La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide

2 March 2017

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Il grafico, tratto da un articolo che si intitola “Screening tumorali: lo scontro tra scienza e intuizione“ [1], mostra come con l’introduzione degli screening la mortalità per i relativi cancri (la curva piatta in basso in ogni riquadro) sia rimasta sostanzialmente invariata; mentre le diagnosi (le curve superiori crescenti) sono fortemente aumentate. Il grafico è a commento dell’affermazione “più cerchiamo il cancro più ne troviamo”. Il risultato maggiore di questa caccia al cancro con gli screening è di diagnosticare e trattare come cancro entità che non sono aggressive; e di rendere così la popolazione non più sana ma più malata, provocando danni iatrogeni e distogliendo risorse dall’assistenza medica utile. I quattro screening tumorali considerati nel grafico – prostata, mammella, tiroide, melanoma – sono gli stessi offerti alla cittadinanza dal centro medico da poco allestito a Casal di Principe in una villa sequestrata a un boss camorrista [2].


Il sacro spazzatura

Il liberismo non seduce più ma continua a soggiogare culturalmente, avendo ottenuto un’egemonia passiva, un’interiorizzazione delle forme ideologiche che il dissenso non riesce a scardinare [3]. L’ideologia liberista si impone reprimendo, anche con la forza, alternative valide; e con una massiccia opera di manipolazione culturale. Il suo apparato propagandistico ha varie armi difensive, che conviene esaminare. Come molte specie di batteri che sulla membrana citoplasmatica hanno una parete cellulare e sopra ancora uno strato mucoso, anche diverse operazioni liberiste sono rivestite da un doppio strato protettivo. Lo strato interno è dato dalla complessità tecnica: non è facile per il cittadino comune (compreso lo scrivente) capire il reale significato e le conseguenze di una operazione liberista in campo economico. O – l’aspetto che conosco e che viene trattato qui – il reale significato degli annunci di “nuove cure” in medicina; un campo che è ormai un settore di punta dell’economia liberista. Lo strato protettivo esterno è dato dal sacro, in una forma artefatta e distorta, ottenuta inventando una sacralità o usando come scudi temi portatori di una effettiva sacralità. Gli spin doctor del liberismo rivestono atti inconfessabili di un sacro “fake”, sollecitando ad arte la tendenza a non mettere in discussione e a riverire ciò che appare appunto sacro. Può essere definito “sacro spazzatura”, perché come i titoli spazzatura si fa “comprare” dal pubblico promettendo tanto al costo di un investimento modesto; promettendo la partecipazione al sacro per il costo di un consenso che sembra del resto doveroso; ma lascia con un pugno di mosche quelli che sono divenuti “piccoli azionisti” di operazioni che vanno in realtà a loro danno. Come la capsula esterna protegge i batteri dalla fagocitosi, il muco tenace del sacro spazzatura protegge le operazioni del liberismo dalle denunce e dal dissenso.

Alcuni esempi di sacro spazzatura, rilevanti per l’argomento del presente articolo. a) La lotta alla mafia. Qualsiasi cosa sia fatta nel nome della lotta alla mafia non può che essere giusta e buona. Appoggiandola da bravi spettatori si diviene, al costo del battere le mani o del godersi lo sceneggiato tv, partecipi dell’acume, del coraggio, della nobiltà d’animo di Falcone, Borsellino, Boris Giuliano, e degli altri valorosi uccisi (e forse lasciati uccidere per il loro essere troppo capaci nel combattere la mafia). Mentre criticando l’antimafia si svela di essere come minimo fiancheggiatori della mafia. b) La lotta all’inquinamento. Non può che essere a fin di bene. Chi l’appoggia mostra spirito civico, mentre chi indica i casi dove i contenuti e le finalità sono fortemente distorti [4] è un prezzolato dell’industria. c) Gli allarmi su minacce alla salute, il bene supremo; coraggiose denunce che trovano terreno fertile nelle nostre paure fin dai tempi apparentemente lontani della teoria miasmatica delle malattie e degli untori. Chi grida al lupo lo fa certo per il tuo bene. Allarmi che ne parafrasano con scarso merito altri che invece sono fondati vanno creduti senza se e senza ma. d) La scienza, in realtà ciò che viene presentato come tale. Non può che avere il sigillo della verità e quello del disinteresse; come se ciò che un ricercatore che deve la sua fortuna a una multinazionale proclama su un giornale, in televisione o sui social fossero le leggi del moto di Newton o di Einstein. Chiunque non accetti gli oracoli delle sibille che parlano avendo come fondale un laboratorio e strumenti misteriosi non può che essere un ignorante superstizioso, che crede alle scie chimiche e porta il cappello di stagnola. e) Un corrispondente incremento di alcuni servizi medici. E’ lapalissiano che più medicina vuol dire più salute. Curioso che diversi medici e ricercatori lo neghino, sostenendo al contrario che in alcuni casi abbiamo troppa medicina e che ciò riduca la salute [5]. Ma quale altro scopo potrebbe esserci nell’introdurre più medicina? Quale mente contorta può pensare che non sia un atto di amore per l’umanità sofferente. f) L’adeguamento della medicina del Meridione alle pratiche in vigore al Nord. Solo un eccentrico come Illich può sostenere che a volte alcune regioni per il fatto di essere economicamente arretrate sono risparmiate dagli aspetti “più sinistri” della “civilizzazione medica” [6]. Quando poi g) a condurre simili battaglie siano, come avviene, dei preti, i professionisti del sacro (nonché grossi imprenditori della medicina commerciale), il contestare assume i caratteri dell’empietà.

Un caso di operazione liberista coperta dai due strati, quello tecnico e quello del sacro, è rappresentato dalla notizia che a Casal di Principe la villa confiscata a un boss è divenuta un “Centro di prevenzione per le malattie oncologiche”; intitolato a Don Diana, il sacerdote ucciso nel 1994 dal clan dei casalesi. “Casa Don Diana” si occupa di screening per il tumore della mammella, della prostata, della tiroide e “della pelle”, presumibilmente per il melanoma cutaneo [2, 7]. Esaminiamo per primo lo strato tecnico, considerando i quattro screening e la situazione dell’inquinamento nella Terra dei fuochi.

 
Interventi medici inutili e dannosi, derivati con un non sequitur da allarmi gonfiati

Lo screening mammografico non funziona e provoca sostanziali sovradiagnosi” [8]. Così il Cochrane Nordic ha riassunto i risultati di un recente studio [9] che come altri mostra che le promesse sullo screening della mammella sono state disattese: la mortalità non viene ridotta, mentre molte donne subiscono trattamenti non necessari, che causano oltre all’angoscia di credersi malate di cancro e al tracollo della qualità di vita il deturpamento della mammella e effetti avversi, a volte letali. In Svizzera, in Francia, in USA, gruppi di esperti raccomandano di ritirare o ridurre questo screening. La Russia di Putin evita alle donne la disinformazione che ne è alla base [10].

Per una di quelle contraddizioni contro le quali le manipolazioni ideologiche facilmente vanno a strusciare, lo screening, che in Italia e in Campania è il politically correct, è stato paragonato, nel suo presupposto errato sulla malignità di lesioni in situ [11], al pregiudizio razziale; da Otis Brawley, Chief Medical Officer dell’American Cancer Society [12].

Lo screening per il cancro della tiroide rappresenta un altro caso di discrepanza grave tra antropologia e biologia della malattia; tra ciò che sembra e viene fatto credere al pubblico e ai pazienti e ciò che è alla luce delle conoscenze scientifiche. La comparsa sul collo in corrispondenza della tiroide di un “bozzo”, che, a portata di mano in un’area vitale, evoca continuamente pensieri infausti, spaventa la persona; e il sistema medico si guarda bene dal tranquillizzarla spiegando che la grande maggioranza dei noduli tiroidei, più frequenti nei giovani, non sono tumorali o sono benigni. I tumori invasivi della tiroide hanno nella grande maggioranza dei casi un decorso indolente, con elevati tassi sopravvivenza. Lo screening porta a sovradiagnosi, e quindi a sovratrattamento [13]; in Corea del Sud, dove lo si pratica estesamente, l’incidenza di carcinoma papillare della tiroide è aumentata di 15 volte. Risulta che in Corea del Sud oltre il 99% delle diagnosi di cancro della tiroide da screening siano sovradiagnosi [14]. La sovradiagnosi di cancro porta senza reale giustificazione all’asportazione chirurgica totale o parziale della tiroide, che può provocare ipoparatiroidismo (11%) e paralisi delle corde vocali (2%) come effetti diretti dell’intervento. I pazienti ai quali è stata asportata l’intera tiroide, e buona parte di quelli che hanno subito un’asportazione parziale, spesso giovani, divengono malati cronici, affetti da ipotiroidismo. Oltre che ai danni dell’ipotiroidismo saranno esposti a quelli della terapia sostitutiva con ormoni tiroidei, che li mette a rischio di sviluppare in seguito ipertensione arteriosa, incidenti cardiovascolari incluso l’ictus, osteoporosi [15]. La USPSTF, l’ente USA preposto alla valutazione degli screening, si è espressa formalmente contro questo screening. Un suo rappresentante ha commentato che mentre c’è scarsa evidenza che porti benefici, c’è una considerevole evidenza che provochi danni significativi. E che dove è stato introdotto lo screening non ha aiutato le persone a condurre vite più lunghe e più sane [16].

La USPSTF si è espressa anche contro lo screening per il cancro della prostata, che non ha mostrato di ridurre la mortalità per questo cancro mentre ha provocato un tragico carico iatrogeno, rendendo incontinenti e impotenti centinaia di migliaia di uomini [17]. A seguito di ciò in USA i programmi per questo screening sono stati ridotti, tra le recriminazioni degli urologi. Un effetto immediato è stata la diminuzione dei casi di cancro della prostata. La riduzione ha riguardato i casi “precoci”, mentre i casi avanzati sono rimasti stabili. In parole povere, con la riduzione dello screening si sono ridotti i cancri finti e sono rimasti quelli veri. I meccanismi e la storia del disastro silenzioso causato da una gigantesca operazione commerciale che ha il suo perno nel test del PSA, e nella falsa “scienza” costruita su di esso, sono descritti nel libro “Il grande inganno sulla prostata. Perché lo screening col PSA può avere gravi conseguenze per milioni di uomini” scritto da R. J. Ablin, che è lo scopritore del PSA.

Questi screening si basano su “disease reservoir” [1,18], “giacimenti di malattia”: sull’alta frequenza nei sani di anomalie o varianti che vengono considerate patologia sulla base di esili supposizioni, e di macroscopiche omissioni della ricerca. Per i tumori le miniere, anch’esse d’oro come i camorristi e i faccendieri hanno definito i rifiuti sui quali fanno affari, sono date da alterazioni anatomiche non invasive che vengono sistematicamente chiamate cancro [11]. Nel caso del melanoma cutaneo l’epidemia [1, 19] è stata provocata istituendo e ingrandendo un’area grigia di entità che facciano da ponte [20] tra questo temibile cancro e i comunissimi nevi cutanei, che la diceria popolare, alimentata da media ed esperti, vuole essere potenziali cancri. Il timore di un tumore molto aggressivo come il melanoma da un lato, e dall’altra il danno fisico il più delle volte relativamente lieve dato dalla rimozione di una losanga di cute (ma non sempre lieve, es. le escissioni sulla faccia [19]) hanno portato a spingere sempre di più per questo screening. Di recente la Rockefeller University ha annunciato con toni celebrativi che suoi ricercatori hanno creato un sofisticato sistema di screening automatizzato per il melanoma tramite analisi digitale. E’ stato osservato che il lavoro riportava un tasso di falsi positivi del 64%, e che l’annuncio specificava che tale percentuale è paragonabile a quella dell’esame da parte di dermatologi esperti [21]. Sul piano medico è surreale che ci si vanti per procedure sulla popolazione generale che, tradizionali o hi-tech, in condizioni ottimali, a detta di chi le presenta e ha quindi interesse a minimizzare i loro svantaggi, chiamano cancro ciò che in due casi su tre non lo è. Questo generatore di pazienti è invece logico e coerente dal punto di vista del business. Anche per questo screening all’epidemia di diagnosi, all’aumento di spesa, ai danni iatrogeni psicologici e fisici, non fa riscontro una diminuzione della mortalità per il tumore, che secondo alcune statistiche sarebbe in aumento.

Se anche questi screening fossero efficaci e vantaggiosi, non si comprende perché dovrebbero costituire la risposta all’inquinamento da rifiuti tossici della Terra dei fuochi. Riguardano cancri che in generale non sono dovuti all’inquinamento. E’ singolare l’assunto implicito che l’inquinamento provocherebbe proprio quelle patologie che sarebbero contrastate da interventi medici di dubbia virtù che corrispondono a grandi investimenti e profitti. Appare che la visione sia di tipo pre-razionale, considerando non il cancro materiale, il fenomeno biologico della proliferazione incontrollata di un tessuto nuovo non fisiologico, con la sua vasta eterogeneità e complessità; ma il cancro antropologico, l’ipostasi materiale della Morte, un’entità informe che risponde alla logica primitiva Bene-Male, malattia-medicina. Il cancro senza struttura, simile all’allucinazione di Artaud che voleva il corpo senza organi. Ad Augusta don Prisutto fa del reale problema dell’inquinamento industriale la causa di tutti i decessi per cancro che avvengono in zona; e parla di “genocidio”. E’ un copione fisso: agli allarmi su asserite epidemie di cancro causate da una fonte inquinante – Taranto [4], Amantea e Cetraro [22], Augusta [4], Terra dei fuochi, gli altri focolai identificati sul territorio nazionale – segue la soluzione: più screening. Una sequenza che ricorda certe ricette del FMI per “curare” la “dissolutezza” finanziaria di nazioni messe sotto tutela; cure che in realtà peggiorano le condizioni del malato a beneficio dei “dottori”.

Anche l’assunto iniziale, l’allarme sull’epidemia di tumori da inquinamento della Terra dei fuochi, appare originare dal marketing invece che dalla realtà; appare rientrare nelle “cancer scare” che i media diffondono da molti decenni [23] e nel “disease-mongering”, la nota tecnica propagandistica, per la quale l’industria medica spende cifre considerevoli, dello spaventare il pubblico per vendere prodotti medici. Un articolato nucleo di verità viene distorto in un allarme indiscriminato che ricorda quelle tecniche di caccia cooperativa dove una parte dei predatori mostrandosi spaventa le prede, spingendole così nella direzione dove le prede credono sia la salvezza, e dove invece sta il resto del gruppo di caccia appostato e nascosto. Appare certo che vi siano stati e vi siano traffici illeciti di rifiuti; che le discariche abusive e l’inquinamento in Terra dei fuochi costituiscano un vulnus inaccettabile, degradando l’ambiente; e che possano provocare danni alla salute della popolazione, inclusa l’insorgenza di tumori. Non è nota con certezza l’entità quantitativa del fenomeno. Non rassicura il divario tra gli allarmi sull’ondata di cancri e l’inconsistenza dei dati di fatto, anche quelli elementari. Non è chiara l’eventuale presenza di materiale radioattivo, il più pericoloso quanto a capacità cancerogena, e l’esposizione della popolazione a tale materiale; nel campo della disinformazione, allarmi costruiti possono essere accoppiati al nascondere motivi di allarme fondati. L’estensione delle aree coinvolte nel casertano potrebbe essere 467 volte maggiore o minore di quel che si considera: la lunghezza del lato dell’ipotetico quadrato di territorio costruito unendo le aree interessate da pesante inquinamento varia da 17.3 chilometri a 800 metri a seconda della stima ufficiale [24. pag. 165]. In ogni caso il rapporto, in tempi brevi rispetto a quelli della cancerogenesi, tra le discariche di rifiuti tossici e l’asserita epidemia di tumori, gridato in mille salse da autorità, media e commentatori, è implausibile.

E’ probabile che nelle società occidentali molti cancri, dato un rischio, fortemente crescente con l’età, che tutti ci portiamo dentro per complesse ragioni biologiche, siano innescati nella popolazione generale da decenni di esposizione cronica al mare di cancerogeni a bassa intensità nei prodotti di consumo e nell’ambiente. Evenienza che peraltro viene soppressa, negata o minimizzata dall’ufficialità, che preferisce addossare al pubblico la colpa di praticare “stili di vita” cancerogeni. (C’è anche un’esposizione a cancerogeni medica, non trascurabile, data da farmaci e radiazioni; inclusi i raggi X della “prevenzione”). E’ noto che sotto certe condizioni l’esposizione ravvicinata a cancerogeni come l’amianto o il cloruro di vinile monomero, dove alcuni peculiari istotipi dei tumori sono una “pistola fumante”, provoca forti incrementi di frequenza di gravi forme tumorali (e anche qui si tende a liberare l’industria dalle sue responsabilità dirette). Le “scare story” come quella della Terra dei fuochi fondono e distorcono questi due casi, proclamando che focolai discreti come le discariche, dove l’esposizione non è in genere ravvicinata e diretta, provocherebbero cancri nella popolazione generale con una velocità e un’intensità di tipo epidemico. I dati epidemiologici [25] smentiscono l’allarme piuttosto che supportarlo. Non mostrano incrementi forti, non mostrano dati non altrimenti spiegabili, non provano il nesso causale con i rifiuti tossici, e vengono tirati per i capelli e distorti per poter sostenere che è in corso un’epidemia [In: 4]; per fornire pezze d’appoggio e foglie di fico burocratiche a fiumane continue di retorica e propaganda sui media. Si parla addirittura, da parte di magistrati e forze di polizia, di stimare l’inquinamento basandosi su dati epidemiologici di malattia raccolti dopo l’allarme [26], cioè usando un effetto per definirne la causa, non nota, e dando quindi per assunto ciò che si vuole verificare, il nesso causale. E’ il momento giusto per argomenti circolari del genere: i dati epidemiologici divengono più “credibili” col passare del tempo, per il meccanismo della profezia che si autoavvera, dato il circolo vizioso allarme-screening-sovradiagnosi-allarme che si è allestito, che porterà a quell’aumento spurio di incidenza di cancro che invariabilmente accompagna la cosiddetta “prevenzione” (vedi grafico). Il feedback positivo allarme-sovradiagnosi-allarme può avere luogo anche al di fuori degli screening, anche per altri tipi di tumore, come i tumori pediatrici [27]. E per patologie non tumorali; favorito da una medicina che è sempre più orientata al business e quindi alle sovradiagnosi.

