si parla di magistrati “business friendly”; e anche da noi non è assente tra i magistrati la cultura della amichevolezza verso le grandi operazioni speculative sulle malattie; e verso le speculazioni sulla paura delle malattie.

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[1] Milizie bresciane. https://menici60d15.wordpress.com/2013/12/17/milizie-bresciane/
[2]. Stamina come esca per le frodi della medicina istituzionale. https://menici60d15.wordpress.com/2014/05/04/stamina-come-esca-per-le-frodi-della-medicina-ufficiale/ . La frode delle staminali. https://menici60d15.wordpress.com/la-frode-delle-staminali/
[3] Lettera del 14 gen 15 all’assessore alla sicurezza Muchetti e al col. dei CC Spina.
[4] Lettera del 27 gen 15 al questore Esposito e al v.q. agg. Cerroni. (Ricevuta dopo pochi giorni comunicazione telefonica e scritta del ritiro dell’addebito).
[5] Commento alla sentenza della Corte d’appello di Brescia sulla presunta capacità dei telefoni cellulari di causare formazioni neoplastiche. In: Nuove P2 e organi interni. https://menici60d15.wordpress.com/2011/12/08/nuove-p2-e-organi-interni/ . V. anche commento del 16 feb 2015 sulle procure che seguono l’esempio di quella bresciana, ib.
[6] Commento alle posizioni del presidente della Corte d’appello di Brescia sulla medicina difensiva. In: L’irresponsabilità della medicina in franchising. V. nota 17 https://menici60d15.wordpress.com/2012/11/30/lirresponsabilita-della-medicina-in-franchising/ ; e in: La medicina difensiva come scusa e come illecito. V. nota 89. https://menici60d15.wordpress.com/2014/11/17/la-medicina-difensiva-come-scusa-e-come-illecito/
[7] Dealing with dissent. In: Leys C, Player S. The plot against the NHS. Merlin Press, 2011.

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1 marzo 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Gentilini “Campi elettromagnetici, l’appello di medici e scienziati contro l’innalzamento dei limiti”

La dr.sa Gentilini applica una forma ingenua di “cui bono”. “Il legame tra campi elettromagnetici e cancro non è solo empiricamente debole o irriproducibile, ma è anche biologicamente implausibile. I campi elettrici fisiologici sulla superficie del cervello o del cuore sono di intensità comparabile a quella indotta sulla superficie corporea dal camminare a un metro al secondo sotto alle linee dell’alta tensione. Il campo EM terrestre indurrà nel corpo del passante campi elettrici maggiori che i campi magnetici delle sovrastanti linee elettriche”. A scriverlo è stato P. Skrabanek, uno dei più feroci critici della medicina e della ricerca biomedica (in: False premises, false promises). Ritengo, con Skrabanek, che la ricerca biomedica e la medicina attuali siano percorse da corruzione e da “Follie e inganni” (v. il suo libro omonimo, in italiano); e che le aziende della telefonia mobile siano, per altri aspetti, complici. Ma questo dell’elettrosmog appare come un depistaggio, associato alla soppressione di informazioni su pericoli iatrogeni reali. I medici prima di occuparsi di ambiente dovrebbero guardare entro casa loro, cioè alla loro professione. Alle sovradiagnosi di cancro, favorite da questi allarmismi. Alle radiazioni ionizzanti, da esami radiologici non necessari; B. Reilly, uno dei maggiori internisti USA, ha di recente commentato che si è stimato che in USA ci siano dai 15 000 ai 30 000 casi all’anno di cancro causato dalle TAC (One doctor, Atria, 2014).

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@ Savoia Marchetti. E’ la tua che è la cultura del telefonino, che ragiona a livello degli spot pubblicitari dei gestori telefonici e si beve le manovre propagandistiche dei preti. E che si prende così, mentre sbraita, sia il cancro da inquinamento, sia quello da procedure mediche, sia le sovradiagnosi di cancro da allarmi lanciati ad arte. Gli abitanti di Cesano dovrebbero stare attenti a non finire carne da cannone per il business senza limiti dell’oncologia.

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4 marzo 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di G.C. Caselli “Firenze, la storia riscritta dagli squadristi”

Non sono d’accordo con forme violente di protesta, come l’impedire di parlare. Per ragioni di principio; di tattica, visto che chi si contesta è militarmente più forte (e non meno violento); e di strategia, perché permette di essere dipinti come aggressori da chi aggredisce. La storia la scrivono i vincitori; e spiace vedere Caselli che accosta le figure di chi ha lottato davvero ed eroicamente contro la mafia ai cupi interessi dei poteri forti. Ma non è il solo. Il 13 marzo, allo “Unistem day” a Milano, ho sentito il magistrato Santosuosso spiegare a un uditorio di studenti che “Il diritto alla salute non può andare contro la scienza”. Ciò che lui chiama “scienza”, il business biomedico, sono interessi economici resi giganteschi da metodi fraudolenti; descritti in dettaglio da un criminologo accademico come “da bastardi spietati” (Braithwaite) e da affermati ricercatori come letteralmente mafiosi (Gotzsche). Santosuosso, giudice, e professore universitario specializzato nei rapporti tra diritto e scienza, degli aspetti criminologici della “scienza” fa mostra di essere più ignaro di un bambino. Mi è dispiaciuto vedere in chiusura della lezione agli studenti, in un video con musica trascinante a manetta, da convention di promotori finanziari, con immagini a scansione rapida di lanci col paracadute, acrobati sul filo tra due grattacieli, Zanardi che gareggia in carrozzina, etc. , anche Falcone e Borsellino sorridenti.

@ Alzappone1. Che la ricerca biomedica sia corrotta è riconosciuto da innumerevoli commentatori; inclusi direttori del BMJ, JAMA, NEJM. In Italia, il forte riflesso alla suzione verso i potenti porta a negare l’evidenza, ad attacchi personali contro chi lo dice e a fare anche di peggio. Le cose sono più gravi di come le ho descritte. Il considerare “scienza” lo sviluppo di terapie che avranno fatturati per decine di miliardi, quando i casi di trucchi e truffe nel settore, a partire da truffe nella ricerca, sono descritti per migliaia di pagine, è un errore categoriale che favorisce crimini contro la salute. Il servirsi della scienza non rende necessariamente scientifica un’attività finalizzata al profitto. E’ come dire che siccome l’aritmetica non è un’opinione, allora un bilancio aziendale non può essere falso. Il metodo scientifico è orientato alla conoscenza pura; non garantisce onestà e disinteresse, ma li presuppone. E’ disonesto far credere che sia in grado di preservare dalle frodi. Il promettere successi terapeutici, come sulle staminali “scientifiche”, è marketing e non scienza: la scienza vera non può prevedere i suoi successi. E’ lo sviluppo attuale del “modello lineare” di produzione di ricchezza tramite la ricerca introdotto da Vannevar Bush (citato nella conferenza con Obama). La “scienza” che dà alla Pfizer margini di profitto del 42% necessita di marketing di Stato come Stamina; di cattivi maestri e magistrati amici; per la propaganda e il soffocamento della critica.

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19 marzo 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Tornago “Brescia, rettore assume ex segretaria Gelmini. Indaga Corte dei Conti”

Pecorelli, ginecologo, è sia il rettore dell’università della quale gli Spedali civili di Brescia sono il policlinico, sia il presidente dell’Aifa. Cioè comanda sia nell’ospedale pubblico che ha accolto i magliari di Stamina, sia nell’agenzia statale che dovrebbe assicurare la “scientificità” dei farmaci. Non è strano? Solo se si bevono le veline mediatiche: Stamina fa sembrare scientifiche le terapie ufficiali, e aiuta la pretesa di una farmacologia al di sopra della legge, e che si fa legge. Il trasformare la “health” in “wealth” necessita di questi “stunt” di marketing, e di certi pupari.

E anche di amici nelle istituzioni. Nella primavera del 2014 ho assistito a una scena agghiacciante. All’università di Brescia Nicola Gratteri ha prima, parlando di come combatte gli ndranghetisti, trascinato l’uditorio; me compreso, che ho antenati delle sue parti e trovo affinità perfino fisionomiche, oltre che culturali, con Gratteri; e poi è stato zitto e sorridente, facendo da testimonial, mentre Pecorelli esponeva il progetto “Health and wealth”. Un progetto che vuole fare affari sulla salute; che non può funzionare senza frodi, senza impunità e aiuti istituzionali alle frodi, senza la soppressione delle voci di denuncia; nella migliore tradizione paramafiosa delle nostre istituzioni e classi dirigenti. Altro che assistere alla puncitina.

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14 aprile 2015
Blog de Il Fatto
Commento al post di Marco Bella “Sindone: quando la storia può essere rigorosa quanto la scienza”

Vorrei chiedere agli storici e ai sociologi se la presenza della Sindone a Torino abbia influenzato l’esoterismo laico, cioè massonico, per il quale è nota questa città, stimolando, nello stesso campo del magico, del misterico, una reazione di segno opposto; o parzialmente contrario, dati i legami tra i due gruppi di potere. Es. l’importante museo egizio.
Questa “guerra tra maghi” mi sembrerebbe un paragone un poco più calzante del contrasto tra dibelliani e oncologia ufficiale, che non quello tra dibelliani e “autenticisti” uniti contro la Verità Scientifica avanzato da Marco Bella. Il cancro è una risorsa economica prima di essere un oggetto di studio scientifico. L’imponente scienza del cancro è una scienza debole, viziata dal “profit motive” e intrisa di fideismo scientista, che fa da paravento e strumento a enormi interessi economici. Una “scienza” che quanto ad applicazioni, cioè cure, con rare eccezioni gira a vuoto, o gira al contrario, in senso iatrogeno, e fa così ottenere guadagni sempre crescenti a danno dei pazienti. I progressi terapeutici reali sono modesti, e di cancro si continua a soffrire e morire. Una scienza che, come nel caso Stamina, si fa bella paragonandosi alla ciarlataneria e alla superstizione non potendo splendere di luce propria. Una “scienza” che, irrazionalmente, fa dei torti altrui le proprie ragioni.

@ Gianni Monroe. Vede il suo non è solo un arbitrario relativismo etico. E’ un relativismo epistemico, nell’interpretazione dei fatti. Ed è un “relativismo” coerente con la frode. Per lei l’establishment scientifico (Tomatis), che come è costume dei benpensanti lei chiama “comunità scientifica” è una forza buona che smaschera le vergogne. Invece i dati indicano che la sua forza buona è in forte conflitto di interesse, essendo condizionata dall’industria, e le vergogne contribuisce a crearle e a nasconderle. Non si dovrebbe contare sul buon cuore della “comunità scientifica” per impedire le stragi per frodi biomediche, delle quali casi come il Vioxx sono la parte visibile dell’iceberg, imponente e tuttavia minoritaria rispetto a ciò che non si vede. Affidare la custodia del pollaio alle volpi in termine tecnico si chiama “cattura normativa” (una delle finalità di quella tragedia e farsa del caso Stamina). La si può rivestire come fa lei con panni filosofici, di uno scetticismo sulle fondamenta, a suo dire elusive, dei principi per i quali es. non si può uccidere una persona per impossessarsi dei suoi beni; ma restano sofismi che danno forma estetica a sovrastrutture culturali che coprono forme di sfruttamento parecchio brutte.

Lei dà come entità primitive l’indifferenza dei valori morali, che non sarebbero che mere convenzioni sociali, e allo stesso tempo la “bellezza” della “comunità scientifica”, che ci proteggerebbe dalle frodi. La frode c’entra perché con questa “business ontology” così svergolata uno dei principali attori della frodi biomediche strutturali, l’establishment scientifico, viene posto in una posizione privilegiata di controllore delle frodi stesse. Così es. basta fare in modo, con la compiacenza e la partecipazione delle istituzioni dello Stato, che a Stamina, una banale frode che normalmente sarebbe durata 30 minuti, il tempo dell’arrivo del maresciallo dei CC, vengano invece fatte assumere dimensioni giganti, per poter presentare per contrasto una comunità scientifica corrotta come il baluardo contro la ciarlataneria; con magistrati come Guariniello e Santosuosso che come lei commentano inneggiando alla “scienza” quando dovrebbero controllarne gli abusi, coonestando una cattura normativa che è anche “deep capture” (Hanson e Yosifon), cioè cattura culturale.

Invece per me non c’è bisogno della filosofia per assumere che la medicina non deve nuocere al paziente a favore di chi la vende. E occorre prendere tristemente atto (v. Gotzsche, cit.) che la ricerca scientifica ai nostri giorni non è la cura, ma è parte della patogenesi. La volontà di rappresentare posizioni, interessi, e rapporti di forza senza infingimenti è già un orientarsi verso la soluzione.

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27 aprile 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Martucci ” ‘La Città Bianca’, il romanzo sui retroscena dell’elettrosmog”

Ci sono anche le paure costruite ad arte, che servono a deviare l’attenzione da motivi autentici di timore, facendo leva su meccanismi psicologici che includono anche l’alleviamento di sensi di colpa collettivi: Glassner B. The culture of fear. Why americans are afraid of the wrong things (2010); Oliverio Ferraris A. Psicologia della paura. Bollati Boringhieri (1998). Con tutte le censure su fatti gravi riguardanti i cancerogeni (inclusi quelli da radiazioni ionizzanti), la ricerca biomedica corrotta, i danni culturali della civiltà dei telefonini, le truffe delle compagnie telefoniche, questa imponente campagna mediatica su un’ipotesi implausibile sul piano scientifico appare come un depistaggio. Un’operazione che consente a chi vi partecipa di raggiungere la sistemazione più ambita da tanti italiani in carriera: quella nella quale agli occhi del pubblico si appare come paladini del bene, o addirittura “eroi” (cit. intervista di Martucci), dei Davide che sfidano Golia, mentre allo stesso tempo si acquisiscono meriti presso il potere servendone gli inganni.

@ Hobbes.Non viene generalmente apprezzato che il bilancio danni benefici non è un’operazione quantitativa, ma etica e soggettiva. Ognuno può trarre il suo. La tua è la tipica pretesa scientista di “misurare” valori etici. E anche così il tuo è un cattivo modo di misurare: es. il fatto che la TAC possa da un lato essere utile, non giustifica in alcun modo, sull’altro piatto, che a fini di profitto venga usata senza reale necessità, anche su bambini, provocando tumori, come è riconosciuto che avvenga (ma del pericolo rappresentato dall’uso eccessivo, a fini di lucro, di queste onde elettromagnetiche, accertato e concreto, si tace). E’ come giustificare un omicidio per rapina perché “d’altro canto” il responsabile sarebbe un noto filantropo (un tipo di bilancio usato dai mafiosi). Inoltre la tua bilancia è irrilevante rispetto all’argomento, la veridicità e i moventi della campagna sull’elettrosmog.

E’ ironico che qui invece andrebbe adottata sì una “bilancia”, ma quella proposta da Kant: “le teorie sulla ipotetica natura degli spiriti e sul loro rapporto con noi, pesano sensibilmente solo sul piatto della speranza mentre su quello della speculazione [ragione] sembrano risolversi in aria”. Ovvero, per l’elettrosmog su un piatto ci sono forti ragioni culturali e psicologiche, in gran parte sollecitate o costruite, che portano a credervi; mentre sul piatto razionale si tratta di un’ipotesi implausibile.

@ Hobbes. Siccome a me la TAC “salva la vita” è accettabile che a te provochi un cancro senza altro motivo che il profitto di chi vende l’esame. E’ matematico; e anche etico; dici tu con la tua “bilancia” “oggettiva”; che è quella dell’usuraio, o del commerciante disonesto, non quella del fisico. “Il pericolo dell’uso eccessivo della TAC è talmente segreto” che chi dovrebbe astenersi dal suo uso imprudente e pericoloso continua a farlo, impunemente e anzi riverito. Ho l’impressione che la condanna affissa su “Donna moderna” che citi sia un pò deboluccia, e non serva ad altro – come la liberatoria rappresentata dal consenso informato – che a trasferire come al solito la responsabilità sulla vittima. Facilitati in ciò dal rumore di fondo, o dal frastuono, mediatici, come questo sull’elettrosmog. Ma un ragionamento chiaro, lineare – pulito – voi scienziati benefattori dell’umanità non riuscite a presentarlo?

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17 maggio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Epatite C: pm indaga sui fondi non ricevuti dalle Regioni per pagare farmaco”

Nella storia dell’epatite C è costante, fin dalla nascita, lo squilibrio tra l’esilità e le anomalie delle evidenze scientifiche da un lato e dall’altro la brillantissima performance economica, mediata da un massiccio uso del marketing e da straordinarie fortune politiche. Vi è già stato, in altri paesi, un ruolo determinante dei giuristi nella “costruzione della malattia tramite la legge”, è stato scritto a proposito della strana natura di questa entità nosologica. Il farmaco per il quale il PM Guariniello ora indaga per omissione di cure, “la cura da 1000 dollari a pillola” è così costoso da essere in grado, è stato osservato, di mandare in bancarotta l’intero sistema sanitario, e non solo quello italiano. Comunque stiano le cose sull’onestà dell’offerta di cure, e su eventuali complicità istituzionali, visto che questa azione giudiziaria incide così profondamente in campo politico, condizionando l’allocazione delle risorse pubbliche destinate al diritto alla tutela della salute, andrebbe chiesto al PM Guariniello, e agli altri magistrati che volessero emularlo, di presentare gli elementi sui quali basano l’assunto che il farmaco è appropriato ed efficace; e la convinzione che il farmaco sia così appropriato ed efficace che i termini del suo uso vadano imposti dalla magistratura.

@ Elisabetta Picchietti. Un conto è esigere dallo Stato la miglior tutela possibile della salute, un altro è accettare che questa richiesta venga orientata a favore degli interessi dell’industria e della finanza. IL PPI (patient and public involvement) è una strategia per la commercializzazione e la privatizzazione della medicina – dettata da istituzioni come l’OCSE, la Banca Mondiale, la UE – che contrariamente alle apparenze va contro gli interessi dei pazienti e del pubblico (Tritter J et al. Globalization, markets and healthcare policy. Routhledge, 2009.)

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29 maggio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di E. D’Ospina “#Vorreiprendereiltreno, bimbo affetto da malattia rara fermato sulle scale del binario: “Troppo lento” “

Le orphan drugs hanno trovato tanti papà; che moralmente sono di incerti natali. Uno studio del 2012 della Thomson Reuters mostra che la cura delle malattie rare può genere profitti non inferiori a quelli da malattie comuni, per un valore di mercato dell’ordine delle centinaia di miliardi di dollari. Le malattie rare sono una nuova miniera per il business farmaceutico. E’ un settore in crescita esplosiva.

Conferma ciò il marketing d’appoggio sui media. L’uso di malati per propagandare operazioni commerciali con la presentazione di storie ad effetto dovrebbe essere contrastato; soprattutto se, come in questo caso, si utilizzano minori. Il business delle malattie rare sfrutterà queste storie toccanti per ottenere denaro pubblico a prescindere dalla reale validità dei nuovi prodotti, e per massimizzare alcuni dei numerosi vantaggi delle malattie rare: i ridotti costi, tempi e requisiti per l’approvazione alla messa in commercio. Le lacrime versate sugli spot si tradurranno in lacrime nella vita reale, dovute alla diversione delle risorse per le cure, di malattie rare e comuni, da ciò che è più utile verso ciò che è più remunerativo.

Poliziotti e magistrati dovrebbero interessarsi, per dovere istituzionale, a queste manipolazioni dell’opinione pubblica; ma tengono molto all’amicizia dei grandi interessi finanziari e industriali sulla medicina, e nonché contrastarle preferiscono partecipare alle varie campagne di propaganda, interpretando sé stessi.

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@ Tano Loktar Scala. Due articoli recenti per chi invece di volesse approfondire il tema della natura speculativa dell’interesse per le malattie rare:

Are orphan drugs too successful? Ttopstart, 16 gen 2015.

e quello dell’uso delle narrazioni ad effetto per vendere prodotti medici:

Patient anecdotes in NY-Presbyterian hospital ads mask mediocre quality ratings. Health News Review, 27 mag 2015.

@ Noodles. Le malattie rare sono un problema di bambini inspiegabilmente maltrattati da poliziotti brutali degni di un romanzo di Dickens o di Hugo; poliziotti carogna che addirittura impediscono a un bambino disabile – per una malattia mitocondriale – di prendere il treno per andare a curarsi. Chi pensa invece che la prima cosa da sapere per il cittadino comune sulle malattie rare è che su di esse si appuntano enormi interessi speculativi; e che tali interessi ricorrono sistematicamente ai ricatti morali su casi umani per spillare soldi, a danno dei pazienti, è un “complottaro”. Almeno secondo noodles, uno dei tanti concorrenti al premio “piccoli Renzi crescono”.

PS. se vuoi proprio parlare di complotti e Polfer, si potrebbe ricordare di quando il capo della Polfer era Umberto D’Amato, legato alla CIA, e scoppiavano le bombe sui treni. Ma sono fantasie complottare “meglio della fantascienza” …

@ Gian TT. Leggendo es. l’articolo che ho citato “Are orphan drugs too successful?” si può rilevare come il presupposto che presenti “per queste malattie al momento nessuno investe” è grossolana disinformazione, essendo oggi vero l’opposto. Il fare propaganda per le operazioni dell’industria medica falsa il processo di introduzione di nuovi farmaci, che vengono sviluppati e poi approvati avendo come base “a priori” un consenso pubblico costruito coi metodi delle agenzie di PR. Es. il sollecitare il pathos sui bambini malati favorirà l’ulteriore abbassamento delle soglie delle prove di efficacia, e la pratica del “premium price”, l’uso di prezzi esorbitanti come prova dell’efficacia; a danno dei malati. Non so come si possa pronunciare come fai tu la parola “ricerca” mentre si sostiene che “a fin di bene” è lecito manipolare il pubblico. Se si trattasse solo di soldi, si potrebbe equiparare ciò all’aggiotaggio, che è già un reato. Ma qui si incide inoltre pesantemente sulla tutela della salute, impiegando le risorse (denaro dei cittadini) in ciò che conviene all’industria e alla finanza; negando cure utili e introducendone altre che chi vi guadagna non solo non ha convenienza siano efficaci, ma non ha neppure convenienza che siano almeno prive di effetti collaterali. La dimensione criminale di tali manovre, che godono della complicità e della connivenza dei poteri dello Stato, non andrebbe sottovalutata.

@ Stefano.Che fine umorista che sei. Mi fai la parodia anche di questo, tratto da una pagina del documento di analisi “No al Nuovo ordine mondiale” del collettivo anarchico “Bakunin vive”:

“Big Pharma è diventato un global business nell’era dei farmaci blockbuster, quelli che tutti noi conosciamo e utilizziamo. Malgrado il marketing … la creazione di valore per gli azionisti è stata recentemente scarsa o addirittura nulla. La linea potrebbe essere, come consigliano alcune società di consulenza aziendale, di imitare le piccole aziende del farmaco di eccellenza: mirare alla massima customer satisfaction, semplice in regimi di prezzi amministrati o garantiti dai sistemi di rimborso farmacologico pubblico, e puntare ai settori che il blockbuster ha sempre trascurato: le malattie rare e metaboliche …
Ma giocare facile è una tentazione irresistibile: se la ricerca e sviluppo è costosa e non permette questa nuova ingenua religione del «creare valore per gli azionisti», c’è sempre la via d’uscita del marketing aggressivo e più o meno occulto… Tuttavia, sul piano di quelle che potremmo definire le PSYOP (Psychological operations) di Big Pharma, occorre farsi alcune domande essenziali…”

Ah no scusa, è da una pagina di Giancarlo Elia Valori. (Geopolitica della salute. Marsilio, 2014). Ma fa lo stesso. Facciamoci altre due risate.

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@ noodles. C’è il costume di screditare certe segnalazioni di illeciti commessi a favore dei poteri forti dipingendole come “assurde” o frutto di “complottismo”; questa tattica è particolarmente facile in medicina, dove dati i complicati rapporti tra dimensione tecnica e dimensione umana è facile scambiare – agli occhi del pubblico- tra Bene e Male. La partecipazione della polizia di Stato a manipolazioni a danno della salute e dell’erario non è poi una “notiziola”. (Né queste lealtà deviate sono una novità, o sono inconcepibili, v. i citati trascorsi degli uffici al Viminale della Polfer). La reale natura commerciale, e i risvolti negativi sulla tutela della salute, dell’interesse mediatico per le malattie rare e metaboliche, che vengono taciute al pubblico dandogli invece questi spot, non sono poi una notiziola. Del resto, perché ti scaldi tanto per un commento semi-invisibile a una “notiziola”? Quanto al premio, non accetto regalie dalle multinazionali; che poverine hanno già da mantenere la folla di affamati di ogni genere e grado della quale anche tu fai parte.

@ noodles. Questo episodio non è un attentato dinamitardo: non è grave in sé, ma andrebbe indagato e approfondito in quanto sintomatico di rapporti corrotti tra Stato, business farmaceutico e informazione. D’altra parte, tra il prestarsi a uno spot per delle grandi truffe sulla salute e il fare passare un tipo con una valigetta, sapendo che in entrambi i casi se ne avranno vantaggi e non si verrà puniti, non c’è poi una così grande differenza; anche sul piano degli effetti negativi sulla cittadinanza.

Bacini anche a te Noodle; ma mi pare tu esprima la paura che se si lascia che si tiri una maglia poi continuando a tirare si può fare un gomitolo di tutto il maglione. Chi è infedele nel poco lo è anche nel molto; chi è un bugiardo è anche un ladro. Questi detti sono spesso veritieri; e le volpi del business medico hanno grandi code di paglia da proteggere dal fuoco. Così ci sono degli addetti che hanno la funzione di “defensores virginitatis”, e scattano a rinserrare la falla non appena vengono messe in dubbio le finalità di certi accorati lamenti dell’apparato di sfruttamento della malattia su casi di malati che soffrono; e vengono allo stesso tempo posti interrogativi sulla reale professione di certe figure della ricerca medica; che non portano proprio il cilicio (comunque il cilicio lo porta la Binetti, anche lei entusiasta sostenitrice dell’operazione malattie rare).

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6 giugno 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Stamina, no della Cassazione al metodo di Vannoni: “Nessuna validità scientifica” “

Consideriamo tre tipi di banconote: quelle autentiche; quelle ben contraffatte, così da sembrare vere; e quelle contraffatte in maniera pedestre, es usando una fotocopiatrice, facilmente riconoscibili come false. Chiamare “tecnicamente imperfetto”, come ha fatto la Cassazione, il ridicolo trattamento Stamina è un po’ come chiamare “tecnicamente imperfette” le banconote grossolanamente contraffatte con una fotocopiatrice. E’ un abbassare lo standard a favore delle contraffazioni ben fatte; che appare essere una delle finalità di questa truffa di Stato a favore del business farmaceutico, che calpesta gli interessi dei pazienti e del pubblico. Truffa che vede le posizioni dei magistrati aderire fedelmente al copione, dalle turbinose giravolte delle prime fasi alla precisione millimetrica del presente denouement.

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20 giugno 2015

Blog di Aldo Giannuli

Commento al post “Dalla Prima alla Seconda Repubblica in Italia”

In medicina è detto “never events” quel genere di errori che non dovrebbero accadere mai: amputare la gamba sana invece che quella in cancrena, somministrare a Tizio le cure destinate a Caio, lasciare un tampone nell’addome, etc. In campo politico e amministrativo ci sono never events che sono indice non di negligenza ma di dolo. E che si spiegano con la subordinazione dei poteri dello Stato a poteri economici sovranazionali. Es. l’avere lasciati indisturbati i black bloc a Genova [1].

E’ stato un never event anche l’aver fatto passare nel SSN e sui media, per anni, la ciarlatanesca e spudorata “terapia” Stamina, ignorando le pur tenui barriere “scientifiche”; e superando le barriere politiche, molto più robuste, per le quali se a politici, clero, polizia, magistrati non sta bene in Italia non si può neppure attraversare liberamente la strada. Un “errore” incredibile, che trova la sua spiegazione in un’operazione di marketing di magistratura, polizia, politica (non senza l’ombra dei sevizi) a favore del business biomedico [2]. In questi termini sono spiegabili anche altri interventi di magistratura e polizia, come la distruzione di Pantani [3] o l’intervento forte e tardivo sui veleni dell’ILVA [4]. Attualmente ci sono gli estremi per sostenere che abbiamo i CC e Guariniello (che il prof. Giannuli vorrebbe al Quirinale) che esercitando l’azione penale spingono a favore di quella che può essere la maggiore singola truffa a danno del contribuente e del cittadino, le terapie a colpi di centinaia di milioni di euro per l’epatite C.

Osservando questi fenomeni, sono giunto alla conclusione che in campo medico magistrati e forze di polizia operano, ancor più dei politici, a favore di interessi illeciti del business medico [5]. Una tesi che trova riscontro in quella di Giannuli per la quale la globalizzazione neo liberista comporta una “alleanza diretta tra il potere finanziario e gli apparati tecnici dello stato (polizia, magistratura, servizi segreti) e confina il potere politico ad una funzione meramente servente” in un “nuovo blocco storico che indichiamo come “l’alleanza tra la spada e la moneta” “.

Restano nascoste sotto alle concezioni ingenue e rassicuranti su medicina, magistrati e polizia le conseguenze negative dei servigi resi dalla penna e dal manganello a poteri che, paragonabili a organizzazioni mafiose [6], determinano come curare le malattie. Mentre la gravità delle conseguenze dovrebbe portare a identificare in questi rapporti patologici tra potere giudiziario e moneta medica un pericoloso focolaio di corruzione.

1 Fracassi F. G8 Gate. Alpine studio, 2011.
2 Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale. *
3 Per cosa è morto Pantani. Lo sport e il marketing farmaceutico. *
4 Ilva. Dal cancro nascosto al cancro inventato. *
5 Nuove P2 e organi interni. *
6 Gotzsche P. Deadly Medicines and Organised Crime. Radcliffe, 2013.

*nel mio sito.

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7 luglio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Stamina,”Vannoni è genio ma criminale” il pm chiede due anni per truffa”

La “genialità” di Vannoni è un’altra di quelle giustificazioni della magistratura che ricordano il passo del Manzoni “gl’Amplissimi Senatori quali Stelle fisse…”. In effetti la ciarlataneria, che venne definita da un osservatore “ars turpissima sed profunda” – due secoli prima di Galilei – una volta che sia smascherata a volte appare ingegnosa, e profonda nel suo toccare i giusti tasti psicologici.

Ma lo Stato non è un villico ingenuo o una massaia smarrita: dovrebbe sapervi resistere senza difficoltà, e proteggere i cittadini bloccandola sul nascere. Invece ne è complice. Vannoni è stato solo un buon “con artist” che, con le spalle coperte, ha eseguito un copione scritto da altri. Copione al quale anche coloro che avrebbero dovuto fermarlo si sono fedelmente attenuti, come bravi attori o docili burattini.

Non è la presunta diabolicità di chi ha interpretato la parte del protagonista, che è proprio quella dell’irresistibile ciarlatano, che spiega come il marketing abbia potuto raggiungere questi livelli di criminalità. Ma è il marciume delle istituzioni, che sempre più vendono i cittadini a grandi interessi privati; in questo caso prestandosi ad una farsa propagandistica sulle staminali.

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@ Chiara Lestuzzi. Non mi sembra il caso di alzare la voce. Di “QUESTO” processo se ne occuperanno quelli come lei. Di fatto qui, commentando l’articolo, si parla della figura di Vannoni, che è indissolubilmente legata all’affare Stamina, e di come essa sia stata plasmata dai magistrati, insieme ai media. E anche, visto che lei è di quelli che tendono a ridurre il reale al giudiziario, di QUEI mancati procedimenti della magistratura che hanno permesso e favorito la resistibile ascesa di questo “genio”.
Per valutare ciò che i magistrati fanno e non fanno relativamente a un problema, in questo caso Vannoni, credo che sarebbe appropriato applicare quella che in statistica si chiama media armonica pesata.

@ Chiara Lestuzzi. La sorte di Vannoni è secondaria. Siamo nell’era del capitalismo cognitivo: su alcuni temi lo schema “guardie e ladri”, con i mariuoli che scappano col malloppo da una parte e i carabinieri coi baffoni che li inseguono dall’altra non è adeguato. L’azione giudiziaria, male impostata e opportunamente modulata, può divenire strumento di convincimento di massa; di costruzione di un’ontologia, cioè di credenze condivise che percepiamo come la realtà. Anche a favore di interessi che comportano gravi lesioni dei diritti umani e costituzionali. Segnalo il post “Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale” nel mio sito.

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18 agosto 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Tumori, ricercatori: “Scoperta una molecola che ne frena la crescita” “

La sostituzione della ricerca razionale di cure efficaci con la diffusione della speranza che si verrà curati, e la conseguente vendita di speranza spacciata per cura materiale, è uno schema truffaldino che può contare sia su illustri fiancheggiatori istituzionali (es. i magistrati che hanno individuato un “diritto alla speranza” nel caso Stamina), sia su quella parte del pubblico, cioè dei truffati, che batte le mani ogni volta che vengono ripetuti annunci ingannevoli come questo.

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7 settembre 2015

Blog de il Fatto

Commento al post di P. Di Nicola e I. Proietti “Incompatibilità al Csm: poltrona a rischio per il consigliere Renato Balduzzi”

Il precedente vicepresidente del CSM, Vietti, vicino a proprietari di case di cura, ha sostenuto che “La sanità oggi deve essere concepita non come una spesa infruttifera per fornire ai cittadini un semplice servizio solidaristico, ma come motore di sviluppo”. Appare che gli interessi del business biomedico continuino ad essere rappresentati nel CSM da Balduzzi, anch’egli legato all’imprenditoria sanitaria. Interessi che da tempo i magistrati appaiono in numerosi casi non solo tollerare, ma attivamente promuovere – e proteggere – anche quando si tratta di interessi contrari ai diritti fondamentali dei cittadini. I magistrati fanno ciò prendendo per oro colato, e rafforzando, gli schemi falsi o viziati diffusi dal marketing. Schemi che sfruttano la difficoltà di distinguere, per il cittadino medio, tra ciò che sembra giusto e ciò che è ingiusto in medicina. In questi casi i magistrati non applicano la verifica delle premesse, la conoscenza sulle maschere del mondo, il discernimento informato, nei quali dovrebbero essere maestri.

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1 ottobre 2015

Blog de il Fatto

Commento l post di B. Tinti “Ttip, perché è utile un Tribunale internazionale”

Di recente un giudice federale ha bloccato un’agenzia governativa, la FDA (non certo nota per essere nemica del business), che stava impedendo a una ditta di propagandare l’uso off-label di un farmaco. Il giudice ha motivato la sentenza col 1° Emendamento, quello sulla libertà di espressione, che per lui sarebbe da applicare anche al commercio. Il JAMA ha commentato che così si va verso la ripetizione di quelle tragedie (cioè quelle con migliaia di morti) da uso di farmaci non adeguatamente testati (*). Numerosi casi mostrano la tendenza dei magistrati italiani a fare da manutengoli agli affari sporchi di Big Pharma, con giustificazioni di livello pari a quelle del collega USA (es. un “diritto alla speranza”); e la tendenza all’uso del diritto come strumento per tali affari; in particolare, all’uso del diritto per ottenere quella deregulation, o libertà di truffa, che si è già visto essere in grado di causare morti a migliaia; o a decine di migliaia. E’ per questo che considero di dubbio valore le asserite basi giuridiche e morali per richiedere un tribunale speciale per la tutela degli interessi delle multinazionali.

* Sharfstein JS Charo A. The Promotion of Medical Products in the 21st Century. Off-label Marketing and First Amendment Concerns. JAMA, sept 14, 2015.

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6 ottobre 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di E. D’Ospina “Anna Tatangelo nuda per la Lotta ai tumori: la polemica in rete. “Foto troppo sexy, rimuovete la campagna”

Una pubblicità di trattamenti medici che fa leva sul desiderio femminile di essere sessualmente attraenti e sul timore di perdere il sex-appeal. Con una foto da catalogo di conigliette e la conseguente amplificazione da polemica e da gossip. Non è la foto ma il messaggio ad essere postribolare. Negli anni ‘50 e ‘60 c’erano magistrati bigotti che, mentre non vedevano tante cose, sequestravano riviste osé. Si riporta che Scalfaro, che era stato magistrato, avesse schiaffeggiato una signora per il suo decolté. Oggi abbiamo la magistratura “pharma friendly”, che non convoca i responsabili della Lilt e la Tatangelo per chiedere loro come mai diffondano, tramite studiate tecniche di propaganda, una concezione distorta e ingannevole dello screening e indicazioni dannose e potenzialmente letali. Quelle per le quali lo screening va esteso alle classi più giovani, perfino alle ventenni, che “DEVONO” (Tatangelo) sottoporsi a “prevenzione”, ovvero cominciare a quell’età a ricevere periodicamente i raggi del mammografo; va esteso perfino, andando a rastrellarle nelle scuole, alle adolescenti; mentre tutto ciò viene negato anche dai protocolli ufficiali; e all’estero le conclusioni di tanti tecnici sono per una riduzione, quando non la totale soppressione, di questo screening, dato il bilancio danni-benefici scadente, e nella valutazione di alcuni ricercatori negativo, anche per le donne di età più avanzata. La nudità di una bella donna fa da foglia di fico alla tratta delle mammelle.

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6 ottobre 20015

Blog de il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Terra dei Fuochi: Gigi, Anna e le pubblicità ingannevoli”

Nella medicina attuale il cancro non è come il vaiolo, che ha una causa e manifestazioni ben definite (“monotetiche” ci spiegano gli epidemiologi, es. P. Vineis). La sua definizione e le sue cause sono divenute di fatto più eterogenee – politetiche – per l’influenza della ricerca del profitto. Tra le definizioni e quindi tra i criteri diagnostici sono state fatte rientrare alterazioni che non si comportano come cancri ma come tali sono diagnosticate; falsi positivi, che, moltiplicati dalla “prevenzione” – in realtà diagnosi presintomatica di massa – hanno causato crescite esplosive nelle statistiche dei corrispondenti “tumori”. L’inquinamento, fattore causale reale, viene indicato come causa monotetica delle “epidemie” di cancro dovute alle sovradiagnosi. La ricerca amorale del profitto provoca sia le aberrazioni dell’inquinamento, sia le aberrazioni delle sovradiagnosi; le prime vengono usate non solo per nascondere, come capro espiatorio, ma per praticare, come spauracchio che spinge alla “prevenzione” tramite screening, le seconde, mediante una rappresentazione distorta e ingannevole; diffondendo un nocebo in un circolo vizioso. I coniugi D’Alessio rappresentano bene il livello intellettuale e civile di questo appoggio all’industria biomedica. Un’industria che necessita di censura e massiccia propaganda; spesso fornite proprio da quelli che avrebbero il dovere di impedire quella caccia ai sani, per trasformarli in pazienti, che ora sta puntando le ragazzine.

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14 ottobre 205

Blog de Il Fatto

Commento al post di T. Mackison “Mario Mantovani, anche i dializzati sono un affare per la politica. E Aned denuncia: “Ci chiedono soldi in nero” “

L’affare, con le relative mazzette, del trasporto dializzati non è soltanto sporco, in maniera inimmaginabile secondo l’ingenuo articolista (c’è di peggio nella sanità lombarda e nazionale). E’ anche in contrasto col nuovo corso della medicina; e coi relativi grandi interessi, ai quali coloro che esercitano il controllo di legalità appaiono essere particolarmente sensibili. Negli anni ’70, mostrano studi USA, la dialisi a casa, pur essendo considerata superiore sul piano terapeutico e, allora, più economica, rispetto a quella in ospedale, fu accantonata, per favorire i centri di dialisi. Oggi anche da noi, per ragioni non deontologiche ma economiche, su input della UE, si sta rilanciando la dialisi a casa; ma in una chiave liberista, che potrà portare a nuovi svantaggi per i pazienti e a nuove forme di sfruttamento dei contribuenti a vantaggio di interessi privati.

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15 ottobre 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Mario Mantovani, pm: “Faceva assunzioni su richiesta di Berlusconi. Dal marito della Bergamini al fratello del capogruppo Pdl” “

La mafiosità endemica e permanente, che fa impunemente decidere chi può lavorare e chi no nella sanità lombarda, è stata anche in questo caso giudicata dai magistrati non penalmente rilevante, ma solo “borderline”, e priva di vantaggi immediati. Un’analisi di statistici ed economisti mostra che in biomedicina la pratica corrente della selezione dall’alto di quali risultati pubblicare e con quale credito, e quali lasciare non visibili, mentre viene sottovalutata porta a una distorsione dell’intera ricerca, e così della pratica clinica (Young NS et al. Why Current Publication Practices May Distort Science. Plos medicine, 2008. 5: 1418). Analogamente, non viene considerato a sufficienza che la selezione a fini di potere tramite assunzioni e licenziamenti pilotati è un ramo madornale della malapianta della corruzione: una selezione degli operatori pubblici come agenti personali di chi occupa posti di potere devia e distorce il sistema sanitario, e le altre amministrazioni; dando luogo ai contesti “desolanti”, ma fertili per il malaffare, trovati dai magistrati. Mentre ogni singolo caso di assunzione e esclusione indebite dà al patronus vantaggi immediati, paragonabili a quelli della generazione di un altro “tentacolo”, o dell’eliminazione di chi è di ostacolo alla mafia, per un mafioso.

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15 ottobre 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Cappato “Caso Mantovani: il sistema delle nomine Asl è marcio”

I radicali sostengono che il sistema delle nomine Asl è marcio, e che “la sola strada” per fermare il “processo infettivo” consiste nel togliere le nomine dei direttori generali ai politici per darle a “società nazionali e internazionali specializzate” cioè passarle del tutto alle multinazionali. E’ costante nella storia della medicina il tentativo, o la tentazione, di curare un male con un altro male. Per limitarsi al passato, curare il cancro infettando il paziente con lo streptococco; c’erano medici che trattavano con il salasso anche il colera.

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17 ottobre 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Vaccini, “ministero valuta sanzioni per medici che li sconsigliano”. Poi la retromarcia: “Percorsi di concertazione”. Parzialmente censurato da Il Fatto (commenti completi in: Massoni e legalità )

@ Gianluigi Loi. La sua risposta conferma le intenzioni illecite del governo, sostenendo che si possa sanzionare pesantemente un giudizio medico in scienza e coscienza, e ponendo come condizione per la non sanzionabilità la qualità scientifica (giudicata da chi ?) dell’evidenza a supporto delle critiche. (Aggiungo alla mia collezione di contraddizioni della medicina questa, per la quale la ricerca “buona” si valuta dalla copertina, cioè dagli indici bibliometrici; mentre quella scomoda si valuta nel merito, e per vedere se la sua presentazione a sostegno di una tesi non debba essere motivo di sanzione). La teoria che il medico debba basarsi esclusivamente sulla “evidenza” cioè sulle pubblicazioni, è riconosciuta come fallace e interessata. Ci sono ampie evidenze che l’evidenza è pilotata, esaltandoi risultati desiderati e sopprimendo quelli imbarazzanti, dall’industria. Editoriali sulle maggiori riviste discutono dei problemi di publication bias e non riproducibilità di tanta ricerca, e si pongono il quesito di come arginare questa degenerazione della scienza. Infine, posso testimoniare che proprio chi porta evidenze scientifiche può essere oggetto di rappresaglie inqualificabili, con atti e argomenti da fare arrossire qualunque funzionario onesto, tramite l’Ordine dei medici, i Carabinieri, e con la connivenza di quelli che dicono di essere colleghi di Falcone e Borsellino. Il principio seguito di fatto da chi occupa le istituzioni è il “superior stabat lupus”.

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Brescia, 14 novembre 2015

Ai magistrati che si occupano di tutela della salute
c/o il Presidente del TAR Lombardia
Dr. Angelo De Zotti
Via Filippo Corridoni 39
20122 Milano

racc. a/r online

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Interessi e controllo di legalità sulle onde elettromagnetiche

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Allego copia di miei commenti all’articolo di M. Martucci “Elettrosmog, i tribunali smantellano l’antenna selvaggia” pubblicato su Il Fatto l’11 novembre 2015, che loda sentenze di tribunali amministrativi come orientate alla tutela della salute. Invio il materiale sia per la tenue speranza che tra i vari magistrati ce ne sia almeno qualcuno che ne faccia buon uso. Sia per lasciare documentazione a futura memoria, dato il più consistente timore, basato sull’esperienza, di ricevere, a parte i soliti virulenti attacchi ad hominem prontamente arrivati sul blog, le consuete gravi ritorsioni, intimidazioni, provocazioni, che, condotte da istituzioni dello Stato tramite l’abuso del potere legale, si accentuano quando critico l’operato dei magistrati descrivendolo come a favore di interessi illeciti del business biomedico.

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Francesco Pansera

Dr Francesco Pansera
Via Tosetti 30
25124 Brescia

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Le persone non lo sanno o lo sottovalutano, e tanti medici non lo sanno o si comportano come se non lo sapessero*, ma gli esami radiologici come la TAC portano con loro un rischio non trascurabile di cancro. Questo disinformare e omettere le precauzioni e i controlli su un fattore cancerogeno accertato, le radiazioni elettromagnetiche ad alta energia, per occuparsi delle “onde potenzialmente nocive” e della “elettrosensibilità” è un poco, sul piano fisico, come andare in safari e dare la caccia ai gatti, o alle farfalle, invece che alle tigri e ai leoni. Ed è come, sul piano politico e civile, combattere il traffico anziché la mafia a Palermo.
*Lee CI et al. Diagnostic CT scans: assessment of patient, physician, and radiologist awareness of radiation dose and possible risks. Radiology 2004;231:393.

@ Hobbes. L’articolo che cito riporta che solo il 9% dei medici di pronto soccorso esaminati si dimostravano consapevoli che le TAC sono associate a un rischio di cancro. Rischio per i pazienti, non per gli operatori, che lei spiega essere protetti. Secondo stime ufficiali il 2% dei cancri è attribuibile alle TAC. Il National Cancer Institute ha calcolato che in USA le TAC eseguite nel 2007 abbiano provocato 29000 casi di cancro negli anni successivi. Uno studio ha mostrato una variazione di 13 volte nella dose di radiazione usata per le TAC in diversi ospedali. Il problema è riconosciuto, ed è reso più grave dal suo legame con l’aumento di esami radiologici non necessari, contro il quale sono in corso campagne di educazione rivolte ai medici, anche in Italia. Il mondo immaginario nel quale il problema non esiste o è sotto controllo che lei, Hobbes, racconta, dà un senso di fiducia e tranquillità; ma nella realtà è quello dello “homo homini lupus”.

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@ fabiomariaderose. Il rischio di cancro da radiazioni aumenta con la dose cumulata. Ma anche una singola esposizione può essere sufficiente: non è che non bisogna “farne troppe”; non bisogna farne se non strettamente necessario. Nel 2013 la Società italiana di Radiologia ha stimato che 1 esame radiografico su 3 è inutile (e fa aumentare di 4 volte il rischio che il paziente sia operato inutilmente). Una stima del 2010 ha calcolato che in 25 anni le radiazioni da esami diagnostici assorbite dagli italiani si siano sestuplicate. Abbiamo una densità di TAC per milione di abitanti tra le più alte d’Europa (es. più alta dell’80% di quella della Germania). Il problema degli effetti cancerogeni trascurati o taciuti delle TAC da noi fu sollevato qualche anno fa da Eugenio Picano, dell’istituto di Fisiologia clinica del CNR.
Lunghe o corte, la comunicazione al pubblico dei rischi di cancro da onde elettromagnetiche non brilla per scientificità e limpidezza. E’ più a livello delle chiacchiere che si fanno ai giardinetti, i luoghi sui quali magistrati e giornalisti appuntano l’attenzione con la storia dell’elettrosmog.

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@ Sp1959. Quello che lei descrive, il superstizioso irrazionale, è la disgrazia di tipo A. Poi c’è la disgrazia di tipo B, che lei rappresenta, che sostiene che ciò che è tecnologico non può che essere buono e onesto e chi lo mette in dubbio è un troglodita e un deficiente; che nella sua difesa arrogante e spudorata arriva a negare l’evidenza, ciò che è riconosciuto dalla famosa “comunità scientifica”, come in questo caso, e semina liberamente disinformazione e diffamazione; potendo contare su magistrati che come lui appoggiano gli ideologismi del business, e lo favoriscono, orientando la loro attività su temi come l’elettrosmog e affini.

ccc
@ Sp1959. Es. Brenner DJ, Hall EJ. Computed tomography: an increasing source of radiation exposure. N Engl J Med 2007. 29;357:2277. Guardi poi gli articoli successivi che lo citano. Ma può astenersi dal “parlarne” con me. Non ho voglia di parlare con un superstizioso di tipo B, incapace di comprendere il concetto elementare che un eccesso di tecnologia può provocarli, anziché evitarli, i decessi. Comunque, se vuole muovere i primi passi in campo scientifico, se vuole avventurarsi al di fuori delle facili illusioni della fede nella “scienza” come sostituto della religione, le segnalo il concetto di curva J-shaped, la cui comprensione, tramite adeguata meditazione, faciliterebbe il pur doloroso distacco dal dogma della tecnologia come fonte di salute e di salvezza. Allora, se ne vorrà ancora parlare, per dimostrare che ha capito ciò che nessun commentatore serio e preparato nega si presenti portando almeno tre altri esempi (ce ne sono a bizzeffe) di danni iatrogeni da eccesso di tecnologie mediche.

ccc
@ Sp1959. Invece di andare a studiare, continua con la diffamazione. Io non spingo a nessuna terapia, tantomeno “naturale” e “miracolosa”. Sostenere che chi critica le pratiche mediche ufficiali provoca per ciò stesso la morte di pazienti è l’argomento detto “you are killing my patients”, che, è stato osservato da un noto medico ricercatore del Cochrane, avrebbe potuto essere usato anche da chi praticava salassi. La natura falsa, gratuita e calunniosa di ciò che afferma su di me dice abbastanza su di lei e sulle sue intenzioni. E anche sul valore di ciò che evidentemente non può essere difeso che in questi modi sui quali, ripeto, i magistrati sono troppo distratti.

ccc
@ Sp1959. Eseguire sistematicamente una marea di esami radiologici non necessari, e solo una persona in malafede può negare che ciò, come è ampiamente riconosciuto, avvenga, esponendo così masse di persone ad un agente cancerogeno senza reale necessità, non è un “male minore”. E’ un male puro. Registro che il nominare la magistratura ha su di lei l’effetto di reiterare comportamenti illeciti. La magistratura, mentre dà corpo alle ombre dell’elettrosmog, un depistaggio e uno spauracchio che aumenta l’insicurezza e l’ipocondria; mentre adotta l’assurdo ideologismo, imposto dai poteri forti*, della lotta a minacce alla salute ipotetiche, non esercita un effetto deterrente sugli attacchi personali diffamatori e calunniosi verso chi osserva che si lanciano allarmi e si perseguono le forme deboli, dalla pericolosità implausibile e non provata, di un agente, mentre si trascura e si censura la sicura pericolosità dell’esposizione ingiustificata alle forme forti. Credo che ciò che la magistratura sta contribuendo a “smantellare”, insieme ai recenti governi, ad una classe dirigente corrotta e ai piccoli agit-prop come lei, siano gli articoli della Costituzione sulla tutela della salute, sulla libertà della scienza e sulla libertà di espressione, in quanto ostacoli agli interessi senza scrupoli del business.
*Cooper M. Life as surplus. Biotechnology and capitalism in the liberal era. University of Washington Press, 2008.

@ Sp1959. E’ lei che esprime giudizi sui libri, e sui lettori che li apprezzano, senza leggere i libri stessi. Il testo, pubblicato dalla casa editrice di un’università USA, che non risulta incline a legare il suo nome a teorie deliranti, ha ricevuto il plauso di vari recensori accademici. Tutto può essere, ma prima di dire o insinuare che il pensiero altrui, soprattutto se articolato per centinaia di pagine e apprezzato da soggetti accreditati come nel caso del libro in oggetto, sia “delirante” occorre dimostrarlo. Piuttosto questo suo lanciare fango a piacimento, questo non presentare un discorso che sia privo di insulti, falsità, calunnie, non è indice di equilibrio, quanto meno morale. Ci sono tanti difensori del business medico che come lei ricordano, nella sostanza degli argomenti e nei modi, i gladiatori. Voglio dire, ricordano quelli che oggi si vestono da gladiatori e stanno davanti al Colosseo per i turisti.

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24 dicembre 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Raffaele Guariniello, il pool su lavoro e salute continua senza di lui. Spataro apre bando per coordinatore”

Il 5 dicembre scorso a un convegno con Guariniello un magistrato ha paragonato gli inquinatori a chi intossica gli altri fumando in ascensore. Il fumo è un importante agente cancerogeno per chi fuma; occorre riflettere sul perché chi lo dimostrò, Doll, sia stato lautamente pagato sottobanco per 20 anni dall’industria chimica. Il fumo passivo invece appare essere un rischio gonfiato (Penston, Stats.con). Così si addossano su un solo cancerogeno anche colpe non sue, distogliendo dagli altri; mostrando solo il fumo si scarica la responsabilità sul pubblico (il cancro colpa dei “lifestyles”). Si contribuisce alla paura che spingerà verso il controverso screening per il cancro del polmone, che può divenire una forma legalizzata di ciò che Brega Massone ha fatto in maniera spudorata.

Occupandosi di salute un magistrato può ottenere insieme la gratitudine di potenti interessi illeciti e il plauso del pubblico. Se volesse farlo sine spe avrebbe vita dura. Dovrebbe essere consapevole del rischio di strumentalizzazione; di come reti patogene complesse possono paradossalmente essere mantenute e aggravate considerando ed esagerando solo alcuni dei nodi (o inventandone); che a lanciare l’allarme solo su Scilla, l’inquinamento, si spinge la gente nella Cariddi delle sovradiagnosi. Che vi sono sforzi per ottenere la “cattura normativa” da parte di grandi interessi, e anche la “deep capture”, la cattura culturale, così che chi controlla finisce per lavorare per il controllato.

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29 dicembre 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di O. Lupacchini “Di giustizia, verità e menzogna (anche istituzionali)”

Ci sono campi dove il falso è per così dire “fisiologico”. Tra la funzione antropologica di rassicurazione della medicina; che da millenni simula, come richiesto dai pazienti, poteri che non ha, avendone acquisito di reali, in grado più limitato di quanto lascia credere, solo negli ultimi 150 anni; e la frode tecnica, il passo è breve. In questi ambiti ci si aspetterebbe che figure abituate a discernere, come i magistrati, siano comunque refrattarie, o ostili, alla menzogna. Invece spesso si accomodano in questa zona franca del falso, sfruttando come consumati uomini di mondo l’occasione data dalla preferenza del pubblico per narrative che “ring true” in quanto false. Unite, le due istituzioni alle quali si affida il ruolo di costruire una realtà abitabile, giustizia e medicina, danno luogo a intrecci sofisticati; che le ditte di marketing biomedico sembra abbiano preso a sfruttare, pilotandoli. Osservando gli interventi dei magistrati in tema di tutela della salute mi viene spesso in mente la frase di Debord: “Nella società dello spettacolo, il vero è un momento del falso”. E osservando l’abuso che fanno del loro potere le istituzioni preposte a tutelare la legalità per proteggere menzogne mediche, amate dal pubblico e pietre angolari di affari da miliardi di euro, mi viene in mente un commento di Piero Chiara, già cancelliere di tribunale, secondo il quale la legge è “l’unica arma capace di atterrare qualsiasi galantuomo”.

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2 gennaio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Terra dei fuochi: il report dell’Iss certifica un altro pezzetto di verità. Guardiamo con fiducia al 2016”

Dallo studio: “Le caratteristiche metodologiche [analoghe a quelle dello studio Sentieri] non consentono, in linea generale, la formulazione di valutazioni di nessi causali, permettono tuttavia di individuare situazioni di possibile rilevanza eziologica da approfondire con studi mirati,”. L’allarme però viene dato in termini causali; come mostrano i toni tribunizi del dr. Marfella, che nel convegno da lui citato del 5 dicembre sedeva a fianco al Procuratore Generale di Brescia. Platea di minorenni, scolaresche. Nonostante a un convegno un eminente epidemiologo abbia risposto affermativamente alla mia domanda su se gli epidemiologi italiani considerino il rischio che questi allarmi mediatici provochino, col meccanismo della profezia che si autoavvera, un aumento spurio di diagnosi dei tumori, data la riconosciuta associazione tra considerazione del rischio e sovradiagnosi, gli epidemiologi, e gli altri addetti, appaiono ignari di ciò. L’inquinamento è una calamità della quale si privilegiano gli aspetti di generatore di profitti: medicalizzazione e bonifiche. Anche la possibilità di un circolo vizioso allarmi-diagnosi andrebbe studiata e contrastata, come fattore confondente e come pericolo futuro; e anche come dovere etico, e non solo, di non costruire sciagurate industrie del cancro, rischio che la storia degli screening dimostra non essere teorico. Ciò tanto più per dati che non sono così eclatanti e indiscutibili come li si presenta sui media.

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16 gennaio 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post “Brescia, sieropositivo pretendeva rapporti senza protezioni. Obiettivo: contagiare”

La civilissima Brescia!

@ Giovanna Maggiani Chelli. Come per qualsiasi altro posto, non si può dire “la civilissima Brescia” per un singolo caso di comportamento ignobile.

Inoltre le cose potrebbero stare in maniera diversa. La notizia in sé appare sospetta. Il caso di “untore” AIDS del mese scorso è stato fatto uscire dalla magistratura romana con precisione svizzera, quando il calendario ha segnato la giornata mondiale dell’AIDS. Date le incongruenze emerse ad un’analisi tecnica (che comportano la possibilità che l’imputato sia assolto dopo avere svolto la funzione propagandistica) quel caso è stato giudicato “un’operazione di marketing per rilanciare una “stanca” giornata mondiale contro l’AIDS “ (Pennetta E. AIDS: annunci da marketing e la strana storia dell’untore della capitale. Blog “Critica scientifica” 19 dic 2015).

In questo genere di operazioni, di marketing spregiudicato pro business biomedico, Brescia, pur arrivata tardi, primeggia. Pungolati dall’avidità piuttosto che costretti dal bisogno, non pochi bresciani si sono tuffati in questa nuova industria. Posso enumerare diversi casi; che hanno trovato appoggio presso la magistratura locale, la cui azione giudiziaria (a parte certe azioni che non si possono definire “giudiziarie”), ora zelante ora catatonica, “dovetails” col marketing biomedico – e le relative esigenze di censura e impunità. E’ in questo senso che è appropriato dire “la civilissima Brescia”.

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19 gennaio 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di O. Lupacchini “Decamerone’: la falsità di Ser Ciappelletto e gli eredi di oggi”

Nel 2007 scrissi una relazione sulla promozione della ricerca, anche italiana, sulla demenza senile (oggi detta morbo di Alzheimer) da parte dell’allora novantenne Michael Stern; che a suo tempo era stato incaricato dai servizi USA di gestire Salvatore Giuliano. Nella relazione, che inviai anche ad alcuni magistrati, tra i quali Scarpinato, mostravo come vi fosse una continuità tra lo Stern giovane dell’OSS e della strage di Portella e quello anziano della filantropia biomedica. Dato quanto sapevo, citai a paragone ser Ciappelletto.

La medicina, partecipe del potere di definire ciò che è Bene e ciò che è Male, crea facilmente questi equivoci: Bene e Male spesso sono inaccessibili alla valutazione, nascosti nelle profondità di una complessa realtà biologica a sua volta coperta da spessi strati di interessi e credenze umani. Un caso attuale di “Ciappelletto” è il farmaco Avastin, che ha una “fedina penale”, una lista di precedenti documentati, tale da venire citato da tecnici come caso esemplare di costosissimo farmaco imposto contro l’evidenza scientifica e prescritto off-label ingiustificatamente (come antitumorale). In Italia, con la vicenda, anche giudiziaria, Avastin-Lucentis, gli si è all’opposto data un’identità di farmaco col saio e con l’aureola; che viene sfruttata, giocando su un secundum quid, per presentare l’off-label – una forma di deregulation voluta dal business dannosa alla salute e al portafogli – come una pratica virtuosa da legalizzare.

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Vedi: Telethon. La manipolazione dello sperabile e la squadra pro-truffa. In: Milizie bresciane, 13 febbraio 2016

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20 febbraio 2016

Blog de il Fatto

Commento al post di G. Barbacetto “Lo scandalo sanità in Lombardia, la fatina dei denti e i controllori puniti”

@ giancarlo4601. “Viva la magistratura ora e sempre” perché fa un centesimo del suo dovere? Una della radici della corruzione è proprio il desiderio di tanti di trovarsi un qualche potere protettore.

21 febbraio 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di T. Mackison “Scandalo sanità Lombardia, l’ex primario di Niguarda: “Nel 2006 la mia denuncia finita nel nulla” “

Così come la magistratura colpì il malaffare politico, con Mani Pulite, solo quando il farlo coincise con interessi non amichevoli di poteri forti sul Paese, la magistratura appare permettere, favorire o perseguire selettivamente illeciti in campo medico, d’intesa col Viminale, secondo una funzione ricalcata su quella degli interessi dei poteri forti, come le multinazionali farmaceutiche e i grandi investitori in campo biomedico.

21 febbraio 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Gaudenzi “Scandali Lombardia: da Chiesa a Rizzi, nel paese dove i condannati processano i giudici”

E’ segno dello scarso senso civico degli italiani che solo i disonesti critichino la magistratura. Quando pizzicati, e con accuse false o strumentali, che costringendo a respingerle aiutano a far passare sotto silenzio le magagne vere della magistratura, servizievole verso i poteri che affossano l’ltalia.

22 febbraio 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di E. Ciccarello “Appalti sanità: “Italia seconda più a rischio in Europa per corruzione e mafia” “

“Nella sanità quasi mai le forniture sono vinte da aziende straniere. E’ sintomo di frodi e collusioni”. Avoglia se ci sono frodi e collusioni in quella mangiatoia a cornucopia che la medicina è stata fatta diventare. Frodi secondarie, su forniture che spesso a loro volta costituiscono esse stesse una frode, la frode primaria, non andando nell’interesse del paziente ma di chi produce e commercia i beni e i servizi. La frode medica primaria, che ha i ”pregi” della legalità formale e della rispettabilità esteriore, non è una nostra creazione: diffusa nei paesi industrializzati, l’abbiamo prevalentemente importata. Impiantandoci sopra la corruzione tradizionale degli appalti e altri imbrogli. Le aziende straniere vogliono entrare anche nei settori mantenuti dal malaffare nostrano; col loro sistema della frode primaria, integrato nell’economia legale e culturalmente mimetizzato come “scienza”; e rendendo la corruzione ad esso funzionale.

I succhiasangue nostrani vengono quindi svergognati. Si può essere contro Tano Badalamenti perché si è contro la mafia, come Peppino Impastato; ma si può essere contro Badalamenti perché si vuole impossessarsi del suo business, come Bernardo Provenzano. La distinzione, che sarebbe fondamentale, tra opposizione morale e take-over fra bande è tenuta fuori dal discorso mediatico, e giudiziario, sulla delinquenza e la corruzione. Così il correre in soccorso della banda più forte viene presentato come istanza etica.

@ Giovanna Maggiani Chelli. Interessante. Non stento a credere che lo stato parallelo, e quindi anche i suoi fiduciari della malavita, oggi abbiano mandato di interessarsi anche della destinazione dei circa 110 miliardi di euro/anno della sanità. Potrebbe per cortesia dare indicazioni bibliografiche su queste rivelazioni di “collaboratori di giustizia” ?

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19 e 20 marzo 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post “Simulazioni al pc e nuovi farmaci: dalle molecole ai sistemi biologici (podcast)”

Questa intervista aiuta a capire come mai gli uffici giudiziari di Brescia, mentre dicono di avere gravi carenze di personale, e appaiono non carenti ma inesistenti davanti ad abusi che favoriscono il futuro orwelliano decantato da Cingolani (che tra tre giorni terrà una conferenza a Brescia, invitato dal Comune), si spendano generosamente in “battaglie di civiltà” (PM Cassiani) per casi come i cagnolini di Green Hill.

Ottime notizie per gli investitori e altri “shareholders”. Per i malati, il colore del futuro non è rosa: ciò che descrive Cingolani è una cosuccia come la liquidazione del metodo scientifico, ormai ingombrante per il business; per sfornare farmaci “innovativi” a getto continuo, con garanzie di sicurezza ed efficacia azzerate.

“ ‘With clinical evidence becoming an industry advertisement tool and with much ‘‘basic’’ science becoming an annex to Las Vegas casinos” … “Claims are even made that with new big data, the scientific method is obsolete: petabyte data will replace the scientific method (28) . I apologize for being so old fashioned, but I believe the scientific method is alive and well and will remain so, regardless of amounts of data.
28 The data deluge makes the scientific method obsolete. Available at http://www.wired.com/2008/06/p…. Accessed January 7, 2016.”

Ioannidis JPA. Evidence-based medicine has been hijacked: a report to David Sackett. Journal of Clinical epidemiology, 2016. http://dx.doi.org/10.1016/j.jc…

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6 aprile 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di E. Ciccarello “Corruzione nella Sanità, la ricerca: “Episodi di tangenti in un’Asl su tre”. Il rapporto di Transparency”

Queste campagne di Emergency e di Cantone modernizzano il Paese, inducendo i forchettoni all’antica a moderarsi per fare spazio al malaffare politico consono alla globalizzazione. Si può rubare facendo pagare al contribuente una siringa 10 volte il suo costo reale. Ma si può rubare, e legalmente, e molto di più, anche facendo iniettare al paziente un farmaco costosissimo, inutile e nocivo ma “scientifico”. I politici tradizionali tirano più per il primo tipo di ladrocinio, dove intascano direttamente e gestiscono un potere di mediazione; i magistrati, i CC e i politici “di ultima generazione”, parteggiano per il secondo tipo di corruzione, che va a beneficio di Big Pharma e degli altri grandi investitori della medicina; i quali poi ricompensano, riconoscendo loro diritti feudali, le corporazioni istituzionali e i gruppi politici che li servono. Istituzioni che divengono così una sorta di personale dell’industria e finanza medica internazionale, anche se lo stipendio glielo paghiamo noi. I magistrati stanno accumulando una serie di benemerenze rispetto ai poteri forti della medicina. Probabilmente si addiverrà ad un accordo spartitorio tra i baroni locali e l’impero, e avremo siringhe sia a costo gonfiato, ma un po’ meno gonfiato, sia dal contenuto ancor più fraudolento di oggi, e in formato king size.

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18 aprile 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pipitone “Sangue infetto, ministero della Salute condannato a risarcire ex trasfuso con 580mila euro”

Tra le tante stranezze dell’epatite C c’è quella di trapiantare fegati positivi per epatite C in pazienti con diagnosi di epatite C. Mentre i giudici di Caltanissetta emettono questa sentenza sull’infettività del sangue, esce uno studio a sostegno – a posteriori – della pratica di sostituire fegati infettati da virus dell’epatite C con fegati infettati da virus dell’epatite C * (uno degli autori è consulente, tra le altre ditte, della Gilead). La versione ufficiale sull’epatite C – un’entità individuata dall’industria farmaceutica – è piena di stranezze, coincidenze sospette, licenze metodologiche, salti logici, contraddizioni, affermazioni paradossali, implausibilità, ragionamenti convoluti alternati a ragionamenti semplicistici, lacune; che sono coperti dalla cosmesi mediatica, alla quale la magistratura contribuisce, avallando con la sua autorevolezza es. il nesso causale tramite sentenze come questa. La magistratura sta fornendo credibilità a un edificio concettuale che è solido non nella sua struttura ma nei contrafforti politici che lo tengono in piedi; anziché indagare sulla veridicità delle premesse di questa colossale idrovora di risorse pubbliche.

*Johnson K. New Data Endorse Use of Hepatitis C-Positive Liver Donors. Medscape, 17 aprile 2016.

@ Braciolanti. Nei pazienti infetti da HCV l’impianto di un fegato HCV+ non peggiorerebbe la condizione dei pazienti rispetto a trapianti con fegati HCV-. Nonostante la terapia immunosoppressiva, che dovrebbe portare a una recrudescenza dell’infezione e dei suoi effetti. Lei non trova in ciò nulla di strano, mentre insinua che l’osservarlo sia antiscientifico, come di chi neghi l’esistenza dell’AIDS. L’AIDS, e il virus HCV esistono; esiste, o dovrebbe esistere, anche la razionalità scientifica, che porta a considerare le anomalie e a considerare le varie spiegazioni possibili, invece di forzarle nella versione ufficiale. Questa dei trapianti infetti che non mutano il decorso malattia è una evidenza a favore della tesi, già espressa da un virologo che si chiama Duesberg, che il legame causale tra presenza di virus HCV e l’asserito quadro clinico dell’epatite C sia il frutto di una costruzione a tavolino per fini commerciali. L’assenza di effetti attesi dopo l’impianto di fegati infetti è spiegabile in vari modi; uno dei più semplici è che l’HCV non sia il fattore causale della nebulosa sindrome detta “epatite C”. Anche le frodi mediche esistono; credo che la presenza al seguito di sentenze propagandistiche di pronti denigratori professionali delle osservazioni critiche ne sia uno dei marker.

@ Braciolanti. Anche limitandosi al quadro che lei richiama: l’agente etiologico di una malattia infettiva “certificato” con l’epidemiologia; agenti che vengono presentati come un flagello biblico che però si ammansiscono quando i fegati che hanno infettato siano impiantati su soggetti affetti dalla stessa malattia che provocano, nonostante che le difese immunitarie vengano abbassate; decorso clinico anomalo per un’infezione virale, e non falsificabile (siamo ai tempi della medicina “scientifica” “non falsificabile”*); ce ne sarebbe più che a sufficienza per aprire un’inchiesta seria sulla consistenza dei vestiti dell’imperatore, ovvero sulla giustificazione scientifica e tecnica al fiume di milioni di euro che passa dai contribuenti ai privati in questa operazione, brillantissima per gli investitori.

*Manrai AK et al. Clinical Genomics. From Pathogenicity Claims to Quantitative Risk Estimates. JAMA, 29 feb 2016.

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3 maggio 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di O. Lupacchini “Piercamillo Davigo e la virtù del ‘parlar chiaro’ “

Sotto le semplificazioni mediatiche la realtà è multidimensionale: corrisponde a un vettore che può essere positivo nella componente dell’asse x, quello più immediato, che viene mostrato, e negativo nelle sue proiezioni su altri assi, che vengono celati. Es. un processo per un cancro del colon attribuito all’esposizione lavorativa in tipografia è positivo sull’asse del contrasto ai tumori occupazionali, che i datori di lavoro tendono a occultare. Non appare positivo su quelli dell’accertamento dei fatti e della giustizia, perché appare indimostrabile e poco plausibile che questo particolare tipo di cancro, comune, sia dovuto a quella esposizione lavorativa. E’ negativo sull’asse della tutela della salute e della proprietà privata, favorendo concezioni culturali errate che vanno a favore di interessi colossali sul cancro del colon a scapito dei cittadini.

L’intemerata di Davigo è positiva sull’asse del contrasto alla corruzione tangentizia, in pratica il contrasto ai politici ladri; e su quello del contrasto all’arroganza dei politici. Ma ha una componente negativa nascosta: fa identificare con le tangenti tutta la corruzione, nascondendo l’asse della corruzione proditoria, quella a favore dei poteri forti; la corruzione nefasta che affonda il Paese, e che può trarre beneficio dall’equivoco, strumentalizzando la lotta alle tangenti, come è accaduto proprio con Mani Pulite. Una eterogenesi dei fini sulla quale i magistrati sono un po’ troppo silenziosi.

@ Sidney Sonnino. Un conto è prendere una mazzetta es. per fare acquistare allo Stato il farmaco di una certa ditta. Un altro è legiferare per abbattere i controlli sull’immissione di nuovi farmaci; o imbastire casi giudiziari clamorosi per sostituire, nei presupposti che giustificano la ricerca sperimentale sullo sviluppo di nuove classi di farmaci, alla plausibilità scientifica aspettative irrazionali create ad arte; in cambio non di soldi, ma di posizioni di potere, con i relativi vantaggi. (C’è poi la “cattura normativa”, che riesce a strumentalizzare politici o magistrati onesti). Sono anni che osservo questa differenza; è stato per me un conforto scoprire che “distinguo” di questo genere non solo vengono posti da specialisti (1), ma sono applicati proprio dove li ho desunti, la medicina (2).

I magistrati fanno il loro gioco, invadendo il territorio altrui e sguarnendo il proprio a seconda della convenienza. Il problema vero sono gli italiani, che sono dei von Clausewitz col collega d’ufficio e dei Giufà davanti al potere; e che non concepiscono la ribellione all’ingiustizia altrimenti che con l’eleggere a loro paladino qualche altra figura di potere; dimentichi che “non esistono poteri buoni”.

1 Thompson D. Two concepts of corruption. Harvard Center for ethics, 2010.
2 Light D et al. Few Benefits from New Drugs and Many Serious,
Costly Risks. Chemical industry Digest, 2014.

@ Sidney Sonnino. Sui principi generali che citi siamo penso tutti d’accordo. Un conto però sono i 10 comandamenti e la loro predicazione, un conto gli affari del convento. Io sarei stato più entusiasta se i magistrati avessero espresso come presidente del loro sindacato di categoria una persona con le stesse doti di Davigo, vigorosa, competente, personalmente onesta; ma che non richiamasse – di questi tempi – grafi dalle forme inquietanti; es. quello che collega il parresiasta al chiacchierone: Davigo-Di Pietro-Leeden-Renzi.

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14 maggio 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post “Pena di morte, il colosso farmaceutico Pfizer nega i suoi medicinali per le iniezioni letali”

“A cominciare dagli anni ’90 i dirigenti del marketing farmaceutico cominciarono a parlare ossessivamente dell’integrazione tra marketing e R&D [ricerca e sviluppo]. Il primo fu William Steere Jr. della Pfizer, che fu promosso da capo del marketing ad amministratore delegato nel 1991. Le priorità dichiarate da Steere nell’assumere il comando della ditta erano tre. “La prima, avvicinare marketing e ricerca. La seconda, avvicinare marketing e ricerca. Poi, disse, la terza era avvicinare marketing e ricerca” (1).
La Pfizer è una “marketing machine” (Fortune); ha un “livello tetro di etica pubblica” (NY Times). Sulla priorità data al marketing a danno della ricerca il Wall Street Journal commenta “quando il gioco si fa duro i duri alzano i prezzi” (2).
Unire marketing e ricerca è andare verso la ciarlataneria e la frode. Per apparire come filantropi mentre praticano strategie criminali le multinazionali farmaceutiche possono contare, oltre che sulla propaganda come questa, su qualche boia e tanti tirapiedi. In Italia reclutati soprattutto nelle istituzioni, tra i tanti esperti in doppiezza; che mentre si presentano es. come cavalieri della lotta alla mafia, o bioeticisti, si occupano di togliere di mezzo con l’assassinio morale le voci scomode.

1 Applbaum K. Is marketing the enemy of pharmaceutical innovation? Hasting Center Report 2009. 4: 13.
2 Mintzberg H. Patent nonsense: evidence tells of an industry out of social control. CMAJ, 2006. 1

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29 settembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Chiedere una perizia psichiatrica in un processo non è infamante: così si alimenta uno stigma”

I magistrati forniscono spesso l’effetto morsa: facendo da ganascia “buona” contro una ganascia “cattiva” aiutano a frantumare i resti della Costituzione. Di B. si considerino i trascorsi sinistri; ci vorrebbe un’analisi etnopsichiatrica sul perché gli italiani eleggono a governarli una massa di “dark triad” (narcisismo, machiavellismo, sociopatia) che li fa vivere male. Ma normalizzare le perizie psichiatriche è folle.

Così si diseduca il pubblico alla iatrogenesi sociale e culturale (Illich); che porta alla iatrogenesi clinica, la creazione di false malattie col pretesto di cercarle. Al contrario i cittadini devono avere ben presente che i test medici sono pericolosi quanto un intervento chirurgico o un farmaco, e non vanno somministrati senza reale indicazione clinica. Un test può distruggere una persona. O una nazione. Oggi set 2021 abbiamo una “peste” e una medicalizzazione della vita dell’intera popolazione costruita con test di laboratorio*.

“Il potere di etichettare dà il potere di distruggere” (“Primo non curare chi è normale”, A. Frances). Chiedere di non stigmatizzare mentre si vuole espandere la pratica è un tirare acqua, cioè clienti, al mulino degli psichiatri; è al livello della canzone “Gli uomini sessuali” di C. Zalone. I magistrati dovrebbero smettere di favorire l’uso del potere medico da parte del potere, pratica letale per lo Stato di diritto.

* It is time to stop calling asymptomatic positive test results ‘cases’. Hart, 28 set 2021.

75.

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18 giugno 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post “Caserta, morta a 3 anni. Arrestati falsa pediatra e marito: “Non diagnosticarono tumore””

Un guidatore può sbandare a destra e finire nel burrone. Ma può sbandare a sinistra, invadere la corsia opposta e fare un frontale; soprattutto se bada solamente a stare lontano dal precipizio a destra. Anche per le diagnosi di cancro gli errori possibili sono due. Si può mancare, colpevolmente o meno, la diagnosi di neuroblastoma. Studi hanno mostrato che, date le sue caratteristiche biologiche, c’è per questo tumore, statisticamente, una marcata facilità a commettere l’errore opposto, cioè a sovradiagnosticarlo. Trattando quindi bambini sani come malati di cancro, con gravi conseguenze, anche a lungo termine, sulla loro salute. Ci sono interessi economici, e, soprattutto in Campania, una campagna mediatica, che favoriscono lo sbandare dal lato dei falsi positivi. Vi è una dolosità sistemica in questo. Sul piano culturale, professionale, giudiziario, mentre i falsi negativi si puniscono e si propagandano i falsi positivi si nascondono e si premiano. Gli stessi che alla notizia di una mancata diagnosi di cancro chiedono i castighi più severi ringrazieranno per le lesioni o l’omicidio da errore opposto *. Magistrati, CC, preti, opinionisti, pronti sui falsi negativi, si sottomettono all’ideologia che vuole i falsi positivi sistematici come parte dell’economia legale, da proteggere e aiutare a crescere.

*Jha S. Doctors are thanked by the false positives but sued by the false negatives. Psychology Today. 13 set 2015.

@ Alexv. Aggiungerei “Come si può pensare che istituzioni dello Stato, autorevoli uomini di scienza dediti alla cura delle malattie, santi uomini con la tonaca, e i media, curino altro che il bene del cittadino, e che addirittura lo danneggino servendo per un loro tornaconto altri interessi?”. Accomodati: segui la strada che ti indicano. L’economia ha bisogno di persone che ragionano come te. Io mi rivolgo a quelli che non scambiano i telegiornali e gli allarmi diffusi dai media per la realtà.

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6 luglio 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post “Traffico di virus, assolta la deputata Ilaria Capua: “Il fatto non sussiste”

Un conto sono le mozzarelle avariate, un altro gli affari smisurati del genere di quelli della Gilead di Donald Rumsfeld con il Tamiflu per l’aviaria umana da H5N1* (e con i farmaci della epatite C). Al di là di questo caso, in generale, occupandosi di temi come ulteriori ceppi di virus dell’aviaria, zoonosi ed epidemie, epidemie false e epidemie provocate, gli investigatori oltrepassano il segnale “Hic sunt leones” e entrano non nel deserto o nella savana, ma in labirinti di specchi, dove se non si vuole essere sbranati la caccia alle belve può essere al più quella di Tartarino di Tarascona, o di Alberto Sordi in “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare il loro amico misteriosamente scomparso in Africa?”. Quando il cacciatore non è amico del giaguaro, e gli scandali si sollevano ad arte per avvalorare per implicatura il falso e occultare l’impresentabile.

*H5N1: Avian flu and not a glimmer of proof. In: Engelbrecht T Kohnlein C. Virus Mania. Trafford, 2007.

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15 luglio 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post “Caso Giuseppe Uva, carabinieri e poliziotti assolti. I giudici: “Niente percosse su di lui” “

Il prolasso della valvola mitrale è una diagnosi gonfiabile. Una “overlap syndrome”, cioè basata su una condizione che il più delle volte non è che una variante normale, la cui presenza e rilevanza vengono falsamente ingigantite [1]. E’ stata usata dai consulenti e dagli avvocati di una casa farmaceutica per confondere le acque sui danni mortali causati da un farmaco [2]. In Italia ai tempi della leva obbligatoria era tra le diagnosi di comodo per farsi riformare. Oggi spiega come mai Uva sia morto in coincidenza con una nottata in caserma nonostante risulti, secondo i magistrati, che nessun CC né poliziotto gli abbia torto un capello.

Cosa devono avere visto e sentito le pareti di certe stanze. “Ogni carcere che gli uomini costruiscono / è fatto con mattoni di vergogna” (O. Wilde). Ma vale anche per alcuni altri edifici costruiti in nome della giustizia.

1 Quill TE et al.. The medicalization of normal variants: the case of mitral valve prolapse. Gen Intern Med, 1988. 3: 267.

2 Mundy A. Dispensing with the truth. The victims, the drug companies, and the dramatic history behind the battle over Fen-Phen. St. Martin’s Press, 2001.

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18 luglio 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post “Stefano Cucchi, nuova assoluzione in appello per cinque medici. La sorella Ilaria: “Sei sempre stato morto” “

Da giovane non ci credevo, ma le mafie meridionali hanno avuto e hanno anche medici tra gli affiliati e i fiancheggiatori; i casi sono numerosi, tanto che si potrebbe scrivere un libro sull’argomento. Se qualcuno qualificato avesse tale intenzione, posso dargli copia di una settantina di ritagli, da giornali e da libri, che negli anni ho casualmente raccolto sull’argomento.

Un libro sui comportamenti di tipo mafioso, sensu strictu, dell’industria della medicina è già stato pubblicato, da un medico ricercatore della Cochrane collaboration *.

Ci sarebbe da scrivere un libro anche su un terzo tema, quello delle joint ventures e degli scambi di “favori”, non così diversi dalla complicità mafiosa per natura e per gravità delle conseguenze, tra coloro che dicono di tutelare la salute e coloro che dicono di combattere la mafia.

*Gotzsche P. Deadly medicines and organized crime. Radcliffe, 2013.

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21 luglio 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Gaita “Vaccini, “in Italia obblighi e costi a macchia di leopardo. Serve piano unico nazionale o il sistema non è credibile” “

 
Censurato**
 

Il Nordic Cochrane Group ha fatto reclamo all’Agenzia europea del farmaco per il modo di gestire – o di insabbiare – le segnalazioni di medici di effetti avversi da vaccino HPV. La dr.sa Brinth ha scritto di medici che le confidano di non riportare gli effetti avversi impauriti dalla campagna contro gli “antivaccinisti”*. Da noi mentre l’Ordine promette sanzioni ai medici che non vaccinano, la regione Toscana regala ai medici 400-600 euro del contribuente per ogni persona che vaccinano contro il meningococco (un’epidemia che si è sviluppata con l’introduzione di un nuovo test diagnostico). Già i medici non sono in media granitici nel rinunciare a vantaggi personali per rispettare il dovere etico e contrattuale di servire l’interesse alla salute del paziente. Ora per di più si sta allestendo un sistema di premi e punizioni che ricorda i sistemi di bassa lega usati da alcune ditte per aumentare il rendimento dei loro piazzisti. Lorenzin, Chersevani, Ricciardi, Bonaccini etc. dovrebbero dichiarare i report scientifici e i pareri scritti di esperti sui quali basano il loro voler obbligare popolazioni di sani ad assumere medicinali, in deroga alla Costituzione. Se non lo fanno glieli dovrebbe chiedere la magistratura, visto che tali imposizioni, e minacce volte a costringere, se non adeguatamente fondate possono configurare vari reati.

*Chusteka Z. Complaint Filed Over EMA’s Handling of HPV Vaccine Safety Issues. Medscape, 5 lug 2016.

 
** I commenti di lettori pubblicati da Il Fatto su questo post e quello del giono precedente “Vaccini, Ordine dei medici: “Sanzioni disciplinari fino alla radiazione per chi li sconsiglia” assommano a oltre 3800.
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10 settembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post “Scuola, Fondazione Telethon lancia campagna sull’inclusione dei bambini affetti da malattie rare – VIDEO”

Censurato. (Copia inviata p.c. alla presidente del Tribunale dei minori di Venezia)

La presidente del Tribunale dei minori di Venezia ha spiegato come “Abbiamo salvato un bambino non ci siamo riusciti con Eleonora [Bottaro]”*; facendogli d’autorità asportare un occhio, data una diagnosi di tumore. A parte i casi specifici, che necessitano della conoscenza dei dettagli per essere valutati, appare che i magistrati siano solerti nel contrastare le cure ciarlatanesche (a volte dopo averle virulentate, v. Stamina); ciò sarebbe meritorio, se i magistrati non considerassero, con una comparazione errata – e ricercata – la medicina ufficiale, in realtà infestata da deviazioni speculative, come un supremum indiscutibile. La campagna Telethon nelle scuole sulla “inclusione”, singolarmente limitata ad un settore nosologico ristretto – che sta divenendo “invasivo” – può, dietro la facciata pedagogica, favorire l’agenda delle malattie rare, che è descrivibile come una gigantesca operazione per legalizzare frodi mediche**. Le “malattie rare” oggi non coincidono più come si fa credere con le malattie trascurate, tutt’altro. Su questo empito filantropico verso la popolazione scolastica della medicina “scientifica” d’assalto supportata dalle banche i magistrati non pensano di dover vigilare a tutela dei minori.

* Il Mattino, 7 set 2016.
** “Adaptive licensing” or “adaptive pathways”: Deregulation under the guise of earlier access. Brussels, 16 October 2015, Prescrire.org. House orphan drug proposal: a Windfall for Pharma, False ‘Cure’ for Patients. Public citizen, dic 2015.

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13 settembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post  “Genetica, banca dati con Dna centenari sardi: “Sparite alcune provette” “

Le banche dati del DNA a fini medici sono in primo luogo un’entità economica: si conta con esse di generare immensi profitti. La reale vantaggiosità per i pazienti di questi progetti, che Ruth Hubbard, una biologa di Harvard da poco deceduta, ha chiamato “Profitable promises”, intitolando così un suo libro, è assai dubbia. Ma a questo rimedia la propaganda. Tra le varie piste investigative andrebbe considerata anche quella della propaganda per entimeme, per implicatura. Se le provette vengono rubate vuol dire che sono preziose. E che quindi quanto viene promesso sui “big data” genetici è veritiero. Una complicazione è che CC e magistrati in generale mostrano una simpatia eccessiva per i grandi interessi che beneficiano della diffusione di notizie che alterano la percezione del reale valore dei prodotti biomedici, nei pazienti e negli investitori.

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15 settembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post “Aids, al sieropositivo che contagiò 30 donne contestata l’epidemia dolosa”

Nicola Da Rio: La probabilita’ di contagio con singolo rapporto vaginale e’ <0.1%, con singolo rapporto anale attorno al 1.5%. Per aver contagiato cosi’ tante persone, quanti rapporti ha avuto sto tizio? Uno al giorno per 10 anni?

@ Nicola Da Rio. Sull’HIV varie autorità hanno già superato tante volte il vieto principio logico di non contraddizione, e l’ingenua regola della plausibilità biologica dato ciò che si conosce empiricamente; a favore di narrazioni avvincenti, che come mostra un vecchio libretto di uno scrittore lombardo sugli untori hanno anche il merito di autovalidarsi, all’opposto dei freddi e noiosi scenari della “scienza” dei pedanti. Forse i magistrati, che oggi generosamente si occupano di scrivere pagine nuove di medicina, vogliono aggiungere il loro contributo a questa nuova disciplina, che si potrebbe chiamare “biologia balistica” (biologia di chi le spara); sarebbe interessante conoscere a quale numero corrisponde secondo loro il tasso di infettività dell’HIV nei rapporti sessuali, e con quali argomenti rendono tale valore coerente con le credenze che diffondono nel pubblico tramite l’esercizio dell’azione giudiziaria.

hcarlo: Non penso che i magistrati abbiano detto una fesseria, anzi. Ho fatto il vostro stesso ragionamento e riletto sia l’articolo che altri articoli su questo caso. Innanzitutto dei 57 casi si parla di 27 casi indiretti, figli o partner successivi, quindi i casi di contagio diretto sono 30. Ho letto che Talluto ha dichiarato di aver avuto anche 5 differenti partner in un mese, ipotizzando 2 rapporti con ciascuna, magari uno solo con alcune e 3 con altre, fanno 10 rapporti al mese, plausibili anche sotto il profilo fisico. Poiché si parla di ben 10 anni il conto diventa il seguente: 10 rapporti x 12 mesi x 10 anni = 1200 rapporti, ipotizziamo ora che si tratti di soli rapporti vaginali in cui il rischio si attesa su circa lo 0,3% otteniamo 36 possibili contagi, perfettamente in linea con quanto ipotizzato dai magistrati.

@ hcarlo. 0,3%=0,003= 3 per mille. Lo 0,3% di 1200 è 3,6 non 36. Credo che oltre a 600 diversi partners in 10 anni, e al bis con ognuna di esse, occorra considerare che siano stati solo rapporti anali, se si vuole raggiungere un valore atteso di una quindicina di casi infetti.

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18 ottobre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. Marceddu “Farmaci, furti di antitumorali per oltre 2 milioni: 18 arresti. L’ombra della camorra”

I nuovi farmaci oncologici sono costosissimi, e il loro prezzo riflette non una reale efficacia o altre giustificazioni razionali ma la volontà di chiedere “what the market will bear”, quanto il mercato sopporta*. Il fatto che vengano rubati mostra che hanno un elevato valore di mercato, ma non implica, come si tenderebbe a credere, che siano preziosi, cioè proporzionalmente efficaci (es. il traffico di corni di rinoceronte, per intendersi). Guardando all’ampiezza e all’intensità degli appoggi istituzionali a pratiche come i prezzi estorsivi e fraudolenti degli antitumorali nel mercato legale, pratiche che nonostante la loro gravità vengono tenute nell’ombra, l’attenzione di CC, magistrati e media ai furti di antitumorali ricorda un poco il 1° capitolo de “La bolla di componenda” di Camilleri: dove la GdF su soffiata bloccava di tanto in tanto uno dei tanti carichi di sigarette, a favore di telecamere, figurando come tutore della legalità, quando in realtà per il contrabbando, lasciato altrimenti indisturbato, il bilancio era positivo, derivandone una pubblicità alle sigarette.

*Kim C, Prasad V. Cancer Drugs Approved on the Basis of a Surrogate End Point and Subsequent Overall Survival: An Analysis of 5 Years of US Food and Drug Administration Approvals. JAMA Internal Medicine, 19 ott 2015. Mailankody S, Prasad V. Five Years of Cancer Drug Approvals: Innovation, Efficacy, and Costs. JAMA Oncology, 2015. 1: 4. 539.

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14 novembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Casolari “Modena, per i pazienti è sempre colpa dei medici. La realtà è diversa da tv e fiction”

“L’intera medicina si è collusa con un progetto più ampio di ricerca di soluzioni tecniche ai problemi esistenziali posti dalla finitezza della vita e dall’inevitabilità dell’invecchiamento, della perdita e della morte… Le sole soluzioni a queste profonde sfide esistenziali vanno cercate nel coraggio, sopportazione e accettazione dei limiti dalla vita. Nel pensare in maniera diversa e più profonda.” (I. Heath sui meccanismi sociologici di quelle frodi mediche istituzionalizzate che sono le sovradiagnosi*). La medicina stimola nel pubblico aspettative false, e irrealistiche fino al delirio, per trarne profitti smisurati. Richiama alla realtà quando le conviene, come in questo caso; con “rimproveri della maitresse”, che ricordano una tenutaria che dia dello sporcaccione ai clienti sulle cui debolezze vive. L’anima fraudolenta delle promesse mediche comporta violenza fisica, con lesioni e omicidi su larga scala. In genere violenza indiretta e mascherata sui pazienti**. Non dovrebbe sorprendere che emerga talora violenza fisica riconoscibile, da parte di pazienti coerenti nel delirio o di chi vende medicina fraudolenta. Per di più la dimensione criminologica della medicina è un tema sul quale magistrati e forze di polizia hanno i carboni bagnati.

*Overdiagnosis: when good intentions meet vested interests. BMJ, 2013. 347: f6361.
** Es. Ablin RJ. The great prostate hoax. How big medicine hijacked the Psa test and caused a public health disaster.

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23 novembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. Patitucci “Meningite in Toscana, eccessi di casi di meningococco C. Rezza (Iss): “Ceppo particolarmente virulento””

C’è una letteratura sulle cause commerciali di variazioni geografiche di incidenza. L’ISS la ignora, insieme alla circostanza che l’incremento di diagnosi di meningite in Toscana è associato all’introduzione di un test diagnostico sviluppato al Meyer di Firenze. Il nuovo test usa un metodo, la PCR, che è noto causare falsi positivi. Ha già provocato incrementi spuri di incidenza di malattie infettive da sovradiagnosi (malaria, m. di Lyme, colite da c. difficile). Prima che di epidemia, il rischio per la salute pubblica appare essere quello che, secondo un collaudato “business model”, che ha già causato tragici effetti, la definizione di malattia venga alterata, identificandola abusivamente con la positività di test di laboratorio a basso valore predittivo positivo, che provocano sovradiagnosi; mentre allo stesso tempo si stimolano paure eccessive. Ciò permette di vendere cure inutili o dannose, a scapito dell’assistenza utile. Mattarella dal Quirinale esclude che possano esservi critiche fondate e responsabili ai vaccini; il presidente dell’ISS Ricciardi può invitare pubblicamente i magistrati a fare da braccio secolare a questa sua “scienza”, rivolgendosi alla stessa Procura che 50 anni fa fu, a danno della nazione, il sicario morale di un presidente dell’ISS come Marotta. Le frodi istituzionali sulla salute, come i test diagnostici che creano le “epidemie” che dicono di contrastare, sono intoccabili anche quando non sono coperte che da un velo sottile.

@ Marco (quello senza avatar). L’incremento dei morti, e i conseguenti allarmi mediatici su un’epidemia, sono qui legati a circostanze poco limpide e molto sospette sulle quali istituzioni all’altezza dei loro poteri e doveri indagherebbero, in un Paese onesto. Andrebbe considerato come un ulteriore indizio che le versioni ufficiali siano appoggiate sul web da squadrette di soggetti pronti a tirare fuori il “complottismo” e a dileggiare chi non scambia, come fanno non molto lucidamente loro, la diagnosi di morte per la diagnosi della causa di morte; rammaricandosi che i manicomi siano stati chiusi. (Secondo un’interpretazione di quelle che danno un lavoro ai troll, furono chiusi, assecondando, ma solo nella pars destruens, il sincero radicale di sinistra Basaglia in Italia, e negli stessi anni dal liberista Reagan in USA, per creare un più ampio mercato agli psicofarmaci, che sono spesso inutili e dannosi).

@ Marco (quello senza avatar). Sì, non c’è nessuna epidemia, e probabilmente nessuna reale rilevante variazione nell’epidemiologia della meningite. Invece, date al pubblico l’impressione, manipolando ad arte esami e notizie, che la pestilenza sia dietro l’angolo; per supportare prediche e obblighi a sempre nuove vaccinazioni. Peccato che “al vostro paese” non ci siano un giudice, una guardia e una gattabuia. Un recente lavoro * mostra che in Europa il carico di malattia da 6 infezioni associate alle cure mediche è maggiore di quello delle altre 32 malattie trasmissibili. Le malattie infettive oggi sono diventate largamente un problema iatrogeno. Ma gli zelanti Savonarola della peste incombente su questo stanno muti.

*Cassini A et al. Burden of Six Healthcare-Associated Infections on European Population Health: Estimating Incidence-Based Disability-Adjusted Life Years through a Population Prevalence-Based Modelling Study. PLOS medicine, 18 ott 2016.

@ Marco (quello senza avatar). Una versione semplificata del lavoro è sul New Scientist: “The first ever study of hospital-acquired infections in European hospitals has found that the combined health impact of these infections is twice that of the combined burden of 32 infections caught outside hospitals, including flu, HIV and tuberculosis.” (18 ott 2016). La licenza di mistificare a piacimento chi te l’ha data? Se distorci ciò che è scritto nero su bianco, accusando gli altri di non capire, si può immaginare cosa fai sulla epidemia-non-epidemia di meningite. Certo è un bello spettacolo per un cittadino vedere la presidenza della Repubblica, l’ISS, Il Meyer di Firenze, la crema della medicina, affiancati da venditori come te.

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30 novembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di R. Salvadorini “Corsi de il Fatto Quotidiano: il giornalismo scientifico deve essere critico, non megafono della scienza”

Riguardo all’uso della medicina e della “scienza” per fare uscire mafiosi dal carcere, segnalo che secondo notizie giornalistiche a Cosenza sono in corso trattative che coinvolgono il vescovo Nolè e il direttore del carcere Benevento per estendere alle fasce deboli e ai detenuti lo screening per il carcinoma della prostata. Lo screening col PSA o succedanei – v. Ablin, “Il grande inganno della prostata” – non identificando realmente il cancro della prostata ha reso senza necessità impotenti e incontinenti molti che vi si sono sottoposti. E’ infatti in via di ritiro in USA. Ma è un business colossale. Da un lato, i carcerati poveri diavoli, che sono in una posizione di soggezione, potranno subire pressioni per fare da carne da cannone. Magari con la prospettiva che una diagnosi di cancro e la conseguente mutilazione portino ad alleggerimenti di pena. Dall’altro, è da notare che, in funzione dell’età, la biopsia alla quale il test del PSA conduce può mostrare positività per cancro con frequenza elevatissima (oltre il 50-60% dai 50 anni di età). Si e proposto di non chiamare più “cancro” tali reperti istologici. Questi falsi positivi potrebbero fornire un appiglio giuridico a detenuti potenti, provvisti di complicità istituzionali, per evitare la cella; salvo non farsi operare, e non finire quindi ”limp and leaking” (“floscio e gocciolante”) visto che sta prendendo piede il “watchful waiting” invece della prostatectomia.

@ Monocalpo. E infatti non è previsto e non si dovrebbe. Stiamo parlando di imbrogli che possono favorire altri imbrogli. Non pensi che l’etichetta di malato di cancro possa avere un suo peso, tra gli argomenti addotti, davanti a un tribunale di sorveglianza?

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2 dicembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Margottini “Corsi de il Fatto Quotidiano: da Human Technopole a Xylella, per le inchieste scientifiche serve metodo”

censurato

Alla giornalista Margottini, laureata in matematica, segnalo che spesso il giornalismo scientifico e le frodi a fini di lucro della biomedicina sono intimamente legati in uno schema che chiamo “bayesanesimo fraudolento”, riconducibile al teorema di Bayes. Le probabilità a priori di ottenere un dato risultato, cioè la valutazione della plausibilità biologica delle possibili vie sulla base di ciò che si conosce, sono sostituite dallo scegliere ipotesi che si conformino alle aspettative a carattere magico del pubblico, distorcendo ad hoc la teoria; e dal farle sembrare raggiungibili attraverso campagne mediatiche. Ciò è facilitato dall’impostazione empirista che considera i trial clinici – facilmente manipolabili – non una verifica ma la fonte unica di verità. Il caso Stamina mostra come politici, giornalisti e magistrati si occupino di gonfiare le probabilità a priori; così da indirizzare la ricerca e aumentare artatamente la valutazione positiva a posteriori del raggiungimento di effetti clinici*. Rendendo in questo modo “entrenched” quelle che poi si rivelano, come era prevedibile, “underperforming big ideas”**, criticate come pericolosamente viziate da aspettative fideistiche perfino dalla servizievole FDA ***.

*Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale. Sul mio sito.
**Joyner et al. What happens when underperforming big ideas in research become entrenched? JAMA, 28 lug 2016.
***Marks et al. Clarifying stem-cell therapy’s benefit and risks. NEJM, 30 nov 2016.

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9 dicembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Franco “Agenzia del farmaco, non è permesso accedere agli atti sui rimborsi spese del presidente Melazzini”

Virus 1953: Ma, fare un esposto alla Corte dei Conti?

@ Virus 1953: La Corte dei Conti ha appena chiesto 400000€ a Susanna Fiorini, l’infermiera condannata per aver falsificato referti di test di screening del tumore del colon, per “lesione della fede pubblica” e “avere diffuso allarmismo e sfiducia nelle istituzioni”. Ma nessuna Procura o Corte dei Conti vede quanto sono falsi e ingannevoli i messaggi sia istituzionali sia di privati per indurre a sottoporsi agli screening es. per il cancro della mammella, millantando benefici e tacendo dei rischi e di probabili bilanci sfavorevoli* (né la propaganda per quello del colon è esente da manipolazioni**). La Corte dei Conti non appare diversa da altre giurisdizioni che in campo medico coonestano il frame ufficiale, calcando la mano, omettendo e favorendo la censura. Di figure come Melazzini non bisognerebbe occuparsi applicando il sistema che è stato attribuito al Procuratore di Palermo Scaglione: guardare la minuzia, cioè quello che forse potrebbe intascare coi rimborsi (come in effetti si è già visto col rimborso forfettario in reg. Lombardia), e lasciare indisturbato il grosso, ovvero ciò che fa intascare alle case farmaceutiche a danno dell’erario; e della tutela della salute.

*Keen JD Jorgensen KJ. Four principles to consider before advising women on screening mammography. J Women’s Health, 2015. 24:867.
**Horgan J. Why I won’t get a colonscopy. Sci Am 12 mar 2012.

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17 dicembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Politi “Papa Francesco, 80 anni amari. In Vaticano è sempre più sotto attacco”

Il papa ieri nel circondarsi di bambini malati, seguiti al Bambin Gesù, si è soffermato sulla piccola Noemi, ora in lista d’attesa per una terapia sperimentale dell’opedale pediatrico vaticano; mettendole in testa la sua papalina. E’ toccante, ma il cappello papale non è il rifugio più sicuro per un bambino malato. E’ invece un ottima copertura per forze che nella ricerca amorale del profitto si comportano come orchi. Nel 2013 papa Francesco aveva usato Noemi per patrocinare Stamina*. Collabora così ad un’operazione di diseducazione e regressione culturale: la traslazione della medicina verso il magico, con la medicina ristretta a quella “scientifica”, in realtà commerciale e corrotta, magia buona, e alle medicine “antisistema”, in realtà ciarlataneria classica aggiornata, magie dubbie o cattive. Un riarrangiamento analogo a quello già architettato nel ‘600 per legittimare la magia dai gesuiti contro i quali si scagliò Pascal nelle Lettere Provinciali. Lunga e sana vita a Bergoglio, come a chiunque. Ma bisognerebbe considerare anche la salute e la longevità delle persone comuni e dei bambini vittime di operazioni che sotto mentite spoglie sono più vicine, nelle finalità, nelle pratiche e nei tradimenti istituzionali, all’Argentina di Videla o alla Sicilia del cardinale Ruffini che al Vangelo.

*Stamina, il Papa un giorno intero al fianco di Noemi, in attesa di nuove cure. Corsera Brescia, 6 nov 2013.

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21 dicembre 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post “Roma, anche l’Anac contro Marra: “Conflitto d’interessi sul fratello. E la Raggi doveva esonerarlo dalle decisioni””

C’è un problema di “epistemic reliance”, “fiducia epistemica”. Noi sentiamo Grillo, sentiamo i 5S, denunciare il malaffare; ci si allarga il cuore e crediamo che i 5S siano tutt’altra cosa dal sistema che condannano con voce tonante. Il grosso, grossissimo guaio è che c’è un problema nascosto di fiducia epistemica mal riposta anche sull’ANAC, che ha un progetto sinergico con AIFA per il “fast track”, l’approvazione abbreviata dei nuovi farmaci. Una forma di corruzione istituzionalizzata non meno dannosa per i cittadini della corruzione con mazzette dei palazzinari romani. Un watchdog dei diritti dei cittadini competente, incisivo e non ambiguo (come purtroppo non sono i 5S), il National Center for Health Research, ha parlato di “McDrugs”, e di come “fast drugs can be more dangerous than fast food”. Ma il renziano Cantone – magistrato – invece di avvisare dei danni e dei pericoli del fast track, riportati anche da studiosi della corruzione*, collabora al programma obamiano di deregolamentazione dei farmaci, ponendo così l’anticorruzione al servizio della corruzione legalizzata.

*Light DW et al. Institutional corruption and the pharmaceutical industry. Journal of Law, Medicine and Ethics. Fall 2013.

23 dicembre 2016. Fonte: quotidianosanità.it. “Da Ministero e Anac arriva Fast Track per sperimentazioni più veloci e sicure”. Scaricato il 19 dic 2016. A quattro giorni di distanza, la notizia non risulta essere riportata da altre fonti internet. Può darsi che l’articolo riporti erroneamente “ANAC” invece di “AIFA” nel comunicare nel titolo e nel testo che “è nato il fast track, un progetto sinergico di ANAC e Ministero della salute”. L’eventuale errore non è a oggi corretto. Anac collabora alla realizzazione dei progetti di AIFA e Min. Salute, come riferisce anche l’articolo. Non risulta abbia sollevato obiezioni sul fast track, esponendone la natura corrutiva, o i rischi di corruzione. L’articolo prende spunto dalla IX Conferenza Nazionale sui Dispositivi medici. La conferenza ha tenuto a battesimo il fast track italiano. Il sito della conferenza non riporta la presenza di Anac. Riporta la compresenza e la convergenza di controllati e controllori, incluso il comandante dei NAS.

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10 gennaio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di R. La Cara “Terapia genica, Luigi Naldini: “Così l’esistenza di molti bambini è cambiata in meglio”

@ Beta. L’europeo ““Adaptive licensing” or “adaptive pathways”: Deregulation under the guise of earlier access” Prescrire, ott 2015 ? Questa è un’operazione anche economica e politica, nell’ambito di un mercato dove i miliardi di euro corrono come noccioline, e non si dovrebbe storcere il naso se la trattano, come avviene, anche riviste internazionali di legge e di economia. Come in altri casi, alcuni giuristi ed economisti, in possesso di strumenti adatti, per la conoscenza degli ambienti del business, e perché meno coinvolti direttamente, muovono critiche puntuali e istruttive, meglio di tanti ricercatori biomedici. (C’è anche una monografia italiana del 2007, che non ho letto, da un convegno su “Malattie rare: la ricerca tra etica e diritto”).

Lei non solo vede la figura dello scienziato come l’unico tra gli esperti che possa giudicare. Ma gli attribuisce una onniscienza, estesa al futuro, che fa parte dell’attuale diseducazione sulla scienza, una volgarizzazione della dottrina di V. Bush: la credenza che si possano predire i successi scientifici, e ottenerli purché si dedichino loro sufficienti risorse. Si ignora la plausibilità iniziale, e per una “slothful induction”, decenni di fallimenti; si sostituisce al necessario ragionamento bayesiano un bayesanesimo fraudolento che crea priors fittizi con la propaganda come quella di Telethon; le citerei articoli a riguardo ma temo che lei li esamini attraverso la sua ottica, che non si limita a ingrandire.

 

@ Beta. E’ verissimo che spesso chi fa parte della classe dirigente o del ceto intellettuale non sa, non essendo addentro. E che a volte abbracci lo stesso modello di malattia presentato sulle riviste femminili prima delle pagine dei lavori a uncinetto. L’agenda della ricerca scientifica biomedica viene distorta in radice e per i rami dagli interessi economici. Così che chi conosce e analizza il mondo degli affari a volte diviene adatto a spiegare dove si vuole andare a parare nella “Scienza”. Avviene es. regolarmente sul Wall Street Journal. O a volte partecipa attivamente; es. permettendo che l’autorevolezza del potere giudiziario su temi scientifici (Jasanoff) sia usata per propagandare un dato tema. Sui danni del persistere sulla terapia genica e altre agende imposte dal business v. esempio Joyner et al.What happens when underperforming big ideas become entrenched. JAMA, 28 jul 2017. Su il “time will tell”: Kaptchuck TJ. Effect of interpretive bias on research evidence. BMJ, 2003. 326: 1453. Paolo VI disse che l’Osservatore Romano non considera il mondo com’è ma come dovrebbe essere; anche lei ha una visione curiale di come vanno le cose nella ricerca biomedica.

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13 gennaio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Ministro Lorenzin dopo la firma dei nuovi Lea: “Vaccini gratis e senza ticket” “

Gratis? “Molte persone non lo vedono ma alla fine tutti i costi sono pagati dalle persone comuni. Quando vedi i pazienti nel tuo studio sai che non pagheranno la particolare prestazione che stai per erogare. Ma puoi essere certo che alla fine in qualche modo pagheranno il costo. Abbiamo portato il laundering [riciclaggio] dei costi della sanità ad un’arte elevata, che fa sembrare le banche off-shore dei dilettanti. Ma puoi essere certo che dopo che il riciclaggio è completato, i costi saranno ancora là, e li pagheranno le persone comuni” (*,ridotto).

Questi non sono regali; se non alle case farmaceutiche di denaro pubblico. Saranno pagati da noi con le imposte e tasse; e con le spese private che si sarà a costretti a sostenere per l’assistenza medica realmente necessaria e lasciata scoperta.

*Eddy DM Medicine, money and mathematics. Am Coll Surg Bull, 1992. 77: 36.

@ Snoopix. Non è la “sanità universale”. E’ la sanità delle multinazionali attraverso il potere dello Stato. Che ottimizza non la salute, ma il profitto, succhiando denaro ai cittadini mediante informazioni ingannevoli, sovradiagnosi e cure futili, e a volte dannose, ma comode e lucrose per il business, e trascurando interventi necessari, non sviluppando trattamenti e lasciando il cittadino senza guida e senza aiuto in situazioni critiche.

@ Bruccio. Questo è il modello americano. Es. “With faster drug approvals taxpayers could be left to foot the bill” STATplus, 13 gen 17 (USA). Sei tu che sembri avere difficoltà a distinguere tra servizio sanitario utile pagato con le tasse e uso del prelievo fiscale con la copertura della sanità pubblica per trasferire denaro dei cittadini al business.

@ Bruccio. Quindi non si può criticare o denunciare come corrotto nessun appalto per lavori pubblici se non si è ingegneri specializzati in quel genere di opera? Sono un medico e mi occupo di frodi mediche strutturali. In genere, come qui, cito degli autori a supporto di quanto dico. Puoi indicarmi tu quale immunologo, vaccinologo, dipendente dell’industria farmaceutica sulla base di quali studi e di quali competenze sosterrebbe che una spesa pubblica importante non possa essere che benefica, indiscutibile e priva di conflitti di interesse se supportata dal parere di “scienziati”? Puoi indicarmi es. l’evidenza scientifica pubblicata che giustificherebbe l’allocazione preferenziale di denaro pubblico per la vaccinazione di adolescenti maschi contro l’HPV ? Che giustifichi il porre tale vaccinazione sotto il titolo di “assistenza essenziale”? Io credo che, più che essere io a rispondere nel “tribunale della scienza” nel quale fai il pubblico ministero, in un Paese sano ciò andrebbe spiegato alla magistratura nell’ambito di un’indagine. Condivido l’opinione di diversi scienziati che in medicina la scienza sia stata insozzata facendone uno strumento di frode, e che mettendola al servizio dei soldi facili sia stata fatta divenire un fattore di malattia.

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28 gennaio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Giustizia, l’allarme del Pg di Milano: “Siamo al collasso. Gravi le infiltrazioni della mafia in Fiera””

Il convento povero descritto dal capo dei ricchi frati degli uffici giudiziari di Milano, con una “giustizia al collasso”, e la resistenza contro i brutti ceffi della mafia alle porte da così tanti decenni da fare sembrare poca cosa al confronto i miseri 10 anni dell’assedio di Troia, corrisponde con notevole precisione alla situazione ideale per il crimine di alto bordo, tanto grave quanto invisibile, che trova in Lombardia un terreno particolarmente adatto, come le truffe delle banche, o le frodi istituzionalizzate in medicina: insufficienza di mezzi e distrazione dell’attenzione e delle risorse verso crimini ad alto impatto mediatico come quelli del mostro mafioso. La magistratura milanese è stata criticata per le assoluzioni in appello dopo che JP Morgan e altre banche importanti erano state condannate in primo grado per truffe miliardarie. Non conosco i dettagli, ma riguardo alle frodi mediche strutturali posso testimoniare che spesso e volentieri la magistratura nel suo deliquio finisce con l’essere più un aiuto che un deterrente.

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6 febbraio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Augusta, don Prisutto e i morti per inquinamento: la Spoon River di Sicilia in un documentario”

Tra i prodotti velenosi emessi dalle industrie ce n’è uno particolarmente prezioso per gli speculatori: la paura. La paura della malattia, che spinge le persone verso l’industria medica. Attribuire tutte le morti per cancro a fonti puntuali di inquinamento è un’operazione scorretta, che trova la sua ratio nella valorizzazione di quell’inquinante potente che è la paura. Don Prisutto, esponente di una chiesa che è nel lucroso business della medicina commerciale, si trova a fianco di altre figure “etiche” nell’alimentare credenze distorte sulle malattie a danno della popolazione e a favore del business. Considerare solo i pericoli, reali, dell’inquinamento industriale, gonfiandoli con una retorica accattivante oltre le loro pur rilevanti dimensioni e ignorando le altre cause, e nascondere l’interesse a spingere verso i reparti di oncologia, con le loro false diagnosi di massa spacciate per prevenzione e le cure poco efficaci, pesanti e costosissime per i cancri veri, è come educare i bambini ad attraversare una strada a due sensi di circolazione e molto trafficata guardando solo da un lato anziché sia a sinistra che a destra.

@ FrankVa. Hai ragione sui pericoli dell’ignoranza. Il lato buono di quanto scrivi è che mette in luce la differenza, che andrebbe rimarcata, tra inquinamento ed esposizione. Non è vero che accertato che una sostanza è dannosa si può mettere “punto e basta”, congratularsi con sé stessi per il proprio raziocinio e senso civico e andare a mangiarsi una cassata. Anche un fornello da cucina o un accendino accesi possono causare orribili danni se l’esposizione ai loro gas è troppo ravvicinata. Bisognerebbe vietarli? La tossicità intrinseca è una cosa, l’esposizione è un’altra, gli effetti reali sulla salute un’altra ancora. Una conseguenza del confondere tra inquinamento ed esposizione è che spesso, in conformità a interessi illeciti, si nascondono gli effetti nocivi sui lavoratori o altri soggetti che siano direttamente esposti e allo stesso tempo si impaurisce eccessivamente la popolazione generale. Il rischio viene nascosto oppure esagerato dai don Prisutto in funzione dell’interesse. Un recente studio australiano mostra come i medici sottovalutino gli effetti avversi delle medicine. Il cui consumo beneficia da queste campagne di paura. Il danno da inquinamento va valutato sugli effetti sulla salute, data l’esposizione, non sulla tossicità potenziale. Forse invece di magliette, foulard, parodie di Spoon River, denunce di genocidi e professioni di oggettività bisognerebbe mostrare evidenze valide e, deposta la sicumera e riconosciuti gli interessi palesi e quelli nascosti, ragionarci.

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4 aprile 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Autismo, tumori e disabilità: quanto influisce l’inquinamento sulla nostra salute?

Ricordo il dr. Marfella, che dice di essere schierato dalla parte dei cittadini, a fianco al Procuratore generale di Brescia a una conferenza dove si lanciavano allarmi sui danni alla salute da inquinamento nel bresciano, accomunandolo alla Terra dei Fuochi. Platea di studenti, cioè di minori, scelta a mio parere imprudente, per non dire censurabile*. Marfella accosta l’inquinamento anche alla ”epidemia” di autismo; schierandosi a fianco all’ufficialità, incluso Mattarella, in un’operazione di creazione di malattia per via culturale. La bufala dell’epidemia di autismo da vaccini serve da standard negativo per fare sembrare scientifiche le manipolazioni sull’autismo dell’ufficialità; come Stamina al confronto fa sembrare credibili le promesse fantasiose dell’ufficialità sulla rigenerazione del tessuto nervoso. La chemio, fallimentare, viene valutata paragonandola alla follia del metodo Hamer. Su questo sito M. Mirabella, che ha gravi responsabilità per forme di deleteria pubblicità direct-to-consumer mascherate da divulgazione, sembra un difensore dell’onestà scientifica, essendo mostrato a sbeffeggiare una “raeliana”. Il dibattito è coartato a magia bassa contro magia alta. Per un esempio di terza campana, v. autismo in “Primo non curare chi è normale. Contro l’invenzione delle malattie”, Boringhieri. L’autore dopo avere diretto la nosografia psichiatrica ufficiale ne è divenuto un critico.

*La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide

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20 aprile – 5 maggio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Bauducco “Ivrea, Roberto Romeo risarcito per malattia professionale: “Ho usato il cellulare per 15 anni: ora non sento più dall’orecchio destro” “

Gli esperti sanno che “il cancro più lo si cerca più lo si trova”: si trovano lesioni non maligne o a bassa malignità che vengono sovradiagnosticate e sovratrattate. Ciò vale anche per il tessuto nervoso. Es. i gliomi a basso grado trovati incidentalmente investigando cefalee o traumi cerebrali. Con decisioni definite “controverse”, per queste lesioni clinicamente silenti e indolenti si sta passando dal “wait-and-see” a chirurgia, chemio e radio. C’è perfino chi propugna lo screening per i gliomi, una proposta che fa il paio con l’andare ad attaccarsi allo schwannoma vestibolare pur di dire che i cellulari causano tumori cerebrali. La sentenza, che arbitrariamente associa il cellulare, oggetto comune, all’immagine, resa familiare dai film, dei tumori cerebrali aggressivi, favorisce il business dei sovratrattamenti. Fa sì che accostandolo all’orecchio il cellulare vi immetta la pulce del cancro. Mentre i danni sociali della cultura dello smartphone e le pratiche da filibustieri delle compagnie per sfilare soldi non vengono discusse, i magistrati applicano una lente ingrandente e danno credibilità al rischio implausibile e non dimostrato dei tumori cerebrali da telefonino. Aumentano così l’incertezza invece di ridurla, e lanciando allarmi servono interessi che invece andrebbero contrastati; in campo medico incappano spesso in queste sfortune. La sentenza-spot dovrebbe far temere più che altro di non finire privati senza ragione di una cucchiaiata di cervello.

Commento al post di E. Ambrosi del 22 aprile 2017 “Cellulare, toglietevelo dalla testa. E basta”

La classificazione di Renn, adottata dal governo inglese, definisce vari tipi di rischio e li rappresenta con figure mitologiche: il rischio Damocle, il rischio Cassandra, il rischio Ciclopi, etc. Considera il rischio alla salute da uso del cellulare come rischio Medusa, a bassa probabilità e basso danno ma che, ipnotico, causa considerevole allarme. Andrebbe aggiunto il rischio Edipo, dal personaggio che cercando di fuggire dal fato che gli era stato predetto finì per compierlo: il rischio dato dall’allarme che si auto-avvera. (Per evitare confusione con i noti concetti freudiani, invece che Edipo lo si può chiamare rischio Perseo, o “Samarcanda”, dalla canzone di Vecchioni). E il rischio Scilla, dove si fa vedere solo uno di una coppia di pericoli, vero o presunto, e si indirizza così verso i gorghi dell’altro. C’è un apparato tecnico allestito in modo da favorire la sovradiagnosi e il sovratrattamento dei tumori cerebrali, e gli allarmi sul cancro da cellulare spingono verso di esso. In generale i continui allarmi sul cancro da inquinanti, con un’oncologia mai sazia di pazienti, conducono al rischio Pandora della classificazione Renn, ad alta incertezza e lunga persistenza. I costruttori delle credenze correnti, i giornalisti e i magistrati, non identificano e non mostrano al pubblico che dicono di servire questi altri rischi; che si possono raggruppare nel rischio Autòlico, dal nonno di Ulisse, abile e maligno impostore che aveva il potere di rendersi invisibile.

@ Atomic. Non è un demerito dei soli italiani, come conclude l’articolo. Gli italiani hanno solo esercitato il consueto zelo. Nel dicembre 2010 la Corte d’appello di Brescia – una corte piuttosto sensibile ai venti atlantici – emise la prima sentenza che riconosce che un cellulare abbia causato un tumore, anche in quel caso un tumore benigno di un nervo cranico. Contemporaneamente nel Maine un legislatore, Boland, proponeva di apporre un’avvertenza di rischio cancro sui cellulari, come per le sigarette. L’articolo inoltre ignora la step increase in incidenza dei tumori del CNS negli anni Ottanta da introduzione di nuovi strumenti diagnostici. “Variazioni importanti” “legate a sostanziali miglioramenti nella capacità diagnostica per immagini” dice a proposito dell’aumento dei tumori infantili del SNC il rapporto AIRTUM 2012. Epidemiologi USA hanno invece osservato che se fosse solo questione di miglioramenti diagnostici l’incidenza dopo essere aumentata avrebbe dovuto decrescere ai livelli precedenti, cosa che non è avvenuta.

Commento al post di A. Tundo del 27 aprile 2017 “Cellulari e tumore, il giudice: “Nesso c’è. Nessun dubita del rischio per amianto ed esplosioni atomiche” “

Anche per i magistrati “Scienza” è diventata la parola magica che trasforma in profondo il superficiale. Nel caso delle radiazioni ionizzanti e del mesotelioma gli studi hanno confermato e definito ex post le cause di quadri patologici drammatici e spesso peculiari rilevati ictu oculi. Nel caso dei cellulari si è invece cercato – secondo il criticato costume degli epidemiologi di lanciare “scare stories” a raffica – di stabilire la presenza di un ipotetico, poco plausibile, effetto cancerogeno, altrimenti invisibile, con strumenti epidemiologici (insufficienti); e nonostante l’imponenza dell’esposizione e gli sforzi non ci si è riusciti.

E’ stato osservato che la “comunità scientifica” oggi tende a fare come chi equivochi in campo giudiziario tra l’indagine preliminare o il rinvio a giudizio (exploratory research) e il processo o il verdetto finale (confirmatory research). Sembra che i potenti fattori economici e culturali che conformano la medicina siano in grado di far dimenticare l’abbiccì, o di farlo mettere da parte. E che i magistrati, che sulla differenza tra le due fasi potrebbero dare insegnamenti preziosi, anziché riportare sulla retta via partecipino all’andazzo; che è solo apparentemente coraggioso, favorendo sovradiagnosi di cancro e cause giudiziarie volte a fare quattrini, lasciando indisturbato il business parossistico dei cellulari, o quello delle radiazioni cancerogene non necessarie in campo medico.

@ Ale. Il gradiente biologico è un’evidenza forte, ma non necessaria dati problemi di non-linearità, soglia e saturazione; ed è stato anch’esso evidenziato chiaramente: “the risk of disease demonstrates dose dependence. In the most closely studied asbestos-exposed population, residents of the Western Australian asbestos mining town Wittenoom, both mine workers and non-mining residents with greater intensity and duration of exposure had higher rates of disease (23,24). Length of employment has similarly been shown to increase mesothelioma risk in Norwegian insulation and asbestos-cement workers (25,26).” (Robinson BM. Malignant pleural mesothelioma: an epidemiological perspective. Ann Cardiothorac Surg, 2012. 1; 491). La relazione dose effetto dovrebbe essere tenuta presente nel valutare correttamente il rischio nelle varie situazioni.

@ Ale. L’accertamento di causalità è andato oltre il sospetto, ed è ben stabilito. Anche data la particolarità anatomica di questo cancro. Il lavoro che cito riferisce di un incremento del rischio relativo di mesotelioma negli esposti tra il 130% e il 600%. Sono stati riportati aumenti di incidenza di oltre il 10000%, negli spruzzatori di asbesto. (Ricordo a Buffalo il tecnico delle autopsie. Dei morti per mesotelioma diceva la provenienza senza guardare la cartella: “This guy was from Lackawanna”. A Lackawanna, una cittadina dell’hinterland, c’era un’acciaieria, la Bethlehem Steel, per un periodo la più grande al mondo, che aveva chiuso 6 anni prima, nel 1983.) Il gradiente biologico come uno dei criteri epidemiologici di causalità di Bradford Hill è stato soddisfatto. La definizione quantitativamente accurata del rapporto, essendo stabilita la causalità, cioè la possibilità di predire il livello di rischio sul territorio, è un tema diverso, in effetti molto importante e sottovalutato per le politiche pubbliche; anche se è un po’ fuori dall’argomento del post, l’attribuzione di proprietà cancerogene.

Commento al post di S. Palmisano del 4 maggio 2017 “Cellulari e tumori, chi ne studia la correlazione sia super partes”

Le radiazioni ionizzanti sono un cancerogeno certo e potente. L’analogia a effetto tra l’uso del cellulare e i sopravvissuti di Hiroshima è scientifica come sostenere che avendo trovato altezze simili tra un cestista (in ginocchio) e un nano (su trampoli), allora anche il nano è alto. Sul conflitto di interessi, va osservato che la paura per agenti cancerogeni, che ha un valore di mercato spingendo a sovradiagnosi e a richieste di denaro a vario titolo, oggi viene separata dalle responsabilità, che sono più mostrate che punite, e dal modello socioeconomico liberista, che non viene messo in discussione. La propaganda, inclusa quella giudiziaria, opera un po’ come la colonna di distillazione di una raffineria. Alcune componenti vengono fatte sparire; altre, come la paura, sono diffuse nell’atmosfera, inquinando l’opinione pubblica. Un buon sistema è nascondere i cancerogeni veri (es radiazioni ionizzanti mediche), e agitare quelli falsi o esagerati. Vi è conflitto d’interessi anche nel produrre paure redditizie. Es. quando nel 1884 Bismarck introdusse l’assicurazione per i lavoratori, medici e avvocati riesumarono la teoria già screditata delle “lividure” e altri esiti di traumi come causa di cancro (Malleson A. Whiplash and other useful disease. Cap. Lawyers, junk science and chicanery. McGill-Queen ‘s University Press, 2002).

@ Sp1959. 5 giorni dopo Ivrea anche a Firenze (studio avv. Bonafede, deputato 5stelle; giudice Nuvoli) la magistratura ha riconosciuto che l’uso del cellulare può provocare tumori del sistema nervoso. Non si tratta dunque di un fake a sostegno del business oncologico e giudiziario: è la terza sentenza del genere e quindi, soddisfacendo il Principio del Campanaio (1), è stato raggiunto l’elevato livello di rigore tipico dei contributi della magistratura alla medicina. Il Principio del Campanaio è applicato dalla scienza ufficiale del più alto livello di reputazione, es. nella ricerca oncologica (2), che magistrati e forze di polizia considerano fonte di verità, immune da interessi di parte o illeciti, e difendono come giannizzeri.

1 ”In The Hunting of the Snark di Lewis Carroll, il Campanaio dice: «Tutto quello che ti dico tre volte è vero».” (L’errore del campanaio. In: Follie e inganni della medicina. Skrabanek P. McCormick J. Marsilio, 1992).

2 “Some non-reproducible preclinical papers had spawned an entire field, with hundreds of secondary publications that expanded on elements of the original observation, but did not actually seek to confirm or falsify its fundamental basis. More troubling, some of the research has triggered a series of clinical studies — suggesting that many patients had subjected themselves to a trial of a regimen or agent that probably wouldn’t work. “ Begley CG, Ellis LM. Raise standards for preclinical cancer research. Nature, 2012.483;531.

@ MyOwnBoss. Grazie. Un articolo su Radiology dell’aprile 2017 (Larson et al) rileva che in USA il numero di TAC su bambini si è quintuplicato negli ultimi 13 anni. Una stima conservativa ha calcolato in USA tra 2640 e 9080 i casi di cancro all’anno causati da TAC pediatriche*. Ma su questo si sta zitti. La pericolosità delle onde EM aumenta in generale con l’aumentare della frequenza, e quindi dell’energia. Il pubblico viene invece indotto a credere a una “legge fisica” opposta, nella quale minore è la frequenza maggiore è il pericolo. Nell’articolo di Palmisano scopro nomi a me già noti per altri affari, in questa attività di magistrati e medici associati di uguagliare il rotondo al quadrato e di cambiare il bianco in nero.

*Miglioretti DL et al. The use of computed tomography in pediatrics and the associated radiation exposure and estimated cancer risk. JAMA Pediatr, 2013.

@ Panthera Pardus. Contano entrambi. La pericolosità è data dal tipo di radiazione. Gli effetti nocivi anche dall’assorbimento e altri fattori. Infatti il sievert (dose di radiazione che causa un effetto biologico equivalente a 1Gy di raggi-x o gamma) si basa sul gray (dose di radiazione che produce l’assorbimento di 1 joule di energia per chilogrammo di tessuto).

“What is risk ? The calculations are based on:
-The type of radiation
-The energy that it resides in the body (more energy means a higher probability of an effect)
-Where in the body the energy remains.”

E’ da un documento del Dept. of Energy USA. L’ho scelto perché porta l’emblema con la testa di aquila bianca; può quindi essere sottoposto degnamente a te, che da come ragioni fai bene a presentarti con il simbolo di un’aquila a doppia testa.

@ Panthera Pardus. Ci ho parlato, ma non sappiamo a quale delle tue due teste portare le conclusioni. E’ stato osservato, da un illustre chirurgo, che il Caduceo medico in realtà ha un serpente solo, e che ad averne due, come si usa spesso per rappresentare attività mediche, è quello di Mercurio, il dio dei ladri. Analogamente, avere a che fare con una doppia testa di aquila è una allegoria dell’avere a che fare con le categorie che usurpano il posto di quelle che dovrebbero legittimamente occuparsi della tutela della salute.

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13 maggio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di I. Tabusso “Brexit, l’Agenzia europea del farmaco a Milano? La strada è lunga e in salita”

La Norvegia limitava l’approvazione dei nuovi farmaci a quelli che mostravano un vantaggio sugli esistenti. Nel 1996 la “armonizzazione” UE le fece rimuovere questo sano criterio. Studiosi della corruzione considerano l’attuale approvazione dei farmaci esempio principe di corruzione istituzionalizzata*. E’ divenuta un’attività eminentemente affaristica, tutto fuorché limpida; dove si possono creare dal nulla miliardi di euro di profitti purché si sia disposti a recitare, senza alcun rischio, sussiegose farse; e non ci si lasci impressionare dalle conseguenze visibili in sala settoria di questa meravigliosa forma di creazione di ricchezza, una cornucopia fondamentale per il modello economico trionfante. Necessita di doti che la Lombardia ha in abbondanza, per dono di natura e per la cultura plurisecolare degli affari, non impacciata da soverchie ubbie intellettualoidi o moralisteggianti. L’operosità lombarda è inoltre provvista di un apparato di protezione piduista, cioè di mafia tramite i poteri dello Stato. Efficiente e discreto, come dev’essere la mafia che si rispetti, è quel che ci vuole per l’eliminazione delle voci guastafeste e la conduzione spedita. Abbiamo una marcia in più rispetto agli altri pur degni pretendenti all’osso. Se si applicherà il criterio meritocratico, Milano ha già la prestigiosa assegnazione in tasca.

*Light D et al. Few Benefits from New Drugs and Many Serious, Costly Risks. Chemical Industry Digest, Feb 2014.

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30 maggio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Processo Stamina, quattro condanne a due anni per il filone bresciano”

Nel 1947 a Partinico fu assaltata una sezione del PCI. Due militanti furono uccisi, uno rispose al fuoco ferendo G. Ofria, mafioso locale, braccio destro di un massone latifondista. La polizia fece passare Ofria, sicario, per una delle vittime. Tra gli uccisi vi era il padre di Giuseppe Casarrubea, che, divenuto storico, ha commentato: “La cosa incredibile non è, tuttavia, solo l’equivoca attività d’indagine degli inquirenti, quanto il fatto che i giudici sia a Viterbo, sia a Roma, non svolsero nessun approfondimento autonomo, e si appiattirono acriticamente sui rapporti di polizia. Anzi fecero di peggio. Non solo rimossero il problema dei mandanti ma concessero le attenuanti ai correi della strage”*.

Nel processo per quel remoto fatto di sangue nella Sicilia di Bernardo Mattarella ci sono state manipolazioni, influenze esterne, circostanze storiche e conseguenze per il Paese che si possono comparare con l’odierno fare figurare Reg. Lombardia, Min. della Salute e AIFA tra le vittime; con l’assoluzione dalle accuse appropriate, truffa e associazione a delinquere; e con l’appiattimento sui voleri della “money-driven medicine” nell’elevare acqua sporca a “farmaco imperfetto”, una falsità madornale che serve lo schema fraudolento del quale Stamina è solo una componente**; schema che chiarisce movente principale e mandanti dell’imbroglio, che sono stati rimossi.

*Casarrubea G. “Fra’ diavolo” e il governo nero.
**Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.

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2 giugno 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Bergamo, bombe carta e volantini anti-Lorenzin davanti agli ambulatori per vaccini: gruppo di ultradestra rivendica”

La medicina, quella fraudolenta, è “big money”, e prefetti della stessa pasta di Federico Umberto D’amato, generali dei CC alla G. Palumbo, magistrati che non sono l’opposto di Carmelo Spagnuolo, e i tanti lazzari sempre disponibili per un tozzo di pane, stanno acquisendo meriti adoperandosi per i “piani di rinascita” sanitaria. Da alcuni mesi nella strada che separa l’ambulatorio vaccini della ASL vicino casa mia dallo squallido parchetto dove vado a leggere sfila un campionario di tipi inquietanti e molesti; inclusi guidatori avventati e distratti che ti sfiorano con l’auto. Sbucano “a cucù” cioè con la prevedibile regolarità della pendola svizzera da muro. La zona è divenuta mal frequentata. A febbraio un signore, presente ad una strana aggressione che ho subito a qualche decina di metri, quando ho chiamato il 112 si è presentato spontaneamente come agente di PS in pensione, invitandomi ad andarmene prima che la pattuglia arrivasse, per evitare guai. Occupandomi di frodi mediche, e data una lunga esperienza, a me pare un voler creare una tensione. Mi sarei rivolto alla magistratura, se la città, a 50 km da Bergamo, non ne fosse sprovvista.

@Carlo Ferrari. Vive la Republique?” Viva, ma ho l’impressione che lei più che all’Italia inneggi alla fraternité dei sanculotti…

A me sembra di assistere al triste spettacolo di gente che fa qualsiasi cosa per un tozzo di pane, nonostante abbia di che vivere o sia benestante. Una storia da aggiornamento ai nostri giorni delle “Autobiografie della leggera”, che fu scritta nel 1961. Comunque, se lei volesse sviluppare l’estetica della cialtroneria troverà ampi spunti nel campo degli appoggi istituzionali alle frodi mediche.

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9 giugno 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Mafia, la Cassazione assolve Mori e Obinu per la mancata cattura di Provenzano: respinto ricorso della procura”

I mafiosi sono criminalità “on steroids”, direbbero in USA. Il doping è dato dalla protezione dello Stato. Quando lo Stato virulenta il crimine, quando i pusher sono i CC, si creano cortocircuiti esiziali. Per una ferrea convenzione, la mafia è l’unico caso dove a mezza bocca si ammette che lo Stato favorisce la grande criminalità. Ma è un parafulmine. Giorni fa Mattarella ha firmato il decreto sulla caterva di vaccinazioni coatte. Sarà contenta la Glaxo. “GlaxoSmithKline (GSK) is one of the most criminal drug companies in the world (3). It has committed numerous offences that fulfil the criteria for organized crime under US law”. (PC Gotzsche. Deadly psichiatry and organized denial. People’s press, 2015. Un’esposizione competente e dettagliata delle mostruose falsificazioni della ricerca commesse dalla Glaxo, e delle associate complicità istituzionali, per fare assumere in nome della “scienza”, anche a minori, psicofarmaci inefficaci e dai gravi effetti collaterali, inclusi suicidio e omicidio).

Posso testimoniare che quello della criminalità medica è un altro settore dove i discendenti morali di Salvo D’Acquisto, con la copertura dei colleghi di Falcone e Borsellino, non sono la cura ma sono causa, insufficiente ma necessaria, non meno dei giustamente vituperati politici. Fino a far divenire lo Stato braccio del crimine.

@ Stefaso B. Pure a Ilardo lo hanno vaccinato… E comunque basta con questo cercare sempre di patologizzare il prossimo per vendere rimedi hi-tech, costosissimi e tarocchi. Per esempio contro la fame esistenziale, che porta a sentirsi giustificati nel commettere qualsiasi bassezza come se fosse per la sopravvivenza, inutile cercare vaccini. Si dovrebbe cominciare sperimentando misure semplici, come il fare consumare, fino all’ultima briciola, pasti sontuosi, abbondanti e nutrienti almeno tre volte al giorno, per convincere gli affetti che non stanno morendo di fame. Sancita la scientificità, per chi rifiuti di sottoporsi alla profilassi alimentare, o rifiuti di praticarla integralmente, dagli antipasti alla scarpetta finale, si potrebbe ricorrere, per il suo bene e per il superiore interesse della comunità, a sanzioni del tipo di quelle che faranno vendere vaccini alla limpidissima Glaxo firmate da Mattarella. Posa la siringa, è l’ora della pappa.

@The_Marveluos 2. Non è appropriato prendere la “verità giudiziaria” come punto di riferimento per la ricostruzione storica. Il riferimento per la verità storica è la situazione storica complessiva. Partendo dalle risultanze giudiziarie si equipara la probabilità dell’ipotesi corrispondente su quanto avvenuto alle risultanze giudiziarie stesse; anziché considerare, correttamente, la variazione della probabilità delle varie ipotesi sul quadro generale dopo le risultanze giudiziarie, tenendo conto della capacità delle sentenze di rappresentare in maniera veritiera la realtà. Esistono i falsi risultati, in medicina come nei processi. E a volte sono preponderanti. Neppure i medici spesso si rendono conto che data una mammografia di screening positiva per cancro la “sentenza” corrisponde alla presenza di un cancro clinico solo in 1 caso su 10 (Gigerenzer, 2014). Il tasso di “falsi negativi” nelle assoluzioni per i misteri d’Italia non appare affatto trascurabile. Questo discutere sul niente col privilegiare indebitamente un pezzetto è stato chiamato “prosecutor’s fallacy”, la fallacia del PM (che commettono volentieri anche gli avvocati).

@The_Marveluos 2. Sono d’accordo sulla problematicità, e ambiguità, del concetto di “Storia contemporanea”. “Storico” secondo il dizionario vuol dire anche “appartenente a una realtà effettivamente accertata e documentata”; è questa l’accezione per il tema della provenienza del potere della mafia e di altre forme di grande criminalità; che, lo si chiami storia o politica o in altro modo, è di un’attualità pressante, da non rimandare ad un lontano futuro, quando diverrà un argomento morto come la Constitutio de feudis o la donazione di Sutri.

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14 giugno 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Davigo: “Dentro i partiti accadono cose non tollerate in nessuna società, nemmeno in una bocciofila”

Guardie e ladri. Batteri utili e batteri che provocano malattie. Ma volte il modello appropriato non è quello buoni/cattivi. Ci sono batteri normalmente presenti, es. nell’intestino, che divengono patogeni quando trovano condizioni di scarsa concentrazione di ossigeno (anaerobiosi). Anche i politici, come Davigo mette in luce, “fanno infezione”, cioè creano corruzione, in situazioni di “anaerobiosi”, ovvero in situazioni chiuse, sottratte all’ossigeno del controllo democratico. Solo che questo pericolo c’è per qualsiasi gruppo di potere che sia chiuso, sottratto ai controlli. Davigo limita ai politici il suo giusto indicare i pericoli delle situazioni chiuse al controllo. Secondo lui ai magistrati va invece applicato il modello che ci è caro fin da bambini, quello buoni/cattivi. I magistrati sarebbero i buoni per stipulazione. E’ vero che si tratta di “specie”, di tipi umani, diversi: il magistrato che intasca la mazzetta non è, a differenza del politico con la mazzetta, rappresentativo della sua categoria. Ma quando si tratta di ottenere i favori di grandi interessi sovranazionali, es. spazzando via un sistema politico corrotto perché sia soppiantato da un altro più asservito a banche e multinazionali, o favorendo grandi affari a danno dei cittadini – penso a quelli della medicina – l’anaerobiosi della casta giudiziaria favorisce ascessi e cancrene da germi opportunisti come quella dei politici. E all’opposto di quanto dice Davigo in questi casi non sono i cattivi che devono temere i magistrati.

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23 giugno 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Casolari “Brega Massone, la Cassazione annulla l’ergastolo all’ex primario della Santa Rita: “Non erano omicidi dolosi””

Nel maggio 2017 in Inghilterra un chirurgo, Ian Patterson, è stato condannato perché diagnosticava falsamente il cancro alla mammella e operava quindi senza necessità (senza causare la morte). Il giudice, Jeremy Baker, ha riconosciuto che le conseguenze dannose sul corpo delle vittime hanno avuto natura dolosa: la condanna, a 15 anni di carcere per 17 casi, è stata per avere “wounded with intent”, “lesioni intenzionali”. Il giudice ha detto al chirurgo “Lei ha deliberatamente giocato sulle paure peggiori delle pazienti, inventando o esagerando il rischio che avrebbero sviluppato un cancro, e ha conquistato in questo modo la loro fiducia e confidenza perché acconsentissero alle procedure chirurgiche che ha eseguito su di loro.

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3 luglio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Fumo passivo in ufficio per 5 anni: muore di tumore. Regione Sicilia condannata a risarcire familiari di una dipendente”

Il trascurare l’insieme e le complesse relazioni delle varie classi clinico-patologiche è stato paragonato a quei sei ciechi che descrivono un elefante in base a ciò che tastano: per chi tocca una zanna è come una lancia, per chi sente la proboscide è un serpente, considerando la zampa è una colonna, etc. Vengono spesso presentati quadri distorti e ingannevoli. Es. nell’imporre i vaccini come intervento sull’intera popolazione si sono mostrati dei casi come morti da morbillo omettendo l’appartenenza a classi di TRD (treatment-related death) e di affetti da gravi malattie.

Dal fumo diretto, causa forte di cancro al polmone, si è creato allarme manipolando gli studi sul fumo passivo. La “disease awareness”, come quella indotta dalla notizia di questa sentenza – dubbia nel merito – è nota provocare sovradiagnosi e aumentare le vendite di cure. La carota dei risarcimenti rende ancor più convincente il bastone della paura. Un recente studio, sullo screening per il cancro del polmone, riporta 40 falsi positivi per ogni cancro autentico. Diagnosticando cancri che non ci sono si causano danni pesanti, anche mortali.

Il costringere gli altri a respirare fumo, cancerogeno, è in ogni caso inaccettabile. Ma l’effetto netto di notizie di cronaca giudiziaria del genere, associate alla cecità – o connivenza – dei magistrati su altre parti dell’elefante, appare essere quello di favorire l’industria medica, aumentando il numero dei pazienti piuttosto che riducendolo.

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27 ottobre 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Hiv, condannato a 24 anni per lesioni aggravate Talluto: ha contagiato 32 donne. Pm avevano chiesto ergastolo”

Lo Stato, mentre distorce il modello effetto gregge per obbligare a far vaccinare i propri figli, stabilisce tramite sentenza che una persona abbia potuto – deliberatamente – infettarne decine con un virus il cui tasso di trasmissione è stimato nell’ordine di 1 per ogni 500 rapporti sessuali. Perfino le organizzazioni che si occupano di AIDS, come UNAIDS e HIVMA, avvisano delle infondatezze e dei pericoli della criminalizzazione della sindrome, esponendone i danni sanitari, giuridici e culturali*. Anche se nei gradi successivi si nasconderà la mano riformando la sentenza, resterà il danno peggiore: la propaganda, tramite l’azione giudiziaria, al concetto che la malattia non è un fenotipo ma un dato di laboratorio. I magistrati stanno applicando il prestigio della loro funzione a questa concezione perniciosa, e la stanno estendendo alla giustizia penale; anche la prova di colpevolezza diviene un dato di laboratorio. Basta impapocchiare qualche test “scientifico”, a volte da parte della stessa ditta che poi vende le cure, e il foglietto stampato dal macchinario con sopra scritto “positivo” diviene evidenza inoppugnabile per dichiarare una persona affetta da grave malattia. O colpevole di terribili delitti. E quindi drenare miliardi di euro dei contribuenti vendendo farmaci, e fare dell’amministrazione della giustizia un pugnale del potere.

* Criminalisation of HIV Non-Disclosure, Exposure and Transmission: Background and Current Landscape. UNAIDS, feb 2012.

@ evron. Fenotipo è ciò che appare macroscopicamente. I piselli rugosi di Mendel, una setticemia. (Non è, né “i libri” dicono questo, “l’insieme delle caratteristiche scritte nel genoma”). Il termine proviene dalla genetica, ed è un’abbreviazione appropriata per “manifestazioni cliniche direttamente osservabili”. Anche perché molti dei test che si stanno sostituendo alla sua valutazione clinica sono genetici. Es. un caso, con risvolti legali, dove è stata diagnosticata una patologia, definita da un’alterazione dell’elettrocardiogramma, sulla base di un sofisticato test genetico. Mentre sarebbe bastato fare un banale ECG per vedere che l’alterazione non c’era*. A definire la malattia come risultato di laboratorio succede che tanti, spaventati e disinformati, e spinti da disonesti, corrotti e animosi imbecilli seguano il consiglio di un vecchio slogan per la propaganda dell’Epatite C: “Si ti senti bene, fai le analisi del sangue. I sintomi dell’epatite C sono molti diffusi: aspetto sano, appetito normale, assenza di dolore”. Tu che sei persona istruita e dotata di elasticità mentale, si vede da cosa scrivi, converrai sull’opportunità di usare un termine sintetico, appunto “fenotipo”, del resto già usato in questo senso, da contrapporre alle diagnosi di malattia oracolari, basate su test di laboratorio.

*Ackerman JP et al. The Promise and Peril of Precision Medicine: Phenotyping Still Matters Most. Mayo Clin Proc. 2016. 91: 1606.

@ ErPanza78. Lei parla di significato preciso delle parole e intanto altera le mie parole. In ambito tecnico e scientifico le parole sono etichette di concetti. Le etichette devono essere utili e pratiche. Non è peccato modificarne il significato se ciò è utile e pratico. Es. ampliandolo. (Ma non alterandolo, come invece si fa con espressioni “mouthful” come “precision medicine”). Sono i concetti che devono essere aderenti alla realtà. Es. il concetto che secondo le conoscenze ufficiali non è possibile infettare a raffica con l’HIV decine di persone tramite rapporti sessuali. Il concetto, pernicioso, che una condizione morbosa è definita dalla positività a un test. Ignorare i concetti, e i loro gravi vizi, e concentrarsi pedantemente sulle parole, deriva dalla concezione essenzialista di malattia, che “has no place in science” (Scadding JG.Essentialism and nominalism in medicine: logic of diagnosis in disease terminology).

@ Evron. La tua è la versione che critico come corrotta, nell’indebolimento e stravolgimento della logica e dei presupposti epistemologici, nella ricerca, nella pratica clinica e nelle operazioni di censura, disinformazione e marketing tramite i poteri dello Stato. Se il termine non ti piace, come è comprensibile data l’importanza artificiosamente attribuita al genotipo, dalla medicina commerciale, sostituiscilo con “fenomenologico”, “clinico”, “osservabile” etc. Ma credo che sia il concetto che non piace, della differenza tra il materiale e l’astratto, e del relativo abuso.

@ Evron. Probabilità di infettare di 1/500 per rapporto. Elevandola a 1 su 50 per partner, la probabilità di infettarne 30 su 30, che è il messaggio che viene dato, è (1/50)^30, cioè 1 su un numero di 51 cifre che comincia per 9. Una probabilità circa 1.5 milioni di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi più bassa di quella di vincere il primo premio al Superenalotto. Gli ospedali e gli uffici giudiziari non sembrano curarsi neppure della plausibilità – al di fuori del mondo dei fumetti – di un impestatore eccezionalmente virulento e allo stesso tempo asintomatico. Il buon senso che “se ne sta nascosto per paura del senso comune” della peste del Manzoni; e anche l’ipocrisia borghese di “Palla di sego” di Maupassant.

@ Evron. No, sono grottesche le conseguenze quantitative della storia improbabile che presentate al pubblico. Ma è meglio lasciare il freddo mondo dei numeri e guardare all’aspetto umano. Una storia di degrado morale e abbrutimento, di gente senza creanza, senza vergogna, senza rispetto per sé stessi. E non sto parlando dell’imputato e delle sedicenti vittime…
 
@ Evron. Nella mitologia borghese descritta nei racconti di Maupassant, nella visione ipocrita che divide in “perbene” e “gentaglia”, è presente, in un racconto, anche la figura dell’untrice che contagia volontariamente di sifilide i suoi amanti tedeschi. Se la biologia dell’AIDS fosse quella della medicina ufficiale e dei tribunali come questo, data la – incoraggiata – promiscuità sessuale in tutti gli strati della società mezza Italia sarebbe un lazzaretto. La probabilità cumulativa per un tasso di trasmissione di 1/500 che su 1500 rapporti tra 25 e 35 diano luogo a infezione è di 1 su cinquecentomila miliardi. Ergastolo, o 24 anni, per un reato impossibile. Un messaggio al pubblico sulla malattia come risultato di laboratorio che aiuterà i peggiori furfanti ad arricchirsi depredando l’erario e causerà danni veri di massa alla salute.
 
Gli autori del capolavoro riceveranno probabilmente riconoscimenti e onorificenze. Non è il caso di prendersela per i miei commenti, che sono come un peto in un mulino. Le ”infette”, riporta l’articolo, alla lettura della sentenza hanno detto piangendo “giustizia è fatta”. Ma tu mi correggi severamente: è sbagliato dire che si ritengono vittime. Mi ricordi il Malato Immaginario con Sordi. Al suo capezzale il vecchio medico porta il giovane figlio neolaureato (Cristian De Sica); che dice sussiegoso: “Il paziente stupisce e il medico…”. “Lo guarisce” – fa Sordi. “No, lo cura”. Sordi, rivolto al padre: “Certo che il figliolo ne dà di soddisfazioni”.
 
@ Evron. Nei miei esempi oltre a considerare gli elementi della notizia data dai media ho usato i valori da lei citati. Inclusi 1500 rapporti, che non è ragionevole pensare corrispondano a un pari numero di relazioni sentimentali: non dovrebbe attribuirmi premesse che non ho usato. 10 rapporti a relazione, e anche con altre ragazze, lei ora dice. La probabilità di infezione a ragazza sarà: (1/500)*10= 1/50. Consideriamo che, dotato di prodigiose capacità seduttive e di un appetito insaziabile, abbia avuto 300 differenti partner, 10 rapporti a partner. La probabilità cumulativa di infettarne tra 25 e 35 è di circa 3 su un miliardo. Vuole in più decuplicare il tasso di infezione? Anche in questo quadro caricaturale, in questo delirio osceno, la probabilità è meno di 1 su 10000. La storia che lei si affanna a difendere è sballata; anche sotto altri profili tecnici. Per me è in questo e nella sua provenienza, non da un forum di leggende metropolitane ma da un procedimento giudiziario, che risiede il suo carattere sinistro. E’ ulteriormente inquietante che la notizia del processo sia uscita in concomitanza con la giornata dell’AIDS*. E che quest’anno la sentenza di condanna sia stata emessa mentre alla European AIDS Conference a Milano venivano presentate le nuove linee guida per il trattamento. E’ lei che ha cominciato; se vuole smettere di rimestare mi fa un piacere. *Pennetta E. AIDS: annunci da marketing e la strana storia dell’untore della capitale. Critica scientifica, 19 dic 2015.
 
@ Togasso. Grazie. In effetti la scienza e la razionalità applicate dai magistrati qui appaiono essere quelle della “Osteria numero venti …”. E pensare che la distribuzione di Poisson comparve per la prima volta in un libro di legge… (Ho usato la binomiale cumulativa). L’occasione fa l’uomo ladro, e in numerosi casi i magistrati appaiono non astenersi dal cogliere, agendo “in nome del popolo”, diverse situazioni alla “Barabba o Cristo” offerte dall’attuale medicina: dove si può essere corrotti senza rischi, assecondando allo stesso tempo gli umori della piazza e i disegni dei dominatori. Al tempo di Barabba e Gesù i dominatori erano i Romani, oggi sono la finanza e il business biomedico.
 
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20 novembre 2017

Blog de il Fatto

Commento al post di V. Agnoletto “Agenzia europea del farmaco, peccato averla persa. Ma cosa volevamo farci?”

 
A premere per l’assegnazione a Milano c’è stato Scaccabarozzi, capo di Farmindustria. Che controlli possono essere quelli che il controllato agogna? Alla vigilia del voto Telettutto, emittente bresciana, ha mostrato una conferenza sull’inquinamento dove Marfella ha detto che la mortalità infantile per cancro in Italia è la più alta del mondo. Da noi un inquinamento eccezionale e particolare fa strage di bambini? I dati non lo dicono. Ad essere relativamente elevata in Italia è l’incidenza di tumori infantili, per la quale si dovrebbe pensare alle sovradiagnosi; favorite, a vantaggio del business oncologico, da allarmi a effetto. Che andrebbero indagati dalla magistratura. Ma il procuratore di Brescia Buonanno e l’aggiunto Raimondi erano accanto a Marfella. La magistratura coonesta discorsi ingannevoli e sgangherati, vestendo di autorevolezza la suggestio falsi a favore della medicina commercializzata. E concorre anche alla suppressio veri, posso testimoniare. Quando l’Italsider creava ricchezza per i tarantini, chi parlava, giustamente, del pericolo cancro era guardato come un importuno fuori dal mondo. Oggi si è passati ad allarmi gonfiati ad arte che favoriscono la sostituzione dell’industria tradizionale con quella medica, dove la materia prima sono le persone. L’EMA vidima una produzione di ricchezza truffaldina e cannibale, e averla in Italia, dove il meglio, la magistratura, è questo, non avrebbe dovuto essere motivo di esultanza.
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@ mansal. Credo di rappresentare l’ala estrema della critica a Stamina, truffa buffonesca pilotata dallo Stato per fare sembrare per contrasto valide le promesse alla Vanna Marchi sulla rigenerazione di tessuti con staminali “ufficiali” (un altro “job” dove hanno brillato Brescia e i magistrati). Le consiglierei il libro di un medico e ricercatore danese, Gotzsche, “Deadly medicines and organized crime”, su quanto è mafiosa (parole sue) l’approvazione dei farmaci nell’intero mondo occidentale; anche in Danimarca, paese civilissimo paragonabile all’Olanda. Ma non credo che lei voglia sentire parlare dell’universalità del malaffare farmaceutico. Un recente articolo su come l’EMA approvi antitumorali costosissimi senza evidenza valida che migliorino la sopravvivenza e la qualità di vita, e i commenti su come l’EMA sia un sistema di controllo “broken”, riguarda l’EMA sul Tamigi (Prasad V. Do cancer drugs improve survival or quality of life? You don’t need to know, according to our broken regulatory system. BMJ, 26 ott 2017). Comunque, oltre un certo limite la smodatezza nell’approfittare diventa controproducente, e l’eccessiva efficienza in questo senso della nostra classe dirigente potrebbe avere sconsigliato di trasferire nella terra dei famelici lombardi la delicata funzione di immissione di farmaci tarocchi per oltre 300 milioni di europei.

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22 novembre 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Vaccini, la Consulta boccia il ricorso della regione Veneto sulla obbligatorietà: “Misure spettano a legislatore nazionale””

Il principio che non debbano essere i singoli cittadini a decidere sulla necessità di trattamenti medici è in sé sano, e fondamentale; andrebbe a loro vantaggio, se i poteri dello Stato non fossero corrotti. Anche che la politica sanitaria debba essere omogenea su scala nazionale è un principio buono. Non solo sul piano politico; ma anche sul piano tecnico. E’ utile considerare le vaccinazioni come un intervento su popolazioni. Es. la questione di base dovrebbe essere se è vantaggiosa o svantaggiosa per la popolazione una sostituzione dell’immunità naturale con quella artificiale. O la “pulse vaccination”, la vaccinazione sincronizzata, che permetterebbe di abbassare la quota di vaccinati che si ritiene necessaria e di evidenziare gli effetti avversi dovuti alle vaccinazioni. Risolverebbe inoltre la questione della “soglia minima” portata a pretesto per obbligare. Ma non appare che siano rispetto dei diritti, verità, razionalità e chiarezza nella tutela della salute, e risparmio di denaro pubblico, ciò che i vari organi dello Stato perseguono.

I giudici della Corte costituzionale dei quali Beatrice Lorenzin e Roberto Burioni (e la Glaxo) stanno vantando l’appoggio: *Paolo Grossi, Presidente. Giorgio Lattanzi. Aldo Carosi. Marta Carabbia. Mario Rosario Morelli. Giancarlo Coraggio. Giuliano Amato. Silvana Sciarra. Daria De Pretis. Nicolò Zanon. Franco Modugno. Augusto Antonio Barbera. Giulio Prosperetti. Giovanni Amoroso.

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2 dicembre 2017

Blog de il Fatto

Commento al post di G. Amendola “Ilva, in una lotta tra inquinati non ci possono essere vincitori”

Dall’alto del monte Olimpo, il Magistrato osserva con compassione i mortali che si dibattono intrappolati nelle pene della condizione umana. Ma è solo una “lotta tra inquinati”, secondo la narrazione costruita dai magistrati? Non sono in gioco anche altri fattori, primari e più forti, dati da grandi interessi economici? I magistrati intervengono imperiosamente a fermare l’Ilva dal 2012, quando è in corso la deindustrializzazione del Paese. Non erano con gli altri responsabili della “vergogna nazionale” nei decenni precedenti? Così come allora si “tenevano gli occhi ben chiusi” su questa esternalità negativa dell’industrializzazione, le conseguenze dell’esposizione a sostanze nocive, oggi si è omertosi e complici sul nuovo corso e i suoi danni: la medicalizzazione, che invece della bugia del silenzio si giova della bugia dell’esagerazione, degli allarmi smodati sul rischio di cancro e altre malattie. I laminatoi vengono sostituiti dai mammografi. Sul nastro trasportatore non più billette, ma corpi. I magistrati non stanno contrastando questa riconversione industriale, ma aiutano la suggestio falsi che la sostiene; e, posso testimoniare, anche la suppressio veri. Trovandosi a lavorare per il potere insieme a forze piduiste.

 

@ Stef Menc. Una conclusione squallida che è tutta tua. Se fossi un magistrato non mi farebbe piacere ricevere questo genere di supporto. E mi chiederei in che compagine sto mettendo la toga che porto.

@ Traurig. La casta mafiosa e corrotta, i sindacalaidi, gli amici della parrocchietta e capitani coraggiosi che rubano i risparmi di pensionati e famiglie sono in un elenco del quale fa parte anche la tua categoria, che a mio parere è da accostare per gravità alla mafia e al terrorismo come strumento nefasto di potere a danno del Paese: i sessantottisti, che servono chi sta ancora più su del generone italico con temi pseudoprogressisti. E tutti insieme andate avanti a spese degli onesti. Nel loro servilismo, nella loro vigliaccheria, nel loro torpore mentale, i sessantottisti si sentono insultati da discorsi che non ricalchino la dottrina preconfezionata; e quindi legittimati a rispondere con l’insulto, ritenendosi inoltre superiori al dovere di argomentare. Un aspetto di questa piaga, il sessantottismo, in questi anni è la magistratofilia: la “Magistratura” sarebbe esente da errori, pavidità, compromessi col potere, corruzione. Il caso ILVA ha affinità con Tangentopoli, dove pure lo svegliarsi al momento giusto della magistratura, e qualche colloquio con diplomatici USA a quanto si riporta, ha orientato il Paese verso la china desiderata. Per i progressisti dei miei stivali la magistratura, che da che mondo è mondo è strumento del potere, farebbe eccezione: sarebbe una forza “buona”, come loro, a priori. Dimmi chi ti loda e ti dirò chi sei. Sulle marmotte non dico nulla essendo contrario a discutere con chi riporta casi aneddotici personali.

@ Traurig. Sì, il sessantottismo, strumento delle “distruzioni creative” del liberismo, per me è uno dei grandi mali del Paese, misconosciuto (autori di riferimento: Orwell, Lasch, Michea, Pasolini). Ed è, data la portata dei suoi effetti negativi, e data la natura burattinesca, cioè manovrata dall’alto coi fili, accostabile a mafia e terrorismo. E’ una forma speciale del diffusissimo tipo italiano, il vassallo. Che si trova un potere da servire per fare il signorotto sui suoi pari. Nel sessantottismo più o meno consapevolmente si seve il potere indossando panni “antisistema”, e così in più si fa bella figura, passando per coraggiosi combattenti. Basti vedere lei, che prima si scaglia contro di me, e poi “mi ricorda” che siamo occupati e c’è la VI flotta. Che crede di essere a posto misurandosi col peggio. La “LEGALITA’”, ad indossarla come in un vorticoso spettacolo di trasformismo, alternandola a fasi di immobilità da iguana al sole, sono le “forze vive” come la sua. C’è anche la legalità delle bande di criminali (Platone). E’ un valore derivato: dipende dai principi sui quali si basa. Es. se sviluppa i principi di libertà e decenza, che dovrebbero portare a fare meno gli Zampanò contro un connazionale senza padrini che esprime tesi non allineate, e ad essere meno Gelsomina, meno passivi, meno filosofici, meno gattopardeschi, verso i poteri occupanti dei quali si è così solerti nell’indovinare e servire le volontà. Una forma di intuito della quale sono ben provvisti anche i magistrati.

@ Traurig. In base al suo modo di ragionare Pasolini era di destra, perché criticava gli studenti contro i poliziotti. E anche un bigotto, perché critico dell’aborto. P. Impastato era un mafioso, perché come Provenzano era contro Badalamenti. Sciascia un fiancheggiatore della mafia, criticando l’antimafia. E’ l’opposto: dirsi contro un male non vuol dire essere per il bene. Può invece favorire un terzo male, un terzo interesse illecito. Un equivoco sul quale speculano in tanti, dai magistrati ai 5S.

Voi state svendendo le industrie, e allo stesso tempo, con la medicalizzazione, i concittadini. Per lei, “l’anticasta”, sull’indipendenza “è sufficiente” la rivista di De Benedetti, tessera n.1 del PD. Una razionalizzazione del prostituirsi al potere. Lei è allineato con la Digos, che avendo bisogno di giustificazioni per gli abusi su mandato nei miei confronti le sarà grata dell’attribuirmi disegni di “azioni militari” contro USA e NATO. Occorre un’intima disperazione per far convivere grandi proclami con l’atto infimo di additare come soggetto pericoloso da sorvegliare chi è di intralcio alle frodi omicide della medicina commercializzata. Frodi a volte favorite dai magistrati, quelli del “diritto alla vita”. Del resto il groviglio ILVA è un habitat adatto per manipolatori. L’ILVA, e lo stato attuale del Paese, riflettono i danni della gara a lustrare le scarpe a chi sta in alto per ottenere un piccolo feudo. Gara spesso mascherata da esercizio di alti compiti o da opposizione al potere.

@ Traurig. Sì, credo che “lo scambio democratico di opinioni” sia finito: la diagnosi psichiatrica è l’ultima carta che vi resta. Le condizioni psichiatriche sono una disgrazia meno grave della patologia esistenziale della “sindrome di Steve Jobs”, quella di coloro che come lei non hanno bisogno che glielo dica Steve Jobs “stay hungry”, di “stare affamati”, perché la convinzione irremovibile di essere in uno stato perenne di necessità che giustifica qualsiasi atto per mangiare ce l’hanno già.

@ Traurig. Grazie per la rassicurazione. Ma continuo ad avere queste allucinazioni, a sentire l’ombra minacciosa e incombente di chi è disposto a qualsiasi bassezza per mangiare. Di quelli che chiamo “straccioni esistenziali”. Mi rendo conto che è assurdo: sono creature immaginarie, non esistono. E se esistono non hanno nulla a che fare con quelli che intervengono come lei. Grazie per mostrarmi, con l’esibizione nella quale si sta producendo, qual è invece la realtà. Straccione esistenziale. Che idea stramba.

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Amendola

sebastio

I beniamini di Traurig: Gianfranco Amendola e Franco Sebastio. Già procuratori della Repubblica, hanno entrambi assunto cariche politiche, dato il loro impegno “di sinistra” (Verdi e Rifondazione, rispettivamente). I goodfellas dello Stato che operano per strada non sono rimasti con le mani in mano mentre Traurig sul web lodava i magistrati e mi dava pubblicamente del portatore di opinioni stravaganti, allineatissimo con la casta mafiosa e corrotta, con i ladri e i farabutti; e del paranoico che ha in mente attentati a basi NATO e USA perché dico di essere meno ruffiani coi poteri forti. Nel 2010 il Dept. of Health dello stato di New York ha fatto pubblicare sul suo sito una mappa interattiva dello stato (20 milioni di abitanti) che mostra l’incidenza di vari tipi di cancro per area. La mappa consente di sovrapporre all’incidenza la localizzazione di siti inquinanti. La pubblicazione è dovuta a una legge statale, imposta dai politici contro il parere dello stesso Dept. of Health dello stato di NY e dell’American Cancer Society. Lo statistico Wainer spiega l’ingannevolezza e i pericoli della comunicazione al pubblico di dati del genere*. Usati acriticamente possono fare più danni del ritorno dell’Inquisizione, commenta. Anche la conversione dalla censura agli allarmi apocalittici, le manipolazione mediatiche, politiche, giudiziarie, tecniche su un vulnus reale del caso Ilva e degli altri allarmi sull’inquinamento scoppiati nello stesso periodo, che fungono da battitori che spingono la selvaggina verso un’oncologia sempre a caccia di pazienti, sono un nefasto riaffiorare delle mai morte paure e del mai morto oscurantismo dei secoli precedenti sulle cause di malattia**. Un’operazione pilotata, che sotto le mentite spoglie di battaglia civile e di legalità si avvale anche della violenza, quella della repressione delle voci di dissenso e denuncia. Posso testimoniare che, come sotto l’Inquisizione, il magistrato e il boia lavorano efficientemente di concerto, oggi a favore del business biomedico.

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*Wainer H. Medical illuminations. Using evidence, visualization & statistical thinking to improve health care. Oxford University Press, 2014.
**ILVA. Dal cancro nascosto al cancro inventatoLa post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide

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10 dicembre 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post “Sla, la storia di Dario Del Fabro: “Questo sarà il mio ultimo Natale. Un giudice mi ha negato le cure sperimentali””

E’ nell’interesse dei malati che cure e sperimentazione siano tenute il più possibile separate e distinte. Nella cura si bada solo al vantaggio per il malato, e quindi non lo si usa come cavia. Nella sperimentazione si punta alla solidità dei risultati, anche, entro certi limiti, a scapito del soggetto, che entrando in una sperimentazione accetta di sacrificarsi per la collettività. In viscide forme ibride cura-ricerca le ditte “prod [pungolano] desperate patients”* a chiedere loro prodotti, in genere costosissimi, che non hanno i numeri per dimostrarsi efficaci in una sperimentazione adeguata, facendo intravedere la possibilità di miracolo e predicando il diritto a tentarlo. L’avidità imprenditoriale fa leva sulla sofferenza per scippare, con la scusa della “compassione”, l’approvazione di farmaci non validi. Così facendo le ditte possono arricchirsi illecitamente e alla svelta. A danno dei malati; quelli che usano al momento come pedine; quelli che riceveranno, a caro prezzo, cure che non funzionano; gli affetti da altre malattie, che vedranno le risorse pubbliche per l’assistenza medica tolte per finanziare le frodi; e i malati futuri, perché così si abbattono le possibilità – già tenui nel caso di patologie gravi come quella della SLA – di ottenere a lungo termine cure valide tramite una ricerca scientifica onesta.

*What’s driving the massive social media campaign for Genervon’s ALS drug? Fiercebiotech, 14 gen 2016.

@ naitsaB. Nel caso in questione la sostituzione dell’evidenza scientifica con l’aizzare i blogger è stata così estrema (v. citaz.) che il caso dovrebbe essere esaminato sotto il profilo della frode, e i magistrati delle 6 sentenze che gli hanno dato il via libera, e i giornalisti che parlano di “medicina di ultima generazione” appaiono censurabili.

Ci troviamo tutti nella condizione di degrado verso la morte; ma normalmente per alcuni decenni il calo è così lento che non ce ne accorgiamo. Negli sfortunati affetti da malattie come la SLA – e nei tanti che hanno una malattia grave comune, es. un cancro avanzato – la discesa verso la morte, accelerata, viene percepita di continuo; e questo è uno dei fattori che le rende crudeli. Ma non ci sono salvati. E’ illusorio, è un meccanismo di difesa chiedere “per chi suona la campana”.

Prega tu di non finire, quando verrà il tuo turno, nelle grinfie di chi usa i malati gravi come scudo umano, perché alle sofferenze della malattia ti verranno aggiunte quelle dello sciacallaggio.

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14 dicembre 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Liberati “Consiglio di Stato, il problema è davvero il ‘genio’ Bellomo?”

Sembra un caso così sguaiato da far temere che si voglia sabotare la credibilità di un’istituzione che è già poco al servizio dei cittadini. Forse Bellomo, un outlier ma non un corpo estraneo, fa lo stralunato per strategia difensiva, sapendo che i magistrati vogliono che il suo comportamento appaia attribuibile a sfrigolanti cortocircuiti mentali. Tecniche di microscopia elettronica molto sofisticate si avvalgono di algoritmi per migliorare la qualità dell’immagine. Per avvisare come questi algoritmi possano creare dal rumore ciò che si vuole, si è mostrato che impostandoli a modo possono trovare in un quadro microscopico molecolare l’immagine di Einstein che fa la linguaccia*. Anche i magistrati a volte trovano con i loro strumenti sofisticati l’immagine di quello che volevano trovare dove non c’è. Es. quando si tratta di favorire e proteggere lucrosi artefatti delle complesse manipolazioni dell’attuale ricerca biomedica. Qualche magistrato vede, inspiegabilmente, il volto di Einstein o di un mezzo Einstein guardandosi allo specchio. Per il cittadino che ne subisce le conseguenze, l’accostamento peggiore, sberleffo e schiaffo, resta quello, implicito nelle celebrazioni, tra i Falcone, i Borsellino, gli altri magistrati caduti, e il vincitore medio del concorso in magistratura.

* Henderson R. Avoiding the pitfalls of single particle cryo-electron microscopy: Einstein from noise. PNAS, 5 nov 2013.

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16 dicembre 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Lanaro “Cnr, i precari si calano dal tetto: “La ricerca è appesa a un filo”. Poi incontrano Grasso: “Il vostro lavoro è il futuro del paese”

La ricerca attraversa una pesante crisi etica*. Il liberismo ha fatto della ricerca scientifica uno strumento di profitto, e a volte, almeno in campo biomedico, di vera e propria frode istituzionalizzata. Si è così creato un meccanismo di selezione darwiniana che non favorisce quelli che la amano e ne rispettano le regole **; ma al contrario chi pratica le QRP (“questionable research practices”). La ricerca scientifica per molti è diventata un modo come un altro per sbarcare il lunario; e non dei più cristallini. Diversi di quelli in cerca di una sistemazione nella ricerca non corrispondono, eticamente e intellettualmente, alla figura romantica dello scienziato disinteressato. Così come Piero Grasso, che sotto elezioni appoggia rivendicazioni sindacali, di gruppo, per un’attività dove dovrebbe contare il merito individuale, è persona diversa – e di “fitness evolutiva” opposta – da Falcone e Borsellino, le figure della cui luce riflessa beneficia.

*Edwards MA, Roy S. Academic Research in the 21st Century: Maintaining Scientific Integrity in a Climate of Perverse Incentives and Hypercompetition. Environmental Engineering Science. 2017. 34.

** Smaldino PE, McElreath R. The natural selection of bad science. 2016. R. Soc. Open. Sci. 3: 160384.

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17 gennaio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “DJ Fabo, Pm: “Assolvete Cappato, nessun ruolo esecutivo. Dignità è poter essere uomo e autodeterminarsi”

Le affermazioni della PM Siciliano sul caso particolare di DJ Fabo sono moralmente rispettabili. Il problema è quanto non considera nella sua perorazione generale, sui media, del diritto al suicidio assistito. Il magistrato presta l’autorevolezza del suo ruolo ai cantori della morte a richiesta nel farne soltanto una questione di diritti umani. Dove la malattia, a volte di concerto con le cure, si accanisce, e crea “l’uomo incrodato”, crea una situazione di agonia cronica, l’interruzione attiva delle residue funzioni vitali può costituire l’unico rimedio, l’unica difesa della dignità umana, e della stessa salute intesa in senso lato. Ma l’eutanasia risponde anche all’interesse di sopprimere persone e pazienti in base a criteri economici. E addirittura in base a incentivi finanziari. Come mostra il caso del Liverpool Care Pathway in UK. “Sparatevi Breda” scrisse M. Marchesi. Un magistrato, a contatto professionale con la miseria umana, e quindi anche con l’arte di spacciare per aiuto il sopruso, non dovrebbe nell’appoggiarlo pubblicamente ignorare l’ambivalenza e il possibile uso perverso di un nuovo principio etico. I magistrati seguono il flusso culturale imposto dal business e gradito al popolo, che al pretesco celebrare il digrignare di denti per il dolore sostituisce l’occultamento della condizione umana, fornendo sia lo schermo delle false promesse di immortalità da cure miracolose, spesso fonte di sofferenze non necessarie, sia quello dell’abbattimento zootecnico.

@ Pot. Non so molto della genealogia culturale del suicidio e della soppressione dei malati, ma mi pare che, mentre storicamente è antica, precristiana, la concezione della liceità – non il “diritto”, termine ormai degradato – del suicidarsi, dell’uccidersi da sé, sia piuttosto nuova l’idea del comprendere tra le cure mediche il farsi dare la morte, come evenienza di routine, e alla fine come servizio fatturabile. “Cantori della morte a richiesta”, perché chi si profonde in questa battaglia “di civiltà” a mio parere usa toni trionfalistici ed esibisce una sicumera giustificabili da una causa migliore di quella del legalizzare ed espandere ciò che finora è stata una estrema, mesta, ratio. Forse lo scarso entusiasmo del quale mi accusa deriva dalla consapevolezza delle pressioni economiche, antiumanistiche, di cui ho detto, verso questo bel progresso, e dal vedere ogni giorno come la medicina calpesti la dignità dei malati nello stesso taciuto perseguimento del profitto con cure non necessarie*; nell’indifferenza o nella complicità di quelli che si accalorano per portare l’efficienza del suicidio agli stessi alti livelli generali di civiltà della nostra società. E nella foga, sbadatamente, aprendo la strada all’omicidio mascherato.

*Mandrola J. In defense of less-is-more. Medscape, 9 gen 2018.

@ pappacci. Sono temi pesanti; mi pare che lei abbia un’acuta reazione di difesa. Il libero arbitrio? Basta un buchino nella dentina, o una pietruzza in un uretere, per spazzare via questo elaborato capitolo dei trattati di filosofia. Per non parlare di quando le metastasi rosicchiano incessantemente le ossa o una malattia neurologica trasforma il corpo in un manichino. La responsabilità dell’assistenza, che può includere il convenire di usare come terapia l’interruzione delle funzioni vitali, non può essere scaricata sull’assistito immaginandolo come una sorta di superuomo padrone di sé stesso. Il mondo reale, con le terapie truffa vendute col ricatto della speranza, c’entra eccome. Lo sa quanti casi ci sono di “nessuna possibilità di miglioramento”? La campana non suona solo per i casi rari, come DJ Fabo, selezionati, ritagliati per sostenere la tesi che è bene rilasciare una liberatoria per farsi sopprimere, ma per quelli quotidiani. Per un Welby, un DJ Fabo, ci sono es. tanti malati terminali che vengono curati con la chemio, inutilmente e a loro danno*. Si potrà dare loro comodamente il colpo di grazia, togliendoseli dai piedi dopo averli usati come supporti per cure aberranti, facendolo passare per una scelta del paziente, alla quale si è acconsentito per alti motivi. Proseguendo con l’applicare le espressioni in malafede* della medicina commerciale.

*Mulcahy N. Palliative Chemotherapy Is ‘Disingenuous Term,’ Says Critic. Medscape, 5 marzo 2018.

@ RiccardoAlasia. E’ questo il bello del sessantottismo, cioè del supportare tesi che sembrano progressiste e invece sono al servizio delle forze di sfruttamento: permette di sembrare eroici mentre si serve. Permette ai mosci di atteggiarsi a forti. Ai fifoni di fare gli spadarotta. E di sfogarsi assestando il calcio dell’asino. Vada a sgambare in attesa del nuovo input dei radicali. O dei magistrati come la Siciliano, che ha eccitato animi come il suo sollevando il pathos della corazzata Potemkin: quello dello strumento di dominazione che passa invece a difendere i deboli. Ma a ben vedere, invece che all’immagine dei cannoni della corazzata dello zar che i marinai puntano sui cosacchi dello zar che stanno massacrando donne e bambini sulla scalinata di Odessa, la situazione è più simile a quella del voltafaccia al processo di Otello Celletti ne “Il vigile”. Non perda tempo con me, e galoppi a soccorrere qualche altro vincitore.

