I rituali zozzonici della banda Mattarella

sono insopportabili questi importuni che ricordano col loro esempio, fastidioso come un rimprovero vivente, che nel mondo esiste l’onestà e la dignità“.

(P. Calamandrei. Arringa in difesa di Danilo Dolci)

 

Biderman

 

5 ottobre 2018

L’uso dello sporco, del contatto col fetido e con le secrezioni corporee altrui nello stalking e nel mobbing di Stato è nella mia esperienza così frequente e insistito che è impossibile riportarlo per intero. Escrementi, o ratti morti lasciati imputridire, o buste di rifiuti altrui, lasicati davanti alla porta di casa (I professionisti della metamafia). Condomini o sconosciuti che senza ragione ti spazzano sulla testa mentre sali le scale, o passi sotto a un balcone (La medicina sotto la presidenza Mattarella). L’agente principale nel mio caso sono gli spazzini, e in particolare quelli di A2A, attualmente retta da Valotti, professore della Bocconi amico personale di Mattarella. E’ a questo legame che va ricondotta la prassi di farmi cospargere di polvere dalle macchine spazzatrici di A2A ogni volta che su il blog de Il Fatto critico Mattarella (La medicina sotto la presidenza Mattarella). Da prima dell’estate è prassi che io non possa fare la spesa vicino a dove abito senza che quando entro o esco dall’alimentari passi un mezzo della spazzatura. Io chiamo questi randevù “Cottarelli”, dal nome del sodale di Valotti e Mattarella. Il Cottarelli del 5 ottobre mi ha portato a cominciare a raccogliere in questa pagina i casi più indicativi. Negozio Assaporito, di fronte all’Esselunga. Insieme a me arriva in retromarcia all’ingresso del negozio un camion di A2A; che mi sbarra la strada.

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Faccio per aggirarlo, e un’auto in retromarcia non solo mi irrora col gas di scarico, un classico, ma mi viene letteralmente addosso, fino a toccarmi.

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Dentro all’alimentari, come è prassi, sia in questi negozi sia nei supermarket, zozzeria dei commessi. In genere si puliscono il moccio del naso con le mani mentre passano gli articoli alla cassa, o mentre prendi la frutta ti sfiorano con spazzatrici e secchi di acqua fetida o passando poggiando il sedere sul bordo del carrello. O passano sul cibo con lo straccio umido col quale stanno pulendo il banco. Stavolta il commesso, avendo io chiesto il pane, si deterge con la mano la fronte dal sudore e poi con le stesse mani nude prende il pane.

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Il signore che fa il prefetto a Brescia di chiama Vardè. Quello che fa il procuratore della Repubblica, Buonanno. Il sindaco è Del Bono.

Commenti postati su Il Fatto nei giorni precedenti:

Via d’Amelio, Fiammetta Borsellino a Salvini: ‘Incredibile che il Viminale non sia parte civile al processo su depistaggio’

Quelli che si presentano come colleghi dei poliziotti uccisi in Via D’Amelio continuano a fare lavori sporchi per le forze che ordinarono la strage. Con la complicità di quelli che dicono di essere colleghi di Borsellino. Credo che, come per altri omicidi terroristici, con Borsellino si sia eliminata una figura pericolosa non solo per ciò che faceva ma per ciò che era: per il modello che quindi rappresentava. Uccidendolo con un’esplosione si è marcato come proibito il suo tipo umano; e infatti oggi chi comanda può contare su materiale umano adatto al Viminale e negli uffici giudiziari.

Arresto Lucano, il procuratore di Locri: “Non processiamo il progetto Riace ma gli illeciti. Ho lanciato una bomba in una favola”

Quando sono in Calabria l’impressione che ho è che il malaffare massonico e quello clericale non abbiano di che temere dalla magistratura. Non mi stupirei quindi se anche col “modello Riace” la magistratura reggesse il gioco alla costruzione di un eroico soccorso al vincitore. Il progetto, sostenuto da massoni e clero, dell’immigrazione forzosa, se ha una “nobiltà”, come dice il Procuratore di Locri, ha una nobiltà condizionale, una nobiltà “cherry picking”: di tutte le cose nobili e umanitarie che si possono fare in Calabria, in Italia, e per il Terzo Mondo, si sceglie proprio quel pezzettino marginale che corrisponde agli interessi globalisti a danno degli altri cittadini italiani e che non migliora le condizioni dei popoli in difficoltà. Tutti pecoroni davanti alle vessazioni tramite la legge, ma leoni quando trasgredendo la legge si servono poteri superiori allo Stato. C’è la tragedia di Antigone che onora i vincoli familiari e c’è la farsa di Antigone che tiene famiglia.

filippoguidarelli: Il malaffare massonico e quello clericale servi del globalismo? Davvero è questo il male profondo della Calabria?

@ filippoguidarelli.

Chi lo sa? Secondo Enrico Fierro qui su Il Fatto la natura selvaggia avrebbe selezionato una popolazione di irrecuperabili bruti. All’opposto, figlio di calabresi cresciuto fuori dalla Calabria, sospetto che non vi sia un male profondo, ma una sfortuna storica; una serie di condizioni e di scelte politiche sulla Calabria che l’hanno collocata nel quadro nazionale e internazionale in una posizione svantaggiosa; che si è accresciuta, autoalimentandosi con l’esaltazione dei difetti dei calabresi e la soppressione dei loro pregi.
 
Alcuni mali che sembrano eterni, immutabili, e quindi costitutivi, ‘ontologici’, come la mafia, o in medicina impostazioni errate che risalgono a secoli precedenti, sono invece anacronismi voluti: artificialmente tenuti in vita da grandi interessi. Anche la malasorte della Calabria, credo. “lo stesso giorno dell’arrivo in Città degli anglo-americani “una pattuglia puntò su Fuscaldo Marina per incontrare l’Avvocato Samuele Tocci” ultimo Venerabile della Loggia cosentina prima dello scioglimento.” (Libro Unione provinciale agricoltori Cosenza). Il clero in Calabria per secoli ha sfruttato il popolo associandosi in affari coi criminali (v. G. Sole. L’invenzione del calabrese, 2015). A Sambiase negli anni ’60 quelli che oggi chiamiamo ndranghetisti erano chiamati “massoni”. L’influenza negativa di clero e massoneria, anche come agenti dei poteri esterni, appare maggiore di quella delle fiumare, delle timpe e delle scogliere omeriche.
 
 

Riace, Di Matteo a Tv2000: “Rischio strumentalizzazione per denigrare accoglienza migranti”

Il finanziamento da parte del contribuente all’immigrazione forzosa è “accoglienza” quanto il pizzo estorto ai commercianti è “assistenza ai carcerati”. Il modello Riace che Di Matteo esalta dando per scontato che sia un’attività positiva e meritoria permette, agganciandosi al servire i poteri globalisti contro l’interesse dei cittadini, di fare rinascere in una forma ammodernata l’assistenzialismo clientelare, dove politici e clero elargiscono a loro discrezione denaro pubblico a chi vogliono; pratica mafioide favorevole alla crescita delle mafie. Una magistratura che pratica interventi di propaganda a favore della politica imposta dai poteri forti nascondendo e mascherando gli aspetti negativi a danno dei cittadini sta alla magistratura con la emme maiuscola come la sinistra dei banchieri di Renzi sta a quella di Gramsci. “Il più grave fattore di inquinamento della nostra democrazia” è l’ubiquitaria (nessuno escluso) sottomissione di politici e organi dello Stato ai poteri forti; sottomissione che accomuna tra gli altri la mafia alla antimafia del genere rappresentato da questo spot del sostituto procuratore della DNA De Matteo sull’emittente vaticana.

Petti rosso. La vostra paranoica avversione per i migranti vi ha mandato in tilt la ragione e il buon senso. Ripiatevi.

@ Petti rosso. Ricordo una volta la cattura di un borseggiatore. Gridava senza ritegno “pazzo” a chi lo accusava, ma il poliziotto di mezza età che lo teneva non ci faceva caso. Forse però lei è a suo modo sincero. Il vostro camaleontismo narcisistico vi fa vedere il bene dove c’è squallido calcolo e il male in chi non ha ingurgitato il beverone del quale vi nutrite come poppanti al biberon. Inutile rispondervi “ripijateve voi”, perché dalla condizione narcisistica, dalla condizione di chi non ha faccia propria ma ha una maschera determinata dall’esterno che diviene faccia, non si esce. Si può solo cambiare personaggio.

 

– Si chiama Panzironi il nuovo santone televisivo – L’Istantanea di Caporale

Panzironi riporta correttamente alcuni importanti meccanismi fisiologici; e su questa avvincente e convincente descrizione impianta teorie e prassi terapeutiche arbitrarie. E’ una tecnica che è usata anche dalla medicina ufficiale. Caniggia, illustre clinico, ha scritto delle “impostazioni teoretiche complesse e macchinose che avevano su di noi giovani esercitato il fascino delle cose false” nei vecchi testi universitari. Nel loro “Principles of conservative prescribing” Shiff et al (Arch Intern Med, 2011. 171: 1433) raccomandano ai clinici “Do not be seduced by elegant molecular pharmacology or drug physiology”. Occorre riconoscere questa tecnica, sia nella ciarlataneria “asimoviana”, che cita concetti di scienze di base validi, sia nella medina ufficiale, es. quella dei programmi di Mirabella. In entrambi i casi, a livelli diversi, prima si fanno stimolanti richiami di nozioni di anatomia e fisiopatologia, e poi su questa base salda si sviluppano argomenti teorici, falsi o fallaci, che garantiscono come efficace il ritrovato da propagandare. Manzoni osserva che c’è un parlare che è “come que’ ragni, che attaccano i capi del filo a qualcosa di solido e poi lavoran per aria”. Occorre anche ricordare che la validità della medicina va valutata rispetto allo standard positivo della migliore medicina possibile nella realtà; non rispetto allo standard negativo costituito dai ciarlatani di basso livello, espediente del business biomedico che è un fattore del loro dilagare.

– Mimmo Lucano, anch’io nella mia vita sono andato contro leggi ingiuste

Farinella ha argomenti tanto forti che deve premettere che chi non la pensa come lui è un imbecille. Ma, passato lo sdegno, da buon pastore ci indica la strada: prima delle leggi dei codici, prima ancora delle leggi naturali, c’è una Legge più alta. La Legge della Pagnotta, del chi-se-ne-frega-degli-altri, che oggi è dettata dai poteri globalisti, che impongono di cambiare la composizione etnica del Paese, imborghesendo a nostre spese una massa di gente che differisce da noi per cultura e per il colore della pelle, ma non per livello morale medio, inclusi avidità e opportunismo. Col bonus di passare per rivoluzionari mentre per un tozzo di pane si collabora a fare in modo che tutto cambi perché il parassitismo dei privilegiati, come il clero, continui come prima.

GR: ” poteri globalisti, che impongono di cambiare la composizione etnica del Paese” . Nientemeno. Mi faccia indovinare è un complotto demo-pluto-giudaico per annacquare la nostra etnia pura, vero? Settant’anni fa la sua teoria sarebbe piaciuta molto, forse piace a molti ancora. Auguri e figli, di pura etnia italica, maschi.

@ GR. Sarei dunque un teorico delle leggi razziali, che portarono agli orrori dei massacri e dei lager. Auspicherei la razza pura; lei al contrario è una evidenza a favore del controverso concetto del lussureggiamento degli ibridi. La facilità di insulto come la sua rafforza la sensazione che quelli che difendono a spada tratta gli ebrei oggi che gli ebrei sono potenti, e che lanciano accuse di razzismo, antisemitismo, nazismo etc. a chi contrasta quelle violenze in disprezzo dell’umanità che sono le politiche globaliste siano i discendenti morali dei ruffiani senza spina dorsale che permisero e applaudirono le leggi razziali.

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19 novembre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Rifiuti, i bambini più in pericolo sono quelli del Nord. Salvini, se vuoi salvarli spegni gli inceneritori”

Dal mio punto di vista, che guarda agli aspetti medici con le relative frodi, i due litiganti non sono così distanti tra loro come sembra. Ogni volta che vado a piedi a comprare il pane a Brescia, senza eccezioni qualche mezzo della spazzatura di A2A mi offre uno spettacolino, a volte a distanza ravvicinata e ostentatamente senza necessità; spesso con la staffetta di una o più auto dei CC o della PM, più raramente della PS. L’esibizione costante e prevedibile mi conferma nella riflessione che i rifiuti in sé non siano la cosa più zozza nel poliedrico affare rifiuti (v. 1-3; sul mio sito). Sono d’accordo sui maggiori pericoli, finora, per i bambini del Nord; per l’inquinamento, ma soprattutto per l’industria medica, col suo ‘saturation advertising’ che grida alla pestilenza da inquinamento ed è omertoso sulle sovradiagnosi. Concordo anche sulla continuità tra la “Terra dei Fuochi” campana e quella bresciana; ma nel senso della continuità del copione; e della continuità del malaffare tra la camorra nella Campania povera, con le retrostanti istituzioni “deviate”, e i comitati di grembiulini, tonache, toghe e divise dietro alla facciata rispettabile nella Brescia dalla fame inestinguibile.

1 SOS cancro nei bambini e sovradiagnosi

2 La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide

3 La raffinazione della paura

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Il giorno dopo aver postato il commento, 20 novembre 2018, vo a prendere il pane. A largo Gratteri non è mancato neppure stavolta uno spettacolino, stavolta a distanza, di un camioncino spazzatura, con pattuglia PM. Né è mancata la molestia davanti alla porta della chiesa di Via Volta, stavolta un sobrio passaggio di auto blu dei CC. Più altre molestie. Nelle misure contro le Terre dei fuochi è previsto il monitoraggio da parte dei medici di famiglia (1). E’ illogico e come fatto apposta per generare bias, passare le consegne di “sentinelle” (1) ai medici della mutua; ma i medici di famiglia, con la loro figura rassicurante e la presenza capillare, da tempo sono stati arruolati come prima linea delle frodi mediche strutturali, “tra miraggi e sabbie mobili” (2), e sono quindi adatti sia a sfruttare la paura a favore delle frodi, sia ad alimentarla. Di Maio ha dichiarato che il suo governo farà morire di fame i camorristi della Terra dei Fuochi. A me pare che, mentre la mafia non scompare, facciano ingrassare farabutti non migliori dei camorristi, e che lo facciano presentandosi come dei Crocodile Dundee con le mafie mentre sottobanco obbediscono al grande malaffare come dei Giandomenico Fracchia.

1 Rifiuti, Scotti (FIMMG): coinvolti da anni in monitoraggio Terra dei Fuochi. Doctor33, 21 nov 2018.
2 Matthew P et al. Navigating Prostate Cancer Screening in the Real World of Primary Care The Mirage and the Quicksand. JAMA Oncology, 22 feb 2018.

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4 Gennaio 2019. Dal primo settembre al 31 dicembre 2018 sono andato a piedi a comprare il pane 19 volte, alternandomi tra il negozio “Assaporito” Viale Duca degli Abruzzi, 297 e “La contadina”, Viale Piave 56. Quello che dovrebbe essere un compito semplice e rilassante è stato trasformato in una spedizione sgradevole e sotto tensione da costanti forme di stalking. Le dita nel naso e il pane preso a mani nude. Il costante arrivo di auto di polizia – CC, PS, PM – in prossimità della rotonda di Via Volta, dove è l’Esselunga (area che chiamo “Boulevard Gratteri” perché questa forma di stalking si è accentuata da quando, nel 2007 scrissi al PM Gratteri, che si lamentava della scarsità di pattuglie di polizia in Calabria, suggerendogli di fargli assegnare la scorta abbondante che mi accompagnava quando andavo a fare la spesa all’Esselunga; la conseguenza fu che la scorta raddoppiò, e i commessi dell’Esselunga cominciarono regolarmente a urtarmi, e a spintonarmi). L’arrivo, mentre passo davanti al portone della chiesa della parrocchia di san Giovanni Paolo, di auto della polizia, in genere CC, o di qualche presenza notevole, come un ambulanza a sirene spiegate, o un tanghero che mi squadra bieco; o un furgone lanciato o un auto che mi punta, fino a uscire dalla carreggiata, mentre attraverso la strada sulle strisce lì davanti. Ci sono altre molestie, come inquilini che si mettono a spazzare rampe di scale sulla testa quando entro a casa con la borsa della spesa. La cifra dello sporco, specialmente associata al cibo, sperimentata anche in Calabria, è una costante di queste assidue attenzioni che hanno una trasparente regia istituzionale.

La caratteristica principale dei viaggi per il pane è la presenza immancabile, molesta e ostentata di mezzi della raccolta rifiuti di A2A, con le loro zaffate fetide. Andare a prendere il pane significa avere a che fare con uno o più mezzi della spazzatura e con i loro addetti.

Prefetto: Vardè. Comandante CC: Magrini. Questore: Ciarambino. Sindaco con delega alla sicurezza: Del Bono. Presidente del consiglio comunale: Cammarata (già presidente di Fondazione ASM).

Dirigenti dell’ufficio rilascio licenze di delinquere: procuratore Tommaso Buonanno, procuratore reggente Carlo Nocerino.

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L’università Bocconi, dove Valotti, presidente di A2A, è professore. Professore ordinario di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche. Membro del comitato scientifico del Cergas (Centro di ricerca sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale); il centro collabora con Novartis, e ne fa parte Walter Ricciardi, paladino del business farmaceutico. A2A si vanta di avere estratto valore dai rifiuti usandoli come combustibile per il riscaldamento delle abitazioni. Ma può gloriarsi anche per l’uso duale della raccolta rifiuti; per operazioni di stalking di un soggetto che intralcia grandi frodi biomediche miliardarie. Come quelle sulle malattie rare, appoggiate da un consorzio di grandi imprese (1).

Stefania Limiti (Poteri occulti. Rubettino, 2018) osserva che le attività eversive in Italia sono state pianificate assieme a strategie di disinformazione che ne hanno reso difficile la ricostruzione. Negli affari dei poteri occulti attuali si agisce in maniera simile: le frodi biomediche sono supportate da attività che ne proteggono il riconoscimento e assicurano l’immunità; come l’assassinio morale di che le denuncia. Con la regia e la copertura delle istituzioni che dovrebbero combattere l’illegalità; anche in questo in continuità con i precedenti dei decenni scorsi. La Bocconi, che ha avuto Roberto Calvi come vicepresidente e ha dato al Paese Mario Monti, insegna anche questo sfruttamento duale delle risorse, stalking pro grandi frodi dalla raccolta rifiuti. Insegna ingegneria della frode biomedica, e sinergie delinquenziali tra imprese sotto alla mutanda etica dell’attività filantropica per chi è malato. Guardando alle loro conseguenze sulla salute dei cittadini, un magistero che rimanda al rapporto tra le teorie economiche di Milton Friedman e i massacri di golpe come quello cileno. La medicina bocconiana è una medicina come branca della finanza, e come branca del crimine istituzionalizzato. Le possibilità di frode tecnica e di impunità offerte dalla medicina fuse con la speculazione finanziaria. E’ la medicina portata a livello della morchia dei camion della spazzatura di Brescia città virtuosa.

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L’assessore all’Ambiente del Comune di Brescia, già deputato PD, Miriam Cominelli.