La paura potrebbe essere considerata come un’emissione inquinante dell’industria e dei traffici sui rifiuti. Un sottoprodotto che il business, fatta salva l’impunità sui danni reali da inquinamento, ha interesse a valorizzare, in quanto alimenta l’industria delle sovradiagnosi e dei sovratrattamenti [28].


Angeli e demoni

Ciò che tendiamo a credere sugli screening tumorali si scontra con la realtà evidenziata dalla ricerca scientifica [1]. Studi mostrano che non solo i pazienti ma anche molti medici non comprendono i termini logici e quantitativi del problema [29]. Si stanno producendo “tutorial” e ausili che correggano gli aspetti più grossolani delle false credenze di medici e pazienti [30]. Cassels osserva come perfino quando comunicano il pericolo delle sovradiagnosi i media glissano sulla natura eminentemente politica degli screening, cioè sulla realtà cruda e terrena dei guadagni finanziari e degli incentivi [31]. Insieme alla difficoltà concettuale e psicologica appare essere all’opera, nel caso degli addetti e degli altri che ne traggono profitto, il fattore evidenziato da Keynes: “E’ difficile fare comprendere un concetto a qualcuno le cui entrate dipendono dal non comprenderlo”. In Italia invece di dissolvere lo strato protettivo tecnico, informando ed educando correttamente medici e pubblico, vi si aggiunge, secondo il costume cattolico, un buono strato di vischioso sacro spazzatura. La sacralizzazione della frode nel caso in oggetto può essere descritta con due narrazioni, “Non praevalebunt” e “Dita della stessa mano” che rappresentano rispettivamente la versione ufficiale e uno schema di ricostruzione che dovrebbe essere considerato.

Non praevalebunt. I diabolici camorristi, forti di alcune complicità istituzionali, ottenute da mele marce che si sono fatte corrompere, hanno usato alle spalle degli onesti zone della Campania come discariche per rifiuti tossici. Causando, nelle parole pronunciate nell’aula della Camera dal deputato grillino Micillo “il più grave attentato alla pubblica incolumità della storia. La bomba atomica non fa testo perché usata in tempo di guerra” [24]. Grazie alla denuncia di diversi coraggiosi come Saviano e Patriciello, le loro trame sono state svelate e fermate. Le forze del Bene sono passate al contrattacco, fino a fare del fortino di un boss un presidio di salute, che salva la popolazione dal cancro seminato dalle forze del Male.

Dita della stessa mano. La Campania è stata usata impunemente come discarica di rifiuti pericolosi e tossici a favore di varie industrie, con sostanziali complicità e connivenze istituzionali e la gestione della camorra. A danno fatto, si è usato l’inquinamento per un altro affare, quello dell’impianto nel Meridione di pratiche di medicina commerciale, come gli screening tumorali, lanciando allarmi, suscitando paure viscerali, disinformando su pericoli e rimedi [4, 32]. Aggiungendo degrado a degrado, inganno a inganno, depredazione a depredazione. Caricando dei danni fisici, mentali e finanziari degli screening una popolazione che già presenta ampie sacche di deprivazione. A questo scopo si è inscenato un “risveglio”; una riscossa della guerra santa contro la mafia. Costruendo figure eroiche come Saviano e Patriciello. Forze di polizia e magistratura collaborano all’operazione, facendo gli anticamorra dopo avere lasciato usare il territorio come discarica; e contribuendo, al di là delle loro competenze, agli allarmi distorti a favore del business medico, in una forma di peculato che come in altri casi [33] mette la credibilità di toghe e divise dello Stato al servizio di interessi privati gravemente illeciti. Con una sproporzione, come in altri casi di propaganda di affari medici illeciti tramite l’azione giudiziaria, tra il forte effetto mediatico manipolatorio e la punizione dei responsabili. Arrivando a occuparsi, nell’ambito di un generale supporto al business biomedico, della repressione e del discredito delle voci che guasterebbero il gioco. Il ruolo dell’antimafia appare essere quello di gestire la mafia, evitando che cresca troppo e impiegando la paura che suscita come instrumentum regni; mentre permette, copre e aiuta forme di mafia dei colletti bianchi necessarie ai grandi interessi della medicina commerciale. A volte in consonanza con gli apparati e le confraternite che tradizionalmente in Italia si occupano degli affari più luridi, in genere obbedendo a ordini da fuori.


L’inquinamento come delitto a doppia azione

Il caso, irto di aspetti controintuitivi, induce ad alcune considerazioni. Nella camera di scoppio dei motori delle automobili l’energia della combustione spinge i pistoni, che forniscono così lavoro. La risalita del pistone non fornisce lavoro, ma ne richiede. Invece nei motori a doppia azione, tipicamente i motori a vapore delle locomotive, il pistone fornisce lavoro sia quando va che quando viene, venendo spinto lungo il cilindro dall’energia termica in entrambi i sensi, mediante un gioco di valvole che immette il vapore ora dal lato della faccia libera del pistone ora da quello della biella. Ottenendo così un aumento dell’efficienza. Analogamente, mentre per la maggior parte dei crimini l’intervento di legalità fa sì che al delitto si alterni la riparazione, con l’inquinamento si ottengono vantaggi illeciti, e si crea danno, non solo dalla commissione del crimine, ma anche dalla fase che corrisponde alla riparazione. L’inquinamento consente di fare ulteriori affari “di ritorno” con la medicalizzazione e con le bonifiche. Il Procuratore nazionale antimafia Roberti ha osservato che le bonifiche “Rischiano di essere fatte dalle stesse imprese che hanno contribuito all’inquinamento. Questo, senza che ci sia nessuno che lo impedisce” [24]. L’intervento giudiziario, l’intervento etico, politico e tecnico sapientemente omessi e forzati al tempo giusto possono costituire quel gioco di valvole che permette la doppia azione.

I delitti a doppia azione sarebbe particolarmente importante prevenirli, o stroncarli sul nascere; sul piano legislativo e giudiziario. I delitti a doppia azione del potere, che permettono di servire o vendersi apparendo cavalieri senza macchia, sono una fortuna per la nostra desolante classe dirigente, imbevuta di opportunismo e vanità. E anche per quella che dovrebbe essere la resistenza spontanea, dal basso, che è malata di “sessantottismo”, ovvero l’inclinazione a protestare su ciò che il potere vuole si protesti. Ben descritta da Pasolini: “Essi credono di spezzare il cerchio e non fanno altro che rinsaldarlo”.


L’allocazione delle risorse secondo frode

Su Il Mattino di Napoli lo stesso Garattini, uno dei maggiori esperti e voce critica “gatekeeper”, integrata nell’establishment, ha spiegato come lo Stato mentre promette di aumentare i servizi sanitari pubblici con scintillanti interventi medici, “gratis” secondo l’espressione della ministra Lorenzin, lasci scoperti – e renda scoperti – servizi medici essenziali [34]. I nuovi LEA del governo Renzi-Gentiloni includono le cure termali e l’ozonoterapia, cure di non provata efficacia, per usare un eufemismo, e certo non essenziali.

Forniscono “gratis” anche farmaci oncologici costosissimi che allungherebbero la vita di uno o due mesi. Un vantaggio teorico, a volte fatto apparire fittiziamente manipolando il campione in cambio di un peggioramento, questo concreto, della qualità di vita [35]. Farmaci il cui rapporto prezzo/efficacia e gli insufficienti controlli sulla sicurezza [36] dovrebbero portare a considerarli truffe istituzionalizzate con farmaci imperfetti e pericolosi. Una cinica aberrazione che conferma come dietro agli annunci rutilanti di progressi scientifici e le proteste di umanità, la medicina, soggiogata dal business, si impegni non nel combattere il cancro ma nel trarne il maggior profitto monetario.

Intanto i pronto soccorso restano scoperti, e in Campania le persone sono abituate a restare su una barella se ricoverate. L’assistenza agli anziani non autosufficienti impoverisce le famiglie [37]. Il caso del Don Diana è un episodio di una tendenza generale a impiegare risorse pubbliche, cioè ad amministrare il denaro dei contribuenti, a favore di servizi medici che promettono miracoli, e che moltiplicano miracolosamente i profitti degli investitori, ma sono per il resto inutili o dannosi; mentre si lasciano scoperti servizi medici e assistenziali meno favolosi ma realmente utili, lasciando solo il cittadino quando ha realmente bisogno di aiuto. Obbligandolo a pagarsi – sempre che sia possibile – diversi servizi necessari, dopo che i soldi che ha affidato allo Stato sono stati sperperati a beneficio di poteri forti in una medicina inutile o dannosa.


 La linea della palma e la linea del mammografo

Sciascia paragonava l’espansione della mafie meridionali al Nord al salire della “linea della palma”. Mentre avanza da Sud a Nord il limite dell’areale della palma, scende in senso opposto la linea del mammografo (e non sorprenderebbe che i due movimenti avessero attori in comune). Gli screening stanno venendo criticati e ridotti nei paesi occidentali più avanzati. Le aspettative di ulteriore crescita del settore puntano sui popolosi paesi emergenti, India e Cina [38]. La presidente del Cile, Michelle Bachelet, ha orgogliosamente rivendicato come un merito (aggiungendovi una connotazione femminista, tipica della propaganda sugli screening mammari) l’introduzione in un paese LMIC (low-income middle-income countries) come il Cile dello screening mammografico e di altri prodotti di prevenzione [39]. Per mantenere i profitti si punta a globalizzare il mercato, a saturare regioni subalterne come l’Italia e a colmare lacune come quella del Meridione. La globalizzazione permette di prolungare e espandere imprese fraudolente estendendole, dopo che sono state smascherate nei paesi d’origine, a paesi minori, ai quali vengono presentate come l’arrivo del progresso e della civiltà.

Il Sud Italia, piuttosto che acquisire gli aspetti positivi, a partire da una migliore organizzazione della sanità, si vedrà colonizzato da medicina commerciale come la “prevenzione”. L’inesauribile mangiatoia della medicina viene convertita in senso liberista, a favore della frode medica strutturale, di alto livello, che privilegia i grandi investitori; anche nel Sud Italia, dove è servita tradizionalmente per il keynesismo democristiano, con la distribuzione clientelare di stipendi e operazioni di basso livello come le ricette di farmaci gonfiate o false. Si sta forse andando verso una economia patologica, una forma modificata in peggio dell’assistenzialismo, dove i disagiati otterranno una fonte di reddito, dei sussidi, in cambio dell’assumere il ruolo – sacro – di malato; e facendosi trasformare in malati; o mettendo a reddito la prole in questo modo, come già avviene in alcuni casi nelle fasce povere in USA.

 

L’inevitabilità della blasfemia

Anni fa A. Dal Lago osservò che le minacce della camorra hanno reso Saviano “circonfuso da un alone di eroismo” che impedisce l’analisi critica di “Gomorra” [40]. Ancora oggi criticare Saviano porta a essere stigmatizzati per il solo fatto di avere osato farlo. La fusione tra realtà e fiction, tra il reale e il costruito riguardo a quel cagnaccio del potere che è la mafia, e la conseguente istituzione di aloni o di capsule mucose che rendono sacro ciò che non lo è, o ciò che è iniquo, andrebbero meglio esaminate [40]. Di sicuro l’introduzione di screening tumorali che stanno venendo scartati altrove non è il modo giusto di proseguire la lotta di uomini come Falcone e Borsellino; di onorare caduti come don Diana, il prete che ripeté la risoluzione biblica che è stata il motto di un altro meridionale, Tommaso Campanella: “Per amore del mio popolo non tacerò”; di tutelare la salute e promuovere il benessere dei cittadini. Questo è il modo di servire interessi privati a danno dei cittadini, calpestando etica e Costituzione.

Il potere si guarda dall’eliminare la mafia, che gli fornisce tra i vari vantaggi anche uno standard negativo rispetto al quale fare apparire le istituzioni che controlla come paladini del Bene; in modo da fare disattendere impunemente l’aderenza ai valori positivi [41]. Tende a creare un rivestimento sacro per i suoi atti per renderli indiscutibili, dogmi immuni da critiche e denunce. La lotta alla mafia, come la lotta alle malattie, permette di allestire il recinto del sacro, di praticare il male simulando la virtù. Una tecnica che è diffusa quanto lo sono le mafie; e che in parte spiega, e a volte accompagna, la loro estensione al Nord. Nel paese del Gattopardo, andrebbe considerata laicamente la post-mafia, ciò che viene dopo la mafia; se ciò che sembra costituirne l’opposto non sia invece in un rapporto di continuità con il bestiale disegno di sopraffazione, il cupo disegno di sfruttamento che ai mafiosi viene permesso di porre in essere.

Il sacro desacralizza. L’istituzione del sacro rende per definizione profano, quindi inferiore, sacrificabile, ciò che lascia al suo esterno; il sacro può essere impostato in modo da rendere più facile bestemmiare l’Uomo. Col sacro spazzatura chi dissente viene posto davanti a una sorta di ricatto culturale, dato da un’alternativa spiacevole: o si nega e si definisce come un male ciò che viene presentato come sacro, e come sacro è considerato dalla comunità, divenendo così agli occhi dei più dei bestemmiatori; o lo si accetta e così si bestemmia l’Uomo. Il potere vuole che sia considerato immorale l’oltrepassare la viscida barriera sacra con la quale cinge le sue truffe; accomunandolo allo “speech hate”, o sostenendo che la “violenza verbale” di chi critica e denuncia sarebbe pari a quella che fracassa le ossa o sottilmente rovina vite. Non conformarsi al “politically correct” sta divenendo una trasgressione illecita, un peccato mortale; si sta cercando di introdurre, in barba alle libertà costituzionali e al principio democratico, forme di censura e di punizione tramite la legge verso chi non rispetta come sacre e intoccabili le imposture ufficiali.

Il potere predica e impone un pacifismo assoluto nei suoi confronti mentre aggredisce senza tregua. Il teologo Turcke ha mostrato come “il rifiuto di ogni violenza è soltanto la sua ipocrita approvazione”; e come siamo condannati a subire la violenza o a usarla legittimamente per difenderci [42]. Analogamente andrebbe riconosciuto, se si vuole costituire un’opposizione efficace al liberismo e alle sue espressioni globaliste, che la corretta disamina degli aspetti tecnici – così spesso trascurata – è assolutamente necessaria ma non è sufficiente, e che occorre anche il gesto culturalmente traumatico di rovesciare simulacri e falsi idoli. Senza cadere nella trappola dell’intemperanza, occorre dire pane al pane, e essere irriverenti e iconoclasti contro ciò che viene falsamente presentato come sacro.


Note
1. Kramer BS et al. Cancer Screening: The Clash of Science and Intuition. Annu Rev Med, 2009. 60:125.
2. Terre dei fuochi: ex casa casalesi diventa centro di lotta al cancro. Controradio Toscana, 26 gen 17.
3. Volpe M. Egemonia e dissenso: quali prospettive? In: Appello al popolo, 10 feb 2017.
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11. I cancri che non sono cancro. https://menici60d15.wordpress.com/
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4 aprile 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Autismo, tumori e disabilità: quanto influisce l’inquinamento sulla nostra salute?

Ricordo il dr. Marfella, che dice di essere schierato dalla parte dei cittadini, a fianco al Procuratore generale di Brescia a una conferenza dove si lanciavano allarmi sui danni alla salute da inquinamento nel bresciano, accomunandolo alla Terra dei Fuochi. Platea di studenti, cioè di minori, scelta a mio parere imprudente, per non dire censurabile*. Marfella accosta l’inquinamento anche alla ”epidemia” di autismo; schierandosi a fianco all’ufficialità, incluso Mattarella, in un’operazione di creazione di malattia per via culturale. La bufala dell’epidemia di autismo da vaccini serve da standard negativo per fare sembrare scientifiche le manipolazioni sull’autismo dell’ufficialità; come Stamina al confronto fa sembrare credibili le promesse fantasiose dell’ufficialità sulla rigenerazione del tessuto nervoso. La chemio, fallimentare, viene valutata paragonandola alla follia del metodo Hamer. Su questo sito M. Mirabella, che ha gravi responsabilità per forme di deleteria pubblicità direct-to-consumer mascherate da divulgazione, sembra un difensore dell’onestà scientifica, essendo mostrato a sbeffeggiare una “raeliana”. Il dibattito è coartato a magia bassa contro magia alta. Per un esempio di terza campana, v. autismo in “Primo non curare chi è normale. Contro l’invenzione delle malattie”, Boringhieri. L’autore dopo avere diretto la nosografia psichiatrica ufficiale ne è divenuto un critico.