@ RiccardoAlasia. Ciò su cui lei salta a piè pari, con l’aiuto di qualche battito d’ala, è un cumulo di monnezza. Quando ha finito di fare chicchirichì dal suo pulpito, cerchi, invece di occuparsi della mia ventilazione, di abbassare di qualche torr la pressione dei gas dei quali è gonfio.

@ RiccardoAlasia. Alla buon ora. Un addetto di una partecipata presieduta da un cattedratico con esperienze oxoniensi ha già provveduto al consueto spernacchiamento. Certo che in Lombardia i magistrati possono contare sull’appoggio della parte più vibrante della società civile.

@ Pot. Ci sono due medicine. La medicina-servizio fa il miglior interesse del paziente. Non crea situazioni trappola che inducono a chiedere la morte. Quando queste si presentino spontaneamente si trova in effetti davanti al dilemma di quando si possono recidere i brandelli che tenendo attaccata la persona alla sopravvivenza biologica le causano sofferenze atroci. La medicina-business massimizza il profitto, facendo danni pur di vendere prodotti e servizi, e può essere lei la causa delle situazioni che spingono a chiedere la morte. Nelle sue mani, l’omicidio consensuale è un’arma in più; può sia favorire trattamenti inutili che provocano gravi sofferenze sia essere applicato con criteri zootecnici.

Oggi regna la medicina orientata al profitto. Il suo quadretto è uno spot di questa medicina: morire facendosi uccidere è una cosa naturale e accettata da tutti, per fortuna fornita dai medici, che sono umani e sensibili, ma ostacolata da norme inspiegabili e strane sul non uccidere, e dagli affetti da una patologia fobica, che, non curati, agitano i fantasmi di abusi, causando danni terribili ai normali.

La medicina commerciale trae il suo potere dalla nostra tendenza a considerare e immaginare, come meccanismo di difesa, solo gli aspetti positivi e nobili dell’intervento medico. La reale emancipazione proverrà dal divenire capaci di guardare anche i lingotti d’oro sanguinosi che oggi sono sull’altro piatto della bilancia.

@ RiccardoAlasia. Meno di 24 ore, e il gas si è già riformato. Mi spiace, non posso fare più nulla per lei.

@ RiccardoAlasia. In effetti a intrattenermi con lei comincio a sentire il disagio che si prova stando al bordo del vacuo più del necessario. La vertigine sonnolenta data dal piatto, da ciò che non ha profondità.

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15 febbraio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Marco Cappato, la Consulta depenalizzi l’aiuto al suicidio per motivi umanitari”

Abele. Il suicidio tramite terzi allontana lo spettro del fare la fine della vittima del racconto di Poe “Il barile di Amontillado”. Magistrati e politici illuminati e coraggiosi stanno conducendo una battaglia di civiltà.

Caino. E’ arrivato l’ordine: legalizzare l’eliminazione di persone in base a criteri economici. Media, radicali e magistrati, sensibili ai voleri atlantisti, si sono messi all’opera. Si mostrano casi particolari come questo di dj Fabo dove la soppressione delle restanti funzioni vitali è eticamente difendibile e una deroga, rigidamente circoscritta, ridurrebbe lo sconcio di sofferenze prolungate. Si tace sul vero obiettivo, la massa di vecchietti e malati gravi di ogni età – inclusi sani resi malati dalla medicina – da sfruttare per vendere cure fraudolente inefficaci o nocive e poi buttare come limoni spremuti. In USA ora si criticano le speculazioni commerciali ($3000) sul PAD, physician assisted dying. Da noi si ignorano rozzamente gli interessi e le condizioni che costituiscono l’imbuto che conduce a “scegliere liberamente” il suicidio sostituendolo con un fantoccio, lo “Homo juridicus” padrone delle sue scelte. L’immagine implicita di questi festeggiamenti per la morte facile è quella di Casper del viandante solitario che osserva dall’alto della cima il mare di nebbia. Per molti l’immagine appropriata sarà quella di un insetto che finito nella corolla a imbuto di una pianta carnivora si dissolve al suo fondo, poco importa come.

@ Dada Cinnok. Sì, siamo figli di Caino. Riconoscerlo può aiutarci a limitare e superare la nostra natura; e a non abboccare a tante predicazioni di amore, bontà, santità, incluse quelle in salsa “laica”, come questo brillante diritto-dovere di aiutare gli altri ad andare a morire ammazzati. In modo da raggiungere e mantenere una convivenza civile, dove non vigano sotto cosmesi etiche, ideologiche e giuridiche le leggi di Caino. Una società basata sulla decenza, che è il minimo accettabile, e salvo casi fortunati anche il massimo cui si può ragionevolmente puntare.

@ Angle. Ah, lei intende in senso letterale. Dio, il Dio il cui nome ricorre spesso nei discorsi dei suoi portavoce, e Satana, se posso usare i vostri termini, hanno in comune questa narrazione della lotta tra bene e male, tra good guy/bad guy, angeli e demoni, santi e scellerati. Quanti fascismi ho visto dietro all’antifascismo, quanto piduismo, la mafia di Stato, dietro all’antimafia, quanta “eversione dall’alto” (cit.) dietro all’antiterrorismo, empietà contro l’Uomo dietro a parole di fede in Dio. Quanta propaganda pro frodi mediche dietro all’antidoping, barbarie di ritorno dietro a battaglie di civiltà come questa del suicidio a domanda, frodi tecniche dietro alla lotta alle ciarlatanerie delle cure alternative. Così, sarà Dio, sarà Satana, quando sento proclamare applicazioni del binarismo bene/male mi chiedo se provengono da quella minoranza di brave persone o dal solito lupo che s’è mangiato la nonna, ne indossa la cuffia e aspetta Cappuccetto Rosso.

@ Angle. Non si dovrebbe citare Dio, usandolo come un “jolly”, per ciò che è spiegabile in termini terreni. Cappato lavora per il liberismo. E quelli che calano “Dio” in continuazione? Lei dice che loro sono doppiamente contrari. A me pare siano contrari a metà. La regolazione delle morti è imposta dall’economia liberista, e il clero sa che chi si mette dalla parte del più forte campa 2000 anni. Serve al business biomedico, alla medicina dei guadagni di Borsa stratosferici, che ha resuscitato sotto il manto dello scienziato forme di magia naturale e promesse di salvezza ancora più arcaiche della novella cristiana. Un business stregonesco tinto di sangue col quale anche il clero si arricchisce. Per di più, la gente, mentre crede che pozioni e gizmo tecnologici la manterranno sempre in forma, si affretta ad accettare che si tiri la spina alla prima prospettiva di soffrire. Così i preti si limitano a un “lip service”. Peccato, perché c’è un clericalismo che specula sul dolore, ma c’è anche una filosofia cristiana che potrebbe dare un contributo positivo, educando a una visione di vita più sobria e forte; a non credere né alle promesse di immortalità terrena, né alle paure e minacce di tormenti degli imbonitori. Potrebbe indirizzare molti sulla strada per affrontare, senza sfuggire – né pretendere di risolverla – la condizione umana.

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22 febbraio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Consulta, presidente: “Dj Fabo, no ad accanimento contro vita e morte”. E sul voto: “Astenersi è inaccettabile””

Votare nel senso di esprimere tramite le elezioni il proprio giudizio su come vada condotta la nazione è un dovere. Votare nel senso di avere l’obbligo di scegliere sempre e comunque tra i candidati è una truffa, se i candidati, imposti dall’alto, sono tutti indegni; se sono i diversi personaggi della stessa opera dei pupi. In questo caso il rifiutarsi di sceglierne uno, e il dichiarare inaccettabili le false alternative, col non votare, è un’espressione legittima del proprio giudizio politico, in un sistema dove la democrazia non sia una finzione. Un ex presidente della Corte, Zagrebelsky, abile oratore, ha considerato il paradosso della folla che preferisce Barabba a Gesù. Un altro guaio è quando i Ponzio Pilato ci indicano con tono grave l’obbligo etico di scegliere tra Barabba e Gambadilegno. Sembra, anche riguardo all’introduzione imposta dal liberismo della regolazione delle morti, che i giudici della suprema Corte, che annoverano tra loro Giuliano Amato, più che di conformare alla Carta Costituzionale le leggi che le stanno sotto si occupino di adattare la costituzione reale alle leggi che le stanno sopra.

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23 febbraio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di V. Ulivieri “Brescia, nella Terra dei Fuochi del Nord smantellata la task-force: spostati (e non sostituiti) procuratore e direttrice Arpa”

Un altro fattore, meno noto, soprattutto da noi, ma più incisivo e maggiormente comprovato, che spiega questi incrementi di incidenza “stepwise” di tumori come melanoma cutaneo, carcinoma del rene, della tiroide, della mammella, è la sovradiagnosi. Una caratteristica delle sovradiagnosi di cancro è che si alimentano con gli allarmi sulla presenza di fattori cancerogeni sul territorio; e, una volta innescate, si autoalimentano con l’aumento spurio di incidenza e il conseguente rinnovato allarme. Sarebbe interessante conoscere l’opinione riguardo a questo aspetto, messo un po’ in ombra dall’emergenza sul flagello delle Terre dei Fuochi, dei magistrati noti al pubblico per il loro impegno nel contrastare (soprattutto tramite clamorose indagini; meno in termini di condanne) i reati su rifiuti e discariche in quanto cause delle riportate epidemie di cancro; come Sandro Raimondi. Comunque, nella sfortuna a Brescia è sorta una laboriosa industria della diagnosi e della cura del cancro; che si avvale del prezioso concorso, nella sua meritoria opera a tutela della salute, delle Istituzioni preposte alla legalità: prefettura, questura, comando CC, assessorato e comando polizia municipale. E non ultimi ma primi i servitori dello Stato con la toga che hanno intitolato il palazzo di giustizia di Brescia all’insigne giurista e tra i fondatori della P2 storica Giuseppe Zanardelli.

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12 marzo 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Belve, Adriana Faranda ospite su Nove: “Non ci aspettavamo che la scorta di Moro fosse così impreparata””

Forse non sono la Faranda e c. ad essere “belve”; ma sono mezzecalzette quelli che danno corda agli utili scagnozzi della guerra a bassa intensità e accreditano la tesi di Moro tenuto per 55 giorni da terroristi-Diabolik che tengono in scacco un esercito di incapaci. Invece che l’esibizione della belva da baraccone sarebbe stato più interessante sentire parlare di questo:

“Il luogo infatti si colloca nell’ area dove il 16 marzo si perdono le tracce dei rapitori di Moro durante Ia fuga da via Fani; in via della Balduina, da un lato vi sono alcuni stabili appartenenti all’Istituto per le opere di religione, lo lor, diretto per molti anni dal potente monsignore Paul Marcinkus (29) dall’altro vi sono gli ampi giardini e i palazzi della Loyola University of Chicago – Rome Center of Liberal Arts, anch’essa gestita da religiosi [E’ un’università dei gesuiti,ndr]. (De Lutiis, Il golpe di Via Fani).

(29): “Tra il materiale sequestrato ai brigatisti Valerio Morucci e Adriana Faranda dopo il loro arresto (29 maggio 1979) c’era l’indirizzo e il numero telefonico dell’abitazione di monsignor Marcinkus, nonché l’indirizzo e il numero telefonico di padre Felix Morlion (agente della Cia), ai quali l’autorità giudiziaria non ha mai rivolto alcuna domanda”. (Da: Flamigni, La tela del ragno).

 

Commento al post di G. Amendola “Green Hill, la Cassazione chiude la vergognosa vicenda dei beagle. Ma non basta”

In un paese civile non si infliggono sofferenze non necessarie agli animali; e prima ancora non si usano gli umani come cavie, immettendo nella pratica clinica farmaci non sufficientemente testati. In un paese incivile uomini e bestie sono trattati in maniera simile. In un paese fintamente civile si allentano i controlli sui farmaci facendo mostra di affannarsi a evitare sofferenze agli animali mentre si lascia che i farmaci vengano testati sulla popolazione (es. Carome M. Worst pills. Ott 2017. US Senate passes “False hope” Act. Pease AM et al. Postapproval studies of drugs initially approved by the FDA on the basis of limited evidence: systematic review. BMJ, 3 mag 2017). I magistrati, in particolare quelli bresciani, mostrano grande sensibilità per “gli esseri viventi e senzienti come noi” (Amendola); associata a una posizione “business friendly” sugli esperimenti condotti a beneficio del business biomedico su intere popolazioni di primati della specie H. sapiens.

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18 marzo 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Sanità, anche io ho il mio codice 048. Ma al Registro tumori non serve”

Non discuto la condizione clinica dalla quale il dr. Marfella riporta essere affetto. In un film della Wertmuller il protagonista vede con terrore sulla faccia del PM gli stessi nei del mafioso. A volte ho un po’ un’impressione simile; es. quando sento come qui magistrati (D. Ceglie) e CC che attribuiscono all’inquinamento dei camorristi una presunta esplosione di casi di cancro basandosi sull’esenzione da ticket. Un grossolano end point surrogato ottimo per il circolo vizioso che è stato chiamato “il paradosso del falso allarme”, dove “il danno è interpretato come beneficio” perché chi viene falsamente diagnosticato come malato di cancro diviene “the most vocal proponent” dei test che portano alla falsa diagnosi*.

Invece di giocare al piccolo epidemiologo introducendo nuovi “metodi” magistrati e polizia dovrebbero commissionare un monitoraggio epidemiologico sull’uso di psicofarmaci, e sul loro possibile ruolo causale**, nei casi di omicidio- suicidio che riempiono le cronache. Sarebbe un dovere d’ufficio, scrissi anni fa al più celebre PM impegnato in fatti di medicina. Ma magistrati e polizia, ricolmi di buon senso, evitano l’epidemiologia che è anatema per il business biomedico, mentre sono un pungolo e un traino per quella del genere che fa aumentare il fatturato.

*Schwartz LM et al. Not so silver lining. Arch Int Med 28 mar 2011. ** Gøtzsche PC. Deadly Psychiatry and Organised Denial, 2015.

19 marzo 2018:

@ Tamas1412: L’articolo di Mangone mostra anche che usando come indicatore l’esenzione da ticket si sovrastima l’incidenza dei tumori che sono sia più frequenti sia più soggetti alla sovradiagnosi e ai suoi circoli viziosi, prostata e mammella. Questo può spiegare perché Ceglie e i suoi CC adottandolo hanno potuto esibire una irrealistica incidenza quintuplicata. L’appropriatezza per frodi dell’indicatore è data, oltre che dal suo carattere fortemente incerto e indiretto, dal corrispondere a un beneficio economico. Accordato su base burocratica in un territorio povero e dove tradizionalmente si praticano forme di assistenzialismo con maschera medica, es. le pensioni di invalidità. Le manipolazioni orchestrate sulle varie “Terra dei fuochi” fanno intravedere che lo status di malato verrà incentivato con ricompense (ci sono già casi di pazienti pagati in USA). Indicatori di incidenza di tipo monetario si impenneranno e autoalimenteranno. Invece che su “rancori personali” di Marfella, bisognerebbe concentrarsi sulla insufficiente separazione tra forze negative e positive, camorristi-inquinatori e antimafia-antitumori. Come per il terrorismo – in questi giorni le istituzioni fanno mostra di indignarsi per le infami uscite mediatiche che sono consentite alla Faranda – appaiono esserci pervietà, giochi delle parti e continuità di progetto tra le forze negative e quelli che le combattono; e una certa sottomissione di entrambi agli stessi grandi interessi e poteri maggiori.

22 marzo 2018:

Ho letto l’articolo di Mangone. Compara le esenzioni con i RT, e – in quest’ambito – riporta una sottostima di casi. Con una relativa sovrastima dei tumori più comuni e sovradignosticabili, e un 3.5% di probabili non tumori in pazienti con esenzione. Ciò non contraddice e non deve nascondere la trave, ignorata, che benefici di welfare, e quindi il loro uso come indicatori, possano in circostanze favorevoli, allarmi, falsa informazione medica, propaganda, prevedibilmente portare a incidenze gonfiate – anche nei RT, non esenti da limiti tecnici e condizionamenti politici – per la convergenza tra l’industria, ad avere pazienti, e il pubblico, a ottenere benefici.

Es. per il redattore capo del DSM IV (Frances A. Primo, non curare chi è normale) c’è una “falsa epidemia di autismo”, con uno spettacolare aumento di incidenza di 20 volte, per un “errore dell’epidemiologia” con “epidemiologi psichiatrici, che utilizzano un sistema intrinsecamente difettoso per la sistematica tendenza a fornire un quadro esagerato” quando “L’ «epidemia» di autismo, però, per una buona metà è stata sicuramente alimentata dai servizi: una diagnosi sbagliata è il modo più sicuro per un bambino di ottenere maggiore attenzione nel sistema scolastico e una terapia psichiatrica più accurata.” Anche altri mostrano come alla “epidemia” di autismo ha contribuito l’ottenimento di “a wide range of state-funded services” (Rossi NT. The Production of Autism Diagnoses within an Institutional Network).

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2 aprile 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle Entrate: “Ecco come lo Stato usa le tasse””

La ripartizione delle entrate non svela l’uso interno e il merito delle varie voci. Es. si sta spalmando sulla massa dei contribuenti la spesa per farmaci a 6 cifre a paziente inutili e dannosi, lasciando scoperti servizi utili ai malati. La “difesa del SSN” cela la volontà ordoliberista di prelievi forzosi mediante le tasse a favore di privati, nominalmente per finanziare la tutela della salute, ma a danno della salute. Anche in USA ora si propone di usare la copertura ideologica della medicina sociale (es. A. Chandra, Harvard School of Government, ‘Losing Genetic Lottery, but Winning at Cure’) per quelle che sono frodi mediche da miliardi di euro.

Per di più l’Ag. delle entrate usa pesanti cartelle, infondate in maniera teatrale, derisoria e tracotante, per intimidire e ricattare chi sveli le frodi dell’industria medica; con tanto di sfoggio della GdF. Si dovrebbero piuttosto pubblicare introiti e benefici dei dirigenti dell’agenzia, degli ufficiali della GdF e altre polizie, dei signori che si guadagnano lo stipendio di magistrato permettendo questi reati, dei medici, dei politici e degli altri dipendenti pubblici che compongono questa associazione finalizzata al taglieggiamento occulto dei cittadini tramite il fisco. Una associazione che rivaleggia con la mafia come zavorra criminale per il Paese, ma è ancor meno visibile, imboscandosi nello Stato. Questa “trasparenza” sulla destinazione delle tasse è uno dei suoi mimetismi etici, foriero di ulteriori predazioni.

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7 aprile 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Brescia, bimba di 4 anni muore di otite: “Era stata respinta da due ospedali” “

Il messaggio è tonante: dietro alla comune otite c’è un mostro che può uccidere il bambino; l’otite media quindi esige work-up diagnostico e terapia aggressivi. Non viene detto che i mostri sono due, e disposti a tenaglia. Oltre a Scilla, le rare complicazioni di una patologia quasi sempre benigna, c’è Cariddi, gli effetti iatrogeni degli esami e delle terapie. Gli antibiotici hanno scarsa efficacia sulle otiti, e possono fare aumentare le ricorrenze. Il dubbio qui seminato di un ascesso cerebellare trascurato porta alla TAC, che soprattutto nei bambini può causare cancro del cervello e leucemia*, con una probabilità come minimo paragonabile a quella delle complicazioni gravi nelle otiti. La buona medicina pilota il bambino nello specchio di mare, non così stretto, tra i due mostri. Quella cattiva fa rotta a casaccio. La medicina commerciale grida a Scilla per spingere il bambino verso Cariddi, sulla cui presenza tace. Questa vaga e anomala scare story viene da Brescia, città dove i magistrati vanno troppo d’accordo coi medici, e coinvolge la Poliambulanza, ospedale di suore fortemente orientato alla medicina commerciale; tra gli amplificatori, un parroco e la ministra Lorenzin. C’è di che raccomandare ai genitori doppia cautela, data la disseminazione di messaggi parziali, distorti, ingannevoli e pericolosi.

Zaccanella9apr18

9 aprile 2018, ore 15:02. Un’inquilina sente il bisogno di spazzare le scale condominiali sovrastanti l’atrio proprio mentre entro con la spesa. Succede sempre; anche dopo che a mie lettere di protesta all’amministratore le pulizie sono state affidate a una ditta esterna. Una catena di molestie incessante e asfissiante. Entrato in casa, su RAI 1 una presentatrice, un avvocato e un attore commentano il caso della bambina a Brescia, stigmatizzando il non dare gli antibiotici e non fare la TAC ai bambini con l’otite. Citano a sostegno Ricciardi, direttore dell’ISS. Sostengono che i genitori dovrebbero a loro giudizio chedere la TAC all’ospedale, e che se la chiedono i medici commettono un abuso passibile di procedimento giudiziario negandola. Sono queste informazioni perniciose al pubblico, questo sobillare, il vero delitto, di gran lunga il principale e il più grave, se non l’unico.

L’inquilina lavora come inserviente nella vicina Poliambulanza (v. sopra). E’ una figura repellente; ma, col suo modo di acquisire meriti buttando sporcizia dall’alto addosso a un medico quando rientra con la spesa nell’edificio dove abita, è una gran signora paragonata ai magistrati, medici, preti, prefetti, sindaci e assessori, ufficiali dei CC, funzionari di polizia, etc. che i meriti li acquisiscono accoppiando a operazioni come questa della criminale diseducazione del pubblico, e dell’intimidazione dei medici sull’otite, la relativa repressione nei miei confronti. Mi chiedo se la ricompensa l’avranno subito, o dopo che verrà registrato l’incremento che stanno così producendo del consumo di antibiotici per otite, e quindi l’incremento di casi di otite, di complicanze, e di lucrosi cancri del cervello e del midollo osseo in bambini. Oppure metà subito e metà a risultato ottenuto.

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11 aprile 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Ruccia “Giustizia, Davigo: “La politica non ha mai fatto pulizia al suo interno. Ha sempre detto di aspettare le sentenze””

Chi indica le stalle Augie dei politici dovrebbe avere una casa decentemente pulita. Davigo dice di essersi impressionato per G. Ferrara che spiega che per fare politica bisogna essere ricattabili. Ferrara ricorda quei soggetti che dichiarano sfrontatamente la loro professione illecita. Ha detto una verità fondamentale, per quanto laida. E i magistrati? Per dirne una, il procuratore capo della città dove abito ha un figlio che è stato trovato a rapinare negozi a mano armata. Non è ricattabile un padre che ha un tale peso? A me pare di sì, anche considerando la sfrenata commissione di reati in città da parte di forze in grado di ricattarlo sulla sorte del figlio.

@ didimoclasta. Certo, Didimo. E il fatto che non porti al colloquio col figlio in carcere un pane dal quale sporge una lima rende la sua non ricattabilità ancor più granitica.

@ didimoclasta. Io invece non ho tanti dubbi sulla natura della tua ignoratio elenchi in merito alla condizione di ricattabilità di un procuratore.

@ massimilianos. Politici e magistrati hanno piani di corruzione diversi. Credo che quasi nessuno entri in magistratura a caccia di mazzette, e che alcuni magistrati siano disposti a essere non ricattabili, condizione svantaggiosa, e a volte letteralmente pericolosa. Non così i politici. Ma quando ci sono in gioco grossi interessi, affari di massima scala, di magistrati moralmente “tacco 12”, di entrambi i sessi, ne compaiono così tanti che fanno sembrare la magistratura come tutta uscita dalla scuola del consigliere Bellomo.

@ massimilianos. Ho letto l’articolo. Prendo gli articoli dell’autore, Fittipaldi, con scetticismo, da quando ne scrisse uno dove attribuiva all’inquinamento l’incremento di diagnosi di cancro nei bambini (l’ho commentato nel mio post “SOS cancro nei bambini e sovradiagnosi”). Non conosco l’ambiente giudiziario e non ho un panorama completo sui magistrati. Osservo il loro comportamento pubblico rispetto alle grandi frodi mediche istituzionalizzate. Penso che nel caso dei magistrati la migliore mazzetta sia un regolare lauto stipendio a chi non è moralmente all’altezza. Può darsi che io sottovaluti la frequenza di passaggi extra di rotoli di banconote fermati con un elastico. A proposito del giudice che si intratteneva con la moglie di una persona da lui fatta arrestare, si è occupato, ricavandone elogi, della celebre Terra dei Fuochi campana, che è un caso molto meno limpido e onorevole di quel che si fa credere, facendo parte della stessa propaganda cui ha dato voce Fittipaldi, che favorisce frodi mediche intoccabili, calate dall’alto da quei poteri forti dei quali politici e magistrati si contendono il favore.
 

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23 maggio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Ruccia “5s-Lega, Travaglio: “Conte? Chiarisca suo curriculum. Vedo molti cani da riporto trasformarsi in cani da guardia””

Ieri 22 maggio 2018 il Congresso USA ha approvato la legge “Right to try” voluta da Trump, contro il parere – fondato, anche se sua volta non disinteressato – delle società scientifiche; variante del “diritto alla libertà di cura” del quale Giuseppe Conte è paladino. Il “diritto a tentare”, è stato osservato, “esporrà pazienti vulnerabili al rischio di seri danni, incluso il morire prima e in maniera più dolorosa” (M.A. Carome, Public Citizen). Frenerà anche la ricerca di cure efficaci, sviluppate con criteri scientifici, o meno antiscientifici, a danno dei futuri pazienti. Mentre favorirà indebitamente il business. Il cambio di vocazione evidenziato da Travaglio è reciprocante: è vero che i cani da riporto ora fanno i cani da guardia. Ma quelli che si presentano come cani da guardia rivelano inquietanti congruenze con i soliti Melampo, il cane da guardia che nel libro di Collodi era d’accordo con le faine.

@ flamenco. L’angoscia per familiari malati la conosciamo tutti. Anche la pulsione a tentarle tutte è un pensiero domestico, familiare a tutti noi. Oggi però, nel terzo millennio, le conoscenze acquisite mostrano che legalizzando i tentativi disperati si crea una situazione che chiamo di “efficienze divergenti”: diminuisce l’efficienza delle cure e del trovare cure più efficaci, e aumenta l’efficienza economica, il profitto. Un affossare sempre più nella condizione di ‘vinti’ i malati, e incamerare sempre più soldi dall’altro lato. La via relativamente più efficace, e quindi la più etica, è quella razionale, anti-istintiva, non quella emotiva, che viene sollecitata ad arte e infiorettata da speculatori senza cuore.

Il problema oggi è se i governanti rappresentano il popolo o il potere. Si può fare a meno di valutare la buona fede di un candidato alla guida del paese. Lasciando ciò al frate confessore. Al cittadino è sufficiente il fenomeno, cioè l’aderenza di fatto del candidato a potenti ideologismi (appoggiati anche con mezzi criminali, posso dire) a vantaggio del potere e a danno del popolo.

Il “diritto a tentare”, argomento che fu di Berlusconi, è un pessimo affare anche in campo politico. Come in medicina, dovrebbe piuttosto vigere lo “aviation model”. Le cure e il governo del Paese dovrebbero avere garanzie tendenti a quelle che si hanno salendo su un aereo che non cadrà, e non essere esperimenti sulla pelle della popolazione.

@ elpolloloco91. Legga meglio, ho scritto che è paladino della libertà di cura. Come è chiaro dall’averla portata ad argomento nel perorare un’istanza che andava a favore di un “diritto” a che i contribuenti finanzino le truffe mediche più volgari. Dall’essersi speso nella creazione di strutture di sostegno e propaganda a favore di questo “diritto”. E dal fatto che, cattedratico, ha portato argomentazioni giuridiche a sostegno; assai deludenti. Come del resto tanti magistrati, ha ritagliato un facile caso iperuranio ignorando incredibilmente di stare ricalcando un argomento capzioso, a favore di colossali interessi illeciti del mondo terreno della malattia e dell’economia; di stare cucendo una veste giuridica, perché abbiano forza di legge, su slogan probabilmente usciti dalle grandi agenzie di public relation.

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6 giugno 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Lombezzi “‘Pulizia etica’, pronti a una riforma sanitaria epocale? Ultrasettantenni toglietevi di torno!”

Il demografo Imhof ha mostrato come per una persona di 80 a Berlino nel 1600 l’aspettativa di vita fosse di 6 anni; nel 1980 è passata a 8 anni, 2 in più. La longevità biologica non è cambiata. E’ aumentata la “longevità ecologica”: molte più persone si avvicinano ai limiti biologici. Ed è aumentata, nota Imhof, la “durata del morire”: che con l’invecchiamento diffuso è divenuta per molti più lunga e dolorosa. L’allarme etico del magistrato è, tipicamente, politically correct: contiene un nucleo di verità, ma finisce per favorire il male che denuncia. E’ vero che la sorte degli anziani è condizionata da fattori di mercato amorali (o criminali); ma la ricerca del profitto ha causato principalmente la medicalizzazione dell’invecchiamento, con crescita esponenziale di interventi eccessivi, spesso inutili e iatrogeni. Medicalizzazione che è divenuta, nota il gerontologo Kaufman, “imperativo morale” culturalmente stabilito. All’occorrenza, quando occorre sfoltire, o va dato il colpo di grazia per aver usato l’anziano come carne da cannone, cioè come pretesto per vendere prodotti medici, si ricorre, sempre più, anche a sistemi di eliminazione, come i protocolli o “le volontà” di fine vita. Ma per ora la paura, o la preoccupazione principale, non dovrebbe essere di venire esclusi da esami diagnostici da fantascienza, pillole toccasana e maghi del bisturi; ma di riceverne troppi e sbagliati, e di non ricevere invece l’assistenza onesta della quale gli anziani necessitano.

@ roberto 3912. U. Veronesi da Fabio Fazio su RAI3 disse che la medicina farà vivere fino a 120 anni. Si disinforma e si inganna il pubblico, e anche per questo quanto riporto è poco noto; ma è riconosciuto in sede scientifica, e non mi risulta sia contestato come non ortodosso:

-Imhof AE. The Implications of Increased Life Expectancy for Family and Social Life. In: Medicine in Society: Historical Essays. Cambridge U Press, 1992.

-Keyfitz N. What difference would it make if cancer were eradicated? An examination of the Tauber paradox. Demography, 1977. 14:411.

-Lohman PHM et al. Choosing the limits of life. Nature, 1992. 357: 185.

-Welch HG et al. Estimating Treatment Benefits for the Elderly: The Effect of Competing Risks. Ann Intern Med 1996. 124: 577.

Nella ricerca scientifica empirica si evita l’espressione “dimostrare” che mi attribuisci. Infatti non l’ho usata. E non si contestano “numeri” (dati) dicendo che se ne avrebbero tanti altri “ben diversi” senza però mostrarli. Puoi per favore fare conoscere a me e ai lettori questi tuoi ‘numeri ben diversi’, e citare gli estremi della tua “bella pluralità di fonti”? Mi pare tu mostri la visceralità e le fantasticherie disordinate che questi temi esistenziali suscitano. E che vengono fatte rendere, in maniera non meno perversa ma più sottile e lucrosa di quella che immagini.

@ roberto 3912. Sarebbe inutile dirti che stai confondendo tra aspettativa alla nascita e in età avanzata. In tv vedo spot sul gioco d’azzardo online che dipingono il potenziale cliente come un imbecille presuntuoso. Spot su snack e bon bon che mostrano che li consumano ragazze sole, frustrate e inacidite. C’è uno spot su un Suv che viene lodato paragonandolo alla concorrenza con le parole che userebbe una persona gretta, arricchita e ignorante. Ho come l’impressione che tu rappresenti lo stesso genere di tecnica di marketing: che le panzane che dici e i modi che usi facciano presa per identificazione su un certo genere di clienti.

@ roberto 3912. Le frodi mediche prosperano per carenza di “anticorpi” culturali. Per la debolezza dei due possibili baluardi: l’opposizione ‘alta’, intellettuale, e quella popolare, derivante dalla conoscenza del mondo.Lo mostra questo scambio: il giudice Settembre, il magistrato delle violenza di Stato alla Diaz, indulge nella descrizione di distopie che spingono a chiedere più medicina. Al suo fianco si trova una voce come la tua, coi tuoi insulti da venditore di Rolex falsi sbugiardato. Spero che i più avveduti si accorgano che chi parla di longevità di 150 anni grazie alla medicina ha gli argomenti e i modi del pataccaro.

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13 luglio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Vaccini, attivista no vax condannata per procurato allarme: ha diffuso informazioni errate”

Ben fatto. Chi si credeva di essere, la ministra Lorenzin, che ha inventato una strage di bambini per morbillo in UK? O la magistratura italiana, che per fare un esempio tra i molti ha lavorato come la più rampante agenzia di marketing creando nel pubblico aspettative ciarlatanesche sulla possibilità di cure magiche con le staminali, tramite Stamina, prima criminalmente permessa per anni e poi, quando la credenza ha attecchito, sostituita con il prodotto da vendere, la magia “buona” delle staminali ufficiali. Alla “No vax” troppo attiva è andata bene. Per due motivi: a) la sua battaglia è anch’essa gradita al business perché, forse lei non lo sa (qualcuno che dirige i No-vax lo sa, comunque), diffonde la concezione della libertà di scelta individuale delle cure, ciò che il business vuole, a danno dei malati. b) ha mosso una critica falsa, dando credibilità alle frodi ufficiali. Se avesse chiesto non la libertà di scegliere da chi farsi imbrogliare, ma una medicina ufficiale onesta della quale fidarsi e alla quale affidarsi, con la garanzia dello Stato; e se avesse svelato qualcuna delle innumerevoli magagne vere, allora sarebbero stati guai seri. In silenzio, non 400, ma migliaia di euro; per intrecci continuativi di attenzioni e “sviste” dell’Agenzia delle entrate; e per il carrozziere, date le controdeduzioni espresse spaccando parabrezza e sfondando portiere; e ben di peggio. I Nuclei Pro Sofisticazioni non scherzano.

@ PierFrancesco Delsignore. Oggi in medicina spesso chi ti mette in padella allestisce anche la brace. Bisognerebbe rifiutare di dibattersi tra le due, e chiedere un trattamento corretto; questa possibilità terza viene duramente repressa.

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13 luglio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Talco, gli oncologi: “Nessuna prova di una correlazione con il cancro dell’ovaio”

La “scienza” dietro alla sentenza ha la stessa consistenza del talco (1). Sono invece solidi due punti. a) si sta cercando di forzare (2,3) l’introduzione dello screening per il cancro delle ovaie. Un’impresa viziata alla base, perché il cancro dell’ovaio, che ha sì un tasso di mortalità elevato, ha un’incidenza bassa, e quindi un test avrà valore predittivo basso, con molti falsi positivi; cioè creerà molte false malate e false guarigioni, musica per le orecchie del business. L’utilità e la pericolosità di un test diagnostico non sono, come comunemente si pensa, esclusivamente sue caratteristiche intrinseche, ma dipendono anche dalla frequenza nella popolazione della malattia che si cerca. b) la descrizione dei precedenti noti della Johnson &amp; Johnson per ogni genere di imbrogli, intrighi e violazioni in campo medico occuperebbe un libro. Una possibile connessione tra i due punti è che col clamore mediatico e relative discussioni si stia introducendo nel pubblico l’idea di un legame tra la quotidianità, il banale, qui l’igiene intima femminile, e l’insidioso ma poco frequente cancro dell’ovaio.

1Mulcahy N. Talc Powder and Ovarian Cancer: What’s the Science? Medscape, 2016.

2Kuhen BM. The Hunt Continues for Early Ovarian Cancer Clues. JAMA, June 14, 2017.

3Narod SA. Is There a Future for Ovarian Cancer Screening? JAMA Intern Med, May 2018.

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17 luglio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Terremoto L’Aquila, Guido Bertolaso assolto nell’appello del processo Grandi Rischi bis”

Diverse delle case crollate erano state costruite male; i pilastri “scientifici” delle rassicurazioni positive della Protezione civile erano quelli fatti di plastilina, modellabili a piacere, della “scienza” – mortifera – al servizio dell’affarismo e della malapolitica. Ad essere ‘antisismica’ è stata la magistratura, limitatamente agli imputati eccellenti, che sono stati isolati dalle loro responsabilità come con un sistema di molle e piani scorrevoli da fare invidia ai giapponesi.

@ The Lawyer. Lei non contesta le mie accuse di abuso della credibilità istituzionale e scientifica per motivi meschini, e di favoritismi in sede giudiziaria. Mi dice che ho “sognato” il crollo degli edifici mal costruiti nel terremoto. Casa dello studente. 8 morti. Condanna di 3 ingegneri e 1 architetto che lo ristrutturarono confermata in Cassazione. “Sul fronte dell’ingegneria sismica … unanime è stato il giudizio espresso dalla comunità-tecnico scientifica riguardo al mancato rispetto di rigorose norme antisismiche … in un’area a elevato rischio sismico”; vulnerabilità critiche di tutti gli edifici pubblici crollati nel 2009 erano state evidenziate in un dossier del 1999 (Wikipedia, Terremoto dell’Aquila del 2009). Ora lei citi le norme etiche che la autorizzerebbero a fare il paglietta che mena il can per l’aia, chiamando fantasia ciò che è palmare, davanti a una catastrofe naturale con centinaia di morti, i cui effetti nefasti sono stati favoriti da coloro che erano pagati dal contribuente per ridurli.

@ The Lawyer. “Insopportabile”?. Sono abituato a occuparmi di cose repellenti, e il suo discorso, un banale sproloquio da sensale privo di qualsiasi rispetto per sè stesso, ha anche il pregio di essere un buon indicatore del livello umano dei suoi assistiti e degli argomenti coi quali vengono protetti.

@ The Lawyer. Quale merito? Lei spara solo frottole e insulti. Ma non prova vergogna? Dove ho scritto di crolli post terremoto? I crolli post terremoto sono una sua spudorata invenzione per non parlare di quelli che ho indicato, inclusa fonte, dovuti al terremoto. Non conosco la procedura penale. Credo che occorra una procedura di valutazione dei processi da parte del pubblico; e che tra i principi di questa vi sia che se il difensore mente e fa caciara come l’ultimo magliaro sorpreso a spacciare Rolex falsi l’imputato ha da temere dalla verità e dai discorsi onesti e chiari.

@ The Lawyer. Lei cita, lodandolo, Berlusconi. Io non ho nulla di cui vergognarmi, e lei conferma di essere immune da questo sentimento. Ma un po’ di disagio lo provo a parlare con lei, data la sensazione che non vi sia differenza, sul piano etico e comportamentale, tra almeno un difensore legale dell’entourage di B. e quelli che reclutavano per lui materiale umano per le “cene eleganti”. Complimenti alla Corte, le cui sentenze in nome del popolo lei esibisce come un fiore all’occhiello, che ben si intona alla giacca e al resto dell’abito consono alla sua attività.

@ The Lawyer. In medicina, i magistrati fanno un po’ come il “diavoletto di Maxwell”. Fanno passare o bloccano gli illeciti secondo un criterio; che è a favore del potere e del business. Es.si rinviano a giudizio i genitori che permettono alla figlia le pazzoidi cure Hamer, ma c’è omertà e complicità sulle frodi dell’oncologia ufficiale. Le colpe di omissione, vera o presunta, vengono perseguite, anche esagerando, mentre sono favorite quelle di commissione, favorendo così il business. Qui però l’omissione dolosa, commessa da alti funzionari, di vitali informazioni tecnico-scientifiche, sostituite addirittura con informazioni opposte, è stata abbuonata, nonostante abbia causato una strage. Questo è il fiore che lei vanta. Quanto alla difesa imperniata sui soccorsi e la ricostruzione dopo il terremoto, da parte di chi prima ne ha potenziato gli effetti (si potrebbe calcolare, rispetto alle vittime, una differenza in termini di scala Richter con le informazioni corrette e quelle false), a suo dire encomiabili, come se – fingendo che sia vero – fare il proprio dovere meritasse una medaglia, ricorda vagamente l’avvocato di Gino Bramieri che nel difendere chi aveva ucciso entrambi i genitori disse “insomma, un po’ di pietà per un povero orfano”.

@ The Lawyer. I processi non sono un rito esoterico, comprensibile ai soli iniziati. E’ vero che i dettagli fattuali vanno conosciuti, e che gli aspetti tecnici del diritto, spesso determinanti, non sono valutabili da chi non è del mestiere. Ma i risultati sociali, politici, etici di ciò che la macchina giustizia emette lo sono, e hanno statisticamente distribuzioni che generano in molti sfiducia, non sempre ingiustificata. Se l’input è dato da schiere di morti per intenzionalità umana, mossa da arroganza, ed escono assoluzioni, allora il processo appare, l’ ho scritto all’inizio, come un dissipatore di forze, un ammortizzatore, invece che come uno strumento di ripristino dell’ordine; se gli esiti sono prevedibili in base alla posizione degli attori sulla scala del potere e ai rapporti di forza tra i poteri che rappresentano; se è sempre buio a mezzogiorno, se si può prevedere una eclissi a settimana, poi non vale ribattere che il volgo ignorante non conosce l’astronomia. Forse allora la scienza è quella del II capitolo dei Promessi Sposi: “Error, conditio, votum, cognatio, crimen, Cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas, Si sis affinis,… ”.

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6 agosto 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di O. Lupacchini “Lewis Carroll, in tribunale con Alice. Il Paese delle meraviglie ci spiega come funziona la nostra (in)giustizia”

Mio commento su Il Fatto, 4 mag 2017:

5 giorni dopo Ivrea anche a Firenze (studio avv. Bonafede, deputato 5stelle; giudice Nuvoli) la magistratura ha riconosciuto che l’uso del cellulare può provocare tumori del sistema nervoso. Non si tratta dunque di un fake a sostegno del business oncologico e giudiziario: è la terza sentenza del genere e quindi, soddisfacendo il Principio del Campanaio (1), è stato raggiunto l’elevato livello di rigore tipico dei contributi della magistratura alla medicina. Il Principio del Campanaio è applicato dalla scienza ufficiale del più alto livello di reputazione, es. nella ricerca oncologica (2), che magistrati e forze di polizia considerano fonte di verità, immune da interessi di parte o illeciti, e difendono come giannizzeri.

1 ”In The Hunting of the Snark di Lewis Carroll, il Campanaio dice: «Tutto quello che ti dico tre volte è vero».” (L’errore del campanaio. In: Follie e inganni della medicina. Skrabanek, McCormick).

2 “Some non-reproducible preclinical papers had spawned an entire field, with hundreds of secondary publications that expanded on elements of the original observation, but did not actually seek to confirm or falsify its fundamental basis. More troubling, some of the research has triggered a series of clinical studies — suggesting that many patients had subjected themselves to a trial of a regimen or agent that probably wouldn’t work. “. Begley CG et al. Raise standards for preclinical cancer research. Nature, 2012.483;531.

@ Luigi 43. Volevo commentare come sia pervasiva la “logica carrolliana”, sia in medicina che in ambito giudiziario, derivando dalla volontà di aggiustare sentenze e dottrina (e qualche volta, in buona fede, dai nostri limiti cognitivi). La magistratura ha la tendenza ad affiancarsi alla medicina, fino a scriverne pagine, false o distorte, servendo il potere. Mette la sua credibilità al servizio del marketing.

Ma non è assurdo che intervenga a controllare, anzi. C’è una tendenza ad estrometterla. Es. una recente decisione della Corte suprema UK lascia le decisioni sul fine vita a parenti e medici. I casi di Alfie e Charlie mostrano come si voglia dare potere terapeutico ai genitori, cioè tramite loro a chi vende speranza, ovvero fumo, a 100000 euro a fiala, quando il miglior interesse dei bambini può essere un altro.

La medicina è in primis una pratica antropologica; le pulsioni irrazionali che le danno forma vengono fatte convergere con immensi interessi commerciali. Il controllo dello Stato, anche tramite la magistratura, appare come l’unica via per limitare la medicina alla sua porzione razionale, efficace e utile ai malati.

Inoltre, nella attuale ideologia empirista della “evidence based” – che in pratica vuol dire che se si impapocchia un falso risultato, si sopprimono le evidenze contrarie, e lo si pubblica con fanfara mediatica, quella è scienza galileiana – ci sarebbe molto da apprendere dalla teoria giuridica della costruzione della prova. Ma i magistrati tengono famiglia.

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20 settembre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Massa, 34 morti sospette in ospedale: indagato il primario di medicina. La difesa dell’Asl: “Dati in linea col passato””

E’ in corso il lancio dell’enorme business della sepsi, con nuove impostazioni che portano a sovradiagnosi e sovratrattamenti; e quindi a cure lucrose; e spesso dannose, non solo per il paziente ma anche per la comunità dati gli effetti di selezione di resistenza agli antibiotici (ma in questo caso la comunità non conta, all’opposto degli argomenti “collettivisti” per giustificare le vaccinazioni obbligatorie). Nello spettro delle ipotesi andrebbe inclusa quella che si tratti di uno scandalo propagandistico; un allarme falso o strumentale, finalizzato a introdurre il nuovo prodotto; a spingere i medici, impaurendoli, a sovradiagnosi e cure aggressive che vanno contro l’interesse del paziente *; e il pubblico ad accettarle e richiederle. Non sarebbe la prima volta. Nel gennaio ‘17, a proposito della scare meningite in Toscana, commentai su questo blog “azzardo la previsione che la sepsi, una miniera d’oro, sarà il prossimo bug du jour col quale la carovana di scienziati rigorosi, giornalisti segugi, bloggers, trolls etc ci intratterrà”. Precedenti mostrano che politici e magistrati vanno inclusi nella lista dei carovanieri, data la loro adoperabilità come strumenti del marketing criminale. Forse la previsione si sta avverando, e pratiche omicidiarie andrebbero perseguite ruotando in altre direzioni l’indice puntato.

*Klompas M et al. Antibiotics for Sepsis—Finding the Equilibrium. JAMA, 14 set 2018.

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26 settembre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Amendola “Veterinario infrange il codice della strada per salvare un cane in fin di vita, merita una multa?”

Due professori di medicina d’urgenza, veterani delle Emergency Room, hanno incluso la velocità tra i miti tossici della medicina*. La medicina concitata, che dà priorità alla velocità a scapito del verificare e pensare, causa danni, spiegano. Mio padre, avvocato, mi raccontava che a volte l’urgenza viene usata per commettere imbrogli e abusi. Ciò avviene anche in medicina. Giuristi, e manuali di primo soccorso, prescrivono di non mettere a rischio l’incolumità di altri per soccorrere una persona. Tanto meno uno stato terminale giustifica il fast and furious al PS, o altre misure eroiche. Se poi il soggetto è un cane, ci si accorge che ci si è molto sollevati da terra, tra cirri, angioletti con la cetra e paradisi dei cani. Ieri Mattarella diceva che i magistrati non devono farsi influenzare dai media. Ma, almeno in campo biomedico, sono a volte loro stessi influencer, es. qui il dr. Amendola col mito dei blitz medici, con l’accanimento terapeutico sui morenti come rito, con l’antropomorfizzazione degli animali, che porta alla animalizzazione degli umani. Bisognerebbe tornare sulla crosta terrestre, e alla parola “osteosarcoma” pensare semmai all’associazione tra il rischio di sovradiagnosi di questa neoplasia e i crescenti appetiti del business biomedico sui tumori dell’età giovanile; a come la paglia stia incustodita accanto al fuoco.

*Emergency docs highlight toxic health care myths. Health News Review, 13 ago 2018

piero nardi. Sono le INTENZIONI a condurci dall’Essere Uomini all’Essere Superuomini. (Commento rimosso).

@ piero nardi. C’è anche il superomismo medico, ma la maggior parte dei medici veste concezioni nicciane più che per porsi sopra la massa per porsi fuori tiro dal rischio, derivante da Costituzione e codici di risarcimenti, svergognamenti e galera. Già 60 anni fa il famoso chirurgo Dogliotti sosteneva che “il chirurgo … deve mantenere un’ampia indipendenza scientifica e morale, al di sopra della stessa magistratura comune … » la quale, davanti all’errore di un chirurgo, dovrebbe affidarsi a una sorta di « Corte di scienziati » « prima di esprimere giudizi sulla liceità o correttezza della nostra opera … »”. (G. Ferrieri. Il medico. 1963). Ci sono diversi esempi di come i magistrati, e ora anche le leggi, accordino franchigie e immunità ai medici. Una necessità per l’attuale business medico, che ha fatto degli effetti avversi un moltiplicatore di profitto. Tutte le scuse sono buone*, giocando sulla presunta sacralità della cura; solo lo Ubermensch veterinario, che si pone al di là del Bene, del Male e del Codice della Strada in nome dello stato di eccezione canino, per ora non è passato.

*La medicina difensiva come scusa e come illecito. Sito menici60d15.

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9 ottobre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di R. Rosso “Vajont, 55 anni fa il disastro della diga. Tra errori e silenzi c’era anche chi lottava per la verità”

Ma si è sicuri che la magistratura sia desiderosa di sentire pareri tecnici non compiacenti quando gli imputati, o i responsabili, rappresentano grandi interessi? La PM di Milano Tiziana Siciliano ha appena auspicato che venga attuata la legge Gelli, che prevede di giudicare la responsabilità medica rispetto alle linee guida cliniche. “Che in base alla legge avrebbero dovuto essere il nostro faro”, dice. E’ un auspicare di subire una cattura normativa, ed è un po’ come essere ansiosi di premiare gli osti che annacquano il vino – o lo fanno col metanolo – se sta scritto negli insindacabili capitolati della loro corporazione.

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30 novembre 2018

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Commento al post “Caso Magherini, Cassazione: “Carabinieri assolti perché non potevano prevedere la sua morte””

Senza la circolare del 13 marzo 2014 i Carabinieri, arma istituita il 13 luglio 1814, non sanno come fermare correttamente, essendo in 4, un agitato. I magistrati oltre che all’insostituibile funzione neurocognitiva delle circolari hanno creduto a un’entità di comodo come la “excited delirium syndrome”. Quando ci sono di mezzo grandi interessi il discernimento di magistrati e poliziotti corre su una scala logaritmica, potendo variare nel giro di qualche riga dalla zappa al microtomo, da Giufà o Gioppino alla logica di Frege e alla sensibilità di Proust. Per chi ha l’uso legale della violenza, di spada o di penna, l’ignoranza su quello che fa non può essere una scusante.

L’ignoranza che favorisce grandi interessi illeciti la vedo esercitare dai magistrati su questioni di sanità. Es. andrebbe loro mostrato come lo screening su minori per cancro della tiroide dopo l’incidente nucleare di Fukushima ha portato a fare emergere e sovradiagnosticare come cancro serbatoi di lesioni noncliniche e subcliniche, innocue, con “un peggioramento anziché un miglioramento della salute”*. Perché non possano poi dire che ignoravano che oltre all’inquinamento anche l’allarme su di esso ha pericoli, antropogeni, e può essere illecito; e nel dare forza alle paure su “terre dei fuochi” non ignorino l’interesse criminale miliardario, accertato, a estrarre falsi cancri dai serbatoi nonclinici a fini di profitto.

*Bauer et al, Morris. JAMA, Otolaryngology–Head & Neck Surgery, 29 nov 2018.

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2 gennaio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Walter Ricciardi: “Le dimissioni dall’Iss? Da governo posizioni antiscientifiche””

Posso testimoniare che Ricciardi Cattolica – Cergas Bocconi – Valotti A2A – Mattarella costituiscono una clique integrata entro una estesa rete di potere. Rete che difende frodi biomediche miliardarie anche con sistemi da codice penale tramite le istituzioni dello Stato; rete che costituisce una “Santa” della corruzione: un livello altissimo di malaffare con legami internazionali per difendersi dal quale non vi sono giudici a Berlino; ma solo uffici giudiziari che rilasciano ai galantuomini licenze di delinquere.

@ Tataelga. Ce ne sono troppe. Non so, Stamina nell’ospedale universitario di Brescia (rettore Pecorelli, lo stesso portaordini da Washington sui vaccini) (1). Speculazioni – iatrogene – sulle malattie rare (delle speculazioni di recente se ne è occupato perfino il Government Accounting Office USA) con Telethon; sponsorizzate da Mattarella, e da una rete di grandi imprese come TIM, BNL, Auchan, etc. (2). A proposito di Ricciardi, Cattolica e Gemelli, a proposito di antiscientificità e a proposito di sottrazione di soldi pubblici, l’idea di applicare, calpestando la barriera della necessità dei previsti presupposti scientifici, la frode del pacchetto sovradiagnosi-pseudocure (2) all’Alzheimer, progetto Interceptor Fondazione Lilly – AIFA.

Se vuole una documentazione più circostanziata, dica a Valotti di farmela chiedere dal prossimo dei suoi spazzini che qui a Brescia mi butterà addosso lo sporco della strada, come è frequente costume dell’azienda dei termovalorizzatori diretta da questo professore di economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche dell’università Bocconi, il tempio del sapere che vanta Roberto Calvi tra i suoi passati dirigenti, ha dato al Paese Mario Monti e forse gli darà anche un altro dei suoi sodali, Cottarelli.

1 Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale. Sul mio sito.

2 Un certificato di decenza per le attività antimafia. Sul mio sito.

@ Tataelga. L’informazione mediatica sulla medicina in grado di influenzare il pubblico andrebbe riconosciuta costituire atto medico; le Iene è un programma che sarebbe letteralmente da chiudere, almeno per la sua disinformazione perniciosa sulla medicina. Ma quest’altro servizio di mistificazione Mediaset fa comodo alle grandi frodi, incluse quelle ‘bocconiane’ che cito; anche quando può non sembrare; e fa comodo ai loro – buona serata – galoppini, che parlandone male possono darsi un tono, quando sono dei magliari dello stesso livello.

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16 gennaio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Cellulari, Tar del Lazio obbliga i ministeri a fare informazione su rischi connessi al loro uso: “Campagna entro 6 mesi””

Suggestio falsi e suppressio veri. Si pompano e si agitano babau che spingono verso l’industria del cancro e si sopprime l’informazione sui pericoli di tale industria, come il rapporto svantaggioso rischi/benefici negli screening di massa. Non vedremo un’ordinanza che obblighi a informare, nell’invitare il pubblico a iniziative come “Race for the cure”, della falsità e della pericolosità per la salute dei messaggi delle campagne pelose della Komen sulla mammografia*. Tra l’altro, quelle sono radiazioni che invece il cancro possono provocarlo davvero. Pierino lavora per il lupo. I politici lavorano come lobbisti per gli affari illeciti del big business biomedico. Mentre i magistrati, come è già avvenuto nel caso Stamina **, dove pure il TAR del Lazio si è distinto, abusano del potere dello Stato lavorando come propagandisti per gli stessi affari illeciti.

*Woloshin S Schwarts LM. How a charity oversells mammography. BMJ, 2012. 345:e5132. **Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.

Rino: Un boss di Vodafone, Tre, Wind, TIM, Samsung, Huawei, Nokia, Apple non avrebbe potuto rigirarla meglio la frittata.

@ Rino. Subito dopo avere postato, la connessione internet di Tim è caduta. Ora sono connesso con Iliad in tethering. Telecom mi fa pagare 60 euro al mese di adsl per una connessione lentissima, riservandosi la facoltà di tagliarmi del tutto la connessione quando le gira. Non so ancora se il blackout è per un guasto o per ciò che ho postato ieri sul mio sito, sulla codardia, a proposito dei CC, dei magistrati e del loro comune “commander in chief”. Ho lo smartphone, economico, proprio come backup per i boicottaggi di Telecom. Non sono iscritto ai social. Non uso whatsapp. Considero la corsa feticistica agli smartphone una distorsione di rilevanza etnopsichiatrica. Raccolgo articoli sull’uso degli smartphone nelle frodi mediche, e sulle responsabilità delle ditte produttrici di smartphone. Credo che andrebbero maggiormente riconosciuti e discussi i lati negativi della rete. E che una magistratura onesta dovrebbe indagare TIM per il mobbing e boicottaggio nei miei confronti. Invece i “boss” delle compagnie telefoniche spadroneggiano, grazie alla corruzione dei poteri dello Stato. E grazie a quelli come te, che non si sa se per indole o perché pagati, sono sempre pronti a gettare fango su chi non accetta la disinformazione; come offesi che venga messo in dubbio il loro acume per avere composto il disegno, del quale insieme a questi magistrati vanno così fieri, ottenuto unendo lo schema coi puntini numerati fornito da potenti associazioni a delinquere.

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25 gennaio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “I gemelli rapinatori protetti dal loro Dna: “È troppo simile, difficile distinguerli. Dobbiamo assolverli””

I gemelli identici sono discriminabili dalle impronte digitali (1,2). L’articolo non considera i polpastrelli coi loro dermatoglifi, saltando dal taglio dei capelli e i tatuaggi al DNA. Ciò è in linea con l’attuale ideologia medica, nella sua svalutazione del fenotipo (3) ed esaltazione della biologia molecolare. Ideologia che i magistrati e le forze di polizia – che sui media appaiono più cattolici del papa (4,5) nel culto monoteistico del DNA – abbracciano spesso, con un trasporto eccessivo, apparentemente incuranti dei suoi risvolti affaristici, opachi e fraudolenti.

1 Srishari SN et al. Discriminability of fingerprints of twins. Journal of Forensic Identification, 2008. 58: 109.

2 Xunqiang et al. Fingerprint Recognition with Identical Twin Fingerprints. Plos One, 2012. 7: e35704.

3 Il disprezzo per il fenotipo. Sito menici60d15.

4 Cale CM. Forensic DNA evidence is not infallible. Nature, 2015. 526: 611.

5 Ackerman JP et al. The Promise and Peril of Precision Medicine: Phenotyping Still Matters Most. Mayo Clin Proc, 2016. 91: 1606.

@ Mario Ambrosini. Che i guanti siano una barriera insormontabile all’identificazione lo pensano i malviventi nel loro “false sense of protection” (1); ed esperti nostrani di indagini giudiziarie scientifiche, ai quali in risposta al loro sarcasmo sulla imbattibilità dei guanti andrebbe consigliato di rivolgersi a esperti di indagini giudiziarie scientifiche (1). Ed anche a esperti di indagini giudiziarie generali, che magari non sanno niente di loci ipervariabili e microsatelliti, e sono ignoranti sull’attuale dogma che il DNA sia l’unico marker identificativo, e di come siano gradite e ricompensate le storie persuasive (2) che aiutano il business – e le sue frodi – presentando il DNA come ‘verità cosmica’ (3); ma come tanti loro colleghi non considerano l’uso di guanti una fortezza inespugnabile davanti alla quale guardare con sufficienza chi non getta immediatamente la spugna; e si muovono, capaci di ottenere campioni di impronte digitali o altri semplici marker fenotipici collegati all’autore del crimine col lavoro investigativo, invece di mostrarsi delusi e cogitabondi come il pensatore di Rodin sullo sgabello del laboratorio.

1 Glove prints. Wikipedia, 26 gennaio 2019.

2 Rothenberg KH The drama of DNA: Narrative genomics. 2014 Oxford University Press.

3 Roof J. The poetics of DNA. 2007 Univ of Minnesota Press.

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29 gennaio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di O. Lupacchini “Emilio Alessandrini, il giudice dalla ‘faccia mite’, giustiziato dagli eversori che combatteva”

“«Il capitalismo si è sviluppato consumando in modo irreversibile l’eredità storica [che comprende] l’onestà, l’integrità, la responsabilità, la cura del lavoro, le attenzioni dovute agli altri, ecc. Ora, in un regime che proclama continuamente, con le parole e con i fatti, che il denaro è il suo unico valore, e in cui la sola sanzione è quella della legge penale, per quali ragioni i giudici non dovrebbero mettere all’asta le sentenze che devono emettere? Certo, la legge lo proibisce, ma perché coloro che sono incaricati di applicarla dovrebbero essere incorruttibili? Quis custodes custodiat? […] Si dirà: ci sarà sempre qualche matto inoffensivo che preferisce [valori morali al denaro]. Io dico invece che proprio secondo le norme del sistema persone simili non devono esistere: la loro sopravvivenza è un’anomalia sistemica, come quella di operai coscienziosi, di giudici integerrimi, di burocrati weberiani, ecc.» (Castoriadis).

E’ in declino il tipo antropologico rappresentato da Emilio Alessandrini, che diceva che il magistrato è un mestiere che per farlo bisognerebbe pagare. In campi nei quali ci si può muovere senza che il pubblico capisca ciò che avviene, come i grandi affari della biomedicina, dove si mescolano potere, soldi e immaginario, il comportamento dei magistrati a volte è indiscernibile da quello del magistrato che voglia non pagare, ma al contrario essere pagato.” (Da un mio scritto sull’eliminazione dei tipi antropologici proibiti, 2006).

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9 febbraio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Trinchella “Eluana Englaro, “così in Cassazione stabilimmo che la dignità è il diritto dei diritti. Poi la fase oscura della politica””

Nell’attuale medicina commerciale la longevità ha sostituito la salute, così che si imbottiscono i pazienti di cure futili, aggressive e dolorose vendendo la speranza falsa di prolungare a oltranza la vita. La maggior parte delle spese mediche è in media consumata nell’ultimo anno di vita. Ciò ha prodotto la necessità economica contrastante di troncare a piacimento le cure. N. Wade, l’autore di ‘Betrayers of truth – fraud and deceit in science’, commentò una delle tante promesse commerciali di immortalità, quella della Geron sulla telomerasi, citando le Parche. Agli affari occorre anche Atropo. Qui i magistrati si svegliano, ricordandosi della dignità “diritto dei diritti”, e generalizzando da un caso particolare e mediatico. In medicina e nel diritto il rigore astratto, il rigore “scientifico” è mancanza di rigore: in queste discipline applicate occorre ciò che è stato definito ‘rigore pratico’, che tiene conto di tutti i fattori, inclusi quelli umani, storici, economici. Volendo davvero preservare la dignità bisognerebbe intervenire per ridurre sovradiagnosi, sovratrattamenti e medicalizzazione della morte; invece di limitarsi a fornire un meccanismo di smaltimento dei corpi sui quali ci si è accaniti per fare soldi. Ma in Italia a tanti, dai terroristi agli alti magistrati, piace la “doppia medaglia”; che si ottiene contribuendo a quelle parti dell’architettura ideologica voluta dal potere che fanno apparire come idealisti disinteressati che combattono per dei principi.

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12 marzo 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “La Confessione, Davigo a Gomez: “Non so ancora se sono onesto perché non sono mai stato indotto in tentazione””

Davigo fa sua la tesi che in certi ambienti non accettare mazzette è porsi contro il gruppo dei colleghi; mentre per il magistrato la mazzetta è una scelta individuale. Ciò è solo un aspetto della regola per la quale ogni attività ha la sua forma di malaffare. I magistrati in genere non prendono banconote e ripudiano l’idea; ma la corruzione non è solo bribery. I magistrati praticano forme diverse – impalpabili – di corruzione di categoria. Es. col loro potere di marketing giudiziario: possono influenzare e formare l’opinione pubblica su temi scientifici (Jasanoff) tramite interventi e omissioni. Per un’attività di controllo come la loro basta scegliere casi particolari che rientrino nei limiti del presentabile per favorire grandi interessi illeciti, ottenendo così il patrocinio di poteri forti. Es. illeciti istituzionalizzati glorificati valutandoli rispetto a uno standard negativo. Trucco – usato anche negli studi scientifici, e che è una delle funzioni della mafia – che capovolge il concetto della legge e dell’etica come standard. In biomedicina, Stamina, truffa rozza che consente di presentare come scienza benefica la bolla delle staminali ufficiali. La cura Hamer, e analoghi, che i magistrati dovrebbero togliere di circolazione come aberrante, e invece stanno sfruttando per mostrare le manette a chi tenti di divincolarsi, inevitabilmente incorrendo in altri mali e inganni, da una oncologia ufficiale che non senza fondamento percepisce come fraudolenta e paurosa.

Commento al post “La Confessione, Davigo a Gomez: “Intitolare una via a Craxi? Anche per i giudici inglesi non era un perseguitato politico”

Davigo si lamenta di chi dice che Tangentopoli fu un colpo di Stato. A noi spettatori che la applaudivamo apparve come la pulizia delle stalle di Augia; oggi mi sembra più appropriato paragonare il passaggio dalla prima alla seconda repubblica ad un “trapianto di feci”. (Il trapianto di feci esiste davvero; è una terapia, ancora agli inizi, sviluppata per la cura di gravi infezioni iatrogene, derivate da quel genere di medicina orientata al profitto che è esplosa dopo la caduta del Muro e i fenomeni satelliti come Tangentopoli). Gli italiani applaudono sempre l’Ercole che dà una lavata alle stalle di Augia, o le spalanca indignato; e poi si ritrovano puntualmente con un trapianto di nuove feci. Ci pensavo l’altro giorno ascoltando i propositi del generale dei CC Cotticelli sui letamai della sanità calabrese, conoscendo l’azione repressiva e propagandistica dei CC – e dei magistrati – a favore degli affari illeciti della medicina liberista.

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4 aprile 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Martucci “Elettrosmog, una nuova sentenza lo riconosce come concausa di tumori. E intanto Bruxelles blocca il 5G”

Esistono in campo medico delle fake propagandistiche, volute dall’alto, che a diffonderle si fa carriera (e a contrastarle si sperimenta la mafia di Stato). L’avvocato Conte, oggi premier, o almeno triumviro, difensore di Stamina. L’avvocato Bonafede, già sostenitore dei tumori da cellulari (la sentenza di Firenze) oggi guardasigilli. Per non parlare dei magistrati. Ieri hanno sospeso dal servizio cinque agenti della polizia penitenziaria per avere suonato al matrimonio pacchiano di un camorrista. Anche il capo del ministero della giustizia e i magistrati che dovrebbero assicurare la giustizia fanno lavoretti di trombettieri trash e incompatibili col loro ruolo, creando false paure su una ubiquitarietà del cancro che favoriscono il business oncologico (mentre si tace sui pericoli reali e accertati, come gli effetti cancerogeni delle radiazioni, molti ordini di grandezza più energetiche, delle montagne di esami radiologici non necessari). Trombettieri ad un livello superiore, e dalle conseguenze più nefaste di quelle dei musici della penitenziaria che si barcamenano come il secondino cantato da De André.

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5 aprile 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Gianbartolomei “Stefano Leo, presidente corte d’Appello: “Chiedo scusa alla famiglia. Non è colpa nostra. C’è carenza di personale” “

L’inefficienza può essere utile. Frank Coppola disse che la mafia è mettere un cretino come procuratore capo. In medicina ci sono studi che mostrano che un tasso elevato di effetti avversi chirurgici salva dal rosso il bilancio di alcuni ospedali USA. La magistratura non protesta con vigore, come sa fare e come dovrebbe fare se fosse in buona fede, per la carenza di personale; se non quando ne emergono effetti imbarazzanti. Le carenze di risorse sono anche alibi per connivenze e complicità. Nella città dove abito i procuratori li chiamo “i melampidi” dal cane da guardia di Pinocchio che era d’accordo con le faine. Una dinastia elettiva che lascia mano libera non ai rubagalline, ma al grande malaffare istituzionale. Ieri su Il Fatto ho notato che nel curriculum che ha portato Conte a palazzo Chigi c’è l’appoggio alla truffa Stamina. Oggi, con Conte in città, ho ricevuto gli stessi abusi minacciosi, organizzabili solo da Comune e forze di polizia, che ricevevo quando descrivevo la natura istituzionale della truffa Stamina, innescata nell’università di Brescia. Abusi e reati liberamente commessi e ostentati, come se in città non ci fossero magistrati, tramite un’azienda che ha a capo un professore della stessa università. La carenza di cancellieri può coprire il rilascio di licenze di delinquere.

@ Enrico B.2. ome scrissi al tempo dello scandalo, quello della S. Rita fu un caso artigianale e rozzo, che metteva a rischio un sistema sofisticato dove la frode e il danno iatrogeno sono invece legalizzati, essendo iscritti e nascosti nella dottrina ufficiale, e addirittura obbligatori con le leggi sull’aderenza alle linee guida cliniche, dettate dall’industria tramite esperti pagati*. Per così dire, sono stati puniti dei pusher che volevano fare la cresta sullo spaccio loro affidato; mettendo a rischio un business immenso, che invece viene protetto da magistrati che oberati di lavoro non trovano mai il tempo di guardarvi, né di guardare ai crimini comuni di appoggio. Salvo parteciparvi, con interventi che sono forme di marketing giudiziario a favore di truffe a danno della salute, un esempio tra i tanti Stamina**.

*Stamatakis E et al. Undue industry influences that distort healthcare research, strategy, expenditure and practice: a review. Eur J Clin Investig 2013.

** Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale. Nel mio sito.

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9 aprile 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Musolino “Corruzione, Davigo: “Raramente è fatto singolo”. Gratteri: “Se è sistemica serve pena uguale ad associazione mafiosa””

“Immaginarsi un corrotto che si venda una volta soltanto è come immaginarsi una prostituta che si venda una volta soltanto. Non ha senso” (Davigo). Ci sono vari tipi di prostituzione. Es. in USA le “drug whores”, che si fanno pagare in droga. “Drug whores” sono anche chiamati dalle case farmaceutiche i più esosi tra i medici che mettono a libro paga perché prescrivano, e che si fanno pagare anche dalla concorrenza (in particolare gli psichiatri). Da noi i medici in rapporti non virginali con Big Pharma si contano a brigate e divisioni*. C’è anche qualche drug whore che invece di accontentarsi pensa di poter dettare legge ai giganti delle pillole; le vediamo nei tg, consegnate al braccio secolare di magistratura e polizia. A proposito di magistratura, polizia, e prostituzione per Big Pharma, la prostituzione una tantum evocata da Davigo va distinta da ciò che una scafata segretaria d’ospedale bresciana chiamava “le puttane con un cliente solo” riferendosi alle mantenute. Il concetto di corruzione monopsonica, continuativa, ha piena rilevanza a voler fare sul serio sulla corruzione. Soprattutto quando il cliente unico è dato dai poteri forti che includono Big Pharma, che ha oltre a un esercito di medici da marciapiede anche i favori non pagati in moneta di istituzioni i cui componenti guardano alle mazzette con lo stesso sincero orrore col quale le mantenute guardano alle battone di strada.

*Big Pharma, 30000 medici con la lobby. Il Fatto 1 apr 2019.

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18 aprile 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Vaccinazioni, tribunale di Pistoia dà ragione alla madre contro padre che si opponeva: “Tutela salute anche collettiva””

giulio 03: Parafrasando la celebre frase da un’opera di Bertold Brecht “”Ci sarà pure un giudice a Berlino””, possiamo anche noi, soddisfatti, dire “Abbiamo un Giudice a Pistoia”. Bene, per Bacco!

 
 
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6 maggio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Cucchi, la Procura generale chiede la prescrizione del reato per i medici: “Ma è una sconfitta per la giustizia””

Una magistratura che si rammarica per la sconfitta della giustizia mentre dopo avere cincischiato chiede la prescrizione per i soliti privilegiati ricorda Sordi tenente in ‘Tutti a casa’, che, rimproverati due soldati – chiamandoli “sciacalli” – perché hanno rubato un pacco viveri al suo attendente, li ferma mentre stanno per riportare il maltolto e gli fa mettere ai voti la decisione se mangiarselo o restituirlo. I due soldati votano per tenerlo. “Io voto contro. Ma siccome m’avete messo in minoranza, annamo ar cesso và”.

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9 maggio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Del Corno “Produzione industriale, il boom della farmaceutica non dipende dalla Brexit. Export e ricavi in crescita dal 2008”

Il genio italico è particolarmente adatto a questa industria; che deve la sua eccezionale performance economica a sistemi, per fare esempi delle ultime ore, come il testare i nuovi farmaci rispetto a controlli di comodo, che facciano sembrare migliori i nuovi, costosissimi prodotti senza provarlo davvero*. O il diagnosticare sistematicamente lesioni benigne come tumori aggressivi, fino a creare epidemie di falsi cancri, per poi vantare di riuscire a “guarirli”, es. il melanoma, giocando sulla mancanza di risoluzione diagnostica tra lesioni tumorali incipienti e entità benigne, e diffondendo paure con campagne di disinformazione**. Ma il merito per questo ramo rigoglioso che protende da un albero in sofferenza va anche ai media, che si guardano dal dare notizia delle denunce interne alla medicina come quelle di cui sopra mentre diffondono l’idea che chi non crede ai continui annunci di trionfi della medicina ufficiale abbia gli stessi processi mentali dei terrapiattisti. E alla nostra magistratura, ai CC, alla PS, la santa mafia che ferma il sabotaggio di questa industria da parte di guastafeste che vorrebbero insinuare che sia qualcosa di diverso da una magnifica unione di scienza e operosità.

*Harrison P. Clinical trials of new cancer drugs ‘frequently flawed’. Medscape, 8 mag 2019.

**Finholm. V. As melanoma rises, doctors challenge some early testing. Medscape, 7 mag 2019.

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2 giugno 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Ex Ilva, Bonelli (Verdi): “600 bambini nati con malformazioni a Taranto, ma governo rinvia presentazione dello studio””

A sentire politici e commentatori come Bonelli a Taranto sarebbe in corso e sarebbe tenuta nascosta un’epidemia di malformazioni congenite, con centinaia di bambini nati malformati a causa dell’inquinamento dell’ILVA. Dal 2002 al 2015 risultano nati a Taranto 25357 bambini. 600 bambini nati con malformazioni danno un tasso di malformazioni congenite del 2.4%. Il Ministero della salute riporta una prevalenza nazionale di malformazioni congenite di circa il 2% nella prima settimana di vita, che sale al 5-6% entro l’anno di vita. Uno studio osservazionale in corso su inquinamento e malformazioni congenite in Bretagna considera un tasso di malformazioni congenite in Francia del 3%. Volendo esercitare le doti di “cittadini liberi e pensanti” si dovrebbe considerare se va nell’interesse proprio e dei propri figli gonfiare la Scilla dell’inquinamento e nascondere la Cariddi delle sovradiagnosi, dei sovratrattamenti e delle altre manipolazioni del business biomedico, verso la quale si sta spingendo seminando paura con informazioni false e ingannevoli.

@ il gattamelata. L’unico numero che viene riportato è quello del totale di tutti i casi accumulatisi in 14 anni; inducendo il lettore a credere che ci siano stati 600 bambini nati malformati a causa dell’ILVA. Solo nel testo si dice che è risultato un numero di malformazioni più alto rispetto al dato regionale; ma, mentre si lanciano accuse di occultamento di dati spaventosi, si tacciono i dati elementari dei valori dell’incremento assoluto e relativo. Non si riporta, come lei dà per certo, che la differenza sia risultata statisticamente significativa. Se anche lo fosse, lo scambiare la significatività statistica per un effetto biologico forte è descritto negli elenchi degli “spin”, delle manipolazioni usate da certi autori per fare dire alle loro ricerche il contrario di ciò che hanno rilevato. I dati disponibili indicano già (v. mio commento precedente) che il pericolo per la salute non è dato solo dall’inquinamento, ma anche dalla diffusione di informazioni grossolanamente artefatte sull’inquinamento.

@ il gattamelata. Le peer review sono accusate di lassismo; ma se lei si presenta come fa qui, difendendo dati che non presenta e teorizzando che se le informazioni – false e catastrofiche – che si diffondono al pubblico sono su dati non pubblicati non si può criticarle, non si stupisca se perfino i corrivi peer reviewers la fermano. Ai dati inventati ma sacri, allo scambiare il cumulativo per l’incremento, roba non da peer review ma da bocciatura alle medie, o da associazione nella stessa cella di Vanna Marchi, aggiunge che dovrei tenermi per me e non svelare i trucchi di manipolazione della comunicazione delle ricerche; un sacrilegio appena commesso es. da il JAMA, la rivista dell’associazione di categoria dei medici USA (Fihn SD. Combating misrepresentation of research findings. 3 mag 2019). Conclude che chi non accetta questa sua “scienza” è pagato. D’acccordo sul “follow the money”: io non sono pagato, ma pago un prezzo per parlare contro il senso comune costruito da media, esperti, magistrati, showman, etc. Vedo piuttosto che esiste una conventio a praticare, in buona parte con denaro pubblico e con l’abuso della autorità istituzionale, la suggestio falsi e la suppressio veri a danno della salute pubblica e a favore di grandi interessi illeciti del business biomedico, notorio corruttore. Il terrapiattismo del potere che lei esibisce con tranquillità non potrebbe esistere e fare i sui danni senza tornaconti, censure e complicità.

@ il gattamelata. Non lo penso solo io che diagnostichino – strutturalmente, secondo dottrina – malattie che non ci sono, in particolare il cancro, per vendere prodotti medici. Posto che la sua sia solo impreparazione, incapacità e presunzione, quando ha finito di fare la ruota e contemporaneamente “svuotarsi l’intestino” sul suo trono digiti “overdiagnosis” su Pubmed. Sono riportati oltre 12000 articoli. Biostatistici hanno sviluppato metodologie per misurare il fenomeno. Tomatis osservò che gli statistici sono svegli ma “stringono al laccio di una formula e strozzano dati sperimentali che andrebbero considerati in un contesto biologico del quale hanno scarsa conoscenza”. Quindi una laurea in statistica può non essere sufficiente o rilevante; specie se non si hanno 2 centesimi di buon senso, modestia e onestà per capire che sì, la medicina non è scienza pura né filantropia ma una pratica antropologica che genera migliaia di miliardi vendendo sulla fiducia. Non è molto diverso dal capire che il meccanico o l’idraulico possono sovradiagnosticare guasti per alzare il conto. Lanciare allarmi oltre il vero lasciando libere queste frodi istituzionalizzate è come lanciare una Ferrari alla quale sono stati tolti i freni. Se lo si fa in buona fede, cioè si è stupidi, non bisognerebbe fare ricerca, tenere lezione, dettare politiche sanitarie … Se menzogne come questa sono diffuse per vantaggi materiali o psicologici si è nel campo delle consuete miserie che danno gambe agli orrori della storia umana.

@ il gattamelata. Bene, io sono losco perché non metto il mio nome su quel che scrivo sul internet, mentre lei non lo mette per deontologia. A non avere chiaro il concetto di sovradiagnosi sono io, non lei che scrive che mica convincono le persone ad avere tumori per vendergli le cure. Lei poi addirittura spinge il suo coraggio fino a mettere il suo nome sulle sue pubblicazioni scientifiche. Come altri, o meglio tutti (incluso me a suo tempo, devo dire; o come quando scrivo alla magistratura dell’impunità di cui gode la disinformazione nociva alla salute come questa che lei sta propagandando). Lei non mi vede come suo collega. Grazie. Mi duole invece di essere un contribuente, con ricercatori dotati come lei. Siccome per un periodo ho scritto liberamente, su invito, sulla rivista dell’associazione che ha lanciato il termine “sovranista”, articoli come quelli che lei cita, gatta ci cova. La ringrazio anche per la misura di stare lontano da me 2 km; tanto più che l’efficacia dei cordoni sanitari nell’impedire il contagio è sottovalutata. La sua statura, si vede da ciò che scrive, è tale che la sua figura torreggiante sarà visibile anche da quella distanza. Purtroppo non c’è nessuna profilassi contro inganni perniciosi come questo dei 600 casi di malformazioni congenite nascoste causate dall’inquinamento ILVA, che in un paese serio sarebbe oggetto di attenzione dei poteri dello Stato non meno dell’inquinamento ILVA.

@ il gattamelata. Ho esposto al pubblico il lavoro di Welch, con mie considerazioni. Non pubblico più su riviste scientifiche perché mi viene impedito; come del resto sono stati silurati lo stesso Welch, o Gotzsche, autorità riconosciute, dalle stesse forze che danno spazio a campioni come lei. Inoltre aspetti criminologici della medicina non dovrebbero restare confinati entro la corporazione. (Quelli che non vogliono siano rivelati sono gli stessi che chiedono la “medicina partecipativa”, che invece è un coinvolgere le vittime nelle truffe, come si vede qui). Non uso il mio nome, che riporto nel mio sito, per non esporlo agli schizzi di trollini e trolloni; come lei, che invece di vergognarsi e nascondersi per l’appoggio alla diffusione di notizie cialtronesche da esposto in Procura, viene a sindacare dove io posso scrivere. Forse c’è in effetti qualcosa di “sovranista” nel rivelare frodi mediche internazionali che sfruttano le persone come bestiame. In Italia c’è un problema di “soccidanti”, che affittano gli italiani. Sui ricercatori venduti, caro prof, posso scrivere per centinaia di pagine. Il caso di Fisher è un esempio debole; lei lo ha scelto perché è anche remoto e lui era molto intelligente? Quel che l’interessante esibizione che ha voluto offrire qui mi fa venire in mente è un articolo di Feinstein sui “perils of riding on a data barge”, i pericoli dell’analizzare dati che sono una chiatta carica di spazzatura (J Clin Epidemiol 1989.42; 929).

il gattamelata. Bene. In attesa che venga “silurato” anche Paci e le centinaia di altri autori che si occupano della questione senza farsi radiare, quindi vendendosi alle forze del male immagino, come me d’altronde, la invito sinceramente a cercare aiuto da un collega ancora abilitato. 

@ il gattamelata. In un Paese dove il capo dello Stato oversells mammography * e manda la figlia a fare da madrina ad operazioni di disinformazione a danno del diritto costituzionale alla tutela della salute (a proposito di psichiatria della medicina, il “diritto alla salute” è stato identificato come paranoia **); dove si ammette quando non lo si può più negare che si è peccatori per considerarsi quindi assolti e proseguire; dove chi dovrebbe essere censurato usa impunemente la psichiatrizzazione per screditare e minacciare chi sveli frodi sulla salute, il posto di chi non si adatta è quello del matto. Sono fortunato; abito nella città, e d’estate nel paesino, dei due psichiatri che si occuparono di spiegare le lettere di Moro sequestrato diagnosticando un disturbo psichiatrico. Cossiga affermò che i magistrati erano d’accordo nella psichiatrizzazione piduista, e nel fare internare Moro in psichiatria in caso di liberazione. In questi giorni magistrati accostano gli scandali affiorati su CSM e ANM alla vicenda P2 del 1981. Una magistratura che es. nel caso ILVA persegue solo la “mafia perdente” e aiuta l’altra, permettendo che in nome della lotta all’inquinamento si passi dall’industria dell’acciaio a quella delle truffe della medicina, che continua a consentire l’uso mafioso della psichiatria, è anch’essa ben integrata in un sistema folle e miserabile.

*Woloshin S et al How a charity oversells mammography. BMJ, 2012 345: e5132.

**Zoja L Paranoia. La follia che fa la storia. 2011.

vedi anche “7 giugno 2019. Gli altri fratelli di Mattarella” in: I rituali zozzonici della banda Mattarella

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20 giugno 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Eleonora Bottaro morta di leucemia, i genitori condannati per aver rifiutato la chemioterapia. La madre: “Rifarei tutto””

Sentenze del genere sarebbero benefiche se la medicina e la magistratura operassero, al contrario di ciò che avviene, in modo da separare nettamente le cure oneste e razionali da quelle disoneste e irrazionali. Né la diffidenza per l’oncologia ufficiale né gli avvisi contro le terapie alternative sono infondati. Nel buon governo sia cure pazzoidi come quella Hamer, sia cure “scientifiche” in realtà volte al profitto a danno del paziente sono bandite. Nel cattivo governo si lasciano entrambe e si fa credere – anche con una magistratura troppo credulona o troppo amichevole col business biomedico che sfruttando una eccezione manda un messaggio generale – che il discrimine sia tra le cure alternative, che sono palesemente sballate, e cure ufficiali, che non sono razionali e oneste come dicono, arrivando a usare come moltiplicatore di profitto i pesanti effetti avversi. Le persone, se lasciate senza guida onesta, e indotte a credere alla “libertà di cura”, la perniciosa illusione – voluta dal business e propagandata qui dai magistrati – di poter scegliere da sé, nel tentativo di trovare una via si alterneranno tra la padella e la brace; perdendo le parti valide della medicina ufficiale; o cadendo in cure ufficiali inefficaci e pesanti. Il pubblico dovrebbe rifiutare la “libertà” di scegliersi il guaritore, e con essa il caveat emptor, e pretendere invece una unica medicina cui potersi affidare, onesta e razionale, depurata da predatori e commensali grandi e piccoli.

22 giugno 2019

La sentenza è arrivata nella “giornata nazionale” delle leucemie. Una condanna della magistratura è un efficace strumento di marketing e propaganda (Jasanoff); meglio, di persuasione, data la minaccia che contiene. Il giorno dopo a Torino i medici del Civile di Brescia sono stati assolti in secondo grado dalle già annacquate accuse per Stamina. Il comportamento consapevole dei luminari di uno dei maggiori policlinici universitari d’Italia non è stato meno ciarlatanesco, cialtronesco, malintenzionato e dannoso dell’inganno nel quale si sono ficcati i genitori puniti a Padova. Ma Stamina, patrocinata dall’avvocato oggi premier Conte, è la versione italiana di una frode propagandistica* in atto anche in USA e altrove; alla quale magistrati di tutta Italia hanno partecipato. Il procuratore di Milano Greco ha espresso stupore per lo scandalo CSM, aggiungendo che “i magistrati del Nord” quelle cose non le fanno. Al Nord diversi medici e magistrati si limitano al gioco grande, i servigi ai massimi poteri; blindati da rischi, date le protezioni sia occulte sia ideologiche. Chissà se il PM Greco, esperto di reati finanziari, ignora anche che le manipolazioni della medicina come queste hanno una natura, e una struttura, finanziaria. Frodi quotate in Borsa, che sfruttano la copertura e la libertà di azione della medicina; la più bassa espressione delle arti della finanza, per il sangue di cui grondano e per il volume.

*v. ‘Stamina come esca per le frodi della medicina commerciale’.

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14 settembre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Padova, condannati per chemio negata alla figlia: “L’hanno sottratta alle cure che potevano guarirla””

L’etica in fuorigioco

In Scozia il governo disinforma le donne sullo screening mammografico, ignorando le voci di clinici leader che faccia più male che bene (BMJ, Christie, 31 lug 2019). Con la preabilitazione si scarica sui malati di cancro la responsabilità delle cure quando sono sconvolti e impauriti (BMJ, Giles, 14 ago 2019). Le donne andrebbero informate che la terapia ormonale per la menopausa può provocare il cancro della mammella (Mahase, BMJ, 2 set 2019). La chemioprevenzione del cancro della mammella si basa sull’assunto immaginario che sia possibile prevedere il cancro individualmente, e il suo bilancio danni-benefici può essere negativo, incluso il causare cancri (JAMA, Pace, Keating, 3 set 2019). E’ fondata la tesi che la maggior parte dei risultati di ricerca in oncologia siano falsi; i ricercatori non dovrebbero nascondere la metodologia usata (JAMA Oncology, Unger, 5 set 2019).

Sono esempi recenti della disinformazione sul cancro riversata sul pubblico. Che non ha torto a non fidarsi. Ma il caso Bottaro mostra come lo shopping, la “libertà” di “scegliere” – gradita a Big Pharma – sia una falsa soluzione. Se lo Stato e la magistratura facessero in modo che il paziente possa affidarsi ad una medicina onesta, sia stroncando cure pazzoidi come Hamer, sia contrastando le frodi hi-tech, allora una sentenza del genere sarebbe giusta. Così è come dare per valido un gol in fuorigioco, favorendo le frodi di alto bordo, fino a concorrervi forzando il pubblico a soggiacervi.

Vedi il seguito in:

Il fuorigioco etico

‘L’altra mafia e i bambini: la sentenza di condanna dei Bottaro e il suo contorno mafioso. In: I rituali zozzonici della banda Mattarella 18 settembre 2019.

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Brescia, 26 settembre 2019

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Ai giudici del caso Bottaro
Dr.ssa Mariella Fino e dr. ssa Marina Ventura
e ad altri magistrati che si occupino di casi analoghi

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c/o il Presidente del Tribunale di Padova
Dr. Francesco Spaccasassi
Via N. Tommaseo 55
35131 Padova

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Racc. a.r. online

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Segnalo copia di miei commenti sulla recente pubblicazione delle motivazioni della sentenza di condanna del caso Bottaro:

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-Il fuorigioco etico. Nel mio sito internet menici60d15.
-L’altra mafia e i bambini: la sentenza di condanna dei Bottaro e il suo contorno mafioso. Nel mio sito internet menici60d15, in: I rituali zozzonici della banda Mattarella – 18 settembre 2019.

ccc
Non per chiedere giustizia e legalità, ma perché i magistrati non possano dire in futuro di non essersi resi conto, di non essere stati informati, delle trappole a danno della salute che stanno contribuendo a costruire. E dei reati abietti e miserabili ai quali collaborano, e dai quali ottengono vantaggi.

Distinti saluti

Francesco Pansera

ccc

Dr. Francesco Pansera
Via Tosetti 30
25124 Brescia

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3 ottobre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Politi “Pignatone in Vaticano, la scelta di un pm antimafia non si improvvisa in poche ore. Papa Francesco manda un chiaro segnale”

Piazzale Clodio e Vaticano sono uniti da via della Giuliana, strada piuttosto larga. Considerando la libertà di manovra, i privilegi, le impunità e i favoreggiamenti di cui godono gli affari del Vaticano in Italia, questa nomina del procuratore della Repubblica al tribunale del trono di Pietro appare come un caso di revolving door tra poteri che dovrebbero essere oggetto di controllo di legalità e poteri che dovrebbero esercitare tale controllo. Più che quello di improbabili moralizzazioni interne a colpi di processi, il messaggio che manda è che in Italia l’alto clero e i giudici dello Stato sono sullo stesso lato del banco. Un segnale simile è stato emesso mesi fa da un altro magistrato, anche lui renziano, il capo dell’anticorruzione Cantone, scrivendo un libro su legge e etica insieme al bergogliano vescovo Paglia, che si occupa di grandi operazioni commerciali hi-tech tutt’altro che immacolate come le staminali e l’intelligenza artificiale.

La “scelta di un PM antimafia” (di “Serpico”, aggiunge Grana) mostra anche come mafia e antimafia siano strutturalmente congiunte a formare un dispositivo di potere: senza quello che ai più sembra naturale e non lo è, cioè la mafia mai eliminata, e quindi senza la ricrescita senza fine della verginità assicurata dall’antimafia perenne, sarebbe più difficile camuffare, facendole passare per alleanze tra poteri buoni, commistioni che negano i principi costituzionali e la stessa essenza della giustizia.

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10 ottobre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Bari, inquilini morti in palazzo vicino a una discarica. Il giudice non archivia e ordina ai pm di indagare ancora: “Non c’è prescrizione” “

Il rimpallo di false rappresentazioni della malattia tra medico e paziente è stato chiamato “pas de deux” (Malleson). Anche magistratura e “scienza” ballano assieme, e amplificano concezioni false e dannose scambiandosele. Come questa “teoria miasmatica del cancro”; per la quale il cancro avrebbe modalità di diffusione somiglianti a quelle degli avvelenamenti acuti. Questi casi mediatici contrastano con la “firma epidemiologica” del cancro (definita trattando delle sovradiagnosi, causa reale di picchi di incidenza del cancro*; che “scienza” e magistrati concorrono nell’occultare). Il cancro da agenti ambientali ha firma diversa, se non in casi particolari, es. alcune esposizioni ravvicinate all’amianto; e anche lì con latenze lunghissime. “La giurisprudenza chiama ma la scienza non risponde” secondo un magistrato, a proposito dell’assoluzione di De Benedetti per i morti da amianto. Questi procedimenti, simili alle “sentenze suicide” con le quali si mandavano assolti i fascisti nel dopoguerra, sono “ a pera”: una base larga, mediatica, che manda un messaggio di paura convincente ma falso; l’inconsistenza poi restringerà il caso nei gradi successivi fino al “liberi tutti”. Risultato: l’inquinamento diffuso come causa reale di cancro resta incontrollato e impunito; l’allarme così alimentato spinge verso l’estensione – in particolare al Sud – delle lucrose frodi di massa dell’oncologia*.

*Welch et al. Epidemiologic Signatures in Cancer. NEJM, 3 ott 2019.

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16 ottobre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Lo scorretto smaltimento dei rifiuti industriali continua ad avvelenarci. Serve la tracciabilità!”

L’economia green che Marfella auspica si basa non sulla riduzione ma sullo sfruttamento, pilotato, dei danni del consumismo e dell’inquinamento. Le cure per il cancro da 450000 euro a paziente sono una sua manifestazione. E’ un’economia a circolarità artificiosa e perversa: ottenuta tramite una continua deviazione. Tramite l’asimmetria dei messaggi e degli interventi, come il vogatore che spinge su uno dei due remi e tiene in acqua l’altro. Da un lato gli effetti cancerogeni di agenti ambientali sono presentati come avvelenamenti acuti, inventandosi scenari da peste del ‘300; dall’altro si tace e si censura, more mafioso, l’aumento di incidenza di cancro e altre malattie che è accertato essere dovuto alle sovradiagnosi; verso le quali si spinge, con lo spauracchio della peste da rifiuti. I suoi amici magistrati, che come dice Marfella si rendono conto, si rendono conto di dove il padrone vuole si attacchi il cavallo, sono operosi sia nel contribuire al clamore per spingere la selvaggina verso i reparti di oncologia per cure i cui standard etici, quanto a efficacia e dannosità di ciò che viene venduto a “extortion price”, non sono migliori di quelli di inquinatori e camorristi*; sia nell’assolvere gli inquinatori a scarmazzo ottenuto; sia nell’eliminazione di chi osserva che i volenterosi rematori della galera liberista stanno tirando all’impazzata i remi di un bordo e tenendo fermi quelli dell’altro.

*Cancer drugs, survival, and ethics. BMJ, 2016. 355:i5792.

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29 ottobre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Sanità, il gruppo Recordati dona 2 milioni all’ospedale dei bambini di Milano per nuova unità degenza e rinnovo ambulatorio”

Le insegne della Croce Rossa rendono intoccabili; ma un’ambulanza può trasportare invece che feriti esplosivo. Davanti a operazioni che si presentano come motivate da nobili principi occorre distinguere tra ‘vettore’ e ‘carico’: prima di togliersi il cappello, accertarsi che il carico sia coerente col vettore etico. La Recordati promuove la cura – con denaro pubblico – delle malattie rare. Oltre al ritorno di immagine, le malattie rare sono una comoda mangiatoia a danno dei pazienti e del pubblico. Permettono di lanciare farmaci non adeguatamente testati, “with unproven public health benefit, dubious plausibility, and suggestive evidence of harm”*. Le case farmaceutiche puntano su oncologici e malattie rare perché in questi campi possono imporre a prezzi esorbitanti** anche farmaci inefficaci e dannosi.

In USA agenzie governative indagano e politici criticano il business delle malattie rare. Sala e Gallera nella foto reggono il nastro; e anche il gioco. In Lombardia gli occupanti le istituzioni sopprimono – impunemente – le voci di denuncia sul contenuto effettivo dei vettori etici dell’industria medica. Le case farmaceutiche stabiliscono la politica sanitaria, i politici si adeguano. Dovrebbe essere il contrario***

*Pharmaceutical Marketing for Rare Diseases. JAMA; 18 mag 2017.
**It’s Official! Curing Patients Is Bad for Business. Medscape, 18 apr 2018.
***New drugs: where did we go wrong and what can we do better? BMJ, 10 lug 2019.

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8 novembre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Bauducco “‘Ndrangheta, la procuratrice della Dda ai sindaci del Milanese: “Non avete più alibi, entrate a far parte del capitale sociale dell’antimafia””

”… gl’Amplissimi Senatori quali Stelle fisse, e gl’altri Spettabili Magistrati qual’erranti Pianeti spandino la luce per ogni doue, venendo così a formare un nobilissimo Cielo, altra causale trouar non si può del vederlo tramutato in inferno d’atti tenebrosi, malvaggità e sevitie che dagl’huomini temerarij si vanno moltiplicando, se non se arte e fattura diabolica, attesoché l’humana malitia per sé sola bastar non dourebbe a resistere a tanti Heroi, che con occhij d’Argo e braccj di Briareo, si vanno trafficando per li pubblici emolumenti.”. Un milanese di altri tempi. Voi invece iscrivetevi al “capitale sociale dell’antimafia”. Approfittate. Mantenendo in vita la mafia dei paesani e raffigurandola come una criminalità inestirpabile, lo Stato, lo stesso Stato dell’impunità per Piazza Fontana e della verginità antifascista tramite le stragi, vi permette di porvi sulla testa le aureole dell’antimafia, e potere così fare liberamente gli amministratori juke-box, a favore di altre grandi forme di sfruttamento; quelle dei poteri globalisti, del capitale finanziario che stanno spogliando l’Italia. Così come i magistrati e le forze di polizia tra un mafioso e l’altro fanno i juke-box, suonando tutti e solo i dischi decisi da chi “calls the tune” in operazioni come Stamina a Brescia o l’Ilva di Taranto.

@ fabrip.  Tante sentenze, 10^6 € in spese legali per gli Spedali Civili, NAS al “lavoro” per anni; quando sarebbe bastato un maresciallo esperto in truffe di strada per fermare Vannoni. Volendo lanciare le underperforming staminali, l’ordine, diramato da un policlinico dove il rettore ha portato da Washington gli ordini sui vaccini, è stato di suonare una musica giudiziaria che scambiasse di posto 3 entità. La medicina pazza (Stamina) è stata messa al posto di medicina disonesta. La medicina disonesta (promesse staminali ufficiali) al posto di quella onesta. La medicina onesta (denuncia delle frodi) al posto di quella pazza.

Taranto. Per tagliare l’industria pesante e convertirla nell’industria medica si è ordinato di suonare una musica che, date 2 cause di aumento di incidenza di cancro, inquinamento (a) e sovradiagnosi (b), fornisse la coonestazione della magistratura all’ingigantire oltre il vero a; e allo stimolare b, censurando sulla sua presenza e spingendo verso di essa gridando alla peste; fino al livello truffe di strada, es. Bonelli che dice che metà dei bambini di Taranto si ammala di cancro. Risultato non solo forni spenti e operai a casa. Anche aumento in futuro di incidenza di diagnosi di cancro.

In entrambi i casi clero regista e all’incasso. Rispetto ai voleri dei poteri sovranazionali preti, polizie e magistratura vanno contati tra i focolai di corruzione.

V. Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale. ILVA. dal cancro nascosto al cancro inventato.

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Da: Le frodi cumulative e la sera a Varazze. In: I rituali zozzonici della banda Mattarella 28 novembre 2019.

L’articolo di Barbacetto riporta come il GIP, Sofia Fioretta, abbia giustificato gli indagati – che hanno amministrato milioni di euro provenienti fondi pubblici e da donazioni di privati stimolate da campagne propagandistiche – sostenendo, contro i PM, che si tratti di aggiustamenti di poco conto. Quel che è peggio, al di là dello squallido caso che è emerso tra i tanti nascosti, il GIP difende gli indagati sostenendo che la necessità di non perdere tempo, e quella di non farsi superare da ricercatori concorrenti, giustificano qualche manipolazione. Vorrei mandare a questa persona, che ritocca i principi di quel metodo scientifico così spesso invocato a proposito, stabilendo che si possa  sbullonarlo un pochino, copia del libro “Rigor mortis. How sloppy science creates worthless cures, crushes hope, and wastes billions. R. Harris. Basic Books, 2017” sui danni della diffusa corruzione della ricerca di base, sulla quale si basa la corrotta ricerca clinica. Su come non sia stata chiamata a giudicare su un’insignificante macchiolina su un velo candido e sacro, ma su uno schizzo proveniente dalle stalle augie. E le vorrei mandare dalla mia raccolta bibliografica personale una sessantina di scritti scientifici sui danni immani al corpo e al patrimonio da approvazioni di farmaci “fast track”; approvazioni che si basano su dati viziati, generati dallo stesso delirio narcisista che la magistrato ha messo sulla cattedra di un tribunale con la sua sentenza: del sacrificare la qualità e la correttezza della ricerca in nome della rapidità. E’ l’individualismo liberista che sragiona. L’avaro non è razionale, diceva mio padre. Ho paragonato le procedure di accelerazione in medicina al fracassare le scialuppe di una nave che affonda nella frenesia di salvarsi (Preghiere esaudite. Le cure compassionevoli nella medicina usuraia).

Mi sconsiglia dall’informare così il magistrato la vile parata di picciotti all’andata e al ritorno dall’edicola, complementare al servilismo ideologico del tribunale di Milano: la suggestio falsi necessita della suppressio veri. Quello che la collega del GIP Dolci chiama “il capitale sociale dell’antimafia in Lombardia” viene investito non solo nella promozione cumulativa del falso, ma anche nella soppressione cumulativa di chi lo svela.

Un magistrato, che dice di operare in base alla Costitutuzione, dovrebbe essere sensibile all’importanza di princìpi fissi, e di premesse solide. La ricerca di base fornisce le premesse che portano ai trattamenti. “False premesse, false promesse”, in medicina (Skrabanek) e negli altri affari umani. E’ grave anche che un magistrato non comprenda gli effetti a cascata di illeciti, che lei vede come minori, inseriti nelle fasi iniziali della catena della ricerca dal banco del laboratorio al letto del malato. Che non consideri come vi siano associazioni a delinquere a dolo distribuito, dove il dolo emerge cumulativamente da illeciti individuali. Nella ricerca è prassi consolidata ottenere un effetto cumulativo delle manipolazioni, così che a piccoli passi il bianco viene fatto nero (YA de Vries et al. The cumulative effect of reporting and citation biases on apparent efficacy of treatments: the case of depression. Psychological Medicine, 2018. 48: 2453). “Le piccole deviazioni dal protocollo rendono aperta la via alla distorsione deliberata dei risultati”; “la distorsione deliberata della scienza senza mentire è molto più comune, e molto più seria [della falsificazione dei dati] nel suo impatto e nelle sue conseguenze sul nostro paese, i posteri e noi stessi” (Bailar JC: How to distort the scientific record without actually lying: truth, and the arts of Science. Eur J Oncol, 2006. 4, 217; l’articolo considera anche la “Research science in the courtroom”).

La ricerca biomedica è da decenni impostata e deviata, e lo è sempre più: è già un cavallo di Troia (Healy D. Pharmageddon. U of California Press, 2012) per favorire il business industriale a scapito del paziente e del pubblico. Riconoscere come lecita quella che Barbacetto chiama “la modica quantità” di manipolazioni è simile a ritenere lecita una modica quantità di mafia. Una concezione quest’ultima che del resto i magistrati dietro alle chiacchiere hanno praticato e praticano.

Forse occorre un cambiamento del clima culturale dell’epoca storica perché la magistratura smetta di fornire pezze di appoggio giuridiche alla libertà di delinquere dell’industria medica. Nel 1970 A.G. Maccacaro, il marxista, denunciò come Sartori, del Gaslini, avesse tranquillamente riportato di avere somministrato a bambini un immunosoppressore (cancerogeno) al fine di fare proliferare il virus dell’epatite per meglio fotografarlo previo prelievo bioptico. Il pretore Adriano Sansa indiziò i medici. Ma intervenne il procuratore di Genova, Coco, che poi sarebbe stato coinvolto nel torbido affare del rapimento del giudice Sossi, e assassinato dagli sciagurati delle BR. Avocò e archiviò, con la motivazione che la Costituzione non vuole “coercire l’attività di ricerca scientifìca in incongrue apposite formule giuridiche limitative e punitive, poiché ne rimarrebbe ostacolato e mortificato, per un presunto rispetto della persona umana, il progresso della scienza”. L’Ordine dei medici stette muto; così come oggi, nota Barbacetto, quelli che tuonano che la gente deve obbedire senza fiatare alla “scienza” non dicono nulla sullo sputtanamento dei capi della ricerca oncologica italiana. Oggi, ben nascosta sotto le apparenze, la situazione è nel complesso peggiorata, perché all’alleanza tradizionale tra notabili si è aggiunta la collusione dei magistrati con gli immensi interessi finanziari sovranazionali sulla medicina, ai quali anche i “baroni” sono soggiogati. Ma oggi queste motivazioni all’archiviazione per l’uso alla luce del sole di bambini come cavie di laboratorio sacrificabili farebbe scandalo. (Anche perché, all’eccesso opposto, si sfrutta la sofferenza dei bambini per ottenere “poster child” coi quali lanciare frodi mediche istituzionalizzate). Speriamo che tra alcuni decenni anche le motivazioni del GIP di Milano suonino aberranti, come realmente sono, che appaiano tali per i giusti motivi, e che non siano quindi presentabili.

Per ora però la tendenza è all’opposto fare della “scienza” un salvacondotto per delinquere, grazie alla propaganda che la presenta come immacolata, disinteressata e benevola per definizione; i magistrati si guadagnano la sportula dei poteri forti appoggiando la frode ideologica e le sue applicazioni pratiche (Nuove P2 e organi interni). Chi concorre a istituzionalizzare ulteriormente una criminalità potente non dovrebbe fare il magistrato; ma siccome di persone con la toga dello Stato come questo GIP, che cantano l’ideologia dominante e le sue assurdità come negli anni ‘30 gli uditori in camicia nera intonarono Giovinezza al passaggio di Mussolini, ce ne sono tante, questa nobile categoria che si è data Palamara a rappresentarla ha convenuto con chi tira i fili che è meglio che sia io a non fare il medico; e che io sia oggetto di attività di assassinio morale, così da non essere impicciata mentre dà una mano ad una gigantesca orgia di imbrogli sulla salute.

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11 dicembre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Terra dei fuochi al Nord, in aumento il cancro alla prostata. Una ‘lapidazione’ mai vista”

Si è stimato che un 60% delle diagnosi di cancro della prostata siano sovradiagnosi (Welch, Black, JNCI, 2010). Il “great prostate hoax” è “a public health disaster” (Ablin, lo scopritore del PSA; sul cui dosaggio si basa lo hoax). Con la sovradiagnosi si può finire impotenti e incontinenti senza ragione.

L’articolo che dà a Marfella l’appiglio omette di scrivere di quanto è aumentata l’incidenza; discute invece degli aumenti percentuali. Da un grafico si vede un incremento in USA, per un fenomeno rarissimo tra le età 25-39, da meno di 1 caso/milione nel 1975 a meno di 4 casi/milione nel 2015. Un incremento in 40 anni dell’ordine dei decimillesimi di punto percentuale. E’ ingannevole fare passare big percentages per big numbers. “If results are presented as … relative values, mistrust them [diffidane]. Convert the figures to actual results.” (Hickey et al. Tarnished Gold. The Sickness of Evidence-Based Medicine, 2011).

Gli autori ammettono che all’incremento possa contribuire la sovradiagnosi col PSA; che si basa su quella disinformazione che alimentano. Includono tra le possibili cause una maggiore sedentarietà, supposta, dei giovani di oggi; congettura che dà un’idea del genere di “scienza”.

La notizia vera è che il business oncologico monta allarmi per espandersi ai giovani. Marfella vanta la considerazione delle istituzioni, anche a Brescia; un’affinità che aiuta a capire come le istituzioni abbiano visto in Montante un profeta dell’antimafia.

@ Antonio. I dati non sono numeri puri. 4*10^-6 è “il quadruplo” di 10^-6; ma praticamente la mai vista lapidazione di massa che per il dr. Marfella vi corrisponde es. in Lombardia riguarderebbe 1 soggetto ogni 3 anni. Saltando qualche anno, e in certi casi si tratterebbe di sovradiagnosi; che aumenteranno, con questi allarmi che sfondato il confine del vero proseguono in una corsa furiosa.

Feinstein* dice dei clinici che accettano questo modo del dr. Marfella di presentare i dati che “are not wary buyers”; ovvero che sono professionisti che commettono incauto acquisto. Penso, anche per esperienze personali, che per gli amici di Marfella con la divisa e con la toga dello Stato si dovrebbe considerare la ricettazione, e anche peggio, dati i sinistri beneficiari con la marsina del finanziere (per non dire degli inquietanti suggeritori con la tonaca); e date le conseguenze nefaste sul popolo di questo “lying with statistics” – e anche “despite statistics”. Es. il “pulling the plug” per l’ILVA; ma includeranno anche la diffusione di quelle frodi mediche istituzionalizzate, come quelle basate sulle sovradiagnosi, dove invece purtroppo le big percentages riguardano big numbers.

* Invidious Comparisons and Unmet Clinical Challenges. Ann Intern Med, 1992. 92:117.

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24 dicembre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Dj Fabo, la requisitoria della pm Siciliano: “Fabiano ha scelto di morire autonomamente, l’imputato Cappato venga assolto”

 
Il problema etico reale, con le sue aporie, è sovrastato dalla pressione del business per avere una via legale allo smaltimento dei pazienti; i magistrati conformano il diritto a ciò che fingono di ignorare ma di cui echeggiano gli argomenti raffazzonati dalle agenzie di marketing. DJ Fabo, nota la PM Siciliano, era una persona forte, un “combattente”, capace di autodeterminarsi. Ma a) DJ Fabo non è tipico della popolazione per la quale si chiede di cambiare la legislazione. Un caso tipico è l’anziano depresso e spossato, per la malattia e spesso anche per gli effetti avversi delle cure. E’ il trucco del far tornare i conti e generalizzare scegliendo soggetti adatti: è stato detto che per essere ammessi a certi trial clinici di oncologia si deve essere atleti olimpionici col cancro*. b) La retorica del malato combattente è stata chiamata “warrior trap”**: sei un guerriero quindi “combatti”, ovvero accetti di subire trattamenti devastanti e inutili ma lucrosi. E ti fai abbattere se diventi ingombrante. c) Quale libera scelta quando si è in una relazione di dipendenza, incatenati da sofferenza e terrore? Sembra piuttosto esserci una carenza di autodeterminazione, rispetto a grandi interessi, nei magistrati che dipingono l’omicidio di chi viene portato a acconsentirvi come la morte del superuomo.
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*’Buying a Ford but Paying for a Ferrari’: Value in Cancer Care. Medscape, 2017.
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**Pharma banks on cancer patients who are ‘determined to keep fighting’. Health News Review, 2018.
 

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9 gennaio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Inchiesta ‘ndrangheta, il Csm apre pratica per trasferimento d’ufficio per procuratore generale Lupacchini dopo critiche a Gratteri”

Il crucifige su Lupacchini ha analogie col post di oggi su questo blog nel quale Spinazzola pubblicizza, con Justin Bieber, un’entità dall’esistenza assai dubbia; la forma cronica della malattia di Lyme. Una diagnosi che permette di trattare condizioni funzionali, “di testa” per capirsi, come malattia organica. Con trattamenti prolungati di antibiotici inutili ma causa di gravi danni, anche mortali*. Gli esperti spiegano che, se esiste, è una condizione rara. Ma i pazienti. aizzati, si arrabbiano a sentirlo. Hanno zittito malamente Steere quando si espresse in questo senso; inducendo così altri medici a tacere. Steere è il ricercatore che identificò il batterio che causa la malattia (acuta). Le incertezze scientifiche, l’irrazionalità dei pazienti, gli interessi a lucrare e la propaganda mediatica hanno reagito tra loro dando origine a uno dei tanti casi nefasti di sovradiagnosi e sovratrattamento. Attenti alle zecche, ho pensato; pardon, volevo dire attenti alle malattie propagandate da personaggi dello spettacolo e dello sport…

La colpa di Lupacchini è, come chi avvisa contro le malattie inventate, di sfidare il superficiale, le apparenze, l’appagante. A chi riesca a fare a meno di gratificarsi applaudendo all’ovvio, consiglio di informarsi su chi sia Lupacchini, per me uno dei non molti magistrati notevoli tra quelli noti al pubblico. E di leggere il suo libro “In pessimo Stato”.

*Deceptive Lyme Disease Diagnosis Linked With Serious Infections. JAMA 25 lug 2017.

@ George Benson. Quando si avanza un’ipotesi – invidia professionale – bisogna verificare che non ce ne siano anche altre, ed esaminarle. Lupacchini è un magistrato esperto nella posizione di Procuratore generale; non le viene il sospetto che ne sappia più di noi? Inoltre, è colui che in precedenza ne ha svelate tante – nell’indifferenza del pubblico – su cosa brulica dietro a quello che proiettano sul telone mediatico. Per me è una fortuna avere una fonte che non possa essere equiparata a Napalm 51. Dietro al telone non c’è il nulla, ma interi mondi. Es. ieri sera anche il TG1 ha trasmesso la notizia su J. Bieber che avrebbe la Lyme cronica. Questa è disinformazione grave, che dovrebbe avere rilevanza penale. Il Fatto riporta che le indagini di Gratteri mostrano che la Vibonese (serie C) è infiltrata dagli ndranghetisti. Nel frattempo il nuovo consiglio comunale di Lamezia nell’insediarsi ha indossato il fiocco della Komen. Associazione che, non solo per me, è un’agenzia di marketing che spaccia su grande scala la truffa degli screening mammografici come “salvavita”; mentre per il pres. del CSM, che manda sua figlia a fare da madrina alla Komen, è una benedizione. Questa è la mafia di serie A, e un’assicurazione per il Comune di Lamezia di non essere di nuovo sciolto per mafia. Le due frodi sulla salute non temono il controllo di legalità ma contano sulla protezione di Stato da guastafeste; collusioni cui l’antimafia a tela di Penelope fornisce alibi e diversivi.

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Blog de Il Fatto

14 gennaio 2020

Commento al post di M. Martucci “Cellulare e tumori, una sentenza conferma il nesso. E ora la posta in gioco è sempre più alta

Il settore biomedico è il più corrotto (Braithwaite, Gotzsche); la medicina, col suo potere persuasivo come pratica antropologica e l’intricato versante tecnico rende facile e sicuro nascondere danni reali e inventarne di falsi. Non si dice al pubblico del previsto “tsunami of iatrogenic harm” (Mandrola) da app mediche degli smartphone*; mentre si agita un rischio cancro aiutando così sia le sovradiagnosi di cancro a fini di lucro, sia interessi extramedici.

Impressiona come e quanto i magistrati siano partecipi. Es. a Brescia e Torino oltre a decretare un nesso cellulari-neoplasie sono già stati determinanti per Stamina, la truffa pro Pharma**, modulando il loro intervento massimizzando l’effetto disinformativo a danno della tutela della salute e coprendo le spalle ai responsabili istituzionali.

Disgustato, anche dalla promiscuità dei magistrati, mi rifugio nelle letture sulle buone pratiche di ricerca. Ma non c’è scampo: il libro di A. Field ‘An adventure in statistics’, Sage 2016, considera la sentenza nostrana sul cancro da cellulari -“In October 2012 Italy’s highest civil court supported Innocente Marcolini’s claim…. “ – per spiegare il metodo scientifico. Come esempio negativo. Il nesso che la nuova sentenza conferma è quello tra magistrati e medicina fraudolenta.

*I’m a Heart Doctor. Here’s Why I’m Wary of the New Apple Watch. Medium, 17 Set 2018.
**Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.

bobovitz: “Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale”
Sinceramente, hai mai pensato di consultare uno bravo?

@ bobovitz. Un modo per vendere un prodotto che non funziona è raffrontarlo con uno ancora peggiore. Ciò è stato fatto per le promesse miracolistiche sulle staminali ufficiali, facendo spuntare e crescere versioni cialtronesche di cure miracolose con staminali; in USA si sono registrati tanti casi. In Italia abbiamo avuto Stamina. Non credo che uno psichiatra onesto considererebbe questa tesi motivo per intraprendere cure. Stamina è stata lanciata a Brescia dal più grande ospedale pubblico, sede universitaria, della regione modello per la sanità; essendo il rettore dell’Università di Brescia, Pecorelli, presidente dell’ente per il controllo scientifico dei farmaci, l’AIFA. Forse uno bravo vedrebbe comportamenti psicotici nelle istituzioni responsabili. Lasciando da parte la psichiatria, “tu sei matto” è l’argomento dei borsaioli colti in flagranza.

bobovitz: Vedo che non hai seguito la vicenda Stamina (o l’hai seguita ma non l’hai capita), motivo per cui passo oltre.

@ bobovitz. Capire una truffa è decostruirla e ricomporla (ci si riesce se si possiedono sufficienti conoscenze sul merito e le circostanze). Il primo passo è proprio non accettare la storia che presenta. Storia che a volte ha più di un livello. Es. non credere all’imbonitore che per accattivarsi la fiducia sbugiarda, dicendo il vero, un astante che in realtà è il suo compare. Ma queste cose non le devo certo spiegare a te.

15 gennaio 2020

Commento al post di L. Gaita “Cellulari e tumori, gli scienziati discutono su sentenza. Polichetti (Iss): “Studi non sufficienti per un verdetto così”. L’Isde: “Nessun stupore””

Uno dei criteri classici di causalità in epidemiologia (Bradford Hill) è la presenza di correlazione dose-risposta. Es. più sigarette si fumano più aumenta il rischio di cancro del polmone. Qui abbiamo, nella comunicazione al pubblico, una correlazione inversa. Si tace degli effetti cancerogeni accertati da radiazioni EM ad alta energia, quelle da TAC*, ionizzanti, capaci di alterare il DNA; e della insufficiente attenzione a questo pericolo nel prescrivere esami radiologici**. Mentre si cerca a tutti i costi di fare figurare un simile effetto, nonostante l’evidenza cercata e non trovata, delle radiazioni a bassa energia. L’inversione della correlazione dose-risposta può essere considerata come indice di disinformazione. Qui è associata al silenzio anche sui danni autentici da cellulari, quelli iatrogeni da app mediche***. Quel che è peggio alimenta l’allarmismo che favorisce le lucrose sovradiagnosi di cancro. Mette la credibilità delle sentenze al servizio del perverso marketing biomedico; e scredita una magistratura già collusa rispetto ad una ricerca biomedica che il business, dopo averla resa strumento di frode, vuole sia riconosciuta come supremo legislatore e suprema magistratura.

*Overall Cancer Incidence 24% Greater for Those Exposed to CT in Childhood or Adolescence. BMJ, 2013.
** Personalized and Conscientious Medical Imaging. To Image or Not to Image. Jama, 2017.
*** Artificial Intelligence Is Rushing Into Patient Care—And Could Raise Risks. Sci Am 2019.

18 gennaio 2020

Commento al post di P. Gentilini “Cellulare e tumori, la sentenza di Torino è una pietra miliare. Per me una boccata d’aria”

Gli ideali vanno a male, e il liberismo accelera la putrefazione. Es. da Gramsci a Renzi. Gotzsche, parlando della degenerazione della Cochrane, da lui cofondata e che oggi l’ha espulso, riporta come ogni singola ONG crescendo finisca con l’operare in maniera diametralmente opposta ai fini per cui fu fondata. Da Tomatis – pure lui cacciato da ciò che fece grande – che combatté la cancerogenesi da prodotti industriali, ai “medici per l’ambiente” che non fanno pulizia in casa propria, la medicina, ma usano l’inquinamento come spauracchio per aumentare la sporcizia domestica delle sovradiagnosi di cancro. Il livello di conflitto di interesse e di corruzione in medicina è da non credere, dice Gotzsche nel descriverlo. Ma magistrati che parlano di conflitti di interesse qui mi ricordano, oltre a Manzoni “a giudicare per induzione, e senza la necessaria cognizione dei fatti, si fa alle volte gran torto anche ai birbanti”, Iago che dice a Otello “Guardatevi dalla gelosia, mio signore”: ne osservo da anni gli interventi in campo biomedico, e posso mostrare come nelle operazioni di suggestio falsi e suppressio veri a favore del business biomedico ci si tuffino e ci sguazzino. Anche in questo caso, dove mentre si dice di opporsi alla corruzione ci si arrampica sui vetri per lanciare un allarme inconsistente che favorisce le sovradiagnosi di cancro e depista dai cancri veri da radiazioni ionizzanti da esami radiologici e dai danni iatrogeni da app biomediche degli smartphone.

@ Valter Fiore. Lo spiega es. il cardiologo Mandrola*, che in precedenza ha definito uno “tsunami of iatrogenic harm” gli effetti da attendersi da app mediche. V. anche Artificial Intelligence Is Rushing Into Patient Care—And Could Raise Risks. Sci Am 2019.

E sui cancri dalle radiazioni ionizzanti delle TAC non necessarie? La testimonianza giurata di non conoscenza da parte di una persona competente come lei è effetto dell’impostazione commerciale, che fa intraprendere e diffondere le cosiddette ‘fishing expeditions’ per acchiappare una pagliuzza essendo omertosi sul pilone da viadotto appenninico.

*I’m a Heart Doctor. Here’s Why I’m Wary of the New Apple Watch. Medium, 17 Set 2018. Screening for Atrial Fibrillation Comes With Many Snags. JAMA, 7 ago 2018.

@ Valter Fiore. I wearables e la relativa disinformazione aggiungono, sfruttando la ‘gizmo idolatry’, un ulteriore livello di generatori di sovradiagnosi e quindi di danni iatrogeni alla salute; la cui responsabilità piuttosto che agli ipocondriaci va addossata agli organi regolatori, e a chi ne intasca i benefici, medici “scocciati” inclusi. Le CT scan inutili non sono solo uno spreco. Causano malattia e uccidono, per cascade effects da incidentalomi e anche per effetto diretto provocando cancri. La medicina difensiva è una scusa, e un illecito*, per giustificare gli interessi di lucro di una medicina che è tutta privata, nelle impostazioni e nella dottrina: anche la medicina pubblica oggi è il terminale pubblico di una medicina privata. Le indicazioni e le prassi sono dettate, complici i politici (e magistrati), dal business; che ne raccoglie i profitti, anche indebiti, tramite il prelievo fiscale**. Da qui la recente simpatia per la medicina “pubblica” dei pescecani del business biomedico. “Fishing expedition” in biomedicina è un termine dispregiativo che indica il cercare di produrre risultati a tutti i costi; con mezzi scorretti come l’abuso delle subgroup analysis e il p-hacking. Lei applica la comune confusione tra exploratory e confirmatory research, che è come fare passare la raccolta di voci su eventuali reati per il verdetto di condanna della Cassazione.

*V. La medicina difensiva come scusa e come illecito.

**V. Le frodi mediche istituzionalizzate come tasse occulte.

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23 marzo 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Coronavirus, Franceschini alle opposizioni: “Non possiamo permetterci polemiche, collaboriamo. C’è totale abnegazione, Conte va ringraziato

“Un mezzo sigaro e una croce di cavaliere non si negano a nessuno”, così pare dicesse Vittorio Emanuele II; vale di questi tempi per il titolo di eroe. Siamo all’eroismo di massa, di categoria. Mussolini non avrebbe potuto sperare di meglio. Si rischia la svalutazione; come per le onorificenze, bisogna introdurre gradi. Eroe semplice, eroe scelto, supereroe. Ma anche supereroe è inflazionato. Iper-eroe? Trans-eroe ? Eroe totale, ricalcando Fantozzi. Un esempio di ultra-eroe è fornito da uno scagnozzo di Franceschini che, posso dire, chiamato in causa si è adoperato, in concorso con altri, per il Coronavirus prima che l‘epidemia insorgesse, nel dicembre 2019. Casi di viaggi a ritroso nel tempo per spianare la strada al Bene fermando il Male sono descritti, essendo comparsi nei fumetti dal 1958*: la Legion of Super-heroes di Lightining Lad, Cosmic Boy e Saturn Girl.

Un domani gli storici dovrebbero occuparsi delle circostanze e degli episodi che hanno preceduto il flagello. Dalla Brexit, a oscure vigliaccate istituzionali. Di queste ultime dovrebbero occuparsene anche le Procure locali, ma sarebbe vano. Un PM straeroico (e quanti ce ne sono …) nulla potrebbe contro le bolle di alegalità che chi ha ricevuto la Forza emette a piacimento.

*Kakalios J. The physics of superheroes. Gotham books, 2005. (Trad. italiana Einaudi, 2005)

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24 marzo 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Amendola “Coronavirus, chi non rispetta le regole paga solo una piccola multa. E per me è davvero assurdo”

Gianfranco Amendola dà un esempio del cattivo rapporto forma/metodo, di quella esaltazione della forma e avvilimento del metodo, dello “scolasticismo di strada” che caratterizza il pensiero e i provvedimenti di tanti magistrati e giuristi. Se l’epidemia di Coronavirus è quella che si dice sia, e se le misure di segregazione in casa dell’intera popolazione hanno l’efficacia che si dice abbiano, il suo zelo nel chiedere inasprimenti della carcerazione di massa potrebbe avere un senso. Se. Prima di appiccare il fuoco a libertà e necessità basilari come quella di muoversi all’aperto un giurista dovrebbe essere sicuro di poggiare su premesse solide. Soprattutto quando ci sono incertezze e anomalie, come quella di un virus “saltatorio”, dipinto come contagiosissimo ma limitato a focolai; o che uccide prevalentemente chi sta già morendo; o che non si sa bene come venga diagnosticato quale causa primaria di morte; o che mentre alcune infezioni endemiche di sicuro killer diffusi e temibili vengono minimizzate, quelle batteriche ospedaliere, viene tanto propagandato da costituire in primo luogo un’epidemia mediatica; o che appare avere addentellati con interessi bellicosi di poteri planetari, economici e geopolitici; o che può causare con le misure draconiane prese in suo nome regressi e danni sociali immani, causa a loro volta di dolore, malattie e morte. Si può anche ricorrere alle torce e bruciare ciò che è prezioso, ciò che è sacro; ma bisogna sapere cosa si sta facendo.

@ Mattia 88. Abito a Brescia, dove ne ho viste da vicino e studiate diverse sulla medicina. E’ per questo che ho potuto prevedere che “la Leonessa” avrebbe assunto un ruolo centrale; come è avvenuto in questa strana pandemia a macchia di leopardo. L’allarmismo è giustificato. Non è esagerato ma male orientato: considera solo quelle macchinette molecolari che sono i virus e sottovaluta la malignità e la stupidità umane.

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27 marzo 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Amendola “Sanzioni per chi non resta a casa, le nuove norme mi sembrano più accettabili e adeguate”

Un detenuto ha diritti e garanzie; tra i quali conoscere le motivazioni che legittimano la detenzione. Mi chiedo se tra tanti magistrati e giuristi si alzi una voce per chiedere che a questa privazione di massa della libertà, che agli effetti diretti sulla libertà personale assomma quelli indiretti, potenzialmente catastrofici, del fermo economico e sociale del Paese, si associ un’adeguata informazione sull’epidemia. Vengono riportate le frequenza assolute, dei contagiati e dei deceduti. Tot morti, tot contagiati. Numeri che impressionano; ma ingannevoli, avvisano gli epidemiologi esperti in queste crisi, perchè: “Numerators (number of cases, … etc.) are never sufficient to meaningfully assess needs, and monitor/evaluate interventions. They must always be compared to the denominator (i.e. the population at risk, or targeted for the intervention). Unless this is done, no conclusions about disease trends, coverage and effectiveness can reliably be drawn.” Nella inondazione di grida, ordini, retorica e chitarronate, non vengono diffusi bollettini con l’andamento di indici relativi come l’incidenza, il case-fatality rate, lo excess mortality rate, la loro comparazione per aree geografiche nazionali e internazionali, per età e con dati storici, etc. Il commento del magistrato è che per ora è sacrosanto mettere agli arresti domiciliari tutti quanti, mentre per le “polemiche” sulle garanzie dei segregati se ne parlerà a condanna eseguita.

@ remo mazzacurati. Diritto-dovere? Veramente i magistrati, i loro pari casta e i loro amici con la divisa fanno in modo che la critica tecnica e politica come la mia su argomenti come questi abbia conseguenze equivalenti a quelle del mancare di rispetto al padrino.

Lavarsi spesso le mani è un’utile misura igienica. Come il non spargere saliva; che nel caso italiano va inteso anche nel senso metaforico di non leccare il potere. Probabilmente quello che chiamo ‘il canone italiano’, l’atteggiamento di arrendevolezza e ruffianeria verso il potere accoppiato ad animosità verso le persone comuni, è tra i fattori che spiegano il nostro primato negativo in questa crisi. Una strategia secolare che nei tempi attuali si dimostra sempre meno vantaggiosa per fasce crescenti di popolazione.

@ letiziafelician. Se si può comunicare lo “spread”; se si può, per ottenere la concessione di muovere passi contati e furtivi per non finire come il conte Ugolino e figli, compilare il bizantino modulo di autocertificazione che prevede di dichiarare la conoscenza di norme che vanno cercate e comprese, ci si può abituare anche a indici da terza media come quelli corretti, che descrivano l’epidemia relativamente alla popolazione. Quanti nuovi ammalati da ricoverare – che è diverso che infettati – per ogni mille abitanti ogni settimana? Quale incremento di decessi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente? E rispetto ai gruppi di età, geografici, di comorbidità ? Qual è l’incidenza cumulativa, il peso della malattia sul Paese (attack rate). C’è una tradizione di selezionare statistiche ad effetto in medicina. Qui i valori assoluti eccitano la drammaticità; è stato mostrato sperimentalmente che numeri semplici facilitano la corretta comprensione delle offerte di screening, e invece in quel caso si ricorre a indici relativi – gonfiati – che spaventano e sviano.

Parlo in generale. Lei, forte della sua vicinanza di vedute col magistrato (e anche, sulla “inutilità” della conoscenza, con incendiatori di biblioteche del passato), resti in casa, non vedendo altro valore in gioco che la salute – e solo quella per il virus; contenta dei bollettini di guerra che Barbara D’Urso e le sue colleghe Rai sciorinano per ore e ore gesticolando e senza disturbarla con formule da astrofisici.

@ letiziafelician. Parola d’onore, non è mia intenzione insegnarle nulla. Accetto la sofferenza del risponderle solo per esporre il mio pensiero. Se lei non cerca di zittirmi per avere detto che a limitazioni drastiche della libertà personale da parte del governo deve corrispondere un’informazione tecnicamente adeguata, che permetta di verificare l’effettiva necessità, gliene sarò grato. Altrimenti continui pure col suo numero da aspirante caposala che vuole compiacere il primario. Conosco bene il genere del lecchino scarso che sentendosi le spalle coperte “si incazza”, scimmiottando la self-righteousness dei suoi boriosi superiori, e portando il proprio acume a sostegno delle manipolazioni ufficiali. I dati da rilasciare dovrebbero essere quantitativi; come la variazione del rapporto tra mortalità rilevata ed attesa. Ma contano anche quelli qualitativi, e lei sta dando un saggio del livello cognitivo e morale e degli atteggiamenti che serpeggiano tra chi gestisce l’attuale epidemia e le sue misure liberticide.

@ letiziafelician. Più che un confronto, una infestazione. Spiacevole per l’infestante, dice. Sente di avere la missione di impestarmi? Ritiene che sarà di beneficio ai suoi affari? Vuole sfogarsi? Mi spiace per la situazione che riferisce della sua non definita attività commerciale; non giustifica però il suo atteggiamento; il caso che descrive e le sue posizioni sono interessanti come esempio dell’atteggiamento da non tenere, autolesionista per chi voglia lavorare onestamente. Forse anche la dissonanza cognitiva gioca nell’accettazione supina delle versioni ufficiali.

(Da qui non parlo di lei o a lei, Letizia).

Situazioni eccezionali possono giustificare misure eccezionali; come la sospensione di diritti fondamentali e il fermo di una nazione. Ma non consentono mai la sospensione del raziocinio, della cautela, della fermezza, dei princìpi costituzionali. Non possono mai esserne il pretesto. Le due sospensioni non vanno mai confuse. Anzi le virtù civiche vanno qui applicate in maggior grado. ‘Grace under pressure’. Anche per la verifica di garanzia, della reale sussistenza di circostanze che impongano misure autodistruttive. Invece di abbandonarsi alle impressioni inoculate dai media e all’ipse dixit.

Andrebbero sviluppati e stabiliti criteri di legge oggettivi, in questi casi soglie di grandezze epidemiologiche il più possibile ‘foolproof’ , per il controllo di legalità e democrazia quando si instauri uno stato di eccezione dalle gravi conseguenze sul popolo, o lo si prolunghi.

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3 aprile 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Coronavirus, il pg della Cassazione: “Rischio epidemia nelle carceri. Bisogna alleggerire la pressione e incentivare misure alternative””

Questa epidemia ha caratteristiche anomale sul piano biologico; es. il suo profilo epidemiologico ricalca quello delle cause di morte generali. Le misure prese dal nostro governo per combatterla appaiono massimizzare il danno collaterale alla società: ‘mitigation’ rigida, che non abbatte l’epidemia ma prolunga il suo corso, e quindi le misure restrittive; linearmente; mentre i danni da strozzamento dell’economia attivando fattori moltiplicativi crescono nel tempo in maniera più che lineare. Questo dell’immissione nella società, in nome del freno alla circolazione del virus, di un gruppo dedito ad attività antisociali, è un altro aspetto. Salvi si è pronunciato contro la dietrologia sull’uccisione di Moro, per lui opera esclusiva delle BR. Nella crisi di oggi, che forse può essere comparata a quella del 1978, i magistrati hanno ciò che è un merito, per la visione del mondo sostenuta da Salvi per Moro: avere depurato preventivamente la società di voci di critica tecnica della versione ufficiale e delle conseguenti azioni istituzionali. Voci che oggi più che mai è bene continuino a essere segregate. Come dice il secondino di Collodi, l’apertura delle celle non può riguardare quelli che “non sono del bel numero”.

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9 aprile 2020

Commento al post di E. Vecchione “Coronavirus, ecco gli undici supereroi della quarantena di cui non avevamo bisogno”

@ Oui Danton. I modelli matematici dicono anche perché questa pandemia si comporta in maniera totalmente diversa nello 0.06% delle terre emerse che è l’Italia? In maniera che giustifica il fare terra bruciata di una intera nazione, caso unico? Le mie posizioni sono applicate in altri paesi che si può escludere siano consigliati da analfabeti e scemi. Rispondere a critiche con lunga caterva di insulti – perché non si crede ciecamente a controfattuali – non è un argomento; è segno di mancanza di argomenti. Conosco abbastanza biologia e aritmetica per sapere che dipingere quella vaccinazione naturale che è l’immunità di massa come una disgrazia e affermare “finirà col vaccino” quando non lo si ha, richiede tempi lunghi, e non si è riusciti a ottenere, al netto della propaganda, vaccini efficaci contro l’influenza comune richiede incompetenza o gravissima malafede. Vivendo a Brescia e occupandomi di frodi mediche istituzionalizzate su cosa è avvenuto in Lombardia orientale, il singolare focolaio che ha giustificato predizioni apocalittiche e lo spegnimento dell’Italia, non solo ho un’idea, che ho già esposto, ma posso portare testimonianza. Ma non credo che i CC di Piazza Brusato indagherebbero su sé stessi e altri eroi. La PM Siciliano ha già dato prova di interpretare la medicina nel senso voluto dai poteri forti; temo che le sue indagini porteranno a spiegazioni di comodo per coprire verità altre. Nell’ambito di un apparato del quale i badilanti degli insulti come lei fanno parte.

@ Oui Danton. Ammettere di capire poco e di ripetere e amplificare le fake ufficiali del “senso comune” (Manzoni sulla peste) è già un passo avanti, ma non basta. In Italia le brave istituzioni deputate alla legalità hanno prevenuto, sopprimendolo, un dissenso valido e consistente su quanto accade. Giovanni Falcone ha riportato che Frank Coppola disse che la mafia è mettere un cretino a fare il procuratore capo; e decenni di selezione della classe dirigente stanno dando i loro frutti in questa occasione. In altri paesi, europei, in USA, in tutti i continenti (dove non si applicano comunque le misure dissennate, suicide e da alto tradimento prese in Italia) molti specialisti, medici, virologi, epidemiologi, giuristi, politici di primo piano stanno denunciando, in maniera adeguata, quanto accade (Facts about Covid-19. Swiss Propaganda Research). Non si tratta di riconoscere di essere dei magliari, o di essere uno dei tanti appellativi che ricevo io. Ma di rendersi conto di stare partecipando a uno di quei sommovimenti dove, come lei che ha pure la storia tra le molteplici discipline che coltiva sa, decine di migliaia di persone, interi popoli, e quelli che dovrebbero essere le elites, si comportano in un modo che poi viene giudicato folle e criminale. E’ facile condannare quella persecuzione razziale, quell’altra dittatura, 80 anni dopo. Bisogna opporsi alle svolte sciagurate contemporanee.

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26 aprile 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Coronavirus, Bonafede: “Pronti a intervenire su scarcerazione dei boss mafiosi in accordo con la commissione Antimafia””

L’epidemia che si usa per sequestrare i cittadini, concentrandoli in maniera malsana in spazi ristretti, sta facendo aprire le porte delle carceri. In queste ore buie l’antimafia non viene meno ai suoi compiti: fare scarmazzo riguardo alla montagna di m. della mafia, guardandosi dallo spianarla, per legittimare e lasciare libera di agire la montagna di m. istituzionale. Che si sta occupando dell’operazione Coronavirus, posso testimoniare, anche coi consueti metodi paramafiosi propri della organizzazioni massoniche e paramassoniche, come quella cara a Morra e quelle alle quali appaiono essere affiliati tanti tutori della legalità. Proseguendo la tradizione di quando il primo piduismo pilotava il terrorismo e si avvaleva dei mafiosi. Ai terroristi inafferrabili e ai mafiosi invincibili si affianca oggi una terza classe di mostri malvagi, i virus sterminatori, da usare per governare il gregge dosandone libera circolazione e repressione.

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28 aprile 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Marietti “Boss scarcerati: se si dubita della buona fede dei giudici, li si denunci”

Provocando sconcerto, e richiesta di legalità, la scarcerazione di alcuni boss serve anche a distrarre dalle attuali omissioni e paradossalmente a mantenere credibilità e ascendente. I magistrati, col loro silenzio e con complicità precedenti, hanno responsabilità nell’attuale golpe mascherato da emergenza sanitaria. Responsabilità che attengono a un argomento tabù, che viene tenuto nascosto dietro all’interminabile narrazione della lotta alla mafia: i rapporti tra magistratura e poteri forti. Poteri forti che possono avvalersi sia della mafia che di quelli con le gigantografie di Falcone e Borsellino.

“Vada dal magistrato” è una voce del “Dizionario del perfetto mafioso” (N. Dalla Chiesa). Implica un riconoscimento di legittimità. Richiama al fatto che, mafiosi o esponenti delle istituzioni, si sta operando all’interno di un sistema costituito. Ciò di cui i magistrati dovrebbero rendere conto è il loro tradimento “endogeno”: attuato restando fedeli invece che ai princìpi al sistema di potere reale del quale sono parte, che assecondano nelle sue peggiori degenerazioni.

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5 maggio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pietrobelli “Mazzoncini verso guida della multiutility lombarda A2A. M5s: ‘Rinviato a giudizio, è incompatibile’. Per il sindaco di Brescia nomina è regolare”

Fino a che durerà, trovando un pubblico che accetta il dogma della mafia come entità ontologica perenne e ineliminabile, lo show sempreverde della mafia di turno, dietro ad esso continueranno a operare liberamente e a prosperare alla luce del sole altre varietà di sodalizi predatori. La clericale Brescia è un buon posto dove osservare quella che chiamo la metamafia: il crimine istituzionalizzato che nasconde la sua vera natura dietro alla facciata nobile della lotta al diavolo, alla mafia; con il connesso piduismo, l’uso mafioso dei poteri dello Stato. Personaggi bresciani hanno avuto e hanno un’influenza – cruenta – nello sviluppo di questo concetto. Alcuni provenienti dalla magistratura zanardelliana*.

*da Giuseppe Zanardelli, bresciano, PdC, esimio giurista. Massone e praticante di metodi di governo come la persecuzione tramite il potere dello Stato: “Se un magistrato … un impiegato pubblico … osa appoggiare il candidato dell’opposizione, cala su di lui la scure del prefetto” (Chiarini). Tra i fondatori della loggia P2 storica, a lui nel 2010 i magistrati di Brescia, babbo Mazzoncini in testa, hanno intitolato il palazzo di giustizia, con statua all’ingresso; mentre erano intenti a proseguire, con i procedimenti interminabili e le assoluzioni, l’opera pluridecennale di riduzione asintotica delle responsabilità giudiziarie per la strage piduista del 1974.

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12 maggio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Silvia Romano, Gherardo Colombo a Punto Esclamativo (Loft): “Siamo un popolo di presuntuosi che pensa di poter giudicare tutto””

E’ presunzione scagliarsi contro una ragazzina che, assecondando il suo byronismo, è stata mandata a giocare in ore leonis. Ma è vanagloria tacciare gli altri di ignoranza mentre si osanna servili chi ha pagato a tagliagole un riscatto, forse in denaro e certo in propaganda, per una liberazione avvenuta lo stesso giorno dell’anniversario del ritrovamento di Moro, che in obbedienza ai mandanti fu tenuto fermo sotto i colpi dei sicari.

Siamo presuntuosi. Ma “omertà” viene da “umiltà”. Non è modestia l’accettare le versioni e la retorica ufficiali su fatti pubblici gravi che in realtà ci riguardano. Come Renzo che si fa imbambolare da Don Abbondio che per non fare il suo dovere lo accusa di presunzione in materia di legge canonica: “Dunque, se non sapete le cose, abbiate pazienza, e rimettetevi a chi le sa.”. Se gli italiani si informassero e giudicassero di più su Moro nel 1978, sulla riconversione alla seconda Repubblica nel 1992-93, oggi non subirebbero docili la sorte che li attende con questa terza operazione, il lockdown orwelliano nel 2020.

Si acclama l’aumento dei posti in terapia intensiva e dei ventilatori; si nasconde come possa tradursi in un danno alla salute *. Un esempio del genere di presunzioni “asintomatiche” diffuse dal potere; quelle che i magistrati tendono a rendere leggi di fatto.

* The Urge to Build More Intensive Care Unit Beds and Ventilators: Intuitive but Errant. Ann Intern Med 7 maggio 2020.

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20 maggio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Bonafede, Davigo su La7: “Io al suo posto come ministro Giustizia? Mai. Da più di 30 anni ripeto che i magistrati non devono fare politica””

Bisogna ascoltare Davigo quando spiega che i magistrati non devono fare i politici. Ma occorre anche distinguere tra divenire un politico e fare politica. La posizione di magistrato è ottima per fare politica. E Davigo ne è un esempio. Nell’intervista ha anche difeso la legittimità delle misure restrittive per l’intera popolazione e di strozzamento dell’economia assimilandola a quella dei fogli di via dei questori per soggetti pericolosi. La lucidità analitica con la quale castiga la corruzione spicciola appare capovolgersi, davanti al tema degli abusi dei poteri forti, in un frettoloso “professionismo delle carte a posto” assolutorio. O in una specie di Nuremberg defense autoassolutoria. Dando per scontato che le misure eccezionali e dagli effetti disastrosi – dettate dall’OMS, che ha una storia di corruzione – siano tutte materialmente giustificate; rifiutando di considerare, lui così solerte nell’additare, meritoriamente, le astuzie dei farabutti quando si tratta di mazzette, se non ci siano abusi col pretesto del “supremo” interesse della salute. Della salute “quoad coronam”, in obbedienza all’OMS; salute tanto ristretta e storpiata quanto è dilatata e irrealistica la definizione di salute dell’OMS come “totale benessere fisico, mentale e sociale”. Contraddizione apparente: con entrambi gli estremi ad essere favoriti sono gli stessi grandi interessi – pagatori dell’OMS – che vogliono la medicalizzazione della società e dell’economia; e ora lo Stato terapeutico.

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21 maggio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Giovanni Falcone, Lodato su La7: “Nel 1989 mi fece il nome di Bruno Contrada”. L’avvocato: “Chieda scusa, mio assistito è oggi incensurato”

Contrada “mente raffinatissima”? Era un tirapiedi, i servizi essendo quadri delle forze atlantiche. Si usano come al solito esecutori come pecora per proteggere i mandanti. Inoltre si pratica ciò che chiamo “pipeling giudiziario”: lo svelare infamie di 30 anni prima per coprire quelle che si stanno commettendo al presente. Quello stesso passato del quale si “fa memoria” per occultare il presente continua ad operare sottotraccia, non essendo mai andato via. L’attuale presidente della commissione antimafia, Morra, mostra pubblicamente simpatia per i cavalieri del Santo Sepolcro, ai quali era affiliato Contrada (come Gelli, Marcinkus e importanti mafiosi). Trovandomi nel cosentino, e scrivendo delle manipolazioni istituzionali sull’epidemia con le quali si sta strozzando l’Italia, non mi vengono risparmiate occasioni per ricordarlo. “Strange bedfellows” direbbero citando Shakespeare i cronisti politici anglosassoni. Da noi potremmo citare Pirandello: “La maschera e il volto”. Le varie fratellanze massonico-clericali, coi loro insospettabili e benemeriti, che allora si diedero da fare per quel golpe che servì a trasformare la corrotta I Repubblica nella ancora più corrotta II Repubblica, si stanno dando da fare, liberamente come allora, per l’attuale operazione Covid, che risulterà in una ulteriore svendita del Paese.

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21 maggio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pipitone “Giovanni Falcone, il ricordo al Csm. Di Matteo: “Prima di essere ucciso fu delegittimato e isolato anche dalla magistratura e dal Consiglio”. Ardita: “Basta ipocrisie, fu tradito e calunniato pure dai colleghi””

Oggi sotto certi aspetti è peggio; perché le parti sono meno chiare. Ai tempi di Falcone c’era un blocco istituzionale che difendeva in maniera semi-trasparente la mafia; per servire, traendone vantaggi, il padrone atlantico, che usava la mafia come parte del sistema di controllo del Paese. Oggi lo si serve anche vestendo i panni dell’antimafia; che è divenuta anch’essa, come alibi, distrazione e attività legittimante, strumento dei poteri non ufficiali. I legami di De Raho con Palamara, la simpatia di Morra per i cavalieri dei Santo Sepolcro (Contrada, Gelli, Marcinkus), dicono di una continuità aggiornata gattopardescamente ai tempi. Il sottobosco massonico-clericale che allora lavorò obbediente, a fianco della manovalanza mafiosa, per sostituire la cattiva I Repubblica con la pessima II Repubblica, oggi lavora obbediente , spesso col crest dell’antimafia appeso alle spalle, per un ulteriore degrado dell’Italia; servendosi del Covid. Mafia “virulentata”, ripeto da anni; oggi si sta virulentando non il virus, ma l’epidemia; con misure irrazionali e incostituzionali spacciate per “scienza” che la prolungano e ne moltiplicano i danni socioeconomici. Oggi come allora, la magistratura non fiata e accetta e sostiene la versione ufficiale. Battendosi il petto sulle vergogne del passato mentre ne commette di simili.

@ Mariachiara Rossi. Se non ci sono morti per strada c’è necessariamente meno mafia? Se i cadaveri -di innocenti- restano in sala settoria, uccisi da affari sporchi, es. da una medicina legalmente fraudolenta (io ne ho visti tanti) che si sostiene su pratiche mafioidi, va meglio? Eppure nell’essenza della mafia storicamente vi è l’operare il più possibile in silenzio, per vie oblique, senza dare nell’occhio. Mio nonno, calabrese, diceva che “Il peggior delinquente è quello che si fa i fatti suoi”. Cioè i peggiori farabutti sono quelli che riescono a delinquere senza venire riconosciuti, senza esibire la loro violenza criminale. E magari passando per brave persone, o benefattori. La fase stragista, cinematografica, che l’antimafia mondana identifica con la mafia, è stata un servizio a poteri oggi più forti di allora.

La frase di Shakespeare che Borsellino ripeteva, “Il coraggioso muore una volta sola…” ha una sua triste attualità. Che impasto state facendo, parlate sempre di eroismo, di gesta omeriche, e poi riducete l’esistenza alla sopravvivenza; come ha osservato Agamben in occasione di questa epidemia, alla “nuda vita”; a quello che Lasch ha chiamato il “survivalism”, il “minimal self”. Sia in materia di mafia, sia sul Covid; due fenomeni più collegati di quanto non faccia comodo alla retorica ufficiale.

@ Mariachiara Rossi. Morti ammazzati ne ho visti. A Boston, nella rotation dal medical examiner. Il programma della giornata lo leggevo al mattino uscendo di casa sul quotidiano lasciato sulle scale: Tizio taglia la gola a Caio da orecchio a orecchio. Sempronio spara nella pancia a quell’altro. Poi li trovano in sala settoria. Ma oggi ne spedisce all’obitorio, conciandoli male, più la penna – anche quella con la quale si prescrivono cure – che la spada, mi stia a sentire.

I valorosi uccisi dalla mafia non devono essere resi “inutili” facendone immaginette per logore giaculatorie. E facendone motivo per un applaudirsi da soli – istituzioni e cittadini – che ha dell’osceno. Davanti a certe figure io non mi sento “fiero”: mi sento piccolo. E quindi non mi adagio nella poltiglia retorica offerta a piene mani dalle istituzioni in queste ricorrenze. Come le ho già detto, un modo degno per ricordarli sarebbe quello di fare un bilancio e mostrare quanto ci si è avvicinati o meno a quello che deve essere l’obiettivo chiaro, l’eliminazione della mafia; che oltre a essere un male in sé permette ad altre grandi associazioni a delinquere di operare impunemente.

@ Mariachiara Rossi. Un corpo esanime crivellato di colpi è la rappresentazione più efficace del Male. Invece i corpi esanimi crivellati da terapie per il Covid, terapie irrazionali e sostenute da paura e censura*, mentre le case farmaceutiche si fregano le mani, non compaiono sulla scena. La mafia, e l’antimafia nella sua forma attuale, servono anche a fare credere alla persone brave come lei che in un ospedale non ci si possa imbattere, salvo casi eccezionali, in un omicidio. Invece è frequente. Non si tratta di omicidi volontari. Ma non sono neppure colposi. Lo chiamo “dolo sistemico”. Il sistema, orientato al profitto, imposta la medicina in forme che ammettono che il paziente, prevedibilmente, ne riceva danno o possa morirne. Mentre il singolo medico non percepisce bene cosa gli dà da vivere – né si sforza molto; come è stato descritto, sono all’opera meccanismi psicologici di negazione. Il tutto è legalizzato; ora perfino reso obbligatorio, con le linee guida. E con sistemi mafiosi di controllo del dissenso. Ciliegina sulla torta, c’è una tendenza, dettata dal marketing, a sacralizzare questo settore economico. Es. paragonando i suoi operatori ai caduti nella lotta alla mafia, mentre lo si sta espandendo.

*Prasad V. Has the Pandemic ‘Infected’ Our Approach to Medicine? 21 maggio 2020.

@ … . La democrazia appare come il sistema che può funzionare meglio degli altri, purché i cittadini siano correttamente informati. Accade invece ciò che avviene in medicina, dove con la scusa dell’autonomia, del superamento del paternalismo, si induce il paziente a condividere le decisioni cliniche; non è difficile presentare le cose in modo che il paziente “scelga” quello che conviene non a lui, ma all’offerta medica. Si addossa così a lui parte della responsabilità per le cure che riceve; psicologicamente e legalmente. E’ stato osservato che ciò sta accadendo anche nella crisi Covid*.

Gli italiani non hanno votato liberamente: “La prima libertà è la libertà dalla bugia”. Se fossero stati correttamente informati non avrebbero votato contro il loro interesse, e ci troveremmo meglio, invece che nelle mani di questo catalogo di soggetti. La suggestio falsi e la suppressio veri, io lo vedo nel campo della medicina, sono tra le prime attività del piduismo, ovvero la mafia coi poteri dello Stato. E più lo praticano, più tuonano contro mafia e forze oscure.

* The Urge to Build More Intensive Care Unit Beds and Ventilators: Intuitive but Errant. Ann Int Med 7 maggio 2020.

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Spezzano della Sila, 29 giugno 2020

Ai magistrati della Procura di Salerno
C.so Garibaldi 181
84122 Salerno

e p.c.

Ing. Benedetto Levi, Ceo
Iliad Viale F. Restelli 1/A
20124 Milano

racc r/r online

“Nell’era nazista c’era un funzionario delle ferrovie responsabile della programmazione dei convogli per l’Est. Tutto quello che “faceva” era organizzare le partenze dei treni per Varsavia, Lodz, e naturalmente Treblinka, Sobibor, Auschwitz II, etc. La destinazione, egli riteneva, non lo riguardava. Il paragone non è esagerato.”. Tradotto da: E. Loewy. Ethics and Evidence-based medicine: is there a conflict? 2007.

Il ruolo della criminalità istituzionale calabrese nella crisi covid: le vaccinazioni iatrogene obbligatorie di Jole Santelli

Riporto quanto ho già segnalato sul blog de Il Fatto, a futura memoria, perché non si possa dire che i magistrati non ne avessero notizia:

“24 giugno 2020
Blog de Il Fatto
Commento al post “L’altro virus, Gabrielli: “Le mafie potrebbero cannibalizzare i settori in crisi per il Covid. ‘Ndrangheta punta a farmaci e vaccini”

Solo ndrangheta? E la partnership tra istituzioni dello Stato e Big pharma? La presidente Santelli ha ritenuto di poter decretare, in una regione con gravi carenze sanitarie, la vaccinazione antiinfluenzale obbligatoria degli over 65, da settembre. Evidenze e nozioni acquisite suggeriscono che tra le cause della pandemia vi sia tale vaccinazione, che può favorire la malattia da coronavirus*; come risulta anche in studi che non rilevano il fenomeno biologico sottostante, l’interferenza virale, per altri virus, mentre lo confermano per il coronavirus**. Gli stessi che predicano cautela e prudenza per giustificare il loro soverchiare il cittadino in nome della salute poi ignorano questo pericolo – noto agli specialisti consulenti dei politici – obbligando masse di persone ad inoculazioni dalle conseguenze potenzialmente mortali; capaci di provocare le seconde ondate che si dice di voler scongiurare. Il Viminale è impegnato a tappare la bocca a chi denunci le tante misure iatrogene; come questa, un caso autentico di banalità del male; che esporre alle procure calabresi non è molto diverso dal denunciare crimini mafiosi nella Sicilia e nell’Italia di Bernardo Mattarella.
* COVID-19 severity in Europe and the USA: Could the seasonal influenza vaccination play a role?. EBMPHET consortium. 7 June 2020.
** Wolff GG. Influenza vaccination and respiratory virus interference among Department of Defense personnel during the 2017–2018 influenza Season. Vaccine, 2020. 38: 350-354.”

Un servizio al business – una vendita della popolazione – della nota rete composta di politica, massoneria, magistratura e forze di polizia in Calabria; alla quale i magistrati migliori forniscono il paravento dell’eterna lotta alla mafia. Una funzione, questa della lotta alla mafia di cosca che copre la mafia di Stato e la sua partnership con interessi criminali privati di grande scala, esemplificata dalle affermazione del capo della polizia Gabrielli che commento. Tale rete calabrese opera insieme alle meno note reti omologhe del Nord; come mostra anche il carattere congiunto dei più recenti boicottaggi e mobbing che ricevo*. Né va trascurata la componente clericale, pienamente addentro alle frodi mediche istituzionalizzate**; con presidenti di tribunali calabresi che baciano la mano al vescovo nell’insediarsi vestiti con la toga dello stato*. Apparati che nella crisi covid si stanno occupando delle manipolazioni materiali, cioè delle morti iatrogene, e delle manipolazioni informative , cioè dell’epidemiologia e delle notizie ingannevoli al pubblico sull’epidemia e sulle misure contro di essa. I più svolgendo ognuno una piccola parte – che spesso coincide comunque con un illecito – come il funzionario delle ferrovie naziste dell’epigrafe. Alle morti largamente iatrogene della crisi covid a Brescia corrispondono nella Calabria poco coinvolta abusi di potere iatrogeni che i morti li provocheranno in nome della “prevenzione” delle morti viste a Brescia; appiccicando agli abusi teorie “scientifiche”, in realtà strampalate; che a chi conosca la realtà dei fatti sull’inutilità di tale vaccinazione e sui modi per venderla (v. es. Gotzsche PC. Vaccines: truth, lies and controversies. 2020. Cap. sulla vaccinazione antiinfluenzale; Doshi P. Influenza vaccines. Time for a rethink. JAMA, 2013. 173: 1014) ricordano i trucchi goffi e mal riusciti di un prestigiatore mediocre. Abusi che andrebbero fermati per le loro tragiche conseguenze sulla popolazione. Coi quali si è disposti a provocare stragi, insieme alla rovina economica del Paese, nella brama di acquisire meriti presso grandi interessi.

Prefetto di Cosenza: Cinzia Guercio. Sindaco: Mario Occhiuto. Procuratore della Repubblica: Mario Spagnuolo. Questore: Giovanna Petrocca. Comandante provinciale CC: Piero Sutera. Vescovo di Cosenza: Francesco Nolè. Ministro degli interni: Luciana Lamorgese.

Distinti saluti
Francesco Pansera
menici60d15@gmail.com

* La partnership tra istituzioni dello Stato e privati nella criminalità ordoliberista: il mascariamento della patente di guida dell’avv. Vittorini e del prefetto di Brescia si incontra a Cosenza con la “procedura Lozano” di Iliad. In: Coronavirus, 22 giugno 2020. Nel mio sito menici60d15.
** 1 Quando è Pietro che si associa a Simon Mago. 2 La post- camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide. Nel mio sito menici60d15.

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5 luglio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Coronavirus, Speranza: “Valutiamo il Tso per chi rifiuta la quarantena”. Zingaretti: “Spavaldi e irresponsabili mettono tutti a rischio”

Nonostante sia ministro della sanità, Speranza applica il modello intuitivo ma falso, e caricaturale, che scambia la presenza del virus per la patogenicità*. Lo si potrebbe chiamare modello a pidocchio: da secoli, e nell’opinione comune, si crede che la malattia sia come un oggetto, un corpo estraneo, e che si identifichi con la presenza nel corpo di tale oggetto; di “animalicchi”, “bugs”, per le malattie infettive*, qui il virus. Mentre la malattia va intesa come un processo, che insorge quando oltre all’agente causale necessario vi sono circostanze adatte. La presenza non è la patogenicità*. Si può essere positivi a microorganismi potenzialmente capaci di provocare gravi malattie, come E. coli e N. meningitis, senza avere o provocare malattia. Scambiare qui il necessario per il sufficiente è essere positivi al test per incompetenza o cattiva fede gravi. Le spore della muffa sono ubiquitarie nell’aria, ma solo in certe circostanze fanno ammuffire il cibo. Il TSO e il carcere per una positività a un test di presenza (che per di più può essere un falso positivo) possono essere come arrestare il gestore un ristorante avendo rilevato la normale presenza nell’aria della cucina di spore di muffa. Introducono inoltre un altro principio del fascismo sanitario, che la malattia sia diagnosticata in asintomatici come mera positività a un test, anche inadeguato, e che quindi si curino non le malattie ma i risultati di test di laboratorio.

*What is a pathogen? Virulence, 2014. 5: 775.

@ Claudio S. Un gioco delle tre carte tra positivi sani, malati e malati gravi. Quando si è “positivi sintomatici gravi” si sta male; es. manca l’aria, condizione che produce una angosciosa sensazione di morte imminente; non si rifiuta il ricovero. E queste masse di malati gravi, tantomeno stoici e recalcitranti, non ci sono. La galera per voi “ci sta tutta” per infezioni via positivi asintomatici che avvengono ogni anno a milioni e sono ciò che ci evita epidemie come la spagnola, ha osservato Gupta, Oxford U, nel criticare il lockdown. Usate il diritto penale, la responsabilità individuale, per negare e avversare meccanismi naturali collettivi, imperfetti ma solidi, che mettono termine alle epidemie e le prevengono. Voi non rispondete a problemi reali, ma escogitate casi improbabili e falsi modelli che giustifichino soverchierie e misure iatrogene. Il non distinguere in maniera chiara tra positività non patogena e malattia (e positività a test di dubbia accuratezza) genera mostri, medici e giuridici. Consente di prolungare con la forza l’emergenza e le sue pastoie; e di nascondere il braccio tirato il sasso. Anche il solo fare tintinnare le manette e mostrare la camicia di forza per intimidire i cittadini affinché rinuncino a diritti di base, mettano a rischio la salute e accettino la rovina economica è un abuso inaccettabile. Una minaccia credibile di violenza per obbligare a subire altre violenze: tipica dei tagliagole cui quel pulcino nella stoppa di Speranza fa da portavoce.

@ Cornisello. Mi ricordate il doublespeak di Orwell: per voi un’argomentazione corretta è un sofisma; mentre l’equivoco vergognoso e farsesco che denuncia, col quale il governo minaccia di galera i cittadini perché rinuncino a libertà essenziali è un ragionamento lineare. Come un tempo la religione della quale ha preso il posto (Illich) la medicina consente l’inversionismo, il fare figurare il male come bene e il bene come male. Attirando un certo genere di persone. E so per esperienza che gli uomini di legge con la toga o la divisa di cui può disporre Speranza sono specializzati proprio nel rendere il tondo equivalente al quadrato; e nel mutare il bianco in nero, il vero in falso e i sani in malati.

Vedi:

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26 agosto 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Cremona, messaggi no-vax e negazionisti sui social: 66enne indagato per istigazione alla disobbedienza delle leggi”

Una intimidazione a non protestare mentre lo Stato trasforma la nazione in un sanatorio militare con imposizioni che esperti qualificati (es. Barrington declaration) giudicano infondate e dannose. Implica che la copertura legislativa conferisce impunità e poteri dittatoriali alla medicina, anche se nociva.

“In queste cause, i medici sono tenuti a rispondere solo se accusati di aver agito in contrasto col codice sanitario…. Il problema però è che la maggior parte del danno inflitto dal medico moderno … Si verifica nell’ordinario esercizio svolto da uomini e donne ben preparati, che hanno imparato ad adeguarsi ai giudizi e ai metodi imperanti nella professione anche quando sanno (o potrebbero e dovrebbero sapere) quali danni arrecano.” Ivan Illich, Nemesi medica

“Nell’era nazista c’era un funzionario delle ferrovie responsabile della programmazione dei convogli per l’Est. Tutto quello che “faceva” era organizzare le partenze dei treni per Varsavia, Lodz, e naturalmente Treblinka, Sobibor, Auschwitz II, etc. La destinazione, egli riteneva, non lo riguardava. Il paragone non è esagerato.” E. Loewy. Ethics and Evidence-based medicine: is there a conflict? (Citati in “ L’irresponsabilità della medicina in franchising ”)

La PM Saccaro è della scuola bresciana di R. De Martino, che nella mia esperienza era estremamente sensibile ai desiderata “atlantici” sulla medicina. Cosa che a suo tempo – non oggi – mi stupì, perché era il PM che indagava sulla strage di Brescia.

 

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2 settembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Green pass a scuola, Tar respinge la richiesta di sospensiva: “Diritto a non vaccinarsi non è assoluto, giusta la sospensione dei docenti””

“Correttamente e razionalmente giustificabile”. Con una narrazione ad hoc si può giustificare ogni abuso: in campo scientifico è lysenkismo. E qui la narrazione impazza. Tanto da indurre a definire la scienza vera come costituita, prima ancora che dal metodo, da una disposizione morale: la rinuncia alle narrazioni sul mondo, sulla condizione umana e in particolare sulla malattia che da sempre l’uomo costruisce, o accetta da chi gliele presenta già confezionate.

Una misura come la proscrizione dal lavoro dovrebbe essere non “giustificabile” ma giustificata: i magistrati che la coonestano e se ne fanno quindi responsabili dovrebbero reperire e produrre esplicitamente le evidenze per le quali secondo loro il sottrarsi alla medicalizzazione di massa provocherebbe danni di tale gravità che non si può parlare di contratti di lavoro Shylock, stipendio in cambio di cessione del controllo sul proprio corpo. Esistono macroscopici controesempi: altrove, es. Svezia, la ragionata non applicazione delle inaudite misure sanitarie imposte in Italia mediate l’inaudita sospensione dei diritti non ha causato i danni previsti da noi, ma vantaggi.

Anche il nascondere le difese naturali, individuali e di gruppo, quando di fatto le ondate epidemiche si sono sempre esaurite per questo motivo, l’alterare la realtà fino a contare non gli immuni ma i vaccinati, è più vicino alla psicosi di massa, alla mass sociogenic illness – e alla frode iatrogena – che alla razionalità onesta.

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4 settembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Il ministro Cingolani ci ricorda solo quei numeri che tornano utili per supportare le sue tesi”

“Questa intervista aiuta a capire come mai gli uffici giudiziari di Brescia, mentre dicono di avere gravi carenze di personale, e appaiono non carenti ma inesistenti davanti ad abusi che favoriscono il futuro orwelliano decantato da Cingolani (che tra tre giorni terrà una conferenza a Brescia, invitato dal Comune), si spendano generosamente in “battaglie di civiltà” (PM Cassiani) per casi come i cagnolini di Green Hill.

Ottime notizie per gli investitori e altri “shareholders”. Per i malati, il colore del futuro non è rosa: ciò che descrive Cingolani è una cosuccia come la liquidazione del metodo scientifico, ormai ingombrante per il business; per sfornare farmaci “innovativi” a getto continuo, con garanzie di sicurezza ed efficacia azzerate.” (Da un mio commento qui, post “Simulazioni al pc e nuovi farmaci: dalle molecole ai sistemi biologici”, 19 mar 2016).

Come Cingolani, i Terrafuochisti con allarmi smodati e argomenti ritagliati che sopprimono fattori essenziali, come la medicalizzazione commerciale, portano acqua al mulino della medicina corrotta. Il cui “futuro orwelliano” è arrivato. Anche grazie a magistrati come quelli bresciani insieme ai quali Marfella tiene banco. Del resto lo prevede anche il piano Gelli di gestire sia la maggioranza sia l’opposizione. L’importante è che dietro all’opera dei pupi dello scontro entrambe le posizioni portino ai vantaggi voluti dal potere. Mentre le voci non pilotate, fuori dall’alternativa win-win, vengono eliminate.

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15 settembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Il Green Pass sarà esteso. La conferma dei sindacati dopo incontro con Draghi: “Obbligo per lavoratori pubblici e privati”

Leuciscus: Quel che mi sorprende è che non esistano magistrati, in altre situazioni molto solerti nell’ aprire fascicoli per ipotesi di reato anche fantasiose, che in questo caso non si pongano neanche il dubbio dell’illegalità di simili provvedimenti.

@ Leuciscus: La magistratura muta e inerte a me non sorprende, seguendone da anni le posizioni sul crimine biomedico di alto bordo, ed essendo testimone della sua partecipazione ai reati di preparazione di questa eversione dall’alto.

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17 settembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Green pass, il Consiglio di Stato: “La richiesta di esibirlo non viola la privacy. È prevalente l’interesse pubblico alla ripresa economica””

Il green pass all’italiana che prolunga il fermo della vita normale che dura da 18 mesi favorisce la ripresa economica e sociale così come i consiglieri di Stato tutelano la giustizia e gli interessi legittimi dei cittadini.

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Da L’ ipomafia,  18 settembre 2021:

Brescia, Unibsdays, 23 maggio 2014, aula magna di Giurisprudenza, ore 18. Contemporaneamente, nell’aula 5 di Giurisprudenza, conferenza ““Dal bancone del laboratorio al letto del paziente oncologico”, lo slogan accattivante e demenziale della “medicina traslazionale” (I trucchi della medicina traslazionale), l’ideologia medica dello sloanismo, del getto continuo – come gli aggiornamenti Microsoft di Windows – di prodotti “innovativi” inefficaci e dannosi, funzionale all’impiego della medicina come comoda fonte di enormi profitti. Gratteri, dopo avere entusiasmato l’uditorio, me compreso, parlando di come combatte la mafia, è stato zitto e sorridente, facendo da testimonial, mentre Pecorelli esponeva il suo progetto “Health and wealth”. Il progetto di fare affari sulla salute; che non può funzionare senza frodi, senza impunità e aiuti istituzionali alle frodi, senza la soppressione delle voci di denuncia. Un progetto che la tradizione ipomafiosa delle nostre istituzioni e classi dirigenti propizia. Uno dei “laboratori” intermedi dai quali è uscita l’operazione covid; inclusa la strage di pazienti a Bergamo e Brescia (Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale). Con la collaborazione della magistratura.

Quattro mesi dopo la conferenza Pecorelli era a Washington, da dove ha portato la consegna di fare dell’Italia la capofila mondiale dell’imposizione dei vaccini. Che è ciò che abbiamo vissuto in questi mesi e stiamo vivendo in questi giorni, e che Gratteri appoggia esprimendosi in tv per l’obbligatorietà. Nonostante che il suo ruolo di PM e la popolarità – che i media allineati alimentano – comportino il non pronunciarsi a favore di ciò che deroga dai principi costituzionali e che da molti viene contestato come un grave abuso.

Alla suggestio falsi si aggiunge la suppressio veri con l’eliminazione di chi si oppone. In particolare di chi si oppone alla medicina iatrogena, e si sarebbe quindi opposto, se non fosse stato fatto fuori, alla gestione “clinica” iatrogena che ha prodotto la strage knock-on in Lombardia orientale. Eliminazione attuata mediante i consumati sistemi obliqui dell’ipomafia, e con metodi nuovi d’importazione come il gaslighting. Tramite “fratelli” e clericali che in nella Presila cosentina, a Lamezia, a Brescia, hanno pochi gradi di separazione dalla mafia di ndrina alla quale invece Gratteri è avverso.

Come minimo pratica forme di ragionamento circolare il magistrato – Gratteri non è il solo – che senza conoscere il merito ma dando per certi i benefici si dice a favore dell’obbligatorietà dell’introduzione nel corpo di tutti cittadini di sostanze ad attività farmacologica non ben nota e dotate comunque di una accertata capacità di ledere, anche gravemente (meglio, introduzione nelle cellule, i nuovi vaccini potendosi definire “intracellulari”). Sostanze per di più sbucate fuori in maniera anomala da una vicenda tumultuosa e opaca, che dovrebbe portare a interrogarsi sulla asserità necessarietà e centralità delle vaccinazioni e sull’asserito loro essere “l’unica via di salvezza”. Una obbligatorietà o un costringere che viola non solo il dettato Costituzionale sulla tutela della salute, ma la stessa ontologia implicita nella Costituzione, sostituita con un modello del mondo psicotico, dove il cittadino non ha salute ma deve riceverla dalla case farmaceutiche tramite lo Stato (L’esproprio della salute da parte della medicina dei banchieri). Dove si definisce il cittadino come un uomo inerme, privo di difese, che necessita dei farmaci come chi non abbia i reni della dialisi. In una finzione che criminalmente la malattia la crea (v. es. Vaccinating people who have had Covid-19: why doesn’t natural immunity count in US? BMJ, 13 set 2021). Ragionamenti di infimo livello, discorsi da richiesta di pizzo, tanto più indegni per chi giudica per professione, che ottengono la circolarità col bulverismo (Il bulverismo giuridico e giudiziario su questioni mediche) e con la fallacia del saltare alla conclusione “selecting on the dependent variable”. Pratiche diffusissime, costanti, tra chi conduce e appoggia la campagna covid, e segno certo di cattivo giudizio, per inadeguatezza morale o intellettuale.

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26 settembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Ercolani “Green pass in università, i docenti che si oppongono dovrebbero rivedere alcune nozioni”

“Altro discorso sarebbe se il governo utilizzasse il suddetto monopolio contro la popolazione, ma non mi sembra che spingere a vaccinarsi più gente possibile per il bene comune, fornendo a ciascuno la possibilità di farlo gratuitamente, rientri in un quadro del genere”. Invece ci sono evidenze che stia avvenendo proprio questo, che ciò che si persegue è la vaccinazione anche a costo di danneggiare la salute: Vaccinating people who have had covid-19: why doesn’t natural immunity count in the US?. BMJ, 13 set 2021. Vaccinare ignorando lo stato immunitario dovrebbe essere oggetto di indagine della magistratura. Che purtroppo ha una doppia contabilità, e qui e oggi vale quella in nero …

Cittadini, intellettuali, giuristi, politici, magistrati, giornalisti, se onesti, invece di basarsi su quello che hanno capito, o che gli conviene capire, dovrebbero – qualsiasi siano le loro posizioni – chiedere per prima cosa che lo Stato pubblichi, aggiornandola, la versione scientifica ufficiale dell’epidemia in base alla quale prende misure tanto gravi. Corredata dalle evidenze con le quali è stata costruita, e dalle evidenze che giustificano le misure. Anche come bilanciamento – implicito nella Costituzione – a salvaguardia di democrazia, legalità e civiltà. Su tale versione si potrà discutere. Invece lo Stato – in realtà chi lo occupa – fa in modo che fonti disparate vengano mischiate a produrre un rumore sul quale si erge come “ordinatore” sovrano e imperscrutabile.

@ Mauro N. Sui motori di ricerca si trova di tutto – inclusi buoni motivi per fare il contrario di quello che obbligano a fare i nostri governanti – ma non i dati e il ragionamento del governo. Che dovrebbero essere resi espliciti e consultabili, costituendo la giustificazione di questa sostituzione della Costituzione con le regole del ghetto. Per esempio, la magistratura dovrebbe avere un testo di riferimento, uno standard sui fatti in base al quale giudicare; giudicare anche la loro contestazione. Così invece, e la magistratura lo accetta, si giudica senza prima accertare i fatti, inferendoli, circolarmente, dalle misure contestate che lo Stato asserisce derivare da essi. Regolandosi in pratica sul saturation advertising, su quanto ossessivamente ripetuto dai media.

Lei considera lo Stato il braccio secolare della “scienza” cioè della ricerca in mano a Big Pharma. Ed esibisce gusti estetici singolari: trova “stucchevole” la richiesta di chiarezza, trasparenza, motivazioni, assunzione di responsabilità su provvedimenti estremi, e le sembra ricercata la parola “evidenza”. Quando a 19 anni, studente, entrai come interno in un laboratorio di ricerca, la prima cosa notevole che appresi, la prima correzione alla visione comune, è che nella ricerca empirica non ci sono “prove”, ma evidenze. Uno degli effetti delle manipolazioni e capovolgimenti dell’attuale doublespeak è che chi corre in soccorso al vincitore vede premiata la propria incompetenza, tanto che può vantarsene.

@ Mauro N. No, io sono della categoria, descritta dal PM Emilio Alessandrini, di quelli che non vengono pagati ma pagano per il loro lavoro. Su come sia fondamentale, su come sia la cosa da chiedere, per la salute fisica e morale – e per le future epidemie o le future frodi – che si stabilisca che lo Stato metta a disposizione di tutti, e dei magistrati e dei cittadini che ad essi si rivolgano, la sua versione scritta e motivata delle caratteristiche dell’epidemia, e delle ragioni che giustificano le particolari misure distopiche su quella superficie inferiore all’1 per mille delle terre emerse detta Italia, non mi va di parlarne con i troll di Palazzo Chigi, o comunque con lei. Anche perché probabilmente i magistrati che espongono le gigantografie di Alessandrini e degli altri uccisi mi daranno modo con i loro interventi, qui riportati, di illustrare come non si sta solo stracciando la Costituzione, ma si sostituendo l’ontologia, la visione della realtà materiale, biologica, che la Costituzione correttamente implica con un’altra, che suona come i discorsi di un affetto da schizofrenia, essendo espressione della follia predatrice dell’avaro (v. L’esproprio della salute da parte della medicina dei banchieri).

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29 settembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Chiedere una perizia psichiatrica in un processo non è infamante: così si alimenta uno stigma”

I magistrati forniscono spesso l’effetto morsa: facendo da ganascia “buona” contro una ganascia “cattiva” aiutano a frantumare i resti della Costituzione. Di B. si considerino i trascorsi sinistri; ci vorrebbe un’analisi etnopsichiatrica sul perché gli italiani eleggono a governarli una massa di “dark triad” (narcisismo, machiavellismo, sociopatia) che li fa vivere male. Ma normalizzare le perizie psichiatriche è folle.

Così si diseduca il pubblico alla iatrogenesi sociale e culturale (Illich); che porta alla iatrogenesi clinica, la creazione di false malattie col pretesto di cercarle. Al contrario i cittadini devono avere ben presente che i test medici sono pericolosi quanto un intervento chirurgico o un farmaco, e non vanno somministrati senza reale indicazione clinica. Un test può distruggere una persona. O una nazione. Oggi set 2021 abbiamo una “peste” e una medicalizzazione della vita dell’intera popolazione costruita con test di laboratorio*.

“Il potere di etichettare dà il potere di distruggere” (“Primo non curare chi è normale”, A. Frances). Chiedere di non stigmatizzare mentre si vuole espandere la pratica è un tirare acqua, cioè clienti, al mulino degli psichiatri; è al livello della canzone “Gli uomini sessuali” di C. Zalone. I magistrati dovrebbero smettere di favorire l’uso del potere medico da parte del potere, pratica letale per lo Stato di diritto.

* It is time to stop calling asymptomatic positive test results ‘cases’. Hart, 28 set 2021.

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4 ottobre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Boero “Navi dei veleni: il caso di Otranto raccontato da Maritati è più attuale che mai”

Un altro magistrato scrittore* pugliese e eletto nei DS; come Carofiglio che in tv chiama chi non si vaccina “free-rider”; “scrocconi”, spiega Parenzo col quale fa un duo.