1 Un certificato di decenza per le attività antimafia

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2 gennaio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Walter Ricciardi: “Le dimissioni dall’Iss? Da governo posizioni antiscientifiche””

Posso testimoniare che Ricciardi Cattolica – Cergas Bocconi – Valotti A2A – Mattarella costituiscono una clique integrata entro una estesa rete di potere. Rete che difende frodi biomediche miliardarie anche con sistemi da codice penale tramite le istituzioni dello Stato; rete che costituisce una “Santa” della corruzione: un livello altissimo di malaffare con legami internazionali per difendersi dal quale non vi sono giudici a Berlino; ma solo uffici giudiziari che rilasciano ai galantuomini licenze di delinquere.

@ Tataelga. Ce ne sono troppe. Non so, Stamina nell’ospedale universitario di Brescia (rettore Pecorelli, lo stesso portaordini da Washington sui vaccini) (1). Speculazioni – iatrogene – sulle malattie rare (delle speculazioni di recente se ne è occupato perfino il Government Accounting Office USA) con Telethon; sponsorizzate da Mattarella, e da una rete di grandi imprese come TIM, BNL, Auchan, etc. (2). A proposito di Ricciardi, Cattolica e Gemelli, a proposito di antiscientificità e a proposito di sottrazione di soldi pubblici, l’idea di applicare, calpestando la barriera della necessità dei previsti presupposti scientifici, la frode del pacchetto sovradiagnosi-pseudocure (2) all’Alzheimer, progetto Interceptor Fondazione Lilly – AIFA.

Se vuole una documentazione più circostanziata, dica a Valotti di farmela chiedere dal prossimo dei suoi spazzini che qui a Brescia mi butterà addosso lo sporco della strada, come è frequente costume dell’azienda dei termovalorizzatori diretta da questo professore di economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche dell’università Bocconi, il tempio del sapere che vanta Roberto Calvi tra i suoi passati dirigenti, ha dato al Paese Mario Monti e forse gli darà anche un altro dei suoi sodali, Cottarelli.

1 Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale. Sul mio sito.

2 Un certificato di decenza per le attività antimafia. Sul mio sito.

@ Tataelga. L’informazione mediatica sulla medicina in grado di influenzare il pubblico andrebbe riconosciuta costituire atto medico; le Iene è un programma che sarebbe letteralmente da chiudere, almeno per la sua disinformazione perniciosa sulla medicina. Ma quest’altro servizio di mistificazione Mediaset fa comodo alle grandi frodi, incluse quelle ‘bocconiane’ che cito; anche quando può non sembrare; e fa comodo ai loro – buona serata – galoppini, che parlandone male possono darsi un tono, quando sono dei magliari dello stesso livello.

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15 aprile 2019

Compleanno del 2019. Pratica e ideologia dello stalking di Stato

Quando ero un ragazzo, negli anni ’70, guardavo all’anno 2000 come a un traguardo mitico. Mi chiedevo dove sarei stato e cosa avrei fatto il 15 aprile 2000, giorno del mio quarantesimo compleanno. Il 15 aprile 2000 ero, come sono, a Brescia, un medico disoccupato e licenziato. Il TAR aveva riconosciuto che il licenziamento era illegittimo, e anzi il comportamento censurato col licenziamento immediato lodevole. Ma la mia richiesta scritta al TAR e all’avvocato, il celebre Clarizia, di considerarlo un licenziamento discriminatorio era caduta nel vuoto. Clarizia non si presentò all’udienza, con una scusa, e l’altro avvocato, Porqueddu, stette zitto; non c’è stata alcuna discussione in aula. Porqueddu, già avvocato dello Stato, è rilevante per quanto riporto anche perchè è poi divenuto un membro del comitato per la sicurezza e la legalità dell’attuale sindaco, Del Bono; e non sembra che dia buoni consigli, nè sull’uso della polizia municipale nè su quello delle partecipate Brescia Trasporti e A2A. Poche settimane prima avevo detto al tribunale dei minori che la diagnosi di leucemia su Ketha Berardi, sottoposta a cure obbligatorie, era falsa. “Non possiamo ascoltarla” mi rispose il procuratore capo per i minori. La bambina morì, io assistei all’autopsia, che confermava la mia denuncia; che continuai a sostenere. Il Consiglio di Stato senza un rigo di motivazione sospese, di fatto annullandole, le lunghe e dotte pagine della sentenza del TAR. Così il 15 aprile 2000 l’ho passato a scrivere da medico reietto la relazione su come magistrati e CC abbiano dato la caccia a una bambina sana, per farla sottoporre a forza ai trattamenti chemioterapici dai quali scappava e che, insieme al malanimo dei medici per il caso mediatico, e per la volontà di affermare la loro potestà di cura, l’hanno uccisa. E come poi tutto sia stato insabbiato.

Oggi 15 aprile 2019 la giornata del compleanno è stata di una routine movimentata. Sarebbe troppo lungo riportare tutto, non solo i capi principali. La giornata “pubblica” è cominciata osservando dalla finestra un’auto del Comune parcheggiata davanti casa. Uscito, ho trovato, via Cappellini, operai della ditta Valtellina-TIM, che stavano posando fibra ottica verso la mia strada. Avevo giorni prima postato questo:

11 aprile 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Terapia genica, otto bimbi con sindrome di Wiskott-Aldrich curati dai ricercatori del san Raffaele: “In buone condizioni” “

Nella biomedicina onesta le applicazioni cliniche poggiano su una base scientifica solida e stabile; questo è un esempio di biomedicina top-heavy, a piramide che poggia sulla punta. E’ un’analisi interim, cioè provvisoria, dalla quale è scorretto e ingannevole trarre, come viene fatto, conclusioni cliniche e diffonderle al pubblico (Woloshin et al). Analisi che esce nell’aprile 2019 sulla situazione provvisoria all’aprile 2016, per di più su uno studio preliminare (fase I/II), non-randomizzato e open label, piccolo, che considera endpoint surrogati o intermedi per una patologia a quadro clinico variabile. Risultati moderati, friabili e sospetti, con la non esclusa possibilità di indurre leucemie in una patologia che rende suscettibili all’insorgenza di tumori, e che è molto rara, con meno di 1 nuovi casi/anno attesi in Italia, sono sovraccaricati come importanti traguardi. Nell’editoriale di accompagnamento sul Lancet si parla di estendere questa terapia non adeguatamente testata alle “forme più lievi”, saltando indebitamente al vero obiettivo, i pacchetti sovradiagnosi-pseudocure, che rendano le malattie rare più “comuni”, e falsamente curabili. Per poter spacciare per farmaci miracolosi le fiale dai prezzi milionari sulle quali puntano i banchieri che finanziano questa medicina presentata come filantropica; le cui gigantesche speculazioni non reggerebbero sui loro piedi d‘argilla senza la complicità dei media e degli apparati dello Stato.

In precedenza TIM aveva risposto alle mie proteste di boicottaggio e mobbing verso chi denuncia come fraudolenta la ricerca biomedica che appoggia inserendo dei suoi operai Valtellina nello stalking fisso quando vado a fare la spesa (Un certificato di decenza per le attività antimafia). La regola che quando vado a fare la spesa devo incrociare almeno un carico della spazzatura del prof. Valotti (Bocconi, Cergas) resta valida.

Avevo anche postato questo

12 aprile 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post “Strage via D’Amelio Fiammetta Borsellino: “Csm non ha fatto nulla. I topi stanno mangiando i faldoni sulle stragi””

@ Giuseppe Aino. Bisogna distinguere tra paura, reazione fisiologica che ci blocca, e codardia, scelta di vita fondamentale che fa diventare complici attivi. I poteri forti fanno paura a chiunque sano di mente si metta sulla loro strada; ma chi si tiene la divisa, la toga dello Stato, le camere con vista dall’alto di colli romani e li aiuta nelle loro attività predatorie e nell’eliminazione delle figure scomode non ha solo paura; è anche un codardo privo di rispetto per sé stesso.

che deve essere stato ritenuto, non senza fondamento, riferito anche a Mattarella, e quindi sufficiente a fare scattare la regola che vuole che a qualsiasi mia critica a Mattarella, e alla sua protezione di affari medici come Telethon, si risponda con una passata delle spazzatrici del confrere di Mattarella Valotti (La medicina sotto la presidenza Mattarella). Stavolta le spazzole rotanti non sono state in funzione. In compenso la scena si è svolta davanti a un gruppo armato di quei fegatacci della polizia municipale, che da sempre è in appoggio alle imprese di ASM/A2A.

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Proseguendo il cammino, in Via Romiglia, all’entrata del comando di una altra polizia locale, quella provinciale (Carlo Caromani) una Panda entra di gran carriera, con una curva su un angolo di 90° gradi al cui vertice sarei stato io se non mi fossi fermato. Subito dopo, sotto le mura del comando, un’altra auto con guidatore al cellulare. Sparato, nonostante a 50 metri la strada finisca a fondo cieco.

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Passare da lì è diventato pericoloso. Devo aspettarmi di essere puntato da auto. 4 giorni prima, a pochi metri, cioè davanti al centro ricerche cellule staminali della Poliambulanza-Università Cattolica, dove si conducono ricerche che descrivo come fraudolente, bacio sulle strisce di un furgone postale guidato da una donna.

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Le poste, che non consegnano le ricevute di ritorno quando scrivo a magistrati, ma mi consegnano libri che non ho ordinato e che non conosco con motti massonici sul business medico che denuncio quando mando raccomandate online su Mattarella (2 marzo 2018. ‘Sacchi di sterco e calze di seta. Restituzione del documento elettorale alla Corte costituzionale invece che a Sergio Mattarella per le elezioni politiche del marzo 2018’),

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sono invece puntuali e millimetriche nello stalking di strada.

La volta prima ancora in Via Romiglia, puntata di una donna che mi sfiora con l’auto – una Panda – per evitare in maniera esagerata e a velocità troppo alta, uno scooterone che, come il furgone delle Poste e il frettoloso guidatore di oggi, è poi entrato nel comando della polizia provinciale, mentre la Panda continuava a sbandare.

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Da pochi mesi queste puntate in Via Romiglia sostituiscono il bacio fisso con un bus nel punto dove la via, diventata pedonale, sbuca su via Foro boario (presidente di Brescia mobilità è Scarpa, professore dell’università di Brescia; nei giorni precedenti i suoi mezzi mi hanno ripetutamente puntato, specie quando stavo per imboccare le strisce pedonali; incuranti che li stessi filmando). All’incrocio ora restano presenze più discrete, a volte gruppi di controllori a piedi (oggi uno solo). Il bacio fisso a Foro boario è stato il prolungamento di una tradizione vecchia di 15-20 anni, molto più viva quando non portavo la telecamera. In particolare, il bacio dei bus a ‘checkpoint Calipari’, davanti alle strisce dov’è il bar all’incrocio tra via Carso e viale Duca degli Abruzzi. Se la probabilità di arrivare casualmente all’incrocio mentre sta passando un bus è di 1 su 4, quella che ciò avvenga 10 volte di seguito è meno di una su un milione. Dopo trenta giorni di seguito, quando è diventata meno di 1 su un miliardo di miliardi, i bus cominciano ad arrivare in coppia, dai 2 versi, incrociandosi davanti a te; e scortati da auto della PS o dei CC. Dall’esterno non si vede nulla, al più un tipo strano che guarda accigliato un bus che passa. Mentre dal suo punto di vista è uscito di casa sapendo che da lì a 7 minuti di cammino, in quel dato punto, gli sarebbe sfrecciato davanti un bus.

Al ritorno su via Romiglia, auto della polizia provinciale con persona in sedia a rotelle, altra accoppiata frequente, come quella puntata–di-spalle-guidatore-con-cellulare-in-mano dell’andata.

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La tipologia a due tempi ha tante varianti. Es. un ciclista lanciato ti dà un forte urto, che ti fa barcollare e cadere di mano la camera, con auto della PS e della PM sullo sfondo; e poco dopo ti compaiono accanto, a destra e a sinistra, mentre fermo aspetti al semaforo pedonale, due serafici agenti della polizia municipale. Oggi, oltre ai due tempi PM-spazzatrice, e tra l’andata e il ritorno polizia provinciale, puntata da dietro, che avverti con le orecchie e ti aspetti perché viene sempre ripetuta in quello stesso punto, poco trafficato e dove il marciapiede sale allo stesso livello della strada, e poi auto dell’amico di Mattarella.

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Via Romiglia, la stradina dove le puntate con auto sono diventate fisse, oltre a essere la via del comando polizia provinciale ed essere accanto al centro staminali dove le spazzatrici massoniche mi insozzano quando oso dire qualcosa su Mattarella e sulle frodi mediche che godono del suo alto patronato, è in bella vista dalla Questura, a un tiro di schioppo.

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Il nuovo questore, Laricchia può comodamente godersi lo spettacolo. Insediato da poco, si è già mostrato degno del suo predecessore, Chiarambino, che quando era alla Digos fu implicato in un caso di minacce massoniche a un medico. Nuovi anche il prefetto, Visconti, con una pregressa esperienza a Brescia e nel malaffare prefettizio a mio danno (“è la prefettura a ordinare tutto” mi disse un tecnico di laboratorio sul mio mobbing nell’ospedale; nel quale, piccolo politico martinazzoliano, primeggiava), e il comandante dei CC (Iemma), che prende il posto di chi (Magrini) è andato a Quirinale a sostituire il capo dei corazzieri, implicato nel caso Cucchi.

Tornando alla polizia del Comune (Gianni Bonvicini), due giorni prima, sabato, una pattuglia mi ha scortato più a lungo e in maniera più insistente del solito quando sono passato sotto all’edificio degli Spedali Civili nel quale lavoravo, e dal quale sono stato licenziato. Poi è ripassata due altre volte, ad assicurarsi che stessi bene. Otto minuti di compagnia.

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13apr19gscortapmspedalicivilianatomiapatologica1.jpg L’Anatomia Patologica degli Spedali Civili Di Brescia

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E’ appena scoppiato il caso dei medici raccomandati in Umbria dalla collega di partito del sindaco DS di Brescia, la governatrice Marini. La raccomandazione come regola, come prassi di massa. Quando ero al Civile, nel reparto di anatomia patologica tutti i medici assunti meno uno, io, avevano qualche familiare pure legato all’ospedale. Il primario il figlio specializzando, un aiuto era figlio del precedente primario, l’altro lavorava insieme alla moglie nello stesso reparto; una assistente che pochi giorni prima del licenziamento mi disse “qui andiamo tutti d’accordo, meno che con te. Vai sulla forca” è figlia di un precedente direttore generale della ASL. Tutti gli altri assistenti avevano coniugi, fratelli, sorelle, stipendiati in altri reparti. Io non solo non avevo nessuno, ma ero stato assunto da perfetto sconosciuto, senza avere mai messo piede nell’ospedale e averne mai visto i medici, a parte quelli che conobbi il giorno dell’esame. Mi fu dato un posto extra, aggiunto fuori bando (quello previsto andò alla moglie dell’aiuto). Poi dal primo giorno tutti mi trattarono come un usurpatore entrato contro la loro volontà, primario per primo, e cominciò il mobbing. Credo che senza l’ordine degli USA, dai quali ero di ritorno, al concorso semplicemente mi avrebbero ignorato come una non-persona. Invece fui assunto, col mandato, eseguito, di sfruttare il rapporto di lavoro per distruggermi. Un killeraggio tramite concorso pubblico, una fagocitosi del ‘not-self’, non una miracolosa apertura a quelli che non hanno genealogie né appartenenze né patroni. Bisognerebbe parlare anche delle raccomandazioni negative, epurazioni a protezione del crimine, in un Paese dove le carriere – penso a Mattarella Sergio e a suo padre Bernardo – sono determinate da poteri esterni. Del resto anche questo stalking ha un carattere “atlantico”; anche nel suo essere tagliato su misura sulle doti morali degli esecutori italiani.

Il Procuratore di Perugia De Ficchy appare avere esperienza sui “misteri d’Italia”; gli stessi apparati di allora oggi si occupano dei crimini di appoggio al grande business biomedico più di quanto non si dica. Ma in generale sono scettico su questi periodici scandali dei concorsi, sia perché tendono a convertire le baronie all’italiana nelle baronie delle multinazionali; sia perché nel mio caso favoriscono versioni meno impresentabili. Così come si possono fare uccidere magistrati e generali dei CC attribuendo tutto agli esecutori mafiosi, si può servire chi comanda sull’Italia facendolo passare per questioni locali (Il tolemaicismo politico), qui il solito sudiciume baronale. Certo, così come i mafiosi sono inclini a sparare a magistrati e “sbirri” onesti, il lussureggiante sottobosco delle pastette è doppiamente lieto di acquisire meriti presso i mandanti accanendosi su un estraneo che ha osato intromettersi nella sua cerchia. Sono grato al sindaco don Emilio Del Bono, tipico esempio di ripulsa bresciana per i costumi mafiosi, per questo supplemento di scorta. Anche perché era uscita pure la notizia che, contrariamente a quel che credevo, il blando processo per i medici del Civile per la la frode Stamina, della quale ho descritto il suo carattere istituzionale e la sua natura internazionale (Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale) non sarebbe ancora concluso. Il medico al quale i magistrati, a loro volta implicati, fanno mostra di tirare le orecchie per Stamina è lo stesso che, avendo l’appoggio dei magistrati e dei CC, sistemò la bambina Ketha Berardi, ciò che scrivevo nel 2000. L’anatomia patologica del Civile favorì i medici responsabili dell’omicidio manipolando i referti, come ho illustrato nella mia relazione, messa in un cassetto dai CC. La frode Stamina è stata lanciata dal Civile di Brescia, un altro uso a fini illeciti e pro grande business di uno dei maggiori ospedali del SSN, essendo rettore a Brescia, nonché presidente dell’AIFA, il ginecologo del Civile Pecorelli, che rappresenta bene la connection Washington-Brescia che si è occupata anche di me. Non uno ma molteplici buoni motivi per il rafforzamento della protezione armata degli onesti quando passano per luoghi mal frequentati.

Un ulteriore motivo di questa recrudescenza di stalking di polizia e minacce può essere legato al concomitante omicidio del maresciallo dei CC Di Gennaro in provincia di Foggia. Il Procuratore di Foggia Vaccaro dice che il crimine non ha movente. Ma l’atto barbaro cade come il cacio sui maccheroni, non solo risollevando l’immagine dei CC, ma avendo effetti vantaggiosi per queste forme di crimine: facilita una forma di eversione di Stato dei nostri giorni, aiutando a sostenere il diritto, e mantenere l’impunità, per lo stalking e il mobbing di Stato tramite le forze di polizia; non verso pregiudicati ma verso onesti invisi a quei poteri che polizie, magistrati e politici hanno servito e servono.  L’omicidio a freddo del maresciallo aiuta a cambiare le carte in tavola tra una “reazione criminale ai controlli della polizia” (Vaccaro), e il crimine di polizia tramite i controlli. Tra i pericoli del fare il carabiniere o il poliziotto e il concorso nell’assassinio morale di onesti tramite il potere di polizia. La codardia di Stato ha anche una sua ideologia di supporto, che prevede un diritto indiscutibile di trattare un cittadino come un criminale da tenere d’occhio, e di asfissiarlo di molestie e minacce, in nome dello “Stato”; e in aggiunta la licenza di delinquere quando il mobbing e lo stalking portano il sigillo quirinalizio, come per tacite lettres de cachet del custode della Costituzione Sergio Mattarella.