*La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide.

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26 maggio 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Tumori infantili, i numeri della Campania crescono più veloci che in tutt’Europa”

Sì, si può prevedere che nei prossimi anni la Campania colmerà il gap che la vede ancora arretrata rispetto al resto d’Italia e vincerà l’ambito scudetto (Marfella) dell’incidenza di diagnosi di tumori infantili, ora che “le sensazioni dei sacerdoti e delle madri campane” (Isde- Medici per l’ambiente Campania) hanno preso il posto dei turpi affari degli animali senza cuore della camorra: tramite il meccanismo della profezia che si autoavvera allarme-sovradiagnosi-allarme. Dato che gli uomini di Chiesa e le madri coraggio riescono a sensazione a rilevare variazioni di fenomeni che sono misurate in millesimi di punto percentuale, non è fuori luogo avvisare la Curia Arcivescovile di Napoli della possibilità che siano stati loro donati poteri sovrannaturali. In un mondo giusto, dove vigesse lo “Unicuique suum”, queste capacità di percezione extrasensoriale di preti e mamme dovrebbero essere anche portate all’attenzione della Quest… dell’Osservatorio Vesuviano, nella speranza che possano estendersi alla previsione dei fenomeni vulcanici che incombono sulla regione.

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10 giugno 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di A: Cannavale “Povertà e sanità per pochi, l’Italia va verso il modello americano?”

I costi salgono per la tendenza a offrire, o imporre, riti medici non necessari, o inefficaci, e a volte nocivi, ma sempre lucrosi, truffando, a favore di potenti investitori, sia i contribuenti sia chi paga di tasca propria. Mentre reali necessità sono lasciate scoperte. Il modello liberista, che si sta affermando anche da noi, è di ottenere facili profitti vendendo quanta più medicina sfruttando la sua dimensione irrazionale, per la quale più medicina è sinonimo di più salute. Troppa medicina invece è un pericolo per la salute, così che, come per una nemesi, la medicina liberista a volte rende la salute di famiglie a reddito elevato peggiore di quella di famiglie a basso reddito (es. *). La statistica della sopravvivenza per tumore (fatta ingannevolmente passare per il complemento di quella della mortalità) elevata al Nord non è in realtà una buona notizia per gli abitanti del Nord: è un artefatto che deriva essenzialmente dal diagnosticare, e trattare, come cancro entità benigne e asintomatiche, trasformando persone sane in pazienti oncologici. La sua estensione al Sud indicherà un’aggiunta di storture a danno della salute, non un miglioramento delle condizioni di arretratezza della medicina del Meridione. Non bisogna chiedere la medicina dei ricchi, ma la medicina onesta, che oltre a essere utile è economicamente sostenibile.

*Income and Cancer Overdiagnosis. When too much care is harmful. Welch et al. NEJM 8 giu 2017

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23 giugno 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Bella “Vaccini: Alice Pignatti, i consiglieri M5S e la borsa di studio della discordia”

 

Sul JAMA, 22 giu 17, si spiegano le tecniche per convincere i genitori. La propaganda è oggi estensione della “scienza”. Le mamme, in buona fede o meno, sono arruolate come strumento di marketing per fare vendere cure (Schneiderman LJ, Jecker NS. Wrong medicine. Doctors, patients and futile treatments. J Hopkins Univ Press, 1995). Anche a spese del contribuente, mostra questo caso. Le mamme battezzate “mamme rare” di Telethon per il business enorme e truffaldino delle malattie rare; le “madri coraggio” della Terra dei Fuochi per la messa a reddito dei bambini campani (v. “La post-camorra”). Davanti al “cuore di mamma” che promuove compresse o fiale “scientifiche” (e quotate in borsa) occorre un atteggiamento disincantato: “Medical consumer groups are viewed by the public and by the government as claiming the moral high ground and being solely devoted to the general good. Society grants [their] recommendations a special status as being true and honest. [They] are no more than advocates for their own particular diseases and interests, willing to divert medical resources … from other, more worthy areas of health care. They are, in essence, lobbyists, much the same as any other lobbying group or political action committee and, like the others, they are corruptible.” (Gottfried D. Too much medicine. A Doctor’s Prescription for Better and More Affordable Health Care. Paragon House, 2009).

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3 agosto 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Rifiuti speciali, industriali e tossici: ecco perché Terra dei fuochi è tutta Italia”

I rifiuti sono pericolosi, disgustosi, degradanti. Oggi queste caratteristiche negative fanno loro acquisire nuova vita, facendoli risorgere, nelle mani adatte, da scarti a fonti di reddito e di potere. C’è chi li smaltisce, si quota in Borsa, e nel massimizzare i profitti diventa inquinatore; chi si fa assegnare l’appalto della bonifica, a volte essendo il responsabile di ciò che viene bonificato; chi li usa per mostrarsi paladino della legalità o del bene comune mentre è connivente o complice su altri affari illeciti; chi ne fa uno spauracchio per spingere masse di persone verso grandi frodi mediche mai sazie di nuovi pazienti. Il potenziale economico e morale dell’allarme rifiuti viene creato da camorristi e industriali senza scrupoli (che sono lasciati agire); ma viene amplificato e sfruttato da una catena farisaica di persone perbene, che sono il complemento della mafia. I rifiuti configurano un ciclo economico a carattere estorsivo, basato su un Male: sul valore, reale o fittizio, di un Bene dato dalla limitazione di un Male che è in gran parte artificio umano. Ciclo che non andrebbe cavalcato, neppure nei suoi segmenti apparentemente meritori, ma andrebbe spezzato, tramite la riduzione della produzione, la repressione seria della creazione di potenziale negativo, cioè degli sversamenti, e la proibizione delle varie susseguenti forme di lucro e sfruttamento.

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14 dicembre 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Terra dei Fuochi non è una fake news. Il report di Regione Campania è incompleto”

Le evidenze dovrebbero essere indipendenti dalle asserite virtù di chi le presenta. Il biostatistico Allison ha chiamato “white hat bias”, “bias del cappello bianco”, il distorcere l’informazione scientifica in nome del ritenersi “dalla parte giusta”. E l’iscrivere chi dissente nella parte sbagliata.

Per di più, i buoni col cappello bianco e i malamente che rapiscono i bambini in culla lavorano per lo stesso impresario. Si sta distillando un prezioso sottoprodotto dell’inquinamento, la paura delle malattie, separandola dalla verità sull’effettiva entità del fenomeno, dalle responsabilità e dalle conseguenze antieconomiche. Sia De Luca, magnifico esempio di feudatario, tanto brillante nel rintuzzare i rivali quanto ossequiente ai poteri superiori, sia Patriciello, emissario di un clero che si occupa di vendere greggi di pecorelle, hanno interesse a mantenere la paura free-floating, che giustifichi il business delle bonifiche e spinga le persone nel business dell’oncologia. E allo stesso tempo ad evitare conseguenze negative su altri settori dell’economia, come l’agricoltura e la ricerca sconsiderata del profitto nel business dei rifiuti. L’incertezza sollevata inscenando il duello salva capre e cavoli.

Don Diana non meritava di essere chiamato maestro di questo peccato di superbia interessata, l’indossare il cappello bianco; né di questo genere di sceneggiate, il contrario del parlare chiaro che porta a ricevere non consenso ma la violenza dei malvagi.

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23 gennaio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Caporale “Otto anni di vita in meno, il conto esatto della malasanità – L’istantanea di Caporale”

I dati Istat più recenti mostrano una speranza di vita per la Campania di 81.1 anni contro una media nazionale di 82.8. Circa un anno e mezzo in meno. Questa fake del presidente dell’ISS Ricciardi, Iacona e Il Fatto, che i campani perderebbero molti anni di vita a testa per la malasanità, con l’implicazione che la buona sanità, rappresentata dalla meravigliosa sanità del Nord, sarebbe in grado di aumentare la speranza di vita di molti anni, è una di quelle che il min. degli Interni favorisce, servendo a dirottare anche al Sud la mangiatoia della sanità pubblica dalla distribuzione clientelare di posti e di soldi alle grandi frodi istituzionalizzate dell’industria medica internazionale. Sostituendo al maltrattamento borbonico lo sfruttamento liberista; che include anche effetti iatrogeni in grado di ridurre lo stato di salute della popolazione, come mostra il caso del faro della medicina propagandata da Ricciardi, Iacona e c., la medicina degli USA, dove si sta registrando una riduzione nella speranza di vita (a 78.6 anni) che viene attribuita anche alle sovraprescrizioni di oppioidi (Drop in U.S. life expectancy is an ‘indictment of the American health care system’. Stat, 4 gen 2018). La “opioid epidemic” è una manifestazione avanzata della fake medicine che fa soldi promettendo la salute eterna con le pillole e l’hi-tech, e che si vuole estendere al Sud, in parte scalzando la vecchia vergognosa camurria, in parte accordandosi, ma senza risolvere le piaghe reali.

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26 gennaio 2018

Commento al post di A. Marfella “‘A Napoli si vive 8 anni in meno’, l’allarme di Ricciardi mi ha scioccato”

Un articolo sull’inaffidabilità della letteratura scientifica, intitolato “Case di mattoni, non regge di paglia” (Kaelin WG. Nature, 25 maggio 2017), lamenta la tendenza della ricerca biomedica internazionale a cercare il sensazionalismo a scapito della solidità dei dati; e conclude che nel decidere se pubblicare dei risultati la domanda dovrebbe essere se sono corretti, non se sarebbero importanti se fossero veri. In Italia l’antifake, composta da scienziati, giornalisti, istituzioni, nel decidere le informazioni sulla salute da diffondere applica senza paura la legge

Importanza x Verità = Costante

dove l’importanza di una notizia e la sua veridicità sono inversamente proporzionali. Ovvero, più la notizia è “scioccante” meno c’è bisogno di definirla e di mostrarne l’autenticità. Qui es. non ci si cura di mostrare i dati, e la loro qualità, sulla strage che sarebbe in corso a Napoli. Di spiegare come si attribuisce un asserito crollo della speranza di vita nella popolazione alla malasanità (Ricciardi) o a sversamenti camorristi e ora allo smog (Marfella). I giornalisti e i professionisti della legalità sembrano non considerare se le dicerie che stanno trasmettendo non servano, con la scusa di curare i vecchi mali – disorganizzazione, malavita, ruberie e clientelismo – ad aggiungerne di nuovi, con l’estensione al Sud delle costose cure “da paese civile”, spesso non necessarie e dannose, che fanno ricca l’industria biomedica.

@ Capitano Alatriste. La camorra, e la sua esaltazione come potere malefico sovrannaturale tramite la serie tv Gomorra e gli altri innumerevoli fumettazzi, giustifica l’antimafia perenne. E l’antimafia perenne, la cronicizzazione della lotta alla mafia (in sostituzione ad una guerra che annienti le mafie) costituisce, insieme alla società mafioide a cui è collegata, un sistema di stabilizzazione del malaffare istituzionalizzato, analogo alle soluzioni tampone in chimica. Un sistema che contrasta sia il viraggio verso il basso, cioè che la mafia spadroneggi del tutto, sia il viraggio verso l’alto, cioè verso un maggior livello di decenza e onestà della società; e che favorisce così gli affari all’apparenza rispettabili ma illeciti della società mafioide, dei quali questa campagna pro big business biomedico è un caso.

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23 febbraio 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di V. Ulivieri “Brescia, nella Terra dei Fuochi del Nord smantellata la task-force: spostati (e non sostituiti) procuratore e direttrice Arpa”

Un altro fattore, meno noto, soprattutto da noi, ma più incisivo e maggiormente comprovato, che spiega questi incrementi di incidenza “stepwise” di tumori come melanoma cutaneo, carcinoma del rene, della tiroide, della mammella, è la sovradiagnosi. Una caratteristica delle sovradiagnosi di cancro è che si alimentano con gli allarmi sulla presenza di fattori cancerogeni sul territorio; e, una volta innescate, si autoalimentano con l’aumento spurio di incidenza e il conseguente rinnovato allarme. Sarebbe interessante conoscere l’opinione riguardo a questo aspetto, messo un po’ in ombra dall’emergenza sul flagello delle Terre dei Fuochi, dei magistrati noti al pubblico per il loro impegno nel contrastare (soprattutto tramite clamorose indagini; meno in termini di condanne) i reati su rifiuti e discariche in quanto cause delle riportate epidemie di cancro; come Sandro Raimondi. Comunque, nella sfortuna a Brescia è sorta una laboriosa industria della diagnosi e della cura del cancro; che si avvale del prezioso concorso, nella sua meritoria opera a tutela della salute, delle Istituzioni preposte alla legalità: prefettura, questura, comando CC, assessorato e comando polizia municipale. E non ultimi ma primi i servitori dello Stato con la toga che hanno intitolato il palazzo di giustizia di Brescia all’insigne giurista e tra i fondatori della P2 storica Giuseppe Zanardelli.

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4 marzo 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di E. Ambrosi “Cancro al seno, parlano 200 donne malate: “Non siamo fighe, siamo rottami. Chiediamo una miglior qualità della vita (e una comunicazione giusta)””

In Francia una commissione, che ha compreso cittadini, nominata dal ministero della sanità, ha chiesto l’abolizione o la riduzione dello screening per il cancro della mammella e uno stop alla disinformazione e propaganda (Barratt A et al. Reform of the National Screening Mammography Program in France. JAMA, 30 ott 2017). In Italia si cerca all’opposto di espandere il business. Anche con l’estetizzazione della pesante e dolorosa esperienza del cancro. La presidente dell’Associazione Italiana Oncologia, Stefania Gori, ha lodato la Toffa. Per una voce di donna, con diagnosi di cancro della mammella, che denuncia queste tecniche di vendita avvilenti e disoneste: Ehrenreich B. Smile or die. How positive thinking fooled America & the world. Granta, 2010.

Rivolgersi a Bergoglio come avvocato è finire in ore leonis, perché il clero promuove il business del cancro, al quale partecipa. Ma gli italiani, diceva Montanelli, “vogliono fare la rivoluzione coi carabinieri”. E infatti anche la scelta dello “antisistema” M5S, che ha appena vinto le elezioni, del generale dei CC della Terra dei fuochi al ministero dell’ambiente va nel verso del favorire il business del cancro insieme agli spot della Mediaset di Berlusconi su come è fico avere il cancro e alle bugie sul cancro del governo Renzi (v. La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide).

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18 marzo 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Sanità, anche io ho il mio codice 048. Ma al Registro tumori non serve”

Non discuto la condizione clinica dalla quale il dr. Marfella riporta essere affetto. In un film della Wertmuller il protagonista vede con terrore sulla faccia del PM gli stessi nei del mafioso. A volte ho un po’ un’impressione simile; es. quando sento come qui magistrati (D. Ceglie) e CC che attribuiscono all’inquinamento dei camorristi una presunta esplosione di casi di cancro basandosi sull’esenzione da ticket. Un grossolano end point surrogato ottimo per il circolo vizioso che è stato chiamato “il paradosso del falso allarme”, dove “il danno è interpretato come beneficio” perché chi viene falsamente diagnosticato come malato di cancro diviene “the most vocal proponent” dei test che portano alla falsa diagnosi*.

Invece di giocare al piccolo epidemiologo introducendo nuovi “metodi” magistrati e polizia dovrebbero commissionare un monitoraggio epidemiologico sull’uso di psicofarmaci, e sul loro possibile ruolo causale**, nei casi di omicidio- suicidio che riempiono le cronache. Sarebbe un dovere d’ufficio, scrissi anni fa al più celebre PM impegnato in fatti di medicina. Ma magistrati e polizia, ricolmi di buon senso, evitano l’epidemiologia che è anatema per il business biomedico, mentre sono un pungolo e un traino per quella del genere che fa aumentare il fatturato.

*Schwartz LM et al. Not so silver lining. Arch Int Med 28 mar 2011. ** Gøtzsche PC. Deadly Psychiatry and Organised Denial, 2015.

19 marzo 2018:

@ Tamas1412: L’articolo di Mangone mostra anche che usando come indicatore l’esenzione da ticket si sovrastima l’incidenza dei tumori che sono sia più frequenti sia più soggetti alla sovradiagnosi e ai suoi circoli viziosi, prostata e mammella. Questo può spiegare perché Ceglie e i suoi CC adottandolo hanno potuto esibire una irrealistica incidenza quintuplicata. L’appropriatezza per frodi dell’indicatore è data, oltre che dal suo carattere fortemente incerto e indiretto, dal corrispondere a un beneficio economico. Accordato su base burocratica in un territorio povero e dove tradizionalmente si praticano forme di assistenzialismo con maschera medica, es. le pensioni di invalidità. Le manipolazioni orchestrate sulle varie “Terra dei fuochi” fanno intravedere che lo status di malato verrà incentivato con ricompense (ci sono già casi di pazienti pagati in USA). Indicatori di incidenza di tipo monetario si impenneranno e autoalimenteranno. Invece che su “rancori personali” di Marfella, bisognerebbe concentrarsi sulla insufficiente separazione tra forze negative e positive, camorristi-inquinatori e antimafia-antitumori. Come per il terrorismo – in questi giorni le istituzioni fanno mostra di indignarsi per le infami uscite mediatiche che sono consentite alla Faranda – appaiono esserci pervietà, giochi delle parti e continuità di progetto tra le forze negative e quelli che le combattono; e una certa sottomissione di entrambi agli stessi grandi interessi e poteri maggiori.