La lotta al potere può essere dal basso, genuina, o top-down, indotta dal potere per suoi disegni. (Un concetto utile per il caso Lucano). Conosciamo tutti i rischi che ci vengono rappresentati con le storie sulle “navi dei veleni”. Mentre non si parla dei rischi del benzene che con la benzina “verde” ha sostituito il piombo tetraetile. La tossicità ematopoietica, la capacità di provocare leucemia mieloide acuta e altre gravi malattie**. Lo respiriamo ogni giorno, ignari, imbevuti della propaganda giuliva su distributori e auto; mentre abbiamo viva l’immagine dell’ombra tenebrosa della mole di una nave sul fondo del mare.

Così pericoli alla salute in atto e diffusi vengono nascosti, stornando l’attenzione su aspetti ad alto impatto narrativo che non mettono in crisi il sistema. E che hanno il vantaggio aggiuntivo della paura che, depurata da responsabilità, viene diffusa perché spinga verso il business della biomedicina, come quello delle sovradiagnosi di cancro, altro tabù che viene favorito da questi allarmi strategicamente piazzati.

Nell’attività giurisdizionale, politica, autoriale, i magistrati tendono ad alimentare le denunce top-down e a soffocare quelle bottom-up.

*I magistrati scrittori. Sito menici60d15.
** Benzene. In: Casarett and Doull’s, Toxicology, the basic science of poisons, 2019.

Vedi il susseguente scambio con troll in : I magistrati scrittori

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8 settembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Limiti “lda Boccassini, giusto celebrarla ma deve ancora chiarire quel buco investigativo”

Ho avuto modo di chiedermi quale sia lo status previsto per la magistratura negli accordi segreti USA-Italia da Cassibile in poi. Sarei grato a chi mi indicasse informazioni e studi sull’argomento. Stefania Limiti nell’evidenziare un aspetto rivelatore elegantemente glissa su valutazioni estetiche e morali delle recenti esternazioni della Boccassini circa un legame sentimentale con Falcone. Ma i due temi appaiono collegati, perché per praticare la doppia lealtà essendo energici sia nell’una che nell’altra, il che a volte coincide col servire efficacemente i mandanti e perseguire validamente gli esecutori materiali, occorrono tipi umani particolari; dai particolari profili psicologici, dove convivano vitalità e rassegnazione. E questa uscita non necessaria – e deprimente – sugli abbracci con Falcone è anch’essa rivelatrice per comprendere, attraverso una delle sue figure più rappresentative, il ruolo della magistratura nella storia contemporanea dell’Italia. Inclusi i criteri di selezione esterni – che hanno avuto nell’uccisione di magistrati la loro manifestazione estrema – coi quali si è dato forma all’attuale magistratura.

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Brescia, 13 ottobre 2021

Dott. Enrico Ravera
Presidente del Tribunale
prot.tribunale.genova@giustizia.cert.it

Censure de Il Fatto su sentenze pro-covid

La barbarie è l’assenza di standard (Ortega y Gasset)

Riporto miei commenti censurati da Il Fatto il 7 ottobre 2021

[v. Il sinallagma ipomafioso e la giustizia a cricchetto nell’operazione Shylock ]

Come vado ripetendo, dovrebbe esserci una versione ufficiale di Stato sulla epidemia, motivata e periodicamente aggiornata, sulla quale dibattere, anche in sede giudiziaria. Es, appare che i magistrati non
considerino la possibilità, concreta, di effetti avversi a medio e lungo termine, non noti data la “miracolosa” uscita dei vaccini in poche settimane dopo decenni di tentativi infruttuosi, che l’articolo che ho riportato e che è stato censurato documenta. Effetti avversi a medio e lungo termine dei quali gli effetti avversi a breve, che hanno portato Danimarca e Svezia a sospensioni della somministrazione, costituiscono avvisaglie (Why are we vaccinating children against Covid -19? Toxicology Reports, 2021, 8, 1665; Recent deaths in young people in England and Wales. HART, 11 ott 2021). Altri magistrati considerano il basso titolo anticorpale per giustificare la pratica, – più da Corte d’assise che da giudice amministrativo o del lavoro – di vaccinare ignorando l’immunità naturalmente acquisita. Quando “Gandhi and others have been urging reporters away from antibodies as the defining metric of immunity. “It is accurate that your antibodies will go down” after natural infection, she says—that’s how the immune system works. If antibodies didn’t clear from our bloodstream after we recover from a respiratory infection, “our blood would be thick as molasses.” (Vaccinating people who have had covid-19: why doesn’t natural immunity count in the US? BMJ, 13 set 2021).

Ma appare che i magistrati non ci tengano a una descrizione di riferimento della realtà fattuale sulla quale devono giudicare; ad avere uno standard sul quale si possa discutere. Appare che vada bene anche a loro fondare il “sereno convincimento” sull’atmosfera creata dall’azione combinata di governo e media, la cui natura il caso delle censure delle mie segnalazioni sugli effetti avversi mostra. Col risultato che la magistratura contribuisce allo spingere con la minaccia masse di italiani alle inoculazioni basandosi sulla propaganda; e alimenta la propaganda che accompagna le minacce con notizie di sentenze come queste, opportunamente manipolate nascondendo le critiche.

Distinti saluti

Francesco Pansera

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20 ottobre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Vaccino Covid, la sentenza del Consiglio di Stato: “Legittimo l’obbligo per il personale sanitario””

Si apprende dai media che 20 giorni prima della odierna pubblicazione di questa sentenza il Consiglio di Stato ha ospitato nella sua sede una premiazione per meriti medici. Ad alto tasso di inbreeding: quelli del bel mondo si sono premiati tra loro. Tra i nomi, Cristina Messa (attuale ministro dell’università e ricerca), Gianni Letta, Vicenzo Paglia, Silvio Brusaferro, Beatrice Lorenzin, Renato Balduzzi, Livia Turco, Francesco De Lorenzo, Maria Pia Garavaglia, Walter Ricciardi, Corrado Augias, Roberto Burioni, Daniela Minerva, Domenico De Masi. A fare gli onori di casa il presidente di quest’organo costituzionale, Filippo Patroni Griffi.

Sponsor dell’occasione mondana a Palazzo Spada: Industrie Farmaci Accessibili, Intesa Sanpaolo, Igiene Urbana Evolution, Abc Farmaceutici, Accord Healthcare Italia, Baxter, Doc Generici, EG, Laboratorio Farmacologico Milanese, Salf, Teva Italia, Viatris-Mylan. L’atmosfera promiscua tra magistrati e stakeholder fa venire in mente il titolo di un’opera di un parente del presidente, Giuseppe Patroni Griffi: “Gli amanti dei miei amanti sono i miei amanti”.

Le sentenza non lo dice, ma tra i suoi effetti principali vi è quello di selezionare la classe medica – e quella che viene chiamata “comunità” scientifica – in senso conforme. I cittadini italiani dovranno ringraziare anche di questo anfitrioni, ospiti e sponsor della serata di gala nel sontuoso palazzo occupato dai giudici amministrativi.

@ Pollock. Grazie. Mi sono basato su una email del 22 set 2021 ricevuta dalla EDRA spa: “Giuria d’eccellenza e ospiti d’onore alla prima edizione del Premio De Sanctis per la Salute Sociale”, e su questi due articoli: “Augias, Burioni e De Laurentiis, chi ha vinto il premio per la salute sociale” Formiche, 27 set 2021; “Alla Cri il premio della Fondazione De Sanctis”. Giornale della Protezione Civile, 28 set 2021. Non ho approfondito, perché nonostante un passato come anatomopatologo trovo molto sgradevoli certi “quadri diagnostici”.

Apprendo da un altro commentatore che l’estensore della sentenza è stato Franco Frattini. Su questo importante e tipico Consigliere di Stato v. “Riecco Frattini, “fattorino” Nato”. Il Fatto, 6 ott 2012. Credo che molti di questi magistrati appartengano alla categoria, così frequente nei palazzi romani, di quelli che chiamo “i Luna piena”: onnipotenti davanti al cittadino comune perché, come la luna della poesia di Trilussa “La lucciola” (“La Luna piena minchionò la Lucciola …”) vivono di ciò che riflettono da poteri superiori. E questa sentenza, che seleziona e incentiva i medici secondo il criterio di Glengarry Glen Ross (come le epurazioni precedenti delle quali il Consiglio di Stato si è macchiato, che hanno favorito l’attuale “sociogenic mass illness” a danno della nazione) ne è un esempio.

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23 ottobre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “‘Il virus perfetto’, lo speciale di PresaDiretta sulle questioni irrisolte della pandemia Crisanti: “Lombardia? Era seduta su una bomba””

La bomba sulla quale i lombardi stavano e sono seduti, e che è stata fatta esplodere dando così l’avvio mondiale al covid, è la compliance particolarmente stretta della medicina locale, aggressiva e facile alla iatrogenesi, con le direttive internazionali sulla medicina come strumento di profitto e potere.

“Models only say what they are told to say” e i modelli predittivi e descrittivi dell’Imperial College sul covid sono noti per costituire la trasposizione in numeri di argomenti falsi a giustificazione delle misure politiche e delle loro conseguenze negative. Avere messo l’Imperial College, via Crisanti, come consulente dei magistrati mi ricorda la scena finale di “Anni Ruggenti“, da rivedere ora che si agita il fascismo mussoliniano per mimetizzare l’asservimento al fascismo dei banchieri. “Camerati, ho preferito telegrafare perché non amo le ispezioni segrete. D’altronde sarebbe stata una mancanza di fiducia in voi, che siete le forze vive della nazione” (il gerarca vero al suo arrivo dopo che Manfredi è stato riconosciuto).

Per chi fosse interessato a possibili ricostruzioni mainstream ma almeno plausibili e non farsesche, segnalo M. Girardot, “A Novel Perspective on a Not So Novel Virus”, es. : “This doesn’t require a PhD to understand: if many weak people are grouped together and share high doses with each other, they end up poisoning one another, repeatedly. Care homes turn into virus production factories releasing massive viral quantities in the ambient air.”

@ Marco Poltiglia: Sui modelli matematici in generale, la loro soggettività e il loro potere retorico e persuasivo: Models Only Say What They’re Told to Say. In: Prediction and Causality in Econometrics and Related Topics (Studies in Computational Intelligence, 983) 1st ed. 2022. Reperibile online.

Sui precedenti storici dei modelli epidemiologi dell’Imperial College, e delle loro mistificazioni e danni: Use and abuse of mathematical models: an illustration from the 2001 foot and mouth disease epidemic in the United Kingdom. Rev. Sci. Tech. Off. Int. Epiz. 2006. – Holocaust. In: The Epidemiologists: Have they got scares for you ! Brignell J. 2004.

Sulle predizioni apocalittiche sballate e l’inserimento nella propaganda ufficiale per il covid: The Imperial College model. In: A state of fear. How the government weaponised fear during the covid-19 pandemic. Dodsworth L. 2021.

Su cosa ritengo sia accaduto: Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale. Sito menici60d15.

Su come procedure giudiziarie convolute e commistioni tra responsabili e potere giudiziario abbiano in precedenza portato all’impunità su altre stragi indotte e pilotate dall’alto e da fuori in Lombardia: La maledizione di Piazza Fontana. Salvini G. 2019.

@ Marco Poltiglia: Piuttosto che di ribaltare il tavolo io parlerei di separazione delle funzioni e delle carriere. La separazione tra chi commette reati e chi li deve contrastare; che, ampia e ben marcata nel caso dei rubagalline, decresce con l’aumentare del potere di chi delinque; e da un certo livello sfuma e sbiadisce fino a che ai livelli più alti non si distingue neppure un tenue piano di clivaggio, e il cittadino che si oppone si trova davanti un fronte unico composto sia da ladri che da guardie.

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1 novembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Trieste, il prefetto Valenti chiude piazza Unità d’Italia: “Diritto di manifestare temporaneamente compresso per salvaguardare la salute””

A Valenti scrissi, inutilmente, il 23 set 2016, quando era prefetto di Brescia: l’ ACI (presidente l’avv. PierGiorgio Vittorini) nel rinnovarmi la patente me l’aveva consegnata con l’immagine della faccia cancellata, irriconoscibile. Il prefetto Valenti avallò il mascariamento. A proposito di pass e discriminazione, anni dopo Iliad (CEO Benedetto Levi) mi rifiutò un abbonamento a internet, sostenendo che la patente non è valida. Avendo protestato Iliad voleva togliermi anche il primo abbonamento che aveva stipulato con me. Dovetti scrivere al questore di Brescia* per evitare di perdere linea e numero telefonico del cellulare. Un episodio tra tanti più gravi.

Valenti fa un appello ai manifestanti “che si ostinano a violare la liberà altrui”: “Lasciate vivere gli altri”. Per me vi è una rete che abusando del potere istituzionale si occupa di reprimere denunce e dissenso che ostacolino i disegni di potere e sfruttamento sull’Italia. Non lasciando vivere. Un’attività che chiamo “caetanismo”, da via Michelangelo Caetani. Dove ha sede dal dopoguerra il Centro Studi Americani, che oggi trasmette direttive sulla medicina scrupolosamente eseguite dai vari poteri dello Stato. Presidente Gianni De Gennaro, presidente onorario Giuliano Amato. Fu davanti al centro che parcheggiarono la Renault rossa**.

* racc. “Facce annerite e facce di sterco” al questore Signer. 19 ott 2020.
** Il golpe di Via Fani. De Lutiis, 2007.

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Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Canino

“Imma Tataranni, parla l’attrice Vanessa Scalera: “Sono così diversa da lei che per strada non mi riconosce nessuno”. Ecco il segreto del successo della serie di Rai1”

Ilda e Imma

Sia il magistrato onesto che quello corrotto sa quanto sia vitale il “prestigio”. Eppure la Boccassini, ex magistrato di primo livello – premiata, notare, come “top global thinker” da “Foreign Policy” – esibisce l’immagine di sé goffa e dozzinale dell’avvinghiamento nel volo notturno.

Vi si può forse vedere una correzione della retorica mediatica sui giorni tragici a Palermo nel 1993. Che servirono, dopo che ai vari obiettivi principali per imporre un nuovo corso, anche a fornire copertura e alibi ai magistrati: fatti figurare da allora come colleghi dei valorosi uccisi, quando li hanno traditi da vivi e da morti. Ora col covid siamo a un nuovo snodo; e polizie e magistratura sono impegnati nell’operazione “Hic Rhodus” cioè nel fare gli gnorri davanti allo scempio del diritto e della Costituzione, e anzi collaborare. In futuro sarà peggio. Il nascondersi dietro alla celebre foto di Falcone e Borsellino mostra la corda. Allora si aggiunge la retorica del “magistrato uomo tra gli uomini”, con le sue debolezze; e della PM fedifraga Imma la Rossa, coeva mediatica delle sgraziate rivelazioni amorose della Boccassini. Un cuscinetto soap per la realtà di ben altri rapporti e infedeltà delle toghe con le foreign policies che dominano l’Italia. Gli italiani hanno creduto all’alibi scritto col sangue e crederanno a queste aggiunte scritte col rossetto; mentre Palamara, Ungheria, Cartabia segnano la strada verso “a new low” della giustizia per i cittadini onesti.

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8 novembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Borsellino quater, la Cassazione: “Anomalie e zone d’ombra ma strage di via D’Amelio ha paternità mafiosa””

Dato il contesto attribuire agli esecutori mafiosi anche il ruolo di mandanti appare irrealistico. Di sicuro è illogico escludere positivamente “variabili latenti” quando vi sono segni concreti, ammessi pur snobbandoli dagli stessi giudici, della loro azione. E’ un passaggio di testimone tra ricostruzioni che non smascherano i disegni di potere ma ne favoriscono il proseguimento. Ci si accinge a giustificare la strage covid in Lombardia orientale con narrazioni di comodo scritte dai mandanti. Dall’oniricità dei viddani dotati dei superpoteri dei fumetti a quella della strage covid focalizzata entro sanità locali, che sono efficienti emissarie dei registi, come dovuta ad una insufficiente aderenza ai dettati dei registi.

Col covid diritto e scienza si stanno malamente congiungendo. E con essi mistificazioni scientifiche e paralogismi giuridici. E’ tenuta nascosta dagli imbonitori mediatici – ma è sottolineata dagli esperti onesti – l’importanza delle variabili latenti in epidemiologia. Latenti non vuol dire inimmaginabili o esoteriche, essendo spesso entità comuni, ma trascurate nell’impostazione, soggettiva, del modello. Va riconosciuto come parallelamente sia praticata la ricostruzione giudiziaria surrettizia, dove si espelle l’evidenza di fattori sottostanti, “latenti” ma non così arcani, diversi da quelli evidenti e pubblicizzati sui quali si addossano in toto le responsabilità, e sui quali si cuciono significati che prolungano l’eversione.

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8 novembre 2021

Possibile che dei magistrati non sappiano distinguere tra obbligo formale e coercizione di fatto? E’ uno scherzo da prete – cui i preti non sono estranei – costringere, pena la perdita immediata dell’accesso al lavoro e dello stipendio, a procurare di farsi introdurre, a proprie spese, tamponi nel proprio faringe, a intervalli misurati in ore, in continuazione per mesi e mesi, senza una data di fine pena certa; sino a che non si cede, e ci si fa inoculare non vaccini ma farmaci che sarebbero preventivi di malattia, noti comportare rischi di salute; farmaci che del vaccino, e quindi dei corrispondenti benefici diretti sulla popolazione, hanno solo il nome, non fermando secondo la stessa narrazione ufficiale l’epidemia, nonostante l’elevato tasso di inoculati.

Non è una sentenza da magistrati, ma una coonestazione, una complicità da burocrati che diranno di avere eseguito ordini, certificare una legittimità legale dell’imposizione di questa progressiva e lenta compressione giugulatoria – contraddittoria anche rispetto al pressoché nullo peso dell’epidemia tra gli scolari – senza esporre in maniera esplicita quelli che si ritiene autonomamente essere gli elementi di fatto giustificativi, dando per buoni a priori quelli sommariamente addotti dai soggetti che occupano lo Stato.

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11 novembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Il figlio di 12 anni testimonia in Tribunale contro il padre no vax: “Le cose che mi dice non hanno molto senso””

Nei paesi anglosassoni disposizioni di legge, es. la “Gillick competence”, prevedono che un minore di età inferiore ai 16 anni possa scavalcare entrambi i genitori nelle decisioni sul sottoporsi a trattamenti medici. In Italia per ora questa agevolazione non c’è. Può darsi che nell’agenda Cappato vi sia anche questo traguardo. Da noi quando possibile, come nei casi di dissenso tra i genitori, i magistrati usano lo stesso principio di civiltà giuridica che applicano innumerevoli volte su questioni che riguardano la salute e il business biomedico: “in dubio pro Leo”. Qui il Leo, cioè quello tra gli stakeholder che ha la forza e gli artigli del leone, è dato dalla Pfizer e dalle forze che stanno abolendo lo stato di salute naturale dei cittadini, l’antica ingenua credenza sotto la cui influenza fu scritta la Costituzione, per sostituirlo con quello ben più scientifico della salute ottenibile solo via continuo monitoraggio e intervento medico, di massa, somministrati in forme coattive che configurano un nuovo assetto dei rapporti tra potere e individuo.

Un aggiornamento sullo stato della scienza riguardo alle miocarditi da vaccino in minori: Following the Science or the Silence? Censorship concerns grow. Hart, 8 novembre 2021.

@ Ermete Macchioni. I magistrati ergono, insieme ai bambini, la fiaccola della ragione contro i borbottii insensati del complottismo, dice lei. A me invece sembra un insinuarsi nei rapporti familiari e spaccarli, in una versione liberista dei metodi della Stasi e di altri assolutismi. Metodi che posso testimoniare sono usati sistematicamente, grazie ai sedicenti colleghi di Falcone e Borsellino, anche per eliminare il dissenso.

Un altro tema che il marketing impone alla cultura, e anche all’amministrazione della giustizia, è quello del bambino in grado di comprendere e valutare complessi temi scientifici che confondono gli specialisti. Harry Potter, Greta, gli insopportabili mocciosi che danno lezione in tv. Non è che i bambini hanno raggiunto e superato i grandi. E’ che si infantilizzano gli adulti. Si vuole il ragionamento puerile.

Sarebbe interessante conoscere quali argomenti di buon senso, es. sugli effetti dei lipidi anionici del vaccino, i magistrati riconoscono a un dodicenne. E cosa ne pensano loro stessi. E che uso fanno della categoria del complottismo, la carta jolly che permette di fare orecchie da mercante su denunce scomode; di trasformare in una passeggiata di salute un compito ingrato come quello di opporre il diritto alla prepotenza.

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18 novembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Sofia “Buccini presenta “Il tempo delle Mani Pulite”. Il procuratore Ielo: “Indagine? Tentativo di legge uguale per tutti, non si voleva la rivoluzione””

Estraneo a quel mondo, mi resi conto della realtà della corruzione casualmente. Fermatomi in una città del Nord industrioso davanti alla sua vetrina, un antiquario attaccò bottone. Nel chiacchierare mi disse che gli affari si erano fortemente ridotti dopo Mani Pulite: suoi pezzi venivano usati per giustificare mazzette, come ritrovamenti in soffitta.

Allora l’azione giudiziaria fu collineare rispetto alla volontà dei poteri forti che negli stessi mesi cambiavano l’assetto dei Paese; e andò allo stesso tempo nel senso della legalità. Anche oggi, col covid, l’azione giudiziaria è coerente con le volontà dei poteri forti e va nello stesso verso; ma stavolta in direzione opposta a quella della legalità, essendo muta, inerte e collaborante davanti al massacro della Costituzione, e al conseguente sconvolgimento sociale ed economico. (Idem per i giornalisti).

La variabile indipendente appare essere la consonanza coi poteri forti. I magistrati si trovano oggi a remare in accordo coi forchettoni cui non garba l’azione anticorruzione. Le toghe dello Stato sono arrivate a dare l’apporto necessario all’eliminazione di chi è di intralcio ai disegni illeciti dei poteri forti; qualcuno dei Giuda (P. Borsellino) ha anche lui intascato, ho saputo dai media, belle somme per pezzi di pregio trovati in soffitta. Le autocelebrazioni per la lotta alla corruzione e alla mafia nascondono la terza testa, segreta, del mostro: il tradimento.

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26 novembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “No Green Pass, perquisito un uomo che fermò le riprese di PiazzaPulita. I magistrati di Milano: “Agiscono con logica da branco””

Questa non è attività giornalistica ma documentaristica: si filma e si intervista come in un documentario su un branco di animali esotici, o una tribù di eccentrici selvaggi. E’ rivelatore che i magistrati, in sintonia, attribuiscano la reazione a tale trattamento a un “branco”. Sarebbe interessante sapere se controllano, come sarebbe loro dovere, se questi incidenti non sono causati e gonfiati da agenti provocatori. Da entrambi i lati. Posso testimoniare che c’è un altro branco. Che con consumata viltà tiene chi critica le frodi della medicina, e ora quelle del covid, in un bagno di molestie, violenza privata, boicottaggio, minacce, vandalismi. Un branco che non potrebbe operare senza gli strumenti delle forze polizia, e senza le coperture di chi dovrebbe tutelare la legalità.

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Brescia, 29 novembre 2021
Dr. ssa Elisabetta Melotti
Procuratore della Repubblica
Rimini

prot.procura.rimini@giustiziacert.it

La censura del gatto e la volpe su Antimafia e caso Pantani al tempo del Covid

in Per cosa è morto Pantani. Lo sport e il marketing farmaceutico

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30 novembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. D’Auria “Rudy Guede è libero: così si chiude la stagione della giustizia pop”

La “giustiza pop” che applica il “codice atlantico”, rectius nord-atlantico, è alive and kicking nel paese dove il soggetto messo a capo delle BR, Moretti, e il magistrato messo sullo scranno più alto, Salvi, concordano nell’attribuire esclusivamente alle BR l’eliminazione di Moro. Poche settimane fa la ricostruzione di comodo scritta dai magistrati sotto dettatura dei mandanti che attribuisce alla mafia anche il ruolo di mandante, oltre che quello di manovale, per Via D’Amelio. Sembra essere in rampa di lancio un’altra ricostruzione scritta dai mandanti e recitata da inquirenti e indagati, che protegge il dolo e il danno e li prolunga. Ieri sui media la notizia che il proc. di Bergamo dice che Speranza non gli ha detto la verità sul piano pandemico. Il duetto ministro e procura attribuisce la strage in Lombardia orientale, che è servita a livello mondiale a giustificare le misure liberticide e iatrogene, ad una insufficiente diligenza nel seguire i dettami dei mandanti dell’operazione covid. Diligenza che Speranza ha sempre applicato perinde ac cadaver – mentendo, impunemente, ogni giorno, più volte al giorno, da 20 mesi. Una versione che non spiega – a meno di appiccicare ulteriori pezzi assurdi a questa epidemia ircocervo – perché vi sia stato uno spaventoso livello di mortalità di una “pandemia” esclusivamente in quell’area, microscopica rispetto al resto delle terre abitate. Versione assolutoria che inoltre giustifica gli abusi che seguirono e quelli che verranno.

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2 dicembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Obbligo vaccinale, Consiglio di Stato respinge il ricorso di un medico: “La salute collettiva prevale su dubbi scientificamente infondati””

La risposta immune che un vaccino in teoria suscita ha due effetti separati: da un lato nell’individuo il contrasto alla malattia; dall’altro sulla popolazione lo spegnimento delle epidemie limitando la trasmissione della malattia – non della positività a test, ora promossa a “caso” e “contagio”. Le epidemie vere terminano per deficit di trasmissione data la risposta immune cumulativa. E’ a questa seconda funzione che può essere attribuito alla vaccinazione un valore per la collettività. Ma questi inoculi sono privi di tale capacità, come dice la versione ufficiale; che, contro ogni plausibilità storica e biologica, vuole che l’epidemia impazzi dopo 20 mesi, per giustificare l’incrudelirsi delle pastoie. Per trovare un barlume di giustificazione sul piano collettivo si usa quella del sovraccarico del sistema sanitario. Nonostante la popolazione nazionale si sia come rimpicciolita di dieci volte dati i tassi di vaccinazione; e più ancora dato che le categorie realmente suscettibili hanno tassi di vaccinazione subtotali.

In nome della salute collettiva si sta costringendo, col ricatto sul lavoro, ad assumere sostanze ad asserita azione preventiva individuale, non prive di gravi rischi, che si ammette non essere efficaci come vaccini sul piano della salute collettiva. Per dare veste legale a un simile legerdemain bisogna essere privi di diverse caratteristiche ed averne altre; in una combinazione che uno si aspetta in figure molto diverse da quella del magistrato.

@ Fabrizio Fabrizi. “Nella persona che non ha credito, l’abitudine a ben ragionare, a non accontentarsi delle vane apparenze, è una colpa. Poiché ogni buon ragionamento offende” Stendhal. Intanto dopo i magistrati USA anche una commissione della Camera dei Lord UK si è espressa contro la vaccinazione obbligatoria del personale medico*. Tu ripeti il commento maligno che si usa in Calabria: “s’anu jungiutu”, si sono uniti, a significare che due sono sulle stesse posizioni essendo della stessa pasta. Il similia cum similibus vale anche per il Consiglio di Stato, che ha tra i suoi meriti quello di avere selezionato, e di continuare a selezionare, medici secondo criteri diciamo internazionali. Togliendo credito agli indegni. Affidando le operazioni a valorosi come il suo Frattini, già curatore dei nostri interessi come ministro degli esteri: “Riecco Frattini, “fattorino” Nato”. Il Fatto, 6 ott 2012. I fattorini di vario tipo** di cui la NATO dispone “jungiuti” permettono di esercitare il controllo sul Paese, anche selezionando la classe dirigente appropriata.

*Evidence is insufficient to back mandatory NHS staff vaccination, says House of Lords committee. BMJ, 3 dic 2021.
**Willan P. Puppetmasters. The political use of terrorism in Italy. 2002.

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V. Le banalità tossiche di Carofiglio. In Milizie bresciane

9 dicembre 2021 (Censurato).

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… Ciò vale anche in sede giudiziaria, altro possibile movente della censura. I magistrati giocano la parola jolly “scienza”, dando per vero a scatola chiusa tutto ciò che porta questo bollino ufficiale. Così facendo non difendono la Costituzione che ostendono solenni quando gli conviene, ma aiutano a seppellirla, sostituendo ad essa come standard di riferimento la scienza inversa delle frodi. Dovrebbero invece essere costretti, dalle richieste dei ricorrenti e dalla dottrina, davanti a sospensioni gravissime dei diritti in nome della scienza, a valutare esplicitamente in primis se si tratta di “scienza scienza” o di scienza inversa. Dovrebbero recuperare la diffidenza per le versioni di parte che è base e dovere della loro professionevre; ed è alla base della democrazia, diceva Demostene. Il ruolo complice della magistratura, sia negli interventi eversivi su commissione dei decenni passati, sia nelle frodi mediche istituzionalizzate, è largamente sottovalutato. Oggi abbiamo una fusione di eversione di Stato su commissione e frode medica istituzionalizzata, in un ibrido che non a caso ha assunto le forme più viruente in Italia: grazie anche al collaborare e rintanarsi dei sedicenti eroi della lotta a mafia, terrorismo e corruzione. Oltre che una scienza inversa vi è un diritto inverso. Le due aberrazioni stanno operando in concorso. In Svezia, dove si è applicata non la scienza inversa ma la scienza diretta, la scienza vera, la media mobile su 7 giorni della mortalità giornaliera per covid è a una cifra, cioè inferiore ai 10 decessi al giorno, dal 22 maggio 2021. Spesso è inferiore a 5. Da noi la scienza inversa ha costruito una epidemia-tsunami che è servita da giustificazione all’instaurare un mostruoso diritto di privati ad accedere, tramite il potere dello Stato, all’interno del corpo dei cittadini e intervenirvi. Le decisioni dei magistrati in nome di una scienza inversa vanno considerate come diritto inverso; e come parte integrante dei meccanismi alla rovescia che alimentano questa “epidemia” e gli sfaceli che comporta. [continua].

da: “Scienza inversa”: un concetto da opporre alla parola tappabocca “scienza”

9 gennaio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Covid, Remuzzi a La7: “Nulla al mondo è più sicuro dei vaccini a mRna. No vax duri e puri? Sono una religione, non li convinceremo mai” “

La CISL è un sindacato clericale pesantemente colluso coi poteri e con gli apparati che stanno instaurando un mostruoso diritto di privati ad accedere, tramite il potere dello Stato, all’interno del corpo dei cittadini e intervenirvi. Comunque un suo segretario generale, Pezzotta, anni fa una cosa giusta la disse sulle contrattazioni: o si picchia o si parla. Qui Remuzzi dice che bisogna “convincere” e intanto chi non si convince è oggetto di “misure” ispirate dall’arcivescovo Ruggieri e dalla “aquae et igni interdictio”. [continua]

da: “Scienza inversa”: un concetto da opporre alla parola tappabocca “scienza”

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21 gennaio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Uccise la madre 92enne gravemente malata perché soffriva: dopo tre anni confessa e viene assolto”

Insieme a quella dell’assoluzione per l’eutanasia della madre, è di oggi la notizia di una forma di obbligatorietà di test clinici in Puglia: tutte le donne dai 40 ai 74 anni riceveranno la convocazione per lo screening del cancro al seno, e verranno multate se non daranno disdetta. Si va creando una “giurisprudenza” “ridicola e sinistra” (Pasolini) che associa cure coatte su sani e omicidio dei malati scomodi. La si sta costruendo insinuandosi in interstizi e forzandoli; con magistrati che tali spazi li lasciano aperti o li spalancano. La contraddizione è solo apparente: sia la medicalizzazione -iatrogena – ora arrivata all’esproprio della salute, che viene erogata dallo Stato tramite interventi medici, sia i colpi di grazia agli scomodi sono coerenti col business. I magistrati sono collaborativi su questi obblighi abnormi, che da quello “unethical, immoral, discriminatory, ineffective” e che favorisce la diffusione del virus* sul vaccino covid si estendono ora a pratiche fortemente criticate, ridotte o abolite altrove data la iatrogenicità, qual è lo screening per cancro della mammella. Allo stesso tempo i colleghi di Falcone e Borsellino, ma anche di Palamara, si danno da fare per produrre fattispecie presentabili e quindi fessure giuridiche per i successivi piedi di porco anche sullo smaltimento di chi dopo essere stato ridotto a malato non è più redditizio.

*Open letter to House of Lords on NHS Vaccine Mandate. Hart 3 gen 2022.

@ Pier Francesco Del Signore. La libertà al tempo del covid è capovolta. La libertà è non ricevere cure pesanti e nocive che arricchiscono il business e che poi riducono la persona in uno stato tale da fargli acconsentire ad essere abbattuta. La libertà è non subire medicina push, proibita anche dal giuramento di Ippocrate. E quindi è non dover temere sanzioni pecuniarie e morali se non si risponde a una convocazione a farsi irradiare le mammelle per ottenere dati notoriamente inaccurati e poco utili, coi gravi danni che – occultati – possono derivarne.

Che tu, 19496 commenti a macchinetta pro business medico, corra in soccorso ai magistrati, compreso Emiliano, che in questi giorni a loro volta corrono in soccorso al più forte dando per assodate le inverosimili versioni ufficiali dello Stato che avrebbero il dovere di verificare, mi ricorda un articolo sul non forzare queste decisioni che in epigrafe riporta la procedura giudiziaria dove prima si emette la sentenza e poi si giudica:

“Let the jury consider their verdict,” the King said, for about the twentieth time that day. “No, no!” said the Queen. “Sentence first — verdict afterwards.” “Stuff and nonsense!” said Alice loudly. “The idea of having the sentence first!” “Hold your tongue!” said the Queen, turning purple. “I won’t!” said Alice. “Off with her head!” the Queen shouted at the top of her voice.”(Whither scientific deliberation in health policy recommendations? Alice in the Wonderland of Breast-Cancer Screening. NEJM, 1997).

@ for a wonderful world. Grazie per la solidarietà. Seguendo da anni le frodi mediche strutturali, ho descritto tante volte come i magistrati le servano volontariamente. Non meno dei politici. A differenza di tanti politici, i magistrati tranne eccezioni mai prenderebbero una mazzetta. Ma quanto ad asservimento ai poteri forti non sono meno compromessi dei politici. Sto pensando di scrivere sui magistrati nell’operazione covid, mostrandone il ruolo partecipe. Es. l’alimentare il mantenimento abnorme e surrettizio dell’epidemia consentendo confirmation bias su ricoveri e TI, tramite l’epurazione illegittima dei medici che non si prestano. I magistrati non dovrebbero applicare senza fiatare leggi che sono “anticostituzionali” quanto lo è una coltellata a chi intralci progetti criminosi; e non si limitano ad applicarle ma rilanciano. Longanesi diceva che gli italiani vogliono fare la rivoluzione coi carabinieri: il mistero più tremendo e intoccabile delle varie sventure del Paese è dato dalla tiepidità timorosa dell’italiano medio. Sarebbe ora di considerare, oltre a quelle dei soliti noti, delle teste di turco deputate, anche le responsabilità dei magistrati e delle forze di polizia nelle imposizioni “ab extrinseco” che deformano e storpiano il destino del Paese.

@ oimetra. Strano, perché in Romagna c’era una certa tradizione contro le prepotenze dello Stato. Si vede che l’involuzione politica che ha portato dal socialismo umanitario a Renzi prende in Puglia forme da fascismo agrario, mentre in Emilia maschera la servitù volontaria da solidarietà sociale. Segnalo: Susan Bewley: “Things should never be the same again in the screening world”. British Medical Journal 14 apr 2020. E’ una donna inglese, professore di ostetricia e ginecologia, che sullo screening per il cancro della mammella non ha affatto la presuntuosa dabbenaggine che lei attribuisce a tutte le donne della sua regione.

@ oimetra. Lo screening aumenta la probabilità di finire in sala operatoria e non prolunga la vita:
-Estimates of overdiagnosis of invasive breast cancer associated with screening mammography. Cancer Causes Control, 2010. 21:275.
-Why cancer screening has never been shown to “save lives”—and what we can do about it. BMJ, 2016. 352:h6070.
-The secret harms of cancer screening. Lown Institute, 31 gen 2020.
-Breast screening should be scrapped. The Guardian, 2 ago 2011.

 

Mafia? Due anni fa ho inviato a un’amministrazione comunale del Sud, che pure si è messa a esaltare lo screening mammografico, i libri “Gotzsche P. Mammography screening. Truth, lies and controversy. Radcliffe, 2012. Gotzsche P. Deadly medicines and organized crime. Radcliffe, 2013.” Io ho ricevuto rappresaglie; l’amministrazione è stata poi sciolta per infiltrazioni mafiose. La linea della palma che sale e la linea del mammografo che scende sono legate. Anche nei metodi di difesa dei loro affari; con la disinformazione tutelata dai magistrati. La mafia da cinema fa da paravento a spinte insospettabili che determinano sia le punizioni di Emiliano alle donne che non scattano alla premura pelosa dello Stato perché si sottopongano a una pratica invasiva che in paesi più avanzati si discute come limitare o abolire; sia la comprensione dei suoi colleghi giudici, altrimenti sordi e impassibili su tante mostruosità materiali e giuridiche commesse in nome della medicina, per i cuscini sulla faccia dei malati gravi.

@ Synesthedy. Ci sono differenze ma non sono essenziali: entrambi i sistemi prevedono un terzo pagante, e una medicina dettata dall’offerta privata. La nostra medicina non è veramente pubblica: è a terminale pubblico, ma è definita nella dottrina e nella pratica – e nella selezione dei medici – dai grandi interessi privati, ormai fusi con la finanza. Che con una medicina a terminale pubblico possono avvalersi, grazie alla loro forza, dei poteri dello Stato – di uno Stato debole e asservito – inapplicabili direttamente. Ciò che appare evidente col covid. Infatti in USA si preme per andare verso una medicina “pubblica” di questo genere, che in realtà è una forma di medicina privata che si potenzia munendosi dei poteri dello Stato. Da aggiungere che lì, dove tutto nasce, hanno frenato sugli screening, es. quello della prostata, non potendo continuare a negare il bilancio sfavorevole, evidenziato da fonti autorevoli. Appare che il business voglia scaricare questo lucroso prodotto a dir poco mediocre, in realtà peggio che mediocre, sulle altre zone, come quelle meridionali della colonia italica, finora rimaste escluse, non per virtù ma per arretratezza economica.

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27 gennaio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post ““Non mi vaccino, non sono una cavia”, morta di Covid 52enne che ha rifiutato anche il ricovero”

Lo Stato toglie il lavoro agli insegnanti in nome di una epidemia che non riguarda gli alunni. Proibisce di comprarsi i calzini e di ritirare la pensione alla posta. Nell’ambito di misure che in questi giorni pongono l’Italia su tre podi negativi: sia delle anomale metriche di una anomala epidemia; sia, di gran lunga, della pesantezza delle misure antipersona dette “anticovid”. Sia quindi delle contraddizioni, indicative di danno alla salute da sospensione dei diritti democratici, perché le prime due dovrebbero essere correlate in senso inverso, e non diretto. Una configurazione perversa davanti alla quale la magistratura è come se non ci fosse. Non si chiede perché nazioni che non hanno queste restrizioni vanno molto meglio. Perché milioni di non vaccinati nel mondo campano benissimo mentre i vaccinati contribuiscono al perdurare dello stato di eccezione. Se i soldi versati a medici e ospedali dietro diagnosi covid, e l’epurazione dei medici che non si prestano, non abbiano effetti perversi. Se sia lecita l’alterazione delle statistiche sulle TI, ammessa ieri dal sindaco di Amburgo, descritta in UK, e in Italia. Invece abbiamo il procuratore di Lodi che pratica una sweeping generalization, e un endorsement di trattamenti farmacologici forzosi nonostante siano dubbi, sulla base di una notizia di parte. Muoiono i vecchi diritti e ne nascono di nuovi, come questo dei magistrati di prendere per oro colato le anomalie sulle quali sarebbero pagati per indagare.

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9 febbraio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di AntonioCarbonelli “Obbligo vaccini, il Consiglio della Giustizia amministrativa siciliana vuole vederci chiaro”

Sto raccogliendo le parole e le espressioni che nell’attuale “infodemia” sono utili a descrivere ciò che accade e invece mancano. In tema di “giustizia prudente” (“Il battuto era almeno un imprudente.“…) una è la “availability cascade” sul covid. Un’altra, connessa, è il “teorema di Thomas”, caposaldo della sociologia, riportato anche in testi di criminologia: “Quando situazioni vengono definite come reali, sono reali nelle loro conseguenze”. Le due espressioni riguardano meccanismi di autoavveramento. Che i magistrati stanno favorendo invece di impedire. Es. permettere l’epurazione dei medici contrari alla vaccinazione produce una selezione di medici che accettando, per convinzione, paura o calcolo, la versione ufficiale permettono la continuazione iatrogena, materiale e nei “numeri”, dell’epidemia senza precedenti tramite scelte cliniche soggettive. A danno della salute dei cittadini.

Es. tramite lo “incorporation bias”: diagnosticare una malattia in base a uno standard che comprende il criterio che dovrebbe essere validato. Una circolarità praticata anche dai magistrati che danno per indiscutibile la versione ufficiale, cioè il re nudo* sul quale sono chiamati a verificare e giudicare. Quarta, il “lysenkismo” è la distorsione violenta di modelli scientifici a fini totalitari. E il magistrato onesto e capace dovrebbe chiedersi se non è questo il caso.

*The Official Regime Coronadoom Narrative Has Taken A Series Of Vicious Body Blows. Briggs, 8 feb 2022.

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15 feb 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Si scopre che la camorra assicura un welfare avanzato. E lo stato?”

Veramente che il farmaco sia una “risorsa” lo si vede a occhi chiusi, oggi 15 feb 2022, quando a chi non se ne fa iniettare uno di dubbia utilità e sicurezza viene tolto il lavoro. Alla mafiosa. Ma Marfella si riferisce non ai trilioni di dollari del business farmaceutico, ma umilmente alla piccola lasagna per gli impiegati di concetto della ricerca. Che con sincerità partenopea accosta alle vedette dello spaccio. Non solo il farmaco è pilastro centrale dell’economia; ma ciò è un punto sul quale camorristi, politici, magistrati, preti, etc. sono d’accordo. Così che occupano o sostengono livelli diversi della stessa variabile: lo sfruttamento tramite i farmaci. L’altro giorno hanno arrestato Guttadauro, noto esponente storico di quella mafia che ricorda gli antri siciliani dei ciclopi, i mostri che si cibavano di carne umana. Nulla a che vedere con le frodi della medicina ufficiale; che pure pasteggiano con la carne umana, ma in maniera sofisticata. Lo spauracchio mafioso invece di essere incenerito viene agitato da figure come Saviano: aiuta lo sfruttamento tenendo bassa la media e quindi lo standard dell’integrità. Così che i perbene possono arricchirsi illecitamente usando il farmaco come “risorsa”, e sembrare onesti e meritevoli. E’ una delle funzioni della mafia. La statistica insegna che bisognerebbe usare anche la mediana del tasso di criminalità, oltre che la media aritmetica, raffrontando mafia e legalità. E soprattutto raffrontando mafia e medicina.

@ CarloJr. Nel 2021 i ricavi attesi erano un rispettabile 50 miliardi di dollari per quell’anno per i soli vaccini mRNA. Lo riporta Nature*. Non male per prodotti che vengono fatti assumere tramite i governi, con disinformazione e ricatti. E che pertanto la cui “vendita”, termine improprio trattandosi di inganno tramite paura ed estorsione tramite violenza, quindi, meglio, il cui prelievo fiscale a beneficio di privati, è rinnovabile ed espandibile a piacimento. E la cui base scientifica era stata giudicata, testuale, “s***”, cioè m****, da un premio Nobel, il cui nome viene tenuto coperto, riporta lo stesso articolo di Nature.

Il suo strepito è intonato alla pia glorificazione dei suddetti prodotti contenuta nell’ordinanza 583 del 4 feb 2022 con la quale il Consiglio di Stato ha confermato l’obbligo vaccinale per i sanitari; e così l’epurazione dei medici che non reggono con diagnosi e terapie il gioco mortifero sul covid che continua a produrre e aggrava, dopo due anni di epidemia e di misure draconiane, le pessime statistiche usate per giustificare norme che si servono del degrado morale e materiale come arma per obbligare ai farmaci. Mantenendo così lo stesso circolo vizioso di quando la maggioranza dei medici reiteravano il salasso in risposta al peggioramento delle condizioni del paziente dopo il salasso**.

*The tangled history of mRNA vaccines. Nature, 16 set 2021.
**Il salasso ieri e oggi. La sinergia tra malattia e terapia. Sito menici60d15.

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17 febbraio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “30 anni di Mani Pulite, dall’arresto di Chiesa alla scoperta del sistema. il racconto di Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo al Fatto”

Colombo lamenta che per la vulgata la corruzione era una invenzione. Cita gli appalti con le percentuali della sanità lombarda. La corruzione c’era eccome, e lo sanno tutti. Ma con Tangentopoli il ridimensionamento dei vecchi tangentari ha portato all’insediamento della nuova corruzione, quella a favore del grande business internazionale. Che la magistratura favorisce. A partire dal business della sanità. Es. la magistratura “eroica” di allora oggi è piena complice dell’operazione covid e dei suoi scempi tramite la “epistemic injustice”* o la criminalità epistemica, avallando l’epurazione dei medici ed esperti che non reggono il gioco mettendo in atto manipolazioni tecniche omicide che hanno portato a misure strozzinesche con statistiche sulla salute pessime. Hic Rhodus. Ma oggi come allora la magistratura opera in favore dei poteri forti che controllano l’Italia.

Le nostre rivoluzioni, dallo sbarco dei Mille sul quale Lampedusa ha ricavato il concetto di gattopardismo, alla Resistenza sostenuta dagli Alleati, a Mani pulite che ha come sostituito Bontade con Riina, sono bastarde: le intenzioni sane, e anche nobili, si intrecciano con i sudici fili di burattinai esteri che mirano alla sottomissione e allo sfruttamento. Del resto la vergogna Palamara è come lo svergognamento di Mani Pulite, oggi per scardinare e catturare anche la residua indipendenza dei magistrati.

*Bustamante, Dahlman, eds. Argument Types and Fallacies in Legal Argumentation. Springer, 2015.

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19 febbraio 2022
Blog de Il Fatto
Commento al post “Perugia, si indaga sulla morte del biologo no vax Franco Trianca: accusato di omicidio colposo il medico di base che firmò l’esenzione”

Nei test statistici sull’efficacia di un farmaco è corretto verificare non solo la possibilità di una maggiore efficacia rispetto al controllo, ma anche quella di una efficacia minore: si usano test di significatività “two-sided”, bilaterali, e non “one-sided”, unilaterali. Magistrati sostengono questa buona prassi statistica (D.C. Baldus et al. Equal Justice and the Death Penalty: A Legal and Empirical Analysis, 1990). Il Procuratore Cantone invece, legato a Renzi e al vescovo Paglia, che hanno forti agganci col business biomedico, considera solo la possibilità che la morte sia una conseguenza di mancate somministrazioni di farmaci da opposizione al vaccino. Non chiede di conoscere le cause di morte per risalire da queste ad eventuali responsabilità. Non parte dai fatti ma dal presupposto a priori che responsabilità sulla morte di un “no vax” in ambito medico non possano che derivare da omessi trattamenti. Non anche da possibili condotte attive scorrette. Le evidenze sugli scambi di attribuzione di cause tra vaccinati e non vaccinati, es. *, e la possibilità di confirmation bias, da parte dei medici selezionati tramite l’obbligo vaccinale, che condizionino negativamente il trattamento dei pazienti con lo stigma “non vax”, esulano dal campo visivo di una magistratura che si è messa alle dipendenze del neo istituito “Ministero della Verità”. E che lo stigma iatrogeno lo alimenta.

* Where’s the evidence for waning vaccine immunity? Gruppo Hart, 17 feb 2022.

@ Max Costantini. Sackett, padre della EBM (venerato da Cartabellotta; che pratica la metodologia di cui si dice seguace come Napoleone de La fattoria degli animali l’uguaglianza; o i 5S ciò che promettevano per avere il voto):

Diagnostic suspicion bias

A knowledge of the subject’s prior exposure to a putative cause (ethnicity, taking a certain drug, having a second disorder, being exposed in an epidemic) may influence both the intensity and the outcome of the diagnostic process.

E’ stato creato un “lysenkoism bias”. Così chiamo il potenziamento, tramite condizionamenti ed eliminazioni dei medici, dei noti diagnostic suspicion bias, expectation bias, confirmation bias, incorporation bias, a danno di non-vaccinati e vaccinati. Cioè tramite la sospensione dalla professione per non essersi vaccinati, le intimidazioni, il discredito, i ricatti, i premi, il bombardamento ideologico. Un bias a danno della salute di singoli; e determinante per l’inaudito perdurare dell’epidemia con le sue “misure” e i conseguenti danni a salute e società. Bias perverso del quale sono responsabili anche i magistrati, che avallano minacce ed epurazioni, fanno tintinnare le manette e prestano la credibilità della loro carica alla propaganda martellante.

I principi costituzionali se sono vivi vivono tra gli uomini: la loro presenza o assenza al letto del malato sta facendo in molti casi la differenza tra la vita e la morte. Sono i magistrati che li tradiscono che come le stelle stanno a guardare da lontane altezze.

@ Max Costantini. Sì, l’ho letto. Leggi tu e fai leggere questo: “Covid-19: politicisation, “corruption,” and suppression of science. When good science is suppressed by the medical-political complex, people die.” 2020. E’ dello executive editor del British Medical Journal. La gente muore se si sopprime, con la forza dello Stato, la dialettica tecnica. E’ dimostrato che c’è una correlazione positiva invece che inversa tra stringency delle misure e decessi. L’Italia è tristemente il paradigma di questa assurdità. Di questa enorme trave nell’occhio, che i magistrati non vedono. L’altro giorno Gratteri ha chiesto pene “proporzionate e proporzionali alla realtà criminale”. Qui non solo non c’è la minima proporzionalità delle misure. Ma con le epurazioni e la criminalizzazione si stanno abolendo le proporzioni, in senso matematico. Una proporzione è un particolare rapporto tra due quantità dove il numeratore è incluso nel denominatore. Es. su 100 medici attivi, x sono contrari alla narrazione ufficiale. Se gli x medici vengono epurati la proporzione va a zero. Resta un rapporto, ma tra una minoranza di esterni che dissentono e quelli con la tessera che operano. Ciò vale anche per altri addetti e decisori. Il mantenimento di una proporzione matematica, cioè di una minoranza critica all’interno del sistema, può essere un criterio di conformità alla Costituzione e all’interesse del Paese per giudicare su ostracismi e discriminazioni di Stato. Per evitare che la gente muoia.

@ Max Costantini. Avrei anch’io una piccola curiosità sociologica: i magistrati cosa provano ad avere sostenitori della tua caratura?

Quanto a “comprendere” io non ne sono mai sicuro e mi interrogo su questo in continuazione. Nel senso che non mi fido della comprensione immediata, prima facie: peste, tragedia, necessità di intervenire col fuoco. “Ovviamente”, “non vi è chi non veda”, etc. Come hanno spiegato Kahneman e Tversky in “Thinking fast e slow”, la comprensione facile può ingannarci. Bisogna scavare. Es. la scuola di Sackett, l’idolo tradito di Cartabellotta, ha analizzato come non sia semplice definire la normalità rispetto alla malattia – o ad una epidemia. Mostra come alcuni criteri “ovvi” siano fuorvianti. E considera tra i validi quello terapeutico: dove la normalità è segnata dal limite oltre il quale le terapie – le misure di contrasto, per una epidemia – dimostrabilmente “do more good than harm”. E qui oggi siamo in una situazione dove le misure sono peggio che niente, come mostra l’accumularsi di segnalazioni di gravi effetti iatrogeni paradossi e di profezia che si autoavvera; e anche la comparazione con tanti altri paesi che badano a non tenersi questa pietra al collo. Un criterio che dovrebbe avere rilevanza sulla liceità delle misure a nodo scorsoio. Dovrebbero chiederselo anche altri, inclusi i magistrati che vantano amici curiae come te, se hanno capito.

@ Max Costantini. No, non ho risposto al tuo insulto ripetuto ma ne ho preso spunto. Tu sei come quelli che nel raccogliere deposizioni prima scrivono le risposte e poi fanno le domande. La procedura giudiziaria della regina in Alice nel paese delle meraviglie. E non solo della madama immaginata da Carroll.

@ Max Costantini. Paraocchi, invasato, ti è partito l’embolo, partito per la tangente, spassosissimo etc. Dev’essere una bella soddisfazione per Cantone avere fiancheggiatori come te. Ma c’è del vero, non perché io sia come ti prendi cura di insozzarmi ma in senso relativo. Indagare a senso unico su una morte anomala – con una tesi precostituita nel senso gradito al potere – e rispondere come fai tu con insulti e dileggio ad argomentazioni, ha una sua serietà. La serietà dell’assicurarsi la pagnotta senza guardare in faccia a nessuno. In questi giorni Speranza ha deciso che la prova di avvenuta guarigione non è sufficiente ai medici per riavere il loro posto di lavoro; devono comunque vaccinarsi. Accettare una simile aberrazione, medica e morale, è come sottoporsi a uno di quei rituali di affiliazione a gang basati sul degrado fisico e morale. E’ anteporre la pagnotta a qualsiasi altra cosa. Tu confermi come questa particolare serietà sia diffusa negli ambienti che difendi a baguette tratta.

@ Max Costantini. You serious? Rileggiti i tuoi di commenti: tu chiami “estremista” chi avanza una critica; e il tuo non presentare l’ombra di un argomento, uno straccio di confutazione, ma atteggiarti a caporale e bofonchiare senza tregua, lo chiami “non essere mai estremista”. Il tuo è l’estremismo della lotta per la sopravvivenza. La pacatezza del terrore del perdere i favori del padrone. E non sei solo. La magistratura “a prescindere” ha enormi responsabilità col suo stare “in riposte mura” e fare capolino per segnalare di essere dalla parte di chi con la scusa della salute sta arando e spargendo il sale non solo sulla Costituzione, ma sui diritti primi, e sulla stessa pratica del diritto. C’è da chiedersi con quale faccia i magistrati si presentano ai loro colleghi di altre nazioni a insegnare come combattere la mafia, dopo ciò che stanno permettendo e favorendo per il covid.

Sul vedermi come estremista; sul vostro credervi moderati; e su ciò in cui dovrebbe consistere il reale “non estremismo”, a partire da chi occupa il posto di magistrato:

“Quando [tutto] si muove in modo uguale, in apparenza non si muove niente, come su una nave. Quando tutti vanno verso la dissolutezza, sembra che nessuno ci vada … Colui che si ferma mette in evidenza l’esagerazione degli altri, come se fosse un punto fisso” (dal Pensiero 592 di B. Pascal).

@ Max Costantini. CENSURATO.

Tu sei tra i soggetti che nella mia esperienza ronzano attorno alle Procure ( Entomologia forense. L’infestazione da troll delle notizie di reato ). Come questa, che aumenta la lunaticità ufficiale sostenendo di potere e volere verificare un omicidio impossibile; ed emettendo così disinformazione che causa reati reali della massima gravità:

Other places discuss the lunacy of the mandatory approach: it is tyrannical (and not a “very important patient safety argument”), and totally counter-productive. For covid, it is clear to anyone who is willing to look at the data that vaccinated populations are not doing better than unvaccinated ones. What is more, there are well-known scenarios (e.g. Marek’s Disease) where leaky vaccines can result in much worse outcomes for the vaccinated population, both individually and as a whole. These statements are not ‘anti vaccine’; they are ‘pro vaccine safety’ and are questions that should be asked to ensure vaccination programmes are made as safe and effective as possible. And these questions are nothing if not pertinent, when it turns out that in Israel, the most Pfizered nation on earth, it has been claimed that 80% of serious covid cases are ‘fully vaccinated’ and “the vaccine has no significance regarding severe illness”? (Reverse Ferret on Vaccine Mandate. Gruppo Hart, 9 feb 2022).

In UK il minacciato obbligo vaccinale per i medici è stato ritirato. L’infamia nella quale inzuppate il pane è tutta italiana.

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1 marzo 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Carceri, il giudice scelto per guidare il Dap scrive a Cartabia: “Mie frasi equivocate”. Maria Falcone: “Attenuare 41bis? Segnale pericoloso””

La mafia è una istituzione prevista dalla costituzione non scritta: uno standard negativo e un alibi che fa sembrare lecito e lascia indisturbato il grande malaffare legalizzato. Aiuta a mantenerla l’enfasi sul culto dei martiri. Che andrebbero ricordati e onorati non con gare di poesia e recitazione ma con resoconti quantitativi che mostrino quanto ci si è avvicinati all’eliminazione della mafia, l’unica “terapia” valida. Il magistrato scelto dalla custode della costituzione Cartabia addita la scarsa sostanza dietro ai riti antimafia; ma lo fa pro misure che ravvivano il benchmark mafioso, non per rendere effettiva la guerra.

Del resto, per appoggiare i gravi abusi anticostituzionali, anti-diritto, antidemocratici, anti-etici delle “misure” covid i magistrati stanno tradendo il loro dovere primo di preservare la natura induttiva del loro lavoro; di basare cioè azioni e sentenze sul serio accertamento dei fatti. Trasformano il loro compito in deduzione, povera e servile dietro al pomposo latinorum. E a volte pure zoppicante. Con omissioni e interventi che sono deformi quanto ciò che invece dovrebbero raddrizzare. Proprio come i loro sodali scienziati, medici, giornalisti; accomunati dalla degenerazione nel deduttivo, nell’astratto, nello scolastico, nel teologico, di professioni in primis empiriche e induttive. Il ritorno alla tradizione di favorire il babau mafioso fa comodo anche a molti che ne denunciano la contraddittorietà rispetto alla retorica antimafia.

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5 marzo 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Bellelli “Pasolini fu l’ultimo grande intellettuale del Pci, che preferì espellerlo”

In matematica ci sono i concetti radiali. Anche le idee politiche sono “radiali”: hanno oltre a un nucleo teorico dichiarato un raggio tacito lungo il quale possono degenerare. Quelle troppo elevate scivolano presto lontano dal nucleo ideale, che viene mantenuto come specchietto.

“Da Nenni e compagni a Craxi e compagnia”. Parafrasando Biagi, da Gramsci a Renzi e i suoi amici. Nessun “errore”. Ma quale Gramsci. I comunisti facevano già il doppio gioco. Applicando la lezione di Gramsci – apprezzato più dagli anglosassoni che da noi – al contrario: la selezione inversa della classe dirigente e intellettuale. Partecipando alle epurazioni di figure scomode ai padroni USA. Pasolini, che era intellettuale in interiore homine, e aveva cercato una casa. O Domenico Marotta, padre dell’ISS che sta a Ricciardi e Brusaferro come don Milani (un altro prima epurato e poi usato per farsi belli) sta a Marcinkus. Scienziati come Marotta non avrebbero fatto dell’Italia la sentina dell’operazione mondiale covid. O Moro, che da PdR non avrebbe fatto il viceré passivo ma ci avrebbe difesi. Tra le attività della triste compagnia guidata da Letta e Franceschini c’è l’eliminazione di voci indipendenti che guastano la vendita dell’Italia. Con mezzi che sarebbero di pertinenza della magistratura penale se questa – che fu già persecutoria con Pasolini – a sua volta non praticasse innominabili commerci coi mandanti delle stragi nascosta dietro ai cartelloni con Falcone e Borsellino.

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5 marzo 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Musolino “‘Ndrangheta, arrestato Campisi: era latitante da 2 anni. Il broker della droga era nascosto a Roma. A casa una parrucca e molti libri”

“Oh what a tangled web we weave, when first we practice to deceive” W. Scott.

E’ l’epigrafe di un articolo che spiega i trucchi contabili sulla mortalità dei vaccinati e non vaccinati*. Falsi bilanci criminali che non temono la GdF e le DDA; che stanno dalla parte di Klaus Davi, che strilla in tv istigando ad addossare ai non vaccinati la colpa di una epidemia ottenuta con manipolazioni del genere.

La mafia viene interpretata secondo categorie fumettistiche. Come fa comodo al potere**. Dovrebbe piuttosto essere analizzata con strumenti concettuali che vadano oltre il livello Gomorra. Es. quelli alla base degli structural equations models***. Sotto questo aspetto le letture del mafioso sulla criminalità massonica e sul pasionario dell’antimafia Davi sono del tutto pertinenti alla sua attività criminale. Riguardando variabili latenti, e anche confounders, ovvero poteri che agiscono causalmente sia sulla mafia sia sulle istituzioni antimafia. Come può sperimentare a sue spese, da Lamezia a Brescia, chi sia inviso alle forze, latenti, ma non troppo, che impongono sia la mafia perenne, e quindi l’antimafia perenne; sia questa novità nella storia umana e questa mafiosizzazione della biomedicina, le epidemie rovinose a sorgente stazionaria.

*Public Health Scotland and the misinterpretation of data. Hart, 4 mar 2022.
**I professionisti della metamafia. – L’ipomafia. Sito menici60d15.
***Gli structural equations model per lo studio dei Misteri d’Italia. Sito menici60d15.

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11 marzo 2022
Blog de Il Fatto
Commento al post di M. Bella “Green pass, perché è difficile sostenere che sia ancora uno strumento adeguato”

CENSURATO

Per quanto tardivo e annacquato, un discorso che in regno cecorum suona ragionevole e coraggioso, echeggiando timidamente quanto nel resto del mondo è stato già riconosciuto e tradotto senza storie in revoca delle misure, ancorché blande. Ma comunque un discorso ingannevole: i politici sono bifronte, e le due facce sono diverse tra loro. Questa del 5S Bella è la faccia verso il gregge. Quella verso il potere, che è quella che conta, è la faccia con le gote marcate del 5S Sileri, rappresentativa del partito che gabbati gli elettori mantiene e stira verso l’infinito le imposizioni orwelliane della medicina dei banchieri. Imposizioni lesive della salute e distruttive per la società e l’economia.

Di concerto con l’accademico pontificio Ricciardi, la faccia vera di Bergoglio. Una faccia espressiva, cinematografica; da domenicano che nella sala delle torture con malcelato piacere ordina al boia un giro di corda in più. Avrebbe potuto recitare ne “Il nome della rosa”, oltre che come fece ne “L’ultimo guappo”.

E con una magistratura che permette e favorisce la riscrittura in termini mafiosi della Costituzione, con l’obbedienza al ricatto mafioso come dovere e obbligo del cittadino; avendo verso il potere la faccia del suo già portavoce degli interessi di categoria Palamara. Mentre mostra al volgo una faccia severa incorniciata tra quelle di eroi antimafia coi quali ha poco a che fare.

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17 marzo 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Bauducco “Strage di Capaci, esposti a Milano i resti dell’auto della scorta di Falcone. La vedova Montinaro: “Dopo 30 anni non sappiamo ancora la verità”

Fu uno dei crimini di obbedienza – obbedienza ai voleri dei poteri forti – che butterano la storia dell’Italia repubblicana. Questo spiega perché “dopo 30 anni non sappiamo ancora la verità” mentre la teatralità abbonda. Cosa rappresenta quell’ammasso di lamiere informe.

Chi conosce in prima persona l’obbedienza ai mandanti delle stragi che è prevalente nelle stesse istituzioni che si fanno fregio dei Caduti vi vede una spoglia spolpata. Spolpata di meriti e valori altrui per tirare a campare.

Ma a tutti i cittadini che non siano pavidi può ormai apparire come la magniloquenza e l’insistenza delle istituzioni nell’accostarsi a eroismi e sacrifici altrui servano a nascondere il servilismo verso i poteri forti che allora ordinarono le stragi e oggi chiedono altre libbre di carne.

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18 marzo 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di E. Dragagna e S. Gandini “Covid, alcuni provvedimenti giudiziari ripristinano la retribuzione ai no vax sospesi”

“[is] fundamental that the legal trial carries credibility and retains force and respect with the public because the various parties, judge, jury, opposing counsels, witnesses and police, are independent one from another”; Rennie, JAMA deputy editor, su come i trial clinici, dove chi giudica è controllato da chi viene giudicato, dovrebbero conformarsi a quelli giudiziari. Avviene l’inverso: i magistrati (es. TAR Lazio) si subordinano alle versioni di una delle parti, quella forte di chi occupa lo Stato.

A parte la manipolazione ad hoc della scala valoriale, tipica della medicina for profit e iatrogena*, i magistrati si arrogano un potere che non hanno, omettendo la verifica dei fatti e prendendo per valido un bilancio platonico, avulso dal reale – per non dire un hand-waving – tra tutela della salute e diritto al proprio lavoro. La pesata, col controllo pesi, dovrebbe essere tra asserito valore sanitario della misura afflittiva da un lato e dall’altro inefficacia, danni e rischi quoad valetitudinem et vitam del vaccino, per il singolo e la popolazione. Dati e studi mostrano quest’altro piatto come occupato, e sempre più pesante. Detto altrimenti i magistrati dovrebbero verificare l’unicità della situazione italiana rispetto al resto del mondo (e indagare sulla raggelante correlazione tra stretta a oltranza e cattivi risultati). Il loro abuso di potere coonesta l’eversione degli altri poteri dello Stato.

*Parker et al. Values in breast cancer screening. BMJ, 2015.

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6 aprile 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Salerno, specializzandi “costretti a eseguire flessioni e a pagare la colazione se arrivano in ritardo””

Goliardate che confondono sugli abusi veri. Es. chi faccia notare che lo statistico N. Fenton, professore di Risk Information Management nella stessa Queen Mary University dove è professore l’ortopedico/drill-sergeant di Salerno, ha dimostrato – analizzando le forti anomalie sui dati dei vaccini covid – che per fare sembrare salva-vita vaccini che non abbiano nessun effetto benefico basta un ritardo di una settimana nel riportare le morti, oppure misclassificare i decessi dei vaccinati da meno di una settimana come decessi di non vaccinati*, dovrà fare, da epurato dalla medicina, flessioni di altro genere. Es. le flessioni con cartelle esattoriali non dovute, il cui pagamento poi non verrà accettato, e che poi verranno chieste di nuovo maggiorate, e che continueranno a essere chieste ancora una volta pagate. Davanti alla magistratura, che pratica una doppia contabilità della giustizia, dove si chiudono gli occhi sulla routine da disciplina di cosca e si guarda a pagliacciate del genere. O a casi estremi e incidenti tragici, come appare essere per Sara Pedri, della selezione volta a fare dei medici – e dei consulenti tecnici – uno stuolo omogeneo di docili piazzisti; selezione che i magistrati, che hanno espresso figure guida come Bellomo e Palamara, consentono e a volte aiutano fino a livelli di criminalità di Stato.

*Fenton N. Neil M. The impact of misclassifying deaths in evaluating vaccine safety: the same statistical illusion. Probability and risk, 1 dic 2021.

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12 aprile 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di I. Cavicchi “La privatizzazione in sanità va avanti, nonostante il Covid. L’ultimo caso riguarda la Lamorgese”

I dipendenti degli Interni non sono privilegiati come possono credere ad avere accesso a case di cura che cooptano ministri degli Interni, e la Iannini, e che hanno legami con l’AISE *: “… medical care should be driven by patient needs, not surgeon needs (or now, system needs)”**. L’affinità è bidirezionale: la ministra Lamorgese e i suoi dipendenti fanno in modo, abusando del potere di polizia, che le cure mediche vadano primariamente nell’interesse di chi le vende. Incluse le cure della sanità ”pubblica”; in realtà “sanità privata a terminale pubblico”, o “sanità ordoliberista” essendo dettata da giganteschi poteri privati; statale è il potere esattoriale, sempre a favore dei privati e su loro ordini, di raccogliere i proventi – o il bottino – della medicina-business, tramite il fisco.

Oggi il Viminale aiuta il business biomedico privato e “pubblico” con sistemi di eliminazione del dissenso che invitano a una comparazione coi tempi dell’Ufficio affari riservati del prefetto Umberto D’Amato. Una delle differenze è che in campo medico i comportamenti di grave infedeltà istituzionale sono punizione a sé stessi: la medicina commerciale è “ugly” per i pazienti**. Così forse il paragone dovrebbe considerare anche quei bombaroli pilotati che rimasero vittima dei loro stessi ordigni.

*Non solo Maroni e Alfano: Sua Sanità ingaggia gli spioni. Il Fatto Quotidiano, 6 luglio 2020.
**Welch G. Cancer Screening—The Good, the Bad, and the Ugly. JAMA, 6 aprile 2022.

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12 maggio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Milano, “colpevole ritardo” nel diagnosticare la sclerosi multipla: medico condannato a risarcire 830mila euro ad una paziente”

Se a Milano in cima all’edificio più alto della città invece della legittima Occupante stesse un diavoletto, questi potrebbe indurre a sfruttare a fini di lucro la sclerosi multipla (SM): è accertato che la SM si presta ad essere sovradignosticata. Ciò viene favorito dall’imaging, e dal cambio dei criteri diagnostici, cui ha partecipato un ospedale milanese fondato da un prete arrembante. Perfino gli artefici delle variazioni ammettono questa evenienza:

“If MRI findings are over-interpreted and the clinical picture is not properly interpreted, there is a clear risk of overdiagnosis (false positives), [… ] . This may result in inappropriate exposure of patients to drugs with associated risks.”

Il diagnosticare la SM anche su chi non ce l’ha porta a fare sembrare le terapie più efficaci di quello che sono. Il diavoletto potrebbe dare impulso a tale spirale a coda di diavolo, sovradiagnosi-falsi successi-sovradiagnosi, inducendo i magistrati locali a creare un deterrente dal considerare il “countervailing risk”. Tanto più che le sovradiagnosi di SM spesso sono su base funzionale*, cioè su soggetti vulnerabili alle suggestioni, come questa condanna. I magistrati verranno inoltre indotti a precipitare nella Geenna sociale i medici che si oppongano.

Il diavoletto avrà così ottenuto una medicina che genera malattia e una giustizia complice del crimine. Ma queste sono fantasie morbose alla Buzzati.

*Functional neurological disorders and multiple sclerosis. J Neurol, 2022.

 

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13 maggio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Strage di Piazza della Loggia, accolta l’istanza di revisione. Nuovo processo per Maurizio Tramonte”

Dopo mezzo secolo la magistratura non è ancora sicura su quanto può dire sia avvenuto in Piazza Loggia il 28 maggio 1974, tanto che considera di ripensarci sull’esito carcerario, già esiguo, tardivo e poco rappresentativo del complesso di responsabilità? Ieri 12 maggio 2022 ho rinnovato al presidente della Corte d’appello di Brescia Castelli, al procuratore generale di Brescia Rispoli, al presidente del Tribunale di Brescia Masia, mie considerazioni sulla recente sentenza di assoluzione dei medici di Brescia per la truffa Stamina. Truffa e assoluzione che a mio parere hanno rilevanza per l’anomalia costituita dalla strage covid nel distretto di Corte d’Appello di Brescia nel 2020, e per i relativi procedimenti giudiziari. La richiesta di copia della sentenza di assoluzione, 11 aprile, non è stata soddisfatta. I fatti più gravi e scottanti sono scritti su fogli che la magistratura mantiene nei decenni accartocciati e riaccartocciati, così che sono leggibili solo in forma frammentaria e confusa. Mentre è lesta nel fermare con sistemi sommari chi quei fogli vorrebbe dispiegare.

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28 giugno 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Finte vaccinazioni per far ottenere il Green pass, medico condannato a 5 anni e 3 mesi in abbreviato”

La sentenza riflette l’ideologia covid dell’esproprio della salute: il nuovo credo per il quale la salute non è uno stato di natura ottenuto attivamente dal corpo; non è la norma – da tutelare – la malattia essendo un’eccezione; ma è concessa a cittadini altrimenti inermi – e se del caso imposta – a pagamento, dal big business, tramite lo Stato.

E’ l’opposto, tanto che assumere questi vaccini può essere svantaggioso: Natural immunity is not – and never was – just a right-wing conspiracy theory. A plea to return to sane medical theses. Gruppo Hart, 25 giu 2022.

Oltre che a coonestare la riscrittura orwelliana della Costituzione e intimidire la resistenza, la sentenza “severa” appare volta a creare un alibi a una magistratura zitta e cooperante, dietro al grande telone con l’immagine di Falcone e Borsellino, sulle scorrerie commesse in nome della salute. Con la sentenza si rappresenta una buona fede, una sincerità, nel credere a versioni sempre più sgangherate; da parte di coloro che per professione riconoscono e smascherano imbrogli e miserie umane. Come l’imperatore della fiaba di Andersen che continua a camminare impettito dopo che il bambino ha gridato che è in mutande. O come certe ragazze che raccontano, e se ne convincono, che è per amore che si accompagnano a vecchiardi straricchi. O meglio, data la carica di violenza, come quelli che commettendo reati comuni contro la persona, dettati dall’interesse personale, dicono di farlo per ragioni ideali.

@ LorenzoM68. Veramente a discutere per slogan e frasette siete voi terracubisti, che descrivete fenomeni biologici la cui plausibilità è paragonabile all’affermazione che il pianeta ha forma cubica. Voi motoperpetuisti, che vi state inventando l’epidemia perpetua.

@ LorenzoM68. Le tabelline non sono le epidemie. E sono pubbliche, non riservate ai sommi sacerdoti*. E sono invarianti nel tempo, non avendo risultati diversi di mese in mese come i semplicismi fraudolenti, i “2+2”, con i quali i televirologi stanno creando la prima epidemia perpetua. Siete voi che fate un po’ come Eulero che disse a Diderot “Monsieur, (a+b^n)/n = x, donc Dieu existe; respondez”. Si possono dire sciocchezze anche essendo eccelsi matematici. Figuriamoci nel caso vostro. L’esaltare la sentenza spacciando per certe quanto l’aritmetica dei numeri naturali sperimentazioni, che per di più sono sia raffazzonate e manipolate sia beneficiarie di cattura normativa*, e pareri, che per di più senza pudore calpestano le nozioni acquisite, la storia naturale e la storiografia delle epidemie, la logica, perfino l’umile buon senso, mostra quanto sono solidi e misurati gli appoggi intellettuali e morali di questo genere di applicazioni di un potere giudiziario altrimenti disertore. Da parte di “plutocrazie farmaco massoniche”, l’unica sua affermazione che non è scollata e lontana dalla realtà.

*V. es. First finding from Pfizer trials. 95% efficacy claim does not stand up. Hart. 16 giugno 2022. Su un tribunale statunitense che ha ordinato all’FDA di rilasciare i documenti che vuole tenere segreti fino al 2076 sull’approvazione di emergenza del vaccino Pfizer.

@ Syrentex. 1) Ci sono medici convinti che i vaccini siano inefficaci, e possano avere efficacia negativa. 2) Come confermano diversi studi. E la situazione generale sotto gli occhi. 3) All’assunzione di tali vaccini lo Stato condiziona, vergogna dell’Italia, l’avere di che vivere, il lavoro, la dignità, il poter recarsi in un negozio o in ufficio, a scuola, all’università. 4) lncluso il poter esercitare la professione medica. 5) Oltre che col ricatto, l’assenso viene ottenuto spendendo la credibilità dello Stato, quella della magistratura, e epurando i medici che dissentono. 6) Riguardo al “sottarli agli altri”, a parte la sovrabbondanza di vaccini da smaltire, pagati coi nostri soldi, un medico preparato conosce “l’effetto S. Teresa d’Avila” in medicina: si versano più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle rifiutate. Es. classico, il forzare in USA tramite la magistratura una cura del cancro del mammella con ablazione del midollo osseo e chemio ad alte dosi causò una strage delle donne che l’avevano preteso.

Penso che vadano considerati tutti gli elementi, esemplificati qui sommariamente, non solo quelli della versione del governo e di chi lo manovra. E che si possa quindi parlare di stato di necessità, di dissimulazione onesta finalizzata al rispetto sostanziale dell’etica e delle leggi. E al rispetto di sé stessi, come persona e come medico. Dare 5 anni e ignorare il quadro di allarme invece mi pare tradire il mandato al controllo di legalità sugli altri poteri.

@ Syrentex. Personalmente mi comporto come lei dice; per linearità. Per il mio modo personale di oppormi all’ingiustizia privilegiando la chiarezza delle posizioni. Ma stringo idealmente la mano al condannato, per quanto so da questo articolo. Pur avendolo spesso criticato mi mancano i post su Il Fatto di O. Lupacchini, il magistrato “giusfilosofo”, dispensato dopo avere osato criticare Gratteri. Il Fatto si è impoverito privandosene. Tra le cose che ho appreso da lui la vitalità del diritto, come entità autonoma, come argine all’arbitrio tramite la legge. Anche tramite la sua segnalazione di “Diritto e menzogna – La questione della giustizia in Italia”. U. Vincenti. 2013. Che il medico in casi del genere o è “braccio dello Stato”, senza occhi, raziocinio né coscienza, oppure non esiste, può essere legge di fatto, come in effetti sta avvenendo e come i magistrati come questo avvalorano, ma non è degno di essere detto diritto. Legge aberrante, analoga a quelle che hanno provocato, dopo un’adesione sorprendentemente facile* alle ideologie che se ne avvalsero, i noti orrori**. E altri, meno noti, ma non meno sanguinosi, ne sta provocando. E qui prima di codici e pandette ci sono la realtà biologica e la medicina, dove affidarsi al suo “diritto” potrà avere conseguenze estremamente spiacevoli.

* Why did so many German doctors join the Nazi Party early? International Journal of Law and Psychiatry, 2012.
**The Nazi doctors and the Nuremberg code. Oxford U Press, 1992.

@ Syrentex. Non posso intavolare una discussione in termini giuridici, non avendo la preparazione. Posso contestare che si parta dal codice, e che si proceda per deduzione. Penso che si debba partire dalla realtà, data la quale se in casi particolari si trasgrediscono regole formali per evitare un danno ingiusto ad altri non si dovrebbe essere puniti. “Esimenti”, o cose del genere. E si dovrebbe indagare sul pericolo che l’imputato evidenzia contrastandolo.

Ho già osservato che sulla medicina, e ancor più sul covid, i magistrati accentuano la tendenza, evidenziata da Vincenti, allo scolastico, al deduttivo, o meglio allo pseudodeduttivo. Dando per assunte premesse che celano il falso, dettate dal principe, e srotolando da lì calcoli logici, vistosi ma viziati in radice. Purtroppo la diserzione dei magistrati dal controllo su cosa sta avvenendo col covid e con le sue misure da 28 ottobre 1922 facilita ciò.

Non sono un giurista, ma da cittadino vorrei che l’amministrazione della giustizia fosse – come per altre attività applicate, e applicate all’uomo – una disciplina primariamente induttiva, cioè basata in primis sull’accertamento dei fatti e della sostanza delle responsabilità. Altrimenti si giudica come don Ferrante. E, data la realtà biologica sulla quale tanti credono di poter fare i prepotenti e i giocolieri delle carte a posto come fanno coi poveri cittadini, si rischia di fare la stessa fine.

@ Syrentex. Avere ragione e mostrarlo non basta ….La funzione del PM dovrebbe essere anche quella, accertando i fatti, di riscontrare le esimenti. Invece, nessun sospetto che il si salvi chi può covid, il pandemonio con le sue smisurate e continue anomalie, contraddizioni ed estremizzazioni sia sotteso da interessi illeciti di massima scala. Neanche da parte del giudice. Anzi, con la condanna si nega positivamente che sia così (per asseverazione, senza avere soddisfatto l’onere della prova). Questi magistrati ricordano quell’inglese che continuava a uscire dalla sua camera d’albergo e a rientrarvi dopo avere chiesto un bicchiere d’acqua. Perché la sua stanza era in fiamme. Ma non sono sicuro che il loro sia aplomb. Sembra più una grave forma di emianopsia o di sordità selettiva. O di “belle indifference”.

Lei si rifarà a norme procedurali, parlando di inversione dell’onere della prova. Forse un test di buona giustizia potrebbe essere questo: che la sentenza stia in piedi anche in termini laici, senza tecnicismi. I trial – la parola indica anche i processi – clinici spesso sono costruiti ad hoc, in modo da dare i risultati voluti. Hanno validità interna ma non validità esterna, cioè applicabilità nella pratica medica alla popolazione di malati di riferimento. Analogamente, le sentenze, tecniche quanto volete, dovrebbero essere tali da restare aderenti al vero anche varcata in uscita la soglia dell’aula dalla quale sono entrate, provenendo dal mondo esterno dove vivono.

@ Syrentex. Stiamo parlando della notizia del processo – che è pure importante, per il messaggio che diffonde – non del processo, del quale non conosciamo i dettagli. Il solito equivocare tra prescrittivo e descrittivo. Se è prescritto, perché i magistrati si sono comportati, come spesso fanno, come se avessero al contrario un diritto al prima facie, al superficiale, al conformismo prono? A istruire procedimenti ed emettere condanne basandosi sulla medicina per come viene raccontata dalle riviste femminili ? Per come viene dettata dal marketing biomedico (che conosce il potere persuasivo, e intimidatorio, di una singola sentenza di tribunale). Un diritto a ignorare circostanze e evidenze drammatiche e di dimensioni epocali, che al contrario dovrebbero doverosamente essere oggetto della loro funzione di indagine?

E’ noto che in biomedicina il riduzionismo favorisce interpretazioni errate e di comodo. A tale proposito, parlando di covid, v. What is a pathogen? Toward a process view of host-parasite interactions. Virulence, 2014. I magistrati fanno lo stesso, almeno in appoggio a grandi operazioni ideologico affaristiche in medicina, che sono l’antitesi fedele della Costituzione mentre si conformano all’apparenza ai suoi dettati; tanto da ricordare l’antagonismo molecolare farmacologico – come quello di molti veleni letali. V. Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico. Sito menici60d15.

@ Syrentex. Parlate voi di forma e sostanza … mentre dite che il giudice di Pinocchio va bene perché il condannato può rivolgersi ai giudici delle corti superiori. Anzi peggio: per sentenze del genere, a parte il danno all’imputato, così come la smentita di una notizia falsa diffusa a mezzo stampa perfeziona la disinformazione, l’assolvere nei gradi successivi dopo che la notizia della sentenza ha dato i suoi effetti deleteri sul pubblico lascia il danno e autoassolve i magistrati. Che dovrebbero essere più responsabili sul loro potere di costruzione della realtà sociale. E risponderne. Alla luce del teorema di Thomas: “ if men define situations as real, they are real in their consequences”. Ciò vale soprattutto per i pronunciamenti della magistratura sulla medicina, che viene presentata al pubblico in versioni artefatte a fini di lucro; a volte puntualmente associate a spot giudiziari. Soprattutto su questioni controverse e politicamente sovraccariche come questa anomala epidemia. Soprattutto per un’epidemia gonfiata con adynaton e imposizioni ad hoc, abnormi e nocive. Tanto che si dovrebbe indagare per epidemia dolosa; includendovi la diffusione di informazioni e le delibere che definendo il reale anche se biologicamente infondate creano nei fatti una situazione di epidemia, coi suoi danni. E includendovi anche i magistrati che partecipano alla costruzione dell’epidemia tramite suggestio falsi e suppressio veri. Invece si pongono le basi per avere in futuro altre “epidemie di Thomas”.

@ Syrentex. Nel dirimere una contesa, dando ragione all’uno e torto all’altro, il giudice inevitabilmente crea uno che è contento e uno che è scontento. Questa massima che i magistrati ripetono spesso mi fa cascare le braccia e mi porta a interrogarmi sul loro modo di sentire e di ragionare. I casi minimi infatti non sono due ma quattro: contento avendo viste riconosciute le proprie ragioni. Contento per “essere andato in tasca alla giustizia” avendo vinto essendo nel torto. Scontento perché avendo torto il giudice lo ha dimostrato. Scontento perché essendo nel giusto viene invece sancito che ha torto. C’è una essenziale differenza tra l’essere scontento per non averla fatta franca o per finire cornuto e mazziato. Chi riconosce solo due casi commette una circolarità sul piano logico e mostra insensibilità per l’altro e per l’avere giustizia, mentre mette sé stesso al centro e si attribuisce infallibilità.

Sulla sorte delle mie denunce, ho motivi di ottimismo: quando mai i magistrati non hanno svelato le trame del potere, come quelle dei cosiddetti “Misteri d’Italia”, presto e bene, e messo subito in galera, in massa, esecutori, quadri intermedi e mandanti? E ne abbiamo già parlato, ricorda. Nello scambio a commento al post del 4 maggio 2021 “Massoneria e politica, siamo alle solite: la vita pubblica va protetta dai gruppi privati”, quando tra le altre squisitezze additò alla mia attenzione come andarono a finire le denunce del povero notaio Marrapodi …

Nel dirimere una contesa, dando ragione all’uno e torto all’altro, il giudice inevitabilmente crea uno che è contento e uno che è scontento. Questa massima che i magistrati ripetono spesso mi fa cascare le braccia e mi porta a interrogarmi sul loro modo di sentire e di ragionare. I casi minimi infatti non sono due ma quattro: contento avendo viste riconosciute le proprie ragioni. Contento per “essere andato in tasca alla giustizia” avendo vinto essendo nel torto. Scontento perché avendo torto il giudice lo ha dimostrato. Scontento perché essendo nel giusto viene invece sancito che ha torto. C’è una essenziale differenza tra l’essere scontento per non averla fatta franca o per finire cornuto e mazziato. Chi riconosce solo due casi commette una circolarità sul piano logico e mostra insensibilità per l’altro e per l’avere giustizia, mentre mette sé stesso al centro e si attribuisce infallibilità.

Sulla sorte delle mie denunce, ho motivi di ottimismo: quando mai i magistrati non hanno svelato le trame del potere, come quelle dei cosiddetti “Misteri d’Italia”, presto e bene, e messo subito in galera, in massa, esecutori, quadri intermedi e mandanti? E ne abbiamo già parlato, ricorda. Nello scambio a commento al post del 4 maggio 2021 “Massoneria e politica, siamo alle solite: la vita pubblica va protetta dai gruppi privati”, quando tra le altre squisitezze additò alla mia attenzione come andarono a finire le denunce del povero notaio Marrapodi …

@ Syrentex. Se un crimine è dimostrato e il giudice non accetta la dimostrazione – per non parlare della lupara bianca delle denunce – non è che non sia vero. O realmente non soddisfa gli standard giudiziari, o il giudice è incapace o pavido o venduto. Quanti magistrati scippano le vecchiette? Nessuno. Quanti aderiscono al peculato epistemologico che lei teorizza, per il quale la verità di fatto, la verità storica, la stabilisce il giudice? Mentre si mette il collare ai magistrati, si vuole dare loro questa funzione di cani da guardia del pensiero unico. Addestrandoli su cosa è scienza e cosa è complottismo, scie chimiche, etc. Sembra che la repulsione per lo scippo della verità sia minore che per lo scippo delle borsette. Sarebbe interessante conoscere la reazione dei magistrati alla difesa che si riduce a parlare di rettiliani, di negazione di Eratostene sulla geometria del pianeta (II secolo AC), quando si documentano crimini dei poteri maggiori.

Tamburino nel suo recente libro “Dietro tutte le trame” (nel quale la massoneria è citata 81 volte) parla di “distanza, talora abissale, tra verità reale e ricostruzione giudiziaria”. A volte c’è anche una distanza come quella tra la terraferma e il fondo della Fossa delle Marianne tra i doveri dei magistrati e i loro comportamenti. Altrimenti lei si guarderebbe dal definire in questi termini svilenti la funzione giudiziaria.

@ Syrentex. Al momento l’unico etichettato formalmente come criminale, da chi si occupa di pendagli da forca, è il medico oggetto del procedimento. Il tempo dirà delle posizioni dell’etichettato e degli etichettatori.

Gli alchimisti pensavano di mutare il piombo in oro, per via chimica. Avevano torto, ma la trasmutazione degli elementi è stata ottenuta tramite la fisica nucleare. Il vaccino cowpox non mutava le persone in vacche. E’ il vaccino di Speranza che oggi muta la società in una Fattoria degli animali, con il gregge da spremere, i tribuni del popolo che divengono tiranni, gli uguali più uguali, la zootecnia dei cittadini mascherata da medicina. Del resto, volendo evitare l’impresentabile realtà attuale, e parlare di remoti precedenti storici, il riferimento più antico non è al ‘700 di Jenner, ma al Vangelo di Matteo: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecora, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete”; considerando che Speranza è affiliato alla Fabian society, che ha per emblema un lupo coperto da una pelle d’agnello.

@ Syrentex. I fatti, e le bugie contraddittorie, con il morbo ammazzadiritti che impazza* dopo la vaccinazione di massa forzosa – quando avrebbe già dovuto esaurirsi naturalmente – con i dati sulla salute della popolazione che dietro alle veline sono peggiorati con le vaccinazioni**, con le persone rese bolse dal ricatto vaccinale***, indicano che state facendo di Barabba il messia. “Dai loro frutti li riconoscerete”; e questo vale anche per i magistrati.

*Covid, i medici di famiglia: “incremento esponenziale del contagio con numeri mai osservati in oltre 2 anni di pandemia”. Il Fatto, 2 lug 2022.
** A picture tells a thousand words: or does it? More data lies try to prop up crumbling narrative. Gruppo Hart, 2 giugno 2022.
*** Rise in long-term sickness. But the timing doesn’t fit long covid. Gruppo Hart, 25 giu 2022.

@ Syrentex. Lei dice di ragionare in termini di diritto ma batte e ribatte sulla categoria “Novax”. Cioè applica la guilt by association. Tipica del maccartismo. Mizzica che giurista. Accetto la sua etichetta, “novax”: lei dice di non averne mai sentito uno che non proponga “ognuno faccia come gli pare”. Eccomi. La libertà di cura è un’altra truffa della medicina degli usurai. E’ il caveat emptor, alternativo alla medicina forzosa. Nella giungla della malattia è rischioso, fino a essere suicida, “scegliere” tra i vari “professional” o fare di testa propria. Occorre affidarsi alla medicina; uno dei cui compiti principali è dire cosa non fare, allontanando dalle credenze irrazionali e dalla superstizione. Però lo Stato deve garantire una medicina cristallina e affidabile. Non la medicina di Vanna Marchi con venature di Mengele. La libertà di cura è segno del naufragio; è il si salvi chi può, l’estrema ratio davanti a un impazzimento come quello presente.

“Non c’è criminale che non si lamenti dei giudici”. Detto da lei mi viene in mente il “non tutti i massoni sono criminali ma tutti i criminali sono massoni”. Comunque. E’ proprio questo il problema, che in Italia se ne lamentano solo i criminali e i traffichini. Mentre dovrebbe essere riconosciuto dagli onesti che senza giustizia imparziale ed efficiente non c’è democrazia; e che rispetto ai poteri forti la magistratura non la conta giusta, e fa il doppio gioco.

Non postato per chiusura dei commenti. @ Syrentex. Raj Bhopal, tra i maggiori esperti di igiene pubblica, ha paragonato il trovarsi in una epidemia nuova alla condizione di “zugzwang” degli scacchi, dove ogni mossa è svantaggiosa e i piani vanno studiati per uscirne minimizzando il danno, accettando soluzioni che comportano danno per evitare danni peggiori. L’ha detto sapendo che le epidemie sono battaglie che vengono comunque vinte, dalle difese naturali; si tratta di minimizzare il costo della vittoria. Tanti esperti, es. con la Barrington declaration, hanno applicato correttamente in questo senso le conoscenze mediche. Venendo bastonati. Invece l’epidemia è stata presentata come la fine del mondo, la medicina come magia onnipotente, che salva senza danno, e le persone come i “topi nudi” di laboratorio, prive di difesa. Col risultato che si è giocato a perdere, arrivando alle conseguenze allucinanti di una epidemia che proseguirebbe come mai visto prima avendo obbligato la cittadinanza a vaccinarsi come mai fatto prima. Sulle responsabilità di massoni e magistrati (un’endiadi, a volte …), come lei dice quando mai chi è responsabile di disastri di portata storica lo ammette, etc.

§  §  §

28 giugno 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Finte vaccinazioni per far ottenere il Green pass, medico condannato a 5 anni e 3 mesi in abbreviato”

La sentenza riflette l’ideologia covid dell’esproprio della salute: il nuovo credo per il quale la salute non è uno stato di natura ottenuto attivamente dal corpo; non è la norma – da tutelare – la malattia essendo un’eccezione; ma è concessa a cittadini altrimenti inermi – e se del caso imposta – a pagamento, dal big business, tramite lo Stato.

E’ l’opposto, tanto che assumere questi vaccini può essere svantaggioso: Natural immunity is not – and never was – just a right-wing conspiracy theory. A plea to return to sane medical theses. Gruppo Hart, 25 giu 2022.

Oltre che a coonestare la riscrittura orwelliana della Costituzione e intimidire la resistenza, la sentenza “severa” appare volta a creare un alibi a una magistratura zitta e cooperante, dietro al grande telone con l’immagine di Falcone e Borsellino, sulle scorrerie commesse in nome della salute. Con la sentenza si rappresenta una buona fede, una sincerità, nel credere a versioni sempre più sgangherate; da parte di coloro che per professione riconoscono e smascherano imbrogli e miserie umane. Come l’imperatore della fiaba di Andersen che continua a camminare impettito dopo che il bambino ha gridato che è in mutande. O come certe ragazze che raccontano, e se ne convincono, che è per amore che si accompagnano a vecchiardi straricchi. O meglio, data la carica di violenza, come quelli che commettendo reati comuni contro la persona, dettati dall’interesse personale, dicono di farlo per ragioni ideali.

@ LorenzoM68. Veramente a discutere per slogan e frasette siete voi terracubisti, che descrivete fenomeni biologici la cui plausibilità è paragonabile all’affermazione che il pianeta ha forma cubica. Voi motoperpetuisti, che vi state inventando l’epidemia perpetua.

@ LorenzoM68. Le tabelline non sono le epidemie. E sono pubbliche, non riservate ai sommi sacerdoti*. E sono invarianti nel tempo, non avendo risultati diversi di mese in mese come i semplicismi fraudolenti, i “2+2”, con i quali i televirologi stanno creando la prima epidemia perpetua. Siete voi che fate un po’ come Eulero che disse a Diderot “Monsieur, (a+b^n)/n = x, donc Dieu existe; respondez”. Si possono dire sciocchezze anche essendo eccelsi matematici. Figuriamoci nel caso vostro. L’esaltare la sentenza spacciando per certe quanto l’aritmetica dei numeri naturali sperimentazioni, che per di più sono sia raffazzonate e manipolate sia beneficiarie di cattura normativa*, e pareri, che per di più senza pudore calpestano le nozioni acquisite, la storia naturale e la storiografia delle epidemie, la logica, perfino l’umile buon senso, mostra quanto sono solidi e misurati gli appoggi intellettuali e morali di questo genere di applicazioni di un potere giudiziario altrimenti disertore. Da parte di “plutocrazie farmaco massoniche”, l’unica sua affermazione che non è scollata e lontana dalla realtà.

*V. es. First finding from Pfizer trials. 95% efficacy claim does not stand up. Hart. 16 giugno 2022. Su un tribunale statunitense che ha ordinato all’FDA di rilasciare i documenti che vuole tenere segreti fino al 2076 sull’approvazione di emergenza del vaccino Pfizer.

@ Syrentex. 1) Ci sono medici convinti che i vaccini siano inefficaci, e possano avere efficacia negativa. 2) Come confermano diversi studi. E la situazione generale sotto gli occhi. 3) All’assunzione di tali vaccini lo Stato condiziona, vergogna dell’Italia, l’avere di che vivere, il lavoro, la dignità, il poter recarsi in un negozio o in ufficio, a scuola, all’università. 4) lncluso il poter esercitare la professione medica. 5) Oltre che col ricatto, l’assenso viene ottenuto spendendo la credibilità dello Stato, quella della magistratura, e epurando i medici che dissentono. 6) Riguardo al “sottarli agli altri”, a parte la sovrabbondanza di vaccini da smaltire, pagati coi nostri soldi, un medico preparato conosce “l’effetto S. Teresa d’Avila” in medicina: si versano più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle rifiutate. Es. classico, il forzare in USA tramite la magistratura una cura del cancro del mammella con ablazione del midollo osseo e chemio ad alte dosi causò una strage delle donne che l’avevano preteso.

Penso che vadano considerati tutti gli elementi, esemplificati qui sommariamente, non solo quelli della versione del governo e di chi lo manovra. E che si possa quindi parlare di stato di necessità, di dissimulazione onesta finalizzata al rispetto sostanziale dell’etica e delle leggi. E al rispetto di sé stessi, come persona e come medico. Dare 5 anni e ignorare il quadro di allarme invece mi pare tradire il mandato al controllo di legalità sugli altri poteri.

@ Syrentex. Personalmente mi comporto come lei dice; per linearità. Per il mio modo personale di oppormi all’ingiustizia privilegiando la chiarezza delle posizioni. Ma stringo idealmente la mano al condannato, per quanto so da questo articolo. Pur avendolo spesso criticato mi mancano i post su Il Fatto di O. Lupacchini, il magistrato “giusfilosofo”, dispensato dopo avere osato criticare Gratteri. Il Fatto si è impoverito privandosene. Tra le cose che ho appreso da lui la vitalità del diritto, come entità autonoma, come argine all’arbitrio tramite la legge. Anche tramite la sua segnalazione di “Diritto e menzogna – La questione della giustizia in Italia”. U. Vincenti. 2013. Che il medico in casi del genere o è “braccio dello Stato”, senza occhi, raziocinio né coscienza, oppure non esiste, può essere legge di fatto, come in effetti sta avvenendo e come i magistrati come questo avvalorano, ma non è degno di essere detto diritto. Legge aberrante, analoga a quelle che hanno provocato, dopo un’adesione sorprendentemente facile* alle ideologie che se ne avvalsero, i noti orrori**. E altri, meno noti, ma non meno sanguinosi, ne sta provocando. E qui prima di codici e pandette ci sono la realtà biologica e la medicina, dove affidarsi al suo “diritto” potrà avere conseguenze estremamente spiacevoli.

* Why did so many German doctors join the Nazi Party early? International Journal of Law and Psychiatry, 2012.
**The Nazi doctors and the Nuremberg code. Oxford U Press, 1992.

@ Syrentex. Non posso intavolare una discussione in termini giuridici, non avendo la preparazione. Posso contestare che si parta dal codice, e che si proceda per deduzione. Penso che si debba partire dalla realtà, data la quale se in casi particolari si trasgrediscono regole formali per evitare un danno ingiusto ad altri non si dovrebbe essere puniti. “Esimenti”, o cose del genere. E si dovrebbe indagare sul pericolo che l’imputato evidenzia contrastandolo.

Ho già osservato che sulla medicina, e ancor più sul covid, i magistrati accentuano la tendenza, evidenziata da Vincenti, allo scolastico, al deduttivo, o meglio allo pseudodeduttivo. Dando per assunte premesse che celano il falso, dettate dal principe, e srotolando da lì calcoli logici, vistosi ma viziati in radice. Purtroppo la diserzione dei magistrati dal controllo su cosa sta avvenendo col covid e con le sue misure da 28 ottobre 1922 facilita ciò.

Non sono un giurista, ma da cittadino vorrei che l’amministrazione della giustizia fosse – come per altre attività applicate, e applicate all’uomo – una disciplina primariamente induttiva, cioè basata in primis sull’accertamento dei fatti e della sostanza delle responsabilità. Altrimenti si giudica come don Ferrante. E, data la realtà biologica sulla quale tanti credono di poter fare i prepotenti e i giocolieri delle carte a posto come fanno coi poveri cittadini, si rischia di fare la stessa fine.

@ Syrentex. Avere ragione e mostrarlo non basta ….La funzione del PM dovrebbe essere anche quella, accertando i fatti, di riscontrare le esimenti. Invece, nessun sospetto che il si salvi chi può covid, il pandemonio con le sue smisurate e continue anomalie, contraddizioni ed estremizzazioni sia sotteso da interessi illeciti di massima scala. Neanche da parte del giudice. Anzi, con la condanna si nega positivamente che sia così (per asseverazione, senza avere soddisfatto l’onere della prova). Questi magistrati ricordano quell’inglese che continuava a uscire dalla sua camera d’albergo e a rientrarvi dopo avere chiesto un bicchiere d’acqua. Perché la sua stanza era in fiamme. Ma non sono sicuro che il loro sia aplomb. Sembra più una grave forma di emianopsia o di sordità selettiva. O di “belle indifference”.

Lei si rifarà a norme procedurali, parlando di inversione dell’onere della prova. Forse un test di buona giustizia potrebbe essere questo: che la sentenza stia in piedi anche in termini laici, senza tecnicismi. I trial – la parola indica anche i processi – clinici spesso sono costruiti ad hoc, in modo da dare i risultati voluti. Hanno validità interna ma non validità esterna, cioè applicabilità nella pratica medica alla popolazione di malati di riferimento. Analogamente, le sentenze, tecniche quanto volete, dovrebbero essere tali da restare aderenti al vero anche varcata in uscita la soglia dell’aula dalla quale sono entrate, provenendo dal mondo esterno dove vivono.

@ Syrentex. Stiamo parlando della notizia del processo – che è pure importante, per il messaggio che diffonde – non del processo, del quale non conosciamo i dettagli. Il solito equivocare tra prescrittivo e descrittivo. Se è prescritto, perché i magistrati si sono comportati, come spesso fanno, come se avessero al contrario un diritto al prima facie, al superficiale, al conformismo prono? A istruire procedimenti ed emettere condanne basandosi sulla medicina per come viene raccontata dalle riviste femminili ? Per come viene dettata dal marketing biomedico (che conosce il potere persuasivo, e intimidatorio, di una singola sentenza di tribunale). Un diritto a ignorare circostanze e evidenze drammatiche e di dimensioni epocali, che al contrario dovrebbero doverosamente essere oggetto della loro funzione di indagine?

E’ noto che in biomedicina il riduzionismo favorisce interpretazioni errate e di comodo. A tale proposito, parlando di covid, v. What is a pathogen? Toward a process view of host-parasite interactions. Virulence, 2014. I magistrati fanno lo stesso, almeno in appoggio a grandi operazioni ideologico affaristiche in medicina, che sono l’antitesi fedele della Costituzione mentre si conformano all’apparenza ai suoi dettati; tanto da ricordare l’antagonismo molecolare farmacologico – come quello di molti veleni letali. V. Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico. Sito menici60d15.

@ Syrentex. Parlate voi di forma e sostanza … mentre dite che il giudice di Pinocchio va bene perché il condannato può rivolgersi ai giudici delle corti superiori. Anzi peggio: per sentenze del genere, a parte il danno all’imputato, così come la smentita di una notizia falsa diffusa a mezzo stampa perfeziona la disinformazione, l’assolvere nei gradi successivi dopo che la notizia della sentenza ha dato i suoi effetti deleteri sul pubblico lascia il danno e autoassolve i magistrati. Che dovrebbero essere più responsabili sul loro potere di costruzione della realtà sociale. E risponderne. Alla luce del teorema di Thomas: “ if men define situations as real, they are real in their consequences”. Ciò vale soprattutto per i pronunciamenti della magistratura sulla medicina, che viene presentata al pubblico in versioni artefatte a fini di lucro; a volte puntualmente associate a spot giudiziari. Soprattutto su questioni controverse e politicamente sovraccariche come questa anomala epidemia. Soprattutto per un’epidemia gonfiata con adynaton e imposizioni ad hoc, abnormi e nocive. Tanto che si dovrebbe indagare per epidemia dolosa; includendovi la diffusione di informazioni e le delibere che definendo il reale anche se biologicamente infondate creano nei fatti una situazione di epidemia, coi suoi danni. E includendovi anche i magistrati che partecipano alla costruzione dell’epidemia tramite suggestio falsi e suppressio veri. Invece si pongono le basi per avere in futuro altre “epidemie di Thomas”.

@ Syrentex. Nel dirimere una contesa, dando ragione all’uno e torto all’altro, il giudice inevitabilmente crea uno che è contento e uno che è scontento. Questa massima che i magistrati ripetono spesso mi fa cascare le braccia e mi porta a interrogarmi sul loro modo di sentire e di ragionare. I casi minimi infatti non sono due ma quattro: contento avendo viste riconosciute le proprie ragioni. Contento per “essere andato in tasca alla giustizia” avendo vinto essendo nel torto. Scontento perché avendo torto il giudice lo ha dimostrato. Scontento perché essendo nel giusto viene invece sancito che ha torto. C’è una essenziale differenza tra l’essere scontento per non averla fatta franca o per finire cornuto e mazziato. Chi riconosce solo due casi commette una circolarità sul piano logico e mostra insensibilità per l’altro e per l’avere giustizia, mentre mette sé stesso al centro e si attribuisce infallibilità.

Sulla sorte delle mie denunce, ho motivi di ottimismo: quando mai i magistrati non hanno svelato le trame del potere, come quelle dei cosiddetti “Misteri d’Italia”, presto e bene, e messo subito in galera, in massa, esecutori, quadri intermedi e mandanti? E ne abbiamo già parlato, ricorda. Nello scambio a commento al post del 4 maggio 2021 “Massoneria e politica, siamo alle solite: la vita pubblica va protetta dai gruppi privati”, quando tra le altre squisitezze additò alla mia attenzione come andarono a finire le denunce del povero notaio Marrapodi …

Nel dirimere una contesa, dando ragione all’uno e torto all’altro, il giudice inevitabilmente crea uno che è contento e uno che è scontento. Questa massima che i magistrati ripetono spesso mi fa cascare le braccia e mi porta a interrogarmi sul loro modo di sentire e di ragionare. I casi minimi infatti non sono due ma quattro: contento avendo viste riconosciute le proprie ragioni. Contento per “essere andato in tasca alla giustizia” avendo vinto essendo nel torto. Scontento perché avendo torto il giudice lo ha dimostrato. Scontento perché essendo nel giusto viene invece sancito che ha torto. C’è una essenziale differenza tra l’essere scontento per non averla fatta franca o per finire cornuto e mazziato. Chi riconosce solo due casi commette una circolarità sul piano logico e mostra insensibilità per l’altro e per l’avere giustizia, mentre mette sé stesso al centro e si attribuisce infallibilità.

Sulla sorte delle mie denunce, ho motivi di ottimismo: quando mai i magistrati non hanno svelato le trame del potere, come quelle dei cosiddetti “Misteri d’Italia”, presto e bene, e messo subito in galera, in massa, esecutori, quadri intermedi e mandanti? E ne abbiamo già parlato, ricorda. Nello scambio a commento al post del 4 maggio 2021 “Massoneria e politica, siamo alle solite: la vita pubblica va protetta dai gruppi privati”, quando tra le altre squisitezze additò alla mia attenzione come andarono a finire le denunce del povero notaio Marrapodi …

@ Syrentex. Se un crimine è dimostrato e il giudice non accetta la dimostrazione – per non parlare della lupara bianca delle denunce – non è che non sia vero. O realmente non soddisfa gli standard giudiziari, o il giudice è incapace o pavido o venduto. Quanti magistrati scippano le vecchiette? Nessuno. Quanti aderiscono al peculato epistemologico che lei teorizza, per il quale la verità di fatto, la verità storica, la stabilisce il giudice? Mentre si mette il collare ai magistrati, si vuole dare loro questa funzione di cani da guardia del pensiero unico. Addestrandoli su cosa è scienza e cosa è complottismo, scie chimiche, etc. Sembra che la repulsione per lo scippo della verità sia minore che per lo scippo delle borsette. Sarebbe interessante conoscere la reazione dei magistrati alla difesa che si riduce a parlare di rettiliani, di negazione di Eratostene sulla geometria del pianeta (II secolo AC), quando si documentano crimini dei poteri maggiori.

Tamburino nel suo recente libro “Dietro tutte le trame” (nel quale la massoneria è citata 81 volte) parla di “distanza, talora abissale, tra verità reale e ricostruzione giudiziaria”. A volte c’è anche una distanza come quella tra la terraferma e il fondo della Fossa delle Marianne tra i doveri dei magistrati e i loro comportamenti. Altrimenti lei si guarderebbe dal definire in questi termini svilenti la funzione giudiziaria.

@ Syrentex. Al momento l’unico etichettato formalmente come criminale, da chi si occupa di pendagli da forca, è il medico oggetto del procedimento. Il tempo dirà delle posizioni dell’etichettato e degli etichettatori.

Gli alchimisti pensavano di mutare il piombo in oro, per via chimica. Avevano torto, ma la trasmutazione degli elementi è stata ottenuta tramite la fisica nucleare. Il vaccino cowpox non mutava le persone in vacche. E’ il vaccino di Speranza che oggi muta la società in una Fattoria degli animali, con il gregge da spremere, i tribuni del popolo che divengono tiranni, gli uguali più uguali, la zootecnia dei cittadini mascherata da medicina. Del resto, volendo evitare l’impresentabile realtà attuale, e parlare di remoti precedenti storici, il riferimento più antico non è al ‘700 di Jenner, ma al Vangelo di Matteo: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecora, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete”; considerando che Speranza è affiliato alla Fabian society, che ha per emblema un lupo coperto da una pelle d’agnello.

@ Syrentex. I fatti, e le bugie contraddittorie, con il morbo ammazzadiritti che impazza* dopo la vaccinazione di massa forzosa – quando avrebbe già dovuto esaurirsi naturalmente – con i dati sulla salute della popolazione che dietro alle veline sono peggiorati con le vaccinazioni**, con le persone rese bolse dal ricatto vaccinale***, indicano che state facendo di Barabba il messia. “Dai loro frutti li riconoscerete”; e questo vale anche per i magistrati.

*Covid, i medici di famiglia: “incremento esponenziale del contagio con numeri mai osservati in oltre 2 anni di pandemia”. Il Fatto, 2 lug 2022.
** A picture tells a thousand words: or does it? More data lies try to prop up crumbling narrative. Gruppo Hart, 2 giugno 2022.
*** Rise in long-term sickness. But the timing doesn’t fit long covid. Gruppo Hart, 25 giu 2022.

@ Syrentex. Lei dice di ragionare in termini di diritto ma batte e ribatte sulla categoria “Novax”. Cioè applica la guilt by association. Tipica del maccartismo. Mizzica che giurista. Accetto la sua etichetta, “novax”: lei dice di non averne mai sentito uno che non proponga “ognuno faccia come gli pare”. Eccomi. La libertà di cura è un’altra truffa della medicina degli usurai. E’ il caveat emptor, alternativo alla medicina forzosa. Nella giungla della malattia è rischioso, fino a essere suicida, “scegliere” tra i vari “professional” o fare di testa propria. Occorre affidarsi alla medicina; uno dei cui compiti principali è dire cosa non fare, allontanando dalle credenze irrazionali e dalla superstizione. Però lo Stato deve garantire una medicina cristallina e affidabile. Non la medicina di Vanna Marchi con venature di Mengele. La libertà di cura è segno del naufragio; è il si salvi chi può, l’estrema ratio davanti a un impazzimento come quello presente.

“Non c’è criminale che non si lamenti dei giudici”. Detto da lei mi viene in mente il “non tutti i massoni sono criminali ma tutti i criminali sono massoni”. Comunque. E’ proprio questo il problema, che in Italia se ne lamentano solo i criminali e i traffichini. Mentre dovrebbe essere riconosciuto dagli onesti che senza giustizia imparziale ed efficiente non c’è democrazia; e che rispetto ai poteri forti la magistratura non la conta giusta, e fa il doppio gioco.

Non postato per chiusura dei commenti. @ Syrentex. Raj Bhopal, tra i maggiori esperti di igiene pubblica, ha paragonato il trovarsi in una epidemia nuova alla condizione di “zugzwang” degli scacchi, dove ogni mossa è svantaggiosa e i piani vanno studiati per uscirne minimizzando il danno, accettando soluzioni che comportano danno per evitare danni peggiori. L’ha detto sapendo che le epidemie sono battaglie che vengono comunque vinte, dalle difese naturali; si tratta di minimizzare il costo della vittoria. Tanti esperti, es. con la Barrington declaration, hanno applicato correttamente in questo senso le conoscenze mediche. Venendo bastonati. Invece l’epidemia è stata presentata come la fine del mondo, la medicina come magia onnipotente, che salva senza danno, e le persone come i “topi nudi” di laboratorio, prive di difesa. Col risultato che si è giocato a perdere, arrivando alle conseguenze allucinanti di una epidemia che proseguirebbe come mai visto prima avendo obbligato la cittadinanza a vaccinarsi come mai fatto prima. Sulle responsabilità di massoni e magistrati (un’endiadi, a volte …), come lei dice quando mai chi è responsabile di disastri di portata storica lo ammette, etc.

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8 luglio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Tamponi e test solo in farmacia, la Consulta: “La decisione non è una scelta irragionevole””

Irragionevole, a dir poco, è che la Consulta si muova solo per una contesa commerciale sulla spartizione della sinecura covid mentre in nome di una asserita tutela della salute, che appare sempre più falsa e pretestuosa*, si è instaurato, consenziente la Consulta, il “quod placuit principi, habet vigorem legem”. Con effetti dirompenti su diritti umani, società, economia e salute. Su ciò la Corte costituzionale sta rinserrata nel suo palazzo. Sito davanti all’obelisco coi Dioscuri, che è il miliare aureo dal quale vanno misurate distorsioni, abusi e capovolgimenti della Costituzione che si estendono su tutto il territorio nazionale.

*Es. “Imperial fantasy of 20 million lives saved. Modelling used to make wild claim”. Gruppo Hart, 8 lug 2022, sulle stime controfattuali “scientifiche” dei benefici dei vaccini, imposti da noi in Mafiolandia con ricatti che sono arrivati alla interdizione dal lavoro. ”Imperial’s models have never been proven to be right. Lessons never seem to be learnt. The assumptions Imperial used to create this model have no bearing to the real world.” Dallo Imperial College si vanta di provenire Crisanti, al quale la magistratura ordinaria a 600 km dall’obelisco di piazza del Quirinale ha prontamente affidato la perizia sulla strage covid iniziale, reale ma del tutto anomala. Strage di innesco. Che ha fornito la giustificazione al quod placuit; come ha rimarcato, in termini gratulatori, lo stesso Imperial College.

E’ suggestiva per implicazione la disputa test rapidi o PCR (questa notoriamente fonte di falsi positivi che la fanno del tutto inadatta a test di screening, e per di più tarata per il covid in modo da provocarne). L’implicazione subdola è il beneficio dei test di massa per il covid.

“Demolition of frameworks for protecting the public from ineffective, poorly delivered, and unethically practised screening”; “Screening is counterintuitive, complex, and paradoxical”; “At best … can only tell us … how rapid tests compare with PCR tests (if both are done) … It cannot tell us how many cases will be found that are truly infectious … (uno degli esperti di Stato di test di massa estromessi in UK sul covid, BMJ 2020;371:m4438).

Prof. Qimron, capo del dip. Microbiologia-immunologia della Tel Aviv University, al suo governo: “You refused to admit that mass testing is ineffective, despite your own contingency plans explicitly stating so”.

“It is for a doctor, not a bit of plastic tat, to diagnose illness”. (Covid above else – The Covid Doctrine is Incompatible with Inalienable Rights. Gruppo Hart, 15 gen 2022).

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22 luglio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pietrobelli “Veneto, caso Tamponi rapidi – La procura di Padova chiede il processo per due dirigenti regionali: “Falsi attestati sulla attendibilità”

E’ suggestiva per implicazione la disputa test rapidi o PCR (questa notoriamente fonte di falsi positivi che la fanno del tutto inadatta a test di screening, e per di più tarata per il covid in modo da provocarne). L’implicazione subdola è il beneficio dei test di massa per il covid.

“Demolition of frameworks for protecting the public from ineffective, poorly delivered, and unethically practised screening”; “Screening is counterintuitive, complex, and paradoxical”; “At best … can only tell us … how rapid tests compare with PCR tests (if both are done) … It cannot tell us how many cases will be found that are truly infectious … (uno degli esperti di Stato di test di massa estromessi in UK sul covid, BMJ 2020;371:m4438).

Prof. Qimron, capo del dip. Microbiologia-immunologia della Tel Aviv University, al suo governo: “You refused to admit that mass testing is ineffective, despite your own contingency plans explicitly stating so”.

I magistrati accettano una “dottrina” di comodo incompatibile coi diritti inalienabili, ignorano le sue macroscopiche e impudenti assurdità e la coonestano cadenzando omissioni e interventi selettivi. Incluso il credito conferito a Crisanti, emissario di quell’Imperial college riconosciuto tra le fonti principali dei falsi studi sui quali poggia la dottrina liberticida.

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26 luglio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Casula “L’ex Ilva dieci anni dopo il sequestro: il nodo salute-lavoro è irrisolto. E i magistrati che indagarono insistono: “È ancora pericolosa””

Nella mitologia greca Argo era un gigante con occhi anche dietro la testa; o con cento occhi. Briareo, un gigante con cento braccia. Il falso anonimo manzoniano attribuisce agli “Spettabili Magistrati” “occhij di Argo e braccj di Briareo”. Nel complesso mondo attuale, dove regnano multicausalità e intrecci etiologici, rivestiti di un marketing di consumata scivolosità, la magistratura dovrebbe avere di questi attributi. Il caso Ilva mostra al contrario una magistratura affetta da emianopsia, e da ipotrofia monolaterale, che cieca e inerte su noxae patogene causate da brama di profitto che non siano l’unica che considera e combatte non solo le lascia libere, ma le potenzia*. Con effetti simili a quelli della polizia che limitandosi a reprimere una gang favorisce la gang rivale. O agli antibiotici che inducono infezioni alterando la flora microbica. O dei gattopardi che dicendosi paladini del popolo contro il vecchio regime lavorano per la conversione al nuovo regime.

Del resto, la compliance della magistratura per quelle che si possono chiamare “allegorie materiali” della biomedicina, dove interessi di potere e di profitto dei massimi livelli costruiscono, da un nucleo di realtà, una narrazione soteriologica, nella quale una causa singola viene gonfiata fino a rappresentare tutto il Male, in modo che altri fattori nocivi siano lasciati liberi, e ne siano istituiti di nuovi, è apparsa evidente con l’operazione covid.

*Ilva. Dal cancro nascosto al cancro inventato.

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26 luglio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Casula “L’ex Ilva dieci anni dopo il sequestro: il nodo salute-lavoro è irrisolto. E i magistrati che indagarono insistono: “È ancora pericolosa””

Nella mitologia greca Argo era un gigante con occhi anche dietro la testa; o con cento occhi. Briareo, un gigante con cento braccia. Il falso anonimo manzoniano attribuisce agli “Spettabili Magistrati” “occhij di Argo e braccj di Briareo”. Nel complesso mondo attuale, dove regnano multicausalità e intrecci etiologici, rivestiti di un marketing di consumata scivolosità, la magistratura dovrebbe avere di questi attributi. Il caso Ilva mostra al contrario una magistratura affetta da emianopsia, e da ipotrofia monolaterale, che cieca e inerte su noxae patogene causate da brama di profitto che non siano l’unica che considera e combatte non solo le lascia libere, ma le potenzia*. Con effetti simili a quelli della polizia che limitandosi a reprimere una gang favorisce la gang rivale. O agli antibiotici che inducono infezioni alterando la flora microbica. O dei gattopardi che dicendosi paladini del popolo contro il vecchio regime lavorano per la conversione al nuovo regime.

Del resto, la compliance della magistratura per quelle che si possono chiamare “allegorie materiali” della biomedicina, dove interessi di potere e di profitto dei massimi livelli costruiscono, da un nucleo di realtà, una narrazione soteriologica, nella quale una causa singola viene gonfiata fino a rappresentare tutto il Male, in modo che altri fattori nocivi siano lasciati liberi, e ne siano istituiti di nuovi, è apparsa evidente con l’operazione covid.

*Ilva. Dal cancro nascosto al cancro inventato.

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2 agosto 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Catania “Cannabis, l’ex maresciallo della Guardia di Finanza che la usa contro la sua patologia: “Avevo dolori cronici, sono rinato. Sia legale””

Questo ex maresciallo della Finanza, che fa notare i benefici dell’avere sottufficiali accannati, descrive la cannabis come acqua di Lourdes. E ottenibile come il basilico con la piantina sul balcone. Una visione così distorta, naive ed estrema – ma diffusa nel pubblico* – da invitare a citare i pericoli e i danni dell’assunzione della sostanza, come l’induzione di psicosi **. La “sintesi”, cioè l’andare a parare, potrà essere quella di avere un popolo di rintontiti legalizzando l’uso di versioni sintetiche, come propugna la Open Foundation di Soros ***. A beneficio delle case farmaceutiche; alle quali i vertici mafiosi di alto livello, approdati all’alta finanza, che ambiscono a ripulirsi e legalizzarsi, non sono certo ostili… .

Nella mia esperienza i vertici di viale XXI Aprile non sono da meno dei cugini di viale Romania e del Viminale nel servire la suggestio falsi dettata dal business biomedico (e anche nel fornire servizi di suppressio veri a detto business). Sulla diffusione delle droghe, c’è il precedente dell’Operazione Blue Moon.

* Americans’ View of Marijuana Is Rosy, and Unscientific. Reuters, 24 lug 2018. – Smoke and Mirrors: Is Marijuana Actually Medicinal? Medscape, 18 apr 2018.
** Cannabinoids in Medicine: Limitless Hope or Hype? Medscape, 12 mag 2022.
*** Savioli S. ONG, il cavallo di Troia del capitalismo globale. 2018.

@ Alex Cece. Tu se non sbaglio sei entusiasta sia delle libere canne che delle pere a mRNA di Draghi, Speranza e compagnia. Che vuoi, c’è una tradizione di complottisti che vedono il male in nobili battaglie progressiste. Es. quell’acido di Tocqueville, che in “Democracy in America” parla delle “ready-made opinions for the use of individuals,who are thus relieved from the necessity of forming opinions of their own”. Le opinioni ready-made, le opinioni precotte, come questa del libero stordirsi come vuole il potere, passando pure per spiriti liberi, o quella del farsi siringare a comando, passando per persone mature e responsabili, sono così comode. Quale mente malata può credere che chi ordina queste campagne d’opinione non voglia il nostro bene? I fatti mostrano il contrario. Non fare caso ai seccatori complottisti. Libere canne e obbedienza vaccinale, all’apparenza contrastanti, sono due temi della stessa agenda farmacologica, accomunati dalla volontà di controllare i pecoroni. Oops; scusa. Non farci caso. Fumaci su; e pensa alla quarta dose. E alle successive.

@ Alex Cece. I danni sociali da alcool o altre sostanza psicotrope non giustificano l’aggravamento della situazione con la cultura dello spinello. Sì, mi sono interrogato sull’opposizione al tabacco – che è realmente nocivo alla salute fisica. Osservo che la sua soppressione come sostanza psicotropa va di pari passo con la spinta verso gli psicofarmaci, generalmente inefficaci, addictive e nocivi (il cui consumo è in continuo aumento) – e verso le canne.

Mazzucco è volenteroso ma spesso impreciso ed esagerato sui temi medici.

La libertà tu la intendi come “fare come mi pare”. E’ giusto chiedere di poter disporre del proprio corpo. Ma come cittadino, lavoratore (e guidatore) hai la responsabilità sociale, cioè verso gli altri, di essere lucido e responsabile. Ci sono già troppa indifferenza, disimpegno e menefreghismo per incrementarli per via farmacologica. Dici di essere libero, ma ripeti il catechismo del potere: chi non accetta il pensiero precotto è “complottista”; sì alle canne, sì ai vaccini.

La cultura dello spinello è la cultura dell’individualismo servile. Come confermano i tuoi strilli e improperi da bambino al quale è stato tolto il ciucciotto. I romani chiamavano il vino “la mammella dei vecchi”. Anche con le canne siamo a livello orale: un “pacifier” (il ciucciotto in inglese), nell’ambito del processo di regressione infantile delle masse.

 

@ Alex Cece. Appare sia mantenuta una forma di equilibrio, che è in corso di modifica, tra droghe e farmaci. Tendo a “speculare”, come dicono gli anglosassoni quando l’analisi – su dati, non su fantasie – non gli piace; l’impellenza di capire, capire per migliorare, mi porta a costruire degli strumenti concettuali, delle categorie. Es. distinguo tra “negativo” e “proibito” stabiliti dal potere. Le droghe, o es. la mafia che le commercia, sono negativo, venendo così finora considerate, ma non sono proibito, essendo mantenute presenti nella vita reale; è possibile che le droghe siano state rese illegali senza che il loro consumo venga stroncato anche per creare una scarsità e produrre un mercato, controllato; e a fini di controllo sociale, come dicevo. E che la mafia di cosca venga mantenuta sia perché conduce servizi come il traffico di droga sia perché come spauracchio aiuta a coprire forme più sottili di predazione, legalizzate e istituzionalizzate. Chi la mafia la vuole annientare, o si oppone ai disegni del business farmaceutico nelle sue varie forme, è proibito: viene stroncato e non appare sulla scena.

Solidarietà e vicinanza, se mi permetti, per la situazione personale che esponi. Ma consentimi anche di farti notare che la libertà sta in alto, e bisogna arrampicarsi per raggiungerla. Mentre quelli che sono presentati come scivoli verso la libertà, qui gli scivoli dati dalle sostanza psicotrope, portano giù, in situazioni che sono il contrario della vita libera.

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15 agosto 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pipitone “Conte candida Scarpinato. Nel listino M5s anche l’ex magistrato De Raho e l’ex ministro Costa. Chi sono gli altri: da Appendino a De Santoli”

Una riprova di come la mafia di cosca serva a mantenere l’ipomafia istituzionale. E di come ciò avvenga mediante l’antimafia. Se non ci fosse la mafia, se la si fosse eradicata, come dovrebbe essere in un Paese sano, non ci potrebbero essere i semidei dell’antimafia. Semidei che coprono le spalle all’ipomafia istituzionale, e ora la rivestono della loro credibilità e del loro prestigio. Es. l’ipomafia praticata da Pierpaolo Sileri, 5 stelle, che da sottosegretario alla sanità ha vociato di esilio (a calci) e messo in atto il ricatto di “rendere la vita difficile” fino a togliere il lavoro, ed estromettere, tuttora, dall’esercizio della professione medica, per chi non si sottoponga a iniezioni che si stanno rivelando inefficaci e nocive.

Magistrati autenticamente antimafia – o magistrati tout court – dovrebbero rifiutare con sdegno di fornire legittimazione e lustro a un partito che pratica l’ipomafia istituzionale, responsabile in concorso della triturazione di diritti fondamentali, incluso il rispetto della vita umana, con l’operazione covid. Magari potrebbero aiutare il loro sodale Ingroia, iscrivendosi nelle sue liste. E’ invece Ingroia che ambiguo aiuta il loro gioco, candidando la veneranda Gina Lollobrigida. Questi tempi particolarmente torbidi offrono la possibilità di vedere in diretta come funziona il teatro dei pupi istituzionale; in questo caso come la mafia degli eterni latitanti serve da alibi per pratiche mafiose che usano la Gazzetta ufficiale.

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22 agosto 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Ravenna, decine di nostalgici ricordano il gerarca Ettore Muti. A pochi metri antifascisti cantano Bella Ciao”

Ricordo, in vecchio articolo di “Storia illustrata”, che per la sua uccisione si usò l’espressione “un cespuglio sparò”. Mi colpì l’espressione vivida, fuori luogo nella ricostruzione di un omicidio. Poi ho trovato che è una espressione di Montanelli in “XX Battaglione eritreo” (1936). Quell’altro triste personaggio, Badoglio, aveva incaricato i carabinieri. Nella mia esperienza, i prefetti, e le prefettesse, proseguono a tutt’oggi la tradizione di operazioni sporche, sopprimendo certe voci ed esaltandone altre, impunemente, per come richiesto da chi sta in alto. Il prefetto non avrebbe dovuto autorizzare, per di più sotto elezioni, la celebrazione di un simbolo della politica ottusa, violenta e antidemocratica. Ma così, oltre a strizzare l’occhio agli amici nostalgici, si consente ai servitori del fascismo dei banchieri di rabberciare una irrecuperabile verginità antifascista con la solita stanca sceneggiata in costume.

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2 settembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Frosina “Alla scuola di formazione per magistrati c’è il corso “critico” sulle correnti. Chi lo tiene? I big delle correnti (intervistandosi tra di loro)”

“Quando senti rumore di zoccoli non pensare alle zebre, pensa ai cavalli” (detto medico USA). Davanti ai movimenti della categoria dei magistrati non pensare a Falcone e Borsellino, pensa a Palamara.

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13 settembre 2022

Blog de Il Fatto

Comemnto al post di G. Pipitone “Lotta alla mafia ignorata da centrodestra e Azione. Il report: bene M5s, Sinistra, De Magistris. Il Pd? ‘Programma avanzato, Letta non ne parla’”

Sulla mafia i partiti politici esprimono una gamma di posizioni i cui poli sono: a) fare affari con la mafia, per ottenere soldi e voti. b) presentarsi come paladini contro la mafia di cosca, colpendola ma mantenendola in vita, per trarre da ciò una rendita di prestigio, credibilità, e soprattutto di ricompense per essere esecutori delle pratiche mafiose ordinate dai poteri forti, pratiche eseguite mentre si grida contro la mafia. Come il pizzo vaccinale, e l’epurazione dei medici contrari alle frode vaccinale. Mentre va crescendo il pizzo bollette. Questa seconda posizione, che usa la lotta alla mafia come diversivo e alibi, è particolarmente cara ai magistrati. Una terza posizione, che chiede non di “contrastare”, “parlare di”, “lottare” etc. ma di puntare risolutamente a eradicare la mafia, e cominciare a difendersi dalle altre forze predatorie, non è rappresentata, e viene attivamente repressa, more mafioso, con la piena collaborazione dell’antimafia appigionata.

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4 ottobre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Lanaro “Cafiero de Raho, primo ingresso alla Camera da deputato M5s: “Il mio primo impegno? Va sanata l’incertezza sull’ergastolo ostativo””

Il neo parlamentare che nell’ottobre 2022 si fa intervistare davanti al retro di Montecitorio ben mascherinato, dando con questo inchino il buon esempio ai cittadini, è De Raho, importante figura della lotta perenne a una mafia perenne; ora, non sorprende, propagandista del degrado perenne* in nome di un’epidemia perenne.

Poco prima di essere eletto ha detto “proteggeremo i cittadini dalla ndrangheta”. Io non voglio la protezione dai “protettori” della ndrangheta. Voglio che la mafia non sia elevata a entità ontologica, e sia eliminata. Voglio essere difeso da tutte le forme di predazione, dal pizzo in bolletta come dal pizzo chiesto da tangheri porta a porta. Mentre l’antimafia stabile complementare alla mafia fissa è un alibi e diversivo per servire altre mafie, quelle del jab for job, delle epidemie gonfiate e del pizzo in bolletta. L’alleggerimento dell’ergastolo ostativo va nella direzione di proseguire il sistema di controllo e sfruttamento mafia-antimafia proprio dell’Italia; prosecuzione sulla quale sono tutti d’accordo.

Medici e scienziati di altri paesi, di una pasta diversa di quelli mostrati sui media, chiedono che la politica sanitaria abbia come obiettivo la salute complessiva, invece di concentrarsi su una singola malattia, oggi il covid: anche la “lotta” limitata alla mafia di ndrina, cosca etc. è un modo obliquo per servire il male.

*Masks do more harm than good. Ineffectual and psychologically malignant. Gruppo Hart, 8 giugno 2022.

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Brescia, 3 ottobre 2022

Dr. Francesco Bruno
Procura della Repubblica
Verona
prot.procura.verona@giustiziacert.it


Dr. Angelo Ricciardi
Tribunale di Milano
prot.tribunale@giustiziacert.it


Le basi criminali del libero convincimento del magistrato in campo biomedico


Uno tra i primi ufficiali dei carabinieri ad arrivare sul posto spiegherà ai suoi uomini che quello stato di perenne stress è una tipica tattica di guerriglia. Su uno degli attentati “Unabomber”. In: U. Dinello. La via delle armi. Gladio, Peteano, Unabomber e altre verità nascoste. Laterza 2022. Il libro dà conferma a quanto dal sottoscritto intuito, riportato nello scritto del 2010: Leopardi, Unabomber e altri eversori; sito menici60d15.

Segnalo lo scritto “Il livello Scarantino: l’ipomafia a Lamezia al tempo delle notizie di progetti di attentati a Gratteri” nella raccolta “L’uso del fisco nell’eversione di Stato”; sito menici60d15. E lo scritto “ll livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale”; sito menici60d15. In risposta a una reiterazione del trattamento persecutorio via fisco sul quale avevo scritto al Procuratore della Repubblica di Verona il 30 maggio 2021 (In: L’uso del fisco nell’eversione di Stato; cit.). Non sono nelle condizioni, data l’opera di distruzione sociale della quale la magistratura è la prima responsabile, di rivolgermi a esperti per valutare il merito delle continue richieste aggiuntive di denaro e multe dell’Agenzia delle Entrate, delle quali in ogni caso non sono responsabile essendomi affidato a un commercialista – consulente di magistrati. Né ho di fatto la possibilità di esercitare il diritto di difesa in termini formali. Prima che il diritto a una difesa, manca il diritto a un giudice al quale appellarsi, come mostra la reiterazione delle pratiche “ipomafiose” (v. L’ipomafia; sito menici60d15) dopo che ne avevo scritto alla Procura di Verona. Quel che è certo è che dopo avermi epurato come medico, emarginato socialmente, e costretto a forza entro una situazione finanziaria precaria e sbilenca, viene fatto in modo che io sia costretto a pagare ancora più tasse di quelle già inique, in sé e per la situazione finanziaria impostami. Mediante cartelle a orologeria a carattere ritorsivo e intimidatorio, accompagnate da oltraggi che uniscono al boicottaggio l’insulto e l’intimidazione, con lo sfoggio tracotante di una libera facoltà di uso del potere legale per colpire e danneggiare.


Ciò che posso fare per non farmi travolgere da queste incessanti ondate criminali e miserabili è scrivere, per lasciare memoria di quanto avviene e delle sue conseguenze. In particolare, il caso mostra che i legami Sud-Nord, es Lamezia-Verona, non riguardano solo la mafia di ndrina, ma anche il sottobosco ipomafioso. Via le centrali romane, ovviamente. Si sta facendo luce sui passati legami tra ndrangheta e terrorismo. Il mio caso mostra come vi siano legami attuali tra l’eversione della quale storicamente lo Stato è esecutore intermedio e le locali ipomafiose. La magistrato Dolci parla di “colonizzazione” mafiosa della Lombardia. Credo che al Nord faccia comodo avere l’alibi e il diversivo della mafia (I professionisti della metamafia; sito menici50d15). L’ipomafia che si nasconde e viene nascosta indisturbata dietro alla lotta alla mafia al Nord è di pari qualità di quella del Sud, le due operando di concerto, come mostro qui. La recente condanna alleggerita per Montante in secondo grado, con l’assoluzione o il proscioglimento di figure istituzionali, si spiega dal mio punto di osservazione con i carboni bagnati sui sistemi Montante diffusi (v. Un certificato di decenza per le attività antimafia), come quello che si occupa di me. Si dice che i Meridionali sono italiani esagerati. Montante ha estremizzato un sistema che agisce ovunque, e al quale non è affatto estranea, tra le istituzioni, la magistratura. La colpa reale di questo amico di magistrati, personale di polizia, intellettuali, appare essere di avere utilizzato direttamente e smodatamente, per i propri interessi, piuttosto che per i poteri che ne hanno fatto strumento di controllo del Paese, il complesso costituito da mafia “invincibile” e antimafia a tela di Penelope.


Si dovrà parlare del ruolo dei magistrati nel covid. Il mio caso mostra come tra le cose che i magistrati hanno permesso e favorito vi siano il boicottaggio materiale e l’intimidazione di un medico non allineato che, come faceva già da molti anni, si opponeva a manipolazioni colossali in biomedicina.

Poco prima di quest’altra vendetta ipomafiosa avevo scritto un commento sul blog de Il Fatto quotidiano su come la notizia della pesante sentenza di condanna del dr. Ricciardi su mancate diagnosi “tempestive” di sclerosi multipla, col forte potere persuasivo e intimidatorio che può avere, abbia il carattere del booster, cioè di potenziamento, di gravi frodi biomediche a danno della salute del pubblico e dei beni dei contribuenti (In: Guai ai vinti; sito menici60d15). Non parlo del caso specifico, che non conosco, e della sua verità o falsità contingente. Ma il messaggio mediatico della condanna è contestualmente falso e fraudolento, a grave danno della salute. (I magistrati nel favorire le frodi biomediche istituzionalizzate spesso considerano solo l’eccezione fondata a una prassi fraudolenta che invece viene lasciata libera di predare e uccidere; v. Il fuorigioco etico: sito menici60d15). La “diagnosi precoce”, che permette la sovradiagnosi, e quindi i falsi successi terapeutici, è un dispositivo primario delle frodi mediche strutturali. Il concetto dovrebbe essere nel bagaglio di conoscenze di qualunque magistrato onesto e competente che si occupi di temi medici. La scuola giuridica rappresentata dalla magistratura italiana ha invece optato per il favorire l’eliminazione degli importuni che facciano presente concetti scomodi come questo, che porterebbero a rinunciare a collaborazioni ripagate dal potere, e che rendono popolari agli occhi del pubblico; mentre la sua presenza nella valutazione giudiziaria date le conseguenze porterebbe a perdere il favore del principe e forse a pressioni di ordine criminale; come avviene nel mio caso. I magistrati non si sottraggono allo “It is difficult to make a man understand something when his salary depends on not understanding it”. Tutt’altro. La storia della repressione delle mie denunce caso mostra come il “sereno”, o “libero”, “convincimento” per questa sentenza e tante altre (v. Nuove P2 e organi interni; sito menci60d15) si basi sulla evidenza mafiosa, cioè sulla soppressione sistematica con mezzi violenti delle voci tecniche che influirebbero radicalmente sulla ricostruzione dei fatti, sull’accertamento delle responsabilità, e sulla natura e le conseguenze del messaggio che così i magistrati inviano al pubblico e ai medici.

Francesco Pansera

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4 ottobre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Lanaro “Cafiero de Raho, primo ingresso alla Camera da deputato M5s: “Il mio primo impegno? Va sanata l’incertezza sull’ergastolo ostativo””

Il neo parlamentare che nell’ottobre 2022 si fa intervistare davanti al retro di Montecitorio ben mascherinato, dando con questo inchino il buon esempio ai cittadini, è De Raho, importante figura della lotta perenne a una mafia perenne; ora, non sorprende, propagandista del degrado perenne* in nome di un’epidemia perenne.

Poco prima di essere eletto ha detto “proteggeremo i cittadini dalla ndrangheta”. Io non voglio la protezione dai “protettori” della ndrangheta. Voglio che la mafia non sia elevata a entità ontologica, e sia eliminata. Voglio essere difeso da tutte le forme di predazione, dal pizzo in bolletta come dal pizzo chiesto da tangheri porta a porta. Mentre l’antimafia stabile complementare alla mafia fissa è un alibi e diversivo per servire altre mafie, quelle del jab for job, delle epidemie gonfiate e del pizzo in bolletta. L’alleggerimento dell’ergastolo ostativo va nella direzione di proseguire il sistema di controllo e sfruttamento mafia-antimafia proprio dell’Italia; prosecuzione sulla quale sono tutti d’accordo.

Medici e scienziati di altri paesi, di una pasta diversa di quelli mostrati sui media, chiedono che la politica sanitaria abbia come obiettivo la salute complessiva, invece di concentrarsi su una singola malattia, oggi il covid: anche la “lotta” limitata alla mafia di ndrina, cosca etc. è un modo obliquo per servire il male.

*Masks do more harm than good. Ineffectual and psychologically malignant. Gruppo Hart, 8 giugno 2022.

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5 ottobre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Piazza della Loggia, i pm di Brescia chiedono il rinvio a giudizio per due presunti esecutori della strage: avevano 17 e 20 anni”

Tale encomiabile tenacia e schiena dritta sulla strage di 48 anni fa stride con la corrività e arrendevolezza sulla strage covid avvenuta 2 anni fa nello stesso distretto di Corte d’appello. Dopo mezzo secolo di indagini e processi, i magistrati di quella giurisdizione devono conoscere molto bene il peso dei servizi e delle ingerenze estere. Eppure per la strage covid si sono affidati a Crisanti, emanazione dell’Imperial college, caso eclatante del “marriage between Big Pharma to the Western spy agencies”. Provengono dall’Imperial college le “fraudulent projections” usate “to justify the draconian global lock-downs”. (Proiezioni preparate da Ferguson, che ha riconosciuto il ruolo decisivo della strage in Lombardia nel rendere possibili nell’Occidente democratico le misure liberticide alle quali aveva fornito le pezze d’appoggio). Non solo: la chair dell’Imperial College è tenuta da “the former director general of MI5, Dame Eliza Manningham-Buller, a thirty-five-year counterespionage veteran who also functioned as official liaison between British and US intelligence agencies”. (Da: The Triumph of the Military/Intelligence Complex: Intelligence Agencies and COVID-19. In : R.F. Kennedy Jr. The real Anthony Faucy) . Questo genere di liaison spiega meglio della sua expertise professionale la scelta di Crisanti – fatto eleggere parlamentare col PD – da parte della magistratura bresciana.

Gio Zac: So da fonte certa che il Covid è stato diffuso dagli alieni grigi.

@ GIo Zac: Sì, è stato presentato ai giuggioloni bene informati come una entità aliena*, dato il carattere chimerico, un collage contraddittorio e incompatibile del peggio che si trova in natura mischiato all’orrido che non si dà in natura. Ma è proprio il contrario: una “peste” fatta “di suono e di furia”. Non occorre chissàche per gonfiare una delle ricorrenti ondate epidemiche virali a livello tale da giustificare coprifuoco, vaccinazioni coercitive, imposizione di bavagli, sabotaggio dell’economia. Avendo il potere necessario basta l’eccitare tramite le autorità e i media una psicosi di massa e spacciare come misure di contenimento quelle che sono smisurate condotte iatrogene; non è difficile avendo in pugno una classe dirigente analoga a quella de La Colonna Infame, o a quella dei misteri d’Italia regolarmente “depistati” dal dopoguerra ad oggi. Forse con qualche “carica di innesco” iniziale, localizzata e autolimitante, da fattori ad impatto biologico incogniti, per il picco in Lombardia orientale, che a sua volta ha costituito l’innesco principale, quello mediatico, in un effetto di amplificazione a catena.

Vedi anche:

Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale

Il vero piano pandemico, rispettato, in Lombardia orientale nel 2020

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14 ottobre 2022

Blog de Il Fatto

Comento al post di V. Iurillo “Giovanni Zito, il medico ex sindaco di Pompei accusato di violenze sessuali: il gip gli vieta di esercitare la professione, ma solo con le donne”

E’ ben documentato come il liberismo strutturi la medicina in modo da rendere agevole la possibilità di trarre vantaggi indebiti a danno dei pazienti. Un esempio tra mille, le indicazioni per applicare divaricatori nelle arterie del cuore*. Il giudice ritiene che i dubbi sullo sfruttamento del ruolo professionale vadano limitati agli appetiti sessuali e non debbano comprendere appetiti di denaro e potere. Una escissione col bisturi; ma non chirurgica, perché in chirurgia se si asporta un tumore, o una lesione di natura da determinare, si asportano anche ragionevoli margini di sicurezza. I magistrati mostrano una concezione sacra del clero medico, la credenza in un “ex opere operato”. Pfizer e Johnson-Johnson sono ai vertici delle classifiche delle aziende farmaceutiche più multate in USA per corruzione, comparaggio, immissione di farmaci adulterati o contaminati**; ma ciò non ha impedito che in Italia i magistrati si associassero ai politici nell’imposizione dietro ricatto degli inoculi di massa dei farmaci delle due ditte; sulla base di affermazioni perentorie supportate da informazioni autoprodotte che erano vaghe, carenti e dubbie dall’inizio, e che si stanno rivelando false e ingannevoli***.

* Stents don’t work? A look back at the research. Lown institute, 20 mag 2022.
** Financial penalties imposed on large pharmaceutical firms for illegal activities. JAMA, 17 nov 2020.
*** Curing the pandemic of misinformation on COVID-19 mRNA vaccines through real evidence-based medicine. J of Insulin Resistance, set 2022.

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17 ottobre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Tre No Vax condannati per le minacce e gli insulti a Bassetti: uno lo inseguì in strada”

Gli attacchi inconsulti, verso chiunque, sono sinergici col potere nell’allontanare dal livello civile, e aiutano a cambiare le carte in tavola. Perseguendoli i magistrati frenano questa china e aiutano a non cadere nella provocazione. Solo, è in corso una gigantesca azione di censura, ricatto e infangamento del dissenso*. Questa smisurata frana i magistrati non la vedono – o l’aiutano. Vedono solo “libera manifestazione del pensiero” da soggetti “di notoria e comprovata competenza” nella partecipazione alla coventrizzazione mediatica sul covid**. Non vedono come i medici in tv arrivino allo “hucksterism”***. Una magistratura da ombelico del mondo, per la quale esistono solo le eccezioni, mentre non vede le travi che sfondano lo Stato di diritto.

*The crushing of dissent throughout the covid era. Orwellian parallels worsen by the week. Gruppo Hart, 8 ottobre 2022.
**Malhotra A. Curing the pandemic of misinformation on COVID-19 mRNA vaccines through real evidence-based medicine. J of Insulin Resistance 2022.
***Ioannidis JPA et al. How To Survive the Medical Misinformation Mess. Eur J Clin Invest 2017. “People are bombarded with medical news stories, television and radio talk shows, social media, pop culture magazines, spurious websites, … ads, … marketing messages and other media sources, much of which are incomplete or wildly inaccurate. [37] Some television shows hosted by physicians amount to hucksterism.”. (37. Schwitzer G. Pollution of health news. BMJ 2017).

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26 ottobre 2022

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Commento al post “Severino Antinori, il ginecologo assolto a Milano dall’accusa di violenze sessuali su due pazienti. La difesa: “Un calvario subito per pregiudizio””

Queste varie assoluzioni di Antinori potrebbero essere ineccepibili. Resta la circostanza che avvengono in un contesto nel quale i magistrati italiani – dato il loro ritirarsi sul covid, facendo capolino solo per dare ragione al più forte – sul tema delle cure mediche forzose e su quello dell’impunità per danni da terapie fatte adottare con l’inganno e la coercizione hanno i carboni bagnati. Sono nella stessa barca di coloro che dovrebbero perseguire. Barca che poi è in pratica la stessa reggia del principe della cui corte le due caste fanno entrambe parte.

Antinori è entrato nella letteratura bioetica per la sua promozione, a livello internazionale, della clonazione dei bambini. Progetto che anche Ratzinger, allora cardinale – era il 2001 – commentò negativamente: “un delirio da nazisti”. Questo attivismo di Antinori come portabandiera di tematiche transumaniste contribuisce a fare suonare le assoluzioni, magari in sé giustificate, come parte di una continua sgradevole armonia delle azioni ed omissioni dei magistrati con i sinistri voleri del principe in campo biomedico.

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26 ottobre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pietrobelli “Falsi tamponi a Trento, chiesto il processo per un infermiere e 87 clienti: “Pagavano 200-250 euro per poter ottenere il green pass””

Farsi pagare per fare risultare falsamente positivi a test – essi stessi sostanzialmente viziati – in modo da ottenere il pass fascista ricorda la borsa nera sulla fame nel caos e nel tracollo morale di “Napoli milionaria”.

Fertilizzare il terreno invita infestazioni: le comode frodi della medicina ufficiale vengono a loro volta parassitate. Es. dall’industria della cause legali*. A volte con esiti paradossi, come l’effetto Rasputin, l’efficacia relativa che le cure ciarlatanesche ottengono sospendendo le pesanti cure ufficiali **.

Come gli altri casi, anche questo farsi pagare per liberare da un’imposizione criminale può essere ricondotto al fenomeno biologico dello “iperparassitismo”, dove un parassita viene a sua volta parassitato da un diverso organismo. L’iperparassitismo paradossalmente può ridurre i danni di agenti microbiologici patogeni, come illustra un testo specialistico***. Che è quello che è avvenuto qui, con la bassa corruzione che ha ridotto gli effetti di quella alta. Ovviamente i magistrati e i CC vedono gli iperparassiti piccoli ma lasciano indisturbato il grande parassita primario che succhia vita e soldi al popolo, crimine del quale l’iperparassitismo è un epifenomeno.

*  La medicina difensiva come scusa e come illecito
**  Il ‘Decoy effect’ e ‘l’Effetto Rasputin’ nelle frodi mediche
*** Adaptive Dynamics of Infectious Diseases: In Pursuit of Virulence Management. Cambridge U Press, 2002.

@ Syrantex. A me ricorda più la tessera annonaria e la necessità di rivolgersi al mercato nero:

“Tessera annonaria

Rilasciata dalle autorità locali, la TA è il documento rigorosamente personale sul quale sono stampati i tagliandi da consegnare obbligatoriamente ai negozianti per acquistare le relative razioni alimentari giornaliere. Con il prolungarsi della guerra, la crescente rarefazione dei prodotti e l’insufficienza delle quantità razionate rispetto al fabbisogno calorico minimo, determinano tuttavia una generalizzata situazione di fame che si aggraverà dopo l’8 settembre 1943 a causa anche delle requisizioni per l’approvigionamento delle truppe d’occupazione tedesche, rendendo così indispensabile la penosa ricerca di integrazioni reperibili soltanto sul mercato nero, i cui prezzi sono peraltro inaccessibili ai ceti non abbienti.” (sito “Bella ciao, Milano”).

Comunque c’è un precedente anche per il suo paragonare un test diagnostico all’esame per la patente di guida. Il carabiniere della barzelletta, che cammina senza pace nella camerata fumando una sigaretta dopo l’altra. “Che succede?” gli chiede il superiore. “Mi lasci perdere marescià. Domani ho l’esame del sangue e non so niente”.

@ Syrantex. La modellizzazione delle epidemie fu viziata in radice dalla “false analogy between infection in disease and the mechanism understood under the name of chemical mass action.”*. Una seducente analogia scientifica; mentre col covid le false analogie sono crollate al livello della psicosi collettiva da predicatori millenaristi. Gli scalcinati trial della Pzifer sono scienza quanto la meccanica di Newton; “L’appello a non vaccinarsi è l’appello a morire” (Draghi lug 2021); il permesso per vivere è come quello per guidare l’auto. La persistenza di analogie sguaiate ora che ci si rende conto dell’ondata di follia e dei suoi danni indica dolo. Sull’accomunare il carattere morale di chi ricorre alla borsa nera per il green pass a quello di chi truffa l’esame della patente, io giustifico in nome dello stato di necessità chi ha aggirato la legge di Shylock pagando qualche profittatore ma vorrei test sul modo di guidare per il rinnovo della patente. Sono quelli che hanno posto il ricatto di Stato pro Big Pharma ad essere della stessa risma di quelli della patente facile, e così di una circolazione stradale meno sicura, pro Big Auto. I caporali sanno essere oppressivi e insieme corrivi. Volendo usare analogie sane, si dovrebbe guardare ai seri metodi di sicurezza dell’aviazione per stabilire regole e procedure in medicina: Applying aviation safety to healthcare. BMJ, 2019.

*The law of mass-action in epidemiology: a historical perspective. In: Ecological paradigms lost. 2005.

@ Syrantex. Avvocato, è in risposta al mio avere citato il cap. 11, “Counting the dead”, del libro di L. Dodsworth “A state of fear” che lei ha scritto che io avrei “ammazzato gente”. Il capitolo contiene passi come questi:

“For the first time in 50 years of slowly improving death registration we’ve lost our ability to differentiate the cause of death. It surprised me that the “no confirmatory death certificate’” was in the Coronavirus Act”.[Easthope, disaster planner].

“It’s hard to see how deaths in hospices can be attributed to Covid, and there is uncertainty about some care home ‘Covid deaths’ actually being due to Covid “.

“Lockdown itself caused a horrifying number of excess deaths, just as Easthope warned. A SAGE report (4) predicted that the overall death toll would be 222,000, but over 100,000 deaths would be non-Covid deaths caused by lockdown and other impacts“.

Ora vuole coprire la melma con altra melma attribuendomi affermazioni su chips nei vaccini, inviti a curarsi con la varichina e chiamando – lei aedo della massoneria – adepti di una setta, del genere di quella del massacro di Jonestown, me e persone che (avvedute) hanno cercato di sfuggire come potevano all’ago di Big Pharma brandito dallo Stato. Anche a giudicare da queste sue “controdeduzioni”, insieme alla scienza zombie* la degenerazione culturale liberista ha portato al diritto zombie.

*The Zombie science of evidence-based medicine. Journal of Evaluation in Clinical Practice, 2009. 15: 930.

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28 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Covid, archiviata l’inchiesta sulla gestione della pandemia nelle Rsa del Mantovano: “Nessuna condotta dolosa o colposa””

Nelle RSA vi sono stati comportamenti orrendamente irrazionali rispetto ai compiti e ai doveri di tutela e cura, e rispetto a elementari principi medici generali che sono indipendenti dalla natura dell’agente patogeno, per quanto “eccezionale”*. Gli stessi comportamenti sono invece ben centrati rispetto ad una necessità di produrre uno scenario apocalittico col quale innescare in nome della salute le misure politiche regressive **. Io non chiedo copia della documentazione di questa archiviazione ai magistrati, perché avendolo già fatto per altre, connesse, assoluzioni su reati di medici nello stesso distretto di Corte d’appello so per esperienza che la risposta saranno atti di ritorsione, discredito e minaccia. La condotta di Viminale, viale Romania e magistrati sulle stragi iniziali di pazienti che hanno dato la stura a una catena di misure di regressione di civiltà, salute e benessere richiama quella sulla “trattativa” Stato-mafia e l’insabbiamento per Via Capaci.

*Thirst killed 345 non-Covid patients in hospitals and care homes during first lockdown. Mirror 12 dic 2020. – Covid-19: Policy to discharge vulnerable patients to care homes was irrational, say judges. BMJ, 29 apr 2022.

**RF Kennedy Jr. The real Anthony Faucy. Bill Gates, Big Pharma, and the global war on democracy and public health.

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5 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Tumore dopo uso prolungato del cellulare per motivi di lavoro, a Torino la sentenza che riconosce la malattia professionale” “

I magistrati sostengono di poter fiutare effetti tumorali rari sepolti sotto una montagna di evidenza negativa: dovrebbe esserci un picco di incidenza da Etacs, con l’umanità attaccata ai cellulari. Mentre non hanno sentito lo schianto dell’asteroide della gestione covid sulla nazione, col suo immane sfacelo. Resta fuori scena l’uso crescente di smartphone app per frodi della medicina ufficiale; es. per l’occultamento di dati sugli effetti avversi da vaccino covid*.

Sentenze “long-shot” che suonano “coraggiose” sanciscono il principio che i magistrati possano intervenire sulla definizione di causalità biologiche in campo medico, a due mani con una ricerca sempre più manovrata dal business. Usurpando attività che è arduo praticare anche alla ricerca medica competente e onesta, la magistratura può così usare il suo potere materiale e di persuasione per negare o attribuire, minimizzare o ingigantire cause e responsabilità; es. l’efficacia dei vaccini covid (ottima, per il potere) e i loro effetti avversi (quasi inesistenti, per il potere). I magistrati si stanno arrogando la facoltà di scrivere a orecchio pagine di medicina quando i poteri forti impongono pagine contraffatte di medicina come presupposti di leggi giuridiche aberranti. Quando la medicina è diventata il piè di porco per scassare la Costituzione.

*Are adverse events in Covid-19 vaccine trials under-reported? Investigative Journalism, 2021.

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17 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Covid, il gip di Milano archivia l’indagine su Fabrizio Pregliasco: “Non ci fu discriminazione di pazienti non vaccinati””

Seguo da anni le reazioni della magistratura a quella piccola parte di imposizioni del grande business medico che arrivano in tribunale, e gli esiti dell’azione giudiziaria di questa importante PM sono costanti. Tanto da portare a chiedersi se la magistratura in questo aspetto della protezione del cittadino dagli abusi dei poteri forti e dei loro tirapiedi non possa essere sostituita da robot opportunamente programmati con semplici script. Es. “Ma si è sicuri che la magistratura sia desiderosa di sentire pareri tecnici non compiacenti quando gli imputati, o i responsabili, rappresentano grandi interessi? La PM di Milano Tiziana Siciliano ha appena auspicato che venga attuata la legge Gelli, che prevede di giudicare la responsabilità medica rispetto alle linee guida cliniche. “Che in base alla legge avrebbero dovuto essere il nostro faro”, dice. E’ un auspicare di subire una cattura normativa, ed è un po’ come essere ansiosi di premiare gli osti che annacquano il vino – o lo fanno col metanolo – se sta scritto negli insindacabili capitolati della loro corporazione.” Mio commento del 2018 su questo blog al post di R. Rosso “Vajont, 55 anni fa il disastro della diga. Tra errori e silenzi c’era anche chi lottava per la verità”.

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24 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commensto al post “Bitritto, scarcerato il barista accusato dell’omicidio di un 27enne: “Al massimo è stato eccesso di legittima difesa””

Un amicus curiae su come l’asfissia da costrizione in posizione prona sia una causa di morte empiricamente nota – mentre la letteratura tecnica sul tema, noto da sempre es. il “burking” ottocentesco, è carente e ambigua – tanto che i protocolli di polizia specificano come evitarla; e su come magistrati e medici tendano a disconoscerla, riguardando spesso soggetti immobilizzati da poliziotti:

Supreme Court of the United States. N. 20-391. On petition of a writ of certiorari to the United States Court of Appeal for the eight circuit. Reperito su internet il 24 nov 2022.

Mettendo da parte l’accertamento delle responsabilità del barista, il quadro disegnato dalla GIP, che mostra come la magistratura può considerare “mere ipotesi o congetture, inattendibili” l’attribuzione della morte all’asfissia da immobilizzazione in posizione prona, può costituire un tutorial sul sistema di uccidere qualcuno e farla franca migliore di quello di Davigo su come uccidere impunemente il coniuge: “will be used to condone egregious exercises of force” (cit.).

Separando le responsabilità penali dal resto, il messaggio di doveroso avvertimento che andrebbe dato a tutti è che se si immobilizza una persona a lungo in posizione prona, premendo sul torace – e ancor più se si comprime anche l’addome, e ovviamente il collo – l’esperienza mostra che, quali che siano i meccanismi, c’è il rischio che la persona non si rialzi più.

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30 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Casula e A. Tundo. “Sentenza Ilva, nelle motivazioni il “girone dantesco” di Taranto: “Con i Riva razzismo ambientale e ci fu corruzione di istituzioni e stampa””

Come per Tangentopoli, i magistrati vedono solo il marcio che i poteri forti vogliono sia sostituito con un marcio ancora peggiore. Su quest’ultimo, che rientra nel cerchio più profondo dell’Inferno dantesco, quello dei fraudolenti verso chi si fida, e che viene favorito dallo sbandierare il solo marcio precedente, chiudono occhi e orecchie. E tappano bocche, non solo le loro: v. “Ilva. Dal cancro nascosto al cancro inventato”.

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1 dicembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “La Consulta salva l’obbligo vaccinale per il personale sanitario: “Non è sproporzionato”. Respinti ricorsi di medici e prof no vax”

Un bollo in più su una giurisprudenza di Shylock proporzionata alla medicina di don Ciccio Mazzetta impapocchiate senza dignità dai tre poteri dello Stato. Da 23 anni restituisco la scheda elettorale. Alle politiche dello scorso settembre pensavo di mandarla alla Corte costituzionale, insieme al commento “La pregiudiziale criminologica”. (Poi l’ho restituita al CSM, con un commento sulla medicina e la magistratura locali come fattori determinanti per la localizzazione in Lombardia orientale nel 2020 dell’innesco a livello internazionale dell’operazione covid). Nel commento sostengo che la Consulta confronta leggi e Costituzione entro il recinto della fisiologia; quando vi è un weaponizing a fini sovversivi del potere dello Stato, che nega realtà naturali e cancella diritti che precedono la Costituzione*, non è adatta: il tema non è la costituzionalità ma il tradimento di una dirigenza della quale la corte è un distillato.

Ci confermiamo al fondo di un’Europa in decadenza, con uno Stato che in vile obbedienza ad un affarismo omicida cinge d’assedio i cittadini per fare irruzione nel torrente circolatorio e negli organi interni dei cittadini. Un’alta corte greca ha dichiarato illegittima un’aberrazione più limitata; dopo che Mussolini mandò l’esercito a buscarle in Grecia, Churchill commentò che gli ultimi d’Europa avevano battuto i penultimi.

* L’esproprio della salute da parte della medicina dei banchieri. Sito menici60d15.

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4 dicembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di O. Capitano “Quanto ha pesato sull’Italia non avere un “Processo di Norimberga”? “Non c’entrano le pene, in Germania ebbe valore socio-politico””

La ferocia dei vincitori cancella colpe e assolve da responsabilità; come quelle dei milioni di italiani che da pecoroni fascisti divennero pecoroni antifascisti. Abbiamo avuto lo sconcio di Piazzale Loreto; che è servito a ripulire la coscienza nazionale, e a proseguire con un fascismo sotterraneo. L’impunità più dannosa è quella delle mancate epurazioni serie nella macchina statale; amministrative e culturali. La magistratura che oggi con la foglia di fico della “scienza” bandisce il buon senso e riconosce un primato al senso comune (Manzoni sulla peste) e subordina i diritti naturali, la descrizione della realtà, e per buona misura la Costituzione ai voleri sociopatici degli azionisti di Pfizer e dei fondi di investimento, e ai voleri totalitari e omicidi dei poteri globalisti, è, dietro al correre in soccorso agli ebrei ora che gli ebrei sono forti, la discendente morale dei magistrati che negli anni ‘30 fornivano il complemento pseudogiuridico alla pseudoscienza dei firmatari del “Manifesto degli scienziati razzisti” scrivendo sulla rivista “Diritto della razza”. Come il giudice La Torre, al quale non a caso furono affidate le epurazioni. Del resto il primo dei presidenti della Corte costituzionale, anni ’50, fu Azzariti, già presidente del Tribunale della razza. In una cupa simmetria con la sentenza dal colle del Quirinale dell’altro giorno, che va nel verso dell’istituzione di paradisi giudiziari per forme legalizzate di oppressione, predazione e dicriminazione.

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I paradisi giudiziari per la grande criminalità biomedica

9 dicembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Fine vita, in tre si autodenunciano per il caso di Massimiliano: Cappato, la giornalista Chiara Lalli e una attivista

CENSURATO

Gli italiani creduloni, che si sono fatti iniettare mRNA bevendosi la patacca dell’inoculo come dovere etico che avrebbe troncato l’epidemia, ora sono pronti ad assentire e premere per farsi abbattere dopo venire torturati, ancor più di quanto già avviene, con cure futili e dannose a scopo di lucro, es. *. L’agenda dei poteri forti che ci ha pestato col covid a dio del vulcano, che si placa solo se si buttano nel cratere diritti, vita normale, benessere, salute, può contare sull’instaurato paradiso giudiziario sui diktat biomedici; dalla Consulta che mette la Costituzione sotto le suole di Pfizer ai magistrati che si prestano a fare da spalla a Cappato. I magistrati, temibili con le persone comuni, come docili figuranti quando c’è di mezzo il potere biomedico. Non c’è un’azione della magistratura contro l’accanimento terapeutico a fini di lucro, fonte della maggior parte delle sofferenze e indegnità cui si vorrebbe rimediare con l‘omicidio medico; accanimento che invece così, con la legalizzazione del colpo di grazia mentre resta libero, verrà ulteriormente favorito, a danno dei malati. Cappato e c. possono promuovere e istigare a mezzo dei media il suicidio di chi è di peso senza che nessuno nelle istituzioni li fermi. Invece, vanno loro a fare una visita in caserma, con la serenità del giusto; in realtà con la tracotanza dell’intoccabile.

* When Too Much Treatment Creates More Harm Than Good. Medscape, 8 lug 2022.

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14 dicembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Sofia “I 20 anni dell’Associazione Coscioni, Cappato: ‘Tema dell’eutanasia è urgenza sociale. Politica non dà risposte? Le cercheremo nei tribunali’”

Con l’esclusione – spero – di alcune delle voci pro disabilità (a parte induzione e favoreggiamento della prostituzione, pagata dal SSN), è un catalogo di ribalderie e manipolazioni orwelliane. “Eutanasia” (aumento del lucroso accanimento terapeutico legalizzando il colpo di grazia, fatto invocare “liberamente” al paziente martoriato). Procreazione assistita (sterilità sociale e genitorialità per censo; donne come vacche fattrici, anche ad uso di omosessuali ricchi; avvio alle diagnosi predittive riguardanti il nascituro, riconosciuto campo di frodi). Malattie rare (deregulation con pretesti etico-tecnici per vendere farmaci tarocchi a centinaia di migliaia di euro a fiala mostrando bambini in sedia a rotelle). Cannabis terapeutica (stordimento dei sudditi facendo passare per medicina toccasana la cannabis, coi suoi danni alla salute e i suoi pericoli per l’incolumità). Staminali (progetto naif gravemente underperforming pompato come magico con la frode di Stato Stamina). Un magistrato che non provenga dalla montagna del sapone dovrebbe considerare la mano che Cappato gli tende alla stregua della proposta di essere punciuto. Ma le toghe nere, quando ci sono di mezzo i diktat liberticidi paludati in camice bianco dei poteri massimi*, sono molto diverse dalle figure epiche delle quali si dicono prosecutrici.

*Open letter to HoC & HoL scrutiny committees. The WHO’s pandemic PPR treaty is a major threat to national sovereignty and democracy. Gruppo Hart, 9 dic 2022.

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17 dicembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post ““Il caso Moro dalla Storia allo Schermo”. Domenica 18 dicembre a Piacenza l’incontro con Miguel Gotor e Marco Bellocchio”

Nel film di Bellocchio, consulente Gotor, papa “pochino” (A. Moro) è un candido asceta. Non un uomo di potere che sacrifica l’amico per mantenere il fare a mezzi con forze straniere sull’Italia; come il clero fa, a nostro danno, dai tempi dell’alto medioevo. I brigatisti sono guerrieri-filosofi capaci di audaci azioni di commando e di rendersi imprendibili mentre meditano angosciati sul loro agire. Non cialtroni violenti che non sapevano quello che facevano, pilotati, protetti, e ricattati per non parlare. Ma chi oserebbe dirlo, davanti a questa unione di acribia storiografica e somma arte?

Da giovane mi sorprese come l’asserita unione di due virtù possa generare il suo contrario. I mitici MD/PhD, medici col dottorato di ricerca, visti da vicino in USA si rivelarono tranne poche eccezioni scarsi come clinico e come ricercatore, buoni solo a impapocchiare quanto gli veniva ordinato di fare risultare. L’unione di scienza e diritto genera mostri, ora che la medicina è divenuta un vettore etico di sfruttamento e frode; come un’ambulanza nella quale i gangster possono trasportare impunemente, e con diritto di precedenza, armi e droga, grazie anche a magistrati che ricordano il commissario Winchester dei Simpson, perseguendo chi dubita che si tratti di soccorso e non cede il passo. Su temi di rilevanza vitale per il Paese, certi ibridi, certi arditi ircocervi, come questo di storiografia e “licenza poetica”, non andrebbero accolti come supereroi buoni.

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5 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Zaia intercettato: “Crisanti? Stiamo per portarlo allo schianto”. Il microbiologo lascia l’ateneo di Padova: “Devo difendermi””

Un depistaggio a entimeme. Come per la truffa Stamina si considerano solo irregolarità relative, interne al sistema; dando per assunto che il sistema sia onesto, mentre costituisce il crimine primario, che viene così lasciato impunito e implicitamente glorificato. La presenza di una quota di falsi negativi nei tamponi era notoria*. Il crimine primario è che si siano usati i test, inclusi i PCR coi loro falsi positivi, per screening di massa e identificando artatamente la positività con la malattia**; per giustificare lockdown e altre imposizioni nefaste per diritti e salute.

L’innesco dell’operazione covid nel mondo occidentale è stato anglo-italiano: dato dalle previsioni apocalittiche falsificate da Ferguson, noto per falsificazioni precedenti; dell’Imperial college, che ha a capo un direttore dei servizi dell’MI5; in concorso con la reazione politica alla strage covid in Lombardia orientale, biologicamente anomala, politicamente indispensabile per ammissione di Ferguson. Lo scandalo è una magistratura che affida la consulenza sulla strage a Crisanti, proveniente dall’Imperial college. Ora con Crisanti-Galilei è come se perseguisse lo spaccio di eroina troppo tagliata, per tutelare il traffico di quella genuina.

* Lateral flow tests cannot rule out SARS-CoV-2 infection. BMJ 2020.
** What has changed regarding asymptomatic spread? Grupo Hart, 22 lug 2022. – Professor Ehud Qimron: “Ministry of Health, it’s time to admit failure”. Swiss Policy research, 10 gen 2022.

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10 gennaio 2023

Blog de il Fatto

Commento al post di G. Amendola “Ambientalisti, condivido il fine ma trovo dannose e incomprensibili certe azioni. Ecco perché”

Il già magistrato Amendola si chiede come tanti cosa vogliono questi ecoattivisti; e si dà inconsapevolmente la risposta: “una cosa è certa: LA LORO DENUNCIA E’ SACROSANTA”. Falso. La loro “denuncia”, come tutte, va passata al vaglio; dei fatti e politico. Vi è un problema ambientale; ma è anche vero, vedi covid, che temi etici vengono distorti ad hoc e usati per instaurare dittature. La strategia di questi attivisti, spontanei quanto quelli dell’Hyperion, orchestrati e modulati a livello internazionale*, è spiegabile come volta all’eccezionalismo. All’intimidazione morale che scaccia il raziocinio; all’apparire come portatori di valori così sacri, “sacrosanti” da essere esentati dallo scrutinio su fatti, contenuti, fini e mezzi. Salviamo la salute, quindi ti togliamo il lavoro se non ti fai iniettare. Noi salviamo il mondo, siamo superiori al Parlamento e alle opere d’arte. Credete e obbediteci. Incombe l’apocalisse ambientale quindi tu, persona comune, dovrai essere povera; mi pagherai l’energia a prezzi esorbitanti; mangerai insetti e riutilizzerai l’acqua del cesso depurata. Agli eccezionalismi classici, che ottengono sottomissione a un’entità suprema da loro manovrata – religione, fascismi (e antifascismo), imperialismi – si aggiungono soteriologie nuove. I magistrati should know better, ma spesso si fermano alla prima osteria etica e appoggiano il fascismo dei banchieri paludato da sacro.

*Extinction Rebellion still wants to disrupt your life. Spiked, 3 gen 2023

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19 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Ultrasuoni per curare i tumori, dottoressa condannata all’ergastolo dal Corte d’assise di Cagliari”

Come a suo tempo per i farabutti della S. Rita, la colpa che viene punita esemplarmente è l’avere sgarrato: l’essersi messi a truffare per proprio conto, artigianalmente, invece di eseguire le consegne ufficiali, paludate, certificate e protette da toghe e divise. Per tante prassi terapeutiche si intaserebbero le carceri, se il metro fosse davvero quello dell’applicazione di terapie non validate, arbitrarie e dannose; es.*. Frodi omicide e lesioni di massa, quotate in Borsa, i cui ideatori ed esecutori non temono i magistrati, coi quali si incontrano al Rotary o al circolo del tennis; sono quelli che le denunciano che li devono temere.

*Inpatient palliative chemotherapy is associated with high mortality and aggressive end-of-life care in patients with advanced solid tumors and poor performance status. BMC palliative care, 2019.

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28 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Scarpinato su Nove: “Matteo Messina Denaro ha goduto di alta protezione interna allo Stato perché se parla fa saltare il Paese” “

Il senatore Scarpinato parla chiaro ma non fa chiarezza. Il carattere di teatro dei pupi, l’inverosimiglianza, l’anomalia, l’apparente inversione di potere, tra quello dello Stato e quello attribuito alla mafia, la commistione di fronti, permangono e anzi si aggravano: è solo il capo della mafia dalle mani insanguinate che può pronunciare la verità e validarla sulle stragi del 92-93? Magistrati e forze di polizia non hanno questa forza?

Appare che valga sempre quanto scritto dal già magistrato Tamburino su Portella, di una comunanza orizzontale, come quadri intermedi, degli attori che diamo per scontato essere contrapposti: “nemmeno la mafia, i servizi segreti, la polizia si collocano a quel livello. Tutti, in posizioni differenti, sono organi operativi, strutture di servizio”*.

Ho appena sentito in tv il Procuratore generale Rispoli inaugurare l’anno giudiziario nel distretto di Brescia. Ha anticipato che le indagini a Bergamo sull’anomalo picco di mortalità covid si stanno per chiudere, e che accuseranno il non aggiornamento del piano pandemico. Se fosse così, dopo il vaccino a efficacia negativa avremmo la giustizia negativa, che serve e aggrava ciò che dovrebbe perseguire e contrastare**. Anche per questa strage – ancor più per questa strage – appare che le istituzioni recitino, magistratura inclusa, ruoli diversi dello stesso canovaccio dirette dallo stesso regista.

*Dietro tutte le trame, 2022.
**Lo knock on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

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28 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Modica “Messina Denaro, il procuratore De Lucia all’inaugurazione dell’anno giudiziario: “Basta speculazioni sull’arresto, indagine impeccabile” “

“Certo, tutte le opinioni sono legittime, pure quelle di chi ritiene la terra piatta, ma le opinioni davanti ai fatti sono destinate alla sconfitta” dice il Procuratore di Palermo. Che la terra sia sferoidale è stato capito circa 6 secoli prima di Cristo*. Coi mezzi di allora, essenzialmente l’osservazione empirica a occhio nudo, l’intelligenza e la buona fede. Che hanno prodotto opinioni motivate. Nell’allearsi alla scienza corrotta i magistrati stanno ricevendo in dote la concezione perniciosa – antigiuridica e antiscientifica – che vi siano “opinioni”, cioè gli argomenti da respingere, e “fatti”, gli argomenti del potere. L’operazione covid ha accentuato questa aberrazione. Come è scritto in una lettera aperta di un gruppo di scienziati sulle aberrazioni covid, “We should remind ourselves that data has no intrinsic meaning, and that evidence is an argument, an opinion or hypothesis.”. Beffardamente, i magistrati scimmiottano la cattiva scienza quando per avere scienza vera si dovrebbe riconoscere il suo carattere “dibattimentale”: in entrambi i campi si dovrebbe valutare la bontà degli argomenti; a partire dalle premesse fattuali. Come l’argomento dell’onnipotenza per 30 anni di Messina Denaro e della buona fede di chi dovrebbe fermare la mafia. Mentre magistrati e polizie stanno coonestando argomenti criminosi sul covid, e sulle sue stragi, che fanno il paio con quelli sulla mafia; e che servono gli stessi burattinai.

*Staddon J. Scientific Method, 2018.

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1 febbraio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Grimoldi “La sanità lombarda discrimina e il Tribunale di Milano l’ha pescata con le mani nel sacco”

In Lombardia le morti covid risultano 4540 per milione di abitanti , contro i 1647/milione della adiacente Svizzera. Si dovrebbe parlare di questo, prima che della puntualità dei magistrati quando si tratta dei diritti degli stranieri. Si dovrebbe parlare di come destra, sinistra, 5S, Cl, Lega e magistrati in Lombardia gareggino nel servire l’agenda globalista, e come ciò vada a danno della salute.

Per un certo tempo ho raccolto le dichiarazioni di fiducia nella magistratura di indagati potenti. Poi sono diventate troppo numerose, e ho smesso. Il più recente “piena fiducia nella magistratura” è del dr. Tumbarello (Messina Denaro; Grande Oriente); Tumbarello è stato consulente abituale del tribunale di Marsala. La procura di Bergamo ha scelto come consulente sul covid Crisanti, proveniente dall’Imperial college, la fonte di previsioni grossolanamente false sul covid prese per oro colato dai politici a giustificazione delle misure liberticide; e appoggiate dall’anomalo picco di mortalità in Lombardia orientale nel 2020.

Questo consulente tecnico del tribunale di Milano che si candida alle regionali in Lombardia additando trionfante la tutela del diritto di chi passa le frontiere colabrodo a contribuire alla spesa sanitaria, mi sta dando un’idea; anche alla luce di altre situazioni in Lombardia e in Sicilia. Si dovrebbe fare l’elenco dei professionisti partigiani all’orecchio dei magistrati, come indice delle reali posizioni politiche di chi amministra la giustizia.