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2 maggio 2019. Stalking con la spazzatura, col furto di utilità, con gli atteggiamenti minacciosi

Oggi il Fatto ha chiuso i commenti al post “Migranti, per negare l’asilo il giudice deve provare l’assenza di pericolo nel Paese di provenienza. Non bastano fonti generiche”. E ha anche fatto sparire tutte le centinaia di commenti. Molti commenti erano dello stesso tenore del mio: “Quando la mamma chiama il picciotto corre. Quando i poteri forti chiamano il magistrato corre.”. Ce n’erano anche di più irriverenti, es.: “Eppure sono gli stessi giudici che avevano considerato impari la richiesta di dimostrare il non possesso di beni immobili nel paese natale per poter accedere a sussidi economici. Quindi prima era troppo ostativo ottenere documenti e informazioni dal paese natale, mentre ora diventa obbligatorio. Sempre molto coerenti costoro.”. Non so se scompariranno anche i recenti commenti su Lucano, sul complesso mafia-antimafia e sulle complicità dei magistrati nei reati pro poteri forti (commenti a “Mimmo Lucano sceglie ancora Riace e dà una lezione all’intero mondo politico”, e “Mimmo Lucano, verso l’archiviazione giudice indagato per favoreggiamento: “Sono onorato di essergli amico”. Riportati in I professionisti della metamafia); e quello sulle complicità attive della magistratura nell’omicidio Vannini e nei reati dei servizi, e la conseguente funzione mafiogena della magistratura (Un giorno in Pretura diventa un caso; riportato in La funzione mafiogena della magistratura e delle forze di polizia e i surrogati civili di giustizia).

Oggi pagamento bolletta A2A nella sede centrale di Via Lamarmora. Molestie continue. Tra queste, scopata mercenaria classica: mi si mette davanti una zingara, e una donna di un centro estetico esce con la scopa, spazza il marciapiede, si ferma quando passa la zingara e riprende spazzandomi addosso quando passo io.

In A2A chiedo anche i sacchetti della raccolta differenziata. L’addetta, che tiene la mano sinistra fissa a reggere la mandibola anche mentre parla, togliendola solo per prendere la mia tessera A2A e restituirmela dopo averla strisciata sul suo lettore, mi dice che non può darmi i sacchi che ha alle spalle; potrò ritirarli in altre sedi o anche da lei ma solo nei giorni previsti, tra una settimana.

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Il 23 aprile avevo chiamato A2A ed è stata la telefonista a dirmi che i sacchi nella sede di Via Lamarmora possono essere ritirati tutto l’anno:

Il boicottaggio, lo stalking, il mobbing dei quali sono oggetto da parte di aziende come A2A e TIM è attuato anche in una forma che gli economisti chiamano “furto di utilità”; si ottiene un illecito beneficio dal non fornire le utilità promesse nel contratto; così come in medicina è furto di utilità taroccare le diagnosi, oltre a farsi pagare la prestazione medica(La medicina difensiva come scusa e come illecito ; Di Maio e la lobby dei malati di cancro. Il paziente come stakeholder). Ne ho scritto nelle lettere di protesta a TIM quando mi succhiava il credito per la chiavetta internet, lasciandomi senza internet in vacanza e me ne raddoppiava i costi; l’ho chiamato anche “metodo Dell’Osso”, dal nome dell’attuale procuratore generale di Brescia. Sia perché simbolo di una magistratura che rilascia di queste licenze di delinquere. Sia perché in passato il magistrato ha sentenziato che la P2 non fosse un’associazione eversiva ma solo affaristica; analogamente, si può mobbizzare a fini eversivi concentrando i comuni disservizi e ruberie, facendolo quindi passare per i comuni intoppi all’italiana. Sia perché tra chi commette lo stalking e il mobbing e chi lo lascia commettere non si sa chi è più massone. Quello del furto di utilità è un concetto rilevante per lo studio del crimine dei colletti bianchi; e per il Cergas, il centro della Bocconi sulla sanità del quale fa parte il prof. Valotti, presidente di A2A e amicone di Mattarella presidente al Quirinale.

Uscito dalla sede di A2A di Via Lamarmora, dopo circa 5 minuti, nello svoltare l’angolo dopo il sottopasso della ferrovia che costeggia lo Zooprofilattico, mi trovo davanti all’improvviso un tipo massiccio, con la tuta Valtellina, la ditta di TIM che ha già fatto di queste comparsate (Un certificato di decenza per le attività antimafia). Lì vicino c’è un armadio telefonico, aperto. Devo bloccarmi per evitare l’urto. In mano ha un oggetto che impugna come se fosse un cacciavite, o un coltello. Senza puntarlo, ma a lato tipo la spada del Perseo del Cellini. Poi mi accorgo che sono forbici chiuse, con lame di una decina di centimetri. Mi oltrepassa lesto e va verso il furgone rosso della ditta parcheggiato dall’altro lato della strada. 3 giorni prima avevo appena postato questo commento, che riguarda la filantropia TIM, al post de il Fatto “Sindrome di Wiskott-Aldrich, così Jacob dagli Usa e Arseniy dalla Russia hanno trovato cura in Italia”; proseguendo una critica precedente (11 apr 2019. Commento al post “Sindrome di Wiskott-Aldrich curati dai ricercatori del san Raffaele: “In buone condizioni” “ In: La questua delle multinazionali):

“La foto dell’articolo mostra 26 persone di Milano, per lo più in camice, che si occupano di una malattia che colpisce in media meno di un bambino all’anno in Italia. Con risultati limitati e dubbi a leggere le pur compiacenti riviste scientifiche, ma celebrati, inventando nella comunicazione mediatica risultanze scientifiche che invece sono assenti, come trionfi. Questa inversione delle proporzioni, dove sono più i dottori che i malati, e dove risultati incerti e ritagliati vengono portati al pubblico cucinati come scienza solida, fa pensare, anche dati i prezzi stratosferici che queste dubbie cure pretendono, a un successo dell’arte del fare passare il cammello per la cruna dell’ago. Ed è solo l’inizio, perché questo battage sugli asseriti successi dell’ospedale di don Verzè, e della improbabile strategia genetica contro le malattie supportata tramite Telethon da banche e grandi imprese non estranee agli ambienti della speculazione finanziaria e della relativa diffusione di notizie ingannevoli, porterà a una moltiplicazione dei pani e dei pesci per chi, dal portantino al luminare al broker, campa o prospera sul vendere medicina: giustificando un aumento di persone etichettate come malato, tramite la sovradiagnosi, sotto l’etichetta di “diagnosi precoce”, che già fa balenare, indebitamente, sul Lancet l’editoriale di accompagnamento all’articolo qui presentato come un abbraccio mondiale ai bambini che soffrono.”

Premo il pulsante della body cam, la cui elettronica comprende anche il controllo wireless da remoto; è bloccata e non filma; come raramente è già accaduto. Non posso documentare lo scontro evitato con mani di forbice, un dubbio di minaccia e soprattutto irritante e sfinente. Riporto quindi il filmato di un caso analogo, ottobre 2018. Sempre gli operai della fibra TIM, proprio sotto la sede centrale A2A di Via Lamarmora. Quella volta l’attrezzo del mestiere manovrato era una grossa mazza, portata da un operaio che mi è venuto incontro a passo di carica raggiungendomi in una strettoia, costringendomi ad appiattirmi; simbolo di sibillini avvertimenti e di sicuri fracassamenti:

Nei giorni precedenti avevo commentato su Lucano, Danilo Dolci, Bernardo e Sergio Mattarella (Commento al post di L. Musolino “Mimmo Lucano: “La sinistra ha smarrito la strada, disastro iniziato col Pd. Salvini? pensi ai 49 milioni che deve restituire””; in: La medicina sotto la presidenza Mattarella); e su Cottarelli, sodale del presidente di A2A Valotti, e sulla benemerita associazione di provenienza, il FMI, di colui che Mattarella vorrebbe a capo del governo (Commento al post “Riace, Mimmo Lucano a Che tempo che fa: “Legalità? Anche i nazisti rispettavano le leggi ma sono state un dramma per l’umanità””: In : Immigrati. La pietà coi numeri e altre forme minori di pietà.).

Ieri sera niente quiz finale della “Ghigliottina” di RAI1 sul tablet in cucina: la linea, ultima bolletta TIM € 57.61, cadeva in continuazione. Furto di utilità. Dopo A2A e TIM, Poste Italiane. Arrivato a casa, il portone mi viene come strappato bruscamente di mano, mentre tengo ancora la chiave inserita nella toppa, dalla mano tatuata del postino, lo stesso che l’anno scorso di questi stessi tempi di dichiarazione dei redditi mi consegnò apostrofandomi in malo modo, avendomi aspettato impalato davanti allo stesso portone, la rappresaglia mafiosa da oltre 4000 euro dell’Agenzia delle entrate subito dopo la sfilata della GdF di don Salvatore Russo (v. 16 aprile – 18 maggio 2018 in La medicina sotto la presidenza Mattarella).

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Oggi su Il Fatto si celebra come eretico Danilo Dolci. In una  serie sugli eretici nella quale la settimana prima hanno infilato papa Bergoglio:

25 aprile 2019
Commento al post di T. Montanari “Eretici, Tomaso Montanari racconta Papa Francesco: “È l’unica voce contro precariato e dittatura del denaro””

“Un papa è piuttosto l’opposto di un eretico. L’eretico parlando paga. Dice cose nuove, che stonano e non sono gradite, e ne è testimone esponendosi all’ostilità e alle punizioni. Il papa parlando guadagna. Può dire quello che vuole, e le sue parole, anche se criticabili, o banali, o vistosamente in contrasto con i comportamenti, verranno prese per oro colato e profondi insegnamenti. Non ha bisogno di provare le sue affermazioni con la testimonianza della coerenza; gli basta parlare, o fare qualche mossetta come quelle che questo giornalista riporta farlo sciogliere e traboccare di ammirazione. All’eretico si nega il diritto di parlare; al papa si riconosce una autorità a priori sulle coscienze.

Sono le voci sincere ad essere represse. Certo che “voci contro precariato e dittatura del denaro” non se ne sentono molte. Es. quelle argentine furono mandate ai pesci dalla giunta Videla mentre Bergoglio stava zitto e al sicuro. Si sente bene solo la voce, o meglio il flatus vocis, di Bergoglio, al servizio come falso dissidente degli altri poteri forti, che condanna con la bocca e aiuta con le mani. Che slurpata invereconda.”

Commentare sulle denunce di Dolci su Mattarella padre, sul processo e sulla sua ricusazione, sulle forti analogie dei ruoli rispetto ai poteri forti tra Bernardo allora e Sergio oggi, porterebbe alla immancabile rappresaglia, e non la finirei più di stare ad aggiornare questo resoconto. Semmai dovrei commentare su un altro articolo di oggi: Cavicchi, “Sanità, il decreto crescita tratta i fondi privati alla stregua di un oratorio” su come la ministra grillina Grillo e il governo giallo-verde abbiano stabilito agevolazioni fiscali per la medicina for profit della quale denuncio le frodi, considerandola “assistenziale”. Mentre non solo non è etica, ma persegue il profitto in maniera altamente illecita; e può contare, per la protezione criminale delle sue truffe e ruberie omicide, sui servigi dello Stato e delle aziende collegate.

Procuratore della Repubblica: Nocerino. Prefetto: Visconti. Sindaco: Del Bono.

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12 maggio 2019. La montagna di m. e il suo doppio

Mentre cammino sul marciapiede una Citroen grigia, targa BF744CB, mi innaffia dell’acqua di una pozzanghera, sul lato destro, sollevando schizzi per un’altezza di oltre un metro appena oltrepassato il mio campo visivo, lasciandomi inzaccherato dalla scarpa all’omero.

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Venti minuti prima avevo postato questo, sulle prevedibili ritorsioni da marciapiede, in risposta a un blogger insistente, “VitaleMare”:

Io sostengo che una larga quota di chi occupa lo Stato è costituita da corrotti, che non avendo il senso dello Stato ma quello del clan, e badando al proprio tornaconto, sono loro fonte di disordine e anarchia. Interni ma estranei allo Stato, si dipingono, cresciuti alla scuola clericale, come investiti da una missione sacerdotale, e dipingono chi è di ostacolo alla loro vendita dello Stato e del Paese come anarchico, sovversivo etc. , come fa lei. Difendono il proprio malaffare fingendo di difendere lo Stato che infestano: “lo Stato”, “le istituzioni”, sono per i più un carapace per invertebrati morali.

Non potremmo interrompere lo scambio? Le garantisco che “lo Stato” (lo Stato secondo lei e tanti “uomini delle istituzioni”) nella città sede di prefettura, questura, comando provinciale CC, corte d’appello etc. dove abito, si occuperà senza indugio di ribadire nella sede consona – il marciapiede – la sua teoria dello Stato, che francamente sentire ripetere mi dà nausea fisica.

Il commento originale, che ha messo in azione il blogger, era questo, il giorno prima:

10 maggio 2019
Blog de Il Fatto
Commento al post di S. Bauducco “Casal Bruciato, don Ciotti: “Razzismo in crescita, non è folclore. È alimentato da violenza verbale della politica””

I pochi che ammassano i molti per stare più larghi non sono i primi razzisti? Ammassare le persone comuni fino a metterle le une contro le altre, e poi presentarsi come esseri superiori predicatori di pace, non è la prima turpitudine? Mandare dei facinorosi per poter stigmatizzare e reprimere la protesta legittima non è da fascisti? Non sono questi comportamenti affini a quelli mafiosi?

al blogger che scrive che criticando la propaganda pro immigrazione forzosa mi rivelo come un anarchico criminale avevo già risposto che non c’è solo la mafia come “montagna di m.” (Impastato); le montagne sono due, e fanno capo agli stessi poteri. I poteri che oggi esigono l’immigrazione forzosa possono contare per l’esecuzione dei loro progetti sia sulla montagna di m. numero 1, (mdm1), la mafia, sia su una seconda mdm (mdm2), che si nasconde dietro l’antimafia. La mdm2 appare avere avuto un ruolo anche nell’eliminazione di Impastato che aveva sfidato la mdm1. Le risposte complete a VitaleMare sono riportate su I professionisti della metamafia, sez. 11 mag 2019.

Prefetto: Attilio Visconti. Questore: Leopoldo Laricchia. Comandante provinciale CC: Gabriele Iemma. Presidente Corte d’appello: Claudio Castelli.

Lo stesso giorno Mattarella ha partecipato al cordoglio per la morte di Gianni De Michelis elogiandolo. Mattarella ha detto che De Michelis l’avrebbe rafforzata, la posizione dell’Italia sul piano internazionale. Come la sta rafforzando Mattarella stesso. Il Fatto ha riportato le vicende di corruzione di De Michelis. Sarebbe utile esplorare la categoria del politico come debosciato; debosciamento in senso lato. De Michelis, passato il periodo del lutto, potrebbe essere l’occasione, per i suoi noti costumi da gaudente veneziano del ‘700; che sono poca cosa rispetto agli affari oscuri, a partire da quelli dei soggetti istituzionali dai comportamenti pubblici compassati.

Sono giorni di molestie accentuate. L’avere pubblicato due post come questi non giova:

8 maggio 2019
Blog de Il Fatto
Commento al post “Amanda Knox torna in Italia per partecipare al Festival della Giustizia penale: “È un’icona del processo mass-mediatico””

Nei Promessi Sposi, ambientati ai tempi della dominazione spagnola, mangiano alla mensa di don Rodrigo sia il podestà, “quel medesimo a cui, in teoria, sarebbe toccato a far giustizia a Renzo Tramaglino, e a far star a dovere don Rodrigo”, sia Azzeccagarbugli, che caccia dal suo studio Renzo quando capisce che non è un bravo ma una vittima di don Rodrigo. Oggi, sotto la dominazione USA, i discendenti morali dell’avvocato che si vantava “a saper ben maneggiare le gride, nessuno è reo, e nessuno è innocente” invitano la Knox a parlare di giustizia allo Azzeccagarbugli festival, e lei viene, dice, per “chiudere il cerchio”. Polizia e magistrati italiani ricevono così l’assenza di considerazione che va ai lacchè che aprono le porte al passaggio delle persone importanti; da parte di coloro, qui i cowboy e i loro manutengoli locali, ai quali hanno già obbedito nella maniera più umiliante riguardo all’impunità per la gola tagliata a una ragazza che invece non ha ceduto. I signor podestà dei nostri tempi poi si rivarranno sui cittadini, per sfogare la frustrazione e per ristabilire con l’essere temuti il rispetto che non possono avere col prestigio. E i cittadini se lo meritano, perché non c’è perdono per chi mette a reggere lo Stato non persone integre e di ferro ma persone di sughero, che nella tempesta non procedono come navi da battaglia ma stanno a galla come grossi tappi di damigiana.

9 maggio 2019
Blog de Il Fatto
Commento al post di M. Del Corno “Produzione industriale, il boom della farmaceutica non dipende dalla Brexit. Export e ricavi in crescita dal 2008”

Il genio italico è particolarmente adatto a questa industria; che deve la sua eccezionale performance economica a sistemi, per fare esempi delle ultime ore, come il testare i nuovi farmaci rispetto a controlli di comodo, che facciano sembrare migliori i nuovi, costosissimi prodotti senza provarlo davvero*. O il diagnosticare sistematicamente lesioni benigne come tumori aggressivi, fino a creare epidemie di falsi cancri, per poi vantare di riuscire a “guarirli”, es. il melanoma, giocando sulla mancanza di risoluzione diagnostica tra lesioni tumorali incipienti e entità benigne, e diffondendo paure con campagne di disinformazione**. Ma il merito per questo ramo rigoglioso che protende da un albero in sofferenza va anche ai media, che si guardano dal dare notizia delle denunce interne alla medicina come quelle di cui sopra mentre diffondono l’idea che chi non crede ai continui annunci di trionfi della medicina ufficiale abbia gli stessi processi mentali dei terrapiattisti. E alla nostra magistratura, ai CC, alla PS, la santa mafia che ferma il sabotaggio di questa industria da parte di guastafeste che vorrebbero insinuare che sia qualcosa di diverso da una magnifica unione di scienza e operosità.

*Harrison P. Clinical trials of new cancer drugs ‘frequently flawed’. Medscape, 8 mag 2019.
**Finholm. V. As melanoma rises, doctors challenge some early testing. Medscape, 7 mag 2019.

Il giorno prima, 11 mag 2019, il clou è stato all’uscita della metro tornando a casa. Nella stazione, in un angolo in penombra, c’era un operaio fermo, che aspettava. Quando sono arrivato alla sua altezza mi è passato davanti con un cacciavite in mano, che ha inserito tra le guarnizioni di gomma dei battenti scorrevoli di una delle porte che impediscono al pubblico l’accesso ai binari, aprendosi solo in corrispondenza delle porte del convoglio. Deve essere stato questo il suo compito, perché poi si è avviato dietro di me fuori dalla stazione.

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Ero di ritorno dalla biblioteca Queriniana – il cui ingresso, di fronte a duomo e prefettura, e a due passi dal vicariato, è luogo fisso di molestie – dove avevo chiesto copia degli articoli di riviste dell’Ottocento sull’uccisione a Cremona nel 1886 di un medico, Fieschi, ad opera della polizia; con una baionetta. Come la mdm1 anche la mdm2, quella che ho scritto nei commenti a Ciotti essere dietro a prefetture e questure, ha una doppia origine, che va distinta. Quella recente, l’asservimento ai poteri internazionali, è gemmata rigogliosa su radici autoctone più antiche; che nel caso della mdm1 sono esaltate, nell’ambito della mitologizzazione della mafia; mentre data l’omertà sulla mdm2 tanto meno si parla dei suoi trascorsi remoti, come il ruolo della Regia questura nell’assassino di un medico scomodo a Cremona, o l’esecuzione di Lazzaretti, il “Cristo dell’Amiata”, da parte dei Reali CC.