22 marzo 2018:

Ho letto l’articolo di Mangone. Compara le esenzioni con i RT, e – in quest’ambito – riporta una sottostima di casi. Con una relativa sovrastima dei tumori più comuni e sovradignosticabili, e un 3.5% di probabili non tumori in pazienti con esenzione. Ciò non contraddice e non deve nascondere la trave, ignorata, che benefici di welfare, e quindi il loro uso come indicatori, possano in circostanze favorevoli, allarmi, falsa informazione medica, propaganda, prevedibilmente portare a incidenze gonfiate – anche nei RT, non esenti da limiti tecnici e condizionamenti politici – per la convergenza tra l’industria, ad avere pazienti, e il pubblico, a ottenere benefici.

Es. per il redattore capo del DSM IV (Frances A. Primo, non curare chi è normale) c’è una “falsa epidemia di autismo”, con uno spettacolare aumento di incidenza di 20 volte, per un “errore dell’epidemiologia” con “epidemiologi psichiatrici, che utilizzano un sistema intrinsecamente difettoso per la sistematica tendenza a fornire un quadro esagerato” quando “L’ «epidemia» di autismo, però, per una buona metà è stata sicuramente alimentata dai servizi: una diagnosi sbagliata è il modo più sicuro per un bambino di ottenere maggiore attenzione nel sistema scolastico e una terapia psichiatrica più accurata.” Anche altri mostrano come alla “epidemia” di autismo ha contribuito l’ottenimento di “a wide range of state-funded services” (Rossi NT. The Production of Autism Diagnoses within an Institutional Network).

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23 marzo 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. Patitucci “Cancro, “sopravvivenza in Italia superiore a media europea, ma al Sud si muore di più malgrado ci si ammali meno””

Il numero di cancri diagnosticati è sensibile al grado di indagine*: più cancri si cercano – con gli screening -più se ne trovano. O meglio, più se ne diagnosticano, perché quello che si trova facilmente sono entità che non rappresentano veri cancri, ma sovradiagnosi di cancro. Questo spiega perché in uno studio a parità di fattori di rischio le donne più ricche hanno il doppio del tasso di diagnosi di cancro della mammella delle donne più povere*. Le sovradiagnosi da screening fanno risultare una “maggiore sopravvivenza” (Mantovani) perché il pool dei malati è diluito con pazienti non affetti. E’ scorretto e ingannevole confondere tra sopravvivenza (vivi tra i diagnosticati) e mortalità (morti per cancro nella popolazione). Le sovradiagnosi fanno aumentare l’indice statistico della sopravvivenza indipendentemente dalla mortalità, che può restare invariata; e in alcuni casi viene aumentata, per effetto iatrogeno.

Un danno e una frode sono presentati come beneficio e merito; vantandoli come superiori alla media europea. In un complesso di fattori, al Nord il maggior numero di sovradiagnosi da screening fa sembrare che le cure facciano vivere più a lungo, rispetto alla maggior proporzione di cancri veri al Sud. L’abbassarsi della linea del mammografo, e la spinta di fake “scientifiche” come questa, danno anche alle donne del Sud i falsi cancri delle donne del ricco Nord.

*Welch HG. Et al. Scrutiny-Dependent Cancer and Self-fulfilling Risk Factors. Ann Int Med, 2 gen 2018.

@ braciolanti. I dati mostrano che al Nord stanno messi peggio che al Sud quanto a incidenza e quanto a mortalità per cancro. Ma siccome bisogna estendere al Sud gli screening, per affiancare nel Meridione al vecchio malaffare locale della sanità il malaffare internazionale sul cancro basato su false informazioni e false promesse, si fa figurare che nel Sud arretrato “si muore di più” rispetto al Nord moderno perché, spiega molto preoccupato Mantovani, non si fanno screening a sufficienza; equivocando tra sopravvivenza dei diagnosticati e mortalità nella popolazione. E equivocando tra tumori falsi, sovradiagnosticati, dovuti proprio a ciò che si vuole estendere al Sud, e tumori reali e avanzati, come mostra anche il recente lavoro del 5 set 2017 sul BMJ di Autier et al Effectiveness of and overdiagnosis from mammography … Ma che cito a fare queste quisquilie davanti alla tua rigorosa spiegazione. Il concetto che mi spieghi sono riuscito, dopo lunga meditazione, ad afferrarlo: si vince se si indovina sotto quale dei tre bicchierini capovolti sta la pallina, la mano è più veloce dell’occhio, la scienza non è democratica, etc.

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11 aprile 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Ruccia “Giustizia, Davigo: “La politica non ha mai fatto pulizia al suo interno. Ha sempre detto di aspettare le sentenze””

Chi indica le stalle Augie dei politici dovrebbe avere una casa decentemente pulita. Davigo dice di essersi impressionato per G. Ferrara che spiega che per fare politica bisogna essere ricattabili. Ferrara ricorda quei soggetti che dichiarano sfrontatamente la loro professione illecita. Ha detto una verità fondamentale, per quanto laida. E i magistrati? Per dirne una, il procuratore capo della città dove abito ha un figlio che è stato trovato a rapinare negozi a mano armata. Non è ricattabile un padre che ha un tale peso? A me pare di sì, anche considerando la sfrenata commissione di reati in città da parte di forze in grado di ricattarlo sulla sorte del figlio.

@ massimilianos. Politici e magistrati hanno piani di corruzione diversi. Credo che quasi nessuno entri in magistratura a caccia di mazzette, e che alcuni magistrati siano disposti a essere non ricattabili, condizione svantaggiosa, e a volte letteralmente pericolosa. Non così i politici. Ma quando ci sono in gioco grossi interessi, affari di massima scala, di magistrati moralmente “tacco 12”, di entrambi i sessi, ne compaiono così tanti che fanno sembrare la magistratura come tutta uscita dalla scuola del consigliere Bellomo.

@ massimilianos. Ho letto l’articolo. Prendo gli articoli dell’autore, Fittipaldi, con scetticismo, da quando ne scrisse uno dove attribuiva all’inquinamento l’incremento di diagnosi di cancro nei bambini (l’ho commentato nel mio post “SOS cancro nei bambini e sovradiagnosi”). Non conosco l’ambiente giudiziario e non ho un panorama completo sui magistrati. Osservo il loro comportamento pubblico rispetto alle grandi frodi mediche istituzionalizzate. Penso che nel caso dei magistrati la migliore mazzetta sia un regolare lauto stipendio a chi non è moralmente all’altezza. Può darsi che io sottovaluti la frequenza di passaggi extra di rotoli di banconote fermati con un elastico. A proposito del giudice che si intratteneva con la moglie di una persona da lui fatta arrestare, si è occupato, ricavandone elogi, della celebre Terra dei Fuochi campana, che è un caso molto meno limpido e onorevole di quel che si fa credere, facendo parte della stessa propaganda cui ha dato voce Fittipaldi, che favorisce frodi mediche intoccabili, calate dall’alto da quei poteri forti dei quali politici e magistrati si contendono il favore.
 

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22 aprile 2017

Blog de Il Fatto

Commento al post di T. Mackison “Quirinale, con 765 dipendenti doppia la Casa Bianca. Funzionari del Colle prendono più dei consiglieri di Trump”

Chi opera per il bene della nazione andrebbe ben ricompensato. Senza però ubriacarlo di soldi; come invece avviene per il pletorico personale dei sacri palazzi, il cui vero datore di lavoro non è il popolo, che paga stipendi sontuosi per attività che vanno spesso a suo danno. Oggi 21 aprile, “Giornata della salute della donna”, Mattarella ha auspicato più “prevenzione”; cioè l’estensione degli screening, pratiche che nelle nazioni più ricche e progredite si vuole ridurre, dato che non abbassano la mortalità globale e aumentano il carico di malattia, e sottraggono fondi per l’assistenza medica utile; arricchendo privati. Un intervento del Quirinale contro il popolo e i valori costituzionali interno alla ‘trattativa Stato-Big Pharma’, nella quale nessun magistrato ficca il naso, se non per favorirla.

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12 giugno 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di V. Ulivieri “Inquinamento, nei pressi dei siti contaminati eccesso di mortalità tra 4 e 5%. Tumori, +9% tra i più giovani”

Forme di cancro con una connessione forte da cause ambientali”. E’ vero; e ci sono altri fattori ambientali oltre a quelli propagandati. Per esempio, oltre alla correlazione tra “melanomi e contaminazione da PCB” c’è il fattore ambientale della censura dei media sulle sovradiagnosi di melanoma*. C’è il fattore ambientale delle sovradiagnosi di melanoma trasformate in una “perpetual income machine”, nelle parole del dermatologo D. Elpern. Macchina sfornasoldi potenziata da questi allarmi e studi imprecisi con conclusioni distorte e abusive sul rapporto di causalità. E c’è il fattore ambientale di soggetti con la divisa e la toga che si guadagnano lo stipendio dello Stato occupandosi sia di aiutare l’allarme che spinge persone sane nella “income machine”, dove vengono trasformate in malati di cancro, sia di zittire more mafioso chi guasterebbe la nobile attività.

*Lomangino K. Yes, melanoma can be overdiagnosed, but news stories like these don’t discuss it”. Health News Review, 4 giugno 2018.

@ Pot. Anche confrontando epoche diverse si può ingannare; creando sovrastime del rischio anche del 100%, es: Des Spence. Bad medicine: atrial fibrillation. BMJ, 2013. 347: f4910. Le comparazioni tra periodi storici diversi sono anzi un classico delle manipolazioni. Al contrario confrontando aree diverse usando gli stessi metodi… si possono pure mandare messaggi falsi, ingannevoli e dannosi per la salute pubblica: Wainer H. New York’s cancer maps: What we don’t know won’t hurt us, it’s what we do know that ain’t. In: Medical illuminations. Oxford U Press, 2014. Sulla natura non ambientale ma socioeconomica e commerciale delle variazioni regionali nelle statistiche mediche c’è il classico lavoro di Wennberg, il Dartmouth Atlas.

Come per i bilanci aziendali, e per altre attività umane, nella ricerca biomedica non ci sono barriere metodologiche ai modi di ingannare quando c’è la volontà di farlo, o ci sono forti pressioni che spingono in quel senso; si creano piuttosto metodologie ad hoc, incluse affermazioni piuttosto strane sulla validità di questo o quel metodo.

@  Pot. E’ l’arbitrio del calpestare i principi dell’epidemiologia affermando di poter desumere una monocausalità da studi di tipo ecologico che è senza senso. O meglio non ha senso scientifico, ed è immorale. Ha senso per fare soldi favorendo le sovradiagnosi. E’ l’esatto opposto di ciò che apoditticamente sostieni: le variazioni temporali, come l’insorgenza delle forbici crescenti tra incidenza e mortalità, es. quella del melanoma – che è scorretto ignorare – sono comunemente citate come evidenza di sovradiagnosi; e anche variazioni regionali vengono riportate come evidenza di sovradiagnosi. Es. si è rilevato come in Corea del Sud quando si è praticato estesamente lo screening per il cancro della tiroide l’incidenza di carcinoma papillare della tiroide è aumentata di 15 volte. Si stima che in Corea del Sud il 99% delle diagnosi di cancro della tiroide da screening siano sovradiagnosi (Brownlee S, et al. Evidence for overuse of medical services around the world. Lancet, 2017). O nel caso del rischio di asportazione di un rene per sovradiagnosi di cancro a seconda delle disponibilità locali di TAC (Welch et al. Regional Variation of Computed Tomographic Imaging in the United States and the Risk of Nephrectomy. JAMA Int Med, feb 18).

@  Stef Menc. Le cause dei tumori sono prevalentemente chimiche, da agenti coi quali veniamo in contatto quotidianamente; inclusi i prodotti di consumo. Nella maggior parte dei casi (esposizione occupazionale a parte) sono cancerogeni a bassa intensità. Ma questo non viene detto. Era riconosciuto fino agli anni ’70; è stato poi coperto con altri fattori, come i “lifestyles”; dove la responsabilità è dello stesso individuo, es. per il suo modo di mangiare. Allo stesso tempo si lanciano allarmi su fonti di inquinamento circoscritte, fisicamente o concettualmente. Alle quali non solo si addossano colpe da nascondere, ma si attribuiscono oltre a quelli reali effetti apocalittici ad altissima intensità, implausibili e smentiti dai dati. Si ottiene così di separare la causalità reale, che resta sostanzialmente indisturbata e impunita, dalla paura, che viene sollecitata, in modo da spingere il pubblico verso un’industria da 10^11 $, che sovradiagnostica il cancro, “guarendo” entità che non lo sono, mentre le sue capacità di curare il cancro restano vergognosamente ridotte rispetto alle promesse, e ai prezzi, insostenibili. Minimizzare responsabilità e massimizzare paure. La manovra si basa sui potenti mezzi di controllo dell’informazione e della politica; la corruzione di chi è pagato per tutelare la salute; e la presenza nel pubblico di gente che tipicamente parla molto del proprio pensare, come fai tu, e non sa di lavorare gratis per le stesse forze che hanno i G. Ferrara a libro paga.

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15 giugno 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Gentilini “Tumori, l’Italia è tutto un Sin?”

Ieri Cantone ha detto che la corruzione è “il male assoluto”. Si è guardato dal distinguere tra bribery, le mazzette, e institutional corruption, l’istituzionalizzare interessi illeciti dei poteri forti in cambio della carriera. La corruzione genera eccessi di diagnosi di cancro (soprattutto la corruzione istituzionale, che si vuole prenda il posto di quella delle bustarelle). Ma tra corruzione e cancro c’è una rete causale complessa più estesa del sempre ripetuto inquinamento, che permette giochi e effetti paradossi: la corruzione può agire anche combattendo sé stessa, come nel “doppio pacco e contropaccotto” del film di Nanni Loy. Es. in USA si sta riducendo il business delle TAC addominali ai bambini con sospetta appendicite, volendo evitare l’insorgenza di cancri da radiazioni (una causa di cancro reale, iatrogena, che i corrotti della biomedicina nostrani occultano attribuendo tutto ai corrotti inquinatori). Questo ha portato a un aumento delle ecografie, meno specifiche, e quindi a un aumento di sovradiagnosi di appendicite, con relativo aumento del business di appendicectomie non necessarie. Descrivendo l’Italia come tutta una Korogocho a causa delle mazzette si lanciano allarmi su aumenti di diagnosi di tumori pediatrici attribuendoli al male assoluto, invece che a tanti piccoli imbroglioni; e se ne favorirà così, in nome della salute e della giustizia, la sovradiagnosi, con relativi fatturati illeciti. Magistrati e forze di polizia in prima linea.

@ Patrizia Gentilini. Il potere può orientare le credenze pubbliche variando ad hoc il peso dei vari fattori di un caso complesso. Da un lato, i focolai di inquinamento e degrado ambientale sono ormai sinonimi di epidemia di cancro. La relazione non è così stretta. Dall’altro, lei attribuisce certezza assoluta alle diagnosi istologiche. Sapesse quanto basta poco, entro la discrezionalità del microscopista, per sovradiagnosticare una lesione da benigna a maligna, da basso grado ad alto grado. Es. le formazioni neuroectodermiche, i tumori cerebrali, quelli di origine connettivale, le malformazioni congenite, i tessuti fisiologicamente capaci di proliferazione. Le diagnosi istologiche sono oggi riconosciute come centrali al problema, e non più come un’assicurazione di certezza. Ci sono i markers vecchi in appoggio; e i nuovi, per i quali le malattie, in un regresso spacciato per progresso, sempre più sono senza gold standard, ma sono definite da esoterici test di laboratorio, spesso non ben validati e prodotti da chi vende anche le cure. C’è il comodo spauracchio detto “medicina difensiva”. Le pressioni economiche e sociali. Una volta scrissi ad A2A una lettera critica degli inceneritori. Casaleggio ne fece un post per Grillo, Medicina Democratica la pubblicò senza neppure chiedermelo. Se però dico di guardare a tutti i fattori, cominciando da quelli di casa propria, sovradiagnosi e cancri iatrogeni per i medici, e di evitare allarmi distorti che in realtà favoriscono il business, ricevo legnate.