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2 febbraio 2023

Blog de il Fatto

Commento al post “Stamina 2, assolto in appello il pediatra Marino Andolina: “Non sono felice, penso a tutti i morti” “

Sarà contento tra gli altri “l’antisistema” Ingroia, che lo candidò 1. Andolina, in armonia con la concezione della legalità di ambienti ai quali è legato 2, affermava che “chi si oppone alla terapia Stamina va perseguito per legge” 3. E’ stato accontentato, applicando “codici” di quelli da loggia trapanese: chi è stato fermato è chi ha indicato la mano dei grandi interessi della biomedicina in una ciarlataneria da due soldi trascinata per anni e anni da medicina ufficiale, magistratura e media 4. Così come non è stato senza conseguenze – conseguenze di natura simile a quelle che hanno lasciato Messina Denaro imprendibile per 30 anni – indicare alla magistratura che l’avere permesso la truffa Stamina nel più grande ospedale della Lombardia, dominus il capo dell’AIFA che portò da Washington gli ordini sui vaccini, ha rilevanza per la localizzazione nello stesso distretto di Corte d’appello dell’anomalo picco di mortalità del 2020 che è servito da giustificazione delle leggi marziali irrazionali e nefaste; e per la nomina di Crisanti, Imperial college, a consulente dei PM 5. Certe scelte di consulenti, es. Tumbarello, parlano più delle sentenze.

1 Gli strani “compagni di letto” di Ingroia.
2 Truffa Staminali, Andolina “ho lavorato per i servizi segreti”. Giornale di Brescia 25 mag 2021.
3 BresciaToday 17 feb 2013.
4 Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.
5 Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale.

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10 febbraio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pietrobelli “Inchiesta sui tamponi rapidi, a processo ex primario e la dg dell’Azienda Zero (Regione Veneto)

C’è un’analogia con lo schema Stamina*: si persegue un illecito per avvalorarne un altro, ufficiale, preso come standard corretto; preso apoditticamente allora, e contro l’evidenza a posteriori oggi. Qui lo standard da mantenere sacro è la nefasta versione Imperial College-Crisanti su come contrastare la pandemia recludendo il Paese in un sanatorio; con le misure dettate da Crisanti in Veneto messe a fare da falsa riprova rispetto alla strage in Lombardia orientale causata dalla poca fede nel Verbo, sempre secondo il copione**. Standard che dati i morti che sono serviti alla sua dimostrazione dovrebbe essere oggetto di indagine, di una magistratura che invece lo dà per sacro dall’inizio, partecipando così a una manipolazione dove tutte le parti istituzionali sono pupi e servono la stessa morale della storia.

Ho appena finito di leggere “I soldi della P2. Sequestri, casinò, mafie e neofascismo: la lunga scia che porta a Licio Gelli” (A. Beccaria, F. Repici, M. Vaudano; 2021, editoriale il Fatto quotidiano). Descrive come la magistratura ha “dragged her feet”, favorendo l’impunità sui mandanti dell’uccisione di un suo valoroso esponente, Bruno Caccia. E aiuta a comprendere la reale consistenza della magistratura davanti ai delitti commissionati da mandanti di massima scala.

*Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.
**Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

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9 febbraio 2023

Blog de Il Fatto Commento al post “Covid, la Consulta sull’obbligo vaccinale al personale sanitario: “Misura né irragionevole né sproporzionata”. Il tampone? Non sostituisce il vaccino. Giusto il dimezzamento dello stipendio”

Una sentenza che va letta a contrario: la medicina deformata dal liberismo viene usata per convertire in legge benemerita la frode, la rapina, l’omicidio, l’asservimento, il ricatto. I palazzi di Piazza del Quirinale, o le facciate vuote come villaggi Potemkin che si affacciano sulla piazza, sanciscono quest’uso della medicina come strumento di tirannia e sfruttamento. Uso del quale la magistratura ordinaria sta abbondantemente approfittando per servire i poteri forti.

Una norma della costituzione reale che corrisponde a un criterio di integrità e capacità del magistrato: il magistrato che non tiene conto dell’uso della medicina come convertitore perverso, del potere che è le stato attribuito di fare figurare il Male come Bene da imporre e tutelare, e fa mostra di sottoporsi a questo sgangherato simulacro di cartapesta, o è corrotto o è incapace.

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14 febbraio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Suicidio assistito, la Procura di Bologna ha chiesto l’archiviazione per le due attiviste che hanno accompagnato una donna in Svizzera”

L’entità “trattamenti di tipo farmacologico, interrotti i quali si verificherebbe la morte del malato anche se in maniera non rapida” è vaga e ambigua. Così da permettere nella routine, al di là dal caso in esame, studiato per ottenere la giurisprudenza voluta, sia il causare sofferenze e indegnità non necessarie sia la corrispondente induzione, interessata, al lasciarsi uccidere. Cioè un omicidio volontario mascherato da libero suicidio. In ambito clinico faciliterà e aggraverà il consueto accanimento terapeutico, ottenuto col consenso di una persona sofferente, dipendente e spaventata che è tutto fuorché libera, es. *: sarà più facile praticarlo potendo assestare il colpo di grazia. Accanimento lucroso, incentivato in termini monetari e di carriera dallo strapotente business biomedico per i medici; e compensato in termini di spartizioni di potere per i magistrati che lasciando indisturbati gli orrori dell’accanimento terapeutico e sostituendo il loro arbitrio e le loro fumosità a confini di legge chiari e netti per l’omicidio legalizzato mettono in atto i voleri dei poteri forti di esproprio dei corpi, in società con questi samaritani con la Luger.

*Physician Influence on Variation in Receipt of Aggressive End-of-Life Care Among Women Dying of Ovarian Cancer. JCO Precis Oncol 2022.

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vedi:

10 febbraio 2023. Restituzione della scheda elettorale, elezioni regionali del 12 e 13 febbraio 2023.
Tumbarello e Crisanti. Il supporto dei magistrati alla grande criminalità biomedica al tempo della gloriosa cattura di Messina Denaro. In: Milizie bresciane

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1 marzo 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Mantovani “Chiusa l’inchiesta di Bergamo sulla gestione della prima ondata Covid: indagati Conte, Speranza, Fontana, Gallera. Il leader M5s: “Tranquillo di fronte al Paese””

Picco di letalità biologicamente anomalo; e invece coerente con la narrazione ufficiale come casus belli per i nefasti lockdown e ricatti vaccinali. Invece di indagare su meccanismi e cause dell’anomalia biologica, e da lì su eventuali responsabilità, anche alla luce della coerenza mediatica e politica coi diktat, i magistrati hanno consegnato il ruolo di accertare il vero proprio a Crisanti, proveniente dall’Imperial college, la fonte mondiale della narrazione catastrofista, crassamente falsa, volta a giustificare le misure liberticide. Ci sono evidenze che in Lombardia creando panico si spinsero le persone verso misure sanitarie in sé letali. Fornendo i morti richiesti dal copione.

Le grandi fragorose palle di fuoco, i fuochi d’artificio dei nomi importanti, impressionano per poi lasciare il buio. Una pubblica accusa così pregiudizialmente deviata nell’impostazione, che fa propria ab initio la versione, anomala e piena di contraddizioni, delle forze che aveva il dovere di indagare, e affida loro la ricostruzione, non è più sobria della parodia dell’ispettore Derrick, Max Tortora, che davanti ai morti accoltellati crede subito alla signora Fottenberg che va in giro con le mani rosse di sangue. Ancora peggio, i magistrati mettono la credibilità del loro ruolo a supporto di una favola distopica che giustifica ulteriori futuri stati dittatoriali, altri flagelli, da fare passare come “piani pandemici”.

V. Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

2 marzo 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di V. Agnoletto “Covid, la decisione della procura di Bergamo è il primo passo verso una giustizia che non si fa intimidire”

“Una giustizia che non si fa intimidire” nel senso che non c’è stato bisogno di intimidirla perché si è subito messa a disposizione da sola, prendendosi immediatamente Crisanti, Imperial College, MI5, come Virgilio nel “viaggio dantesco”. Una scelta che ha analogie con quella di Tumbarello consulente dei magistrati, ho di recente scritto all’ANM. E invece una magistratura che consente le intimidazioni verso chi è di intralcio alla versione ufficiale; beneficiandone. Oggi Il Fatto riporta la testimonianza del fratello di Emanuela Orlandi su Pignatone che giunto a fare il Procuratore a Roma soffoca il caso della ragazza rapita come vuole il Vaticano. Il 23 febbraio scorso, edizione cartacea, in un articolo sulla borghesia mafiosa, cita “Giovanni Tinebra (ritenuto potente massone)”; il procuratore implicato nel depistaggio su Borsellino, un magistrato che davvero aveva doti morali e di carattere superiori. Bisognerebbe avere il buon senso di non correre a idealizzare la magistratura; che in Italia solo i disonesti potenti criticano. I magistrati di Bergamo, senza attribuire loro cupe appartenenze, nel modo di maneggiare l’asteroide che gli è piombato sul tavolo non ricordano affatto quel condottiero bergamasco eccezionalmente dotato; e neppure i pochi magistrati che davvero non si fecero intimidire, anche se la rappresentazione di questa storia dove regnano mediocrità e viltà prevede medaglie per tutti.

V. Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

2 marzo 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Covid, il procuratore di Bergamo: “Non potevamo chiudere con una archiviazione di fronte ai morti e alle consulenze””

“Di fronte alle migliaia di morti” “abbiamo scelto un consulente espressione dei poteri che hanno condotto l’operazione covid, che ci ha detto che il picco di letalità era dovuto a insufficiente aderenza alla dottrina che ha pilotato l’epidemia”; “e gli abbiamo creduto come il bimbo alla mamma, invece di notare che i tentennamenti sembrano fatti apposta per essere additati come colpevoli, e di indagare le cause dell’anomalia di un population fatality rate così eccezionalmente alto per il covid, la spiegazione dell’Imperial college, notoria fonte di false informazioni sul covid, non stando in piedi ed essendo conforme alla narrazione ufficiale coi terribili abusi che è servita a giustificare”. “Abbiamo ignorato fattori iatrogeni dissennati, come lo stipare la gente negli ospedali, intubarla e ventilarla a gogò, mandare infetti nelle RSA, abbandonare a sé stessi gli anziani nelle RSA”; “Abbiamo così imbastito, sotto dettatura, una favola che tiene nascoste le reali responsabilità sulla strage, anche col fumo degli accusati eccellenti; e che potrà essere usata per future operazioni fasciste con la scusa della salute”.

Oltre alla cattura normativa con le leggi covid fascistissime, dopo la Consulta che cambia a penna la Costituzione come vuole Pfizer, la cattura giurisdizionale, dove i magistrati si fanno strumento dei crimini del potere. Nel caso lo si faccia convintamente si parla di “deep capture”, di cattura profonda, che è anche peggio; soprattutto nel caso di magistrati.

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8 marzo 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Trinchella “Vaccini, la Consulta sull’indennizzo: “Incostituzionale la norma che fa decadere dopo 3 anni il termine per chiederlo”

La Costituzione descrive un paese nel quale “l’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” (art. 41). La medicina offre un modo efficace di aggirare questa barriera. La Consulta collabora, arrivando a permettere il ricatto per vendere farmaci senza “controlli opportuni” (art. 41).

Nel 2010 AstraZeneca vendeva il Seroquel nonostante dovesse pagare diversi 10^8 di $ ai pazienti danneggiati: era comunque conveniente pagare, ingannare il pubblico occultando i rischi, e incassare così diversi 10^9 di $*. A maggior ragione la case farmaceutiche non si fermeranno se gli indennizzi sono a carico del contribuente. Dietro alla pomposa antimetabole su diritti e bilancio, i giudici riscrivono a penna la costituzione, di concerto col serafico occupante del palazzo accanto. Facendone la costituzione dei poveracci, che si devono fare iniettare quel che ordina Big pharma se vogliono mangiare; e poi per i danni provocati potranno sperare di avere, brigando e strepitando, magari dopo 20 anni**, forse dei soldi, tolti dalle tasche di altri sudditi.

*“AstraZeneca’s Marketing Strategy: Sue Us, Please!” BNET 2010. – Evidence and extrapolation: mechanism for regulating off-label uses of drugs and devices. Duke Law Journal, 2014.
**Justice Delayed is Justice Denied? – Another Neurontin Settlement by Pfizer 20 Years After the Alleged Events. Health care renewal, 2014.

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14 marzo 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Mattarella: “Siccità tema centrale che spinge i fenomeni migratori. Non c’è un secondo tempo, cambiamenti climatici vanno affrontati ora” “

Si consolida la liturgia scientocratica. Grandi temi che condizionano in peggio la vita dei cittadini sono imposti senza fornire evidenza fattuale adeguata. Qui le fluttuazioni climatiche come dovute all’attività umana, e da frenare con mezzi che – guarda un po’ – impoveriscono le masse e arricchiscono i potenti. Nessuna attività di garanzia dei diritti. Invece, proclami da gran sacerdote. La Corte costituzionale ha fatto lo stesso coonestando il ricatto mafioso pro Big Pharma senza fornire evidenze adeguate e anzi contro l’evidenza.

L’azione istituzionale che si basa sulla degenerazione della scienza in ideologia fraudolenta pratica la trasposizione causa-effetto. Nella scienza vera si bada ad evitare di affermare che A causa B quando in realtà è B che causa A. Mattarella “esorta” i poteri sovranazionali a “prendere provvedimenti” quando in realtà ne è portavoce ed esecutore. Come i PM di Bergamo, che invece di indagare sulle cause della strage del 2020 hanno fatto propria la versione dei mandanti*; e l’hanno potenziata, favorendo ulteriori nefandezze in futuro**. Nella scientocrazia le istituzioni non sono “la cura” né “la prevenzione”, ma parte integrante della patologia.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.
**Open letter to HoC and HoL scrutiny committees. The WHO’s pandemic PPR treaty is a major threat to national sovereignty and democracy. Gruppo Hart, 9 dic 2022.

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15 marzo 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pisanello “Madonna che piange e parla, ecco cosa sta accadendo a Trevignano Romano. Il mariologo Padre Gian Matteo: “Bisogna avviare delle indagini””

La truffa non è la truffa materiale della statua della Madonna che piange sangue. Questa è solo una truffa ausiliaria. La truffa principale è la truffa ideologica che fenomeni miracolosi, eccezionali, siano proclamati avendo passano il vaglio di autorità religiose e scientifiche. L’accademia delle scienze di Parigi dichiarò di non accettare più progetti di moto perpetuo nel 1775. Invece oggi – quando religione e scienza confluiscono come strumenti di inganno e di potere – si costruisce una legittimità indebita per proclamare miracoli, religiosi e laici, respingendo casi grossolani, che titillano le attese. E’ stato fatto, collaboranti i magistrati, con la ciarlataneria di basso livello Stamina, a favore delle promesse mirabolanti sulle staminali ufficiali*. E col Covid: “Covid, Crisanti: “Il vaccino? Senza dati non me lo faccio” (Il Fatto, 20 novembre 2020). I vaccini furono approvati con studi farsa, e il dicembre dell’anno successivo lo scienziato di fiducia dei magistrati e del PD intonava “Sìsì vax” insieme a Bassetti e Pregliasco. “The covid pandemic has catalysed the transformation of the regulator from a watchdog to an enabler.”. (Dame June Raine, capo della MHRA, ente regolatore farmaci UK. The way out. Gruppo Hart, 8 ott 2022). Respingendo i tarocchi piccoli si acquisisce il potere di proclamare l’autenticità di quelli grandi.

* Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale

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20 marzo 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Concutelli, Anm: “Tricolore sulla bara offende la memoria di tutte le vittime del terrorismo”

L’ANM ha pienamente ragione. Concutelli tradì, lavorando come killer per poteri sovranazionali. Ma quante volte la bandiera viene esibita ipocritamente? L’occasione più recente due giorni fa: un grande tricolore proiettato sull’ingresso del Cimitero vantiniano di Brescia, in occasione dell’inaugurazione della scultura “La cacciata dal Paradiso” – un titolo che rimanda, clericalmente, a colpe delle vittime e a forze onnipotenti – per la strage covid del marzo 2020, che diede l’innesco a una sorta di golpe. Hic Rhodus, la magistratura sta facendo più come quelli che vogliono fare passare Concutelli per un patriota che come i magistrati di valore che furono epurati esemplarmente, dei quali si fa fregio. “Although covid undoubtedly killed people, looking at its fatality in retrospect, the claimed lethality does not always match what we now know about the virus. There are particular examples such as New York City and Lombardy where the alleged covid mortality figures are well in excess of what was seen elsewhere, and suggest other factors must have been at play.” Da: An autopsy on covid deaths. Gruppo Hart, 11 mar 2023. L’analisi considera tra le cause l’eccessivo uso di ventilatori, che il Procuratore di Bergamo ha dichiarato essere stato insufficiente. I magistrati dovevano indagare l’anomalia e invece hanno fatto lestamente propria la nefasta versione dei mandanti sovranazionali*, legittimando reiterazioni.

*Il vero piano pandemico, rispettato, in Lombardia orientale nel 2020.

@ Lorenzo M68. Il codice del politically correct, quello istituzionale e quello della claque, prevede che le vittime di terrorismo e mafia (domani un’altra celebrazione del ricco calendario liturgico) servano a “rifarsi una verginità” (Pasolini). Giammai come termine di paragone con quanto viene fatto nel presente, comportamento da eliminare con sistemi vari; per mantenere la purissima qualità della classe dirigente e della società civile della quale godiamo. 

@ Renato S. Non posso risponderti “vergognatevi voi”: la vergogna è la coercizione degli uomini liberi.

“Perché a mio parere per gli uomini liberi la vergogna del proprio stato è un mezzo fortissimo di coercizione”. Demostene.

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30 marzo 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pietrobelli “Dissero no alla chemioterapia per la figlia leucemica, i genitori condannati in via definitiva per omicidio colposo”

I magistrati si sono imboscati sui ricatti mafioso-orwelliani per obbligare gli inoculi a masse di sani, e sugli inoculi inutili e dannosi ai minori; figuriamoci se perdono l’occasione di velare la loro partigianeria additando una ciarlataneria da manuale, Hamer, opportunamente lasciata libera. E davanti a “successi”, dai quali ovviamente i propagandisti, inclusi quelli con la toga dello Stato, ritagliano via il lato buio, ovvero le cattive condizioni di salute a lungo termine e i sostanziali eccessi di mortalità, in particolare da secondo cancro, e da malattie cardiovascolari, nei giovani “guariti”. Gli effetti più gravi sono proprio dopo la leucemia linfoblastica, insieme ai tumori cerebrali*. Effetti tali che si parla tecnicamente di “sopravvivenza condizionale”**, un termine che dovrebbe colpire l’attenzione dei giuristi.

E’ come per la mafia: si falsa il quadro considerando uno standard negativo infimo, per fare apparire accettabile al confronto il proprio malaffare, dipinto in termini rosei. La sentenza favorirà la sottomissione dei genitori all’affarismo medico; anche a sovradiagnosi e altre frodi. Anche lo stimolo suscitato a favore della “libertà di cura” sarà un servigio a Big pharma, non essendo questione di cure “libere”, cioè di libertà di truffa, ma di non consentire una medicina corrotta e criminale.

*Rethinking Success in Pediatric Oncology: Beyond 5-Year Survival. J Clin Oncol, 2021.
**Conditional Survival in Pediatric Malignancies. Cancer, 2015.

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12 aprile 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Lanaro ““Commissione Covid? Indagini anche sulle Regioni”: la promessa di Faraone (Iv) che ha votato con FdI e Lega (ed è papabile presidente)”

Le indagini a uroboro

La Commissione di Faraone “no inoculo no autorizzazione a campare”:

“A quanto pare il vaccino anti-Covid non sarà obbligatorio per non urtare la sensibilità di Fragolina76 e Uomotigre58 che dopo approfonditi studi hanno appurato la presenza di un microchip collegato alle antenne del 5G che ci trasformerà tutti in rettiliani con la faccia di Bill Gates.
Ok, quindi bisogna trovare un sistema alternativo per proteggere categorie più a rischio e per tornare alla nostra vita normale.
Bene, la soluzione si chiama Passaporto sanitario integrato al vaccino anti-Covid. Chi non potrà esibire il documento non dovrà essere autorizzato a:
– fruire dei mezzi di trasporto (bus-treni-navi);
– accedere ai pubblici esercizi (bar-ristoranti-negozi);
– accedere all’interno di centri commerciali;

Caro No-Vax, vuoi essere “libero” di non vaccinarti? Prego fai pure…
Vuoi essere “libero” di infettare gli altri e costringere il Paese alla paralisi eterna? Scordatelo.”
(Estratto da Farone, Facebook, nov 2020).

I magistrati professionisti si sono dati come consulente Crisanti “mascherine e guanti anche in casa”, emissario di Ferguson, che è celebre come produttore di false predizioni, stra-gonfiate, sull’epidemia, finalizzate alla giustificazione dei diktat*.

Alla galleria di mostruosità covid si aggiungono le indagini a uroboro, condotte da quelli che dovrebbero rispondere.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

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27 aprile 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Sentenza Trattativa, gli imputati esultano. Mori: “Sempre convinto della mia innocenza”. Ingroia: “Lo Stato si autoassolve””

Mori: sono un carabiniere; i carabinieri scoprono i reati; ergo se fossi stato colpevole me ne sarei accorto; ovvero non risultandomi di essere colpevole, sono innocente. Anche i magistrati praticano deroghe da barzelletta al “nemo judex in causa sua” davanti agli uccisi coi quali dal dopoguerra i nostri padroni tramite il personale istituzionale pilotano il Paese. Hanno affidato a Crisanti, Imperial College, fonte riconosciuta di disinformazione istituzionale catastrofista, la perizia sulla strage covid. Col risultato che lo Stato fa mostra di processare sé stesso, ma accusandosi di non essere stato sufficientemente scattante nell’eseguire le direttive dei poteri sovranazionali. I cui ordini – quelli reali – invece di fatto ha eseguito, come fa dal 1947, Portella. Occorreva una catasta di cadaveri per innescare l’operazione covid a livello internazionale. I morti per le telecamere sono stati forniti dalla Lombardia, con il pecoronesco applicare cure e misure mediche inconsulte*. Il procedimento posticcio non solo copre le responsabilità vere: col suo falso messaggio favorisce rese e crolli ancor più nefasti** dei compromessi e collusioni sulla mafia. Una “trattativa” Stato-Big Pharma sulla quale sono tutti d’accordo.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.
**Should the UK sign up to the proposed WHO Pandemic Preparedness Treaty? Gruppo Hart, 24 apr 2023. – Amendments to WHO’s International Health Regulations: An Annotated Guide. D. Bell, 1 feb 2023.

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29 aprile 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Borsellino “Trattativa Stato-mafia, per noi familiari delle vittime quegli imputati non sono eroi”

Massimo rispetto per i familiari delle vittime. Commento le loro posizioni solo nella dimensione pubblica delle stragi. Né conosco a fondo i fatti. Però osservo, in ambiti che conosco abbastanza bene, che istituzioni, forze di polizia, PA, magistratura, e purtroppo anche la società civile premono per spiegare in termini nazionali, endogeni, atti criminali imposti da fuori. Dei quali i responsabili italiani sono solo esecutori; figure non diaboliche ma miserabili. Lo chiamo “tolemaicismo”: il modello geocentrico riusciva a rappresentare il moto dei pianeti, ma a costo di contorsioni acrobatiche*. La riduzione forzata al livello nazionale genera labirinti di specchi che tengono al sicuro il male. Es. si additano soggetti che hanno responsabilità vere, ma con accuse distorte; fino al grottesco**. Se si vuole la verità, in un ambito dove il coraggio non si spreca, bisogna, incuranti dei don Abbondio che strillano al complottismo, considerare un modello copernicano, dove gli esecutori sono delinquenza locale protetta, e i “deviati” sono ruffiani al servizio del “motore primo”. Che è dato dai poteri sovranazionali dalla massa molto più grande che impongono la rotta al Paese; anche con la violenza, con la quale inoltre selezionano la classe dirigente eliminando esemplarmente i tipi umani di valore ed elevando i mediocri e i debosciati, fino a farne modelli da imitare.

*Il tolemaicismo politico.
**Il vero piano pandemico, rispettato, in Lombardia orientale nel 2020.

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10 maggio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post ““Le dicevano che la chemio era nociva”: Cassazione conferma la condanna per i genitori di Eleonora Bottaro, morta di cancro”

Ortega y Gasset: “La barbarie è l’assenza di standard”. In Italia si adottano standard, ma negativi: per fare passare come Bene, e addirittura come Sacro, interessi che vengono così resi immuni dal controllo di legalità. E dalla denuncia tecnica ed etica. La mafia di cosca è lo standard negativo che consente i metodi mafioidi di Stato. Eliminandola le soverchierie di Stato sarebbero evidenti.

La ciarlataneria alla Hamer é lo standard negativo che consente l’idolatria di pratiche mediche commerciali delle quali si occulta il lato oscuro*. Cure commerciali che spingono a chiedere, ingenuamente, una “libertà di cura” che sarà libertà di essere meglio truffati dal big business. Una medicina onesta, garantita dallo Stato, preverrebbe l’angoscia di scelte sulla medicina in aggiunta alle sofferenze della malattia. Ma abbiamo uno Stato che tramite le supreme corti ha dichiarato “scientifici” vaccini la cui conferma di efficacia usa manipolazioni contabili ** appena un po’ più sofisticate della conta tra Totò e Peppino ne La banda degli onesti. Così che i magistrati partecipano a vendite della Fontana di Trevi. Anzi, all’imposizione di acquistarla.

*Rethinking Success in Pediatric Oncology: Beyond 5-Year Survival. J Clin Oncol, 2021. – Conditional Survival in Pediatric Malignancies. Cancer, 2015.
**Fenton N. How an illusion of efficacy can be established for any treatment – ‘Never vaccinated’ vs ‘Ever vaccinated’ mortality rate illusion: survivor bias &amp; how to overcome it.

@ alexei. Lei non confuta nel merito il meccanismo fraudolento denunciato da Fenton, non porta nessun argomento e insulta. Questa sproporzione tra argomenti e attacco personale la qualifica abbondantemente come troll. Un troll su questi temi non è un bello spettacolo. Per non parlare della triste convergenza tra il ragionamento giuridico delle toghe e i pronti berci dei troll.

@ alexei. Ho indicato alcune tra le studiate manipolazioni statistiche sui vaccini covid. Citando il prof. Fenton, un’autorità nel campo delle “metrics”, cioè misure a finalità pratiche. Es. The illusion of vaccine efficacy revisited 2 mag 2023. – How many deaths were caused by the covid vaccines? 4 apr 2023 – Claims the unvaccinated were at higher risk of hospitalization and death were based on deliberately murky record keeping 7 mar 2023. Lei interviene inventando favolette puerili su buoni e cattivi, e con gli immancabili insulti.

I tanti addetti all’infantilizzazione e all’imbrattamento come lei, i falsificatori di dati e informazioni, e non ultimi i professionisti stipendiati dell’accertamento della realtà non superficiale, di responsabilità e obblighi, cioè i magistrati, stanno portando verso il livello di marasma le preesistenti incertezze del pubblico sulla medicina. Delle quali questo caso tragico è uno dei prevedibili esiti: la reazione errata di persone comuni ad una percezione, fondata, di sfiducia verso la medicina ufficiale. Caso risolto a favore delle forze che beneficiano del caos che in concorso i vari attori alimentano e accrescono invece di contrastarlo. Con la sentenza si dà ai medici la facoltà di intimidire i genitori – per spingere verso lucrosi trattamenti – prospettando manette; che in un ordine democratico andrebbero invece applicate sia ai dulcamara alla Hamer sia agli affiliati ai grandi poteri biomedici che oggi torreggiano sullo Stato.

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13 maggio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Frosina “Presentò il suo libro all’evento dei massoni: il Csm “salva” dal trasferimento il pg di Brescia”

Mizzica. Questo articolo de Il Fatto del 13 maggio 2023 l’ho letto oggi sabato 13 maggio 2023, ore 9:30, appena tornato dalle Poste di Brescia, avendo inviato per racc. al procuratore generale Rispoli la tessera elettorale – date le imminenti elezioni comunali – con lo scritto “La partecipazione della magistratura agli stagecraft criminali ed eversivi” dove parlo dell’attuale procedimento, da lui avocato, sulla strage covid in Lombardia del 2020*. Nel materiale faccio anche riferimento all’uso abituale da parte dei massoni delle coincidenze a scopo di derisione, di ostentazione di potere e immunità, e di minaccia. Credevo che la vicinanza di Rispoli fosse limitata al clero, essendo egli l’autore con Vito Mancuso del libro dal dimesso titolo “La bellezza, la legge e Dio”.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

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27 maggio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Genitori no vax indagati per tentato omicidio: si sono opposti al test Covid per il figlio di 4 anni gravemente malato”

Il PM Rossato e gli altri magistrati che si occupano di covid in Lombardia dovrebbero leggere il substack “The Earliest Days of the Italian Pandemic, or: Why Nobody Wants To Talk About February 2020 Anymore”. Per due motivi. Segnala anomalie nella diffusione del virus in Lombardia che portano a conclusioni di rilevanza penale. E spiega che spesso si inganna non tramite il falso ma tramite l’enfasi. Es. andando a scovare un motivo “carte a posto” per fare tintinnare le manette per un obbligo burocratico covid arbitrario, che usa un test inaffidabile per agitare un pericolo enfatizzato a dismisura (non c’ è stata una moria epidemica di bambini da covid). Mentre la stessa magistratura ignora le anomalie macroscopiche sul covid in Lombardia, come quelle riportate nel substack; es. i dati che mostrano che invece che una diffusione progressiva nel territorio come nelle epidemie vi sono stati multipli focolai come in un incendio doloso. Focolai coincidenti coi confini amministrativi, e dunque con le scelte sanitarie ovvero con fattori iatrogeni (Engler J. Were the unprecedented excess deaths curves in Northern Italy in spring 2020 caused by the spread of a novel deadly virus?). Più che ignorarle, i magistrati sopprimono attivamente queste notizie di reato. Mentre affidano la ricostruzione a Crisanti, un emissario dei mandanti che poi hanno sventolato quanto provocato in Lombardia come giustificazione delle misure mondiali.

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28 maggio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Strage piazza Loggia, Mattarella: “Il Paese ha un debito verso Brescia”. La Russa: “Pagina buia della nostra storia”. Celebrazione in città

Si dice che un bilancio debba essere “chia-ve-co”: chiaro, veritiero e corretto. “Il Paese ha un debito verso Brescia” nel bilancio truccato di coloro che servono i poteri che ordinarono la bomba e spremono ancora la strage, dopo 50 anni, per “rifarsi una verginità” (Pasolini). In una contabilità chia-ve-co Brescia, che ospita la reclusione dorata di Mario Moretti, e fa da carceriere e da eliminatore a chi la pensa come Moro sui doveri verso il Paese, dovrebbe figurare la strage covid del 2020 in Lombardia, ordinata dai poteri forti a danno dell’Italia; attuata con il dolo sistemico delle misure mediche e sanitarie aberranti, iatrogene; supportata nella sua falsa rappresentazione da media e politici, le massime cariche a dirigere il coro; ed indagata spudoratamente secondo il dettato dei mandanti, generatore di ulteriori lutti e sfaceli*. Mentre si presenta come un merito la mancata conclusione degli accertamenti giudiziari sulla strage di mezzo secolo fa. La magistratura giustifica l’avvicinarsi alla boa del passaggio al sesto decennio di procedimenti giudiziari con il “fare bene a garanzia di tutti” quando si è precipitata ad affidare le indagini sulla strage del 2020 a Crisanti, Imperial college, una impostazione che dà le stesse garanzie della scelta di Pieczenick come consulente quando c’era da tenere fermo Moro sotto i colpi dei sicari.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

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29 maggio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Inchiesta sulla gestione della pandemia di Covid, chiesta l’archiviazione di Conte e Speranza”

La strage del 2020 è dovuta all’equivalente dell’avere caricato gli estintori con la benzina, cioè a misure mediche e sanitarie inconsulte, iatrogene*. L’accusa, suicida – o omicida, come ripetizione degli ordini dei mandanti – è che si sarebbe lesinato nell’irrorare con la super: il PM di Bergamo è arrivato a dire che ci sarebbero voluti più ventilatori, il cui sovrautilizzo è causa riconosciuta di eccessi di mortalità attribuiti al covid. La strage del 2020 si incastona perfettamente nel contesto, come innesco a giustificazione dell’operazione covid: la Lombardia ha fornito al mondo i morti e le clip per i diktat.

La mamma ha chiamato, e in questi casi in Italia la prassi è praticare due modi per tradire le vittime delle stragi eversive e degli omicidi politici, e con esse il popolo. Uno è proteggere i responsabili assolvendo e facendo cadere i crimini nell’oblio (es A. Rocchelli). Oppure si proteggono i mandanti partorendo topolini tra grandi ammuine autocelebrative; ottenendo così rinnovi annuali di verginità, come aveva capito Pasolini, da spendere servendo gli stessi mandanti per nuove nefandezze (es. ieri a Brescia per p. Loggia 1974 con i processi non conclusi dopo 50 anni). Il tempo dirà quale delle vie canoniche verrà imboccata. I precedenti storici, il coinvolgimento nello stagecraft criminale covid, e la condotta finora tenuta non autorizzano grandi speranze.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

@ cicciobellociccio. Mi fa piacere che non usi più il tu, come ha fatto con me qui l’11 gennaio 2022, difendendo le aziende private che decurtavano lo stipendio o licenziavano chi non si vaccinava. Ora usa il lei, ma per sentenziare sciocchezze e insultare. Un’accoppiata diagnostica per trollismo, che preclude la discussione. E’ comunque da notare la vicinanza delle sue posizioni con quelle tragicamente alla pompieri di Viggiù, meritevoli di restare ricordate, espresse dalla Procura di Bergamo a proposito dei ventilatori (sui cui danni segnalai già nell’aprile e nel luglio 2020, con riferimenti bibliografici*, che ora si sono arricchiti). Fossi in loro non sarei contento del suo appoggio, e mi farei qualche domanda sulle facili fonti alle quali si sono affidati e su quelle che sono state soppresse; anche sentiti i “ragionamenti” medico-giuridici come il suo di un anno fa sul diritto al ricatto vaccinale a discrezione di datori di lavoro privati: ““non puoi fare come ti pare … si chiama assunzione di responsabilità. … le tue scelte personali non possono influire sugli altri, ti chiami fuori dalle regole della società in cui vivi? benissimo, puoi farlo… ma poi non pretendere di avere gli stessi benefici di chi si adegua alle regole. non esiste che tu puoi chiamarti fuori solo sulle cose che ti fanno comodo.”

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

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4 giugno 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Papa Francesco su Rai 1: “Le apparizioni della Madonna? Non sempre sono vere”. È la prima volta nella storia che un Pontefice è ospite in uno studio tv” “

I miracoli sono un’immagine platonica netta e ben delineata, che siamo predisposti ad accettare come vera: wishful thinking. Esprimono una concezione poco rispettosa della divinità, dipingendola come una specie di capobastone o di politico locale che può salvare o no a seconda di quanto lo si prega.

Tra le incongruenze logiche, una divinità farebbe in modo di mostrare come inequivocabile il suo intervento. Non ci dovrebbe essere bisogno di accertamenti, commissioni, etc. Si ricorre allora a trucchi da imbonitore. Incluso quello dello standard negativo: riconoscendo per truffaldine sceneggiate del genere di Trevignano si legittima il potere di dichiarare miracoli “veri”. Come ribadisce qui Bergoglio.

Lo standard negativo è usato anche per i miracoli laici. Ricordo i cori degli ultrà del Brescia con lanci di bengala davanti al duomo pro Stamina, la truffa grossolana che ha legittimato le promesse di miracolo delle staminali ufficiali; sulle quali anche il clero ha interessi. C’è il wishful bias anche per i miracoli laici: il presidente della Corte d’appello che ha lasciato impunito l’inoculo della ridicola truffa Stamina nel SSN ha di recente ammonito contro l’accusare i medici senza avere le competenze tecniche; e allo stesso tempo li ha lodati come magnifici per il covid, nonostante le caratteristiche iatrogene della strage covid locale, mostrando di sentenziare a sentimento, come minimo.

*Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.

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7 giugno 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Inchiesta Covid, archiviate dal Tribunale dei ministri le posizioni di Conte e Speranza. “Il fatto non sussiste””

Conte e Speranza sono stati accusati – via Crisanti, longa manus dell’Imperial college, cioè di chi ha imposto la narrazione e i morti che hanno giustificato i successivi diktat – dell’equivalente di avere rubato la Torre di Pisa. E sono stati prosciolti. Però hanno come usato la benzina per spegnere il fuoco, in maniera sistematica, estrema e inspiegabile, e di questo dovrebbero rispondere, insieme a politici e amministratori di destra e sinistra, autorità sanitarie e medici: le notizie sulle cure e scelte terapeutiche abnormi*, il contesto politico e mediatico* e l’analisi statistica dei dati** indicano – come si poteva vedere dall’inizio* – che il picco anomalo di mortalità in Lombardia nel 2020 è stato iatrogeno, dovuto a misure sanitarie e mediche assurde in risposta ad un panico sollevato ad arte nella popolazione. Si è così instaurato un circolo vizioso paura-iatrogenesi-decessi-paura che ha generato i morti e ha permesso i filmati a effetto che sono serviti, internazionalmente, a giustificare lo stato di eccezione e con esso altre misure inconsulte, distruttive di benessere e di princìpi di civiltà, e anch’esse iatrogene. L’accusa deviata è servita a sostenere le falsità sul covid; appare che l’assoluzione ora servirà a lasciare nascoste e impunite le responsabilità reali.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.
**Engler J. Were the unprecedented excess deaths curves in Northern Italy in spring 2020 caused by the spread of a novel deadly virus?

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8 giugno 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Sofia “‘L’estate del golpe’, il libro sull’attentato a Rumor e i piani della destra eversiva. Scarpinato: “Meloni figlia di cultura che avversò Costituzione””

Lo Stato italiano e la classe dirigente nel 2020 hanno fornito tramite iatrogenesi* la strage per fare figurare falsamente** il covid come un flagello senza precedenti e altamente letale, e innescare così nel mondo la reazione a catena delle “misure”, che da noi fanno liberamente strame non solo della Costituzione, ma dei suoi presupposti. Ricostruzioni come quelle della Limiti e gli interventi di Scarpinato sono utili mostrando l’expertise di terrorismo eversivo su commissione che ha contribuito a far assegnare al ventre molle dell’Europa questo compito nel 2020. E mostrano la Rosa dei Venti a tre punte, la bussola a tre punti cardinali della società civile: con Est e Ovest fasci e compagni, e Sud mafia. Il Nord, i padroni sovranazionali, è tolto o sbiadito. Quando andrebbe riconosciuto l’asservimento bipartisan. E quello della magistratura; che sulla strage covid del 2020 sta facendo come se si fosse trovato un cadavere depezzato in una valigia, e si accusasse il proprietario della valigia, trovato con in mano una mannaia macchiata del sangue della vittima; ma lo si accusasse di istigazione al suicidio. E poi lo si assolvesse da questa accusa, e con essa da ogni altra responsabilità. Postfasci e sinistra fellona d’accordo. A proposito di depistaggi e deviazioni sull’eversione.

*Lo knock-on della strage covid in Lombardia orientale.
**Querying the existence of a covid ‘pandemic’. Hart, 6 giu 2023.

@ Gianni53. Ai fattori extraterrestri ci pensa l’ufficialità coi suoi volenterosi troll. Es. una magistratura che vuole la medaglia perché ancora conduce procedimenti su stragi avvenute es. nel 1974, cioè più vicine nel tempo alla fine della II guerra mondiale (29 anni) che ai nostri giorni (49 anni). Un effetto relativistico di rallentamento del tempo? La stessa descrizione del covid, alla quale la magistratura ha dato un contributo fondamentale, ha un carattere marziano: Paul E et al. COVID-19: an ‘extraterrestrial’ disease? International Journal of Infectious Diseases, 2021.

Per di più penso che il covid come lab-leak sia una bufala da fumetto per rappresentarne il carattere di minaccia terribile. E’ stato osservato che quest’altra storiella ha a che fare proprio con la strage in Lombardia: Engler J The Lombardy analysis, 2022.

Per me a sparare balle assurde da B-movie, i terroristi samurai invincibili, la mafia eterna, ora il covid dio del vulcano che stermina se non gli si sacrificano normalità e civiltà, sono quelli per conto dei quali i troll dileggiano la dissidenza. Con la differenza che sulla base delle balle ufficiali si straccia la Costituzione, si impongono leggi paranoiche e distruttive, si genera malattia, si emettono sentenze rigorose. Rigorose nell’applicare le idee di don Abbondio sullo stare al mondo e sui propri doveri.

@ Gianni53. Non “credo”, ma so che si sono “armadi ben chiusi e protetti” pieni non solo di scheletri pluridecennali, ma di cadaveri recenti, ancora in decomposizione. A voi piacciono solo i vostri fumetti. Eppure deve essere proprio un caso di contrazione del tempo, di uffici giudiziari che volano a velocità prossime a quelle della luce, se si ignora il mezzo secolo finora trascorso qui sulla Terra senza che si sia concluso il procedimento giudiziario su una strage terroristica in piazza. Mentre gli stessi uffici giudiziari che presentano ciò come un merito hanno steso le loro cappe nere a coprire i meccanismi e le responsabilità della inqualificabile strage covid del 2020. Ma come dubitare di una magistratura che può vantare appoggi del genere di questi suoi interventi. 

@ Gianni53. Ai tempi del salasso c’era chi accusava i colleghi di uccidere i pazienti salassandoli troppo poco. Speranza e Conte sono stati prosciolti da colpe che non hanno. E’ l’accusa ad essere colpevole, di alimentare una narrazione covid falsa; che ha usato forme di omicidio come strumento di persuasione; come ai tempi delle stragi palesi dei decenni passati; ma in forme nuove. E colpevole di depistare allo stesso tempo dalle colpe vere. Una certa raffinatezza mentale, a proposito di stragi. Messa in atto grazie alla scarsa consistenza del contrasto giudiziario.

Con tutto il loro potere relativo, Speranza e Conte sono dei pupi. Così come appaiono mossi da fili magistrati che affidano la ricostruzione a Crisanti, che è come affidare la ricerca di Messina Denaro a Tumbarello (questi realmente consulente dei magistrati). E gli altri magistrati che nel coprire le responsabilità indicibili, quelle vere, paragonano il covid alla Spagnola del 1918. Un paragone da rivista femminile economica; mentre sul piano tecnico la comparazione è valida in quanto evidenzia differenze radicali, e le crasse manipolazioni, non attribuibili a buona fede, tramite le quali si sono forniti i morti che servivano. C’è una buona letteratura a riguardo. Es: Fauci .. coauthored a study confessing that virtually all of the “influenza” casualties in 1918 did not actually die from flu but from bacterial pneumonia ..today easily treated with antibiotics unavailable in 1918.

 

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13 giugno 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Sei dirigenti dell’ex Ilva a processo per la morte di tumore del piccolo Lorenzo Zaratta”

La magistratura che regge il gioco nella strage covid d’innesco*, che legittima il ricatto mafioso sugli inoculi, esercita qui lo stesso uso abnorme di argomenti pseudoscientifici. Arrogandosi un diritto di riscrivere i principi della dottrina medica e della tanto acclamata “scienza” (sotto dettatura di Big Pharma).

Il rinvio a giudizio può essere inquadrato nel contrasto di voci su Berlusconi, morto ieri. Per il sociologo Furedi B. ha rappresentato il “populism from above”**. Un populismo che seduce il popolo ma serve i potenti. La politica italiana appare più facile da decifrare se si considera che le istituzioni costituiscano non organi indipendenti ma una corte al servizio del re, cioè dei poteri forti. E che le varie fazioni di cortigiani mentre si contendono spazi di potere gestiscono forme diverse delle stesse direttive regali. B. ha praticato il falso populismo per le classi meno istruite e il popolo grasso. Sinistra e magistratura, il populismo dall’alto di tipo midcult. La magistratura qui sembra difendere il popolo dai poteri forti. In realtà, come ha fatto col covid, li favorisce a danno del popolo; aiutando il business oncologico***. Probabilmente poi assolverà i cortigiani minori che ora accusa su basi inconsistenti mentre copre noxae reali per la salute dei bambini, e le potenzia***; come ha già fatto con Conte e Speranza*.

* Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale
** How Silvio Berlusconi was undone by Brussels, 12 giu 2023.
*** ILVA. Dal cancro nascosto al cancro inventato; La raffinazione della paura

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18 giugno 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Frosina “Sindaci, assessori, carabinieri e medici: i 3.623 pregiudicati per abuso d’ufficio che con la riforma di Nordio avranno le condanne cancellate”

“Tra il forte e il debole, tra il ricco e il povero, tra il padrone e il servitore è la libertà che opprime, è la legge che affranca“. Rousseau e Lacordaire, citato da don Milani.

La “paura della firma” ricorda la “medicina difensiva”*. Ma la critica a Nordio non è tutta la verità. Vi sono abusi di potere su singoli cittadini che vengono commessi in favore dei crimini dei poteri forti verso la collettività. Sulla libera commissione e impunità di questi i politici e i magistrati concordano. Es. gli abusi, mafioidi e fascisti, volti a eliminare le voci tecniche di critica della medicina, giudicate indispensabili perfino da chi chiede uno status giuridico privilegiato davanti alla legge per i medici** (richiesta che sia Nordio, sia magistrati “di sinistra” fanno propria). Politici e magistrati vanno visti come nobili di corte, in lotta tra loro per la supremazia, ma uniti nel servire il re. Uniti anche nel travolgere ogni principio, legge e decenza. Le nuove regole renderanno ancora più scorrevole il compito di proseguire i piani piduisti al servizio dei grandi interessi biomedici a tanti sindaci e funzionari, CC, PS, GdF, e anche a tanti magistrati.

*La medicina difensiva come scusa e come illecito. Sito menici60d15.
**Erosion of Peer Review and Quality Assurance Privilege. JAMA, 14 giu 2023.

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23 giugno 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Finte vaccinazioni Covid per ottenere il green-pass: la Procura di Ravenna chiede il rinvio a giudizio di 227 persone”

In Svezia tali accuse sono impossibili, in assenza dei ricatti mafiosi di Stato (senza che si siano verificate le sciagure minacciate da Mattarella e c. per giustificarli). I giudici svedesi hanno invece condannato a 2.5 anni un luminare italiano, Macchiarini (The deadly legacy of a stem cell charlatan. BMJ, 21 giu 2023).

In Italia i magistrati sono zelanti nel punire chi elude l’esproprio del proprio corpo, e assolvono i luminari che hanno introdotto la ciarlataneria Stamina (1) nel SSN agli Spedali Civili di Brescia (assolsero anche Macchiarini). Non solo. Il presidente della stessa corte che ha assicurato l’impunità alla ciarlataneria bresciana sulle staminali – e presidente di Magistratura democratica – propugna una “vicinanza” tra magistrati e medici (2). Come Nordio (3). Non solo. Magistrati e forze di polizia perseguitano, con sistemi che dovrebbero essere materia per le loro DDA, chi denuncia frodi ufficiali “deadly” come quelle di Macchiarini e Stamina e quelle deadly sul covid.

I nostri magistrati sono attratti dalla capacità di trasformare il crimine di alto bordo in legge data da una medicina zombie, catturata dal peggior liberismo. Ma per contribuire alla metamorfosi, con un diritto zombie, non per opporvisi.

1 Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.
2 Castelli G. Magistrati e medici: più vicinanza di quanto si creda. Brescia medica, feb-mar 2023.
3 Processi, più tutele ai medici. Nordio: filtro come per i giudici. Corsera, 19 ott 2004.

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25 giugno 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di Kevin De Sabbata “Caso Djokovic e Covid, è giustificato limitare la libertà del singolo per tutelare la collettività”

Siamo portarti a credere, come questo giurista dà per scontato, che le misure di sanità pubblica, che considerano la collettività, non possano essere corrotte. Nulla di più illusorio: la politica sanitaria può essere usata come un formidabile pretesto per prevaricazioni del potere. Es.*. Deve al contrario essere esplicitamente riconosciuta la necessità di tutelare, anche ope legis, la salute da misure di public health nocive. E va riconosciuta e contrastata specificamente la possibilità dello Stato di opprimere e togliere diritti con pretesti medici.

Tendiamo anche a scambiare la reale potenza della scienza come strumento conoscitivo per la scienza come fonte certa di verità. Come osservò es. P. Medawar, la pratica scientifica presuppone onestà e buona fede. Si può mentire e frodare con la scienza, “egregiously”; inquinando così una risorsa preziosa. Le correzioni possono essere tardive o assenti. Es. **.

Né la medicina, né la scienza sono valide ex opere operato. E nemmeno il diritto lo è. Anche lo studio e l’esercizio del diritto presuppongono integrità morale. Altrimenti divengono la coonestazione e il braccio esecutivo di inganni e violenze del potere; come chi si occupa professionalmente di diritti, di imbrogli e violenze dovrebbe ben sapere.

*Bell D. Global Health and the art of really big lies. 2022. – Mordue A. The Betrayal of Public Health During The Covid Pandemic. 2022.
** Time to assume that health research is fraudulent until proven otherwise? BMJ, 2021.

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6 luglio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Mattarella: “Negazionismo è base di nostalgie autoritarie. La memoria è un elemento fondamentale dell’identità”” [discorso nella visita in Cile]

Nel primi giorni successivi al golpe dell’11 settembre 1973 vennero fatti assassinare i medici che con Allende, che era medico, anatomopatologo, avevano attuato la sovranità sanitaria nel loro Paese, puntando su una medicina sociale e abbattendo l’importazione e il consumo di farmaci; e quindi i profitti delle multinazionali farmaceutiche. A Boston il New England Journal of Medicine pubblicò un editoriale che in pratica dice che quei medici se l’erano cercata: Doctors in politics: a lesson from Chile, Jonsen et al. 1974. Da noi i poteri dello Stato, dei quali Mattarella è espressione, devono avere una memoria eccellente, migliore che negli altri paesi europei, sulla lezione cilena riguardo alla politica sanitaria, come è apparso evidente con la sottrazione dei diritti e gli inoculi di Stato coercitivi in nome del covid; e come avviene nella routine, sottotraccia, a beneficio dei taglieggiamenti cui quei medici cileni si erano opposti. E mentre con le mani applicano la lezione, arrivando a arrogarsi diritti di arbitraria manipolazione farmacologica di massa sul corpo di ogni singolo cittadino, sui suoi organi e tessuti, con la bocca predicano l’imperativo di non dimenticare gli orrori dei fascismi del passato.

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15 luglio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Federica Sciarelli: “Non capisco chi lascia la Rai. Quando Salvini mi ha attaccata ho risposto, non me ne sono andata. Facci? Deciderà il pubblico” “

Sciarelli cita Andreotti: “se vuole il telespettatore cambia canale”. E’ più fedele ai principi di un servizio pubblico quanto affermò un dirigente Rai negli anni ’60: ”dobbiamo dare agli spettatori il meglio di quello che vogliono, non il peggio”.

Sciarelli sta tranquilla perché è una “9 in religione”*. Il mercoledì conduce con maestria Chi l’ha visto. Il sabato sera, in seconda serata, vestita e truccata come per una occasione mondana, fa propaganda al Bambin Gesù, del Vaticano; senza rendersi conto probabilmente dell’ambivalenza, e del lupo sotto la pelle d’agnello, del messaggio che così lancia**; nonostante sostenga di starci attenta. Le si attribuisce una vicinanza a JH Woodcock, che una volta mi fece convocare in Questura per ciò che avevo scritto a proposito di trattamenti intimidatori di polizia verso chi denuncia le frodi biomediche. Furono gentili, ma la sera stessa mentre passeggiavo arrivò un’auto della polizia, fece un’inversione ad U, mi si piantò davanti a fari accesi e ne uscirono due agenti, con aria di sfida. Ripartirono quando li oltrepassai. Riportai l’accaduto a Woodcock (6 aprile 2007; racc 128572454176). Nulla è cambiato, sia i desaparecidos da soppressione istituzionale delle denunce sulle frodi mediche, sia la propaganda mediatica delle frodi.

*”Le mie vacanze erano sempre in pericolo. Mi salvavo all’ultimo. 9 in Religione” (Marcello Marchesi).
** Quando è Pietro che si associa a Simon Mago. Sito menici60d15.

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24 luglio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Inchiesta Covid, archiviato anche Fontana. Resta solo l’accusa di rifiuto d’atti d’ufficio per la non applicazione del piano antinfluenzale”

“Secondo i pm bresciani l’epidemia colposa non si configura in quanto, anche sulla scorta della recente giurisprudenza, è un reato commissivo mentre nel caso di specie sono state contestate omissioni. Omissioni che per altro non sono state ravvisate… “.

Per prima cosa si dovrebbe spiegare come biologicamente è accaduto che il population fatality rate in quella ristretta area, in quel ristretto periodo, abbia avuto un picco abnorme, elevatissimo, rispetto a quello proprio del covid. Un quesito che, ammesso e non concesso che le categorie commissivo/omissivo siano mutualmente esclusive ed esaustive come arbitrariamente si considera, non esclude responsabilità commissive ma sollecita di verificarle. Come pure lo richiedono elementi lasciati in ombra*.

I magistrati bresciani sulla medicina hanno concezioni** che ricordano quelle anni ‘50 sulla mafia: “nell’immediato dopoguerra e fino ai tragici fatti di sangue della prima guerra di mafia degli anni ’62-’63, gli organismi responsabili e i mezzi d’informazione sembrano fare a gara per minimizzare il fenomeno mafioso” (G. Falcone). Concezioni che sono protette pure con sistemi affini a quelli si usavano impunemente in Sicilia nel dopoguerra con chi non si faceva i fatti suoi.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale – Il vero piano pandemico, rispettato, in Lombardia orientale. Sito menici60d15.
**Castelli G. Magistrati e medici: più vicinanza di quanto si creda. Brescia medica, feb-mar 2023.

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27 luglio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Frosina “Trattavano nomine con Palamara: il Csm salva le poltrone dei capi dei tribunali di Brescia e Firenze. “Indipendenti dalle logiche di corrente” “

“Indipendenti da condizionamenti derivanti da logiche correntizie”. Ma fare il sensale nel mercato delle nomine è un marker diagnostico di un allontanamento dalla “postura” e dalle responsabilità essenziali della professione e del compito di giudice: “Chi è ingiusto nel poco ingiusto è nel molto” dice il vangelo di Luca. Che conclude che nessun servitore può servire due padroni. Come invece postula l’ineffabile CSM; che dimentica, pur sapendolo bene, che i magistrati sono esposti a ben altre “logiche” che quelle “correntizie” cui obbedire o cedere. Es. *.

Per una funzione di controllo, ad alto guadagno nel linguaggio della cibernetica, dove cioè piccole deviazioni possono tradursi in ampi effetti, aggiustatine che appaiono minori come questa sommandosi finiscono col cambiare il bianco in nero, producendo gravi danni mentre le “carte” sembrano “a posto”. Spero che un giorno emerga come gli uffici giudiziari di Brescia di riferibile al piduismo non abbiano solo l’intitolazione al fondatore della P2 storica e la sua statua all’ingresso.

Francesco Pansera

*Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale – La partecipazione della magistratura agli stagecraft criminali ed eversivi. Sito menici60d15.

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1 agosto 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Regasto “Sulle commissioni d’inchiesta Mattarella impartisce una lezione chiarissima”

Le responsabilità nella strage di innesco covid* – attuata dalle parti dell’U. di Brescia, anch’essa implicata, dove è docente questo esegeta del M. giurista – richiamano quelle del padre Bernardo su Portella**:

“…nemmeno la mafia, i servizi segreti, la polizia si collocano a quel livello. Tutti, in posizioni differenti, sono organi operativi, strutture di servizio. La sede di elaborazione di una simile decisione non è nemmeno il luogo della politica comunemente intesa … . Non è pensabile che Bernardo Mattarella o Mario Scelba abbiano convocato una Direzione della Dc, ma nemmeno un organismo ristretto per deliberare sulla strage.” (G. Tamburino. Dietro tutte le trame. 2022).

Ciò meglio di alti distillati giuridici spiega i piedi puntati contro la commissione covid dell’altrimenti istituzionalmente indolente M. . Come il suo predecessore sulla cosiddetta “trattativa”. M. vuole se ne occupi solo la magistratura, che può controllare, e che è dai tempi di Portella che insabbia l’indicibile di questo livello; e che ha cominciato prendendo come consulente Crisanti, privo di competenze specifiche ed emissario dei registi dell’operazione, l’Imperial college a guida MI5.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.
**Da Portella della Ginestra, 1947, ad Alzano Lombardo, 2020. Sito menici60d15.

Commento al post di M. Lanaro “Renzi: “Sì all’istituzione della commissione d’inchiesta Covid. Qualcuno ha paura della verità?” “

Sul covid il più pulito ha la rogna. Es. la fornitura a livello internazionale della strage d’innesco*. Si ha paura di verità da tenere coperte e da usare come arma di ricatto. E’ questa valenza ricattatoria della verità, non la verità aperta a protezione di future reiterazioni, che un pessimo come Renzi vuole.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

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13 agosto 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Travolge il barista con l’auto ad Alba: “Sei vaccinato”. Ora è indagato per tentato omicidio: il video”

Oltre che definire i torti e le circostanze, si dovrebbe considerare tra le ipotesi che questo scontro tra due dissennati – e altri che forse seguiranno – che nella forma in cui è riportato dai media fa da bilanciamento alle infamie provax, sia stato più o meno indotto, se non concordato. Come ai tempi, che ci si illude siano passati, degli “opposti estremismi” pilotati dal Viminale. Ho un filmato di quando sono stato gratuitamente aggredito e ferito a colpi di rastrello nell’entrare a casa. Mostra che uno degli aggressori dice di avere avuto istruzioni dai CC su come agire. Non ho reagito, evitando la rissa. Ho solo chiamato il 118. Aspetto ancora spiegazioni da magistratura, CC e Comune di Brescia (dopo l’accaduto, e dopo fanali spaccati e auto graffiata, gli aggressori hanno sostenuto che quello non fosse suolo pubblico, in quanto il Comune l’avrebbe affidato a loro; nonostante non vi fosse alcun cartello; quando chiedo di nuovo spiegazioni mi arrivano multe anomale, sanzioni costruite ad arte, etc.). In quel periodo avevo descritto come Stamina fosse una frode grossolana, come al Civile di Brescia l’avessero immessa nel SSN per propagandare le grandi promesse sulle staminali ufficiali, e come la magistratura reggesse il gioco.

Purtroppo, con l’operazione covid, nella quale sono implicati, i magistrati hanno preso la mano, insieme ai giornalisti, nel burocratizzare il loro ruolo, assumendo veline da Minculpop come verità acquisita e procedendo di conseguenza.

@ Hobbes. Quanti ricordi, eh? A proposito di città del Piemonte, ci sono equivoci peggiori. Es. tra il tartufo fungo e il tartufo tipo umano: “Tempo d’esami. Tema in classe «Descrivete la differenza fra il tartufo di Alba e il tartufo di Molière»” (Marcello Marchesi).

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14 agosto 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post ““Minacce, stalking e istigazione a delinquere contro Bassetti”: verso il processo 14 no vax”

Ammettiamo che le accuse siano fondate; che non sia una montatura per fare passare come vittima – una tattica sempre più comune – questo banditore di inoculi privi di adeguate garanzie. La condanna sarà doverosa; ma la magistratura è in ogni caso bugiarda. “Dire la verità non consiste nel dire cose vere, ma nel dare impressioni fedeli del vero” (Stevenson). La verità la cui impressione non viene data, date le colossali omissioni e acquiescenze della magistratura, e che viene mascherata e capovolta con questi interventi a “diavoletto di Maxwell” è che col pretesto del covid si sono lanciate ondate giganti di deceptive coertion, cioè di frode e violenza associate, a danno dei cittadini. Tramite istituzioni e media, inclusi “esperti” protervi. La magistratura che non vede la catasta di travi nell’occhio, che appoggia la coercizione vile per inoculi inutili e iatrogeni; che affida le indagini sulla strage iniziale all’emissario di un centro – legato allo MI5 UK – noto tra gli addetti per le sue predizioni artefatte volte a giustificare diktat liberticidi*; che, posso testimoniare, favorisce i reati dai quali dice di proteggere Bassetti e reati peggiori, quando volti a soffocare denunce di frodi biomediche, è parte in causa in una operazione dove chi occupa i poteri dello Stato ha raggiunto un nuovo infimo**.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.
**Peggio di Marcinelle: morti iatrogene per l’operazione covid in cambio di finanziamenti UE.

@ No Vat: Ciò che lei riferisce sul suo non capire niente di ciò che dicono, mentre parla e straparla, corrisponde alla descrizione della cosiddetta “afasia fluente”. In effetti voi collaborazionisti, almeno la quota più sincera e fervente, apparite affetti da un equivalente culturale dell’afasia fluente.

@ estemporaneismo: Di sicuro non ho studiato all’alta scuola che nel rapimento di Moro prese come consulente Pieczenick, emissario di Kissinger; e che ha rinnovato quei fasti affidando la consulenza giudiziaria sulla strage d’avvio covid a Crisanti, privo di competenze specifiche, e invece emissario dell’Imperial college*, presieduto da una figura dei servizi inglesi: “Dame Manningham-Buller has served as chair of the Imperial College London since 2011”; “the former director general of MI5 [lo stesso che pagò Mussolini], Manningham-Buller, a thirty-five-year counterespionage veteran who also functioned as official liaison between British and US intelligence agencies.”

Né invidio la scienza di questa magistratura, per la quale vestire la toga su covid, connessi e affini è come per l’imperatore incedere coi suoi vestiti nuovi, tra l’ossequio a mosse di stampo piduista, quali l’affidarsi a tali consulenti e la lupara bianca delle denunce di reato; la posizione a tre scimmiette sullo scempio che è stato fatto col covid di quella Carta che i magistrati ostendono alta come un libro sacro quando si tratta dei loro interessi; e l’appoggio vociante che riceve dalla suburra della rete.

*”Astronomically wrong” – Coronavirus disease 2019: The harms of exaggerated information and non-evidence-based measures. Ioannidis, 12 MARZO 2020. – The Failure of Imperial College Modeling Is Far Worse than We Knew. AIER, 2021. – Imperial continue to provide “evidence” to fuel the political narrative. 2023 Hart.

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19 agosto 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Frosina “Lettera a Nordio di 320 magistrati in pensione: “La separazione delle carriere stravolgerebbe la Carta. Rischio pm controllati dal governo”

Le persone comuni non dovrebbero perdere di vista che questo duello per la supremazia tra politici e magistrati è relativo: gli uni e gli altri non si curano del popolo, ma della loro posizione gerarchica*. Basta vedere il livello Azzeccagarbugli del servizio giustizia per i semplici cittadini, sul quale non si registrano né lettere di magistrati né buone intenzioni dei politici. E come quando si tratta di servire i poteri forti e dare addosso al popolo le due caste operino assieme come un sol uomo. Lo dimostra la cooperazione per lo scempio della Costituzione e per le autentiche infamie dell’operazione covid**.

*Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura.
** Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale – Peggio di Marcinelle: morti iatrogene per l’operazione covid in cambio di finanziamenti UE

 

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29 agosto 2023

Blog de il Fatto

Commento al post “Cappato: “Mi dicono che sono intercettato dai servizi”. Mantovano: “Escludo nel modo più assoluto”, la replica: “Fonte attendibile””

Potrebbe darsi. Furono tenuti sotto controllo dai servizi anche piduisti, che con i servizi erano in società. Se anche fosse, non vorrebbe dire che Cappato sia inviso al potere, come ridicolmente vorrebbe far credere. Con la sua agenda – omicidio medico*, stordimento delle masse con la cannabis, impoverimento e decadenza con la scusa di dover raffreddare il globo, inoculi forzosi, OGM, etc. – Cappato lavora puntualmente per il “radicalismo sovversivo del liberismo” (Michea), ed è così a fianco ai servizi nell’eseguire ordini di poteri sovranazionali a danno degli italiani. Un addebito che non dovrebbe stupire, conoscendo la “puntuale convergenza”** dei radicali pannelliani con i piani di Gelli. E che spiega come Cappato abbia porte aperte dai magistrati*, oltre che dai politici e i media. Mentre chi naturaliter si oppone alla sua agenda di morte e di degrado riceve un ben diverso trattamento, dal Viminale e annessi; e da quelli che si spacciano per colleghi dei magistrati che furono epurati esemplarmente mediante omicidio, a volte via P2. Uccisi su mandato degli stessi poteri sovranazionali che oggi possono guardare con soddisfazione al docile e variegato parco addetti che hanno ottenuto in Italia.

*Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico. Sito menici60d15.
**Giannuli A. Da Gelli a Renzi (passando per Berlusconi). Il piano massonico sulla “rinascita democratica” e la vera storia della sua realizzazione. 2016.

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28 agosto 2023

Blog de il Fatto

Commento al post “Lo studio dei fisici italiani che negavano il cambiamento climatico ritirato: “Conclusioni non supportate da prove o dati””

Sulle retrazioni operano due tendenze, a tenaglia: “the unwillingness of scientific journals to retract seriously flawed data that mean the findings and conclusions cannot be relied on. … At the same time, however, calls for retractions and apologies have become ubiquitous and vexatious. When a reader or a lobby group disagree with an opinion or the tone of an article, an increasingly common reaction is to demand a retraction, an apology, or both. Sound research, commentaries, and journalism that deliver an uncomfortable message must be instantly erased from the scientific record, in some people’s opinion. When a complainant demands satisfaction, it isn’t by means of swords or pistols at dawn but by retraction”. (Abbasi, BMJ, editor in chief. Retract or be damned: a dangerous moment for science and the public, 22 giu 2023).

La censura di ricercatori di alto valore, es. Ioannidis sul covid, e le condizioni antiscientifiche per essere pubblicati* dovrebbero farci ricordare che l’identificazione della scientificità con la pubblicazione peer-reviewed è già abusiva sul piano epistemiologico, in sé. E considerare che oggi che la scienza ha perso la sua integrità, e viene prostituita a enormi interessi, è un avallare “organised criminal activities, which may be at the behest of sponsors” (Curing the pandemic of misinformation on COVID-19 mRNA vaccines through real evidence-based medicine. Malhotra, 2022)

*How to get published in the Covid era. Hart, 21 ago 2023.

@ pot: Grazie. Gli esami universitari sono perfettibili, es. mediante test scritti, sottratti a soggettività e influenze. Lo è anche l’attuale peer review, descritta come corrotta ed eliminabile dai maggiori editors*, es. mettendo in chiaro i commenti dei reviewers e i loro nomi. O sottraendo il controllo sui farmaci ai privati delle riviste per darlo allo Stato.

Inoltre qui non si parla di peer review ma dell’uso censorio, diffamatorio e intimidatorio delle retractions. Più in radice si tratta della cattura della scienza, della medicina e delle istituzioni di controllo – inclusa la magistratura – tramite burocratizzazione. La creazione un mondo posticcio per tabulas, che predomina su quello reale, così che una retrazione del corrottissimo mondo delle pubblicazioni scientifiche* diviene la base di carta per eseguire ciò che vogliono i manovratori, per quanto perverso. La burocratizzazione è un aspetto fondamentale della cattura liberista delle professioni intellettuali e delle istituzioni dello Stato. E come si vede da varie altre risposte è accoppiata ad orde di troll che applaudono e insultano come un tempo i lazzaroni pagati dai nobili.

* If peer review was a drug it would never get on the market because we have lots of evidence of its adverse effects and don’t have evidence of its benefit.
It’s time to slaughter the sacred cow. Dr Richard Smith, 2015, Former Editor BMJ – CORRUPTION OF MEDICAL RESEARCH IN THE WORDS OF THE WORLD’S TOP JOURNAL EDITORS. A. HAMILTON, 2021. @ pot:

@ pot: Le stesse fonti ufficiali ammettono che la peer review (un sistema recente) è tutt’altro che una buona difesa per la scienza. “The problem w i t h peer review is that we have good evidence on its deficiencies and poor evidence on its benefits. We know that it is expensive, slow, prone to bias, open to abuse, possibly anti-innovatory, and unable to detect fraud. We also know that the published papers that emerge from the process are often grossly deficient.” (BMJ, 1997).

La burocrazia, una delle tre forme del potere secondo Max Weber, sostituisce al merito, al reale, una forma, arbitraria. Un passaggio esiziale per la ricerca del vero, nella scienza, in medicina, in politica; e nel giudiziario, che oggi intreccia la sua burocratizzazione con quella della medicina. Lei tende ad avere una visione un po’ “panglossista” dei mali della ricerca e della medicina. Lei accosta la burocrazia al telefono, ai computer, etc. E’ stata in verità accostata agli orrori che derivano dalla banalità del male. Anche in capo medico: “Nell’era nazista c’era un funzionario delle ferrovie responsabile della programmazione dei convogli per l’Est. Tutto quello che “faceva” era organizzare le partenze dei treni per Varsavia, Lodz, e naturalmente Treblinka, Sobibor, Auschwitz II, etc. La destinazione, egli riteneva, non lo riguardava. Il paragone non è esagerato.” E. Loewy. Ethics and Evidence-based medicine: is there a conflict? 2007.

@ pot: Contrariamente alla democrazia, la scienza moderna è nata ed è fiorita senza peer review, mentre sta degenerando anche per le ingerenze politiche tramite peer review (“la Lega del Pippione” chiamava Galilei l’equivalente di allora della peer review; cioè i colleghi invidiosi che lo osteggiavano in nome della scienza). “In some ways, the system of peer review functions like the antithesis of the scientific method … Whereas the scientific method assumes that “experiment is supreme” and purports to eliminate bias, peer review deliberately imposes the bias of peer reviewers on the scientific process, both before and after experiments are conducted.”

La burocrazia, specialmente in campo medico e scientifico, dovrebbe avere relazione col merito; e sostiene di averne, per usurparlo invece di stare al suo posto. Dire che non ha alcuna relazione col merito è firmare una confessione di colpevolezza.

@ pot: Lei sta menando il can per l’aia. Nessuno nega la necessità di organizzazione e di controllo. Anzi. Lei però confonde ciò con la cattura normativa e l’abuso di potere. Ai quali si associa una deregulation nefasta. Es. bisognerebbe che fossero gli stati a chiedere proattivamente* alle aziende private prodotti farmaceutici, identificando necessità, dettandone le caratteristiche, e controllandoli, invece che accettare i prodotti stabiliti dai privati passivamente con approvazioni farsa*.

Un esempio di partnership tra la burocratizzazione medica e quella giudiziaria: la Procura di Bergamo ha affidato la ricostruzione sulla strage covid a Crisanti, privo di competenze specifiche e legato ai registi UK del catastrofismo**. His fretus, il PM ha detto che ci sarebbero voluti più ventilatori; che invece hanno contribuito all’anomalo picco di letalità – ad oggi inspiegato dall’ufficialità con argomenti validi – tramite polmoniti batteriche e l’uso “liberale” di midazolam, i medici seguendo – più o meno – “indicazioni” accreditate appena sfornate ad hoc (ma non il buon senso, né le conoscenze note, né i doveri deontologici). In pratica, con “le carte a posto”, il magistrato ha detto che non si è ammazzato abbastanza. E ha pure aggiunto che in futuro si dovrà ammazzare di più.

* New drugs: where did we go wrong and what can we do better?. BMJ, 2019.
**Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

@ pot: Se permetti, stiamo parlando della stessa cosa, di uso e abuso del potere burocratico sulla scienza. E delle sue conseguenze sul pubblico. Ad essere diverse sono le posizioni. Che una parte decida che quanto l’altra presenta sarebbe out of scope – non lo è, e mostra invece l’essenza del problema, e le sue drammatiche conseguenze – è un esempio del costume in voga, che ti porta a tentare di burocratizzare perfino una semplice discussione spicciola a due. Tanto più che covid e global warming – temi a smisurata valenza politica, tra loro coordinate – non sono proprio lontani come l’egittologia e la fisica quantistica: The complex beliefs of the covid and climate cults. Ideologies built on sand. Gruppo Hart, 9 lug 2023.

@ pot: E’ un sistema generalmente degenerato, dove nessuno, finanziatori, editors e burocrazia privata, politici, magistrati e burocrazia pubblica, media, sta al suo posto, mentre ognuno è disposto ordinatamente rispetto alla corruzione. E ogni attore si sposta e nasconde il braccio per sottrarsi a pesanti responsabilità quando si esamina il suo ruolo. Come lei mostra, presentando un quadro falsato che rimaneggia i ruoli e edulcora l’abuso vergognoso delle pubblicazioni scientifiche, dei bollini di scientificità assegnati al falso più spudorato e delle censure e dello stigma tracotante delle critiche serie. Un paragone più appropriato che con gli esami universitari sarebbe quello con i concorsi universitari nell’ultimo deli atenei; o gli appalti pubblici nell’ultima delle province.

@ pot: Per me invece è ora di considerare la degenerazione della scienza – da tanti addetti riconosciuta – sotto il profilo criminologico. Occorre una biocriminologia, che studi la ricerca e la medicina nelle sue degenerazioni criminali. Es.*. La conoscenza e l’autorevolezza sono potere, e la loro degenerazione ideologico-criminale a fini di prevaricazione è già avvenuta in passato: il lysenkismo di Stalin, il razzismo “scientifico” nazifascista. Con quelli che “should know better”, i magistrati, che allora scrivevano su “Il diritto razzista. Rivista del diritto razziale italiano” e oggi dicono di credere candidi alla tua visione pacioccona e invece di fare il loro dovere chiedono, da Nordio al capo di Magistratura democratica, che i medici siano assimilati ai magistrati e abbiano davanti alla legge particolari impunità. Oltre a quelle che vengono elargite di fatto. Una sinossi introduttiva sulla degenerazione generale della ricerca – al netto delle degenerazioni criminali – per un eventuale lettore di passaggio che non voglia bersi il tuo kyrie eleison: Academic Research in the 21st Century: Maintaining Scientific Integrity in a Climate of Perverse Incentives and Hypercompetition. ENVIRONMENTAL ENGINEERING SCIENCE, 2016.

*Lo knock dell’operazione covid in Lombardia orientale.

@ pot: “Mai parla di degenerazione della scienza”?. “If a critical mass of scientists become untrustworthy, a tipping point is possible in which the scientific enterprise itself becomes inherently corrupt and public trust is lost, risking a new dark age with devastating consequences to humanity.” Certo che gli addetti lo sanno, del marcio interno e dei suoi effetti.

In biblioteca ci sono articoli come “German medical association finally apologizes for atrocities committed by German physicans under the nazi” 2013, o “Why did so many German doctors join the Nazi Party early?” 2012; ergo per pot, il re del blasé, l’argomento è chiuso.

La medicina difensiva è come la “paura della firma” per liberalizzare l’abuso di ufficio. Ma, essendo i medici forzati a fare i piazzisti di Big pharma qui i magistrati, deboli coi poteri forti, sono d’accordo. Per me la medicina difensiva è un illecito in sé, andando contro il miglior interesse del paziente. Si parla di obbligo di mezzi e non di risultato e si tace dell’obbligo dei fini: v. La medicina difensiva come scusa e come illecito. Sito menici60d15.

Ma quale “verità assoluta” e “infallibilità”. L’onestà però non è un attributo divino, e attendersela nella ricerca della verità e del bene non è da sempliciotti come dice il re del blasé. In un campo che si vuole intoccabile, oltre un certo tipping point di disonestà che si istituzionalizza i crimini, dici bene, non si riesce a contarli. Non tutti si adattano a ciò come un guanto, re pot.

@ pot: L’articolo descrive cosa accade, e quali saranno le conseguenze. In genere si equivoca tra “possibile” e “probabile”, spacciando il primo per il secondo: negli allarmi covid e nell’allarme climatico (es. v. Somebody Might Get Hurt! Briggs, 1 set 2023). Tu fai il contrario. Questo tuo altro legerdemain è l’unico pezzo cui valga la pena rispondere, per mostrarne la fallacia. Aspetta: “Non esistono campi intoccabili” scambio normativo con descrittivo: stiamo commentando la notizia di una retrazione editoriale censoria e denigratoria, vergognosa, che dimostra che in nome della scienza si può fare qualsiasi porcata. Per il resto, hogwash generico da paglietta.

@ pot: “If nothing is done, we will create a corrupt academic culture” (2016, ib). A parte che è una frase delle good manners prescritte dalle linee editoriali per evitare di dire che sono una massa di venduti (anche per questo ho scelto questo articolo, per il lettore terzo; ma dà comunque un quadro raccapricciante). Ma soprattutto, quanto “predetto” è avvenuto: invece di frenare si è proseguito e ora la corruzione della ricerca è a livello ideologico e culturale selvaggio. Come dimostra questo accogliere per screditare con le retraction editoriali arbitrarie (e con le assunzioni per poi colpire in quanto dipendente, con gli inviti nei pollai dei talk show, etc.). La si potrebbe chiamare “fagocitosi censoria”. Pratiche miserabili e criminali che si stanno istituzionalizzando*. Censurando in maniera tracotante i preparati e onesti, anche se largamente affermati e autori di denunce ben documentate su fatti gravissimi*. Il caso mostra come si costruisca una evidenza mafiosa, si tratti dell’apocalisse pandemica o quella climatica – queste date per certe – che soppianta l’evidenza scientifica**. Col concorso delle istituzioni**. E accompagnata dallo hogwash di paglietta senza argomenti sostanziali, come mostri.

* Science And The Rise Of Totalitarianism. D. Marks, 23 ago 2023.
**“Evidenza scientifica e evidenza mafiosa e ipomafiosa in medicina e nell’amministrazione della giustizia. In: Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale.

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6 settembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Senza abuso d’ufficio, si crea un vuoto normativo nei casi di concorsi universitari truccati”

Politici e intrallazzoni vogliono avere mano libera. Ma i magistrati sono corresponsabili. In un campo come quello dell’adeguatezza, indipendenza e integrità dei ricercatori, dove già il rapporto tra danno alla comunità e rischio di sanzioni è molto elevato, tendono a minimizzare. Es. il GIP Sofia Fioretta ha ravvisato “un falso innocuo e innocente” nel photoshop di Alberto Mantovani 1. Esistono “falsi innocui e innocenti” nella pratica scientifica, si chiese giustamente Barbacetto. La risposta arrivò mesi dopo, quando Mantovani mise il suo prestigio al servizio della mega frode covid. Alla quale i magistrati – e i media – pure hanno contribuito 2.

Su il Fatto del 16 giu l’avv. Coppi spiega che i magistrati potrebbero comunque indagare per corruzione: questa potrebbe essere l’occasione per dare agli illeciti sulla manomissione della selezione della classe dirigente il giusto deterrente. Forse interverranno così in alcuni casi, ma quando vi sono in gioco i voleri dei poteri forti, come per la medicina, Nordio e Magistratura democratica sono concordi nel dare il disco verde alla corruzione 3. E poi, accademici e magistrati sono non di rado “birds of a feather” quanto a genealogia 4.

1 Barbacetto G. Ricerche mediche “aggiustate” però la scienza tace. Il Fatto 28 nov 2019.
2 I magistrati alle dipendenze del Ministero della Verità
3 Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura
4 La ‘generatio aequivoca’ di professori universitari e magistrati

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7 settembre 2023

Blog de il Fatto

Commento al post di G. Pietrobelli “Piazza della Loggia, stop al processo a Toffaloni per un difetto di notifica. Si ritorna all’udienza preliminare”

Le stragi con armi ed esplosivi furono shock psicologici volti a condizionare la politica; ed è stato uno shock a fini politici l’operazione covid (dove i governi si sono avvalsi di tecnici del nudging*). C. De Rosa ha scritto interessanti saggi sui vari usi criminali della psichiatria. Ne “I medici della camorra”, prefaz. di R. Cantone, osserva come mezzi di riprogrammazione mentale tramite shock “sono riproposti in campo economico da Friedman e i suoi discepoli, i Chicago Boys. Friedman e i Chicago Boys contribuiscono alla cosiddetta logica del “capitalismo dei disastri” che si fonda sugli stessi princìpi delle ricerche psichiatriche … un disastro può preparare il terreno a grandi riforme … è possibile applicare le teorie di privatizzazione e liberalizzazione del sistema economico di un Paese, proprio a partire da un qualsiasi shock: guerre, colpi di Stato, torture, dittature militari, ma anche disastri naturali … o altre catastrofi.”

I magistrati sono flemmatici e bizantini sui remoti shock da bombe, mentre sono stati precipitosi e arruffoni nel fare proprie le narrazioni shock, bugiarde e surreali, sul covid; e sulle associate stragi mediche** e aberrazioni come le coercizioni sugli inoculi. Troppo lenti o troppo veloci, ma sempre a vantaggio degli stessi poteri.

*Ethical concerns arising from the Government’s use of covert psychological ‘nudges’ in their COVID-19 communications strategy. 2022.
**Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale

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18 settembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Archiviazione o Consulta, i pm di Milano su Cappato: “Non aiutò il suicidio ma ’autodeterminazione dei malati” “

Calamandrei scrisse che il conformismo è la peggiore sciagura per i magistrati. Forse la peggiore sciagura è la cortigianeria; della quale il conformismo è espressione. Il diritto che viene riconosciuto è un diritto dei magistrati alla cortigianeria Il diritto a fingere di credere ai legerdemain ideologici coi quali i poteri forti danno una veste etica, legale, e “coraggiosa”, “progressista”, a volontà criminali. E il diritto a renderli legge. Quando il lavoro dei magistrati sarebbe quello di separare il grano dal loglio, di discernere tra etica tarocca e reale.

Se si volesse davvero evitare ai malati sofferenze inutili, e ciò sarebbe doveroso, si dovrebbe agire a monte di ciò che crea tante situazioni insostenibili: contro l’accanimento terapeutico e i sovratrattamenti. Sui quali si è omertosi, perché corrispondono a vendite lucrative di prodotti medici. Se si volesse davvero riconoscere l’autodeterminazione, si dovrebbero definire e circoscrivere i casi realmente problematici, di “incrodati”, nei quali l’accettare la richiesta può essere il male minore. Ma quale autodeterminazione può avere chi è stato reso gravemente sofferente nella routine? Così si legittimerà il colpo di grazia. Che permetterà un ancor maggior accanimento e quindi maggiori espropri sui corpi e maggiori sofferenze. E si legittimerà l’omicidio medico, che altrove si parla già di estendere a malati di mente, marginali, poveri.

v. Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico.

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22 settembre 2023

Blog de il Fatto

Commento al post “Uccise e fece a pezzi Carol Matesi, Davide Fontana ammesso alla giustizia riparativa. Il padre della vittima: “Schifato” “

“Il sonno della ragione genera mostri”. Questi sono i mostri, ma il sonno è il nostro, che permettiamo di tenere i posti di guida del Paese occupati da soggetti che non sono nostri rappresentanti, nostri fiduciari, ma alieni. L’alieno è “colui che appartiene ad altri”. Come la Cartabia, o come i tanti che vanno a fare l’inchino al meeting di CL, a partire dal presidente del CSM, il PdR Mattarella.

@ Brisk: Il sonno della ragione genera mostri. Non bisogna confondere lo strumento con l’effetto. E’ vero che Goya lo disse descrivendo gli orrori dell’invasione di una rozza soldataglia; ma nel caso della penna del giudice – o della siringa del medico – con le “trovate mirabolanti”, con gli argomenti in sé ridicoli, si generano mostri con poco sforzo. Es. nell’applicare la sciagurata amnistia Togliatti i giudici ci aggiunsero del loro. Come nel caso dei fascisti assolti in quanto i giudici giudicarono non sufficientemente efferato lo stupro di gruppo – con modalità particolamente violente e umilianti – di una staffetta partigiana (Franzinelli M. L’amnistia Togliatti. 1946. Colpo di Spugna su crimini fascisti. Feltrinelli, 2016).

Pensando alle conseguenze, delle mancate epurazioni di allora, e oggi della giustizia resa una variabile aleatoria, una concessione soggetta al capriccio di chi ha in mano la penna, un bene scarso da pietire, si può dire che il sonno della ragione, il dormire e lasciare fare dei cittadini, genera stirpi di mostri: mostri che si riproducono e diventano così una presenza perenne.

@ Brisk: Usiamo categorie diverse. I magistrati aiutarono i fascisti non in quanto affini (anche se alcuni avevano indossato la camicia nera sotto la toga, e scritto su “Diritto della razza”), ma in obbedienza al nuovo potere. Che non voleva le epurazioni, volendo i fascisti come strumento per il controllo del Paese. I magistrati in quegli anni favorirono anche la mafia per lo stesso motivo. Togliatti con l’amnistia si adeguò ad ordini spartitori sovranazionali, Yalta, etc. Oggi col medesimo spirito cortigiano i magistrati “progressisti” servono i disegni del moderno fascismo tecnocratico in medicina, es. sul suicidio assistito, la legalizzazione del colpo di grazia che aumenterà sovratrattamenti e sofferenze. Dietro alla tenue vernice ideologica opera la perenne potente forza che spinge a mettersi dalla parte del più forte. Non è che Napolitano fosse un fascista convinto quando era nel GUF, un fanatico stalinista quando approvava l’URSS che schiacciava l’Ungheria, un sincero lockiano quando frequentava le ambasciate USA e UK e si metteva al servizio della NATO mentre gli stessi ambienti evitavano che avessimo degli Aldo Moro come PdR facendolo uccidere. Napolitano serviva il potere. Si trascura l’elementare, possente spinta a “correre in soccorso al vincitore”, e la si copre sotto storielle di duelli ideologici. La magistratura non è meno compromessa dei politici in questa forma di corruzione.

v. Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura

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7 ottobre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “L’immunologo Le Foche: “Il mio paziente mi ha aggredito perché voleva che curassi il cane””

Il luogo, via Po, mi è familiare, avendo abitato a poche centinaia di metri per molti anni. A pochi passi, su via Salaria, uccisero D’Antona. All’ingresso del palazzo accanto a quello dove abitavo gambizzarono Gino Giugni. Passavo per via Po ogni giorno andando al liceo, di c.so Trieste, la cui entrata era luogo di raduno di picchiatori esterni, rossi e neri, oltre ai soggetti interni come alcuni dei massacratori del Circeo; davanti al liceo uccisero nella maniera più vile tre poliziotti.

Mi è familiare anche il sentore di perenne doppiezza. Di falsità violente. Da quelle ignobilmente diffuse via media sul covid a quelle sulle patologie vertebrali, lucroso locus di sovradiagnosi e sovratrattamenti*. A quelle volte allo scambio: Il presentare il crimine come virtù accoppiato alla criminalizzazione e patologizzazione del dissenso e della denuncia. Mi è tornato in mente, su questo buttafuori pregiudicato, anche il puzzo della violenza pilotata, come quella di quando gli uffici riservati usavano, obbedendo ai loro padroni, gli sciancati mentali del terrorismo come strumento di condizionamento e persuasione. E anche la facilità interessata con la quale tanti magistrati si bevevano la versione per la quale la violenza politica era solo farina del sacco dei terroristi.

* Hadler NM. Stabbed in the back. Confronting back pain in an overtreated society. The University of North Carolina Press. 2009.

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19 ottobre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pipitone “Messina Denaro aveva il Covid al momento dell’arresto. Il capo del Ros: “Latitanze ultra decennali possibili solo grazie a collusioni””

Non è credibile che il libero gironzolare di Messina Denaro per decenni sia stato dovuto solo a collusioni contingenti di “infedeli”. Appare all’opera una variabile latente che sovrasta le istituzioni e impone una collusione strutturale. La mafia di cosca giustifica un’antimafia perenne che copre una mafia di Stato che è al servizio di chi controlla il Paese. Analogamente, la “lotta” agli interessi sulla medicina della mafia di cosca citati dal generale copre gli interventi mafiosi dello Stato a favore della grande criminalità biomedica. Un recente riassunto sulle “trattative Stato-Big Pharma” che le istituzioni dello Stato applicano more mafioso: Hudson N, Actuarial and statistical problems around the Covid phenomen. 11 Oct 2023.

L’autore stesso osserva che il crimine che l’analisi di specialisti onesti converge nel mostrare “is hard to digest”. Non è un “antisistema”: si occupa con successo di private equities. E spiega come per sopravvivere nel mondo della finanza occorra avere lo “skepticism necessary in an environment characterised by asymmetric information”. (Altri casi mostrano che i businessmen tendono a non bersi, come invece fa la massa, gli annunci di portenti medici). Lo stesso genere di consapevolezza che i CC e i magistrati, anche loro ben preparati su come va il mondo, devono inghiottire nel ripetere le versioni farsa di copertura sulla mafia, sul covid e in generale sulla difesa della salute.

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26 ottobre 2023
Blog de Il Fatto
Commento al post di 30science “Covid, la grande truffa dei trattamenti con cellule staminali. L’allarme degli scienziati: “Non sono stati approvati o autorizzati”

Questi “allarmi”, questi appelli “a enti normativi e forze dell’ordine” a fermare le truffe hanno finalità non trasparenti. Se non si possono mostrare dei meriti reali si ricorre a uno standard negativo, a un infimo, rispetto al quale il prodotto da sbolognare sembri virtuoso. Analogamente all’uso della mafia di cosca come standard negativo che fa sembrare accettabile la mafia di Stato. Le truffe grossolane sulle staminali, lasciate operare (1) (come la mafia), fanno sembrare oneste le truffe ufficiali (2). Enti di controllo e polizie reggono il gioco. Applicando lo stesso sofisma gesuitico smascherato da Pascal nell’ottava delle sue Lettere provinciali: se le staminali – o i vaccini – hanno una forma di riconoscimento ufficiale, non importa quanto sgangherata (es. 3), allora sono “scienza” (4). Es. la Corte d’appello di Brescia ha assolto i medici del SSN per la rozza truffa Stamina. Il presidente subito dopo ha fatto l’occhiolino ai medici su un loro status privilegiato davanti alla legge (5). E’ a capo di Magistratura democratica, ma sui medici da equiparare ai magistrati nella non punibilità la vede come Nordio (5).

1 Unproven but Profitable: The Boom in US Stem Cell Clinics. JAMA, 2018.
2 Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale.
3 Anomalous Patterns of Mortality and Morbidity in Pfizer’s Covid-19 Vaccine Trial. 20 ott 2023.
4 La polarizzazione gesuitica.
5 Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura.

Tedbenner: basta con questi dico non dico: le truffe delle staminali sono solo lo spaventapasseri per coprie le truffe ben piú gravi dei vaccini anticovid. fa tutto parte della stessa mafia occulta, un complotto globale orchestrato dalla massoneria transnazionale con a capo mister no e la sua setta delle ombre agli ordini delle multinazioniali. ma noi teniamo l’elmetto e combattiamo, non siamo mica come quegli altri boccaloni, siamo speciali, piú furbi, vediamo le connessioni tra le cose, colleghiamo dati e avvenimenti. a noi non la si fa!

CENSURATO @ tedbenner: Bravo. Ti abbraccerei, se fosse possibile, e se il conseguente scampanellio delle bubbole del tuo copricapo non guastasse il pathos. Comunque è rincuorante vedere che c’è qualcuno che ha il coraggio di parlare; una voce particolarmente autorevole, stante la sua posizione di troll a latere*. * I troll a latere. In: I due sillogismi di Gomez e la giustizia “dai cinesi”. Sito menici60d15.

@ tedbenner, pubblicato: L’appello al conformismo, il minacciare di venire additati come complottisti, è un argomento da magliari. Ha una sua efficacia. Comunque è incoraggiante – ed è indice del livello delle attuali “istituzioni” – che giorni fa 8 elettori brianzoli su 10, dovendo scegliere tra Forza Milan Galliani e Cappato il promotore dell’omicidio medico (di concerto coi magistrati), non sono andati a votare. Salendo così il primo gradino della coscienza politica, quello di non credere alle vostre commedie e di non votare a proprio danno. Ci sono voluti decenni agli italiani per capire che i “compagni” non sono più quelli di Gramsci ma quelli di Renzi. Hanno capito che Grillo è un bait and switch. Che la destra è forchettona già lo sanno. Vediamo quanto ci vorrà per apprezzare l’inversione rispetto ai fini dichiarati di una sanità che ti vuole inoculare a tutti i costi mentre lesina l’assistenza standard. E l’inversione di una magistratura che proclama che Stamina ha una base scientifica, e che fa parlare la Costituzione come un ventriloquo il suo pupazzo, facendole dire e ribadire che è lecito togliere il lavoro a chi non si fa inoculare contro l’evidenza e senza altra garanzia che la parola degli indovini di corte. Può darsi che cresca la consapevolezza che il conformismo non paga, e porta alla rovina.

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8 novembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Frosina “Il pm del processo Diaz bocciato nella corsa a pg di Genova: era l’unico candidato, ma con una forzatura il Csm “resuscita” uno sfidante”

In ecologia si chiamano “guilds”*, cioè corporazioni, confraternite, i gruppi di specie diverse che sfruttano le stesse risorse. Il concetto di ecological guild è utile anche per la valutazione politica di fenomeni sociologici: i magistrati e le forze di polizia appartengono alla stessa ecological guild rispetto all’esecuzione di operazioni eversive ordinate da poteri forti sovranazionali. Dai pestaggi pianificati del G8** alla strage di innesco covid***.

Magistrati come Zucca salvano il concetto fondante che fa coincidere la giustizia con il lavoro dei magistrati. Un principio di civiltà, la cui dismissione porta alla barbarie; ma che dovrebbe essere visto criticamente, alla luce dei comportamenti reali di questa corporazione che non è diversa da altre più umili nel crearsi la sua “nicchia trofica” senza andare per il sottile; dietro a fumosi bizantinismi. Soprattutto andrebbero esaminate le coalescenze con gli apparati che dal dopoguerra pilotano il Paese con la violenza per conto dei poteri che fanno dell’Italia un protettorato. Dietro all’ostentazione di figure simbolo; in realtà rigettate dai colleghi come contrarie alle necessità ecologiche, cioè agli interessi corporativi, prima di essere epurate via assassinio dalle forze che impongono i veri criteri di selezione della classe dirigente.

*Guilds (ecology). Wikipedia.
**Fracassi F. G8 gate. 2011.
*** Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale

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10 novembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pietrobelli “Falsi vaccini Covid, Madame e la tennista Giorgi verso il processo. I due medici imputati chiedono il patteggiamento”

Davanti allo scempio covid, scempio anche del diritto, i magistrati sono latitanti. Colpiscono invece i pochi medici che nonostante le ritorsioni sono rimasti fedeli al dovere, evitando inoculi basati su trial farsa, su un razionale illogico e pericoloso, l’mRNA, rivelatisi inefficaci e ad alta incidenza di effetti avversi gravi, anche a effetto ritardato. Minacciano i cittadini sul farsi mettere in corpo ciò che viene ordinato colpendo quelli che nel loro pieno diritto si sono sottratti alle coercizioni mafiose sugli inoculi. Per mascherare l’estrema parzialità perseguono i borsaneristi, i sanitari che bassamente ci hanno speculato facendosi pagare. Duettano con qualche attricetta che si dimena in cerca di notorietà, vaccino no anzi sì; oggi è costume della gente dello spettacolo fare marchette propagandistiche per il business biomedico.

Nel protettorato italico i magistrati agiscono come braccio del potere antidemocratico che ha mostrato il suo volto col covid. La vera legge che applicano è: reprimere qualsiasi accenno di resistenza e indipendenza. Intanto il viceré ha piazzato due giudici costituzionali – cioè i costosi ventriloqui che fanno dire alla Costituzione quanto viene ordinato. Il primo da un lato consigliere degli Schifani, Cuffaro, Lombardo, dall’altro integrato nella UE. La seconda sottosegretario in Vaticano, il reame che ci ha già mandato Cartabia, la pro-Pfizer che ha inoculato pure i codici, a protezione di ladri e sfruttatori.

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14 novembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Assalto alla Cgil, i giudici della Corte d’Appello: “Fu aggressione a un simbolo della democrazia””

La CGIL “paradigma di democrazia”? Piuttosto, paradigma del sistema dello standard negativo. Si prende un pessimo, un infimo, come standard, rispetto al quale proclamare virtuoso ciò che interessa. Si prende la mafia come standard negativo rispetto al quale presentarsi come “Stato di diritto”, quando si è corrotti, vendendo il Paese ai poteri forti e praticando sistemi mafioidi. Si prendono degli squadristi – con legami coi servizi – e li si lascia liberi di inscenare un assalto, quando in una vera democrazia non sarebbero stati neppure lasciati avvicinare.

Rispetto allo standard democratico autentico la CGIL è il paradigma di un tradimento. Si stanno moltiplicando i report, sulle più importanti riviste mediche, che mostrano che le persone che ricevono le terapie ufficiali per il covid si riammalano più di frequente; e maggiori sono gli inoculi anticovid maggiore è la probabilità di riammalarsi*. CGIL e soci, al contrario dei sindacati di altri paesi, hanno appoggiato le coercizioni per spingere verso una medicina di questo genere. Insieme a quegli altri “democratici” dei magistrati. Per non parlare del tradimento del ruolo istituzionale di tutela degli interessi dei lavoratori. Lo squadrismo alla Farinacci fa da standard negativo per presentare come “simboli di democrazia” i gruppi che si sono messi al servizio del fascismo dei banchieri.

*SARS-CoV-2 Virologic Rebound With Nirmatrelvir–Ritonavir Therapy. Ann Int Med, 14 nov 2023.

Renato S: La CGIL non è stata responsabile della politica sanitaria durante la pandemia, su cui non ha giurisdizione.
Se ha approvato le necessarie azioni di governo per contrastare i contagi e salvare un numero incommensurabile di vite, coi vaccini e l’abnegazione del personale sanitario, bisogna solo apprezzarla.
Il resto è fuffa e complottismo di persone ignoranti e travisate da cattivi maestri.

@ Renato S: Longanesi diceva che le onorificenze non solo non bisogna accettarle ma non bisogna neppure meritarle. Io sto compilando un “Albo Longanesi” sui premiati alla rovescia. Potrebbe cominciare con Kesserling, al quale quando disse che dovevamo fargli una statua rispose Calamandrei. Altri tempi. Gli ultimi iscritti sono Berlusconi al famedio. E il Nobel ai vaccini mRNA, v. * (l’articolo, di un gruppo di medici, docenti universitari e ricercatori inglesi, ha per immagine un tale che indossa il copricapo e l’alloro coi quali viene usualmente rappresentato Dante Alighieri). Anche i tuoi elogi per il comportamento della CGIl sono degni del libro d’oro. Andrebbero iscritti nel registro dei premiati anche i magistrati che esaltano la CGIl dopo questo assalto che puzza di combine per rabberciare la verginità ore prima di appoggiare la Pfizer card per lavorare. E che sono della partita anche nel mantenere questo mondo alla rovescia, dove la Pfizer, quella col cursus honorum più corposo** sovrasta i poteri dello Stato. E dove voi sareste dei valorosi e chi non accetta ciò che fate viene messo in categorie infamanti; classificazione che eseguite, come per il “jab for job”, avvinghiati a quella che dovrebbe essere “la controparte padronale” così come vi siete avvinghiati a Draghi.

*More circus theatre from the ‘safe and effective’ brigade. Hart, 10 ott 2023.
**Justice Department Announces Largest Health Care Fraud Settlement in Its History. US Dept. of Justice, 2 set 2009.

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29 novembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Suicidio assistito, Cappato si autodenuncia per Margherita Botto: “Aumentano le richieste, ora ne abbiamo oltre 5 al giorno””

A Chieti un GIP ha assolto due persone denunciate dai carabinieri per avere chiesto, in un hub vaccinale, informazioni sulle reazioni avverse degli inoculi covid. Il magistrato ha anzi chiesto alla Procura, che aveva chiesto 4 mesi di reclusione o 9000 euro di multa per interruzione di pubblico servizio, di valutare il comportamento della dottoressa che ha risposto alla legittima richiesta di informazioni chiamando i carabinieri.

Seguo le manipolazioni della medicina, con la relativa subordinazione delle istituzioni a grandi interessi privati, con gli scambi tra bene e male, tra merito e colpa, tra dovere autentico e retorica fraudolenta. La scena della stretta di mano mostrata nel video tra Cappato che si atteggia a martire e il carabiniere che fa gli onori di casa non mi sorprende. Entrambi lavorano per l’agenda biomedica dei poteri forti. In questo caso si sta soppiantando il processo democratico imponendo, grazie anche ai magistrati, una grave truffa etica e giuridica che spaccia come un valore una legalizzazione del crimine. Viene presentata come la giusta minimizzazione della sofferenza, che dovrebbe essere ottenuta contrastando in toto i sovratrattamenti a fini di lucro, quella che è invece una liberalizzazione dell’omicidio che, omertosa sui sovratrattamenti, li aggraverà data la legalizzazione del colpo di grazia, e aumenterà così degrado e sofferenze (v. Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale; il caso del testamento biologico).

Teschio:

Certo che siete proprio ossessionati dai vaccini, tanto da tirarli fuori in ogni singolo commento, eh? Siete rimasti gli unici a pensarci ogni giorno, spesso per più ore al giorno, e neppure vi rendete conto di quanto sia indice di gravi problemi psicologici.

E ovviamente il diritto di scelta su quando e come morire diventa complotto dei Poteri Forti a danno degli ignari cittadini, perché cosa sareste voi complottari senza una causa da combattere, non importa quanto inventata?

@ Teschio:

In passato quando bussavano alla porta e si chiedeva “Chi è ?” i carabinieri rispondevano “la legge”. Non so se lo facciano ancora. Oggi comunque non è più una metonimia. La compagine alla quale i carabinieri forniscono il braccio armato si pone come “la legge”. Ordina, e ci si deve fare inoculare sostanze non testate, inefficaci e pericolose (es. *; fai pure il tuo noto numero). Si chiede se sono sicure? Arrivano i CC e un procuratore a farti passare l’insolenza. Poi arriva Teschio, con l’insulto per argomento, a stabilire di cosa si deve parlare e di cosa si deve tacere. (Dato lo stato pietoso dei poteri dello Stato, potrebbero introdurre un “diritto al silenzio” oltre a quello già vigente sull’impunità; c’è già una cosa simile col “diritto all’oblio”, che nasconde i cancri secondari e gli altri danni dei tanto celebrati “successi” sui tumori pediatrici**).Bisogna dare ai medici, ridotti a docili esecutori, la possibilità di abbattere i pazienti ormai da buttare dopo lucrose terapie inutili e pesanti ? Arriva Cappato e dimostra, autodenunciandosi, che il verbo del quale è messaggero è sopra la legge; si mette a decidere lui chi deve vivere e chi può essere abbattuto, mentre gli si stende un tappeto rosso. Un esempio di quel che diceva Montanelli, che gli italiani vogliono la rivoluzione coi carabinieri.

*Another measure of the vaccines’ evident failure is being flagrantly ignored. Hart, 23 nov 2023.
**The long shadow of childhood cancer. BMC 2021.

Teschio:

So per certo di aver già replicato innumerevoli volte alle sue insensate affermazioni, spesso riportando i dati che la smentiscono (tipo i dati di efficacia differenziale dei vaccini contro la forma grave, che pure sono pubblici e che MAI ho sentito un no-vax commentare, in quanto demoliscono la vostra narrazione). Potrei farlo ancora una volta, ma sarebbe un perfetto spreco di tempo: una volta replicavo per evitare la diffusione delle vostre balle, ma ormai mi sono reso conto che siete rimasti gli unici ad essere ancora ossessionati dai vaccini, e a pensare costantemente ad essi. Farvi cambiare idea è impossibile anche di fronte all’evidenza dei dati, il pericolo che “infettiate” altri con le vostre convinzioni è scongiurato perché siete rimasti gli unici a pensare all’argomento, trovo quindi inutile perdere altro tempo. Faccio quindi opera di carità, e provo a farle capire quanto sia insano continuare a rimuginare sulla sua ossessione. Penso che un professionista potrebbe aiutarla a capire cosa non va nella sua vita, tanto da averla costretta ad abbracciare queste credenze per dare un senso ad essa: se risolve i suoi problemi, magari scompare anche la sua insana ossessione.

Ah, Cappato non ha la presunzione di decidere chi deve vivere e chi deve morire, così come invece fanno quelli che vogliono arrogarsi il diritto di decidere per gli altri. Ha semplicemente aiutato una persona che VOLEVA morire a farlo. La decisione era di quella persona, mica di Cappato.

lolraf08: Teschio
Standing ovation!
Non capisco perchè molti pensano che se passa la legge poi sono costretti a morire pure loro! Non capisco dove o chi gli ha detto una fregnaccia simile.

@ lolraf08:

1 le leggi riguardano tutti, e ci se ne può interessare anche oltre l’aspetto egoistico. Non ci sono solo Cappato e c. ad occuparsi degli altri, con questa loro possente vocazione filantropica ad ammazzare.

2 le leggi danno il tono generale alla società, al modo col quale vengono trattate le persone, e qui si parla di una liberalizzazione dell’omicidio.

3 l’omicidio medico presenta il pericolo di deriva della morte come dovere e come soluzione a problematiche sociali. Ci sono già numerosi casi di abuso, es Liverpool Care Pathway, di richieste di eutanasia per disabili e chi è di peso, e di intrusioni dello Stato – voi che parlate di liberà di scelta – magistrati compresi*, su un obbligo a morire.

4 Il colpo di grazia permetterà di riposizionare gli standard terapeutici su livelli ancora più pesanti, a fini di lucro, con incremento di sofferenze e indegnità. Che porteranno a implorare di essere finiti. Questo riguarda tutti, anche chi non è ansioso di farsi ammazzare.

Ho conosciuto persone che ricevuto l’inoculo covid hanno detto di “camminare due metri sopra terra”; ora non lo dicono più e non fanno i richiami. Forse ora hanno paura di finire due metri sotto terra. Dovreste riflettere un poco di più prima di scattare in standing ovation per la prospettiva di poter accedere alla soluzione finale.

* State overreach in medical decisions. Hart, 4 ott 2023.

Teschio:

1) nessuno ammazza chi non vuole essere ammazzato. Il concetto di libertà personale, a quanto pare, non le entra in testa.

2) esatto, danno il tono della società: e una società in cui si riconosce il diritto delle persone all’autodeterminazione, che comprende anche il diritto a morire qualora lo vogliano, è certamente più civile di una società in cui alcuni si arrogano il diritto di costringere a vivere chi non vuole più farlo.

3) la storia della china scivolosa è una sciocchezza. Nessuno ti ammazza per liberare un posto letto o risparmiare sulle cure. Ci deve essere la esplicita e diretta richiesta dell’interessato, il fatto che lei faccia finta di ignorare questo punto permette di cestinare tutte le sue paranoie complottare.

4) e, a proposito di paranoie complottare, eccone qui un’altra… ti fanno soffrire apposta così poi ti ammazzi. I deliri di certa gente davvero non hanno limite, ma in fondo è comprensibile: è l’unico modo in cui insoddisfatti cronici come lei possono illudersi di sentirsi speciali.

E, ovviamente, non poteva non partire la tirata sul vaccino, autentico chiodo fisso di ogni complottaro da qualche anno a questa parte, in una dimostrazione di ossessione e disagio mentale che non dovrebbe venire sottovalutata, e che sarà certo molto studiata da psicologi e sociologi in futuro.

@ Teschio:

1 Siete voi che non riconoscete la libertà di criticare l’inserimento forzato, col concorso delle istituzioni giudiziarie, dell’omicidio tra le pratiche del business biomedico e della biopolitica. Il Liverpool C. P. ha consentito omicidi di massa senza consenso.

2 Giustificare l’omicidio attribuendone la responsabilità a una libera scelta di chi è riverso e attanagliato dal dolore e dal terrore – avendovi contribuito – è un’altra applicazione, dopo il ricatto pro Pfizer “chi non si fa bucare non mangia”, dell’argomento mafioso “sei libero di scegliere”.

3 E’ tipico dei midwit – la piaga sfruttata da questa e altre campagne top-down – identificare una tipologia di argomento con la fallacia corrispondente: la china scivolosa qui è reale. Ampliare la platea di precari esistenziali ai quali offrire l’ultima spinta non è neutrale. Es. Canada’s euthanasia programme is flirting with eugenics. The plan to expand medically assisted dying to drug addicts [e ai malati mentali] is utterly barbaric. Spiked 25 ott 2023.

4 Non è sadismo, anche se aiuta. Ti usano come supporto per lucrare su prodotti medici; l’epifenomeno delle sofferenze così provocate viene usato per dominarti e ora anche per smaltirti. Non è inaudito, una paranoia da irrisolti dici, che si degradi per meglio sfruttare.

Le manipolazioni psicologiche del pubblico a fini di frode medica stanno già venendo studiate. Es. The Covid Inquiry: Further insights into the murky world of Behavioural Science. Hart, 23 nov 2023.

lorfa08:

menici60d15

Lei coi suoi punto uno e punto due, mi fa venire la pecola! Sa cos’è? Non augurerei mai a nessuno, nemmeno al mio peggior nemico, di passare o veder passare quello che hanno passato le persone a me più care, A NESSUNO! Spero per lei, di non passarci mai, ma se dovesse accadere, le auguro di essere lucido a sufficienza, per capire, ma non poter chiedere che qualcuno possa aiutarla a chiudere una vita che non è più vita, tra dolori,💩 che nessuno ti viene a pulire! Vogliamo poi parlare dell’ipocrisia dei medici? Avanti, parliamone!!! Sono pronti a tagliuzzarti, a toglierti pezzo per pezzo, ma poi ti sbattono fuori, non c’è più posto per te, servono i letti, tu sei diventato un peso! Le persone come lei, non sanno nemmeno che cosa vuol dire! Vuole vedere un suo caro ridotto come una larva, trattato come una m@@@a da qualche medico perchè non più autosufficiente? Liberissimo/ma, ma non rompete più le scatole tirando in ballo leggi, fede e altre azzate! Non parlo per me, quando deciderò, ho già tutto pronto, parlo per chi, a causa di queste leggi ita—gliane, non ne ha la possibilità. Tutti questi bla bla bla mi annoiano a morte! Si ricordi che tutti dobbiamo morire, questo è assodato, ma come, non lo sappiamo, neppure lei con la sua saccenza da quattro soldi! Saluti

@lolrfa08:

E’ peggio di come lei dice. Se la gente vedesse i riscontri autoptici si darebbe una calmata su questo continuo credere ai miracoli medici e chiederne ancora. I criteri dovrebbero essere mantenimento della dignità, minimizzazione della sofferenza e minimizzazione di intervento umano sulla vita. Ci sono casi dove minimizzare la sofferenza coincide con l’accorciare o terminare la vita, e ciò va accettato. Ma non va preso a pretesto per andare oltre. Quella di Cappato è una falsa soluzione, una ricetta che fa comodo a chi dirige la biomedicina e ne trae denaro e potere. Sofferenza e indegnità potranno aumentare. Si vuole fare ammazzare perché non le ritirano la pala? Perché le fanno venire le piaghe da decubito? Non è meglio chiedere assistenza infermieristica efficiente? Crede agli spot, che se firma di voler essere ammazzato la tratteranno meglio ? Da clinica svizzera ? Ne ho visti tanti, di quelli che deprecano la medicina e poi sono i primi ad abboccare alle frodi che purtroppo l’infestano.

Siamo tutti sotto lo stesso cielo, la sofferenza e la morte riguardano tutti. Non solo: la nostra condizione ci condanna inoltre, per minimizzare la sofferenza, ad affrontare le circostanze che la causano e avere un po’ di coraggio. Restare passivi, voltarle le spalle, come illude Cappato e c., è peggio. Tutti dobbiamo morire, ma come dice una frase di Shakespeare (abbia pazienza) resa famosa da un magistrato coraggioso, chi muore di paura muore molte volte prima di morire.

Teschio:

1) non c’è alcun omicidio, c’è aiuto al suicidio. L’omicidio è verso chi non vuole morire, qui il caso è letteralmente opposto.

2) come ampiamente prevedibile, non passa giorno senza che gente come lei tiri fuori il vaccino, autentica ossessione di ogni complottaro moderno. D’altra parte, senza una causa a cui dedicare la vostra esistenza, cos’altro vi resterebbe?

3) ah beh, sono certo che Spiked Magazine sia una fonte serissima… non c’è alcuna china scivolosa, chi vuole morire deve poter morire, fine.

4) certo certo, ci vogliono tutti malati e sofferenti per lucrarci sopra. Ma lei, col solo potere della sua intelligenza e di una connessione internet, ha capito la Verità. Come faremmo senza il suo prezioso contributo, che di certo non è dettato dal disperato bisogno di sentirsi speciale nonostante ogni evidenza del contrario?

@ Teschio: 1 Mai sentito parlare di omicidio del consenziente, di induzione al suicidio ? Per non dire di persone che torturate implorano di essere finite; e di omicidio camuffato da terapia.
2 Fuffa con insulti.
3 Fuffa con codice di cosca: “Dio mi è testimone, è lui che si è voluto fare uccidere”.
4 Fuffa con insulti.

Dei privati, Cappato e c., stanno forzando una liberalizzazione dell’omicidio, col sostanziale appoggio delle istituzioni preposte alla legalità; istituzioni reduci dall’avere fatto i gendarmi per il covid. La morte di Kissinger mi ha fatto ricordare come alcune presenze siano significative. Gugliemi e Moscardi in via Fani. Il suo emissario Pieczenik nel Viminale a gestire l’eliminazione di Moro* (replicata con l’MI5-Imperial-Crisanti-Procura Bergamo**); che incluse diagnosi psichiatriche su quanto scriveva. Qui la presenza significativa tra magistrati e CC è (con un fattore di scala di 10^-9 rispetto al caso Moro) un troll, che mi diagnostica un disturbo mentale per avere espresso critiche. Prima delle tue diagnosi ho letto un articolo, tutto fuorché “anti” (JAMA, da autore finanziato da case farmaceutiche)*** su quanto sia difficile e ingrato spiegare ai pazienti che sarebbe a loro vantaggio interrompere alcune terapie. Tra i compiti della magistratura dovrebbe esserci anche quello di proteggere il popolo da truffe concettuali come questa del colpo di grazia al posto dell’evitare i sovratrattamenti. Invece a mio parere vi collaborano. Capisco come non sia messo bene sulla vostra scala di valutazione delle vite umane.

* Flamigni G. Rapporto sul caso Moro. Il sequestro, Steve Pieczenik e il golpe atlantico. 2019.
** Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.
*** Deciding When It’s Better to Deprescribe Medicines Than to Continue Them. 29 nov 2023.

Teschio:

Non c’è alcuna “liberalizzazione dell’omicidio”: non è che chi vuole vivere viene ammazzato. Si tratta solo di lasciare libertà ad una persona di decidere della propria vita, che comprende anche quando porvi termine.

Ma il complottaro ha sempre bisogno di vedere trame occulte contro la brava gente, di cui ovviamente solo lui si è accorto, per avere un qualche scopo nella propria altrimenti piatta esistenza.

@ Teschio: Anche il mafioso e l’imbroglione hanno bisogno di dire “è una tua scelta”. (E il troll non può fare a meno di insultare). Le battaglie etiche pilotate context-free, le leggi servili context-free, le sentenze servili context-free sono forme sofisticate di inganno e di violenza.

Teschio: Niente, quel pensiero fisso del complottaro secondo cui l’intero mondo trama contro di lui non è scalfibile neanche a cannonate. Se non le entra in testa che l’eutanasia è sempre una libera scelta, è perché non vuole capirlo: le piace troppo fare la vittima del Sistema, è l’unica cosa che dà sapore alla sua esistenza, evidentemente. Per quanto mi riguarda, vorrei essere libero di decidere io se e quando morire, non che tale scelta sia demandata a gente come lei, grazie.

@ Teschio:

l vostro terrapiattismo* è peggio di un pensiero fisso. E’ incapacità di percepire una terza dimensione, quella alto-basso, potere-gente comune; l’asse z. Come in Flatland di Abbott.

Sul tuo decesso, se ti ho dato l’impressione di volervi interferire me ne scuso. Il più tardi possibile, spero. Scusa, voglio dire, quando vuoi tu.

* Il vero terrapiattismo. Sito menici60d15.

Teschio:

“Sito menici60d15”

Oddio, ho visto adesso il suo blog! Davvero l’apice del disagio mentale, si mette a riportare ogni post scritto sul FQ che a suo avviso gli è stato censurato… qui andiamo ben oltre le semplici ossessioni complottare, siamo proprio nel regno delle manie di persecuzione, di “il Sistema ce l’ha con me e con gli altri uomini liberi come come!”, un livello di paranoia delirante che solo una persona che avrebbe bisogno di aiuto serio e qualificato può esprimere…

@ Teschio:

Trascrivo nel mio sito tutti i miei commenti, oltre 4300 in 16 anni. In varie raccolte tematiche. Una è “Commenti censurati da Il Fatto”, 108 commenti (il 2.4%). Credo possa essere di qualche interesse riguardo questo blog, l’unica arena importante di discussione che dà voce a semplici cittadini. Un’altra è “Entomologia forense. L’infestazione da troll delle notizie di reato”. Ne “I due sillogismi di Gomez e la giustizia “dai cinesi”“ riporto la prassi di non lasciarmi rispondere, censurando il mio commento, a scariche di violenta diffamazione a base di diagnosi psichiatriche (I sillogismo). Evidenzio come i troll usino l’infangare come proposizione logica dirimente (II sillogismo). E come ciò avvenga quando presento argomenti volti a mostrare quanto siano errati, deleteri e orientati a favore di grandi interessi, interventi di magistrati su argomenti medici. Nella lista dei commenti censurati segno quelli di questo tipo come “Merlo bianco”: il commentatore che il Gatto fece sparire, mangiandolo, perché metteva in guardia Pinocchio dalla truffa.

Primo sillogismo: Dando del malato di mente a chi denuncia come fraudolenti argomenti tecnici, disegni politici o versioni ufficiali su gravi fatti, si istituisce un sillogismo disgiuntivo irreversibile: o chi dissente è davvero malato di mente o chi lo etichetta così è un autentico farabutto.

Secondo sillogismo: A o B. Chi sostiene B è un cretino, ignorante, pazzo, pericoloso. Ergo A.

Teschio:

“Trascrivo nel mio sito tutti i miei commenti, oltre 4300 in 16 anni”

E questa non sarebbe una ossessione?

“Una è “Commenti censurati da Il Fatto”, 108 commenti”

Il che vuol dire che lei controlla ogni suo commento passato per vedere se viene pubblicato o, a suo dire, “censurato”. Qui siamo anche oltre l’ossesssione….

“riporto la prassi di non lasciarmi rispondere, censurando il mio commento”

E qui c’è paranoia: a tutti gli utenti alcuni commenti non vengono passati, solo che a differenza sua non se ne accorgono perché non controllano in modo maniacale le loro attività passate. Solo lei ci vede una persecuzione nei suoi confronti.

Lei davvero non sta bene. E questo non è un modo per attaccare le sue idee: ho spesso replicato ad esse nel merito in passato, e non ci vuole un granché a smontarle in quanto lei fa spesso affermazioni non verificate che spaccia per dati di fatto. Ma dopo aver “scoperto” il suo blog, mi rendo conto che c’è una grave sofferenza psicologica dietro le sue ossessioni.

Mi spiace molto per lei, cercherò di evitare di disturbarla oltre, perché mi sembra di farle un torto ad alimentare certi sui atteggiamenti. Ma, se posso avanzare un consiglio, provi a parlare con qualcuno di qualificato: potrebbe cambiarle la vita in meglio.

@ Teschio:

Raccogliere i propri scritti postati su internet in un proprio sito, senza peraltro promuoverlo (un sito shadow banned; che aprii su consiglio di un magistrato) sarebbe ossessione paranoica di chi è affetto da gravi disturbi mentali. Questa diagnosi proviene dal fronte che si ritiene ad un tale livello etico e tecnico da potere serenamente mettersi al di sopra della legge, su un tema come le sofferenze dei pazienti e l’offerta di omicidio. Dal fronte che occulta i dati negativi sul vaccino covid al punto che anche l’ufficialità, in altre nazioni, deve ammetterlo* (lo so, nominare i vaccini altro che per lodarli è segno infallibile di frustrazione narcisista, etc.). Non sono impressionato positivamente da chi, d’altro canto, vi dà credito e si presta a sceneggiate come questa di Cappato che fa l’Amatore Sciesa condotto all’esecuzione.

Mi fa piacere il tuo proposito di smettere di tampinarmi (con un’insistenza che si direbbe patologica, se non rientrasse in un gioco di interessi che la rendono remunerativa). D’altra parte, se non avverrà, le accanite bassezze alle quali dovete ridurvi per controbattere dicono del carattere pilotato, della disonestà, della violenza e assenza di freni – queste sì di livello dark triad – di operazioni come questa della deregulation dell’omicidio; mostrarlo è ciò che più mi interessa.

* FDA urged to publish follow-up studies on covid-19 vaccine safety signals. BMJ, 25 ott 23.

Ermete Macchioni: Caro menicius, ci vuole un enorme sprezzo del ridicolo per continuare a blaterare di “sostanze non testate e pericolose”, riferendosi a quello che è, molto probabilmente, il vaccino più sicuro della storia. È qualcosa che va oltre la schiavitù dei propri bias di conferma: è qualcosa di simile ad un metodo Goebbels autoinflitto. Mi affascina, dal punto di vista psichiatrico, notare come i più si limitino a ripetere a pappagallo tale filastrocca, mentre i più ossessionati credono che linkare articoli tratti da riviste predatorie dia loro aura di competenza. È uno spaccato di miseria umana atteggiarsi a preparati quando in realtà si è solo dei polli da spennare: le riviste suddette non campano solo grazie a chi paga per vedere pubblicate le proprie panzane, ma anche grazie a visualizzazioni e condivisioni. Mai che si chieda, chi si abbevera a tali fonti, perché certi “luminari” non sottopongano i propri studi ad una peer review. Va da sè, venendo al tema dell’articolo, che chi è ancora succube da paranoia vaccinale sicuramente vedrà in una chiave completamente sballata ed avulsa dalla realtà la questione eutanasia. Insomma, chi ha scelto di vivere nel terrore non può fare a meno di autoalimentarlo. Saluti

@ Ermete Macchioni: V. quanto ho già risposto a Teschio. Aggiungo che magistrati e CC si trovano assieme a soggetti che come te arrivano a commettere reati per sostenere la tesi preordinata. A parte quanto scrivi su di me – ridicolo, miseria umana, paranoico, incompetente, disonesto – chiami predatorie e pagate le pubblicazioni di Hart, un gruppo di accademici inglesi di riconosciuto valore, volontari; del BMC Health Services Research, stimata rivista peer reviewed; e dell’autrice, della Facoltà di medicina dell’Università di Lucerna. Diffamazione e calunnia per fare largo all’imposizione, scavalcando la legge o coartandola a piacimento, di una forma di deregolamentazione dell’omicidio mascherata con motivazioni filantropiche. Chissà se almeno i magistrati si fanno domande: su ciò cui stanno partecipando, dati i supporters come te e gli argomenti cui ricorrono; sulla vostra disinvoltura nell’infrangere la legge e nello spargere il falso e il discredito; e su un punto sul quale al netto di ciò che mi lanci addosso convengo con te, la coerenza tra le rispettive posizioni sul covid e sull’omicidio concordato.

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7 dicembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Sofia ““La pretesa del comando”, il libro di Limiti e Bonsanti presentato a Più Libri Più Liberi con Scarpinato: “Premierato pericoloso, mobilitiamoci per difendere la Carta””

La Carta non è ormai che un fastidioso reliquato per i poteri che controllano il Paese; che possono contare sia sul canale “destra” sia su quello “sinistra” (come prevedeva il Piano di rinascita). La destra ha una pluridecennale tradizione di ostilità dichiarata alla Costituzione. La “sinistra” ha un curriculum più recente, ma perfino più estremista dei fascistoni, di svuotamento dall’interno della Carta di garanzia. Sono entrambe antirepubblicane e asservite; cambiano lo stile e la forma nell’instaurare una indegna costituzione reale. Per non parlare della magistratura, che dai giudici di pace alla Consulta ha dato uno spettacolo apertamente osceno nel dirsi sottomessa alla “scienza”, in realtà ai peggiori poteri, sui ricatti da mafioso, sui diktat da imperatore romano pazzo, per costringere agli inoculi. Inoculi (in realtà inutili, controproducenti e pericolosi) forzati in nome del sacrificio dell’individuo al bene comune. Il peggio dell’utilitarismo anglosassone, del collettivismo maoista, della biopolitica centrata sulla nuda vita, in salsa santimoniosa cattolico romana. Pro Pzifer e c. Ma quale Costituzione. Suonano le loro trombe, ma non ci sono campane da suonare in risposta*. I sacrestani se le sono vendute da un pezzo, e possono solo inscenare, come è l’uso dai tempi degli attentati, l’orizontalizzazione destra/sinistra di quella che è eversione verticale, eversione dall’alto; per alternarsi in futuro alla destra, da buoni colleghi.

*Pier Capponi, 1494.

@ Massimo Maniati:

Similmente a Gesù per il Grande inquisitore, se non ci fosse stata e apparisse solo oggi, come un dattiloscritto anonimo, la Costituzione sarebbe classificata dalla Digos e Forte Braschi, dato lo statu quo, come un programma extraparlamentare, una radicalizzazione a tratti potenzialmente sovversiva, es. 1. La Costituzione è “novax” rispetto all’operazione covid. Meglio, lo sarebbe se fosse in vigore: se la Costituzione non fossero i ventriloqui che nei due palazzi sul Colle le fanno dire ciò che viene loro dettato; e applicato dal “fascismo degli antifascisti” (Flaiano) 2,3.

“Novax”; come chiamare voi ? D’Annunzio dedicò la Stanza del Mascheraio del Vittoriale a Mussolini: “Aggiusta le tue maschere al tuo viso…”. Data la passione per le mascherine 4, e la partecipazione ad una tragica mascherata fascista, vi si potrebbe chiamare “mascherai”. Nell’Italia “democratica” anche Pasolini usò lo stesso oggetto individuato nel Ventennio da D’Annunzio come metafora del potere: “L’Italia è un Paese ridicolo e sinistro: i suoi potenti sono delle maschere comiche, vagamente imbrattate di sangue”.

1 La necessità di laicità contro l’aggiramento dei limiti e l’inversione dei controlli posti dall’art. 41 della Costituzione.
2 Green Pass, Landini ad Assisi: “Siamo per l’obbligo vaccinale, lo dice la Costituzione”. Il Fatto, 19 set 2021.
3 Il fascismo mussoliniano, il fascismo dei banchieri e il fascismo pecorone.
4 The pro-masks eccentrics are squealing again. Hart, 30 ott 2023.

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27 dicembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. De Felice “Covid, sapremo mai se aggiornare il piano pandemico ci avrebbe salvato la vita?”

Ho sviluppato la convinzione che la mafia venga mantenuta come antemurale dei crimini istituzionali: l’antimafia, resa perenne, serve da alibi, diversivo e legittimazione per coprire e favorire la criminalità istituzionale. Un esempio di mafia dietro l’antimafia è questo. Invece di accertare le cause materiali, e quindi definire relative responsabilità umane, del picco di letalità in Lombardia nel 2020 (1), abnorme per intensità (record mondiale), breve durata e ristrettezza geografica (è stato definito “pinpoint”, a spillo), si insabbia, dietro a una piccola fuorviante caciara. Analisti di alto livello mostrano come potrebbe esserci stata anche una concausa tossica, oltre a quella iatrogena (2). Omertà e depistaggio di massimo livello (3); è lasciata a piede libero la tesi invereconda della strage causata da insufficiente aderenza a direttive di quelli che sono i mandanti; e la si invoca come base per ulteriori scempi e stragi in futuro. La magistratura ha un ruolo indispensabile nel capovolgimento del crimine in legge. L’assetto giudiziario italiano va contato tra i fattori che hanno fatto assegnare al ventre molle d’Europa la strage di innesco (4).

1 Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.
2, Martin N. et al. A closer look at Spikeopathy as the explanation for the novel symptoms associated with COVID-19. 21 dic 2023.
3 I quattro livelli del depistaggio
4 Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale

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3 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Casolari “I contenziosi per via penale tra medici e pazienti ledono tutti: il futuro della medicina è fosco”

Resident in USA, ricevetti un invito a partecipare gratuitamente a un “mock trial”, un processo simulato, dove avvocati ci avrebbero dato istruzioni su cosa dire e non dire al giudice, come rivolgersi alla giuria, etc. Ero giovane, e lo cestinai pensando che non avesse nulla a che fare con la pratica della medicina.

Divenuta comodo strumento di profitto e di potere, la medicina è stata sovrainfettata dal business avvocatesco. In una medicina sana le cause penali e civili sarebbero rare: lo Stato definirebbe la medicina onesta, e, consapevole dei margini fisiologici di incertezza e degli inevitabili tradeoff, controllerebbe che la pratica, non necessariamente pubblica, non deviasse. Ma ogi la medicina non è più in mano ai medici ma a poteri forti, che ne impongono forme aberranti*.

Lo Stato invece di controllare fa da picciotto di sgarro e da esattore. I magistrati hanno accettato la medicina come forma di crimine legale. Nordio e magistrati “di sinistra” sono in consonanza sull’assimilare i medici ai magistrati nell’impunità**. Sanando l’infezione di base si spegnerebbe la sovrainfezione. Invece si istituzionalizza un prestige bias – che piace tanto anche ai magistrati: si difende il “prestigio” della medicina togliendo controlli; favorendo così ulteriori degenerazioni.

* L’irresponsabilità della medicina in franchising. – La medicina difensiva come scusa e come illecito. Sito menici60d15.
**Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura Ib.

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3 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Non può permettersi i farmaci per la madre: li comprano i carabinieri di Reggio in un gesto solidale”

C’è un problema di base-rate fallacy con i CC dal cuore tenero. La base-rate fallacy, importante nelle indagini giudiziarie – connessa alla prosecutor’s fallacy, la fallacia del pubblico ministero – è fondamentale anche per comprendere il comportamento di forze di polizia e magistrati. Soprattutto in Calabria. Se quello che si vede è che persegui cento massomafiosi apparirai come un valoroso tutore della legalità. Ma se allo stesso tempo ne lasci operare diecimila in realtà stai favorendo la massomafia istituendo una componenda, un equilibrio stabile. Il rapporto odierno tra Carabinieri e interessi globali e locali sui farmaci è più vicino ad un altro articolo de Il Fatto online di oggi 3 gennaio 2024 – a distanza di sicurezza, 45 anni – sull’uccisione di Mino Pecorelli nel 1979, autore A. De Vita, che alle carole natalizie e ai libri illustrati con la Piccola fiammiferaia e altre fiabe commoventi.

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26 gennaio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post “Nuovo piano pandemico, Schillaci: “Misure restrittive saranno emanate solo se indispensabili e per un tempo strettamente necessario””

In USA a un ordine delle guardie i detenuti devono mettersi stesi a terra e non muoversi. Schillaci ribadisce che lo Stato potrà darsi un potere simile sui cittadini. E esercitare di nuovo ricatti mafiosi per costringere ad accettare violazioni sul proprio corpo; gli inoculi a mRNA, che hanno mostrato non avere giustificazione reale, e esporre a rischi anche mortali. Dame Jenny Harries, figura di vertice del sistema di sicurezza sanitario UK, dove pure non sono arrivati alle nostre bassezze, ha detto che in futuro “dovremmo fare come la Svezia”: l’opposto di quello che si è fatto in Italia. Gli smidollati che hanno eseguito gli ordini sul covid avevano la scusa della non conoscenza. Lo si sapeva dall’inizio, ma ora c’è la conferma empirica che le misure siano state controproducenti. Da noi non una parola su questa enormità. Si fa finta di nulla e si riafferma la loro validità. Finta destra, finta sinistra, i ventriloqui della Consulta, i sedicenti colleghi di Falcone e Borsellino, continuano ad arrogarsi un diritto – questo sì davvero fascista – di imporre diktat liberticidi e iatrogeni in nome di una scienza zombie*. Uno degli articoli che riporta l’ammissione della Harries cita Brecht, Vita di Galileo: “Chi non conosce la verità è uno stupido, ma chi conoscendola la chiama bugia è un mascalzone.”**.

La scienza zombie e il diritto zombie. Sito menici60d15.
** Scientists and lies. The Covid inquiry and Jenny Harries. Covid Action. 11 dic 2023.

mauro paterlini: “menici60d15″… nientepopodimeno.

@ mauro paterlini. A volte basta un bambino per indicare che l’imperatore è in mutande. Valutare affermazioni forti in base alla fonte è un criterio euristico ragionevole. Non dovrebbe però divenire un meccanismo di difesa: un abbandonarsi all’argomento ad auctoritatem per sottrarsi al fronteggiare una situazione non avendone gli attributi. Oltre a una figura che è sia mainstream che competente come Jenny Harries, ci sono numerosi specialisti di livello internazionale – inclusi un paio di Nobel, per quelli che hanno bisogno di bollini – che sostengono, con dati e argomenti, che col covid si siano praticate aberrazioni, etiche, mediche, politiche, giuridiche. Bisognerebbe darsi un po’ di coraggio e guardare un pochino anche al merito. Senza lasciarsi abbagliare da figure torreggianti come Conte, Speranza, Draghi, Cartabia, Nordio, Meloni, Schillaci, Il trio “si si si vacciniamoci”, Sciarra, etc.

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1 febbraio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Frosina “Un concorso ad hoc con una sola prova per promuovere a giudici 700 magistrati onorari: il progetto di Nordio fa infuriare le toghe”

Suvvia magistrati, non fate gli schizzinosi. Con tutta la vostra scienza e prosopopea vi siete macchiati di codardia davanti al nemico – e anche di peggio – quando la Costituzione è stata assaltata e messa a ferro e fuoco col pretesto del covid. Ignorate l’elementare, il solido*, partecipando alla sua censura, per trasdurre in un diritto zombie una scienza zombie. Attualmente state permettendo – essendone di fatto tra i beneficiari – un’operazione di discredito e criminalizzazione del dissenso e delle denunce lasciando operare i fantomatici imbrattatori “VV”; mentre si preparano in silenzio nuovi sventramenti della Costituzione con la dittatura WHO. Voi inerti, bisogna sperare che il protocollo false flag non preveda un’evoluzione in atti di violenza su persone, come è stato in passato.

L’immissione di una quota di caproni nei ranghi se diminuirà qualità e credibilità, se farà passare dal diffuso sistema autoreferenziale Palamara al sistema eterodiretto Coppola riportato da G. Falcone (la promozione dei più cretini), d’altro canto faciliterà vostre sofisticate collaborazioni coi poteri che contano. Ciò che spiegava “Tre dita” sull’utilità degli inadeguati.

*Whatever happened to public health? An assessment of the response to covid-19. Hart, 18 gen 2024.

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7 febbraio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Mascali “Procura generale di Roma, l’ostilità di Chigi per Amato e l’influenza di Mantovano: il nuovo favorito al Csm ora è il “moderato” Patrono”

Un Procuratore generale di Roma, Ciampoli, stava facendo chiarezza, la chiarezza essenziale, sostanziale, su Moro (1). Stava anche definendo il ruolo di Pieczenik; a insabbiare ci pensò la figura scelta dai magistrati per rappresentare i loro interessi, Palamara.

Affidando la ricostruzione della strage iniziale del 2020 a un emissario dell’Imperial college (Ferguson, MI5) i magistrati hanno ricalcato i passi di Cossiga con Pieczenik emissario di Kissinger (2). Ma non c’è un pari di Ciampoli che voglia fare chiarezza su questo. Commentavo ieri qui (3) su Cappato che preme per depenalizzare l’uso omicida degli stessi farmaci che sono stati descritti tra le vere cause dei picchi di letalità covid. Leggo ora di aspiranti procuratori generali che scotomizzato il picco anomalo di letalità “fulminei” spalleggiano Cappato; ovvero l’agenda dettata da quei poteri che vollero la testa di Moro (col Vaticano doppio oggi sulle iniezioni letali come allora su Moro). Sul covid, come per le stragi del passato, i magistrati play dumb e drag their feet. Favoriscono e partecipano (2). Ciò dà una spiegazione dello slancio nel gareggiare per cariche che a esercitarle seriamente sono pesanti e ingrate.

1 Barbacetto G. “La commissione Moro ha nascosto la verità” Il Fatto, 25 nov 2019.
2 Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale
3 Fine vita, Cappato: “La Regione Lombardia non si volti dall’altra parte. Servono tempi certi perché le persone soffrano meno”

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Commento sulla trasmissione Report “Il vaccino scomparso” dell’11 febbraio 2024.

Quando l’estensione del marcio è astronomica, svelandone un pezzo che è allo stesso tempo piccolo rispetto al totale e in assoluto sufficientemente grande da impressionare, si può passare per eroi, mentre in realtà si sta favorendo il marcio nascondendone la gran parte1.

Abbiamo il Lancet che pubblica a ripetizione trucchi da magliari per simulare un’efficacia degli inoculi covid, es. 2. Per dare appoggio giudiziario al ricatto mafioso sugli inoculi la Cassazione, e le Procure che le hanno obbedito, hanno praticato il peculato intellettuale, appropriandosi della logica che è loro affidata a fini di giustizia per manometterla3. Magistrati hanno fatto come Cossiga con Pieczenick4. I palazzi del Colle hanno reso la Costituzione un pupazzo che dice quello che le fanno dire i ventriloqui.
Così Report può passare per eroico premettendo che le multinazionali “ci hanno salvato dal covid” e mostrando solo il lato economico della truffa, gli effetti avversi solo immediati, a smoking gun, e solo dell’AstraZeneca; senza pronunciare mai espressioni come “miocardite”, “eccesso persistente di mortalità”. Né “fascismo”, e propugnando “piani pandemici” fascisti. Agli italiani va bene così.

1 Le operazioni antimafia “mille tonnellate”
2 Yet another Lancet paper applied the ‘cheap trick’ to claim vaccine efficacy. 21 gen 2024.
3 Vaccini, “Archiviate tutto”. Scoop su come la Cassazione dettava la linea. 11 feb 2024.
4 Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale

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16 febbraio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post “Yara Gambirasio, la Cassazione: “Inammissibile il ricorso di Bossetti, non si possono riesaminare i reperti”. I suoi avvocati: “Il potere vince sempre””

Siamo nell’era dove una benedizione per l’umanità, la scienza onesta, è stata messa nelle segrete e sostituita da una “scienza” mostro sacro. Che tutto permette*. Così abbiamo anche la giustizia col jolly, che può fare del bianco il nero a piacimento facendo parlare il simulacro. Non ho idea su se Bossetti sia colpevole o innocente. Parafrasando Tortora, si deve sperare sia colpevole, dato ciò che la sua innocenza significherebbe sull’innocenza dei magistrati. Sperare che ci siano altre solide evidenze di colpevolezza indipendenti oltre al test genetico. Ho trovato sinistro che si sia usata la “scienza” come oracolo, anzi un test di laboratorio, la cui positività non può essere sufficiente da sola per una condanna penale**.

E più che sinistro che la stessa Procura abbia poco dopo eseguito, sempre con lo stesso jolly sacro della “scienza”, una manipolazione della ricostruzione di fatti, questa certa, tanto grossolana quanto immane, quanto protetta da enormi interessi che hanno interesse sia a tenerla coperta sia a mantenere la loro scienza di cartapesta come fonte suprema di verità***.

*“Scienza inversa”: un concetto da opporre alla parola tappabocca “scienza”
** Truth Machine. The Contentious History of DNA Fingerprinting. University of Chicago Press, 2008.
***Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale

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21 febbraio 2024

Blog de il Fatto

Commento al post di F. Baraggino “Poltronificio lombardo, il centrodestra si spartisce gli Istituti scientifici. Dal farmacista di FdI al papà dell’assessore forzista”

Ci sono due tipi di corruzione. Quella riconosciuta, bribery, cronyism, mazzette, clientelismo, etc. E quella tenuta nascosta, la institutional corruption* che consiste nel vendersi ai poteri forti, diventandone agenti; in cambio di posti di potere con relativi stipendi e privilegi. In Lombardia la falsa destra pratica entrambe. Da un lato obbediente ai poteri forti in campo medico perinde ac cadaver **. Dall’altro vivace nell’amministrazione “all’uso e’ Napule”. Napoli da dove Vincenzo De Luca vuole fare lo stesso, lanciare la corruzione “utroque” nel PD.

La formula ibrida si sta mostrando vincente rispetto alla pretesa di falsa sinistra, pentastellati, magistratura, giornalismo alla Report, di limitarsi alla corruzione istituzionale, che è più comoda perché evita giochi di sottobosco indecorosi e di sporcarsi le dita contando banconote. E che, gestendo operazioni che arrivano pitturate con pretesti etici, consente un’aura di alterità morale. In realtà fasulla, perché la corruzione verso l’alto non è meno perniciosa dell’altra, e può essere perfino peggiore. Soprattutto in campo medico.

* Light DW. et al. Institutional corruption of pharmaceuticals and the myth of safe and effective drugs. Journal of law, medicine and ethics. June 1, 2013. Light DW. Strengthening the Theory of institutional corruptions: broadening, clarifying, and measuring. Edmond J. Safra Working Paper, No. 2. 20 march 2013.
** Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale

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27 febbraio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Montanari “Sulla morte di Roberta Repetto e sulla difficoltà di punire chi manipola le fragilità umane”

Si dice che nell’abolizione del reato di plagio abbia pesato l’accontentare il clero, che in merito ha i carboni bagnati. Analogamente, appare che alle medicine alternative venga lasciata una indebita libertà di manovra perché rinfocolano una irrazionalità che è anche della medicina ufficiale*. Con la quale condividono anche finalità fraudolente. Le notizie del genere dell’escissione di una formazione su un tavolo di cucina servono inoltre da standard negativo per fare figurare come appropriate e corrette pratiche ufficiali che non lo sono. Giocando sul superficiale rapporto coi nei, si è arrivati a quella che in ambienti medici viene comunemente chiamata “epidemic of melanoma”: cioè una epidemia di sovradiagnosi. Un recente studio rileva in USA tassi di sovradiagnosi di melanoma del 50% negli uomini, e – rilevante per una prospettiva psicologica – del 65% nelle donne.** Additura sul JAMA, una specie di Osservatore Romano della medicina ufficiale, nel nov 2023 è apparso un articolo da titolo “Perspectives and Strategies to Minimize Harm From Melanoma Diagnosis”. Questo non viene reso noto al pubblico. Si propaganda il controllo dei nei, alimentando la frode. E non ci sono articoli di psicoanalisti su come questa medicina ufficiale sfrutti impunita e protetta le fragilità umane.

*La medicina alternativa non olet
**Ecological study estimating melanoma overdiagnosis in the USA using the lifetime risk method. BMJ, 2023.

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6 marzo 2024

Blog de il Fatto

Commento al post “Csm, nominati i nuovi vertici della Scuola della magistratura: c’è l’ex presidente della Consulta Sciarra. Ma sul suo nome la destra si astiene”

Silvana Sciarra ha un sorriso aristocratico. E anche un cognome da aristocratica. Quello che la giuslavorista ha fatto dire alla Costituzione come un ventriloquo fa col suo pupazzo, che lo Stato può costringere i cittadini, a pena di togliere il lavoro, a farsi inoculare preparati – non analizzabili, commerciali, improbabili, malamente testati, inefficaci e pericolosi – non è nobile. Cosa insegnerà ai magistrati? Che così come ci sono due meccaniche, newtoniana e quantistica, ci sono due legalità, quella per il volgo e quella funzionale alle predazioni e violenze dei poteri forti? Che i magistrati non sono sottoposti alla realtà e alla logica, ma possono impadronirsene e piegarle* nell’applicare la legalità “non newtoniana”, che come la meccanica quantistica non riconosce la realtà sensibile e non obbedisce alle regole della logica comune? La contraddizione tra quanto ha fatto alla Consulta e il metterla a capo dei maestri dei magistrati è simile a quella del nominare nel 1957 presidente della Consulta Azzariti dopo che era stato presidente del Tribunale della razza dal 1938 al 1943**. E’ simile anche il disprezzo per il popolo che emana da questi passaggi senza ritegno. Sembra che i magistrati ambiscano a essere considerati un’aristocrazia autoreferenziale, mentre protestano di non esserlo.

*Il peculato intellettuale dei magistrati
**Sullam SL. I carnefici italiani. Scene dal genocidio degli ebrei, 1943-1945. Feltrinelli, 2015.

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26 marzo 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post di Saul Caia ““Depistaggio via d’Amelio, Scarantino accerchiato dai poliziotti. Inquietante collaborazione tra i servizi e la procura””

“Lo sfogo di Fiammetta Borsellino: “A Caltanissetta c’era Procura massonica, 25 anni di schifezze”” Palermo today, 19 lug 2017.

Che magistrati trovino “singolari e inquietanti” nel 2024 fatti interni alla magistratura avvenuti oltre 30 anni prima – e proseguiti per almeno un quarto di secolo secondo Fiammetta Borsellino – avrebbe l’umorismo della amblysia, se non riguardasse crimini della massima gravità; e se non confermasse che la collaborazione di magistratura e forze di polizia in divisa con apparati per operazioni indicibili – commissionate da fuori – è una prassi che perdura*.

*Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale

*  *  *

Su magistrati e frode medica strutturale vedi anche su questo sito:

La partecipazione della magistratura agli stagecraft criminali ed eversivi. 15 maggio 2023. In Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale

La cura come strumento del truffatore, dell’omicida e del parassita al tempo dello Stato canaro. In L’uso del fisco nell’eversione di Stato, Estate 2023.

Il peculato intellettuale dei magistrati

I cavalli di ritorno dei magistrati

La scienza zombie e il diritto zombie

Le procedure quasi-statiche

I magistrati servitori di più padroni

L’orizzontalizzazione

L’agenda Palamara dei magistrati

Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura

I due sillogismi di Gomez e la giustizia “dai cinesi”

Lo Stato canaro, i polli di Renzo e il bait-and-switch

L’essenza del mobbing risiede nella sua dinamica cumulativa

Le anamorfosi su mafia e cancro

Le operazioni antimafia “mille tonnellate”

Il populismo cortigiano

I paradisi giudiziari per la grande criminalità biomedica

Il populismo cortigiano

I nuovi eccezionalismi

Le prime osterie etiche

L’iperparassitismo delle frodi biomediche ufficiali

Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale

Il vero piano pandemico, rispettato, in Lombardia orientale nel 2020

Nuove P2 e organi interni

I quattro livelli del depistaggio

Il coraggio dei Carabinieri e la loro attività di repressione dell’onestà

“Scienza inversa”: un concetto da opporre alla parola tappabocca “scienza”

L’infestazione da troll delle notizie di reato

I magistrati alle dipendenze del Ministero della Verità

La biocriminologia

L’ipomafia

Il sinallagma ipomafioso e la giustizia a cricchetto nell’operzione covid

L’esproprio della salute da parte della medicina dei banchieri

Il bulverismo giuridico e giudiziario su questioni mediche

Censura postale di notizie di reato

La fraudocrazia

Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale

L’uso del fisco nell’eversione di Stato

Corona virus

Distanza etica e distanza farmacologica tra delinquenza e contrasto alla delinquenza

Mafia fordista e neo liberismo

I crimini di controllo e il loro carattere continuativo e moltiplicativo

La necessità di laicità contro l’aggiramento dei limiti e l’inversione dei controlli posti dall’art. 41 della Costituzione

Le pubbliche virtù delle ambulanze e il postulato di sacralità delle pratiche mediche stabilite

La raffinazione della paura

Il ‘Decoy effect’ e ‘l’Effetto Rasputin’ nelle frodi medicheccc

Anche il CSM interviene su Alfie

Sinergie tra industria medica e industria dei rifiuti: le suppressio veri e suggestio falsi dei magistrati e la proiezione del sudiciume. In: La medicina sotto la presidenza Mattarella. Ottobre 2017

La polarizzazione gesuitica

La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide

I tamburi della paura

Attenti a Scilla

Corruzione “qui tam” e sfruttamento

La medicina difensiva come scusa e come illecito

Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale

La legalità come finestra

L’autismo al tempo dell’individualimo

Teenage cancer

Servizi, masse e istituzioni nei movimenti di protesta

I trucchi della medicina traslazionale

La frode delle staminali

Ilva. Dal cancro nascosto al cancro inventato

Il magistrato e gli stregoni

L’ambasciatore USA ordina il sostegno al loro complesso magico-industriale

Gli strani “compagni di letto” di Ingroia

Per cosa è morto Pantani. Lo sport e il marketing farmaceutico

L’irresponsabilità della medicina in franchising

La corruptio optimi nel liberismo: le linee guida cliniche e il decreto Balduzzi

I magistrati scrittori

Reati contro l’economia

La medicina come rimedio ai limiti della crescita economica

I “falsi pentiti” nella disinformazione biomedica

Sovradiagnosi I. Come la medicina nuoce

Sovradiagnosi II. Il business medico mira alla pancia

Sovradiagnosi III. Parodia e anti-omeostasi nella medicina commerciale

La corruzione ghibellina di magistratura e polizia

Giancarlo Caselli e i NO-TAV: il Negativo e il proibito

I Brutti affari della Sigma Tau

La fallacia esistentiale nel dibattito bioetico sulle staminali

I magistrati e gli USA

La CIA e l’art. 33 della Costituzione

Sulle regole per la Roche

Le perizie ballistiche

Istituzioni ibride

Salsa cilena all’Esselunga

La medicina come rimedio ai limiti della crescita economica

Radiotossicità mafiosa e legale

Mafia padana e magistrati

Il celibato dei magistrati

Sperimentazione animale: uno spoglio etico

Radiazioni: spauracchi e trappole vere

Surrogati della giustizia: la kermesse mediatica

Ndrangheta e privatizzazione della sanità

Massoni e legalità

L’omertà e la complicità nazionali nelle epurazioni USA

Brescia non solo bombe

La Leonessa

I magistrati “business friendly” e la mafia come sineddoche tendenziosa

Se voi foste lo scienziato

Il ladro e il viandante

Qui tam pro domino rege

Il PM Nicastro come assessore alla sanità: la non complementarietà tra magistrati e tangentisti

Quando “less is more”. Liste di attesa per le Tac, per i processi, e liste di priorità per il controllo dei cancerogeni in Calabria

La magistratura e la separazione dei valori: il caso della “Nave dei veleni”

Superperizie e superpoteri

Indipendenza della magistratura e pneumatici

La magistratura davanti alle frodi mediche di primo e secondo grado

Servizi segreti nella Sanitopoli barese ?

Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico. In appendice: l’azione giudiziaria non euclidea

Contro il relativismo etico ed epistemico

La magistratura come cuscinetto

Questionario immaginario ai magistrati sul testamento biologico

Roba da chiodi

 

La fallacia esistenziale nel dibattito bioetico sulle staminali

22 October 2011

Blog de “Il Fatto”

Commento al post di A. Pisanò “Corte di Giustizia europea, no ai brevetti sugli embrioni umani” del 22 ott 2011

Sono almeno 40 anni che si annuncia la venuta dell’era della produzione di organi e tessuti mediate staminali. Un’idea affascinante; ma il gap tra sogno e risultati pratici resta oceanico, mentre al business occorrono risultati commerciabili. Non importa però che siano reali; trattandosi di medicina, basta dare l’impressione che ci siano. La bioetica, giovane disciplina ancillare al business, serve anche a fornire tale falsa impressione. Il litigio accanito su una carta inscenato tra il mazziere del gioco delle tre carte e il suo compare che si finge uno del pubblico dà agli astanti l’impressione che il gioco sia equo e ci sia per loro una possibilità di vincere. La bioetica assolve spesso lo stesso ruolo: allestendo una diatriba etica, fa sembrare vero l’entimeme dell’esistenza delle cure oggetto di discussione, o della possibilità di ottenerle in tempi brevi. Qui il gioco è quello delle staminali, e mazziere e compare sono i laici e i cattolici. Già 20 anni fa un famoso bioeticista, Kaplan, affrontò il caso, che ancora oggi è prematuro tanto quanto è contorto, di una donna che voleva farsi inseminare artificialmente dal padre, affetto da Alzheimer, per ottenere cellule embrionali con le quali curarlo. Il moralista non si chiese se tale questione non assomigliasse a quelle prove ontologiche che vorrebbero provare l’esistenza di qualcosa, in genere onnipotente, considerandone gli attributi; e se la questione, stante l’impossibilità materiale allo stato di curare l’Alzheimer con le staminali, non appartenesse alla categoria dei sofismi che rispondono in primis a esigenze ideologiche di interesse e di potere.

https://menici60d15.wordpress.com/2011/04/12/i-futures-di-santa-lucia/

https://menici60d15.wordpress.com/2008/01/21/diplomi-di-laurea-bruciati-sul-sagrato-tornano-i-roghi/

I magistrati favoriscono il business delle staminali dando una mano a entrambi gli attori in questa recita, e tenendo a bada i guastafeste.

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@Precisa. Grazie. Andrebbe riconosciuto che la bioetica può avere un fine propagandistico, che segue le leggi del marketing, o delle pubbliche relazioni. Può creare aspettative, e può contribuire a creare un prodotto che è una merce virtuale, fatto solo di aspettative, speranze e false impressioni. Cioè una truffa. Qui siamo a distanze astronomiche dagli impressionanti effetti terapeutici della penicillina sulla polmonite lobare.

Penso che, se davvero si fosse in grado di rigenerare strutture anatomiche con le staminali embrionali, i cattolici, che sono animati da un attaccamento sano, e talora fin troppo viscerale, a questa valle di lacrime, e che hanno avuto un papa che si fece iniettare cellule fetali di agnello nel tentativo di ritardare il redde rationem con Colui del quale era vicario, troverebbero in un lampo buonissime giustificazioni teologiche per usarle.

Dall’altro versante, la sentenza dei giudici della Corte europea toglierà molti “laici” dall’imbarazzo, permettendo di sostenere che se non ci sono stati i risultati promessi è perché, cedendo alle ingerenze clericali, si è penalizzata la ricerca sugli embrioni; dando così nuovo impulso alle interminabili recriminazioni tra “laici” e “cattolici”, la macchina del fumo; fumo che viene poi venduto a peso d’oro.

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Blog “Appello al popolo”

Commento al post “15 ottobre: un punto di vista diverso” del 23 ott 2011 

@Stefano. Segnalo un altro caso di falso dilemma impostato e imposto dal potere (con la complicità dei magistrati) partecipando al quale come “sinistra” si ottiene il doppio vantaggio di fare bella figura apparendo come progressisti e di intascare benefici per la manovalanza fornita alle frodi e alla violenza del potere:
https://menici60d15.wordpress.com/2011/10/22/la-fallacia-esistenziale-nel-dibattito-bioetico-sulle-staminali/

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22 agosto 2012

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. De Felice “E’ tempo di staminali ?” del 21 agosto 2012

L’atrofia muscolare spinale colpisce anche i cani e i gatti. Si sono individuati modelli animali della patologia (Zanotelli et al. Fund Neurol, 2010. 25:73). Al di là della decisione specifica sul caso della piccola Celeste, caso che data la risonanza sta diffondendo presso il pubblico notizie che appaiono infondate e dannose, la magistratura potrebbe disporre di fare eseguire  verifiche sperimentali su animali delle affermazioni miracolistiche della Stamina foundation. Tali prove sarebbero anche nell’interesse dei pionieri, che si dicono osteggiati da “Big pharma” e sono attualmente accusati di truffa e associazione a delinquere. Si potrebbe anche testare la terapia su cani da laboratorio ai quali sia stata praticata una sezione del midollo spinale.

Purtroppo, conoscendo di persona i metodi criminali e miserabili coi quali a Brescia si protegge il business delle staminali, un mega business che nonché essere avversato gode di appoggi impensabili, in quartieri insospettabili, credo che si voglia andare nel verso opposto a quello della chiarezza, e anzi fare caciara per ottenere degli spot mediatici sulle staminali, dove quel che più conta è il clamore. Queste notizie scandalistiche creano in ogni caso speranze e aspettative; che saranno soddisfatte da susseguenti studi “seri” che presenteranno risultati, e relativi prodotti commerciali, meno eclatanti ma comunque ragguardevoli… Le staminali in carenza di risultati reali hanno bisogno di dosi particolarmente elevate di manovre mistificatorie e di propaganda; queste si scientifiche.

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@Marco Biti.

Anche l’opposizione alla sperimentazione animale può essere funzionale agli interessi dell’industria farmaceutica, permettendo di presentare prodotti “scientifici” saltando i controlli; come mostra questo caso della Stamina Foundation, che si sta sviluppando a Brescia parallelamente alla vicenda di Green Hill:

Sperimentazione animale: uno spoglio etico
http://menici60d15.wordpress.c…

Riguardo all’illusione di Vita eterna, c’è chi pensa di ottenerla tramite farmaci; ma sembra che a loro volta alcuni attivisti facciano dell’animalismo un culto, a giudicare dall’irrazionalità, dalla veemenza, e dal sovvertimento della scala tradizionale dei valori.

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27 gennaio 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. De Carolis “Rivoluzione civile, Ingroia e la grana dell’impresentabile” del 27 gen 2013

Pochi sanno della disinformazione, dello stravolgimento della realtà, dei giochi delle parti in corso per propagandare le terapie con staminali, che sono molto lontane dal poter dare i risultati promessi, come la rigenerazione del tessuto nervoso; sia nelle loro sgangherate versioni “dissidenti”, alle quali anche Ingroia sta conferendo visibilità e credibilità, sia in quelle ufficiali, che trarranno beneficio dalla caciara apparendo oneste e plausibili al confronto.

Non ci si rende conto della gravità della candidatura di Andolina nella lista Ingroia. E’ una notizia sinistra e rivoltante, ma molto interessante per la comprensione dei rapporti tra magistratura e poteri occulti, delle complicità della magistratura nella frode medica strutturale, e della reale funzione della lotta alla mafia nel sistema di potere che domina l’Italia. E anche, absit iniuria, dei meccanismi della credulità popolare in tema di medicina. Invece di sognare di essere salvati da Ingroia o Grillo o da chi altro, da Andolina o Guariniello, gli elettori dovrebbero preoccuparsi delle pericolose frodi di Stato sulle quali si sprecano i soldi per la sanità.

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29 gennaio 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post “Ilda Boccassini contro Antonio Ingroia: “Lui come Falcone? Come si permette” del 29 gennaio 2013

Ingroia, che ha avuto un incarico dall’ONU, la stessa organizzazione che ne diede uno al figlio di Licio Gelli, e Boccassini, considerata tra i 100 maggiori “global thinker” mondiali dalla rivista “Foreign policy”, sono allo stesso, altissimo, livello. Ingroia mentre fa ancora parte della magistratura candida Andolina, meritatamente indagato per truffa e associazione a delinquere. Andolina fa da compare nella frode delle terapie ufficiali con le staminali, generando aspettative nel pubblico e conferendo credibilità alle terapie “scientifiche” per contrasto. Gli imbrogli delle terapie ufficiali vengono invece protetti, oltre che manu militari dalla polizia, dai magistrati sobri e rigorosi dei quali Boccassini è un simbolo, che non vedono le frodi e le violenze sulle quali tali terapie si basano, avendo ben altro da perseguire, come la ndrangheta e casi di prostituzione minorile. Una costellazione di astri di prima grandezza.

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30 gennaio 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Maggiani Chelli “Boccassini vs Ingroia, sarà colpa della politica?” del 30 gennaio 2013

censurato

Non è strano questo sgradevole contrasto tra Ingroia e Boccassini? La stranezza è un portato del “tolemaicismo”, ovvero l’interpretare i fatti italiani in chiave esclusivamente locale, escludendo fattori esteri. Che converrebbe invece considerare, anche in questo scontro tra Aiace e Ulisse per le armi di Falcone. Ingroia ha svergognato i politici nazionali, che i poteri forti vogliono ridimensionare, con lo “io so”, ma poi a metà lavoro ha fatto le valige per la terra dei Maya, troncando così un tema, le stragi, che porterebbe a livelli che vanno oltre quello dei politici locali, verso i poteri sovranazionali. L’ONU, che gli ha fornito un intermezzo prima del suo ingresso in politica, dove sta modificando gli equilibri, è la stessa organizzazione che diede un seggio al figlio di Gelli.

Certo Ingroia non l’ha imparato da Borsellino a candidare, essendo ancora magistrato, un inquisito come Andolina. Che non è solo l’artefice ma anche il compare di una truffa per il lancio delle terapie con staminali: gioca il ruolo del ciarlatano a favore delle terapie ufficiali, che sono altrettanto inefficaci, e otterranno così domanda e credibilità. Le frodi mediche strutturali sono protette dalla magistratura, che lascia fare sui reati dei poteri sopranazionali, come quelli di Big Pharma, con la scusa che c’è da badare alla ndrangheta, o alle malefatte di B.; ciò può spiegare perché alla Boccassini la rivista “Foreign Policy” ha conferito il titolo di “top global thinker”.

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@mondoallarovescia. E’ difficile seguire un discorso su ciò di cui non si parla. In generale, sì, di fatto le Procure e altri uffici giudiziari conformano la loro azione a interessi illeciti delle multinazionali farmaceutiche, modulando interventi e omissioni. Vedi ad es:

Per cosa è morto Pantani. Lo sport e il marketing farmaceutico.

https://menici60d15.wordpress.com/2013/01/29/per-cosa-e-morto-pantani-lo-sport-e-il-marketing-farmaceutico/

Nel caso delle staminali, ho intenzione di scrivere estesamente su come stia avvenendo qualcosa di simile a Brescia, col caso Stamina.

Occorre distinguere tra “negativo” e “proibito”. La magistratura combatte il negativo, che viene altamente pubblicizzato, come la ndrangheta, ma non il proibito, che non deve esistere nel discorso pubblico. Il titolo di grande pensatore globale a quello che attualmente è il più celebre magistrato lombardo appare essere un incentivo non alla libertà intellettuale, ma all’opposto al conformismo giudiziario e culturale di una magistratura e una polizia asservite ai poteri maggiori, che di fatto fiancheggiano forme di crimine istituzionalizzato ancora più forti della mafia, e non meno nocive per il cittadino.

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Alcuni economisti ultraliberisti sostengono che molte attività considerate ignobili – usuraio, ricattatore, spacciatore, poliziotto corrotto, chi sfrutta il lavoro minorile etc. – sono in realtà eroiche, perché forniscono servizi economici richiesti. Tra queste, un autore (Block W. Defending the undefendable. Ludwig von Mises Institute, Alabama, 2008) cita anche il “medical quack” il ciarlatano (accanto al “pimp”, il lenone). Per motivi che ho tentato di segnalare agli elettori su questo blog (ma il mio commento è stato rimosso), candidando Andolina Ingroia, e Rifondazione comunista, si mostrano più vicini a queste teorie dei seguaci di Milton Friedman che alle sane idee di Borsellino sui requisiti dei candidati. Del resto Ingroia non è l’unico magistrato a considerare l’illegalità non come una soglia, ma come una finestra; dove solo alcuni reati, quelli messi bene in vista, vanno perseguiti; mentre altri ancora più gravi ma non visibili vanno tenuti nascosti, tollerati, e anche attivamente favoriti; come la frode medica strutturale ed i reati che l’accompagnano.

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@peppefer.  “C’è un giudice a Berlino” (Cicchitto, piduista e berlusconiano, su una sentenza a favore di Andolina). Spero che questo serva a chiarire a cosa accomuno quelli sulle sue posizioni. Grazie per riconoscere che apparteniamo a categorie diverse.

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1 febbraio 2013

Blog de il Fatto

Commento al post “Cellule staminali, giudici autorizzano cura compassionevole per bimba di 5 anni” del 31 gennaio 2013

I giudici, in questo caso quelli di Crotone, sono troppo modesti. Il merito di avere coraggiosamente lanciato, contro ogni apparente ragionevolezza, la terapia con staminali per una patologia come il morbo di Niemann Pick, naturalmente a scopo compassionevole e non certo per fare soldi, va a loro non meno che ai “centri d’eccellenza internazionale” che renderebbero secondo il ricorrente “pleonastico” illustrarne la giustificazione razionale. E’ una nuova brillante forma di validazione delle cure che potrebbe essere chiamata “a simmetria centrale”, essendo costituita da una legittimazione reciproca tra due argomenti ad auctoritatem. La disposizione delle due autorità, medica e giudiziaria, tra di loro ricorda infatti quelle figure a simmetria centrale come il simbolo buddista dello yin-yang. Più qualche aiutino del genere di quelli per i quali vanno rinomati posti come Cutro; mentre viene ingiustamente trascurato come è a Brescia che li si usa efficacemente contro chi disturba questo genere di progressi scientifici ed etici.

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Di parassiti che prosperano vendendo fumo e speculando sulle disgrazie altrui – come in questo caso – non ci sono solo i preti. I popoli possono essere narcotizzati con le religioni tradizionali, ma anche con forme magico-religiose travestite da “scienza”. Gruppi cattolici hanno manifestato davanti ai tribunali perché queste cure fossero applicate. Quando c’è da mangiare abusando della credulità popolare nessuno della brigata manca all’appello. I preti sulle staminali sono come i comunisti di Berlusconi, che secondo lui mangerebbero i bambini quando invece pranzano e cenano assieme.

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@ Stefano Mori.  Nel lavoro citato (“Neural stem cell implantation extends life in Niemann–Pick C1 mice”. Journal of applied genetics 48 (3): 269–72.) si ammette che il danno neurologico e il decadimento fisico non sono stati migliorati dall’intervento. Ciò dovrebbe impedire di parlare di effetto terapeutico. Produrre princisbecco, unendo nelle corrette proporzioni rame, zinco e stagno, è un onesto esercizio di metallurgia. Sostenere che si è fatto un passo avanti verso la generazione di oro, o che si ha la formula per generare oro, invece è cosa diversa.

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@ Stefano Mori. Segnalo a lei e ad altri interessati la raccolta di commenti “La fallacia esistenziale nel dibattito bioetica sulle staminali”:
http://menici60d15.wordpress.c…

e anche un editoriale sul Lancet, uscito oggi, intitolato “What is the purpose of medical research? “ 2 feb 2013 381: pag. 347, dove si dice che lo scopo della ricerca biomedica non è più quello di avanzare la conoscenza per il bene della società, trovando modi di prevenire e trattare le malattie, ma quello di fare soldi, anzi di essere un “motore economico” per le nazioni. E si invita a fermarsi, riflettere, e invertire la degenerazione.

4.2.3

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2 febbraio 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Borsellino “Cosa penso davvero di Ingroia e del suo progetto politico” del 1 febbraio 2013

censurato

La prospettiva di un politico pulito attrae chi vorrebbe un’Italia pulita. Ma non credo che Ingroia rappresenti una vera svolta rispetto a quei mediatori del parassitismo che sono le altre liste. Mi permetto di consigliare cautela; perché Ingroia non si è ancora tolto la toga, e non è ancora entrato in Parlamento, che ha già candidato un soggetto come Andolina, che non solo è inquisito per truffa e associazione a delinquere a danno di malati, ma è implicato in una operazione inqualificabile, a favore di grandi interessi industriali e finanziari, che si avvale, tra gli altri appoggi, di quel genere di strutture “deviate”, o meglio devianti, che nei decenni precedenti si sono occupate in maniera criminale e funesta di magistrati come Paolo Borsellino.

Lo si associa a figure che furono un’eccezione rispetto alla media dei colleghi; ma di fatto nella scelta dei candidati mostra di esercitare il peggiore vizio della corporazione che l’ha espresso, favorendo intrighi e manipolazioni che esiteranno in forme particolarmente gravi di parassitismo del potere a danno dei cittadini. L’entusiasmo acritico non è un buon antidoto al cinismo gretto. Il sogno non interrompe l’inganno, ma può prolungarlo. Anche senza puntare il dito verso Ingroia quando lo elogiano persone da ascoltare come Salvatore Borsellino, non  bisognerebbe dimenticare che sono all’opera menti un po’ più raffinate delle nostre; e, ho l’impressione, di quella dello stesso Ingroia.

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7 febbraio 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di  F. Marcelli “Crozza chiedi scusa ad Andolina, ma pubblicamente!” del 7 febbraio 2013

Con Andreotti, appoggiato dal PCI, gli Italiani hanno perso le libertà democratiche. Con Berlusconi, appoggiato dai post-PCI, la decenza e il decoro. Monti, aiutato dai DS, gli ha tolto i soldi. Ora, con “politici” come questi che vogliono imporre l’introduzione di terapie strampalate e lucrosissime tramite le candidature elettorali e a colpi di querela, agli italiani verrà tolta la salute (sempre con i comunisti a fare da spalla).

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@ Giuseppe Marcantonio. Misuratela tu (ma non esagerare). Conosco le frodi mediche. Si comincia col misurare la temperatura e si finisce con terapie da 80000 euro a ciclo….

Del resto, come si guadagnano il lauto stipendio quelli che ottengono il posto di parlamentare se non come in questo caso, inscenando una manfrina sulle staminali, un’operazione demagogica che si volgerà a favore di Big Pharma, e che per il cittadino avrà effetti non meno dannosi del pizzo e delle violenze della mafia. A proposito, su 160 commenti 0 di grillini.

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17 aprile 2013

Blog de Il Fatto 

Commento al post “Staminali, Nature: “No a malati come cavie. Italia ascolti monito” ” del 16 aprile 2013

Al convegno vaticano criticato dalla rivista inglese ha aderito Sir JB Gurdon, Nobel 2012 per le sue ricerche sulle staminali. Contemporaneamente al convegno, in USA esce un libro dal titolo “The healing cell: how the greatest revolution in medical history is changing your life” che esalta le promesse scientifiche sulle staminali. E’ scritto da un prete, una dottoressa-businesswoman e un giornalista medico, con forti legami con l’establishment biomedico USA; prefazione di Benedetto 16°. In questo imbroglio, i preti e gli scientisti anglosassoni sono molto più vicini e solidali di quanto Nature, coi suoi toni indignati, non voglia far credere. E’ piuttosto una manfrina tra compari per fare passare il business delle staminali creando aspettative con tecniche di propaganda mediatica. I preti la buttano sull’etica astratta e sul sentimentale; gli scientisti sul metodo scientifico e i regolamenti, che garantirebbero la verità essendo a prova di frode (ma non lo sono, tutt’altro). Gli spettatori ruspanti scelgono la ciarlataneria strappalacrime della Stamina; quelli che si sentono intellettuali e laici, le boriose frodi dell’attuale ricerca biomedica commerciale. L’apparente scontro tra i discepoli di san Francesco e gli adoratori di Newton, i toni roboanti dei due “contendenti”, coprono l’avida ricerca del profitto e la carenza di progressi rilevanti, di prospettive terapeutiche reali, di scienza e di onestà che accomunano entrambi.

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6 maggio 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Bellelli “Sperimentazione e modelli computerizzati: se il biologo si chiama computer” del 5 maggio 2013

Anche  i modelli matematici applicati alla medicina vengono deformati dalle pressioni commerciali. La biomatematica può spiegare che “La norma della crescita biologica è quella esponenziale. Una casa cresce per accrezione: i mattoni che rappresentano le unità di incremento non crescono essi stessi. Ma la caratteristica centrale della crescita biologica è che ciò che è formato dalla crescita è esso stesso a sua volta capace di crescere” (P. Medawar). Ciò aiuta a comprendere come il trapianto di midollo osseo, dove cellule staminali producono – come avviene fisiologicamente – centinaia di milioni di cellule isolate al giorno, non autorizza alla metafora del muratore, nella quale cellule staminali sarebbero capaci di rimpiazzare i “mattoni” perduti nei parenchimi e nei tessuti strutturati a popolazione cellulare stabile o perenne.

Su questo principio basilare si tace, per non guastare la piazza al business delle staminali. Altre volte invece si vorrebbe soppiantare la sperimentazione, oggi scomoda per il business, col computer. Pretesa che ricorda un errore del grande biomatematico D’Arcy Thompson. Dimostrò matematicamente che nella gallina la peristalsi foggia l’uovo in modo che il polo ottuso stia davanti rispetto al moto. L’uovo esce in effetti così; solo, studi radiografici hanno poi mostrato che in realtà l’uovo procede nell’ovidotto col polo acuto avanti, e si capovolge poco prima della deposizione.

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v. anche:

Cerca “staminali” nel sito.

Lo sport per propagandare l’hi-tech biomedico. in: Per cosa è morto Pantani. Lo sport e il marketing farmaceutico

https://menici60d15.wordpress.com/2013/01/29/per-cosa-e-morto-pantani-lo-sport-e-il-marketing-farmaceutico/

Linee guida mertoniane e linee guida commerciali. In: La corruptio optimi nel liberismo: le linee guida cliniche e il decreto Balduzzi

https://menici60d15.wordpress.com/2012/10/21/la-corruptio-optimi-nel-liberismo-le-linee-guida-cliniche-e-il-decreto-balduzzi/

Liceità giuridica del battesimo dei neonati

22 September 2011

Blog di Alessio Liberati su Il Fatto

Commento censurato al post “Preti pedofili, “sbattezzo” e scomunica” del 22 set 2011

Il dr Liberati da giurista si chiede come si possa addebitare una colpa, e irrogare una scomunica, per aver rifiutato il battesimo che si è ricevuto inconsapevolmente a pochi mesi di vita. Cosa pensano i giuristi della liceità di porre una persona in questa trappola, e in generale in una condizione di appartenente a una religione, avvalendosi – o approfittando – del suo stato di neonato incapace di intendere e volere? Una affiliazione che per di più comporta forme di obbedienza, di accettazione di istruzioni, e comporta la possibilità di ricevere sanzioni. Si potrebbe obiettare su basi giuridiche alla liceità di battezzare i minori, anche se i genitori lo desiderano ?

Ma queste sono questioni teoriche. Non si sfugge al Doppio cielo con un tratto di penna:

https://menici60d15.wordpress.com/2011/04/24/il-doppio-cielo/

E la vera scomunica, lo acquae et igni interdictio, spesso inflitta ed eseguita da preti e massoni a braccetto, è per chi è blasfemo verso il dio Quattrino e i suoi sacerdoti.

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Blog di Alessio Liberati su Il Fatto

Commento  al post “Preti pedofili, “sbattezzo” e scomunica” del 22 set 2011. Accettato.

Potrebbe essere utile comparare queste osservazioni sul battesimo di minori con l’appello recentissimo, del 6 set 2011, dell’arcivescovo di Los Angeles Gomez al governatore della California Brown per non fare passare una legge che prevede che i minori vengano vaccinati contro lo HPV anche senza il consenso dei genitori. La legge è voluta da Big pharma; e la capacità del vaccino di prevenire il carcinoma della cervice potrebbe essere paragonata a quella del battesimo di liberare dal peccato originale (cfr. Duesberg P. “Virus che causano il cancro della cervice” in “AIDS il virus inventato”; lettura raccomandata ai genitori che devono decidere se fare vaccinare le loro figlie). Sembra che le due chiese, quella di San Pietro e la nuova che promette la salvezza su questa terra, si contendano il diritto di mettere il loro marchio sui pargulos. Ma ho motivo di ritenere che queste comparazioni non siano gradite nel blog del dr Liberati su Il Fatto:

Liceità giuridica del battesimo dei neonati

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27 giugno 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Madron “Aborto, riti religiosi “per bimbi mai nati” anche senza il consenso dei genitori” del 27 giugno 2013

Antigone viene ricordata perché, sfidando la legge, volle dare umana sepoltura al fratello. Al contrario, preti e clericali riescono, sgusciando tra le maglie della legge, e favoriti da istituzioni compiacenti, a usare il rito funebre per offendere e umiliare le donne che hanno ritenuto di dover strappare da loro un figlio. Comunque una struttura sanitaria che si presta a tale gioco contravviene al dovere di rispettare la serenità e l’equilibrio psichico dei pazienti: se accettano di farle abortire, sono tenuti a non dare luogo a queste farse indegne. Il fatto che una donna abortisca non implica che sia indifferente alla sorte dei resti, e che non debba riguardarle se queste finiscono in mani interessate; mani che passano il resto del giorno a contare il frusciante, cioè le banconote, che ottengono con tristi manipolazioni come questa.

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@gce. Siete voi che rovistate ossessivamente nel dolore e nelle disgrazie della gente per trovare qualche appiglio su cui speculare.

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I preti si mettono a guardia della vita degli altri, all’entrata e all’uscita. Come doganieri ai quali va pagato un dazio. Il caso è pittoresco, ma non è più grave ciò che fanno, ed è accettato, sui bambini che nascono, facendo leva sui genitori? Battezzare un neonato senza avere sentito la sua volontà, che non è ancora in grado di formulare, affiliandolo così formalmente a una religione che lo conterà tra i suoi adepti, e riterrà quindi di avere stabilito con lui dei vincoli, a valenza psicologica e anche giuridica, non è anch’esso un atto di prevaricazione, che lede i suoi diritti ? Il neonato in quel caso non è persona ?

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Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Madron “Riti religiosi “per bimbi mai nati”, dopo 24 ore i genitori non hanno più diritti” del 27 giugno 2013

Battezzare un neonato senza avere sentito la sua volontà, che non è ancora in grado di formulare, affiliandolo così formalmente a una religione che lo conterà tra i suoi adepti, e riterrà quindi di avere stabilito con lui dei vincoli, a valenza psicologica e anche giuridica, non è anch’esso un atto di prevaricazione, che lede i suoi diritti ? Il neonato in quel caso non è persona ?

Radiotossicità mafiosa e legale

10 September 2011

Blog “L’anticomunitarista”
Commento al post “On. Torazzi, Lega Nord: “I magistrati meridionali favoriscono la mafia” del 7 set 2011.