O i magistrati che sotto il fascismo celebravano i processi indossando la camicia nera sotto la toga: la giornata del 12 maggio 2019 è finita per me un poco come Mimì metallurgico della Wertmuller, che continua a riconoscere gli stessi nei sulle facce dei mafiosi e delle figure di autorità, inclusa la faccia del magistrato. Guardando l’intervista in seconda serata nella trasmissione “L’ora di legalità” di RAI3 al capo della DDA di Milano Alessandra Dolci ho notato che il magistrato esibisce appesa al collo come ciondolo una stella con sei punte; che a me, spinto ormai sulla china del pensare male e facile ai collegamenti mentali ha fatto venire in mente la stella di Davide, e la stella delle BR sbagliata a sei punte, quando la supermagistrato ha raccontato dei suoi pellegrinaggi in Israele insieme ad altri magistrati. Sono andati in Israele a erigere una stele ai magistrati uccisi in Italia. Dei magistrati uccisi almeno cinque, Coco, Occorsio, Palma, Tartaglione, Giacumbi risultano essere stati uccisi dalle BR, o forse si dovrebbe dire tramite le BR, che sono state eterodirette anche da forze ebraiche; anche per altre formazioni terroristiche che hanno ucciso magistrati e per le uccisioni da parte della mafia risultano legami con la mdm2, coi servizi e quindi coi poteri esteri. La magistratura che prolunga crimini della maggiore gravità come l’uccisione di Borsellino e Caccia col consentire e favorire impunità, depistaggi e insabbiamenti (v. I crimini di controllo e il loro carattere continuativo e moltiplicativo) non trova inopportuni, poco dignitosi, contrari a giustizia e verità e alla prevenzione di altre ingerenze questi omaggi e alleanze con un potere estero implicato in crimini a finalità eversive a danno del popolo che cita a ogni inizio sentenza; ingerenze che si vuole fare credere appartengano a un passato che sarebbe stato superato. Senza essere stato neppure chiarito del tutto. Non credo che sentiremo molto dai magistrati con la kippah circa ciò che è stato chiamato ‘l’indicibile’ sul ruolo del Mossad e di ebrei italiani nell’eliminazione di Moro (Flamigni S. Il quarto uomo del delitto Moro. Ed. Kaos, 2018, pagg. 97 e 100). Su ebrei e sui magistrati si dovrebbe avere presente il concetto, sviluppato per lo studio della causalità in epidemiologia, di ‘alternating asymmetry’ e di “reciprocal variables’: il fatto che abbiano avuto vittime ed eroi non dovrebbe coprire le loro responsabilità di carnefici e di maramaldi. La stele in Israele appare essere un altro elemento di conferma della funzione mimetica, di distrazione e di credibilità posticcia del culto dei magistrati uccisi, e a volte traditi dai colleghi da vivi e da morti: nascosti dietro alle loro icone si possono meglio servire i poteri forti. Credo che almeno in alcuni casi questo sia stato tra i moventi dei mandanti internazionali delle uccisioni.

Nel suo autoelogio la Dolci ha anche detto della sua frequentazione delle parrocchie e di come il clero sarebbe una forza da contare tra quelli che i comportamenti illeciti li perseguono. Vorrei chiederle perché vengo sistematicamente molestato, da tangheri minacciosi, da mezzi lanciati che per sfiorarmi sulle strisce arrivano a a uscire di carreggiata, da auto di CC o altra polizia, quando mi capita di passare davanti alla chiesa della parrocchia di dove abito, S. Giovanni Paolo II, su Via Volta. E chi fornisce i mezzi e il servizio di localizzazione a fini di stalking. E come ciò si inquadri rispetto alle mie denunce di affari sporchi della medicina ai quali il clero partecipa, e alla critica della partecipazione degli uomini di Dio a questo lucroso genere di peccato mortale (v. Quando è Pietro che si associa a Simon Mago). Ma non penso che ci sarebbe risposta, se non un raddoppio degli abusi, anche perché a detti gravi reati di alto bordo dà una mano anche la magistratura (v. Nuove P2 e organi interni). Anche sul clero e sulla medicina commerciale i magistrati uomini di mondo pigiano sul mantice del sacro, gonfiando fatti umani fino a farli sembrare come ciò che è da rispettare e riverire per definizione: e da considerare alleato, secondo la visione da Heidi esibita da questo flagello di ndranghetisti e tangentari.

Quando il magistrato milanese messa in una posizione di vertice ha detto che la legge è “il potere di chi non ha potere” ho pensato che era stata una lunga giornata ed era ora di andare a dormire. Di sicuro è nata una stella nel firmamento della magistratura. Magistratura che a me appare essere, dietro alla strombazzata e mai vinta lotta alla feccia mafiosa, e a quella ai ladri delle mazzette in sincronia con sostituzioni e modifiche gattopardesche del personale politico, corrotta verso l’alto, servendo a fini di interessi corporativi e di carriera i poteri forti, quelli dati dalle nazioni ed etnie egemoni, dal clero, dalle multinazionali e l’alta finanza della biomedicina. Assicurando impunità e aiutando attivamente, fino a diventare un potere legale che serve il potere illecito.

L’episodio dell’addetto alla ispezione delle guarnizioni delle porte della metro, o al collaudo della capacità di penetrazione dei cacciaviti, segue quello recente dell’operaio Valtellina-TIM sbucatomi davanti impugnando delle forbici, e i commenti sugli incontri puntuali come orologi con operai di ditte implicate nel mobbing e stalking a mio danno che maneggiano oggetti atti a offendere (v. sopra, sez. 2 maggio 2019). Era qualche anno che non riprendevo incontri notevoli in metro. Il giorno dell’inaugurazione, nel 2013, ricevetti uno spintone gratuito da parte di un vigilante. Da allora gli urti da parte dei personale della metro addetto ai controlli divennero un pedaggio supplementare che dovevo aspettarmi. Quando cominciai a filmare chi mi aveva spintonato, la reazione dei dipendenti di Brescia Mobilità fu di strapparmi di mano la macchina fotografica che usavo allora. Il 4 aprile 2014 due controllori, persone di mezza età, mentre tutte le altre volte erano stati giovani ventenni, mi redarguirono perché filmavo, chiamarono col cellulare la polizia e, in contatto telefonico, mi seguirono fuori della metro fino a sotto l’abitazione, per circa 500 metri.

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Sindaco, con delega alla sicurezza: Emilio Del Bono. Assessore alla mobilità: Federico Manzoni. Presidente di Brescia Mobilità: Carlo Scarpa (professore, Università di Brescia).

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7 giugno 2019. Gli altri fratelli di Mattarella

Il 5 giugno 2019 ho risposto così a un anonimo che si è presentato come professore universitario:

Blog de Il Fatto
Commento al post “Ex Ilva, Bonelli (Verdi): “600 bambini nati con malformazioni a Taranto, ma governo rinvia presentazione dello studio””

A sentire politici e commentatori come Bonelli a Taranto sarebbe in corso e sarebbe tenuta nascosta un’epidemia di malformazioni congenite, con centinaia di bambini nati malformati a causa dell’inquinamento dell’ILVA. Dal 2002 al 2015 risultano nati a Taranto 25357 bambini. 600 bambini nati con malformazioni danno un tasso di malformazioni congenite del 2.4%. Il Ministero della salute riporta una prevalenza nazionale di malformazioni congenite di circa il 2% nella prima settimana di vita, che sale al 5-6% entro l’anno di vita. Uno studio osservazionale in corso su inquinamento e malformazioni congenite in Bretagna considera un tasso di malformazioni congenite in Francia del 3%. Volendo esercitare le doti di “cittadini liberi e pensanti” si dovrebbe considerare se va nell’interesse proprio e dei propri figli gonfiare la Scilla dell’inquinamento e nascondere la Cariddi delle sovradiagnosi, dei sovratrattamenti e delle altre manipolazioni del business biomedico, verso la quale si sta spingendo seminando paura con informazioni false e ingannevoli.

@ il gattamelata. L’unico numero che viene riportato è quello del totale di tutti i casi accumulatisi in 14 anni; inducendo il lettore a credere che ci siano stati 600 bambini nati malformati a causa dell’ILVA. Solo nel testo si dice che è risultato un numero di malformazioni più alto rispetto al dato regionale; ma, mentre si lanciano accuse di occultamento di dati spaventosi, si tacciono i dati elementari dei valori dell’incremento assoluto e relativo. Non si riporta, come lei dà per certo, che la differenza sia risultata statisticamente significativa. Se anche lo fosse, lo scambiare la significatività statistica per un effetto biologico forte è descritto negli elenchi degli “spin”, delle manipolazioni usate da certi autori per fare dire alle loro ricerche il contrario di ciò che hanno rilevato. I dati disponibili indicano già (v. mio commento precedente) che il pericolo per la salute non è dato solo dall’inquinamento, ma anche dalla diffusione di informazioni grossolanamente artefatte sull’inquinamento.

il gattamelata. Bene. In attesa che venga “silurato” anche Paci e le centinaia di altri autori che si occupano della questione senza farsi radiare, quindi vendendosi alle forze del male immagino, come me d’altronde, la invito sinceramente a cercare aiuto da un collega ancora abilitato.

@ il gattamelata. In un Paese dove il capo dello Stato oversells mammography* e manda la figlia a fare da madrina ad operazioni di disinformazione a danno del diritto costituzionale alla tutela della salute (a proposito di psichiatria della medicina, il “diritto alla salute” è stato identificato come paranoia**); dove si ammette quando non lo si può più negare che si è peccatori per considerarsi quindi assolti e proseguire; dove chi dovrebbe essere censurato usa impunemente la psichiatrizzazione per screditare e minacciare chi sveli frodi sulla salute, il posto di chi non si adatta è quello del matto. Sono fortunato; abito nella città, e d’estate nel paesino, dei due psichiatri che si occuparono di spiegare le lettere di Moro sequestrato diagnosticando un disturbo psichiatrico. Cossiga affermò che i magistrati erano d’accordo nella psichiatrizzazione piduista, e nel fare internare Moro in psichiatria in caso di liberazione. In questi giorni magistrati accostano gli scandali affiorati su CSM e ANM alla vicenda P2 del 1981. Una magistratura che es. nel caso ILVA persegue solo la “mafia perdente” e aiuta l’altra, permettendo che in nome della lotta all’inquinamento si passi dall’industria dell’acciaio a quella delle truffe della medicina, che continua a consentire l’uso mafioso della psichiatria, è anch’essa ben integrata in un sistema folle e miserabile.

*Woloshin S et al How a charity oversells mammography. BMJ, 2012 345: e5132.
**Zoja L. Paranoia. La follia che fa la storia. 2011.

(vedi ILVA. Dal cancro nascosto al cancro inventato per gli altri mei commenti al post sui 600 malformati). Ne è seguita una sfilata al completo di CC, PS e mezzi civili. A “viale Altri fratelli di Mattarella”, il tratto davanti al centro ricerca staminali suore Ancelle-Università cattolica dove in precedenza ogni volta che ho commentato su Mattarella sono stato puntualmente cosparso dalla polvere dalle macchine spazzatrici del fratello di loggia Valotti (v. La medicina sotto la presidenza Mattarella), solo un mezzo della polizia municipale a incrociarsi con la solita Audi sw; auto simbolo, come i piduisti argentini usavano le Ford Falcon. Dopo alcune delle aspersioni davanti a questo tempio del sapere, che non si occupa di cancro della mammella, sulle sue finestre sono stati apposti verso l’esterno manifesti della potente associazione Komen.

Gas in retromarcia all’uscita di casa, circa mezz’ora dopo avere postato il commento su Mattarella, da parte di un agente di pubblica sicurezza che ha un appartamento nel condomino ma non vi abita. Il prefetto Attilio Visconti si presenta come un oppositore dell’inquinamento; ha dedicato al tema le cerimonie del 2 giugno a Brescia:

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Il giorno dopo, il 6 giugno, a viale “Altri fratelli di Mattarella”, nello stesso punto di PM e Audi il giorno prima, un altro regular, “er canaro”:

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Il 7 giugno, quando ho trascritto i commenti sul mio sito, processione sul viale degli Altri fratelli. Davanti all’entrata del centro di ricerca due tangheri simil poliziotto guatanti, in auto; poi scoreggia bus del prof. Scarpa e auto PS:

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Camion della spazzatura e bacio di ambulanza all’entrata del pronto soccorso, poi CC:

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All’altezza della statua di don Pilzoni, nume della Poliambulanza, decespugliatore; accanto alle strisce pedonali all’entrata di un ospedale in piena mattinata. Ho aspettato ad attraversare perché mi vedesse e si fermasse. Invece ha orientato il decespugliatore su una striscia di erba esterna già tosata, e l’ha oltrepassata facendo ruotare il filo di nylon sul bordo pietroso esterno del marciapiede; ha così lanciato insieme alla polvere sassolini e scaglie di pietra, una delle quali, di circa 1 cm di asse maggiore, mi ha colpito sui genitali:

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Di rincalzo, sul sentierino per andare a casa, altro operaio con la soffiante:

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Che forse avrebbe dovuto rincarare la dose, lanciandomi addosso detriti come tante volte è stato fatto, ma si è limitato a esibirsi in pose coreografiche:

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Forse perché avevo sfogato lo sconcerto e l’alterazione per la precisa bottarella sui testicoli nei termini più triviali col suo collega, invitandolo a riferire alcuni miei inviti a eminenti notabili della città, coinvolti in questi gesti, sul dove posizionare i decespugliatori. Venti anni di stalking di polizia mi hanno insegnato che uno sfogo verbale, istintivo, o anche non irrefrenabile, può fermare la destabilizzazione e prevenire l’incidente che vengono ricercati con una catena serrata di abusi e provocazioni subentranti. A proposito dei 20 anni di esperienza, il giorno prima nel telegiornale RAI c’era Francesco Messina, già capo della mobile a Brescia, oggi direttore centrale dell’anticrimine. Nel 2007 gli scrissi una lettera riguardo allo stalking che ricevevo da parte della polizia. L’anno dopo scrissi a Palamara (v. Pubblicare la lista dei magistrati di CL), che in questi giorni è svergognato sui media. Durante la II guerra mondiale ci furono ebrei che si presentarono al comando tedesco per protestare per il comportamento dei soldati … . Oggi vedo come quelle lettere abbiano giovato più ai destinatari che a me. Avere nel curriculum, tra mille altri meriti della stessa specie, un pressing quotidiano di stalking come questi di oggi favorisce la carriera. Es. Annamaria “Piedona la sbirra” Cancellieri, prefetto a Brescia e ministro dell’interno. Messina è apparso in tv per un’operazione antimafia; con De Raho, che ha invitato i cittadini a denunciare la mafia. Credo che l’interesse sia di occupare tutta la scena con la lotta permanente alla mafia mentre dietro le quinte si fa carriera praticando atti eroici come il mio trattamento.

Ieri è intervenuta anche la presidente della Corte d’appello di Firenze Cassano, in difesa di magistrati attaccati da Salvini. Ha detto che è un linciaggio morale e che così si mette a rischio l’ incolumità dei magistrati. Sembra che Salvini e i magistrati obbediscano a pupari diversi, o di diverse fazioni della stessa ditta. Quando c’è da attuare assassini morali e da esporre a intimidazioni e minacce chi dà fastidio a grandi affari, e c’è da permettere che ciò avvenga, il Viminale e quelli col cartonato di Falcone e Borsellino ritrovano una salda consonanza professionale ed umana; che vedo riflessa sui marciapiedi di Brescia.

Intanto, 7 giugno, Il Fatto con Marescotti ripete trionfalmente la fake dei 600 bambini malformati a causa dell’ILVA. Stavolta dati alla mano: lo studio Sentieri, che invece senza commenti mostra dati in linea con quelli nazionali, con un eccesso rispetto all’atteso regionale di 3,5 casi all’anno; e di 1,8 casi/anno per le malformazioni del sistema nervoso. Queste sono “le statistiche di don Prisutto”. Don Prisutto è il prete di Gela che passa per eroe perché attribuisce all’inquinamento tutte le morti per cancro. Sono le raffinerie della paura (La raffinazione della paura). Da un nucleo di verità si ipostatizza il Male nell’inquinamento, e lo si ingigantisce; la medicina è ovviamente il Bene. La cosa più squallida è che questa cinica disinformazione che spinge verso le frodi mediche viene fatta in nome dell’etica e di un Dio.

Per il presidente della FNOMCEO Anelli questi sarebbero “dati drammatici” che devono portare a misure per “garantire il diritto alla salute”. Potrei segnalargli l’articolo di Rothman sui “cluster buster” (Am J Epidem 1990. 132, S6), e quanto ho riportato sulla natura paranoica, v. sopra, dell’espressione “diritto alla salute”. Ma aggraverei il comportamento miserabile e criminale dell’Ordine nei miei confronti. Ammesso che la lettera arrivasse: quando ho scritto all’allora presidente della FNOMCEO la raccomandata è tornata indietro con la stampigliatura “Sottoposto a controllo – Carabinieri”, e i nuclei pro-sofisticazione mi ricordano che sono tuttora sottoposto ai loro “controlli”.

Per avere fatto osservare che il totale delle malformazioni non va spacciato per un effetto dell’inquinamento ho ricevuto l’attenzione di un accademico, anonimo, che dopo avermi redarguito per non dire il mio nome, ha scritto che sono “losco”, che da me bisogna stare alla larga, e mi ha invitato a sottopormi a cure psichiatriche. Poi per strada, sul viale Altri fratelli, è arrivata la sarabanda, attesa avendo riportato l’attività di overselling da parte di Mattarella delle stesse frodi che beneficiano dal trasformare focolai di inquinamento nelle fonti sataniche di tutti i mali sulla salute. Il Fatto riporta anche un articolo di Ziccardi, “giurista e scrittore”, su un articolo da “Le Scienze” su come contrastare le fake news. Bisognerebbe piuttosto considerare la protezione istituzionale, o da parte della mafia istituzionale, delle fake ufficiali.

Mattarella riconosce un “ sovrappiù di umanità nella cura” alla Komen:

MattarellaKomenSovrappiùUmanità

“Not so stories”:

NotSoStoriesOverSellingMammography

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21 giugno 2019

Il 20 giugno ho postato questo:

Commento al post “Giornata dei rifugiati, Mattarella: “L’accoglienza è un dovere costituzionale. Ma nessun Paese può fare da solo””

Se davvero fosse l’accoglienza dei profughi l’imperativo al quale chi comanda si sta sottomettendo lavorando per l’immigrazione forzosa, non si regalerebbero le risorse ai giovani bellimbusti con l’iphone, e si impedirebbe loro di occupare posti che dovrebbero andare ai rifugiati veri. L’assistenza ai profughi è solo la foglia di fico per il travaso di stranieri funzionale a interessi economici. Non è un dovere costituzionale sabotare e minare la Repubblica; e citare in appoggio la Costituzione indica un disprezzo per la Costituzione stessa. La costituzione che Mattarella vuole sia applicata è quella del barone siciliano, per la quale chi occupa il palazzo è da un lato un vassallo, fedele esecutore degli ordini della corona; dall’altro un autocrate sui suoi mezzadri e braccianti, ai quali detta anche l’etica, e dei quali decide il genere di vita, potendo riscrivere la carta dei loro diritti e doveri a suo piacimento.

e questo:

Commento al post “Eleonora Bottaro morta di leucemia, i genitori condannati per aver rifiutato la chemioterapia. La madre: “Rifarei tutto””

Sentenze del genere sarebbero benefiche se la medicina e la magistratura operassero, al contrario di ciò che avviene, in modo da separare nettamente le cure oneste e razionali da quelle disoneste e irrazionali. Né la diffidenza per l’oncologia ufficiale né gli avvisi contro le terapie alternative sono infondati. Nel buon governo sia cure pazzoidi come quella Hamer, sia cure “scientifiche” in realtà volte al profitto a danno del paziente sono bandite. Nel cattivo governo si lasciano entrambe e si fa credere – anche con una magistratura troppo credulona o troppo amichevole col business biomedico che sfruttando una eccezione manda un messaggio generale – che il discrimine sia tra le cure alternative, che sono palesemente sballate, e cure ufficiali, che non sono razionali e oneste come dicono, arrivando a usare come moltiplicatore di profitto i pesanti effetti avversi. Le persone, se lasciate senza guida onesta, e indotte a credere alla “libertà di cura”, la perniciosa illusione – voluta dal business e propagandata qui dai magistrati – di poter scegliere da sé, nel tentativo di trovare una via si alterneranno tra la padella e la brace; perdendo le parti valide della medicina ufficiale; o cadendo in cure ufficiali inefficaci e pesanti. Il pubblico dovrebbe rifiutare la “libertà” di scegliersi il guaritore, e con essa il caveat emptor, e pretendere invece una unica medicina cui potersi affidare, onesta e razionale, depurata da predatori e commensali grandi e piccoli.