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19 novembre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Rifiuti, i bambini più in pericolo sono quelli del Nord. Salvini, se vuoi salvarli spegni gli inceneritori”

Dal mio punto di vista, che guarda agli aspetti medici con le relative frodi, i due litiganti non sono così distanti tra loro come sembra. Ogni volta che vado a piedi a comprare il pane a Brescia, senza eccezioni qualche mezzo della spazzatura di A2A mi offre uno spettacolino, a volte a distanza ravvicinata e ostentatamente senza necessità; spesso con la staffetta di una o più auto dei CC o della PM, più raramente della PS. L’esibizione costante e prevedibile mi conferma nella riflessione che i rifiuti in sé non siano la cosa più zozza nel poliedrico affare rifiuti (v. 1-3; sul mio sito). Sono d’accordo sui maggiori pericoli, finora, per i bambini del Nord; per l’inquinamento, ma soprattutto per l’industria medica, col suo ‘saturation advertising’ che grida alla pestilenza da inquinamento ed è omertoso sulle sovradiagnosi. Concordo anche sulla continuità tra la “Terra dei Fuochi” campana e quella bresciana; ma nel senso della continuità del copione; e della continuità del malaffare tra la camorra nella Campania povera, con le retrostanti istituzioni “deviate”, e i comitati di grembiulini, tonache, toghe e divise dietro alla facciata rispettabile nella Brescia dalla fame inestinguibile.

1 SOS cancro nei bambini e sovradiagnosi

2 La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide

3 La raffinazione della paura

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Il giorno dopo aver postato il commento, 20 novembre 2018, vo a prendere il pane. A largo Gratteri non è mancato neppure stavolta uno spettacolino, stavolta a distanza, di un camioncino spazzatura, con pattuglia PM. Né è mancata la molestia davanti alla porta della chiesa di Via Volta, stavolta un sobrio passaggio di auto blu dei CC. Più altre molestie. Nelle misure contro le Terre dei fuochi è previsto il monitoraggio da parte dei medici di famiglia (1). E’ illogico e come fatto apposta per generare bias, passare le consegne di “sentinelle” (1) ai medici della mutua; ma i medici di famiglia, con la loro figura rassicurante e la presenza capillare, da tempo sono stati arruolati come prima linea delle frodi mediche strutturali, “tra miraggi e sabbie mobili” (2), e sono quindi adatti sia a sfruttare la paura a favore delle frodi, sia ad alimentarla. Di Maio ha dichiarato che il suo governo farà morire di fame i camorristi della Terra dei Fuochi. A me pare che, mentre la mafia non scompare, facciano ingrassare farabutti non migliori dei camorristi, e che lo facciano presentandosi come dei Crocodile Dundee con le mafie mentre sottobanco obbediscono al grande malaffare come dei Giandomenico Fracchia.

1 Rifiuti, Scotti (FIMMG): coinvolti da anni in monitoraggio Terra dei Fuochi. Doctor33, 21 nov 2018.
2 Matthew P et al. Navigating Prostate Cancer Screening in the Real World of Primary Care The Mirage and the Quicksand. JAMA Oncology, 22 feb 2018.

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30 novembre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Caso Magherini, Cassazione: “Carabinieri assolti perché non potevano prevedere la sua morte””

Senza la circolare del 13 marzo 2014 i Carabinieri, arma istituita il 13 luglio 1814, non sanno come fermare correttamente, essendo in 4, un agitato. I magistrati oltre che all’insostituibile funzione neurocognitiva delle circolari hanno creduto a un’entità di comodo come la “excited delirium syndrome”. Quando ci sono di mezzo grandi interessi il discernimento di magistrati e poliziotti corre su una scala logaritmica, potendo variare nel giro di qualche riga dalla zappa al microtomo, da Giufà o Gioppino alla logica di Frege e alla sensibilità di Proust. Per chi ha l’uso legale della violenza, di spada o di penna, l’ignoranza su quello che fa non può essere una scusante.

L’ignoranza che favorisce grandi interessi illeciti la vedo esercitare dai magistrati su questioni di sanità. Es. andrebbe loro mostrato come lo screening su minori per cancro della tiroide dopo l’incidente nucleare di Fukushima ha portato a fare emergere e sovradiagnosticare come cancro serbatoi di lesioni noncliniche e subcliniche, innocue, con “un peggioramento anziché un miglioramento della salute”*. Perché non possano poi dire che ignoravano che oltre all’inquinamento anche l’allarme su di esso ha pericoli, antropogeni, e può essere illecito; e nel dare forza alle paure su “terre dei fuochi” non ignorino l’interesse criminale miliardario, accertato, a estrarre falsi cancri dai serbatoi nonclinici a fini di profitto.

*Bauer et al, Morris. JAMA, Otolaryngology–Head & Neck Surgery, 29 nov 2018.

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22 dicembre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Natale in Terra dei Fuochi, la strage degli innocenti duemila anni dopo”

Memorabile l’immagine del medico, del generale dei CC e del prete come i tre re magi. Con Erode sono nemici, a sentire loro. Allarmi falsi o eccessivi sul cancro da inquinamento, anche quando costruiti su casi fondatamente preoccupanti, possono portare ad etichettare e a trattare come malati di cancro bambini sani*. L’inquinamento è come il fuoco, che può bruciare ma viene anche usato dai battitori per impaurire la selvaggina e spingerla verso i cacciatori. Chi vuole davvero proteggere i bambini avvisa di entrambi i pericoli, e del loro verso opposto, e in maniera proporzionata alla realtà; non ne inventa o gonfia uno e tace dell’altro favorendone così gli effetti. E’ vero che si profila un futuro pericoloso per i bambini; ma anche perché chi non è mai sazio di oro e incenso vuole che vadano ad alimentare la sacra mangiatoia del cancro. I pericoli per i bambini non sono solo quelli inscenati da camorristi, medici, preti e carabinieri; ma sono anche altri, che diversi camorristi, medici, preti, carabinieri e altri vassalli del potere nascondono e aiutano. L’illusione puerile di bontà davanti ai presepi può sfociare nella tragedia, come nel Natale in casa Cupiello.

*Ohtsuru A et al. Incidence of Thyroid Cancer Among Children and Young Adults in Fukushima, Japan, Screened With 2 Rounds of Ultrasonography Within 5 Years of the 2011 Fukushima Daiichi Nuclear Power Station Accident. JAMA Otolaryngology–Head Neck Surgery, 2018. 29 nov 2018.

@ Bassettoni. In risposta al commento indicato da Bassettoni come rivolto a me. Il “politicamente corretto” e le campagne mediatiche pagate sono quelle della vostra parte; che ha eletto l’ambientalismo come ideologia con la quale fare passare per progressisti e nobili disegni liberisti altrimenti impresentabili. Tipici di queste posizioni sono anche i discorsi ibridi. Es. da un lato si esalta “la scienza” come fonte di verità indiscutibile, e poi in mancanza di pezze d’appoggio adeguate si ricorre alla sceneggiata di Mario Merola: la “strage degli innocenti” (?). Non è questione di cosa “le pare di capire”. Ma di dati di fatto e di grandi interessi. Non è semplice “allarmismo”, ma frode, almeno a livello dei mandanti. Ai livelli intermedi opera quel misto di mediocrità e dolo che fa credere a ciò che suona bene e porta vantaggi.

Frodi istituzionalizzate che possono causare morte e lesioni gravissime a bambini sani; trasformandoli in malati cronici, in persone cagionevoli, sterili, ritardate, anche quando “guariti”; con comparsa a distanza di anni di cancri veri e letali. Anche questo suo dire che non ci sia bisogno di denunciare la frode tanto gli italiani sono intelligenti non è proprio equilibrato. Sotto un bombardamento di messaggi artefatti, unito a censura, su temi come la salute – con la complicità dello Stato – chiunque crederà alle parole suadenti dell’inganno. Magari le difenderà. Vorrei avvisare chi non si beve a occhi chiusi presepi e ciaramelle: “statev’accuort”.

Bassettoni. Sarei un po’ stufo degli “ismi”, non sono un fan dell’ “ambientalismo” , sostantivo che a seguito di continue calunnie è ormai usato, da chi è in malafede, quale sinonimo di fanatismo, sono un cittadino normale che vuole difendere l’ambiente e non capisco di quali “discorsi ibridi” sarebbe colpevole chi persegue questo scopo elementare (Mario Merola??Boh.). E poi di che “frodi” sta parlando? Il Dott. Marfella cita dei semplici dati sull’incremento delle morti infantili in Italia, “anche” per motivi ambientali, e non capisco come si possa chiamare frode il dato di circa 10 mila bambimi morti ogni anno (non è una strage?) a causa delle terribili condizioni in cui si svolgono le migrazioni. Secondo lei sarebbero dati fasulli creati ad hoc per speculare sull’accoglienza o sulle cure? E cosa blatera di “grandi interessi”, “mandanti” “cancri veri e fasulli” e altre sconclusionate amenità. Sono dati e basta. Contesti le fonti e ne porti di più autorevoli se vuole essere preso sul serio, altrimenti si tratta di terrorismo gratuito ed ampiamente squilibrato, molto vicino al delirio.

@ Bassettoni. No, Marfella non presenta ricerche o dati che provino la strage di bambini da inquinamento. Ignora invece quanto si sa sulle sovradiagnosi, sulle quali esistono evidenze, es. quelle che cito, che impongono di non creare effetti spauracchio con l’inquinamento. Così facendo favorisce il business fraudolento delle sovradiagnosi. Ampiamente noto in letteratura, ma tabù nell’Italia dove chi sa stare al mondo esibisce “la scienza” e bacia la teca del sangue di San Gennaro. Il fatto che lei non lo conosca, che come “cittadino normale” si scalmani per “l’ambiente” e sul resto si tappi le orecchie e faccia versacci, come vogliono quelli che servite fingendo di criticarli; e che chi ha responsabilità istituzionali o si ponga come guida morale lo ignori e lo censuri, non significa che non esiste. Non credo che lei sia ignorante in buona fede; chi volesse davvero informarsi sulle sovradiagnosi può cominciare da G. Welsh. Sovradiagnosi. Il pensiero scientifico, 2013. Il più recente articolo sui gravi effetti nocivi a lungo termine delle terapie per i tumori pediatrici è di 3 giorni fa, sul NEJM: Cancer survivorship, CL Shapiro. Riguardo ai suoi insulti in difesa delle dannose ciarlatanerie che invece incontrano i suoi gusti, rispondo che fanno il paio con la fuffa che impunemente vendete; che sconfina non nel delirio, ma nel crimine. Del resto Gaspare, Melchiorre e Baldassare sono invocati anche in riti di giuramento mafiosi.

Bassettoni. Oh, finalmente è uscito fuori il soggetto, la “siovradiagnosi-sovratrattamento”. La chiarezza non è il suo forte. Bene, avevo intuito che lei si muovesse in questa melma, ma ognuno ovviamente è libero di pensarla come crede, quindi anch’io che considero le posizioni come le sue di tipo fortemente paranoico. Pertanto, non avendo alcuna intenzione di proseguire un dialogo in un contesto psicotico, la chiudo qui.

@ Bassettoni. All’interno della versione ufficiale si è liberi di mentire, sostenere tesi contro i dati e assurde, mettersi il cappello di Napoleone, spingere per la macellazione controllata di bambini, e trarne vantaggi. Tanto si è entro mura sicure. Se ci si azzarda a uscire dal copione, la sovradiagnosi e il sovratrattamento (rispettivamente 11964 articoli in inglese e 12533 articoli in inglese su Pubmed mentre scrivo) divengono “melma” e discorsi “psicotici”, “paranoici”. Un’affermazione per la quale non basta essere disonesti; bisogna avere l’animo del disonesto pezzente e disperato, che sa che andrà a letto senza cena se non sgraffigna qualcosa. Nel regno di Napoli il potere continua a difendersi, a difendere crimini e a diffondere ignoranza, facendo uso dei lazzaroni. Ma avviene ovunque. Ora che finalmente lei si allontana, spero che con la sua esibizione si sia almeno guadagnato il sostentamento per la giornata.

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15 gennaio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post ““Siamo rovinati. Non ci resta che vendere la mozzarella contaminata di Caserta”. Alessandro Gassmann e Marco Giallini fanno imbufalire i produttori campani”

Un altro risultato del complesso mafia-antimafia, che, nell’ambito dei suoi servigi alle grandi frodi mediche strutturali (1), sta lanciando senza validi riscontri un allarme su routine di squartamenti a Castel Volturno per predare organi. Una narrativa implausibile sul piano tecnico, che esalta l’industria ufficiale dei trapianti mentre tace dei suoi eccessi e distorsioni: gli effetti avversi sui singoli, come quelli da allentamento dei criteri di espianto e di utilizzo; gli effetti negativi sulla comunità (2); ‘an overly zealous medical and societal commitment to the endless perpetuation of life’ sul quale anche i preti sgomitano per arricchirsi, prostituendo ad esso la concezione cristiana della vita. Si rafforza l’idea falsa che un trapianto sia in sostanza come svitare un pezzo da un’auto e montarlo sulla propria, invece che una forzatura immunologica. Lo strombazzamento mediatico su improbabili “anonima macellazione umana” è in sintonia ideologica con la medicina liberista; che ha l’interesse, tenuto per ora coperto mentre si prepara il terreno con queste notizie, a instaurare un mercato, con persone che – evidentemente costrette dal bisogno – vendano legalmente i propri organi (3).

1 La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide. Sito menici60d15.

2 Fox RC, Swazey JP. Spare parts. Oxford University Press, 1992.

3 From removing disincentives to testing incentives. Am J Transpl, 31 mar 2015.

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18 gennaio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Terra dei Fuochi e Lombardia, mal comune ‘sommo gaudio’ per chi le governa”

Seguendo il costume diffamatorio lanciato da Burioni, Marfella chiama “medici no-tox, pericolosissimi e antiscientifici” quelli che sollevino dubbi sulla natura causale della sua asserita correlazione tra eccessi di diagnosi di cancro e inquinamento. Identificare la correlazione con la causalità è non da medici ignoranti, ma da ignoranti tout court (1).

Tra gli sfaceli causati dalla mafia – e tra i motivi per i quali non viene eliminata – c’è che dicendo di contrastarla ci si pone nella posizione migliore per praticare affari affini. L’antimafioso scienziato poi ha la doppia aureola. Ma attribuire l’incremento di diagnosi del cancro della tiroide solo a Carmine Schiavone nascondendo l’allarme mondiale su come sia facile sovradiagnosticarlo, tanto che si vuole togliergli il termine ‘cancro’ per casi comuni, è più una prosecuzione che un contrasto dell’opera della camorra. Giusto parlare della cancerogenesi chimica. Ma limitarla all’inquinamento ambientale tacendo dei cancerogeni nei prodotti di consumo, es. la correlazione col cibo industriale dei supermarket (2), è da “medici miasmatici”, che descrivendo il cancro come una fatalità impalpabile spingono la gente verso le frodi dell’oncologia e coprono responsabilità di commerci legali nell’esposizione a cancerogeni.

1 Utts J. What Educated Citizens Should Know About Statistics and Probability. The American Statician, 2003. 57: 74.

2 Fiolet T. et al Consumption of ultra-processed foods and cancer risks. BMJ, 2018. 360: k322.

@ Antonio. Le segnalo i paragrafi 4 (significatività statistica) e 9 (variabilità) dell’articolo sull’alfabetizzazione statistica. Di quello di cui parla “solo lei” si parla sempre, gonfiandolo all’inverosimile: l’inquinamento ambientale, elevato a causa unica e infinitamente potente di cancro. Di altri fattori si tace, e li si nasconde: la correlazione alimenti industriali/cancro; la sequenza allarme cancro/sovradiagnosi. Un recente lavoro mostra come l’incidente nucleare di Fukushima abbia causato alle tiroidi di minori, via allarme, sovradiagnosi di cancro, e non come si temeva cancri da radiazioni. Lei dà per certo che il criminale abbandono di materiali medici radioattivi stia facendo una strage; non dice nulla sui danni certi da radiazioni a bruciapelo da esami radiologici facili. Uno studio mostra come le TAC nei bambini triplichino il rischio di leucemia e tumore al cervello. Un sospetto di cancro indotto dai suoi allarmi sregolati può trasformare un bambino sano in un malato di cancro autentico da radiazioni mediche.

Lei si fa un vanto del gridare; ma in Italia i toni forti si usano per le fogne che stanno in basso, facili da riconoscere, come la criminalità. Contemporaneamente ci si mette a disposizione delle fogne che stanno in alto, legali e riverite. Legga Gigerenzer, tedesco, noto scienziato cognitivo e statistico, che riporta la sua furiosa litigata con uno stimato dentista per evitare una “banale” radiografia alla figlia (Risk savvy. How to make good decisions).

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26 gennaio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Rifiuti, procuratore generale di Milano Alfonso: “C’è un’unica regia dietro gli incendi dolosi al Nord””

Si dovrebbe considerare che la regia unica possa avere tra i suoi fini quello degli allarmi sull’inquinamento per favorire il business biomedico stimolando la paura delle malattie*. Appare verosimile che i macchinisti siano della criminalità organizzata; ma ci sarebbe il rischio di non dovere fare tanta strada, dai palazzi istituzionali, per trovare gli aiuto regista ….

* La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide.Sito menici60d15.