Dall’articolo della Stampa del 10 set 11, citato dall’anonimo lombardo n.65 come “ennesimo episodio” che dimostrerebbe che la sopravvivenza della mafia è dovuta a insufficiente indipendenza dallo Stato. Titolo: “La galleria radioattiva ecco le prove dell’orrore”.Testo: “Senza alcuna pretesa di scientificità…”; “…0,41 millisievert [/ora] non è indice di pericolosità.”; “Resta il dubbio se possa essere un piccolo indizio.

Tutti sanno di ndrangheta e radiazioni cancerogene, e a parte Cetraro potrebbe esserci del vero. Ma dovrebbero sapere anche che con una TAC si assorbono, ufficialmente, 5-10 millisievert; o anche il doppio o più ancora in realtà; che il rischio di cancro da radiazioni ionizzanti da imaging medico, che la FDA ha classificato tra i cancerogeni, è a vita e si cumula nel tempo; che le stime ufficiali, quelle mostrabili al pubblico, attribuiscono alle radiazioni mediche il 2-3% dei cancri. (D.A. Johnson, CT Radiation and cancer risk, Medscape, 26 apr 2011). Equivalenti a 5000-7500 nuovi casi all’anno in Italia. E che tale esposizione deriva da esami clinici che a volte possono essere molto utili, ma spesso non lo sono affatto, venendo effettuati per fare soldi, avendo indotto il pubblico ad accettarli e pretenderli senza reale giustificazione.

Mafiosi, CC PS etc., magistrati, servizi, leghisti, benpensanti, preti, sindacalisti, politici “di sinistra”, giornalisti, bloggers non si risparmiano per esaltare l’esposizione a radiazioni cancerogene possibilmente causata dagli ndranghetisti; e allo stesso tempo per nascondere l’esposizione certa dovuta al business medico; risultato quest’ultimo che è ottenuto anche con tecniche censorie mafiose. Lo Stato conta poco. A manovrare i mafiosi, e insieme a loro anche tanti antimafiosi, sono poteri ad esso superiori; che ottengono che gli orrori autentici, e se non basta quelli inventati, della mafia, distolgano dagli orrori della criminalità economica istituzionalizzata.

 

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18 gennaio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Terra dei Fuochi e Lombardia, mal comune ‘sommo gaudio’ per chi le governa”

Seguendo il costume diffamatorio lanciato da Burioni, Marfella chiama “medici no-tox, pericolosissimi e antiscientifici” quelli che sollevino dubbi sulla natura causale della sua asserita correlazione tra eccessi di diagnosi di cancro e inquinamento. Identificare la correlazione con la causalità è non da medici ignoranti, ma da ignoranti tout court (1).

Tra gli sfaceli causati dalla mafia – e tra i motivi per i quali non viene eliminata – c’è che dicendo di contrastarla ci si pone nella posizione migliore per praticare affari affini. L’antimafioso scienziato poi ha la doppia aureola. Ma attribuire l’incremento di diagnosi del cancro della tiroide solo a Carmine Schiavone nascondendo l’allarme mondiale su come sia facile sovradiagnosticarlo, tanto che si vuole togliergli il termine ‘cancro’ per casi comuni, è più una prosecuzione che un contrasto dell’opera della camorra. Giusto parlare della cancerogenesi chimica. Ma limitarla all’inquinamento ambientale tacendo dei cancerogeni nei prodotti di consumo, es. la correlazione col cibo industriale dei supermarket (2), è da “medici miasmatici”, che descrivendo il cancro come una fatalità impalpabile spingono la gente verso le frodi dell’oncologia e coprono responsabilità di commerci legali nell’esposizione a cancerogeni.

1 Utts J. What Educated Citizens Should Know About Statistics and Probability. The American Statician, 2003. 57: 74.

2 Fiolet T. et al Consumption of ultra-processed foods and cancer risks. BMJ, 2018. 360: k322.

@ Antonio. Le segnalo i paragrafi 4 (significatività statistica) e 9 (variabilità) dell’articolo sull’alfabetizzazione statistica. Di quello di cui parla “solo lei” si parla sempre, gonfiandolo all’inverosimile: l’inquinamento ambientale, elevato a causa unica e infinitamente potente di cancro. Di altri fattori si tace, e li si nasconde: la correlazione alimenti industriali/cancro; la sequenza allarme cancro/sovradiagnosi. Un recente lavoro mostra come l’incidente nucleare di Fukushima abbia causato alle tiroidi di minori, via allarme, sovradiagnosi di cancro, e non come si temeva cancri da radiazioni. Lei dà per certo che il criminale abbandono di materiali medici radioattivi stia facendo una strage; non dice nulla sui danni certi da radiazioni a bruciapelo da esami radiologici facili. Uno studio mostra come le TAC nei bambini triplichino il rischio di leucemia e tumore al cervello. Un sospetto di cancro indotto dai suoi allarmi sregolati può trasformare un bambino sano in un malato di cancro autentico da radiazioni mediche.

Lei si fa un vanto del gridare; ma in Italia i toni forti si usano per le fogne che stanno in basso, facili da riconoscere, come la criminalità. Contemporaneamente ci si mette a disposizione delle fogne che stanno in alto, legali e riverite. Legga Gigerenzer, tedesco, noto scienziato cognitivo e statistico, che riporta la sua furiosa litigata con uno stimato dentista per evitare una “banale” radiografia alla figlia (Risk savvy. How to make good decisions).

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4 ottobre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Boero “Navi dei veleni: il caso di Otranto raccontato da Maritati è più attuale che mai”

Un altro magistrato scrittore* pugliese e eletto nei DS; come Carofiglio che in tv chiama chi non si vaccina “free-rider”; “scrocconi”, spiega Parenzo col quale fa un duo.

La lotta al potere può essere dal basso, genuina, o top-down, indotta dal potere per suoi disegni. (Un concetto utile per il caso Lucano). Conosciamo tutti i rischi che ci vengono rappresentati con le storie sulle “navi dei veleni”. Mentre non si parla dei rischi del benzene che con la benzina “verde” ha sostituito il piombo tetraetile. La tossicità ematopoietica, la capacità di provocare leucemia mieloide acuta e altre gravi malattie**. Lo respiriamo ogni giorno, ignari, imbevuti della propaganda giuliva su distributori e auto; mentre abbiamo viva l’immagine dell’ombra tenebrosa della mole di una nave sul fondo del mare.

Così pericoli alla salute in atto e diffusi vengono nascosti, stornando l’attenzione su aspetti ad alto impatto narrativo che non mettono in crisi il sistema. E che hanno il vantaggio aggiuntivo della paura che, depurata da responsabilità, viene diffusa perché spinga verso il business della biomedicina, come quello delle sovradiagnosi di cancro, altro tabù che viene favorito da questi allarmi strategicamente piazzati.

Nell’attività giurisdizionale, politica, autoriale, i magistrati tendono ad alimentare le denunce top-down e a soffocare quelle bottom-up.

*I magistrati scrittori. Sito menici60d15.
** Benzene. In: Casarett and Doull’s, Toxicology, the basic science of poisons, 2019.

Vedi il susseguente scambio con troll in : I magistrati scrittori

I “Preambula fidei” di San Tommaso e quelli di De Mattei e Carancini

16 April 2011

Blog di Andrea Carancini
Commento del 16 apr 2011 al post “Sbagliata la petizione contro Roberto De Mattei” del 16 apr 2011 . Cancellato senza avviso al 25 apr 2011

La tesi di De Mattei non è illogica: è infatti esente da vizi logici evidenti. Come quella di quel pastore anglicano che cercò di contestare l’evoluzione dicendo che i reperti fossili ce li aveva messi Dio stesso, che li aveva creati fossili fin dall’inizio: i ragionamenti religiosi hanno spesso logicità, cioè coerenza interna, e a volte sono ingegnosi.

Ma quanto afferma De Mattei non è razionale; le affermazioni sulle cause dei fenomeni naturali si richiede siano di carattere scientifico per essere considerate razionali; e per essere di carattere scientifico devono essere almeno “falsificabili”, secondo la nota espressione di Popper. La tesi che Dio faccia provocare terremoti, osserva Carancini, non è “dimostrabilmente falsa”; nel senso che non è possibile dimostrarne la falsità; ma questo è esattamente il criterio generalmente stabilito per considerare un assunto non assurdo, o privo di valore o di significato, ma estraneo al discorso scientifico.

E siccome si sta parlando di terremoti è impressionante che un alto funzionario dell’istituto pubblico che dirige anche la ricerca sul tema indulga in spiegazioni causali non falsificabili. Le spiegazioni non falsificabili di disgrazie sono tipiche di maghi, fattucchiere e profittatori vari; il clero stesso è prudente nel dosare questo strumento di persuasione. Attribuire una natura divina alle calamità naturali non lascia sperare che si farà tutto il possibile per prevenire gli strazi e i danni che provocano, e per porvi rimedio. Non si vorrebbe percepire una morbosa approvazione per le sciagure in chi avrebbe l’incarico di contrastarle.

Oltre a ciò va rilevata una carica di fanatismo che allontana ancor più le affermazioni di De Mattei dalla razionalità (e anche dalla carità): per es. per De Mattei il terremoto sarebbe anche segno della misericordia divina, perché, pur meritando noi di venire uccisi, essendo peccatori, Dio ci risparmia. Questo più che razionale suona come indice di una mentalità sadica e prevaricatrice. E’ da notare che sul sito “Pontifex”, dove si sono minacciate azioni legali a difesa di De Mattei (citando anche miei passi), nel post “Riflessioni su catastrofi e castighi” si afferma, a proposito dello Tsunami del 2004 nel Sud Est asiatico, che:

“purtroppo, anche molti uomini di Chiesa hanno detto che non era certamente da considerarsi come un castigo. Ora è innegabile che il “turismo sessuale”, che si commetteva in molti di quei luoghi, è proibito dalla legge di Dio; basta leggere la Bibbia (sia il Vecchio che il Nuovo Testamento) per rendersi conto che Dio non transige su certi comportamenti.”

Cioè Dio avrebbe punito il turismo sessuale spazzando via con un’ondata le vittime del turismo sessuale e le loro povere abitazioni. Se questa è razionalità, è una razionalità che darebbe tanto lavoro a uno psicanalista.

Sono comunque d’accordo che una petizione contro De Mattei sia errata; in sé, perché per principio non si può votare l’ostracismo verso il singolo che esprime opinioni; sia perché avvantaggerebbe l’altra chiesa, quella scientista; che poi col clero è in buoni rapporti d’affari; affari seri che spesso beneficiano di queste baruffe per i gonzi:

https://menici60d15.wordpress.com/2011/03/21/i-preti-sciamani-furbi/

https://menici60d15.wordpress.com/2011/04/12/i-futures-di-santa-lucia/

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Blog di Andrea Carancini
Commento non pubblicato con la motivazione di essere inerente a un commento ritirato

Ho ricevuto il seguente interessante commento email (del quale posso esibire copia):

“Non tutto ciò che è razionale è scientifico, almeno rispetto alla percezione comune di ciò che è scientifico. Di sicuro, quanto detto da De Mattei non solo non è irrazionale ma è coerente con il concetto cattolico di razionalità, che ha sempre postulato la CONOSCIBILITA’ di Dio tramite la conoscenza della natura. La logica dei ciarlatani non può certo essere paragonata a quella di un S. Tommaso.
Nessuno si può permettere di tacciare di ciarlatanismo i preambula fidei di S. Tommaso. Per me la discussione finisce qui.”

Ritengo utile rispondere:

I Preambula fidei del tredicesimo secolo dell’Aquinate non sono “ciarlatanismo”; ma non sono neppure i criteri sui quali si basa la ricerca scientifica nel mondo. Alcuni, come la prova “ex fine” dell’esistenza di Dio sono tipi di ragionamento esplicitamente negati dalla metodologia scientifica ufficiale. Secondo il criterio di falsificabilità cui si attiene universalmente la ricerca scientifica per essere riconosciuta tale, quanto dice il vicedirettore del CNR De Mattei dei terremoti non è razionale; è libero di dirlo ovviamente, ma si tratta di affermazioni non compatibili con una posizione di dirigente di ricerca.

Francesco Pansera

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v. anche:

Il primo Stato

I preti sciamani furbi

I futures di Santa Lucia

12 April 2011

Blog di Valentina Rinaldi su Il Fatto

Commento al post”Quando la Chiesa spegne la speranza” dell’11 aprile 2011

E’ falso che la ricerca dei giapponesi citata dimostri o affermi che “è possibile generare una retina perfettamente funzionante utilizzando le cellule staminali”. Si tratta di un interessante esperimento di embriologia che riproduce, non si sa quanto fedelmente, alcune fasi della morfogenesi della retina; non una retina funzionante. Se pure si producesse una retina, e la si sapesse impiantare, il paziente sarebbe comunque nella condizione di chi abbia il midollo spinale sezionato: connetterla al cervello – del quale è parte – resta un compito formidabile.

Il clero, col suo know-how sullo sfruttamento della credulità, e i suoi investimenti sulle staminali, non spegne la speranza, ma la titilla: con la ridicola querelle embrionali/adulte fa credere all’efficacia attuale o prossima di terapie che sono nel libro dei sogni. Come nel gioco delle tre carte c’è un compare nel pubblico che fingendo di contestare veementemente il croupier lo rende credibile, e invoglia quindi i polli a puntare. L’efficacia viene posta per “entimema”. Tale attività di distrazione e propaganda è uno dei compiti della bioetica, che, “laica” o “cattolica”, è ancella del grande business biomedico (*).

La medicina è oggi strettamente legata alla finanza, e queste staminali assomigliano ai “derivati”: si vende una terapia che potrebbe esserci, o no, in futuro. Diffondendo voci false (e soffocando le critiche) si pratica una forma di aggiotaggio.

Travisare così le staminali è anche una forma moderna della richiesta di grazia a Santa Lucia: il prete, lo scienziato e il banchiere fanno cartello. Un po’ di speranza o di illusione possono alleviare la sofferenza per alcuni malati; ma non le truffe. Meglio fare come San Tommaso, e finché non ci sono risultati veri i soldi per la cura e l’assistenza spenderli in interventi razionali, non in “biglietti per Tokio”.

* https://menici60d15.wordpress.com/2008/01/21/diplomi-di-laurea-bruciati-sul-sagrato-tornano-i-roghi/

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9 febbraio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. A. Grana “Francesco celebra la Giornata contro la tratta delle persone: “Schiavitù piaga dell’umanità”

@ graffit. Ma il girone di quelli che in nome di Dio o della scienza, o di entrambe le divinità, truffano i malati con i loro “miracoli” sta sopra o sotto al girone dei negrieri?

@ Barcobestia. Così i grandi interessi vogliono che la si veda, e così la vede tanta gente. La scienza, quella vera, non è una divinità; la scienza degenerata, quella che attualmente domina la medicina, sì. Vedo che lei ha messo 4 punti interrogativi alla sua domanda “la scienza divinità?”. Se davvero vuole capire, ed è disposto a calare il numero dei punti interrogativi, le consiglio ad esempio: Gotzsche PC Deadly medicines and organised crime. How big pharma has corrupted healthcare. Radcliffe, 2013.

@ graffit. I casi provati di truffa e di affermazioni eclatanti false in campo medico sono molto più numerosi. Zola davanti agli ex voto di Lourdes disse “vedo stampelle ma non protesi” e lo stesso può dirsi oggi dei ricorrenti “successi” medici vantati es. sulle staminali. Tra le “stranezze” dei miracoli cattolici sulla salute c’è quella che Dio li istituzionalizza, e li affida proprio alle categorie e ai singoli meno indicati: quelli che speculano su queste cose. La sua espressione “truffe religiose” per definire le truffe della medicina, sulle quali i preti fanno soldi non meno degli odiati “antipapisti”, e spesso e volentieri insieme a loro, è interessante. I preti hanno cooptato la magia vincente dei nostri giorni, la medicina che promette miracoli, ottenendo enormi profitti; alleandosi, come sempre, con i più corrotti e i più forti mentre dicono di volere aiutare i più deboli, e quindi i malati. I preti hanno così trovato una forma superiore di ecumenismo con gli altri adoratori del dio quattrino, portando in dote il loro secolare know how sulla manipolazione del senso religioso, che aiuta la mappatura della teologia religiosa in quella scientista.

@ graffit. Le “guarigioni miracolose” di Lourdes sono modellini di quelle mediche “scientifiche”, che operano su larga scala, sulle quali anche i preti speculano; con un giro d’affari ben superiore a Lourdes. Ma lei fa lo gnorri, e vede solo l’opera di Bernadette Soubirous e della “scienza” “rigorosa” che le viene appiccicata. Strana trascuratezza verso i tanti malati che si rivolgono agli ospedali, non a Lourdes. Una manifestazione della apparente avversione dei clericali per il normale, per il quotidiano a favore dell’estremo, dell’eccezionale. Questi racconti fantastici sui miracoli medici “divini” preparano il terreno irrazionale per quelli scientisti. Sì, in effetti il clero che si macchia di queste responsabilità andrebbe legalmente perseguito. Questo è un altro motivo per il quale il truffatore appoggiato dal papa, Vannoni, che ha fatto tanto danno impiantando nel pubblico idee false sulle possibilità terapeutiche delle staminali, la passerò liscia. Mentre a venire “perseguito” con mezzi subdoli è chi denuncia queste frodi. Mi fa piacere sentirla lodare Lourdes e allo stresso tempo pronunciare il “vada dal magistrato”; espressione, è stato osservato, molto usata dai mafiosi; e tipica anche di chi si occupa di questi affari e sa di potere contare su miracolose, o comunque infallibili, protezioni.

Ndrangheta e privatizzazione della sanità

25 March 2011

Blog de “Il Fatto”

Commento al post “Vendola-Formigoni, il primo: “Lombardia regione mafiosa”. L’altro: “E’ un miserabile” del 25 mar 2011

Vendola chiama mafiosa la sanità lombarda e Formigoni gli dà del drogato. Ieri sera 24 mar 11 a una conferenza di Nando Dalla Chiesa un economista dell’università di Brescia ha spiegato che le mafie prosperano sulla spesa pubblica (concetto importate); ma ha aggiunto che il modo per contrastare la ndrangheta in Lombardia è dunque privatizzare la sanità: buona conclusione per assicurazioni, fondi, banche, considerate dai tecnici tra le cause maggiori della cattiva sanità USA.

Sciascia ha scritto del “Potere che mette tutto e tutti insieme, che intesse tutto. Che assimila tutto. Anche l’opposizione, anche la contestazione”. Un modo per ottenere questo è di creare un nemico comune. Es. la ndrangheta, che avrebbe “colonizzato” l’onesta Lombardia con le sue forze, nonostante i decenni di esperienza di lotta alla mafia.

Penso che la mafia debba il suo successo ai poteri forti che la sostengono; e che questi poteri la stiano usando anche come spauracchio per ottenere risultati come la privatizzazione della sanità. Le stesse forze dello Stato che al Sud contrastano la mafia, al Nord la fanno passare, mentre si occupano di fare tacere le voci di critica alla medicina delle multinazionali. Ora, dopo che si sono lasciati scorrazzare 4 gangster, le voci più avvertite chiedono di fare scelte politiche fondamentali non in funzione di ciò che è bene per la salute dei cittadini, ma per sfuggire alla mafia.

La ndrangheta è divenuta quello che i critici cinematografici hanno chiamato, a proposito di pellicole come “Non è un paese per vecchi” , “il male invincibile”. Se vi piace il film, se davvero credete che Formigoni e Vendola, entrambi sostenitori della medicina liberista del prete dei servizi Verzè, siano davvero nemici, buona visione. Il risultato sarà una medicina delle banche; è una medicina che fa paura a chi sa cos’è, ma almeno così probabilmente non è di lupara che moriremo.

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Commento del 26 mar 2011 allo stesso post, censurato

Denuzzom dice che in Lombardia un malato di cancro ha delle possibilità, in Puglia no. La mortalità per cancro della popolazione generale, standardizzata per età, nel 2005 è stata di 157/100000 per la Lombardia e 136/100000 per la Puglia: in Lombardia risulta muoia di cancro un 15% in più. Altra cosa è la sopravvivenza di chi si è ammalato. Altra cosa ancora è la sopravvivenza reale di chi ha avuto una diagnosi di cancro: la sopravvivenza apparentemente migliore dei malati di cancro in Lombardia è dovuta almeno in parte a un artefatto dovuto a una maggior quota di sovradiagnosi:

https://menici60d15.wordpress.com/2008/12/17/sos-cancro-nei-bambini-e-sovradiagnosi/

In soldoni, se si diagnostica il cancro anche a soggetti sani, sembrerà che una percentuale maggiore di malati si salvi; in realtà si è peggiorato lo stato di salute della popolazione, medicalizzando dei sani. Il trattamento medico senza reale necessità è una truffa generalizzata nascosta, tipica della medicina liberista, che ha avuto nel caso della clinica S Rita un’espressione estrema e rozza. D’altro canto in Lombardia in genere gli aspetti organizzativi della sanità, che sono importanti per la condizione psicologica e morale oltre che fisica del malato, non toccano gli sconci che si incontrano spesso al Sud.

In Lombardia è maggiore il rischio di morire per cancro, di venire trattati essendo sani, e di venire sovratrattati da malati. Se si è malati, la qualità della vita legata agli aspetti organizzativi delle cure può essere migliore in Lombardia. La medicina di fatto è business; il livello etico è carente ovunque; l’arretratezza della Puglia, che si sta mettendo in pari, è commerciale:

https://menici60d15.wordpress.com/2011/03/09/vincitori-e-vinti-nella-sanita-puglliese/

Dietro alla sceneggiata lumbard/terroni le cose sono diverse, e più brutte, di come sembrano:

https://menici60d15.wordpress.com/2011/03/25/ndrangheta-e-privatizzazione-della-sanita/

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5 ottobre 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. Milosa “Politica, sanità, imprese: in Lombardia la ‘ndrangheta si piglia tutto”

Non è vero che nella Sanità lombarda la ndrangheta si pigli tutto. Si prende la sua fetta; che le viene accordata anche perché con la sua immagine tenebrosa permette di tenere nell’ombra le fette altrui. Es. quelle per il caso Stamina, col quale, in un gioco di omissioni e di interventi parziali da parte delle istituzioni, si sta creando sul nulla un mercato falso ma miliardario, che consentirà un altro sciacallaggio legalizzato sulle malattie. Non è detto che lo yacht dei mafiosi sia quello più lungo e lussuoso, in quel porto delle nebbie che è la sanità lombarda. E bisognerebbe guardare anche ai panfili di forze insospettabili, come quelle che stanno reggendo il gioco Stamina, e che appaiono più brave a fermare, con metodi mafiosi, chi svela i grandi affari, criminali ma legalizzati, nella sanità lombarda, che ad acchiappare quegli ndranghetisti che indicano come il solo grande focolaio di corruzione.

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25 novembre 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di N. Dalla Chiesa “Medicina ‘umana’ a tempo determinato: la storia di Ketti”

Secondo l’articolo, e lo IEO, il “clinical decision making” è questione di psicologia e buoni sentimenti. Non di scelte razionali, a volte controintuitive, e contrarie agli interessi del business. Così la cura degli aspetti psicologi diviene il lubrificante delle frodi. Secondo l’articolo, medico e paziente puntano entrambi verso la stessa direzione, quella del benessere del paziente. Non vi è nessun conflitto di interessi. Che non è molto diverso dal dire “la mafia non esiste”: il problema dei trattamenti non necessari o dannosi prescritti , secondo i voleri di grandi interessi economici, a scapito del paziente e a beneficio del medico, è riconosciuto, ed è gigantesco. Lo stesso giorno, Maroni, presidente di Reg. Lombardia, loda lo IEO come “modello innovativo” che pratica i principi di “una sana gestione privata”. E’ questa convergenza dell’adamantino antimafia Dalla Chiesa con Maroni, ambiguo sulla mafia, che dovrebbe essere esaminata, anziché ripetere il ritornello ossessivo su Maroni che si sbagliava o mentiva nel dire che in Lombardia la mafia non c’è. La mafia c’è, e – anche grazie alla provocatoria uscita di Maroni – accentrando l’attenzione sulla mafia si tengono nascoste altre aree di grande criminalità. E le si aiuta; al prof. Dalla Chiesa, sociologo, consiglio, quando vuole parlare di medicina, di posare il violino e leggere prima libri sull’argomento scritti da suoi colleghi accademici, es. “What if medicine disappeared” di Markle e McCrea.

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1 marzo 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post ” ‘Ndrangheta, un arresto a Milano: “Farmacia acquistata con profitti narcotraffico”

“Le farmacie lombarde vogliono erogare più servizi al cittadino, per esempio offrendo l’accesso agli screening di prevenzione, ai farmaci innovativi, il monitoraggio dei pazienti cronici, prenotare visite ed esami magari anche ritirare i referti e pagare i ticket. Queste alcune delle novità presentate al convegno a Milano organizzato da Federfarma Lombardia e dalla Regione. Alla richiesta dei farmacisti lombardi di un “maggiore coinvolgimento delle nella sanità territoriale”, come ha spiegato Annarosa Racca, presidente di Federfarma, ha risposto il governatore Roberto Maroni. “Noi vogliamo sostenere le nuove farmacie dei servizi a beneficio di un sistema sanitario efficiente ed integrato – ha detto Maroni – sempre più vicino ai bisogni concreti dei cittadini”. (ANSA, 7 febbraio 2016).

Se si ammette, come penso si dovrebbe, che “mafia” sia l’integrazione da parte dello Stato di forme di delinquenza nel sistema sociale, in quanto coerenti col corso economico e politico, allora si può dire che il rapporto tra mafia e sanità è profondo, molto più di quel che si fa credere; e che magistrati, CC e PS sulla mafia nella sanità facciano come la lontananza e il vento della canzone di Modugno: spengono i focolai piccoli e aiutano quelli grandi. Soprattutto in Lombardia.

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28 gennaio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di E. Mattioni “Mantovani (FI), l’ex assessore a processo per corruzione: “Vi ho dato 3 anni di buona sanità. Ora voglio la commissione Giustizia”

Robert Pearl, chirurgo, docente universitario a Stanford e CEO del Permanente Medical Group, il maggiore gruppo medico in USA (integrato nel consorzio di managed care Kaiser Permanente), è uno che la sa lunga sulla sanità. Anche troppo. Ha scritto un libro, “Mistreated” (2017), che ha per sottotitolo “Why we think we’re getting good health care – and why we’re usually wrong”. Nel libro Pearl spiega come le persone spesso sbaglino nel credere di ricevere buone cure. La percezione errata deriva da fattori psicologici e tecnici, che richiedono un certo impegno del lettore non medico per essere compresi e accettati, superando resistenze e la mancanza di conoscenze specifiche. Questa scena del politico che si vanta di avere fornito buona sanità in un discorso agli amici – e a chi lo accusa e lo giudica – che ricorda certe riunioni conviviali di una delle malfamate aree del Sud, dovrebbe suscitare interrogativi negli utenti adulti e vaccinati su quanto è davvero buona la sanità di don Mario Mantovani e c.

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19 ottobre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pipitone “Messina Denaro aveva il Covid al momento dell’arresto. Il capo del Ros: “Latitanze ultra decennali possibili solo grazie a collusioni””

Non è credibile che il libero gironzolare di Messina Denaro per decenni sia stato dovuto solo a collusioni contingenti di “infedeli”. Appare all’opera una variabile latente che sovrasta le istituzioni e impone una collusione strutturale. La mafia di cosca giustifica un’antimafia perenne che copre una mafia di Stato che è al servizio di chi controlla il Paese. Analogamente, la “lotta” agli interessi sulla medicina della mafia di cosca citati dal generale copre gli interventi mafiosi dello Stato a favore della grande criminalità biomedica. Un recente riassunto sulle “trattative Stato-Big Pharma” che le istituzioni dello Stato applicano more mafioso: Hudson N, Actuarial and statistical problems around the Covid phenomen. 11 Oct 2023.

L’autore stesso osserva che il crimine che l’analisi di specialisti onesti converge nel mostrare “is hard to digest”. Non è un “antisistema”: si occupa con successo di private equities. E spiega come per sopravvivere nel mondo della finanza occorra avere lo “skepticism necessary in an environment characterised by asymmetric information”. (Altri casi mostrano che i businessmen tendono a non bersi, come invece fa la massa, gli annunci di portenti medici). Lo stesso genere di consapevolezza che i CC e i magistrati, anche loro ben preparati su come va il mondo, devono inghiottire nel ripetere le versioni farsa di copertura sulla mafia, sul covid e in generale sulla difesa della salute.

I preti sciamani furbi

21 March 2011

Blog Malvino

Commento al post “L’idea della Provvidenza” del 21 mar 11

Questo documento, la tesi del vescovo Manzella e del vicepresidente del Consiglio nazionale delle ricerche De Mattei che le grandi catastrofi come oggi il Giappone o Messina nel 1908 sono giusti castighi, esigenze della giustizia di Dio, e “benevola manifestazione della misericordia di Dio” per i sopravvissuti, dovrebbe aprire gli occhi sul pericolo culturale, sociale e politico rappresentato dal clero e dai suoi zeloti. Il caso mostra anche come gli “scienziati” oggi possano allearsi al clero, e spendere l’autorevolezza della scienza per sollecitare bassamente le corde funeste dell’irrazionale.

La gente è smarrita, impaurita, e i preti possono tirare fuori gli antichi ferri del mestiere per sottometterla. Credo che sia giunta l’ora di esaminare le loro prese di posizione su un piano etnopsichiatrico. Il mondo è pazzo, noi siamo fatti di un legno storto; ma sembra che la pazzia umana sia raccolta, amplificata, sistematizzata e istituzionalizzata dai preti. Come per gli sciamani, la funzione di prete pare esigere un assetto psicologico e caratteriale non equilibrato; che consente di aprire bocca e profferire senza vergogna simile spazzatura.

Se Dio è la proiezione di desideri umani, i preti proiettano e razionalizzano gli incubi e i fantasmi depositati nella sentina della nostra psiche, in virtù di una distorsione mentale che unita alla loro lucida bramosia di potere forma una miscela la cui pericolosità andrebbe riconosciuta. Mentre hanno i piedi ben piantati nel fango, e sono ben zavorrati dai soldi che traboccano dalle loro tasche, i preti sono psicologicamente pre-morali e pre-razionali; quasi sempre furbi, qualche volta intelligenti, frequentano il mondo dei simboli e delle ombre. Sono quindi capaci di giustificare, e commettere, le peggiori nequizie, salvo spennellarle con bugie e giustificazioni che in altri farebbero pensare a un delirio religioso.

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@PLM. Il clero è dotato di queste posizioni catamarano, dove può sostenere sia una tesi sia il suo opposto, poggiando su uno scafo oppure sull’altro a seconda di dove soffia il vento. Ma la rotta è sempre quella dei suoi interessi particolari, che dietro le scene non difende con la discussione, ma con la violenza, l’inganno e il dileggio, in una forma talmente sistematica e accanita da escludere che sia il frutto di ipotetici insegnamenti evangelici.

Dipingersi come perseguitati, accusare di essere oggetto di “repulisti” aiuterà i loro autentici repulisti; attività che hanno svolto apertamente per secoli, e che oggi, grazie all’alleanza tra aspersorio e manganello, cioè alla subordinazione delle forze di polizia al clero, conducono in modi coperti, illegali, vili e fascisti.

martedì, 22 marzo, 2011

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Blog Metilparaben

Commenti del 29 mar 110 al post “Certi paesi non hanno proprio speranza”

@Luca Venturini. I toni millenaristici dell’evangelico Collins sul Progetto genoma sono stati portati a esempio del culto secolare della tecnologia (Noble, Religion of technology). Ci sono stati scienziati mistici, a partire da Newton; Keplero viveva di oroscopi. Oggi ci sono anche scienziati religiosi e un po’ fregoni. Il pio e potente Collins è stato coinvolto nella falsificazione di articoli scientifici; nelle false affermazioni di avere trovato e poi di stare per trovare una cura genetica per la fibrosi cistica; in forme di propaganda ai lucrosi test genetici predittivi considerate scorrette dagli stessi genetisti. E anche nella protesta per l’estromissione dei ricercatori delle case farmaceutiche dall’aggiornamento dei medici: un po’ come De Mattei, Collins dirige la ricerca pubblica e fa il tifo per la “concorrenza”.

Andrebbe riconosciuto che la scienza può degenerare, divenendo “neaoalchimia”, finendo per sostituirsi alle religioni convenzionali; e che entrambe possono convergere e allearsi, propalando falsità per ottenere soldi e potere soddisfacendo la naturale sete di religiosità e la dabbenaggine diffusa:

https://menici60d15.wordpress.com/2008/01/21/diplomi-di-laurea-bruciati-sul-sagrato-tornano-i-roghi/

La sismologia sciamanica di De Mattei e la genetica gnostica di Collins sono abnormi rispetto allo statuto epistemologico della scienza; lo sono molto meno rispetto al suo attuale statuto politico e socioeconomico, almeno in campo biomedico.

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@ Luca Venturini. “Di norma” le carriere dei responsabili di frodi scientifiche che riguardano grandi interessi non vengono stroncate: si trovano giustificazioni e capri espiatori (come nel caso degli articoli con dati falsi co-firmati da Collins); o sono stroncate le carriere di chi denuncia le frodi; come nel caso di Margot O’Toole, “vilified and effectively driven out of the profession” (senatore USA J Dingell) per aver rivelato la falsificazione dei dati da parte di Imanishi-kari e del Nobel Baltimore. Un caso celebre sul quale ho un piccolo ricordo personale:


https://menici60d15.wordpress.com/2011/05/16/sperimentazione-animale-uno-spoglio-etico-2/

Sono d’accordo con te che non bisogna usare espressioni non necessarie; però l’insistenza sullo smorzare i toni davanti a una situazione marcia, che provoca danni gravi alla salute delle persone, mi ricorda un po’ quel dialogo di Altan: “I ladri sono ladri” – “Lei non può colpevolizzare così un’intera categoria”.

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Il fatto che i risultati di ricerca di un medio ricercatore siano stati “criticati” (Nature) contraddice la mia posizione? Se l’impunità non è del 100% è esagerato parlare di sistema corrotto ?

Un vicepresidente dell’istituzione dello Stato che amministra la ricerca scientifica afferma insieme a un vescovo che :

a)I terremoti sono provocati dalla volontà di Dio.

b)Ci fanno bene spiritualmente e fisicamente.

c)Sono una forma di giustizia di Dio.

d)Sono un castigo giusto per colpe personali o collettive.

e)E’ inevitabile che Dio colpisca così anche innocenti, ma ciò va accettato perché Dio è padrone della vita e della morte.

f)Sono manifestazione della misericordia di Dio, per noi superstiti che non veniamo ammazzati pur meritandocelo, essendo colpevoli.

Andrebbe notato, con voce sommessa quanto vuoi, così come è sommessa quella di De Mattei a Radio Maria, che queste sono le tipiche enormità malate che i preti e i loro accoliti esprimono con voce agnellata. E’ sbagliato perdere la calma, ma non va taciuto che queste maledizioni sussurate (e a volte accompagnate da forme occulte di quella violenza del potere che tanto attrae gli “uomini di Dio”) appartengono alla patologia del pensiero e della cultura.

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Blog Malvino

Commento del 30 mar 2011 al post “Un pizzico di faccia tosta”

Segnalo altri commenti sulle esternazioni di De Mattei, che ho postato, dopo che su Malvino, su altri blog:

I preti sciamani furbi

Nella mia esperienza, la “risposta” dei preti e dei “pretofili” a chi contesta loro quel diritto a sopraffare che è insito nel messaggio di De Mattei viene data nella vita reale più che sui blog; ed è coerente col Dio di morte che hanno dentro.

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Blog di Eleonora Bianchini su Il Fatto

Commento del 30 mar 2011 al post “Se per il vicepresidente del CNR lo tsumani è ‘una voce della bontà di Dio’ “

Sull’etiologia e la teleologia dei sismi secondo il vicepresidente del CNR De Mattei:

I preti sciamani furbi

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Blog “Gians- Sono io”

Commento del 7 apr 2011 al post “Vi mostro il mioPollice” del 7 apr 2011

Penso che occorra distinguere nettamente tra religione e clero. Lo stalking, la molestia continua deumanizzante, non dichiarata e attuata con mezzi obliqui, è, posso testimoniarlo, uno strumento pretesco dei nostri giorni; ma ha a che fare con la religione quanto gli strumenti del boia che i preti usavano liberamente nei secoli scorsi.

Nel dibattito sulla libertà di religione andrebbe detto che i preti, uno dei vari gruppi di potere terreni, spesso e volentieri violano e calpestano anche il naturale senso religioso delle persone.

Segnalo il commento “I preti sciamani furbi” sul proclama di Radio Maria delle calamità naturali come meritati e misericordiosi castighi di Dio:

https://menici60d15.wordpress.com/2011/03/21/i-preti-sciamani-furbi/

Questa è gente pericolosa, che non scherza, disposta a spazzare via con qualsiasi mezzo, quando può, chi ritiene vada tolto di mezzo. Se si vuole sopravvivere, anche in un cantuccio, bisogna resistere.

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Grazie a te, Gians. Accettare la distinzione tra “credenti” e “atei”, noi/loro, può essere una trappola. Forse si potrebbe stabilire che tutti hanno diritto al rispetto della loro sfera religiosa, o meglio spirituale come dice Nicoletta; inclusi gli a-tei, che vengono definiti in negativo rispetto ai “credenti”, e dipinti quindi come degli esseri privi di spiritualità; quindi vuoti, o malvagi; o instancabili libertini. Gli atei non sembrano peggiori dei credenti; e a volte si costruiscono una loro ricca spiritualità, senza farsela iniettare come un vaccino dalle religioni confessionali.

Accanto a ciò, si potrebbe stabilire anche che, dato ciò che la storia insegna, l’adesione a una religione o a una qualsiasi credenza comporta pericoli almeno potenziali per la società: non è un merito in sé. Non può mai essere un lasciapassare, che fa entrare in una casta di “eletti” e che consente di commettere le porcherie grandi, piccole e medie che da sempre i professionisti della religione e i loro seguaci commettono in nome di un dio.

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Gians, a volte più che ingerenze bisogna dire “ricatti” e “violenze”. Non è solo proselitismo o attivismo politico. Qui in Lombardia, feudo CL, i preti hanno portato il loro principio “nulla salus extra ecclesia” a livelli più vicini alla mafia che alla vecchia DC.

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Gians, non per aggravare il sintomo ma per  manifestare solidarietà:

https://menici60d15.wordpress.com/2008/05/18/pubblicare-la-lista-dei-magistrati-di-cl/

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Blog di Fabio Marcelli su Il Fatto

Commento del 23 apr 2011 al post “Il Cnr, prima di Talete
e dopo De Mattei” del 23 apr 2011

Secondo i difensori di De Mattei, anche lo tsunami del 2004 è stato un castigo di Dio; ed è stato la giusta punizione per il turismo sessuale nel Sud Est asiatico. Ovvero, Dio avrebbe punito il turismo sessuale spazzando via con un’ondata le vittime del turismo sessuale e le loro povere abitazioni:

I preti sciamani furbi

Penso che questo caso offra l’occasione per studiare la psicopatologia del potere clericale.

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Blog di Andrea Carancini 

Commento del 16 apr 2011 al post “Sbagliata la petizione contro Roberto De Mattei” del 16 apr 2011 . Cancellato senza avviso al 25 apr 2011

La tesi di De Mattei non è illogica: è infatti esente da vizi logici evidenti. Come quella di quel pastore anglicano che cercò di contestare l’evoluzione dicendo che i reperti fossili ce li aveva messi Dio stesso, che li aveva creati fossili fin dall’inizio: i ragionamenti religiosi hanno spesso logicità, cioè coerenza interna, e a volte sono ingegnosi.

Ma quanto afferma De Mattei non è razionale; le affermazioni sulle cause dei fenomeni naturali si richiede siano di carattere scientifico per essere considerate razionali; e per essere di carattere scientifico devono essere almeno “falsificabili”, secondo la nota espressione di Popper. La tesi che Dio faccia provocare terremoti, osserva Carancini, non è “dimostrabilmente falsa”; nel senso che non è possibile dimostrarne la falsità; ma questo è esattamente il criterio generalmente stabilito per considerare un assunto non assurdo, o privo di valore o di significato, ma estraneo al discorso scientifico.

E siccome si sta parlando di terremoti è impressionante che un alto funzionario dell’istituto pubblico che dirige anche la ricerca sul tema indulga in spiegazioni causali non falsificabili. Le spiegazioni non falsificabili di disgrazie sono tipiche di maghi, fattucchiere e profittatori vari; il clero stesso è prudente nel dosare questo strumento di persuasione. Attribuire una natura divina alle calamità naturali non lascia sperare che si farà tutto il possibile per prevenire gli strazi e i danni che provocano, e per porvi rimedio. Non si vorrebbe percepire una morbosa approvazione per le sciagure in chi avrebbe l’incarico di contrastarle.

Oltre a ciò va rilevata una carica di fanatismo che allontana ancor più le affermazioni di De Mattei dalla razionalità (e anche dalla carità): per es. per De Mattei il terremoto sarebbe anche segno della misericordia divina, perché, pur meritando noi di venire uccisi, essendo peccatori, Dio ci risparmia. Questo più che razionale suona come indice di una mentalità sadica e prevaricatrice. E’ da notare che sul sito “Pontifex”, dove si sono minacciate azioni legali a difesa di De Mattei (citando anche miei passi), nel post “Riflessioni su catastrofi e castighi” si afferma, a proposito dello Tsunami del 2004 nel Sud Est asiatico, che:

“purtroppo, anche molti uomini di Chiesa hanno detto che non era certamente da considerarsi come un castigo. Ora è innegabile che il “turismo sessuale”, che si commetteva in molti di quei luoghi, è proibito dalla legge di Dio; basta leggere la Bibbia (sia il Vecchio che il Nuovo Testamento) per rendersi conto che Dio non transige su certi comportamenti.”

Cioè Dio avrebbe punito il turismo sessuale spazzando via con un’ondata le vittime del turismo sessuale e le loro povere abitazioni. Se questa è razionalità, è una razionalità che darebbe tanto lavoro a uno psicanalista.

Sono comunque d’accordo che una petizione contro De Mattei sia errata; in sé, perché per principio non si può votare l’ostracismo verso il singolo che esprime opinioni; sia perché avvantaggerebbe l’altra chiesa, quella scientista; che poi col clero è in buoni rapporti d’affari; affari seri che spesso beneficiano di queste baruffe per i gonzi:

https://menici60d15.wordpress.com/2011/03/21/i-preti-sciamani-furbi/

https://menici60d15.wordpress.com/2011/04/12/i-futures-di-santa-lucia/

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Blog di  Andrea Carancini

Commento non pubblicato con la motivazione di essere inerente a un commento ritirato

Ho ricevuto il seguente interessante commento email (del quale posso esibire copia):

Non tutto ciò che è razionale è scientifico, almeno rispetto alla percezione comune di ciò che è scientifico. Di sicuro, quanto detto da De Mattei non solo non è irrazionale ma è coerente con il concetto cattolico di razionalità, che ha sempre postulato la CONOSCIBILITA’ di Dio tramite la conoscenza della natura. La logica dei ciarlatani non può certo essere paragonata a quella di un S. Tommaso.
Nessuno si può permettere di tacciare di ciarlatanismo i preambula fidei di S. Tommaso. Per me la discussione finisce qui.”

Ritengo utile rispondere:

I Preambula fidei del tredicesimo secolo dell’Aquinate non sono “ciarlatanismo”; ma non sono neppure i criteri sui quali si basa la ricerca scientifica nel mondo. Alcuni, come la prova “ex fine” dell’esistenza di Dio sono tipi di ragionamento esplicitamente negati dalla metodologia scientifica ufficiale. Secondo il criterio di falsificabilità cui si attiene universalmente la ricerca scientifica per essere riconosciuta tale, quanto dice il vicedirettore del CNR De Mattei dei terremoti non è razionale; è libero di dirlo ovviamente, ma si tratta di affermazioni non compatibili con una posizione di dirigente di ricerca.

Francesco Pansera

Massoni e legalità

11 March 2011

Blog di Alessio Liberati su “Il Fatto”

Commento al post “I massoni e la legalità” del 15 feb 2011

Il magistrato Alessio Liberati, articolista de Il Fatto, ha scoperto sul sito web del “Grande oriente democratico” massoni che ringraziano la magistratura e vogliono essere paladini del bene. Ciò gli è stato confermato dal capo di quella massoneria.

Il dr Liberati si è così convinto che c’è anche una massoneria “buona”; non mi intendo delle varie confessioni massoniche, ma la sua visione del mondo sembrerebbe un po’ alla “Heidi”. E’ vero che lo stesso Cordova, che ha denunciato -inutilmente- i tanti magistrati massoni, ha scritto che bisogna ben distinguere tra massoneria deviata e massoneria in sé. Può  cominciare il gioco delle cocuzze: quante “mele marce” nella massoneria ? Il 99%. E perché il 99%? E quante sennò? Il 2%. E perché … etc.

Il dr Liberati augura l’inizio di “una collaborazione sincera e duratura tra massoneria e magistratura”. La collaborazione c’è già, ed è di lunga data. Della tradizionale appartenenza della vecchia guardia della magistratura alla massoneria parla l’inglese Dickie in un libro intitolato “Cosa nostra. Storia della mafia siciliana”.

Per vicende personali, posso testimoniare della collaborazione ai nostri giorni. Si possono ricevere da “esoteristi” velate minacce massoniche di rovina, appoggiate dall’affermazione contestuale che le liste dei massoni vengono depositate presso le Procure della Repubblica; (e che tra gli iscritti ci sono le cariche più alte dello Stato). Vedo che la magistratura, nel procacciarsi i favori della massoneria collaborando ai suoi intrighi, ottiene livelli di criminalità e abiezione irraggiungibili dai delinquenti comuni. Quando ci sono in ballo interessi curati dai “fratelli”, con certi magistrati può essere come finire nelle mani di sequestratori. E il sequestrato non torna a casa se li vede senza cappuccio: cioè col cappuccio massonico.

https://menici60d15.wordpress.com/2010/01/25/semiotica-del-potere-via-craxi-palazzo-di-giustizia-zanardelli-e-le-“sedi-disagiate”/

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Blog di Alessio Liberati su “Il Fatto”

Commento al post “Massoneria e Opus Dei al Consiglio di Stato? del 6 gen 2011

Provenzano e Cavataio

Che si siano legami tra massoneria e Vaticano non dovrebbe stupire il dr. Liberati; è un dato noto che dovrebbe fare parte del bagaglio di conoscenze e consapevolezza di qualunque magistrato, in un’Italia dove abbiamo avuto la P2 e Andreotti, lo IOR, Calvi e Marcinkus; dove un papa, Montini, addentro al mondo dei servizi, la cui elezione è stato scritto fu decisa nella villa del piduista Ortolani, fece “pochino” per salvare Moro. Dove abbiamo visto il cardinale Pio Laghi amico e consigliere dei piduisti argentini che scaricavano i desaparecidos dagli aerei nel Rio della Plata. I magistrati che non sapessero questo potrebbero informarsi presso Elia Valori, figura molto seguita dai nostri tutori della giustizia.

Sembra che sopra le nostre teste sia in corso un ricambio e un riequilibrio interno al sistema. Il candore di Liberati, e la fonte massonica della notizia sugli intrecci tra massoneria e Opus dei nel Consiglio di Stato, scoop per me sconcertante quanto la rivelazione che Ruby e la Minetti non sono pure e illibate, fa pensare che la lotta tra fazioni massoniche possa essere usata per fare passare l’idea di una massoneria buona che si oppone ad una cattiva; con quest’ultima unica responsabile dei crimini che queste reti di potere, qualunque sia la loro composizione, commettono per mantenere l’Italia sotto un tallone di ferro. Operazione che in verità richiede poco sforzo: con questa propaganda gli innumerevoli ruffiani sanno che ci sono nuovi dòmini dei quali divenire clientes. Per gli altri questi giochi sono paragonabili a quelli tra Provenzano e Cavataio a fine anni Settanta, o tra i “viddani” e la vecchia mafia intorno al 1980.

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20 settembre 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Liberati “Giudici amministrativi: ancora scandali legati alla massoneria” del 19 settembre 2013

Che ci sia del marcio in Danimarca è risaputo. Forse non si sa, o si sottovaluta, quanto gravi, quanto eversive possano essere le conseguenze degli atti giudiziari pilotati mediante legami massonici. I rapporti tra giudici amministrativi e massoneria sono disgustosi.

Ma non è molto limpido che un giudice dello Stato si associ ad un gruppo massonico emergente nel denunciare le “troppe” deviazioni “dall’ethos massonico” di altri magistrati legati a obbedienze massoniche tradizionali.

Né che, mentre parla delle affiliazioni massoniche dei magistrati, cioè della subordinazione dei magistrati ai poteri e agli interessi – a volte criminali – dei quali la massoneria è tramite, “condivida le preoccupazioni” di un “ven.” (“venerabile”) sul rischio di limitazione della “libertà di associazione”.

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Il carattere vassallo degli italiani e i magistrati massoni

@ giuliog02. E’ vero che la massoneria non è per uomini liberi. Non siamo sotto gli austriaci o sotto Mussolini, e la massoneria rispetto ai poteri egemoni non è esattamente una carboneria. Il massone comune ha l’animo del vassallo: vuole servire ciecamente il potere superiore e rivalersi su quelli che considera i sottoposti.

Un orientamento che purtroppo costituisce “l’autobiografia degli italiani” più ancora della mentalità fascista, che ne è un caso particolare. L’italiano vuole essere signore, nel senso di feudatario, sia pure come l’ultimo valvassino. La concezione gerarchica della società rende affini l’usciere e il ministro, il magazziniere e il presidente di tribunale, passando per i gradi intermedi.

I massoni in giro, lungi dall’essere portatori di un’alterità morale, possiedono lo spirito del vassallo in forma accentuata, qualche volta in grado “eroico”. Un magistrato che si aggrega alla massoneria, o a qualsiasi altra parrocchia o consorteria simil-massonica, non solo è un magistrato al guinzaglio; è anche un magistrato mordace, con chi sa di potere mordere. E’ una persona fatta di un materiale umano poco pregiato, le cui caratteristiche sono l’opposto di quelle che servirebbero per l’importante funzione di giudice.

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19 febbraio 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Barbacetto “Massoneria al voto, con lo spettro della ‘ndrangheta”

Da “Mafia come ordinamento giuridico”. In: S. Lupo. Storia della mafia. Donzelli, 1996:

La relazione tra mafia e massoneria va al di là dell’occasionale presenza di qualche boss tra i liberi muratori.
Tra mafia e massoneria c’è un legame storico, oltre che funzionale.
Dal concetto massonico di “umanità” deriva quello camorristico di “umiltà”, vale a dire subordinazione ai voleri dell’organizzazione; da qui, attraverso la conversione della “l” in “r” tipica del dialetto siciliano, verrebbe la parola “omertà”.

V. anche: Poteri segreti e criminalità. L’intreccio inconfessabile tra ndrangheta, massoneria e apparati dello Stato. M. Guarino. Donzelli, 2004, dove si usa il termine “massomafia”.

“Il piduismo ha permeato di sé buona parte della massoneria italiana, come se tante piccole P2 fossero germinate ovunque, nelle principali città”. A. Cordova. Da “Occhio alla P3”. In: F. Forgione, M Mondani. Oltre la cupola. Massoneria mafia politica. Rizzoli, 1994. Libro sui legami massoneria-ndrangheta.

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29 luglio 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Pellizzetti “Riforma del Senato: Camera dei Lord, Rotary o massoneria?”

Le istituzioni di copertura

Pellizzetti si avventura, con la verve che gli è propria, nel concetto di “istituzioni di copertura”: che si presentano come istituzioni democratiche, ma sono in realtà il braccio istituzionale di interessi particolari. La massoneria, certo. Ma questa a sua volta è un corpo intermedio, composto per lo più da persone il cui rapporto tra ambizioni e meriti ricalca la distribuzione dei pesi in un misirizzi. A dettare gli ordini non sono conciliaboli di incappucciati, ma i grandi interessi senza volto dell’economia globale; che i misirizzi incappucciati fiorentini, lombardi, calabresi, etc. servono, per tornaconto.

Altre istituzioni, oltre a quelle del governo e del parlamento, si stanno avviando a divenire mera copertura quando sono in gioco grandi interessi. Es. in medicina forze di polizia e magistratura stanno operando, in maniera non meno spregiudicata e abusiva di quella dei politici, al servizio della trasformazione richiesta da grandi interessi liberisti. (Es. l’operazione Stamina: v. “Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale”).

Se, come gli verrebbe spontaneo, il cittadino ossequioso dello Stato di diritto riconosce come legittime le istituzioni di copertura, si sottomette in realtà ai poteri retrostanti. Se le disconosce, non accettando questo sovvertimento dell’ordine democratico, può essere incasellato lui come eversore; come un ribelle, un anarchico. E può quindi essere perseguito con mezzi legali; intrecciati ai sistemi massonici.

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17 ottobre 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post “Vaccini, “ministero valuta sanzioni per medici che li sconsigliano”. Poi la retromarcia: “Percorsi di concertazione”. Parzialmente censurato da Il Fatto

C’è un grande divario tra l’analisi scientifica delle vaccinazioni, es. la reale natura della teoria della memoria immunologica sulla quale si basano [1]; o i dati su una menomata capacità delle madri vaccinate di trasmettere anticorpi protettivi ai figli, che sono così resi più vulnerabili [2]; o su come la vaccinazione antinfluenzale possa ridurre la risposta immunitaria a susseguenti esposizioni [3,4]; e le grevi intimidazioni del ministro dell’industria medica Beatrice Lorenzin, che agita il manganello e subito lo nasconde dietro la schiena.

1 Zinkermagel RM et al. Protective ‘immunity’ by pre-existent neutralizing antibody titers and preactivated T cells but not by so-called ‘immunological memory’. Immnol Rev 2006. 211: 310.
2 Papania M et al. Increased susceptibility to measles in infants in the United States. Pediatrics 1999. 104: e59.
3 Skowronski, D. M., et al. 2010. Association between the 2008-09 seasonal influenza vaccine and pandemic H1N1 illness during spring-summer 2009: four observational studies from Canada. PLoS Med. 7:e1000258.
4 Choi et al. Reduced Antibody Responses to the Pandemic (H1N1) 2009 Vaccine after Recent Seasonal Influenza Vaccination. Clinical and Vaccine Immunology, 2011. 18: 1519.

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@ Gianluigi Loi. La sua risposta conferma le intenzioni illecite del governo, sostenendo che si possa sanzionare pesantemente un giudizio medico in scienza e coscienza, e ponendo come condizione per la non sanzionabilità la qualità scientifica (giudicata da chi ?) dell’evidenza a supporto delle critiche. (Aggiungo alla mia collezione di contraddizioni della medicina questa, per la quale la ricerca “buona” si valuta dalla copertina, cioè dagli indici bibliometrici; mentre quella scomoda si valuta nel merito, e per vedere se la sua presentazione a sostegno di una tesi non debba essere motivo di sanzione). La teoria che il medico debba basarsi esclusivamente sulla “evidenza” cioè sulle pubblicazioni, è riconosciuta come fallace e interessata. Ci sono ampie evidenze che l’evidenza è pilotata, esaltandoi risultati desiderati e sopprimendo quelli imbarazzanti, dall’industria. Editoriali sulle maggiori riviste discutono dei problemi di publication bias e non riproducibilità di tanta ricerca, e si pongono il quesito di come arginare questa degenerazione della scienza. Infine, posso testimoniare che proprio chi porta evidenze scientifiche può essere oggetto di rappresaglie inqualificabili, con atti e argomenti da fare arrossire qualunque funzionario onesto, tramite l’Ordine dei medici, i Carabinieri, e con la connivenza di quelli che dicono di essere colleghi di Falcone e Borsellino. Il principio seguito di fatto da chi occupa le istituzioni è il “superior stabat lupus”.

@ Gianluigi Loi. Furia francese e ritirata spagnola. Non vi si può accusare di essere degli integralisti fanatici; solo degli implacabili opportunisti.

@ Gianluigi Loi. Io non ho difficoltà a parlare anche con chi non ha buoni argomenti, e non capisce molto. Parlo perfino con quelli che oltre a ciò intervengono su temi riguardati soprusi e reati inzuppandoci il pane per raccattare un po’ di minestra.

@ Gianluigi Loi. Lei invece ha la logica e le doti morali adatte al governo a favore del quale semina sciocchezze e insulti. Un buon esemplare di Renzi-boy, o Lorenzin-boy.

@ Uva63. Può indicarmi le prove che il vaccino sia stato causa sufficiente, così lei lo rappresenta, della scomparsa del vaiolo? E gli argomenti per i quali un simile successo renderebbe lecito proibire la comunicazione al pubblico della valutazione critica degli altri vaccini, e il commettere atti persecutori illegali, a fini di censura, sul tema della salute, da parte del governo?

@ Uva63. Va bene, ma se le avanza tempo dal lavoro a maglia, le segnalo il pensiero di uno dei maggiori guru della spiritualità vegana, che ha scritto nella rivista “Guarire con gli aromi” che “la continua riduzione in incidenza e mortalità non sono stati direttamente collegati, nel tempo, all’immunizzazione”. Ah no, è stato un direttore generale dell’OMS (H Mahler. A demystification of medical technology. Lancet 1 november 1975). Come non detto, mi scuso, non volevo distoglierla, continui con i ferri.

@ Uva63. Dico “ferro” e le scatta l’antitetanica. Il tetano si sviluppa da quelle ferite infettate col batterio che permettono condizioni anaerobie. Che qualsiasi ferita da ferro arrugginito possa causare il tetano appartiene al folclore diffuso per vendere di più. Torni al suo lavoro sul sofà. Non c’è bisogno che mi informi che la sedentarietà aumenta il rischio cardiovascolare e che lei fa esercizio fisico e tiene sotto controllo il colesterolo con le statine.

@ Uva63. Le segnalo che si vogliono immettere sul mercato farmaci “nootropi” che potenzierebbero le facoltà intellettive anche nei sani. Non funzioneranno, ma approfitti. Male che vada, contatti i produttori, sono sicuramente in cerca di piazzisti.

@ Mattia Tedesco. Non basta agli epidemiologi, perché la causa della riduzione, avvenuta in concomitanza di un generale miglioramento delle condizioni di vita, e una generale riduzione della malattie infettive, può essere un’altra. O più cause possono avere concorso. Sul piano biologico, le malattie infettive non dipendono solo dall’agente infettivo, ma anche dall’ambiente e dallo stato dell’ospite. Sul piano logico, non è che all’introduzione di A segue B allora A è necessariamente causa di B. Non c’è bisogno di grandi competenze e capacità per capire come si possa giocare sulla successione temporale: “Mi fecero abile / e la guerra finì” (Buscaglione F, L’uomo dal whisky facile. Cetra, 1957).

@ Mattia Tedesco. Quanto ti ho detto non è oggetto di discussione in ambito scientifico. E’ la tua che è la versione “pulp” della scienza, errata per quanto diffusa. Se si volesse davvero fare chiarezza, dimostrare onestà di intenti, e dare ai cittadini il modo di giudicare, il ministero addetto, le associazioni di pediatri, e altri gruppi che vogliono imporre i vaccini minacciando sanzioni, o annunciando lutti e epidemie causate dalla disobbedienza ai loro voleri, dovrebbero pubblicare le loro tesi in forma scritta, non senza corredare ognuna delle singole affermazioni con le quali compongono i loro modelli, i loro allarmi e i loro ordini, dei dati e degli studi sulle quali le basano; anziché sguinzagliare chi come te diffonde idee sgangherate e crea una disinformazione che non è neutra rispetto al diritto alla tutela della salute.

@ Mattia Tedesco. Non basta “essere puliti” per evitare le malattie, e l’igiene pubblica non si riduce certo all’uso del sapone; anche se aiuta. In un blog di medici inglese mesi fa si è discusso dell’ossessione per l’igiene personale. Si esagera anche in questo. In USA amministratori delegati di ospedali vorrebbero sanzionare i medici che a loro dire non si lavano abbastanza spesso le mani. Appare che siano in corso varie campagne intimidatorie, come questa della Lorenzin che prende a pretesto i vaccini, per fare dei medici esecutori sempre più docili (ma ricompensati) dei voleri del business.

Tornando a te, ci sono varie misure preventive. In uno Stato sano, una delle misure sarebbe l’identificazione e il controllo delle motivazioni e di eventuali mandanti degli agitatori come te, che non si capisce se “ci sono o ci fanno” nel lavorare assiduamente per la disinformazione e la iatrogenesi.

@ Mattia Tedesco. Il mago Otelma è un dilettante rispetto all’associazione che servi come galoppino.

Eliminato da Il Fatto. @ Mattia Tedesco. Davvero lo fai gratis? De gustibus. Tra i “ciarlatani” che ho citato c’è un premio Nobel per l’immunologia. Devo convenire che tu, smanioso fan della Lorenzin, non hai niente a che fare con lui, nè con gli altri ricercatori che cito.

@ Mattia Tedesco. Citate così spesso Otelma perché avete necessità di vincere facile: Otelma, grottesco personaggio televisivo, si presta a fare sembrare seri e onesti per contrasto quelli che lo trattano con derisione e disprezzo. A proposito di ruoli, è degno di nota che sia la Lorenzin in questa operazione di intimidazione; sia i tuoi “medici di fama internazionale a favore dei vaccini” – e anche i massoni – godano nel blog del sostegno di un commentatore del tuo genere; che ricorda quella persona che nelle bande delle truffe di strada ha il compito di screditare e fare allontanare chi metta sull’avviso i polli, berciando calunnie e insulti. In USA nel gergo dei truffatori di strada viene detto il “Freddy”.

@ Mattia Tedesco. “Da bravo paranoico” vedo che voi di area massonica avete la diagnosi psichiatrica facile. Come Ferracuti, piduista, su Aldo Moro.

@ Mattia Tedesco. E infatti non ti ho detto che sei massone. Spero tu non mi voglia rispondere “di area massonica lo dici a tua sorella”. Cossiga, che si affidava ai piduisti come Ferracuti, ha sempre negato di esserlo; anche ai magistrati che inspiegabilmente, forse anche loro “bravi paranoici”, ritenevano appropriato chiederglielo. Conosco un tale che come te dice di non essere massone ma loda la massoneria, è appassionato di esoterismo, e per un periodo non perdeva occasione di parlarmene; conservo copia di un modulo di iscrizione al Grande Oriente d’Italia che non so perché mi diede da esaminare. Non credo che sia segno di paranoia chiamare “di area massonica” certe figure e ambienti che praticano questo dico e non dico; che non è segno di limpidezza. Anche il tuo commento su di me nel post sui vaccini di De Grazia, dove auspichi “la selezione naturale” per eliminare interventi come i miei, ha un certo sapore massonico: i massoni fanno sinistre allusioni alla morte di chi è loro d’ostacolo.

@ Mattia Tedesco. Il punto è quindi se si conosce o meno l’organizzazione. Una volta, in una pizzeria di Brookline, quartiere bene di Boston, mi fu risposto in maniera simile. Dal proprietario, un italo-americano, che portava al collo una piastrina d’oro a forma di Sicilia con un diamante in corrispondenza di Palermo. “Purtroppo in Sicilia c’è la mafia” gli dissi, nel chiacchierare dopo i complimenti per la pizza. “E la mafia è una rovina” aggiunsi. Silenzio. Ripetei il commento. Allora rispose: “Dipende. Se la conosci, è una cosa. Se non ti conoscono possono esserci problemi”.

@ Mattia Tedesco. Diciamo che sei o non sei di area massonica come lo era o non lo era Cossiga, che come te negava. Non credo che i massoni siano satanisti o celebrino riti cruenti. Nel film di Monicelli, il liquido misterioso che Sordi deve bere come prova per l’ammissione nella loggia “è Petrus” gli sussurra l’amico. Non ho preclusioni verso la massoneria in quanto tale. Possono vantare personaggi celebri, compresi alcuni che sono tra i miei preferiti (ma anche legami con la mafia). I massoni non si capisce quale funzione positiva svolgano per la società quando non sono intenti a curare i propri interessi personali; mentre i “fratelli” fanno capolino in manovre e intrighi di ogni livello. Credo che operino una selezione avversa della classe dirigente, emarginando molti dei migliori; e istituendo un sistema gerarchico ombra contrario alla democrazia. Il darwinismo sociale, che traspone l’animalità all’uomo, è un altro tema che ho sentito da altri estimatori della massoneria. Ma questa selezione non è darwiniana, come dici tu preconizzando la mia morte anticipata, ma è fatta dall’uomo, ed è antisociale; dal comune posto di lavoro fino alla P2, che obbedendo a livelli sovranazionali ha concorso all’eliminazione fisica di italiani di valore che erano preziosi per la nazione.

@ Mattia Tedesco. Il concetto di “massomafia” con gli elementi che hanno portato alla sua definizione [*] mostra come sia riduttiva la tua versione di poche pecore nere che vengono cacciate (?) da una massoneria sana.

*Guarino M. Poteri segreti e criminalità. L’intreccio inconfessabile tra ‘ndrangheta, massoneria e apparati dello Stato. Dedalo, 2004.

@ Mattia Tedesco. A me sembra invece che ad essere esagerata sia la distanza tra la P2 e il resto della massoneria. Vedo che è fondato quanto ha detto il Procuratore Agostino Cordova, che conosce l’argomento: “Il piduismo ha permeato di sé buona parte della massoneria italiana, come se tante piccole P2 fossero germinate ovunque, nelle principali città”.

@ Mattia Tedesco. Il troll è spesso una varietà digitale del “Freddy”. Il troll-Freddy spesso è a protezione di partnership perverse tra governo e interessi privati. Citi la frase di Goya sul sonno della ragione, per chiamare me mostruoso figlio dell’Ignoranza e te stesso Difensore della Ragione. E che difensore. Sulla vaccinazione come causa della scomparsa del vaiolo esibisci il post hoc ergo propter hoc come se fosse un merito. Sostieni non solo che chi afferma non ha l’onere della prova, ma che è un “fuffaro” chi non dimostra il contrario. Non presenti nessuna pubblicazione scientifica, e accusi chi lo fa di non portare evidenze. Cerchi di trascinare la discussione nella piazzata.

La sensibilità di Goya lo portò poi a dipingere orrori conseguenza del sonno della ragione, quelli dell’invasione napoleonica, che derivavano dalla rapida degenerazione degli ideali illuministici. Appare che anche la Ragione finisca, come altri nobili ideali, col generare mostri – e mostriciattoli – specie oggi, quando “con l’economia di mercato l’oscuro orizzonte del mito viene rischiarato dal sole della ragione calcolatrice, sotto i cui gelidi raggi germoglia il seme della nuova barbarie (soprattutto del fascismo)” (Horkheimer e Adorno, Dialettica dell’illuminismo).

@ Mattia Tedesco. La ragione in ambito scientifico dice che non si può fermarsi alla filosofia razionalista, come quella di Spinoza, ma occorre verificare le ipotesi con l’esperimento o con validi dati empirici: “Nullius in verba” (Orazio, motto della Royal Society); soprattutto prima dell’applicazione clinica. Occorrono studi validi anche per gli interventi di sanità pubblica, come ha sottolineato un direttore dell’OMS (commentando inoltre che la riduzione storica in incidenza e mortalità non è stata direttamente dovuta alle immunizzazioni) (Mahler H. Demystification of Medical Technology. Lancet, 1 nov 1975). Prima hai affermato che la prova è che dopo il vaccino il vaiolo è scomparso. Non è una “prova” accettabile. Mi dai gli estremi delle pubblicazioni coi dati che dimostrano, dici ora, che “è certo” che la scomparsa del vaiolo sia dovuta al vaccino? E i dati che ti permettono l’inferenza che siccome avrebbero funzionato per alcune malattie, allora i vaccini sono da considerare “a fortiori ratione” (?) indiscutibilmente vantaggiosi? Ma non credo che sia la verità scientifica ciò che vai cercando. Nel post di De Grazia, per avere io citato dati e interviste di esperti di indiscussa credibilità su come la scarsa efficacia del vaccino influenzale sia coperta dalle fonti ufficiali con dati falsi gonfiati hai commentato “non ci arriva, speriamo nella selezione naturale”; venendo giustamente descritto come violento, presuntuoso e inquietante da un terzo blogger.

@ Mattia Tedesco. Ti ho chiesto i dati a riprova, non un libro celebrativo. Ricapitolando, le interpretazioni ufficiali sono oro colato, anche in assenza di dati risolutivi. Quelle che, analizzando i dati, negano il trionfalismo sul vaccino per il vaiolo, e riportano una storia tutt’altro che brillante e onorevole (esempio: Dissolving Illusions. Disease, Vaccines, and the Forgotten History. Humphries S, Bystrianyk R), sono inesistenti o fuffa per complottisti malati di mente. Per gli elementi sulla dannosità dei vaccini v. ad esempio gli articoli che ho citato nel primo intervento. Sempre che la loro lettura non ti porti ad aggravare la tua prognosi infausta sulla mia sopravvivenza: avendo segnalato uno studio del più accreditato centro di meta-analisi che dimostra che le percentuali di guarigione per il vaccino antinfluenzale delle comunicazioni ufficiali sono maggiorate di 20 volte rispetto ai modestissimi dati reali, tu sei intervenuto con la tua teoria, che definisci scientifica e darwinista, per la quale essendo inguaribilmente inferiore non merito di vivere o procreare, ma è da augurare che io sia eliminato dalla selezione naturale; critticato da un altro blogger, confermi che la mia probabilità di morire è maggiore della tua; ammetti che pure tu un giorno morirai, “ma senza incidenti particolari”.

@ Mattia Tedesco. Registro le mistificazioni – e ora le misure coercitive e censorie – a favore dei vaccini, ma non sono da annoverare tra gli “antivaccino”. Critico anche loro, che spesso non sono scientifici: es. in passato qui su Il Fatto, la decisione della magistratura di dare credito alla voce che i vaccini provocherebbero l’autismo.

L’unicità del successo di un programma di 50 anni fa, l’eradicazione del vaiolo, è spiegabile con le associate misure di quarantena (Leicester method), particolarmente efficaci date le caratteristiche biologiche della malattia. Non giustificherebbe comunque l’elevazione a sacra panacea di prodotti che mostrano problemi di efficacia e sicurezza. Dimmi pure che morirò anzitempo, essendo indegno di vivere e di avere una progenie, come hai già fatto per avere io riportato un’analisi Cochrane che oggi smentisce le falsità propagandistiche della “scienza” ufficiale sull’efficacia del vaccino antinfluenzale.

Prendendo spunto dal tuo chiamarmi paranoico, penso che si possa interpretare quest’altra nuova campagna di vendita per i vaccini, dai più accentuati toni terroristici e autoritari, e con annessa caccia alla streghe, in termini etnopsichiatrici: un classico del marketing, l’induzione di un “delirio di onnipotenza dell’immaginario narcisistico della società attuale” (Gnasso S Iabichino P. Existential marketing, Hoepli, 2014) . Un effetto del marketing che spiega il fenomeno storico della comparsa di sedicenti difensori della Scienza del tuo stampo.

@ Mattia Tedesco. Se la vaccinazione fu “determinante” per l’eradicazione, come mai mezzo secolo dopo, nonostante successivi enormi sviluppi dei vaccini e delle relative campagne vaccinali, si è rimasti a un solo caso registrato di eradicazione tramite vaccinazione, quello dove si è potuto associare la vaccinazione ad altre misure, low-tech, che le caratteristiche biologiche della specifica malattia rendono praticabili e particolarmente efficaci. (Non sto chiedendo la tua risposta). Riflettendoci, la storia del vaccino per il vaiolo, con i suoi precedenti insuccessi ed effetti iatrogeni e con l’unicità del successo del programma di eradicazione globale del vaiolo degli anni ’60, può essere interpretata come evidenza della “fede privilegiata” e dell’eccessivo credito assegnati in generale agli interventi medici a scapito dell’importanza di più semplici misure di sanità pubblica non mediche.

Per il resto, continui una concione che mostra segni evidenti di distacco dalla realtà fattuale. Tra l’altro mi dici “guarda cosa mostra un’altra analisi” e mi mostri un raro (e benemerito) caso di articolo dove gli autori concludono che “these result [i loro] are therefore inconclusive” e affermano la necessità di non trarre conclusioni da surrogate endpoints. Che sono un’altra disgrazia della medicina commerciale e della subordinazione dei politici ai suoi interessi (Mulcahy, N. Approved But Not Proven: What’s Up With FDA, Cancer Drugs? Medscape, oct 22, 2015). Penso che abbiamo parlato abbastanza.

@ Mattia Tedesco. Il caso del vaiolo, l’unica malattia infettiva eradicata e dichiarata eradicata, rimane unico, anche per la relativa facilità con la quale l’eradicazione è stata raggiunta, in un’era che non aveva i mezzi di oggi.

A me pare che tu applichi, con consumata disinvoltura, la tecnica, molto usata nel marketing medico, dello “storytelling”, che è l’eufemismo corrente per le bugie del contastorie che introducono quelle dell’imbonitore. Es. la peste non è stata, come sostieni, eradicata; tantomeno dai vaccini. Il focolaio più recente, mesi fa, con 40 morti, è stato in Madagascar; che, riporta l’OMS, è una delle aree dove la peste è endemica. L’OMS riporta anche che i vaccini contro la peste, in passato molto usati, non sono risultati efficaci, e ne consiglia un uso limitato a casi particolari. La peste si contiene con misure di igiene pubblica e personale.

@ Mattia Tedesco. 13 falsità in meno di 6 righe. Se ti si mostra la sfacciata falsità di una tua singola affermazione, rispondi rilanciando con una secchiata di nuove bugie. Nella tecnica di vendita alla quale collabori occorre che i contastorie inducano nel pubblico la “trance narrativa”, cioè lo immergano totalmente nel falso, prima che gli imbonitori comincino il loro numero sul prodotto.

Replica a Mattia Tedesco non pubblicata per chiusura dei commenti da parte de Il Fatto.  Grazie per riconoscermi il demerito che quanto scrivo, costruito sui lavori e le idee altrui, comprende una componente originale. “ll buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune”: anche per questo ammiro Manzoni, che, prima non di internet, dei link e di Pubmed, ma prima delle scoperte di Pasteur capì con la ragione l’assurda follia collettiva della caccia agli untori e ne illustrò gli effetti mostruosi. Lo stesso tipo umano che nel ‘600 eccitava la folla additando gli untori, oggi, incurante di internet e Pubmed, per guadagnarsi i favori di ricchi e potenti racconta la fiaba di marketing che sarebbe stato il vaccino a liberarci dalla peste.
E’ il tuo mentire per la gola, il negare in flagranza, il presagire la morte a chi contesta le invenzioni che proclami con tono che non ammette repliche, l’insultare, la tua arrogaza, a costituire una forma di evidenza, la principale, non scientifica ma morale, del valore del tuo racconto sugli straordinari trascorsi dei vaccini, propedeutico alle vendite dei prodotti attuali*. Né il tuo name-dropping di entità potenti interessate, come il governo USA *, è evidenza di nulla riguardo a ciò che racconti, se non del tuo affaccendarsi a favore di grandi interessi e fartene scudo.

ccc
*Brownlee S Lenzer J. Does vaccine matter? The Atlantic, november 2009.

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15 aprile 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post “Caso Uva, assolti carabinieri e poliziotti da accusa di omicidio: “Il fatto non sussiste”. Familiari: “Maledetti” “

Chissà se mai un giorno gli italiani si stancheranno di identificare i carabinieri col maresciallo Rocca e i poliziotti col commissario Montalbano; se smetteranno di credere che Falcone e Borsellino siano rappresentativi della categoria dei magistrati; se non penseranno più di avere colto le ragioni storiche e antropologiche profonde della mafia ascoltando per la millesima volta la storia di Osso, Mastrosso e Carcagnosso; e comprenderanno che “la forza di intimidazione del vincolo associativo e la condizione di assoggettamento e omertà che ne deriva” è esercitata anche dalle istituzioni che dicono di proteggerci, con storie come questa.

@ Il moralizzatore. E se smetteranno di credere che sia giustizia il metodo Catarella-Carnevale, usato quando c’è da assolvere qualcuno, es. A Knox: indagini demenziali e giudizio ultragarantista.

@ Michele o pazzo. Ci sono Falcone e Borsellino, ma ci sono i Carnevale, i magistrati della Corda Fratres (non solo in Sicilia, ma anche in Lombardia), quelli il cui numero di telefono privato si trova nella tasca di killer professionisti . Con uno Stato, una magistratura, e forze di polizia che fossero la metà di quello che dicono di essere Falcone e Borsellino non sarebbero stati uccisi. A proposito, anche il processo sui colpevoli dell’omicidio di Borsellino è di quelli più vicini a chi ne volle la morte che a Borsellino.

@ Michele o pazzo. A parte la minoranza di casi di affiliazione o collusione con cosche mafiose, è l’intero sistema che è malato di mafia; nel senso che si basa comunemente sul privilegio e sulla differenza di dignità tra individui, e pratica l’arbitrio, la manipolazione, l’intimidazione, la doppiezza, l’impunità istituzionalizzata. La cultura mafiosa tinge di sé ogni transazione nella quale sia coinvolto il potere. La mafia delle cosche è la cultura mafiosa declinata dalla criminalità. Sì, siamo seri: come si può pretendere che un criminale di professione, magari un sociopatico, di Cosa nostra, o uno ndranghetista, abbia concezioni del mondo e dei rapporti tra persone più elevate di quelle che nella loro versione “civile”, o nella loro versione imbelle, sono tenute da buona parte della dirigenza del Paese? Di questa cultura mafiosa, extra cosche ma non per questo onesta, che non spara ma seminatrice di lutti e dolori, magistrati e poliziotti sono inflessibili custodi, come casi del genere confermano.

@ Mattia Tedesco. Non mi rassicura che a dire che le forze di polizia non esercitano un potere di tipo mafioso sia uno strenuo difensore della massoneria.

@ Mattia Tedesco. E’ esperienza personale; che corrisponde a una regolarità generale: storicamente, nei casi dove lo Stato funziona all’incontrario è altamente probabile reperire la presenza di massoni. O di patrocinatori della massoneria; come lei, che si presenta a difendere i responsabili di una vicenda giudiziaria che non è di quelle da medaglie.

@ Mattia Tedesco. Dei filantropi, degli spiriti eletti come voi assurdamente associati agli episodi più gravi e miserabili. Con una puntualità che stupisce: si fa fatica a elencare i casi di queste monotone calunnie senza perdere il conto. Eh, lo vedo, l’ignoranza è una brutta bestia.

@ Mattia Tedesco. Purtroppo i libri di esoterismo sono tra i pochi generi che non riesco a leggere. Ma che bisogno c’è di leggere. Basta contemplarvi. In Voi il rapporto tra materia e volume è tale che siete degli aeriformi; che si avvicinano ad essere puro spirito, nel loro distacco dalle cose del mondo.

@ Mattia Tedesco. Hai ragione, e a volte si è costretti ad informarsi.
S. Flamigni. Trame atlantiche. Storia della loggia massonica segreta P2.
F. Pinotti. Fratelli d’Italia. Un’inchiesta nel mondo segreto della fratellanza massonica che decide le sorti del Belpaese.
G. Cipriani. I mandanti. Il patto strategico tra massoneria, mafia e poteri politici.
M. Guarino. Poteri segreti e criminalità. L’intreccio inconfessabile tra ‘ndgrangheta, massoneria e apparati dello Stato.
etc.
Quindi mi informo, anche se ne avrei fatto volentieri a meno.

@ Mattia Tedesco. Ho capito, il fatto non sussiste, come per Uva.

@ Mattia Tedesco. Bene, i fatti riportati da Flamigni, Pinotti, De Lutis, Cipriani, Guarino etc. non sono che fuffa. Per fortuna ci sono i quelli come te e ci sono giudici che – all’unisono – preservano massoni e CC dalle rispettive fuffe che tocca loro subire nell’espletamento delle loro alte missioni – missioni a volte congiunte. Così la parte migliore della nazione è salva.

@ Mattia Tedesco. Non ero sicuro che coi tuoi link su un ostello per i poveri organizzato dai massoni tu intendessi contrastare le accuse di complicità su terrorismo, mafia, soggezione dell’Italia a interessi esteri, corruzione, malaffare, esposte nei libri che cito. La concezione che avete di voi stessi riesce sempre a stupirmi. Ho taciuto per imbarazzo; se insisti, che ti devo dire, è la difesa di Al Capone, che pure aprì una mensa per i poveri. Su CC, magistrati e massoni (ci sono libri anche su questo, ma preferirei non esporre gli autori, persone serie – tra cui Carabinieri – ai tuoi insulti) ovviamente non penso che in questo omicidio c’entri la massoneria. Penso che questo tuo presenziare a questa assoluzione con un’apologia della massoneria aggiunga squallore a una storia ignobile.

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18 gennaio 2017

Censurato dal blog de Il Fatto

Commento al post “Massoneria, Bisi (Goi): “Non darò elenco all’Antimafia. Non ci sono parlamentari iscritti”

La libera consultazione degli elenchi completi ed esaustivi degli iscritti alle varie massonerie – incluse le forme affini come l’Opus Dei e CL – sarebbe un passo semplice e praticabile per rendere il cittadino comune meno indifeso, e il suolo italiano meno propizio alla crescita e persistenza di malerbe. Peccato che gli antimafia e i grillini su modeste misure del genere stiano zitti, votati come sono a spendere le loro virtù guerriere in ben altre battaglie.

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10 maggio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Vendemiale “Casta delle federazioni, Sticchi Damiani confermato all’Aci ma manca la ratifica di Mattarella: “Voterò lo stesso per il Coni””

Mesi fa ho rinnovato la patente all’ACI. Ho portato delle fototessera normali, scattate da un fotografo che lo fa di mestiere. Ma la patente mi è stata consegnata con la foto ridotta a una silhouette nerastra, con la faccia resa irriconoscibile. Il presidente dell’Aci locale non ha risposto alla mia lettera dove chiedevo mi fosse consegnata senza ritardi una patente decente e valida (per la quale avevo pagato 80 euro), scambiandola con quella che impedisce l’identificazione. Mi è stato offerto da un impiegato dell’ACI di ritirare la patente e farmene avere una con la foto non alterata dopo due mesi. Tempo fa il Fatto ha riferito che questo presidente dell’ACI locale è stato coinvolto in “una vicenda ingarbugliata e non proprio edificante, in cui compaiono da protagonisti o comprimari personaggi di peso non solo nella città lombarda, ma anche a livello nazionale”. Tiene conferenze sul Flauto magico di Mozart. Per questi motivi, che si aggiungono ad altri più specifici, inclusa una catena di errori improbabili, dispetti e abusi gratuiti quando devo rivolgermi ad amministrazioni locali o statali, ho commentato tra me che mi è stata rilasciata una patente massonica, nel senso di mascariamento massonico. Apprendo da questo articolo che il presidente nazionale dell’ACI è vicino al ministro Lotti. Ciò rafforza l’idea che anche all’ACI ci sia la presenza attiva di quelli che si vantano che Mozart era dei loro.

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3 ottobre 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di E. Rosso “Concorsi truccati, ‘si premiano i burocrati e non gli intellettuali’. Firmato Piero Villaggio”

@ kutuzov. Non so come si possa sostenere “with a straight face” che la massoneria non intervenga per i ricercatori universitari. Posso smentirla anche sugli operatori ecologici: la massoneria interviene eccome anche per loro. Sia perché si tratta comunque di posti di lavoro; sia perché se ne serve per azioni di mobbing e oltraggio, data la spazzatura che maneggiano. Come ha osservato Monicelli, che parlava di logge “Rotary dei poveri”, la massoneria non è solo piani alti. Si sottovaluta quanto sia ridotta sul piano umano la distanza tra un alto grado e uno basso, tra un gran maestro e il lazzarone non affiliato che il venerabile usa per operazioni sporche. Non è ampia come si potrebbe pensare la distanza morale e culturale tra gli spazzini che fanno in modo di gettare materialmente sporcizia su un soggetto che intralcia gli affari immondi (magari paludati da “scienza”) appoggiati dai massoni, da un lato, e dall’altro i fratelli nei vertici della partecipata del Comune che versa loro lo stipendio e le gratifiche, nel Comune stesso, nelle forze di polizia che gestiscono, tra i magistrati che danno la licenza di delinquere. Anche se gli abiti e le funzioni sono diverse, sono fatti della stessa pasta. Tanto che la massoneria può essere vista come un’agenzia che organizza in reti di potere gerarchiche una limitata varietà di tipi umani che stazionano in tutti i piani della società.

@ kutuzov. E’ lei che sta sostenendo che sì, la massoneria influisce sulle carriere universitarie, meno che sull’entrata iniziale nei ranghi accademici. Saremmo davanti a un potere che occupati posti chiave evita di riprodursi sfruttando il potere di cooptazione. E quando mai si è visto un professore massone favorire un determinato candidato al semplice posto di ricercatore. Boh. Non adduce a sostegno di questa tesi singolare altro che un tono supponente. E’ come dire che i frigoriferi sono venduti col cibo già dentro. E che chi lo nega dice “boiate pazzesche”. Pensi che a me risulta che si pratichi impunemente la raccomandazione negativa: assumere uno sconosciuto senza collare come assistente ospedaliero in un importante ospedale dove non aveva mai messo piede prima, magari aggiungendo al volo un secondo posto (quello previsto andando alla moglie dell’aiuto), metterlo in un reparto universitario nonostante l’assunto volesse stare lontano dall’università e dalle sue ricerche truffaldine (“Non decide lei” nelle parole del direttore sanitario), ricattarlo “o fa ricerca per me o la pagherà” e dopo il rifiuto usare le vie brevi per togliere di mezzo la voce scomoda, ciò che era nei piani. Io però parlavo di cose più leggiadre, la raccolta e l’utilizzo dell’immondizia; in questi giorni che un’importante azienda di smaltimento rifiuti sta lanciando un candidatura a senatore a vita, sulla quale si dovrebbero fare critiche articolate; anche se molto meno intricate delle sue uscite.

Nota. Lapsus calami. Non fu il direttore sanitario ma il direttore amministrativo a pronunciare la frase in risposta alla mia richiesta di non andare in un reparto universitario (di una facoltà di medicina istituita da poco della quale non conoscevo l’esistenza; il mio trattamento, su procura, è stato tra i suoi primi gloriosi passi). I direttori sanitari fecero di peggio negli anni successivi.

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3 ottobre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Musolino “Arresto Lucano, il procuratore di Locri: “Non processiamo il progetto Riace ma gli illeciti. Ho lanciato una bomba in una favola”

Quando sono in Calabria l’impressione che ho è che il malaffare massonico e quello clericale non abbiano di che temere dalla magistratura. Non mi stupirei quindi se anche col “modello Riace” la magistratura reggesse il gioco alla costruzione di un eroico soccorso al vincitore. Il progetto, sostenuto da massoni e clero, dell’immigrazione forzosa, se ha una “nobiltà”, come dice il Procuratore di Locri, ha una nobiltà condizionale, una nobiltà “cherry picking”: di tutte le cose nobili e umanitarie che si possono fare in Calabria, in Italia, e per il Terzo Mondo, si sceglie proprio quel pezzettino marginale che corrisponde agli interessi globalisti a danno degli altri cittadini italiani e che non migliora le condizioni dei popoli in difficoltà. Tutti pecoroni davanti alle vessazioni tramite la legge, ma leoni quando trasgredendo la legge si servono poteri superiori allo Stato. C’è la tragedia di Antigone che onora i vincoli familiari e c’è la farsa di Antigone che tiene famiglia.

filippoguidarelli. Il malaffare massonico e quello clericale servi del globalismo? Davvero è questo il male profondo della Calabria?

@ filippoguidarelli. Chi lo sa? Secondo Enrico Fierro qui su Il Fatto la natura selvaggia avrebbe selezionato una popolazione di irrecuperabili bruti. All’opposto, figlio di calabresi cresciuto fuori dalla Calabria, sospetto che non vi sia un male profondo, ma una sfortuna storica; una serie di condizioni e di scelte politiche sulla Calabria che l’hanno collocata nel quadro nazionale e internazionale in una posizione svantaggiosa; che si è accresciuta, autoalimentandosi con l’esaltazione dei difetti dei calabresi e la soppressione dei loro pregi. Alcuni mali che sembrano eterni, immutabili, e quindi costitutivi, ‘ontologici’, come la mafia, o in medicina impostazioni errate che risalgono a secoli precedenti, sono invece anacronismi voluti: artificialmente tenuti in vita da grandi interessi. Anche la malasorte della Calabria, credo. “lo stesso giorno dell’arrivo in Città degli anglo-americani “una pattuglia puntò su Fuscaldo Marina per incontrare l’Avvocato Samuele Tocci” ultimo Venerabile della Loggia cosentina prima dello scioglimento.” (Libro Unione provinciale agricoltori Cosenza). Il clero in Calabria per secoli ha sfruttato il popolo associandosi in affari coi criminali (v. G. Sole. L’invenzione del calabrese, 2015). A Sambiase negli anni ’60 quelli che oggi chiamiamo ndranghetisti erano chiamati “massoni”. L’influenza negativa di clero e massoneria, anche come agenti dei poteri esterni, appare maggiore di quella delle fiumare, delle timpe e delle scogliere omeriche.

Commento al post “Riace, Di Matteo a Tv2000: “Rischio strumentalizzazione per denigrare accoglienza migranti”

Il finanziamento da parte del contribuente all’immigrazione forzosa è “accoglienza” quanto il pizzo estorto ai commercianti è “assistenza ai carcerati”. Il modello Riace che Di Matteo esalta dando per scontato che sia un’attività positiva e meritoria permette, agganciandosi al servire i poteri globalisti contro l’interesse dei cittadini, di fare rinascere in una forma ammodernata l’assistenzialismo clientelare, dove politici e clero elargiscono a loro discrezione denaro pubblico a chi vogliono; pratica mafioide favorevole alla crescita delle mafie. Una magistratura che pratica interventi di propaganda a favore della politica imposta dai poteri forti nascondendo e mascherando gli aspetti negativi a danno dei cittadini sta alla magistratura con la emme maiuscola come la sinistra dei banchieri di Renzi sta a quella di Gramsci. “Il più grave fattore di inquinamento della nostra democrazia” è l’ubiquitaria (nessuno escluso) sottomissione di politici e organi dello Stato ai poteri forti; sottomissione che accomuna tra gli altri la mafia alla antimafia del genere rappresentato da questo spot del sostituto procuratore della DNA De Matteo sull’emittente vaticana.

Petti rosso. La vostra paranoica avversione per i migranti vi ha mandato in tilt la ragione e il buon senso. Ripiatevi.

@ Petti rosso. Ricordo una volta la cattura di un borseggiatore. Gridava senza ritegno “pazzo” a chi lo accusava, ma il poliziotto di mezza età che lo teneva non ci faceva caso. Forse però lei è a suo modo sincero. Il vostro camaleontismo narcisistico vi fa vedere il bene dove c’è squallido calcolo e il male in chi non ha ingurgitato il beverone del quale vi nutrite come poppanti al biberon. Inutile rispondervi “ripijateve voi”, perché dalla condizione narcisistica, dalla condizione di chi non ha faccia propria ma ha una maschera determinata dall’esterno che diviene faccia, non si esce. Si può solo cambiare personaggio.

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29 aprile 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Musolino “Mimmo Lucano, verso ’archiviazione giudice indagato per favoreggiamento: “Sono onorato di essergli amico”

Fa cascare le braccia vedere, e per di più in Calabria, l’arbitrio nella ridistribuzione di denaro, voluto dai poteri forti, aiutato e giustificato in termini etici da un magistrato. Sono convinto che in una società civile la decenza, la grigia, umile decenza precede la santità. La decenza, la semplice correttezza, l’equità elementare vengono prima, sono più importanti e utili, dell’eroismo, dei grandi gesti; lo “stato di eccezione” è spesso la giustificazione, l’alibi, per ingiustizie e ruberie. E’ lo sfarzo barocco che copre la pezzenteria. Lo penso anche sulla scorta del mobbing e stalking istituzionale- massonico- clericale, a favore degli stessi grandi interessi illeciti serviti dall’utile Lucano e da magistrati come questo, che devo aspettarmi quando sono costretto a recarmi nel lametino (Cz), la terra dei miei genitori. La Calabria, l’Italia, non si risolleveranno mai se non verrà riconosciuto questo ordine di priorità. L’anteporre la santità – o la presunta santità – l’eccezionale, alla regola, alla decenza, alla razionalità, equità, legalità accomuna disonesti e prevaricatori di vario abito; e, reato o meno, il sostenerlo da parte di un magistrato lo rende non idoneo alla carica, che non avrebbe dovuto essergli assegnata e che probabilmente ha ricevuto per intercessione di qualche divinità.

lele: in effetti il problema non è la ‘ndrangheta…ma il traffico (citazione).

@ lele: Benigni è bravo come comico, ed è un guru dell’arte di servire chi comanda fingendosi partigiani della giustizia. In effetti senza la ndrangheta e le altre mafie tante mascalzonate dei “perbene”, tanti servigi resi agli stessi burattinai che muovono anche i fili della mafia, tante omertà e viltà apparirebbero per quello che sono, e non ci sarebbero alibi per lasciarle indisturbate e favorirle. La mafia delle ndrine fa sembrare onesta la mafia del palazzo e del mondo legale. Fa comodo. “I magistrati si occupino piuttosto della mafia” lo ha detto Salvini su una indagine su un leghista, lo dicono i galoppini dei preti e dei poteri globalisti che esaltano Lucano, questo Robin Hood che lavora per lo sceriffo di Nottingham, e lo dicono chissà quanti imbroglioni di mezza tacca colti con le mani nel sacco.

fender 957: Se cominciaste a liberarvi dalla ‘ndrangheta sarebbe un bel passo avanti.

@ fender 957: Hai ragione. E la mafia andrebbe eliminata non solo per i suoi crimini diretti, ma anche per la sua funzione di standard negativo che favorisce l’altra mafia; da quella dello sfruttamento del Paese da parte dei poteri forti al clero e alle massonerie, al clientelismo dei politicanti locali, a quella dei micro-imbroglioni rappresentati come angelici al confronto della mafia dal candido sosia di Johnny Stecchino nel film di Benigni. La mafia e l’antimafia si sono composte in un sistema di potere integrato, che andrebbe scisso. Potremmo chiedere aiuto a Graziano “Cutro” Delrio, di Reggio Emilia. Per voi del Nord liberarsi dalla mafia non so se sarebbe un passo avanti. Poi come farebbero i lombardi a delinquere impunemente (ne conosco tanti), come farebbero i magistrati a chiudere gli occhi davanti a gravi attività illecite delle “aree produttive” con la scusa della sovrumana e inestirpabile risalita della linea della palma? La mafia è una montagna di m. che ha effetti fertilizzanti per altri generi di crimine.

Syrantex: Certo che mettere massoni e clericali nello stesso complotto….quando si fa l’insalata non si possono mettere ingredienti a caso.

@ Syrantex: Se si legge la storiografia sulla mafia e il terrorismo nell’Italia repubblicana si trovano Vaticano e massoneria alleati negli stessi sanguinosi complotti. E’ praticamente la norma. Alleanza che si riscontra anche, in Calabria o a Brescia, se si è testimoni di affari sporchi di alto bordo. Quando si fa l’anticomplottista è utile l’anacronismo, il fingere di essere ai tempi di Clemente XII, primo Settecento, o che vi sia la scomunica immediata per i prelati iscritti alle logge. Certo non dico che Bergoglio sia iscritto al Rotary. Mi correggo, è socio onorario del Rotary, e di quello di Buenos Aires, che sulla P2 e i suoi crimini deve avere concezioni parecchio misericordiose. Il Rotary era già stato rivalutato da papa Montini, di Brescia.

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27 giugno 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Gruppo San Donato, tra i nuovi consiglieri di amministrazione l’ex governatore Roberto Maroni e Augusta Iannini (moglie di Vespa)”

Lo “Oltre la cupola” di Lombardia. Dove non c’è un Agostino Cordova da fermare, come fece la Iannini da magistrato per i fratelli calabresi. Oggi il Fatto cartaceo pubblica un fotomontaggio con Maroni e Alfano in camice bianco. Si potrebbe aggiungervi Luciana Lamorgese: l’attuale ministro dell’Interno prosegue il compito dei due predecessori di fornire a questi affari (e a pesci dell’industria biomedica ancora più grandi; come quelli che faranno miliardi col covid) un servizio di guardiania; analogo a quello del quale si dotavano i baroni siciliani, e altrettanto efficiente.

@ unatarmaalleterme. E’ sicuro che nominare nella sanità convenzionata, cioè pagata con denaro pubblico, due ex ministri degli interni, e un magistrato che ha tolto dai guai le reti massonico-mafiose individuate a suo tempo dal Procuratore Agostino Cordova, non debba riguardare i cittadini ? Nella mia esperienza tali sinecure sono gli esiti visibili di una rete sotterranea piduista, cioè di una mafia di Stato, responsabile di cose indicibili in medicina. (Un’altra manifestazione è stata il record mondiale negativo della Lombardia nella crisi covid). Se non vuole credere a me, c’è un’ampia casistica di danni da “revolving doors”, i passaggi da controllori di Stato a controllati, in medicina. Il discorso della luna e del dito è valido quando a indicare la luna è “il saggio”. Se la indica un imbroglione, lo stupido guarda la luna nel cielo, mentre è proprio al dito, e alla faccia del suo proprietario, che bisogna guardare. Es. le revolving doors sono riportate tra le cause dell’immissione nella pratica clinica di farmaci oncologici costosissimi, inefficaci e dannosi*. Giudichi lei se ciò ci riguarda o meno come cittadini.

*Wise PH. Cancer drugs, survival and ethics. BMJ, 2016. 355: i5792.

@ unatarmaalleterme. Lei dice che se il sistema è strutturato con regole che assicurino il suo funzionamento corretto si può anche metterne a capo “Pietro Gambadilegno” o i fortunelli in oggetto e andrà tutto bene.

a)”Se.”. Così rispondevano ai discorsi ipotetici gli spartani. Forse la Iannini, fine giurista, sarebbe d’accordo con lei. Anche Maroni e Alfano. E anche Gambadilegno; e la banda Bassotti, e i cugini Dalton di Lucky Luke, detti “I quattro cavalieri della stupidità”.

b)Io sono tra quelli che pensano che in medicina occorra al contrario una ridondanza di controlli e sicurezze, come in aviazione*. Che invece sul piano tecnico sono carenti a un livello che chi non è addentro non può immaginare. Anche sul piano politico, la realtà sulla quale i suddetti fortunelli giocano la loro parte è più simile all’attuazione del piano di rinascita democratica di Gelli che a una delle tante utopie politiche dalle quali lei attinge le basi per i suoi – pericolosi per la salute, anche sua, me lo lasci dire – sofismi. Ricambio i saluti.

*Applying aviation safety to healthcare—are we missing the fundamental?. BMJ, 2019. 364: I735.

@ unatarmaalleterme. Gli attacchi personali non sono argomenti. Sono indice di mancanza di argomenti. E di stizza, che mi pare le stia facendo perdere completamente la bussola. Anch’io ho opinioni non lusinghiere su questo suo modo di ragionare, ma le tengo per me. Mi limito a osservare che lei scambia “mondi possibili” che appartengono a un’altra galassia, o ai mondi dei fumetti, con quanto accade – come di norma – in Lombardia, Italia, pianeta Terra, nel giugno 2020. Grazie per convertire il suo evidente dispetto in una dichiarazione di cessazione delle ostilità e di liberazione della colomba col ramoscello. Di nuovo.

@ unatarmaalleterme. Per carità, rispetto ai trattamenti Alfano, Maroni o Lamorgese, e a quelli dei fratelli dei 61 indagati del bastimento inchiesta massoneria deviata (800 faldoni) inghiottito nelle nebbie oceaniche ai tempi del GIP Augusta Iannini, quella con lei è la più godibile chiacchierata. Ossequi.

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4 maggio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Limiti “Massoneria e politica, siamo alle solite: la vita pubblica va protetta dai gruppi privati”

E i magistrati? Forse la loggia Ungheria è un calunnioso falso. O è vero. O è una miscela vero/falso. O uno svergognare per una reformatio in pejus gattopardesca, come con Tangentopoli. O una “inoculation”, la disinformazione che vaccina contro il vero. O un metterla sotto schiaffo per immobilizzarla del tutto mentre si straccia la Costituzione e si sabota il Paese. O chissà cos’altro.

In ogni caso, nel mio campo, la medicina, la magistratura ha tenuto negli anni condotte viziose come se pilotata a favore dei poteri forti tramite logge e sacrestie. Il cedimento particolarmente rovinoso dell’Italia nell’operazione covid ha tra i suoi fattori anche le collusioni del potere giudiziario.

Nelle logge, pie congreghe, cordate, le finalità pro domo sua sono condizionate al servire come quadri dei poteri forti; la peggiore forma di corruzione. Che il cittadino vada informato dell’eventuale appartenenza a gruppi di potere, di qualsiasi matrice, di chiunque eserciti su di lui il potere dello Stato, lo scrissi nel 2008 (“Pubblicare la lista dei magistrati di CL”); ricevendo rappresaglie di provenienza clericale e massonica. Ebbi anche la brillante idea di mandare l’appello al capo dell’ANM, del quale conoscevo solo carica e nome, tale Palamara.

Ma nel gioco di specchi del potere la disclosure senza altre misure, in stile anglosassone, può avere un effetto permissivo: When Sunlight Fails to Disinfect: Understanding the Perverse Effects of Disclosing Conflicts of Interest. 2010.

@ Zzunk. Possiamo distinguere tre livelli: 1) l’accordo sotto banco, la pastetta, tra parenti, amici, compari; fenomeni di malcostume spontanei, universali. 2) una rete strutturata che fa di questi imbrogli, e che costituendo una organizzazione ne moltiplica gli effetti iniqui sulla società. 3) una rete che trae vantaggio e forza, fino all’intoccabilità, dall’essere strumento di poteri forti, dove gli ingiusti vantaggi personali sono funzionali a grandi disegni, e al condizionare la rotta sociale e politica del Paese, e qui si sfocia nell’eversione. Si gioca a banalizzare i livelli superiori confondendoli con quelli bassi. La magistratura ha giudicato perfino la P2 come di tipo 2 e non 3. Per chi scrive, la vita nella giurisdizione di uno di quei magistrati è stata segnata da persecuzioni eseguite con la naturalezza di chi sia certo dell’appoggio delle istituzioni di garanzia, talora esplicitamente dichiarato.

@ Syrantex. @ Syrantex. Fatelo sapere anche a noi spettatori di che si tratta, invece di costringerci a elencare ipotesi come ho fatto (un’altra: lotta intestina tra magistrati; ma per cosa?). Sulla massoneria ufficiale che non c’entrerebbe nulla con le logge dedite al crimine e all’eversione; sto sviluppando, spinto dalle attenzioni incessanti di ottimi massoni e di santi pastori, e dalla lettura de “I preti e i mafiosi” di I. Sales, una “teoria polimorfica” della mafia, applicabile anche ad altre reti di potere. Si paragona spesso la mafia a un cancro. Un’altra metafora medica è quella delle “grandi imitatrici”. Così sono dette alcune malattie, per prima la sifilide, ma anche la tbc, nelle quali lo stesso singolo agente causale fa sviluppare manifestazioni molto diverse tra loro a seconda del distretto anatomico. Così che per secoli le manifestazioni furono considerate malattie diverse. La cultura mafioso-clericale permea di sé l’intera società. Dà luogo a manifestazioni diverse, polimorfe, a seconda del settore sociale dove attecchisce. La mafia di cosca nel distretto del crimine, le camarille mafioidi in benemerite istituzioni. La cultura massonica potrà vantare manifestazioni positive; ma nella mia esperienza, dominando in essa l’inclinazione mefistofelica ad asservirsi al potere per primeggiare, c’è una continuità sotterranea, dovuta alla matrice comune, tra le sue manifestazioni che sarebbero lecite e le peggiori manifestazioni; come il piduismo cioè la mafia di Stato, o la massomafia.

@ Syrantex. Non vede i legami sotterranei ? E’ come ignorare la parte sommersa dell’iceberg. O che il micelio è parte determinante della morfologia dei funghi del bosco. Le suggerirei “Poteri segreti e criminalità. L’intreccio inconfessabile tra ndrangheta, massoneria e apparati dello Stato”. M. Guarino, 2004.

La sua reazione è tipica del gallonato: il legame padrone-servitore verso il potere dal quale si dipende viene compensato con atteggiamenti altezzosi verso gli estranei. Lo mostra in tv Bruno Vespa, sulla cui fierezza di carattere Striscia la notizia ha creato uno spassoso personaggio, che come lei assume i toni più imperiosi e sprezzanti verso i non protetti che vanno colpiti. Non sono né massone né mafioso. Non voglio, e non sarei adatto ai vostri fini sociali. Mi riferisco invece alla mia esperienza con i mediocri che volendo primeggiare non hanno altra via che farsi mettere il collare, fare branco, inventarsi questa o quella favola su superiorità arcane delle quali sarebbero partecipi e impestare chi non è come loro.

@ Syrantex. Non sono mai stato massone o mafioso. Né ho cercato di esserlo. Una volta da ragazzo venni attirato per strada da una bella ragazza in una sede di Scientology perché compilassi un questionario psicologico. Arrivò un caporione che lette le mie risposte mi cacciò in malo modo. Ero giovane, ci rimasi male, ma ora so di essere un elemento che non conviene avere a sette di alcun genere.

Mafioso o massone a me? Da querela (…). L’attribuzione infamante alla vittima di appartenenze ai gruppi dei sicari non è una novità. E’ imminente la tragica farsa della beatificazione di Livatino, cioè della appropriazione della sua figura da parte di un clero che è la fonte della mafiosità culturale che dà luogo ai vari polimorfismi mafiosi. Fu detto anche di lui che era colluso con la mafia che lo fece uccidere. C’è stata una falsa tessera P2 intestata al giudice Tamburino, e i finti conti svizzeri intestati ai magistrati Viola, Colombo e Turone nella valigia della figlia di Gelli. A me sa che lei si sia informato presso i suoi compari di quanto rende il miserabile servizio di occuparsi per conto terzi della neutralizzazione di uno come me, e voglia aggregarsi. Sicuro di non sapere nulla dell’intrigo Loggia Ungheria?

@ Syrantex. L’errore, il sofisma, è dire che siccome la massoneria non è identificabile con la P2 allora è immacolata. Ripeto che l’esperienza mostra che sono tutte le consorterie coperte a essere in sé inutili nel migliore dei casi, e in pratica lesive per l’equità, la decenza, la democrazia. Anche a prescindere dalle consuete e prevedibili gravi degenerazioni particolari che propiziano e che quindi gemmano al loro interno. E’ l’uso perverso dello standard negativo per sembrare puliti, come per la mafia: si addita la mafia di cosca, la mafia dei tagliagola, manifestazione estrema delle ubiquitarie cultura e pratiche mafiose, come unica mafia per preservare e meglio praticare la mafia di testa, la mafia di penna, imperante nei centri di potere e nelle istituzioni. Credo che allo stesso modo si stia anche sacrificando una frangia bassa della massoneria, esponendone gli intrallazzi, per proteggere strati superiori.

Sulla manovra della loggia Ungheria non so nulla, e aspetto che ci venga spiegata. So qualcosa sui fattori causali in corso di insabbiamento della strage covid in Lombardia orientale che ha innescato l’operazione covid; e per questo ricevo un rafforzamento delle prodezze dei figli della vedova, e di quelli che tra tre giorni beatificheranno Livatino. Alcuni di loro sembrano divertirsi con me, come dice, forti dell’impunità e delle complicità istituzionali (un equivalente reale della loggia Ungheria); ma è il ghigno del dileggio che accompagna azioni gravi e vili.

@ Syrantex. A cena, al circolo, nei corridoi, non solo imbastite magheggi per avere il fido bancario o il primariato, ma prendete ordini per conformare i ruoli che occupate a magheggi giganti, coi quali si controlla il Paese; fino a quelli di massima scala come oggi il covid. La licenza edilizia o l’importante carica pubblica non arrivano gratis: il beneficiato diverrà un docile agente. Della mafia e della massoneria si ripetono gli aspetti antropologici coi cliché scenografici, santini bruciati, simbologie esoteriche; ci si ferma agli aspetti predatori, carnivori; e si trascura l’aspetto ancora più deleterio, il carattere strumentale, di corpi intermedi, ramificati e pervasivi come ife, al servizio dei poteri forti; nonostante sia nota la vicinanza ai rinomati servizi.

Lei parla come se mi conoscesse e dice che ho esperienza come mafioso e non ne ho come testimone e oppositore di reati di stampo piduista. Se quindi sputo nel piatto dove mangio, e se ledo “dignità e diritti” di persone dabbene volte al perfezionamento spirituale e al miglioramento del genere umano, non vi mancano agganci né presso i miei superiori né presso la magistratura ordinaria, le forze di polizia, gli uffici del fisco, etc. per provvedere. Già sono noto. Sulla mafia di ndrina per ora no, ma quanto a doppie lealtà delle sedi istituzionali, a cominciare da quelle che la legalità dovrebbero tutelarla, esperienza ne ho eccome. C’è un giudice a Berlino. E lui e il re sono affiliati alla stessa loggia …

@ Syrantex. “… lei è stato un boia” Robledo ieri a Palamara, già capo dell’ANM, parlando della loggia Ungheria. La mia analoga opinione non è da avversione preconcetta, o da appartenenze che non ho, ma nasce da constatazioni di atti specifici di vostri tirapiedi, che il cappuccio lo indossano per nascondere il collare oltre che la faccia. Constatazioni confermate dai riscontri nella storia dell’azzoppamento del Paese dal dopoguerra.

Il richiamarsi ai tempi e alle figure della Carboneria mentre si fa ben altro è un’ulteriore intersezione con la mafia. Il Vascello fu luogo di una pagina nobile e commovente, la Repubblica Romana, alla quale chi pratica quello che vedo e che ricevo sta come il vostro amico Marcinkus stava al Golgota. Anni fa mi fu dato un volumetto, sulla storia della Confagricoltura di Cosenza, dove è scritto che nel 1943 a Cosenza gli americani il giorno stesso dell’arrivo presero contatto coi massoni locali. Lo fecero in Sicilia anche coi mafiosi; per i massoni perseguitati dai fascisti sembrerebbe un arrivano i nostri. Ma il ruolo della massoneria è poi stato quello di sostituire con una cavezza straniera il giogo fascista. E’ impudente usare persecuzioni e meriti patriottici di vostri predecessori come alibi per le malefatte da borghesia compradora. La massoneria si scontrò, a volte con successo, con altri poteri; anch’essi oggi degenerati quanto a base ideale. Ora avete fatto pace, vi siete messi d’accordo e fate a gara a chi la fa più sporca.

@ Syrantex. “L’ Amgot, anche se non nella ufficialità, stabilisce subito contatti con gli ambienti della Massoneria che se pure sciolta dal Fascismo in tutto il ventennio ha continuato la sua attività, questa volta ancora più segretamente”. “lo stesso giorno dell’arrivo in Città degli anglo-americani “una pattuglia puntò su Fuscaldo Marina per incontrare l’Avvocato Samuele Tocci” ultimo Venerabile della Loggia cosentina prima dello scioglimento.” Qui si parla dell’occupazione, non di lotta al fascismo. Vi vantate del ruolo – mai abbandonato – di fiduciari del governo USA in sede riservata e lo nascondete in pubblico. Servili e nemici della luce del sole. Voi il cappuccio è come se lo portaste pure sotto la doccia.

Concordo con lei che siamo su fronti opposti, di fatto e moralmente. Questa acquisizione è preziosa e va mantenuta. La divergenza è su se come dice il mafioso sono io, che ho dimensioni sociali puntiformi, o non sia il corpaccione del quale lei è parte la variante perbene della mafia nella società legale. Continui pure con la tracotanza sfrontata con la quale mi viene dietro; per me è indice dell’impunità e degli aiuti che ricevete dai vostri non pochi fratelli nelle istituzioni, che permettono e catalizzano un’opera di diffamazione, meglio di character assassination, volta a favorire affari illeciti di alto bordo, nel mio caso quelli del business biomedico.

@ Syrantex. “Dal punto di vista genuinamente teorico, la massoneria è una istituzione perfetta […] Nella massoneria si combinano solo elementi della borghesia o di chi aspira ad essere borghese. […] La libertà di oggi non può essere la libertà spirituale e personale di ieri. […] Bisogna che la massoneria si impegni contro le oligarchie, la concentrazione dei monopoli e regole anti umane e anti sociali” dal discorso di dimissioni dalla massoneria di Allende, 2 giu 1965 (la massoneria cilena le respinse “assicurando di voler cambiare il mondo” (cit.)).

Semmai il suo modo di intendere la massoneria fu un motivo in più per eliminarlo. Bisognerebbe studiare il possibile parallelo con la vicenda di Piersanti Mattarella.

Sarebbe di buon gusto se tra i bluff a vostro vanto non citaste pure l’11 settembre 1973. Domani 9 maggio è l’anniversario del ritrovamento del cadavere di Moro. Per il resto prosegua pure col numero di ser Ciappelletto.

@ Syrantex. “Non giurerò sulle parole di nessun maestro / dove la tempesta porta la mia barchetta lì farò il mio porto”. Sono solo, e la mia storia e condizione lo dimostrano. Classificare nel partito golpista degli isolati vittime delle epurazioni ordinate dalle stesse forze che ordinano golpe, forze che servite in entrambi i compiti, è molto gelliano. Ed è tipico di voi che giurate a due padroni: la calunnia, per pronunciare la quale occorrono doti da marciapiede, scambiando i posti per di più allevia l’intima dolorosa consapevolezza della necessità di fare branco per esistere.

Appropriarsi della figura di Allende da parte di chi per 30 denari regge la coda alle peggiori pratiche del potere è in carattere con le lacrime di coccodrillo per Moro, oggi 9 maggio; con la beatificazione di Livatino pure oggi da parte di un clero che è tra i fattori causali della mafia, come fonte perenne dell’ubiquitaria cultura e prassi mafioide prima che per le storiche collusioni; e con una magistratura, i cui estesi legami con la massoneria furono mostrati già dal Procuratore Cordova, che pratica mercimoni indicibili dietro alle gigantografie dei magistrati fatti uccidere dai poteri che serve. Fatti uccidere nell’ambito di una selezione inversa dalla quale si ottiene la crema che voi rappresentate. Alla quale una magistratura pure selezionata consente, violando l’unicuique suum e il resto, di schizzare il materiale che vi è congeniale.

Syrantex: Quando rispondere non le conviene cambia argomento? I farfugliamenti autoreferenziali stanno diventando un pò ripetitivi.
Non ho capito perchè ce l’ha con Livatino e Moro, e cosa dovrebbero c’entrare. Se ha elementi per sostenere che li abbiano fatti ammazzare dei massoni vada in procura, perchè allo stato risulta che il primo fu ammazzato dai suoi sodali e il secondo da oscurantisti (di destra e di sinistra) come lei.
Quanto a Cordova, si vada a leggere il decreto di archiviazione del GIP, gliene cito un passo che le piacerà “è stata compiuta in tutto il territorio nazionale, una massiccia generalizzata attività di perquisizione e sequestro che le iniziali dichiarazioni del notaio Pietro Marrapodi certamente non consentivano; racconti a contenuto generalissimo ma conformi all’immaginario collettivo sul tema gruppi di potere…. in questo procedimento, infatti, l’art. 330 cpp è stato interpretato come potere del PM di acquisire notizie e non, come si dovrebbe, notizie di reato.
Mai visto un GIP umiliare così un PM.
Avanti cambi di nuovo discorso che nemmeno qui le conviene più.

@ Syrantex. “Le indagini venivano trasferite per «incompetenza tecnica» della Procura di Palmi (…) alla Procura di Roma nel giugno del 1994 e affidate ai pm Lina Cusano e Nello Rossi. Il procedimento restò pressoché fermo per quasi sei anni, poi, nel dicembre 2000, il giudice per le indagini preliminari Augusta Iannini disponeva l’archiviazione dell’inchiesta, nonostante gli ottocento faldoni raccolti nel corso degli anni e i sessantun indagati.” (F. Pinotti. Fratelli d’Italia).

“Gruppo San Donato, tra i nuovi consiglieri di amministrazione (…) Augusta Iannini (moglie di Vespa)” (Il Fatto 27 giu 2020).

Le procure praticano per l’eversione ciò che chiamo il pipelining giudiziario. Oggi si occupano dell’eversione di decenni fa. Perché ascoltino notizie di reato sull’operazione covid, e quindi, tra l’altro, qualcosa sui legami massoneria-medicina, occorrerà aspettare alcuni decenni. A dirglielo prima si risentono.

“Un passo che le piacerà”. E’ un passo interessante: per me il modo di trattare l’informazione è rivelatore della buona o cattiva fede. La censura delle indagini sui massoni giocando sulla polisemia della parola “notizia” è circolare all’assurdo. Che insieme lei citi Marrapodi, finito impiccato in circostanze non chiare dopo avere dato il via alle indagini denunciando i legami massoneria-magistratura e massoneria-ndrangheta, non mi piace; ma non mi spaventa. Oltre un certo livello prevale il disgusto per la cialtroneria.

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30 maggio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “In Belgio è caccia a Jürgen Conings, il tiratore scelto idolo delle destre no vax che minaccia il virologo più famoso del Paese”

Il Belgio ha il record delle morti covid per milione di abitanti tra i paesi a economia avanzata: 2142/milione. L’Italia è seconda con 2088/milione (Worldometer). Il Belgio è stato solerte nel gonfiare le statistiche inserendovi casi “sospetti”*. Ora si munisce del solito terrorismo fuori di testa, col cecchino che invece di acquattarsi si autodenuncia – e che con la sua provenienza ed expertise militare ricorda la banda del Brabante-Vallone**. Un terrorismo che aiuta la propaganda ad accomunare a violenti, fanatici e squilibrati chi chieda di togliere i forchettoni che bloccano i freni che avrebbero dovuto e dovrebbero fermare le spaventose illegalità del covid, e quindi la loro violenza, follia e conseguenze deleterie. Le psyop sulle quali le misure covid si reggono*** trasformano i forchettoni nella legalità e il toglierli in eversione e devianza. Forchettoni che semplificano la vita a quelli che istituzionalmente dovrebbero esercitare l’azione frenante, anche in Italia, che è in una situazione analoga al Belgio per il covid come lo è stata al tempo degli eccidi della Uno bianca**, coi loro messaggi di morte a doppio registro, urlati e sussurrati.

*K.Beisel.”Warum Belgien die höchste Todesrate weltweit hat,”Tages-Anzeiger (Zurich), April 22, 2020. Citato in Reiss K, Bhakdi S. Corona false alarm? Facts and figures, 2020.
** S. Limiti. Doppio livello. Come si organizza la destabilizzazione in Italia. Chiarelettere, 2013.
*** Dodsworth L. A State of fear.2021.

@ Syrantex. Terrorista lo è per definizione, essendoselo scritto in fronte da solo. Chiedersi se visto che al momento giusto sta facendo un gran casino non lavori per capitano Uncino (Bennato), come in tanti altri casi precedenti – con morti veri – fa parte del negazionismo; secondo capitan Uncino e la sua ciurma. A proposito del bollo di “negazionista”; questo storpiare in maniera farsesca i principi della logica scientifica è una costante dei “coronatossici”: “paragonare mele e patate” è il lavoro quotidiano della scienza; incluso il paragonare nazioni diverse tenendo conto delle differenze (v. es. la raccolta di 35 studi in Lockdowns Do Not Control the Coronavirus: The Evidence. AIER 19 dic 2020; e prima ancora la fondata sfiducia di tecnici e istituzioni nei lockdown fino al 2020). Nella scientocrazia all’evidenza scientifica che svergognerebbe vengono messe le orecchie d’asino. E i coronatossici provano una doppia soddisfazione per lo scambio di cappelli a loro vantaggio. Come qui, dove si confonde il sacrosanto paragonare mele e patate (ammesso che vi siano tali radicali differenze) con il “sommare mele e patate”, operazione non lecita. O meglio, non sempre lecita: “per sommare 3 e 2 si conta un insieme di tre oggetti (mele) e un insieme disgiunto di due altri oggetti (chissà perché si chiede che siano omogenei e si insiste che non si possono sommare mele e pere), si uniscono e si conta l’insieme ottenuto.” (G. Lolli, professore di logica matematica).

@ Syrantex. Bravo, reciti i suoi articoli di fede, controfattuali e contraddetti da osservazioni e studi come quelli che cito. (E avvalorati dal provvidenziale film del Rambo pazzo del Brabante-Vallone … ). I morti sono stati contati, sono contati e verranno contati come è riportato es. nel libro della Dodsworth che cito. Capitolo 11, Counting the dead. Inclusi i tanti morti non da covid ma da iatrogenesi da allarme covid e da lockdown, e da zelo dei coronatossici. La scientocrazia sa contare come il gangster del musical Guys and dolls, che giocava con dei suoi dadi dalle facce bianche, e leggeva lui quali numeri erano usciti. Sosteneva di ricordarsi i puntini sulle facce a memoria. E si arrabbiava se qualcuno osava mettere in dubbio questa sua metodologia e capacità. Le diagnosi di causa di morte erano a volte alla Big Jule, il gangster del musical, già prima del covid (parlo per esperienza personale), e ora col covid sono i dadi con le facce segnate ad essere banditi da voi “normali”, come lei di autodefinosce.

@ Syrantex. “Idiocrazia”, “covidioti”. Il nuovo test di intelligenza ora è se si crede alle versioni ufficiali. Un modo migliore per verificare se la natura è stata generosa o meno nell’assegnare le capacità intellettive è se si sta a sentire i galoppini come lei, che non parlano del merito ma attaccano ad hominem il messaggero. Farsi convincere da chi ti dice con voce e pose roboanti “questa è scienza, sei un covidiota o un Napalm51 se non ci credi” e ti loda come intelligente e responsabile se cedi mansueto diritti, averi, salute, serenità etc., invece di diffidare, è segno che la natura non è stata benigna.

“Speriamo in Darwin”. Il darwinismo sociale, l’applicazione all’Uomo della legge della savana, è la farfugliata copertura della prepotenza e della violenza. Come queste del covid. Peraltro l’evoluzionismo vero, che considera anche la dimensione sociale e cooperativa, è più complesso; e l’avaro non è razionale. A volte chi punta a essere il più farabutto, il più falso e ruffiano, invece di assicurarsi la sopravvivenza si scava la fossa da solo con la sua bramosia cieca. Soprattutto con la medicina. Ne ho visti diversi che si credevano furbi, o “leone e non gazzella” cadere nel genere di trappole che applaudivano o con le quali volevano vivere alle spalle dei fessi. La responsabilità, la correttezza, l’aiuto reciproco (erga omnes, non tra grembiulini…) sono anche strategie di sopravvivenza. Fossi in lei con questi chiari di luna non lo invocherei tanto Darwin.

@ Syrantex. Il Belgio ha contato il doppio dei morti per milione di abitanti dell’Olanda. Anche manipolando i dati, come hanno osservato Reiss e Bhadki, che ho citato all’inizio; che sono alcuni fra i tanti ricercatori affermati, o anche famosi, che secondo i galoppini come lei “delirano”. L’Italia è prossima al Belgio e lontana dall’Olanda sia nella gestione sia negli effetti numerici che ne derivano. Non sono io che deliro, è lei che mi sta attaccato in maniera entomologica continuando a insultarmi; e ora fa come un ragioniere magliaro che sostenga che il bilancio in esame non può essere falso perché i numeri non mentono. E che metterlo in dubbio significa negare l’aritmetica e i postulati di Peano. Purtroppo invece che da un maresciallo della GdF, da un funzionario delle imposte o da un PM che lo guardano fisso e gli rispondono per le rime, davanti ai deliri dei bilanci covid ufficiali lo Stato è come rappresentato da figure che scattano a credere o a fingere di credere alle grossolane alterazioni del ragioniere. A riprova di ciò e per rifarsi la bocca, un articolo di ricercatori veri (Queen Mary University, Londra) che scientificamente svergogna le manipolazioni da gioco delle tre carte del governo UK su sacri numeri del covid: Fenton, Neil, McLachlan. What proportion of people with Covid-19 do not get symptoms? 9 Apr 2021. L’articolo permette di rendersi conto anche di come tanta “scienza” abbia necessità dell’attività entomologica verso chi nota che i conti non tornano.

@ Syrantex. Scusi sa se invece che limitarmi ad Anversa e Rotterdam, come lei pretende si faccia, considero anche le città italiane. Ne parla anche lei; solo che vuole fare come Calimero, con l’olandesina che da nero lo fa diventare bianco immergendolo nella tinozza. Worldometer, 1 giugno 2021, morti covid per milione. Belgio 2143; Italia 2089 (il 2.5% in meno del Belgio). Olanda 1026, distanziata da Belgio e Italia da circa 35 altri paesi. L’Italia è nel gruppo di testa della graduatoria mondiale di mortalità per milione, vicino al Belgio. I pochi paesi che precedono l’Italia, paesi più piccoli a parte il Brasile, hanno tutti un PIL inferiore a quello dell’Italia. L’Italia risulta quindi come il paese che ha preso la sederata più forte. Purtroppo noi non abbiamo fatto come l’Olanda, ma come il Belgio. Gli studi che ho già citato mostrano come sia falso il raccontino sussiegoso che attribuisce le variazioni tra regioni al carattere più o meno stringente delle misure ipotizzando una relazione inversa. Le ondate epidemiche, quelle eccezionali e quelle periodiche spacciate per tsunami, tendono ad andare per conto loro rispetto alle pretese umane di fare il diavoletto di Maxwell coi virus; appare esserci piuttosto una certa relazione diretta, con il danno che è funzione crescente – e prevedibile – delle malnate misure di strozzamento.

@ Syrantex. La letteratura scientifica è piena di intercountry comparisons, ora sul covid. Es. quelle raccolte nell’articolo dell’AIER che ho citato. Siccome mostrano la pessima performance italiana, mostrano che l’Italia è in coda per i risultati e primeggia nei danni e negli abusi sulla popolazione, vi inventate che non sarebbero scientifiche. Totò nei film interpreta spesso personaggi che fanno discorsi come i vostri. Anche Ficarra, del duo comico, ha sviluppato questo tema dei criteri aggiustati con tono sicuro ad hoc senza limiti né vergogna.

@ Syrantex. Il volere censurare la circostanza che nei paesi dove le misure a strozzo non si applicano le cose vanno complessivamente meglio è un esempio del calpestare la refutedeness, il vincolo di assenza di contraddizioni con fatti empirici. Definita già da B. Russell, è discussa in un lavoro che prende una precedente disastrosa consulenza al governo UK di Ferguson a modello di modelli falsi e disastrosi (Use and abuse of mathematical models: an illustration from the 2001 foot and mouth disease epidemic in the United Kingdom. Rev. Sci. Tech. Off. Int. Epiz. 2006). E’ un buttare via il contra factum non valet argumentum con un grammelot pseudoscientifico da televendita.

Non esiste uno studio serio che assolva l’onere di mostrare che le mascherine valgono il danno. Ci sono studi seri sull’inefficacia, e sui danni, bellamente ignorati (per dirne uno, Is a Mask That Covers the Mouth and Nose Free from Undesirable Side Effects in Everyday Use and Free of Potential Hazards?). All’estero ci sono petizioni di gruppi di medici per smetterla con le mascherine, soprattutto sui bambini.

Non è chi chiede non dico rigore, ma decenza minima nel misurare e valutare il fenomeno ad essere “più dannoso del terrorista che ha promesso morte”. Siete voi operatori della ciarlataneria di Stato a uccidere la verità e scioglierla nell’acido, con effetti mortiferi di massa, sicuri di avere le spalle coperte.

@ Syrantex. Sulla “assenza dell’influenza”. 1) almeno in parte è spiegabile con l’averla fatta figurare come covid, come mostrano statistiche (Do Not Buy The Manufactured Second-Wave Panic. Briggs WM 10 nov 2020). 2) Conduce alla domanda: com’è che le misure anticovid non hanno impedito la virosi da covid, anzi avrebbero consentito un secondo tsunami covid, ma sarebbero riuscite nell’effetto impossibile di fermare la virosi influenzale? 3) Porterebbe a dover affrontare il tema serio, e come altri temi seri e scomodi censurato tra lazzi e cachinni, dei fattori reali di fluttuazione dell’andamento delle ILI: dry tinder, harvesting, etc. Ma parlarne con uno che dice che non c’è bisogno di studi per verificare gli effetti dell’ostruire a milioni di persone cronicamente le vie aeree per le quali passano (ventilazione) i flussi d’aria che riforniscono le cellule di ossigeno (respirazione) ed eliminano l’anidride carbonica, componenti base delle reazioni chimiche di combustione lenta che danno la vita biologica – quella nuda vita che il terrorismo covid vuole sia l’unica cosa che conta – sarebbe come parlare della musica di Mozart a un virtuoso degli assolo fatti comprimendo ritmicamente una mano nell’ascella con l’altro braccio.

@ Syrantex. Il libro sulle cause reali di variazione stagionale delle virosi, es. il modello di Hope-Simpson, è bene resti locked down, come lo si tiene; al riparo da simili interlocutori.

Venendo a noi, come il complesso [misure anticovid orwelliane] + [“pieno di gente che non le rispetta”] riesce a dare allo stesso tempo un’orrida ondata alta quanto un palazzo di 5 piani per il Sars-coV-2 e uno specchio d’acqua piatto come un lago incantato per gli altri virus ILI? Gli ammutinati diffondono il virus del covid e dispettosi non gli altri virus, mentre i virtuosi sono come spartani davanti agli altri virus ma impotenti per quello del covid?

Il risultato ricorda il cartone animato “Fantasia” di Disney: la parte di Satana e i dannati, Una Notte sul Monte Calvo di Mussorgsky, cui segue quella della processione di fedeli, Ave Maria di Shubert. Nel cartone le due scene sono in successione, qui coesisterebbero. E’ interessante letterariamente, questa unione di inferno e paradiso. Come la follia, cui oggi è congiunta, anche la frode può generare sottoprodotti artistici. Sul piano biologico e politico, via, è meglio sentirvi suonare “Romagna mia” con la mano nell’ascella.

@ Syrantex. Il covid non è “molto più contagioso” dell’influenza stagionale. Lo Ro è stato esagerato dall’inizio – per giustificare le misure liberticide – come ha descritto Ioannidis, tra i maggiori epidemiologi al mondo: Coronavirus disease 2019: The harms of exaggerated information and non-evidence-based measures. Eur J Clin Investig Marzo 2020. (Grazie per accomunarmi a Ioannidis tra i “negazionisti”).

Per dirne solo una tra le tante “Rebreathing exhaled air may increase the risk of bacterial respiratory infections and consequently increase the risk of bacterial pneumonia”. Dalla Open Letter from the UK Medical Freedom Alliance. Le mie posizioni sulle mascherine sono accostabili a questa di altri medici, accademici e avvocati, non al cecchino armato latitante che minaccia il virologo come lei impunemente vomita. Che non è mio amico, e semmai, in coerenza con le manipolazioni tecniche e le tecniche di psicologia comportamentale a fini golpistici, e secondo i tradizionali rapporti tra attivismo di loggia, terrorismo false flag e istituzioni deviate e deviabili, sarà amico vostro.

“Le cose sono molto più semplici.” Sono le panzane come le sue, basate su versioni antropomorfe, di paladini che sconfiggono il drago e traditori che invece lo aiutano, ad essere semplici in quanto puerili. Le cose hanno il carattere di un incubo gotico: “Peru: world’s strictest lockdown and world’s highest death rate”. Spiked, 2 giu 2021.

CENSURATO

@ Syrantex. “Medical doctor warns that bacterial penumonia are on the rise from mask wearing” 25 ott 2020. I medici che alleggeriscono il burden terapeutico con placebo, all’antica, qui la vitamina D (che proviene dalla medicina ufficiale (1)), sono meno peggio (2) dei rampanti che lo esasperano creando malattia con cure pesanti; quelli che ora vogliono vaccinare per il covid anche i bambini. Il voltafaccia (3), l’opposizione a rimedi inconsulti, con la quale vi atteggiate a scienziati, è funzionale all’imporre vaccini, bavagli etc. come la sola via d’uscita. E’ una tattica dei mercanti medici affossare parzialmente un prodotto – o una frode – per fare spazio ad un’aggiunta. Es. gli attacchi al pap test (4), finora celebrato come il principe degli screening, mentre si lancia lo screening per l’HPV. Affermato il business vaccinale come prassi fissa ricomincerete a sgolarvi per il vostro ricco campionario di acqua di Lourdes. Le vostre vitamine incluse. Sta già accadendo coi ricoveri: da eccessivi per creare le scene coi camion militari, fosse comuni, etc. si sta tornando a chiedere di riprendere la deospedalizzazione in corso prima del covid per ottimizzare i profitti.

1 Association of Vitamin D Status and Other Clinical Characteristics With COVID-19 Test Results. JAMA, 3 set 2020.
2 Il decoy effect e l’effetto Rasputin nelle frodi mediche.
3 Why has Vitamin D supplementation suddenly become controversial? BMJ, 18 dic 2020.
4 HARMS OF CERVICAL CANCER SCREENING… Int J Cancer. 2017.

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9 giugno 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Limiti “Chi si candida deve dichiarare se appartiene a una loggia massonica: una legge necessaria”

30 anni fa, per 2 anni per andare al lavoro come resident in un grande ospedale di Boston scendevo dalla metropolitana alla fermata del Common, la grande piazza centrale. Ogni giorno una delle prime cose che vedevo uscito all’aperto era un edificio imponente, con su un’architrave, inciso a caratteri giganti, “Grand Lodge of Masons in Massachussetts”. Non ci facevo più caso (me l’avrebbero fatto ricordare i nostri camerieri gallonati degli USA al ritorno in patria).

Lo stile anglosassone è la disclosure, la “luce del sole che non disinfetta” ma anzi mimetizza. Lo si riconosce in campo medico: “Doctors should avoid having financial conflicts of interest. The idea that, as long as they declare them, everything is all right, is silly. Financial conflicts of interest distort what people say and write, so how should readers handle a research report with authors on industry payroll? Should they ignore the report completely or downgrade it, and if so, in what way and by how much? The solution clearly is to avoid financial conflicts of interest entirely.” (PC Gotzche. Deadly Psychiatry and Organised Denial). La disclosure – di tutti i funzionari pubblici – è il minimo, ma è anche uno sdoganare. La non iscrizione è segno necessario, anche se non sufficiente, della virtù interiore, che sola rende valido chi impersoni lo Stato; e che lo porterà a non iscriversi ad alcuna conventicola con la scusa che ne hanno fatto parte Mozart e Garibaldi, o che vi si venera S. Maria Goretti, etc.

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5 marzo 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Musolino “‘Ndrangheta, arrestato Campisi: era latitante da 2 anni. Il broker della droga era nascosto a Roma. A casa una parrucca e molti libri”

“Oh what a tangled web we weave, when first we practice to deceive” W. Scott.

E’ l’epigrafe di un articolo che spiega i trucchi contabili sulla mortalità dei vaccinati e non vaccinati*. Falsi bilanci criminali che non temono la GdF e le DDA; che stanno dalla parte di Klaus Davi, che strilla in tv istigando ad addossare ai non vaccinati la colpa di una epidemia ottenuta con manipolazioni del genere.

La mafia viene interpretata secondo categorie fumettistiche. Come fa comodo al potere**. Dovrebbe piuttosto essere analizzata con strumenti concettuali che vadano oltre il livello Gomorra. Es. quelli alla base degli structural equations models***. Sotto questo aspetto le letture del mafioso sulla criminalità massonica e sul pasionario dell’antimafia Davi sono del tutto pertinenti alla sua attività criminale. Riguardando variabili latenti, e anche confounders, ovvero poteri che agiscono causalmente sia sulla mafia sia sulle istituzioni antimafia. Come può sperimentare a sue spese, da Lamezia a Brescia, chi sia inviso alle forze, latenti, ma non troppo, che impongono sia la mafia perenne, e quindi l’antimafia perenne; sia questa novità nella storia umana e questa mafiosizzazione della biomedicina, le epidemie rovinose a sorgente stazionaria.

*Public Health Scotland and the misinterpretation of data. Hart, 4 mar 2022.
**I professionisti della metamafia. – L’ipomafia. Sito menici60d15.
***Gli structural equations model per lo studio dei Misteri d’Italia. Sito menici60d15.

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17 giugno 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Brunetta al comizio attacca un lavoratore: “Sei dipendente? Perché ca*** parli?”. Poi non lo fa rispondere: “Il microfono ce l’ho io, comando io””

“Rosario Spatola aveva esordito professionalmente negli anni Cinquanta come lattaio ambulante. Aveva anche ricevuto una contravvenzione perché allungava il latte con acqua.” (G. Falcone. Cose di cosa nostra). Questo tirare sempre fuori come titolo di merito il fatto di essere figlio di un venditore ambulante da parte di uno come Brunetta dovrebbe essere sfruttato come controesempio, come antidoto alla retorica, di frequente uso in Italia, per la quale le umili origini sono un titolo di merito, un blasone di onestà e valore.

Per di più, a giudicare da quanto è riportato su di lui – e sui suoi legami con Draghi – in “Potere massonico. La fratellanza che comanda l’Italia: politica, finanza, industria, mass media, magistratura, crimine organizzato” (F. Pinotti, Chiarelettere, 2021) Brunetta non è esattamente uno che si è fatto da solo scalando a mani nude la piramide sociale dalla base al vertice con i suoi muscoli e la forza di volontà.

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28 giugno 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Finte vaccinazioni per far ottenere il Green pass, medico condannato a 5 anni e 3 mesi in abbreviato”

La sentenza riflette l’ideologia covid dell’esproprio della salute: il nuovo credo per il quale la salute non è uno stato di natura ottenuto attivamente dal corpo; non è la norma – da tutelare – la malattia essendo un’eccezione; ma è concessa a cittadini altrimenti inermi – e se del caso imposta – a pagamento, dal big business, tramite lo Stato.

E’ l’opposto, tanto che assumere questi vaccini può essere svantaggioso: Natural immunity is not – and never was – just a right-wing conspiracy theory. A plea to return to sane medical theses. Gruppo Hart, 25 giu 2022.

Oltre che a coonestare la riscrittura orwelliana della Costituzione e intimidire la resistenza, la sentenza “severa” appare volta a creare un alibi a una magistratura zitta e cooperante, dietro al grande telone con l’immagine di Falcone e Borsellino, sulle scorrerie commesse in nome della salute. Con la sentenza si rappresenta una buona fede, una sincerità, nel credere a versioni sempre più sgangherate; da parte di coloro che per professione riconoscono e smascherano imbrogli e miserie umane. Come l’imperatore della fiaba di Andersen che continua a camminare impettito dopo che il bambino ha gridato che è in mutande. O come certe ragazze che raccontano, e se ne convincono, che è per amore che si accompagnano a vecchiardi straricchi. O meglio, data la carica di violenza, come quelli che commettendo reati comuni contro la persona, dettati dall’interesse personale, dicono di farlo per ragioni ideali.

@ LorenzoM68. Veramente a discutere per slogan e frasette siete voi terracubisti, che descrivete fenomeni biologici la cui plausibilità è paragonabile all’affermazione che il pianeta ha forma cubica. Voi motoperpetuisti, che vi state inventando l’epidemia perpetua.

@ LorenzoM68. Le tabelline non sono le epidemie. E sono pubbliche, non riservate ai sommi sacerdoti*. E sono invarianti nel tempo, non avendo risultati diversi di mese in mese come i semplicismi fraudolenti, i “2+2”, con i quali i televirologi stanno creando la prima epidemia perpetua. Siete voi che fate un po’ come Eulero che disse a Diderot “Monsieur, (a+b^n)/n = x, donc Dieu existe; respondez”. Si possono dire sciocchezze anche essendo eccelsi matematici. Figuriamoci nel caso vostro. L’esaltare la sentenza spacciando per certe quanto l’aritmetica dei numeri naturali sperimentazioni, che per di più sono sia raffazzonate e manipolate sia beneficiarie di cattura normativa*, e pareri, che per di più senza pudore calpestano le nozioni acquisite, la storia naturale e la storiografia delle epidemie, la logica, perfino l’umile buon senso, mostra quanto sono solidi e misurati gli appoggi intellettuali e morali di questo genere di applicazioni di un potere giudiziario altrimenti disertore. Da parte di “plutocrazie farmaco massoniche”, l’unica sua affermazione che non è scollata e lontana dalla realtà.

*V. es. First finding from Pfizer trials. 95% efficacy claim does not stand up. Hart. 16 giugno 2022. Su un tribunale statunitense che ha ordinato all’FDA di rilasciare i documenti che vuole tenere segreti fino al 2076 sull’approvazione di emergenza del vaccino Pfizer.

@ Syrentex. 1) Ci sono medici convinti che i vaccini siano inefficaci, e possano avere efficacia negativa. 2) Come confermano diversi studi. E la situazione generale sotto gli occhi. 3) All’assunzione di tali vaccini lo Stato condiziona, vergogna dell’Italia, l’avere di che vivere, il lavoro, la dignità, il poter recarsi in un negozio o in ufficio, a scuola, all’università. 4) lncluso il poter esercitare la professione medica. 5) Oltre che col ricatto, l’assenso viene ottenuto spendendo la credibilità dello Stato, quella della magistratura, e epurando i medici che dissentono. 6) Riguardo al “sottarli agli altri”, a parte la sovrabbondanza di vaccini da smaltire, pagati coi nostri soldi, un medico preparato conosce “l’effetto S. Teresa d’Avila” in medicina: si versano più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle rifiutate. Es. classico, il forzare in USA tramite la magistratura una cura del cancro del mammella con ablazione del midollo osseo e chemio ad alte dosi causò una strage delle donne che l’avevano preteso.

Penso che vadano considerati tutti gli elementi, esemplificati qui sommariamente, non solo quelli della versione del governo e di chi lo manovra. E che si possa quindi parlare di stato di necessità, di dissimulazione onesta finalizzata al rispetto sostanziale dell’etica e delle leggi. E al rispetto di sé stessi, come persona e come medico. Dare 5 anni e ignorare il quadro di allarme invece mi pare tradire il mandato al controllo di legalità sugli altri poteri.

@ Syrentex. Personalmente mi comporto come lei dice; per linearità. Per il mio modo personale di oppormi all’ingiustizia privilegiando la chiarezza delle posizioni. Ma stringo idealmente la mano al condannato, per quanto so da questo articolo. Pur avendolo spesso criticato mi mancano i post su Il Fatto di O. Lupacchini, il magistrato “giusfilosofo”, dispensato dopo avere osato criticare Gratteri. Il Fatto si è impoverito privandosene. Tra le cose che ho appreso da lui la vitalità del diritto, come entità autonoma, come argine all’arbitrio tramite la legge. Anche tramite la sua segnalazione di “Diritto e menzogna – La questione della giustizia in Italia”. U. Vincenti. 2013. Che il medico in casi del genere o è “braccio dello Stato”, senza occhi, raziocinio né coscienza, oppure non esiste, può essere legge di fatto, come in effetti sta avvenendo e come i magistrati come questo avvalorano, ma non è degno di essere detto diritto. Legge aberrante, analoga a quelle che hanno provocato, dopo un’adesione sorprendentemente facile* alle ideologie che se ne avvalsero, i noti orrori**. E altri, meno noti, ma non meno sanguinosi, ne sta provocando. E qui prima di codici e pandette ci sono la realtà biologica e la medicina, dove affidarsi al suo “diritto” potrà avere conseguenze estremamente spiacevoli.

* Why did so many German doctors join the Nazi Party early? International Journal of Law and Psychiatry, 2012.
**The Nazi doctors and the Nuremberg code. Oxford U Press, 1992.

@ Syrentex. Non posso intavolare una discussione in termini giuridici, non avendo la preparazione. Posso contestare che si parta dal codice, e che si proceda per deduzione. Penso che si debba partire dalla realtà, data la quale se in casi particolari si trasgrediscono regole formali per evitare un danno ingiusto ad altri non si dovrebbe essere puniti. “Esimenti”, o cose del genere. E si dovrebbe indagare sul pericolo che l’imputato evidenzia contrastandolo.

Ho già osservato che sulla medicina, e ancor più sul covid, i magistrati accentuano la tendenza, evidenziata da Vincenti, allo scolastico, al deduttivo, o meglio allo pseudodeduttivo. Dando per assunte premesse che celano il falso, dettate dal principe, e srotolando da lì calcoli logici, vistosi ma viziati in radice. Purtroppo la diserzione dei magistrati dal controllo su cosa sta avvenendo col covid e con le sue misure da 28 ottobre 1922 facilita ciò.

Non sono un giurista, ma da cittadino vorrei che l’amministrazione della giustizia fosse – come per altre attività applicate, e applicate all’uomo – una disciplina primariamente induttiva, cioè basata in primis sull’accertamento dei fatti e della sostanza delle responsabilità. Altrimenti si giudica come don Ferrante. E, data la realtà biologica sulla quale tanti credono di poter fare i prepotenti e i giocolieri delle carte a posto come fanno coi poveri cittadini, si rischia di fare la stessa fine.

@ Syrentex. Avere ragione e mostrarlo non basta ….La funzione del PM dovrebbe essere anche quella, accertando i fatti, di riscontrare le esimenti. Invece, nessun sospetto che il si salvi chi può covid, il pandemonio con le sue smisurate e continue anomalie, contraddizioni ed estremizzazioni sia sotteso da interessi illeciti di massima scala. Neanche da parte del giudice. Anzi, con la condanna si nega positivamente che sia così (per asseverazione, senza avere soddisfatto l’onere della prova). Questi magistrati ricordano quell’inglese che continuava a uscire dalla sua camera d’albergo e a rientrarvi dopo avere chiesto un bicchiere d’acqua. Perché la sua stanza era in fiamme. Ma non sono sicuro che il loro sia aplomb. Sembra più una grave forma di emianopsia o di sordità selettiva. O di “belle indifference”.

Lei si rifarà a norme procedurali, parlando di inversione dell’onere della prova. Forse un test di buona giustizia potrebbe essere questo: che la sentenza stia in piedi anche in termini laici, senza tecnicismi. I trial – la parola indica anche i processi – clinici spesso sono costruiti ad hoc, in modo da dare i risultati voluti. Hanno validità interna ma non validità esterna, cioè applicabilità nella pratica medica alla popolazione di malati di riferimento. Analogamente, le sentenze, tecniche quanto volete, dovrebbero essere tali da restare aderenti al vero anche varcata in uscita la soglia dell’aula dalla quale sono entrate, provenendo dal mondo esterno dove vivono.

@ Syrentex. Stiamo parlando della notizia del processo – che è pure importante, per il messaggio che diffonde – non del processo, del quale non conosciamo i dettagli. Il solito equivocare tra prescrittivo e descrittivo. Se è prescritto, perché i magistrati si sono comportati, come spesso fanno, come se avessero al contrario un diritto al prima facie, al superficiale, al conformismo prono? A istruire procedimenti ed emettere condanne basandosi sulla medicina per come viene raccontata dalle riviste femminili ? Per come viene dettata dal marketing biomedico (che conosce il potere persuasivo, e intimidatorio, di una singola sentenza di tribunale). Un diritto a ignorare circostanze e evidenze drammatiche e di dimensioni epocali, che al contrario dovrebbero doverosamente essere oggetto della loro funzione di indagine?

E’ noto che in biomedicina il riduzionismo favorisce interpretazioni errate e di comodo. A tale proposito, parlando di covid, v. What is a pathogen? Toward a process view of host-parasite interactions. Virulence, 2014. I magistrati fanno lo stesso, almeno in appoggio a grandi operazioni ideologico affaristiche in medicina, che sono l’antitesi fedele della Costituzione mentre si conformano all’apparenza ai suoi dettati; tanto da ricordare l’antagonismo molecolare farmacologico – come quello di molti veleni letali. V. Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico. Sito menici60d15.

@ Syrentex. Parlate voi di forma e sostanza … mentre dite che il giudice di Pinocchio va bene perché il condannato può rivolgersi ai giudici delle corti superiori. Anzi peggio: per sentenze del genere, a parte il danno all’imputato, così come la smentita di una notizia falsa diffusa a mezzo stampa perfeziona la disinformazione, l’assolvere nei gradi successivi dopo che la notizia della sentenza ha dato i suoi effetti deleteri sul pubblico lascia il danno e autoassolve i magistrati. Che dovrebbero essere più responsabili sul loro potere di costruzione della realtà sociale. E risponderne. Alla luce del teorema di Thomas: “ if men define situations as real, they are real in their consequences”. Ciò vale soprattutto per i pronunciamenti della magistratura sulla medicina, che viene presentata al pubblico in versioni artefatte a fini di lucro; a volte puntualmente associate a spot giudiziari. Soprattutto su questioni controverse e politicamente sovraccariche come questa anomala epidemia. Soprattutto per un’epidemia gonfiata con adynaton e imposizioni ad hoc, abnormi e nocive. Tanto che si dovrebbe indagare per epidemia dolosa; includendovi la diffusione di informazioni e le delibere che definendo il reale anche se biologicamente infondate creano nei fatti una situazione di epidemia, coi suoi danni. E includendovi anche i magistrati che partecipano alla costruzione dell’epidemia tramite suggestio falsi e suppressio veri. Invece si pongono le basi per avere in futuro altre “epidemie di Thomas”.

@ Syrentex. Nel dirimere una contesa, dando ragione all’uno e torto all’altro, il giudice inevitabilmente crea uno che è contento e uno che è scontento. Questa massima che i magistrati ripetono spesso mi fa cascare le braccia e mi porta a interrogarmi sul loro modo di sentire e di ragionare. I casi minimi infatti non sono due ma quattro: contento avendo viste riconosciute le proprie ragioni. Contento per “essere andato in tasca alla giustizia” avendo vinto essendo nel torto. Scontento perché avendo torto il giudice lo ha dimostrato. Scontento perché essendo nel giusto viene invece sancito che ha torto. C’è una essenziale differenza tra l’essere scontento per non averla fatta franca o per finire cornuto e mazziato. Chi riconosce solo due casi commette una circolarità sul piano logico e mostra insensibilità per l’altro e per l’avere giustizia, mentre mette sé stesso al centro e si attribuisce infallibilità.

Sulla sorte delle mie denunce, ho motivi di ottimismo: quando mai i magistrati non hanno svelato le trame del potere, come quelle dei cosiddetti “Misteri d’Italia”, presto e bene, e messo subito in galera, in massa, esecutori, quadri intermedi e mandanti? E ne abbiamo già parlato, ricorda. Nello scambio a commento al post del 4 maggio 2021 “Massoneria e politica, siamo alle solite: la vita pubblica va protetta dai gruppi privati”, quando tra le altre squisitezze additò alla mia attenzione come andarono a finire le denunce del povero notaio Marrapodi …

Nel dirimere una contesa, dando ragione all’uno e torto all’altro, il giudice inevitabilmente crea uno che è contento e uno che è scontento. Questa massima che i magistrati ripetono spesso mi fa cascare le braccia e mi porta a interrogarmi sul loro modo di sentire e di ragionare. I casi minimi infatti non sono due ma quattro: contento avendo viste riconosciute le proprie ragioni. Contento per “essere andato in tasca alla giustizia” avendo vinto essendo nel torto. Scontento perché avendo torto il giudice lo ha dimostrato. Scontento perché essendo nel giusto viene invece sancito che ha torto. C’è una essenziale differenza tra l’essere scontento per non averla fatta franca o per finire cornuto e mazziato. Chi riconosce solo due casi commette una circolarità sul piano logico e mostra insensibilità per l’altro e per l’avere giustizia, mentre mette sé stesso al centro e si attribuisce infallibilità.

Sulla sorte delle mie denunce, ho motivi di ottimismo: quando mai i magistrati non hanno svelato le trame del potere, come quelle dei cosiddetti “Misteri d’Italia”, presto e bene, e messo subito in galera, in massa, esecutori, quadri intermedi e mandanti? E ne abbiamo già parlato, ricorda. Nello scambio a commento al post del 4 maggio 2021 “Massoneria e politica, siamo alle solite: la vita pubblica va protetta dai gruppi privati”, quando tra le altre squisitezze additò alla mia attenzione come andarono a finire le denunce del povero notaio Marrapodi …

@ Syrentex. Se un crimine è dimostrato e il giudice non accetta la dimostrazione – per non parlare della lupara bianca delle denunce – non è che non sia vero. O realmente non soddisfa gli standard giudiziari, o il giudice è incapace o pavido o venduto. Quanti magistrati scippano le vecchiette? Nessuno. Quanti aderiscono al peculato epistemologico che lei teorizza, per il quale la verità di fatto, la verità storica, la stabilisce il giudice? Mentre si mette il collare ai magistrati, si vuole dare loro questa funzione di cani da guardia del pensiero unico. Addestrandoli su cosa è scienza e cosa è complottismo, scie chimiche, etc. Sembra che la repulsione per lo scippo della verità sia minore che per lo scippo delle borsette. Sarebbe interessante conoscere la reazione dei magistrati alla difesa che si riduce a parlare di rettiliani, di negazione di Eratostene sulla geometria del pianeta (II secolo AC), quando si documentano crimini dei poteri maggiori.

Tamburino nel suo recente libro “Dietro tutte le trame” (nel quale la massoneria è citata 81 volte) parla di “distanza, talora abissale, tra verità reale e ricostruzione giudiziaria”. A volte c’è anche una distanza come quella tra la terraferma e il fondo della Fossa delle Marianne tra i doveri dei magistrati e i loro comportamenti. Altrimenti lei si guarderebbe dal definire in questi termini svilenti la funzione giudiziaria.

@ Syrentex. Al momento l’unico etichettato formalmente come criminale, da chi si occupa di pendagli da forca, è il medico oggetto del procedimento. Il tempo dirà delle posizioni dell’etichettato e degli etichettatori.

Gli alchimisti pensavano di mutare il piombo in oro, per via chimica. Avevano torto, ma la trasmutazione degli elementi è stata ottenuta tramite la fisica nucleare. Il vaccino cowpox non mutava le persone in vacche. E’ il vaccino di Speranza che oggi muta la società in una Fattoria degli animali, con il gregge da spremere, i tribuni del popolo che divengono tiranni, gli uguali più uguali, la zootecnia dei cittadini mascherata da medicina. Del resto, volendo evitare l’impresentabile realtà attuale, e parlare di remoti precedenti storici, il riferimento più antico non è al ‘700 di Jenner, ma al Vangelo di Matteo: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecora, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete”; considerando che Speranza è affiliato alla Fabian society, che ha per emblema un lupo coperto da una pelle d’agnello.

@ Syrentex. I fatti, e le bugie contraddittorie, con il morbo ammazzadiritti che impazza* dopo la vaccinazione di massa forzosa – quando avrebbe già dovuto esaurirsi naturalmente – con i dati sulla salute della popolazione che dietro alle veline sono peggiorati con le vaccinazioni**, con le persone rese bolse dal ricatto vaccinale***, indicano che state facendo di Barabba il messia. “Dai loro frutti li riconoscerete”; e questo vale anche per i magistrati.

*Covid, i medici di famiglia: “incremento esponenziale del contagio con numeri mai osservati in oltre 2 anni di pandemia”. Il Fatto, 2 lug 2022.
** A picture tells a thousand words: or does it? More data lies try to prop up crumbling narrative. Gruppo Hart, 2 giugno 2022.
*** Rise in long-term sickness. But the timing doesn’t fit long covid. Gruppo Hart, 25 giu 2022.

@ Syrentex. Lei dice di ragionare in termini di diritto ma batte e ribatte sulla categoria “Novax”. Cioè applica la guilt by association. Tipica del maccartismo. Mizzica che giurista. Accetto la sua etichetta, “novax”: lei dice di non averne mai sentito uno che non proponga “ognuno faccia come gli pare”. Eccomi. La libertà di cura è un’altra truffa della medicina degli usurai. E’ il caveat emptor, alternativo alla medicina forzosa. Nella giungla della malattia è rischioso, fino a essere suicida, “scegliere” tra i vari “professional” o fare di testa propria. Occorre affidarsi alla medicina; uno dei cui compiti principali è dire cosa non fare, allontanando dalle credenze irrazionali e dalla superstizione. Però lo Stato deve garantire una medicina cristallina e affidabile. Non la medicina di Vanna Marchi con venature di Mengele. La libertà di cura è segno del naufragio; è il si salvi chi può, l’estrema ratio davanti a un impazzimento come quello presente.

“Non c’è criminale che non si lamenti dei giudici”. Detto da lei mi viene in mente il “non tutti i massoni sono criminali ma tutti i criminali sono massoni”. Comunque. E’ proprio questo il problema, che in Italia se ne lamentano solo i criminali e i traffichini. Mentre dovrebbe essere riconosciuto dagli onesti che senza giustizia imparziale ed efficiente non c’è democrazia; e che rispetto ai poteri forti la magistratura non la conta giusta, e fa il doppio gioco.

Non postato per chiusura dei commenti. @ Syrentex. Raj Bhopal, tra i maggiori esperti di igiene pubblica, ha paragonato il trovarsi in una epidemia nuova alla condizione di “zugzwang” degli scacchi, dove ogni mossa è svantaggiosa e i piani vanno studiati per uscirne minimizzando il danno, accettando soluzioni che comportano danno per evitare danni peggiori. L’ha detto sapendo che le epidemie sono battaglie che vengono comunque vinte, dalle difese naturali; si tratta di minimizzare il costo della vittoria. Tanti esperti, es. con la Barrington declaration, hanno applicato correttamente in questo senso le conoscenze mediche. Venendo bastonati. Invece l’epidemia è stata presentata come la fine del mondo, la medicina come magia onnipotente, che salva senza danno, e le persone come i “topi nudi” di laboratorio, prive di difesa. Col risultato che si è giocato a perdere, arrivando alle conseguenze allucinanti di una epidemia che proseguirebbe come mai visto prima avendo obbligato la cittadinanza a vaccinarsi come mai fatto prima. Sulle responsabilità di massoni e magistrati (un’endiadi, a volte …), come lei dice quando mai chi è responsabile di disastri di portata storica lo ammette, etc.

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Vedi

26 ottobre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pietrobelli “Falsi tamponi a Trento, chiesto il processo per un infermiere e 87 clienti: “Pagavano 200-250 euro per poter ottenere il green pass””

In: Entomologia forense. L’infestazione da troll delle notizie di reato

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18 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Limiti “Massoneria, la relazione dell’Antimafia: “La legge scritta dopo la scoperta della P2 è inadeguata, servono nuove norme””

“Mi ha dotato di sette cose belle.” “E quali sono?” “Omertà, fedeltà, politica, falsa politica, carta e penna, coltello, rasoio.” (Sull’iniziazione ndranghetista. Da “Il previtocciolo”, Feltrinelli 1971; di Don Luca Asprea, un prete di Oppido Mamertina). A proposito di falsa politica, di fumo negli occhi, sui rapporti tra massoneria e ndrangheta (decenni fa le due parole erano sinonimi in Calabria) sarebbe un passo avanti se la commissione antimafia non avesse a capo uno che come Morra sia promotore di massoni; e di Cavalieri del Santo Sepolcro*, l’organizzazione paramassonica che ricorre in tante descrizioni: banca Rasini, banda della Magliana, Bruno Contrada e il conte Cassina, Marcinkus, Gelli e altri massoni, il notabilato palermitano dei tempi dell’uccisione di Insalaco, imprese negative di magistrati, carabinieri, questori, etc. Ma l’attuale antimafia tende ad includere, in osservanza di un precetto base della cultura politica italiana, che foggiata dal clero considera poco cristiano separare, porre limiti netti e contrapposizioni assolute tra poteri, ma li vuole affratellati dietro alle sceneggiate di facciata.

* Il grillino massone candidato a Cosenza tra le polemiche. Il Manifesto, 26 feb 2016.

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vedi:

9 gennaio 2023

Le carte a posto dei giudici, le puntuali sfortunate coincidenze tra il denunciare tradimenti istituzionali e ricevere danni ingiusti dallo Stato, e i proiettili in testa: i tre livelli della rappresaglia al tempo delle fortune dei Mattarella

In: L’uso del fisco nell’eversione di Stato

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11 gennaio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Francesco Bruno, morto il criminologo che si è occupato del mostro di Firenze e di decine di casi di ‘nera’”

Insieme al suo maestro Ferracuti (P2 e agente CIA*) diagnosticò un disturbo psichiatrico a Moro prigioniero. Sulla base di una lettera di Moro. “Il mio compito, ha dichiarato Bruno, avrebbe dovuto essere quello di aiutare il presidente della Dc a ricostruire la sua personalità provata dalla prigionia e da una condizione che lo stesso Moro aveva definito di “pieno e incontrollato dominio di altri su di lui”. Mi ricordo che all’ epoca si parlò della possibilità di isolarlo per alcuni giorni, come consigliavano di fare nei casi di “sindrome di Stoccolma” gli studi americani, in una stanza al policlinico Gemelli.”**

Nel 1993 Cossiga affermò che la Procura di Roma era d’accordo con l’internamento**. Suscitando proteste sdegnate. Cossiga non è una fonte sicura; ma non escluderei che abbia detto il vero, potendo portare a conferma una testimonianza di ciò di cui sono capaci i magistrati in conformità agli interessi criminali di chi controlla l’Italia. Per di più conoscendo come certi poteri, tradizionali servitori di chi controllando l’Italia ogni tanto chiede qualche testa, siano particolarmente di casa a Celico, come in altri paesini e città calabresi.

*Imposimato F. Doveva Morire. Chiarelettere, 2008.

**Cossiga: tacevo per carita’ di patria. Polemiche dopo le dichiarazioni di Cossiga Francesco sul progetto per accogliere Moro Aldo dopo un eventuale rilascio. “l’isolamento concordato con la Procura ” – Guerzoni: “in quella riunione decisero che era pazzo”. Corsera 1 dic 1993.

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21 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Nicola Gratteri ad Accordi&Disaccordi (Nove): “Parlare di sconfitta delle mafie? Oggi non ci sono le condizioni per dirlo””

Falcone disse che le mafie avranno fine in quanto fenomeno umano; ma non ha detto quando. Così spiega Gratteri, con un ragionamento che ricorda quello sullo “halting problem” di un computer di Alan Turing. Con la differenza che Turing considerava un sistema deduttivo chiuso, nel quale la logica porta a verità. La liberazione potrebbe avvenire quando la Terra verrà assorbita dal Sole, conclude Gratteri, applicando, come tendono a fare i magistrati, deduzioni logiche corrette a premesse che ignorano componenti chiave della realtà, o false. Certo non in tempi brevi: le mafie “sono una componente strutturale del tessuto sociale ed economico. È illusorio pensare di poterle debellare». (G. Melillo, capo dell’antimafia).

Le mafie sono rese immortali in quanto fanno comodo a troppi come componente strutturale del sistema di potere. A chi le usa come strumento per controllare l’Italia; ai contigui che ci fanno affari e accordi; ai politici, che ne traggono legittimazione; al popolo, che con il film della mafia si ritiene esentato dal contrastare civilmente mafiosità legalizzate, dal ricatto jab for job al pizzo in bolletta. E a magistrati e polizie, per i quali il concentrarsi sul fronte mafioso è un alibi per ignorare altre grandi predazioni e violenze, legalizzate; che i poteri dello Stato aiutano, con mezzi culturalmente mafiosi, come mi viene dato modo di osservare nella Lamezia di Gratteri e nella Brescia dove Melillo ha pronunciato la sua crudele diagnosi.

@ arrivo io. In un altro punto dell’intervista, riportato oggi su il Fatto, Gratteri giustamente dice che la mafia ci può assomigliare: è immortale “il legno storto dell’umanità”. Ma è questione di intensità, i cui effetti non sono proporzionali. Un sassolino scagliato a mano fa un po’ male. Per la fisica, un proiettile della stessa massa, lanciato a una velocità 50 volte maggiore, farà male non 50 ma 2500 volte. La descrizione di questo grande alibi, la mafia, oscilla tra lo “arte e fattura diabolica” del falso anonimo manzoniano e lo “anche il bambino che toglie la merendina al compagno”. Mentre scrivevo pensavo a come sono stati coperti stragi e omicidi di valorosi al Sud e a come similmente stanno venendo coperte la natura e le responsabilità dell’anomala strage covid in Lombardia nel 2020. Non alla termoidraulica “freghigna” che tutti dobbiamo fronteggiare. Dove tracciare il confine? Per me, ai piedi di quello che chiamo “Il versante Rotary”. La massoneria, l’affiliazione del medico che copriva Messina Denaro – consulente di magistrati – ha due versanti. Quello su mafia, eversione P2, etc. E quello delle aggregazioni paramassoniche, frequentate da prefetti, questori, medici, magistrati, commercialisti, etc. Che nella mia esperienza non sono innocenti. E’ lì – incluse le varietà clericali – che va piantato il cartello “hic sunt”; a segnare la soglia di mondi che comprendono insieme alla mafia altre scelleratezze, come l’uso che sta venendo fatto della medicina.

@ arrivo io. Forse ha ragione. Dovevamo rifare un modesto corpo avanzato di 30 mq, e l’ingegnere ci ha sconsigliato di usare il 110%, pur avendone diritto, perché è una cosa da ammanicati, ci ha detto, e avremmo rischiato di pagare per intero, a prezzi gonfiati. Ma questo resta il meno dell’affollato versante Rotary, conoscendone altri frutti. Credo che lei non abbia chiaro cosa vuol dire più che proporzionale: che certi atti hanno un effetto moltiplicativo, spesso da sinergie. Es. diagnosi e cure sbagliate, in accordo con ordini di scuderia, in un clima di emergenza ingigantito ad arte da politici e media, facilmente possono dare luogo a un picco di mortalità; che servirà a giustificare la sospensione dei diritti di base (incluso quello del rispetto della salute delle persone); e magistrati compiacenti facilmente possono mettere tutto a tacere.

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24 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Mafia, Bindi a La7: “Non esisterebbe senza la copertura degli apparati dello Stato. Nordio? Non mi convince la sua idea sulla criminalità” “

Ieri sera Report ha mostrato che da molti anni erano stati segnalati i legami di Tumbarello, il medico massone che copriva Messina Denaro, con ambienti compromessi con la mafia. Eppure Tumbarello è stato consulente dei magistrati, a spese del contribuente*. “Apparati dello Stato” sta per servizi. “Borghesia mafiosa” sta per il versante piduista della massoneria; quest’ultima espressione però non è solo un eufemismo, ma un coprire spostando i picchetti di confine. Il cartello “hic sunt” andrebbe posto alle pendici dell’altro versante, il versante “Rotary”, quello delle varie consorterie laiche e cattoliche dei perbene.

*Le “protezioni” di massoneria e imprenditori nella latitanza di Messina Denaro. Avvenire, 18 gennaio 2023.

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13 maggio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Frosina “Presentò il suo libro all’evento dei massoni: il Csm “salva” dal trasferimento il pg di Brescia”

Mizzica. Questo articolo de Il Fatto del 13 maggio 2023 l’ho letto oggi sabato 13 maggio 2023, ore 9:30, appena tornato dalle Poste di Brescia, avendo inviato per racc. al procuratore generale Rispoli la tessera elettorale – date le imminenti elezioni comunali – con lo scritto “La partecipazione della magistratura agli stagecraft criminali ed eversivi” dove parlo dell’attuale procedimento, da lui avocato, sulla strage covid in Lombardia del 2020*. Nel materiale faccio anche riferimento all’uso abituale da parte dei massoni delle coincidenze a scopo di derisione, di ostentazione di potere e immunità, e di minaccia. Credevo che la vicinanza di Rispoli fosse limitata al clero, essendo egli l’autore con Vito Mancuso del libro dal dimesso titolo “La bellezza, la legge e Dio”.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

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21 giugno 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Portanova “Mafia e massoneria, Bisi: “In Sicilia abbiamo depennato dalle logge due condannati”. Di Bernardo: “È la sanzione contro i morosi” “

La trave dei legami con la mafia distoglie dal pilone da viadotto della colonizzazione dello Stato. A Bolzano un gran maestro loda come massone nato un procuratore generale*. Lode fondata, posso testimoniare. E questo è niente rispetto a quanto si fa nel cosentino e nel lametino dove si ostentano, con la petulanza del picciotto, a sfregio a chi denuncia reati di alto bordo che vanno protetti complicità tra la massoneria e le istituzioni proposte alla legalità, posso testimoniare. Certo che ci sono legami tra massoneria e mafia. Ma la masso-mafia non deve mettere in ombra il masso-Stato, dove dalle Dolomiti alla Sila la compenetrazione tra massoneria e istituzioni porta ad operazioni che è ingenuo e sconsiderato credere siano meno gravi di quelle del tempi di Gelli, del terrorismo e dello stragismo.

*Presentò il suo libro all’evento dei massoni: il Csm “salva” dal trasferimento il pg di Brescia. Il Fatto, 13 maggio 2023.

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24 agosto 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Riaperta la chiesa dove fu ritrovato il corpo di Elisa Claps. Il fratello: “Ladri di verità per 30 anni, spero che nessuno ci entri””

Non va dimenticato che la verità sull’omicidio di Elisa è emersa fortunosamente, per la reiterazione del crimine da parte di uno psicopatico protetto lasciato impunito, e per non potere più nasconderla data l’azione giudiziaria in UK. La storia mostra anche un’altra verità che si vuole far dimenticare: l’alleanza tra clero, massoneria, forze di polizia e magistratura a copertura di crimini. Dietro alle declamazioni altisonanti su Vangelo, legalità, contrasto alla mafia, eroismo dei servitori dello Stato, etc. E’ una verità che le persone oneste che si oppongono a crimini di notabili conoscono bene. Mentre quella che chiamo “mafia passiva”, le tante persone comuni con la loro omertà, questa verità la respinge, ed entrerà in quella chiesa che è stata profanata dai suoi stessi custodi, non conoscendo altro che la speranza del favore dei potenti e la paura di scontentarli.

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14 settembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. De Vita “La mamma di Elisa Claps a “Chi l’ha visto”: “Il parroco sapeva benissimo la verità”. E spunta un nuovo testimone: “Io in questa Chiesa sono stato abusato””

In quella chiesa più che Dio si è di fatto adorato Satana. Si dice che Dio si serva dei piccoli. Anche Satana: uno stuolo di piccoli uomini ha continuato a servirlo dopo il massacro di una ragazza pura, coprendo a oltranza gli immondi officianti. La prosecuzione è avvenuta in altri luoghi che come le chiese si presentano come consacrati al Bene: i luoghi della legalità e della giustizia. Cioè i luoghi dell’emancipazione dallo stato di natura. Dalla bestialità. Quella che è stata celebrata davanti al tabernacolo.

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15 settembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Loggia Ungheria, indagine archiviata a Perugia: il gip accoglie la richiesta di Cantone”

La Loggia Ungheria esiste? Non lo so. Anche se non esiste materialmente, come questa archiviazione induce a pensare, è una efficace rappresentazione di posizioni della magistratura rispetto ai poteri massimi. Nella mia esperienza quando sono in gioco indicibili voleri sovranazionali, quelli del business medico e ora della medicina come instrumentum regni, la magistratura collabora. Così che i poteri forti possono contarla tra le loro quinte colonne, insieme a servizi, mafia, Vaticano, logge, e corrotti sfusi.

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30 ottobre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Corlazzoli “Insegnanti a scuola di gestione del disagio giovanile, il test in Liguria e Piemonte con il Rotary”

Ci sono 3 Costituzioni. Quella ufficiale, che, come il cilindro campione di platino-iridio del chilogrammo a Sevres, sta sotto una campana di vetro. Quella di fatto, che è data dagli occupanti dei due palazzi del Quirinale, che sono loro la costituzione, facendo dire a quella sotto vetro ciò che vogliono come un ventriloquo al suo pupazzo. E una terza, una Costituzione ideale, del mondo dei sogni. Questa dovrebbe proibire a privati iniziative mediche, e assicurare che non l’esercizio, ma il controllo di efficacia e utilità, e la definizione delle necessità e delle misure mediche, sia esclusiva dello Stato.

A partire dagli screening a tappeto “filantropici”. Che provocano masse di falsi positivi, cioè di persone falsamente etichettate come malate. Qui di giovani bollati come malati di mente. A vantaggio degli squali della medicina. Andrebbe capito che la diagnosi è un atto non meno pericoloso della terapia, e che non ci si può alzare la mattina e decidere di somministrala a sani “a fin di bene”. Tanto più da parte del Rotary, la paramassoneria organo delle classi agiate, quelle che beneficiano da frodi come gli screening di massa. Rotary che è legato alla Gates Foundation, e che finanzia l’OMS, poteri privati che “immense harm”* hanno già fatto ai minori. Né i presidi dovrebbero vendersi gli alunni. Bisognerebbe segnalarlo ai magistrati, che però sono parecchio affratellati col Rotary.

* Yet more fear mongering over covid in children. Gruppo Hart, 1 ago 2023.

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1 novembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “È morto l’ex ministro Luigi Berlinguer, aveva 91 anni. Schlein: “Lascia un patrimonio politico inestimabile””

– l’ex ministro dell’Università Podestà si lasciò sfuggire una confidenza difficilmente dimostrabile, ma probabilmente vera: «I rettori italiani? La metà di loro è iscritta alla massoneria».8 Certo si riferiva anche al proprio successore sulla poltrona di ministro dell’Università, quel Luigi Berlinguer all’epoca rettore a Siena, e poi presidente della conferenza dei rettori, indicato da un quotidiano locale, Il Cittadino di Siena, come uno dei maestri più venerati della città del palio. (Un Paese di baroni. Truffe, favori, abusi di potere, logge segrete e criminalità organizzata. Come funziona l’università italiana. Chiarelettere, 2009).

– ll governo D’Alema appoggia i bombardamenti della Nato a Belgrado. Scavalca a destra gli alleati cattolici e Berlusconi anche su un altro versante. Il ministro all’Istruzione Luigi Berlinguer pensa bene di arrivare dove nemmeno la Dc si è mai spinta: invece di rilanciare la scuola pubblica, finanzia quelle private con buoni statali e con l’estensione del trattamento fiscale riservato agli enti senza fini di lucro. (I panni sporchi della sinistra. I segreti di Napolitano e gli affari del PD. Chiarelettere, 2013).

– Con il varo della riforma universitaria che porta il nome di Luigi Berlinguer, iniziava anche istituzionalmente il lungo genocidio che avrebbe portato a completa distruzione l’università italiana, consegnandola alle sue tare originarie. (Modernizzazione senza sviluppo. Il capitalismo secondo Pasolini. B. Mondadori, 2005).

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9 novembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. De Vita “Chi l’ha visto?, Federica Sciarelli chiede scusa alla madre di Elisa Claps: ecco perché lo ha fatto”

Il diavolo fa le pentole. La magistratura fa i coperchi (v. “Felicia Genovese” in *). E’ accaduto che le pentole abbiano perso il coperchio, con l’omicidio in UK, del quale la compiacenza delle istituzioni italiane è stata causa necessaria. A ciò e alla dirittura dei Claps si deve se la scelleratezza non è rimasta occultata come l’avevano resa clero, massoneria, magistratura, polizia, etc.

Elisa è morta per una sua pulizia interiore, per la Fede istintiva e candida che hanno alcune ragazze: una chiesa le sembrava un luogo sicuro. Altri giovani sono stati uccisi per la fiducia che provavano rispetto a istituzioni etiche. Morì così Serantini**. Abbandonato in un brefotrofio, era stato adottato da un poliziotto. Serantini deve avere associato la divisa al bene, alla protezione. Quando la polizia caricò, lui non fuggì come gli altri. Gli fracassarono il cranio col calcio dei fucili. Anche qui la magistratura ne esce molto male**. Era figlio di un agente di polizia, locale, anche Federico Aldrovandi, ucciso per avere incontrato poliziotti sbagliati. Credeva evidentemente che le caserme dei CC siano luoghi consacrati alla legalità Serena Mollicone.

La storia di Elisa dovrebbe mantenere aperta una consapevolezza, soprattutto per i giovani del genere omnia munda mundis, sulle reti sotterranee che collegano i vari palazzi del potere, e sui pericoli dietro alle loro facciate rassicuranti.

*T. Jones. Sangue sull’altare. 2012.
**C. Stajano. Il sovversivo. 1975.

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13 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al postr di P. Barabino “Martina Rossi “corresponsabile” della sua caduta mortale per sfuggire alla violenza. La richiesta choc dei condannati al giudice”

Insomma un po’ “è stata una scelta sua” quella di esporsi al rischio di precipitare. Un merito questi avvocati ce l’hanno: mostrano, riproducendola, la forma mentis dei loro assistiti, e fanno così rivivere la violenza cialtrona alla quale Martina volle sottrarsi. L’atteggiamento arrogante e petulante dei piccoli prepotenti che si atteggiano a duri e ricattano, convinti dato il loro metro di vigliacchi di stare avanzando una proposta che non può essere rifiutata. Che i loro avvocati in aula arrivino a sviluppare, nel chiedere ulteriore impunità, lo stesso argomento col quale Martina è stata spinta fuori dal balcone è un indice del favore che negli uffici giudiziari viene accordato ai peggiori.