Oggi, il giorno dopo, 21 giugno 19, per uscire di casa devo passare sotto il portone gocciolante acqua sporca, per pulizia del vetro della luce superiore da parte degli extracomunitari delle pulizie. Non ho avvertito gocce passandoci sotto.

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Coincidenze del genere accadono spesso con questa ditta di pulizie, la Pulisytem. Sono favorite dal fatto che l’amministratore del condominio, lo studio De Nard, ha stipulato un contratto che prevede che le pulizie vengano svolte non secondo un calendario fisso, ma siano a orario variabile, in qualsiasi giorno della settimana lavorativa e a qualsiasi ora della giornata lavorativa. La ditta è stata assunta dopo che avevo scritto alla De Nard sulle molestie della moglie del maresciallo della base NATO, che prima faceva le pulizie. Quando scendevo le scale passava stracci bagnati e spazzava sulla mia testa dai pianerottoli superiori, rifiutando di interrompersi. L’ho incontrata oggi, mentre salivo le scale a piedi, perché l’ascensore era bloccato. Bloccato al piano più alto, il 4°, dove abita. Io sto al 3°.

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E’ la stessa intervenuta in altre occasioni, come quando mi fece presente, prima che il liquido si asciugasse e passasse così inosservato, che qualcuno aveva urinato davanti alla porta della mia cantina. Episodio che segnò l’inizio di ripetute incursioni, con violazioni di domicilio senza effrazione, a evidente carattere dimostrativo, dentro al mio vano cantina, dove tengo il fusto dell’olio e altre provviste (v. 13 giugno 2018 in: Milizie bresciane. 14 agosto 2018. Commento al post di L. Musolino “‘Ndrangheta, il raid in casa del pm Di Palma: i ladri rubano le chiavi del suo ufficio. Ma lasciano il denaro”. In: I professionisti della metamafia).

Uscito oltrepassando lo sporco dall’alto (qualche giorno prima avevo scritto che ‘le fogne non sono solo in basso’. 11 giugno 2019. Commento al post “Omeopatia, ricercatori italiani scoprono dati falsati: rivista di Nature ritira l’articolo che ne sosteneva l’efficacia”. In: La polarizzazione gesuitica)), per strada “carosello Digos”: stavolta a base di Comune di Brescia e Brescia mobilità. Tornato a casa, dopo una ventina di minuti, gli extracomunitari della Pulisystem sono ancora all’ingresso della palazzina; poi passano alla pulizia delle scale: come accade sempre sento stando in casa la botta a colpo di grancassa dello spazzolone sulla porta dell’appartamento dove abito. Stavolta legnate doppie.

Nelle stesse ore magistrati di Torino assolvevano i medici del Civile dalle blande accuse sulla frode Stamina, diverse dalle responsabilità che avevo denunciato (Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale). Un’accoppiata di sentenze peggiore della sentenza del giudice di Pinocchio: non solo si condannano le vittime delle truffe di basso livello come la cura Hamer; ma si mandano assolti quelli “del bel numero”, i truffatori di alto livello. E si promuovono le loro truffe, diffondendo i loro falsi messaggi, come le cure tramite rigenerazione di tessuto nervoso o cardiaco a portata di ricerca purché “scientifica”; o il presentare l’oncologia come un’attività di indiscutibile integrità, scientificità ed efficacia; o come il coonestare la “libertà di cura”, un altro passo dentro la trasformazione della medicina in una lucrosa merce senza adeguate garanzie, dove prodotti inefficaci e iatrogeni sono venduti come il pane, e a “extortion pricing”, mediante investimenti in pubblicità; o il tacere al pubblico, nel mettere alla gogna chi non firma la liberatoria del consenso informato per i propri figli, degli effetti a lungo termine delle cure “salvavita” dell’oncologia pediatrica, in termini di invecchiamento precoce e di rischio di insorgenza di nuovi cancri, facendo credere che i curati siano ricondotti al normale stato di salute generale.

I magistrati, che si mettono l’elmetto prussiano a chiodo e partono coi rastrellamenti per i renitenti all’oncologia big business, davanti a temi come le sovradiagnosi di tumori pediatrici mescolate a tumori pediatrici iatrogeni (1), causati entrambi dagli eccessi speculativi della medicina, si siedono sul pavimento con le gambe della posizione del loto, chiudono gli occhi e meditano sull’ottuplice sentiero di Gotama Budda. La campagna per l’espansione ai bambini e ai TYA, “teenage and young adults”, delle frodi istituzionalizzate sul cancro può contare su di loro. Anche nel completare questa riclassificazione della realtà permettendo e facendo in modo che una voce come la mia trovi il suo posto nella casella dei matti.

Il giorno dopo ho commentato:

22 giugno 2019. Seguito al commento sulla condanna dei genitori a Padova

La sentenza è arrivata nella “giornata nazionale” delle leucemie. Una condanna della magistratura è un efficace strumento di marketing e propaganda (Jasanoff); meglio, di persuasione, data la minaccia che contiene. Il giorno dopo a Torino i medici del Civile di Brescia sono stati assolti in secondo grado dalle già annacquate accuse per Stamina. Il comportamento consapevole dei luminari di uno dei maggiori policlinici universitari d’Italia non è stato meno ciarlatanesco, cialtronesco, malintenzionato e dannoso dell’inganno nel quale si sono ficcati i genitori puniti a Padova. Ma Stamina, patrocinata dall’avvocato oggi premier Conte, è la versione italiana di una frode propagandistica* in atto anche in USA e altrove; alla quale magistrati di tutta Italia hanno partecipato. Il procuratore di Milano Greco ha espresso stupore per lo scandalo CSM, aggiungendo che “i magistrati del Nord” quelle cose non le fanno. Al Nord diversi medici e magistrati si limitano al gioco grande, i servigi ai massimi poteri; blindati da rischi, date le protezioni sia occulte sia ideologiche. Chissà se il PM Greco, esperto di reati finanziari, ignora anche che le manipolazioni della medicina come queste hanno una natura, e una struttura, finanziaria. Frodi quotate in Borsa, che sfruttano la copertura e la libertà di azione della medicina; la più bassa espressione delle arti della finanza, per il sangue di cui grondano e per il volume.

*v. ‘Stamina come esca per le frodi della medicina commerciale’.

I “servigi ai massimi poteri” sono ciò che chiamo “la terza fogna”. Sulla terza fogna, su altro mobbing sordido della settimana e sull’abuso del potere giudiziario e di polizia a favore delle frodi mediche strutturali vedi anche: ‘Il pacchetto sovradiagnosi-pseudocure e la terza fogna’. In: Un certificato di decenza per le attività antimafia

1 Qian ZJ et al. Pediatric Thyroid Cancer Incidence and Mortality Trends in the United States, 1973-2013. JAMA, 23 maggio 2019.

§  §  §

La mafia e il crimine di Stato post-moderni

30 giugno 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Nardacchione “Danilo Dolci e la disobbedienza civile nonviolenta, dagli anni ’50 ad oggi: “Fare presto (e bene) perché si muore”

Per rifarmi la bocca ho riletto uno scritto di Dolci, sul sistema clientelare-mafioso legale. Un passo può essere utile a coloro che appoggino l’immigrazione forzosa in buona fede, credendo alle figure autorevoli e ai tanti agitatori che la presentano come motivata da scopi etici:

‘Tanto i mafiosi come i politici del sistema si stimano necessari all’ordine pubblico, locale e/o internazionale. “L’omertà è una qualità indispensabile per un mafioso” come per un giudice, un militare, un “politico” che voglia “fare carriera”. Come i delinquenti comuni più capaci e decisi non hanno alcuna possibilità di conoscere i segreti dell’organizzazione mafiosa, similmente – se pur diversamente – gli attivisti politici di base ignorano i traffici illegali e le trame segrete dei loro condottieri; e cosi i funzionari dello Stato ignorano Je decisioni segrete (talora determinanti in micidiali forme) dei massimi boss politici che si atteggiano, melliflui o tronfi, a espressione della volontà popolare.’ (In: Danilo Dolci, una rivoluzione nonviolenta, 2010).

Tanto più utile al giorno d’oggi, quando la criminalità del potere ha assunto forme “post-moderne”, ovvero appiccica – come in questo caso – icone etiche tradizionali sui propri disegni. Così che abbiamo la mafia post-moderna, che gestisce l’antimafia e chiede che nelle scuole sia insegnata la legalità (il caso Montante), e la tratta di esseri umani post-moderna che batte sullo spacciarsi per umanitarismo e nonviolenza.

1 luglio, rispondo a un blogger, con un commento che viene prima respinto, poi accettato al secondo tentativo:

@ Brodo. Non so chi sia la persona che, unica, a lei fa venire in mente quanto Dolci indica. A me fa venire in mente tutto il baule dei pupi, nessuno escluso, e i vari gruppi di fan che parteggiano per questo o quel paladino. Nelle stesse pagine sul sistema mafioso legale Dolci descrive la sua denuncia come mafioso di Mattarella padre; sarebbe interessante compararla con le posizioni istituzionali attuali, che dietro coperturte come la sagoma di Dolci non sono così lontane dalle posizioni dei notabili siciliani di allora, asservite ai poteri superiori e sprezzanti del popolo.

2 luglio. La giornata comincia con una cisterna per lo spurgo al lavoro sotto casa. E va avanti sullo stesso tenore.

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Il 3 luglio. Sotto casa spazzatrice di Valotti. Poi balletti di auto della polizia.

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Il 4 luglio vado in auto a portare i rifiuti di vetro e metallo alla piattaforma ecologica. Sono costretto a questa corvè: se lascio come previsto i contenitori sotto casa verranno sormontati con spazzatura sfusa altrui, nonostante ci sia abbondante spazio per tutti. Alla piattaforma di ASM (via Gatti) succedono cose come lo spazzino che facendo il gesto di aiutarti ti prende le mani con i guanti per liquami che sta usando per maneggiare la spazzatura. Tra le 9 e le 9:30 del mattino davanti alla Questura (questore Laricchia), preceduto da una Panda dei CC forestali mi punta dall’altra corsia un furgone della Valtellina, seguito da un secondo; la ditta che a Brescia lavora per la TIM (presidente Fulvio Conti). Li filmo, ma la body cam, Transcend DPB30A, resta bloccata sull’acceso. Torno a casa, tra caroselli di tutti i generi. La telecamera non si sblocca, e devo risettarla, perdendo il filmato. Nella foto sotto la Questura di Brescia alla seconda tornata.

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Il blocco della camera, predisposta per controllo remoto wireless, non è mai avvenuto prima in questa forma, e non ho mai dovuto risettarla finora. Ha analogia col blocco della camera quando, uscito da ASM per la bolletta, mi sbucò davanti un operaio della Valtellina con delle forbici in mano (v. sopra, 2 maggio 2019). Ck zingara. Il giorno prima, 3 luglio, avevo postato questo:

Commento al post di Luisiana Gaita “Storie Maledette, Antonio Ciontoli in lacrime davanti a Franca Leosini: “Quanto vale la vita di Marco Vannini? L’ergastolo””

La giornalista RAI si è già prodotta nel “dito birichino” quando c’era di mezzo la protetta di Killary Clinton. Un occhiolino raggelante e squallido all’autore di una violenza sessuale esitata in omicidio. Un victim smearing porno per una ragazza uccisa verosimilmente in uno stupro di gruppo finalizzato allo sfregio; per avere mostrato davanti al sopruso coraggio e dignità, a differenza di coloro che avrebbero dovuto renderle giustizia. Ora per i servizi della Marina militare la tv di Stato dà voce per ore in prima serata al responsabile di un omicidio volontario attuato per chiudere la bocca alla vittima di un delitto meno grave, un ferimento commesso con la stessa vuota tracotanza – da figli di papà – della pugnalata a Meredith. Ciontoli quella notte si è comportato come chi abbia convenienza a saltare nel vuoto sapendo che sotto c’è la rete di sicurezza. E la rete c’è: i giudici si sono fatti dettare la ricostruzione, buffonesca, dall’imputato e i suoi compari. Di rincalzo madame Leosini. Leziosaggini, violini, denigrazione degli assenti, pianto greco, tirate d’orecchie a infiocchettare ciò che è laido. Ninnoli, merletti e scarpe infangate. Il mondo dei lieti calici, dove per andare avanti si fa e ci si lascia fare di tutto. La Knox è tornata in Italia a tenere lezione su come si deve amministrare la giustizia. La magistratura che minaccia di un giro a Perugia la madre di Vannini si fa prendere per il ganascino da quelli ai quali si è piegata a Perugia.

I Mattarella di successo possono contare sulle istituzioni per coolpire quelli come Danilo Dolci. La Leosini è la persona giusta per il victim smeraring porno e per aiutare un omicida che sta godendo delle complicità istituzionali che spettano ai servizi. Per il gaslighting per bloccare e screditare un medico che si oppone alle frodi mediche istituzionalizzate si è ottenuto personale adatto mettendo dentro alle divise e alle toghe dello Stato soggetti che dovrebbero portare il caffè ai clienti negli alberghi a ore.

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17 luglio 2019

Criminalità mafiosa vs. strutture sociali mafiose. Perché gli uffici giudiziari non dovrebbero esporre le gigantografie di Falcone e Borsellino

Ho parlato male della Komen e della truffa delle due grazie sul cancro della mammella (La truffa delle due grazie), attività con le quali invece la famiglia Mattarella si guadagna il favore dei poteri forti. Mi aspettavo quindi la spazzatrice di Valotti su “Largo altri fratelli di Mattarella”. Invece mi ha incrociato un centinaio di metri prima del centro di ricerca sulle staminali, lungo la stradina perimetrale dell’ospedale, a checkpoint Berkeley, dove sbocca un’altra stradina che porta alla vicina Questura, luogo fisso di molestie. Stavolta quando mi è passata davanti ha interrotto le spazzole, a differenza delle altre volte, quando al contrario le spazzatrici hanno fatto in modo di sollevare un polverone che mi ha inondato (v. sopra e La medicina sotto la presidenza Mattarella). La sequenza di eventi iniziali violenti seguiti da ripetizione degli stessi abusi continua e prevedibile ma in forme meno marcate, che evocano i primi, è la regola. (V. sotto, la meccanica newtoniana di stalking e gaslighting).

Ho sputato sul parabrezza dal lato passeggero della macchina, che ha il volante a destra. Dirò poi i fattori che mi hanno indotto a questo. L’autista ha fatto retromarcia, è sceso, mi ha urlato che gli avevo sputato addosso. Tra gli insulti, gli ho detto che era lui che mi stava molestando, e che la mia era una risposta a ciò da lui causato. Ha detto che chiamava “il 112”. Io non ho dei CC e magistrati che chiedano perché vengo spazzolato dalle spazzatrici di Valotti sempre e solo se critico l’occupante del Quirinale o critico come fraudolente le imprese mediche che patrocina. O anche solo perché spazzatrici lavorino in piena mattinata accanto ai passanti attorno a un ospedale, qui con una spazzatrice che occupa l’intera carreggiata di una stradina senza marciapiedi. All’autista avevo già risposto che lo sputo andava anche a chi gli permetteva di delinquere. Il comportamento dell’autista, simile a quello degli aggressori che nel prendermi a colpi di rastrello sotto casa hanno affermato di avere avuto istruzioni dai CC su come restare impuniti (Milizie bresciane), è apparso quello di chi segue una regia. Gli ho detto che mi andava bene che chiamasse il 112. Senza esitazione ha desistito e ha immediatamente assunto comportamenti minacciosi. Bestemmiando Dio mi si è avvicinato più volte bruscamente a distanza ravvicinata, dicendo che mi avrebbe “accoppato” e facendo il gesto di squartarmi e di colpirmi. Visto che non reagivo, mi ha ordinato di allontanarmi. Sono rimasto, ed è sparito nel mezzo, trovandomi io dietro alla macchina. E’ rimasto fermo per 1 minuto e 10 sec col motore acceso, poi, come se avesse ricevuto indicazioni, ha messo in azione le spazzole e a retromarcia è arrivato a posizionarmele davanti. Si è fermato e ha fatto ruotare le spazzole sul bordo erboso dove mi trovavo per 20 secondi. Poi è ripartito. Oltre a lanciarmi polvere, mi ha dato modo di osservare come da un ugello goccioli del liquido sulle spazzole. Una spazzolata dedicata, come quando non avevo la telecamera, e se scrivevo di qualcuna delle truffe delle quali la medicina attuale, e in particolare quella bresciana, si alimenta, lo spazzino scendeva dal mezzo con la ramazza e la pala, mi spazzava tutto intorno, risaliva e andava via (il servizio di “personal scavenger” di A2A-ASM). La molestia è stata condotta dall’autista per una durata di circa 4 minuti e 40 secondi.

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Nel pomeriggio sono andato a leggere sul lungo lago di Salò, dove dai tempi dell’allora capitano dei CC D’Imperio c’è una sequenza fissa e una variabile di molestie. Ho ricevuto in doppia dose le previste, puntuali molestie e il gaslighting che sempre mi toccano quando vado a leggere all’aperto. Nei giorni successivi lo stalking molesto degli automezzi della spazzatura dell’ASM di Valotti e di chi lo protegge è proseguito, con uno show cominciato al checkpoint dell’angolo della gradinata del duomo, davanti alla prefettura (prefetto Visconti) .