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2 febbraio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di V. Iurillo “Sandro Ruotolo, tolta la scorta al cronista minacciato di morte dal clan dei Casalesi”

La mafia appare onnipotente non per l’intrinseca capacità sovrannaturale che le viene attribuita, ma perché manovrata e protetta dai poteri che controllano l’Italia. Chi muove i fili può avvalersene direttamente, es. facendole commettere omicidi e stragi, o di sponda, costruendo personaggi ed eroi antimafia che diffondano messaggi preordinati. Es. l’idea pro-business e dannosa per salute che il cancro, e i forti incrementi di diagnosi di cancro, siano dovuti esclusivamente a inquinamento ambientale*. L’antimafia, l’antimafia delle poltrone e dei successi televisivi, si presta a ciò; così che si dovrebbe parlare di complesso mafia-antimafia. Se si sa che un giornalista o chiunque altro è davvero a rischio di essere aggredito dalla mafia, a qualsiasi costo chi costituisce minaccia va neutralizzato. E’ vano e controproducente per la comunità limitarsi a misure difensive ad personam. La mafia, almeno nel suo braccio armato dato dai delinquenti da gabbione di tribunale, non va contrastata ma va schiacciata; anche per non permettere che costituisca un comodo spauracchio che spinge verso pericolosi imbonitori. Queste ammuine scorta sì scorta no, dove i mafiosi interpretano sé stessi nella versione fumettistica del male invincibile, il Viminale stuzzica facili reazioni e alla fine il gregge viene spinto dove si vuole, sono un aspetto dello strumento mafioso.

*La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide. Sito menici60d15.

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26 febbraio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Franco e P. Tani “Bloody Money, Saviano presenta il libro sull’inchiesta sul traffico di rifiuti: “Un grande racconto sul nostro tempo””

Gomez, uno dei migliori giornalisti italiani, difende a spada tratta il “giornalismo d’inchiesta” dalle accuse di essere pilotato. Non voglio insegnare la messa al papa; ma se, come dice, si fa di mestiere giornalismo d’inchiesta, credo non bisognerebbe ignorare la possibilità di essere manovrati. Quando non consapevoli strumenti, es. Lino Jannuzzi, che svelò “intentone” ma lavorava per i mandanti. Il giornalista d’inchiesta dovrebbe sapere che ci sono frodi e crimini “di appoggio”, “ausiliari”, o “subentranti”, che svelati al momento giusto favoriscono col loro scandalo ulteriori frodi e crimini, che invece restano coperti; coperti rigorosamente, a mano armata. Es. Stamina (v. Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale; sul mio sito); o lo stesso traffico di rifiuti (v. La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide; sul mio sito). Se ci si limita ai segmenti della catena criminale volutamente resi pubblici – tipicamente in maniera fragorosa, e con elogi e patenti di coraggiosità per i denuncianti – in realtà la si favorisce.

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4 marzo 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Gentilini “Se i tumori dei poveri sono più aggressivi di quelli dei ricchi”

Uno stato di povertà porta a peggiore salute. Ma nel liberismo paradossalmente i ricchi, consumatori dei rituali della “prevenzione” con screening, risultano più affetti da tumori, da sovradiagnosi (1); non essendo veri cancri danno luogo a “guarigioni” spurie (2); facendo sembrare al confronto più aggressivi i cancri dei poveri, che sono in maggior proporzione cancri veri; come quelli del Sud, dove si fanno meno screening (“Il tumore, al Sud, è “più maligno”” si intitola un pamphlet del 1997). Il neoliberismo fa chiedere agli svantaggiati non tutela della salute tramite migliori condizioni socioeconomiche, come sarebbe giusto; ma più cure, facendo credere che sia la spesa medica a dare la salute (3), e incoraggiando vittimismi e fantasie (4). Seguendo i pifferai del politically correct i poveri perderanno l’involontario vantaggio, già notato da Illich, di essere “risparmiati dagli aspetti più sinistri della medicina iatrogena”, e verranno riportati al loro posto come carne da cannone per il business biomedico.

1 Welch HG et al. Income and Cancer Overdiagnosis — When Too Much Care Is Harmful. NEJM, jun 8 2017.

2 Welch HG et al. Scrutiny-Dependent Cancer and Self-fulfilling Risk Factors. Ann Intern Med 2018. 168: 143.

3 How much is medical care “worth”? The tricky question of value. Lown Institute, feb 21 2019.

4 Vittici C. Hanno tolto le supposte agli operai ma i ricchi continuano a mettersele. 1997.

@ milhoud. Grazie. Mi occupo di queste cose, cioè del divario tra la nostra necessità di rappresentare le questioni sulla salute in maniera semplice e certa e la complessità, e le manipolazioni, sottostanti.

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12 marzo 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “La Confessione, Davigo a Gomez: “Non so ancora se sono onesto perché non sono mai stato indotto in tentazione””

Davigo fa sua la tesi che in certi ambienti non accettare mazzette è porsi contro il gruppo dei colleghi; mentre per il magistrato la mazzetta è una scelta individuale. Ciò è solo un aspetto della regola per la quale ogni attività ha la sua forma di malaffare. I magistrati in genere non prendono banconote e ripudiano l’idea; ma la corruzione non è solo bribery. I magistrati praticano forme diverse – impalpabili – di corruzione di categoria. Es. col loro potere di marketing giudiziario: possono influenzare e formare l’opinione pubblica su temi scientifici (Jasanoff) tramite interventi e omissioni. Per un’attività di controllo come la loro basta scegliere casi particolari che rientrino nei limiti del presentabile per favorire grandi interessi illeciti, ottenendo così il patrocinio di poteri forti. Es. illeciti istituzionalizzati glorificati valutandoli rispetto a uno standard negativo. Trucco – usato anche negli studi scientifici, e che è una delle funzioni della mafia – che capovolge il concetto della legge e dell’etica come standard. In biomedicina, Stamina, truffa rozza che consente di presentare come scienza benefica la bolla delle staminali ufficiali. La cura Hamer, e analoghi, che i magistrati dovrebbero togliere di circolazione come aberrante, e invece stanno sfruttando per mostrare le manette a chi tenti di divincolarsi, inevitabilmente incorrendo in altri mali e inganni, da una oncologia ufficiale che non senza fondamento percepisce come fraudolenta e paurosa.

Commento al post “La Confessione, Davigo a Gomez: “Intitolare una via a Craxi? Anche per i giudici inglesi non era un perseguitato politico”

Davigo si lamenta di chi dice che Tangentopoli fu un colpo di Stato. A noi spettatori che la applaudivamo apparve come la pulizia delle stalle di Augia; oggi mi sembra più appropriato paragonare il passaggio dalla prima alla seconda repubblica ad un “trapianto di feci”. (Il trapianto di feci esiste davvero; è una terapia, ancora agli inizi, sviluppata per la cura di gravi infezioni iatrogene, derivate da quel genere di medicina orientata al profitto che è esplosa dopo la caduta del Muro e i fenomeni satelliti come Tangentopoli). Gli italiani applaudono sempre l’Ercole che dà una lavata alle stalle di Augia, o le spalanca indignato; e poi si ritrovano puntualmente con un trapianto di nuove feci. Ci pensavo l’altro giorno ascoltando i propositi del generale dei CC Cotticelli sui letamai della sanità calabrese, conoscendo l’azione repressiva e propagandistica dei CC – e dei magistrati – a favore degli affari illeciti della medicina liberista.

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4 aprile 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Martucci “Elettrosmog, una nuova sentenza lo riconosce come concausa di tumori. E intanto Bruxelles blocca il 5G”

Esistono in campo medico delle fake propagandistiche, volute dall’alto, che a diffonderle si fa carriera (e a contrastarle si sperimenta la mafia di Stato). L’avvocato Conte, oggi premier, o almeno triumviro, difensore di Stamina. L’avvocato Bonafede, già sostenitore dei tumori da cellulari (la sentenza di Firenze) oggi guardasigilli. Per non parlare dei magistrati. Ieri hanno sospeso dal servizio cinque agenti della polizia penitenziaria per avere suonato al matrimonio pacchiano di un camorrista. Anche il capo del ministero della giustizia e i magistrati che dovrebbero assicurare la giustizia fanno lavoretti di trombettieri trash e incompatibili col loro ruolo, creando false paure su una ubiquitarietà del cancro che favoriscono il business oncologico (mentre si tace sui pericoli reali e accertati, come gli effetti cancerogeni delle radiazioni, molti ordini di grandezza più energetiche, delle montagne di esami radiologici non necessari). Trombettieri ad un livello superiore, e dalle conseguenze più nefaste di quelle dei musici della penitenziaria che si barcamenano come il secondino cantato da De André.

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15 giugno 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Terra dei fuochi, il Report Sentieri conferma ciò che sapevamo già. Ma qui a parlarne siamo ancora pochi”

L’epigrafe dell’aggiornamento dello studio “Sentieri” tratta da una storia di spie e inganni non è rassicurante. Sarebbe preferibile per incipit l’auspicata linea guida per evitare la comunicazione ingannevole dei dati*. Come il riportare il numero assoluto dei casi di tumori pediatrici su diversi anni; un assist a Marfella, che come ha appena fatto Marescotti per le malformazioni congenite a Taranto gonfia qualche centinaio di volte un dato già fuorviante: 666 diventa “pari” “a un eccesso del 9%” . Con un legerdemain il totale cumulativo viene scambiato per l’eccesso annuo assoluto, che è di ordine non superiore al centesimo di punto percentuale. Invece delle morbose e rarefatte fantasticherie di Borges si sarebbe potuto mettere l’osservazione di Harris che manuali di medicina del ‘900 prescrivevano ancora il salasso per lo shock emorragico**. O il pezzo de “I pompieri di Viggiù” dove si caricano gli estintori con la benzina, per un rapporto epidemiologico che vede solo Scilla, l’inquinamento, ignora le sovradiagnosi e come possano mediare incrementi di incidenza da allarmi epidemiologici distorti e gonfiati, e indica la salvezza nella rotta per Cariddi, consigliando gli screening oncologici – incluso quello per l’infezione da HPV – che sono la fonte principale delle sovradiagnosi, quindi fattore di aumenti di incidenza.

*Boutron et al. Misrepresentation and distortion of research in biomedical literature. PNAS, 2018. 115. 2613.

** Surgery The ultimate placebo. 2016.

@ Antonio. Un’altra buona epigrafe sarebbe la definizione di Stevenson, per il quale dire la verità consiste nel dare impressioni fedeli del vero. In base alla quale Sentieri non dice la verità; e Marfella ha trascritto il falso e lo ha amplificato con la sua enfasi partenopea gridando al pubblico di una situazione centinaia di volte peggiore di quella nascosta nei dati. Sono manipolazioni grossolane, la cui perversità rivaleggia con quella dei camorristi: finalizzate a un futuro dei meridionali, e non solo loro, come carne da macello per le frodi del business medico. Ma sono falsi che godono dell’appoggio di chi dovrebbe istituzionalmente combatterli, fino al capovolgimento dei ruoli – se ne occupano anche i preti, maestri nello scambiare lupi e agnelli – per i quali io sarei una spia, e un focolaio di corrotti e mediocri che prosegue quanto ha fatto la camorra* degli eroi. Ricordo Marfella nella mia città al fianco dei vertici della magistratura locale seminare il falso a una platea di studenti; all’ingresso il comandante provinciale della GdF, il suo sguardo fisso e lo squillante “buongiorno”. Preludio ai trattamenti e alle ritorsioni mafiose che ricevo dalle forze di polizia per esercitare questa mia attività di “spia”. Penso di dovermi accontentare di questa distinzione, di essere considerato al polo opposto di Marfella e dei suoi pari con la divisa, il camice, la tonaca, la toga dello Stato.

*La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide.

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16 ottobre 2019

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Commento al post di A. Marfella “Lo scorretto smaltimento dei rifiuti industriali continua ad avvelenarci. Serve la tracciabilità!”

L’economia green che Marfella auspica si basa non sulla riduzione ma sullo sfruttamento, pilotato, dei danni del consumismo e dell’inquinamento. Le cure per il cancro da 450000 euro a paziente sono una sua manifestazione. E’ un’economia a circolarità artificiosa e perversa: ottenuta tramite una continua deviazione. Tramite l’asimmetria dei messaggi e degli interventi, come il vogatore che spinge su uno dei due remi e tiene in acqua l’altro. Da un lato gli effetti cancerogeni di agenti ambientali sono presentati come avvelenamenti acuti, inventandosi scenari da peste del ‘300; dall’altro si tace e si censura, more mafioso, l’aumento di incidenza di cancro e altre malattie che è accertato essere dovuto alle sovradiagnosi; verso le quali si spinge, con lo spauracchio della peste da rifiuti. I suoi amici magistrati, che come dice Marfella si rendono conto, si rendono conto di dove il padrone vuole si attacchi il cavallo, sono operosi sia nel contribuire al clamore per spingere la selvaggina verso i reparti di oncologia per cure i cui standard etici, quanto a efficacia e dannosità di ciò che viene venduto a “extortion price”, non sono migliori di quelli di inquinatori e camorristi*; sia nell’assolvere gli inquinatori a scarmazzo ottenuto; sia nell’eliminazione di chi osserva che i volenterosi rematori della galera liberista stanno tirando all’impazzata i remi di un bordo e tenendo fermi quelli dell’altro.

*Cancer drugs, survival, and ethics. BMJ, 2016. 355:i5792.

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11 dicembre 2019

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Commento al post “Terra dei fuochi al Nord, in aumento il cancro alla prostata. Una ‘lapidazione’ mai vista”

Si è stimato che un 60% delle diagnosi di cancro della prostata siano sovradiagnosi (Welch, Black, JNCI, 2010). Il “great prostate hoax” è “a public health disaster” (Ablin, lo scopritore del PSA; sul cui dosaggio si basa lo hoax). Con la sovradiagnosi si può finire impotenti e incontinenti senza ragione.

L’articolo che dà a Marfella l’appiglio omette di scrivere di quanto è aumentata l’incidenza; discute invece degli aumenti percentuali. Da un grafico si vede un incremento in USA, per un fenomeno rarissimo tra le età 25-39, da meno di 1 caso/milione nel 1975 a meno di 4 casi/milione nel 2015. Un incremento in 40 anni dell’ordine dei decimillesimi di punto percentuale. E’ ingannevole fare passare big percentages per big numbers. “If results are presented as … relative values, mistrust them [diffidane]. Convert the figures to actual results.” (Hickey et al. Tarnished Gold. The Sickness of Evidence-Based Medicine, 2011).

Gli autori ammettono che all’incremento possa contribuire la sovradiagnosi col PSA; che si basa su quella disinformazione che alimentano. Includono tra le possibili cause una maggiore sedentarietà, supposta, dei giovani di oggi; congettura che dà un’idea del genere di “scienza”.

La notizia vera è che il business oncologico monta allarmi per espandersi ai giovani. Marfella vanta la considerazione delle istituzioni, anche a Brescia; un’affinità che aiuta a capire come le istituzioni abbiano visto in Montante un profeta dell’antimafia.

@ Antonio. I dati non sono numeri puri. 4*10^-6 è “il quadruplo” di 10^-6; ma praticamente la mai vista lapidazione di massa che per il dr. Marfella vi corrisponde es. in Lombardia riguarderebbe 1 soggetto ogni 3 anni. Saltando qualche anno, e in certi casi si tratterebbe di sovradiagnosi; che aumenteranno, con questi allarmi che sfondato il confine del vero proseguono in una corsa furiosa.

Feinstein* dice dei clinici che accettano questo modo del dr. Marfella di presentare i dati che “are not wary buyers”; ovvero che sono professionisti che commettono incauto acquisto. Penso, anche per esperienze personali, che per gli amici di Marfella con la divisa e con la toga dello Stato si dovrebbe considerare la ricettazione, e anche peggio, dati i sinistri beneficiari con la marsina del finanziere (per non dire degli inquietanti suggeritori con la tonaca); e date le conseguenze nefaste sul popolo di questo “lying with statistics” – e anche “despite statistics”. Es. il “pulling the plug” per l’ILVA; ma includeranno anche la diffusione di quelle frodi mediche istituzionalizzate, come quelle basate sulle sovradiagnosi, dove invece purtroppo le big percentages riguardano big numbers.

* Invidious Comparisons and Unmet Clinical Challenges. Ann Intern Med, 1992. 92:117.

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16 dicembre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Terra dei fuochi, lo studio: “Concentrazioni elevate e fuori norma di metalli pesanti nel sangue dei malati di cancro” “

Lo Stato corrotto che ha permesso gli sversamenti non si è ravveduto: prolunga, mutatis mutandis, la sua attività di supporto al crimine di alto livello. Questo studio cerca spudoratamente, contro le regole metodologiche, di spremere qualcosa da presentare. Non sarebbe stato accettato per la pubblicazione, neppure come studio esplorativo e preliminare quale dice di essere, se non vi fossero pressioni e interessi. Rappresentarlo al pubblico e alla Camera come conferma dell’equazione onirica cancro=sversamenti è truffaldino. Le mafie aiutano, è prassi, gli arcana del potere; qui facendo da spalla alle istituzioni interpretando sé stesse. Lo Stato – complici i media – manipola e censura per diffondere l’idea che le sorgenti cancerogene che indica siano eccezionalmente potenti. (Ma con un carattere di sfuggevolezza, di inafferabilità; mentre sui cancerogeni nei prodotti di consumo sta muto; men che meno avvisa sui farmaci cancerogeni). Penso rientri nella riconversione in corso del Paese come terra di sfruttamento: riconversione ad un’economia che necessita della creazione di pazienti per il business oncologico. L’altro ieri si è tuonato contro i depistaggi per Piazza Fontana. Un giorno, se fossero chiamati a dare conto dei danni così causati alla salute, della vendita dei cittadini come carne per l’industria medica, le istituzioni, magistrati con la gigantografia di Falcone e Borsellino per primi, diranno di essere stati depistati. Da input come questo studio.