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24 gennaio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post “Matteo Messina Denaro, inizia il processo al medico che per l’accusa curò e aiutò il boss durante la latitanza “

Spero che non venga consentito all’Ordine dei medici di costituirsi parte civile. Non conosco l’Ordine dei medici di Trapani. Ma conoscendo come gli ordini dei medici siano nella disponibilità degli apparati che si sono occupati della pluridecennale invisibilità di Messina Denaro, e che si occupano anche di lupare bianche morali, spero che non venga riconosciuto loro un piedistallo morale; del quale faranno pessimo uso. Non andrebbe ignorato che la lotta alla mafia di cosca è il grande paravento per la mafia di Stato, come quella esercitata da certi ordini dei medici.

Per non parlare delle affiliazioni massoniche. Qualche ordine dei medici ha difeso, eliminando le voci critiche more mafioso in consonanza con la magistratura, le promesse grandiose della “medicina rigenerativa”. Sembra che mentre la ricostituzione di tessuti cerebrali o cardiaci resti nel mondo dei sogni, la rigenerazione della verginità antimafia sia un brillante successo. Tumbarello, medico e massone, era consulente abituale del Tribunale di Trapani. Speriamo non vi sia una convergenza di interessi a ottenere “l’effetto urì”, additandolo come singola pecora nera in un branco di candidi virtuosi, a là Palamara; tracciando come al solito un confine perbene-mafiosi che sembra dritto come una spada e in realtà è un tortuoso gerrymandering. Avrei riserve anche sulle associazioni antimafia, ma credo di essermi già fatto abbastanza nuovi amici.

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25 gennaio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Capezzuto “Sisma, una comunità del sapere per la lotta alle mafie. Ce n’era un grande bisogno”

Mi preoccupò la notizia che nella città dove abito si sarebbe insediata una sezione dell’Antimafia di via Giulia. Non perché io abbia alcunché a che fare con la mafia. Ma perché so come l’antimafia sia un paravento per praticare la mafia di Stato a favore dei poteri forti. Cioè il piduismo. Non credo sia un caso che l’alto magistrato che ottenne la sezione antimafia avesse definito la P2 come un’associazione affaristica, negando che avesse intenti eversivi. Con l’antimafia la città si è affermata come hub per operazioni di stampo piduista*.

La mafia come entità ontologica, la mafia perenne, costituisce uno standard negativo rispetto al quale fare sembrare degne istituzioni corrotte. E’ un falso standard, un alibi, un diversivo e uno spauracchio per spingere a cercare protezione nello Stato: la metamafia. Fare dell’antimafia un’attività burocratizzata, con soldi e prestigio, ora pure cattedre, favorisce l’inganno. Per me l’antimafia buona è quella che punta dritta all’eradicazione della mafia; non quella che ci ricama, fa da rapsodo e prospera. Come minimo uno studio formale dovrebbe considerare il complesso mafia-antimafia. E oltre ai crimini della mafia di cosca quelli che sotto la copertura della lotta alla mafia sono commessi impunemente dalla mafia di Stato. Dal piduismo, che non è solo affarismo, ma una delle dita della mano della quale la mafia è un altro dito.

* Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale

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V. anche:

I due sillogismi di Gomez e la giustizia “dai cinesi”

– La cura come strumento del truffatore, dell’omicida e del parassita al tempo dello Stato canaro. In L’uso del fisco nell’eversione di Stato, Estate 2023.

Il paradosso dei monatti

 

C’è la parola: compradora

21 February 2011

Blog di Marco Cedolin

Segnalata come commento al post “Il bosco, la ruspa e l’autista” del 19 feb 2011, blog “Il corrosivo”

Pubblicata sul blog “L’aria che tira” il 21 feb 2011

-Erano soldi tuoi ?
-NO.
-E allora li hai rubati ! C’è la parola, perché non la dobbiamo usare.
(Il pazzo al responsabile di un ammanco di cassa in “Ditegli sempre di si” di Eduardo De Filippo)

Marco Cedolin lamenta che il senso delle sue parole non sia stato ben compreso. Cedolin giustamente mostra come al di sopra degli scontri furibondi tra Berlusconi e i suoi oppositori ci sia una comune obbedienza a poteri maggiori. Si lotta per avere il posto di ruspista, che poi eseguirà lo stesso progetto di distruzione del bosco, dice Cedolin. E’ un peccato che un concetto tanto basilare, che con tutti i distinguo possibili è semplice e solido nella sua essenza, non venga compreso dai bloggers, che dovrebbero essere tra i cittadini più svegli.

In parte ciò è dovuto alla subalternità culturale al pensiero unico. Questo sforna slogan, manipola e mistifica il linguaggio a piacimento, e impone capillarmente il suo discorso; chi si oppone è costretto a usare un linguaggio già viziato, che travisa e nasconde. Non si chiamano col loro nome le cose semplici, né tanto meno si dà un nome a quelle più complesse che devono restare in ombra.

Dobbiamo invece avere un nostro linguaggio. A proposito di una delle pietre angolari del sistema, che Cedolin indica ma è invisibile ai più, c’è una parola utile: “compradora”. La “borghesia compradora” era creata nei paesi occupati dai colonialisti ottocenteschi come mediatrice dello sfruttamento. Al di là di pedanterie filologiche, questa parola può essere adottata per indicare la circostanza che la nostra classe dirigente e i “nostri” rappresentanti politici tendono a usare la loro posizione per consentire a forze straniere uno sfruttamento della nazione sotto il profilo politico, economico, culturale, etc . Gli acquirenti principali oggi sono gli USA, UK e Israele. Il motivo geopolitico è affiancato o meglio sovrastato da quello economico: i grandi potentati transnazionali che possiedono il mondo; banche, multinazionali, private equities, etc. Il prezzo è stracciato: interessi enormi venduti spesso per miserabili vantaggi personali.

Si possono sommariamente distinguere 4 aspetti del fenomeno.

1. La borghesia compradora italiana è in parte imposta. Nello stato di sovranità limitata instaurato nel dopoguerra si sono epurate anche con la violenza fisica figure forti che mostravano autonomia, e interesse al destino dell’Italia, come Mattei o Moro, per insediare dei viceré fantoccio oppure ben disposti a compromessi.

2. In parte è un fenomeno volontario. La selezione avversa della classe dirigente ha innescato una corsa dei mediocri per vendersi in modo da avere successo. Ciò è avvenuto non solo in campo politico, economico, industriale – o confindustriale – ma anche nel campo culturale e delle professioni. Dal giornalismo alla scienza. Influenzando in senso positivo o negativo le carriere, i committenti plasmano la classe dirigente nostrana, e con essa i costumi e la politica. Vedi ad esempio “La guerra fredda culturale. La CIA e il mondo delle lettere e delle arti” di F. Stonor Saunders.

3. Il fenomeno è trasversale e ubiquitario, ma ha il suo baricentro in forze che all’apparenza sembrano le più sane, progressiste o ideologicamente lontane dai referenti del doppio Stato: sinistra, magistratura, clero e altre. Da questa mimetizzazione deriva parte della difficoltà nel comprenderlo.

La “sinistra” è specializzata in figure bifronte, che con la faccia rivolta a chi sta in basso impersonano, “narrano”, come dice Vendola, una politica pulita; mentre con l’altra si accordano con quelli che stanno in alto, facendosi fiduciari dei loro interessi. Es. due papabili di alta qualità per la presidenza del consiglio: l’astro nascente Vendola, il “poeta comunista” che fa pensare a Pasolini, ma è tutt’altra cosa, di recente benedetto in un tour USA dai signori del liberismo, e osannato in Italia dalla massa dei disgustati da Berlusconi; e Rosy Bindi, la pseudoAnselmi https://menici60d15.wordpress.com/2011/02/18/la-pasionaria/ .

E’ difficile pensare che le organizzazioni dei magistrati non vedano nulla, e che i magistrati siano tutti e sempre in buona fede quando favoriscono sostituzioni in senso liberista della classe di governo, es. con Tangentopoli e ora col Mignottagate; mentre allo stesso tempo favoriscono gravi crimini intimamente connessi a grandi interessi, come quelli del business mondiale della medicina.

Il Vaticano ha una tradizione millenaria nello stare a galla spartendosi l’Italia con stranieri, e appare avere inoculato tale costume nella nostra cultura.

Svolgono un ruolo non secondario nella borghesia compradora altre agenzie etiche, come le forze di polizia, i sindacati, gli intellettuali, la burocrazia, etc.

4. La gente è complice e partecipe, con la sua miopia e superficialità, col vendere il voto per un piatto di lenticchie a amministratori infedeli che venderanno anche chi li ha eletti; col non saper reagire in altro modo che seguire stolidamente le mode ribelliste pilotate che la porteranno dalla padella alla brace. Docile come un bue, ma capace di inviperirsi come un toro quando gli si fa notare che il suo ultimo beniamino la sta imbrogliando; che il primo requisito di un candidato politico deve essere che rappresenti gli interessi, leciti, del popolo o almeno di parte di esso, e non gli interessi di poteri superiori, altrimenti votarlo è antidemocratico e poco furbo. E che buona parte dei mali dei quali ci si lamenta derivano dal fatto che l’Italia è un Paese in vendita.

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Blog TNEPD. Commento al post “Dopo i bombardamenti umanitari anche le privatizzazioni umanitarie” del 7 set 2011

La vendita del Paese, cittadini compresi, a poteri sovranazionali da parte delle classi dirigenti non avviene per caso, o per colpa, ma per dolo e premeditazione. Andrebbe riconosciuta come un’entità politica a sé stante; una forma vera e propria di potere, per quanto subalterno, vile e parassitario. E’ un aspetto fondamentale e misconosciuto del sistema di potere italiano, che ha un nome:

v. “C’è la parola:compradora”

https://menici60d15.wordpress.com/2011/02/21/c’e-la-parola-compradora/

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Blog Conflitti e strategie

Commento al post “Gli elementi antinazionali (da sempre)” di Giellegi del 9 set 2011

Credo che finalmente ci si stia rendendo conto di quanto sia centrale il problema delle pratiche compradore delle nostre classi “dirigenti”:

https://menici60d15.wordpress.com/2011/02/21/c’e-la-parola-compradora/

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6 marzo 2013

Blog di A. Giannuli

Commento al post “Ancora sulle candidature al Quirinale” del 5 marzo 2013

Credo che in Italia abbiamo un serio problema di di “borghesia compradora”, e anche di “quisling”, cioè di una classe dirigente da quattro soldi che si vende il Paese a poteri esteri. Problema aggravato dalla acquiescenza ovina degli italiani. Sarebbe quindi nostro interesse non avere come presidente il solito maggiordomo che favorirà la messa a sacco del Paese. Quelli personalmente integri ma che accettano l’egemonia, culturale prima che politica, dei padroni del mondo, potrebbero essere non meno dannosi di quelli venduti senza vergogna. Pertanto in questo gioco dell’immaginare il Presidente io voterei Imposimato, che, con tutti i limiti che gli si possono trovare, riconosce, e spiega, che poteri forti sovranazionali “condizionano” pesantemente l’Italia. (v. ad es. “La Repubblica delle stragi impunite”).

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25 gennaio 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Gentile “‘La grande bellezza’, (poche) parole contro il film di Sorrentino”

Mi pare un film fatto con mestiere e furbizia. Un interessante documentario sul generone radical-chic romano. Viene sopravvalutato per due motivi. a) Adula lo spettatore medio. Lo fa sentire come un critico del costume mentre sbircia in un mondo che si presta ai pettegolezzi e alla cui cultura non è in realtà estraneo. Lo fa sentire sensibile con gli estetismi accattivanti, di grana un po’ grossa (i fenicotteri mi ricordano il pavone di Amarcord); e persona di cultura con i dialoghi midcult. b) Attacca il cavallo dove vuole il padrone. Di “Mediterraneo” (prodotto da Berlusconi), celebrazione della viltà e del disimpegno, premiato con l’Oscar, Daverio disse che rappresenta gli italiani come li vogliono gli anglosassoni. Qui si mostra una classe dirigente decadente e in decadenza. E, finalmente, una “sinistra” finta che non vale niente. Una Roma in disfacimento, ancora sontuosa, che si presenta inerme alla calata dei barbari. Il film contiene innegabilmente un’utile denuncia. Ma a sua volta rappresenta il vizio taciuto della nostra molle classe dirigente, e degli intellettuali: quello di vendersi l’Italia e i connazionali. I premi che sta ricevendo appaiono dovuti anche all’interesse di dare l’esempio ai colonizzati su come ottenere approvazione e successo. Sarebbe utile prendere il film come spunto per reagire, pretendendo una classe dirigente adeguata; e non crogiolarsi nel “come è vero”, “gajardo”, e sperare nella bambolina a Los Angeles.

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19 febbraio 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Signorelli “Corruzione, che passione!”

@ clack. La corruzione è un cancro; ma non consiste solo nelle mazzette e nei favoritismi. C’è anche la corruzione che consiste nello svendere il Paese e i suoi cittadini a interessi esterni; in genere in cambio di privilegi, e potere sui concittadini, piuttosto che di denaro. Una corruzione che è anche eversione e tradimento. Ci sono quelli che praticano entrambe le forme; e quelli che, praticando solo la corruzione di tipo eversivo, che passa inosservata, pretendono di essere considerati dei Catone della pubblica moralità. Tipico di questi corrotti-traditori è lo sfascismo, il premiare e incoraggiare nei fatti il malcostume per il quale a parole si stracciano le vesti. In modo da favorire il fallimento del Paese e quindi la sua vendita a prezzi d’occasione.

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4 marzo 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Bellelli “Psicologia sociale: il familismo amorale nell’Italia di oggi”

L’analisi statunitense è di parte e incompleta. Il familismo amorale c’è; un testo fondamentale per la comprensione dell’Italia è la difesa di Giuda da parte di Troisi in Ricomincio da tre (Youtube). Ma deriva dalla mancanza di comprensione dell’interesse pubblico come interesse privato: in un popolo il cui orgoglio è stato dilavato da secoli di dominazioni, e indottrinato dai preti a litigare coi fanti e leccare i santi se si vuole sopravvivere, il singolo non capisce che è in primis proprio interesse avere una sfera pubblica sana. Che se si lascia uccidere Mattei, e gli altri epurati, poi si vivrà peggio. La legge accettata è quella dei rapporti di forza; e si accetta la società ordinata secondo la gerarchia effettiva che ne deriva. La politica è sostituita dalla speranza individuale del vassallaggio: che servendo un potente si diverrà signori, anche microscopici, ricevendo un piccolo feudo. Ciò è diffuso da Domodossola a Lampedusa, dal magazziniere raccomandato alle alte cariche atlantiste. I nostri “potenti” sono per lo più povera gente che ha ottenuto di divenire grande feudatario, vendendosi pezzo dopo pezzo il Paese. Al Nord si sottomettono a padroni più forti. Sembrano puliti perché – in cordate clientelari – servono i poteri globalisti senza volto, i poteri “innominati”, più che il piccolo viscido galantuomo di paese. In questa corsa al padrone i terroni settentrionali non fanno meno danni di quelli doc, e se siamo dove siamo lo si deve anche a loro.

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@ A. Bellelli. Ho letto il libro. Interessante, anche se prende in esame un paese “spaventosamente povero”, con un alto tasso di mortalità e problemi di denutrizione, dove nessuno dei 2000 abitanti ha una propria automobile. Ma non mi pare che l’autore consideri la “mancanza di comprensione dell’interesse pubblico come interesse privato”. Considera invece la mancanza di una espansione dell’interesse privato nel pubblico, sempre su base egoistica e familistica (l’ottenere prestigio, soddisfazioni), che è una cosa diversa dal sospendere l’egoismo e curare l’interesse pubblico per non subire un danno. Banfield (che cita Milton Friedman tra i riferimenti metodologici della sua analisi sulle possibilità di sviluppo economico di una popolazione straniera) auspica tale espansione affinché favorisca lo sviluppo economico. Questa espansione l’abbiamo avuta, la crescita c’è stata, le condizioni materiali di vita sono migliorate; tutti vogliono essere qualcuno e “realizzarsi”, le strade sono intasate di auto e le arterie di placche ateromasiche; ma il familismo amorale è rimasto. E si è forse aggravato; come Banfield riconosceva sarebbe potuto accadere, nel chiedere di uscire dal familismo pigiando sul pedale del familismo. L’interesse privato ha già invaso il pubblico, con effetti misti e a volte disastrosi. Noi, trascurando di tutelare la sfera pubblica, paghiamo sempre più tasse per arricchire dei privati mentre i beni pubblici che le tasse dovrebbero finanziare ci vengono tolti.

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Che nel bianco della bandiera nazionale andrebbe scritto “Tengo famiglia” Longanesi lo ha detto ancora prima, o senza avere letto la descrizione di Banfield (1955); che è più vicina alla Lucania di C. Levi o alla Calabria di Alvaro che all’Italia di 60 anni dopo. E una tale bandiera rappresenta l’intero territorio. Quando vivevo in USA ho sentito diverse volte questa tesi dell’Italia del Sud arretrata e familista rispetto al Nord “calvinista” e progredito; e ho potuto osservare che per maggior senso civico si intendeva una maggiore aderenza ai dettami liberisti. Declinati comunque all’italiana. Non ci sono solo i don Ciccio Mazzetta; anche i Perego padani e i burocrati romani tengono famiglia. Dimmi chi voti e ti dirò che idea hai del bene pubblico; e a giudicare dalla scarsa o assente correlazione tra la qualità degli eletti e la loro provenienza regionale, lo spirito civico, che in effetti storicamente era più vivo in alcune aree, come quelle che hanno conosciuto i Comuni, si è disciolto sotto l’effetto corrosivo e omologante del liberismo, lasciando poco più che una maschera. La cui consistenza posso tristemente apprezzare, frequentando sia la Lombardia che la Calabria, e constatando direttamente, con tutto il rispetto per il venerabile studio di Banfield, insieme alle differenze le affinità, le convergenze e i legami inconfessabili tra le due popolazioni rispetto alla sottomissione a chi comanda; e rispetto alla conseguente amoralità pubblica.

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7 agosto 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post “Riforme, Draghi: “Per Paesi Eurozona è momento di cedere sovranità all’Europa”

Allora però basta con l’immunità. Se i nostri politici, e quelli che occupano le istituzioni, anche formalmente, oltre che di fatto come già avviene, devono obbedire a poteri maggiori; se hanno su questioni fondamentali funzioni non di governo ma amministrative, l’immunità per loro non è più giustificabile, in nome di un’astratta tutela dell’attività politica. Anzi è dannosa: sarebbe come dare l’immunità a un sindaco di paese, o a un amministratore di condominio.

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17 ottobre 2014

Blog di Aldo Giannuli

Commento al post “Ora vi spiego perché l’onestà in politica serve a poco.”

Della tavola di contingenza 2×2, data dalle due righe “onesto-corrotto” e dalle due colonne “intelligente-imbecille” il prof. Giannuli privilegia 2 delle 4 caselle formate dalla combinazione degli attributi: “onesto ma imbecille” e “disonesto ma intelligente”. Questa categorizzazione “a stemma di BMW”, mi sembra ricalchi dei cliché graditi al potere. Gli imbecilli disonesti sono una specie in via di estinzione? E gli onesti capaci, ciò che una democrazia dovrebbe obbligatoriamente darsi, sono una curiosità trascurabile? Gli psicologi al contrario considerano che vi sia un’associazione tra moralità e intelligenza; infatti il test WAIS per la misura dell’intelligenza comprende anche domande che testano l’esercizio del giudizio morale.

E i mediocri, i grigi senza infamia senza lode che sono come una zavorra liquida? Anni fa, uno studio sulla disonestà dei medici indicava che “gli squali” sarebbero una minoranza; i danni maggiori sono causati dalla massa degli ignavi che seguono la corrente.

Il topos del disonesto intelligente preferibile all’onesto cretino lo sentii per la prima volta da un piccolo, vulcanico, politico calabrese, che spiegava: “in una contrattazione, il bandito intelligente sa quello che può ottenere e quindi dove fermarsi: l’onesto stupido non capisce, va avanti a oltranza e non ottiene niente”. Una tesi che mi colpì, perché appare avere, come ciò che scrive Giannuli, una parziale validità, e correggere un’idea infantile della politica. C’è però da parte dei politici una tendenza a confondere speciosamente tra rettitudine e cretinaggine. Ciò che un politico non può essere è l’essere ingenuo, fuori dal mondo. Come al solito quei furboni dei preti hanno la formula teorica giusta, quella del “serpente e colomba”. Anche se poi a seguirli finisce che si hanno politici candidi come serpenti e astuti come piccioni.

Quello che a mio parere rende carente e pericoloso l’argomento di Giannuli è che, seguendo il pensiero comune, considera solo la corruzione verso il basso, il rubare, la “bribery”. Mentre c’è anche, ed è più grave, la corruzione verso l’alto, il vendersi ai poteri forti, legalizzando il crimine. Nel suo esempio del chirurgo ladro ma bravo e di quello onesto ma inetto, egli trascura questo aspetto. Il primo chirurgo ti opererà, con mano ferma e tecnica magistrale, anche se non c’è reale indicazione, danneggiandoti; e legalmente, seguendo linee guida che glielo permettono. O anche, manipolando le sue publicazioni scientifiche, farà apparire come miracolosa una cura che non funziona, o che in realtà è limitata e di scarsa rilevanza pratica, reggendo il gioco a una serie di altre lucrose frodi e contribuendo a moltiplicare la corruzione strutturale, legalizzata, nella medicina. Tanti pecoroni lo seguiranno. Il marketing farmaceutico punta molto sulla “crema” di questi abili e carismatici furfanti, che chiama KOL (key opinion leaders). Quello incapace, se onesto, tendenzialmente si opporrà a tale andazzo, e contribuirà alla tutela della salute anche così.

Essere onesti, anche se non brillanti, implica anche riconoscere i propri limiti; es. se un quisque de populo grillino pensa di poter fare da subito il deputato, senza gavetta politica (come accadde per i parlamentari qualunquisti di Giannini) perché lui, dopo che Grillo glielo ha detto, lo sa cosa si deve fare, non lo si può dire veramente onesto; o è un fasullo oppure la sua onestà è commista a una dose di dabbenaggine talmente cospicua da raggiungere il livello di quella che molti oltre a Giannuli sostengono essere fortemente associata all’onestà.

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24 febbraio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. Turrini “Monicelli, Verdone: “Questa polemica mi umilia molto, ma ritirerò il premio””

I premiati sono esempi di “alambrismo”. Ai musulmani è vietato raffigurare Allah, e si sono quindi perfezionati nei disegni geometrici, gli arabeschi, raggiungendo l’eccellenza. I geometri moderni hanno osservato che nell’Alhambra gli artigiani islamici impiegarono tutti e 17 i gruppi di simmetria possibili in due dimensioni. Analogamente, in Italia abbiamo artisti molto bravi nella commedia e nella satira di costume, che hanno dato fondo al genere e non possono che ripetersi; perché spettacoli di critica politica o sociale autonoma sono oggi l’equivalente di disegnare Dio per gli islamici. La critica quando c’è il più delle volte favorisce il potere, come “La grande bellezza”, su una Roma debosciata che pare offrirsi alla calata dei conquistatori. Si possono ovviamente elencare controesempi; es. nel compianto Troisi, e in Ficarra e Picone, si avverte una necessità interiore di infilare un tocco di critica seria tra le battute. Grillo è stato un valido critico finché ha fatto l’intrattenitore, ma il suo capitale è ora scaduto in opposizione di comodo. Monicelli aveva una genuina tensione morale, che riusciva a tradurre in opere artisticamente valide e non ostiche al grande pubblico né troppo invise al potere. E’ probabile che a quelli come lui non sia permesso di emergere, in questi tempi di pensiero unico globalista. I premiati sono bravi nel loro genere, ma in effetti il loro è un genere che con Monicelli non c’entra molto.

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21 dicembre 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Lillo “Eni, i segreti dell’affare in Nigeria svelati da mail interne. Un miliardo per giacimento: pm sospettano tangente”

L’opera superlativa dell’ENI a favore dell’Italia venne interrotta tramite l’assassinio di Mattei nel 1962. Solo 43 anni dopo, nel 2005, la magistratura ha stabilito che fu ucciso, e ha archiviato. I responsabili non sono stati disturbati. Posso testimoniare come sulle pratiche corruttive e i reati in Italia a favore del grande business biomedico internazionale la magistratura sia compiacente, e talora omissiva e complice. Non so nulla degli affari dell’ENI e dei suoi dirigenti e non conosco il caso della tangente ai nigeriani se non per quello che hanno riportato i media. Penso che la magistratura faccia bene a perseguire chi avesse fatto la cresta sulle tangenti a soggetti esteri o commesso altri illeciti a nostro danno; che faccia benissimo a controllare un personaggio come Bisignani. Ma, conoscendo a quali protocolli appare aderire nel settore biomedico, resta l’impressione che quando sono in gioco grandi interessi internazionali la magistratura sia animata da uno spirito simile a quello degli ammiragli di Supermarina descritto nel libro “Navi e poltrone” di Trizzino.

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2 giugno 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Pellizzetti “Referendum riforme: ‘250 grandi intellettuali 250′ per la Boschi e Renzi”

Nel 1931 i professori universitari che rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo furono 12 su 1250, lo 0.96%: E. Bonaiuti, M. Carrara, G. De Sanctis, G. Errera, G. Levi Della Vida, F. Luzzatto, P. Martinetti, B. Negrisoli, E. Ruffini, F. Ruffini, L. Venturi.

@ Uva 63. Non è un parallelo. Quel 99.04 di “sì” è un indice del proverbiale servilismo degli intellettuali, e quindi del valore da attribuire al loro fare da testimonial a leggi liberticide.

@ Uva 63. Sì, è una questione di precedenti che mostrano il servilismo degli intellettuali verso i potenti per ottenere vantaggi personali, non un “paragone”. Comunque somiglianze ci sono. Anche Mussolini, che conosceva gli italiani, si assicurava l’appoggio degli intellettuali pagandoli; con assegni mensili di importo variabile. Così che si diceva che in Italia i poeti si distinguono in millelirici, duemilalirici e tremilalirici.

@ Inverness. I 12 sono esempi di virtù eroiche. Persero la cattedra e la libertà. Anche nei primi anni del fascismo vi fu una spontanea consistente opposizione degli intellettuali, che poi su soffocata. Per alcuni ci vollero le maniera forti; ma per i più bastò fare leva sul “tengo famiglia” che i chiosatori come te incarnano perfettamente.

@ Inverness. Anche a me rincresce di aver anteposto i nomi delle 12 perle che non giurarono ai tuoi stentorei commenti.

@ nonnepossopiù. o dico che storicamente in Italia c’è una tradizione di servilismo degli intellettuali verso il potere autoritario, e lei replica chiedendomi cosa direi se ribattesse che le percentuali dei contrari sono circa pari a quelle dei pazzi. Cosa direi? Niente. Non si risponde ai non-argomenti. Rifletterei contrito sui grossi calibri intellettuali, capaci di cotanta confutazione, che il fronte del Sì ha a disposizione.

@ Effendi. Benedetto Croce, umanista di indubbio valore (come G. Gentile, del quale c’è si dice fosse fascista per convenienza) nel dopoguerra lo ritroviamo presidente del Congresso della libertà e della cultura, “rappresentante di un crescente ‘pensiero euro-americano’ ”; un’associazione voluta dalle stesse strutture USA che organizzarono Gladio e Stay Behind. E che si occuparono di selezionare la classe intellettuale italiana facendo promuovere quelli che secondo loro erano “i capaci e i meritevoli” (*). Selezione che come si vede dà i suoi frutti.

*Sanders FS. La guerra fredda cultirale. La CIA e il mondo delle lettere e delle arti. Fazi, 2004.

@ Effendi. Neanch’io ho mai capito molto l’idealismo crociano, e, a parte le strumentalizzazioni scientiste, bisogna riconoscere che il suo considerare la scienza come “tecnica” inferiore alle discipline umanistiche non ha giovato alla cultura italiana. E neppure capisco la versione “attualista” di Gentile. Erano però uomini di grande cultura. Sulla morte di Gentile c’è un libro di L. Canfora, “La sentenza”, secondo il quale non fu una semplice vendetta partigiana.

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11 aprile 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Università, scontro sui corsi tutti in inglese. Il Politecnico va avanti, la Crusca dice no e il ministero non decide”

All’università cominciai di mia iniziativa e contro la prassi a studiare su testi inglesi. Erano lunghi la metà di quelli italiani, e più chiari. L’inglese, lingua del potere, ma anche lingua di un vecchio popolo europeo che ne ha viste almeno quanto noi, è una lingua meravigliosa e utile. Per ciò che permette, con la sua grammatica agile, il lessico ricchissimo, lo stile asciutto, e per la sua importanza politica. Consente inoltre di capire meglio anche il negativo, e la retorica della “studiata semplicità” (Prezzolini) degli anglosassoni. Di recente è emerso che gli autori di importanti testi come l’Harrison’s, il manuale di medicina interna più diffuso al mondo, sul quale ho studiato, hanno ricevuto milioni di dollari da ditte che beneficiano dall’avere la dottrina presentata – o alterata – in maniera favorevole al business*. Ottima cosa affiancare l’inglese all’italiano nei corsi tecnici. Sostituirlo all’italiano, buttare via la lingua e il patrimonio tecnico italiani, dai quali pure c’è tanto da apprendere, invece sembra una manifestazione della sindrome di Stendhal. Non la vertigine che alcuni stranieri provano davanti a impareggiabili capolavori d’arte italiani. L’uso, riportato da Stendhal ne “La certosa di Parma” di alcuni italiani – Stendhal considera proprio Milano – di includere la propria moglie nell’ospitalità fornita all’occupante straniero.

* Undisclosed conflicts of interest among biomedical textbook authors. AJOB Empirical Bioethics. 2018.

@ Pier Francesco Delsignore. Col narcisismo, che porta a indossare la maschera più adatta ai tempi essendo vuoti, si resta a galla, ma come turaccioli in un mare agitato. Se costruisci una casa o un ponte in Italia dovresti saperlo fare in italiano. E avvalerti delle conoscenze sviluppate in Italia, che non è l’ultima arrivata, come di quelle estere. Dovresti inoltre conoscere l’inglese. Personalmente leggo e penso in inglese su argomenti scientifici, e uso espressioni inglesi, se non riesco a trovare un corrispettivo italiano. Più di rado mi accorgo che alcuni concetti sono meglio espressi in italiano. Se sei un professionista dovresti avere una mente abbastanza “capiente” da praticare il bilinguismo, e il connesso biculturalismo, che offrono inoltre i vantaggi della sinergia. Altrimenti si diventa “undred percent inglisc”, come quei meridionali poco dotati che emigrati al Nord diventano “milanes cient ppi ciento”.

@ Pier Francesco Delsignore. Se sai fare anche l’ingegnere di ponti in italiano il ponte sul fiume Kwai lo puoi costruire lo stesso. E se sei ingegnere con una solida identità culturale e due lingue ti viene anche meglio (e vivi meglio). In più non avrai problemi nel costruire il ponte strallato di Favazzina. Eviterai inoltre, ma non sembra che questo ti interessi, che il tuo Paese subisca una colonizzazione culturale; che non è vantaggiosa, nel lungo periodo, neppure per chi, narcisisticamente, la favorisce. La versione inglese della professione, cioè quattro cuius di inglese tecnico, per i professionisti dovrebbe essere uno strumento, non un collare. Un’aggiunta, necessaria, alla preparazione, non l’anima costitutiva della preparazione.

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4 agosto 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post ““Attacchi troll” contro Mattarella, la procura di Roma aprirà un fascicolo: indagherà l’antiterrorismo”

Magari si scrollassero di dosso almeno uno dei contendenti per i quali l’Italia è campo di battaglia e terra da spartirsi. Ma il carattere è questo, da Carlo VIII al dopo Yalta e a oggi, di servire sia Franza che Spagna. Credo, per esperienza personale, che la levata di scudi per Mattarella sia un po’ come Gladio: la scusa delle orde cosacche per facilitare alle teste di legno volute dai cow-boy di servire anche come tirapiedi per il controllo dei locali. Commettendo tramite i poteri dello Stato abusi, tradimenti e reati, che la magistratura con la sua azione a ‘diavoletto di Maxwell’ lascia passare, quando non vi collabora attivamente. Quelli che si mettono al servizio di qualunque potenza straniera sono persone che valgono poco, e che fanno la scelta di vita consona alla loro natura vile. Con la difesa limitata al non si sa quanto reale pericolo Putin, molti di loro invece di riconoscersi come dei miserabili che vendono il loro Paese potranno dire di essere patrioti.

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14 settembre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Europa, Mattarella: “Idiosincrasia verso i nazionalismi, contrasto tra Paesi diventa ostilità e non si sa cosa può diventare””

In Italia i governanti e loro beneficiati hanno una secolare tradizione di “nazionalismo eterologo”, dove si servono gli interessi di nazioni diverse dalla propria a danno del proprio popolo; e questo genere di nazionalismo Mattarella, come tanti a Palermo e nel resto d’Italia, appare averlo nel sangue.

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7 aprile 2019

Blog De Il Fatto

Commento al post “Migranti, De Falco (ex M5s) salirà a bordo della nave dell’ong Mediterranea: “Continuano partenze e morti in mare””

La Guardia costiera che paghiamo e onoriamo perché difenda i nostri confini riceve, grazie agli uffici dei preti, riconoscimenti per “l’accoglienza”. Tra i tanti morti sul fondo del Mediterraneo ci sono anche i marinai italiani dilaniati e annegati nella II Guerra mondiale per il tradimento dei vertici della marina militare, che lavoravano sistematicamente per gli inglesi (A. Trizzino, Navi e poltrone, 1966). Dopo la guerra uno degli ammiragli venduti fece passare il suo comportamento per antifascismo e per amore dell’Italia. Di quel massacro di italiani fatti uccidere dai loro capi non si parla. E’ uno dei capitoli del libro delle vicende indicibili della nostra storia, la cui conoscenza ci aiuterebbe a meglio comprendere il presente. Incluso il servizio immissione di clandestini mediante navi della marina militare al servizio dei poteri forti e a danno del Paese; il suo essere fatto passare per gesto di umanità; e le accuse tartufesche di razzismo a chi si oppone, parallele al tacciare di simpatie fasciste chi chiami traditori i traditori nella sciagurata guerra voluta dalla follia fascista. “Nessun cittadino può sentirsi sicuro se non è certo che l’onore militare ispira i suoi difensori”. E’ la frase conclusiva del libro di Trizzino, una considerazione che gli italiani dovrebbero fare, e non solo riguardo all’arma della Marina.

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17 maggio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Omicidio Biagi, pena ridotta di 10 mesi all’ex Br Boccaccini. Il figlio Lorenzo: “Mi fa molta rabbia, prendo atto” “

jav2. ogni tanto pensi anche a quello che ha fatto suo padre… [commento più votato, con 10 like]

@ jav2. Anche nell’omicidio Biagi compaiono complicità di Stato e brigatisti che fanno da ponte coi servizi*. L’omicidio annunciato e lasciato commettere ha educato giuslavoristi e legislatori ad essere diligenti nei compiti di dettato dei poteri forti sulle leggi sul lavoro. Anche grazie ai “lavoratori” che non concepiscono altro che il loro interesse immediato. Non pensando che sia nel loro interesse, che sia indispensabile, tutelare lo Stato e la nazione. Es. impedendo condizionamenti tramite l’assassinio politico, che si tradurranno in danni anche alle condizioni di lavoro, come è avvenuto. Con l’omicidio si è sfruttato, oltre che una classe dirigente che vende il Paese – magistratura non ultima – quello che chiamo ‘il canone italiano’ della gente comune: l’essere aggressivi coi propri pari e connazionali e codardi con il potere. L’attuale stato del lavoro in Italia sotto il tallone liberista mostra l’inefficacia del canone; dello scannarsi tra connazionali e leccare il potere. Chi, invece di scagliarsi contro l’ucciso pensando all’abbonamento allo stadio perso per colpa sua, volesse cominciare, nel suo interesse, ad alzare la testa, può leggere il primo capitolo de ‘Il golpe inglese’, ‘E Churchill ordinò: insabbiare il delitto Matteotti’ (Cereghino e Fasanella, Chiarelettere, 2011) su come gli inglesi armarono con documenti Matteotti contro Mussolini e armarono la mano fascista che l’uccise.

*Dezzani F. Omicidio Marco Biagi: il terrorismo di Stato tra noi. 4 marzo 2015.

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2 giugno 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “2 giugno, Roberto Fico. Festa dedicata a tutti, anche ai migranti e ai rom”

Purtroppo, purtroppo per loro, il sentimento repubblicano degli italiani è debole; e le parole dell’alta carica grillina, che invitano al party anche l’immigrazione immessa a forza – con la Marina militare che fa gli sbarchi alla rovescia – rafforzano l’interpretazione del 2 giugno come la festa degli imboscati strutturati tramite lo Stato, senza altra bandiera che quella dei propri interessi.

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30 giugno 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Sea Watch, l’arresto della capitana visto dalla Germania. Il capo di Stato Steinmeier: “Chi salva vite non è criminale””

Chi con la scusa di salvare vite vuole prevaricare un altro popolo, danneggiando così un Paese concorrente, non è da mettere sul piedistallo del benefattore. Diversi tedeschi tendono ad avere nei nostri confronti una visione dei loro meriti e doveri pesantemente alterata. Il feldmaresciallo Kesserling, comandante delle truppe naziste in Italia, quello dei tanti eccidi e dei vagoni piombati, dopo la guerra disse che non aveva nulla da rimproverarsi e che gli italiani avrebbero dovuto erigergli un monumento.
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14 dicembre 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Giulio Regeni, dopo Augias anche Cofferati, Melandri e Castellina restituiscono la Legion d’Onore: “Calpestati diritti universali”

In un racconto di Maupassant un tale, senza meriti ma ossessionato dal desiderio di avere la Legion d’onore, chiede alla moglie di parlarne a un deputato, egli stesso decorato. Che tempo dopo gli fa avere un incarico che lo porta in giro per la Francia. Una sera torna a casa, non annunciato, e trova un soprabito non suo con il nastrino della Legion d’onore. La moglie, pallida e tremante, alle sue richieste di spiegazione gli dice che l’onorificenza gli è stata fatta avere dal deputato, e che doveva essere una sorpresa; infatti in una tasca del soprabito c’è anche il biglietto da visita del deputato; per il quale il marito prova gratitudine e riconoscenza. Una settimana dopo arriva il conferimento ufficiale. Il cornuto era di quelli che credono alle medagliette e sono pronti ad accettare l’apparenza per la realtà. Come gli italiani che non si chiedono i meriti per i quali i francesi, nostri rivali, hanno premiato tanti politici nostrani, non si chiedono le finalità di politica internazionale della plateale atrocità su Regeni. E scattano ad applaudire la retorica, che spinge per la “diplomazia della sedia vuota”, mentre dovrebbero ricordare il “fronte della fermezza” col quale i politici collaborarono all’omicidio di Moro, a danno dell’Italia.
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18 dicembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di E. Lavaggi ““Italia Paese dell’anno”? Ecco il palmares del premio: nel 2020 il Malawi, prima Myanmar e Colombia. Gli avversari? Le Samoa e Zambia”

Un premio che mostra la sensatezza dietro al paradosso di Longanesi “Le onorificenze non basta rifiutarle, bisogna anche non meritarle”.
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7 aprile 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di T. Mackison “Guerra Russia-Ucraina, l’analisi del generale Bertolini: “Putin si riposiziona verso i reali obiettivi. Kiev? Diversivo tattico e politico””

Non sono d‘accordo sull’aumento delle spese militari, ma mi pare che questo generale sul conflitto in Ucraina e la nostra posizione sappia ciò di cui sta parlando, e dica cose sensate e costruttive, che vanno nell’interesse nostro e del popolo ucraino. All’opposto di tanti dei politici e giornalisti che sfilano nei tg e nei talk show.
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4 maggio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Mattarella al 161° anniversario dell’esercito italiano: “Politica di difesa sottolinea la vocazione alla pace del nostro Paese””

Mattarella accozza espressioni di circostanza. “Difesa” è proprio la parola carente nel dibattito, che invece è incentrato sull’alternativa “guerra/pace”. Ed è la posizione carente nelle scelte e nelle richieste. Il primo interesse del Paese e il dovere di chi occupa le istituzioni è quello di difendere l’Italia dalle conseguenze di una lotta tra blocchi di superpotenze che oggi è sfociata in guerra guerreggiata. Non solo non dobbiamo fare la guerra, ma non è neppure la pace, la pace tra nazioni terze, la priorità numero uno. E’ la difesa del Paese dalle conseguenze economiche, e non sia mai militari, di uno scontro esterno. (Paradossalmente è qualche generale che adempie a questo primo dovere di difesa, posizionandosi col presentare una visione realistica, a differenza dei vari imbelli custodi e cantori della Costituzione, dei valori supremi, etc.). Una volta difesi, cioè messi al riparo dai danni causati dallo scontro, si potrà pensare alla pace degli altri, anche spendendo e rimettendoci. Invece, in una terra imbevuta di santimonia e doppiezza cattoliche, la dirigenza nostrana bela di pace e spinge per la guerra. Recita indignazione e sentimenti elevati dopo essere rimasta impassibile davanti a tragedie simili recenti in Europa – e avervi a volte contribuito attivamente – e ci arruola forzosamente come ascari dalla parte del più forte dei contendenti. Esponendoci alle bramosie e alle relative mosse distruttive sia del “nemico” che degli “alleati”.
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12 giugno 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Coen “Memoria corta: quando l’Urss aggredita fu rifornita di armi, munizioni e viveri dagli Usa”

“In the 1930s, some Americans even sympathized with the Nazis, a hyper-militaristic, genocidal, and proudly racist authoritarian party governing Germany. In 1941, a senator from Missouri named Harry S. Truman said, “If we see that Germany is winning the war, we ought to help Russia; and if that Russia is winning, we ought to help Germany, and in that way let them kill as many as possible.”4 “. (In: Bevins V. The Jakarta method: Washington’s anticommunist crusade and the mass murder program that shaped our world. 2020).

Il passato della Russia del sanguinario Stalin (che arrivò ad allearsi con Hitler, battendolo in astuzia, per poi fargli lo sgambetto) e degli USA di Truman dovrebbe insegnarci che non esistono grandi potenze buone. E che le guerre si possono anche alimentare per fare consumare entrambi i contendenti; un concetto che dovrebbe essere di fondamentale importanza riguardo alla nostra posizione su questo scontro pilotato Russia-Europa. E che le grandi potenze nel curare i propri interessi sono machiavelliche e spietate, mentre noi andiamo avanti a nostro danno seguendo favolette da asilo infantile su orchi e giganti buoni.

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16 giugno 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Covid, Costa: “Vicini a rimuovere l’isolamento per i positivi, giorni contati”. Anelli (Fnomceo): “Il virus circola molto, meglio aspettare””

“Il virus non è aggressivo. Ma circola molto; e questo è un male; tanto che bisogna proseguire con le misure.” Il sillogismo di Anelli – che fa il rigoroso per non fare apparire Costa per quel che è – è intuitivo ma falso. E’ come l’idea che ha del galleggiamento chi non sa nuotare per paura: la spinta verso l’alto che si riceve dall’acqua è una funzione crescente di quanto si è immersi. Cercare di stare il più possibile fuori dall’acqua riduce il galleggiamento, e fa consumare energie; fa bere e può far finire affogati. Come per lo stare a galla, chi vuole che l’epidemia termini favorisce l’immunità naturale da malattia lieve, bloccando così la trasmissione (il fenomeno naturale che i vaccini vogliono replicare; senza riuscirci, per il covid, come è palese). Così si fa nel resto del mondo. Medici e autorità come Anelli e Costa invece tengono il popolo in acqua e gli impongono di sbracciarsi all’esaurimento per restare il più possibile fuori.
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Anelli manomette l’abc anche con la falsa equivalenza tra positività a un test e malattia, e quindi tra trasmissione biologica e “contagio”. Occulta e nega la generale minor gravità clinica delle varianti, presentate invece come sinistre mutazioni da film. Mentre epura e diffama i medici che non giurano sui suoi falsi spudorati. Ieri hanno imbrigliato la magistratura. Che sul gigantesco dolo col quale si è ottenuta l’inedita permanenza di una epidemia grave sta muta. Gli italiani hanno una dirigenza che prospera vendendoseli.
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17 giugno 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Rosini “L’Italia diserta il meeting mondiale sull’abolizione delle armi atomiche. E riceve il primo F35 che sgancia le nuove bombe nucleari B61-12”

Credo di averlo visto arrivare ieri. A metà mattina sul cielo di Brescia sono passati a bassa quota rombanti e lenti 4 caccia in formazione. Diretti a Sud, evidentemente alla base di Ghedi, a pochi chilometri dalla città. 3 erano Tornado. Scortavano un quarto aereo, diverso; l’F35 a quanto ho poi appreso dai media.

Ero andato in centro alla biblioteca comunale, la Queriniana, per ritirare un libro che mi avevano avvisato per email era pronto per la consegna. Non lo hanno trovato, e ci hanno messo un bel po’ per recuperarlo e darmelo. Il libro è “Paura della libertà” di Carlo Levi. Introduzione di Giorgio Agamben. Quarta di copertina:

“La paura della libertà è il sentimento che ha generato il fascismo. Per chi ha l’animo di un servo, la sola pace, la sola felicità è nell’avere un padrone e nulla è più faticoso e veramente spaventoso dell’esercizio della libertà”. Carlo Levi.

@ Skai. Invece di “sempre” lei avrebbe dovuto mettere in maiuscolo “proprie”: “le PROPRIE forze armate”. Guardi le immagini del relitto della Moby Prince, col suo carico di uccisi; pensi a Calipari, o alla catena di morti dopo Ustica – inclusi due piloti delle Frecce tricolori. E alle conseguenze economiche e sociali del muovere guerra a sé stessi, in obbedienza agli ordini dell’occupante, tramite le “sanzioni” nello scontro tra USA e Russia. E del pagare le decime a chi ci occupa sotto forma di commesse militari che non corrispondono ai reali interessi del Paese; mentre si autoaffonda il Paese. Io rispetto chi difende in armi la PROPRIA bandiera; ma servirne due è peggio che non servirne nessuna, ed è manifestazione dell’indole del servo, che rigenera il fascismo mettendosi sempre al servizio chi vede come il più forte.

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25 agosto 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “La Crusca contro i ministeri per la circolare incomprensibile su scuola e Covid. “Troppe parole inglesi e linguaggio oscuro” “

-Sapete voi quanti siano gl’impedimenti dirimenti?
-Che vuol ch’io sappia d’impedimenti?
-Error, conditio, votum, cognatio, crimen, Cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas, Si sis affinis,… – cominciava don Abbondio, contando sulla punta delle dita.
– Si piglia gioco di me? – interruppe il giovine. – Che vuol ch’io faccia del suo latinorum?
– Dunque, se non sapete le cose, abbiate pazienza, e rimettetevi a chi le sa.

L’inglese non necessario e appiccicaticcio viene usato dalla fraudocrazia come il latino dell’intimidazione codarda di don Abbondio; e per il lato culturale di una colonizzazione alla quale una classe dirigente “compradora” collabora. Ma non va dimenticato che la lingua del potere egemone, ricca e agile, spesso offre anche un modo semplice ed efficace di descrivere abusi e vessazioni. Per esempio il “nudging” è la pratica dei governanti, che allontana dalla democrazia, di usare sistematicamente strumenti psicologici, tra i quali la paura sollecitata ad arte, per piegare il popolo ai propri voleri, o meglio ai voleri dei quali lo Stato si fa agente: State-sponsored behavioural science. The urgent need for an ethical framework. Gruppo Hart, 23 agosto 2022.

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CENSURATO

3 settembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. C. Caselli “Generale Dalla Chiesa: il mio ricordo a quarant’anni dalla strage di via Carini”

Credo che gli omicidi eccellenti abbiano avuto moventi multifattoriali: che siano stati commissionati tenendo conto di una molteplicità di fattori. Tra questi la necessità di selezionare la classe dirigente “compradora” tramite la quale governare il Paese a scapito dei suoi abitanti. La selezione avviene anche marcando come proibiti alcuni tipi umani tramite l’assassinio. L’attuale catalogo politico, che ricorda un atlante di funghi saprofiti, corrobora l’ipotesi.

Era un carabiniere che ci credeva davvero, ed era professionalmente abile. Per di più, con le parole che Caselli riporta sulla mafia che concede come favore ciò che è diritto delineava una singolare figura di generale quadrato e tosto che esprime critiche politiche centrate e nobili che potrebbero provenire da un Salvemini o un Danilo Dolci. (Quando la tendenza è all’opposto che le istituzioni mafiosamente concedano come favore ciò che è dovuto). Un guerriero che parla come un filosofo va bene per la Repubblica di Platone. Ciò può avere pesato, insieme ai fattori contingenti, per il pollice verso.

Questi crimini necessitano di una “location” adatta, attrezzata e conforme al copione ad usum delphini. Se si vuole eliminare un Dalla Chiesa il machiavello è mandarlo a Palermo e affidare il lavoro ai mafiosi. (Se si vuole un picco di letalità che inneschi e sostenga a livello internazionale una cascata di provvedimenti mostruosi giustificandoli in nome della salute, la Lombardia orientale è il posto giusto).

[Il commento è stato censurato, rimuovendolo, dopo essere rimasto visibile per almeno una giornata e avere ricevuto dei like. Probabilmente per l’ultima frase, sulla location in Lombardia orientale della “mini Wuhan”. V. Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale. Il classico lavoro di Wennberg, The Dartmouth Atlas of Health Care in the United States. Hanover, NH:Trustees of Darmouth College; 1998, mostra come contrariamente a quello che istintivamente si crede la medicina sia un determinante dell’incidenza registrata di malattia, e così di forti variazioni nell’incidenza locale (nella prassi per ragioni di profitto, tramite il meccanismo della “supplier-induced demand”). Mostra inoltre come sia comune il fenomeno di creazione di malattia da parte della medicina. Sia dichiarandone la presenza surrettiziamente, o ri-etichettando patologie diverse, sia materialmente, pilotando il decorso clinico con azioni e omissioni. Nozione tabù in generale, e tanto più nel caso della strage covid in Lombardia, che gode di coperture e di versioni di comodo non inferiori a quelle delle stragi siciliane.

Per altri miei commenti sul quarantennale dell’omicidio di Dalla Chiesa, v. La selezione avversa]

3 settembre 2022

Commento al post di S. Limiti “Carlo Alberto dalla Chiesa, nelle carte di Moro il segreto del suo assassinio”

Dalla Chiesa non era un agnellino né un ingenuo. Ma si trovò a giocare contro la sociopatia al potere. Che toccando i tasti giusti riuscì ad attirarlo a Palermo, e quindi alla portata dei mitra dei mafiosi; facendo così rientrare agli occhi del pubblico l’eliminazione nella narrazione “mafiocentrica”, la versione canonica che resa credibile dagli omicidi eclatanti accentrando l’attenzione su uno dei grandi poteri criminali lascia liberi di agire gli altri. Come i poteri che vollero la morte di Moro; e che oggi ci sacrificano ai loro interessi facendoci andare in malora.

Ambrosoli scrisse alla moglie che non lo avrebbero ucciso perché sarebbe stato un omicidio firmato. Enrico Mattei, l’opposto degli attuali traditori, procacciava nel mondo con magistrale abilità l’energia per l’Italia. La moglie lo sentiva piangere la notte per le minacce ricevute; deve essersi sentito rinfrancato dalla laurea honoris causa conferitagli da Stanford. Ma non fece tempo a ritirarla. Lo deve avere anche rassicurato la presenza di un passeggero americano sul suo aereo. Tutti e tre persone di grande valore, che non avendo la testa del farabutto erano svantaggiate nel confronto col Male vero, che unisce lo studio psicologico della vittima, l’inganno perfido, la finzione gelida, alla sanguinarietà bestiale. La dicotomia buoni/cattivi è spesso semplicistica, si sa. Ma si può usare al suo posto quella tra “l’inferno e chi non è inferno” (Calvino), che è robusta.

@ Basettoni. Ci sono colpe anche nel farsi colonizzare senza resistere, e anzi collaborando: “If overall responsibility for the strategy of tension rests with the United States, a great burden of guilt must be born by the Italians, without whose willing participation the country’s terrorist ordeal would never have come about” (Willan P. Puppetmasters. The political use of terrorism in Italy.2002; il libro dà anche un quadro non agiografico su Dalla Chiesa e il suo assassinio). Si parla sempre di mafia, un po’ di corruzione, ma mai della terza testa del mostro, il tradimento delle classi dirigenti. Né dell’ignavia omertosa degli italiani, che ora avranno modo di meditare sulle conseguenze degli atti di guerra cui, presi solo dai loro affari immediati, hanno voltato le spalle, come l’eliminazione di un capitano d’industria come Mattei,di statisti come Moro e di tanti che volevano servire il Paese.

@ Basettoni. Si viene estromessi dal lavoro, e con esso dalla possibilità di incidere sulla società, non come il facoltoso avvocato Conte, dagli ambigui addentellati, catapultato a palazzo Chigi; ma scomparendo in silenzio mentre si viene mascariati. A lupara bianca. Senza clamore, senza che se ne accorga altri che quelli che vanno educati. Su direttive di oltreoceano, v. R. F. Kennedy jr, “The real Anthony Fauci”, 2021, sulle epurazioni implacabili, e sulle munifiche selezioni alla rovescia degli “esperti”, pro frode in campo biomedico. Tramite notabili di casa nostra. Del genere di quelli che misero in carcere Domenico Marotta. Facendo largo ai Ricciardi e catapultando ai vertici i Crisanti. “Piacerini” di politici e magistrati dalle conseguenze nefande: “Why are so many people dying? The endless butterflies effects of damaging policies”, Gruppo Hart, 5 set 2022.

La precisa ripartizione delle responsabilità tra i quisling e le persone comuni – con il clero storico gestore e catalizzatore dalla pratica di vendersi l’Italia – forse è il problema dell’uovo e la gallina. In ogni caso non si può sollevare da una cospicua quota di colpe l’italiano medio, che, uso servire i santi e fregare i suoi pari, ancora meglio se le due cose assieme, ascolterebbe con impaziente distacco il suo quadro di asservimento nazionale. Che lei ha tratteggiato usando l’accetta, con tagli di troppo e senza gli sfumati che lo rivestono. Ma non è certo campato in aria.

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3 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Covid, Schillaci ha censurato anche i dati grezzi. Gimbe: “Addio trasparenza, impossibile ricerca indipendente”. Epidemiologi: “Così difficile prevedere nuove varianti””

Un tempo avevamo solo le ambasciate di paesi potenti che comandavano. Ora col Gimbe e il suo mumbo-jumbo abbiano in aggiunta anche le ambasciate di Big Pharma che dettano legge. Non ci solo dati tarocchi. Prima ancora ci sono gli indici tarocchi. Es. il numero dei positivi a test – peraltro poco affidabili – come indice di gravità dell’epidemia. L’FDA sta negano i referti sulle autopsie dei deceduti da sospetta causa vaccinale in nome della privacy; come se non potessero essere resi anonimi. In un orgia di segretezza e dati nascosti, quando non crassamente manipolati come i giochi sul considerare “non vaccinati” dei vaccinati, Schillaci, con tutta la diffidenza e le riserve, ha fermato indici tarocchi. Indici seri dovrebbero essere validati come espressione della gravità, dell’intensità di una epidemia. Spero di non illudermi pensando che Schillaci, che sa queste cose, es. lo scandalo silenzioso degli indici surrogati nella ricerca clinica, si sia regolato di conseguenza. Sarebbe qualcosa se fossero finiti i tempi di “Caligola” Speranza. (Giornalisti che vogliano trattare di indici quantitativi sui quali basare importanti decisioni politiche dovrebbero conoscere le leggi di Campbell e di Goodhart). Aspettiamo ancora, per il covid e per le previste – o programmate – future “pandemie”, la costruzione di indici seri, validi, invece delle vanity metrics da magliari volte allo shock and awe, a terrorizzare e imbambolare.

@ Livenza. Posso mostrare i finanziamenti negativi che ricevo da quelli che pagano Cartabellotta, cioè il denaro che mi viene tolto tramite quelli che elevano questo gastroenterologo a voce della scienza. Sono Cartabellotta e c. che dovrebbero dimostrare la validazione degli indici arbitrari e ingannevoli che usano, e il moto perpetuo che attribuiscono a questa epidemia. Per di più nella ricerca foraggiata neppure le riviste “autorevoli” sono garanzia di scientificità, soprattutto sul covid. Es. “It remains an enduring mystery just which powerful figure(s) caused the world’s two most prestigious scientific journals, The Lancet and the New England Journal of Medicine (NEJM), to publish overtly fraudulent studies from a nonexistent database owned by a previously unknown company.”. E quali credenziali si possono presentare a un piccolo troll di un sistema che sul covid ha censurato Ioannidis, il riconosciuto numero uno dell’epidemiologia, i cui scritti sprizzano competenza e intelligenza, per avere cautamente criticato l’epidemiologia ufficiale del covid. Sistema che invece vanta l’appoggio di Mariastella “trenino dei neutrini” Gelmini, . A proposito di credenziali, “fregnacce”, non avertene a male, ma come sei messo a casellario giudiziario e carichi pendenti? Alle volte.

@ Piero Scaffale. Lei dice che non bisogna fare il tifo e in meno di una riga e mezzo scrive “punto”. “E ho detto tutto”. Per evitare il tifo bisogna invece approfondire. Es. meditare su quanto scrive sul corretto utilizzo dei dati J Pearl, un’autorità sulla causalità in statistica: “It is critical to realize that data are profoundly dumb about causal relationships.”

Lo “ OCLA Statement on CMAJ Fisman et al. Article Claiming Disproportionate Infection Risk from Unvaccinated Population, and on Negligent Media Reporting” 27 aprile 2022, mostra come è “either incompetent or disingenuous” costruire parametri ad hoc per analizzare in modo da supportare tesi precostituite contrarie al vero. Lo statement riporta che l’autore del quale viene esposta la frode intellettuale a favore dell’ortodossia covid è consulente di Seqirus, Pfizer, AstraZeneca e Sanofi-Pasteur Vaccines. Sono dati da considerare anche queste costanti presenze alla tavola imbandita di Big Pharma degli esperti che pretendono di dettare pratiche scientifiche e politica sanitaria.

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2 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Covid, il leit motiv di Meloni: “L’Italia è il Paese che ha avuto più restrizioni e più morti”. Ecco cosa dicono i dati”

Sebastiani è matematico nel senso che è matematico che manipolerà. Gli USA sono afflitti dal paradosso di avere cattive posizioni nelle graduatorie degli indici di salute nonostante la potenza e il ruolo di guida su democrazia e medicina. Es. sono quartultimi, davanti solo a Cile, Turchia e Messico per mortalità infantile su 36 paesi della OECD. L’Italia finora era ben posizionata in queste classifiche. Ma col covid ha cominciato a condividere docile e fedele la sorte del colonizzatore USA. Nelle statistiche Worldometer sul covid l’Italia è al 23° posto su 230 paesi per maggior tasso di mortalità da covid; ma le 22 nazioni che la precedono sono tutte più deboli economicamente e meno progredite; con l’eccezione appunto degli USA, che sono in 16° posizione. I nostri capi ci hanno portato a imitare gli USA nel peggio, seguendoli nel fondo classifica dove sono collocati insieme ai paesi che hanno l’esimente di essere meno sviluppati. Le altre nazioni avanzate hanno avuto tutte tassi di mortalità più bassi dei nostri, e senza le nostre strette di grado schiavile. La Lombardia ha una mortalità cumulativa covid quasi il triplo della contigua Svizzera. Le nostre statistiche di mortalità covid riflettono lo zelenskismo, la svendita del proprio popolo: sono gonfiate in obbedienza agli anglosassoni – come le bollette. Sia nella rappresentazione, con la sovra-attribuzione delle morti, sia materialmente con condotte e imposizioni nocive, illogiche e brutali.

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12 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Il monologo di Crozza su migranti e Mimmo Lucano: “Dovremmo accoglierli a braccia aperte, la vera emergenza sono gli italiani che scappano””

Dire che la soluzione alla diaspora della migliore gioventù italiana è farli sostituire da masse sfuse di stranieri è come premiare come salvatrici di orfani le coppie che adottarono i figli dei desaparecidos uccisi dai loro amici. O riconoscere a chi ti obbliga a fuggire da casa tua il merito di non tenerla disabitata assegnandola ad altri di sua scelta. E’ affermare che le comunità non esistono, non essendo altro che aggregati di unità fungibili, come pezzi di ricambio. Sono discorsi alla De Luca di Crozza, o alla Feltri di Crozza. Io vedo in Calabria, dove è stato calcolato sia emigrato un terzo della popolazione (inclusi i miei genitori), il degrado umano che subisce un territorio anemizzato delle sue energie migliori (es. il fare l’esattore succhiasangue per lo sceriffo di Nottingham vestendosi da Robin Hood, alla Lucano). E ciò dovrebbe valere anche per le terre d’origine dei “sostituti” che vengono da culture lontane prima che da paesi lontani. Non una parola, se non di lode, su chi travasa e frulla popoli dietro a ipocrisie pseudoumanitarie.

La comicità di Crozza e dei suoi autori ha un sottofondo decadente. Sia per ciò che così bene espone e castiga, il basso livello della nostra classe dirigente. Sia per le prostrazioni a scendiletto alle quali artisti di grandi capacità come loro sono evidentemente costretti per potersi esibire sul palcoscenico nazionale, dove come artisti di classe dovrebbero poter accedere senza pagare di questi pizzi umilianti.

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20 dicembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di Agenzia Vista Alexander Jakhnagiev “Il presidente Fontana: “Perché indossavo magliette pro Putin? Era il 2014, errore di gioventù” “

Bill Mauldin, un celebre vignettista che nel 1943 partecipò all’invasione della Sicilia nei press corps, pubblicò una vignetta dove un paesano scrive con un pennello sulla porta di casa “Welcome Americano”, “viva Roosvelt !” “viva Churchill” etc. mentre dal balcone, dove penzola una bandiera a stelle e strisce, la moglie gli dice “Stà attento, Alfonso … pare che i Tedeschi contrattacchino …” (La caricatura internazionale durante la II guerra mondiale, De Agostini, pag. 299). Fontana sembra avere comunque più spina dorsale, per modo di dire, di quelli che attualmente recitano il ruolo di opposizione. Vedi l’agghiacciante Laura Boldrini, anche lei presidente della Camera. Se ci diamo personaggi così ad occupare le alte cariche, è ovvio che gli altri paesi ci vedano come Mauldin e ci trattino di conseguenza.

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1 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Limiti “Il caso Moro e le verità nascoste: serve un discorso pubblico che smascheri le fandonie”

“La ricostruzione della verità [sulle bombe] non è poi così difficile”, scrisse Pasolini. Che finì male. Mentre farla diventare un rompicapo da fisica quantistica è salutare e redditizio. Sarebbe doveroso presentare agli italiani, dopo decenni, un quadro essenziale, veritiero e chiaro. Per fare ordine, per sbrogliare, si può ricorrere a strumenti di analisi razionale, es. il modello causale INUS, cioè il dichiarare, documentando, le singole cause necessarie che insieme hanno costituito causa sufficiente. Invece all’opposto si distribuiscono al pubblico, gridando al capolavoro, soap caramellose che presentano cretini violenti e ambigui come dei puri; i giuda diventano santi. Dal punto di vista metodologico è ciò che a Firenze chiamano un “andare a Roma per il Mugello”. Sul piano civile ed umano è incomprensibile e disgustoso. Non è facile dire la verità sul coltello sempre insanguinato del potere; ma dignità e responsabilità dovrebbero portare almeno a tacere piuttosto che collaborare diffondendo il falso. Il ricamare versioni ad usum delphini è espressione del coté cortigiano che rientra nelle “cause ridondanti”. Il suo contributo alla verità non è dato dalle storie propinate ma dall’ostensione di sé stesso: dal mostrare come l’Italia offra una cultura dell’asservimento e una borghesia compradora, figlie di millenarie prassi clericali, favorevoli alla soppressione di leader che non siano dei fantocci.

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18 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pipitone e S. Frequente “Messina Denaro arrestato, il procuratore De Lucia: “Si chiude un conto con periodo stragista, lui custodisce segreti su quella stagione””

No, lo Stato è vicino alla mafia, sia come dispositivo combinato di potere subalterno a forze sovranazionali -stragi incluse- sia socialmente sia culturalmente. Mi sono chiesto quanti fossero gli n gradi di separazione tra il massacratore di bambini e la giustizia. E’ arrivata la risposta: n=1. Tumbarello, medico massone che ha lavorato per Messina Denaro e per il tribunale.

Nella mia esperienza consulenti di tribunale sono esempio paradigmatico del potere di tipo baronale che in Lombardia come in Sicilia accomuna mafia e Stato nella collaborazione ai crimini dei poteri forti e nella vessazione dei cittadini. “gli oligarchi italici cercano la propria distinzione di rango nella dimostrazione di come riescono a controllare la popolazione, imponendole ogni sorta di umiliazione. Certe esibizioni parossistiche della propria capacità di dominio, spesso pavoneggiandosi di fronte ad esponenti stranieri, indicano l’origine arcaica e rurale dello schema di potere in Italia … Tra certe esibizioni di strapotere e certe ostentazioni di servilismo da parte dei nostri oligarchi, non c’è nessuna contraddizione, poiché rientrano entrambe in quello schema di oppressione rurale. Va rilevato che in Italia sono avvenute esagerazioni impossibili altrove, come il green pass per accedere al lavoro, l’obbligo vaccinale per un siero non ancora approvato … Gli sfrenati deliri vendicativi del potere nostrano rappresentano un ulteriore indizio delle sue matrici rurali” (Comidad, 19 gen 2023).

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27 gennaio 2023
Blog de Il Fatto

Commento al post “Giorno della Memoria, Mattarella: “Hitler e Mussolini responsabili della Shoah, ma ci fu tacito consenso dovuto anche all’apatia morale”

CENSURATO
E’ vero: certi mostri sono costituiti da sciami. Mussolini, dittatore espressione di un’Italia paesana, aveva detto “Il razzismo è roba da biondi” ma i compaesani non glielo rinfacciarono quando divenne discepolo dell’esaltato del quale era stato maestro. Oltre all’apatia morale del popolo un altro elemento da non dimenticare è che i capi si accodarono alla follia di poteri esterni, attirando così sulla nazione sciagure mentre la rendevano partecipe di un disegno infame. L’apatia del popolo va quindi ricordata anche riguardo al consentire la tradizionale tendenza dei vertici ad asservire l’Italia a poteri sovranazionali, alla Franza o alla Spagna del periodo storico, ideologicamente e materialmente, fino a lasciargli depredare il Paese e a obbedire a ordini rovinosi.

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4 febbraio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Sanremo 2023, l’AD Rai Fuortes difende l’intervento di Zelensky: “Escludere la guerra sarebbe una forzatura” “

E’ una forzatura, una bruttura oscena, appiccicare la tragedia della guerra sulla passerella di canzonette scipite. Ma è una violenza propagandistica ancora maggiore celebrare così lo zelenskismo. Cioè il presentare come figura positiva un leader, o meglio un fantoccio, che vende il proprio popolo a interessi esteri. Quando abbiamo già una classe politica, da Draghi, “il nominante di Fuortes” (Travaglio), ai beniamini di Travaglio, al resto, che è rassegnata al collaborazionismo, quando non vi ambisce.

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7 febbraio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Sanremo 2023, Benigni a Sergio Mattarella: “Lei e la Costituzione avete lo stesso padre, possiamo dire che è sua sorella”. Il Presidente si commuove”

“I vecchi peccati hanno le ombre lunghe. Giovanni Falcone vi fa allusione in un convegno dell’88 a Palermo, quando constata che «nell’immediato dopoguerra e fino ai tragici fatti di sangue della prima guerra di mafia degli anni ’62-’63, gli organismi responsabili e i mezzi d’informazione sembrano fare a gara per minimizzare il fenomeno mafioso».
Un tale trattamento di riguardo non sarebbe stato concepibile se la mafia fosse stata semplicemente una società criminale. In realtà essa è rifiorita in Sicilia nel ’43, all’ombra dell’amministrazione militare angloamericana, anche come soggetto politico. Ha flirtato col separatismo, poi ha aderito all’autonomia regionale nell’ambito di un compromesso in forza del quale, scrive Giorgio Galli nella sua storia della Dc, al vertice del partito «la mafia è rappresentata da Bernardo Mattarella» creato vicesegretario nazionale nel ’46”. (F. Cangini. Storia della Prima Repubblica. 1994).

@ sclafanino68@yahoo.com: E’ genealogia della Repubblica. Differente da quella che Benigni ha presentato in versione “Vola Colomba”, vincitrice dell’edizione del 1952, o “Io tu e le rose”, finalista nel 1967.

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8 febbraio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “L’ambasciata ucraina chiede, Brescia e Bergamo eseguono: niente concerto per il pianista russo Matsuev. “Reiterato ed esplicito sostegno a Putin”

Un diapason messo vicino ad un altro che vibra si metterà a vibrare anch’esso, se sono accordati sulla stessa frequenza. Il diapason dei nostri politici è accordato sulla frequenza del più forte, non di ciò che è giusto; e nemmeno di ciò che è bene per il Paese. A Brescia poi hanno una forma di servilismo aggressivo, come di chi non avendo quello che ci vuole per opporsi al potente per compensare cerca di primeggiare e di distinguersi come suo scagnozzo.

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CENSURATO

14 febbraio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Centrosinistra ha perso perché la gente non vuole più sentire solo cose negative. Berlusconi? Io sto con la Nato”

Anche gli altri politici, nessuno escluso, “stanno con la NATO”. E i magistrati, le forze di polizia, il clero, i giornalisti mainstream: es. il caos pilotato in Lombardia per produrre la strage covid che è servita a giustificare le norme liberticide*. Il problema è che la NATO non sta dalla parte degli italiani, a parte la borghesia collaborazionista che la serve; né da quella dei lombardi, così come non sta dalla parte degli ucraini, che ha mandato alla rovina tramite altri politicanti locali che “stanno con la NATO”.

Questo affrettarsi a rinnovare la fedeltà ai padroni atlantici sembra anche una risposta al massiccio voto di sfiducia dato dal non voto:

ER SONATORE AMBULANTE

Ogni tanto veniva in trattoria
pe’ sonà quer violino strappacore
che quanno nun raschiava er «Trovatore»
martirizzava la «Cavalleria».

Successe che una sera, un avventore,
je disse: — Basta, co’ ‘sta zinfonia!
perché ciai rotto l’anima! Va’ via!
Sempre una lagna! Brutto scocciatore! —

Ner sentì ‘ste parole, er violinista,
radica vera de baron fottuto,
j’incominciò a sonà l’inno fascista.
Allora l’avventore, rassegnato,
arzò la mano in segno de saluto,
ma sottovoce disse: — M’hai fregato!

(Trilussa)

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21 febbraio 2023

Blog de il Fatto

Commento al post “Ucraina, Conte: “Inutile ricordare gli aiuti dei russi durante la pandemia, la nostra condanna dell’aggressione di Putin non cambia””

Conte è ipocrita. Non ci sono poteri buoni, e sono troppe le cose che noi del pubblico non sappiamo su questi sfregamenti tra le massime placche tettoniche del mappamondo politico; ma da quel che si vede Putin non è l’aggressore. E’ quello che ha picchiato per primo. Aggredire e colpire per primo non sono la stessa cosa. Se per strada ti si presenta uno che ti punta un coltello, e tu gli dai un cazzottone in faccia, tu sei quello che ha colpito per primo, ma l’aggressore è l’altro. Come conferma la circostanza che vuole andare all’ultimo sangue e viene spinto e spalleggiato dal boss che spadroneggia. Qui l’aggressore sono i poteri ai quali i nostri politici ci vendono, impoverendoci materialmente e degradandoci moralmente, dietro alle contorsioni per fare mostra di essere per la pace.

L’anomalo picco, ristrettissimo e violento, del population fatality rate in Lombardia nel marzo 2020, quando i Russi vennero a soccorrerci – e anche, conoscendo chi tirava i fili, a controllare, nel loro interesse, cosa stesse realmente accadendo – conferma l’asservimento alla Zelensky, cioè il mandare al macello la propria gente a favore di interessi stranieri: essendo pdc Conte, i politici e il resto della classe dirigente coinvolta hanno fornito i morti e le scene per giustificare il sovvertimento mondiale covid*.

*Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.

@ Hubble 1. Tu sollevi il tema, rilevante, della quantità di forze, disponibili e impiegate, assolute e relative. Naturalmente la tua stima è viziata, a favore del più forte, la NATO. Le contrapposizioni internazionali sono complesse, ma in alcuni aspetti ricalcano le vicende di paese. Ho l’impressione che se lo scontro, coi suoi orrori, fosse davvero soltanto tra Ucraina e Russia, quelli che si mettono sempre dalla parte “giusta”, cioè del più forte, starebbero dalla parte della Russia, che oggi condannano. E non penso che gli Ucraini da soli, senza appoggi, senza burattinai, avrebbero fatto i ganassa con l’orso russo, spingendolo a reagire.

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23 aprile 2023

Blog de il Fatto

Commento al post ““Non rispondo alle sue piccole provocazioni sconcertanti”. Franco sbotta col fisico Rovelli, contrario a invio armi in Ucraina. Su La7”

Rovelli mostra l’efficacia di semplici argomenti razionali. Quelli che come lui sanno manovrare i modelli matematici potrebbero fare ancora meglio. Es. modelli che evidenzino concettualmente la differenza tra lo spegnere e l’aggravare una reazione chimica distruttiva – o una guerra – alimentandola continuamente di uno dei due reagenti, quello fortemente minore rispetto all’altro. Mostrando il diverso andamento nel tempo variando i fattori. E, magari con la teoria dei giochi, la differenza tra l’aggredire e il picchiare per primo. E un modello sulla cooperazione tra contendenti a danno di terzi, perché sembra che la Russia stia facendo il gioco della controparte, gli USA, prolungando la guerra, a nostro danno.

La competenza è indipendente dall’onestà. Col covid abbiamo avuto modelli matematici grossolanamente fraudolenti, come quelli di Ferguson, in Italia elevati a dogma via Crisanti. Da noi si è arrivati a fare figurare al pubblico che l’epidemia seguisse la crescita esponenziale malthusiana, quella dei chicchi di grano sulla scacchiera, ignorando i fattori frenanti che intervengono, catturati nella crescita logistica e, meglio, in quella del modello SIR. Ma cultori di scienze hard onesti potrebbero contribuire alla pace, e anche a difendere i nostri legittimi interessi. Incuranti di quelli che ricordano la signora di Achille Campanile che ad argomenti logici del marito rispondeva con un ceffone, considerandoli trucchi sleali.

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31 luglio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Berlusconi, la consigliera di FdI giustifica i rapporti di Dell’Utri con la mafia: “In Sicilia servono compromessi, tutti lo sanno” “

Insieme ai kayfabe nostalgici/antifascisti – mentre entrambi i “rivali” servono il fascismo dei banchieri – procede il kayfabe mafia/antimafia. L’espressione kayfabe in USA è tratta dal mondo del wrestling, dove il kayfabe è l’accordo sottobanco per inscenare una lotta furibonda che in realtà è spettacolo. “Il cancro più letale d’Italia” non è come grida Sinistra italiana la mafia, ma la vendita del Paese a poteri sovranazionali. Una vendita bipartisan, che ha la virulentazione della mafia, delinquenza protetta, tra le conseguenze. La lotta alla mafia copre il tradimento; che include metodi mafiosi, v. la coercizione di Stato per gli inoculi Pfizer. La mafia strapotente è un alibi anche per la vigliaccheria dei tanti cittadini che accettano muti le vessazioni e le predazioni tramite lo Stato, presi a fare il tifo ai vistosi kayfabe tra i “mafia-friendly” e l’antimafia che chiagne e f.

La minimizzazione dei legami tra classe dirigente e mafia recitata dall’allieva della Meloni è sì un insulto ed un falso. Ma scandalizzando porge la battuta ai compari della “sinistra”, che non meno disgustosa addita la mafia come il primo cancro per stornare l’attenzione dai propri tradimenti e dal proprio parassitismo. E’ disgustosa anche la citazione di L. Grassi, L. Garofalo, Falcone e Borsellino: persone che sono state lasciate vergognosamente senza protezione, e il cui assassinio ha fatto comodo per costruire il paravento antimafia dietro al quale vendersi ai mandanti.

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12 agosto 2023

Peggio di Marcinelle: morti iatrogene per l’operazione covid in cambio di finanziamenti UE

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24 settembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Modica “Matteo Messina Denaro e le sue ultime volontà: “Nessun funerale in Chiesa, è corrotta” “

“Uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato” Messina Denaro. Gli uomini di potere hanno tratti comuni. “… uomini assai simili a quelli che nei conventi vivevano, fanatici come essi, chiusi come essi, come essi avidi di potere, cioè, com’è l’uso, di ozio” Tomasi di Lampedusa.

Nel caso dei preti si ha una di quelle situazioni talmente guaste e capovolte che è il cattivo ladrone a dire se non il vero, cose vere. Forse il mafioso morente ha dato una definizione dei preti denudata da apparenze e illusioni allo scopo di prevenirli: sapendo che si vorrà sfruttare la sua morte per proclamarsi, ipocritamente, estranei alla mafia. Mentre il clero, oltre ad alleanze contingenti e ad affari comuni, condivide con la mafia concezioni culturali; es. l’omertà da riconoscere come valore e tutelare*.

Vengono da uno scellerato le parole meno false di questi giorni: tra uno Stato che finge di averlo catturato quando gli ha assicurato una latitanza di decenni alla luce del sole; e tra le concomitanti celebrazioni come nobile padre della patria del decano dei governanti fantoccio, degli smorti omologhi del Videla dell’Argentina di Bergoglio, messi a gestire l’asservimento e lo sfruttamento del Paese al posto di epurati come Moro, Piersanti Mattarella, La Torre; nell’ambito di un apparato che va dalle stanze dorate dei palazzi romani alle curie vescovili, alle stanze di tortura della mafia protetta e virulentata.

*Sales I. I preti e la mafia. 2010.

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7 dicembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Balzano “Per me un governo che non regge senza ministri filo Usa o Ue è una stortura del sistema”

Il 3 ottobre 2023, su La7, trasmissione Dimartedì, Davigo ha affermato che “i giudici sono prima di tutto giudici della UE e poi giudici del loro Paese”. Davanti a milioni di spettatori. E nessuno ha detto niente. Il pesce puzza anche dalla coda. Tutto quello che sanno fare gli italiani è accettare, per avere l’alibi alla loro pecoraggine, qualche falso Masaniello mediatico, lanciato loro dal potere che dovrebbero contestare, da applaudire fino a quando puntualmente li tradirà, e verrà sostituito da uno nuovo.

@ doctor no:

Di Maio è un caso palese; oggi. Lo descrissi come un sola che lavora per il potere quando era ancora soffuso dell’alone eroico di Grillo*. Mie osservazioni su come i 5S fanno passare per opposizione al potere il trasformare in legge interessi illeciti del potere sono state censurate da Il Fatto**. (Anni prima mi aveva chiamato Casaleggio, che fece di un mio scritto sugli inceneritori l’argomento di un post di Grillo). Il punto è che gli italiani, litigiosi tra loro, verso il potere non provano altro che paura e speranza di favori; e non concepiscono altra opposizione alle sue prevaricazioni che applaudire figure che vengono loro presentate come salvifiche. Illudendosi di farsi i fatti propri senza impicciarsi di come i potenti si fanno i loro. Un aspetto costante è l’orizzontalizzare, il ricondurre l’oppressione dall’alto a una lotta tra gruppi dello stesso livello, es. tra 5S e gli altri partiti; gruppi che inscenano scontri, dando l’impressione di un contrasto dove vi è una gara all’asservimento. Il pubblico del resto vuole essere ingannato, e così sollevato dalla responsabilità personale di opporsi a chi lo opprime e lo deruba.

Di Maio e la lobby dei malati di cancro. Il paziente come stakeholder Sito menici60d15, 2016.
** Il grillismo al servizio del capitalismo predatorio . 2013, Ib.

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21 febbraio 2024

Blog de il Fatto

Commento al post di F. Baraggino “Poltronificio lombardo, il centrodestra si spartisce gli Istituti scientifici. Dal farmacista di FdI al papà dell’assessore forzista”

Ci sono due tipi di corruzione. Quella riconosciuta, bribery, cronyism, mazzette, clientelismo, etc. E quella tenuta nascosta, la institutional corruption* che consiste nel vendersi ai poteri forti, diventandone agenti; in cambio di posti di potere con relativi stipendi e privilegi. In Lombardia la falsa destra pratica entrambe. Da un lato obbediente ai poteri forti in campo medico perinde ac cadaver **. Dall’altro vivace nell’amministrazione “all’uso e’ Napule”. Napoli da dove Vincenzo De Luca vuole fare lo stesso, lanciare la corruzione “utroque” nel PD.

La formula ibrida si sta mostrando vincente rispetto alla pretesa di falsa sinistra, pentastellati, magistratura, giornalismo alla Report, di limitarsi alla corruzione istituzionale, che è più comoda perché evita giochi di sottobosco indecorosi e di sporcarsi le dita contando banconote. E che, gestendo operazioni che arrivano pitturate con pretesti etici, consente un’aura di alterità morale. In realtà fasulla, perché la corruzione verso l’alto non è meno perniciosa dell’altra, e può essere perfino peggiore. Soprattutto in campo medico.

* Light DW. et al. Institutional corruption of pharmaceuticals and the myth of safe and effective drugs. Journal of law, medicine and ethics. June 1, 2013. Light DW. Strengthening the Theory of institutional corruptions: broadening, clarifying, and measuring. Edmond J. Safra Working Paper, No. 2. 20 march 2013.
** Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale

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21 febbraio 2024

Blog de il Fatto

Commento al post di F. Baraggino “Poltronificio lombardo, il centrodestra si spartisce gli Istituti scientifici. Dal farmacista di FdI al papà dell’assessore forzista”

Ci sono due tipi di corruzione. Quella riconosciuta, bribery, cronyism, mazzette, clientelismo, etc. E quella tenuta nascosta, la institutional corruption* che consiste nel vendersi ai poteri forti, diventandone agenti; in cambio di posti di potere con relativi stipendi e privilegi. In Lombardia la falsa destra pratica entrambe. Da un lato obbediente ai poteri forti in campo medico perinde ac cadaver **. Dall’altro vivace nell’amministrazione “all’uso e’ Napule”. Napoli da dove Vincenzo De Luca vuole fare lo stesso, lanciare la corruzione “utroque” nel PD.

La formula ibrida si sta mostrando vincente rispetto alla pretesa di falsa sinistra, pentastellati, magistratura, giornalismo alla Report, di limitarsi alla corruzione istituzionale, che è più comoda perché evita giochi di sottobosco indecorosi e di sporcarsi le dita contando banconote. E che, gestendo operazioni che arrivano pitturate con pretesti etici, consente un’aura di alterità morale. In realtà fasulla, perché la corruzione verso l’alto non è meno perniciosa dell’altra, e può essere perfino peggiore. Soprattutto in campo medico.

* Light DW. et al. Institutional corruption of pharmaceuticals and the myth of safe and effective drugs. Journal of law, medicine and ethics. June 1, 2013. Light DW. Strengthening the Theory of institutional corruptions: broadening, clarifying, and measuring. Edmond J. Safra Working Paper, No. 2. 20 march 2013.
** Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale

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6 marzo 2024

Blog de il Fatto

Commento al post “Csm, nominati i nuovi vertici della Scuola della magistratura: c’è l’ex presidente della Consulta Sciarra. Ma sul suo nome la destra si astiene”

Silvana Sciarra ha un sorriso aristocratico. E anche un cognome da aristocratica. Quello che la giuslavorista ha fatto dire alla Costituzione come un ventriloquo fa col suo pupazzo, che lo Stato può costringere i cittadini, a pena di togliere il lavoro, a farsi inoculare preparati – non analizzabili, commerciali, improbabili, malamente testati, inefficaci e pericolosi – non è nobile. Cosa insegnerà ai magistrati? Che così come ci sono due meccaniche, newtoniana e quantistica, ci sono due legalità, quella per il volgo e quella funzionale alle predazioni e violenze dei poteri forti? Che i magistrati non sono sottoposti alla realtà e alla logica, ma possono impadronirsene e piegarle* nell’applicare la legalità “non newtoniana”, che come la meccanica quantistica non riconosce la realtà sensibile e non obbedisce alle regole della logica comune? La contraddizione tra quanto ha fatto alla Consulta e il metterla a capo dei maestri dei magistrati è simile a quella del nominare nel 1957 presidente della Consulta Azzariti dopo che era stato presidente del Tribunale della razza dal 1938 al 1943**. E’ simile anche il disprezzo per il popolo che emana da questi passaggi senza ritegno. Sembra che i magistrati ambiscano a essere considerati un’aristocrazia autoreferenziale, mentre protestano di non esserlo.

*Il peculato intellettuale dei magistrati
**Sullam SL. I carnefici italiani. Scene dal genocidio degli ebrei, 1943-1945. Feltrinelli, 2015.

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5 marzo 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post ““La tua rivoluzione è stata la mia”. Polemica su Di Cesare per il post su Balzerani (poi cancellato). Rettrice La Sapienza: “Sconcerto””

Si possono esecrare le tesi di un intellettuale che sostenga la lotta armata, ma comunque rispettarlo. E’ invece disgustoso che – bene imboscata nello Stato con una cattedra universitaria – si elogi il terrorismo pilotato. Tramite il terrorismo affidato ai vari Moretti*, il compagno della Balzerani, si è soggiogato il Paese, si sono eliminati leader che lo volevano libero, si è selezionata una classe dirigente di servi. Disgustoso è il narcisismo del fiancheggiare l’oppressore e presentarsi come fiancheggiatore della ribellione all’oppressione (vale anche per i post-fascisti).

Donatella Di Cesare ha pubblicato “Immunodemocracy. Capitalist asphyxia” una critica addomesticata dell’operazione covid che vorrebbe sostituirsi a quella – per me altamente valida – di Agamben (vergognosamente attaccato, anche su questo sito). Il saggio è stato subito pubblicato dalla Massachussetts Institute of Technology Press. Toni Negri, promotore del terrorismo con legami con figure sinistre del capitalismo, fu pubblicato dalla Harvard University Press. A Cambridge, Massachussets (Boston), trovano porte aperte e così legittimazione e prestigio autori italiani che si appropriano di critiche antisistema, le deformano e le indirizzano in forme che ne permettono un utilizzo strumentale da parte del potere che dicono di combattere.

*S. Flamigni. La sfinge delle Brigate rosse. 2004.

@ MARCOBASTA: Non metto in discussione il diritto di salutare sul piano umano anche il peggior delinquente. Ma si ha anche il diritto di osservare che riconoscendo con l’occasione dignità alle “idee” di un doppio gioco, sanguinoso, preparato a tavolino in qualche think tank di oltre oceano, condotto per stupidità o scelleratezza, che ha portato alla decadenza invece che alla crescita, ci si esibisce nell’arte del servire il padrone fingendosi ribelli.

Come in tutte le storie di ambiguità e doppiezza, “una parola” non basta. Ci sono abbondanti evidenze che ci fosse anche cattiva fede. E protezione. Es. “stella a sei punte” Moretti. Nella migliore delle ipotesi, “ci credevano” come utili idioti. Gli intellettuali servirebbero a questo, a riconoscere i cattivi insegnamenti. Es. Pasolini: “Essi credono di spezzare il cerchio e invece non fanno altro che rinsaldarlo”.

Avremmo bisogno di un’autentica sinistra progressista, e di un’autentica destra conservatrice. Invece appare che siano permesse solo caricature, vuote dietro alle sparate, e accomunate dal servire i poteri che nel 1978 manovravano i terroristi improvvisati, resi “samurai invincibili”, e che oggi non ne hanno neppure bisogno, essendo sufficiente il personale politico ottenuto anche con via Fani, via Caetani, etc.

@ MARCOBASTA: Prima l’ha “salutata” lodandone i deliri e lo sfacelo provocato, poi si è retratta, come il cucù degli orologi svizzeri. Non ha neppure tenuto il punto, ma ha nascosto il braccio. Va bene la lotta armata, ma anche i contributi INPS….

L’espressione sui samurai è di Tobagi: “non sono samurai invincibili”. Tobagi fu ucciso da dei figli di papà, al solito protetti. Non è “fare i samurai” fare i sicari – e le patsy, i prestanome – essendo un terminale di apparati delle maggiori potenze politiche e militari, servendole in quello che voi dovreste riconoscere come “imperialismo”. E’ invece simile alla viltà degli squadristi, che attaccavano in venti contro uno. Si sono spente le voci equilibrate, come Moro e Tobagi, si sono eliminati coraggiosi autentici, da Bellomo a Rossa a Borsellino a Calipari, e si dà spazio a sguaiataggini servili e incoscienti con ritrazione incorporata. In Italia pure terroristi e annessi tengono famiglia, e sono raccomandati.

 

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Vedi anche:
L’orizzontalizzazione
I magistrati servitori di più padroni
L’agenda Palamara dei magistrati

12 agosto 2023 Peggio di Marcinelle: morti iatrogene per l’operazione covid in cambio di finanziamenti UE

Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratrura

I magistrati e gli USA

I “capitano Peugeot” nell’Italia sottomessa

La terza testa del mostro
L’omertà e la complicità nazionali nelle epurazioni USA

La pasionaria

18 February 2011

Commenti ai post “Il contrario del PD che vorrei”, blog Metilparaben e “Il film horror della sinistra: la bellissima e intelligentissima Bindi premier”, blog Il fazioso,  17 feb 2011

Osservando il suo comportamento come ministro della sanità, es. la protezione arcigna e cieca della chemio per i tumori, una terapia che oggi comincia ad essere criticata perfino nelle sedi ufficiali, ho avuto l’impressione che la Bindi fosse il tipico esempio di “cattolico di sinistra”; quelli che sono di una bravura pretesca nel servire grandi poteri, inclusi gli interessi più neri e trame inconfessabili, mentre recitano il ruolo di “puliti”; in questo caso, di pasionarie integerrime. Ci sono elementi che avvalorano questa opinione. Es:

Bindi,  come Vendola che la propone, sembra una cosa ed è tutt’altro. Non rassicura questa affermazione: “Capace … di finti moralismi… alla Rosy Bindi, la quale finge di non sapere che i soldi per le sue campagne elettorali furono Andreotti… e Citaristi a darglieli. Lo sa perché la Bindi fu candidata la prima volte alle europee? Per battere Tina Anselmi, che … Andreotti voleva punire per come aveva gestito la commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2. … fecero avere alla cara Rosy tutti i voti necessari per fare giustizia della giustiziera Anselmi …” (Cossiga, Fotti il potere, 2010). La fonte è dubbia, ma sembra che la Bindi favorisca lo status quo simulando la figura dell’Anselmi, donna tutta di un pezzo, e prendendone il posto; così come Vendola “narra” un appassionato leader “rosso” per ottenere il favore degli ingenui. Il cerone non è solo quello di Silvio.

Ai poteri forti la Bindi, come gli altri “comunisti”, non dispiace, e il teatrino di Berlusconi che fa l’ignorante, o impersona sé stesso, e insulta la Bindi, mi pare un fare da spalla a chi potrebbe dare il cambio al rozzo bauscia con la sceneggiata del ritorno alla civiltà dopo l’era berlusconiana.

@ Sergione1941. Grazie. Istintivamente, trovavo accattivante la figura della Bindi. Ma alcune volte le apparenze ingannano. In una prefazione del 1998 la Bindi sottoscrive la visione statunitense per la quale la bioetica sarebbe “un ponte verso il futuro”. Cioè una retorica di supporto alla crescita della medicina commerciale, che giustifichi abusi e distorsioni là dove non si può censurare. Il futuro del cancro è stato e sarà quello di una crescita di tipo esponenziale della spesa, e dei profitti: (https://menici60d15.wordpress.com/2011/01/23/reati-contro-leconomia/ ). Tale futuro è stato favorito e viene favorito da diversi rispettabili “pontieri”. Tra i quali nella mia esperienza spicca la Bindi. In questi giorni sono usciti un articolo che mostra l’inutilità di una chemio prolungata in alcune diagnosi di tumore della mammella, e un altro che conferma l’esistenza della “chemofog”, il declino cognitivo da chemioterapia. Io non trascurerei il merito. Trascurerei invece le distrazioni dal merito: https://menici60d15.wordpress.com/2011/02/09/manco-con-gli-occhiali/ . Oltre al sesso e ai rapporti tra i sessi, ci sono altri organi anatomici e altri problemi.

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Blog di Beppe Giulietti su Il Fatto

Commento del 15 apr 2011 al post “Cicchitto si vergogna della P2?” del 15 apr 2011 

La pseudoAnselmi

No, io credo che Tina Anselmi sia una figura positiva, e che, come ha detto Cossiga, si voglia accostare alla sua figura quella solo superficialmente simile della Bindi; che è un altra cosa, rispetto alla P2, l’organizzazione segreta che difende quegli interessi che in campo medico hanno trovato ampio ascolto in cattolici di sinistra come la Bindi:

La pasionaria

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12 maggio 2011

Blog de Il Fatto

Commento al post “Fotomontaggio e offese (irripetibili) a Rosy Bindi da un candidato leghista “

Uomini e donne

a) Questo modo di fare politica della Lega non è “franco” o “maschio”: è cialtronesco e vile.

b) Rosy Bindi non è una figura di politico nobile come questi “attacchi” portano per contrasto a credere:
https://menici60d15.wordpress.com/2011/02/18/la-pasionaria/

c) Il pubblico che non riconosce questi squallidi siparietti che i media trasmettono in continuazione come espedienti per simulare uno scontro tra governo e opposizione, quando in realtà i due gruppi litigano per chi debba essere il fiduciario dei poteri che dettano il programma politico unico; il pubblico che quindi ghigna o si indigna, invece di incacchiarsi perché di pagliacciata in pagliacciata non si parla mai di argomenti seri, più che un elettorato è la platea strepitante di “Uomini e donne”: comparse che valgono ancora meno dei tronisti e delle corteggiatrici.

@ EmaG. I leghisti lanciano il sasso e nascondono la mano. Non li si deve favorire in questa tattica, scusandoli come “privi di un minimo di QI”, o indicando le rare eccezioni. Non sono totalmente deficienti.Tra queste persone così facili all’insulto e al disprezzo gratuiti alligna il tipo umano del furbastro gonfio d’odio e di vigliaccheria. Condannato a non avere pace dal divario tra quello che vale e quello che vorrebbe essere, è costantemente vigile, sia per mordere che per ritrarsi. Il prototipo dell’italiano fascista, capace delle peggiori bassezze se è in una squadra e si sente le spalle coperte, pauroso e lecchino quando è da solo o vede che rischia qualcosa.

*  *  *

12 settembre 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Costamagna “Pd: cara Bindi, ma il problema del governo è solo la bellezza delle ministre?”

Marcello Marchesi, grande umorista, amava raccontare di un raduno di jazzisti. Si esibisce prima un gruppo di anglosassoni, alti, biondi. Eleganti e impeccabili: con la paglietta, le giacche di rigatino, i pantaloni bianchi. Strumenti scintillanti della migliore marca. Ma suonano malissimo, una schifezza. Poi è la volta di un gruppo di neri, piccoli, stortignaccoli, la barba ispida, trasandati, gli strumenti opachi e ammaccati. Attaccano … e suonano che è una schifezza pure loro.

*  *  *

17 febbraio 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Zaccariello “Reggio Emilia, commissione Antimafia: “Qui ‘ndrangheta pronta a usare armi” “

La scorsa estate, a un convegno in Sila, l’ho sentita spiegare che “i mafiosi sono vispi” (furbi, nella parlata toscana). Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, ora fa osservare che i gangster hanno i mitra. Senza questa differenza gli ndranghetisti in oggetto non si distinguono sostanzialmente dagli altri gruppi affaristici che gravitano attorno alle istituzioni. Se l’antimafia può affermare che ci sono mafiosi con arsenali e pronti a sparare, a questi mafiosi si potrebbe anche togliere le armi, avendo centinaia di migliaia di persone stipendiate per fare il poliziotto: questa affermazione ricorda quella per la quale a Palermo le forze di polizia sapevano che era arrivato il tritolo per Borsellino; mentre non si sapeva, evidentemente, come fare a evitare la strage. Ma occorre dipingere la ndrangheta come un esercito straniero; come l’armata di Serse capace di oscurare il sole con le sue frecce, se ci si vuole presentare come i 300 di Leonida. Per continuare, forti di questa patente eroica, ad appoggiare affari di livello non diverso di quelli intessuti dalla ndrangheta in Emilia. E anche operazioni “altro dito, stessa mano”: non molto lontane da quelle della mafia che spara a bersagli politici su mandato, posso dire, ricordando quando la Bindi è stata ministro della sanità-

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6 agosto 2015

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pipitone “Mafia e informazione, ecco la relazione: “Non solo minacce, così i giornali sono contigui alla criminalità organizzata” “

@ Giachetto Lamiens. Lei esorta a complimentarsi con Rosy Bindi. Se un politico fa ciò che il ruolo che ha assunto e lo stipendio prevedono, perché bisogna fargli i complimenti? Per una relazione che raccoglie informazioni che non sono particolarmente originali, ma sono godibili per chi ama rivedere sempre lo stesso film, quello sulla mafia onnipotente causa di tutte le ruberie?

Quando si è trattato di eliminare qualcuno inviso alle multinazionali farmaceutiche per le informazioni che produceva, allora la sig.ra Rosy Bindi “è stata nelle loro disponibilità”. Oltre a mafia e corruzione vi è l’asservimento ai poteri forti, e la lotta con la bocca alle prime due spesso copre l’affiliazione alla terza grande forma di criminalità.

@ Giachetto Lamiens. Io credevo che “le regole” le stabilisse la Costituzione, non il Capitale. E che neppure “il Capitale” avesse la facoltà di fare, per proteggere affari sporchi, quello che fanno i mafiosi per proteggere i loro, di affari sporchi. Mafiosi i quali peraltro ormai sono capitalisti. Il suo è un discorso di giustificazione dei crimini di stampo mafioso, se commessi a favore del “Capitale”; descrive una ineluttabilità del “convivere” con i crimini mafiosi che vadano a favore di grandi interessi; che è ciò che accade. Da parte di un claquer di Rosy Bindi, è una conferma dei rapporti di congruenza tra l’antimafia di un politico come la Bindi e la grande criminalità “capitalista”, dietro alle rivelazioni dei segreti di Pulcinella presentati come grandi retroscena.

Del resto, Falcone fu accusato da un superiore di attentare all’economia della Sicilia. Io vorrei sentire dai vari grandi nomi dell’antimafia per quale motivo bisogna combattere la mafia. La risposta non è scontata, come quella istintiva dell’uomo della strada per il quale i motivi sono primariamente etici, la mafia essendo una cosa orribile e iniqua. Come mostra la sua risposta, appare che le finalità della lotta istituzionale alla mafia siano altre, piuttosto sofisticate; e che non siano lontane dai motivi che spingono le istituzioni a favorire il permanere della mafia.

@ Giachetto Lamiens. Il sistema che lei descrive lo chiamo “metamafia”: la mafia sulla mafia. Dove bisogna ringraziare chi ci vende al “Capitale” perché ci dà protezione dai “Cicciotto ‘e mezzanotte” e dagli “Scarpuzzedda”. La mafia come mostro terrorizzante che fa accettare la criminalità in doppio petto dei poteri forti, es. quella delle multinazionali, e l’antimafia come diversivo e come ricatto per ottenere consenso e spingere alla sottomissione verso forme di criminalità superiore che sarebbe non esagerato, ma riduttivo, definire mafia. La mafia come i caimani nella palude attorno a una società-prigione: caimani che servono a indurre i cittadini onesti a ringraziare per l’accoglienza concessa coloro che li tengono ingiustamente in carcere. Mi scuserà se non mi associo alle sue lodi alla Bindi; delle due, ho conosciuto la faccia che obbedisce ai voleri criminali della mamma “Capitale”, non la faccia dell’intrepida cacciatrice di picciotti. A volte penso che piuttosto che con le pluridecorate istituzioni sarebbe meglio trattare con mafiosi conclamati; che certo non sono migliori, ma almeno si sa con chi si ha a che fare.

@ Giachetto Lamiens. Se si critica la Bindi, si deve essere per i suoi avversari, dice lei. Ma la colpa è del berlusconismo, dice lei, incurante dell’alleanza di fatto tra piddini e berlusconiani. Io neppure bado alle colorazioni dei politici: credo che siate nello stesso paniere. (Non mi dica che allora sono per Grillo…) E non cerco “credibilità e considerazione” da chi come lei è incapace di usare un metro di paragone fisso, come es. i principi costituzionali, o i 10 comandamenti, o la legge morale dentro di noi, etc., ma per darsi credibilità deve ricorrere alla pratica deleteria, e questa sì da cani, di paragonarsi a standard negativi, come la mafia o Berlusconi. Contro i quali si ringhia a parole, ma li si tiene gelosamente protetti come il chilo campione di Sevres.

@ Giachetto Lamiens. Io parlo per esperienza personale. Parla di mancanza di freni inibitori lei, che disinvoltamente cita la sua di costituzione, nella quale, spiega con naturalezza, le leggi le fa il capitale, e obbedire ai suoi interessi è inevitabile; mentre è la mafia l’entità sulla quale valutare i meriti dei politici. Sì, in effetti alla mafia è stato fatto assumere un ruolo di tipo costituzionale, di termine di paragone negativo in sostituzione dei principi nobili, mentre è considerato fuori discussione che si debba obbedire ai potentati economici. Il suo tono è pacato, ma i contenuti, che riflettono le giustificazioni della nostra brillante classe politica, sono orgiastici. Io non avrei questa sua sicumera nel professare credenze che suonano come una confessione. Non so quali siano le sue “posizioni ideologiche e politiche”, né mi interessano, ma il suo spirito è democristiano come quello della Bindi, e dei tanti che hanno portato all’istituzionalizzazione della mafia in funzione dell’asservimento della politica ai poteri forti.

@ Giachetto Lamiens. Mi fa piacere che l’abbia presa bene. Si può essere democristiani senza saperlo. Sciascia osservò, citando un altro autore, che il mafioso non sa di esserlo. Lei lo è, democristiano, anche nell’attribuirmi cose che non ho detto, e nel rimangiarsi ciò che ha scritto: ”le regole le stabilisce il capitale”, “le confermo che nel nostro paese le regole e le leggi le fa il capitale (e regna sovrano)”. Anch’io trovo elementi positivi nello scambio: le sue affermazioni confermano l’idea che mi sono fatto sulla attuale lotta alla mafia, e sugli appoggi istituzionali alla criminalità dei poteri forti; anche se questo non mi mette di buonumore.

@ Giachetto Lamiens. Il suo modello, nel quale comanda il capitale, e la democrazia è quindi una fictio, che incastona un’antimafia perenne che i cittadini devono riverire non appena raggiunga i livelli rappresentati dalla Bindi, spiega davvero tanto. La mia proposta, visto che ricorre al vecchio “le critiche devono essere costruttive” è che lei scriva un libro sulla distopia che descrive. Rivaleggerebbe con “1984” di Orwell, aprirebbe gli occhi a tanti, e forse qualche candidato decente e autentico si presenterebbe, sempre che il Grande Fratello capitalista non si avvalga di una Bindi o analogo per fermarlo.

@ Giachetto Lamiens. Forse ad essere stravagante è il suo “bipensiero”. Io comunque la ringrazio, perché nel suo patchwork di spiegazioni ad hoc, pezze e toppe, di furie francesi e ritirate spagnole, si può identificare una descrizione realistica e interessante del ruolo dei politici e delle istituzioni sotto il liberismo.

@ Giachetto Lamiens. L’informazione è azione concreta. Cambia le opinioni delle persone, le fa agire in maniera diversa; per questo è temuta da chi organizza sistemi criminali; è il tema dell’articolo, limitatamente alla mafia. Quanto uno sia concreto nella suo opposizione, lo si può valutare dal trattamento che gli riserva il malaffare che attacca. Leggendo cosa scrive, penso che in chissà quanti summit di capobastoni il suo nome sarà stato pronunciato digrignando i denti, come quello di un tremendo bindiano che rende la mafia un business decotto …

@ Giachetto Lamiens. E quanti speculatori di borsa, padroni delle ferriere, junker prussiani, saranno di colpo incanutiti leggendo i suoi scritti. Mentre odontotecnici e parrucchieri la considerano un amico delle loro categorie.

@ Giachetto Lamiens. Veramente sono le mie denunce e proposte in campo medico che hanno determinato comportamenti discriminatori e afflittivi nei miei confronti tramite le istituzioni dello Stato. Ma, per le ragioni che lei ha spiegato con voce tonante, non vi è l’equivalente della commissione antimafia quando gli stessi atti anziché a favore dei mafiosi sono a favore di quello che lei chiama “il Capitale”. Anzi … E le mie tribolazioni includono anche il dover fronteggiare su internet i SECO (quelli che associano il Servo Encomio verso il potere al Codardo Oltraggio verso chi è inviso al potere). In questo caso, un SECO aggregato alla Commissione Antimafia.

@ Giachetto Lamiens. “Fare il gioco della mafia” è un classico. Infatti è anche una delle voci del Dizionario del perfetto mafioso di Dalla Chiesa jr. Una laidezza che mi è già stata rivolta. Come si esce da questo rimpallo di accuse? Secondo me, guardando oltre che alla mafia anche agli altri poteri che attaccano la Nazione; e valutando da che parte uno sta non in base alla poltrona, o a dichiarazioni, proclami e applausi ma in base a ciò che fa, e a quanto fa rispetto ai mezzi che ha. Tra quanto ho scritto vi è anche questo concetto, che in parte ho ripetuto qui, che nei suoi termini attuali l’antimafia, e la sacralità che ad essa è riconosciuta, sono funzionali all’asservimento ai grandi poteri economici. Clara Booth Luce scrisse che i democristiani ci marciavano sull’anticomunismo, agitando il comunismo ma evitando di eliminarlo. Mi pare che il doppiogiochismo democristiano non sia morto, e che stia avvenendo qualcosa di analogo con la mafia, che riveste il ruolo dell’unico “malamente” sul palcoscenico mediatico (di recente gli si è aggiunta “la corruzione”), mentre i paladini che agli occhi del pubblico la combattono dietro le quinte aiutano poteri non meno nefasti. Sui reati es. delle multinazionali farmaceutiche, che ricercatori e editori accreditati hanno paragonato, per centinaia di pagine, sensu strictu ad una mafia, ci sono un’omertà e un appoggio istituzionale che distinguere da quelli di cui godeva la mafia nei suoi anni “d’oro” è più una questione semantica che di sostanza.

@ Giachetto Lamiens. Lei come molti vede la lotta al crimine come una grandezza scalare: chi più ne mette, e si oppone a politici che lo favoriscono, è comunque da lodare. Non può che “andare nella direzione giusta”, conclude. Invece è una grandezza vettoriale: essendo una strategia, bisogna vedere se la distribuzione, la posizione, l’orientamento e l’intensità delle forze disponibili sono quelle giuste. Lei dice, i barbari da Nord hanno occupato Roma, siamo già vinti, però passiamo il tempo a combattere le feroci tribù autoctone che attaccano da Sud e i loro alleati nel senato. E qualsiasi cosetta facciamo è da lodare. Questo ripiegamento in forma di attacco favorisce i potenti barbari del Nord, che passano indisturbati le Alpi. L’assenza della mafia porterebbe a scomodi imbarazzi. La mafia e i suoi fiancheggiatori andrebbero non combattuti ma eradicati, stroncati, perché costituiscono una manovra diversiva, una spina nel fianco, una quinta colonna che ci indebolisce rispetto alle altre forze che coartano la nostra libertà. Forze “occupanti” con le quali invece si collabora; anche eseguendo i mandati delle liste di proscrizione, o omettendo di impedirli. Una scelta forse giustificabile in nome del più cinico e molle realismo; ma lei vuole le lodi. Lei precisa di non essere cattolico, ma ripete gli schemi cattolici che hanno da secoli reso l’Italia terra di conquista perché venduta dai suoi governanti.

@ Giachetto Lamiens. Lei dice che per eliminare la mafia occorre eliminare il capitalismo. Cioè abbattere l’economia mondiale e rifondarla su basi radicalmente diverse. A questo punto avrebbe potuto dire che bisognerà aspettare la prossima glaciazione. La mafia non come “fenomeno umano che ha avuto un inizio e avrà una fine” ma come datum ontologico, quanto il sistema economico. Ricorda alcuni autori che mentre appaiono criticare un fenomeno lo dipingono come strapotente e quindi da accettare. Facendone così un’apologia. Toni Negri sull’Impero della globalizzazione, E. Severino sulla Tecnica.

Mi scusi se rispondendole “impedisco di porre fine al discorso”, come è pure mio desiderio. Stabiliamo che l’ultima parola è la sua in ogni caso. Non me la prenderò, anzi le sarò grato. Oppure dica qualcosa di neutro, di blando, che mi consenta di non risponderle.

 

@ Giachetto Lamiens. Ecco, basta che l’Italia si sostituisca a Cuba. Oltre che non auspicabile, non sarebbe “mica semplice, comunque”: le consiglio “The shock doctrine” di N. Klein, una rassegna dei massacri coi quali è stata imposta nei vari paesi la dottrina liberista di M. Friedman. Include il golpe in Cile, durante il quale i medici che davano noia alle multinazionali farmaceutiche furono prontamente assassinati. Fa apparire al confronto come dei balordi di strada i mafiosi nostrani. Mafiosi che sono da annoverarsi tra la manovalanza locale per l’esecuzione di questi piani; insieme a tante persone perbene che si occupano di ottenere con metodi incruenti (v. il libro citato) le epurazioni che furono eseguite in Cile.

@ Giachetto Lamiens. Secondo Giuseppe Flavio la bilancia sarebbe stata inventata per primo da Caino; la sua di sicuro non è di quelle con la migliore genealogia. Le cose che dico stanno tutte su un piatto solo. Non vedo dove sia la “pochezza” del prendere Cuba come esempio di paese non capitalista (che si sta avvicinando all’Occidente). Cosa avrei detto di così meschino su Cuba, e cosa ciò spiegherebbe, poi dovrebbe dirlo. Che fa, “parla siciliano” (Camilleri) mentre esalta l’antimafia? Devono essere stati il mio riferimento alla Bindi, alla convergenza verso lo “italian desk” della mafia e dei carrieristi dell’antimafia, e il trovarsi incrodato sugli specchi, a spingerla all’insulto scomposto e alla provocazione.

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19 settembre 2015

Blog de il Fatto

Commento al post di A67 “Camorra a Napoli: le #mafie sono ‘elemento costitutivo’ dell’Italia tutta”

La lotta alla mafia, per come la intende la Bindi, serve anche a questo: a scaricare le responsabilità diffuse, e le responsabilità dei vincenti, addossandole a una parte. Le sue affermazioni, dette da chi di professione dovrebbe eliminare la mafia, sono inoltre un’autoassoluzione: se un territorio soffre per forme truculente di criminalità la colpa è dei suoi stessi abitanti, che le generano; non dello Stato che coltiva la cancrena. I napoletani non sono affatto innocenti; a loro volta autoindulgenti, hanno gravi colpe nello sfascio delle loro città. Ma non sono costituzionalmente più camorristi degli intrallazzoni massoni del lindo senese, da dove viene la Bindi, o degli imbroglioni cattolici della Lombardia produttiva. O dei politici che attaccano il ciuccio dove vuole il padrone, e invece di agire pronunciano considerazioni sociologiche grossolane che sono in realtà una conferma dello stato di vessazione; una ripetizione della maledizione sotto la quale giace il Sud.

@ Gianni Travaglia. Lei non ha un grande spirito garibaldino … Con questo mettersi paura da soli nessuno si opporrebbe mai all’oppressione e alla prepotenza.

@ Calibro9mm. La mafia e l’antimafia fanno comodo a tanti; distolgono dai crimini dei colletti bianchi, giustificano impunità e facilitano ruberie e soprusi nella parte dell’Italia dipinta come onesta. I napoletani si prestano bene come spiegazione per mantenere sine die questo focolaio diversivo rappresentandolo come inestinguibile.

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17 giugno 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di E. Salvato “Mantova, “la ‘ndrangheta controlla territorio”. Fra pizzo, incendi e zona grigia”

Nella Lombardia orientale la mafia controlla il territorio, secondo Rosy Bindi; e, notizia di questi giorni, il CSM ha permesso che il numero dei PM di Brescia, sede della DDA, si dimezzi, passando da 20 a 11. Da un lato si lascia agire la mafia “territoriale” quel che basta per riempire con essa il palcoscenico mediatico; e dall’altro si ritirano i funzionari dello Stato che dovrebbero assicurare l’amministrazione della giustizia. Il combinato favorisce forme stanziali di crimine dei colletti bianchi. Forse ha ragione la Bindi; e anche Nando Dalla Chiesa sulla facilità con la quale si possono commettere atti intimidatori; ma in un senso più articolato di quello fumettistico col quale vincono l’attenzione del pubblico.

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18 gennaio 2017

Censurato dal blog de Il Fatto

Commento al post “Massoneria, Bisi (Goi): “Non darò elenco all’Antimafia. Non ci sono parlamentari iscritti”

La libera consultazione degli elenchi completi ed esaustivi degli iscritti alle varie massonerie – incluse le forme affini come l’Opus Dei e CL – sarebbe un passo semplice e praticabile per rendere il cittadino comune meno indifeso, e il suolo italiano meno propizio alla crescita e persistenza di malerbe. Peccato che gli antimafia e i grillini su modeste misure del genere stiano zitti, votati come sono a spendere le loro virtù guerriere in ben altre battaglie.

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9 novembre 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di E. Ciccarello “Mafia, si studia di più nelle Università del Nord. “Al Centro c’è minore percezione” “

La gigantografia di Falcone e Borsellino è un ottimo paravento per attività criminali del mondo legale. Es. in ambito universitario le frodi a danno dei pazienti e del contribuente derivanti dalla fusione tra industria e ricerca accademica in campo biomedico. Non stupisce che l’allestimento dei paraventi antimafia sia più praticato al Nord, dove è più diffuso il white collar crime. Così si vedono università settentrionali, che in passato hanno dato una cattedra a un soggetto definito da Giuseppe Di Lello “una sorta di consigliere della famiglia dei corleonesi”, sbandierare la lotta alla mafia mentre praticano il malaffare e lo proteggono con metodi sostanzialmente mafiosi; godendo della complicità di altre istituzioni, anch’esse munite di una bella gigantografia della famosa immagine dei due magistrati ai quali invece l’impegno antimafia non portò vantaggi ma costò la vita.

@ Luca. I nostri politici non sono così terribili e onnipotenti; prendono ordini da poteri sovranazionali; quando non vengono ignorati e scavalcati come figuranti di poco conto. Credo che la mafia sia una componente strutturale dell’assetto di dominio dell’Italia. E che lo sia anche la lotta alla mafia. Forse i fini dell’uccisione dei due eccezionali magistrati hanno incluso anche l’insorgere dell’antimafia come attività stabile e come potere di tipo sacrale, che conferisce intoccabilità. Dove è scritto che dobbiamo essere in guerra perenne con la mafia? I mafiosi sono “samurai invincibili”? La mafia, questa spina velenosa, questo cappio al collo della nazione, andrebbe stroncata, anche a costo di misure estreme, e archiviata. Cronicizzando la mafia si favoriscono i crimini dell’economia legale che si nascondono dietro ai “crest” della lotta alla mafia, oltre a consentire la permanenza di una manovalanza criminale che è stata usata a fini eversivi. Lo studio scientifico della mafia che non fosse l’aggiunta di un altro cesto di pagnottelle accademiche – e lo studio anch’esso serio della corruzione istituzionale, quella che legifera e governa a favore dei poteri forti – dovrebbero considerare la gravità di dichiarazioni come questa della Bindi, che la “mafiologia” divenga “un elemento strutturale nella formazione di base e specialistica delle università italiane”.

Vedi: Il monopolio corrompe i lavoratori. 10 novembre 2017. In: Milizie bresciane

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24 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Mafia, Bindi a La7: “Non esisterebbe senza la copertura degli apparati dello Stato. Nordio? Non mi convince la sua idea sulla criminalità” “

Ieri sera Report ha mostrato che da molti anni erano stati segnalati i legami di Tumbarello, il medico massone che copriva Messina Denaro, con ambienti compromessi con la mafia. Eppure Tumbarello è stato consulente dei magistrati, a spese del contribuente*. “Apparati dello Stato” sta per servizi. “Borghesia mafiosa” sta per il versante piduista della massoneria; quest’ultima espressione però non è solo un eufemismo, ma un coprire spostando i picchetti di confine. Il cartello “hic sunt” andrebbe posto alle pendici dell’altro versante, il versante “Rotary”, quello delle varie consorterie laiche e cattoliche dei perbene.

*Le “protezioni” di massoneria e imprenditori nella latitanza di Messina Denaro. Avvenire, 18 gennaio 2023.

 

 

Ratio formigoniana

8 February 2011

Blog di Beppe Grillo

Non accettato 7 feb 2011

Chi sta vicino al fuoco si scalda”

proverbio contadino

Davanti all’allarme inquinamento in Lombardia, e alle incombenti multe UE, Formigoni ha ripetuto al Tg regionale, 5 feb 11, la sua tesi che bisogna considerare “l’inquinamento pro capite” (Clima. Formigoni:”La UE consideri l’inquinamento pro capite. Sito Regione Lombardia. 2009). Dicendo “inquinamento procapite” non si spiega se si sta parlando dei tassi di inquinamento, cioè delle concentrazioni, come si può credere dato che è questo a cui comunemente, e giustamente, ci si riferisce; oppure delle emissioni pro capite, come sembra si tratti; queste sono appropriate non come la misura del livello del rischio locale di malattie dovute all’inquinamento in una data area, ma principalmente per comparare le emissioni di CO2 tra nazioni o aree, ed evidenziare il contributo, molto diverso, di differenti popolazioni – es. statunitensi, cinesi, europei, africani, bolognesi – all’aumento di CO2 nell’atmosfera e agli effetti sul pianeta, in particolare sul clima.

Sia che si tratti delle concentrazioni che dei valori assoluti, come misura del danno da inquinamento l’indice pro capite dà luogo a risultati demenziali. Per rendere l’idea, anche per una camera a gas, dove si muore per intossicazione acuta, si può sostenere che va considerato l’indice di inquinamento pro capite, dato dal rapporto tra quantità di gas immesso, oppure concentrazione di gas nell’aria della camera, e numero di persone che contiene. Più persone si stipano nella camera a gas, meglio stanno, secondo questo indice. Considerando l’inquinamento pro capite, un terrorista che irrorasse con una tonnellata di sostanze tossiche una metropoli farebbe molto meno danno di uno che eseguisse la medesima operazione con la stessa quantità di sostanze tossiche su un’area di pari estensione, ma occupata solo da un paesino con le sue frazioni. Esempi estremi e truculenti; ma non fuori luogo, perché, con modalità diverse, anche di inquinamento si può morire; esempi ai quali portano i ragionamenti di Formigoni, che hanno implicazioni grottesche e macabre.

Come ogni inverno, in Lombardia non piove, non c’è vento e i riscaldamenti vanno. I depositi di polveri sono visibili a occhio nudo: basta guardare le carrozzerie e i vetri delle auto. Mentre la Lombardia gronda polveri, il suo governatore si vanta che in Lombardia la produzione di polveri pro capite è la più bassa d’Europa. Siccome i livelli di inquinamento sono molto elevati, in realtà questo vuol dire, come per l’esempio della camera a gas, che in Lombardia un maggior numero di persone è esposto a livelli dannosi.Il rapporto tra inquinanti e numero di abitanti è inversamente proporzionale alla densità abitativa: più abitanti si affollano in Lombardia, migliore, secondo tale indice, sarà la situazione; ovviamente in realtà la situazione sarà peggiore, perché un numero maggiore di persone saranno esposte agli stessi livelli di inquinanti. Ovvero, all’aumento del denominatore del rapporto emissioni/abitanti, cioè all’aumento del numero di abitanti, corrisponderà sia un peggioramento della realtà, sia un miglioramento, falso, dell’indice che dovrebbe descriverla.

Alla riduzione del numeratore, considerato come dato dalle emissioni totali di inquinanti (misure che sono più facili da manipolare di quelle delle concentrazioni nell’aria), si avrà una riduzione dell’indice; riduzione che però può avere una significatività spuria. Se in una camera a gas si immette meno gas, ma i livelli di gas all’interno restano comunque al di sopra della soglia di letalità, l’indice di inquinamento pro capite della camera si ridurrà; ma non è migliorata la sorte delle persone nella camera; è aumentata l’efficienza della camera a gas. Se, come avviene, a parità di popolazione si riducono le emissioni ma non tanto da fare calare sotto livelli accettabili le concentrazioni, che restano alle stelle, le vanterie di Formigoni sono come i cannoli di Cuffaro.

Invece che dover dipanare le malsane contorsioni della Regione Lombardia sugli indici di inquinamento, sarebbe meglio discutere di risparmio energetico, che può fare abbassare drasticamente le emissioni e quindi le concentrazioni. E quindi migliorare la salute della popolazione. Può decurtare di una bella fetta la bolletta delle imprese, e qui Formigoni sarà d’accordo; e anche la bolletta e le spese di carburante del cittadino, effetto questo che dalla prospettiva dei politici e degli interessi che rappresentano non va molto bene. E può rendere la nazione meno dipendente dall’approvvigionamento esterno di energia. Ma anche questo è un obiettivo che la nostra classe dirigente, compradora, cioè abituata a prosperare vendendo la nazione a interessi stranieri, non vuole. Il risparmio energetico potrebbe essere la risposta al partito delle centrali nucleari.

Il libro “Mr Kilowatt. Alla ricerca dell’energia perduta” di Maurizio Melis, ben scritto, chiaro e approfondito, è illuminante sulle grandi possibilità di risparmio energetico che attenderebbero solo di essere sfruttate. E’ edito da “Anarchia oggi”. No, mi sbaglio: da il Sole 24 ore. Credo che in questo caso la Confindustria offra il buono che si può e si deve prendere dal “sistema”. Poi sta a noi saperlo usare, e chiedere che venga usato, per il nostro progetto e non il loro.

Tornando a Formigoni, sparare una formula non basta per essere scientifici; anzi può essere un ottimo espediente per impapocchiare la gente. La variabile “emissioni di inquinanti” non va confusa con la variabile “concentrazione di inquinanti”. L’efficienza nella riduzione delle emissioni, che l’indice adottato da Formigoni può rappresentare, non va confusa con la riduzione dei livelli di esposizione. Ciò che conta per la salute non sono le emissioni, né tanto meno le emissioni pro capite, ma le esposizioni. Queste ultime dipendono oltre che dalle emissioni da diversi altri fattori, es. dall’orografia e dalla meteorologia, nella Pianura padana particolarmente infelici sotto il profilo del ristagno degli inquinanti nell’aria.

Contano le concentrazioni nell’aria. Si può morire di asfissia anche con la testa dentro un sacchetto di plastica. Come indice del pericolo cui sono esposti i cittadini le emissioni pro capite sono un indice non valido, di comodo e capzioso, adatto a coprire la situazione anziché rivelarla: tanto che in alcune situazioni questo contatore legge al contrario, consentendo di dichiarare miglioramenti dove la situazione peggiora.

Per “inquinamento pro capite” Formigoni dunque non intende il carico di inquinamento che ogni singolo abitante della Lombardia subisce; ma l’inquinamento che ogni singolo abitante immette nell’atmosfera; è come se le emissioni totali derivassero dalla somma di una stessa quota che è prodotta da ogni abitante, e della quale ogni abitante è quindi ugualmente responsabile. E’ vero che le emissioni pro capite hanno in questa fase del capitalismo una correlazione positiva col reddito pro capite, cioè il reddito medio. Pare che con la crisi le emissioni pro capite si stiano riducendo; insieme al reddito pro capite e all’occupazione. Così funziona il modello socioeconomico nel quale viviamo. Ci dicono che non ce n’è uno migliore.

Il rapporto tra l’inquinamento e il numero di abitanti è anche una possibile misura del compromesso tra etica e denaro: è correlato con il rapporto tra immoralità istituzionalizzata e numero di persone che su quella immoralità istituzionalizzata ci mangiano. Sembra che quando ad azioni altamente immorali, come diffondere cancerogeni e altre sostanze nocive, corrispondono vantaggi per un numero sufficientemente elevato di soggetti, allora quei crimini divengano leciti, e vadano protetti, anche con frodi, abusi e violenze; anche da parte dello Stato. E anche i comuni cittadini beneficiari sono d’accordo.

E’ l’ideologia dell’utilitarismo. Che nella sua versione italiana, e padana, può degenerare ulteriormente in “mafia fordista”: una mafia vincente, accettata dal sistema legale, che redistribuisce una quota rilevante dei proventi alla popolazione; a differenza dei mafiosi col bollino di mafioso che egoistacci se li tengono quasi tutti per sé. Una mafia che non ha bisogno di sparare, ma che pratica forme di violenza occulta, nei suoi affari commerciali e nelle misure di repressione contro chi è troppo di ostacolo a tali affari, con l’appoggio dello Stato. Una mafia che a volte si mette in affari con la mafia meridionale, con la quale c’è dietro alla differenze una sostanziale affinità. La ndrangheta in Lombardia è più un gemellaggio che un’invasione di barbari.

L’indice scelto da Formigoni, di provenienza anglosassone, è un indice utilitarista, che si rivolge scaltramente alla cittadinanza: da un lato offrendole di salvare le apparenze e magari di vantarsi pure, chiamando fior di panna la morchia; e dall’altro ricordandole sottilmente che essa è complice nel sistema che gli toglie l’aria pulita. Con questa voglia di controllare l’inquinamento, il futuro economico di oncologia, pneumologia, cardiologia, chirurgia, servizi diagnostici etc. , già tanto beneficato per altre vie da Formigoni, sta in un ventre di vacca.

Formigoni vuole anche considerare come indice di inquinamento il rapporto inquinamento/PIL; un indice della stessa parrocchia dell’inquinamento pro capite. Secondo l’attuale critica al PIL come indice valido della ricchezza, l’inquinamento dovrebbe essere un fattore di riduzione nel calcolo del PIL. Invece nell’indice richiesto da Formigoni è il PIL che è un fattore di riduzione nel calcolo dell’inquinamento. Vespasiano disse “non olet” sollevando una manciata di soldi, e Formigoni dice “non avvelena” facendo lo stesso gesto.

Dagli indici di inquinamento che propugna si vede come Formigoni, piuttosto che come un amministratore che ha a cuore la salute della popolazione che lo ha eletto, si comporta come un capo di una potenza industriale che non deve essere intralciata più di tanto nella ricerca dei dané. Ai lombardi va bene. Nelle parole di Formigoni rintocca la nota funesta di un cinico realismo non si sa quanto cattolico, al quale deve il suo successo politico.

Comunque, magia dei numeri, Formigoni può manomettere indisturbato una misura elementare e fondamentale, che attiene alla salute, e chiedere che ciò divenga legge. Quando gli ostacoli sono troppo grossi per schiacciarli alla ciellina, Formigoni sostiene impettito degli elaborati sofismi. Della reazione della “opposizione” nelle sedi politiche non vale la pena parlare. La Lombardia, incapace di reagire a tanta sfrontatezza, o convinta che sia giustificata perché solo i soldi contano, non sta attraversando uno dei suoi momenti migliori.

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Blog “Blogghete!”

Commento del 9 feb 2011  al post “Mirate alla pancia (Non alla testa)” dell’8 feb 2011

“Mirare alla pancia” può avere anche un altro significato:

“La sua tesi può essere anche giusta, ma è sufficiente alludere al fatto che essa è in contrasto con l’interesse comune […] , che tutti gli uditori troveranno gli argomenti dell’avversario deboli e miserabili anche se sono ottimi, e i nostri giusti e centrati anche se fossero campati in aria; il coro si proclamerà a gran voce in nostro favore e l’avversario dovrà sgombrare il campo umiliato. Anzi, gli uditori per lo più crederanno di avere dato la loro approvazione per puro convincimento. Infatti, ciò che va a nostro danno, appare per lo più assurdo all’intelletto. ‘L’intelletto non è una luce che arde senza olio, ma viene alimentato dalla volontà e dalle passioni’ (Francis Bacon). Questo stratagemma […] di solito viene chiamato ‘argumentum ab utili’.”.
Schopenhauer, L’arte di ottenere ragione, stratagemma n. 35.

Si mira alla pancia sia nel senso di mirare alle emozioni, sia in quello di fare appello alla funzione digestiva. Sembra che in genere oggi, nell’era dell’utilitarismo trionfante, i persuasori mirino alla pancia sia con le potenti sollecitazioni irrazionali mediatiche, sia mediante l’appello alla pappa, in un mix che può spiegare certi successi politici altrimenti poco comprensibili. Come il cane di Pavlov alla fine secerneva succhi gastrici al solo suono della campanella, senza che vi fosse più associato del cibo, ormai si accorda il consenso a certi argomenti “ab utili” anche quando bisognerebbe chiedersi se è davvero nel nostro interesse:

Ratio formigoniana

Ratio formigoniana

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Blog di Simone Perotti

Commento del 19 feb 2011 al post “Non basta sganasciare la dirigenza politica” dell’11 feb 2011

Segnalo il commento “Ratio formigoniana” : https://menici60d15.wordpress.com/2011/02/08/ratio-formigoniana

Mentre lo scrivevo mi venivano in mente le predizioni de “La vita agra”: “E’ aumentata la produzione lorda e netta, il reddito nazionale cumulativo e procapite, l’occupazione assoluta e relativa, il numero delle auto in circolazione e degli elettrodomestici in funzione, la tariffa delle ragazze squillo, la paga oraria, il biglietto del tram …l’età media, la valetudinarietà media, la produttività media …”.

Bianciardi non dovrebbe essere citato alla leggera come antesignano dei sessantottardi, o dell’attuale docile opposizione di massa. Quell’etilista che ha lasciato pensieri autentici, lucidi e accorati come pochi è un esempio raro, alto e toccante, di ribellione endogena e individuale, “in interiore homine” appunto. Fu un’ecccezione e un isolato, molto lontano dalle folle dei tanti eterodiretti o furboni che in fondo lavorano per Capitan Uncino.

 

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Blog Il Corrosivo

Commento al post “La giostra impazzita” del 15 feb 2011

Sono d’accordo:

https://menici60d15.wordpress.com/2011/02/09/manco-con-gli-occhiali/

https://menici60d15.wordpress.com/2011/01/30/il-pornografico-e-l’osceno/

Lei scrive “mancanza di prospettive per noi e per i nostri figli, destinati a vivere in un ambiente devastato, senza aria da respirare e con le corsie dei reparti oncologici infantili sempre più piene”.

L’inquinamento, importante causa di insorgenza dei tumori, viene tollerato per ragioni utilitaristiche:

https://menici60d15.wordpress.com/2011/02/08/ratio-formigoniana/

Ma oltre all’inquinamento altre cause, peggiori, contribuiscono all’incremento dell’incidenza dei tumori, a cominciare da quelli infantili:

https://menici60d15.wordpress.com/2008/12/17/sos-cancro-nei-bambini-e-sovradiagnosi/

https://menici60d15.wordpress.com/

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Blog di Mario Agostinelli – Il Fatto
Commento al post “Una centrale al giorno leva il medico di torno” dell’1 mar 2011

Non sarebbe il caso di cominciare a pensare seriamente al risparmio energetico serio?

https://menici60d15.wordpress.com/2011/02/08/ratio-formigoniana/

 

La mezzastriscia

4 February 2011

Blog di Beppe Grillo

Post “La caccia al pedone” dell’ 1 feb 2011

A Brescia, in via Bissolati, hanno risolto non rimettendo le strisce pedonali dopo che, 4 mesi fa, hanno riasfaltato l’ultimo tratto della strada. Tanto non servono: le auto e i bus in genere non si fermano, e qualcuno ti punta pure. Sulla via, trafficata nelle ore di punta, si affollano i cantieri della Coop edilizia, di un nuovo centro commerciale, della metropolitana, di una Radioterapia. Milioni e milioni di euro, ma non i quattro soldi per ripristinare le strisce. I passaggi di auto civili e della polizia del Comune si sprecano, ma niente strisce.

Sarebbe lungo discutere i diversi motivi per i quali le strisce non andavano tolte. Uno semplice e importante è che su quel tratto c’è anche un grosso ospedale. Le “Suore ancelle”, orgogliose custodi della opulenta e tecnologica Poliambulanza, trovano a misura d’uomo la cancellazione delle strisce davanti all’ingresso di un ospedale, in un punto dove attraversano pazienti e loro familiari. Una mezza cancellazione: perché a differenza delle altre due strisce, scomparse del tutto, qui è rimasta la striscia, sbiadita, su una sola delle due carreggiate, oltre uno spartitraffico. Uno scherzo da preti.

La mezzastriscia, la striscia sospesa, che ti porta in mezzo alla strada e ti lascia lì, è metafora delle forme abusive e malevole del potere istituzionale, che predica ipocrita e perfido “le regole” per poi negarle a chi le ha seguite. La sorte di tanti cittadini, e pazienti. Simboleggia bene quelle situazioni ibride e insidiose, metà e metà, tra ordine e caos, tra legalità e legge della giungla, forse peggiori dell’assenza totale di leggi, dove crescono bene le larve della mentalità mafiosa.

Copia della presente viene inviata al Prefetto di Brescia Brassesco Pace, all’Assessore comunale al traffico e mobilità Nicola Orto e al Presidente di Brescia trasporti Andrea Gerardi.

Se voi foste lo scienziato

16 June 2010

Segnalato il 16 giu 2010 sul blog “Uguale per tutti” come commento al post “Riformare (ma seriamente) la Costituzione” del 10 giu 2010

Arriva l’estate, tempo di giochi e buonumore sotto l’ombrellone. Achille presenta sul blog la nuova Costituzione, composta da un solo articolo: “Il Presidente del Consiglio fa quello che cazzo gli pare”. Una blogger ha commentato che andrà a finire proprio così. Personalmente, ritengo che tra i primi responsabili vi siano gli elettori, che hanno permesso la “resistibile ascesa” di un modesto prepotente, votandolo, o votando la sinistra “gellista” (nel senso di Gelli Licio, non di Giustizia e Libertà). Siccome si scherza, avanzo un’altra proposta per la modifica della Costituzione: guardare alla Costituzione della effimera Repubblica romana del 1849, e adottarne l’art. 20, che prevede che il popolo elegga i suoi rappresentanti con voto pubblico. Non so valutare la portata degli effetti negativi della non segretezza del voto, che certamente vi sono, e saranno anche gravi. Ma il voto pubblico potrebbe servire da correttivo al degrado dell’elettorato, che oggi appare allo sbando, essendo deresponsabilizzato, rincitrullito, gasato dalla propaganda e incapace di tutelare i suoi interessi. Aristotele sosteneva che il popolo è anche lui una magistratura. Anche il famoso discorso di Pericle sulla democrazia ad Atene considera il popolo come una magistratura che ha delle responsabilità nella cura dello Stato; un discorso che a leggerlo viene da piangere, per il divario tra il fresco profumo di ciò che descrive e la nostra puzzolente condizione attuale. Col voto pubblico finirebbero molti piagnistei di furbi e sciocchi, e tanta gente non potrà che protestare con sé stessa davanti allo specchio, se non comincia a fare un uso meno dissennato del voto. Si potrebbe forse rendere facoltativa la pubblicità certificata del voto. Dichiarare quali forze si sono votate potrebbe divenire una prassi volontaria per coloro che comunicano al pubblico opinioni e critiche politiche (personalmente dal 2000 a tutte le elezioni restituisco il documento elettorale, con racc. a/r ; prima, alle politiche votavo, horresco referens, DC; poi PRI; poi scheda nulla; alle locali votavo candidati di centrosinistra, e me ne sono pentito). In USA, quando si cita un parlamentare si aggiunge al nome una “D” o una “R” per indicare se è democratico o repubblicano; si potrebbe almeno dire di quale partito sono i parlamentari non di primo piano quando li si cita, cosa che invece molti giornali evitano accuratamente; quale partito nominalmente, perché nella grande maggioranza dei casi si sa già che l’iscrizione vera è al Partito dei c. propri.

Sempre pour parler, per ingannare il tempo, propongo un quesito simile al “Se voi foste il giudice” della Settimana enigmistica. Però, in campo scientifico: “Se voi foste lo scienziato”. Poniamo che siate il direttore di un centro di ricerca e veniate incaricati di trovare una spiegazione per un altro di quei cluster di leucemia infantile che periodicamente vengono rilevati. Niente paura, potete farlo anche voi, visto che si incoraggia la gente affinché ogni “quisque de populo” dica la sua (meno alcuni, come vedremo): il quotidiano Il Giorno ha raccolto e pubblicato le ponderate opinioni del titolare di una cartoleria in merito alla patogenesi di un caso identico a quello che consideriamo qui (Leucemia a scuola il quartiere vuole la verità. Preoccupazione, ma senza psicosi. 11 giu 2010). E comunque, fare il direttore è più facile che fare il ricercatore … Immaginiamo allora che in una scuola si sia verificato un cluster di leucemia: quattro bambini, tre scolari e la sorellina di un altro scolaro, hanno avuto una diagnosi di leucemia linfoblastica acuta (LLA) a cavallo delle ferie natalizie, tra il 14 dic e il 22 gen. Nello stesso periodo ci sono stati altri tre casi di leucemia infantile nella metropoli dove è la scuola, Milano (ma, data la possibilità che tali cluster a volte siano degli artefatti statistici, per non sapere né leggere né scrivere scegliamo una forma semplificata del problema, circoscrivendolo ai quattro casi della scuola, che più facilmente e più nettamente possono mostrare o smentire l’individuazione di un fattore causale comune). Troppi casi nella popolazione composta dai bambini che frequentano la scuola e dai loro fratelli rispetto all’incidenza della malattia nella popolazione generale. Un vostro giovane collaboratore, Gianni, formula, dopo mesi di studio, un’ipotesi: i bambini che si sono ammalati avevano in comune una predisposizione genetica alla leucemia, che l’influenza H1N1 ha slatentizzato. Considerando solamente l’aspetto logico, vi sembra una buona ipotesi?  Cosa rispondereste al collaboratore ?

Altri quiz per i più interessati. C’è un vostro secondo ricercatore, Lorenzo, che commenta che l’ipotesi di Gianni così formulata dei due fattori, genetico e infettivo, assomiglia all’illusione cognitiva descritta da Tversky e Kahneman per la quale si tende erroneamente a credere che la probabilità di eventi congiunti che confermino nostri pregiudizi sia maggiore di quella degli eventi considerati isolatamente. Lorenzo aggiunge che l’ipotesi di Gianni appare come il classico caso nel quale per salvare le premesse si falsifica la conclusione; che è del tutto azzardato ipotizzare che un’infezione slatentizzi una neoplasia; che il campo delle relazioni causali tra virus e tumori umani è stato fortemente criticato quanto a solidità scientifica, e per la presenza di conflitti d’interesse e di condizionamenti politici; che sono astronomici i numeri per calcolare la probabilità che i casi dei bambini predisposti nei quali avrebbe avuto luogo la slatentizzazione, tra i tanti esposti alla pandemia, si siano casualmente concentrati nella scuola; e che se l’ipotesi – che intanto è apparsa sui giornali come l’unica al momento considerata – venisse corroborata dall’improbabile reperimento di una condizione di anomalie genetiche oncogene preesistenti comune ai quattro bambini si configurerebbe, caso non raro nell’odierna biomedicina commerciale, un “paradosso di Gettier” piuttosto sospetto. Cosa rispondereste all’irriverente ricercatore ?

Poniamo che si presenti un terzo ricercatore, un indipendente di passaggio, un “cultore della materia”, Mario, che vi facesse osservare che il cluster di leucemia infantile nella scuola non è stato solo un cluster, ma anche un cluster anomalo: con una distribuzione temporale e una distribuzione spaziale entrambe estremamente ristrette, e che riguarda un numero di soggetti basso relativamente alla popolazione potenzialmente esposta alle stesse cause. Un attacco repentino e simultaneo, che è apparso e si è spento velocemente tra quattro mura o poco più. Un fenomeno anomalo in quanto il cancro è una patologia a sviluppo biologico lento, della durata di anni, e qui si hanno soggetti in giovane età; quando il cancro è causato, come in genere avviene nei clusters, da una esposizione a cancerogeni ambientali, in genere gli incrementi di incidenza si distribuiscono con una dispersione non trascurabile nel tempo e nello spazio. Per la simultaneità e la ridotta estensione temporale, il cluster assomiglia a quelli dovuti a una causa infettiva, mentre sembra difficilissimo che possano averlo generato agenti cancerogeni; ma assomiglia a un cluster di tipo tumorale più di quanto non assomigli a un cluster infettivo per il basso numero di soggetti colpiti. La forte circoscrizione spaziale è possibile, ma atipica, rispetto a entrambi i generi di cluster. Appare quindi come un cluster particolare, che si potrebbe definire “cluster puntiforme”: netto e marcato, molto piccolo, di durata molto breve.

Mario aggiunge che esistono degli elementi semplici, noti ma gravemente trascurati e travisati, che consentono di costruire una spiegazione teorica coerente di questo genere di cluster di leucemia infantile, senza introdurre fattori ipotetici non ancora individuati, e inoltre dando conto delle sue peculiari caratteristiche di cluster puntiforme: a) la capacità di un contagio virale di provocare reazioni linfoblastomatose non neoplastiche, che mimano biologicamente il quadro diagnostico della LLA; capacità che forse si incontra con la predisposizione di alcuni soggetti, diffusa nella popolazione, a tali reazioni non neoplastiche; b) la tendenza storica, sempre crescente, della medicina a espandere le diagnosi di cancro, classificando o riclassificando il maggior numero possibile di varietà di proliferazione come più maligne di quanto non siano biologicamente; tendenza che nel caso della LLA ha assunto la forma della non volontà e dell’incapacità di discriminare, non sulla base di convenzioni o evidenze indirette, ma rigorosamente, su basi scientifiche indiscutibili, tra leucemia linfoblastica e reazioni linfoblastomatose non neoplastiche (un tema che, in un’agenda di ricerca seria e onesta sulla LLA infantile, avrebbe dovuto essere al primo posto nei trascorsi decenni di ricerca, anziché venire proscritto); c) fenomeni di suggestione e contagio psicologico innescati e propagati su genitori, bambini, e medici, dagli allarmi mediatici che vengono lanciati sui tumori infantili da alcuni anni (es. i recenti “SOS”, supportati da interventi della magistratura, sul rischio di contrarre la leucemia infantile per cause ambientali, come “l’elettrosmog” dei trasmettitori di Radio vaticana di S. Maria in Galeria; e sul rischio di contrarla a scuola, come il caso delle antenne di Monte Mario). Questi sono tre fattori che potrebbero interagire fino a dare luogo alla rilevazione di cluster puntiformi di diagnosi di leucemia linfoblastica, rilevazione dovuta in realtà a un insieme combinato di bias. Le cure chemioterapiche, coi  loro effetti di obliterazione del quadro biologico e di mimesi del quadro clinico fisserebbero poi l’errore (Pansera F. Relazione tecnica sull’omicidio doloso di Ketha Berardi, 2001. p. 15. consegnata al PM Mastelloni della Procura di Venezia in seguito a convocazione dei CC di Brescia, mediante il luogotenente Carrozza, il 26 set 2007).

Che ne fareste dell’ipotesi di Mario, tenendo conto che Mario ha un problema, ed è egli stesso un problema. Già in precedenza su altre malattie ha avuto ripetutamente uscite simili; per esempio, tanti anni fa scrisse un articolo dove mostrava che alcune caratteristiche morfologiche depongono contro una causa immunologica per la sclerosi multipla; senza volerlo, lo pubblicò proprio mentre veniva approvato, avendo superato “severissimi” requisiti, un nuovo farmaco, l’interferone,  che invece si basa sulla teoria immunologica (la pubblicazione dell’articolo fu ritardata, così che comparve negli indici bibliografici appena dopo il trial clinico sul quale si basò l’approvazione dell’interferone per la sclerosi multipla). In questi giorni, 3 giu 2010, il British medical journal pubblica un articolo, “Multiple sclerosis risk sharing scheme: a costly failure”, sul danno derivato dai salti mortali amministrativi che sono stati fatti in Inghilterra per pagare le multinazionali acquistando l’interferone, e un altro farmaco pure basato sulla teoria immunologia della sclerosi multipla, nonostante un’analisi dell’ente di valutazione dei farmaci britannico, il NICE, avesse mostrato nel 2001 che il loro rapporto costo/efficacia non ne giustificava l’uso.

(Nel “risk sharing” lo Stato riduce i pagamenti se il farmaco si dimostra inefficace; da un lato ci si chiede su quali basi scientifiche è stato allora introdotto un farmaco se si ammette che può darsi che non funzioni; ma ai pazienti e il pubblico queste domande non piacciono, e, facendo leva sulle loro umane ansie e paure, si può presentare il contratto come un pragmatico sistema di controllo. L’introduzione dell’interferone fu supportata anche da comitati di pazienti, così come ora alcuni comitati di genitori stanno involontariamente contribuendo al business dei tumori infantili contro l’interesse dei bambini. Quello che è accaduto in UK è che i pazienti andavano male, ma la commissione esaminatrice giudicava che era prematuro ridurre i pagamenti. E’ un escamotage per sbolognare farmaci che sono lucrosi ma che è particolarmente oltraggioso fare approvare come validi; assomiglia un po’ al “contratto con gli Italiani“ di Berlusconi. In Italia finora non c’è stato bisogno di simili moine per dare alle multinazionali farmaceutiche quello che è delle multinazionali farmaceutiche, ma di recente il risk sharing, che ha conseguito questi brillanti risultati altrove, è stato introdotto anche da noi, dall’AIFA, per il lapatinib, un farmaco di ultima generazione contro il cancro avanzato della mammella; il prezzo, ora è calato, 1800 euro a scatola; il NICE ha bocciato il lapatanib, e ha bocciato anche il risk sharing sul farmaco).

Se le multinazionali vengono favorite a tutti i costi, chi è loro d’intralcio riceve un trattamento opposto. Mario autofinanziava le sue ricerche col lavoro di assistente ospedaliero, non chiedeva né soldi né riconoscimenti né altro; riteneva che la discussione sulle tesi che avanzava andasse limitata – come per tutte le ipotesi mediche non dimostrate, incluse quelle più titolate – all’ambito degli addetti ai lavori nelle sedi deputate. Per questo, sempre secondo quanto dice lui, è stato segnato come un inetto, un disturbato, e cacciato dal lavoro, facendolo controllare da istituzioni dello Stato prostituite, che lo hanno trattato come un soggetto da tenere sotto stretta sorveglianza, ostacolandolo e screditandolo nelle maniere più basse, punendolo come un topo di Skinner ogni volta che apre bocca e dice qualcosa di sgradito agli interessi criminali del business medico. Un sistema che funziona: ora, se non fosse pestato a dovere  e screditato chiederebbe di avere più dati sul cluster di LLA, e cercherebbe di meglio definire la sua ipotesi, e di pubblicarla. Considerereste l’ipotesi di Mario insieme alle altre, verificandola, approfondendola e testandola? Oppure fareste finta di nulla, ignorando l’outsider, o giudicandolo inattendibile una volta informati della sua pessima reputazione ? Oppure vi sembra appropriato, a voi del gregge di Pericle, dare un giro di vite alle misure di contenimento di Mario ?

Vi sembra la cosa giusta da fare, dopo che il caso del cluster nella scuola è stato reso noto dai media, dichiarare che non ci sono risposte certe, imporre la censura sulle risultanze degli studi su ciò che è avvenuto nella scuola, in modo da impedire analisi come quella che potrebbe condurre Mario, e contemporaneamente dare fiato alle trombe e diffondere sui media l’ipotesi di Gianni, nonostante le critiche di Lorenzo, e nonostante che secondo l’ipotesi di Mario ciò potrebbe essere causa attiva, oltre che causa per omissione, della diffusione di quello che si dice di voler impedire, e quindi causa di danni alla salute di altri bambini ? E vi sembra corretto, mentre affermate che non si sa cosa sia accaduto nella scuola, sfruttare il caso della scuola per diffondere l’allarme mediante ipotesi tanto apocalittiche quanto lontane dall’essere sufficientemente provate su un effetto mutageno dell’inquinamento sulle cellule germinali dei genitori come causa di un ineluttabile aumento dei tumori infantili ? (Questo è ciò che è accaduto nella realtà).

“Sì, è tutto sotto controllo; non sappiamo bene cosa sia successo; certo, sembra proprio che a causa di questo maledetto inquinamento una quota di bambini sia predestinata a sviluppare il cancro, ma non alimentiamo psicosi collettive”: si sta allarmando o tranquillizzando? Si può anche allarmare fingendo di voler smorzare i toni e tranquillizzare: è una figura di pensiero che viene attualmente annoverata, col nome di “amblisia” (che originariamente si riferiva al preparare a una cattiva notizia nel dramma greco), tra quelle che si impiegano per ottenere un effetto comico.

Questi indovinelli sono interessanti anche per i giuristi, ai quali del resto a volte piace scambiare i ruoli con la corporazione cugina dei medici; si possono elencare diversi motivi di interesse. Del caso del cluster di leucemie nella scuola Cuoco Sassi si occupa la Procura di Milano, che ha formulato un’ipotesi di lesioni colpose. I giuristi citano Giolitti: le leggi si applicano coi nemici e si interpretano con gli amici. E’ bene che sappiano che anche in ambito scientifico valgono i due pesi: Tomatis ha osservato che gli standard di prova richiesti per il nesso causale tra agenti cancerogeni ambientali o occupazionali e cancro umano (nesso che quando stabilito ostacolerebbe i profitti dei grandi interessi) sono molto più severi di quelli coi quali si attribuisce il cancro allo stile di vita personale (che discolpano l’industria, e favoriscono il business del cancro spingendo le persone a fare accertamenti). In certi casi, si arriva alla divinizzazione di ipotesi di comodo gracili e deformi, mentre ipotesi alternative non gradite non solo non vengono verificate, ma divengono desaparecidos. E’ stato detto che il metodo di prova scientifico discende storicamente dal metodo di prova giuridico; e, contrariamente a quel che si può credere, i giuristi applicano nel lavoro giornaliero la logica più dei ricercatori biomedici (che infatti trarrebbero vantaggio dallo studio dei princìpi della prova giuridica). Le fallacie (e le frodi) cognitive sono pure d’interesse per i giuristi (Bona C. Sentenze imperfette. Gli errori cognitivi nei giudizi civili. Il Mulino, 2010). La medicina è un settore di primaria importanza dell’economia, della politica, della vita civile, dell’etica. Mi pare che l’influenza da H1N1 una parentela con il rigoglioso sbocciare del business della leucemia infantile di sicuro ce l’abbia; una parentela da manette: di recente è stato rivelato che la dichiarazione della pandemia, che ha fruttato fatturati di miliardi di dollari alle case farmaceutiche, è stata favorita da “kickbacks” (tangenti) agli esperti della OMS. La Costituzione, fino a quando non verrà ridotta alla versione di Achille, a favore di Berlusconi, sancisce anche la libertà della ricerca scientifica. Ma il comma è già di fatto cassato, e sostituito da un altro che stabilisce a riguardo l’applicazione del citato art. 1 di Achille, a favore non del brianzolo liftato e con la bandana, ma del potere senza volto dei grandi interessi consumistici che Pasolini preveggente indicava come il nuovo vero fascismo. Del resto, il magistrato Renzo Lombardi l’aveva già scritto con una perifrasi, e parlando seriamente: il potere, incluso in alcuni casi quello incarnato dai magistrati, “fa quello che gli pare, se gli pare e quando gli pare”.

Sempre per rilassarsi, un anno fa (4 giu 2009) su questo blog un commentatore proponeva come “passatempo per l’estate” di occuparsi della mia identità “così enigmatica e sfuggente”. Presentava a riguardo anche degli anagrammi. C’è un modo interessante di svolgere questo gioco: procurarsi il libro “La fiera della sanità” di Daniela Minerva, BUR, 2009; leggerlo, in modo da avere una buona panoramica sugli scandali noti della sanità italiana. Scorrere quindi l’indice analitico, cercando di individuare i cognomi identici di due medici che non sono parenti, ma sono accomunati dall’essere stati messi entrambi in carcere per bruttissimi reati. Il mio cognome è lo stesso, e anche la professione. E anch’io, come i due soggetti citati nel libro, rappresento una visione “estrema” della sanità non desiderata dal potere. Per esempio, una visione rigidamente contraria a provocare, per fare soldi o acquisire prestigio e potere, lesioni che possono essere mortali a bambini, trattandoli senza necessità con pesanti terapie oncologiche giocando sulla circostanza che la medicina è stata sciatta e sbadata, volutamente, nel definire sul piano dottrinale la leucemia linfoblastica del bambino (e in certi casi essendo i singoli clinici molto sciatti e peggio che negligenti nella diagnosi). Una visione della sanità che oltre ad essere contraria alla corruzione descritta nel libro è contraria anche ad un genere di corruzione strutturale della medicina che nel libro è solo accennata (v. La magistratura davanti alle frodi mediche di primo e secondo grado). Fatto curioso, anche io sostengo di essere stato privato dallo Stato della libertà personale, come i due omonimi.

Curiosamente, lo Stato ha in pratica tolto dalla circolazione tre medici omonimi tutti e tre rappresentanti di forme di medicina devianti rispetto al business della medicina; un business che vuole essere una forma di sfruttamento istituzionalizzata, né onesta, dietro la maschera, né identificabile in forme tradizionali di crimine –  alle quali peraltro può all’occorrenza appoggiarsi – come la crassa violenza mafiosa o le truffe grossolane. Dei tre medici, due sono stati eliminati dalla vita pubblica ufficialmente, perché si sono macchiati di gravi reati, e il terzo è stato epurato e messo agli arresti senza dichiararlo, perché può essere controproducente, oltre che essere illegale, la censura aperta delle sue posizioni. Posizioni come la tesi che oggi è antiscientifico e disonesto negare o trascurare la pesante influenza dell’Offerta di medicina – che è guidata da un interesse amorale a ottimizzare il profitto – sulle definizioni e sui criteri di diagnosi delle malattie, prima ancora che sulle terapie; o la tesi che è in corso una campagna di marketing per lanciare le malattie pediatriche e in particolare le neoplasie pediatriche; campagna che favorisce le sovradiagnosi di tumore su bambini (v. Sos cancro nei bambini e sovradiagnosi; Mistero leucemia), con i banali orrori che ne conseguono. Una campagna che fa diffondere presso il grande pubblico da rinomati esperti spiegazioni ad hoc sulle cause dell’asserito incremento, presente e futuro, dei tumori in età pediatrica; che assicura a queste pezze d’appoggio teoriche, non importa quanto speculative, contorte, contraddittorie e pericolose, un monopolio, col sistema del racket: con la persecuzione subdola e implacabile di chi potrebbe contestarle sul piano tecnico avanzando temi, ipotesi, argomenti e critiche.

Le spiegazioni alternative e critiche devono essere represse sul piano scientifico, e non devono esistere nel dibattito politico  e nello spettacolo che si propina al pubblico. “C’è la possibilità … che le nostre conoscenze nel campo sono ancora troppo limitate per sapere in che direzione guardare” ha dichiarato l’epidemiologo che ha condotto l’indagine sul cluster della Cuoco Sassi. Quando ci si trova in questa condizione, di non sapere in che direzione guardare, propria dell’inizio di qualsiasi campo di ricerca (e non si dovrebbe essere ancora al “caro babbo” sulla LLA infantile, dopo tanti anni e così tanti soldi spesi in ricerca oncologica), si dovrebbe indagare “ a 360° ” prima di imboccare una o più direzioni. Ma in realtà si vuole che l’angolo visuale delle indagini resti sempre il più ristretto possibile, un sottile spicchio orientato in modo che si ottengano i risultati e i non-risultati che sono più vantaggiosi per l’Offerta, anziché per il pubblico e i pazienti. Il “bavaglio” non è solo quello delle intercettazioni, e non è applicato solo da Berlusconi.

Negli Anni di piombo ci sono stati alcuni magistrati e poliziotti che non abboccavano ai depistaggi, né facevano finta di abboccare per quieto vivere o perché collusi, e indagavano fuori dall’angolazione consentita; ed è accaduto che a questi inquirenti i pupi del terrorismo o della mafia gli abbiano sparato, o i superiori li abbiano messi sotto procedimento disciplinare. (E c’è stato qualche magistrato che ha ritenuto opportuno scriverle sotto pseudonimo, certe osservazioni sull’eversione). La campagna di marketing sui tumori pediatrici, che potrebbe essere chiamata “Operazione Erode”, è un esempio delle forme che l’eversione dall’alto assume al tempo della globalizzazione; un’eversione dall’alto che gode – non è la prima volta – della cooperazione della magistratura e delle forze di polizia, che hanno aiutato la campagna spendendo il loro prestigio a favore della diffusione del falso, dando credibilità coi loro interventi alle notizie e agli “scandali” adatti alla propaganda, e chiudendo nei cassetti le notizie e gli scandali che occorre tenere celati. E fermando un medico scomodo con lo stesso zelo, ma in silenzio, col quale hanno messo fragorosamente in galera l’omonimo medico mafioso e l’omonimo chirurgo della S. Rita; come se la legalità non fosse demarcata da una soglia ma da una finestra, una forchetta, con un limite superiore oltre che un limite inferiore, e il compito di  magistrati e poliziotti fosse quello di mantenere l’andamento delle cose entro questi due limiti, sia reprimendo l’illegalità che può danneggiare l’ordine desiderato dai grandi interessi, sia stroncando forme di impegno e di onestà che possono danneggiare gli stessi interessi.

Privacy, sicurezza e panottismo

10 May 2010

Segnalato il 10 mag 2010 sul blog “Uguale per tutti” come commento al post “Tutela della libertà di corrispondenza nell’era di internet: anno zero?” del 7 mag 2010

È difficile vivere nei tempi in cui la società si trasforma in Ecclesia, coi reprobi e gli ammessi, e con un onnipotente che sa tutto

Corrado Alvaro, Quasi una vita

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione, e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni ed idee attraverso ogni mezzo”.

Art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (ONU, 1948)

Il dr Saracino usa parole che avevamo quasi scordato, ricordandoci che abbiamo un fondamentale diritto al segreto secondo l’art. 15 della Costituzione, che tutela la libertà e la segretezza delle comunicazioni. Oggi invece nel parlato comune, e anche nel linguaggio delle istituzioni, si usa “privacy”, eufemismo soft, e non va di moda citare il diritto alla segretezza. La diade privacy/sicurezza viene usata retoricamente: si parla di privacy per bloccare le intercettazioni dei birboni, e di sicurezza per piazzare telecamere, schedare, limitare diritti, etc. Pigiando come un bravo organista ora su uno ora sull’altro di questi due pedali, si ottiene una musica che configura un mondo dove il singolo è sempre più controllato, e il potere è sempre meno soggetto a controllo. Penso che volendo discutere di questi temi – diritto alla riservatezza; intercettazioni; videosorveglianza; database che registrano atti amministrativi, consumi, spostamenti, dati sensibili, etc. – sia oggi divenuto indispensabile introdurre un terzo parametro, una terza “grandezza”, etica, politica, giuridica, che chiamerò “panottismo”, e che rappresenta la asimmetria tra controllori e controllati.

Il Panopticon, progettato da Bentham, è una costruzione che ottimizza il controllo. E’ composta da un anello di celle con al centro una torre di guardia. Nel modello puro di panopticon le celle sono aperte verso l’interno, senza la porta e senza l’intera parete della porta, così che il prigioniero sia costantemente esposto allo sguardo dei guardiani nella torretta. Il panopticon è stato assunto da Foucault, in “Sorvegliare e punire”, come simbolo della relazione asimmetrica di potere costituita dal controllo invisibile, che vede senza essere visto; simbolo dei “dispositivi disciplinari” che impalpabilmente permeano l’intera vita dei controllati. Platone, nella Repubblica, usa la leggenda dell’anello di Gige, che rende invisibili, per mostrare come l’essere invisibile tra i visibili porti all’empietà, perfino se si è giusti. Uno psichiatra, Abreu (Come diventare un malato di mente, Voland, 2005) parla dell’asimmetria di potere basata sul controllo che si sta instaurando ai nostri tempi. Per Abreu, come per altri prima di lui, il segreto è la fonte del potere. Il potere difende con le unghie i suoi segreti, anche istituzionalizzandoli: segreto di Stato, bancario, professionale, istruttorio etc.. Allo stesso tempo, pratica forme crescenti di intrusione nella sfera privata che portano a gravi conseguenze, politiche  e psicologiche: forme derivanti da una volontà di “trasformare ogni persona in un elemento manipolato, senza spazi di autonomia né di critica”. Abreu consiglia: “non fidatevi di chi vuol sapere tutto di voi senza raccontarvi niente in cambio”. L’opposto dell’insegnamento della trasmissione “Il grande fratello”, che spinge i giovani ad accettare e agognare giulivi di vivere sotto una rete di telecamere; beccandosi tra di loro in continuazione come polli, cercando di fregare i compagni, e, notare, confessandosi regolarmente all’autorità. Un bel modello di vita. L’ocaggine popolare che si sposa con la paranoia del potere.

Il controllo mediante strumenti tecnologici può essere una forma di oppressione internalizzata erga omnes, ma può anche servire a fermare determinati soggetti invisi al potere. Usato con ostentazione, può divenire una forma di intimidazione, di condizionamento degli oppositori. Non più il lebbroso, cioè l’isolato, ma l’appestato, cioè il controllato, scrive Foucault. Il controllo esibito, nel quale al soggetto viene fatto sentire che ogni suo passo è sotto l’occhio di un guardiano. Così che sa che a quell’incrocio incontrerà quel certo mezzo; che non potrà entrare o uscire da una libreria o una biblioteca senza incrociare sulla porta un paio di CC o di PS o di vigili urbani; che la spesa ai supermarket la si va a fare solo con una “scorta” di polizia; che non tornerà mai a casa senza avere incontrato almeno un mezzo della polizia; sa che quando dice o fa qualcosa di sgradito oltre al silenzio ufficiale troverà puntuali per strada microincidenti sibillini ai quali non farebbe molto caso se non fossero costanti e prevedibili; dal Carabiniere così maldestro che nel cuore di Brescia, in Piazza Paolo VI, di fronte al duomo, ti punta inavvertitamente il mitra addosso; agli spazzini della municipalizzata che in pieno giorno, sempre solerti con le spazzatrici stradali, al punto di impolverarti con quello che sollevano da terra, soprattutto davanti al duomo, sono però così sbadati che ti schizzano con le lance ad acqua ad alta pressione, con le quali si scrosta anche lo sporco più tenace. (Poi ci sono anche le operazioni interforze, a tenaglia, dove si resta presi tra spazzatrice e poliziotti, che quindi ti chiedono i documenti; sempre davanti al duomo). Decine di varianti su questi schemi, ripetute centinaia e centinaia di volte, possono essere usate senza tregua per porre una persona formalmente libera in uno stato non dichiarato di detenzione e di privazione dei diritti; uno stato simile, non solo metaforicamente, a quello del Panopticon. Questo controllo è anche uno strumento capace di provocare, invisibilmente, danno fisico. Può così trasformare la persona più distratta ed estraniata in un braccato che si aggira per la città come se fosse in una giungla abitata da belve e cannibali. Ai tempi della cavalleria si diceva che l’arco, che colpisce da lontano, è l’arma dei vigliacchi. Spero un giorno di poter raccontare per esteso come l’arma dei vigliacchi oggi siano le telecamere.

Il panottismo odierno è conseguenza delle nuove tecnologie, che hanno permesso forme di controllo ben più potenti di quelle pensate da Bentham, l’eccentrico padre dell’utilitarismo. Ricordo in USA una sera a un party del reparto di anatomia patologica dove lavoravo, che un tecnico di laboratorio, una donna, dopo avere attinto alla coppa del punch un po’ di volte raccontò che col marito avevano comprato per poche decine di dollari uno strumento che permetteva di captare le conversazioni dei vicini, e quanto ciò fosse divertente. Una piccola telecamera oggi costa pochi euro; e le telecamere possono facilmente essere collegate a computer, che possono conservare i dati ed effettuare potenti elaborazioni. Le telefonate sono facilmente controllabili da chi ha ne ha i mezzi, mentre è estremamente difficile impedirlo. Le onde elettromagnetiche sono una fondamentale realtà fisica; noi coi nostri sensi  non percepiamo che una minima parte del mare di onde elettromagnetiche nel quale siamo immersi; oggi con la tecnologia si è trovato il modo di produrre e imbrigliare tali onde, e di rilevarle quando siano usate per comunicare. Esiste lo “spazio hertziano”, e ora che lo abbiamo colonizzato facciamo fatica a comprendere che in esso valgono leggi fisiche e conseguenze di leggi fisiche differenti da quelle del mondo macroscopico che conosciamo per stato di natura. Si è trovato il modo di rilevare anche le altre forme di comunicazione; inclusa, come osserva Abreu, buona parte della comunicazione con noi stessi. A ciò si è aggiunto il trattamento digitale, che permette di conservare e processare quantità a piacere di informazione in maniera altamente flessibile e a basso costo. Va riconosciuto che viviamo letteralmente in un altro mondo rispetto a pochi anni fa; viviamo in una “infosfera”, dove le informazioni vengono emesse, e anche raccolte, con grande facilità; dove quindi mantenere la riservatezza è divenuto oggettivamente difficile. Al tempo nel quale furono sanciti i princìpi sulla segretezza e sulle relative eccezioni in nome della sicurezza vi era un mondo possibile, parallelo al mondo reale, dove era facile controllare le comunicazioni. Ora siamo passati in tale mondo; è questo nuovo mondo reale che ora abitiamo che l’etica e il diritto devono considerare.

Secondo il famoso saggio di Walter Benjamin, col sopraggiungere della sua riproducibilità tecnica l’opera d’arte ha mutato la sua essenza; e anche la sua funzione e il suo ruolo sociale. Oggi è accaduto qualcosa di simile con il progresso tecnologico nella sorveglianza e nella intercettazione. Prima, fino a pochi anni fa, il diritto alla segretezza corrispondeva al divieto di superare gli ostacoli materiali e tecnici che si frapponevano tra la volontà di sorvegliare e intercettare e l’esecuzione di tale volontà. Oggi con lo sviluppo dell’elettronica e del digitale, per il potere, e in alcuni casi anche per i comuni cittadini, tra la volontà di spiare o controllare e il suo soddisfacimento non c’è che un passo. Le innumerevoli registrazioni video sono eseguite a tappeto, così che solo una percentuale infinitesima viene utilizzata per le indagini giudiziarie; per le aziende telefoniche registrare le telefonate è un gioco da ragazzi. In alcuni casi, come per le email, raccogliere le informazioni è in pratica consustanziale al servizio. Le tecniche di marketing di datamining e profiling sono ad uno stadio avanzato. E’ esperienza comune che se si cerca un prodotto online, poi per un periodo la pubblicità di quello stesso genere di prodotti apparirà aprendo pagine web che prevedono pubblicità. Non si è distanti da una situazione dove tutto ciò che viene prodotto o scambiato per via elettronica viene conservato e catalogato (e con “Echelon” si è già in questa situazione).

L’espressione “diritto affievolito” per me ha il suono di una moneta falsa; ma qui c’è un diritto, quello alla riservatezza per il semplice cittadino, che è stato oggettivamente affievolito, non da abili annacquatori dei patti costituzionali, ma dalla realtà storica e materiale. Giuristi e filosofi del diritto hanno senza dubbio studiato questi casi, nei quali un mutamento epocale “spiazza” alcuni diritti, e la loro tutela. Pensiamo a come muterebbe il dibattito sulla morte pilotata, o quello sul “testamento biologico” che lo maschera, se, ipoteticamente, il nostro corpo fosse provvisto di un “bottone di spegnimento” e bastasse premerlo per darsi la morte; o si potesse programmarne l’azionamento in funzione di alcuni parametri vitali, es. l’attività elettrica cerebrale. Un bottone rudimentale di questo genere è già stato inventato da molto tempo: le armi da fuoco, che hanno una “levetta di spegnimento” con la quale è possibile spegnere la vita, soprattutto l’altrui, sia pure con alcune limitazioni come la disponibilità di un’arma, il dover prendere la giusta mira, trovarsi a distanza utile, etc. Secondo alcuni storicamente sarebbe stato proprio il mutamento dei rapporti di forza provocato dalla relativa disponibilità delle armi da fuoco, che permettono di colpire a distanza, ad avere spinto verso forme di governo più democratiche. In effetti, già Machiavelli, nei Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, aveva avvisato il Principe di non tirare troppo la corda nello spogliare i sudditi della “roba” e dell’onore, perché un coltello è alla portata di tutti; con le armi da fuoco il potere ha dovuto farsi più guardingo. Così un progresso tecnologico che ha generato dei mali, paradossalmente ha anche causato un parziale riequilibrio di forze tra governanti e governati, tra oppressori e oppressi. Sono un obiettore di coscienza, non porto armi, e sono contento di questa scelta, anche se Machiavelli predice la “ruina” ai disarmati. Ma il diritto a portare armi di difesa previsto dal secondo emendamento della Costituzione USA mi appare meno sinistro e barbaro ora che conosco il mondo un poco di più di quando avevo vent’anni. Le strumentazioni tecnologiche di controllo hanno alcune somiglianze con le armi da offesa, e costituiscono forme di difesa dalle armi; e c’è il rischio che, come con le armi nei paesini del Sud, alla fine ad averle e adoperarle siano solo i delinquenti; oltre alle forze di polizia, naturalmente.

Il film “Il mestiere delle armi” di Olmi racconta la morte di Giovanni dalle Bande Nere nella imbelle Italia rinascimentale. Il condottiero fu ferito ad una gamba da un colpo di falconetto, un pezzo di artiglieria leggera, arma modernissima per quell’epoca. (A dare i falconetti ai luterani era stato il duca di Ferrara Alfonso d’Este. I lanzichenecchi ebbero così via libera per Roma, che misero a sacco. Del resto, ad appoggiarsi a potenze straniere a danno di italiani al duca glielo doveva avere insegnato, con l’esempio, il papato, che anche in questo ha una tradizione millenaria). Il film si conclude con una citazione dell’epoca, che condanna le nuove armi da fuoco come disumane e vili, e augura che vengano bandite. La storia mostra che le armi da fuoco non vennero soppresse in quanto poco cavalleresche, e che quello in realtà era appena l’inizio. E’ illusorio cercare di fermare con argomenti di principio, o anche con leggi, progressi tecnici che danno potere; occorre trovare altri modi per contrastarli. Ciò vale anche per il nuovo scenario delle forme di intercettazione e sorveglianza.

Il problema non è più solo l’equilibrio tra riservatezza e sicurezza; ma è anche quello del panottismo, dell’equilibrio tra l’essere controllati e il controllare nei rapporti tra il cittadino e lo Stato, e tra il cittadino e i soggetti forti. Una grandezza non assoluta ma relativa: data dal rapporto tra i due controlli. La difesa della sempre più risicata “privacy”, e della segretezza tutelata dalla Costituzione, è necessaria ma da sola è insufficiente, perché ora col panottismo contano i rapporti relativi, oltre che gli assoluti; è illusoria, perché per chi ne ha i mezzi spiare è diventato facile come camminare; è ingannevole, perché l’affermazione ufficiale che non si sta spiando non può essere facilmente smentita; ed è controproducente perché quando i politici oggi chiedono che ci sia maggiore “privacy” intendono essenzialmente il diritto dei potenti a farsi i fatti loro senza essere disturbati da polverose ubbie sul dovere di non versare né intascare tangenti, di non vendersi a poteri maggiori, etc. . D’altro lato, è in nome della sicurezza, si sa, che spesso viene tolta la libertà; aveva ragione Franklin a dire che chi cede libertà fondamentali in cambio di un po’ di sicurezza non merita nessuna delle due.

Credo che una risposta realistica alla nuova insidia a diritti inalienabili vada cercata in forme di reciprocità: nel ridurre lo squilibrio rappresentato dal panopticon. Se prima il potere controllava 100, e veniva controllato 10, oggi che controlla 1000 non può chiedere di essere controllato 3. Se si è in un paesino del Far West, che non si può pensare divenga per decreto una comune di gandhiani, allora che tutti possano portare la Colt al cinturone è il male minore. E’ stato osservato che le tecnologie avanzate a volte sono indistinguibili dalla magia; se Tizio e Caio giocano a carte, e Tizio ha acquisito una vista magica, che gli permette di sapere che carte Caio ha in mano, allora la richiesta di Caio di vedere le carte di Tizio, in modo da giocare entrambi a carte scoperte, è equa, anche se superficialmente appare come una pretesa assurda. Se difficilmente si può impedire al potere di esercitare un maggior controllo sul popolo, allora si deve riconoscere al popolo, tramite le istituzioni che agiscono per lui, un maggior controllo sul potere.

Pertanto le intercettazioni giudiziarie nell’ambito di indagini su un reato non solo non vanno ridotte, ma, su giuste e rigorose motivazioni giuridiche, vanno potenziate e rese più facili, come forma di controllo democratico sul potere, al fine di riequilibrare lo scompenso informativo. Massima cura va posta nel rispettare la sfera puramente privata dei potenti, che da questo punto di vista sono come tutti gli altri (e sarebbe ora di finirla di divulgare intercettazioni a contenuto piccante e grassoccio sui potenti, che danno loro l’appiglio per chiedere la “tutela della privacy”); massima cura va posta nell’impedire che i poteri che possono intercettare legalmente facciano un uso strumentale di questo mezzo, intercettando solo chi gli conviene, quando gli conviene; ma andrebbe stabilito che, essendo cambiato il mondo, i potenti, che da questo cambiamento traggono i maggiori vantaggi, devono anche loro essere esposti a maggiori controlli rispetto al passato, per ciò che attiene alle loro prerogative pubbliche. Andrebbe stabilito che la comunicazione interpersonale e la privacy sono state rese più permeabili al controllo, ad opera del potere, e che quindi non solo il potere non può chiedere maggiore opacità per sé, ma deve adeguarsi al corso che ha creato. In generale, all’introduzione di ogni nuova forma di controllo da parte del potere dovrebbe corrispondere una nuova forma di controllo sul potere. Altrimenti si torna indietro rispetto alla democrazia; allo squilibrio che c’era prima delle armi da fuoco e prima ancora. Il panottismo tecnologico appare far parte di una tendenza alla restaurazione, mediante tecniche modernissime e sofisticate, di forme di potere che parevano consegnate ai libri di storia. Si parla di aggiornamento della Costituzione; ma spesso con ciò si intende indebolimento anche formale dei già malconci diritti costituzionali. Un vero aggiornamento della Costituzione e delle leggi dovrebbe servire ad adeguare la salvaguardia degli stessi princìpi fondamentali ai mutamenti storici.

La constatazione del nuovo stato di cose può portare a distinguere più nettamente tra raccolta, utilizzo e divulgazione dei dati. Come detto, un tempo il problema principale era la raccolta, e i divieti e i regolamenti facevano perno su tale difficoltà. Oggi tale barriera si è abbassata, e per alcuni non esiste più; bisogna prenderne atto, anziché proseguire su una linea ormai anacronistica; e correre ai ripari, che possono consistere in un riposizionamento su posizioni più difendibili. Per l’utilizzo e la divulgazione le regole, se non dovrebbero essere indebolite, come chiede Berlusconi, e come piacerebbe anche a molti altri, non dovrebbero neppure cambiare radicalmente; l’interesse del pubblico ad avere informazioni su reati e comportamenti di chi li governa va contemperato con quello alla riservatezza, e anche col diritto alla solidità delle informazioni divulgate. Va osservato che la tecnologia, se da un lato facilita la raccolta, dall’altro permette di separarla più nettamente dall’utilizzo e la divulgazione, e quindi di controllarne almeno gli effetti. Si potrebbero introdurre registrazioni crittografate, dove i dati vengono fin dall’inizio trascritti in memoria in forma crittata (e non crittati successivamente). Informazioni “desemanticizzate”, private del pur minimo significato, che può però essere recuperato, ma non da chi le raccoglie o da altri: solo se così disposto dai magistrati, che dispongono materialmente delle chiavi per decrittare. Se per esempio un commerciante vuole inquadrare con una telecamera un tratto di strada  pubblica per proteggere la saracinesca del suo negozio dagli scassinatori, e così facendo inquadra h24 anche i passanti e il parcheggio davanti a un’abitazione privata, allora dovrebbe essergli permesso di impiantare una camera, ma solo di un modello che critti i dati, in maniera che questi possano essere decrittati solo con chiavi custodite dall’autorità, e quindi possano essere letti non da lui stesso o da altri a piacere, ma solo su disposizione del magistrato per motivi d’indagine.