Diversi fattori, oltre alla consapevolezza di stare subendo una violenza dalla quale non ho modo di difendermi, mi hanno spinto a non subire passivamente questa ennesima accoppiata Mattarella-spazzatrici.

a). La meccanica newtoniana di stalking e gaslighting. Nella meccanica di Newton la forza determina una accelerazione, cioè una variazione di velocità. Dobbiamo affondare l’acceleratore per fare muovere un’auto ferma, mentre ne basta un filo quando è lanciata a velocità costante sull’autostrada per mantenere una elevata energia cinetica. Analogamente nello stalking di Stato invece di dare una coltellata tanti singoli atti in sé deboli, e quindi presentabili come di poco conto o come inesistenti se non nell’ideazione paranoica della vittima, portano in alto il livello di violenza. Nello stalking organizzato e nel gaslighting dopo un’accelerazione più intensa iniziale si fanno agire forze deboli in maniera implacabile, prolungata e continua, fino a ottenere un livello di violenza elevato e mantenibile “con un filo di gas”. Le molestie singolarmente sono deboli, e a indicarle scatta la diagnosi di paranoia. Si facilita in questo modo anche l’opera di copertura della magistratura, senza la cui collusione non potrebbe esserci un’attitività che si protrae da 20 anni, nel lasciare impunito il violento trattamento complessivo. Viene sottovalutata l’efficacia della bassa intensità continuata; si tratti di stragi e omicidi politici che prendono il posto di un intervento militare – la guerra a bassa intensità è guerra – o dell’assassinio morale di un medico scomodo da parte dei buffoni che commemorano stragi e omicidi politici e “di mafia”. Da giorni era all’opera l’accelerazione delle molestie. Una reazione attesa: avevo anche da poco scritto sulla collaborazione dei magistrati alla frode medica strutturale, di Alfano e del San Raffaele, di Telethon, AIRC, IEO, delle truffe della ricerca oncologica lombarda e del più citato ricercatore italiano, del Viminale e i suoi ministri che fanno per la medicina ciò che Gava e il suo ministero facevano per la camorra, di Cantone, Paglia e Palamara (v. 10 luglio 2019, 11 luglio 2019 in Un certificato di decenza per le attività antimafia). Sono stati da poco assolti i medici bresciani dell’operazione Stamina, innescata a Brescia dal portaordini da Washington, l’allora rettore Pecorelli, pompata dai magistrati e patrocinata dall’avvocato oggi premier Conte (Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale); dopo la molestia sono passate due auto degli Spedali Civili, che si trova al lato opposto della città. L’esperienza mi ha insegnato che le sequenze di accelerazione dello stalking, con la ricerca di un incidente la cui responsabilità con la polizia che dà istruzioni e la magistratura compiacente possa essere addossata alla vittima, vanno interrotte.

b) La Ferrari dei CC. Quando la spazzatrice mi ha raggiunto ero al telefono con la mia compagna in Calabria. E pensavo alla versione calabra di questa mafia, a quello che avrei ricevuto lì quando sarei sceso anch’io. Il comando provinciale dei CC di Cosenza si autodefinisce “una Ferrari”. Macchina da corsa lo è nell’organizzare riti zozzonici non esattamente da Salvo D’Acquisto (I professionisti della metamafia). Di quelli che portano un comandante della legione CC Calabria a rendersi benemerito agli occhi dei poteri medici. E a fare così punteggio in un curriculum che conduce a diventare comandante dei NAS.

c). La differenza tra criminalità mafiosa e strutture mafiose della società legale. Il fattore più importante, ciò a cui stavo pensando prima della telefonata, riflettendo sulla notizia della desecretazione dell’audizione di Borsellino alla Commissione antimafia. Stringe il cuore a sentirlo parlare della volontà di ucciderlo. L’anniversario di via D’Amelio è uno dei giorni tristi dell’anno per chi sa quali mercati vengono nascosti dietro alle gigantografie di Falcone e Borsellino. Stavo pensando che è sbagliato chiedere giustizia per atti commessi tramite le istituzioni che dovrebbero tutelare la giustizia. Come in termochimica si distingue tra entropia e entalpia nelle reazioni, bisogna distinguere tra criminalità e struttura sociale criminale. Soprattutto quando di quest’ultima fanno parte le istituzioni, in obbedienza ai mandanti degli omicidi di coloro che esibiscono, dicendosene colleghi, dopo averli traditi da vivi e da morti.

19 luglio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Borsellino, pg Fuzio scrive a Fiammetta. La figlia del giudice: “Lettera vergognosa. L’ultimo affronto da parte dello Stato”

Fiammetta Borsellino dice sulla desecretazione degli atti del CSM e della Commissione antimafia ciò che ho pensato anch’io. Credo inoltre che chi si pavoneggia e strumentalizza a fini mediatici, come Fiammetta Borsellino denuncia, si renda responsabile, sia pure inconsapevolmente, non di fenomeni aggiuntivi, ma di comportamenti che era tra le molteplici finalità delle due stragi indurre. Mi sono convinto – osservando l’operato delle istituzioni in un campo particolare, quello dei grandi intessi della biomedicina – che occorra distinguere tra ‘criminalità mafiosa’ e ‘strutture mafiose della società legale’. Con il duplice eccidio ai danni di due magistrati di eccezionale valore e di chi era con loro, e l’attribuzione esclusivamente alla criminalità mafiosa e ai suoi appoggi nello Stato, si è ottenuto anche un evento fondativo per l’instaurazione di una emergenza mafia perenne, che fornisce alibi, giustificazione, uno stemma nobile, ai tanti che nelle istituzioni servono le strutture mafiose della società; che sono così favorite e protette. L’antimafia che addita di continuo la criminalità mafiosa senza mai abbatterla non è vera lotta alla mafia, che è distruzione della mafia; ma aiuta gli affari delle strutture mafiose sociali. La criminalità mafiosa serve al potere anche da diversivo e da contraltare, interpretando sé stessa. Un assetto istituzionale malato, che spiega il divario folle tra i depistaggi e l’impunità da un lato e le fanfare commemorative dall’altro.

La lotta alla criminalità mafiosa serve a coprire la partecipazione alla struttura mafiosa della società legale. La lotta mai vinta, cronicizzata e burocratizzata copre meccanismi, questi efficienti, di routine mafiosa nel mondo legale. Andrebbe distinta la mafia, o meglio l’uso che il potere fa della criminalità mafiosa, prima e dopo la caduta del Muro di Berlino. La mafia di Yalta e la mafia post Muro. Col nuovo corso liberista alla criminalità mafiosa è stato assegnato anche questo ruolo di spalla per gli imbonitori delle ruberie delle strutture sociali mafiose.

Le frodi mediche strutturali sono una struttura sociale mafiosa (Gotzsche PC. Deadly medicines and organized crime. Radcliffe, 2013). Un esempio è dato dagli articoli di riviste mediche che stavo leggendo prima di uscire e andare incontro alla spazzatrice: l’operazione in corso, che è stimato in USA fatturerebbe più di 100 miliardi di dollari/anno, per instaurare pacchetti sovradiagnosi/pseudotrattamento sulla demenza senile; con la solita scusa della diagnosi precoce e con il più recente grande trucco, una eversione silenziosa in corso, della malattia definita tramite test di laboratorio ed esami (Lown Institute. Fear of dementia could lead to overtreatment. 10 luglio 2019). In Italia sta curando l’operazione la Cattolica-Gemelli di Roma. Che la definizione dell’Alzheimer fosse manipolata in senso commerciale, come ora sta affiorando, lo sapevo del 1992, quando era resident in neuropatologia a Boston. Nel 2007 scrissi una relazione, ‘Mike Stern e l’eziopatognenesi della demenza senile’ che mandai anche al facondo Scarpinato, dove descrivo sia la modifica e lo stravolgimento della dottrina per permettere la vendita miliardaria di farmaci che continuano a rivelarsi inutili, sia il sostegno all’operazione in Italia da parte di Mike Stern, che ai tempi di Bernardo Mattarella gestì Salvatore Giuliano per conto dei servizi USA. Ora la frode, obbediente alla necessità economica della crescita continua, vuole compiere un’ulteriore espansione con le “diagnosi” in massa su asintomatici.

Lo spazzino motorizzato dopo avermi minacciato e prima di spazzolarmi mi ha detto che devo andare ai Pilastroni. I Pilastroni sono l’ospedale psichiatrico bresciano dei frati Fatenenefratelli. Si occupa molto di Alzheimer e nel 2007 ci andai per materiale bibliografico. Nell’assetto della struttura sociale mafiosa il mio posto è quello del paziente nell’ospedale psichiatrico che cura la frode che denuncio. L’ordine dei medici di Brescia, CC e Corte d’appello mi hanno comunicato la stessa diagnosi in termini formali, affiancati allo spazzino e accomunati a lui nel servire così chi dà loro uno stipendio.

Un altro esempio è rappresentato dalla condanna in primo grado, nello stesso giorno, di Mario Mantovani per gli appalti sulle ambulanze per la dialisi. Forza Italia è in disgrazia, ma le frodi mediche strutturali continuano a venire protette da una magistratura attenta a compiacere i poteri forti. Non si considera che la portata di questa fonte generatrici di appalti, l’indicazione alla dialisi, viene surrettiziamente aumentata, a danno dei pazienti, come è documentato. Anzi i magistrati danno per scontato che quella del trasporto dializzati sia una corruzione su un servizio meritorio, escludendo che le mazzette traggano vantaggio da una sottostante frode strutturale (Le pubbliche virtù delle ambulanze e il postulato di sacralità delle pratiche mediche stabilite). La disputa è sulla spartizione del bottino, denaro pubblico, con le multinazionali che danno zampate alle iene locali.

Un terzo esempio è dato dalla pratica libera e tracotante di reati volti all’assassinio morale di un medico di intralcio ad una struttura sociale mafiosa.

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Laura Mattarella, madrina delle manifestazioni Komen, uno dei maggiori riti del culto del pink kitsch (La truffa delle due grazie) funzionale alle frodi sulla “prevenzione” del cancro della mammella. Il fratello Giorgio, ordinario di diritto amministrativo alla Luiss, i libri dove espone la sua produzione scientifica se li fa presentare dal prof. Valotti.

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L’arte della codardia. Per un registro delle pratiche e dei messaggi mafiosi e piduisti

Settembre 2019. Ritorno dalla Calabria. E’ prassi che si riprenda con qualcosa di netto, per re-instaurare subito il regime di atti persecutori che sostiene emarginazione e discredito. In più il 3 set 2019 ho postato questo:

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Blog de Il Fatto

Commento al post “Tumori alla gola aumentati del 300% in dieci anni: “Legame con infezione da Hpv, trasmesso attraverso il sesso orale”

Martinazzoli raccontò che a un suo collega avvocato era rimasto il soprannome “l’inventore” perché la prima notte di nozze la moglie era fuggita dalla camera d’albergo gridando “no, questa cosa te le sei inventata tu”. La tesi, non provata, che il sesso orale si sia diffuso repentinamente, al punto da provocare un’epidemia di cancro, oggi, in concomitanza con l’attribuzione dei tumori orofaringei all’HPV e con le pressioni per screening e vaccini, è implausibile. Né si comprende come possano i giovani presentare cancri da infezione che richiederebbero 20-50 anni per manifestarsi (superior stabat lupus…). Non va trascurato che questi sbalzi di incidenza di diagnosi sono un noto segno di sovradiagnosi; e che quella dell’HPV è una storia di malattia definita da chi ne vende il trattamento. Zur Hausen, l’inventore della anomala teoria* dell’HPV come causa di cancro, è legato all’industria, che ha anche influito sull’assegnazione del Nobel**. Diverse lesioni del cavo orale possono essere sovradiagnosticate come cancro, somigliandogli, sotto il giogo del framing propagandistico e degli incentivi e punizioni. Il fattore delle manipolazioni commerciali non va ignorato anche perché conseguenti sovratrattamenti possono causare effetti cruenti: i cancri della testa e collo sono tra quelli che più di frequente portano al suicidio i sottoposti a trattamento.

*McCormack et al. Molecular Cytogenetics 2013, 6:44.
**Ombre sul Nobel della Medicina. Premio pilotato. La Stampa 27/04/2017.

Naturalmente nulla viene detto al pubblico degli effetti cancerogeni, questi reali, degli esami radiografici su bambini; di come siano associati ad un’aumentata incidenza di tumori di bocca e faringe; e a leucemie e tumori cerebrali (Hong JY, et al. Association of Exposure to Diagnostic Low-Dose Ionizing Radiation With Risk of Cancer Among Youths in South Korea. JAMA network, 2019. 2: e1910584). Un esempio di ciò che chiamo ‘frattura e commutazione cause-effetti’. In questa tecnica di raffinazione della paura (La raffinazione della paura) si rompe il legame tra cause ed effetti e si allacciano agli effetti  cause false o distorte. Come per l’inquinamento dei siti, Terra dei fuochi, Ilva, i cui effetti nocivi sono ingigantiti, fino a renderli gli unici responsabili dell’ondata di cancri e di diagnosi di cancri (ILVA. Dal cancro nascosto al cancro inventato , La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide). Mentre si tace dei cancerogeni diffusi nei prodotti di consumo e delle sovradiagnosi. Le “terre dei fuochi” fanno da parafulmine. I cantori dei siti inquinati, che descrivono come sbocchi in superficie dell’inferno ai quali addebitare tutti i cancri, sono dalla stessa parte che lavora per il Ceta, e quindi per l’abbassamento del livello di sicurezza alimentare. Il risultato è di coprire il grosso delle responsabilità vere, di mantenere il danno alla salute e il danno iatrogeno, entrambi occasioni di profitto; e allo stesso tempo di stimolare e mantenere la paura, in sé prodotto utile a vendere beni e servizi medici e a creare consenso politico. La paura e le preoccupazioni che sarebbero giustificate sono così sostituite da dei loro simulacri.

Il mio stesso caso mostra questa tecnica: gli stessi che gridano all’inquinamento sono responsabili dei reati commessi a mio danno a scopo censorio. Suggestio falsi e suppressio veri. Entrambe le attività sono espressione del servilismo a favore degli affari illeciti dei poteri forti. Il prefetto di Brescia Visconti è campione in ‘utroque’; insieme ai preposti all’ambiente del Comune di Brescia. A Brescia sono all’avanguardia in questa forma di economia circolare cannibalesca, nella quale si creano danni alla salute lucrando con l’industria; poi si lucra su ciò che ne deriva, cure mediche fraudolente e iatrogene, bonifiche e risanamenti; e si guadagna anche sull’attività criminale di repressione di chi intralcia questo ciclo economicamente virtuoso.

In precedenza avevo scritto degli imbrogli in campo medico della cattomassoneria bresciana (I rintocchi funebri del marketing medico).

4 settembre 2019. Ore 7:36. Dalla finestra vedo la spazzatrice dell’ASM girare attorno alla Poliambulanza. Dopo oltre due ore è ancora lì. Poi viene dritta sotto la casa dove abito, per la strada sterrata non segnata sullo stradario, un tragitto non adatto a una spazzatrice, e nonostante la viabilità non lo consenta. Mi passa sotto casa, arriva a metà strada, fa un’inversione, ripassa. Riconosco al volante lo stesso spazzino dell’ASM che a luglio mi ha detto di volermi squartare. La spazzatrice, sempre passando sul brecciolino che il Comune ha appena posto ad abbellire il “Parco dell’antimafia bresciana” (Milizie bresciane 13 giugno 2018) torna alla Poliambulanza, e va a pulire il capolinea dei bus del prof. Scarpa. Esco, e entrato in macchina, la Clio, mi accorgo che il vetro dello specchietto retrovisore esterno è fratturato. Contemporaneamente mi passa davanti, sopraelevata, una seconda diversa spazzatrice.

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Il vetro non era rotto quando il 1 settembre ho spostato l’auto, tornato dalla Calabria. Dove i confreres non sono rimasti con le mani in mano. L’11 agosto a Spezzano della Sila, nel pomeriggio, mentre ospitavamo amici, un dirimpettaio suona e mi avvisa che le quattro frecce della mia auto, la Yaris, sono accese. Mai successo. Le spengo. La sera il dirimpettaio risuona: sono accese le luci di posizione; mai successo. Anche perché l’auto ha un segnale acustico per evitarlo. E non erano accese prima. La batteria è scarica. Parto in discesa e percorro una trentina di chilometri. Vado a Cosenza, fino al comando provinciale CC, che è sulla strada. A luglio, in occasione delle minacce dello spazzino di cui sopra, ho ricordato come tale comando si definisca “una Ferrari“ e come lo sia, ma in senso opposto a quello della legalità (v. sopra). Risalgo poi fino in Sila. Torno a casa. L’auto si riaccende. La mattina però è del tutto ferma. Devo attendere il 19, che torni dalle vacanze l’elettrauto del paese per poter riavere la disponibilità dell’auto. Non posso quindi tra le altre cosa andare a Camigliatello assistere alla presentazione del libro “La ndrangheta come alibi” di I. Ammendolia, con Mimmo Lucano. Il titolo ripete una tesi che sostengo da anni (I professionisti della metamafia). Il testo riporta cose interessanti come l’operazione Marzano, il ruolo dei servizi nei sequestri, il mistero dell’omicidio Fortugno al tempo del lancio della ndrangheta come prima mafia, il carattere mediatico degli interventi di “Crocodile Dundee” (così lo chiamo io) Gratteri; ha inoltre il merito di mostrare il vero volto delle istituzioni, in particolare magistratura, CC, PS, la loro collusione e corruzione; ma su questo innesta un’apologia di Mimmo Lucano, creatura delle forze che hanno usato e usano come alibi, oltre che come strumento. la ndrangheta e le altre mafie. Una torsione per me sbalorditiva, gesuitica; i “comunisti”, come l’autore, nelle loro tante varietà mostrano costantemente questa tendenza a riconfluire verso ciò di cui in fondo sono costola. Metto in vista sul parabrezza dell’auto ferma questo foglio sul cruscotto dell’auto ferma davanti al portone:

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Un effetto positivo del foglio è stato che gli spazzini del Comune di Spezzano, che sistematicamente, ostentatamente, saltano il nostro portone nel pulire il marciapiedi dallo sporco, lasciandovi a marcire messaggi come il ratto morto (I professionisti della metamafia 31 agosto 2016), sono immediatamente venuti a pulire la zozzeria che avevano lasciato accumulare davanti al portone di casa, sulla strada principale del paese. Non che pensi che la prefetto Galeone sia del livello di Contrada. O che i cavalieri e le dame del Santo sepolcro siano una copertura delle cosche. Penso invece che siano una di quelle strutture di tipo massonico che innervano le strutture mafiose legali, quelle integrate nella società. I contatti con la criminalità mafiosa, quella che spara, sono un aspetto estremo di questa attività, la cui caratteristica costitutiva è operare in maniera mafiosa nell’ambito del mondo legale. Inclusi i servizi criminali per lo Stato parallelo, che non sono solo quelli sanguinosi di Contrada. Credo sia fondamentale distinguere tra criminalità mafiosa e strutture sociali mafiose del mondo legale. Anche perché la sbandierata lotta alla criminalità mafiosa è un alibi per le strutture sociali mafiose. E’ il metodo dello ‘standard negativo’, usato anche nelle frodi mediche strutturali. Che sono appoggiate dalle stesse strutture sociali mafiose. Avevo scritto di ciò anche il 6 agosto (Commento al post di M. Bella “Omeopatia e pseudoscienze, dai temi di questo blog è nato un libro. E spero vi sia utile”. In: La polarizzazione gesuitica).

Il 16 agosto accettiamo la proposta di andare in un ristorante in Sila. Dopo di noi entra un signore con una donna. Ha un aspetto conosciuto. E’ Morra, mi dicono, il presidente della commissione parlamentare antimafia. E’ anche difensore di un altro affiliato all’Ordine del Santo sepolcro (Il Manifesto 25 feb 2016. “Il grillino massone candidato a Cosenza tra le polemiche”). Nel pomeriggio, offerta di bevuta in un altro locale. Offre la casa. Prendo una gazzosa. Il proprietario sparisce e ritorna con la gazzosa in un bicchiere. La bibita mi dà gli stessi effetti da lassativo del cocktail associato ai CC dell’anno prima (I professionisti della metamafia 26 luglio 2018). Stavolta i CC erano passati poco prima dell ristorante con il capo dell’antimafia parlamentare. I CC compaiono nei discorsi del gestore, che racconta di essere amico dei CC del posto. Contemporaneamente è in affari col piccolo ras mafioide locale. E’ stata affidata al generale dei CC Cotticelli l’opera di moralizzazione della sanità calabrese. Credo che il destino dei calabresi passerà dalla sanità dei democristiani e dei mafiosi a quello di fare da carne da cannone per la medicina delle multinazionali; che commentatori stranieri descrivono come a sua volta mafiosa. Probabilmente le due forze troveranno un accordo. A gestire, le Ferrari di Cosenza, le Porsche di Brescia, le Aston Martin di Lamezia, etc.