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2 gennaio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Terra dei fuochi, per ricevere più tutele sarebbe stato meglio essere semplici ‘pummarole’”

Il rapporto, già in sé difficile, tra medicina e scienza è in crisi. La ricerca del guadagno riduce la ricerca biomedica a un rituale che fornisce credibilità e le carte necessarie a frodi che fruttano miliardi; e ora i ricercatori inquadrati mentre ostendono tuonanti al volgo il librone de “La Scienza” buttano via i già deboli vincoli scientifici che intralciano le frodi. Frodi protette dalla censura. Vedi es. la conversione commerciale della Cochrane e l’espulsione di uno dei suoi fondatori, reo di avere criticato la cattiva qualità e svelato l’uso comune della frode dei lavori scientifici in base ai quali – e anche pagando i medici – si moltiplicano i pazienti e si fanno loro assumere composti costosissimi spesso inefficaci e nocivi (‘Evidence-Based Medicine’ and the Expulsion of Peter Gøtzsche. Medscape, 30 dic 2019).

“Usi pubblicar tacendo e tacendo morir”: da noi la devianza istituzionale assume le forme di Pulcinella protetto dai camorristi-poliziotti del prefetto Liborio Romano. Senza l’opera meritoria dei Nuclei Pro Sofisticazione che si occupano di mettere la mordacchia agli scellerati che addirittura criticano Marfella, sarebbe più difficile per simili farseschi simulacri di scienza essere accolti e onorati alle Camere, dove sulla poltrona del PdC siede lo studioso accademico G. Conte, già difensore di Stamina. La “rinascita” del Sud come fornitore di corpi per l’industria medica deve molto anche all’Arma.

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5 febbraio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post di L. Gaita “Terra dei fuochi, il pm: “Dalla politica decenni di gravi omissioni, ma i reati sono prescritti”. Il legale: “Qui i bimbi muoiono, indagate” “

Credo ci siano diversi strati di equivoci. Si spinge per togliere le prescrizioni mostrandone effetti. Sono un profano di cose giudiziarie, ma mi sembrano ragionevoli le parole dell’ex magistrato Turone su Il Fatto di ieri: togliere la prescrizione potrebbe indurre ad andare verso un maggiore freno all’illegalità. Viene però ignorato che i magistrati tendono a favorire il potere, quando questo è molto forte. Anche senza prescrizione non sarà loro difficile servire, nei mille modi possibili, i don Rodrigo alla cui mensa siedono come il podestà che avrebbe dovuto rendere giustizia a Renzo.

Alla gente viene fatto credere che l’allarme Terra dei Fuochi sia contro gli abusi del potere. In realtà è voluto dal potere, ed è, nelle forme che ha preso, la prosecuzione criminale degli sversamenti*. Allarme significa bonifiche, e business oncologico a danno della salute*. Ha così luogo un processo di raffinazione: le responsabilità, che devono restare impunite, sono separate dalla paura, che va alimentata e attizzata. Il comportamento della magistratura, come quello delle forze di polizia e della politica, e dei santimoniosi predicatori con la tonaca o il camice bianco, sugli allarmi inquinamento, è più facilmente spiegabile con questo modello senza poteri buoni che con la panzana, alla quale sarebbe meglio smettere di credere, dei paladini delle forze del bene contro i demoni delle forze del male.

*La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide.

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7 settembre 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “In Campania apertura delle scuole rinviata al 24 settembre. Sui test sierologici De Luca oltre la linea del governo: “Obbligatori per i prof” “

De Luca sta sperimentando nuovi modi di fare politica: aggiunge al vecchio clientelismo e affarismo partitocratici il nuovo servilismo verso le multinazionali farmaceutiche. Ottenendo consenso sia con le elargizioni e i favori clientelari, sia facendosi trasportare gratis dal sofisticato marketing farmaceutico che semina paure e promette salute. Un terzo punto di forza è che i suoi oppositori non sono così diversi da come li descrive nei suoi siparietti. Con lui per i campani si prospetta una sanità che mantiene l’inefficienza meridionale e vi aggiunge il comparaggio istituzionalizzato e di alto bordo di quella delle regioni che passano per progredite.

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28 gennaio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Terra dei fuochi, il nuovo ruolo del vescovo Antonio Di Donna apre alla speranza”

While most people might think that rising overall cancer incidence reflects dangers in our environment, it instead reflects a danger in our medical care system. The biggest force causing overall incidence to rise is overdiagnosis. HG Welch. Dando l’allarme solo sul pericolo inquinamento mentre sul pericolo medico si è omertosi e lo si promuove si fa da battitori che spaventando la selvaggina la spingono verso i cacciatori*. Causando così più diagnosi spurie, e quindi più paura: la frode si autoalimenta **.

La disinformazione che addossa tutto all’inquinamento e ai suoi crimini potenzia il circolo vizioso ** fig. 5 e provoca le diagnosi che dice di voler evitare. Lo fanno i media; i medici angosciati dai fattori ambientali ma non dalla spazzatura** che lasciano accumulare in casa propria; preti e prelati, calamitati da casi come la Terra dei fuochi dove servendo Mammona si figura come santi; A2A, Mazzoncini jr, e gli altri fratelli dei cerchi magici renziani e obbedienze varie. Il marketing giudiziario di CC e magistrati, che avvalorando e facendo rimbombare la falsa identità “aumento diagnosi di cancro=inquinamento” si integrano nel ciclo fraudolento delle sovradiagnosi, e nella sua espansione, per di più fornendogli un alibi; e completano i servigi con la repressione more mafioso delle voci di denuncia.

* La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide.
**Welch HG et al. The Rapid Rise in Cutaneous Melanoma Diagnoses. NEJM, 7 gen 2021.

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10 febbraio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Terra dei fuochi, “relazione causale tra rifiuti e tumori”: la conferma nel report procura-Iss. “Tra i giovani più leucemie e malformazioni” “

L’inquinamento non è innocuo, ma questo esaltarlo, anche con “report” ad hoc, che non possono individuare effetti causali ma possono farli figurare o ingigantirli, non è volto a proteggere dal cancro, ma a creare malati di cancro con le sovradiagnosi. Ci sono cancri “commerciali” che non sono veri cancri e si trovano solo cercandoli e sovradignosticandoli. Le attuali epidemie di diagnosi di cancro sono da sovradiagnosi. Le campagne sul cancro da inquinamento tacciono sulla trave delle sovradiagnosi, che lasciano libere, segno di cattiva fede; e spaventando spingono verso di esse*.

Rispetto ai tempi squallidi nei quali si è creato il problema permettendo gli sversamenti non è un rinsavimento dello Stato, ma una squallida prosecuzione, in forme solo apparentemente opposte, del suo tradimento e del suo machiavellismo mafioso. I magistrati dovrebbero costituire un baluardo intellettuale, morale e operativo contro gli inganni sottili e persuasivi del potere ai danni dei cittadini; ma per carenze di vario genere vi collaborano avvalorandole e sopprimendo le voci di denuncia.

Questa nuova pagina dello sfruttamento camuffato da soccorso arriva insieme a Draghi. Si ha sempre meno bisogno di lavoratori, e ai cittadini invece che le braccia si chiede di fornire gli organi interni, preferibilmente sani, meglio se giovani, sui quali esercitare una medicina finalizzata all’arricchimento degli investitori.

* Scrutiny-Dependent Cancer and Self-fulfilling Risk Factors. Ann Int Med, 2018.

seconda versione, pubblicata, dopo primo respingimento:

L’inquinamento non è innocuo, ma l’esaltarlo favorendo altri colpevoli, mediante “prove”, in realtà epidemiologia creativa, non è volto a proteggere dal cancro, ma a creare malati di cancro con le sovradiagnosi. Ci sono “cancri commerciali” che non sono veri cancri e si trovano solo cercandoli e sovradignosticandoli. Le attuali epidemie di diagnosi di cancro sono da sovradiagnosi. Le campagne sul cancro da inquinamento tacciono, segno di cattiva fede, sulla trave delle sovradiagnosi, che promuovono con paura, disinformazione e misure*.

Non c’è un rinsavimento dello Stato rispetto ai tempi squallidi nei quali si è creato il problema permettendo gli sversamenti, ma una squallida prosecuzione, in forme solo apparentemente opposte, del suo tradimento e machiavellismo mafioso. I magistrati dovrebbero costituire un baluardo intellettuale, morale e operativo contro gli inganni sottili e persuasivi del potere a danno dei cittadini; ma per carenze di vario genere vi collaborano avvalorandole e sopprimendo le voci di denuncia.

Questo rilancio dello sfruttamento mascherato da soccorso arriva insieme a Draghi. Che è emanazione dei poteri che con la nuova era ai cittadini invece che braccia chiedono organi interni, preferibilmente sani, meglio se giovani, sui quali esercitare la medicina profit-oriented e marketing-driven.

* La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide.
Scrutiny-Dependent Cancer and Self-fulfilling Risk Factors. Ann Int Med, 2018.

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16 febbraio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Capezzuto “L’omelia di don Patriciello sulla Terra dei Fuochi riassume gli anni terribili: ‘Avevamo ragione noi’ “

Patriciello tra un poco si sostituirà a Cristo su qualche crocifisso a grandezza naturale. E’ possibile leggere il report dell’ISS che avvalorerebbe la beatificazione di sé stessi che Patriciello e i suoi sodali auto-celebrano? Patriciello addita la trave nell’occhio altrui del malaffare lasciato libero sui rifiuti; e favorisce omertoso il pilone da viadotto nell’occhio del clero degli immensi interessi dell’industria medica, anche loro da gabbione di corte d’assise ma invece lasciati liberi, favoriti more mafioso e riveriti, che beneficeranno di questo eroismo della sesta giornata a danno della salute, del benessere e degli averi dei cittadini*. Un tempo i democristiani per meglio rubare si facevano belli con la lotta al terrorismo che sottobanco alimentavano. Ora si usano la camorra e la malattia, opportunamente virulentate, sia materialmente, sia fittiziamente nella loro rappresentazione, come spauracchi per presentarsi come salvatori e ottenere nuove forme di asservimento e sfruttamento.

*La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide.

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18 marzo 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di V. Iurillo “Nel nuovo Cts anche Donato Greco: nel 2008 nella task force per l’emergenza in Campania, sosteneva l’assenza di nesso tra rifiuti e cancro”

 

Al di là del caso Campania, Donato Greco si è anche espresso a suo tempo contro l’identificare la prevenzione con la diagnosi precoce. Per me le due manipolazioni sono legate: l’esagerazione nell’attribuire i cancri a discariche e inquinamento è associata all’omertà sul tema delle sovradiagnosi da screening, che qualunque analisi onesta non può fingere di ignorare, date le regolari strette correlazioni tra incrementi paurosi di incidenza e introduzione di screening ”salvavita” senza gli effetti declamati sulla mortalità. L’allarme ottenuto attribuendo gli incrementi di diagnosi di cancro esclusivamente all’inquinamento serve il business delle sovradiagnosi come “pecora” per gli screening a regime e anche come spauracchio, spingendo verso di essi e dando luogo a un meccanismo di profezia che si autoavvera. In soldoni alimentando – e espandendo – il business del taroccamento di massa, legale e istituzionalizzato, delle diagnosi di cancro*. Greco mi è apparso come una persona seria tra tanti suoi colleghi che invece accettano l’offerta mefistofelica del potere di servirlo – nelle sue nefandezze – figurando agli occhi del pubblico come coraggiosi paladini. Anche se non comprendo le ragioni politiche per le quali un esperto che ha resistito alla seduzione del politically correct e ai suoi falsi e censure sul cancro sia stato cooptato da un governo certo non ostile alla amorale medicina dei banchieri.

* La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide.

@ adagioperso. Per imporre la scientocrazia, e la fede ignorante in ciò cui il potere appiccica il marchio “scienza”, il livello viene abbassato a livelli impensati. Nel Medioevo un test di competenza era il “pons asinorum”: la dimostrazione secondo Euclide del teorema dell’uguaglianza degli angoli alla base di un triangolo isoscele. Oggi, quando alla nuova religione occorrono masse di fedeli e di devoti, il test invece che un ostacolo da superare è uno scivolo da parco giochi: basta sapere che non è vero che la Terra è piatta; e accusare di terrapiattismo chi non prende per oro colato gli allarmi ufficiali e i conseguenti rimedi ufficiali. Così “sempre più persone somigliano ad Einstein“, come dice lo spot di una catena di supermercati. Che diffonde anche un corollario della relatività finora sfuggito agli studiosi: se si fa la spesa lì il doppio delle volte si risparmia il doppio, spiega uno degli Einstein. Credo che la massa di quelli che citano il test della forma della Terra per autocertificare la loro elevata cultura scientifica coincida col target dello spot che dice che se vai a fare la spesa da loro sei un genio e ti spuntano la zazzera e i baffi di Einstein.

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29 marzo 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Corlazzoli ““Mafie e corruzione vengono spesso da una politica fiacca e un po’ complice”. Il discorso di Don Luigi Ciotti per le vittime”

Memoria delle vittime innocenti di mafia e invettiva, urlando “vergogna, vergogna, vergogna”, contro chi si oppone alla modifica liberista della composizione etnica e demografica dell’Italia. Appare che sia la mafia sia l’antimafia ufficiale non siano così autonome come vengono dipinte ma siano strumento, da versanti opposti, dell’agenda dei poteri forti. Es. le stragi a manovalanza mafiosa e a depistaggi antimafiosi del ’93 sono state funzionali al passaggio alla seconda repubblica. La modifica liberista della composizione etnica e demografica dell’Italia è curata anche dall’antimafia; che piuttosto che autocelebrarsi, ergersi a direttore spirituale e infilare temi estranei le vittime dovrebbe ricordarle mostrando ogni anno di quanto ci si è avvicinati all’eliminazione delle mafie. Nel caso della Terra dei fuochi c’è stata ed è in corso un’operazione in sequenza camorra-antimafia, con la camorra lasciata libera per poi presentare “la cura” antimafia, cioè l’estendere al Sud lucrose pratiche mediche, come gli screening tumorali, che in aree più avanzate vengono criticate e ridotte. E quando c’è da eliminare qualcuno non conforme all’agenda i poteri forti hanno a disposizione sia i pendagli da forca mafiosi; sia i sicari morali delle istituzioni, che partecipano ai prescritti riti antimafia con la stessa religiosità narcisista con la quale i loro rozzi omologhi mafiosi pregano e allestiscono altarini.

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7 maggio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Terra dei Fuochi, lo studio Spes ha rilevato elementi tossici nel siero dei volontari. Ma nessuno li ha avvertiti”

Peccati al tempo della scientocrazia: le equazioni monche

Il Fatto di 2 gg fa riporta l’apertura a Napoli del “Museo del vero e del falso”. Di certo non esporrà la piaga delle sovradiagnosi di cancro; il pericolo verso il quale si spinge la gente mostrando solo il pericolo dei veleni da inquinamento. I medici engagé e il presule che “si arrabbia” diffondono solo uno dei fattori dell’equazione (dato qui da indici surrogati e di dubbia interpretazione). Così manomessa, una parte gridata, un’altra sotto omertà, l’equazione favorisce gli enormi profitti illeciti del business anche cattolico dell’oncologia.

S. Alfonso de’ Liguori, campano, “la risposta della Chiesa a Voltaire”, insegnava che l’avvocato non deve accettare di fare passare per innocente chi sa essere colpevole. Che direbbe oggi, che volterriani e preti si sono messi in società e mostrano solo i termini che fanno comodo di equazioni impostate in modo da dare soluzioni perverse? Forse, anche guardando a quello che si sta facendo nella maniera più crassa col covid a equazioni che dovrebbero includere tutti i fattori, quelli col + e quelli col -, il santo che insegnava a non mascherare la complicità con la competenza professionale (in realtà mestiere) riconoscerebbe il male della scientocrazia, e spiegherebbe al clero scientista, col camice o con la tonaca, che le equazioni che essendo incomplete indicano una buona direzione e invece portano a sfruttamento e danno alla salute sono peccato.

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10 luglio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Pietrobelli “Sara Pedri, ginecologa scomparsa: trasferito primario del reparto. L’Apss: “Tutelare serenità di pazienti e personale” “

Spero che la giovane sia viva. Comunque il caso mostra 2 componenti dell’avvelenato mondo medico. a) La fragilità di alcuni rispetto a un ambiente pesante. Un mio compagno di corso si suicidò quando stava per venire a galla che non si sarebbe laureato, avendo falsificato il libretto senza dare gli esami. Tomatis nei suoi libri sul mondo della ricerca biomedica riporta due casi di suicidio di ricercatori da pressioni lavorative. Lo studiare può associarsi al riconoscere la mostruosità mascherata e rigettarla: Parmaliana.

b) La disciplina di cosca impunita e protetta in quanto funzionale a grandi interessi. Il PM Raimondi è tra i magistrati che hanno beneficiato della libera persecuzione, da gabbione di corte d’assisi, verso un medico che denunciava manipolazioni. Es. gli allarmi a senso unico, a favore di frodi mediche, sull’inquinamento*.