La facilità di raccolta non può essere impedita, ma il panottismo che provoca va contrastato. Per riportare entro un sistema di “checks and balances” il panottismo che oggi si aggira selvaggio nell’attuale infosfera si può pensare, se ciò non travolge troppi princìpi giuridici stabiliti, a forme  di raccolta di massa di dati, es. le telefonate, ma nella forma crittata detta sopra. Occorre pensare a tale inedita varietà di informazione: non si ha un filmato o una registrazione, né assenza di dati; ma una nuova varietà di informazione, un’informazione in potenza, che i metodi crittografici permettono di controllare. I dati andrebbero raccolti non solo, come già avviene, da privati o da forze statali “deviate”, ma anche dallo Stato; senza che però nessuno, incluso lo Stato – neppure a scopo preventivo – possa leggerli se non con l’autorizzazione del magistrato, che ordina la decrittazione in base alle motivazioni classiche consolidate. Non dovrebbero esserci eccezioni al controllo “desemanticizzato” per le “alte cariche“;  che anzi dovrebbero essere le prime; insieme ai magistrati, i poliziotti, i servizi, anche loro custodi che dovrebbero essere meglio custoditi. Se si forma, inevitabilmente, una raccolta di dati sensibili, anche in chiaro, come i database commerciali, tale raccolta deve essere messa in qualche modo sotto il controllo dei cittadini mediante lo Stato; al quale a sua volta va impedito il più possibile libero accesso a tali dati. L’obiettivo dovrebbe essere quello di evitare lo squilibrio informativo, l’invisibilità che osserva, soprattutto a favore di soggetti forti. Qualcosa di in fondo non molto diverso avviene già con acquisizioni da parte degli inquirenti di registrazioni in chiaro delle telecamere di sorveglianza che nessuno guarda normalmente, ma che hanno registrato immagini su un’area che casualmente è divenuta rilevante per le indagini su un reato; o con quelle dei tabulati telefonici. Non bisogna sottovalutare neppure la capacità della tecnologia di fornire strumenti per questo riequilibrio. Penso sia possibile un sistema di crittografia che impedisca, non in forza del dettato della legge, ma fisicamente, letture non autorizzate, con un sistema di chiavi distribuite a più soggetti istituzionali; con le solite eccezioni di fatto delle forze che comunque se ne fregano anche della parvenza della legalità, facendosi vanto di infrangere i segreti (e che se potenti, es. NSA, sono comunque coinvolte ab initio nel disegno degli algoritmi di criptazione). Ma la democrazia e le sue leggi non possono rimanere con l’arco e le frecce davanti a chi ha i fucili.

Occorre inoltre riconoscere al singolo cittadino un maggior potere di sorveglianza su ciò con cui viene a interagire. In USA vidi un nero ben vestito estrarre una macchina fotografica davanti a un massiccio poliziotto che aveva messo la sua faccia, che protrudeva da una testa di dimensioni bovine, a pochi centimetri da quella di un esile ragazzino nero; evitando così al negretto, che i poliziotti avevano fermato perché insieme ad altri si divertiva a rotolarsi sui cofani della auto in sosta, ammaccandoli, guai che minacciavano di divenire maggiori di quelli che si meritava. Posso testimoniare per esperienza personale che avere una macchina fotografica o una telecamera in mano può ridurre, anche se non eliminare, gravi forme di abusi e di molestie gratuite da parte di chi può usare il potere dello Stato, e può abusare dei mezzi per la sicurezza e delle tecnologie legali di sorveglianza; portare una telecamera è un peso e un vincolo, ma può evitare che le provocazioni trascendano in incidenti veri e propri. Penso che i cittadini dovrebbero, per equilibrare almeno parzialmente il panottismo, potersi dotare, se lo desiderano, di forme di controllo elettronico personali. Per esempio, minitelecamere che registrino tutto ciò che appare “in soggettiva” nel loro campo visivo quando escono di casa. Se il tabaccaio può filmarmi mentre passo davanti al suo negozio, se altri possono farlo, pare, senza dover neppure chiedere alcuna autorizzazione a nessuno, così che vengo filmato in continuazione da decine di telecamere a mia insaputa, dovrei potere a mia volta registrare ciò che avviene davanti a me. Il mio campo visivo, e ciò che vedo, è il bordo tra la mia persona e il mondo esterno e gli altri, è qualcosa sulla quale ho dei diritti e posso quindi esercitare tutele adeguate e proporzionate alle circostanze. Oggi invece tale bordo, tale terreno comune, è oggetto di “enclosure” da parte del potere. Si potrebbe regolare il permesso all’uso, e potrebbe essere estesa anche a tali strumenti la differenziazione tra permesso di raccolta crittata, di visione in chiaro e di divulgazione; limitando la raccolta a luoghi esterni, o subordinandone l’uso alla presenza di una situazione di pericolo o a un fumus persecutionis; o forse alla fine si dovrebbe liberalizzarli del tutto. Pensiamo a come sarebbero utili nelle situazioni di stalking; da parte di un ex partner fuori di testa (o anche per documentare lo stalking di polizia, tanto monotono quanto capace di acuti creativi). Potrebbero essere di fondamentale utilità contro i reati convenzionali. Forme regolamentate di controllo elettronico personale potrebbero prevenire crimini, facilitare ricostruzioni, appianare dispute legali, evitare errori giudiziari. Ho sentito Luciano Lutring, l’ex “solista del mitra” che ora tiene conferenze, commentare, col tono dell’artigiano che dice “ormai le costa meno comprarla nuova che farla riparare”, che oggi con le telecamere i rischi nel rapinare le banche sono tali che per i professionisti seri e con la testa sulle spalle è meglio mettersi a lavorare. Ma se gli strumenti elettronici che difendono le banche dai rapinatori, e, genericamente, chi sta meglio da chi sta peggio, ormai costituiscono una florida industria, strumenti analoghi volti a difendere il debole dal forte stentano ad essere sviluppati e commercializzati.

C’è anche il panottismo medico. Siccome poco importa, applicando la reciprocità, poter all’evenienza sapere che il medico di famiglia ha i calcoli alla cistifellea, o il CEO della multinazionale e il politico che hanno architettato l’ennesima truffa da bambini facevano la pipì a letto, bisognerebbe ridurre questo panottismo in radice, chiedendosi caso per caso se le mirabolanti innovazioni informatiche vanno nell’interesse del paziente o del business. (Comunque, un manuale di medicina anglosassone consiglia al medico di non parlare mai del proprio stato di salute ai pazienti). Nel dibattito pubblico si ammette che i database sanitari possano pregiudicare il diritto alla riservatezza su dati particolarmente delicati, e portare a situazioni di discriminazione, ma questo non è l’unico pericolo. Il fascicolo sanitario elettronico, dove sono raccolti tutti i dati sanitari del singolo, che trasforma in “fatti” indiscutibili dati che a volte sono frutto di errori più o meno legati a interessi illeciti, appare come un pericoloso strumento del prossimo venturo “Stato terapeutico”; un controllo accoppiato a autentiche forme di censura  istituzionalizzata delle informazioni al pubblico e a volte ai medici (es. la European Medicines Agency ha rifiutato a un cittadino irlandese l’accesso a dati sulla sicurezza di un farmaco che  appariva provocare tendenze suicide, sostenendo che le regole della UE sulla trasparenza non si applicano alle reazioni avverse da farmaci).  Mentre abbondano gli stucchevoli discorsi sull’umanità delle cure, non ci si preoccupa di come queste nuove tecnologie possano portare il processo di cosificazione del paziente verso livelli ancora più alti. Va considerato anche che la registrazione digitale consente manipolazioni che erano più difficili col cartaceo e coi supporti analogici. Non ci si chiede con quali misure si preverranno falsificazioni della cartella clinica elettronica e degli esami per eliminare le tracce di reati. Si parla invece allegramente di “medicina virtuale”, e si attende impazienti la colonscopia virtuale (una nuova tecnica radiologica basata sull’elaborazione digitale delle immagini). Per evitare dolorosi dispiaceri ancora peggiori di quelli che possono derivare dalle tecniche tradizionali sarebbe meglio avere un atteggiamento scettico e diffidente sull’utilizzo dei mezzi elettronici nelle cure mediche.

Evviva, siamo nel mondo nuovo. La proposta che abbozzo sul contrasto al panottismo non aumenta la civiltà, perché allontana dalla natura umana, ma vorrebbe limitare i danni. Persa l’innocenza originale, non si può ricrearla, ma occorre costruirne una artificiale. La richiesta di potenziare le intercettazioni suona giacobina. L’idea di conservare tutte le comunicazioni mi dà lo stesso sconforto degli scritti di Borges che descrivono situazioni simili, con biblioteche sconfinate che contengono tutti i libri scrivibili di 410 pagine, e mappe in scala 1:1, che si sovrappongono esattamente al territorio che descrivono. Dotarsi di una videosorveglianza personale è una conclusione che, oltre a generare a sua volta altri grossi problemi giuridici, è triste, ricordando quel grottesco personaggio di un film di Almodovar, che girava con una telecamera fissata sulla sommità della testa. Stiamo comunque andando verso il cyborg: la propaganda stimola le nostre speranze mostrandoci esseri ibridi parte uomo parte macchina. Sui media sono celebrati sempre più spesso atleti con protesi meccaniche, ed esiste anche una saggistica accademica che giustifica ed esalta queste chimere. Ne beneficiano trapianti e protesi, terapie delle quali al pubblico vengono fatte conoscere solo le luci. Un recente studio ha riscontrato che le aspettative dei pazienti sulle protesi articolari sono superiori a quelle dei chirurghi che le impiantano.

E’ un po’ singolare che a proporre una tale simbiosi, a proporre di affiancare agli occhi e alla mente una telecamera e una scheda di memoria, sia uno come me, che è fortemente contrario all’esaltazione acritica delle tecnologie ingegneristiche applicate al corpo; che non ha messo neppure lo spioncino alla porta di casa, e per strada, se proprio un elefante non gli tagliava la strada barrendo, non si accorgeva di ciò che avveniva attorno a lui; che è tra coloro che apprezzano come uno dei maggiori piaceri della vita il camminare per il gusto di camminare, muovendosi liberi, senza impacci e impicci, senza una meta precisa, assenti rispetto alla quotidianità, seguendo la topografia dei pensieri più che quella delle vie; il piacere di sentirsi immersi nel mondo senza essere del mondo; sulle strade bianche e lungo i mattoni rossi del senese, dove la bellezza assume un volto semplice e naturale; tra i resti di quello che per tanti secoli fu il maggior faro, la Roma entro le Mura Aureliane, sciatta e sontuosa; sulla groppa di ordinati viali anonimi e senza fine del New England; e perfino nell’affannato reticolo di strade, che trasuda grettezza, del quadratino di Bassa lombarda dove ora abito. Ma questo appartiene a un mondo perduto, al quale non è possibile ritornare.

v. anche:

Sovranità popolare e informazione

La riduzione al sintattico nella lotta al Principe

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Blog Malvino

Commento del 9 apr 2011 al post “Panopticon” del 9 apr 2011

Mi dispiace che della metafora del Panopticon si sia impossesato Capezzone; per me rappresenta, piuttosto efficacemente, l’asimmetria tra controllori e controllati, come detto da Foucault:

https://menici60d15.wordpress.com/2010/05/10/privacy-sicurezza-e-panottismo/

Asimmetria che è proprio quello cui mira il padrone di Capezzone.

Su Wikileaks la penso come Tarpley, che ha scritto trattarsi di un’operazione di “limited hangout”:

https://menici60d15.wordpress.com/2010/12/07/da-quali-minacce-va-protetta-la-glaxo/

Ora non resta che aspettare che Capezzone o un altro scagnozzo parlino di limited hangout a danno di Berlusconi, mentre il dissenso blogger si attiene scrupolosamente alle linee guida dettate dall’alto, come il riconoscimento di Assange come voce libera.

Bentham era un eccentrico. Volle che il suo cadavere, imbalsamato, fosse esposto in una sala dell’University college di Londra, dove tuttora si trova. Speriamo che il dissenso italiano prenda un poco d’esempio da lui, e non si limiti a ripetere quello che gli viene propinato da Mediaset, Rai e c. come “antisistema”.

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Blog de Il Fatto

Commento del 26 dic 2011 al post di S. Santachiara “Accuse di plagio, rischia il progetto web antipedofilia del tycoon berlusconiano” del 26 dic 2011

postato su questo sito il 5 feb 2012 causa boicottaggio Telecom

Nel post “Privacy, sicurezza e panottismo”, del maggio 2010, ho proposto anch’io di conservare in forma crittata, e inaccessibile salvo procedura formale dell’autorità giudiziaria, tutto ciò che passa per i canali elettronici:

http://menici60d15.wordpress.c…

come conclusione di una riflessione teorica sulle violazioni della privacy e della libertà personale commesse col pretesto della sicurezza. Riflessione scaturita dall’indebito monitoraggio e stalking cui ero e sono oggetto; grazie a una magistratura a dir poco compiacente. I dati crittati andrebbero però tutelati nella maniera più rigida, incluso un sistema a chiave multipla, distribuita tra più soggetti istituzionali, come ho scritto. Neppure ai magistrati si può consentire di avere un controllo esclusivo su dati del genere. Lasciarli poi nelle mani delle forze di polizia, o di certi soggetti con le insegne della Telecom, che nella mia esperienza sono strettamente integrati con le forze di polizia in questi abusi, è come mettere il lupo a guardia dell’ovile. Francesco Pansera

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Il giornalista Santachiara sarebbe ancora più grande se producesse la documentazione e le date che mostrano come siano state presentate “molto prima del Maggio 2010” le idee che l’ing. Corradi accosta alle mie rivendicandone la priorità, es. la conservazione crittata delle riprese di videosorveglianza: affermazioni per le quali non ho trovato riscontri né nel suo articolo né su internet. Ciò per completezza e correttezza di informazione, tanto più che il tema è quello della corretta documentazione e registrazione dei fatti pregressi a fini di giustizia; in modo inoltre da riconoscere “unicuique suum”, tanto più in un articolo che parla di plagio; e anche perché, come Santachiara mette in luce, in tema di controlli per la sicurezza è facile che se ne occupino persone interessate a tutt’altro che la tutela dei diritti; ed è quindi necessaria un’informazione chiara e precisa, che consenta di evidenziare le finalità autentiche e il valore politico delle varie proposte sui metodi di controllo.
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Gentile ingegnere Corradi, il mio recapito è : F. Pansera, Via Tosetti 30, 25124 Brescia. Non ho detto che Lei abbia commesso un plagio col suo sistema Antares; anche se mi è successo in passato di pubblicare un’idea, e poi vederla, dopo molti anni, oggetto di diversi brevetti internazionali (i cui autori hanno comunque citato la mia pubblicazione nella domanda di brevetto); es. “Prophylactic and therapeutic treatment of the ductal epithelium of a mammary gland for cancer” Sukumar et al. J Hopkins university school of medicine. Patent 7196070, 2005.Tra l’altro io non mi sono riferito specificamente alla navigazione su web dei dipendenti di aziende private, ciò che il sistema Antares controlla, ma ad un generale riequilibrio, sotto il controllo dello Stato, di quella condizione che chiamo panottismo, cioè la crescente asimmetria del controllo tra popolo e potere (e che è cosa diversa dalla privacy). Lei sarei grato se mi mostrasse anche come e quando è sorta l’idea di registrare in maniera inaccessibile la videosorveglianza, pratica che avrebbe risolto il caso Gambirasio Lei dice, e che invece ho considerato espressamente. Non sono in affari, ma credo sia importante evitare che l’implementazione non corretta di simili accorgimenti aggravi una situazione già antidemocratica invece di risolverla.
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Il suo acido commento si potrebbe ribaltare: spesso una volta generata un’idea, implementarla non è così difficile. La crittografia delle registrazioni non è una invenzione epocale, ma, in linea di principio, l’elementare trasferimento e adattamento di tecniche già esistenti. Tanto che un non addetto ha potuto concepirla, e una moltitudine di informatici potrebbe metterla in atto. La teoria retrostante che la motiva sul piano etico e politico, che naturalmente attende di essere sviluppata, forse è più complessa. Io però mi astengo da simili comparazioni, perché ho grande rispetto per quelli che si occupano di tecnologia “hands-on”, e per i risultati che possono raggiungere. Ne ho di meno per chi ripete l’ideologismo tecnocratico che le idee (degli altri, non le loro) sono poca cosa, sono res nullius, che si trova per terra; che confonde il “come” costruire una cosa col “cosa” costruire e “perché” costruirla; o col perché non costruirla. E’ da oltre vent’anni anni che osservo che il plagio (parlando in generale) è a volte anche una forma efficace di censura: alcune proposte concettuali possono essere disinnescate togliendole a chi le ha avanzate con certe motivazioni, con certi fini, e mettendole in mani sicure; come quelle del Tiger team Telecom, per esempio.

Il ladro e il viandante

30 April 2010

Segnalato il 30 apr 2010 sul blog “Uguale per tutti” come commento al post “Qui tam pro domino rege. Riflessioni sul caso della dr.sa Arcifa” del 27 mar 2010

Prendo spunto dal commento della dr.sa Arcifa per proseguire la riflessione sul mio sito. Ci sono tanti casi possibili, diversi tra loro. Denunciare le scorrettezze e i reati degli uffici delle imposte, che, sia sul piano popolare che su quello ideologico, non sono le burocrazie più apprezzate e benvolute, è uno fra i tanti casi possibili. Come ho scritto altrove, denunciare chi ruba per sé anziché per il Principe può essere visto con favore in ambienti principeschi. Nel 2009 è cominciata la grande frenata sulla spesa sanitaria, e in USA, con la presidenza Obama, si sono messe in discussione, almeno verbalmente, regole che parevano sacre, come quelli sugli screening tumorali (mentre in Italia, se la “linea della palma” si espande verso Nord, la “linea del mammografo” geograficamente procede nel verso opposto); probabilmente non è un caso che nello stesso anno la denuncia di uno dei tanti giochi truffaldini di una potente multinazionale sia stata profumatamente ricompensata, dopo tanti episodi di “whistleblowers” in campo biomedico che se la sono vista brutta. Un caso finora raro: anni fa è stato osservato che le probabilità per un whistleblower di ricevere le ricompense previste dalle leggi USA, anziché la consueta scarica di legnate, sono pari a quelle di una vincita al lotto. E’ di questi giorni la notizia che un altro whistleblower riceverà dal governo USA 45 milioni di dollari; la società denunciata, l’AstraZeneca, ne pagherà 520 al governo USA per marketing di indicazioni improprie di un farmaco antipsicotico, il Seroquel. (AstraZeneca ha comunicato per il primo quarto dell’anno un incremento dell’utile operativo del 10%, a 3.86 miliardi di dollari). L’Attorney general Eric Holder ha detto a proposito che “[tali] atti illegali delle compagnie farmaceutiche possono mettere a rischio la salute del pubblico, corrompere le decisioni mediche, e prelevare miliardi di dollari direttamente dalle tasche dei contribuenti” (che è una sintetica descrizione di ciò che “happens all the time”). Queste notizie di un nuovo corso, oltre a mostrare che quando si parla di marketing farmaceutico si parla di un’attività molto concreta, dagli effetti estremamente concreti, ricordano che gli autori di giuste denunce dovrebbero essere semmai premiati piuttosto che essere puniti.

Il rispetto non delle regole in quanto tali, ma dei princìpi giusti e delle regole che da essi discendono, è praticamente sinonimo di civiltà. E’ quindi bene chiedere giustizia all’autorità preposta. Salvo che le circostanze impongano il contrario. Pochi giorni fa ho scritto all’amministratore del condominio dove abito perché facesse aggiustare finalmente il chiudiporta del portoncino d’ingresso, che rischiava di divenire un casus belli, e sono stato accontentato. Ora l’ordine regna sulla palazzina “Dalia”. Invece non ho a chi rivolgermi per cose molto più gravi. Gli ebrei che durante la Seconda guerra mondiale andarono a protestare presso i comandi tedeschi per i maltrattamenti ricevuti furono danneggiati dal loro senso di giustizia.

La risposta adatta alle rappresaglie per aver ostacolato ruberie dei colletti bianchi o crimini di alto bordo è diversa a seconda delle circostanze. La dr. sa Arcifa fa bene a rivolgersi, per l’ingiustizia subita, al giudice del lavoro, che verosimilmente la farà reintegrare. Diversi autori consigliano, nel caso dei ricercatori, di non fare affidamento su canali ufficiali, magistratura,  agenzie di mediazione, etc. (es. Devine T. The  whistleblower’s  survival  guide:  courage  without  martyrdom, 1997. Citato in: Against the tide. A critical review by scientists of how physics and astronomy get done. A cura di Correidora e Perelman, 2008). Devine, che pure consiglia di collaborare, cautamente, con le autorità, scrive: “A public whistleblower should not expect justice”. E c’è di peggio. Qui in Italia c’è stato il caso di Marotta, e quello di Felice Ippolito, entrambi arrestati nel giro di un mese dalla stessa Procura per accuse apparentemente non collegate, nell’ambito di un’operazione che a detta di diversi commentatori soggiogò agli interessi degli Usa la ricerca e l’industria di punta italiane (a partire dalla divisione elettronica dell’Olivetti); l’attacco ebbe effetti irreversibili, e fu condotto proprio da esponenti della magistratura, alcuni come un PM braccio destro di un magistrato dalle frequentazioni poco raccomandabili: “E’ accertato, comunque, che Spagnuolo fosse  in stretti rapporti con Sindona, amico di Nixon e finanziatore dell’ala dura degli strateghi della tensione” (G. De Lutiis, Storia dei servizi segreti in Italia. Editori Riuniti, 1991). Qualcuno con fama di magistrato onesto e indipendente, ma evidentemente fortemente soggetto a farsi strumentalizzare dagli intrighi di politici corrotti e a farsi influenzare dalle campagne  denigratorie  di giornalisti prezzolati, visto l’accanimento che mostrò. Due anni prima era stato assassinato Mattei (fatto dimostrato di recente da un’indagine della magistratura, e rimasto nell’ombra grazie anche alle diagnosi psichiatriche che Montanelli e altri anticomplottologi lanciavano all’indirizzo di chi pensava non si fosse trattato di un incidente). Oggi ci si sta buttando nell’avventura delle centrali nucleari obbedendo agli ordini, così come allora si obbedì impedendo lo sviluppo del nucleare. La nostra classe dirigente non è solo corrotta: è anche compradora, dedita cioè a vendere assets nazionali a poteri egemoni esteri.

Il Procuratore Carmelo Spagnuolo è divenuto l’emblema dei magistrati che rendono le Procure “porti delle nebbie”, dove fatti grandi come navi scompaiono nel nulla. 15 anni dopo il caso Marotta il CSM rimosse Spagnuolo per il suo coinvolgimento in altre operazioni, più note e appariscenti. Marotta fu in seguito riabilitato. Comunque, come avviene in questi casi, che ricordano l’autoassemblaggio di componenti molecolari della cellula, dall’apparente disordine giudiziario nacque uno stabile ordine politico. Quei magistrati erano le persone giuste al posto giusto al momento giusto: il resto della magistratura prese le distanze a giochi fatti, ma non agì affatto, né agisce, come un baluardo; il volere di chi commissionò quel colpo di mano si è compiuto, e continua ad essere servito; l’intesa tra Stato ufficiale e Stato arcano continua a funzionare; e resta rilevante quanto scrisse a proposito nel 1965 l’Espresso: “Tra quaranta o cinquant’anni, uno studioso dei problemi sociali che vorrà accertare le ragioni dell’arretratezza culturale ed economica del nostro paese, individuerà certamente nello stentato sviluppo della ricerca scientifica una delle cause determinanti. Rivangando tra le testimonianze del passato, questo ipotetico studioso riesumerà un curioso processo che … sarà riuscito a scoraggiare e deprimere i ricercatori italiani ed avrà colpito alla radice uno dei fattori fondamentali dello sviluppo economico stesso” (Cit. in: Di Giorgio C. Cervelli export, ed. l’Unità, 2003). Oggi i ricercatori italiani non sono più depressi, ma in campo biomedico sono non di rado tanto obbedienti ai dettati della ricerca internazionale, e degli interessi privati che la dirigono, che ricordano l’allegria di un cagnolino che si alzi sulle sole zampe posteriori. O sulle sole zampe anteriori, in alcuni casi. Altro che cane a sei zampe.

Il ricorso al giudice è un poco come le medicine e gli interventi chirurgici o altre terapie: non dovrebbe essere peggiore del male. Si va sempre più verso la medicalizzazione della vita, per la quale in innumerevoli casi si medicalizzano affezioni banali e comuni problemi personali, e le persone passano la vita, senza reale fondamento, a riempire album di esami diagnostici, sottoporsi ai trattamenti più vari, ingurgitare psicofarmaci a palate, compiere periodici pellegrinaggi verso santuari medici e luminari, etc. ; analogamente, se si incappa in certe situazioni, a forza di legalismo si rischia di andare verso la “giuridificazione” dell’esistenza, vivendo in una serie ininterrotta di procedimenti amministrativi o giudiziari, in una perenne condizione di accusato o di postulante. (E può accadere il caso beffardo che, avendo contrastato la medicalizzazione, si venga colpiti mediante la “giuridificazione”). E’ giusto rivolgersi alla magistratura per avere giustizia, ma non è giusto dover chiedere ai magistrati ad ogni piè sospinto il permesso di vivere, non avendo fatto nulla di illecito, tutt’altro. Se ciò avviene, allora può insorgere, anche se non si è nati cuor di leone, “quella specie di coraggio disperato, con cui la ragione sfida a volte la forza, come per farle sentire che, a qualunque segno arrivi, non arriverà mai a diventar ragione” (Manzoni). E, oltre un certo limite, aiutati dall’arroganza dalla viltà e dalla pochezza di chi pensa di avere il coltello dalla parte del manico, si può decidere che non conta più “uscirne fuori”; che avere giustizia non è avere una sentenza che scagioni o riabiliti, e che al contrario l’unica giustizia possibile davanti a determinate porcate è proprio testimoniare, pagando s’intende; testimoniare affermando la corruzione delle istituzioni che dovrebbero tutelare i diritti.

Tale posizione diviene più chiara se non si pensa alla giustizia come a un mero servizio alla persona, ma si considera anche la dimensione sociale, che è quella che chi si oppone ai delitti del potere in genere ha ben presente. Margaret Thatcher ha detto che la società non esiste, e ai nostri giorni la consapevolezza della sfera pubblica, e della sua importanza, spesso non viene capita, o viene vista come un segno di estremismo e instabilità. La medicina non è puramente individuale, come invece sta sempre più diventando per ragioni di mercato: si parla di “personalizzazione” delle cure – che significa sollecitazione della soggettività del paziente – accampando motivi tecnici; ma le cure, mentre non vanno applicate en masse, come vuole la legge del profitto, ma solo ai pochi che ne necessitano, dovrebbero essere programmate avendo per oggetto la popolazione; non per ragioni etiche o ideologiche, ma per ragioni tecniche. Anche in medicina vale quello che ha scritto il giurista Hans Kelsen: l’unica felicità possibile è quella collettiva, la felicità sociale si chiama giustizia (cit. in Gratteri N. La malapianta, 2010, ultima pagina).

Per fare un esempio generale, senza addentrarsi negli aspetti tecnici, si è visto che in società diseguali, anche se ricche, come quella voluta dalla Thatcher, c’è meno salute che in quelle dove c’è maggiore eguaglianza. Una correlazione che riguarda tutte le fasce sociali, e quindi anche i ricchi, che risultano stare meglio nelle società a minore disuguaglianza. Berlusconi, in veste di santone, e anche guru medici del centrosinistra, annunciano agli allocchi un futuro con un’aspettativa di vita di 120 anni. Che è come dire che siccome col progresso l’altezza media negli ultimi decenni è sensibilmente aumentata, le generazioni future saranno alte due metri e mezzo. Al contrario, in una società individualista, dove si esasperano le disuguaglianze e la giustizia viene compressa, la vita col tempo tende a divenire più breve e brutale, per tutti.

Tornando alla giustizia, anche la richiesta di giustizia non è solo una questione privata dell’offeso; se si chiede giustizia, e ci si accorge che la fonte che dovrebbe erogarla è secca, o emette veleno, allora se si è abbastanza indignati e schifati si può pensare di allargare il problema, dal torto ricevuto al sistema ingiusto che lo ha permesso, generato e alimentato; così che sacrificando il tentativo di salvaguardare gli interessi personali lesi si difende almeno il concetto stesso di giustizia, a favore della società. Si persegue una “metagiustizia”, che è l’opposto dell’atteggiamento pragmatico di certi che, si dice, pur di minimizzare il danno patteggiano anche se non sono colpevoli (mi risulta che questo avvenga anche in ambito tributario).

Ed è anche l’opposto del gioco al ribasso, dell’andare verso lo svilimento della vittima e delle istituzioni praticato da coloro che usano il potere legale come cosa loro. I magistrati dicono che hanno così pochi mezzi che a volte si devono portare da casa la carta igienica, e la carta per le fotocopie la devono fornire gli avvocati; possono darsi delle situazioni così indecenti che la carica di decoro e dignità che ogni procedimento giudiziario dovrebbe avere ce la deve mettere tutta chi è sotto accusa o chiede giustizia, perché i magistrati sono sprovvisti anche di quella.

Trovo impensabile e completamente errato il suicidio, ma capisco la ribellione di Parmaliana. Credo che tra i fattori che sembrano averlo spinto vi sia stato anche l’abito mentale del chimico e del ricercatore di pensare secondo leggi razionali, esteso a temi extrascientifici e personali: un’impostazione che può avere portato a una forma del “suicidio anomico” descritto da Durkheim. Ai tanti italiani “pecore anarchiche” il concetto di trauma da anomia, e quello di reazione all’anomia, devono apparire incomprensibili; e anche coloro che fanno un uso strumentale del potere dello Stato, in particolare di quello di polizia e giudiziario, pur intuendo che hanno in mano una leva vantaggiosa con la quale colpire il soggetto predisposto a percepire l’anomia – col mostrargli che loro non sono la cura ma sono la malattia – non hanno però il senso di quello che stanno facendo, così che facilmente sbagliano le dosi. Quando cade il velo, e si prende atto che la legalità è una oscena foglia di fico, allora il quadro si semplifica. Non occorre più prendere in considerazione gli intricati cavilli dei legulei, che ora appaiono valere quanto gli elaborati arabeschi stampati sulle cotonine dozzinali delle bancarelle del mercato; ma si torna ai princìpi fondamentali; alla massima di Manzoni, sempre nella Colonna Infame: “il ladro non ha il diritto di dar la vita al viandante: ha il dovere di lasciargliela”. Absit iniuria. Comunque, Manzoni parlava proprio dei magistrati.

P.S.: dopo avere scritto questo post, nel controllare e approfondire le notizie storiche che riporto ho appreso (Paoloni G. Il caso Marotta e il caso Ippolito. Scienza e politica nell’Italia degli anni Sessanta. Lettera matematica Pristem, Univ. Bocconi, n.44, 2002) che Marotta, ritenendo di non meritare di essere trattato in quel modo, “…si rifiutò di comparire in aula. Venne giudicato come contumace e rischiò addirittura l’incriminazione per oltraggio alla corte”. Credo degno di nota che ci siano state in tempi diversi almeno tre persone, Domenico Marotta, Adolfo Parmaliana, e si parva licet lo scrivente Francesco Pansera, accomunate dall’occuparsi di scienza; dal praticare forme di impegno civile; dall’essere sgradite ad alcuni poteri; dal ritenersi oggetto di persecuzione giudiziaria; e dal rifiutare a un certo punto, con motivazioni diverse e in forme diverse, di continuare a riconoscere l’istituzione giudiziaria dalla quale dipendeva la loro sopravvivenza morale. Tre borghesi con radici culturali meridionali, studi scientifici, e una frequentazione di ambienti internazionali. (E’ possibile riscontrare almeno le prime tre  caratteristiche anche in Giuseppe Taliercio, che rifiutò qualsiasi riconoscimento dei brigatisti che lo avevano sequestrato). Venire a sapere che già in precedenza ci sono state persone degnissime che hanno avuto vicende con sostanziali affinità con la mia, che hanno voltato le spalle alla magistratura che favorendo interessi criminali li perseguitava, persone che, come ho fatto io da tanti anni, hanno risposto allo Stato incaricato di sfregiarli e azzopparli con un disconoscimento e una dichiarazione di sfiducia, è motivo di commossa consolazione, e di rassicurazione. Marotta, come Parmaliana siciliano e chimico, colpito quando era già in pensione, noto e stimato, fu difeso nel dibattito pubblico dai giuristi Galante Garrone e Jemolo. Di fronte aveva il “partito americano” di allora, con politici come Saragat, che non è certo l’unico politico divenuto presidente della Repubblica avendo nel curriculum la partecipazione all’eliminazione di persone che stavano servendo il Paese e per questo motivo erano invise a interessi americani; Spagnolli, vicesegretario amministrativo dell’Università cattolica del Sacro cuore, legato al deputato DC Montini, fratello del più famoso prelato e poi papa bresciano anche lui addentro nei rapporti tenebrosi con gli USA. Interessante anche la figura del senatore DC Messeri. Componente dell’associazione Bilderberg, risulta legato a Frank Coppola e al Pentagono. Era un siciliano vissuto a Chicago e rientrato in Sicilia come uomo di fiducia di Mike Stern, l’agente USA che gestì il bandito Giuliano (Caroli G. Napolibera); e che nel 2006, novantasettenne, si occupava, come mecenate, di manipolazioni della ricerca sul morbo di Alzheimer (Pansera F. Michael Stern e l’etiopatogenesi della demenza senile, 2007). Ma forse in questi casi il sottobosco delle tante mezzefigure, nate per vivere di espedienti, che in ogni tempo colgono in operazioni del genere l’occasione di poter lucrare senza rischio qualche miserabile vantaggio, conta non meno dei nomi come quelli che gli studi, i documentari, le fiction e le forme miste sui “Misteri d’Italia” ci hanno reso familiari.

rev. 2 mag 2010

La magistratura e la separazione dei valori: il caso della “Nave dei veleni”

28 October 2009

Segnalato il 28 ott 2009 sul blog “Uguale per tutti” come commento al post del 23 ott 2009 “Cari colleghi dove eravate?” di Gabriella Nuzzi

 

Innanzitutto occorrerebbe che la magistratura non si sentisse in dovere di dire la verità, e che lasci questo ruolo alla politica”  (Mino Martinazzoli, Giornale di Brescia, 21 dic 2004).

Mi spiace dirglielo, dr.sa Nuzzi, ma lei ha un serio problema come professionista del diritto. Lei scrive (in “Cari colleghi, dove eravate?”)  “La ricerca della verità accomuna Giustizia e Informazione.” (Per sua fortuna aggiunge “ma non è una lucina debole e fioca, che si accende e si spegne all’intermittenza della ipocrisia e della convenienza politica. E’ un faro immenso, luminosissimo…”). Lei non conosce o non accetta il principio della separazione dei valori. La Giustizia e la Verità sono entità separate e distinte. Le persone come Lei, o come me, che pensano che Giustizia, Conoscenza e Informazione siano legate, siano strettamente connesse, siano parte di un fascio di valori che non può essere smembrato, e forse nomi diversi dati alla stessa cosa vista da diverse angolature, sono prive di quella concezione equilibrata che nelle attività intellettuali conferisce professionalità e responsabilità, ed è quindi il prerequisito per il successo.

La separazione tra Giustizia e Verità configura un riduzionismo duplice: ideologico, che permette di parlare di giustizia mentre si calpesta la verità, e materiale, che consente di alterare la rappresentazione di fatti. Nel mio campo, la medicina, vige un rigido riduzionismo materiale, che dà luogo a ibridi lussureggianti quando si unisce al riduzionismo ideologico giudiziario (v. Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico). In campo medico-legale i due riduzionismi vanno a nozze; di recente, nel caso Aldrovandi, periti e magistrati hanno distinto tra meccanismo di morte cardiaco e meccanismo di morte respiratorio. Il cuore e i polmoni sono separati e distinti nel caso dei bovini sul bancone del macellaio. Sono organi che sul piano fisiopatologico sono fortemente interconnessi, tanto che è possibile e a volte obbligatorio considerarli un unico blocco; ma così si è potuto saltare a piè pari gli effetti della bastonatura e della compressione toracica sul complesso cuore-polmoni, per andare a inserire il solito ingegnoso meccanismo alla “Wile Coyote” che spiega un crimine operato da persone in divisa come un atto di legittima difesa finito male per aver calcato la mano e per una sfortunata, incredibile, casualità.

In questi giorni è in prima pagina la vicenda della “Nave dei veleni”, sollevata dalle Procure di Paola e Catanzaro. Da una parte, meglio tardi che mai: si doveva intervenire molti anni prima su questa infamia e questo sfregio alla Calabria delle navi affondate al largo delle sue coste, che forse ha attinenza anche con l’omicidio di Ilaria Alpi. Ma l’azione giudiziaria non è solo tardiva; è anche prematura, nel senso che si parla e si grida sui veleni prima e non dopo avere accertato il contenuto della nave. Osservando da anni la manipolazione delle notizie di interesse medico, per me questo tirare fuori ciò che si è tenuto per tanti anni nei cassetti, e tirarlo frettolosamente fuori “half-baked”, proprio mentre è in corso una campagna mediatica su cancro e Meridione (v. infra)  suona come un campanello d’allarme; insieme alla presenza  di politici come Loiero, Pecorella, Minniti, Veltroni, a soffiare sul fuoco; e alla assidua copertura di giornali come Libero, che dovrebbe rappresentare i “cattivi”, assieme ovviamente a Manifesto e Unità, che invece sarebbero dalla parte dei “buoni”. La magistratura sta facendo finalmente Giustizia e Verità sul caso? Giustizia forse si. Verità no. E gli effetti complessivi saranno negativi: l’azione delle Procure di Paola e Catanzaro sarà un fattore di incremento delle diagnosi di cancro in Calabria.

Infatti, viene ignorato che in Calabria sono in gioco non una ma almeno tre noxae patogene in grado di fare aumentare gli indici epidemiologici del cancro. L’inquinamento focale, dovuto a una concentrazione di cancerogeni in aree ristrette, (esempi da manuale sono il cloruro di vinile monomero e l’amianto), è solo una delle noxae. Tali focolai seguiranno dinamiche dipendenti dalla distanza e dalla dose, fattori che, in genere, ne limiteranno l’effetto, anche se gli inquinanti dovessero diffondersi, es. tramite la catena alimentare. La Calabria, terra politicamente debole, è effettivamente a rischio di divenire una pattumiera di veleni, se non lo è già, e tale noxa va contrastata con la massima energia. Diverso è l’inquinamento diffuso, es. quello dell’aria nella Pianura padana, o quello legato agli alimenti industriali, che è a intensità più bassa di quello focale ma ha effetti di massa. Bisogna contrastare ovviamente anche questo inquinamento, guardando es. agli inceneritori, intorno ai quali girano molto denaro e potenti interessi.

La terza noxa, importantissima e trascurata, o meglio censurata, è quella che gli esperti di comunicazione chiamerebbero “memetica”. E’ una noxa che ha caratteristiche singolari. Cresce col crescere degli allarmi, fondati o falsi, sul rischio di cancro, e i suoi effetti sono rapidi, a differenza dei cancerogeni materiali. Come ho già esposto, agitare le notizie di rischio di cancro porta a un incremento di diagnosi spurie di cancro tramite specifici meccanismi di persuasione e inganno, in operazioni tipiche delle grandi agenzie di pubbliche relazioni che forniscono consulenza alle multinazionali (v. Sos cancro nei bambini e sovradiagnosi). Questa noxa non segue leggi fisiche e biologiche, ma le leggi della disinformazione e della propaganda: da Rocca Imperiale a Melito Porto Salvo, tutti i calabresi vi saranno esposti. E’ una noxa immateriale, che non vuol dire inesistente o fumosa. Voi magistrati sapete bene che la penna o la parola ne ammazzano più della spada. Questa estate, uno studio sul Journal of the National cancer institute (Mulcahy N. Prostate Cancer Overdiagnosis in the United States: The Dimensions Revealed. Medscape medical news, 1 set 2009) ha riconosciuto che in USA ci sono stati negli ultimi 30 anni circa un milione di uomini ai quali è stato sovradiagnosticato il cancro della prostata, la diagnosi di tumore più frequente negli uomini (v. Il mediatico e l’extramediatico: il caso delle ghiandole sessuali maschili). Una massa di sovradiagnosi che ha riguardato anche pazienti relativamente giovani, sottostimata, e sovrimposta su statistiche che erano già inflazionate da falsi positivi, precisano gli autori. Almeno un milione di uomini che non avevano un vero cancro alla prostata, e che sono stati castrati e messi nella condizione di malato di cancro per fare soldi. Perfino la potente American cancer society, uno dei colpevoli del disastro, la cui auri fames l’ha portata in passato ad essere indagata e condannata dai magistrati statunitensi, ora denuncia che si è esagerato con le diagnosi di cancro della prostata. Mentre in USA, nelle roccaforti del business oncologico, si tirano i freni a un sistema che toglie la borsa e la vita e che sta divenendo insostenibile anche per lo stesso capitalismo laissez faire, la Calabria e il Meridione sono nel mirino di manovre volte a estendere a queste terre di frontiera dell’Occidente il business della medicina commerciale, e in particolare dell’oncologia commerciale.

Solo quest’anno, il 2009, ci sono stati, oltre al bombardamento giornalistico e a quello dei politici sulla sanità-inferno del Sud che deve diventare come la virtuosa sanità del Nord, interventi di istituzioni autorevoli e credibili. L’Airtum ha rassicurato: l’aumento di incidenza e di mortalità dei tumori è dovuto all’invecchiamento della popolazione; che è un poco come dire che la elevata frequenza di casi di pedofilia da turismo sessuale in certi paesi del terzo mondo è dovuta alla bassa età media di quelle popolazioni. Il quoziente generico di mortalità per cancro è una media ponderata dei quozienti per età, e come tale non è un artefatto, ma ha anch’esso rilevanza per descrivere il carico di cancro sulla popolazione. L’Associazione italiana registri tumori rileva inoltre che la minor incidenza di cancro nel Meridione va scomparendo, e attribuisce ciò “all’acquisizione di stili di vita urbanizzati” e “perdita dei benefici derivanti dall’alimentazione di tipo mediterraneo”. Una spiegazione apodittica, che ripete il catechismo ufficiale: il cancro, rectius una diagnosi di cancro, uno se la becca a causa dei propri peccati, come il mangiare male; non per i cancerogeni naturali, né, per l’amor di Dio, per cause umane esogene, molto più intense ormai di quelle naturali: l’inquinamento ambientale, l’esposizione a sostanze chimiche o a radiazioni ionizzanti, l’adulterazione degli alimenti, o la sovradiagnosi. Non una parola sugli screening, e sulla lievitazione di diagnosi di cancro che notoriamente comportano.

Di tale aumento parla invece il Libro bianco 2009 dell’Istituto di igiene dell’Università cattolica (Salute, le donne italiane stanno bene ma aumenta il divario fra il Nord e il Sud. Adnkronos salute, 16  set 2009). Premesso, con riferimento al carcinoma della mammella (che commercialmente e statisticamente è l’omologo femminile dal carcinoma della prostata) che “il gap tra Nord e Sud e’ ancora molto ampio – ha spiegato Walter Ricciardi, ordinario di Igiene e medicina preventiva all’universita’ Cattolica di Roma e autore del Libro Bianco – solo riguardo ai tumori si e’ avuto un miglioramento: piu’ screening, piu’ diagnosi, ma anche piu’ guarigioni. le donne del Nord, costantemente ‘bombardate’ da programmi di prevenzione, sanno cosa e’ giusto mangiare e quali sono gli stili di vita sani e le cose da fare per prevenire le malattie. Al Sud non e’ cosi’”, l’autore spiega che l’aumento di incidenza di cancro al Sud in seguito a screening, che porterà al pareggio dell’incidenza tra Nord e Sud, c’è, ma è da leggere anche in positivo, perché è dovuto allo svelamento di casi nascosti. Questa è una di quelle stupefacenti affermazioni, come il commento di Martinazzoli in epigrafe, che intimidiscono: provenendo da fonte autorevole, si ha paura di sembrare sempliciotti, poco intelligenti, a non riconoscerle come un acuto paradosso e rispondere: ma che sta dicendo. L’affermazione che vi sia un elemento positivo nell’aumento del livello di incidenza di cancro per screening è un paralogismo tutt’altro che onesto: gli epidemiologi hanno osservato che se il caso fosse questo, l’aumento di incidenza sarebbe un picco temporaneo. Non dovrebbe essere prevedibile che negli anni crescerà fino ad allinearsi alle altre regioni. Nei fatti quando l’incidenza di cancro aumenta in seguito a screening, per decenni rimane sostenuta, e anzi continua a crescere, fino a raggiungere livelli epidemici, come se i cancri miracolosamente spuntassero per il fatto di essere cercati; contro la biologia, ma come è caratteristico di un prodotto commerciale di successo. Andrebbe al contrario riconosciuto che alla capacità biologica del cancro di metastatizzare l’uomo ha aggiunto la capacità di moltiplicarsi tramite una sorta di disseminazione memetica.

Poi c’è stato il caso protesi-prostitute a Bari (v. La magistratura davanti alle frodi mediche di primo e secondo grado; Servizi segreti nella Sanitopoli barese? ). Gli aspetti relativi alla salute pubblica sono stati tralasciati; non si è quasi parlato dell’inutilità e dannosità degli interventi. In USA ignorare questa verità sarebbe stato un poco più complicato: è apparso un articolo del New York times sulla chirurgia vertebrale e le forniture di chiodi e protesi (The spine as a profit center, 30 dic 2006), che dice che “The evidence of wide spread corrupt practices is truly staggering.” Da noi invece per quel poco che si è parlato di questo aspetto, sottraendo attenzione alle mignotte, si sono diffuse notizie tendenziose: Santoro ad Anno Zero ha affermato che in Puglia la spesa per le protesi è aumentata dal 2001 ad oggi del 243%, contro il 55% dell’Italia; facendo credere che sia la Puglia la pecora nera, e che il Meridione dovrebbe prendere a modello il Nord. In realtà, per ciò che conta maggiormente per la salute pubblica in questo caso di corruzione, l’appropriatezza degli interventi di impianto di protesi, il Nord non può dare lezioni, ma dovrebbe essere lui il primo a essere messo nel gabbione degli imputati. Dai dati (Manno V, Masciocchi M, Torre M. Epidemiologia degli interventi di chirurgia protesica ortopedica in Italia. 2009. Rapporto Istituto superiore di sanità 09/22) si può ricavare, considerando 9,5 milioni di abitanti per la Lombardia e 4 milioni per la Puglia, che per l’intervento più frequente, quello di impianto di protesi d’anca, nel 2001 in Puglia il tasso di interventi in rapporto alla popolazione, per regione di appartenenza dell’ospedale, era circa il 50% di quello della Lombardia, e che nel  2005 questo tasso era salito al 57%. Lo stesso tasso per regione di appartenenza del paziente era per la Puglia il 62% di quello della Lombardia nel 2001, ed è salito al 73% nel 2005. Al Sud, con tutta la corruzione, non si fanno più interventi che al Nord, ma meno. Il tasso di incremento degli interventi nello stesso periodo è stato più elevato in Puglia che in Lombardia: 29% in Puglia vs il 13% della Lombardia per regione di appartenenza dell’ospedale; 27% in Puglia vs. 8,6% in Lombardia per regione di appartenenza del paziente. Anche qui, tassi di tipo commerciale, stabili e anzi fortemente crescenti. La Puglia sta rincorrendo il treno lombardo, che ormai è lanciato a velocità alle quali è sempre più difficile continuare ad accelerare. In Puglia, alla fase di lancio della medicina commerciale, nella quale si sono permesse le forme più voraci e paesane di corruzione, subentrerà l’austera frode medica di primo grado, nella quale i prezzi unitari si abbasseranno, e che per la popolazione sarà addirittura peggiore, con tassi di interventi impropri ancora più elevati. In questi giorni Verzè ha offerto a Vendola, il responsabile politico del puttanaio barese, la presidenza del San Raffaele del Mediterraneo, clone del San Raffaele di Milano, tempio della medicina vergine, della medicina come sacerdozio secondo il patron di Pio Pompa. Nessuna contraddizione, una semplice riconversione stilistica dell’adescamento: dalle escort locali al circuito “bene” della medicina scientifica internazionale; che è ancor meno soggetto a rossori; dalle donnine con le giarrettiere per i primari alla seduzione delle masse mediante i parafernalia dei laboratori. Viene presentata come moralizzazione quella che è una modernizzazione della frode. Anche in medicina c’è ormai un divorzio, una voragine, tra “Scienza” e Verità.

Mentre impazzava lo scandalo di Bari, il Censis, considerando la soddisfazione dei pazienti come una componente valida di un indice di qualità della sanità, ha concluso che per offerta di sanità l’Emilia-Romagna, dove i programmi di screening oncologico sono all’avanguardia, è la prima, e la Calabria è l’ultima. Accostando a questo risultato quello per il quale secondo il Censis anche la salute della popolazione è peggiore al Sud. Anche se spesso non hanno una buona assistenza sanitaria, i calabresi (che a tavola mangiano prodotti locali migliori di quelli che in altre regioni si comprano nei supermercati) hanno la più bassa incidenza e mortalità per tumore; sono gli indici più importanti secondo l’epidemiologia,  e a pensarci anche secondo il buon senso; gli epidemiologi onesti, che non ripetono la favola dei trionfi sul cancro, assegnano loro l’importanza dovuta; mentre nell’attuale vulgata si tratta di una quisquilia, che viene trascurata nelle analisi, e celata nelle informazioni al pubblico facendo anzi credere il contrario. Se ne parla solo per predire che questa indecenza, che è sputtanante per la fiaba dei meriti soteriologici della medicina “d’eccellenza”, e che deve indispettire alcuni italiani di razza superiore come se fosse un’altra manifestazione dell’infingardaggine e del parassitismo meridionali, è sul punto di finire.

Ora è arrivata un’altra voce attendibile e autorevole, la magistratura col bastimento carico di cancro. Sui media, nella politica, nella “società civile”, i furbi cavalcano l’onda formata dall’azione giudiziaria; e la popolazione si è mobilitata, senza sapere che protestando per una delle tante ingiustizie subite dalla Calabria verrà fottuta dall’altra parte, con una diversa, nuova, ingiustizia. Non ci sono santi, il cancro in Calabria deve crescere.

I servizi, che si sono occupati di traffico di rifiuti, si occupano anche di biomedicina. Siamo un Paese dove il covo di Via Gradoli, in un appartamento che era sotto il controllo dei servizi, non viene scoperto quando sarebbe stato utile alla democrazia scoprirlo, ma viene fatto scoprire, volutamente, in seguito, dagli stessi che lo avevano utilizzato. Eppure non abbiamo imparato nulla; qualsiasi minimo ragionamento che non accetti senza fiatare quello che ci raccontano, che consideri che vi possa essere una tattica dietro certe rivelazioni anomale, viene graniticamente respinto; e  seguiamo irremovibili come “Jugale” l’iperrealtà mediatica che ci viene ammanita. Non abbiamo visto forse le immagini delle telecamere subacquee? Non credere alla tv oggi è come non credere in Dio nel Medioevo.

Ammettiamo che la nave affondata al largo di Cetraro sia effettivamente carica, come è possibile, di scorie radioattive o di potenti cancerogeni chimici. Ammettiamo che tali agenti possano superare la barriera costituita dai 500 m di profondità e dalla distanza dalla costa. Anche in questo caso, limitare l’attenzione alla sola noxa focale favorirà la noxa memetica. Le persone si spaventeranno e entreranno nei programmi di screening di massa o cercheranno controlli individuali. La magistratura avrà così contribuito ad instaurare una spirale tossica: il pericolo della noxa focale favorirà la noxa memetica. L’incidenza dei tumori aumenterà per sovradiagnosi. Ciò a sua volta comporterà un cambiamento culturale che porterà a prendere atto dell’aumento di incidenza dei tumori, e quindi ad accettare come un dato di fatto gli eventuali effetti reali di noxae materiali focali e diffuse. La Calabria diverrà moderna, con indici epidemiologici sul cancro rispettabili, e magari brillanti. Non dovrà più temere gli insulti di Venditti.

Forse con l’avvento del nuovo alcune delle storiche sconcezze della sua sanità passeranno; ma ciò solo se anche in Calabria, finalmente, ci si metterà a produrre cancro su scala industriale, facendo decollare la moderna economia oncologica, e ci si metterà così in pari con le altre regioni. Geograficamente al centro del nuovo grande mercato mediterraneo, grazie all’industria medica, che è l’industria della paura e del dolore, forse un domani la Calabria non sarà più “in the middle of nowhere”. Dato l’aumento di incidenza del cancro da sovradiagnosi e da inquinamento, e l’importanza che l’oncologia acquisirà nella vita sociale, il nuovo stato di equilibrio, a tasso di tumori non più relativamente basso ma elevato, apparirà dopo qualche tempo naturale, completando la spirale. Le azioni giudiziarie sulla nave dei veleni e gli altri più probabili siti inquinati saranno servite, limitando il quadro, sia da innesco, sia da capro espiatorio non innocente, per una situazione più vasta e complessa, che verrà quindi aiutata. Condotta in questi termini, l’offensiva giudiziaria sui veleni in Calabria favorirà gli interessi dell’alta finanza in campo biomedico; che non sono molto distanti da quegli interessi responsabili della discarica abusiva delle scorie, e dell’inquinamento da crescita economica.

I magistrati si occupano di Bene e Male, pensa la gente. Non so cosa pensino i magistrati a riguardo, ma, se per loro la verità conta qualcosa, dovrebbero sapere e avere ben presente che in medicina, e soprattutto nella medicina attuale, spesso, soprattutto in quei casi giudiziari che vengono ripresi e amplificati e talora distorti dai media, invece che tra il Bene e il Male i magistrati dovrebbero discriminare tra “competing risks”: tra mali in competizione. Dove alcuni dei rischi, dei mali, sono di natura antropica, e a volte sono deliberati, fraudolenti e criminali. E, perseguendo soltanto quello che prima facie appare come Il Male contrapposto al Bene, in realtà si favorisce un male più grave e più subdolo.

Mostra ciò anche un caso simile, minore, che pure riguarda la disinformazione e gli effetti cancerogeni delle radiazioni, avvenuto a Bologna, dove ai primi di settembre del 2009 la Procura ha indagato per omicidio colposo 4 medici di diversa specializzazione che non hanno diagnosticato un tumore cerebrale a una bambina che accusava cefalea. “Sarebbe bastata una Tac” hanno ripetuto i media, es. il TG5. La cefalea essenziale nei bambini è decine di migliaia di volte più frequente di quella provocata dai tumori cerebrali. La Tac può provocare tumori cerebrali (Brenner DJ, Hall EJ. Computed tomography – An increasing source of radiation exposure. N Engl J Med, 2007. 357:2277-2284). L’effetto della notizia sarà quello di una maggior offerta e una maggior domanda di Tac nei bambini con cefalea. Così oltre al rischio di falsi positivi, e alle carenze nell’assistenza medica che deriveranno da allocazione irrazionale delle risorse, aumenterà l’incidenza reale dei tumori cerebrali, e di altri tumori. Il prof. Picano, direttore del Centro di fisiologia clinica del CNR, osservando che i tessuti dei bambini sono particolarmente sensibili agli effetti cancerogeni delle radiazioni, raccomanda: “I pediatri dovrebbero fare molta più attenzione del normale” nel prescrivere esami radiologici e in particolare Tac. Pochi giorni dopo la notizia dell’indagine, e della relativa propaganda alle Tac cerebrali ai bambini, il Lancet (Barclay L. Validated rules may predict children at very low risk for brain injury after head trauma. 22 set 2009) ha pubblicato uno studio dove si premette che  “CT [computed tomography] imaging of head-injured children has risks of radiation-induced malignancy” e si cerca pertanto il modo di limitare l’uso della Tac sui bambini con trauma cerebrale.

Ma nella nostra cultura i familiari esami radiologici vengono sottovalutati – anche dai medici, mostrano alcuni studi –  come fonte di quelle radiazioni ionizzanti che sono in grado, con elevata probabilità, di causare tumori. Per tutta la penisola si invocano a gran voce “Cchiù Tac ppì ttutti”, anche se gli stessi radiologi ormai dicono, nei loro congressi, che se ne fanno troppe (salvo ai pochi pazienti che ne trarrebbero davvero utilità). La nave seppellita sott’acqua dalla ‘ndrangheta, o i telefonini, quelle sì che sono cose che di certo fanno venire il cancro. Non viene detto, ma lo si nasconde, alla faccia delle discettazioni dei giuristi e dei giudici sul consenso informato e del nugolo di fini bioeticisti ardenti guardiani della autodeterminazione del paziente: è un fattore di rischio per cancro, soprattutto in età premenopausale, oltre che sicura fonte di una valanga di sovradiagnosi (il 33% secondo il National cancer institute) anche la mammografia periodica di screening; alla quale le donne calabresi si sottoporranno in massa dopo l’attuale tambureggiamento mediatico sul rischio di cancro (ma non ci sono indagini e cortei su questo; il ricercatore che negli anni Settanta svelò il pericolo, calcolando che le mammografie ne uccidevano il doppio di quante ne salvavano, Irwin Bross del Roswell Park di Buffalo, ebbe la carriera stroncata).

I magistrati di Bologna inquisiscono i medici del caso in oggetto per un errore diagnostico gravissimo, nel quale col senno di poi appare evidente che una consulenza neurologica per eventuale diagnosi di sede e una risonanza magnetica si sarebbero dovute richiedere; un errore che appare essere la conseguenza, la nemesi, del riduzionismo diagnostico dei vari specialisti. Fanno bene, e fanno Giustizia. Ma non fanno Verità, valore dal quale i diritti costituzionali e il bene pubblico restano dipendenti non meno che dalla Giustizia; e anzi contribuiscono a propagandare il falso, e così a diffondere il danno ingiusto alla cittadinanza a vantaggio di interessi privati.

La separazione tra Giustizia e Verità è strategica per le fortune della casta giudiziaria. Con questo assioma si può produrre giustizia senza verità. Si può produrre una giustizia che non è un faro, ma è una lanterna magica che proietta le storie desiderate. Si può partecipare al gioco del potere senza apparire compromessi; anzi apparendo difensori degli interessi della cittadinanza. Si possono ad esempio servire gli interessi del grande business medico, quello delle multinazionali, ben più potente di Berlusconi, assicurando così alla corporazione un’alleanza che le copre le spalle. Del resto, fior di giuristi invocano il “diritto mite” il “diritto che deve fare un passo indietro” quando si tratta della Verità in biomedicina. Se la Verità è separata e distinta dalla Giustizia, allora è possibile non solo ignorarla, ma c’è anche modo di riuscire a combatterla lasciando intatta la Giustizia. Vale quindi la pena di salvaguardare la giustizia da commistioni improprie con la verità, a tutti i costi. Anche con qualche strappo, mediante abusi nei quali non c’è ombra né di giustizia né di verità, ma solo cavilli dozzinali e violenza di Stato. Se si riconoscono alcune informazioni, addio al gioco della giustizia con la testiera, la giustizia coi paraocchi e il morso. Pertanto certe informazioni sulla medicina i magistrati non solo non le scoprono e non le raccolgono, non solo quando le hanno davanti non le esaminano e le ignorano come se non esistessero, ma le censurano attivamente. Centinaia di km a Nord di Cetraro, nelle curie romane, e più a Nord, dove i boss locali non sono pittoreschi ndranghetisti ma pensosi intellettuali prestati alla politica, o padani che faticano e producono, una mafia vincente e compiuta, che veste la toga dello Stato e la divisa dello Stato, si occupa di sopprimere verità scomode, che modificherebbero le verità parziali come quelle alle quali i magistrati di Paola e Catanzaro porgono invece grande ascolto. I pentiti, i non pentiti, magistrati, forze di polizia, politici, amministratori pubblici, dita diverse della stessa mano. Questa necessità forte di stabilire come principio irrinunciabile la separazione dei valori forse può spiegare anche la punizione interna alla magistratura dei magistrati di Salerno, assurda agli occhi del pubblico laico, e davvero inusuale.

Copia della presente viene inviata alle Procure di Paola e Bologna, alla DDA di Catanzaro, e ai sindaci di Cetraro e Paola.

*  *  *

Adesione all’appello alla Procura generale presso la suprema Corte di Cassazione ed alla Sezione disciplinare del CSM comparso su “Uguale per tutti il 29 ott 2009

30 ott 2009

Aderisco all’appello di “Uguale per tutti” affinché gli organi disciplinari della magistratura conformino la loro azione ai principi regolatori della giurisdizione nel ricorrere a misure cautelari. Non bisogna abusare del potere che si esercita per conto dello Stato, come dicevo avantieri su questo blog a proposito della “Nave dei veleni”, che ieri si è rivelata un decoy presentato dal pentito, probabilmente pilotato da qualche “manina”; e come ho ripetuto ieri mattina all’equipaggio della volante (GdF 197AZ) che mi sono trovato ferma davanti poco dopo l’uscita da casa, in un quartiere di periferia, e che, ricomparso a 3 km di cammino, nel centro di Brescia, dopo altri due passaggi mi ha chiesto i documenti (mentre leggevo un interessante articolo sulla “sindrome di Struldbrugg”, cioè i rischi di una eccessiva medicalizzazione dell’anziano; gli Struldbruggs sono gli anziani decrepiti ma immortali dei Viaggi di Gulliver). Altrimenti poi può divenire difficile distinguere i pentiti e i non pentiti dalle guardie e dai magistrati.

Tanto le azioni disciplinari strumentali che le intimidazioni di polizia appaiono seguire anziché la Costituzione il precetto del cardinale Mazzarino, riportato da Nando Dalla Chiesa nei suoi libri: l’arte del trasformare la vittima in colpevole, del trasformare chi accusa in soggetto da sorvegliare e punire. Più in generale, l’arte dello scambio dei ruoli.

Francesco Pansera

Via Tosetti 30 Brescia

 

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4 ottobre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Boero “Navi dei veleni: il caso di Otranto raccontato da Maritati è più attuale che mai”

Un altro magistrato scrittore* pugliese e eletto nei DS; come Carofiglio che in tv chiama chi non si vaccina “free-rider”; “scrocconi”, spiega Parenzo col quale fa un duo.

La lotta al potere può essere dal basso, genuina, o top-down, indotta dal potere per suoi disegni. (Un concetto utile per il caso Lucano). Conosciamo tutti i rischi che ci vengono rappresentati con le storie sulle “navi dei veleni”. Mentre non si parla dei rischi del benzene che con la benzina “verde” ha sostituito il piombo tetraetile. La tossicità ematopoietica, la capacità di provocare leucemia mieloide acuta e altre gravi malattie**. Lo respiriamo ogni giorno, ignari, imbevuti della propaganda giuliva su distributori e auto; mentre abbiamo viva l’immagine dell’ombra tenebrosa della mole di una nave sul fondo del mare.

Così pericoli alla salute in atto e diffusi vengono nascosti, stornando l’attenzione su aspetti ad alto impatto narrativo che non mettono in crisi il sistema. E che hanno il vantaggio aggiuntivo della paura che, depurata da responsabilità, viene diffusa perché spinga verso il business della biomedicina, come quello delle sovradiagnosi di cancro, altro tabù che viene favorito da questi allarmi strategicamente piazzati.

Nell’attività giurisdizionale, politica, autoriale, i magistrati tendono ad alimentare le denunce top-down e a soffocare quelle bottom-up.

*I magistrati scrittori. Sito menici60d15.
** Benzene. In: Casarett and Doull’s, Toxicology, the basic science of poisons, 2019.

Vedi il susseguente scambio con troll in : I magistrati scrittori

Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico

24 June 2009

Lettera ai magistrati del 24 giu 2009

Segnalata sul blog “Uguale per tutti” come commento al post “Contro il relativismo etico ed epistemico” del 4 giu 2009

 

in appendice:

L’azione giudiziaria non euclidea

Lettera racc online al PM Del Grosso del 9 set 2009

 

Il clero sembrerebbe aver trascurato l’insegnamento di Gesù ai suoi discepoli di essere “prudenti come serpenti”, se a contrastare i propugnatori del testamento biologico manda “Militia Christi”, un gruppo cattolico inquietante fin dal nome, che ha decorato il suo sito internet con immagini di santi armati da capo a piedi; come se non fosse storicamente provato che quando le religioni cingono la spada gli esiti sono sciagurati. Per alcune sue affermazioni sul caso Welby, pochi giorni fa questo gruppo è stato condannato in sede civile dal Tribunale di Roma a pagare 20.000 euro all’Associazione per la Liberta’ della ricerca scientifica Luca Coscioni dell’associazione la Rosa nel pugno, e altrettanti al dottor Mario Riccio, per diffamazione. Per altre affermazioni sul caso Welby il Tribunale di Monza, sez. di Desio, ha condannato in sede penale i giornalisti Belpietro e Lorenzetto per diffamazione a danno del dr. Riccio. Il loro quotidiano, “il Giornale”, berlusconiano, sta alla borghesia conservatrice illuminata  – ammesso che tale favolosa entità esista – come la “milizia di Cristo” sta al messaggio evangelico. I parlamentari Binetti e Volontè, dai quali la vedova Welby riferisce di avere ricevuto accuse velenose, si sono sottratti alle loro responsabilità ammantandosi dell’immunità parlamentare. La sinistra progressista ha esultato per questa condanna; si è plaudito la vittoria contro “una portentosa opera di disinformazione e manipolazione della verita’ a danno, anzitutto, dei cittadini che vengono ritenuti ‘popolo bue’ al quale dare a credere qualsiasi ciarpame pur di evitare che si formi una coscienza collettiva, basata sulla conoscenza, su temi quali il fine vita. E cosi’ l’opera volta a ristabilire la verità…” (Marco Cappato e on. Maurizio Turco, PD).

Presumo che la sentenza sia in sé equilibrata, corretta e ineccepibile; ma non si può dire altrettanto degli effetti politici e sociali della sentenza, anche come parte delle posizioni generali della magistratura in tema di testamento biologico. Credo, per  ragioni già esposte, che il clero non è così contrario al testamento biologico come fa mostra di essere; e che questa vittoria giudiziaria sia un altro episodio del teatrino laici-cattolici su questioni bioetiche; con la partecipazione, non neutrale sul piano politico, della magistratura. La sentenza, rimbalzando sui media, non diminuirà ma aumenterà, come intendo dimostrare qui, la disinformazione e l’oscurantismo a danno del pubblico; proprio come detto da Cappato e Turco; anzi peggio, perché si formerà nel popolo una coscienza collettiva, ma distorta e contraria ai propri interessi.

Se da un lato c’è “Militia Christi” dall’altro sta la “morte opportuna”, espressione usata dal dr. Riccio per dare il titolo al suo libro su Welby: le posizioni del dr. Riccio, destinate a prevalere, alle quali questa condanna fornisce ulteriore credibilità e autorevolezza, non sono meno estremiste, e a mio parere non sono meno dannose, di quelle dei suoi bellicosi diffamatori cattolici. Ho avuto modo di constatarlo l’11 giu 09, ascoltando una conferenza sul testamento biologico tenuta dal dr. Riccio nella città dove abito, mentre il Presidente del locale Ordine dei notai autenticava gratuitamente le firme del testamento biologico. Nel suo intervento – che ho registrato – il dr. Riccio, accanto ad alcune osservazioni condivisibili, e ad altre interessanti, ha fatto diverse affermazioni a carattere medico per me sorprendenti. Ne riporto solo alcune.

“I casi Welby ed Englaro non sono eccezionali o unici, come vengono presentati; provocatoriamente sosterrò che di casi come Welby e Englaro ce ne sono 16.000 all’anno, circa una quarantina al giorno. Sono casi ordinari”. Infatti, spiega il dr. Riccio, “un quinto dei 150.000 ricoverati all’anno nelle terapie intensive muoino; di questi 30.000, 16.000 cioè il 62% [52%] muoiono per una decisione clinica: muoino perché la terapia viene limitata, ridotta, sospesa o non iniziata. Esattamente i casi Welby ed Englaro”.

E’ vero che Welby ed Englaro non sono casi eccezionali, né unici; ma non sono neppure casi ordinari. Si tratta di casi particolari, che riguardano poche migliaia di persone all’anno. La loro caratteristica specifica principale è lo stato di cronicità stabile in quella che ho definito come una “agonia statica”: che si può protrarre per molti anni. E’ capzioso paragonarli alle situazioni che si creano nelle terapie intensive, alle quali il dr. Riccio fa riferimento, dove giunge la massa dei casi che non sono né cronici né stabili, ma al contrario sono casi di persone che sono entrate da poche ore in una fase acuta grave che spesso porta inevitabilmente al decesso: es. un infarto miocardico esteso, politraumatizzati gravi da incidenti automobilistici, il precipitare di una malattia cronica come un’insufficienza respiratoria (per questo vengono chiamate anche “Critical care units”; l’opposto delle lungodegenze, che riguardano casi come quelli di Welby ed Englaro). Sono situazioni nelle quali, quando non c’è più nulla da fare, i rianimatori non insistono con interventi futili, che non andrebbero né nell’interesse del singolo paziente né, dati gli effetti sull’allocazione delle risorse, nell’interesse della comunità. Tali decisioni vengono prese insieme ai parenti. Ma anche qui esistono casi dubbi e problematici, sui quali non si dovrebbe essere tranchant in sede dottrinale.

Il dr. Riccio ha il merito di ricordare un altro contesto dei decessi medicalizzati, che non è il più comune, ma certo è importante, quello delle unità di terapia intensiva; ma è una forzatura ideologica equiparare Welby ed Englaro ai comuni casi di interruzione delle cure in terapia intensiva. Al contrario, sarebbe basilare riconoscere che le diverse condizioni cliniche portano a traiettorie di fine vita diverse (Chen J, et al. Terminal trajectories of functional decline in the long-term care setting. J Gerontology, 2007. 62A: 531-536. Al-Qurainy R, Collis E, Feuer D. Dying in an acute hospital setting: the challenges and solutions. Int J Clin Pract, 2009. 63: 508-515.); e che i problemi tecnici ed etici relativi a ciascun tipo di traiettoria non possono essere accorpati fingendo che le sottostanti condizioni e prospettive biologiche siano tra loro equivalenti. Traspare una volontà di usare i casi clinici di Welby ed Englaro come paradigmi per il problema di fine vita, per unificare le varie situazioni entro un’unica supercategoria; in modo da giustificare, come ho già detto in altri post e come esporrò qui, interventi analoghi su situazioni croniche superficialmente simili, sostanzialmente diverse, centinaia di volte più comuni e quindi molto più rilevanti economicamente.

“L’eutanasia è considerata unicamente un atto volontario, diretto, col quale viene iniettata una sostanza atta a interrompere rapidamente l’attività cardiaca o respiratoria. Non esiste un’eutanasia indiretta o passiva come qualcuno sostiene”.

E’ come dire che non ci sono colpe o responsabilità per gli atti omissivi, se chi li subisce esprime o avrebbe espresso la volontà di subirli. Una riclassificazione arbitraria, che porta a ricordare che il testamento biologico (“living will”) è stato introdotto negli anni ’60 da un’associazione che si chiamava “Euthanasia society of America”, e che in seguito reputò opportuno ribattezzarsi “Society for the right to die”. Questo mostra sia le radici ideologiche del movimento pro testamento biologico, sia l’attenzione che pone nell’evitare denominazioni allarmanti.

Un linguista ha distinto tra parole “purr” e parole “snarl” (parole “fusa” e parole “ringhio”). Qui i “laici” stanno attenti ad adottare termini “fusa”, mentre i cattolici, con tutta la loro ricca tavolozza di sfumature sembra lo facciano apposta a usare parole, e posizioni, “ringhio”. La causa per diffamazione appare rientrare in questa singolare traslazione, dove i cattolici, mentre non presentano le buone ragioni contro il testamento biologico, risultano cattivissimi, e i “laici” moderati; una traslazione che fa apparire agli occhi dell’opinione pubblica come “civile” e auspicabile il testamento biologico, in particolare la richiesta di interrompere acqua e cibo; e come fanatica e codina qualsiasi critica a questi atti.

“La morte naturale è un concetto privo di significato”. “La morte naturale non esiste. La morte naturale è un concetto del medico di fine Ottocento, che vedeva morire il suo paziente, non sapeva perché moriva, e quindi trovava un modo per nascondere la sua incolpevole ignoranza”. “Noi oggi tutti moriamo con una diagnosi e una terapia; la morte naturale è rimasta nel gergo giudiziario, nelle indagini sulle persone trovate morte”. “Welby non è morto di morte naturale, e neanche la signora che ha rifiutato l’amputazione del piede in cancrena diabetica”.

I magistrati vogliono sapere se un individuo è morto per cause naturali, e la domanda è pienamente sensata sul piano biologico. La patologia, con o senza diagnosi, è un’entità naturale. La morte è un fatto naturale: la longevità è un parametro fisiologico di specie, che obbedisce a stretti vincoli allometrici, es. quelli con la frequenza cardiaca. Gli esseri della nostra specie, nonostante ciò che si sente dire in tv, non possono arrivare a vivere 120 anni col miglioramento dello stato di salute della popolazione, come non possono arrivare ad essere alti due metri e mezzo col crescere dell’altezza media col benessere. Il dr. Riccio potrebbe chiamare a sostegno delle sue tesi il premio Nobel Montagnier, che portando il ragionamento alle sue logiche conclusioni ha sostenuto che “l’immortalità [tramite l’intervento medico] è un’ipotesi da prendere in considerazione” (F. Pierantozzi. L’immortalità. Colloquio con Luc Montagnier. Allegato al n. 48 di Liberal, 1999).

Il dr. Riccio confonde la “causa della morte”, ciò che causa i meccanismi fisiopatologici che portano alla morte, che può essere un fenomeno naturale, come un cancro, o può essere “antropica”, come una ferita da arma da fuoco, con la “manner of death”, ciò che ha provocato la causa della morte, che può essere naturale come una malattia, oppure dovuta all’uomo, come un omicidio, es. sparare a una persona o somministrarle senza valido motivo terapie cancerogene, o un suicidio. Per Welby ed Englaro la manner of death corrisponde sì ad una scelta umana, ponderata e permessa dai magistrati, di ritiro delle cure; ma che ha lasciato libera di agire una manner of death naturale, dovuta alla sottostante condizione patologica; che nelle sue forme specifiche è stata la causa di morte, pure di tipo naturale.

“Io ho una familiarità per malattie cardiache; se non controllo i fattori di rischio (soprappeso, vita sedentaria, alcool, colesterolo) e dovesse arrivarmi prematuramente una morte per danno cardiaco quella non sarebbe una morte naturale; naturale fino a un certo punto, sarebbe la conseguenza di un comportamento mio e sapevo benissimo a cosa andavo incontro”.

Il dr. Riccio confonde anche, seguendo un equivoco che è stato impressso nell’opinione pubblica, i fattori di rischio, che sono entità epidemiologiche a carattere meramente associativo, con i “lifestyle factors”, a carattere causale, che a volte coincidono coi fattori di rischio, che a volte non sono sufficientemente provati, e che spesso hanno la funzione, in quella religione gnostica che è la medicina attuale, di “peccati”. Il principale fattore di rischio per il cancro è l’età; ma non è che se un anziano sviluppa un cancro è colpa sua. Fattori come il fumo, il sovrappeso e la vita sedentaria sono effettivamente fattori di rischio e lifestyle factors per la cardiopatia ischemica; conviene ridurli, ma ci sono stati casi clamorosi di maratoneti magri morti d’infarto. Un livello ematico elevato di colesterolo è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari (sopravvalutato; è un fattore di rischio forte solo per un piccolo sottogruppo), ma l’efficacia preventiva delle misure farmacologiche di massa per abbassarne il livello è a dir poco dubbia; solo, questa idea che con una pillolina si può continuare ad abbuffarsi e campare cento anni piace, e su di essa si è creato un business delle dimensioni di uno Stato, un Eldorado, per l’industria farmaceutica. In USA nel 2008, anno di vacche magre per l’industria farmaceutica, col tasso di crescita più basso mai registrato dal 1961, le statine, citate dal dr. Riccio tra i fattori che consentono di giudicare sorpassato il concetto di morte naturale, sono scese al secondo posto nella scala dei prodotti più venduti per fatturato annuo (al primo posto sono passati gli antipsicotici): dai 16.4 miliardi di dollari del 2007 a 14.5 miliardi di dollari. Il fatturato per le statine è così sceso dal 94° al 111° posto rispetto alla lista del 2008 dei PIL annui nazionali; continuando comunque a precedere Senegal, Albania, e un’altra sessantina di paesi.

Il dr. Riccio si presenta come laico, e condanna la vecchia medicina “ippocratica”. Ma propugna una medicina ancora peggiore, la medicina delle multinazionali dove la salute e la longevità te le dà la medicina, e se ti ammali o muori è colpa tua che non le obbedisci: una medicina non “paternalistica” ma “padreternalistica”. “Militia Christi” vuole, si legge nel suo sito, il “riconoscimento della Regalità Sociale di Cristo”; il dr. Riccio va verso una forma moderna, ma anch’essa totalizzante e teocratica, di medicina; una medicina che, come Dio, ti lascia la libertà di cadere nel peccato; ma solo seguendo la sua volontà ti salverai. E’ singolare sentir dire dagli stessi che propugnano la libertà di cura che l’osservanza dei precetti del medico dà la salvezza, addirittura emancipando dallo stato di natura, mentre la morte è causata dall’inosservanza dei precetti medici. Alla faccia della laicità.

Con la sentenza si dipingono come campioni della “difesa della libertà di ricerca” i sostenitori del neoliberismo USA come i radicali, e la magistratura, che in materia di violazione del primo comma dell’articolo 33 della Costituzione ha acquisito meriti presso le multinazionali, ma ha così scritto pagine di vergogna. E’ un autoritratto ribaldo, che capovolge la realtà. L’attuale business medico non può funzionare senza censura, e ha l’abilità di invocare per sé la libertà di ricerca mentre la fa togliere a chi gli è d’ostacolo, mediante i poteri dello Stato; anche con metodi violenti, che stravolgono la figura di chi deve essere messo a tacere fino a farlo apparire come un deviante o un delinquente. Questo scambio di ruoli tra persecutore e perseguitato, oggi di moda tra i potenti, mi ricorda un poco la fine di Fantozzi quando bussa alla porta del Paradiso. Ma le affermazioni come quelle del dr. Riccio su morte, natura e medicina suonano vicine a quelle di un’altra chiusura di film satirico; quella del “dr. Tersilli”, che citando un “prof. Stroganoff” sostiene che “La vecchiaia e la bruttezza sono malattie dalle quali si può e si deve guarire”.

“Al medico non spetta valutare qual è una vita dignitosa per il paziente; o comunque non si può fare valere tale giudizio per il paziente”. “Abbiamo rianimato un killer mafioso, che poi ha ucciso ancora”. “Il rapporto fiduciario medico-paziente è una favola, salvo casi di amicizia personale”.

Al medico non spetta certo giudicare se una persona deve vivere o morire in base alle sue qualità morali, ed è sinistro sentire considerare tale ipotesi, sia pure per poi scartarla. Ma al medico curante dovrebbe spettare di formulare una valutazione su quali sono e saranno le condizioni biologiche del paziente rispetto alle aspirazioni a una vita dignitosa; nell’esclusivo interesse del paziente, rispetto al quale egli è non è né semplice prestatore d’opera né figura genitoriale o divina né amico, ma agente, che come tale ha degli obblighi. La professione medica esiste in quanto le persone ritengono di non poter fare da sole sui problemi di salute; il paziente (termine deprecato, ma che ritengo preferibile a “cliente”) non va lasciato solo, sotto il peso talora schiacciante della sua condizione, a decidere della sua sopravvivenza, proprio nei casi nei quali avrebbe maggior bisogno di un sostegno tecnico e morale; un sostegno impermeabile all’influenza di quelli che sono gli interessi dell’agente. E d’altra parte il paziente non può essere accontentato, in nome di una astratta posizione avalutativa, se chiede di essere ucciso in base a una sua personale e soggettiva opinione, indotto dalla disperazione o dalla propaganda; o costretto dai trattamenti che ha ricevuto.

“L’accanimento terapeutico è un concetto inutile e pericoloso. E’ un termine che vi posso assicurare non troverete in nessun testo internazionale; è un ossimoro italiano non ben definito e indefinibile: il limite è personale”.

Concordo con quanto osserva il dr. Riccio a sostegno di questa sua tesi, che nel caso Welby era inappropriato parlare di accanimento terapeutico a proposito del respiratore che lo teneva in vita, come invece ha fatto la ministra Turco. Ma l’accanimento terapeutico non solo esiste, come si può verificare nei quotidiani problemi che pone; non solo è un concetto indispensabile per discutere i problemi di fine vita: ma si riferisce a un problema imprescindibile per l’analisi dell’intera medicina odierna: quello del sovratrattamento. Nella letteratura internazionale non si usa la nostra espressiva locuzione letteraria, ma si parla semplicemente di “overtreatment” o, soprattutto per i problemi di fine vita, di “overzealous treatment”. Ciò che non si trova comunemente nella letteratura medica internazionale è l’affermazione che il limite tra cure e sovratrattamento sia solo un problema personale. Il dr. Riccio considera come unico termine lecito la “futilità” cioè l’inutilità del trattamento; che è un caso particolare di sovratrattamento, che anche l’Offerta medica trova conveniente evitare, ma limitatamente al fine vita. Si tratta infatti di un’eccezione alla regola; per l’Offerta medica la regola è sovratrattare. Ci sono sovratrattamenti che non sono semplicemente futili o “overzealous”: sono sovratrattamenti fraudolenti, ingiustificati e dannosi, ma applicati in quanto economicamente redditizi. Per esempio, il lucroso sovratrattamento di massa di lesioni sovradiagnosticate come cancro, responsabile di crescite esplosive nelle statistiche d’incidenza dei tumori.

Il giorno stesso della conferenza del dr. Riccio avevo ricevuto per posta il libro “Overtreated” di Brownlee. Prima mi erano arrivati “”Overdosed America” di Abramson, e “Worried sick. A prescription for health in overtreated America” di Hadler. Sono libri “mainstream” e di buon successo, scritti da seri professionisti (che descrivono anche parte delle manipolazioni che hanno permesso di costruire un Eldorado con le statine). Mentre il dr. Riccio diceva che l’accanimento terapeutico non lo si deve neppure nominare, e lo scelto uditorio annuiva, pensavo che il sovratrattamento, attualmente molto discusso in Usa, almeno tra la parte più avvertita della popolazione, per i progressisti della provincia italiana invece non esiste, è uno dei nostri soliti svolazzi retorici. In realtà, c’è un mostruoso problema di sovratrattamento nella medicina attuale, dovuto al perseguimento del profitto; ma non si può dire; a sinistra, dove partiti sindacati e intellettuali organici sono al servizio di detto business, non meno che a destra.

Non si devono accostare le parole “accanimento” e “terapia” perché, dovendo spaventare il pubblico sulla possibilità di essere sovratrattati a fine vita, bisogna però stornare il sospetto che questo avvenga anche prima, che avvenga di continuo. Non bisogna cioè fare capire che il paziente, mentre gli viene fatto credere che è lui che decide, viene sovratrattato finché ciò è redditizio; e che quando diviene un peso, quando non è più un supporto valido per l’applicazione delle tante costose terapie, occorre toglierselo dai piedi, anche sottotrattandolo. Così abbiamo un medico che combatte il sovratrattamento negando che esso esista. Altro che “ossimoro”.

Stefano Rodotà, nella prefazione del libro di Riccio “Una morte opportuna” scrive “Riccio ci dà una lezione di moralità professionale”. L’impressione che ho tratto ascoltandolo è che il dr. Riccio non sia un maestro, né di moralità né tanto meno un maestro intellettuale, ma una persona pratica e grintosa, una specie di “rugbista” della discussione, inserito nel gruppo pro testamento accanto a teorici come Flores D’Arcais e Rodotà per la sua capacità di travolgere apoditticamente i concetti che sono d’impaccio.

La sentenza pro Riccio è un altro passettino verso l’orientamento desiderato. Aggrava lo stato di manipolazione culturale sul fine vita, e aggrava così il conseguente danno al pubblico, sia diretto per ciò che avverrà nei reparti di degenza, sia per il conseguente imbarbarimento della mentalità, e anche per l’imbarbarimento del diritto. La magistratura può sostenere, fondatamente ci mancherebbe altro, che lei ha solo giudicato sulla diffamazione, e che certo non può e non deve prendere parte alla contesa. Queste posizioni ricordano ciò che avviene nella ricerca biomedica, dove sostenendo il “riduzionismo” cioè la necessità metodologica (che in realtà è solo una strategia euristica) di occuparsi soltanto di aspetti parziali e ben definiti, poi, col mosaico dei dati così “rigorosamente” ottenuti, e quindi non contestabili, si costruisce un quadro complessivo preordinato, con vantaggi di carriera o finanziari “olistici” per gli scienziati “riduzionisti”. Un esempio è dato dai “trial” clinici, che hanno fortissime limitazioni di validità esterna, cioè di applicabilità al mondo reale, oltre ad una lunghissima lista di concreti pericoli di vizi e fattori confondenti: una volta che la loro “sentenza” (“trial” in  inglese vuol dire anche processo giudiziario) giunge sui media diviene indiscutibile; e acquista valore generale, ben al di là di quei limiti che lo studio si era posto in nome del rigore (e che gli hanno permesso di ottenere il risultato che la retrostante industria farmaceutica desiderava).

Come altre categorie, anche i magistrati di fatto fanno politica quando la loro azione riguarda temi politicamente rilevanti. E questo non è un male, anzi; è un bene che i magistrati mettano il più possibile le loro conoscenze e competenze al servizio del Paese; non solo nell’azione giudiziaria, ma anche come autorevole opinione, fra le altre, fuori dalle aule. Fare politica non significa sostituirsi al Parlamento o all’esecutivo. Può significare interessarsi, nell’ambito delle proprie competenze, o come cittadini, del bene pubblico; la parola “politica” però è un contronimo, perché può significare anche difendere gli interessi di una parte, legittimamente o illegittimamente, a scapito del bene pubblico.

Se, come nel caso del testamento biologico, i magistrati, emettendo sentenze (o omettendo sentenze o altre azioni giudiziarie) sono determinanti per il formarsi di quella opinione pubblica e per la costruzione culturale di quella realtà sociale che condizioneranno le leggi e le prassi, e fanno così politica; allora avrebbero il dovere non istituzionale, ma deontologico, di spiegare con commenti, con dichiarazioni informali, la differenza – o la concordanza – tra il loro ristretto operato giurisdizionale e le conseguenze pratiche e le implicazioni ideologiche, molto più ampie, del loro operato.

In questo come in altri casi i magistrati stanno operando in un modo, “riduzionista”, che guarda caso cristallizza il dibattito esattamente nei termini desiderati dalle parti forti; ma non intervengono per chiarire sui media, con visibilità pari a quella delle sentenze, il senso del loro operato istituzionale rispetto al contesto sociale e politico, come invece fanno spesso, giustamente, su altri temi che pure riguardano le leggi e la vita civile, tramite pronunciamenti del CSM, del loro sindacato di categoria l’ANM o di gruppi di studio di magistrati o di singoli magistrati.

Dovrebbero invece farlo, tanto più quando, come in questo caso, la loro azione si avvicina effettivamente a quella di supplenza degli altri poteri dello Stato: c’è stato un conflitto formale di competenze, e Flores d’Arcais loda la magistratura che ci salva dai politici sul testamento biologico. Ai magistrati e ai progressisti questo ruolo para-legislativo non dispiace. A me pare che, almeno in campo biomedico, si cada dalla padella alla brace. Vedo che su questi grandi temi i magistrati più che contrastare i maneggi dei politici gareggiano con loro nel fare ciò che è gradito ai poteri forti (poteri forti veri, come le multinazionali farmaceutiche); facendo così politica nel senso di curare gli interessi del proprio gruppo.

Ciò appare vero ancor più quando, sempre in base a rigorosi criteri “riduzionistici”, ma in realtà abusando del loro potere, i magistrati accoppiano all’amplificazione delle campane che i grandi interessi vogliono siano sentite l’eliminazione delle campane scomode; in questo caso quelle che potrebbero disturbare l’opera dei pupi tra le medievali milizie di Cristo e i kantiani come il dr. Riccio.

Col riduzionismo giudiziario la magistratura di fatto sta fornendo, da anni, un servizio completo, propaganda e censura, a manovre di poteri forti volte a fini illeciti in campo biomedico. E nessuno può dirle niente; anzi fa pure bella figura. Questa è una forma di alto bordo di quel “professionismo delle carte a posto” che è già stato imputato alla magistratura in altre tristi occasioni. In questa e in altre tematiche biomediche i poteri forti sono debitori alla magistratura di un pacchetto completo: propaganda e soffocamento del dissenso.

Così, mentre si celebra la vittoria della luce della ragione contro le tenebre clericali, le questioni sostanziali restano nell’ombra. Non si dice che la maggior parte di queste scelte riguarderà i pazienti anziani affetti da demenza senile, la cui traiettoria di fine vita è particolarmente lenta (ed è quindi mimata da quelle, mediaticamente più presentabili, di Welby ed Eluana). Non si parla della concreta possibilità, offerta dall’interruzione di idratazione e alimentazione, di forme di decesso pilotate. Questi pazienti col progredire della demenza possono arrivare a ridurre o perdere la capacità di nutrirsi da soli, per riduzione delle capacità cognitive, depressione, isolamento, povertà, problemi di dentatura, cibo inadatto, o, solo nei casi più gravi, per un danno organico reale, es. la paralisi pseudobulbare, che provochi autentica disfagia. Tale deficit viene comunque enfatizzato, per esempio ignorando che nell’anziano le richieste metaboliche si riducono, cioè mangia fisiologicamente di meno, tanto da mimare la denutrizione, potendo raggiungere fisiologicamente indici di massa corporea molto bassi (Hoffer L J. Tube feeding in advanced dementia: the metabolic perspective. BMJ, 2006. 333: 1214-1215).

La saldatura di queste manipolazioni tecniche con quella culturale rivolta al pubblico e alla classe dirigente, per la quale l’interruzione di cibo e acqua è una civile misura che va nell’interesse del paziente, consente di confondere facilmente causa ed effetto tra le condizioni dovute alla demenza e la riduzione dell’assistenza o l’abbandono clinico. Si ha interesse a trascurare le cause di denutrizione trattabili e a sovradiagnosticare le difficoltà di alimentazione come manifestazione di danno irreversibile, aprendo così la strada a soluzioni economicamente razionali: l’idratazione e alimentazione artificiale (che può essere sia indegna, sia più dannosa che utile) o meglio ancora l’interruzione prematura dell’alimentazione e dell’idratazione (che può essere un barbaro omicidio). Imboccarli è “labor intensive and therefore expensive” (Chernoff R. Tube feeding patients with dementia. Nutrition in clinical practice, 2006. 21: 142-146); un sondino è una soluzione più economica e più comoda (così come lo è il ben noto catetere vescicale); l’interruzione definitiva di cibo e acqua resta la soluzione migliore, sul piano commerciale.

Il Froedtert Hospital, un ospedale del Wisconsin, ha pubblicato su internet le direttive ai medici del suo comitato etico (Non-oral hydration and feeding in advanced dementia or at the end of life – Guidelines for physician staff), per le quali (pag. 4) l’alternativa all’alimentazione artificiale è o imboccare l’anziano o interrompere definitivamente l’alimentazione e l’idratazione, cioè lasciarlo morire di fame e di sete. Dunque, secondo questo documento è possibile che l’alimentazione artificiale venga iniziata prima che ce ne sia effettiva necessità, e che l’interruzione definitiva di cibo e acqua sia un’alternativa all’imboccare il paziente. Sembra un assurdo, ma è buon senso manageriale; i bioeticisti di Milwaukee, la città di “Happy days”, hanno il merito di dimostrare, avendolo messo per iscritto come linea guida bioetiche, ciò che avviene o può avvenire, e avverrà, nella realtà: l’alimentazione artificiale viene considerata non come l’ultimo – discutibile – stadio di una sequenza fissa di cure, ma come una tra le possibili alternative, che comprendono un’assistenza infermieristica costosa oppure il lasciarli morire di fame e sete. Studi statunitensi mostrano che i pazienti economicamente svantaggiati sono quelli che ricevono più frequentemente sia l’alimentazione tramite il sondino nasogastrico, sia la sospensione dell’assistenza conformemente a volontà sottoscritte in precedenza; a volte sottoscritte in quanto condizione per ricevere le cure.

Queste realtà, più terra terra rispetto agli strabilianti riordinamenti teorici del Dr. Riccio, in un dibattito civile e democratico dovrebbero essere in primo piano; invece non sono “in hoc mundo”, non essendo né negli acta giudiziari seguiti tramite i media da milioni di spettatori, né nei pronunciamenti delle varie forze che stanno introducendo il testamento biologico. Sono protette da un’omertà trasversale, che sposta l’attenzione dal cuore del problema alla sua periferia. Mentre si bisticcia su Sagunto, è Roma che viene espugnata. Credo quindi che le parti che festeggiano la vittoria della causa per diffamazione; le controparti; e anche la magistratura, tutti quanti, abbiano responsabilità collettive non distributive moralmente più gravi, anche se diverse, di quelle delle accuse lanciate dai querelati per le quali i magistrati di Roma e Monza hanno giudicato esservi stata diffamazione.

Dubito però che, se anche si trovassero elementi per querelarmi, verrò querelato. Un conto è intentare una causa che rafforza il falso che il potere vuole propagandare, un altro è farla dovendo considerare posizioni, e responsabilità, che è vantaggioso per entrambi i contendenti ufficiali, e per la “parte terza“, la magistratura, continuare a ignorare ufficialmente come inesistenti o marginali. Né tanto meno verrò lasciato stare, senza ricevere sanzioni per quanto scrivo. Per le voci come la mia i poteri dello Stato – tutori della legalità in prima linea – ricorrono a sistemi diversi: quelli mafioso-massonici di intimidazione, boicottaggio materiale, calunnia, discredito, guerra psicologica, etc.; potendo contare sulla Milizia della Pagnotta, che è la compagnia più antica, numerosa, fervente e pugnace tra quelle che si aggirano per l’Italia.

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Copia della presente viene inviata, firmata, con racc a/r online ai magistrati che hanno condotto questi procedimenti, c/o i Presidenti dei Tribunali di Roma e Monza. E anche, idealmente, agli equipaggi delle auto di CC, PS e affini, che non mancano mai di accompagnarmi vistosamente nei miei spostamenti. Pochi giorni fa l’equipaggio di una gazzella dei CC  mi ha spiegato che come cittadino dovrei essere contento di questo controllo del territorio così assiduo. Io veramente preferirei potere qualche volta andare a fare la spesa senza “la scorta”, e che i crimini di alto bordo in campo medico non godessero di appoggi e coperture istituzionali. Si vede che i Carabinieri hanno anche loro un’idea “riduzionista” della sicurezza; organica all’idea “riduzionista” della giustizia dei loro partner i magistrati, insieme ai quali stanno assicurando giustizia e sicurezza agli Eldorado della medicina meglio dei migliori contractors.

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L’azione giudiziaria non euclidea

Ho appreso dai media che la Procura di Lecco, avendo impiegato sufficienti risorse in estese indagini su un gran numero di siti web, ha potuto rinviare a giudizio ben 30 persone per diffamazione nei confronti del padre di Eluana Englaro (per avere usato espressioni come “omicida”). A mio parere questa è una scelta di allocazione delle risorse che va a vantaggio dei magistrati anziché dei cittadini. A questo proposito segnalo il commento “Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale; il caso del testamento biologico” https://menici60d15.wordpress.com/ che ho inviato per lettera a giudici di Roma e Monza che hanno già emesso condanne su casi analoghi.  Sul sito sono presenti altri commenti su magistrati e testamento biologico, e magistrati e biomedicina.

Vorrei ribadire un aspetto di quanto indico nel commento: nella pratica clinica, su pazienti che sono diventati “un peso”, le due procedure, il ritiro di cibo e acqua e l’alimentazione e idratazione artificiali, non sono così lontane e così contrapposte come si dice. Quanto già avviene in paesi più “avanzati” mostra che sono anzi pratiche piuttosto vicine e associate, che spesso vengono considerate sullo stesso piano, e adottate in sequenza, soprattutto su pazienti socialmente deboli.

Entrambe le procedure possono facilmente andare contro l’interesse del paziente ad avere buone cure; e contro il suo diritto alla vita e alla dignità. Appare probabile che in futuro anche in Italia in tanti casi non verrà applicata o l’una o l’altra, ma entrambe, ed entrambe prematuramente; a volte anche sullo stesso paziente: prima un po’ di alimentazione artificiale e poi, col peggiorare del quadro clinico, il ritiro di cibo e acqua. Il taglio di acqua e cibo resta la soluzione più semplice sul piano meramente manageriale, ma il sondino nasogastrico, che tra l’altro permette di fatturare ulteriore tecnologia medica, potrà avere una funzione preliminare: servirà a incanalare, sul piano etico e biologico, il paziente verso la misura risolutiva della morte per inedia. Oppure si può fare in modo di lasciar morire prematuramente il paziente, ritirando l’assistenza adeguata, col sondino nasogastrico inserito che serve da alibi. Pratiche del genere riguarderanno specialmente la massa crescente di persone che moriranno per demenza senile. Ciò avverrà anche grazie al movimento di opinione creato col caso giudiziario Englaro e simili; movimento ben più solido e duraturo delle posizioni dichiarate dell’attuale governo PDL.

Come mostro nel commento, anche sul piano degli interessi le due procedure,  che alleggeriscono costi e fatica nella gestione dei pazienti, stanno dalla stessa parte; la contrapposizione principale è fra il loro “lancio” congiunto da un lato e i reali interessi e diritti dei cittadini – che nessuna forza sta tutelando adeguatamente – dall’altro. Non è detto che la vita debba essere prolungata a tutti i costi; tanto meno in base a norme o ordini dello Stato; ma la dignità umana, questa non può essere mai interrotta: mentre con l’attuale farsa intorno alla povera Eluana non viene tutelato da nessuno degli attori il diritto del cittadino a non divenire un preparato biologico trattato secondo convenienze economico-politiche; il diritto a non subire gravi patimenti fisici perchè fa comodo ad altri.

E’ un po’ come quando i piazzisti spostano l’attenzione dall’opportunità dell’acquisto a quali prodotti scegliere. Alle due procedure corrisponde, con i berci tra laici e cattolici, una furibonda “lite” tra compari, inscenata con comparse inconsapevoli, volta a fare passare quello che in realtà è un pacchetto di interventi che, contenendo entrambe le procedure, permetterà di pilotare il fine vita secondo interessi industriali ed economici in conflitto con quelli dei pazienti.

Qui però non si è davanti alla commedia di due poveracci, come Gassman e Carotenuto davanti al giudice in “I soliti ignoti”; è una recita di alto affare, e la magistratura vi partecipa. La magistratura non si sta risparmiando in questa rappresentazione, ed è pertanto moralmente coinvolta; coinvolta in un’operazione di portata storica per la quale parlare semplicemente di omicidio è riduttivo. La magistratura sta avendo un ruolo determinante nel fare apparire al pubblico come poli opposti quelle che sono due entità complementari sottese dagli stessi interessi.

La disputa tra “crociati” e “volterriani” occupa l’intero spazio visivo. La magistratura non vede altro, e così neanche il pubblico vede altro; così si abitua a valutare la questione nei ristretti termini voluti dal potere. Come in tanti altri casi di interventi giudiziari su questioni biomediche. Una emianopsia culturale non in buona fede: che si regge non solo sull’ignoranza, ma sulla mistificazione, e anche sull’azione repressiva di diverse istituzioni, inclusa la stessa magistratura; inclusi corpi armati dello Stato, che costringono in una gabbia di minacciose molestie chi potrebbe attentare ad essa.

Sulle questioni biomediche, azioni della magistratura “non euclidee” come questa sono comuni. Mostrano come si può essere formalmente impeccabili e al tempo stesso manipolativi. Ricordano la geometria proiettiva e le altre geometrie primitive, che comprendono la geometria euclidea come caso particolare, ma consentono di distorcere fino a stravolgerla la rappresentazione della realtà fisica, rilassando la conservazione delle invarianze per alcune proprietà e relazioni, es. tra gli angoli o tra le lunghezze. Osservando l’operato della magistratura in campo biomedico, capisco bene chi ha parlato di “anamorfosi dello Stato di diritto” (S. Palidda) a proposito di altri abusi delle istituzioni. L’anamorfosi fa parte della geometria proiettiva.

Posto che, tralasciando le scoperte della fisica moderna, ai fini pratici si può dire che sul piano umano viviamo in un mondo euclideo, in una società “euclidea”, credo che vi sia un obbligo della magistratura, deontologico e forse costituzionale, ad essere “euclidea” nei suoi atti: ad agire cercando di mappare, e quindi rappresentare, la realtà il più fedelmente possibile, ovvero conservando tutte le relazioni illecite che la compongono. Ciò specialmente quando viene chiamata ad intervenire su alcune nuove realtà sociali che vengono costruite con l’atto di rappresentarle.

Invece in casi come questo la magistratura limita l’invarianza a quelle relazioni che il potere ha interesse vengano perseguite; contribuendo allo stesso tempo nella rappresentazione pubblica all’alterazione delle relazioni illecite che il potere vuole restino nascoste.

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27 novembre 2013

Blog de il Fatto

Commento al post “Eutanasia, estensione ai minori: coro di no. Unica eccezione i Radicali”

Non è che se una cosa la dicono i preti, dei quali in effetti non c’è da fidarsi, e che tradizionalmente preferiscono vedere la gente impantanata nella sofferenza, essa è sicuramente sbagliata. Liberismo e invecchiamento della popolazione spingono verso l’eutanasia e il suicidio assistito, e per la loro promozione culturale. A volte, quando la vita diventa un’agonia cronica, si può pensare a forme di riduzione della sofferenza che comportano come effetto collaterale un accorciamento della vita. Ma l’eutanasia e il suicidio possono essere promossi per togliersi dai piedi corpi – martoriati dalle lucrose terapie hi-tech – che non sono più redditizi. Il rispetto della vita non andrebbe lasciato ai cattolici (che se ne ricordano quando devono torcere il coltello nella piaga). Laicamente, senza farsi suggestionare al contrario dai cattolici, bisogna stare attenti a questo zelo per accorciarci la vita mentre si tagliano le pensioni e l’assistenza ai disabili.

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Rispetto e stimo Monicelli, per come ha voluto concludere la sua vita. Ci sono alcuni casi dove mantenere in vita una persona può essere una forma di violenza nei suoi confronti. Ma non capisco l’ansia di voler affidare la propria morte alla volontà di altri, o alle loro informazioni, o a come dispongono la situazione. O di affidarla ai loro interessi. E chiamare “esercizio del libero arbitrio” questo tirarsi la veste sul viso e rimettersi alla pietà di estranei.

Nel caso del Liverpool Care Pathway, un protocollo di cure palliative per i morenti usato in UK, che porta a morte in media in 29 ore, si è visto che è stato usato come sistema per liberare posti letto, ridurre la spesa sanitaria e ottenere gli incentivi economici previsti, applicandolo in massa anche a pazienti che non stavano morendo; e a chi non aveva neppure dato il consenso. Il suo livello di convinzione è profondo, ma ciò di cui è convinta è superficiale. Lei non pensa che una società dovrebbe impedire questi modi di morire?

Sareste padroni di ottenere tale forma di welfare, che il liberismo vuole darvi, mentre toglie l’assistenza che serve per campare, se nel chiedere stoicamente di farsi ammazzare a discrezione di altri non trascinaste le vite degli altri con le vostre. Io non voglio ulteriori regole che di fatto consentono a terzi di pilotare verso il peggio la qualità e la durata della vita delle persone.

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L’eutanasia sarà il “diritto” di fare decidere ad altri se e come morire. La sua morte, e quella degli altri che trascinerà con sé, non servirà a ridurre le spese sanitarie, ma a spostarle in settori medici più redditizi, a danno di altri pazienti che non sono ancora morti.

Su come i soldi risparmiati anticipando il decesso verranno spesi non a favore ma a danno di altri pazienti, le segnalo l’articolo “The quagmire” di Callahan e Nuland. Su come sono gli altri che in pratica decidono, v. il sopra citato caso UK, o digiti “testamento biologico” nella casella di ricerca del mio sito menici60d15. Sì, l’eutanasia sarebbe semmai un diritto, non un dovere. Ma è stato osservato da altri che il diritto di morire può trasformarsi in un dovere di morire. E ci sono segni di volontà e di pratiche che confermano che questo è un pericolo reale. Purtroppo in questo campo le convinzioni personali e i presupposti filosofici, pure importanti, non bastano; si devono fare i conti con la realtà socioeconomica.

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29 luglio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. A. Grana “Il volto caritatevole del Bambin Gesù di Roma è quello del piccolo Charlie”

Nel 2012 in Inghilterra alcuni medici denunciarono che il Liverpool Care Pathway, un protocollo per il trattamento di fine vita accreditato come “best practice”, che porta a morte in media in 29 ore, veniva applicato anche a malati anziani curabili, come mezzo di eutanasia di massa per liberare posti letto e ridurre la spesa sanitaria. Gli ospedali ricevevano incentivi economici per raggiungere elevati livelli di applicazione del protocollo; alcuni hanno incassato mezzo milione di sterline. Su questo il clero, che a chiacchiere difende la vita, è stato omertoso. Ma non c’è contraddizione col caso Charlie Gard (i cui genitori sono stati assistiti da un avvocato pro-eutanasia) se si considera che ciò che il clero vuole è esercitare un controllo sul vivere e sul morire. Pretesa che combacia con un criterio liberista essenzialmente zootecnico: si abbattono i capi che non rendono; o al contrario li si ingozza di medicine, come le oche con le zampe inchiodate per il foie gras, quando è questa la convenienza. Charlie Gard è servito per una spietata propaganda pro cure “compassionevoli” e quindi a controlli ridotti, cioè costosissime e inefficaci, per le malattie rare. Un’operazione fraudolenta colossale, che vede l’Italia, come per i vaccini, in prima fila.

Del resto, la chiesa ha combattuto la scienza quando questa contribuiva all’emancipazione materiale e morale dell’umanità. Se ne fa alfiere oggi, quando viene prostituita a strumento fraudolento di profitto.

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16 novembre 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Pasciuti “Fine vita, Francesco è la vera ‘classe dirigente’: indica la strada senza curarsi della convenienza”

Quello che è buono non è nuovo e quello che è nuovo non è buono. Il buono è l’identificazione dell’accanimento medico a fine vita o in condizioni di malattia estreme e crudeli. Il nuovo è l’appoggio alla liberatoria culturale e giuridica per un maggiore arbitrio medico su vita e morte. Es. il Liverpool Care Pathway in UK, dove la soppressione di anziani, volta ridurre la spesa, ottenuta applicando buoni protocolli di fine vita anche a chi non stava morendo, è stata ricompensata in denaro. Non c’è contraddizione con la pretesa assurda e macabra di “curare” Charlie Gard: il medesimo fine, il profitto, impone a seconda delle circostanze che si curino i morti e si uccida chi non vuole morire. E’ ovvio che il clero abbia saperi e capacità politiche di gran lunga superiori a quelli dei figuranti messi a gestire lo Stato. Ma è patetico credere che i preti non predichino secondo la loro convenienza. Sono puntuali nel posizionarsi secondo il loro interesse, e la campagna sul libero morire ha – come decenni fa quella sul libero amore – finalità economiche, più che di emancipazione. Oggi accorre sbarazzarsi di cittadini non redditizi. Si lecca la mano che porta al macello, mentre si tacciono i tetri calcoli sul controllo della popolazione. E’ stata meno ipocrita Lady Warnock, filosofo moralista consulente del governo UK: per lei chi soffre di demenza “ha il dovere di morire” perché costa troppo.

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17 gennaio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “DJ Fabo, Pm: “Assolvete Cappato, nessun ruolo esecutivo. Dignità è poter essere uomo e autodeterminarsi”

Le affermazioni della PM Siciliano sul caso particolare di DJ Fabo sono moralmente rispettabili. Il problema è quanto non considera nella sua perorazione generale, sui media, del diritto al suicidio assistito. Il magistrato presta l’autorevolezza del suo ruolo ai cantori della morte a richiesta nel farne soltanto una questione di diritti umani. Dove la malattia, a volte di concerto con le cure, si accanisce, e crea “l’uomo incrodato”, crea una situazione di agonia cronica, l’interruzione attiva delle residue funzioni vitali può costituire l’unico rimedio, l’unica difesa della dignità umana, e della stessa salute intesa in senso lato. Ma l’eutanasia risponde anche all’interesse di sopprimere persone e pazienti in base a criteri economici. E addirittura in base a incentivi finanziari. Come mostra il caso del Liverpool Care Pathway in UK. “Sparatevi Breda” scrisse M. Marchesi. Un magistrato, a contatto professionale con la miseria umana, e quindi anche con l’arte di spacciare per aiuto il sopruso, non dovrebbe nell’appoggiarlo pubblicamente ignorare l’ambivalenza e il possibile uso perverso di un nuovo principio etico. I magistrati seguono il flusso culturale imposto dal business e gradito al popolo, che al pretesco celebrare il digrignare di denti per il dolore sostituisce l’occultamento della condizione umana, fornendo sia lo schermo delle false promesse di immortalità da cure miracolose, spesso fonte di sofferenze non necessarie, sia quello dell’abbattimento zootecnico.

@ Pot. Non so molto della genealogia culturale del suicidio e della soppressione dei malati, ma mi pare che, mentre storicamente è antica, precristiana, la concezione della liceità – non il “diritto”, termine ormai degradato – del suicidarsi, dell’uccidersi da sé, sia piuttosto nuova l’idea del comprendere tra le cure mediche il farsi dare la morte, come evenienza di routine, e alla fine come servizio fatturabile. “Cantori della morte a richiesta”, perché chi si profonde in questa battaglia “di civiltà” a mio parere usa toni trionfalistici ed esibisce una sicumera giustificabili da una causa migliore di quella del legalizzare ed espandere ciò che finora è stata una estrema, mesta, ratio. Forse lo scarso entusiasmo del quale mi accusa deriva dalla consapevolezza delle pressioni economiche, antiumanistiche, di cui ho detto, verso questo bel progresso, e dal vedere ogni giorno come la medicina calpesti la dignità dei malati nello stesso taciuto perseguimento del profitto con cure non necessarie*; nell’indifferenza o nella complicità di quelli che si accalorano per portare l’efficienza del suicidio agli stessi alti livelli generali di civiltà della nostra società. E nella foga, sbadatamente, aprendo la strada all’omicidio mascherato.

*Mandrola J. In defense of less-is-more. Medscape, 9 gen 2018.

@ pappacci. Sono temi pesanti; mi pare che lei abbia un’acuta reazione di difesa. Il libero arbitrio? Basta un buchino nella dentina, o una pietruzza in un uretere, per spazzare via questo elaborato capitolo dei trattati di filosofia. Per non parlare di quando le metastasi rosicchiano incessantemente le ossa o una malattia neurologica trasforma il corpo in un manichino. La responsabilità dell’assistenza, che può includere il convenire di usare come terapia l’interruzione delle funzioni vitali, non può essere scaricata sull’assistito immaginandolo come una sorta di superuomo padrone di sé stesso. Il mondo reale, con le terapie truffa vendute col ricatto della speranza, c’entra eccome. Lo sa quanti casi ci sono di “nessuna possibilità di miglioramento”? La campana non suona solo per i casi rari, come DJ Fabo, selezionati, ritagliati per sostenere la tesi che è bene rilasciare una liberatoria per farsi sopprimere, ma per quelli quotidiani. Per un Welby, un DJ Fabo, ci sono es. tanti malati terminali che vengono curati con la chemio, inutilmente e a loro danno*. Si potrà dare loro comodamente il colpo di grazia, togliendoseli dai piedi dopo averli usati come supporti per cure aberranti, facendolo passare per una scelta del paziente, alla quale si è acconsentito per alti motivi. Proseguendo con l’applicare le espressioni in malafede* della medicina commerciale.

*Mulcahy N. Palliative Chemotherapy Is ‘Disingenuous Term,’ Says Critic. Medscape, 5 marzo 2018.

@ RiccardoAlasia. E’ questo il bello del sessantottismo, cioè del supportare tesi che sembrano progressiste e invece sono al servizio delle forze di sfruttamento: permette di sembrare eroici mentre si serve. Permette ai mosci di atteggiarsi a forti. Ai fifoni di fare gli spadarotta. E di sfogarsi assestando il calcio dell’asino. Vada a sgambare in attesa del nuovo input dei radicali. O dei magistrati come la Siciliano, che ha eccitato animi come il suo sollevando il pathos della corazzata Potemkin: quello dello strumento di dominazione che passa invece a difendere i deboli. Ma a ben vedere, invece che all’immagine dei cannoni della corazzata dello zar che i marinai puntano sui cosacchi dello zar che stanno massacrando donne e bambini sulla scalinata di Odessa, la situazione è più simile a quella del voltafaccia al processo di Otello Celletti ne “Il vigile”. Non perda tempo con me, e galoppi a soccorrere qualche altro vincitore.

@ RiccardoAlasia. Ciò su cui lei salta a piè pari, con l’aiuto di qualche battito d’ala, è un cumulo di monnezza. Quando ha finito di fare chicchirichì dal suo pulpito, cerchi, invece di occuparsi della mia ventilazione, di abbassare di qualche torr la pressione dei gas dei quali è gonfio.

@ RiccardoAlasia. Alla buon ora. Un addetto di una partecipata presieduta da un cattedratico con esperienze oxoniensi ha già provveduto al consueto spernacchiamento. Certo che in Lombardia i magistrati possono contare sull’appoggio della parte più vibrante della società civile.

@ Pot. Ci sono due medicine. La medicina-servizio fa il miglior interesse del paziente. Non crea situazioni trappola che inducono a chiedere la morte. Quando queste si presentino spontaneamente si trova in effetti davanti al dilemma di quando si possono recidere i brandelli che tenendo attaccata la persona alla sopravvivenza biologica le causano sofferenze atroci. La medicina-business massimizza il profitto, facendo danni pur di vendere prodotti e servizi, e può essere lei la causa delle situazioni che spingono a chiedere la morte. Nelle sue mani, l’omicidio consensuale è un’arma in più; può sia favorire trattamenti inutili che provocano gravi sofferenze sia essere applicato con criteri zootecnici.

Oggi regna la medicina orientata al profitto. Il suo quadretto è uno spot di questa medicina: morire facendosi uccidere è una cosa naturale e accettata da tutti, per fortuna fornita dai medici, che sono umani e sensibili, ma ostacolata da norme inspiegabili e strane sul non uccidere, e dagli affetti da una patologia fobica, che, non curati, agitano i fantasmi di abusi, causando danni terribili ai normali.

La medicina commerciale trae il suo potere dalla nostra tendenza a considerare e immaginare, come meccanismo di difesa, solo gli aspetti positivi e nobili dell’intervento medico. La reale emancipazione proverrà dal divenire capaci di guardare anche i lingotti d’oro sanguinosi che oggi sono sull’altro piatto della bilancia.

@ RiccardoAlasia. Meno di 24 ore, e il gas si è già riformato. Mi spiace, non posso fare più nulla per lei.

@ RiccardoAlasia. In effetti a intrattenermi con lei comincio a sentire il disagio che si prova stando al bordo del vacuo più del necessario. La vertigine sonnolenta data dal piatto, da ciò che non ha profondità.

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15 febbraio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Marco Cappato, la Consulta depenalizzi l’aiuto al suicidio per motivi umanitari

Abele. Il suicidio tramite terzi allontana lo spettro del fare la fine della vittima del racconto di Poe “Il barile di Amontillado”. Magistrati e politici illuminati e coraggiosi stanno conducendo una battaglia di civiltà.

Caino. E’ arrivato l’ordine: legalizzare l’eliminazione di persone in base a criteri economici. Media, radicali e magistrati, sensibili ai voleri atlantisti, si sono messi all’opera. Si mostrano casi particolari come questo di dj Fabo dove la soppressione delle restanti funzioni vitali è eticamente difendibile e una deroga, rigidamente circoscritta, ridurrebbe lo sconcio di sofferenze prolungate. Si tace sul vero obiettivo, la massa di vecchietti e malati gravi di ogni età – inclusi sani resi malati dalla medicina – da sfruttare per vendere cure fraudolente inefficaci o nocive e poi buttare come limoni spremuti. In USA ora si criticano le speculazioni commerciali ($3000) sul PAD, physician assisted dying. Da noi si ignorano rozzamente gli interessi e le condizioni che costituiscono l’imbuto che conduce a “scegliere liberamente” il suicidio sostituendolo con un fantoccio, lo “Homo juridicus” padrone delle sue scelte. L’immagine implicita di questi festeggiamenti per la morte facile è quella di Casper del viandante solitario che osserva dall’alto della cima il mare di nebbia. Per molti l’immagine appropriata sarà quella di un insetto che finito nella corolla a imbuto di una pianta carnivora si dissolve al suo fondo, poco importa come.

@ Dada Cinnok. Sì, siamo figli di Caino. Riconoscerlo può aiutarci a limitare e superare la nostra natura; e a non abboccare a tante predicazioni di amore, bontà, santità, incluse quelle in salsa “laica”, come questo brillante diritto-dovere di aiutare gli altri ad andare a morire ammazzati. In modo da raggiungere e mantenere una convivenza civile, dove non vigano sotto cosmesi etiche, ideologiche e giuridiche le leggi di Caino. Una società basata sulla decenza, che è il minimo accettabile, e salvo casi fortunati anche il massimo cui si può ragionevolmente puntare.

@ Angle. Ah, lei intende in senso letterale. Dio, il Dio il cui nome ricorre spesso nei discorsi dei suoi portavoce, e Satana, se posso usare i vostri termini, hanno in comune questa narrazione della lotta tra bene e male, tra good guy/bad guy, angeli e demoni, santi e scellerati. Quanti fascismi ho visto dietro all’antifascismo, quanto piduismo, la mafia di Stato, dietro all’antimafia, quanta “eversione dall’alto” (cit.) dietro all’antiterrorismo, empietà contro l’Uomo dietro a parole di fede in Dio. Quanta propaganda pro frodi mediche dietro all’antidoping, barbarie di ritorno dietro a battaglie di civiltà come questa del suicidio a domanda, frodi tecniche dietro alla lotta alle ciarlatanerie delle cure alternative. Così, sarà Dio, sarà Satana, quando sento proclamare applicazioni del binarismo bene/male mi chiedo se provengono da quella minoranza di brave persone o dal solito lupo che s’è mangiato la nonna, ne indossa la cuffia e aspetta Cappuccetto Rosso.

@ Angle. Non si dovrebbe citare Dio, usandolo come un “jolly”, per ciò che è spiegabile in termini terreni. Cappato lavora per il liberismo. E quelli che calano “Dio” in continuazione? Lei dice che loro sono doppiamente contrari. A me pare siano contrari a metà. La regolazione delle morti è imposta dall’economia liberista, e il clero sa che chi si mette dalla parte del più forte campa 2000 anni. Serve al business biomedico, alla medicina dei guadagni di Borsa stratosferici, che ha resuscitato sotto il manto dello scienziato forme di magia naturale e promesse di salvezza ancora più arcaiche della novella cristiana. Un business stregonesco tinto di sangue col quale anche il clero si arricchisce. Per di più, la gente, mentre crede che pozioni e gizmo tecnologici la manterranno sempre in forma, si affretta ad accettare che si tiri la spina alla prima prospettiva di soffrire. Così i preti si limitano a un “lip service”. Peccato, perché c’è un clericalismo che specula sul dolore, ma c’è anche una filosofia cristiana che potrebbe dare un contributo positivo, educando a una visione di vita più sobria e forte; a non credere né alle promesse di immortalità terrena, né alle paure e minacce di tormenti degli imbonitori. Potrebbe indirizzare molti sulla strada per affrontare, senza sfuggire – né pretendere di risolverla – la condizione umana.

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9 febbraio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Trinchella “Eluana Englaro, “così in Cassazione stabilimmo che la dignità è il diritto dei diritti. Poi la fase oscura della politica””

Nell’attuale medicina commerciale la longevità ha sostituito la salute, così che si imbottiscono i pazienti di cure futili, aggressive e dolorose vendendo la speranza falsa di prolungare a oltranza la vita. La maggior parte delle spese mediche è in media consumata nell’ultimo anno di vita. Ciò ha prodotto la necessità economica contrastante di troncare a piacimento le cure. N. Wade, l’autore di ‘Betrayers of truth – fraud and deceit in science’, commentò una delle tante promesse commerciali di immortalità, quella della Geron sulla telomerasi, citando le Parche. Agli affari occorre anche Atropo. Qui i magistrati si svegliano, ricordandosi della dignità “diritto dei diritti”, e generalizzando da un caso particolare e mediatico. In medicina e nel diritto il rigore astratto, il rigore “scientifico” è mancanza di rigore: in queste discipline applicate occorre ciò che è stato definito ‘rigore pratico’, che tiene conto di tutti i fattori, inclusi quelli umani, storici, economici. Volendo davvero preservare la dignità bisognerebbe intervenire per ridurre sovradiagnosi, sovratrattamenti e medicalizzazione della morte; invece di limitarsi a fornire un meccanismo di smaltimento dei corpi sui quali ci si è accaniti per fare soldi. Ma in Italia a tanti, dai terroristi agli alti magistrati, piace la “doppia medaglia”; che si ottiene contribuendo a quelle parti dell’architettura ideologica voluta dal potere che fanno apparire come idealisti disinteressati che combattono per dei principi.

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28 settembre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Farinella “Caso Cappato, la vita è sacra finché è umana. E la decenza imporrebbe il silenzio di fronte alla sofferenza”

“Libertà”? E’ questione di libertà quando si è in trappola come un minatore in una galleria crollata e chi ce lo ha fatto finire gli offre di immettere gas cianuro? “Sacralità della vita” ? Quando la sopravvivenza biologica si separa dalla vita arrivando a divenirle nemica, terminare le funzioni biologiche può essere il modo di preservare la vita; è facendo leva su questi casi estremi, come Dj Fabo, che i grandi interessi vogliono legalizzare l’omicidio medico per le malattie comuni; di routine, vedi il caso del Liverpool Care Pathway.

Il convitato di pietra, che entrambi i contendenti nascondono, è che le cure mediche seguono la funzione profitto, che diverge da quella etica. Es. le terapie intensive neonatali, lucrose, che in USA proliferano oltre la necessità trattando anche chi non ne ha bisogno creandogli danni; mentre ai bambini che ne escono viene negata l’assistenza per i loro deficit, che non rende*. Le varie forme di eutanasia ottimizzano l’allocazione della spesa medica, e quindi i profitti, alle cure più redditizie, anche inutili e dannose, eliminando gli “esausti”; che sono anche cattiva pubblicità.

I preti sfruttano la sofferenza; ma sono dentro al business medico, e anche a loro serve la selezione dei pazienti. Dietro ai rispettivi filosofemi altisonanti e ai diversi stili i due usurai, “laico” e “cattolico”, non sono così contrapposti.

* Cruel Calculus: Why Saving Premature Babies Is Better Business Than Helping Them Thrive. Health Affairs Nov 2010.

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1 ottobre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. De Felice “Eutanasia, cambierà realmente qualcosa? Io confido in un ‘grande cerchio’ “

Tommaso Moro. E gli Stoici; o il suicidio dell’eroe omerico, visto che oggi si intorta il paziente con la “warrior trap”. O Socrate, ma è troppo calzante, controproducente. Nel Padrino II un boss viene spinto a suicidarsi anche citandogli casi storici illustri. La medicina sta seguendo il decorso di quella saga. Se l’interesse fosse quello di limitare le sofferenze si comincerebbe dal togliere l’accanimento terapeutico; e solo dopo si affronterebbe il problema di quando la sopravvivenza biologica si distacca gravemente dalla vita. Come con l’auto elettrica, dove mentre si predica la riduzione dei consumi si mostrano gare di ‘formula E’, il fine è di scartare i malati che rendono meno e di smaltire gli impresentabili residui umani creati ingannando i pazienti e imbottendoli di interventi lucrosi, inutili e dannosi, al posto di assistenza valida.

Es. il progetto di prevenire la demenza senile con screening (in Italia se ne occupa la cattolicissima Univ. Cattolica). Un’idea, messa in campo da grandi forze, senza capo né coda, essendo assai dubbia – a dir poco – la descrizione biologica, e non essendoci cure efficaci. I soldi verranno stornati dall’assistenza alla non autosufficienza a esami e farmaci inutili e dannosi. Sovradiagnosticando l’Alzheimer, di quelli che non l’avrebbero sviluppato si dirà di averli salvati. Gli affetti o con danni iatrogeni converrà toglierli di mezzo per quanto possibile; con l’aiuto del “grande cerchio di medici, religiosi, magistrati e politici”.

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12 ottobre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Eutanasia, Beppe Grillo: “No alla bacchettoneria, ognuno sia libero di scegliere quello che ritiene il meglio per sé””

Pubblicato al secondo tentativo il giorno successivo

Aiutare gli altri a farsi ammazzare è civiltà. Mentre è ”ficcare il naso nelle cose altrui” obiettare; es. facendo presente che la giusta istanza della riduzione di sofferenze non necessarie viene strumentalizzata, tramite i vari cantori del superficiale, dei quali Grillo è il re, per illecite finalità di profitto. Chi dice “fatti i fatti tuoi” tace di quelli che credendo alle promesse di immortalità e salute perenne della medicina commerciale si fanno martoriare e sono quindi contenti di essere abbattuti per fare posto a altri disgraziati. Es. il colpo di grazia ai malati di cancro sui quali si pratica accanimento di fine vita per vendere lucrosi farmaci che a volte sono peggio che niente. O quelli da eliminare perché non redditizi: es. gli affetti da demenza senile, perché i soldi pubblici invece che all’assistenza per la non autosufficienza devono andare ai privati della truffa della “prevenzione dell’Alzheimer”. Guai poi a uscire dallo schemino clero/laici, osservando che una tesi che suona bene può essere una fregatura anche se è attaccata (ipocritamente) dai preti e di provenienza “progressista”.

Quel che è più grave, il poter uccidere pazienti mettendoli nella condizione che siano loro a chiederlo, o, come già avviene in altre nazioni, abusando impunemente della licenza di uccidere, propizia standard medici falsi e violenti; e ciò non riguarda solo quelli che si fermano a Grillo, Cappato, etc. ma anche chi deve subire le conseguenze del loro entusiasmo.

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24 dicembre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Dj Fabo, la requisitoria della pm Siciliano: “Fabiano ha scelto di morire autonomamente, l’imputato Cappato venga assolto”

Il problema etico reale, con le sue aporie, è sovrastato dalla pressione del business per avere una via legale allo smaltimento dei pazienti; i magistrati conformano il diritto a ciò che fingono di ignorare ma di cui echeggiano gli argomenti raffazzonati dalle agenzie di marketing. DJ Fabo, nota la PM Siciliano, era una persona forte, un “combattente”, capace di autodeterminarsi. Ma a) DJ Fabo non è tipico della popolazione per la quale si chiede di cambiare la legislazione. Un caso tipico è l’anziano depresso e spossato, per la malattia e spesso anche per gli effetti avversi delle cure. E’ il trucco del far tornare i conti e generalizzare scegliendo soggetti adatti: è stato detto che per essere ammessi a certi trial clinici di oncologia si deve essere atleti olimpionici col cancro*. b) La retorica del malato combattente è stata chiamata “warrior trap”**: sei un guerriero quindi “combatti”, ovvero accetti di subire trattamenti devastanti e inutili ma lucrosi. E ti fai abbattere se diventi ingombrante. c) Quale libera scelta quando si è in una relazione di dipendenza, incatenati da sofferenza e terrore? Sembra piuttosto esserci una carenza di autodeterminazione, rispetto a grandi interessi, nei magistrati che dipingono l’omicidio di chi viene portato a acconsentirvi come la morte del superuomo.
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*’Buying a Ford but Paying for a Ferrari’: Value in Cancer Care. Medscape, 2017.
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**Pharma banks on cancer patients who are ‘determined to keep fighting’. Health News Review, 2018.

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17 maggio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post di C. Troilo “Eutanasia, la battaglia non si ferma: Mattarella ha trasmesso una lettera al ministro D’Incà”

Invece di credere alle lusinghe su quanto saremmo disciplinati e coraggiosi, sul nostro condurre “battaglie” come questa per l’eutanasia, dovremmo riconoscere che siamo guidati nei nostri pensieri dalla paura inconsulta. Meglio, tramite la paura inconsulta. Mediante la quale veniamo spinti ad affidare la nostra sorte ad autorità alle cui decisioni ci abbandoniamo come da bambini ai nostri genitori quando eravamo spaventati. Ci stiamo suicidando economicamente, e anche fisicamente, obbedendo alle regole orwelliane che dovrebbero salvarci la vita dalla peste; rinunciando inoltre a quella dignità di vita che crediamo di rivendicare essendo indotti a chiedere – contemporaneamente – di essere abbattuti per paura di soffrire.

La paura è in certa misura naturale e sana. Ci porta a proporzionate misure di prevenzione contro le infezioni. Ci porta a rifiutare l’accanimento terapeutico a fine vita o in condizioni di vita meramente zoologica. Ma la paura blu, il terrore, ci spinge ad atti controintuitivi che ci danneggiano. Acclamiamo il raddoppio dei posti di terapia intensiva vantato da Speranza per il Covid, che causerà quell’accanimento che temiamo*; e che crediamo ci verrà evitato con l’eutanasia, che invece aumenta ancora la discrezionalità di vita e di morte, a seconda dell’interesse del business medico*, su di noi.

* The Urge to Build More Intensive Care Unit Beds and Ventilators: Intuitive but Errant. Ann Int Med, 7 maggio 2020. E sua bibliografia.

@ rolfo56. Neppure io ti capisco quando scrivi che il dolore può essere trasformato, sempre, anche quando intollerabile, in occasione di crescita spirituale. E non si tratta di idioma. Mi ricordi il prete che in Ricomicio da tre dice che anche perdere una mano non va visto come un castigo ma come un dono; Troisi gli risponde che i preti esagerano sempre. Quello che voglio dire è che bisognerebbe affidarsi meno alle opposte retoriche, la clericale e la “laica”, entrambe altisonanti e superomistiche. E guardare di più a fattori reali come gli interessi economici e di potere, la paura, l’uso della paura da parte dei grandi interessi, e il merito tecnico delle scelte sull’inserire e lo staccare la spina.

@ rolfo56. Anche questo basare valutazioni etiche e legislative generali su vividi casi singoli riportati dai media, che porta alla distorsione detta ‘identifiable victim effect’ (molto sfruttata, anche nell’emergenza Covid), andrebbe superato. Dei “numeri” tanto citati, cioè delle statistiche, dei dati di popolazione aggregati, si sottovalutata, soprattutto in campo biomedico, e anche bioetico, sia la capacità di ingannare, sia la capacità di correggere false impressioni e inganni a favore della pietà, compassione e solidarietà usandoli correttamente.

 @ rolfo56. A me sembra di avere colto dove vuoi andare a parare; anche perché l’argomento del dolore come “occasione di crescita”, per quanto astruso è in libera circolazione, dato lo spazio di cui il clero dispone sui media. E’ anche usato dal marketing biomedico: es. la sezione Salute del Corriere della Sera ha una rubrica fissa che si intitola “La malattia come opportunità”. Un argomento ripreso anche dalla Società Italiana di Pediatria, che a mio parere nel farlo ha debordato dai suoi compiti a spese dei suoi doveri. L’estetizzazione dello stato di malattia è uno dei figli malati dell’attuale matrimonio d’interesse tra business medico e Chiesa. Una nota saggista, con diagnosi di cancro della mammella, ha scritto contro queste tecniche di vendita avvilenti e disoneste: Ehrenreich B. Smile or die. How positive thinking fooled America &amp; the world. Granta, 2010. Da noi c’è la versione pretesca; che ha affinità con l’esaltazione tramite mortificazione del corpo del misticismo medievale, e con la lugubre retorica fascista. Gli intendimenti di questa glorificazione interessata del dolore degli altri, l’aberrante spacciato per elevato, penso di averli compresi.

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18 giugno 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Referendum sull’eutanasia, Peter Gomez: “Ecco perché Ilfattoquotidiano.it sostiene la battaglia per la liberta di decidere””

La parte giusta di questa “battaglia” (voluta dal potere, tanto più oggi, in vista degli sfoltimenti di popolazione) è di non lasciare morire le persone come un cane che agonizza sull’asfalto dopo essere stato investito. Fa da vettore etico alla parte perversa: si ignora come tante situazioni dolorose, o anche atroci, siano prodotte dallo stesso business medico, che pratica l’accanimento terapeutico; accanimento che verrà favorito dal suicidio medico. Non si dice come l’eccesso di medicina crei situazioni terribili, mentre si esalta la “civiltà” del finire i morenti; anzi si promuove in continuazione il consumo medico dannoso con false speranze (Cancer drugs, survival, and ethics. BMJ, 2019, 9 nov 2021), false rappresentazioni (Misconceptions about CPR distress patients at the end of life and bereaved people. BMJ, 28 apr 2021) sfruttando il “pull of desperation”, e perfino contro la reale volontà del paziente (Do you want everyting done? Lown Institute, 8 nov 2019).

La “buona morte” dovrebbe essere data dal “fare il più possibile per il paziente e il meno possibile al paziente” (Bernard Lown). Non il promettere eterna salute e miracoli, pasticciare sul corpo, intascare e alla fine abbattere; ma, fatto l’efficace, accompagnare nel modo più dignitoso e indolore. Questo dovrebbe essere chiesto. Invece così il paziente, dopo essere stato illuso e ridotto a un ecce homo per spremerne profitto, verrà comodamente smaltito come un oggetto di consumo che ha terminato il suo ciclo.

@ bladerunner. No, non ho fatto il testamento biologico. Tra i medici ce ne sono alcuni che dicono di portare in tasca un biglietto dove è scritto che se cadessero in stato di incoscienza non vogliono essere ricoverati nel reparto del collega Tizio o Caio…

E’ impressionante come voi guerrieri antisistema abbracciate gli ideologismi coi quali il sistema rende pecore. Come questo della “libertà di scelta”; dell’homus economicus omnisciente. Non c’è libertà senza informazione corretta. Di fatto basta la “lurida prosa” del medico “la ciste alla TAC potrebbe essere cancro”, “una delle coronarie principali presenta un’ostruzione del 50%” per convincere le persone a farsi massacrare senza necessità (B. Lown A Maverick’s Lonely Path in Cardiology, 2012).

Allo Stato non va chiesta libertà di scelta sulle cure. Ovvero la libertà di essere ingannati dal marketing biomedico – e dallo Stato stesso. Ma garanzie che la medicina non indirizzerà che verso il miglior interesse del paziente. Che a volte, è vero e ciò va tutelato, non è l’aggiungere giorni e minuti ai tormenti; ma neppure il farsi condurre in situazioni che portano a chiedere di essere uccisi. Quelli come te, che si atteggiano spavaldi a maestri di libertà e non hanno neppure la forza morale per non prendere per oro colato la propaganda biomedica, sono i primi a rinunciare alla libertà, sia saltando pronti nelle tagliole, sia offrendosi al colpo di grazia quando divengono un ingombro.

@ bladerunner. Questa idea del considerarsi costituzionalmente fragili e bisognosi di guida e assistenza (Furedi F. Therapeutic culture. Cultivating vulnerability in an uncertain age. 2004) è tra le basi della medicalizzazione, che porta ad abboccare all’esca di chiedere di mettere il proprio fine vita nelle mani dell’industria medica dopo averle consegnato docili il proprio corpo per le cure “scientifiche”. Sì, credo che terrorizzato dal non essere in linea col politically correct, lo chiederesti di esser aiutato … Io invece ti suggerisco di impugnare la vanga e dedicare qualche ora al giorno alla cura dell’orto.

@ bladerunner. Figurati, anzi grazie per mostrare il livello del trollaggio di supporto.

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17 luglio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Caso Trentini, le motivazioni dell’assoluzione di Cappato e Welby: “Il suicidio assistito è lecito. Esiste il diritto a una vita dignitosa””

“’Groundbreaking’ Law Erases Some Barriers to Medical Aid to Dying”. Medscape, 16 lug 21: il New Mexico apre alla morte pilotata. Quando le forze che dettano il politically correct vogliono una cosa, qui la morte indotta, si instaura sui media e nei centri intermedi di potere “l’ombelico del mondo”: “Dove le regole non esistono, esistono solo le eccezioni”. Welby è di quella minoranza di casi che giustificano una deroga. Ma il caso comune è quello dell’accanimento terapeutico finalizzato al profitto (v. es. il procedimento in corso in UK a J Stebbing, o *). Dove a un certo punto il colpo di grazia, fatto chiedere al torturato “liberamente”, toglie d’imbarazzo e velocizza la catena di montaggio aumentando i profitti. Il fare dell’eccezione la norma, ottenere l’istituzionalizzazione del colpo di grazia spacciandolo per “morte buona”, ignorando i giganteschi interessi e fattori iatrogeni che aggiungendosi alla Natura matrigna creano situazioni disumane, favorirà la routine medica aggressiva e invasiva, e accentuerà quindi quelle sofferenze inutili e quel controllo e abuso sui corpi che i bene intenzionati, semplici cittadini, intellettuali, togati, credono di combattere accettando argomenti stilizzati preconfezionati che non aderiscono alla realtà storica attuale ma la travisano.

* Association between progression-free survival and patients’ quality of life in cancer clinical trials. Int. J Cancer. 2018.

@ francy68, Lei non è laico, ma diversamente bigotto. Segue un diverso pifferaio; che oggi fa cartello col pifferaio concorrente con la tonaca. La sua “laicità” conferirà anche al clero, insieme a una maggiore libertà di manovra nel business medico nel quale ha pesanti interessi, un potere ancora maggiore sul corpo e sul dolore. Anche su quelli degli altri oltre che sui suoi, potenziando i sovratrattamenti standard avendoli dotati di uno scarico. Lei ha una visione stereotipata dei rapporti laici/cattolici. Non siamo nell’800. Consegnare le forbici di Atropo nelle mani di curanti che già vendono e applicano di routine trattamenti inutilmente cruenti è una misura squilibrata che aggrava il problema che dice di volere risolvere. Fa il paio con la riforma Cartabia, che la giustizia che viene negata allungando i processi a dismisura, come sul letto di Procuste, sostiene di volerla recuperare tagliando le gambe e le braccia ai processi alla maniera di Procuste. Ha ragione nel definire i giudici dei quali sbandierate i commenti come affini a voi. Ho già visto diverse volte questa insufficiente distanza tra il “midwit” superficiale, supponente e servile che fa da truppa di manovra al radicalismo sovversivo liberista e i pronunciamenti di magistrati anche importanti a favore di gravi manipolazioni, contrarie ai diritti elementari prima ancora che alla Costituzione, volute dal potere in campo medico.

@ francy68. “Where all think alike, no one thinks very much”. Di sicuro non pratico il groupthinking. Lei deve esserne un vizioso, perché chiama anormale chi non si iscrive in nessun club. Torni nel mucchio e si dedichi a ciò che sa fare.

@ Nitro150. Tolga la testa dalla sabbia, invece di compiacersi di fare lo struzzo. Il vostro chiedere di farsi abbattere una volta esaurito il ruolo di capi di bestiame da sfruttare non riguarda solo voi. Conformarsi anche su questo all’agenda liberista lede la mia libertà, con quella degli altri; lede proprio il diritto di tutti a trattamenti medici nel miglior interesse del paziente e ad una parte finale della vita dignitosa e senza inutili sofferenze: voi così favorite l’impostazione sempre più aggressiva di una medicina volta al profitto; come norma, come standard al quale non è possibile sottrarsi. Il referendum non dovrebbe neppure essere consentito, vista questa conseguenza imprevista, o meglio occultata, che attende nel mondo reale mentre declamate i vostri temini da terza media. Al suo posto andrebbero leggi efficaci contro l’accanimento terapeutico e i sovratrattamenti, rampanti, che accettate come pecore, e che “le istituzioni” vigliaccamente appoggiano; e norme rigorose e dettagliate sui casi nei quali l’eliminazione della sofferenza può prevalere sul mantenimento delle mere funzioni vitali. Ma con giureconsulti come la ciellina e formigoniana Cartabia questa voce dell’agenda Cappato, il colpo di grazia legalizzato che permette di massimizzare i sovratrattamenti e quindi i profitti, non è davvero osteggiata. Padre Pio, “Il santo impostore” (M. Guarino) è vicino al suo bigottismo “laico” e oscurantista.

@ albspazio. Il tema è più complesso della forma scheletrica, astratta e distorta nella quale lo presentate voi. Tu es. neppure consideri gli interessi di Big Pharma. Abbi la bontà di leggere, e comprendere, es. l’articolo dell’Int J Cancer che riporto. O anche Prasad V. Malignant: how bad policy and bad evidence harm people with cancer. Hopkins Univ Press, 2020. La liberatoria per staccare la spina al paziente facilita l’impiego di farmaci costosissimi, inefficaci e dannosi. E permette quindi l’impostazione generale della medicina su questo modello aberrante, che va a colpire tutti.

@ Lu Mode. E’ vero, non ci sono solo i malati di cancro. Voi mettete in lista per l’eliminazione in base a interessi economici, e tramite incentivi finanziari, anche altre categorie, es. gli anziani affetti da demenza, come mostra il caso degli omicidi di massa via eutanasia del Liverpool Care Pathway. Le questioni non mediche ma esistenziali personali si possono risolvere col suicidio per propria mano; senza mescolare le due cose, trascinando con sé gli altri, prospettando a tutti che per loro potrà essere preferibile scegliere di essere uccisi da terzi dopo quello che verrà loro fatto. E senza approfittare del pull of desperation di chi è gravemente malato. La tua propaganda della legalizzazione dell’omicidio di routine incorporato in una medicina che crea la gran parte delle situazioni che tali omicidi dovrebbero risolvere è altamente torbida.

@ Nitro150.

La sua impressione che io “rimescoli le carte in tavola”, con “fantasie e complotti” è dovuta ad una scarsa dimestichezza coi problemi multidimensionali. Che invece sono tipici della medicina. Ciò che chiede lei, di essere aiutato a morire se dovesse trovarsi nelle condizioni la cui vista su un’altra persona l’ha ferita, è solo una parte della questione. Bisogna vedere ciò che realmente vogliono gli altri interessati, gli “stakeholder”, come si usa dire*. A partire dai contraenti forti. Es. il clero non è così avverso ai laici come lei ripete; fanno affari – sporchi – insieme. Bisogna vedere anche come materialmente, biologicamente, clinicamente, si raggiungono le condizioni inaccettabili. Altro è una cattiveria della Natura, altro sono le tante situazioni create a fini di profitto dalla medicina, dove l’eutanasia sarà il perfezionamento di lesioni aggravate e omicidio a fini abietti. E ne favorirà l’estensione.

Non è del tutto colpa sua: il pubblico viene diseducato a riconoscere la complessità dei problemi, e incoraggiato al pensiero “2+2” (e anche a sfogare la frustrazione insultando chi tenta approcci più elaborati). E’ un grave vulnus alla democrazia. I magistrati, dei quali Cappato si sta vantando, hanno gravi responsabilità, sia nella soppressione delle voci critiche; sia nello spingere il pubblico al pensiero semplificato, quando loro “should know better”.

*Di Maio e la lobby dei malati di cancro. Il paziente come stakeholder. Sito menici60d15.

@ Alberto Usai. Anche lo spettacolo della mezzapialla che adottati i temi pseudolibertari precotti che gli vengono messi davanti si atteggia ad essere superiore, apostolo delle libertà civili, caustico davanti ad obiezioni che neppure capisce, mentre sta mettendo la testa nel collare, o nel cappio, avrebbe un posto apprezzabile nella commedia umana, se non fosse per i danni immani che causate.

@ Lu Mode. Il colon non è attorcigliato, ma ha delle flessure e poi diventa sigmoidale, assumendo il nome di sigma. Ad essere attorcigliati, e intrecciati a pose ed espressioni sprezzanti, sono i vostri slogan. Non sono io che ti impedisco di spararti. Sei tu che vuoi precludermi una buona medicina, volendo imporne una che si fa i suoi comodi a danno del paziente fino a trasformarlo in un “disposable”.

@ Alberto Usai. arlate di ottenere la “vita dignitosa” mediante la legalizzazione dell’omicidio previa firma di una liberatoria da parte della vittima. Ma non praticate vie basilari alla vita dignitosa; es. l’astenersi dal partecipare ad operazioni losche fornendo gli schiamazzi di disturbo verso chi si oppone presentando argomenti.

@ baronz023. Le due cose non si escludono ma sono complementari: aumento dei profitti da cronicizzazione, aumento dei profitti da accanimento reso possibile dalla “soluzione finale”.Diritti autentici dei pazienti e profitto dell’industria medica non vanno d’accordo, e volendo morire in pace e senza soffrire è meglio tenerli separati e lontani tra loro.

@ Lu Mode. La realtà è molto più complessa dei vostri schemetti puerili, e molto più pericolosa degli omicidi legalizzati “per giusta causa” che giulivi auspicate.

@ Lu Mode. A parte”, “a parte”. E se invece di fare i saputi esaminaste ciò che date per scontato? Es. come il suicidio assistito tanto propagandato possa essere funzionale all’accanimento e al profitto che invece sono tenuti in ombra. Mai sentito parlare di effetti inattesi, o di promesse politiche che ottenuto il consenso lo usano per fare l’opposto? Qui le premesse ci sono tutte. O come il “welfare” pratichi una medicina tecnicamente simile a quella dei sistemi con assicurazione privata, a beneficio di grandi interessi privati, facendola finanziare, accanimenti e frodi comprese, tramite le tasse. O come sarebbe meglio una medicina che invece di curarti con farmaci che abbassano la qualità di vita senza salvarti, fino a farti preferire di essere soppresso, badasse di più ad assicurare una buona qualità di vita e meno a toglierti di mezzo quando non ce la fai più.

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25 luglio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Gaita ““Mio padre se n’è andato in 46 giorni e io ho fatto di tutto perché fosse in modo dignitoso. Ora da avvocata raccolgo le firme per il referendum sull’eutanasia””

matteodini: Condivido questo referendum,libertà di scelta sempre,pero’ libertà di scelta anche per il vaccino,senza discriminazione,non capisco perché i radicali non facciano la battaglia anche contro green pass 

@ matteodini.

Ottima osservazione. In realtà i radicali sono coerenti. Coerenti con la necropolitica, il controllo politico tramite la morte (Mbembe). Nell’ambito del finto progressismo pro poteri forti che praticano. Il green pass, l’esproprio della salute*, cioè il trasformare, abusando dei poteri legittimi, la popolazione in una massa di pericolosi malati, costringendola a inocularsi ciò che il potere ordina per riavere in concessione un pezzetto dei propri diritti naturali, è coerente con la “libertà” di perdere la libertà, firmando una specie di procura all’omicidio in base alla quale per i medici sarà più facile massacrare i pazienti di terapie lucrose e inutili – come già fanno, nell’omertà dei radicali e degli altri, preti compresi – potendo poi dare il colpo di grazia**. Così che accanimento, sofferenza e deprivazione di diritti e dignità aumenteranno. La medicina verrà impostata su questo standard perverso: mentre parlano di autodeterminazione danneggiano oltre che sé stessi tutti gli altri, gli entusiasti che si fermano caparbi alla superfice e ai facili slogan, come se non avessero mai visto che a richieste e promesse in sé giuste può corrispondere nei fatti il loro opposto.

*L’esproprio della salute da parte della medicina dei banchieri
**Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico.

@ pot. L’alcool riduce i riflessi anche a basse dosi, e non si dovrebbero assumere neppure due bicchieri di vino prima di guidare. E poi ad alcuni basta un dito per sbroccare. E proclamare cose come “la politica obbliga a vivere vaccinandosi”. A chi non sia sotto l’effetto di alcool o pot si può spiegare come il potere se ne frega che tu viva o muoia, ed è disposto sia a prolungare le tue sofferenze, sia a danneggiarti, sia a toglierti di mezzo a seconda della sua convenienza. Sempre con la scusa di fare il tuo bene, che voi di bocca buona vi bevete avidamente.

@ pot. Veramente mi rivolgo a chi sia disposto a mettere in dubbio le credenze che gli vengono presentate come ovvie e indiscutibili. Comunque grazie, vai, ma per favore prima di chiudere la porta apri le finestre. Il fumo del pot mi dà fastidio. E, lasciatelo dire, farne uso è un’altra delle cattive idee dell’agenda Cappato che diffondete: Strong Support for Causal Role of Cannabis in Schizophrenia. Medscape, 23 lug 21.

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3 agosto 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Eutanasia legale, raccolte oltre 320mila firme per il referendum. Aderiscono anche i sindaci di 78 città”

Sullo Hastings Center Report, un’importante rivista di bioetica, Battin e Kious hanno proposto l’idea di un dispositivo da impiantare che rilascia un farmaco letale quando il timer di cui è dotato raggiunge la data e l’ora per le quali il paziente ha programmato la propria morte*. C’è una corsa all’accelerare i decessi, evitando le responsabilità scaricandole sul morituro; sia nell’ambito di piani demografici, sia per favorire gli accanimenti terapeutici della medicina commerciale, che – già ora indisturbati e sotto omertà – saranno facilitati e non frenati dal rendere disposable le persone.

I 78 sindaci da politici si sono avventati su una “battaglia” – in realtà un altro marketing politico-biomedico basato sulla paura – che consente di servire i peggiori disegni dei poteri forti (incluso il clero, che ha grossi interessi in biomedicina) e allo stesso tempo adulare potenziali elettori facendoli sentire spiriti liberi, laici, etc.

Così come altre “battaglie” in sé giuste ma strumentali e pilotate sono esitate rapidamente nel loro opposto (Mani pulite, Grillo), con le nuove regole l’accanimento, la sofferenza, l’inciviltà, il disprezzo per la persona umana aumenteranno; per tutti, perché la medicina verrà calibrata su questo “Black Pass”.

*Ending one’s life in advance. Maggio 2021.

@ Stokasto. In circostanze specifiche può prevalere la cura della sofferenza sul mantenimento delle funzioni vitali. Occupandomi di frodi mediche vedo che queste campagne non sono volte a tale migliore interesse. Altrimenti si occuperebbero dell’accanimento: di come diverse situazioni penose, disumane, siano nella realtà comune – diversa dai casi mediatici particolari che vengono mostrati – provocate da pratiche terapeutiche aggressive, che non sono nell’interesse di chi le riceve ma di chi le vende. Es.: Anticoagulation and the end of life. JAMA Intern Med, 2021.

Si dovrebbe contrastare i sovratrattamenti, che sono routine e passano sotto silenzio, e quindi, così ridotti i casi, definire con cautela e attenzione quelli dove sia accettabile fare prevalere il desiderio di cessazione della sofferenza sulla nuda vita e sul principio del non uccidere. Invece con la liberatoria a forfait si attribuisce il potere del colpo di grazia a interessi che usano il corpo del malato come supporto per prodotti lucrosi e nocivi. La conseguenza sarà che il malato, in posizione di estrema asimmetria, conoscitiva, di potere, psicologica, verrà convinto prima, con false speranze, a prestarsi con la sua carne agli interessi predatori del business; che verranno esasperati, potendo poi convincerlo a togliersi di mezzo, come quei torturati che vengono portati a implorare di essere uccisi. E’ incomprensibile, o è lo schemetto ufficiale ad essere semplicistico e truffaldino?

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15 agosto 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Gaita “Eutanasia, la testimonianza del giudice: ‘Dj Fabo e mio padre non erano eroi, ma malati costretti a una scelta. Legislatore vigliacco rende necessario il referendum’”

Parafrasando la celebre spiegazione di Sasà sui giornalisti in Fortapàsc, ci sono i magistrati-magistrati e i magistrati-impiegati. Alcuni dei primi sono finiti ad essere esposti, in effige, negli uffici giudiziari, come paravento per le attività dei magistrati-impiegati. Questi altri fanno un mestiere diversi ordini di grandezza più facile. Come in questo caso, dove per servire un disegno di potere necropolitico basta prendere il caso scolastico e perorare la sua facile soluzione adolescenziale. Basta prendere casi particolari, aneddoti personali, ed estenderli al caso generale, fornendo così l’autorevolezza del magistrato a tecniche di marketing. Fingendo, mentre da magistrati si ha un panorama sulle brutture del mondo e i loro espedienti e mascheramenti, che non esistano interessi inconfessabili, come quello di conferire il potere del colpo di grazia, e il potere di estorcerne il consenso, a una medicina che situazioni atroci le crea di routine, e ancor più le creerà con la facoltà legalizzata di smaltire i corpi e le vite che non è più conveniente sfruttare e sono testimonianza di fallimento e frode*. La medicina offre la possibilità individuata da Cicerone, che anche i magistrati-impiegati colgono: “Fra tutte le specie di ingiustizia la più detestabile e odiosa è quella di coloro che, quanto più ingannano, più cercano di apparire galantuomini”.

*Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico. Sito menici60d15.

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29 agosto 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Trinchella “Referendum Eutanasia legale – Mario Riccio, il dottore che aiutò Welby: “Io credo nel dovere morale del medico di portare a morte un paziente. Perché è la medicina a creare situazioni che non esistevano in passato””

La medicina crea situazioni di sofferenza, e le crea sotto pressioni degli interessi speculativi. Volendo davvero fare l’interesse del paziente occorre trovare una funzione di cura che ottimizzi, minimizzando il carico di sofferenza, il carico di sofferenza totale, e quello che in termini matematici può essere chiamata la densità di sofferenza, cioè la quantità di sofferenza per unità di tempo. Così invece si massimizza la medicina for profit: prima sofferenza in nome della sopravvivenza, a scapito della qualità della vita, che viene ignorata; fino a quando non è conveniente dare il colpo di grazia. Cosa facile dato lo stato di depressione dei pazienti, portati al punto di voler morire*. Con almeno tre ulteriori conseguenze generali negative: rendendo più facili e più convenienti le cure inutili e causa di sofferenze, le si aumenterà e si aumenterà così la sofferenza; la medicina verrà impostata, per tutti, su questa sequenza cure pesanti-smaltimento; si calpesta a fini di profitto con la foglia di fico della compassione il principio base del non uccidere, e lo si legalizza, ritornando verso la barbarie anche sul piano dottrinale. Chi parla di libertà, e assume pose stoiche, non vuole sentire parlare di considerare il problema nell’insieme dell’iter terapeutico – e diagnostico. Non vuole guardare in faccia come si viene portati con l’inganno ad accettare sofferenze inutili, e poi portati a chiedere la morte.

*The Secret I’ll Take to My Grave: Doc Reveals. JAMA, 25 ago 2021

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8 ottobre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di Luisiana Gaita “Eutanasia, dalla sfida impossibile al “miracolo laico”: come la mobilitazione di volontari e cittadini ha permesso di raccogliere oltre un milione di firme”

Nella “desperation oncology”* vengono applicati su malati terminali trattamenti che in quelle condizioni fanno più male che bene**. Alcuni oncologi hanno pertanto lanciato un appello perché i colleghi facciano un passo indietro, in nome della compassione e del non nocere***.

Ottenuta la liberalizzazione di forme di omicidio del consenziente, i malati di cancro non saranno protetti da tale accanimento, ma dovranno affidarsi alla coscienza e al buon cuore dei curanti. Ad essere protetti saranno i medici che nel perseguire i premi e nell’evitare le punizioni – soldi, carriera, reputazione – per la vendita dei lucrosissimi farmaci in oggetto potranno accanirsi facendo balenare speranze, per poi togliersi dall’imbarazzo di avere ridotto il paziente a un ecce homo: con un colpo di grazia. Legalizzato in nome di civiltà, umanità, libertà, laicità etc.

La situazione sarà peggiore della precedente. Risultato che non dovrebbe stupire, data l’efficacia di questa tecnica con gli italiani, che abboccano voraci alle esche succulente che coprono ami di acciaio. Es. l’esca Grillo e l’amo Draghi.

*Desperation oncology. Seminars in Oncology, 2018.
** Immune Checkpoint Inhibitor Use Near the End of Life Is Associated With Poor Performance Status, Lower Hospice Enrollment, and Dying in the Hospital. American Journal of Hospice &amp; Palliative Medicine, 2019.
*** Immunotherapy for Cancer Patients With Poor PS Needs a Rethink. Medscape, 16 set 2021.

9 ottobre 2021

Blog de il Fatto

Commento al post “Eutanasia, l’intervento di don Ettore Cannavera al congresso dell’associazione Coscioni: “Ecco perché ho firmato per il referendum” “

A teorizzare la liberalizzazione di forme di omicidio dei malati ci sono anche docenti della Loyola Law School di Los Angeles (Il Fatto, 12 agosto 2021), tenuta dai gesuiti. La difesa della dottrina cattolica viene gesuiticamente lasciata a figure pittoresche come Adinolfi. Questo è in linea con le posizioni di Bergoglio, integrato nella Santa Alleanza che mentre ci massacra col covid si prepara a farlo con “la tutela dell’ambiente”, “del Creato” nella versione vaticana. E non è contrario al viziaccio clericale di sciacallare su dolore e debolezza, anzi. Renderà possibili meglio di prima gli accanimenti terapeutici, e quindi aumenterà il potere tramite il controllo del corpo su chi si trova nella posizione del torturato. Allo stesso tempo favorirà il business medico nel quale il clero investe molto, con la vendita di cure inutili, lucrose e nocive potendo disporre dell’exit strategy del colpo di grazia chiesto dalla vittima. Non si sentono né laici né preti che parlino contro quella diffusa violazione della dignità e libertà e che è l’accanimento medico a fini di lucro e di potere, che produce relitti umani che chiedono la morte come liberazione. Quel che è peggio, si favorirà una impostazione generale della medicina in termini fraudolenti, predatori e necrofili anche a danno di chi non abbocca alla facile esca dei radicali sulla “libertà di decidere”, così invitante per chi vuole sentirsi coraggioso e intellettuale senza esercitare né coraggio né raziocinio.

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12 ottobre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Eutanasia, ecco il nodo gordiano che nemmeno il colpo di spada del referendum può sciogliere”

Si finge che la questione sia tra da un essere perfettamente razionale e padrone di sé stesso e la sua malattia. E’ piuttosto, nella routine, tra una persona col suo male, che la rende debole e impaurita, e il medico, che è il terminale di immani interessi e poteri. Va dunque inquadrata in un rapporto morale e giuridico agente-principale; già sbilanciato. Se si dà all’agente anche il potere di uccidere il principale si aumenterà l’induzione a che approfitti dell’asimmetria e applichi cure lucrose e nocive, come viene fortemente pressato a fare: proprio per avere forzato la mano, creando condizioni intollerabili, potrà ottenere la richiesta di colpo di grazia e togliersi di impaccio. V. es. Immunotherapy for Cancer Patients With Poor PS Needs a Rethink. Medscape 16 set 21.

Dato il potere magico-antropologico della medicina, e la propaganda, non vediamo le decisioni tecniche dei medici sul nostro corpo come quelle di amministratori la cui infedeltà va prevenuta ma come quelle di giudici di sicura imparzialità. GB Shaw: “Nobody supposes that doctors are less virtuous than judges; but a judge whose salary and reputation depended on whether the verdict was for plaintiff or defendant would be as little trusted as a general in pay of the enemy. To offer me a doctor as my judge and then weigh the decision with a bribe and a guarantee that if he makes a mistake it can never be proved against him, is to go wildly beyond the ascertained strain which human nature will bear”.

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23 novembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Suicidio assistito, il Vaticano sul caso ‘Mario’: “Giusto incoraggiare a togliersi la vita?”. Regione: “Dubbi sul farmaco richiesto””

Si dice che il “senza condizioni” nella lettera di Paolo VI alle BR abbia segnato la fine di Moro. Analogamente è doppiezza, è recitare un gioco delle parti per dare esca ai midwit che ignorano l’opposizione laica all’eutanasia, questo farsi vivi per un caso particolare, dove la sopravvivenza biologica è meccanismo ineludibile di sofferenza, e dove quindi vi è una logica e una giustificazione etica nel togliere la vita togliendo il dolore. Mentre il clero parla poco della routine, es. cancro terminale, demenze, ictus. Tace sul colpo di grazia che si vuole liberalizzare per le patologie comuni, che la sofferenza e la disumanità le aumenterà, e aumenterà il dominio tramite il dolore che tanto piace al clero, dando mano libera ad accanimenti terapeutici che le situazioni di sofferenza insopportabile le creano. Accanimenti lucrosi, della medicina commerciale, nella quale il clero è pienamente coinvolto.

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15 gennaio 2022

Blog de il Fatto

Commento al post di F.A. Grana “Suicidio assistito, i gesuiti prendono posizione e aprono il dibattito dentro la Chiesa: “La legge non sia affossata””

Contrariamente a quanto i midcult, gli acculturati a metà, ripetono sussiegosi, vi è un interesse dell’attuale clero all’instaurazione di forme di omicidio dei malati. Coerente con i grandi interessi dei quali il clero beneficia ed è alleato. In campo medico – dove il maggiore gruppo medico cattolico USA ha appena vinto uno “Shkreli Award” per “profiteering and disfunction in health care” avendo dirottato risorse dalle cure ai poveri a speculazioni finanziarie – si potranno vendere e somministrare ancora più facilmente cure lucrose inefficaci e pesanti: prima facendole balenare come una speranza, poi, dopo avere conciato il paziente peggio di Cristo flagellato, “riconoscendo” il suo diritto a farsi abbattere divenuto ingombrante. Con la legalizzazione del colpo di grazia il dolore, le condizioni insopportabili – e il vizio pretesco del potere tramite il dominio sul corpo – aumenteranno. Invece di questa teoria gesuitica del male minore, un clero fedele ai suoi principi dovrebbe chiedere che i casi autenticamente problematici vengano ridotti al minimo, evitando quell’accanimento di massa ricercato per paura dagli stessi che poi si atteggiano a stoici accettando di venire smaltiti. E’ per ragioni simili che, al contrario di quanto pensano quelli che si credono volterriani che combattono l’Inquisizione, esiste una opposizione laica all’eutanasia: Hartling O. Euthanasia and the ethics of a doctor’s decisions. An argument against assisted death. Bloomsbury Academic, 2021.
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@ Alekine. E’ presunzione infantile negare l’esistenza di ciò che non si capisce. 2 articoli di oggi 17 gen 2022: Unnecessary use of radiotherapy persists in end-of-life patients, Medscape; Which health systems are doing the most to reduce overuse? Lown Institute. I trattamenti inappropriati non sono “delinquenza” rispetto ad una norma generalmente rispettata. Ma una degenerazione istituzionalizzata, routinaria. Es. Prasad: Malignant: how bad policy and bad evidence harm people with cancer. Hopkins Univ Press, 2020. Ciò sulla spinta di enormi interessi economici. Grazie ai tanti come voi: la medicina, data la sua sempre viva anima antropologica, la fanno in gran parte i pazienti, come la religione la fanno in gran parte i fedeli. Ciecamente superstiziosi nell’ingollare cure che non sono nel miglior interesse del paziente, diventate pensatori engagé per inventare un “diritto” a farsi ammazzare, secondo criteri che vi illudete siano in mano vostra mentre vi consegnate passivi a meccanismi di interesse amorali e fuori controllo. Voi dipingete un fantastico uomo di ferro, padrone della sua vita e della sua morte anche nella sofferenza, per poter fare gli struzzi fifoni, continuare a credere alle favole e non guardare la realtà e affrontarla. Il superomismo di Fantozzi. Quel che è peggio, danneggiate gli altri consentendo al business lo spostamento degli standard su livelli più ancora più alti di nocività, reso possibile dalla legalizzazione dell’abbattimento del paziente.
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@ Alekine.Io dico che se le persone chiedono di poter terminare la vita, anzi di essere uccise in deroga al principio che lo proibisce, bisogna esaminare le cause che portano a ciò. Le cause possono essere naturali, cioè uno stato biologico patologico; ma non solo, come viene fatto credere. Vi sono anche importanti cause antropiche, iatrogene, da overuse a fini di profitto.

Riconosciuta questa “summa divisio”, naturale/antropico, dico allora che bisogna 1) combattere le cause iatrogene, legate alla routine. 2) combattere l’interesse a forme di eutanasia che favoriscono tali effetti aberranti da profitto, e che quindi aumenteranno la sofferenza, favorendo la medicalizzazione a oltranza, e faranno tornare alla barbarie della soppressione degli scomodi sotto mentite spoglie. 3) studiare identificazione e soluzioni, come ho detto qui, e in precedenza, per la minoranza di casi realmente problematici, non così comuni, in genere stati cronici e irreversibili, es. una tetraplegia con complicazioni (quelli che vengono mostrati per generalizzare indebitamente).

Se invece si finge che sia tutta colpa della natura e del fato, si finisce col servire interessi che portano a conseguenze nefande, fino ad autentiche forme di omicidio di massa in funzione di calcoli monetari di privati. Da notare che i preti avrebbero da offrire un po’ di buona filosofia cristiana sul non imbrogliare né uccidere da un lato e l’accettazione dei limiti umani dall’altro, se non fossero così presi da ben altri interessi.

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21 gennaio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Uccise la madre 92enne gravemente malata perché soffriva: dopo tre anni confessa e viene assolto”

Insieme a quella dell’assoluzione per l’eutanasia della madre, è di oggi la notizia di una forma di obbligatorietà di test clinici in Puglia: tutte le donne dai 40 ai 74 anni riceveranno la convocazione per lo screening del cancro al seno, e verranno multate se non daranno disdetta. Si va creando una “giurisprudenza” “ridicola e sinistra” (Pasolini) che associa cure coatte su sani e omicidio dei malati scomodi. La si sta costruendo insinuandosi in interstizi e forzandoli; con magistrati che tali spazi li lasciano aperti o li spalancano. La contraddizione è solo apparente: sia la medicalizzazione -iatrogena – ora arrivata all’esproprio della salute, che viene erogata dallo Stato tramite interventi medici, sia i colpi di grazia agli scomodi sono coerenti col business. I magistrati sono collaborativi su questi obblighi abnormi, che da quello “unethical, immoral, discriminatory, ineffective” e che favorisce la diffusione del virus* sul vaccino covid si estendono ora a pratiche fortemente criticate, ridotte o abolite altrove data la iatrogenicità, qual è lo screening per cancro della mammella. Allo stesso tempo i colleghi di Falcone e Borsellino, ma anche di Palamara, si danno da fare per produrre fattispecie presentabili e quindi fessure giuridiche per i successivi piedi di porco anche sullo smaltimento di chi dopo essere stato ridotto a malato non è più redditizio.

*Open letter to House of Lords on NHS Vaccine Mandate. Hart 3 gen 2022.

@ Pier Francesco Del Signore. La libertà al tempo del covid è capovolta. La libertà è non ricevere cure pesanti e nocive che arricchiscono il business e che poi riducono la persona in uno stato tale da fargli acconsentire ad essere abbattuta. La libertà è non subire medicina push, proibita anche dal giuramento di Ippocrate. E quindi è non dover temere sanzioni pecuniarie e morali se non si risponde a una convocazione a farsi irradiare le mammelle per ottenere dati notoriamente inaccurati e poco utili, coi gravi danni che – occultati – possono derivarne.

Che tu, 19496 commenti a macchinetta pro business medico, corra in soccorso ai magistrati, compreso Emiliano, che in questi giorni a loro volta corrono in soccorso al più forte dando per assodate le inverosimili versioni ufficiali dello Stato che avrebbero il dovere di verificare, mi ricorda un articolo sul non forzare queste decisioni che in epigrafe riporta la procedura giudiziaria dove prima si emette la sentenza e poi si giudica:

“Let the jury consider their verdict,” the King said, for about the twentieth time that day. “No, no!” said the Queen. “Sentence first — verdict afterwards.” “Stuff and nonsense!” said Alice loudly. “The idea of having the sentence first!” “Hold your tongue!” said the Queen, turning purple. “I won’t!” said Alice. “Off with her head!” the Queen shouted at the top of her voice.”(Whither scientific deliberation in health policy recommendations? Alice in the Wonderland of Breast-Cancer Screening. NEJM, 1997).

@ for a wonderful world. Grazie per la solidarietà. Seguendo da anni le frodi mediche strutturali, ho descritto tante volte come i magistrati le servano volontariamente. Non meno dei politici. A differenza di tanti politici, i magistrati tranne eccezioni mai prenderebbero una mazzetta. Ma quanto ad asservimento ai poteri forti non sono meno compromessi dei politici. Sto pensando di scrivere sui magistrati nell’operazione covid, mostrandone il ruolo partecipe. Es. l’alimentare il mantenimento abnorme e surrettizio dell’epidemia consentendo confirmation bias su ricoveri e TI, tramite l’epurazione illegittima dei medici che non si prestano. I magistrati non dovrebbero applicare senza fiatare leggi che sono “anticostituzionali” quanto lo è una coltellata a chi intralci progetti criminosi; e non si limitano ad applicarle ma rilanciano. Longanesi diceva che gli italiani vogliono fare la rivoluzione coi carabinieri: il mistero più tremendo e intoccabile delle varie sventure del Paese è dato dalla tiepidità timorosa dell’italiano medio. Sarebbe ora di considerare, oltre a quelle dei soliti noti, delle teste di turco deputate, anche le responsabilità dei magistrati e delle forze di polizia nelle imposizioni “ab extrinseco” che deformano e storpiano il destino del Paese.

@ oimetra. Strano, perché in Romagna c’era una certa tradizione contro le prepotenze dello Stato. Si vede che l’involuzione politica che ha portato dal socialismo umanitario a Renzi prende in Puglia forme da fascismo agrario, mentre in Emilia maschera la servitù volontaria da solidarietà sociale. Segnalo: Susan Bewley: “Things should never be the same again in the screening world”. British Medical Journal 14 apr 2020. E’ una donna inglese, professore di ostetricia e ginecologia, che sullo screening per il cancro della mammella non ha affatto la presuntuosa dabbenaggine che lei attribuisce a tutte le donne della sua regione.

@ oimetra. Lo screening aumenta la probabilità di finire in sala operatoria e non prolunga la vita:
-Estimates of overdiagnosis of invasive breast cancer associated with screening mammography. Cancer Causes Control, 2010. 21:275.
-Why cancer screening has never been shown to “save lives”—and what we can do about it. BMJ, 2016. 352:h6070.
-The secret harms of cancer screening. Lown Institute, 31 gen 2020.
-Breast screening should be scrapped. The Guardian, 2 ago 2011.Mafia? Due anni fa ho inviato a un’amministrazione comunale del Sud, che pure si è messa a esaltare lo screening mammografico, i libri “Gotzsche P. Mammography screening. Truth, lies and controversy. Radcliffe, 2012. Gotzsche P. Deadly medicines and organized crime. Radcliffe, 2013.” Io ho ricevuto rappresaglie; l’amministrazione è stata poi sciolta per infiltrazioni mafiose. La linea della palma che sale e la linea del mammografo che scende sono legate. Anche nei metodi di difesa dei loro affari; con la disinformazione tutelata dai magistrati. La mafia da cinema fa da paravento a spinte insospettabili che determinano sia le punizioni di Emiliano alle donne che non scattano alla premura pelosa dello Stato perché si sottopongano a una pratica invasiva che in paesi più avanzati si discute come limitare o abolire; sia la comprensione dei suoi colleghi giudici, altrimenti sordi e impassibili su tante mostruosità materiali e giuridiche commesse in nome della medicina, per i cuscini sulla faccia dei malati gravi.@ Synesthedy. Ci sono differenze ma non sono essenziali: entrambi i sistemi prevedono un terzo pagante, e una medicina dettata dall’offerta privata. La nostra medicina non è veramente pubblica: è a terminale pubblico, ma è definita nella dottrina e nella pratica – e nella selezione dei medici – dai grandi interessi privati, ormai fusi con la finanza. Che con una medicina a terminale pubblico possono avvalersi, grazie alla loro forza, dei poteri dello Stato – di uno Stato debole e asservito – inapplicabili direttamente. Ciò che appare evidente col covid. Infatti in USA si preme per andare verso una medicina “pubblica” di questo genere, che in realtà è una forma di medicina privata che si potenzia munendosi dei poteri dello Stato. Da aggiungere che lì, dove tutto nasce, hanno frenato sugli screening, es. quello della prostata, non potendo continuare a negare il bilancio sfavorevole, evidenziato da fonti autorevoli. Appare che il business voglia scaricare questo lucroso prodotto a dir poco mediocre, in realtà peggio che mediocre, sulle altre zone, come quelle meridionali della colonia italica, finora rimaste escluse, non per virtù ma per arretratezza economica.

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9 febbraio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Eutanasia, dal premio Nobel Parisi a Vito Mancuso e Gherardo Colombo: i primi 101 nomi che chiedono di votare sì al referendum”

“Un uomo non è frutta. Non puoi mangiare l’arancia e buttare via la buccia” (Morte di un commesso viaggiatore). Questa voce dell’agenda Cappato invece servirà allo smaltimento del paziente dopo che è stato spremuto con terapie inutili, nocive e lucrose. Es. *. Non è una legge, che sarebbe doverosa, contro le sofferenze inutili, cioè contro l’accanimento terapeutico. E’ una legge che favorirà l’accanimento terapeutico di routine, tema censurato, e quindi aumenterà le sofferenze inutili, legalizzando il colpo di grazia. Anche a danno di chi non è d’accordo, imponendo standard terapeutici che prevedono l’omicidio terminale.

Gran parte degli illustri firmatari devono la loro fortuna a essere non voci eminenti del popolo, ma portavoce o portaordini del potere. Sono muti, o favorevoli, sul lysenkismo e le sue epurazioni, il lavoro tolto a chi non si fa inoculare, la trasformazione ordoliberista dello Stato, il fallimento pilotato. Aggiungono invece questa ciliegina mortifera sulla necropolitica.

L’intellettuale, lo scienziato, il magistrato è degno se ignora la superficie delle apparenze, la perfora e estrae il vero sottostante. Non se serve il potere come direttore dei cori che ripetono facili slogan, confezionati per portare all’opposto di dove dicono. Anche su questa ulteriore cessione di proprietà del proprio corpo, dopo lo “ius inoculandi”, è illusorio credere che “andrà tutto bene”.

*Immunotherapy for Cancer Patients With Poor PS Needs a Rethink. Medscape 16 set 2021.

@ AI.La. “Necropolitics is the use of social and political power to dictate how some people may live and how some must die”. (Wikipedia). Mbembe A. Necropolitics. Public Culture, 2003. 15: 11. 5.

Siccome non conosci un termine e il concetto che rappresenta, decidi tu il suo significato e lo spieghi a chi lo usa. Tono ghignante, sostanza a “tasso di banana” 100%. Tu mostri un punto cruciale: il peso del midcult, dei midwit, nelle manipolazioni ideologiche odierne. La categoria, identificata da Pascal, e da Pasolini, di quelli che non hanno né la cultura popolare né quella alta. Ma stanno in mezzo, e “cattivi giudici e disgrazia per il mondo” (Pascal) propagandano gli ideologismi precotti atteggiandosi a spiriti liberi. Come la “libertà” di una persona gravemente malata e sofferente; un’invenzione che richiede stolidità, morale prima che intellettuale. I midwit, smaniosi e presuntuosi, che fanno danno agli altri oltre che a sé stessi, vanno identificati tra i mostri del nostro tempo. Grazie per la tua esibizione di buon esemplare.

Il bacio non lo ricambio, ma ti auguro di avere davanti alla morte un po’ dello stesso piglio da uomo di ferro che esibisci contro chi mette sull’avviso. E che invece vi manca del tutto, voi che belate di essere ammazzati, chiedendo di morire per paura, rinunciando alla dignità umana che dite di difendere consegnandovi a chi sulla vita e sulla morte specula.

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18 febbraio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di Riccardo Cristano “Suicidio assistito: il Vaticano può dire addio a certi valori non negoziabili?”

Inzerillo portò dagli USA la tecnica di sciogliere i cadaveri nell’acido. I boss ordinarono di riesumare i corpi putrefatti dei seppelliti per applicare anche agli omicidi pregressi l’innovazione tecnologica*. La cura e l’impegno sull’occultamento e la distruzione dei cadaveri erano ovviamente coerenti con gli omicidi; non una forma di rispetto per i defunti.