Lo specchietto rotto a Brescia è in prosecuzione con il lavoro della prefettura di Cosenza. A Brescia la mattina del 5 settembre su Il Fatto ho postato questo commento all’articolo “Luciana Lamorgese, chi è la prefetta che sarà ministra dell’Interno. E sui migranti disse: “Bisogna accogliere nelle regole”:

Oggi 4 set 2019, con L. Lamorgese chiamata a ministro dell’interno, un tale che mi ha promesso di squartarmi, dipendente di una municipalizzata il cui presidente è amico dei Mattarella, è passato e ripassato per oltre 2 ore col mezzo di servizio sotto la casa dove abito, in Lombardia. Uscito, ho trovato il vetro dello specchietto dell’auto spaccato. Routine, in una città da dove sono passati altri prefetti in carriera, Cancellieri e Tronca. Il presidente della commissione antimafia Morra dice che il rosario esibito da Salvini è un segnale per la ndrangheta. Sembra un po’ tirata per i capelli; ma d’altra parte la cifra dei codici mafiosi è l’ambiguità. La tracotanza vile. Giorni prima Morra mi era stato indicato in un locale in Sila; avevo scritto di mafia del mondo legale, e stavo ricevendo i soliti riscontri, come la batteria dell’auto scaricata da ignoti accendendo le luci. Occorrerebbe un registro delle pratiche e dei messaggi ritenuti di stampo mafioso, per studiarli, inquadrarli nei loro contesti e moventi, definirli e catalogarli, in modo da aiutare a confermare o escludere la finalità grave di episodi sospetti. Es. gli atti vandalici sono riconosciuti tra i metodi di character assassination. Ma un registro di gesti che non solo sono usati dalla criminalità mafiosa, ma sono uno strumento indispensabile delle strutture mafiose della società legale, un ferro del mestiere del lato mafioso delle istituzioni, non conviene a tanti sedicenti custodi della legalità.

Il Fatto dopo la consueta attesa di ore lo pubblica, ma sparisce subito. Negli stessi minuti a Roma la prefetto Lamorgese al Quirinale giura sulla Costituzione; e a Brescia una macchina spazzatrice dell’amico di Mattarella si ferma in panne sotto la mia finestra per ore.

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Non so quali studi ci siano sui messaggi mafiosi. Un registro dei messaggi mafiosi, che permetta di studiarli, di definirli su base statistica, catalogarli, quindi di neutralizzarli, perseguirli, di confermarne o escluderne la provenienza mafiosa, di risalire ai mandanti dalle loro caratteristiche, di distinguere tra veri e falsi, es tra autoattentati e finte preludio a attacchi veri, di comprendere finalità e sviluppi, etc. va contro l’assetto mafia-antimafia; che prevede una criminalità mafiosa perenne e un’antimafia che faccia da alibi alle strutture sociali mafiose. Si dovrebbero infatti includere non solo i messaggi della criminalità mafiosa, ma anche quelli delle strutture sociali della società legale; e in particolare quelli del piduismo, cioè della mafia istituzionale. Come le raccomandazioni, sono quei mattoncini all’apparenza di poco conto coi quali per effetto cumulativo si costruiscono le cattedrali delle strutture mafiose legali: ci si guarda quindi dal riconoscerli nei loro effetti e dal contrastarli. Le storie truculente della criminalità mafiosa permettono di sostenere che con tutto quello che fanno certe bestie non ci si può preoccupare di queste bagattelle.

Come si vede qui, io potrei contribuire alle segnalazioni con quanto mi accade, dove antichi saperi si fondono con tecniche di stalking, mobbing, gaslighting moderne, provenienti da qualche centro di guerra psicologica dei poteri dei quali “le istituzioni” sono tirapiedi. Es. per limitarsi all’auto in Calabria – gli atti vandalici e gli altri episodi a Brescia occuperebbero troppo spazio (Milizie bresciane): il 30 ottobre 2013 a Spezzano mi chiamò una persona; la mia auto, Yaris, parcheggiata su una ripida discesa di via De Gasperi, nel buio della sera sarebbe scivolata all’indietro, descrivendo in pochi metri una stretta curva e infilandosi con precisione in retromarcia tra i due pilastri del suo cancello aperto. “Uno strano parcheggio”, “Se lo racconti non ci si crede” furono i commenti. Sulla bauliera della Yaris è incisa a tutta larghezza una grossa X, ottenuta dall’unione di una V e una V rovesciata. La prima V è stata incisa a Spezzano, minuti dopo che un poliziotto senza motivo in un negozio di ferramenta mi mise una mano sulla spalla; la seconda anni dopo a Brescia, tra un carosello di forze di polizia varie, nell’ambito un parossismo di danneggiamenti esitato nella comunicazione della Corte d’Appello di Brescia che le denunce che faccio rivelerebbero, in base alla perizia di uno psichiatria, che sarei affetto da grave psicosi (vedi 8 marzo 2016, in Milizie bresciane) e allo stesso tempo meritano di essere punite dall’Ordine dei medici con sanzione disciplinare. Il gemellaggio tra la mafia  istituzionale di Brescia e quella calabrese ha riguardato anche il parabrezza delle Yaris spaccato a Spezzano il giorno del mio compleanno, con sfilate di PS e passaggio finale di auto della polizia mentre uscivo dall’officina che lo ha sostituito a Brescia (I professionisti della metamafia 15 aprile 2017 e Milizie bresciane 20 luglio 2017).

Così ho messo sull’auto, la Clio, quest’altro foglio, mentre la picciotteria del prefetto green economy Visconti proseguiva con stalking, mobbing e gaslighting:

6 set 2019. Renault Clio AL 458 PS. Oggetto a Brescia, da oltre 5 anni, di atti vandalici e sabotaggi. Gente di strada…

L’arte della codardia: per un registro delle pratiche e dei messaggi mafiosi

Commento censurato su Il Fatto quotidiano

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Oggi 4 set 2019, con L. Lamorgese chiamata a ministro dell’interno, un tale che mi ha promesso di squartarmi, dipendente di una municipalizzata il cui presidente è amico dei Mattarella, è passato e ripassato per oltre 2 ore col mezzo di servizio sotto la casa dove abito, in Lombardia. Uscito, ho trovato il vetro dello specchietto dell’auto spaccato. Routine, in una città da dove sono passati altri prefetti in carriera, Cancellieri e Tronca.
Il presidente della commissione antimafia Morra dice che il rosario esibito da Salvini è un segnale per la ndrangheta. Sembra un po’ tirata per i capelli; d’altra parte la cifra dei codici mafiosi è l’ambiguità. La tracotanza vile. Giorni prima Morra mi era stato indicato in un locale in Sila; avevo scritto di mafia del mondo legale*, e stavo ricevendo i soliti riscontri, come la batteria dell’auto scaricata da ignoti accendendo le luci. Occorrerebbe un registro delle pratiche e dei messaggi ritenuti di stampo mafioso, per studiarli, inquadrarli nei loro contesti e moventi, definirli e catalogarli, in modo da aiutare a confermare o escludere la finalità grave di episodi sospetti. Es. gli atti vandalici sono riconosciuti tra i metodi di character assassination. Ma un registro di gesti che non solo sono usati dalla criminalità mafiosa, ma sono uno strumento indispensabile delle strutture mafiose della società legale, un ferro del mestiere del lato mafioso delle istituzioni, non conviene a tanti sedicenti custodi della legalità.

* 6 agosto 2019. Blog de Il Fatto. Commento al post di M. Bella “Omeopatia e pseudoscienze, dai temi di questo blog è nato un libro. E spero vi sia utile”. In: ‘la polarizzazione gesuitica’, sito menici60d15.

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L’altra mafia e i bambini: la sentenza di condanna dei Bottaro e il suo contorno mafioso

18 settembre 2019. Ho criticato Mattarella nel criticare la condanna dei genitori di Eleonora Bottaro per omicidio (Il fuorigioco etico). Arriva quindi, come sempre (La medicina sotto la presidenza Mattarella e v. sopra), la spazzatrice del suo confratello presidente di A2A. Esco e trovo la sicura della portiera aperta, con la cintura di sicurezza che sporge all’esterno, presa nella portiera. L’auto non parte, la batteria è scarica. Il comando luci, che ha un allarme, è sulla posizione di acceso. Contemporaneamente fa capolino in fondo alla via la spazzatrice. E’ il solito squartatore (v. sopra) dell’amico del presidente del CSM; arriva e avvolge l’auto parcheggiata davanti casa in una nuvola di polvere che solleva da terra.

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La vecchia auto aveva passato la revisione biennale il giorno prima. La batteria l’avevo cambiata a marzo. Allora avevo sospettato un gesto vandalico, ma in assenza di evidenze chiare e nel dubbio non l’ho riportato, e ho acquistato un carica-batterie. Con quello riesco a fare mettere in moto l’auto oggi. Partito, a checkpoint Feltrinelli, dove il giorno prima aveva fatto stridere le gomme sterzando una Punto dei CC, mi trovo faccia a faccia con un ragazzo della GdF, quella dell’esibizione che ha annunciato la ritorsione tramite l’Agenzia delle entrate quando ho restituito la tessera elettorale per le politiche del 2018 alla Corte costituzionale invece che al Quirinale accompagnandola con lo scritto “Sacchi di sterco e calze di seta” (La medicina sotto la presidenza Mattarella 18 aprile e 19 maggio 2018). Il giorno dopo, 19 settembre 2019, a checkpoint Feltrinelli suora Ancella della Poliambulanza che si intrattiene con amiche.

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L’attesa ritorsione (il miserabile sfoggio da parte di cortigiani smaniosi) è stata particolarmente marcata. Il gettare sporco, il linguaggio loro naturale, è stato associato al danneggiamento all’auto e all’aspettarmi all’uscita di casa. Forse perché ho ribattezzato “Largo degli altri fratelli di Mattarella” i marciapiedi davanti al centro staminali delle suore Ancelle dove in precedenza hanno eseguito puntualmente la rappresaglia di incipriarmi con la polvere delle macchine spazzatrici se dico male di Mattarella. Forse per rispondere all’avere citato i cavalieri del Santo sepolcro per la batteria dell’altra auto che mi hanno scaricato in Calabria, e per avere citato a Brescia il loro amico a capo degli antimafia di San Macuto (v. sopra). Forse per avere scritto che il presidente del CSM favorisce grandi frodi mediche e avere indicato il ruolo indecente e contrario ai doveri di un presidente al quale Mattarella destina la figlia.

Forse anche per il merito della critica alla sentenza Bottaro, così come sono stato punito more mafioso altre volte, es. per quanto ho scritto sulla operazione congiunta pro frodi magistrati-medicina bresciana Stamina (Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale), che invece ha portato fortuna all’avvocato Giuseppe Conte. Il liberismo, per sua natura insaziabile e cannibalesco, sta espandendo le frodi mediche istituzionalizzate ai tumori pediatrici. Si possono distinguere tre elementi principali della frode in corso, che adatta ai bambini uno schema già in uso per i tumori degli adulti:

a) Pacchetto sovradiagnosi-pseudocure. Si possono sovradiagnosticare come cancro lesioni che gli somigliano; nel caso dei tumori pediatrici casi ben noti sono il carcinoma papillare della tiroide e il neuroblastoma. Ma si sovradignosticano anche altri tumori pediatrici, come quelli cerebrali, e la leucemia linfoblastica, sulla quale ci sarebbe molto da dire. La sovradiagnosi aumenta i pazienti e quindi i fatturati. Non solo, facendo figurare come clinicamente affette da cancro persone che non lo sono permette di mostrare false guarigioni; e facilita quindi la continua emissione di nuovi prodotti, costosissimi, facendoli sembrare efficaci. La medicina invece di delimitare il cancro dalle lesioni che lo simulano stempera il confine, e incoraggia e impone, con la dottrina, la falsa attribuzione; invece di chiedere prove scientifiche adeguate dell’efficacia dei farmaci e degli altri prodotti trasforma la validazione in un rito farsesco. E’ facilitata in ciò dalla censura che le protezioni politiche le offrono; vedi sotto; e vedi qui.

b) Battage mediatico, manipolazione culturale e profezia che si autoavvera. Le motivazioni della sentenza di condanna sono uscite in concomitanza col mese del cancro dei bambini: la “Childhood Cancer Awareness Month”. (La sentenza di condanna per l’untore dell’AIDS è uscita insieme alla giornata dell’AIDS). Il libro “La ndrangheta come alibi” (v. sopra) Amazon me lo fatto avere in una busta decorata con il golden ribbon per il mese della consapevolezza del cancro dei bambini. Amazon è nel business medico. Ha messo come AD della sezione medicina una personalità, il chirurgo Gawande, abile retore di Harvard.

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Ma è vero che è bene aumentare la “consapevolezza” del pubblico sui tumori pediatrici? Nel 1977 in una review dei maggiori esperti al mondo si scriveva “Anche il più zelante dei pediatri vedrà pochi casi di tumori infantili in tutta la sua vita professionale” (La Clinica pediatrica del Nord America, vol. 9, n. 2. Piccin, 1977. Simposio sulla oncologia pediatrica. Pag. 155). Ma la sensibilizzazione del pubblico, la sollecitazione delle paure dei genitori el’emotività sulla figura del bambino gravmente malato sono necessarie a mettere in moto e fare girare la ruota stampa-soldi delle sovradiagnosi e delle loro conseguenze. Si ricorre alla frattura e commutazione cause-effetti (v. sopra, sul passaggio precedente dello squartatore e lo specchietto spaccato): omertà sulle sovradiagnosi, la colpa è tutta e sola dell’inquinamento (Sos cancro nei bambini e sovradiagnosi). Colpevole inafferabile e ubiquitario che non pone rischi di blocco della frode, e che favorisce il business verde. Tramite una presenza mediatica costante si è cambiata la percezione dei tumori pediatrici nel pubblico; e l’allarme si autoavvera spingendo verso la medicina, e quindi verso le sovradiagnosi e un incremento, spurio, di incidenza.

c) Complicità politiche. Un editoriale sul Lancet del 21 set 2019 nel commentare il mese della consapevolezza sui tumori pediatrici, anche in riferimento ai grandi mercati ancora da sfruttare dei paesi poveri, auspica “la collaborazione dei leader politici nazionali e internazionali”. (Si occupa stabilmente di ciò la fondazione Bill & Melinda Gates, capitale oltre 36 miliardi di dollari, anche finanziando la ricerca, cioè le pubblicazioni che poi divengono le indiscutibili pezze d’appoggio della politica sanitaria). Da noi la politica e i poteri dello Stato collaborano fornendo sia la diffusione del falso che la soppressione delle denunce. La condanna dei Bottaro e la persecuzione istituzionale nei miei confronti appartengono a questo settore.

Nel 1911 a Verbicaro, prov. di Cosenza, in un paesino dove lo Stato non esisteva che per chiedere tributi, avvenne l’ultimo linciaggio di presunti untori, per il colera causato da contaminazione fecale dell’acqua della fontana pubblica. Salvemini commentò: “La folla è come un ammalato che ha male allo stomaco e si lamenta di avere male al capo. Essa non sa fare la diagnosi esatta dei propri malanni”. Ai giorni nostri tra la gente serpeggia una percezione dei danni che l’attuale medicina commerciale può causare anteponendo il proprio interesse a quello dei pazienti. Percezione fondata, ma vaga; quando mal orientata, cosa che ci si guarda dall’impedire bloccando la ciarlataneria di basso livello, come nel caso Bottaro, si può puntare l’indice per ricondurre all’obbedienza. I magistrati ignorano la disinformazione e le manipolazioni della medicina ufficiale, e di come queste mettano il pubblico nella necessità di cercare soluzioni, portandolo a volte a divincolarsi in maniera scomposta e a imboccare false strade. PM e giudici si rifugiano nel comodo caso astratto, nel postulato sacro di bontà, verità, e onestà della medicina ufficiale, che ribadiscono. Il potere contrasta la disaffezione sia eliminando chi presenta la diagnosi esatta di cui parla Salvemini, o almeno la diagnosi corretta, il mio caso; sia limitando la visuale del pubblico a due soluzioni, che sono win-win per lui e entrambe dannose per la gente. L’importante è lasciare fuori dalla scena una terza tesi: che lo Stato dovrebbe cominciare a fare sul serio nel garantire l’onestà della medicina, invece di fare sempre più il mezzano e il guardaspalle dei grandi interessi illeciti. Scomparirebbero insieme alle frodi e alle loro violenze gran parte dei “mal di stomaco” con le conseguenti errate diagnosi di “mal di capo”.

La prima soluzione favorita, il rifiuto delle imposizioni dello Stato, che questa sentenza per reazione induce, porta alla “libera scelta” cioè al libero mercato. Le case farmaceutiche spendono decine di miliardi di euro all’anno in marketing: è un gioco da ragazzi per loro convincere i malati e il pubblico, ridotti così a consumatori, ad acquistare “liberamente”, o a fare acquistare dallo Stato coi soldi del contribuente, i prodotti medici desiderati. In USA attualmente si cerca di tamponare il disastro immane creato dalla medicina direct-to-consumer, che ha portato a un mare di cure inutili e dannose a prezzi esorbitanti. Le cure coatte sono forse la seconda scelta, ma comunque utile a imporre le frodi. Con questa sentenza i genitori recalcitranti sono avvisati: rischiano il carcere se non si piegano. Ancora maggiore è il suo effetto culturale, lo stigma: chi non obbedisce alla medicina ufficiale è un disgraziato che uccide i suoi figli, da fare prelevare dai carabinieri. I medici nel catturare bambini che non hanno il cancro nella trappola sovradiagnosi-pseudocura per i tumori pediatrici, o nel piazzare a danno di bambini l’ultima lucrosissima ciarlataneria hi-tech, hanno un arma in più per vincere eventuali dubbi e resistenze, oltre alle falsità tecniche e ai condizionamenti della propaganda: fare balenare ai genitori la consegna al braccio secolare, la condanna al carcere, il marchio di genitore degenere.

O anche l’avere i figli tolti. Il recente caso Bibbiano, dei bambini sottratti abusivamente ai genitori, mostra come pretesti etici, uso distorto del potere della legge e manipolazioni possano trasformare lo Stato di diritto in una macchina da guerra per il crimine legalizzato. La situazione per i tumori pediatrici non è migliore di quanto emerso a Bibbiano; e le istituzioni commettono ulteriori reati, vedi il trattamento che ricevo, per tenerla nascosta. Mentre fanno gli acchiappa-bambini, riconducendo minori ”per il loro bene” al dottore con la siringa, i magistrati lasciano campo libero alle “Ferrari” di Cosenza, le “Porsche” di Brescia, le “Aston Martin” di Lamezia (v. sopra) e alla variegata massa di miserabili che si occupano di me. Viene così soppressa una voce che spiega e denuncia le frodi istituzionalizzate; che dice come cure libere e cure coatte siano le due pedine con la dama in mezzo nello “occhiale” sulla scacchiera; la soluzione corretta, semplice e tabù, essendo quella dove per gli interventi tecnici sulla malattia le persone si affidano e affidano i loro figli alla medicina ufficiale e fanno bene, perché lo Stato fa in modo che sia un genere di medicina che offra tutto e solo quello che onestamente può dare nel miglior interesse del pubblico; non perché credono alle frottole o si piegano alle minacce degli imbonitori e dei lacchè istituzionali di questa medicina commerciale e perversa. I magistrati danno una mano alla censura a favore di questi crimini oltre che per omissione anche attivamente, creando e mantenendo le condizioni di discriminazione e discredito che facilitano l’assassinio morale. Quella che dovrebbe essere una linea di resistenza ad operazioni di alta criminalità come questa in corso sui tumori pediatrici è passata al nemico.