La magistratura favorisce la gogna, la selezione inversa, e con esse le visioni superficiali, scolastiche e fraudolente su medici e salute, necessarie ai grandi garbugli, ai grandi giochi di specchi. Come quelli che videro l’esagerazione della diossina di Seveso **, e l’uccisione del direttore dell’Icmesa da parte degli stessi miserabili pilotati che uccisero Guido Galli, il magistrato-studioso.

*Il procuratore Raimondi choc: “Brescia la nuova Terra dei Fuochi”. CorSera 10 ott 2017. – La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide. Sito menici60d15.
**The poison paradox. Oxford Univ Press, 2005.

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4 settembre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Il ministro Cingolani ci ricorda solo quei numeri che tornano utili per supportare le sue tesi”

“Questa intervista aiuta a capire come mai gli uffici giudiziari di Brescia, mentre dicono di avere gravi carenze di personale, e appaiono non carenti ma inesistenti davanti ad abusi che favoriscono il futuro orwelliano decantato da Cingolani (che tra tre giorni terrà una conferenza a Brescia, invitato dal Comune), si spendano generosamente in “battaglie di civiltà” (PM Cassiani) per casi come i cagnolini di Green Hill.

Ottime notizie per gli investitori e altri “shareholders”. Per i malati, il colore del futuro non è rosa: ciò che descrive Cingolani è una cosuccia come la liquidazione del metodo scientifico, ormai ingombrante per il business; per sfornare farmaci “innovativi” a getto continuo, con garanzie di sicurezza ed efficacia azzerate.” (Da un mio commento qui, post “Simulazioni al pc e nuovi farmaci: dalle molecole ai sistemi biologici”, 19 mar 2016).

Come Cingolani, i Terrafuochisti con allarmi smodati e argomenti ritagliati che sopprimono fattori essenziali, come la medicalizzazione commerciale, portano acqua al mulino della medicina corrotta. Il cui “futuro orwelliano” è arrivato. Anche grazie a magistrati come quelli bresciani insieme ai quali Marfella tiene banco. Del resto lo prevede anche il piano Gelli di gestire sia la maggioranza sia l’opposizione. L’importante è che dietro all’opera dei pupi dello scontro entrambe le posizioni portino ai vantaggi voluti dal potere. Mentre le voci non pilotate, fuori dall’alternativa win-win, vengono eliminate.

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4 ottobre 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. Boero “Navi dei veleni: il caso di Otranto raccontato da Maritati è più attuale che mai”

Un altro magistrato scrittore* pugliese e eletto nei DS; come Carofiglio che in tv chiama chi non si vaccina “free-rider”; “scrocconi”, spiega Parenzo col quale fa un duo.

La lotta al potere può essere dal basso, genuina, o top-down, indotta dal potere per suoi disegni. (Un concetto utile per il caso Lucano). Conosciamo tutti i rischi che ci vengono rappresentati con le storie sulle “navi dei veleni”. Mentre non si parla dei rischi del benzene che con la benzina “verde” ha sostituito il piombo tetraetile. La tossicità ematopoietica, la capacità di provocare leucemia mieloide acuta e altre gravi malattie**. Lo respiriamo ogni giorno, ignari, imbevuti della propaganda giuliva su distributori e auto; mentre abbiamo viva l’immagine dell’ombra tenebrosa della mole di una nave sul fondo del mare.

Così pericoli alla salute in atto e diffusi vengono nascosti, stornando l’attenzione su aspetti ad alto impatto narrativo che non mettono in crisi il sistema. E che hanno il vantaggio aggiuntivo della paura che, depurata da responsabilità, viene diffusa perché spinga verso il business della biomedicina, come quello delle sovradiagnosi di cancro, altro tabù che viene favorito da questi allarmi strategicamente piazzati.

Nell’attività giurisdizionale, politica, autoriale, i magistrati tendono ad alimentare le denunce top-down e a soffocare quelle bottom-up.

*I magistrati scrittori. Sito menici60d15.
** Benzene. In: Casarett and Doull’s, Toxicology, the basic science of poisons, 2019.

Vedi il susseguente scambio con troll in : I magistrati scrittori

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15 feb 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Si scopre che la camorra assicura un welfare avanzato. E lo stato?”

Veramente che il farmaco sia una “risorsa” lo si vede a occhi chiusi, oggi 15 feb 2022, quando a chi non se ne fa iniettare uno di dubbia utilità e sicurezza viene tolto il lavoro. Alla mafiosa. Ma Marfella si riferisce non ai trilioni di dollari del business farmaceutico, ma umilmente alla piccola lasagna per gli impiegati di concetto della ricerca. Che con sincerità partenopea accosta alle vedette dello spaccio. Non solo il farmaco è pilastro centrale dell’economia; ma ciò è un punto sul quale camorristi, politici, magistrati, preti, etc. sono d’accordo. Così che occupano o sostengono livelli diversi della stessa variabile: lo sfruttamento tramite i farmaci. L’altro giorno hanno arrestato Guttadauro, noto esponente storico di quella mafia che ricorda gli antri siciliani dei ciclopi, i mostri che si cibavano di carne umana. Nulla a che vedere con le frodi della medicina ufficiale; che pure pasteggiano con la carne umana, ma in maniera sofisticata. Lo spauracchio mafioso invece di essere incenerito viene agitato da figure come Saviano: aiuta lo sfruttamento tenendo bassa la media e quindi lo standard dell’integrità. Così che i perbene possono arricchirsi illecitamente usando il farmaco come “risorsa”, e sembrare onesti e meritevoli. E’ una delle funzioni della mafia. La statistica insegna che bisognerebbe usare anche la mediana del tasso di criminalità, oltre che la media aritmetica, raffrontando mafia e legalità. E soprattutto raffrontando mafia e medicina.

@ CarloJr. Nel 2021 i ricavi attesi erano un rispettabile 50 miliardi di dollari per quell’anno per i soli vaccini mRNA. Lo riporta Nature*. Non male per prodotti che vengono fatti assumere tramite i governi, con disinformazione e ricatti. E che pertanto la cui “vendita”, termine improprio trattandosi di inganno tramite paura ed estorsione tramite violenza, quindi, meglio, il cui prelievo fiscale a beneficio di privati, è rinnovabile ed espandibile a piacimento. E la cui base scientifica era stata giudicata, testuale, “s***”, cioè m****, da un premio Nobel, il cui nome viene tenuto coperto, riporta lo stesso articolo di Nature.

Il suo strepito è intonato alla pia glorificazione dei suddetti prodotti contenuta nell’ordinanza 583 del 4 feb 2022 con la quale il Consiglio di Stato ha confermato l’obbligo vaccinale per i sanitari; e così l’epurazione dei medici che non reggono con diagnosi e terapie il gioco mortifero sul covid che continua a produrre e aggrava, dopo due anni di epidemia e di misure draconiane, le pessime statistiche usate per giustificare norme che si servono del degrado morale e materiale come arma per obbligare ai farmaci. Mantenendo così lo stesso circolo vizioso di quando la maggioranza dei medici reiteravano il salasso in risposta al peggioramento delle condizioni del paziente dopo il salasso**.

*The tangled history of mRNA vaccines. Nature, 16 set 2021.
**Il salasso ieri e oggi. La sinergia tra malattia e terapia. Sito menici60d15.

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12 marzo 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Limiti “Stragismo e golpismo non si incontrarono mai, ma diedero forza al progetto eversivo della P2”

“La storia di una sconfitta”. E’ vero. Eversione, e mafia, sono standard negativi, che fanno sembrare “mediazione” un abbassare il livello di civiltà. Centrato l’esempio di Mussolini che sguinzaglia a tale fine gli squadristi. Ho commentato qui un mese fa, su un singolare post di un autore anticamorra che perorava una cagnotta per i lavoratori del business farmaceutico, che per valutare lo stato di legalità e democrazia bisogna resistere alla tendenza intuitiva di limitarsi all’equivalente concettuale della media aritmetica, ma bisogna considerare anche la mediana. Il Male può essere pesato o contato. La media aritmetica pesa e trova il baricentro. Le stragi, i golpe, i fiumi di sangue, pesano molto. Se ci si limita a pesarli, come vuole chi li orchestra, la soglia della legalità viene abbassata. Pilotando bombe, assassini di migliori, rumore di sciabole si è ottenuto lo scadimento dello standard: oggi, nella tempesta, accettiamo come timonieri figure minuscole e infedeli.

In statistica per evitare indici falsati dal peso dei valori estremi si usa la mediana: non si pesa ma si conta, disponendo i valori in ordine crescente e prendendo come indice il valore a metà. Le bombe, i tagliagole, non devono distrarre dagli sciami di piccoli e medi disonesti e traffichini che operano impunemente, protetti proprio dagli alibi ben costruiti dei misteri d’Italia e della sempreverde mafia: questa “ipomafia” attua il tradimento del Paese prefigurato da golpisti ed eversori.

@ Stokasto. Quanto riporto sull’uso della mediana in statistica è pacifico. In genere l’esempio che viene fatto nei libri di testo è col reddito. Se su 100 persone una guadagna 10 milioni all’anno e le altre 99 guadagnano 25000, un reddito di 124750, la media aritmetica, non rappresenta efficacemente la popolazione. Mafiosi, killer piduisti, etc, sono i “milionari” del crimine, che spostano verso il basso il livello socialmente accettabile di criminalità; ma l’effetto cumulativo degli affari formalmente legittimi, e resi così presentabili, di una classe dirigente che tra una commemorazione e l’altra ci vende non è meno pesante. Quelli colti con le mani nel sacco gridano “invece di occuparsi dei mafiosi…”; mentre Borsellino spiegava come non basta la fedina penale pulita per essere un politico pulito.

Vista la sua giaculatoria su Gauss penso che non sia solo la mia prosa a non essere immediata per lei. Che appare contagiato dal calculemus, l’automation bias. L’illusione, favorevole alle frodi, che la scienza sia una questione di applicazione di algoritmi. E che esenti quindi dal pensare*. Una degenerazione, un rifugiarsi, nel momento deduttivo, praticata anche dai professionisti della giustizia, i magistrati, es. per giustificare le leggi liberticide, nocive e sadiche basandosi sulla premessa a priori della tutela della salute, invece di esaminarne la fondatezza.

*Gigerenzer, Marewski. Surrogate Science: The Idol of a Universal Method for Scientific Inference.2015.

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14 marzo 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Don Patriciello riceve oggi tanta solidarietà ma mai una risposta concreta”

Il brano di Sciascia mostra che la cattiva antimafia ha come marker il “moral grandstanding” che salta la decenza. Mattarella e c. partecipano alla pirotecnica imbelle. Mentre proclamano campagne di Russia napoleoniche (in realtà la guerra la fanno ai popoli ucraino e italiano, buttando olio sul fuoco e facendoci razziare con le sanzioni) non sono buoni a ridurre all’impotenza a Caivano qualche banda di delinquenti.

Ma l’ombra dei mafiosi da gabbione conferisce per contrasto un’aureola che è una mano santa per affari illeciti di finanza, clero, politici. Es. quelli della farmocrazia* che beneficiano sia della visione estremamente sghemba diffusa da istituzioni, media e figure come Patriciello sui pericoli per la salute della “Terra dei fuochi”**; sia delle firme e esternazioni di Mattarella sull’obbligo e il dovere di assumere in massa da sani farmaci improvvisati che si stanno mostrando sempre meno efficaci e sempre più nocivi per il singolo e la popolazione. Imposti, nella nazione della mafia, del manganello, dell’aspersorio e della loro alleanza, con la violenza santimoniosa; col sostegno della magistratura. Ora chiamata a fare luce sul petardo e su eventuali futuri crescendo che, camorristici o di altra provenienza, sono una provvidenza per interessi criminali promossi da chi occupa lo Stato, e protetti anche mediante sistemi camorristici.

* Pharmocracy. Duke U Press 2017.
**La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide.

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24 marzo 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Donna minaccia Don Patriciello all’incontro antimafia: “Misura le parole e non succede nulla”. Conte lo difende: “Grave, chi la manda?”

Il clero storicamente condivide e sostiene la visione mafiosa dell’omertà come valore: della collaborazione con la giustizia come infamia*. Ora con la ciellina Cartabia piazzata al ministero della giustizia nel governo Draghi-Mattarella – i cui diktat, unici in Europa, hanno più di un sentore della concezione feudale e gerarchica della società propria della mafia – tale sistema morale perverso riceve una forma di riconoscimento e di premio. Favorendo la mafia si aiutano anche i grandi imbrogli e le ruberie del mondo perbene, ai quali la mafia fa da contrappeso, col risultato di una stabilità che è patologica. Con una mano, tenuta sotto il banco, il clero (di concerto con politici come Conte) manovra a favore dei benefici che la presenza mafiosa dà agli sfruttamenti di massima scala, dei quali mafia e clero sono partecipi; con l’altra, bene esposta, prende i benefici di immagine e materiali dati dall’antimafia.

I preti leader dell’antimafia Patriciello e Ciotti possono usare il microfono che tengono sempre in mano per dirci chiaramente cosa pensano della controriforma della Cartabia sui mafiosi? Il pubblico con la spilletta dell’antimafia e dall’applauso pronto può chiederglielo, invece di gustarsi il brivido di questi happening mafia-antimafia? Glielo avrebbero già dovuto chiedere, come dovere professionale, giornalisti e opinionisti che trattano di mafia.

*I collaboratori di giustizia, infami e anticristiani. E passim, in: Sales I. I preti e i mafiosi, Rubbettino, 2016.

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1 ottobre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Campania, inquinamento e alunni con disabilità: sempre più richieste di sostegno. Facciamo qualcosa”

Camorristi e inquinatori hanno in comune una funzione analoga a quella del battitore di selvaggina: l’interpretare sé stessi e ringhiare per spingere il popolo, spaventandolo, nelle fauci dei “buoni”. “Buoni” che depredano coloro che credono di trovare in loro giustizia e rifugio. La mafia di cosca legittima la mafia di Stato. La lotta al pizzo ai bottegai legittima il pizzo legalizzato in bolletta. Chi specula e avvelena con l’inquinamento spinge verso le frodi biomediche istituzionalizzate, es. le sovradiagnosi, spaventando il pubblico e addossandosi – solo mediaticamente – l’intera colpa di incrementi di incidenza costruiti in larga parte dal business biomedico nel silenzio e nella collaborazione dei “pro ambiente” col camice, con la toga, con la tonaca.

L’inquinamento è sempre più alibi a frodi e sfruttamento. La morbidità da pizzo legale è accuratamente ignorata. Es.: Cost of living is directly harming child health, pediatricians warn. BMJ, 22 set 2022.

I camorristi e i “buoni” hanno in comune l’eccezionalismo. Io sono il leone, dice lo sciacallo camorrista. Gli incrementi di incidenza non possono essere che dovuti all’inquinamento, noi siamo “lascienza” (tutto attaccato) e quindi esentati dal produrre evidenze consistenti e dal verificare gli altri fattori, dicono quelli che aiutano il business biomedico che ci ha dato il covid potenziato fino a farne una peste e che ora darà incrementi reali di morbidità collaborando col pizzo in bolletta.

@ Bellarmix. Rising cost of living is damaging People’s health, says Royal College. BMJ, 2022. 377: o1231. – Fuel poverty is intimately linked to poor health. BMJ, 2022. 376: o606. “Senza senso” per un troll embedded che “makes a living” servendo il sistema di spoliazione del Paese; per i fiancheggiatori del pizzo in bolletta e del pizzo alla cassa. 

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5 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Tumore dopo uso prolungato del cellulare per motivi di lavoro, a Torino la sentenza che riconosce la malattia professionale” “

I magistrati sostengono di poter fiutare effetti tumorali rari sepolti sotto una montagna di evidenza negativa: dovrebbe esserci un picco di incidenza da Etacs, con l’umanità attaccata ai cellulari. Mentre non hanno sentito lo schianto dell’asteroide della gestione covid sulla nazione, col suo immane sfacelo. Resta fuori scena l’uso crescente di smartphone app per frodi della medicina ufficiale; es. per l’occultamento di dati sugli effetti avversi da vaccino covid*.

Sentenze “long-shot” che suonano “coraggiose” sanciscono il principio che i magistrati possano intervenire sulla definizione di causalità biologiche in campo medico, a due mani con una ricerca sempre più manovrata dal business. Usurpando attività che è arduo praticare anche alla ricerca medica competente e onesta, la magistratura può così usare il suo potere materiale e di persuasione per negare o attribuire, minimizzare o ingigantire cause e responsabilità; es. l’efficacia dei vaccini covid (ottima, per il potere) e i loro effetti avversi (quasi inesistenti, per il potere). I magistrati si stanno arrogando la facoltà di scrivere a orecchio pagine di medicina quando i poteri forti impongono pagine contraffatte di medicina come presupposti di leggi giuridiche aberranti. Quando la medicina è diventata il piè di porco per scassare la Costituzione.

*Are adverse events in Covid-19 vaccine trials under-reported? Investigative Journalism, 2021.

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Vedi anche:

I rintocchi funebri del marketing medico

Sos cancro nei bambini e sovradiagnosi

Ilva. Dal cancro nascosto al cancro inventato

Quando è Pietro che si associa a Simon Mago

I professionisti della metamafia

 

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