Analogamente, invece di svicolare sull’accanimento terapeutico di fine vita, come fa l’articolista che lo scansa dicendo che sarebbe un concetto insufficiente e vago, si deve valutare in quale genere di relazione si pone rispetto all’accanimento terapeutico questa ansia indotta dalla propaganda di medicalizzare la morte e di farsi uccidere. Se davvero si tratta di ridurre sofferenze inutili; e allora si deve affrontare il tema del contrasto all’accanimento che di routine le genera. Come sarebbe etico e doveroso. Oppure se si tratta di smaltire corpi martoriati per essere stati usati come occasione per terapie lucrose e inutili, come già avviene. Ciò che l’innovazione legislativa aumenterà facilitandole. Il clamore sul farsi ammazzare per non soffrire, associato all’omertà sull’accanimento, si tradurrà in un aumento delle sofferenze e del degrado dei pazienti; dei profitti del business biomedico, incluso quello clericale; e della biopolitica, il potere tramite il controllo sui corpi, ricercato dai preti non meno che ai laici. Complice il vigoroso tafazzismo delle future vittime.

*Profondo nero. Lo Bianco e Rizza.

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6 agosto 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “M5s, Salvatore Borsellino e l’endorsement per Scarpinato: “Non sapevo chi votare. La sua candidatura cambia tutto, scelta coraggiosa””

@ morenik. Dal detto popolare “fermarsi alla prima osteria”. La prima osteria etica. Gli esempi sono troppi. Nel mio campo, la medicina, giustissima la volontà di non prolungare sofferenze inutili. Ma il movimento sulla liberalizzazione dell’omicidio del consenziente è una prima osteria: considerando solo il colpo di grazia finale permetterà – e anzi imporrà a tutti – terapie ancora più pesanti a fini di profitto, e le indegnità e sofferenze aumenteranno. (v. Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico; nel mio sito).

Giustissime le denunce di Grillo che hanno portato i 5s all’exploit elettorale (su richiesta di Casaleggio, diedi un contributo anch’io). Ma questa prima osteria è finita come con Napoleone della Fattoria degli animali.

C’è bisogno di dire che la mafia va combattuta ? Ma quella che si vede è per lo più l’antimafia prima osteria. L’antimafia vera, volta all’eliminazione della mafia, è soppiantata dall’antimafia eccezionalista: sono antimafia e quindi posso tutto (v. il caso Montante, non a caso finito con condanne lievi, dati i carboni bagnati di tanti uffici giudiziari, comandi CC, questure, prefetture, tutti antimafia…). In questo caso sostenere un partito di senza merito che serve i peggiori poteri, quelli che all’occorrenza possono mediante strutture apposite usare anche le stragi per imporre le loro volontà.

Bisogna resistere alla tentazione di placare la sete di giustizia bevendo d’istinto.

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26 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Suicidio assistito, Cappato si autodenuncia per la morte dell’82enne Romano: “Ci sono troppe richieste, aiutatemi. È violenza di Stato””

Un conto è la riduzione dell’accanimento terapeutico, i cui orrori sono invece celati e protetti; e i limitati casi particolari autenticamente problematici. Tutt’altra cosa, superficialmente simile ma in realtà opposta, è la legalizzazione dell’omicidio dei malati come routine, che favorendo l’accanimento aumenterà sofferenze, soggezione e barbarie. Es. un oncologo ha notato che i nuovi lucrosi ritrovati oncologici sono somministrati a troppi, troppo a lungo, in dosi eccessive, troppo spesso*. La possibilità di fare chiedere al paziente il colpo di grazia faciliterà tali sovratrattamenti, a spese del malato (e del contribuente). Ma nessuno va dal magistrato per questo. Gli interventi medici con motivazioni pseudoetiche – “chi non si vaccina uccide” – sono divenuti l’ariete per la grande breccia e l’irruzione del male nell’ordine costituito. Forniscono la giustificazione a immondi paradisi giudiziari. Gli operatori del “diritto”, della “giustizia”, ci stanno. Così che, come dimostra l’istrionica autodenuncia di Cappato, pelosi benefattori con la siringa in mano e toghe austere si spalleggiano come il gatto e la volpe.

*Gyawaly B. The Great Irony of Modern Oncology: Immunotherapy’s Imprecision. Medscape, 30 ago 2022.

@ Stokasto. Io invece sono abituato, e non provo nausea. Per quelli che incitano all’omicidio medico legalizzato impassibili, ma il disgusto gli viene, al posto di contro argomenti, per qualsiasi argomentazione contraria. Per quelli che stanno sempre dalla parte del potere e delle sue violenze mascherate da cura, si tratti del costringere a fare firmare per farsi dare il colpo di grazia chi è stato ridotto a sperare nella morte, o di costringere sani a farsi iniettare farmaci tirati fuori dal cilindro. Che sostengono che solo loro soffrono; che decidono di cosa si deve parlare e di cosa no. Un impasto di debolezza intellettuale, arroganza e vigliaccheria, con la magistratura che dati i vostri padrini vi regge il gioco e vi vizia. Certo, rimpiango quando svuotavo del loro contenuto i segmenti di colon provenienti dalle sale operatorie.

@ Stokasto. Denuncio l’inganno dell’omicidio “compassionevole” almeno dal 2009*. Siete voi che pretendete di imporre l’agenda Cappato, con la sua sequenza di imposizioni invariabilmente mortifere. Non sono io fuori tema; il tema della sopraffazione in nome dell’etica, col camice bianco al posto della tonaca, è sempre lo stesso, siete voi abituali e recidivi.

*Questionario immaginario ai magistrati sul testamento biologico. – Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico.

@ fuzzylogic. Illazioni ? Se io rifiuto di consegnarle il portafoglio sto facendo illazioni sulla sua onestà? Piuttosto, andrebbe esaminata l’illazione, cioè l’inferenza deduttiva, per la quale chi tace sull’accanimento e si straccia le vesti per l’omicidio a fin di bene di chi ne è vittima agirebbe disinteressatamente, e con fini umanitari.

@ fuzzylogic. Ricerca Google, 27 nov 22: “overtreatment”: “circa 5.850.000 risultati.”

Non è che se non vedete una montagna che sta franando addosso al popolo, o vi coprite gli occhi, la montagna non esiste, e citarla è “una illazione, una paura senza riscontro”. La risposta alle pressioni per l’omicidio a fin di bene, che includono questo teatrale appoggiarsi alla magistratura, è troppo contenuta.

@ Giorgio Bussa. I miei argomenti ricordano quelli contro il divorzio, una battaglia meritoria dei radicali, nella sua testa. Il rischio non è che il paziente chieda il colpo di grazia; è che sia indotto, e in pratica inconsapevolmente costretto, a chiederlo, imbottendolo a fini di lucro di cure inutili e nocive. Le commissioni per evitare abusi composte da chi ha interesse a commetterli, ed è spinto a commetterli con incentivi e minacce, non funzionano. Con queste singolari credenze, è lei che dovrebbe fare uno sforzo e rendersi conto della differenza tra il porre termine all’accanimento intervenendo contro di esso o lasciandolo libero e dare in aggiunta a chi lo commette la facoltà, non di cattivo gusto, a criminale, vile e scellerata, di abbattere il paziente dopo avergli prospettato la morte provocata come l’unica via d’uscita dall’incubo atroce nel quale lo ha portato.

@ Roberto Altiri.

-Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico. Sito menici60d15.
– Hartling O. Euthanasia and the ethics of a doctor’s decisions: an argument against assisted dying. Bloomsbury, 2021
-Yuill K. Assisted Suicide: The Liberal, Humanist Case against Legalization. Palgrave, 2013.

Grazie a guardiani come Mattarella, Draghi, Speranza, Anelli, i presidenti degli Ordini provinciali, la magistratura, non ultima, e tutto il resto, lei non deve temere per le informazioni che i medici danno ai pazienti. E i risultati si vedono, nel paese dove sul covid si sono ottenuti i risultati peggiori col massimo dei sacrifici: “Dal report emerge che per l’84,8% degli italiani i vaccini contro Covid-19 sono «importanti», percentuale molto più alta della media Ue che è del 78,4%. Complessivamente, considerando i vaccini in generale e non solo quelli contro Covid-19, gli italiani sono diventati più consapevoli, relativamente al resto dell’Europa, della rilevanza di questi farmaci: mentre nel 2018 e nel 2020 il Paese era sesto in Ue per fiducia nei vaccini, nel 2022 è quarto, con il 61,8% che ritiene questi rimedi importanti, sicuri, efficaci e compatibili con le convinzioni religiose. … La Germania è solo al 58,9%, la Francia addirittura al 46,8%”. (Doctor33, 26 nov 2022).

@ Nitro150. Ma quale volontà? Oggi medici, eticisti, magistrati, parlano come i mafiosi sulla libertà di rifiutare richieste. La “libera volontà” di chi da sano non conosce gli aspetti nascosti, come le enormi pressioni per sovratrattamenti , e da malato può essere ridotto a un “Ecce homo” che firmerà qualsiasi cosa?

Che la sanità si metta ad ammazzare gente con la scusa dell’alleviare sofferenze, semplicemente in base a criteri di interesse, è già avvenuto, es. il caso delle “eutanasie” del Liverpool Care Pathway. La visione per la quale la sanità sarebbe buona in sé, e sia quindi esentata da norme che impediscano abusi, è puerile e nefasta. La laicità consiste nel non considerare “superiori” individui e istituzioni a priori, una base alla loro posizione, ma in base al loro valore effettivo, dato da ciò che fanno. Beffardamente, sono i “laici” alla Cappato a stimolare la concezione bigotta e bambinesca sulla medicina.

@ Nitro150. Il paziente ha bisogno di cure fidate. Quale autoderminazione può avere una persona in preda alla paura, al dolore, all’angoscia? L’autodeterminazione che il mafioso riconosce a chi non gli paga il pizzo. L’autodeterminazione del truffato che in stato di necessità crede agli inganni del truffatore in posizione di credibilità, autorevolezza e status istituzionale. Siamo nell’era della fraudocrazia. Apprezzo il tentativo di abbozzare un argomento, sia pure ottenuto col copia e appiccica di un sofisma impudente; e comprendo che lo sforzo e la soddisfazione per tale parto la portino a darmi del vaneggiante intossicato da allucinogeni.

@ Nitro150. I bambini credono che quanto si dice loro non possa che essere vero. Poi sviluppano il concetto di bugia, e quello di inganno. E quello della insincerità che circola nel mondo. E con essi riconoscono gradualmente la necessità di essere cauti, considerando contesti, finalità non dichiarate, effetti inattesi. Capacità che vengono affinate con l’esperienza. I giuggioloni mantengono le credenze dei bambini; ma fanno i danni dei grandi. Danni che possono essere gravissimi, quando i giuggioloni vengono raccolti, inquadrati e fatti marciare assieme. La giuggioloneria del male.

@ Nitro 150. E questo me lo chiama discussione? Lei la discussione non l’ha neanche aperta. Ha solo dato sfoggio del senso di entitlement narcisista, della pochezza di ragionamento e della facilità all’insulto che tipicamente animano i fan dell’omicidio a fin di bene. PS: il fatto che un vaccino x sia vantaggioso non significa che lo sia anche il vaccino y. La nozione che una specie di una entità complessa non sia identificabile col genere al quale appartiene passate le elementari dovrebbe essere acquisita. Il libro di Gotzsche “Vaccines: truth, lies and controversy” 2020, esamina i vaccini uno per uno, e mostra che alcuni sono buoni, altri sono una truffa. I sicofanti sono un cesto di contraddizioni. Dicono spesso “non si può generalizzare”, quando la generalizzazione corretta è un’operazione logica fondamentale. Mentre all’occorrenza, come lei col suo vaccino che le avrebbe salvato la vita, praticano la hasty generalization ovvero il secundum quid.

@ Nitro 150. Come le ho scritto, con la medicina si può essere ingannati anche da sani. Soprattutto se l’informazione è viziata. Chiamare il dissenso politico che mostra ciò che viene celato “fare il processo” mentre si fa la sceneggiata con la magistratura amica è un esempio egregio di informazione coartata nel senso dei voleri del potere. Sulla sofferenza delle persone care, auguriamoci tutti che quella da malattia non venga moltiplicata da carità pelose. Come purtroppo già avviene e ancor più avverrà se si seguono i falsi profeti.

28 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Aiuto al suicidio, Cappato ancora indagato. Le ultime parole di Romano: “Non mi arrendo all’idea di non essere libero””

“… la speranza che, se non lo hanno fatto le aule parlamentari, possano le aule di tribunale riconoscere un DIRITTO FONDAMENTALE come questo”. Il diritto fondamentale non è, come dovrebbe essere, quello a non subire accanimento terapeutico; e quello a fare coincidere la possibile cura del dolore con la cessazione della vita soltanto nei casi limitati e da circoscrivere strettamente dove in effetti non vi è altra soluzione ragionevole praticabile. Nessun discernimento tra i casi, e omertà sull’accanimento: il diritto che si vuole imporre è quello di liberarsi dei pazienti dopo averli massacrati di cure inutili e dannose per lucrarci sopra. Il diritto all’inserimento del colpo di grazia, dell’omicidio a fin di bene, nella routine clinica. Con conseguente aumento delle cure inutili, e così della sofferenza, del controllo sui corpi, e dei profitti.

Come dimostra la compliance dei magistrati con le leggi liberticide, degradanti e dannose per salute del lockdown e degli inoculi dietro ricatto, Cappato sa quel che dice, perché sui voleri “medici” del principe i gentiluomini di corte con la toga sono persino più zelanti di quelli col laticlavio. Con i nostri magistrati a venire punito e zittito non è questo ambasciatore di Big Pharma, ma chi denuncia che temi etici sono usati come vettore per fini scellerati.

@ Valter Fiore. Lei deve essere onnisciente e dotato di volontà sovrumana. Tra l’altro ipotizza addirittura l’omicidio medico come opzione terapeutica iniziale, che per fortuna per ora non è sul tavolo (non convenendo neppure a quelli che vogliono legalizzare il colpo di grazia). Quello che accade alle persone comuni nella realtà, non nei fumetti propagandistici, è che viene loro prospettata una speranza, e, deboli e vulnerabili, accettano ciò che viene loro prescritto, anche se è nell’interesse di chi lo vende e a loro danno, come mostrano le cure a oltranza: Nelson R. Many Patients at End of Life Still Receiving Cancer Therapy. Medscape, 1 Nov 2022.

@ Valter Fiore. Sì, facciamo che uno vale uno: le “scelte” degli altri, qui “libertà “ di cure inutili e nocive + “libertà” di colpo di grazia, in realtà indotte dal business, vanno a consentire standard terapeutici a danno di chi vorrebbe invece cure solo se utili, e di morire in pace. Come la moneta, la medicina fraudolenta scaccia la medicina buona a danno di tutti. Le conseguenze collettive di scelte individuali le si considera solo con i discorsi fasulli “se non ti vaccini uccidi gli altri”. Chi accetta le frodi biomediche per sè danneggia anche gli altri.

@ Valter Fiore. L’industria biomedica è da decenni* descritta dagli studiosi del white collar crime come la più corrotta. Non dovrebbe “essere come le altre”, nel senso che dovrebbe avere standard etici all’altezza del carattere etico dei suoi prodotti. Invece, occupandosi di estrarre quanto più profitto e potere dalla medicina, “fa marketing”, cioè mente e imbroglia, peggio delle altre; e ora detta le leggi e la loro applicazione; fino a premere per la legalizzazione dello smaltimento via omicidio nella lavorazione del malato.

“Ma chi lo decide se una cura è utile …”. O se invece è dannosa. Non so, i televirologi, Otelma? Con tutta questa montagna di scienza non ci si capisce più niente … Di sicuro gli azionisti, tramite i burattini col camice bianco e quelli con altri costumi.

Del modus operandi e delle complicità istituzionali precedenti, cioè delle frodi e delle leggi aberranti pregresse mentre si cerca di infilarne di nuove, è meglio che se ne parli e se ne tenga conto. Almeno un minimo, un assaggio, perché la fedina completa è interminabile. I precedenti li dovrebbero considerare anche i magistrati, che però se ne guardano, preferendo giudicare non la questione reale, ma la versione che presentano i media e la claque. Artefatta e ripulita dal sangue che viene versato e dai soldi che vengono sottratti.

*J Braithwaite, Corporate Crime in the Pharmaceutical Industry. 1984.

29 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Cappato: “Romano è morto senza soffrire e salutando i cari, per me non è suicidio. Facciamo disobbedienza per l’inerzia della politica””

“Altrimenti sarebbe stato attaccato a una PEG”. Iona Heath, presidente del Royal College of General Practitioners: “two technological wrongs do not make an existential right. I don’t want assisted dying, but I also don’t want a PEG tube”*. I torti sono ridurre a un problema tecnologico un problema esistenziale. Sia la PEG sia la morte come terapia sono risposte tecnologiche. Di fatto associate, non contrapposte: “When doctors fail to recognise and acknowledge existential suffering in the dying and take refuge in excessive technological interventions, patients become frightened and, no longer able to trust their doctors, may request assisted dying”. Le possibilità vere non sono quelle ricattatorie di Cappato, ma tra morte naturale e la morte tecnocratica, dove c’è un controllo della persona tramite la medicina, che prima si accanisce, per vendere, negando la morte naturale – che, spiega la Heath, nella grande maggioranza dei casi preverrebbe la questione – e poi abbatte. Sostanzialmente a sua discrezione. Dietro allo spot girato da Cappato con la morte alla Mulino Bianco si subiranno sia trattamenti “futile and even cruel” sia il colpo di grazia, come spiega Heath, che conosce la realtà medica. La dottoressa aggiunge che inevitabilmente vi saranno pressioni per indurre chi è ormai un peso a firmare per farsi uccidere. E’ vero che ciò che l’agenda Cappato prevede non è suicidio; ma omicidio mascherato.

* What’s wrong with assisted dying. BMJ, 2012.

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8 dicembre 2022

Blog de il Fatto

Commento al post “Suicidio assistito, l’ultimo videomessaggio di Massimiliano: “Perché non posso farlo in Italia? Costretto ad andarmene via, per andarmene via” “

Gli interventi dei troll d’appoggio sono riportati in

Entomologia forense. L’infestazione da troll delle notizie di reato

 

Come per lockdown e coercizione vaccinale le cose stanno in maniera molto diversa da come vengono presentate con spot a effetto come questo. Fatto pronunciare a una persona in condizioni di assoluta dipendenza. Ciò per cui si preme non sono i rari casi limite ma l’omicidio medico di routine, il colpo di grazia che aumenterà il potere medico sul corpo dei malati, e così lucrosi accanimenti terapeutici, dipendenza e sofferenza morale e fisica. Infatti si tace, mafiosamente, del reale male, l’accanimento terapeutico di routine a fini di lucro. Si prosegue con ciò che è già stato fatto “per il nostro bene” col covid. Come per il covid gli emissari con le spalle coperte dai poteri che impongono una medicina degenerata, volta al profitto e al controllo, strumento di morte, fanno uno zimbello delle istituzioni che dovrebbero mantenere la legalità; dal fare proclamare “costituzionali” i ricatti sul pane quotidiano per forzare l’accesso dei giganti farmaceutici e della finanza all’interno dei corpi dei cittadini e immettervi a piacimento sostanze; a queste autodenunce arroganti e prevaricatrici, che dovrebbero ricordare il Mussolini che nel discorso alla Camera del 3 gennaio 1925, dopo l’assassinio di Matteotti, sfida interlocutori che sa essere deboli e pavidi dicendo di assumersi la responsabilità e chiede di essere giudicato e se del caso impiccato.

@ SERVIZIDEVIATIDAME. Conviene guardare prima a ciò che si ha in comune piuttosto che a differenze. Siamo tutti sotto lo stesso cielo; e immersi nella stessa umanità. Una medicina che preveda l’abbattimento finale sarà una medicina con protocolli ancora più aggressivi degli attuali, che verranno applicati anche a chi non abbocca all’offerta della morte dolce (che a volte non è affatto dolce). Indipendentemente da come sto, nella malattia e al decesso vorrei preservare la dignità e minimizzare la sofferenza. Conoscendo l’ambiente e i suoi inganni, questa voce dell’agenda Cappato è tutt’altro che il modo giusto.

@ Ermete Macchioni. Mentre leggo il suo intervento, con la dovuta attenzione, vedo che su “Striscia la notizia” stanno mostrando delle borseggiatrici che, similmente, insultano Staffelli e il suo staff che le svergognano come ladre.

Le piccole malviventi oggetto dello zelo farisaico di Mediaset non si presentano come benefattrici mosse da nobili intenti; non hanno le spalle coperte dal fascismo dei banchieri. Le scippatrici di portafogli che quando scoperte reagiscono lanciando zozzerie, come fa lei, sono limpide figure di nobildonna al confronto di quelli che scippano la vita; di coloro che a favore di disegni di potere e arricchimento spingono senza sosta a lasciarsi uccidere chi già barcolla. Con magistratura e forze di polizia che, amiche, come hanno fatto per lo scempio covid collaborano, e non vi indagano e non vi diffidano per l’istigazione ai suicidi che questo battage incessante sta verosimilmente inducendo.

@ SERVIZIDEVIATIDAME. Siete voi che volete imporre agli altri una mostruosità, quello che è stato chiamato il dovere di morire*. L’omicidio medico non riguarda solo chi lo agogna, ma ha effetti anche su chi non ci crede. Io mi sto difendendo, sia da protocolli clinici futili e dolorosi consentiti dal colpo di grazia, sia dalle pressioni per farsi togliere di mezzo che inevitabilmente subirà chi è divenuto un peso*, sia dal genere di società barbara che si vuole imporre. Inoltre, se potete parlare voi, avendo a disposizione tutti gli altoparlanti, non si vede perché gli altri non possano aprire bocca per esprimere parere diverso su una questione etica. Infine, invece di chiamare istrionici e ammiccanti i magistrati a farvi da spalla dovreste essere fermati in questo vostro istigare al suicidio.

*Hartling O. Euthanasia and the Ethics of a Doctor’s Decisions—An Argument Against Assisted Dying.

@ Pier Francesco Delsignore. E’ arrivata una delle pistole più veloci del blog. La pistola prezzatrice con la quale prima di tutto appiccica addosso un’etichetta a chi non accetta il sistema di credenze pseudoetico, in realtà altamente fraudolento, per il quale lavorate. Etichetta per etichetta, è rivelatore che uno dei più instancabili troll covidisti intervenga anche in appoggio all’omicidio a fin di bene dell’agenda Cappato. Parlate tanto di andare verso la libertà e conducete la gente verso gli stabbi e poi il macello.

@ Pier Francesco Delsignore. Qui di paranoico ci sta l’evil joker logorroico e assillante che spunta puntuale con quelli come te dietro alla maschera filantropica.

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9 dicembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Fine vita, in tre si autodenunciano per il caso di Massimiliano: Cappato, la giornalista Chiara Lalli e una attivista

CENSURATO

Gli italiani creduloni, che si sono fatti iniettare mRNA bevendosi la patacca dell’inoculo come dovere etico che avrebbe troncato l’epidemia, ora sono pronti ad assentire e premere per farsi abbattere dopo venire torturati, ancor più di quanto già avviene, con cure futili e dannose a scopo di lucro, es. *. L’agenda dei poteri forti che ci ha pestato col covid a dio del vulcano, che si placa solo se si buttano nel cratere diritti, vita normale, benessere, salute, può contare sull’instaurato paradiso giudiziario sui diktat biomedici; dalla Consulta che mette la Costituzione sotto le suole di Pfizer ai magistrati che si prestano a fare da spalla a Cappato. I magistrati, temibili con le persone comuni, come docili figuranti quando c’è di mezzo il potere biomedico. Non c’è un’azione della magistratura contro l’accanimento terapeutico a fini di lucro, fonte della maggior parte delle sofferenze e indegnità cui si vorrebbe rimediare con l‘omicidio medico; accanimento che invece così, con la legalizzazione del colpo di grazia mentre resta libero, verrà ulteriormente favorito, a danno dei malati. Cappato e c. possono promuovere e istigare a mezzo dei media il suicidio di chi è di peso senza che nessuno nelle istituzioni li fermi. Invece, vanno loro a fare una visita in caserma, con la serenità del giusto; in realtà con la tracotanza dell’intoccabile.

* When Too Much Treatment Creates More Harm Than Good. Medscape, 8 lug 2022.

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14 dicembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Sofia “I 20 anni dell’Associazione Coscioni, Cappato: ‘Tema dell’eutanasia è urgenza sociale. Politica non dà risposte? Le cercheremo nei tribunali’”

Con l’esclusione – spero – di alcune delle voci pro disabilità (a parte induzione e favoreggiamento della prostituzione, pagata dal SSN), è un catalogo di ribalderie e manipolazioni orwelliane. “Eutanasia” (aumento del lucroso accanimento terapeutico legalizzando il colpo di grazia, fatto invocare “liberamente” al paziente martoriato). Procreazione assistita (sterilità sociale e genitorialità per censo; donne come vacche fattrici, anche ad uso di omosessuali ricchi; avvio alle diagnosi predittive riguardanti il nascituro, riconosciuto campo di frodi). Malattie rare (deregulation con pretesti etico-tecnici per vendere farmaci tarocchi a centinaia di migliaia di euro a fiala mostrando bambini in sedia a rotelle). Cannabis terapeutica (stordimento dei sudditi facendo passare per medicina toccasana la cannabis, coi suoi danni alla salute e i suoi pericoli per l’incolumità). Staminali (progetto naif gravemente underperforming pompato come magico con la frode di Stato Stamina). Un magistrato che non provenga dalla montagna del sapone dovrebbe considerare la mano che Cappato gli tende alla stregua della proposta di essere punciuto. Ma le toghe nere, quando ci sono di mezzo i diktat liberticidi paludati in camice bianco dei poteri massimi*, sono molto diverse dalle figure epiche delle quali si dicono prosecutrici.

*Open letter to HoC & HoL scrutiny committees. The WHO’s pandemic PPR treaty is a major threat to national sovereignty and democracy. Gruppo Hart, 9 dic 2022.

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13 gennaio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Cappato “Gli atti di disobbedienza civile non sono tutti uguali: vanno sempre comparati alle alternative. Inerzia inclusa”

Nella società dello spettacolo, e dopo la lezione del terrorismo pilotato, la prima, necessaria distinzione dovrebbe essere tra il dissenso autentico e il sicofantismo, cioè lo stracciarsi le vesti per impressionare gli ingenui e trascinarli a servire, a loro danno, disegni di dominio e sfruttamento.

Quando si dice “disobbedienza civile” penso con rispetto a Davide Lazzaretti, il cui “hearing a different drummer” lo rese inviso a clero e Stato; fatto assassinare tramite i CC (“l’uccisione del Lazzaretti è stata di una crudeltà feroce e freddamente premeditata”; Gramsci). A Danilo Dolci che scrive col pennello sul pilastro del tribunale di Palermo “Chi tace è complice”, fatto condannare da Bernardo Mattarella.

Invece praticano non la disobbedienza civile, che inscenano, abbagliando i male informati e gli spiriti adolescenziali, ma sicofantismi, barbari nei fini prima che prevaricatori nei mezzi, i pifferai dell’omicidio come terapia di routine, che favorisce a vantaggio del business medico i trattamenti futili e pesanti e le sofferenze e indegnità che promette di evitare*; e i balilla cresciutelli dell’ecologismo elitista, che tuona di voler salvare l’umanità ma vuole impoverire e degradare le masse in nome del dio Ambiente. Al contrario di chi per davvero dice no agli abusi del potere, non hanno molto da temere da CC, Digos, magistrati, Quirinale, date le forze che li manovrano.

*Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico

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3 febbraio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pietrobelli “Trieste, iniezioni letali per nove anziani: ex anestesista condannato a 15 anni. Pena ridotta perché ha agito per motivi di “valore morale””

Invece che “per motivi di particolare valore morale e sociale”, la formula del codice penale, forse è meglio dire “per convinzioni di carattere morale”. Soprattutto, si dovrebbe aggiungere che simili convinzioni morali, giustificabili e valide in una minoranza di casi da circoscrivere e regolamentare attentamente, stanno venendo usate da vettore etico per introdurre l’omicidio come terapia di routine, con finalità altamente immorali e del tutto antisociali. Una routine che comporterebbe un aggravamento del controllo arbitrario sul corpo, delle sofferenze e indegnità: la legalizzazione del colpo di grazia favorirà ulteriormente la somministrazione di trattamenti lucrosi, futili, dolorosi e degradanti che già è praticata oggi nell’omertà generale. A partire dall’omertà dei samaritani dell’iniezione letale facile e dei magistrati che hanno orecchie solo per loro.

@ Valter Fiore. Sto parlando dei lucrosi trattamenti terapeutici per la malattia di base, es.*. Strano che lei fraintenda, perché è già intervenuto in precedenza su questa mia stessa osservazione, contestandola in nome di una “libertà” di farsi prima ingannare con false promesse e massacrare da accanimenti futili e poi di farsi abbattere.

A parte il fatto che anche l’omicidio medico può essere business, ulteriore, es. **. E che è ridicolo fingere che la fame di oro si fermi davanti alla morte. “Sparatevi Breda” scrisse in proposito Marcello Marchesi, che conosceva il divario tra gli interessi reali e i messaggi suadenti e premurosi della propaganda commerciale, essendone egli stesso autore.

*Inpatient palliative chemotherapy is associated with high mortality and aggressive end-of-life care in patients with advanced solid tumors and poor performance status. BMC palliative care. 2019.
**Lucrative New Medical Specialty Emerging: Purposely Killing Patients. Briggs, 7 dic 2022.

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14 febbraio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Suicidio assistito, la Procura di Bologna ha chiesto l’archiviazione per le due attiviste che hanno accompagnato una donna in Svizzera”

L’entità “trattamenti di tipo farmacologico, interrotti i quali si verificherebbe la morte del malato anche se in maniera non rapida” è vaga e ambigua. Così da permettere nella routine, al di là dal caso in esame, studiato per ottenere la giurisprudenza voluta, sia il causare sofferenze e indegnità non necessarie sia la corrispondente induzione, interessata, al lasciarsi uccidere. Cioè un omicidio volontario mascherato da libero suicidio. In ambito clinico faciliterà e aggraverà il consueto accanimento terapeutico, ottenuto col consenso di una persona sofferente, dipendente e spaventata che è tutto fuorché libera, es. *: sarà più facile praticarlo potendo assestare il colpo di grazia. Accanimento lucroso, incentivato in termini monetari e di carriera dallo strapotente business biomedico per i medici; e compensato in termini di spartizioni di potere per i magistrati che lasciando indisturbati gli orrori dell’accanimento terapeutico e sostituendo il loro arbitrio e le loro fumosità a confini di legge chiari e netti per l’omicidio legalizzato mettono in atto i voleri dei poteri forti di esproprio dei corpi, in società con questi samaritani con la Luger.

*Physician Influence on Variation in Receipt of Aggressive End-of-Life Care Among Women Dying of Ovarian Cancer. JCO Precis Oncol 2022.

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5 maggio 2023

Blog de il Fatto

Commento al post “Giuseppe Conte colpito al volto da un no vax, l’aggressore portato in Questura. La solidarietà del governo e della politica”

La scusa della compassione consente l’omicidio arbitrario, come si è fatto in modo avvenisse nel covid: “… the neuroleptics haloperidol and levomepromazine are recommended if midazolam alone does not work. There is no mention of the .. interactions between the antibiotics that could be used for bacterial pneumonia … and opioids or neuroleptics. …; it could lead to opioid toxicity…. The combination of opioid, benzodiazepine and/or neuroleptic is used in specialist palliative care settings for symptom control and for ‘palliative sedation’ to reduce agitation at the end of life. It takes great skill and experience to use palliative sedation proportionately so that extreme physical and existential distress are palliated, but death is not primarily accelerated. NG163 states: “Sedation and opioid use should not be withheld because of a fear of causing respiratory depression.” If COVID-19 infection were uniformly fatal, this would be an acceptable statement. But for people not previously known to be at the end of life, there is potential risk of unintended serious harm … the recommended doses for morphine and midazolam are sometimes higher than current guidelines state for non-specialist use; and moreover there are inconsistencies between the maximum doses recommended by the oral or subcutaneous routes (Critica delle linee guida ufficiali. BMJ, 2020:369:m1461).

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26 luglio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Trinchella ““Le terapie oncologiche come forma di sostegno vitale”, così per Gloria è stato possibile morire. Con lei il dottor Riccio: “Mi ha ringraziato””

Il processo Rinascita-Scott riguarda anche la fine di Roberto Soriano, che “prima di essere ucciso fu torturato usando una tenaglia di quelle per tagliare le unghie alle vacche”; “mentre lo torturavano li pregava di ucciderlo”. Ma, come ho modo di constatare trovandomi in Calabria, l’attività antindrangheta copre e protegge affari di alto bordo, che vestono i panni più nobili; come quello oncologico, dove pure i pazienti sono indotti a chiedere di essere uccisi quando subiscono terapie che non sono “sostegno vitale”, ma accanimento, es.*, finalizzato al profitto, es.**, a loro danno.

Con questa licenza di colpo di grazia le sofferenze dei malati aumenteranno, sotto le enormi pressioni economiche. Una vera legge anti-sofferenza dovrebbe combattere l’accanimento terapeutico. Che così sarà invece ulteriormente favorito. L’accanimento terapeutico è il nocciolo della questione, ma passa sotto omertà, mentre le campagne per l’uccisione medica ricorrono a immagini sensazionaliste e terrificanti per indurre il pubblico ad accettarla***.

*When Too Much Treatment Creates More Harm Than Good. Medscape, 8 lug 2023.
** Cancer Immunotherapy Drugs Driving End-of-Life Cost Increases. Medscape, 2 mar 2023.
*** Assisted dying campaign video accused of ‘scaremongering’. BBC, 11 set 2019.

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28 agosto 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Eutanasia, anche un prete a favore della proposta Liberi Subito: “Doveroso. La religione non è in contrasto, i cattolici lo sanno””

Questa voce dell’agenda Cappato non è sull’evitare sofferenze inutili; se fosse così dovrebbe riguardare – come sarebbe doveroso – l’accanimento terapeutico e il mancato controllo del dolore 1, sui quali invece si tace perché rendono. E’ sul dare ai medici una licenza di uccidere, potendo pilotare il “consenso”, o anche facendone a meno, come è accaduto col covid per creare il picco iniziale a giustificazione del resto 2. E estendendo la “carità” 3. Le sofferenze potranno anzi aumentare: si potrà più di prima usare il paziente per vendere trattamenti futili e lucrosi, potendo poi dargli il colpo di grazia avendolo ridotto nelle condizioni di implorarlo.

L’inganno è denunciato da laici, es. 4; mentre il clero è favorevole a una misura che suona caritatevole e invece aumenta il potere sui corpi e il loro sfruttamento a fini di arricchimento. I preti sono in affari col globalismo, che sta usando, complice lo Stato, la medicina per danneggiare e sottomettere la persona mentre fa credere che si stia operando per il suo bene.

1Iatrogenic suffering at the end of life: An ethnographic study. Palliative medicine, 2023.
2Covid deaths in early 2020 and the use of midazolam. Bartram, 2023. – Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.
3 Assisted Suicide for the Poor Recommended by Canadian Ethicists. Chudov, 2023.
4The liberal humanist case against assisted dying. Spiked, 2022. – Euthanasia and assisted dying: the illusion of autonomy. BMJ, 2021.

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29 agosto 2023

Blog de il Fatto

Commento al post “Cappato: “Mi dicono che sono intercettato dai servizi”. Mantovano: “Escludo nel modo più assoluto”, la replica: “Fonte attendibile””

Potrebbe darsi. Furono tenuti sotto controllo dai servizi anche piduisti, che con i servizi erano in società. Se anche fosse, non vorrebbe dire che Cappato sia inviso al potere, come ridicolmente vorrebbe far credere. Con la sua agenda – omicidio medico*, stordimento delle masse con la cannabis, impoverimento e decadenza con la scusa di dover raffreddare il globo, inoculi forzosi, OGM, etc. – Cappato lavora puntualmente per il “radicalismo sovversivo del liberismo” (Michea), ed è così a fianco ai servizi nell’eseguire ordini di poteri sovranazionali a danno degli italiani. Un addebito che non dovrebbe stupire, conoscendo la “puntuale convergenza”** dei radicali pannelliani con i piani di Gelli. E che spiega come Cappato abbia porte aperte dai magistrati*, oltre che dai politici e i media. Mentre chi naturaliter si oppone alla sua agenda di morte e di degrado riceve un ben diverso trattamento, dal Viminale e annessi; e da quelli che si spacciano per colleghi dei magistrati che furono epurati esemplarmente mediante omicidio, a volte via P2. Uccisi su mandato degli stessi poteri sovranazionali che oggi possono guardare con soddisfazione al docile e variegato parco addetti che hanno ottenuto in Italia.

*Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico. Sito menici60d15.
**Giannuli A. Da Gelli a Renzi (passando per Berlusconi). Il piano massonico sulla “rinascita democratica” e la vera storia della sua realizzazione. 2016.

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18 settembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Archiviazione o Consulta, i pm di Milano su Cappato: “Non aiutò il suicidio ma ’autodeterminazione dei malati” “

Calamandrei scrisse che il conformismo è la peggiore sciagura per i magistrati. Forse la peggiore sciagura è la cortigianeria; della quale il conformismo è espressione. Il diritto che viene riconosciuto è un diritto dei magistrati alla cortigianeria Il diritto a fingere di credere ai legerdemain ideologici coi quali i poteri forti danno una veste etica, legale, e “coraggiosa”, “progressista”, a volontà criminali. E il diritto a renderli legge. Quando il lavoro dei magistrati sarebbe quello di separare il grano dal loglio, di discernere tra etica tarocca e reale.

Se si volesse davvero evitare ai malati sofferenze inutili, e ciò sarebbe doveroso, si dovrebbe agire a monte di ciò che crea tante situazioni insostenibili: contro l’accanimento terapeutico e i sovratrattamenti. Sui quali si è omertosi, perché corrispondono a vendite lucrative di prodotti medici. Se si volesse davvero riconoscere l’autodeterminazione, si dovrebbero definire e circoscrivere i casi realmente problematici, di “incrodati”, nei quali l’accettare la richiesta può essere il male minore. Ma quale autodeterminazione può avere chi è stato reso gravemente sofferente nella routine? Così si legittimerà il colpo di grazia. Che permetterà un ancor maggior accanimento e quindi maggiori espropri sui corpi e maggiori sofferenze. E si legittimerà l’omicidio medico, che altrove si parla già di estendere a malati di mente, marginali, poveri.

v. Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico.

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22 settembre 2023

Blog de il Fatto

Commento al post “Uccise e fece a pezzi Carol Matesi, Davide Fontana ammesso alla giustizia riparativa. Il padre della vittima: “Schifato” “

“Il sonno della ragione genera mostri”. Questi sono i mostri, ma il sonno è il nostro, che permettiamo di tenere i posti di guida del Paese occupati da soggetti che non sono nostri rappresentanti, nostri fiduciari, ma alieni. L’alieno è “colui che appartiene ad altri”. Come la Cartabia, o come i tanti che vanno a fare l’inchino al meeting di CL, a partire dal presidente del CSM, il PdR Mattarella.

@ Brisk: Il sonno della ragione genera mostri. Non bisogna confondere lo strumento con l’effetto. E’ vero che Goya lo disse descrivendo gli orrori dell’invasione di una rozza soldataglia; ma nel caso della penna del giudice – o della siringa del medico – con le “trovate mirabolanti”, con gli argomenti in sé ridicoli, si generano mostri con poco sforzo. Es. nell’applicare la sciagurata amnistia Togliatti i giudici ci aggiunsero del loro. Come nel caso dei fascisti assolti in quanto i giudici giudicarono non sufficientemente efferato lo stupro di gruppo – con modalità particolamente violente e umilianti – di una staffetta partigiana (Franzinelli M. L’amnistia Togliatti. 1946. Colpo di Spugna su crimini fascisti. Feltrinelli, 2016).

Pensando alle conseguenze, delle mancate epurazioni di allora, e oggi della giustizia resa una variabile aleatoria, una concessione soggetta al capriccio di chi ha in mano la penna, un bene scarso da pietire, si può dire che il sonno della ragione, il dormire e lasciare fare dei cittadini, genera stirpi di mostri: mostri che si riproducono e diventano così una presenza perenne.

@ Brisk: Usiamo categorie diverse. I magistrati aiutarono i fascisti non in quanto affini (anche se alcuni avevano indossato la camicia nera sotto la toga, e scritto su “Diritto della razza”), ma in obbedienza al nuovo potere. Che non voleva le epurazioni, volendo i fascisti come strumento per il controllo del Paese. I magistrati in quegli anni favorirono anche la mafia per lo stesso motivo. Togliatti con l’amnistia si adeguò ad ordini spartitori sovranazionali, Yalta, etc. Oggi col medesimo spirito cortigiano i magistrati “progressisti” servono i disegni del moderno fascismo tecnocratico in medicina, es. sul suicidio assistito, la legalizzazione del colpo di grazia che aumenterà sovratrattamenti e sofferenze. Dietro alla tenue vernice ideologica opera la perenne potente forza che spinge a mettersi dalla parte del più forte. Non è che Napolitano fosse un fascista convinto quando era nel GUF, un fanatico stalinista quando approvava l’URSS che schiacciava l’Ungheria, un sincero lockiano quando frequentava le ambasciate USA e UK e si metteva al servizio della NATO mentre gli stessi ambienti evitavano che avessimo degli Aldo Moro come PdR facendolo uccidere. Napolitano serviva il potere. Si trascura l’elementare, possente spinta a “correre in soccorso al vincitore”, e la si copre sotto storielle di duelli ideologici. La magistratura non è meno compromessa dei politici in questa forma di corruzione.

v. Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura

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18 ottobre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Anche a Firenze chiesta l’archiviazione per Cappato, indagato per aiuto al suicidio”

Noi abbiamo Cappato. In UK non stanno molto meglio, ma almeno hanno un parlamentare, Bridgen, che ha fatto un’interrogazione sulle uccisioni di pazienti non consenzienti con midazolam (1). L’uso omicidiario di midazolam e altri farmaci letali (2) è un aspetto sia delle morti iatrogene attribuite al coronavirus (3), sia del tema, tutt’altro che teorico, della degenerazione in gravi abusi dell’eutanasia in mano ai medici, e dei suoi effetti controproducenti, di aggravamento invece che di riduzione di sofferenze e perdita di autonomia e dignità (4). Due argomenti – e due tipologie e casi reali di gravi reati – non graditi alle stesse forze che stanno imponendo l’omicidio medico; tagliati fuori dal “dibattito” e sui quali i magistrati fanno compatti orecchie da mercante; così come sono compatti nel fare da spalla sia alla funesta opera di disinformazione, propaganda e esautorazione del potere legislativo affidata a Cappato, sia alle nefande aberrazioni istituite in nome del covid.

1 Member of Parliament asks the UK Government about the use of midazolam during the pandemic. Expose news 2 mar 2023.
2 High levels of Midazolam prescriptions. Urgent investigation required. Gruppo Hart, 10 giu 2023.
3 Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale
4 Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico. Ib.

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29 novembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Suicidio assistito, Cappato si autodenuncia per Margherita Botto: “Aumentano le richieste, ora ne abbiamo oltre 5 al giorno””

A Chieti un GIP ha assolto due persone denunciate dai carabinieri per avere chiesto, in un hub vaccinale, informazioni sulle reazioni avverse degli inoculi covid. Il magistrato ha anzi chiesto alla Procura, che aveva chiesto 4 mesi di reclusione o 9000 euro di multa per interruzione di pubblico servizio, di valutare il comportamento della dottoressa che ha risposto alla legittima richiesta di informazioni chiamando i carabinieri.

Seguo le manipolazioni della medicina, con la relativa subordinazione delle istituzioni a grandi interessi privati, con gli scambi tra bene e male, tra merito e colpa, tra dovere autentico e retorica fraudolenta. La scena della stretta di mano mostrata nel video tra Cappato che si atteggia a martire e il carabiniere che fa gli onori di casa non mi sorprende. Entrambi lavorano per l’agenda biomedica dei poteri forti. In questo caso si sta soppiantando il processo democratico imponendo, grazie anche ai magistrati, una grave truffa etica e giuridica che spaccia come un valore una legalizzazione del crimine. Viene presentata come la giusta minimizzazione della sofferenza, che dovrebbe essere ottenuta contrastando in toto i sovratrattamenti a fini di lucro, quella che è invece una liberalizzazione dell’omicidio che, omertosa sui sovratrattamenti, li aggraverà data la legalizzazione del colpo di grazia, e aumenterà così degrado e sofferenze (v. Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale; il caso del testamento biologico).

Teschio:

Certo che siete proprio ossessionati dai vaccini, tanto da tirarli fuori in ogni singolo commento, eh? Siete rimasti gli unici a pensarci ogni giorno, spesso per più ore al giorno, e neppure vi rendete conto di quanto sia indice di gravi problemi psicologici.

E ovviamente il diritto di scelta su quando e come morire diventa complotto dei Poteri Forti a danno degli ignari cittadini, perché cosa sareste voi complottari senza una causa da combattere, non importa quanto inventata?

@ Teschio:

In passato quando bussavano alla porta e si chiedeva “Chi è ?” i carabinieri rispondevano “la legge”. Non so se lo facciano ancora. Oggi comunque non è più una metonimia. La compagine alla quale i carabinieri forniscono il braccio armato si pone come “la legge”. Ordina, e ci si deve fare inoculare sostanze non testate, inefficaci e pericolose (es. *; fai pure il tuo noto numero). Si chiede se sono sicure? Arrivano i CC e un procuratore a farti passare l’insolenza. Poi arriva Teschio, con l’insulto per argomento, a stabilire di cosa si deve parlare e di cosa si deve tacere. (Dato lo stato pietoso dei poteri dello Stato, potrebbero introdurre un “diritto al silenzio” oltre a quello già vigente sull’impunità; c’è già una cosa simile col “diritto all’oblio”, che nasconde i cancri secondari e gli altri danni dei tanto celebrati “successi” sui tumori pediatrici**).Bisogna dare ai medici, ridotti a docili esecutori, la possibilità di abbattere i pazienti ormai da buttare dopo lucrose terapie inutili e pesanti ? Arriva Cappato e dimostra, autodenunciandosi, che il verbo del quale è messaggero è sopra la legge; si mette a decidere lui chi deve vivere e chi può essere abbattuto, mentre gli si stende un tappeto rosso. Un esempio di quel che diceva Montanelli, che gli italiani vogliono la rivoluzione coi carabinieri.

*Another measure of the vaccines’ evident failure is being flagrantly ignored. Hart, 23 nov 2023.
**The long shadow of childhood cancer. BMC 2021.

Teschio:

So per certo di aver già replicato innumerevoli volte alle sue insensate affermazioni, spesso riportando i dati che la smentiscono (tipo i dati di efficacia differenziale dei vaccini contro la forma grave, che pure sono pubblici e che MAI ho sentito un no-vax commentare, in quanto demoliscono la vostra narrazione). Potrei farlo ancora una volta, ma sarebbe un perfetto spreco di tempo: una volta replicavo per evitare la diffusione delle vostre balle, ma ormai mi sono reso conto che siete rimasti gli unici ad essere ancora ossessionati dai vaccini, e a pensare costantemente ad essi. Farvi cambiare idea è impossibile anche di fronte all’evidenza dei dati, il pericolo che “infettiate” altri con le vostre convinzioni è scongiurato perché siete rimasti gli unici a pensare all’argomento, trovo quindi inutile perdere altro tempo. Faccio quindi opera di carità, e provo a farle capire quanto sia insano continuare a rimuginare sulla sua ossessione. Penso che un professionista potrebbe aiutarla a capire cosa non va nella sua vita, tanto da averla costretta ad abbracciare queste credenze per dare un senso ad essa: se risolve i suoi problemi, magari scompare anche la sua insana ossessione.

Ah, Cappato non ha la presunzione di decidere chi deve vivere e chi deve morire, così come invece fanno quelli che vogliono arrogarsi il diritto di decidere per gli altri. Ha semplicemente aiutato una persona che VOLEVA morire a farlo. La decisione era di quella persona, mica di Cappato.

lolraf08: Teschio
Standing ovation!
Non capisco perchè molti pensano che se passa la legge poi sono costretti a morire pure loro! Non capisco dove o chi gli ha detto una fregnaccia simile.

@ lolraf08:

1 le leggi riguardano tutti, e ci se ne può interessare anche oltre l’aspetto egoistico. Non ci sono solo Cappato e c. ad occuparsi degli altri, con questa loro possente vocazione filantropica ad ammazzare.

2 le leggi danno il tono generale alla società, al modo col quale vengono trattate le persone, e qui si parla di una liberalizzazione dell’omicidio.

3 l’omicidio medico presenta il pericolo di deriva della morte come dovere e come soluzione a problematiche sociali. Ci sono già numerosi casi di abuso, es Liverpool Care Pathway, di richieste di eutanasia per disabili e chi è di peso, e di intrusioni dello Stato – voi che parlate di liberà di scelta – magistrati compresi*, su un obbligo a morire.

4 Il colpo di grazia permetterà di riposizionare gli standard terapeutici su livelli ancora più pesanti, a fini di lucro, con incremento di sofferenze e indegnità. Che porteranno a implorare di essere finiti. Questo riguarda tutti, anche chi non è ansioso di farsi ammazzare.

Ho conosciuto persone che ricevuto l’inoculo covid hanno detto di “camminare due metri sopra terra”; ora non lo dicono più e non fanno i richiami. Forse ora hanno paura di finire due metri sotto terra. Dovreste riflettere un poco di più prima di scattare in standing ovation per la prospettiva di poter accedere alla soluzione finale.

* State overreach in medical decisions. Hart, 4 ott 2023.

Teschio:

1) nessuno ammazza chi non vuole essere ammazzato. Il concetto di libertà personale, a quanto pare, non le entra in testa.

2) esatto, danno il tono della società: e una società in cui si riconosce il diritto delle persone all’autodeterminazione, che comprende anche il diritto a morire qualora lo vogliano, è certamente più civile di una società in cui alcuni si arrogano il diritto di costringere a vivere chi non vuole più farlo.

3) la storia della china scivolosa è una sciocchezza. Nessuno ti ammazza per liberare un posto letto o risparmiare sulle cure. Ci deve essere la esplicita e diretta richiesta dell’interessato, il fatto che lei faccia finta di ignorare questo punto permette di cestinare tutte le sue paranoie complottare.

4) e, a proposito di paranoie complottare, eccone qui un’altra… ti fanno soffrire apposta così poi ti ammazzi. I deliri di certa gente davvero non hanno limite, ma in fondo è comprensibile: è l’unico modo in cui insoddisfatti cronici come lei possono illudersi di sentirsi speciali.

E, ovviamente, non poteva non partire la tirata sul vaccino, autentico chiodo fisso di ogni complottaro da qualche anno a questa parte, in una dimostrazione di ossessione e disagio mentale che non dovrebbe venire sottovalutata, e che sarà certo molto studiata da psicologi e sociologi in futuro.

@ Teschio:

1 Siete voi che non riconoscete la libertà di criticare l’inserimento forzato, col concorso delle istituzioni giudiziarie, dell’omicidio tra le pratiche del business biomedico e della biopolitica. Il Liverpool C. P. ha consentito omicidi di massa senza consenso.

2 Giustificare l’omicidio attribuendone la responsabilità a una libera scelta di chi è riverso e attanagliato dal dolore e dal terrore – avendovi contribuito – è un’altra applicazione, dopo il ricatto pro Pfizer “chi non si fa bucare non mangia”, dell’argomento mafioso “sei libero di scegliere”.

3 E’ tipico dei midwit – la piaga sfruttata da questa e altre campagne top-down – identificare una tipologia di argomento con la fallacia corrispondente: la china scivolosa qui è reale. Ampliare la platea di precari esistenziali ai quali offrire l’ultima spinta non è neutrale. Es. Canada’s euthanasia programme is flirting with eugenics. The plan to expand medically assisted dying to drug addicts [e ai malati mentali] is utterly barbaric. Spiked 25 ott 2023.

4 Non è sadismo, anche se aiuta. Ti usano come supporto per lucrare su prodotti medici; l’epifenomeno delle sofferenze così provocate viene usato per dominarti e ora anche per smaltirti. Non è inaudito, una paranoia da irrisolti dici, che si degradi per meglio sfruttare.

Le manipolazioni psicologiche del pubblico a fini di frode medica stanno già venendo studiate. Es. The Covid Inquiry: Further insights into the murky world of Behavioural Science. Hart, 23 nov 2023.

lorfa08:

menici60d15

Lei coi suoi punto uno e punto due, mi fa venire la pecola! Sa cos’è? Non augurerei mai a nessuno, nemmeno al mio peggior nemico, di passare o veder passare quello che hanno passato le persone a me più care, A NESSUNO! Spero per lei, di non passarci mai, ma se dovesse accadere, le auguro di essere lucido a sufficienza, per capire, ma non poter chiedere che qualcuno possa aiutarla a chiudere una vita che non è più vita, tra dolori,💩 che nessuno ti viene a pulire! Vogliamo poi parlare dell’ipocrisia dei medici? Avanti, parliamone!!! Sono pronti a tagliuzzarti, a toglierti pezzo per pezzo, ma poi ti sbattono fuori, non c’è più posto per te, servono i letti, tu sei diventato un peso! Le persone come lei, non sanno nemmeno che cosa vuol dire! Vuole vedere un suo caro ridotto come una larva, trattato come una m@@@a da qualche medico perchè non più autosufficiente? Liberissimo/ma, ma non rompete più le scatole tirando in ballo leggi, fede e altre azzate! Non parlo per me, quando deciderò, ho già tutto pronto, parlo per chi, a causa di queste leggi ita—gliane, non ne ha la possibilità. Tutti questi bla bla bla mi annoiano a morte! Si ricordi che tutti dobbiamo morire, questo è assodato, ma come, non lo sappiamo, neppure lei con la sua saccenza da quattro soldi! Saluti

@lolrfa08:

E’ peggio di come lei dice. Se la gente vedesse i riscontri autoptici si darebbe una calmata su questo continuo credere ai miracoli medici e chiederne ancora. I criteri dovrebbero essere mantenimento della dignità, minimizzazione della sofferenza e minimizzazione di intervento umano sulla vita. Ci sono casi dove minimizzare la sofferenza coincide con l’accorciare o terminare la vita, e ciò va accettato. Ma non va preso a pretesto per andare oltre. Quella di Cappato è una falsa soluzione, una ricetta che fa comodo a chi dirige la biomedicina e ne trae denaro e potere. Sofferenza e indegnità potranno aumentare. Si vuole fare ammazzare perché non le ritirano la pala? Perché le fanno venire le piaghe da decubito? Non è meglio chiedere assistenza infermieristica efficiente? Crede agli spot, che se firma di voler essere ammazzato la tratteranno meglio ? Da clinica svizzera ? Ne ho visti tanti, di quelli che deprecano la medicina e poi sono i primi ad abboccare alle frodi che purtroppo l’infestano.

Siamo tutti sotto lo stesso cielo, la sofferenza e la morte riguardano tutti. Non solo: la nostra condizione ci condanna inoltre, per minimizzare la sofferenza, ad affrontare le circostanze che la causano e avere un po’ di coraggio. Restare passivi, voltarle le spalle, come illude Cappato e c., è peggio. Tutti dobbiamo morire, ma come dice una frase di Shakespeare (abbia pazienza) resa famosa da un magistrato coraggioso, chi muore di paura muore molte volte prima di morire.

Teschio:

1) non c’è alcun omicidio, c’è aiuto al suicidio. L’omicidio è verso chi non vuole morire, qui il caso è letteralmente opposto.

2) come ampiamente prevedibile, non passa giorno senza che gente come lei tiri fuori il vaccino, autentica ossessione di ogni complottaro moderno. D’altra parte, senza una causa a cui dedicare la vostra esistenza, cos’altro vi resterebbe?

3) ah beh, sono certo che Spiked Magazine sia una fonte serissima… non c’è alcuna china scivolosa, chi vuole morire deve poter morire, fine.

4) certo certo, ci vogliono tutti malati e sofferenti per lucrarci sopra. Ma lei, col solo potere della sua intelligenza e di una connessione internet, ha capito la Verità. Come faremmo senza il suo prezioso contributo, che di certo non è dettato dal disperato bisogno di sentirsi speciale nonostante ogni evidenza del contrario?

@ Teschio: 1 Mai sentito parlare di omicidio del consenziente, di induzione al suicidio ? Per non dire di persone che torturate implorano di essere finite; e di omicidio camuffato da terapia.
2 Fuffa con insulti.
3 Fuffa con codice di cosca: “Dio mi è testimone, è lui che si è voluto fare uccidere”.
4 Fuffa con insulti.

Dei privati, Cappato e c., stanno forzando una liberalizzazione dell’omicidio, col sostanziale appoggio delle istituzioni preposte alla legalità; istituzioni reduci dall’avere fatto i gendarmi per il covid. La morte di Kissinger mi ha fatto ricordare come alcune presenze siano significative. Gugliemi e Moscardi in via Fani. Il suo emissario Pieczenik nel Viminale a gestire l’eliminazione di Moro* (replicata con l’MI5-Imperial-Crisanti-Procura Bergamo**); che incluse diagnosi psichiatriche su quanto scriveva. Qui la presenza significativa tra magistrati e CC è (con un fattore di scala di 10^-9 rispetto al caso Moro) un troll, che mi diagnostica un disturbo mentale per avere espresso critiche. Prima delle tue diagnosi ho letto un articolo, tutto fuorché “anti” (JAMA, da autore finanziato da case farmaceutiche)*** su quanto sia difficile e ingrato spiegare ai pazienti che sarebbe a loro vantaggio interrompere alcune terapie. Tra i compiti della magistratura dovrebbe esserci anche quello di proteggere il popolo da truffe concettuali come questa del colpo di grazia al posto dell’evitare i sovratrattamenti. Invece a mio parere vi collaborano. Capisco come non sia messo bene sulla vostra scala di valutazione delle vite umane.

* Flamigni G. Rapporto sul caso Moro. Il sequestro, Steve Pieczenik e il golpe atlantico. 2019.
** Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.
*** Deciding When It’s Better to Deprescribe Medicines Than to Continue Them. 29 nov 2023.

Teschio:

Non c’è alcuna “liberalizzazione dell’omicidio”: non è che chi vuole vivere viene ammazzato. Si tratta solo di lasciare libertà ad una persona di decidere della propria vita, che comprende anche quando porvi termine.

Ma il complottaro ha sempre bisogno di vedere trame occulte contro la brava gente, di cui ovviamente solo lui si è accorto, per avere un qualche scopo nella propria altrimenti piatta esistenza.

@ Teschio: Anche il mafioso e l’imbroglione hanno bisogno di dire “è una tua scelta”. (E il troll non può fare a meno di insultare). Le battaglie etiche pilotate context-free, le leggi servili context-free, le sentenze servili context-free sono forme sofisticate di inganno e di violenza.

Teschio: Niente, quel pensiero fisso del complottaro secondo cui l’intero mondo trama contro di lui non è scalfibile neanche a cannonate. Se non le entra in testa che l’eutanasia è sempre una libera scelta, è perché non vuole capirlo: le piace troppo fare la vittima del Sistema, è l’unica cosa che dà sapore alla sua esistenza, evidentemente. Per quanto mi riguarda, vorrei essere libero di decidere io se e quando morire, non che tale scelta sia demandata a gente come lei, grazie.

@ Teschio:

l vostro terrapiattismo* è peggio di un pensiero fisso. E’ incapacità di percepire una terza dimensione, quella alto-basso, potere-gente comune; l’asse z. Come in Flatland di Abbott.

Sul tuo decesso, se ti ho dato l’impressione di volervi interferire me ne scuso. Il più tardi possibile, spero. Scusa, voglio dire, quando vuoi tu.

* Il vero terrapiattismo. Sito menici60d15.

Teschio:

“Sito menici60d15”

Oddio, ho visto adesso il suo blog! Davvero l’apice del disagio mentale, si mette a riportare ogni post scritto sul FQ che a suo avviso gli è stato censurato… qui andiamo ben oltre le semplici ossessioni complottare, siamo proprio nel regno delle manie di persecuzione, di “il Sistema ce l’ha con me e con gli altri uomini liberi come come!”, un livello di paranoia delirante che solo una persona che avrebbe bisogno di aiuto serio e qualificato può esprimere…

@ Teschio:

Trascrivo nel mio sito tutti i miei commenti, oltre 4300 in 16 anni. In varie raccolte tematiche. Una è “Commenti censurati da Il Fatto”, 108 commenti (il 2.4%). Credo possa essere di qualche interesse riguardo questo blog, l’unica arena importante di discussione che dà voce a semplici cittadini. Un’altra è “Entomologia forense. L’infestazione da troll delle notizie di reato”. Ne “I due sillogismi di Gomez e la giustizia “dai cinesi”“ riporto la prassi di non lasciarmi rispondere, censurando il mio commento, a scariche di violenta diffamazione a base di diagnosi psichiatriche (I sillogismo). Evidenzio come i troll usino l’infangare come proposizione logica dirimente (II sillogismo). E come ciò avvenga quando presento argomenti volti a mostrare quanto siano errati, deleteri e orientati a favore di grandi interessi, interventi di magistrati su argomenti medici. Nella lista dei commenti censurati segno quelli di questo tipo come “Merlo bianco”: il commentatore che il Gatto fece sparire, mangiandolo, perché metteva in guardia Pinocchio dalla truffa.

Primo sillogismo: Dando del malato di mente a chi denuncia come fraudolenti argomenti tecnici, disegni politici o versioni ufficiali su gravi fatti, si istituisce un sillogismo disgiuntivo irreversibile: o chi dissente è davvero malato di mente o chi lo etichetta così è un autentico farabutto.

Secondo sillogismo: A o B. Chi sostiene B è un cretino, ignorante, pazzo, pericoloso. Ergo A.

Teschio:

“Trascrivo nel mio sito tutti i miei commenti, oltre 4300 in 16 anni”

E questa non sarebbe una ossessione?

“Una è “Commenti censurati da Il Fatto”, 108 commenti”

Il che vuol dire che lei controlla ogni suo commento passato per vedere se viene pubblicato o, a suo dire, “censurato”. Qui siamo anche oltre l’ossesssione….

“riporto la prassi di non lasciarmi rispondere, censurando il mio commento”

E qui c’è paranoia: a tutti gli utenti alcuni commenti non vengono passati, solo che a differenza sua non se ne accorgono perché non controllano in modo maniacale le loro attività passate. Solo lei ci vede una persecuzione nei suoi confronti.

Lei davvero non sta bene. E questo non è un modo per attaccare le sue idee: ho spesso replicato ad esse nel merito in passato, e non ci vuole un granché a smontarle in quanto lei fa spesso affermazioni non verificate che spaccia per dati di fatto. Ma dopo aver “scoperto” il suo blog, mi rendo conto che c’è una grave sofferenza psicologica dietro le sue ossessioni.

Mi spiace molto per lei, cercherò di evitare di disturbarla oltre, perché mi sembra di farle un torto ad alimentare certi sui atteggiamenti. Ma, se posso avanzare un consiglio, provi a parlare con qualcuno di qualificato: potrebbe cambiarle la vita in meglio.

@ Teschio:

Raccogliere i propri scritti postati su internet in un proprio sito, senza peraltro promuoverlo (un sito shadow banned; che aprii su consiglio di un magistrato) sarebbe ossessione paranoica di chi è affetto da gravi disturbi mentali. Questa diagnosi proviene dal fronte che si ritiene ad un tale livello etico e tecnico da potere serenamente mettersi al di sopra della legge, su un tema come le sofferenze dei pazienti e l’offerta di omicidio. Dal fronte che occulta i dati negativi sul vaccino covid al punto che anche l’ufficialità, in altre nazioni, deve ammetterlo* (lo so, nominare i vaccini altro che per lodarli è segno infallibile di frustrazione narcisista, etc.). Non sono impressionato positivamente da chi, d’altro canto, vi dà credito e si presta a sceneggiate come questa di Cappato che fa l’Amatore Sciesa condotto all’esecuzione.

Mi fa piacere il tuo proposito di smettere di tampinarmi (con un’insistenza che si direbbe patologica, se non rientrasse in un gioco di interessi che la rendono remunerativa). D’altra parte, se non avverrà, le accanite bassezze alle quali dovete ridurvi per controbattere dicono del carattere pilotato, della disonestà, della violenza e assenza di freni – queste sì di livello dark triad – di operazioni come questa della deregulation dell’omicidio; mostrarlo è ciò che più mi interessa.

* FDA urged to publish follow-up studies on covid-19 vaccine safety signals. BMJ, 25 ott 23.

Ermete Macchioni: Caro menicius, ci vuole un enorme sprezzo del ridicolo per continuare a blaterare di “sostanze non testate e pericolose”, riferendosi a quello che è, molto probabilmente, il vaccino più sicuro della storia. È qualcosa che va oltre la schiavitù dei propri bias di conferma: è qualcosa di simile ad un metodo Goebbels autoinflitto. Mi affascina, dal punto di vista psichiatrico, notare come i più si limitino a ripetere a pappagallo tale filastrocca, mentre i più ossessionati credono che linkare articoli tratti da riviste predatorie dia loro aura di competenza. È uno spaccato di miseria umana atteggiarsi a preparati quando in realtà si è solo dei polli da spennare: le riviste suddette non campano solo grazie a chi paga per vedere pubblicate le proprie panzane, ma anche grazie a visualizzazioni e condivisioni. Mai che si chieda, chi si abbevera a tali fonti, perché certi “luminari” non sottopongano i propri studi ad una peer review. Va da sè, venendo al tema dell’articolo, che chi è ancora succube da paranoia vaccinale sicuramente vedrà in una chiave completamente sballata ed avulsa dalla realtà la questione eutanasia. Insomma, chi ha scelto di vivere nel terrore non può fare a meno di autoalimentarlo. Saluti

@ Ermete Macchioni: V. quanto ho già risposto a Teschio. Aggiungo che magistrati e CC si trovano assieme a soggetti che come te arrivano a commettere reati per sostenere la tesi preordinata. A parte quanto scrivi su di me – ridicolo, miseria umana, paranoico, incompetente, disonesto – chiami predatorie e pagate le pubblicazioni di Hart, un gruppo di accademici inglesi di riconosciuto valore, volontari; del BMC Health Services Research, stimata rivista peer reviewed; e dell’autrice, della Facoltà di medicina dell’Università di Lucerna. Diffamazione e calunnia per fare largo all’imposizione, scavalcando la legge o coartandola a piacimento, di una forma di deregolamentazione dell’omicidio mascherata con motivazioni filantropiche. Chissà se almeno i magistrati si fanno domande: su ciò cui stanno partecipando, dati i supporters come te e gli argomenti cui ricorrono; sulla vostra disinvoltura nell’infrangere la legge e nello spargere il falso e il discredito; e su un punto sul quale al netto di ciò che mi lanci addosso convengo con te, la coerenza tra le rispettive posizioni sul covid e sull’omicidio concordato.

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27 dicembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Associazione Coscioni: nel 2023 quasi 14mila richieste di informazioni sul fine vita. 12 le Regioni pronte a discutere una legge”

Da una linda clinica, un video di commiato sereno e drammatico insieme; un mite dominio sulla morte mentre le si va incontro. Non viene detto che togliere la barriera che circoscrive la minoranza dei casi nei quali la morte coincide con la cura, e occultare gli interessi, smisurati, spietati e potentissimi, sui sovratrattamenti – come fanno Cappato e c. – esiterà in situazioni meglio rappresentabili con la scena di un povero corpo inutilmente martoriato che viene finito nelle sue feci in una banale routine. Rese abbattibili, le persone verranno sfruttate ancora di più a fini di lucro e potere. Frode, sofferenza, dipendenza e indegnità aumenteranno*.

Gli stessi poteri massimi che impongono la guerra impongono la liberalizzazione dell’omicidio; tramite propaganda, e un analogo di ciò che in fisica si chiama “processo quasistatico” nel quale il cambiamento, anche radicale, passa per stati che sono in equilibrio. Cioè singolarmente all’apparenza accettabili; essendoci magistrati e media compiacenti. I processi quasistatici sono paragonati all’aggiungere un granello di sabbia alla volta; il che richiama l’etimologia del sorite, mucchio (di sabbia), la fallacia logica corrispondente. Qui di granello in granello si arriva alla legalizzazione della macelleria medica. I processi giudiziari e legislativi quasistatici andrebbero riconosciuti come ingannevoli e illeciti.

*Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico.

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16 gennaio 2024

Blog de Il Fatto

Comemnto al post “Fine Vita, Zaia in consiglio regionale: “Immorale gestire un tema così importante con una sentenza della Corte Costituzionale””

E’ immorale fare credere ai cittadini che questa premura nel liberalizzare forme di omicidio sia fatta nel loro interesse, e non sia invece una voce della stessa agenda che sta sistematicamente degradando il vivere, sotto la solita pelle di pecora di motivi etici. Agenda che politici, magistrati e giornalisti servono.

Es.: Canada has revealed the horror of assisted dying. Spiked, 15 gen 2024.

La possibilità del colpo di grazia faciliterà i sovratrattamenti, sui quali i generosi dispensatori “laici” di morte, e anche i preti, che hanno le mani in pasta nel business biomedico, sono omertosi, così che dipendenza, indegnità e sofferenze dei malati gravi potranno aumentare, invece di diminuire come promesso*.

*Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale.

@ Luciosol. L’esperienza di dover seguire un parente stretto malato terminale l’abbiamo avuta tutti. Ti sei mai chiesto quanto di quelle sofferenze siano dovute alla malattia e quante alle cure ? Ti sei mai chiesto se non ci sia un conflitto tra gli interessi di usare il malato per vendere prodotti e quelli di chi soffre? In letteratura escono in continuazione articoli sull’accanimento a fine vita. Es. End-of-Life Treatment With Immunotherapy Increasing for Patients With Cancer. Medscape Oncology, 12 gen 2024. Ti sei mai chiesto se non sia più corretto prevenire per prima cosa le sofferenze non necessarie da cure commerciali che vanno contro i diritti e l’interesse del paziente. E solo dopo occuparsi, come è giusto, di non prolungare sofferenze inutili da malattia. Invece di essere pecora nel farsi prima massacrare di terapie, ed essere pecora nel facilitare il proprio massacro nel limitarsi a chiedere, a gran voce, di farsi finire quando si è da buttare.

@ molival. “Astrattismo etico”. L’eliminazione di soggetti indesiderati, in corso in Canada, il ritorno dell’eugenetica, non è un’astrazione. Se vedeste sul tavolo settorio come sono concretamente conciati certi pazienti da cure non necessarie. L’Italia pullula di midwit, ieri preda delle ideologie, oggi del marketing, che fa loro credere di essere intellettuali engagé se abbracciano – a danno loro e degli altri – tesi semplificate e superficiali, che sono l’equivalente degli album da colorare.

@ molival. Non lo so. Non vado molto oltre Travaglio, fervente anarchico, che una volta fece notare che anche i ricchi rubano.

@ Tirullo Dicartoni. Nessuna fonte seria nega che la medicina possa essere essa causa di danno alla salute e di sofferenza. Uno studio recente (da Harvard sul NEJM): Bates DW et al . The Safety of Inpatient Health Care. 2023.

Il tuo intervento mostra:
– Il target ingenuo cui la propaganda è rivolta. Il concetto puerile che le cure non possano essere che l’opposto della malattia. Rifiuto o incapacità di considerare cause multiple, effetti controintuitivi, il peso degli interessi economici Per chi non volesse crogiolarsi in queste illusioni infantili: Welch HG et al. Sovradiagnosi. Come gli sforzi per migliorare la salute possono renderci malati. Il Pensiero scientifico, 2013.
– La disonestà della campagna. Alteri quanto ho detto, cioè che vanno considerati sia la malattia sia gli effetti iatrogeni. Mi dai del disturbato mentale, un infelice da compatire che deve farsi curare, L’ultima carta dell’imbroglione senza argomenti. Che fa presa su chi è geloso della spilletta di persona illuminata in regalo a chi abbocca.
-La convergenza destra-sinistra nel servire i grandi interessi sulla medicina*. La fesseria che le cure non possano fare male si accorda con l’impunità che Schillaci e Nordio stanno assicurando a una medicina sempre più fuori controllo nella caccia al profitto. Così come si accorda la legalizzazione del colpo di grazia, che permetterà cure futili e dannose a oltranza, presentata come “progressista”.

* Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura.

@ Tirullo Dicartoni. Vedo la questione come la vedono Welch et al., cit. E innumerevoli altri. Es. Monica Smith: When Too Much Treatment Creates More Harm Than Good – End-of-Life Aggressive Care Still Common. Medscape 2022; Earle CC et al. Trends in the Aggressiveness of Cancer Care Near the End of Life. J Clin Oncol, 2004; Koroukian SM et al. Incidence of Aggressive End-of-Life Care Among Older Adults With Metastatic Cancer Living in Nursing Homes and Community Settings. JAMA, 2023.

Non bisogna equivocare tra gli effetti avversi di cure dotate di efficacia e quelli di cure non utili. Somministrate queste ultime per fini di profitto; facendo balenare al paziente la possibilità di averne beneficio, cioè ingannandolo facendo leva sulla sua vulnerabilità; cosa che avviene di routine (v. i lavori citati), a proposito di “libera scelta sul proprio corpo”.

@ puroveleno. L’impostazione bayesiana usa le scommesse come misura delle credenze; ma non voglio scommettere con te. C’è già chi si è fatto questa domanda e ha dato una risposta. Es. Markle GE, McCrea FB. What if medicine disappeared? State University of New York Press, 2008. – Ioannidis JPA. How Many Contemporary Medical Practices Are Worse Than Doing Nothing or Doing Less? Mayo Clinic Proceedings, 2013. Si tratta di studiosi qualificati. Ioannidis è tra i più citati al mondo. Le loro risposte, documentate, sono diverse dalle tue entusiastiche congetture. Perderesti la scommessa.

Né ti chiedo di farti a tua volta domande, e di rendermi nota la risposta. Es. che cosa c’entra secondo te la parte sana e utile di un’attività umana quale la medicina con la sua degenerazione eugenetica.

17 gennaio 2024

Commento al post “Fine vita, Zaia dopo lo stop alla legge: “Non istituiva nulla, c’è già una sentenza nazionale. Stabiliva solo i tempi per le risposte ai malati”

C’è un involontario umorismo macabro in questo zelo. Prima di assicurare un celere abbattimento del paziente, si dovrebbero eliminare su tutto il territorio i bivacchi in barella di ore e giorni ai Pronto soccorso; e si dovrebbe evitare che chi abbia un problema reale di salute venga fatto correre da Ponzio a Pilato. Per prima cosa smettendo di pompare la domanda di cure non necessarie e i sovratrattamenti; dei quali il colpo di grazia “concordato” è l’esito più comodo per il business biomedico, a scapito dell’assistenza medica onesta e necessaria. Poi impiegando le ingenti risorse, pubbliche, in maniera etica e razionale, non secondo gli interessi di squali grandi e piccoli.

@ DonatellaSavastaFiore2. La dignità va preservata e il dolore evitato a costo di ridurre indirettamente i giorni o le settimane di sopravvivenza. C’è una quota limitata di situazioni di “incrodati” (come nell’angosciante film “E Johnny prese il fucile”) per i quali il problema si pone realmente; per questi casi la legislazione appare in linea di principio adeguata. Ma con questo battage si serve un’agenda che vuole estendere la pratica del suicidio passivo alla massa della popolazione. Una “liberalizzazione” pericolosissima, che consente diverse aberrazioni; in presenza di forti pressioni economiche e politiche.

-Soppressione di soggetti “marginali”, come mostrano es. il Liverpool Care Pathway, e il Canada, v. Canada has revealed the horror of assisted dying. Spiked, 2024; in una forma mascherata di eugenetica.
-La possibilità del colpo di grazia facilitando ulteriormente la somministrazione di sovratrattamenti lucrosi potrà portare – al contrario di quello che viene fatto credere – ad un aumento di indegnità e sofferenze per i malati.

Si offre inoltre un sistema per praticare impunemente omicidi su anziani, malati, vulnerabili, tramite subdola istigazione ad acconsentire al suicidio passivo. Vanno considerate anche le conseguenze generali di una radicale svalutazione della vita umana.

§  §  §

22 gennaio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Trinchella “Fine vita, il gip di Firenze solleva nuova eccezione di legittimità sull’aiuto al suicidio. Il caso di Massimiliano”

Illusorio pensare di catturare la complessità dei casi e degli interessi con regole semplici. Vanno distinti i casi. Una summa divisio, nota, è quella tra aiutare A morire e aiutare NEL morire.

Aiutare A morire. I casi, come quelli presentati per la propaganda, di persone consapevoli, intrappolate in condizioni crudeli ma non mortali a breve, che preferiscono la morte. Ragionevole l’aiuto A morire, se ben controllato. Aiutare A morire i depressi e gli emarginati, come avviene in Canada, o i fragili indotti per interesse con maltrattamenti al suicidio: no. Gli affetti da una malattia mortale: no, il colpo di grazia farà aumentare dipendenza, sofferenze e indegnità, permettendo sovratrattamenti*.

Aiutare NEL morire, quando inevitabile: sì. Es. tipico i malati di cancro. Invece di usarli come puntaspilli per vendere cure lucrose e inutili, che aumentano le sofferenze, e poi abbatterli, stabilire percorsi condivisi di accompagnamento ad una morte pacifica. Senza interventi medici che aggravino, assicurando dignità, e senza lesinare terapie per il dolore, anche se questo può accorciare la sopravvivenza.

Gli pseudoprogressisti (coi preti ambigui, le mani in pasta nel business biomedico), vogliono l’aiutare A morire liberalizzato, in accordo con business biomedico, malthusianesimo, eugenetica. Mentre sono omertosi e omissivi sull’accompagnare NEL morire, evitando sovratrattattementi, accanimenti e indegnità.

*Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale.

@ Rooobbb: Perché cambi quanto ho scritto e fai confusione? Non ho detto “tutti gli ammalati”; e neppure, tantomeno, “terminali”: l’andare verso la morte inevitabile comincia spesso prima. Dal cancro, quello vero*, si guarisce solo in una minoranza di casi particolari. In Italia il tasso di mortalità annuo per cancro è di circa 300/100000; la LILT riporta che ogni giorno muoiono di cancro 500 persone. E’ con mistificazioni come la tua, inclusa la falsa speranza pelosa e le chiacchiere smielate per vendere farmaci e interventi chirurgici, che i malati di cancro vengono massacrati pro business, senza necessità (es. Earle CC et al. Trends in the Aggressiveness of Cancer Care Near the End of Life. J Clin Oncol, 2004; Koroukian SM et al. Incidence of Aggressive End-of-Life Care Among Older Adults With Metastatic Cancer Living in Nursing Homes and Community Settings. JAMA, 2023). Con la legalizzazione del colpo di grazia lo saranno ancora di più. Nel dibattito impoverito e semplicistico si ignora che esiste un dissenso laico alla medicalizzazione dell’omicidio**, estraneo alle ambigue posizioni del clero, sempre interessato al controllo sulle persone tramite il degrado e al business.

*Kramer et al. Cancer Screening: The Clash of Science and Intuition. Annu Rev Med 2009. – Oke et al. Breast cancer: conflating case fatality with mortality. BMJ, 2023.
** Hartling O. Euthanasia and the ethics of a doctor’s decision, 2021. – The liberal, humanist case against assisted dying. Spiked, 2022.

@ Rooobbb: Il tasso di mortalità è dato da quante persone sono morte – in quell’anno – rispetto alla popolazione generale. Non da quante persone sopravvivono rispetto alle diagnosticate. Quello è il tasso di sopravvivenza. Si equivoca molto sui due indici, anche da sedi titolate, v. articolo di Oke et al. citato: non volendo fare confusione bisognerebbe distinguere “mortalità” e “case fatality rate”. Lei questa confusione la porta all’assurdo. Es. il tasso di mortalità generale in Italia nel 2022 è stato di 1210/100000. Non è che 98790 siano diventati immortali (o che qualcuno li voglia sopprimere).

Detto in un altro modo, la probabilità che sia il cancro la causa del proprio decesso nelle società occidentali è superiore al 20%. Più di 1 su 5. Mentre la probabilità di finire in una di quelle crudeli trappole della natura e del fato dove non si muore ma si è in una sorta di agonia cronica (di finire “incrodati”) è molto molto più bassa. Sono però questi ultimi i casi che Cappato, magistrati e media ci mostrano. Perché sono i casi nei quali l’aiutare A morire può essere eticamente sostenuto. Per poi generalizzarlo, abusivamente, per i casi dove si dovrebbe aiutare NEL morire, come le comunissime morti per cancro. Lì si vuole legalizzare il colpo di grazia, per vendere prodotti, spesso mentendo sulla loro efficacia, e contando sull’aggrapparsi del malato– altro che autodeterminazione – a qualsiasi fuscello. Sembra che si aiuti, e invece si deruba e sciacalleggia. Da monatti.

Commento al post di G. Trinchella “Suicidio assistito, ecco perché il giudice di Firenze ritiene incostituzionale il requisito del sostegno vitale che fu deciso dalla Consulta”

Impressiona come i giuristi, mentre ingigantiscono e cesellano alcuni aspetti, nascondano e trascurino fattori macroscopici. 1) Siamo tutti dipendenti dagli altri. Chi è nella morsa della malattia e della sofferenza, o in uno stato di marginalità, lo è ancora di più; materialmente e psicologicamente; è quindi vulnerabile ad abusi e ad interessi di terzi. Dai quali va protetto. La autodeterminazione di chi è in croce, che riecheggia l’Homo oeconomicus, è una fictio ideologica. Nella realtà del letto d’ospedale può andare vicina allo “è una scelta tua” del ricatto mafioso. Si immagina una inesistente sovrumana volontà individuale mentre si affida la propria individualità a terzi, spesso interessati. La realtà clinica è meglio rappresentata da Ortega y Gasset: “io sono io e la mia circostanza”. 2) Si ignorano gli immani interessi commerciali e di potere sul corpo, sulla longevità e la medicina. Si ignora come ciò che si dice di voler evitare, indegnità e sofferenze, potrà aumentare, i sovratrattamenti a fini di lucro venendo facilitati dalla legalizzazione del colpo di grazia. 3) Si ignorano le diverse situazioni cliniche e diverse traiettorie prognostiche, accorpandole arbitrariamente. Es. la sclerosi multipla spesso non uccide, ma può rendere la vita un inferno. Una malattia a esito mortale in età avanzata, se ben trattata, né troppo né poco, può permettere di morire in pace.

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29 gennaio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post “Se un essere umano decide di porre fine alle sue sofferenze, secondo me va aiutato”

Credo che sia utile distinguere tra l’aiutare A morire e l’aiutare NEL morire. E considerare che ci sono interessi economici e politici divergenti: che vogliono l’aiutare A morire e non vogliono l’aiutare NEL morire. Un conto è evitare l’accanimento quando il destino è segnato, e puntare a minimizzare indegnità e sofferenze: aiutare NEL morire. Un altro è aiutare A morire, in pratica uccidere, attribuendo alla mafiosa la “scelta” al paziente, che può facilmente essere condotto a non avere altra scelta. O al quale si può arbitrariamente attribuire la scelta, come è accaduto e accade. Ci sono casi limite, poco comuni, dove può essere lecito aiutare A morire. Sono questi che ci vengono presentati dai media, per convincere a generalizzare alla routine, a una deregolamentazione dell’omicidio. Lasciando da parte i gatti – e respingendo la tendenza ad equiparare moralmente l’essere umano agli animali – la situazione di gran lunga più comune che si configura è quella di un paziente che prima viene imbottito di trattamenti non necessari per fare soldi, e poi viene abbattuto. Mentre tanti buoni samaritani accorrono premurosi con la Luger – piuttosto che occuparsi di inefficienze e aberrazioni della sanità – non si rende nota al pubblico la prassi dei sovratrattamenti a fini di lucro; e la loro estensione al fine vita. Che aumenteranno con la liberalizzazione del colpo di grazia, e con essi sofferenze e indegnità.

@ Cynical. Nella raccolta “Il riduzionismo giudiziario nella frode media strutturale” cito diversi articoli che mostrano i sovratrattamenti. Soprattutto in campo oncologico. Un libro, tradotto: Welch et al. Sovradiagnosi. Come gli sforzi per migliorare la salute possono renderci malati. Il Pensiero scientifico, 2013. Ma studi mostrano che questi avvisi fanno poca presa sul pubblico, indottrinato. Le concezioni sulla medicina sono state fatte regredire al livello primitivo: malattia cattiva, ergo medicina buona. La dimensione irrazionale della medicina è sollecitata e sfruttata dai peggiori furfanti e usurai. Con la complicità dei media. E, imperdonabile, dei magistrati, che hanno un dovere di applicare la logica aristotelica e non la “bi-logica”.

Molte cure ufficiali sono inutili e nocive. La sanità pubblica non esiste. E’ una medicina a terminale pubblico, ordoliberista, che applica quanto dettato da interessi privati; lo Stato invece che da controllore fa da esattore (e da sicario per le voci di denuncia). La ricerca non è adeguatamente separata dalla clinica e dal business, soprattuto sul cancro (v. “therapeutic misconception”). Anche l’idea di essere pro o contro l’eutanasia è una distorsione del marketing al servizio di grandi interessi. Siamo contro le indegnità la sofferenza inutile; l’agenda Cappato le aumenterà, giocando su concezioni ingenue stimolate ad arte, complici quelli che dovrebbero tutelare una medicina autenticamente “pubblica”.

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5 febbraio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Bauducco “Fine vita, Cappato: “La Regione Lombardia non si volti dall’altra parte. Servono tempi certi perché le persone soffrano meno” “

In Lombardia nel 2020 si è verificato il picco record mondiale di letalità, mai raggiunto altrove, che ha dato il via all’operazione covid giustificando, a livello internazionale, le successive “misure”. Presentata come dovuta a un virus paragonabile a quello del film Contagion, ma anomala sotto gli aspetti tecnici, la breve e circoscritta fase di letalità straordinariamente elevata è inspiegabile in termini di epidemia covid; mentre è spiegata da specialisti come una coerente serie di conseguenze di interventi medici irrazionali e nocivi*. Tra quelli descritti come le reali cause del picco attribuito al virus, la somministrazione non necessaria di midazolam*. Il midazolam è usato anche per il suicidio assistito.

Le stesse forze che hanno voluto il picco nel 2020 vogliono una liberalizzazione dell’omicidio medico; che aumenterà indegnità e sofferenze**. Ritengo che la Lombardia, dove vivo, sia stata scelta per fornire i morti usati per giustificare diktat e ricatti covid date le caratteristiche delle sue strutture sociali, politiche, sanitarie e giudiziarie. Prima di seguire il pifferaio Cappato e chiedere di avere le fiale di midazolam e affini pronte che li aspettano, ai lombardi dovrebbe essere permesso di considerare quale uso degli stessi farmaci è stato fatto in Lombardia dal potere medico 4 anni fa.

* Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale.
** Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico

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13 febbraio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Zamboni “Il ricorso al fine vita è un diritto, spero che l’Emilia Romagna l’affronti con la dovuta laicità”

A Mirandola, Modena, il 21 marzo 2020 è arrivato dalla Germania un carico extra di diecimila dosi di midazolam. Un depressore dei meccanismi del respiro. Col quale si è “trattata” l’insufficienza respiratoria delle diagnosi di covid, col risultato di uccidere. Il midazolam è tra i farmaci dell’eutanasia. E’ stato usato anche per condanne a morte, e si è visto che è una morte tutt’altro che indolore.

La “scelta” sull’omicidio medico è di fatto in mano non a chi lo subisce ma a chi lo esegue. Ai medici, che hanno incentivi a farne un pessimo uso. Consegnare ai medici il diritto sulla propria vita può facilmente tradursi nella sequenza sovratrattamento-colpo di grazia, con un aumento di dipendenza, indegnità e sofferenza*.

Tra le esche per imporre l’agenda dell’omicidio medico c’è quella, scolastica, della “laicità”. C’è una opposizione laica all’omicidio medico, es. **. Viceversa il clero, partecipe delle manipolazioni mediche con le quali si ottengono potere e ricchezza, gioca sull’ambiguità delle cure palliative. La prima distinzione è tra l’aiutare NEL morire, evitando l’accanimento e preservando la qualità di vita, che viene negato; e l’aiutare A morire, che tranne una minoranza di casi è un essere messi in condizioni tali da dover accettare come preferibile l’essere abbattuti. O un essere abbattuti d’ufficio, come avviene in UK.

*Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico
**Yuill. Assisted Suicide: The Liberal, Humanist Case Against Legalization. 2013.

Stokasto. Completamente avvinghiato a CL?

@ Stokasto: Io “avvinghiato a CL”. Quella di “Tutto Chiesa e wc” (Travaglio, La scomparsa dei fatti). Di Chiaravalloti “passerà gli anni suoi a difendersi” (Travaglio, Mani sporche). Dei magistrati affiliati (questo l’ho scritto io: “Pubblicare la lista dei magistrati di CL”, 2008). Della concezione simoniaca del medico come sacerdote, G. Cesana. Di Cartabia asset per i mafiosi e il crimine farmaceutico. CL che ha dato un buon lavoro, soldi pubblici, a Moretti, BR-servizi, e ha aiutato Barbone, sicario di Tobagi (Fasanella, I silenzi degli innocenti). Mentre io sono tra quelli epurati tramite cricche come CL.

Sei tu che vedi le cose da un prospettiva a 90 gradi. Non mi riferisco alla postura simbolo di passività (anche se non è fuori luogo). Parlo della orizontalizzazione*: il convertire le ferree imposizioni del potere globalista, verticali, dall’alto al basso, come questa dello sdoganamento dell’omicidio, nelle sceneggiate destra-sinistra. Da verticale a orizzontale, una rotazione ad angolo retto. Quando fanno a gara nel servire il potere vero la finta destra, la finta sinistra, toghe anti-forchettoni, come la PM Siciliano, che duetta con Cappato per fare degenerare l’eccezione in norma di routine, e pro-forchettoni, come Nordio, iscritto all’ass. Coscioni, etc. **.

* L’orizzontalizzazione.
** Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura

 

Stokasto. Ama profondamente quello che scrive ed esagera. Il tema è serio e il Midazolam come lo Xanax (ben più conosciuto) è un ansiolitico che anche io darei a chi sta per essere giustiziato perhè condannato a morte.

Attento che questo è un argomento che mi tocca da vicino e potrei dedicarle molto più tempo per portare alla luce gli assurdi altarini con santini e croci che si è tatuato sotto la scucchia.

@ Stokasto: Il midazolam è sì una benzodiazepina ma non di quelle consumate a fiumi nella vita comune. Di uso specifico, crisi epilettiche, anestesia, può divenire efficace strumento di morte, deprimendo il respiro, tanto più in sinergia coi farmaci coi quali viene combinato, e con la somministrazione per infusione data la durata d’azione molto breve. Giocando su questo equivoco può essere usato per l’eutanasia del non consenziente, come è avvenuto col Liverpool Care Pathway. E come è stato denunciato per il famigerato protocollo covid NG163, es. **.

La rassicurazione falsa e ingannevole che il midazolam “è un ansiolitico come lo Xanax” ha dunque autentica rilevanza criminologica, che dovrebbe essere nota alla magistratura. Oltre a mostrare come l’omicidio sia il fine e non il mezzo della campagna per la morte facile, e come i mezzi siano quelli subdoli del veneficio.

*This Sedative Is Now a Go-To Drug for Executions. But Does It Work? NYT, 1 lug 2022.
**Evidence the UK Government authorised “mass murder” of the Elderly and Vulnerable by Midazolam injection and then blamed Covid-19. The Exposè 19 gen 2022. – Ahmedzai +9 altri. Managing COVID-19 symptoms in the community. BMJ 20 apr 2020.

Tintinnabulum. Neologismi, ceiptolalia, circostanzialità, tangenzialità, …direi più che si tratta di un disturbo del pensiero.

La grandiosità fa pensare che sia in fase maniacale, ma forse è psicosi. Non è facile fare diagnosi differenziale senza altri elementi.

@ Tintinnabulum: Il caso di Alessia Pifferi, che evitavo di seguire per quanto è triste, per me è divenuto interessante per la presa di posizione della Procura di Milano sulle psicologhe. Mi chiedo se lì si rendano conto di quali interessi di pendagli da forca sono andati a toccare, non accettando la carta jolly, “la matta”, della consulenza psichiatrica; la carta dei camorristi* e dei farabutti di alto bordo.

*C. De Rosa. I medici della camorra. Castelvecchi, 2017.

Syrantex. Yuill risulta molto più comico negli altri suoi libri (quando difende il secondo emendamento o quando sostiene che Nixon combattesse il razzismo). Il libro sul suicidio assistito, seppur altrettanto strampalato, non riesce a risultare allo stesso modo divertente.

@ Syrantex: CENSURATO

Chi interviene per dare del buffone che non fa ridere a un autore che contesta l’agenda Cappato; senza altra argomentazione? Ma è Syrentex, massone dichiarato, facile a giudizi rapidi come gli inoculi che difende: mi ha già dato del terrorista pericoloso, del mafioso, del malato di mente. A commento di un articolo qui su massoneria e politica, S. Limiti, 4 mag 2021, mi ha scritto che “le piacerà” leggere come la Iannini, “mai visto un GIP umiliare così un PM”, abbia bloccato le denunce sui massoni del notaio Marrapodi (poi trovato impiccato).

Non per lui, ma per chi leggesse, un altro autore laico che denuncia la pericolosità del progetto morte facile: Euthanasia and the ethics of a doctor’s decisions. An Argument against Assisted Dying. Bloomsbury Academic, 2021. Di Ole Hartling, medico, già chairman del comitato etico danese.

Non si faccia caso a Syrentex che sfregia coi suoi scarabocchi le copertine dei libri e le foto degli autori. Bisogna però annotare quali supporters ha il progetto “etico” della morte facile davanti a critiche come quelle di Yuill, Hartling, le mie. E osservare che mentre nei paesi anglosassoni c’è un’opposizione laica di medici, intellettuali, cittadini, nell’Italia cattolica Cappato, protetto da un cordone di troll, monopolizza la scena mediatica. E di voci mediche, di singoli, di Ordini, di società scientifiche, così forti e assidue nel chiedere e ottenere aumenti salariali, impunità e medicalizzazione, se ne sentono poche.

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14 feb 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Fulghesu “Marco Pantani e il viaggio dell’Eroe: a 20 anni dalla morte il ricordo dei successi e del coraggio in ogni ripartenza”

Non fu omicidio diretto, per ciò che è noto, ma per gli elementi disponibili – e tenuti coperti – fu una grande vigliaccata collettiva*. Il servilismo cieco e pronto, quello delle istituzioni e dei media per primi, ebbe come esito il dare in pasto un campione a interessi che vanno a nostro danno. Celebrarlo da morto addirittura come “eroe” permette di autoassolversi e di tacere che nell’Italia protettorato, perfino in campo sportivo, l’aria che si respira non è salubre per figure eminenti, che emergano dalla mediocrità, la rendano apparente stagliandosi su di essa, e trascinino gli altri ad emanciparsene.

* Per cosa è morto Pantani. Lo sport e il marketing farmaceutico

Stokasto. Ti sei dimenticato il Midazolam. Di prenderlo…tre volte al giorno.

@ Stokasto: Stokasto, grazie a te che mostri il livello umano che ha risucchiato Pantani. In UK hanno almeno un parlamentare non allineato, Bridgen, che ha fatto un’interrogazione sull’uso omicida del midazolam nell’operazione covid*. Da noi passa per coraggioso antisistema Cappato, un altro promotore del marketing farmaceutico; e promotore dell’uso omicidiario del midazolam e c.; i cui seguaci usano rodomontate di questo livello. Magistrati e Cappato boys recitano lo stesso copione di marketing sulla morte facile**; date le responsabilità dei magistrati nella fine di Pantani*** non mi stupisce questa convergenza tra troll pro-pharma e ricostruzione giudiziaria vuota.

* Member of Parliament asks the UK Government about the use of midazolam during the pandemic. 2 mar 2023.
** Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico
*** Per cosa è morto Pantani, cit.

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15 febbraio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post “Fine vita, annullata la condanna per istigazione al suicidio al presidente dell’associazione Exit-Italia”

“È scientificamente provato e riconosciuto che i vaccini costituiscono una delle misure preventive più efficaci con un rapporto rischi/benefici particolarmente elevato ed un valore etico intrinseco assai rilevante in quanto espressione del dovere di solidarietà”*. Con questo umbrella statement, un universale affermativo illecito, “tutti i vaccini sono buoni e santi” ergo gli inediti e improbabili inoculi mRNA per il covid sono buoni e santi, la Cassazione, e le Procure al seguito, hanno praticato il peculato intellettuale, appropriandosi della logica, che è loro affidata a fini di giustizia, per manomettere il ragionamento in obbedienza ai poteri che supremi lo sono davvero. Oltre a calpestare i principi della scienza e il semplice buon senso.

Similmente, la magistratura mette il prestigio assegnatole al servizio della disinformazione e propaganda sulla morte facile, ponendola anche qui sotto l’ombrello santimonioso; nascondendo interessi indicibili, per i quali l’omicidio è fine e non mezzo, e il colpo di grazia consente lucrosi sovratrattamenti, con aumento delle sofferenze**. Esaltando, invece di sbrogliarlo, l’equivoco tra l’aiutare NEL morire, buona assistenza che viene negata, e l’aiutare A morire, cioè, salvo alcune eccezioni, una liberalizzazione dell’omicidio con pretesti medici e morali**.

*Vaccini, “Archiviate tutto”. Scoop su come la Cassazione dettava la linea. 11 feb 2024.
** Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico.

@ matematico-apostata: La logica è parte del lavoro del giudice, e ci sono stati giudici-matematici di alto livello. Anche i giuristi che hanno definito l’induzione al suicidio e l’omicidio del consenziente avevano da insegnare come ragionare. E soprattutto come partire da premesse vere, fattuali, che rappresentino la vita reale; con le sue miserie. Sta invece prendendo piede la bi-logica (Matte Blanco).

Per la quale si scambia la facoltà di fatto di potersi uccidere con un “diritto” di “scelta” di farsi ammazzare quando si è stati messi in condizioni atroci.

O si sostiene (sicuro di essere un matematico?) che siccome alcuni vaccini sono efficaci e utili, allora un intruglio non ben testato, tirato fuori al volo dopo decenni di fallimenti sulla stessa famiglia di virus, con una tecnologia nuova, dubbia e irta di pericoli, è un “vaccino” efficace e sicuro; tanto da poterlo imporre con un ricatto mafioso (e si è dovuta cambiare la definizione di vaccino per potergli fare usurpare il nome).

Un libro che illustra nel dettaglio come alcuni vaccini funzionano e sono utili e altri no: Gotzsche PC. Vaccines, truth, lies and controversy. 2021.

Il caso del vaiolo, anni ’60, cioè senza le asserite meraviglie della biologia molecolare, non dimostra che la parola magica “vaccino” scaccia la malattia, come dite. Ma al contrario che l’efficacia dipende dalle caratteristiche della malattia. Nel caso del vaiolo, il Leicester method – risalente all’800: pronta notifica, isolamento e quarantena dei casi.

matematico-apostata: Fallacia dell’inquinamento del pozzo. Per schiarire nuovamente é sufficiente ricordare ancora una volta che non esiste obbligo di vivere secondo il dettato costituzionale. Solo il soggetto può decidere liberamente. Né stato né religione alcuna.

Per il vaccino, le solite farneticazioni complottiste. Il vaccino utilizzato contro il COVID si è dimostrato di gran lunga il farmaco più sicuro: basta fare il rapporto tra le dosi inoculate e i morti per sola causa del farmaco.

Chi afferma il contrario deve fare nuovamente i conti. E naturalmente, il long COVID non è certo una forma influenzale (nè i farneticanti novax possono spiegare i danni neurologici da COVID).
Saluti da un matematico apostata .

@ matematico-apostata:

CENSURATO

Di matematico ci sono frodi contabili per fare figurare efficaci gli inoculi*; e che aberrazioni covid e legalizzazione della morte facile sono elementi dello stesso insieme; la stessa agenda di demolizione delle tutele.

Campanile scrive di una signora che quando il marito le dimostrava con la logica che aveva torto rispondeva con un ceffone: convinta che logica sia un’offesa. Come fa lei, che accusa di “avvelenare il pozzo”. Mentre mi attribuisce “farneticazioni complottiste”, avvelenando il pozzo.

C’è un massone che si cura di coprire di discredito miei commenti. Il 13 feb 24 in “Il ricorso al fine vita è un diritto…“ Il Fatto ha censurato la mia risposta al disturbatore, leggibile in**. Negli stessi giorni G. Amato è stato promosso a Procuratore generale di Roma. Avevo commentato sulla sua “fulminea” [sic] assoluzione di Cappato, in 6 feb 24 “Procura generale di Roma…”. Sembra che l’introduzione dell’omicidio medico goda sia di appoggi di alti magistrati sia di bassa manovalanza troll. E che le critiche argomentate ai magistrati vengano trattate per prassi con diffamazione e censura della difesa**. Se accadesse anche stavolta, invierò al Procuratore Amato i commenti censurati, e una testimonianza di come la lotta alla mafia di cosca fornisca copertura morale a una gestione paramafiosa di agende politiche aberranti e occultamento di crimini di Stato.

*Prof. Fenton’s mathematical search for covid truth. Youtube.
**I due sillogismi di Gomez e la giustizia “dai cinesi”

In preparazione: lettera al Procuratore Generale Giuseppe Amato. Titolo provvisorio: Le narrazioni biomediche come ponte tra la magistratura e l’eversione dall’alto.

 

 

 

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V. anche:

L’agenda Palamara dei magistrati

 

 

 

 

La fagocitosi dell’opposizione

6 June 2009

Blog “Uguale per tutti”

Commento al post “Contro il relativismo etico ed epistemico” del 4 giu 2009. Postato il 6 giu h 14:05

Ritengo di essere stato oggetto di dileggio e di insinuazioni calunniose gratuiti sul blog. Non credo che sia tolleranza dare spazio a tesi che vanno contro grandi interessi e contro il senso comune, se dall’altro lato si permettono attacchi ad hominem secondo i quali in base all’esperienza professionale di un direttore di carceri si dovrebbe diffidare di me; che avrei ”4 nemici” (?) che mi obbligano all’anonimato; o bisognerebbe usare il mio pseudonimo come passatempo per svelare i miei inconfessabili retroscena; e il mio è latinorum da analizzare con la psicoanalisi.

Questo è tiro al piccione, è buttarla in caciara. Un blog, anche se tenuto da magistrati, non è altro che una specie di speaker’s corner, uno sfogatoio dove uno può dire ciò che vuole e gli altri sono liberi di rispondergli qualunque cosa? E’ “La corrida”, con libertà di diffamazione e calunnia? Io credo che la libera discussione non possa tollerare attacchi ad personam gratuiti, da parte di gente che parla di querele e che dice cose come se per lei il codice penale fosse un fantoccio che si può eludere con qualche accortezza.

A me ha fatto molto piacere ricevere l’approvazione di Felice Lima, e vedere un commento pubblicato come post; comprendo e non invidio la sua delicata posizione, e mi dispiace che le cose abbiano preso questa piega; anche perché questo mio piccolo caso ripete una situazione generale che rattrista entrambi: poca giurisdizione, tanta sorveglianza. La democrazia carceraria.

Però non è che se uno riceve una medaglia poi è un ingrato se si lamenta perché dopo gli dipingono la faccia di blu. Credo che tale conto sia un esempio del costume della “contabilità etica creativa”, dell’ “etica algebrica”. In questo modo si hanno simulazioni malate di democrazia: tu puoi esprimere dei concetti, e io posso commentare che tu sei un delinquente e un soggetto da psicoanalisi. E’ davvero uguaglianza? Questo è il modo migliore per girare a vuoto.

Sono esattamente queste situazioni doppie, di matrice cattolica, che permettono la cronicizzazione dei mali del Paese; dove la presenza di forme di discussione consente la delegittimazione dell’avversario; l’antimafia delle istituzioni, l’appoggio istituzionale alla mafia; le elezioni, l’omicidio politico; le indagini pluridecennali sulle stragi, l’impunità quasi totale sulle stragi. Il “buono” che rende presentabile il “cattivo”; tutti e due a braccetto. Quando si induce a perdonare gli eversori impuniti, “purché si inginocchino”, sono i funerali della democrazia quelli che piangendo si stanno celebrando. Proprio questo manca nella litigiosa Italia, la divisione: è tartufesco unire ciò che dovrebbe essere separato. Invece creare una continuità con la critica è una delle prime regole; si chiama dialogo, ci si illude che sia dialogo, ma è fagocitosi.

Quanto al non rispondere pubblicamente alla prosecuzione dietro le scene di attacchi pubblici, come Morsello, che mi ha scritto che sarei un trafficante di cocaina, no, questi sono lussi da persone alle quali non sono stati tolti i diritti fondamentali; un Morsello al giorno per 16 anni non fa ridere. Sono in condizioni di pressione continua da parte di gente che differisce dai delinquenti comuni per il vestire abiti istituzionali e per usare i mezzi delle istituzioni. E’ il principale pensiero della mia vita; e ritengo di avere il diritto di difendermi. Il diritto del prigioniero a rispondere ai suoi aguzzini. Dopo il 1943 c’è stato un generale dell’esercito che a Regina Coeli rispose a pernacchie ai suoi torturatori. Lo fucilarono, ma almeno non ebbero la faccia tosta di dirgli che era scorretto.

Il relativismo epistemico

31 May 2009

Blog “Uguale per tutti”

Commento al post “Il relativismo etico fa ‘spudorata’ la politica” del 31 mag 09

Comunicato con link


Lo scandalismo sessuale dei politici educa il pubblico al relativismo etico, e ancora di più alla dabbenaggine, per gli elettori che standolo a sentire accettano di cedere il voto, che può determinare il destino della loro famiglia, in cambio dell’equivalente di un giornaletto da barbiere. Berlusconi è sospettato di avere avuto a che fare con le stragi che segnarono l’inizio della seconda Repubblica; davanti a ciò, e a tante altre accuse, le storielle di veline mi sembrano un “anticlimax”, per non usare altre espressioni. Meno male che non ho figlie, che sentirebbero queste lezioni sull’andare avanti nella vita “per vaginam”; mi consola anche il non aver contribuito a eleggere questa classe politica.

Anch’io credo che il relativismo etico sia dannoso; antropologicamente, politicamente e anche sul piano esistenziale personale. Non credo però che il clero sia davvero contrario al relativismo. Scarpinato parla di un relativismo etico occulto della Chiesa, per il quale “Dio parla per bocca di preti che frequentano senza problemi i salotti della borghesia corrotta e di quella mafiosa o le stanze del potere dei dittatori, e che riducono Dio a guardiano dei comportamenti da tenersi in camera da letto”. Il vescovo Coletti (CEI), praticando quanto meno il relativismo culturale, ha affermato che “anche l’occhio vuole la sua parte”, pur condannando la bellezza come unico o decisivo criterio per la scelta di candidati. Credo che se interrogata una velina darebbe una risposta simile. Chi tiene conto della bellezza nella scelta dei legislatori non è che pecchi di relativismo; si è bevuto il cervello. In Parlamento sarebbe bellissimo avere qualche donna come Rosa Luxemburg, ricordata per il coraggio, l’intelligenza e il carattere (che la rendevano affascinante nonostante fosse malaticcia, scrisse Trotsky); e per una definizione di libertà, che è la migliore che conosco:

“La libertà solo per i seguaci del governo, solo per i membri di un partito – per numerosi che possano essere – non è libertà. La libertà è sempre unicamente la libertà di chi la pensa diversamente. Non per fanatismo di “giustizia”, ma perché tutto ciò che di educativo, salutare e purificatore deriva dalla libertà politica, dipende da questa condizione, e perde ogni efficacia quando “libertà” si fa privilegio.”

La definizione è riportata da alcuni come “La libertà è la libertà dell’altro”. Mozzafiato. Diamo alla mente quello che è della mente, e al sesso quello che è del sesso.

Mi sembra inoltre che il clero aggiri la condanna del relativismo praticando un relativismo epistemico occulto, per il quale si rappresenta e a volte si altera materialmente la realtà in modo che l’applicazione di principi etici fissi esiti in conclusioni preordinate. E’ come avere giudici rigorosissimi che però valutano le risultanze di inchieste condotte da inquirenti criminali; che manipolano l’inchiesta e la stessa realtà. Le riforme che depotenziano gli strumenti di accertamento dei reati e mettono le indagini in mani sicure appaiono ispirate dal relativismo epistemico, che è più adatto alle istituzioni, consentendo loro di salvare l’immagine di depositarie di valori stabili e di imparzialità.

In questi giorni è uscito un libro, “Una mano lava l’altra”; mi correggo, “Siamo tutti sulla stessa barca”, di Martini e Verzè. Il primo è un autorevole esponente del cattolicesimo progressista. Il secondo ha un lungo curriculum etico, che comprende la presentazione di Pio Pompa al Sismi (Lui e Cristo). Fare finta di ignorare la rete di interessi della quale don Verzè è parte non secondaria è uno spudorato relativismo epistemico. Di recente ho sentito, ad una presentazione del libro di Stefania Limiti “L’anello della Repubblica”, che il servizio allestito da Pompa potrebbe essere la prosecuzione delle attività dell’Anello, che ebbe un ruolo primario nei “Misteri d’Italia” degli scorsi decenni. Entrambe le strutture si sono occupate di disinformare, calunniare, distruggere. L’Anello viene fuori solo oggi. Ci vorrà molto tempo, forse altrettanti decenni, prima che affiori il ruolo di servizi come quello di Pompa negli affari della biomedicina come quelli di Verzè. Ma già adesso ci si dovrebbe interrogare su quest’altra designazione “caligolare”, dove un personaggio come don Verzè impartisce lezioni di etica, a due voci con l’arcivescovo emerito di Milano, esponente del cattolicesimo illuminato. Abbiamo un maestro di morale, don Verzè, che è il padrino di un professionista della falsificazione della realtà, e dell’adeguamento della realtà al falso mediante la violenza. Un’accoppiata che rappresenta icasticamente il relativismo epistemico.

Questionario immaginario ai magistrati sul testamento biologico

9 March 2009

Blog “Uguale per tutti”

Commento al post “Eluana Englaro” del 25 feb 2009


Con le sentenze, come quella che ha permesso la morte di Eluana Englaro, e con gli interventi informali i magistrati stanno avendo un ruolo importante nel processo che sta portando all’introduzione del testamento biologico. Un processo culturale e legislativo che forse non è stato ben definito, nonostante abbia occupato tanto spazio sui media e sui blog. Il presente questionario, che si immagina distribuito a tutti i magistrati, è rivolto a illuminare alcuni dei tanti, troppi, aspetti lasciati in ombra (o attivamente soppressi) dalle forze che hanno animato il dibattito.

1) Il testamento biologico sta venendo trattato sotto l’aspetto bioetico, giuridico, religioso, filosofico. Ritiene che tale approccio sia completo, che non sia eccessivamente astratto, e che non tralasci aspetti fondamentali?

2) Si è scritto che il “diritto a morire” potrebbe divenire un “dovere di morire”. Di recente un’importante bioeticista britannica, baroness Warnock, ha sostenuto apertamente proprio questo: che i soggetti con l’Alzheimer hanno un dovere di morire, dato il peso che costituiscono per i familiari e per il sistema sanitario nazionale. La possibilità di restare più a lungo biologicamente in vita è dovuta solo in parte a tecnologie mediche, e non coincide con la distribuzione dei consumi medici ottimale per gli investitori. Considera plausibile che crudi calcoli contabili, legati agli enormi interessi sulla spesa medica, e all’invecchiamento della popolazione, abbiano un peso nella questione del testamento biologico ? Le risulta che il motivo economico sia stato adeguatamente preso in considerazione, valutato e discusso, o anche solo sfiorato, dai magistrati che si sono interessati al problema? Ritiene possibile che un movente puramente economico possa essere alla base dell’esplosione mediatica del caso Englaro e dei casi analoghi che sono sorti in altri paesi; ritiene possibile che gli aspetti etici, giuridici, filosofici, religiosi e sociologici mentre occupano tutta la scena non abbiano che un carattere strumentale, o quanto meno derivato (“sovrastrutturale” direbbero i marxisti)?

3) Ogni anno muoiono in Italia circa 550.000 persone, delle quali oltre 120.000 per tumore. Nel 2004 circa il 51% dei decessi ha riguardato ultraottantenni. Le persone in stato vegetativo sono circa 1.500. I casi di SLA sono circa 5.000. Il dibattito riguarda il cosiddetto “testamento biologico”, che è di interesse generale. I casi pubblici sulla volontà del paziente a fine vita, come Welby ed Englaro, riguardano però le forme estreme di condizioni patologiche particolari, che sono statisticamente poco frequenti, particolarmente innaturali sul piano clinico, altamente impegnative sul piano bioetico, impressionanti su quello emotivo: la crudele dissociazione totale tra mente e corpo della sclerosi laterale amiotrofica per Welby, che ricorda l’angosciante film “E Johnny prese il fucile”; le persone giovani che sopravvivono a lungo in uno stato vegetativo, come trasformate in piante per una maledizione mitologica o fiabesca, per Eluana. In realtà la grande maggioranza dei testamenti biologici riguarderà non queste singolari lungodegenze, ma i comuni malati terminali e le Rianimazioni, come già avviene da anni in USA. Riguarderà principalmente la durata e la velocità del comune decorso in discesa verso la morte; e solo secondariamente i casi di “agonia statica” come Welby e Englaro; che sono casi molto diversi, sotto tutti gli aspetti, dal comune modo di morire, e dal frequente attardarsi sulla soglia della fine. Non ritiene che un approccio razionale e onesto prima punterebbe a risolvere i problemi di fine vita per la massa dei casi comuni, la routine; e dopo, avendo una base, passerebbe ai casi più rari e difficili, i casi di scuola? Ritiene che sia corretto generalizzare, sul piano logico, etico, legislativo e giudiziario da questi casi particolarissimi ed estremi alla popolazione generale, che nella maggior parte dei casi muore in un ospedale per acuti, in genere in età avanzata, a seguito del precipitare di condizioni legate alle comuni patologie croniche? Non ritiene che stavolta l’espressione tanto abusata “non fare di tutta l’erba un fascio” sarebbe invece pertinente, e che non distinguere in base alla condizione del paziente possa portare a conseguenze inattese? Ritiene che tale generalizzazione sia un caso? Il suo fiuto di inquirente o di giudice le dice qualcosa riguardo alla possibile presenza di una regìa, di intenzioni e interessi non necessariamente leciti che pilotano il dibattito?

4) “La questione della “living will” [l’omologo del testamento biologico] non sarebbe mai sorta se le cure terminali non fossero state trasferite negli ospedali e medicalizzate”. Questa elementare affermazione di un medico anglosassone appare essere considerata superflua nell’attuale dibattito. Ritiene che come magistrato, che deve solo applicare la legge, Lei è esentato dal considerarla? La gente, che sul piano epidemiologico nella storia non è mai stata mediamente tanto in salute, visti i casi Welby ed Englaro si sta orientando in direzione di forme di eutanasia; addirittura alcuni stanno pubblicando il proprio testamento biologico con un video su Youtube. Sembra che molti ora temano non più solo la morte, ma temano di fare la morte del sorcio; di finire come quei marinai bloccati in sommergibili che non potevano più risalire, che preferirono suicidarsi. Ritiene come magistrato che ai cittadini stia venendo presentata una scelta equa? Che siano stati correttamente informati sui termini della questione e su tutte le possibili opzioni? Che stiano venendo spaventati e diseducati per poi forse essere frodati? Davanti ad un esposto per la pubblicazione di notizie tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico, o per il pericolo di istigazione al suicidio, avrebbe qualche esitazione, qualche commento non negativo prima di farlo archiviare?

5) Ritiene che i magistrati abbiano tenuto sufficiente conto degli effetti mediatici e culturali delle loro decisioni? Che abbiano tenuto in dovuto conto le conseguenze delle loro prese di posizione pubbliche rispetto a fattori economici nascosti, rispetto alla attuale condizione di medicalizzazione delle fasi terminali, e riguardo agli effetti della generalizzazione da casi limite?

6) Ritiene che i magistrati abbiano ben impiegato sull’argomento il loro patrimonio di conoscenze dottrinali ed empiriche? Date le sue conoscenze giuridiche, le pare limpida l’espressione “testamento biologico” per delle volontà da assolvere quando il testante è ancora in vita, almeno biologicamente? Ritiene utile e appropriato considerare sul piano giuridico il testamento biologico come una specie di liberatoria (ciò che in pratica è il consenso informato); o provare a vederlo, in una simulazione teorica, come un contratto a titolo oneroso, nel quale gli interessi non sono solo quelli del paziente, ma vi è uno scambio? Come esperto in contratti, non ritiene che possano esserci condizionamenti e interessi nascosti che danneggiano il contraente debole, tanto da rendere il contratto nullo?

7) Ritiene che i magistrati abbiano applicato il loro potere istituzionale con pari attenzione sulla tematica del fine vita al di fuori dei casi mediatici come Welby e Englaro? Le risultano indagini sulla qualità delle cure ospedaliere per i pazienti terminali? Crede che tutti i morenti vengano trattati coi guanti come Eluana? Che nella realtà non accada che si muoia negli ospedali in condizioni banalmente terribili?

8) Il dibattito è stato rappresentato come uno scontro tra posizioni “laiche” (favorevoli al testamento biologico) e cattoliche (contrarie, o restie). Ritiene che tale dualismo sia esaustivo delle posizioni possibili sul piano teoretico? Ritiene che il dibattito in corso sia realmente rappresentativo di posizioni dottrinali che si rifanno alla cultura laica alta e agli insegnamenti del Vangelo? Immagini una tabella 2×2 sul testamento biologico (o sull’eutanasia), che abbia come intestazione delle 2 colonne “favorevole”e ”contrario”, e come intestazione delle 2 righe “buone ragioni”e ”ragioni immorali”. Saprebbe riempire con delle spiegazioni le 4 caselle “favorevole per buone ragioni”; “contrario per buone ragioni“; “favorevole per ragioni immorali”; “contrario per ragioni immorali” ?

9) Ritiene che tutte le 4 possibilità descritte sopra siano state sufficientemente esaminate? Che si possano ridurre alla semplice dicotomia laici/cattolici? Ritiene che ci sia stato un appiattimento su posizioni convenzionali a scapito di altri punti di vista, sgraditi alle parti forti, ma forse non meno importanti e utili per i pazienti? Non ritiene intellettualmente codardo, e poco laico, propugnare la morte per inedia e allo stesso tempo ignorare i temi, più vasti e ben più antichi, dell’eutanasia e del suicidio quando la malattia fa sì che la vita venga percepita come inaccettabile o non più degna di essere vissuta? Forse esiste oggi una patologia iatrogena del fine vita, alla quale è limitato il dibattito in atto: la “agonia statica indotta artificialmente”. “L’incrodato” è l’alpinista fermo su una parete, che non riesce né a salire né a scendere. E’ davvero un sistema civile quello che provoca tali casi di “incrodati” e poi, ritirando le cure, si allontana e li lascia lì? Abbiamo creato un generatore di mostruosità prevedibili, che conferiscono all’eutanasia valore terapeutico? Non ritiene d’altro canto sventato e irresponsabile, soprattutto nel nostro sistema economico “senza pietà e senza sogni” (W. Benjamin), che si tralasci il principio aconfessionale della sacralità del corpo umano, baluardo contro le mai spente pulsioni discriminatorie e omicide della nostra specie (es. le soppressioni a fini eugenetici)?

10) Le posizioni laiche hanno per araldi figure come Umberto Veronesi, che dirige istituti clinici e di ricerca strettamente legati alla grande finanza e al profitto; e Ignazio Marino, grande sostenitore degli espianti a cuore battente. Le posizioni cattoliche corrispondono ad un’istituzione, la Chiesa cattolica, che ha anch’essa grandi interessi materiali sul tema, date le migliaia di ospedali cattolici. Ritiene che i due contendenti siano liberi da conflitti d’interesse? Ritiene che ciò che viene presentato come un dualismo insanabile laici/cattolici sia veramente tale sul piano pratico?

11) Nella ridda di pareri, vi è qualche flebile voce che se potesse farsi sentire sosterrebbe che il caso Englaro è un altro esempio di un teatrino laici-cattolici che è ormai consueto su temi di bioetica, e che ricorda i finti litigi che alcuni imbonitori inscenano tra loro per attirare l’attenzione del pubblico e convincerlo ad acquistare un prodotto. Ritiene che dietro le quinte possa esservi una vicinanza tra le forze “laiche” e quelle “cattoliche”, e una convergenza di interessi nell’introdurre presso l’opinione pubblica l’idea della necessità di accorciare le fasi terminali, in una forma più dipendente dai loro interessi che da quelli dei pazienti? Ritiene possibile che entrambi, con stili e accenti diversi, siano interessati ad un controllo di tipo “biopolitico” sulle ultime fasi della vita, e che la scelta tra le due posizioni ufficiali sia in realtà una falsa scelta, con un esito finale simile per il paziente nella gran parte dei casi?

12) “Paura di finire come Welby o Eluana, eh? Bene, quando arrivi vicino alla morte se vuoi ti stacco la spina; sempre che io dia l’OK dichiarando le tue condizioni tali da rendere applicabile il testamento biologico [dipende da quanto mi rendi nei due casi]”; “Sacrilego! Non puoi scegliere di morire [ergo sei in mio potere; e ti uso come supporto per lucrose terapie mediche quanto mi pare, in nome della difesa della vita; e siccome dopo il dibattito sul testamento biologico si sa che l’accanimento terapeutico è una brutta cosa, e anch’io lo considero immorale, se – come al mio concorrente laico – mi conviene liberare il tuo posto letto ci vorrà davvero poco, ridotto come sei]. Ritiene che tali posizioni abbiano alcunché a che fare con la trasposizione delle posizioni “laiche” e “cattoliche” nella realtà pratica?

13) E’ noto che in medicina non sempre gli interessi del paziente vengono al primo posto. I magistrati favorevoli alle rigide tesi cattoliche ritengono che la medicina praticata nell’ospedalità cattolica si distingua sostanzialmente da quella laica, e che tale differenza comporti una maggiore carità per il paziente, e un maggior rispetto per la persona? Ritengono che le cure negli ambulatori e nei reparti degli ospedali cattolici sono riconoscibilmente diverse da quelli laici, sacrificando vantaggi economici a favore di principi etici e religiosi, e fornendo quindi un fondamento tangibile e universale, nelle opere e non nella fede, alla pretesa della Chiesa di essere guida morale su questi temi? Le risulta una tendenza del clero a esercitare un controllo fine a sé stesso sulle persone, in particolare su quelle istituzionalizzate o in stato di dipendenza?

14) La magistratura appare orientata in buona parte sulla posizione “laica”. In un convegno di Magistratura democratica sui casi Welby ed Englaro tenuto presso l’aula magna del palazzo di giustizia di Milano il 16 feb 07 Veronesi ha sostenuto che i laici e i cattolici non sono dotati allo stesso modo, e che i medici “colti e consapevoli” andrebbero dalla sua parte. In effetti “cretino” viene da “chretienne”; molti cristiani appaiono come dei creduloni manovrati da un clero scaltro che mentre si dice portavoce del messaggio di Cristo prospera nel fango di questa terra. Condivide tale giudizio sulla superiorità dei laici? Questo aggregarsi sotto la bandiera di Veronesi è vera laicità o si tratta di posizioni “midcult”, di adepti guadagnati alla causa con la lusinga del titolo chic di “laico”? Ritiene che i “chretiennes” siano solo cattolici, o che ce ne siano tanti anche tra i laici, incantati dalle nuove imposture dei nuovi maghi col camice bianco, e seguaci dei sacerdoti della nuova risplendente religione scientista?

15) In USA l’avere compilato un ordine DNR (Do not resuscitate) risulta associato a povertà e ridotta possibilità di accedere alle cure terminali. I magistrati progressisti sono sicuri di stare dalla parte giusta stando dalla parte di Veronesi, cioè di Capitalia, Unicredit, Italcementi etc. ? Sono sicuri di non essere affetti dalla tendenza della sinistra italiana a farsi alfiere degli interessi del grande capitale ? Di non praticare la fine arte degli ex-PCI di cavalcare temi all’apparenza progressisti che in realtà servono interessi reazionari?

16) Le capita mai di avvertire una netta differenza e un ampio scollamento tra il dibattito in corso su Eluana Englaro e i sottostanti problemi etici del fine vita? Di provare un senso di nausea per il contenuto e i toni del dibattito, per le fiaccolate pro morte per sete e fame da un lato e i rosari a favore del dominio su un corpo senza persona dall’altro ? Ha l’impressione che i problemi etici reali del fine vita nonostante il gran parlare vengano poco sviluppati, e che anzi siano schiacciati da un dibattito artificioso e grottesco, sostanzialmente rozzo e primitivo, nel quale prendere posizione è ingannevolmente facile? In tal caso, si sente personalmente impreparato sulla soluzione dei formidabili problemi etici reali del fine vita che vengono alla luce una volta rimosso il cumulo costituito dal dibattito mediatico sul caso Englaro?

La redazione di “Uguale per tutti”, nell’introdurre l’editoriale sotto il quale il presente questionario è stato inserito come commento, fa appello alla capacità di farsi domande sul caso Englaro. L’autore del questionario, che risponderebbe affermativamente al punto 16, dispone di un surplus di dozzine di domande sul tema. Ai magistrati che rispondessero al presente questionario verrà inviato su richiesta un questionario omaggio, meno blando, con altre domande sulle responsabilità e gli interessi della magistratura nell’appoggiare l’introduzione del testamento biologico. All’occorrenza si possono preparare questionari con domande specifiche per il pubblico, per gli intellettuali e i bioeticisti, e per i giornalisti e i bloggers che discutono del testamento biologico.

Pubblicare la lista dei magistrati di CL

18 May 2008

Forum http://www.marcotravaglio.it

Commento al post “Travolto dallo scandalo, si dimette il presidente ANM”.

sito chiuso

Nel 2004 nella città della Lombardia dove abito sono andato, per curiosità, ad una riunione pubblica di CL. Lo speaker ha vantato la presenza del Presidente del Tribunale e del Presidente della Corte d’appello, dicendo il loro nome e salutandoli. Erano presenti anche una quantità di imprenditori ufficialmente legati a CL tramite la Compagnia delle opere. Alla riunione erano presenti anche persone che rappresentavano, a mio parere, quanto sarebbe venuto alla luce diversi anni dopo: l’occupazione sistematica della sanità lombarda da parte di un gruppo di potere che controlla il personale in un modo che recentemente è stato paragonato a quello dei tempi del fascismo; per attuare una impostazione cristiana, dicono loro, della medicina; così cristiana che pratica uno dei mali più gravi, più luridi e meno noti dell’attuale medicina orientata al profitto, le sovradiagnosi, incluse le sovradiagnosi di tumore (Biondani, Gomez. Dottor lottizzato. Comunione e liberazione occupa il Niguarda di Milano. L’Espresso, 28 gen 2008; reperibile su internet). Situazioni che avevo denunciato già anni prima dell’incontro del 2004, al costo di pesanti atti di discriminazione, nel silenzio connivente e collaborante della magistratura (e del solito centrosinistra, dove pure sono numerosi gli adoratori di don Giussani). Dopo aver assistito alla riunione di CL, scrissi al locale sedicente “Osservatorio per la difesa dello Stato di diritto” (composto principalmente da avvocati, alcuni dei quali si producono in scappellate spagnolesche ai magistrati, dai quali dipendono le loro fortune professionali), e per conoscenza al presidente del tribunale; chiedendo se ritenessero:

“conforme allo Stato di diritto che cariche giudiziarie come quelle di Presidente di Tribunale e di Presidente di Corte d’appello vengano esibite da gruppi d’interesse. Penso che CL non sia peggiore, né migliore, delle altre consorterie, con le quali compete o fa affari. Ma, indipendentemente dalla specifica fazione, una presenza istituzionale come questa non costituisce un possibile incitamento all’illegalità e un deterrente alla richiesta di giustizia ? E’ giusto che un “ciellino” sappia di avere, oltre a politici come l’attuale “governatore” della regione, anche i presidenti degli uffici giudiziari tra i simpatizzanti o gli associati del suo stesso gruppo, un gruppo che persegue i suoi interessi in maniera tale che a volte appare nelle cronache giudiziarie? E’ giusto che chi si trovasse ad avere ricevuto torti dagli adepti di CL, alcuni dei quali perseguono il potere e la ricchezza in maniera ferina, debba vedere che anche le cariche pubbliche che dovrebbero assicurare la legalità ricadono nella sfera d’influenza di CL? “

L’unica risposta fu un incremento nei miei confronti delle misure di polizia, informali ma pesanti, delle quali ero oggetto da quando avevo denunciato le irregolarità nella sanità. Nella città dove abito alle riunioni di CL a volte partecipano, oltre che i vertici della magistratura, anche il colonnello comandante provinciale dei CC, il questore, il capo della Polizia municipale. Credo che l’attenzione per la mafia meridionale, con le sue complicità nelle istituzioni, metta in ombra, e giustifichi, fenomeni analoghi che avvengono “legalmente” al Nord. Seguo da tempo queste cose, e ogni anno vado ad assistere, da privato cittadino, all’inaugurazione dell’anno giudiziario; dove più di una volta mi è capitato di trovarmi davanti quel Presidente del Tribunale; che, voltando le terga, si rincalzava la camicia nei pantaloni e se li tirava su per la cintura.

Concordo con Paulin (La setta di COMUNIONE E LIBERAZIONE – PROPOSTA DI CENSIMENTO. 6 gen 2008, discussioni offtopic http://www.marcotravaglio.it/forum/viewtopic.php?t=10627&highlight=): CL è una lobby potente, con una tendenza a infiltrare i gangli di potere, che andrebbe censita. Concordo anche con bloom79, che ha commentato che la notizia di legami tra il presidente dell’ANM e Saladino avrebbe dovuto occupare la prima pagina dei giornali (Travolto dallo scandalo, si dimette il presidente ANM. http://www.marcotravaglio.it 15 mag 08): quella dei legami fra un magistrato che rappresenta la categoria e l’indagato di un’inchiesta (Why not) che ha portato la categoria a trattare il magistrato che indagava, De Magistris, come un appestato, è una notizia da prima pagina (invece è questo forum che si è adeguato: il titolo del post è stato sostituito con un tranquillo “Si dimette Luerti (pres. ANM), arriva Palamara”). Reputo un errore fermarsi ai casi aneddotici, sia pure importanti e rivelatori. Il fenomeno appare generalizzato, e andrebbe inquadrato nelle sue reali proporzioni statistiche: andrebbero rese note le liste di tutti i magistrati legati a CL, per vedere qual è il peso di CL all’interno della magistratura per consistenza numerica e per occupazione di posti strategici.

Tale pubblicazione è da richiedere per due ragioni. La prima è che è in contrasto coi doveri di imparzialità del giudice la sua affiliazione o vicinanza pratica ad una struttura che persegue sistematicamente l’occupazione delle cariche pubbliche da parte di suoi uomini di fiducia; la regione Lombardia di Formigoni ha addirittura istituzionalizzato ciò, con una legge del ’98 che prevede di “premiare solo chi garantisce maggiore affidabilità rispetto all’indirizzo politico” (Biondani, Gomez, cit.). E’ in contrasto con la posizione di magistrato fare gruppo con un’associazione che, raccogliendo migliaia di aziende, è ripetutamente coinvolta in affari che la portano ad essere oggetto di indagini delle Procure, dalla Calabria al Veneto. Non si possono invece contestare le sensibilità culturali che spingono con un impulso irrefrenabile i magistrati ad abbracciare, tra le tante dottrine filosofiche e religiose possibili, proprio quella di Giussani, che spicca più per il suo essere costruita attorno al perseguimento di soldi e potere che per una grandezza teoretica o morale. Uno si immaginerebbe che dei magistrati siano attratti da autori come Seneca, Montaigne, Pascal, Salvemini, etc., piuttosto che dal nebuloso misticismo mondano di CL; de gustibus. Forse subiscono il fascino di espressioni come “i magistrati sono sacerdoti civili”, che il padrino politico di CL, Andreotti, ha proferito all’indomani della sua assoluzione. Ma andrebbe rilevato che anche sul piano ideologico l’adesione ad una visione assolutista e clericale come quella di CL non è molto rassicurante quanto a fedeltà ai princìpi democratici. Il sostenere che si tratta di un’affiliazione meramente spirituale, che non inficia l’imparzialità del giudice, e che magari lo eleva alle vette superne della moralità, mi fa venire in mente il Presidente del Tribunale che si rassetta la costura delle mutande con la stessa nonchalance con la quale si aggiusterebbe il nodo della cravatta.

Non dico di epurare i magistrati legati a CL, come avvenne per quelli risultati iscritti alla parte resa pubblica delle liste della P2; ma chi capita nelle mani di questi magistrati dovrebbe avere almeno la possibilità di sapere che sono legati a un tale potere. Soprattutto se vi capita in quanto è attaccato da ciellini, o ha denunciato attività illecite di ciellini. Così come un cittadino dovrebbe sapere se ha a che fare con magistrati massoni (tra CL e la massoneria appare esserci una crescente vicinanza di interessi e posizioni). Il Procuratore Agostino Cordova di magistrati massoni ne individuò a decine, ma tutto è stato messo a tacere, grazie agli uffici della moglie di Bruno Vespa. Capisco bene che la richiesta di “schedare” i magistrati legati a CL, limitando così la loro sacrosanta libertà, appaia come minimo stravagante ad una corporazione che non ha trovato responsabilità eversive neppure nella P2, una simpatica cerchia di compagnoni che le malelingue e i dietrologi vogliono pesantemente implicata in quelle operazioni, incluse le stragi e gli omicidi politici, che hanno cambiato la storia e il destino del Paese. Sia CL sia la P2 sono considerate da diversi commentatori strutture fortemente filo-americane; ovvero uno strumento degli USA per influire negli affari interni italiani; entrambe risultano avere legami con quelle polizie segrete che compaiono regolarmente negli affari più sporchi che ci vengono rivelati dai media. Questi dovrebbe essere ulteriori motivi per censire la presenza di magistrati in CL, e rendere noto l’elenco. Veramente, dovrebbero costituire motivo per scegliere volontariamente di stare alla larga da CL, per quei magistrati che non vogliono compromettere l’integrità dell’alta funzione che esercitano; che preferiscono lo scomodo privilegio di esercitare con rigore il nobile servizio del magistrato ai privilegi che derivano dall’ammanicarsi con qualche loggia come un qualunque “borghese piccolo piccolo”.

La seconda ragione per chiedere le liste è che in Italia lo stato endemico di elevata illegalità è dovuto non solo all’illegalità conclamata della mafia, ma anche all’illegalità “che non dice il suo nome”: a dei “santuari”, degli asili, dei luoghi insospettabili nei quali si nasconde indisturbata. Credo cioè che in istituzioni che appaiono come agenti morali, in questo caso nel clero e nella magistratura, vi siano aree, soprattutto nelle posizioni di vertice, ma anche alla base, che corrispondono a questi santuari. L’adesione a CL pone i magistrati quanto meno sulle traiettorie dei legami che intercorrono e si intrecciano fra le aree santuario e il crimine riconosciuto, legami dei quali abbiamo letto nella cronaca giudiziaria. Nella mia esperienza la rete che certi magistrati compongono con altri poteri altrettanto riveriti differisce più nel nome che nella sostanza da una rete di tipo mafioso; né mi sorprende che si trovino legami tra CL e la mafia conclamata, sia nel caso della CL calabra, sia nel caso della CL che gestisce la sanità lombarda (Biondani, Gomez, cit.). Volendo essere come la moglie di Cesare (l’imperatore, non l’ufficiale pagatore dei magistrati per conto di Berlusconi) non si dovrebbero avere di queste frequentazioni.

Il nuovo presidente dell’ANM, il PM Palamara, verosimilmente non è di CL (e speriamo che non sia neppure di qualche altra consorteria). Questa non-affiliazione però non è sufficiente. Lo “scandalo” dei rapporti tra il presidente Luerti e un ciellino come Saladino non dovrebbe distrarre dalla situazione generalizzata di ordinaria commistione tra la magistratura e CL. Il nuovo presidente dell’ANM farebbe cosa lodevole chiarendo la posizione della magistratura rispetto a CL, e pubblicando l’elenco dei magistrati che sono legati alla sacra congrega. Prima ancora si dovrebbe chiederlo al CSM, ma non voglio eccedere con l’umorismo surreale. Il nuovo presidente, che è della stessa corrente di Luerti, Unicost, ha affermato di voler operare nel segno della continuità con la giunta precedente, e questo fa pensare che non gli si possano chiedere le liste dei magistrati di CL; è anche il magistrato che ha risposto alle dimissioni di De Magistris dall’ANM e alle critiche del PM di Catanzaro sul sindacato dei magistrati dicendo che “La storia professionale di ciascuno di noi è a disposizione di tutti” (APCOM 24 gen 08. De Magistris/ANM: non siamo normalizzatori né difensori d’ufficio). Questa sua affermazione fa sperare che vorrà fare un libro aperto anche della storia dei legami di ciascun magistrato con CL e con qualunque altro centro di potere o lobby. Se non vuole rilasciare i nomi, dia almeno delle anonime percentuali cumulative: quali sono le probabilità che il capo di un ufficio giudiziario, al quale ci si debba rivolgere anche per degli illeciti subiti da ciellini, o per dei reati commessi da ciellini a danno di terzi, sia vicino a CL? Quali sono le probabilità per un cittadino che abbia a che fare col sistema giudiziario di avere a che fare con un magistrato di CL? Il 5%? Il 10%? Il 20%, o sono ancora più alte? Per esempio, nella città dove abito, è solo la testa del pesce che odora di CL, o anche il resto?

Questi dati sarebbero utili, ma anche il loro mancato rilascio acquista significato: credo che si dovrebbe esaminare con maggiore attenzione l’assunto del senso comune per il quale la magistratura è separata dal sistema della corruzione che regna in Italia. L’ANM rivendica giustamente il diritto dei magistrati ad autonomia e indipendenza. Tale diritto però dovrebbe essere indisponibile: i magistrati non possono cedere a favore di altri la loro indipendenza e autonomia. Si parla sempre, giustamente, di autonomia e indipendenza della magistratura come diritto, e degli attacchi dei politici a questo diritto; ma si parla poco di indipendenza e autonomia della magistratura come dovere, e dei magistrati che non rispettano tale dovere.

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La prima liberta’ e’ la liberta’ dalla bugia.

Copia del presente post è stata inviata, firmata, il 19 mag 2008 con racc a/r all’ANM c/o il Presidente.

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30 luglio 2012

Blog de Il Fatto

Commento al post di E. Luzi “Fuga di sponsor e ospiti politici. Il Meeting di Cl declina assieme a Formigoni” del 30 luglio 2012

Dopo avere permesso senza vergogna per 20 anni che spadroneggiasse, ora si fa un gran parlare di Formigoni sullo yacht di Daccò. Si sta invece zitti sulle Coop “rosse” che finanziano le iniziative di CL. Sarebbe invece utile, come elettori e come consumatori, scorrere l’elenco degli sponsor e degli espositori, cioè dei passeggeri paganti sulla nave ciellina; la Nave della Mediocrità al potere; la nave della mediocrità amorale come sistema e come modello di “eccellenza”. Una nave che usa la Croce come il pennone dal quale esibire una macabra bandiera, che attrae e raduna coloro che bramano il successo mondano avendo gettata ai pesci l’onestà e rinunciato a qualsiasi forma di redenzione.

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19 agosto 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post “Meeting Cl, Mattarella all’inaugurazione: “Spostamenti migratori non si risolvono con un cartello che vieta l’ingresso”

Andrebbe piuttosto rivalutato il valore delle giuste separazioni. Es. un Presidente della Repubblica non dovrebbe esortare a spalancare le frontiere a masse senza arte né parte in cerca di fortuna; e dovrebbe astenersi dal varcare la soglia del gran convegno di un forte gruppo di interesse come CL. La sua partecipazione è anche un insulto – modesto – ai cittadini che sono vittime dell’affarismo spregiudicato di questa specie di massoneria clericale; ed è un endorsement che rafforza le mura e allarga il fossato di un castello di signorotti, dei quali favorirà aggressività e convinzione di impunità. Ho l’impressione che Sergio Mattarella sia più affine al padre che al fratello Piersanti nel definire liberi pascoli e muraglie invalicabili.

@ Mauro. C’è da sperare che gli italiani comprendano in interiore homine che sarebbe nel loro personale e urgente interesse avere governanti validi e che li rappresentino. Il confronto tra il catalogo attuale – nessuno escluso – e i tempi che ci attendono dovrebbe fargli venire brividi di paura, se non di sdegno; e spingerli a drizzare la schiena, piuttosto che impetrare il Soffio divino.

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18 gennaio 2017

Censurato dal blog de Il Fatto

Commento al post “Massoneria, Bisi (Goi): “Non darò elenco all’Antimafia. Non ci sono parlamentari iscritti”

La libera consultazione degli elenchi completi ed esaustivi degli iscritti alle varie massonerie – incluse le forme affini come l’Opus Dei e CL – sarebbe un passo semplice e praticabile per rendere il cittadino comune meno indifeso, e il suolo italiano meno propizio alla crescita e persistenza di malerbe. Peccato che gli antimafia e i grillini su modeste misure del genere stiano zitti, votati come sono a spendere le loro virtù guerriere in ben altre battaglie.

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16 febbraio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Consulta, la presidente Cartabia: “Processi troppo lunghi diventano pena anticipata. La giustizia deve avere un volto umano”

“La giustizia giusta è riconciliazione, non vendetta”. No, quella è la giustizia perfetta, ideale. Il nostro istinto a vendicarsi è una delle bestie da scacciare e ridurre all’impotenza; che è tra le funzioni delle buone leggi. Ma non è da giuristi di valore la giornaliera giaculatoria che si autoattribuisce un ‘moral grandstanding’ predicando l’embrassons tra il lupo e l’agnello e appiccica l’etichetta della “vendetta” a qualsiasi richiesta per una amministrazione della giustizia che al contrario dell’attuale sia una penalizzazione e non un fattore permissivo per il crimine e il parassitismo dei potenti, e per la furbizia dei delinquenti minori. Oltre che di Eschilo si ricordino di Tacito: chiamano pace il deserto che creano con l’impunità. E’ offensivo e ambiguo questo sfoderare sempre l’accusa di volersi vendicare; ed è espressione dell’agenda politica e delle tecniche di persuasione del clero e degli altri che vogliono una società predatoria, ordinata secondo una piramide alimentare. Clero che mentre invoca l’irenismo dà esempio di implacabilità nel punire con ritorsioni – anche tramite quelli cui fa ottenere una toga o una divisa dello Stato – gli onesti che non recedono dall’intralciare i suoi affari illeciti. Uno dei tratti culturali che accomunano clero e mafia. A partire dai busybody di CL; dalle cui schiere l’edenica Cartabia proviene.

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31 maggio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Guglielmo Mollicone, morto il papà di Serena: per 20 anni ha cercato la verità sull’omicidio”

Anni fa inviai una lettera di protesta sul comportamento mafioide di magistrati al presidente dell’ANM. Tale Palamara; allora non era noto al grande pubblico e io non sapevo niente di lui tranne che era stato scelto dai magistrati a rappresentarli. L’unico riscontro apparente è stato una reiterazione e un aggravamento dei comportamenti mafioidi istituzionali. Ho sviluppato una scorza alle porcherie del potere, ma anche per me è toccante l’immagine di quella ragazza di 19 anni che con la sua concezione ingenua del mondo bussa alla sede preposta alla legalità. Ora, passati tanti anni e col processo che deve ancora iniziare, se ne è andato il padre. L’arte di simulare la giustizia senza praticarla davvero ha tra le sue procedure anche quella di logorare le parti lese, stressandole, con effetti avversi sulla circolazione coronarica.

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Vedi:

4 maggio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Limiti “Massoneria e politica, siamo alle solite: la vita pubblica va protetta dai gruppi privati”

In: Massoni e legalità

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9 giugno 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Limiti “Chi si candida deve dichiarare se appartiene a una loggia massonica: una legge necessaria”

30 anni fa, per 2 anni per andare al lavoro come resident in un grande ospedale di Boston scendevo dalla metropolitana alla fermata del Common, la grande piazza centrale. Ogni giorno una delle prime cose che vedevo uscito all’aperto era un edificio imponente, con su un’architrave, inciso a caratteri giganti, “Grand Lodge of Masons in Massachussetts”. Non ci facevo più caso (me l’avrebbero fatto ricordare i nostri camerieri gallonati degli USA al ritorno in patria).

Lo stile anglosassone è la disclosure, la “luce del sole che non disinfetta” ma anzi mimetizza. Lo si riconosce in campo medico: “Doctors should avoid having financial conflicts of interest. The idea that, as long as they declare them, everything is all right, is silly. Financial conflicts of interest distort what people say and write, so how should readers handle a research report with authors on industry payroll? Should they ignore the report completely or downgrade it, and if so, in what way and by how much? The solution clearly is to avoid financial conflicts of interest entirely.” (PC Gotzche. Deadly Psychiatry and Organised Denial). La disclosure – di tutti i funzionari pubblici – è il minimo, ma è anche uno sdoganare. La non iscrizione è segno necessario, anche se non sufficiente, della virtù interiore, che sola rende valido chi impersoni lo Stato; e che lo porterà a non iscriversi ad alcuna conventicola con la scusa che ne hanno fatto parte Mozart e Garibaldi, o che vi si venera S. Maria Goretti, etc

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11 settembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Monforte “Palazzinari, candidati della Lega e pure Sebino Nela alla cena elettorale di Palamara. Tra borse Louis Vuitton e la musica di Franco Califano”

Si può dire che dei film di Sordi, che mentre denunciano assolvono, facciano parte anche gli spettatori. Analogamente, di questo quadretto cinematografico fanno parte anche gli italiani che riconoscono il generone e le sue manifestazioni pittoresche, e scuotono il capo, ma evitano di riflettere su come il centro d’attrazione di una tale fauna umana, Palamara, sia stato messo a rappresentare – e gestire – gli interessi di categoria dai magistrati, gli austeri giudici e PM che per professione pesano le persone, valutandone il profilo morale.

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15 marzo 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Renoldi a capo del Dap, Cartabia al Senato: “Vediamolo lavorare e ne riparliamo. Non mi affido alle opinioni espresse da un giornale””

Il problema è che abbiamo già constatato come opera la Cartabia, e non va bene. Capisco che in un paese che si fonda sul cronyism* suoni come una provocazione impudente e sfrontata; ma in una utopica repubblica sana certe cariche dovrebbero essere garantite da chi nomina**. Che dovrebbe rispondere in prima persona del comportamento del nominato; in solido con lui. Non fare esperimenti come dice la giurista proveniente da quel santuario del cronyism che è CL. Un simile sistema era*** e presumibilmente è in vigore presso i mafiosi rispetto ai quali la sensibilità costituzionale della Cartabia, altrimenti smussata, è così viva. Un esempio di quella efficienza procedurale e del sistema di garanzie che mutatis mutandis diversi esperti riconoscono essere praticate più dai criminali che da chi dice di combatterli.

*Cronyism. Wikipedia.
**La ‘generatio aequivoca’ di professori universitari e magistrati. Sito menici60d15.
***Fusco G.C. Gli indesiderabili. Sellerio, 2003.

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24 agosto 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Rezza: “Vaccini anti-Covid vittime del loro stesso successo, ma ne abbiamo ancora grande bisogno””

Quelle del ministeriale Rezza sono espressioni a effetto, vuote e sinistre. Adatte al grande sabba riminese. Tra nazioni vicine ma ad alto e basso tasso di vaccinati i tassi di mortalità da covid sono stati simili. Es. Israele e Palestina. All’arrivo di omicron in Israele non si è osservata l’attesa riduzione di mortalità; si è invece avuta una impennata “a razzo” * di casi di omicron, mentre in Palestina i casi sono stati prossimi allo zero.

A ciò vanno aggiunti i danni da vaccino, ora ammessi perfino dall’estremista ministero della salute tedesco**. Già nel novembre 2021 il Paul Ehrlich Institute, responsabile per il ministero della sicurezza dei vaccini, aveva lanciato un allarme informale, prontamente represso: “one in 5,000 vaccinated people has a serious side effect such as heart muscle inflammation. Statistically, every 10th person must expect a severe course.” **. Dati vecchi e nuovi indicano che l’interessamento cardiaco da vaccino non è un fenomeno raro come la propaganda vuole fare credere, e che sta venendo occultato e trascurato, così che insistere sulle non necessarie vaccinazioni ai giovani è nettamente “malfeasance”, condotta illecita***.

*Impact of vaccination on covid death. Inconvenient truths in international datasets. Gruppo Hart, 23 agosto 2022.
** German Ministry of Health reports on vaccine injury. First official admission of harm. Ib. 23 agosto 2022.
*** (Yet) more worrying data on myocarditis in children. Ib. , 18 agosto 2022.

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22 settembre 2023

Blog de il Fatto

Commento al post “Uccise e fece a pezzi Carol Matesi, Davide Fontana ammesso alla giustizia riparativa. Il padre della vittima: “Schifato” “

“Il sonno della ragione genera mostri”. Questi sono i mostri, ma il sonno è il nostro, che permettiamo di tenere i posti di guida del Paese occupati da soggetti che non sono nostri rappresentanti, nostri fiduciari, ma alieni. L’alieno è “colui che appartiene ad altri”. Come la Cartabia, o come i tanti che vanno a fare l’inchino al meeting di CL, a partire dal presidente del CSM, il PdR Mattarella.

@ Brisk: Il sonno della ragione genera mostri. Non bisogna confondere lo strumento con l’effetto. E’ vero che Goya lo disse descrivendo gli orrori dell’invasione di una rozza soldataglia; ma nel caso della penna del giudice – o della siringa del medico – con le “trovate mirabolanti”, con gli argomenti in sé ridicoli, si generano mostri con poco sforzo. Es. nell’applicare la sciagurata amnistia Togliatti i giudici ci aggiunsero del loro. Come nel caso dei fascisti assolti in quanto i giudici giudicarono non sufficientemente efferato lo stupro di gruppo – con modalità particolamente violente e umilianti – di una staffetta partigiana (Franzinelli M. L’amnistia Togliatti. 1946. Colpo di Spugna su crimini fascisti. Feltrinelli, 2016).

Pensando alle conseguenze, delle mancate epurazioni di allora, e oggi della giustizia resa una variabile aleatoria, una concessione soggetta al capriccio di chi ha in mano la penna, un bene scarso da pietire, si può dire che il sonno della ragione, il dormire e lasciare fare dei cittadini, genera stirpi di mostri: mostri che si riproducono e diventano così una presenza perenne.

@ Brisk: Usiamo categorie diverse. I magistrati aiutarono i fascisti non in quanto affini (anche se alcuni avevano indossato la camicia nera sotto la toga, e scritto su “Diritto della razza”), ma in obbedienza al nuovo potere. Che non voleva le epurazioni, volendo i fascisti come strumento per il controllo del Paese. I magistrati in quegli anni favorirono anche la mafia per lo stesso motivo. Togliatti con l’amnistia si adeguò ad ordini spartitori sovranazionali, Yalta, etc. Oggi col medesimo spirito cortigiano i magistrati “progressisti” servono i disegni del moderno fascismo tecnocratico in medicina, es. sul suicidio assistito, la legalizzazione del colpo di grazia che aumenterà sovratrattamenti e sofferenze. Dietro alla tenue vernice ideologica opera la perenne potente forza che spinge a mettersi dalla parte del più forte. Non è che Napolitano fosse un fascista convinto quando era nel GUF, un fanatico stalinista quando approvava l’URSS che schiacciava l’Ungheria, un sincero lockiano quando frequentava le ambasciate USA e UK e si metteva al servizio della NATO mentre gli stessi ambienti evitavano che avessimo degli Aldo Moro come PdR facendolo uccidere. Napolitano serviva il potere. Si trascura l’elementare, possente spinta a “correre in soccorso al vincitore”, e la si copre sotto storielle di duelli ideologici. La magistratura non è meno compromessa dei politici in questa forma di corruzione.

v. Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura

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13 febbraio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Zamboni “Il ricorso al fine vita è un diritto, spero che l’Emilia Romagna l’affronti con la dovuta laicità”

A Mirandola, Modena, il 21 marzo 2020 è arrivato dalla Germania un carico extra di diecimila dosi di midazolam. Un depressore dei meccanismi del respiro. Col quale si è “trattata” l’insufficienza respiratoria delle diagnosi di covid, col risultato di uccidere. Il midazolam è tra i farmaci dell’eutanasia. E’ stato usato anche per condanne a morte, e si è visto che è una morte tutt’altro che indolore.

La “scelta” sull’omicidio medico è di fatto in mano non a chi lo subisce ma a chi lo esegue. Ai medici, che hanno incentivi a farne un pessimo uso. Consegnare ai medici il diritto sulla propria vita può facilmente tradursi nella sequenza sovratrattamento-colpo di grazia, con un aumento di dipendenza, indegnità e sofferenza*.

Tra le esche per imporre l’agenda dell’omicidio medico c’è quella, scolastica, della “laicità”. C’è una opposizione laica all’omicidio medico, es. **. Viceversa il clero, partecipe delle manipolazioni mediche con le quali si ottengono potere e ricchezza, gioca sull’ambiguità delle cure palliative. La prima distinzione è tra l’aiutare NEL morire, evitando l’accanimento e preservando la qualità di vita, che viene negato; e l’aiutare A morire, che tranne una minoranza di casi è un essere messi in condizioni tali da dover accettare come preferibile l’essere abbattuti. O un essere abbattuti d’ufficio, come avviene in UK.

*Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico
**Yuill. Assisted Suicide: The Liberal, Humanist Case Against Legalization. 2013.

Stokasto. Completamente avvinghiato a CL?

@ Stokasto: Io “avvinghiato a CL”. Quella di “Tutto Chiesa e wc” (Travaglio, La scomparsa dei fatti). Di Chiaravalloti “passerà gli anni suoi a difendersi” (Travaglio, Mani sporche). Dei magistrati affiliati (questo l’ho scritto io: “Pubblicare la lista dei magistrati di CL”, 2008). Della concezione simoniaca del medico come sacerdote, G. Cesana. Di Cartabia asset per i mafiosi e il crimine farmaceutico. CL che ha dato un buon lavoro, soldi pubblici, a Moretti, BR-servizi, e ha aiutato Barbone, sicario di Tobagi (Fasanella, I silenzi degli innocenti). Mentre io sono tra quelli epurati tramite cricche come CL.

Sei tu che vedi le cose da un prospettiva a 90 gradi. Non mi riferisco alla postura simbolo di passività (anche se non è fuori luogo). Parlo della orizontalizzazione*: il convertire le ferree imposizioni del potere globalista, verticali, dall’alto al basso, come questa dello sdoganamento dell’omicidio, nelle sceneggiate destra-sinistra. Da verticale a orizzontale, una rotazione ad angolo retto. Quando fanno a gara nel servire il potere vero la finta destra, la finta sinistra, toghe anti-forchettoni, come la PM Siciliano, che duetta con Cappato per fare degenerare l’eccezione in norma di routine, e pro-forchettoni, come Nordio, iscritto all’ass. Coscioni, etc. **.

* L’orizzontalizzazione.
** Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura

 

Stokasto. Ama profondamente quello che scrive ed esagera. Il tema è serio e il Midazolam come lo Xanax (ben più conosciuto) è un ansiolitico che anche io darei a chi sta per essere giustiziato perhè condannato a morte.

Attento che questo è un argomento che mi tocca da vicino e potrei dedicarle molto più tempo per portare alla luce gli assurdi altarini con santini e croci che si è tatuato sotto la scucchia.

@ Stokasto: Il midazolam è sì una benzodiazepina ma non di quelle consumate a fiumi nella vita comune. Di uso specifico, crisi epilettiche, anestesia, può divenire efficace strumento di morte, deprimendo il respiro, tanto più in sinergia coi farmaci coi quali viene combinato, e con la somministrazione per infusione data la durata d’azione molto breve. Giocando su questo equivoco può essere usato per l’eutanasia del non consenziente, come è avvenuto col Liverpool Care Pathway. E come è stato denunciato per il famigerato protocollo covid NG163, es. **.

La rassicurazione falsa e ingannevole che il midazolam “è un ansiolitico come lo Xanax” ha dunque autentica rilevanza criminologica, che dovrebbe essere nota alla magistratura. Oltre a mostrare come l’omicidio sia il fine e non il mezzo della campagna per la morte facile, e come i mezzi siano quelli subdoli del veneficio.

*This Sedative Is Now a Go-To Drug for Executions. But Does It Work? NYT, 1 lug 2022.
**Evidence the UK Government authorised “mass murder” of the Elderly and Vulnerable by Midazolam injection and then blamed Covid-19. The Exposè 19 gen 2022. – Ahmedzai +9 altri. Managing COVID-19 symptoms in the community. BMJ 20 apr 2020.

Tintinnabulum. Neologismi, ceiptolalia, circostanzialità, tangenzialità, …direi più che si tratta di un disturbo del pensiero.

La grandiosità fa pensare che sia in fase maniacale, ma forse è psicosi. Non è facile fare diagnosi differenziale senza altri elementi.

@ Tintinnabulum: Il caso di Alessia Pifferi, che evitavo di seguire per quanto è triste, per me è divenuto interessante per la presa di posizione della Procura di Milano sulle psicologhe. Mi chiedo se lì si rendano conto di quali interessi di pendagli da forca sono andati a toccare, non accettando la carta jolly, “la matta”, della consulenza psichiatrica; la carta dei camorristi* e dei farabutti di alto bordo.

*C. De Rosa. I medici della camorra. Castelvecchi, 2017.

Syrantex. Yuill risulta molto più comico negli altri suoi libri (quando difende il secondo emendamento o quando sostiene che Nixon combattesse il razzismo). Il libro sul suicidio assistito, seppur altrettanto strampalato, non riesce a risultare allo stesso modo divertente.

@ Syrantex: CENSURATO

Chi interviene per dare del buffone che non fa ridere a un autore che contesta l’agenda Cappato; senza altra argomentazione? Ma è Syrentex, massone dichiarato, facile a giudizi rapidi come gli inoculi che difende: mi ha già dato del terrorista pericoloso, del mafioso, del malato di mente. A commento di un articolo qui su massoneria e politica, S. Limiti, 4 mag 2021, mi ha scritto che “le piacerà” leggere come la Iannini, “mai visto un GIP umiliare così un PM”, abbia bloccato le denunce sui massoni del notaio Marrapodi (poi trovato impiccato).

Non per lui, ma per chi leggesse, un altro autore laico che denuncia la pericolosità del progetto morte facile: Euthanasia and the ethics of a doctor’s decisions. An Argument against Assisted Dying. Bloomsbury Academic, 2021. Di Ole Hartling, medico, già chairman del comitato etico danese.

Non si faccia caso a Syrentex che sfregia coi suoi scarabocchi le copertine dei libri e le foto degli autori. Bisogna però annotare quali supporters ha il progetto “etico” della morte facile davanti a critiche come quelle di Yuill, Hartling, le mie. E osservare che mentre nei paesi anglosassoni c’è un’opposizione laica di medici, intellettuali, cittadini, nell’Italia cattolica Cappato, protetto da un cordone di troll, monopolizza la scena mediatica. E di voci mediche, di singoli, di Ordini, di società scientifiche, così forti e assidue nel chiedere e ottenere aumenti salariali, impunità e medicalizzazione, se ne sentono poche.

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18 febbraio 2024

Blog de Il Fatto

Commento al post di C: Simbula ” “Ho arrestato il capo delle Br senza sparare, ora preparo pizze e assisto i malati di cancro”: la seconda vita del poliziotto Claudio Bachis”

Complimenti. Ma mi vengono in mente a) Mike Stern, che da agente di collegamento tra il bandito Giuliano e i servizi USA da anziano passò a occuparsi di Alzheimer (ne scrissi nel 2007 all’allora PM Scarpinato; e la cosa dovrebbe interessargli anche come senatore, perché la grande frode strutturale sulla demenza senile che lì descrivo dall’anno scorso può avvalersi di un corposo intergruppo parlamentare; ma ho l’impressione che come ad altri non gli interessi molto quella che chiamo “la mafia dietro l’antimafia”). b) i CC che hanno donato il premio di 10000€ per la cattura in limine vitae di Messina Denaro a un reparto di oncologia pediatrica*.

Abito nella stessa città dove Moretti** si gode i privilegi vergognosamente riconosciutigli. E dove invece ricevo un trattamento di genere opposto. Su questo sito giorni fa, in risposta a chi mi calunniava come “avvinghiato a CL”, ho risposto ricordando tra le altre vergogne di CL il lavoro dato a “Moretti-servizi”. E’ intervenuto un massone dichiarato con i soliti insulti; il Fatto come altre volte ha censurato la mia risposta. Nella città ospitale con Moretti sono scattate le solite rappresaglie.

Una continuità personale tra contrasto del terrorismo e assistenza ai malati non dovrebbe coprire la continuità strutturale tra il terrorismo pilotato di allora e gli odierni lavori sporchi pro frodi mediche di alto bordo.

*Le anamorfosi su mafia e cancro
**Flamigni S. La sfinge delle Brigate rosse. 2004.

 

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Vedi anche:

Mafia fordista e neoliberismo

Diplomi di laurea bruciati sul sagrato. Tornano i roghi?

21 January 2008

Forum http://www.marcotravaglio.it

Post del 21 gen 2008

sito chiuso

 

A Mairano, nella bassa bresciana, alcuni giovani dottori hanno bruciato le loro lauree in un bidone sul sagrato della chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, col consenso del parroco. Un segno di solidarietà al Papa secondo “Petrus”, il quotidiano online sul pontificato di Benedetto XVI. Naturalmente i testimoni della Fede, alcuni dei quali amministratori locali di scuola UDC, hanno bruciato delle fotocopie, non gli originali. Questo gesto mette in luce due aspetti. La tirata antiaccademica del clero è appagante per chi non prova un’attrazione eccessiva per la conoscenza. Nel Bresciano, zona ricca e a basso tasso di scolarizzazione, chi è sazio e ignorante guarda con antipatia a tutto ciò che sa di intellettuale. Mentre sarà comprensivo vedendo bruciare il simbolo degli studi universitari, che anche nelle migliori condizioni sono una fatica, per molti peggiore di quella che si fa tirando su muri di mattoni. Così come dev’essere una bella soddisfazione per quei questurini, carabinieri e vigili urbani che da studenti non eccellevano, essere mandati a fare sentire il fiato sul collo a chi legge e poi scrive cose che spiacciono a chi dirige i loro superiori. Il pontefice ha lanciato un appello “ad asinum” contro i riottosi che avendo letto qualche pagina pensano di potersi sottrarre all’autorità della Chiesa e dei suoi sapienti. Da oggi per molti invece di dover dire a sé stessi “avevo poca voglia di studiare” sarà più facile dire: “i miei princìpi mi impongono di difendere la libertà di espressione del Santo Padre”. Un appello al miscuglio di disprezzo e invidia del fascismo piccolo borghese verso qualunque tentativo altrui, per quanto debole e incerto, di emanciparsi e realizzarsi umanamente tramite un po’ di cultura.

Un secondo aspetto è la manipolazione. Si è già visto che i professori della Sapienza sono stati presi in contropiede, che si è montato un caso mediatico, principalmente grazie al tradimento del rettore. Sorprende che si faccia anche un rogo: il clero, che ha già bruciato libri, e persone in carne e ossa, e anche persone in effige quando non riusciva ad acchiapparle, dovrebbe avere i “carboni bagnati” su questo argomento. Forse invece di guardare al fuoco bisogna guardare al fumo: la Chiesa e i poteri connessi stanno spingendo per allestire un teatrino che vede uno scontro laici-cattolici. Oltre all’ovvio fine di screditare e intimidire per estendere quanto più possibile il dominio e il controllo clericale anche sull’università, può essercene un altro, più sottile ma non secondario: definire il dibattito sulla libertà di ricerca come limitato allo storico contrasto tra laici e clero, escludendo fattori più recenti e più importanti, ma che a nessuno dei contendenti conviene presentare, a partire dagli interessi economici.

Non siamo più nel Seicento di Galilei, ma nell’era della big science quotata in Borsa. Oggi all’oscurantismo della Chiesa si affianca quello della ricerca commercializzata. Lo scientismo è una seconda chiesa, che al di fuori della provincia italiana ha un potere comparabile a quello della chiesa di Roma; una chiesa col suo clero, i suoi bigotti, i suoi miracoli, le sue necessità di censura. In alcuni campi della ricerca, dove è stretto il legame col profitto, si è ormai affermata una “neoalchimia”: una forma moderna di mescolanza tra sperimentazione empirica e superstizione magica. La scuola di fisica della Sapienza è un serio centro di scienza. Mentre, è noto a molti, la scienza delle multinazionali farmaceutiche, che domina l’intera biomedicina, il settore della ricerca più ampio e politicamente più sensibile, è pesantemente inquinata dagli interessi commerciali e finanziari, tanto che può divenire fraudolenta. Il prestigio che la scienza ha ottenuto con successi medici reali sta venendo speso per operazioni speculative. E’ interessante osservare che con questo particolare tipo di scienza, con la chiesa scientista, il Vaticano ha buoni rapporti. Fanno affari insieme, anche se durante il giorno mostrano di litigare. Lo scopo del revival dell’ingerenza del clero sugli studi accademici, con numerosi aspetti grotteschi e gratuiti come questo delle lauree bruciate, potrebbe essere anche quello di falsare i termini della questione, sostituendo un anacronistico e semplicistico scontro di sapore ottocentesco alla contrapposizione maggiormente rilevante, che oggi è quella tra la scienza per fare soldi e la scienza disinteressata.

In questo modo, le buone ragioni della difesa dell’autentica libertà della ricerca aiuteranno il cattivo obiettivo della difesa della ricerca commerciale e manipolata. La Chiesa ha forti interessi nel business della biomedicina. Mentre ha poco da temere, e tanta pubblicità da ricavare, dalle recriminazioni del gracile laicismo italico. Anche perché, non va dimenticato, coi suoi protetti di CL e Opus Dei è già insediata in maniera inespugnabile nell’università. Invece, una difesa della laicità della scienza ingenuamente incentrata sulle ingerenze clericali lascerà deserto il dibattito di massa sul fronte più attuale e importante: i conflitti di interesse commerciale che corrompono la ricerca. L’intento di costruire un pluralismo bipolare, nel quale le due uniche posizioni legittime sono da un lato quelle dei cattolici e dall’altro quelle di chi considera l’attività scientifica come un valore in sé, per definizione giusto e positivo, può spiegare perché il fuoco della polemica è stato fatto avvampare, anche con interventi contrari ai doveri istituzionali, da Napolitano, Prodi, Mussi, Turco e dagli altri professionisti della politica di quasi tutti gli schieramenti. La lobby per la ricerca come fattore di profitto è trasversale e interessa le più alte cariche.

Il fatto che il clero nutra tradizionalmente sospetto e ostilità verso la scienza non implica che al contrario sia buono tutto ciò che “la scienza” – in realtà la tecnologia avanzata commerciale – ci vuole propinare. Ad esempio, gli sbandierati annunci all’opinione pubblica della speranza nelle staminali appaiono come un bluff laico, che ha fondamenta più solide nel marketing che in conoscenze scientifiche acquisite (Stem cell hopes distorted by arrogance and spin. Guardian, Sept 5, 2005). La Chiesa, mentre solleva obiezioni sulle staminali embrionali, partecipa all’affare con suoi centri di ricerca. A Mairano si bruciano i diplomi di laurea davanti alla casa di Dio, ma a pochi chilometri, in Brescia città, lo stesso clero gestisce, mediante le suore Ancelle della carità, un centro di ricerca sulle staminali. Bisognerebbe riflettere sulla qualità della ricerca che può provenire da laboratori controllati da un’istituzione che fa bruciare, in effige, le lauree emesse da università che non controlla pienamente; e bisognerebbe riflettere anche sulla circostanza che si tratta di una ricerca allineata a quella “laica” sulle staminali; la stessa ricerca che è difesa, spesso sulla fiducia, dalla maggioranza di coloro che difendono i 67 firmatari della lettera sul Papa alla Sapienza.

I preti tendono anche ad assumere su di loro la veste dello scienziato e quella del medico, sapendo che sono queste le figure ieratiche convincenti nella cultura contemporanea. Quando il cielo si spopola di dei, la terra si riempie di idoli, è stato detto. A ben vedere, quando degli scienziati ripetono al pubblico l’annuncio fantascientifico che possiamo attenderci la venuta di un’era dove sarà possibile ricostituire con le staminali parti di cuore e cervello, si è nel territorio della manipolazione magico-religiosa. Non c’è solo una “esagerazione”, cioè un errore quantitativo, ma un salto qualitativo nell’antiscientifico. Un ambito nel quale in fondo i cattolici si trovano più a loro agio che i laici. Come tutti, anche i “laici”, ammesso che in Italia ce ne siano, se la fanno sotto al pensiero nudo e secco della morte e della sofferenza fisica, e accettano il sollievo di un velo, costituito dalla speranza di una salvezza, magari camuffata da verità scientifica. Andrebbe accettato, come un’evidenza empirica, valida almeno sul piano pratico, che il senso religioso è un carattere costitutivo dell’uomo. Bisogna vedere con quali credenze lo si soddisfa. In effetti, per vedere all’opera il naturale istinto religioso basta guardare alla fiducia cieca nella medicina “scientifica” da parte di molti di coloro che si proclamano tranquillamente atei; e d’altra parte, con tutto questo cinico maneggiare concetti religiosi, con questo impastarli ai soldi e al potere, sono i chierici a dare un bell’esempio di superamento dell’illusione sulla divinità.

Non bisogna quindi lasciarsi impressionare dai roghi sui sagrati, o dalle grida di lesa maestà, e neppure da coloro che, difendendo giustamente la ricerca dall’attacco papale, sostengono di difendere così una scienza pura come giglio. Certo, è utile ricordare che i preti in tasca non hanno la verità; e che invece dalla tasca della tonaca possono estrarre uno Zippo.
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La prima liberta’ e’ la liberta’ dalla bugia.

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Blog Appello al popolo

Commento al post di Tonguessy “Strutture di potere- Galileo e la Chiesa” del 29 dic 2011

Grazie a Tonguessy per l’ottimo articolo. E’ particolarmente interessante l’osservazione del progresso scientifico come ideologia che allontana il popolo dalla concezione medievale della vita frugale. La promessa di salvezza intramondana che allontana da quella concezione del limite che abbiamo perso, e che farebbe risaltare la Scienza nella sua vera grandezza.

Io sono tra quelli che quando sono in spiaggia sul Tirreno restano a guardare il tramonto sul mare. Uno spettacolo bello in sé, e che induce a riflessioni delle quali “Il silenzio” suonato da Nini Rosso è l’equivalente musicale. La contemplazione del sublime che la nostra stella ci offre quotidianamente è temperata dal pensiero che non è il Sole che cala dietro l’orizzonte, spandendo colori regali attorno a sé; ma siamo invece noi che insieme alle sdraio e a tutto il resto ci stiamo lentamente ribaltando all’indietro.

Anche l’antagonismo Chiesa/Scienza si è evoluto, e credo occorra fare attenzione a non identificarlo con quello dei tempi di Galilei; come invece può essere interesse dei contendenti far credere:

https://menici60d15.wordpress.com/2008/01/21/diplomi-di-laurea-bruciati-sul-sagrato-tornano-i-roghi/

Resta l’antagonismo ideologico, con la Scienza e la Fede usate come armi; un esempio è dato da come entrambe le parti strumentalizzano la discussione sul darwinismo. Confronto che a volte sbotta in toni che tradiscono l’antica vocazione:

https://menici60d15.wordpress.com/2011/04/16/i-preambula-fidei-di-san-tommaso-e-quelli-di-de-mattei-e-carancini/

Ma il clero attualmente ha anche interesse a favorire la scienza. Interessi “pastorali”, perché, preso atto che la nuova religione secolare è oggi quella che fa più presa sulla credulità delle masse, preferisce cooptarla e sfruttarla anziché attaccarla frontalmente. (E sa, vecchia volpe, che conviene dargli corda anche perché le magagne della degenerazione affaristica della scienza ne minano la credibilità dall’interno). Diventato lo scientismo un’ideologia parareligiosa, il clero col suo know-how può insegnare ai seguaci di Prometeo come ricavarne consenso e zecchini.

Interessi politici, perché il Vaticano deve trovare un punto di convivenza e alleanza con altri poteri che non può certo contrastare, e che fanno dell’ideologia scientista il loro credo. Appoggiando la scienza, evitando di attaccarla, se non per ridicole questioni teologiche, tacendo sulle strumentalizzazioni e storture dei modi nei quali è praticata, e fornendo servizi di supporto, il clero può acquisire meriti presso poteri che non lo amano.

Interessi economici, perché la “scienza” è in pratica la tecnologia commerciale, e il clero è tra le forze che investono molto denaro e ricavano molto denaro da essa; v. il caso San Raffaele, scoperchiato, nei suoi aspetti finanziari ma non in quelli “scientifici”, nell’anno del passaggio di governo da Berlusconi a Monti.

Così le occasionali rumorose baruffe e le frequenti gomitate non devono fare perdere di vista che tra le due chiese, che se potessero adotterebbero gli argomenti degli inquisitori da un lato e dei lanzi dall’altro, i rapporti sono articolati; come quelli dei famosi imprenditori di Pisa, che litigavano di giorno ma cooperavano di notte:

https://menici60d15.wordpress.com/2011/04/12/i-futures-di-santa-lucia/

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@Lorenzo. Grazie per questo esempio di teologia scientista.

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18 maggio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. Patitucci “Corea di Huntington, speranze dalla terapia genica. La senatrice a vita Cattaneo: “Mai più discriminazione”

In generale, etica della ricerca e cultura cristiana dovrebbero convergere nel tenere l’aspetto etico e quello tecnico separati e distinti. Oggi invece ricercatori e clero cercano la promiscuità. Le malattie gravi inducono a compassione e impongono obblighi di solidarietà. E’ divenuta prassi stimolare ad arte la compassione per rendere credibili le promesse di cura, sostituendo la plausibilità biologica con spot lacrimevoli (bayesanesimo fraudolento). La gravità di una malattia, la sua crudeltà e lo stigma, l’impulso a combatterla, non hanno nulla a che vedere con la possibilità materiale di curarla; ma spesso sono usati, invece che per spingere alla migliore assistenza possibile, per legittimare prodotti hi-tech, basati su teorie di comodo architettate dal business, piuttosto che dalla scienza al servizio della compassione come si vuole fare credere. Presentare casi commoventi, o creare un caso morale*, sono tecniche usate dalle ditte di marketing per aiutare i loro clienti a vendere farmaci costosissimi che non funzionano. E’ divenuta comune l’affermazione di voler “destigmatizzare” per propagandare un prodotto medico carente; es. è stata usata per la colonscopia virtuale**.

*Eichacker PQ et al. Surviving sepsis – Practice guidelines, marketing campaigns, and Eli Lilly. NEJM, 2006. 335:16.
**As radiologists push for “virtual” colonoscopy coverage, risk of misleading readers is real. Health News Review, 12 set 2016.

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17 marzo 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Ruccia “Gandolfini (Family Day): “Cirinnà? Delirio paranoide, parlo da psichiatra”. E invita a pregare per “Non una di meno””

Forse la Cirinnà, che è pur sempre membro di un’aula di clienti dei preti e degli USA, ha annacquato quanto pronunciato nel delirio dell’agonia dal protagonista de ‘Il Balordo’ di Piero Chiara: “Dio, patria e famiglia riducono l’uomo in poltiglia”. Gandolfini, neurochirurgo in un ospedale convenzionato di suore che in una medicina onesta sarebbe superfluo, si mette il camice per attribuire una psicosi clinica alla senatrice che spinge perché la società vada verso la ’lonely crowd’. La medicina bresciana è facile all’abuso diagnostico, viziata com’è dalla magistratura locale. E’ stato cattedratico a Brescia Ermentini, che spiegò le lettere di Moro sequestrato appiccicandogli una patologia psichiatrica (d’accordo con la magistratura romana, favorevole ad un ricovero coatto in caso di liberazione, a sentire Cossiga). Lo psichiatra poi ebbe noie giudiziarie per accuse di referti favorevoli a mafiosi, e fu assolto.

Tra loro volano parole grosse, ma i due sono entrambi bravi esecutori di regioni diverse dello squilibrato modello culturale liberista: vuoi con la promozione dell’incertezza nei bambini sulla propria identità sessuale della trasgressiva Cirinnà, vuoi con i bambini come puntaspilli per l’affarismo biomedico del pio Gandolfini. Sul palcoscenico “libertari” e “uomini di Dio” se le danno di santa ragione, per il visibilio dei rispettivi target elettorali; ma i loro numeri li fanno per lo stesso padrone. Mica sono matti.