E’ possibile sostenere che sia la condanna dei Bottaro, sia la licenza di delinquere rilasciata dalla magistratura per i reati a mio danno siano effetti emergenti e non voluti di comportamenti in buona fede e nei limiti di legge. Affetti da una particolare forma di strabismo che conferisce una mira sapiente, i magistrati colpiscono e spadellano esattamente dove e quando conviene a grandi interessi illeciti, ricavandone motivi di gratitudine e amicizia da parte delle forze responsabili di reati che dovrebbero perseguire. I contributi alla suggestio falsi e quelli alla suppressio veri sono uniti anche dalla relazione per la quale fornendo i secondi è più facile praticare i primi; eliminare le denunce delle frodi protette dai poteri forti rende più facile favorirle, quelle stesse frodi. L’articolata combinazione di tanti interventi giudiziari (Nuove P2 e organi interni) come questa condanna con la collusione e connivenza giudiziarie nella repressione nei miei confronti di fatto si inserisce perfettamente, come uno dei conci di un arco ben costruito, nell’altra mafia: nelle strutture sociali mafiose del mondo legale, che operano indisturbate anche perché usano come alibi la criminalità mafiosa, dalla quale vanno distinte, anche se non sempre ne sono separate (I professionisti della metamafia).

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Brescia, 26 settembre 2019

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Ai giudici del caso Bottaro
Dr.ssa Mariella Fino e dr. ssa Marina Ventura
e ad altri magistrati che si occupino di casi analoghi

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c/o il Presidente del Tribunale di Padova
Dr. Francesco Spaccasassi
Via N. Tommaseo 55
35131 Padova

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Racc. a.r. online

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Segnalo copia di miei commenti sulla recente pubblicazione delle motivazioni della sentenza di condanna del caso Bottaro:

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-Il fuorigioco etico. Nel mio sito internet menici60d15.
-L’altra mafia e i bambini: la sentenza di condanna dei Bottaro e il suo contorno mafioso. Nel mio sito internet menici60d15, in: I rituali zozzonici della banda Mattarella – 18 settembre 2019.

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Non per chiedere giustizia e legalità, ma perché i magistrati non possano dire in futuro di non essersi resi conto, di non essere stati informati, delle trappole a danno della salute che stanno contribuendo a costruire. E dei reati abietti e miserabili ai quali collaborano, e dai quali ottengono vantaggi.ccc

Distinti saluticcc

Francesco Pansera

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Dr. Francesco Pansera
Via Tosetti 30
25124 Brescia

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30 settembre 2019. La vecchiaia e le sue carogne

Dopo l’ultimo passaggio di A2A il radiatore della Clio, che ha appena passato la revisione, con tanto di controllo sul ponte del sottoscocca, comincia a perdere vistosamente liquido. Forse per vetustà, ha 22 anni, o per altro. Non mi ha rassicurato che il 30 settembre alla consegna tramite corriere del liquido turafalle si sia presentata, parcheggiandosi accanto alla Clio, una Panda di A2A, che è andata via subito dopo. Il turafalle non è servito: il buco deve essere grosso perché versando il liquido refrigerante e il turafalle il radiatore perde a getto continuo. Come il cavallo del barone di Munchausen all’abbeverata. Mi viene anche in mente l’emorragia di Vannini: l’omicidio volontario commesso dall’agente dei servizi Ciontoli tramite sequestro di persona e dissanguamento prevedendo la futura complicità di polizia giudiziaria e magistratura.

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Il giorno prima Mattarella ha sfruttato la commemorazione dell’eccidio di Marzabotto per accostare ai nazisti chi non accetta l’asservimento dello Stato nazionale e l’immigrazione forzosa. Indecoroso. C’è sì un pericolo di autoritarismo. Autoritarismo servo; lo spirito fascista, insito negli italiani scrisse Gobetti, è gregario, e vuole mordere essendo al guinzaglio del più forte. Se proprio si vuole fare paragoni col nazismo, c’è la concreta circostanza che i vertici dello Stato assomigliano sempre più a gauleiter. Con compiti che includono l’eliminazione di soggetti non graditi a chi li ha insediati.

Il radiatore della Clio continua a perdere a cavallo di Munchausen; e se non pago centinaia di euro al meccanico il foglio che porta esposto sulle prodezze dell’antimafia (v. sopra) non girerà più, ma rimarrà fermo in via Tosetti o scomparirà con la rottamazione del mezzo. Per gli oggetti e per gli uomini la vecchiaia è una carogna: degrado naturale e malattia si confondono. Ciò viene sfruttato per presentare come malattie curabili quelle che sono manifestazioni dell’invecchiamento. La vecchiaia ha anche le sue carogne aggiuntive, che vogliono non trovare aggiustamenti nella condizione di fragilità, ma medicalizzare l’inevitabile discesa verso la morte stracaricandola di farmaci e cure. E che all’occorrenza attribuiscono alla vecchiaia ciò che è doloso. Nella savana e nella società liberista l’anziano è facile preda. Es. i venditori di l’elisir di eterna salute predicano una filosofia stoica, per propagandare il suicidio assistito, in pratica la liberatoria per l’omicidio medico, come atto di civiltà:

28 settembre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di P. Farinella “Caso Cappato, la vita è sacra finché è umana. E la decenza imporrebbe il silenzio di fronte alla sofferenza”

“Libertà”? E’ questione di libertà quando si è in trappola come un minatore in una galleria crollata e chi ce lo ha fatto finire gli offre di immettere gas cianuro? “Sacralità della vita” ? Quando la sopravvivenza biologica si separa dalla vita arrivando a divenirle nemica, terminare le funzioni biologiche può essere il modo di preservare la vita; è facendo leva su questi casi estremi, come Dj Fabo, che i grandi interessi vogliono legalizzare l’omicidio medico per le malattie comuni; di routine, vedi il caso del Liverpool Care Pathway.

Il convitato di pietra, che entrambi i contendenti nascondono, è che le cure mediche seguono la funzione profitto, che diverge da quella etica. Es. le terapie intensive neonatali, lucrose, che in USA proliferano oltre la necessità trattando anche chi non ne ha bisogno creandogli danni; mentre ai bambini che ne escono viene negata l’assistenza per i loro deficit, che non rende*. Le varie forme di eutanasia ottimizzano l’allocazione della spesa medica, e quindi i profitti, alle cure più redditizie, anche inutili e dannose, eliminando gli “esausti”; che sono anche cattiva pubblicità.

I preti sfruttano la sofferenza; ma sono dentro al business medico, e anche a loro serve la selezione dei pazienti. Dietro ai rispettivi filosofemi altisonanti e ai diversi stili i due usurai, “laico” e “cattolico”, non sono così contrapposti.

* Cruel Calculus: Why Saving Premature Babies Is Better Business Than Helping Them Thrive. Health Affairs Nov 2010.

1 ottobre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. De Felice “Eutanasia, cambierà realmente qualcosa? Io confido in un ‘grande cerchio’ “

Tommaso Moro. E gli Stoici; o il suicidio dell’eroe omerico, visto che oggi si intorta il paziente con la “warrior trap”. O Socrate, ma è troppo calzante, controproducente. Nel Padrino II un boss viene spinto a suicidarsi anche citandogli casi storici illustri. La medicina sta seguendo il decorso di quella saga. Se l’interesse fosse quello di limitare le sofferenze si comincerebbe dal togliere l’accanimento terapeutico; e solo dopo si affronterebbe il problema di quando la sopravvivenza biologica si distacca gravemente dalla vita. Come con l’auto elettrica, dove mentre si predica la riduzione dei consumi si mostrano gare di ‘formula E’, il fine è di scartare i malati che rendono meno e di smaltire gli impresentabili residui umani creati ingannando i pazienti e imbottendoli di interventi lucrosi, inutili e dannosi, al posto di assistenza valida.

Es. il progetto di prevenire la demenza senile con screening (in Italia se ne occupa la cattolicissima Univ. Cattolica). Un’idea, messa in campo da grandi forze, senza capo né coda, essendo assai dubbia – a dir poco – la descrizione biologica, e non essendoci cure efficaci. I soldi verranno stornati dall’assistenza alla non autosufficienza a esami e farmaci inutili e dannosi. Sovradiagnosticando l’Alzheimer, di quelli che non l’avrebbero sviluppato si dirà di averli salvati. Gli affetti o con danni iatrogeni converrà toglierli di mezzo per quanto possibile; con l’aiuto del “grande cerchio di medici, religiosi, magistrati e politici”.

12 ottobre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Eutanasia, Beppe Grillo: “No alla bacchettoneria, ognuno sia libero di scegliere quello che ritiene il meglio per sé””

Pubblicato al secondo tentativo il giorno successivo

Aiutare gli altri a farsi ammazzare è civiltà. Mentre è ”ficcare il naso nelle cose altrui” obiettare; es. facendo presente che la giusta istanza della riduzione di sofferenze non necessarie viene strumentalizzata, tramite i vari cantori del superficiale, dei quali Grillo è il re, per illecite finalità di profitto. Chi dice “fatti i fatti tuoi” tace di quelli che credendo alle promesse di immortalità e salute perenne della medicina commerciale si fanno martoriare e sono quindi contenti di essere abbattuti per fare posto a altri disgraziati. Es. il colpo di grazia ai malati di cancro sui quali si pratica accanimento di fine vita per vendere lucrosi farmaci che a volte sono peggio che niente. O quelli da eliminare perché non redditizi: es. gli affetti da demenza senile, perché i soldi pubblici invece che all’assistenza per la non autosufficienza devono andare ai privati della truffa della “prevenzione dell’Alzheimer”. Guai poi a uscire dallo schemino clero/laici, osservando che una tesi che suona bene può essere una fregatura anche se è attaccata (ipocritamente) dai preti e di provenienza “progressista”.

Quel che è più grave, il poter uccidere pazienti mettendoli nella condizione che siano loro a chiederlo, o, come già avviene in altre nazioni, abusando impunemente della licenza di uccidere, propizia standard medici falsi e violenti; e ciò non riguarda solo quelli che si fermano a Grillo, Cappato, etc. ma anche chi deve subire le conseguenze del loro entusiasmo.”

Al riferimento alla “cattolicissima Univ. Cattolica” è seguita, il giorno dopo, 1 ottobre 2019, la comparsa di una spazzatrice di A2A in funzione mentre passavo davanti al centro di ricerca della Poliambulanza e della cattolicissima Univ. Cattolica. Ma stavolta ben distante, davanti a un centro psichiatrico del Civile. Da vicino è passata una Panda di A2A. E poi una sfilata di altre due spazzatrici, non in funzione, che si sono incrociate con un’auto della polizia di Stato del prefetto Lamorgese.

Dello stesso giorno la notizia che Morra, l’amico dei cavalieri e delle dame del S. Sepolcro, quello sul foglio esposto nell’auto col radiatore provvidenzialmente bucato, vuole candidare, contro il parere della base 5S, il vicepresidente dell’ISDE, associazione medici per l’ambiente, alla presidenza regione Calabria. L’ISDE potrebbe usare la pittoresca Scilla sullo Stretto come logo: i vari medici “ambientalisti” vedono solo la Scilla dell’inquinamento puntiforme da siti, che ingigantiscono, e sono muti e omertosi su Cariddi, le sovradiagnosi, verso le quali spingono (Attenti a Scilla). Sono tra i buttadentro dell’oncologia fraudolenta, benvoluti da chi usa la lotta alla criminalità mafiosa per coprire le strutture sociali mafiose del mondo legale; che stanno puntando la Calabria e il Sud come reservoir*, come giacimenti ancora da sfruttare di pazienti fittizi.

*Kaplan R. M. Disease, diagnoses, and dollars. Copernicus Books, 2009.

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11 ottobre 2019. Alle Poste a prendere un plico in giacenza (libro ‘The private world of dying children’). L’avviso è stato lasciato assieme alla ricevuta di ritorno della lettera ai giudici di Padova (v. sopra). E’ la seconda volta consecutiva che una ricevuta di ritorno a magistrati ritorna invece di sparire. Al ritorno dalle Poste di San Polo, Via Allegri, poco prima del check point Aniello puntata di spazzatrice, condotta al solito dallo spazzino squartatore del prof. Valotti, che in perfetta sincronia oltrepassa la mezzeria quando arrivo all’altezza di una zona zebrata e rientra quando passo. Sono con la Yaris, la Clio essendo ferma dopo i passaggi dello stesso soggetto sotto casa (v. sopra). Questo “check point”, cioè punto prevedibile di molestie, è un incrocio con semaforo prossimo alla Questura. Aniello Diamare fu il vicequestore che diede l’ordine di lavare piazza Loggia subito dopo la bomba del 1974, facendo sparire indizi e ricavandone promozioni. Il modo tradizionale di servire la democrazia e fare carriera delle forze di polizia a Brescia, nella mia esperienza.

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Postato nello stesso giorno:

Blog de Il Fatto
Commento al post “Bari, inquilini morti in palazzo vicino a una discarica. Il giudice non archivia e ordina ai pm di indagare ancora: “Non c’è prescrizione” “

Il rimpallo di false rappresentazioni della malattia tra medico e paziente è stato chiamato “pas de deux” (Malleson). Anche magistratura e “scienza” ballano assieme, e amplificano concezioni false e dannose scambiandosele. Come questa “teoria miasmatica del cancro”; per la quale il cancro avrebbe modalità di diffusione somiglianti a quelle degli avvelenamenti acuti. Questi casi mediatici contrastano con la “firma epidemiologica” del cancro (definita trattando delle sovradiagnosi, causa reale di picchi di incidenza del cancro*; che “scienza” e magistrati concorrono nell’occultare). Il cancro da agenti ambientali ha firma diversa, se non in casi particolari, es. alcune esposizioni ravvicinate all’amianto; e anche lì con latenze lunghissime. “La giurisprudenza chiama ma la scienza non risponde” secondo un magistrato, a proposito dell’assoluzione di De Benedetti per i morti da amianto. Questi procedimenti, simili alle “sentenze suicide” con le quali si mandavano assolti i fascisti nel dopoguerra, sono “ a pera”: una base larga, mediatica, che manda un messaggio di paura convincente ma falso; l’inconsistenza poi restringerà il caso nei gradi successivi fino al “liberi tutti”. Risultato: l’inquinamento diffuso come causa reale di cancro resta incontrollato e impunito; l’allarme così alimentato spinge verso l’estensione – in particolare al Sud – delle lucrose frodi di massa dell’oncologia*.

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*Welch et al. Epidemiologic Signatures in Cancer. NEJM, 3 ott 2019.

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16 ottobre 2019. Aspettando Melampo VII

Avevo da poco postato su  Il Fatto un commento che va contro gli affari ‘altromafiosi’ della famiglia Mattarella:

12 ottobre 2019
Commento al post di C. Sivieri Tagliabue “Tumore al seno, ottobre è il ‘mese rosa’. Ecco un esempio di mobilitazione eccezionale

La superficialità delle informazioni al pubblico è il primo inquinante. E’ ovvio, ma falso*, che gli screening mammografici riducano i casi di cancro della mammella che si presenta come metastatico.
E’ inoltre fraudolento. Col supporto delle bullshit come quelle puntualmente riportate nell’articolo, accade il contrario: il cancro vero serve come spauracchio per vendere una “prevenzione” che più che prevenire produce cancro; diagnosticando come cancro lesioni indolenti e subcliniche e trasformando donne sane in pazienti.
Uno schema che crea ricchezza a danno del pubblico e dei malati: invece di rompersi la testa nel cercare di trovare cure per il cancro vero lo si rende una comoda fonte di profitto; immediata, espandibile e senza fine.
E’ aberrante che si chiami questa gelida fiera “diritto alla prevenzione” alla Camera dei deputati (presidente Fico, 5S). La criminalità mafiosa è anche un alibi; gli stessi che gridano contro la liberazione dei capimafia richiesta dalla Corte europea sono per l’aiuto dello Stato allo sfruttamento sulla carne delle persone in medicina. Un esempio di come quello del deputato e senatore – meglio se pochi così non si perdono nel clientelismo spicciolo – divenga un lavoro a chiamata, ben pagato, che consiste nel legiferare che è oro quanto viene fatto luccicare dai potenti datori di lavoro.
* Why Has Breast Cancer Screening Failed to Decrease the Incidence of de Novo Stage IV Disease?. Cancers, 2019. 11, 500.”

Il 15 ottobre 2019 su Il Fatto ho postato questo commento:

Brescia, nasce il “processo a numero chiuso”. Corte d’Appello: “Farne meno ma meglio

Non conosco il diritto e non so valutare gli effetti pratici generali di simili criteri di esclusione. (Conosco nel mio campo, la medicina, gli effetti deleteri e criminogeni delle strategie di ricerca “depth first”; e come sia molto meno faticoso riconoscere un cancro aggressivo che collocare correttamente lesioni “borderline”). Ricordo un noto PM di Brescia, titolare dei più importanti procedimenti, che chiamò, con un’intonazione infastidita e sussiegosa, “quella cosa” la mia querela su comportamenti di potentati del luogo, che scagionò. Conoscendo il tenore della legalità che i magistrati di palazzo Zanardelli assicurano ai grandi interessi che passano per i potentati locali; conoscendo come venga liberamente praticato il crimine “non convenzionale”, che cura di coprire operazioni della massima gravità e atti da pendagli da forca sotto maschere sovrapposte, maschere che coprono altre maschere, l’ultima essendo quella dei reati minori o bagatellari, mi viene in mente la parafrasi di Marcello Marchesi di uno slogan pubblicitario dove pure si sosteneva di operare una selezione qualitativa: “Solo quattro pomodori su dieci diventano pelati Girio. Gli altri sono buoni”. E la storiella di quel marito che diceva che in casa lui si occupava delle cose importanti, la fame nel mondo, il senso della vita, il perché del Male; e la moglie degli aspetti secondari come portare soldi a casa, pulire, cucinare, etc.”

Il PM cui mi riferisco è Roberto Di Martino, che indagava sulla strage Brescia del 1974, e che alterò arbitrariamente la ricostruzione del piattino costrito a mio danno dalla medicina legale e dalla direzione sanitaria per scagionare gli Spedali Civili coi suoi scagnozzi. Un mese dopo l’archiviazione fui licenziato il tronco dal Civile. Chiesi di vedere Di Martino, ma rifiutò. Credo che il suo comportamento nei miei confronti abbia rilevanza per il tema dell’appoggio giudiziario  alla criminalità eversiva nel collaborazionismo istituzionale.

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La mattina del giorno dopo la spazzatrice dell’amico di Mattarella e del presidente del Tribunale Masia e della Corte D’Appello Castelli, ha rombato sotto la mia finestra. Alle 9:07 la vedo fare il giro della Poliambulanza, la mia passeggiata.

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Per evitare di incontrarla faccio un altro giro, quello dello Zooprofilattico. Per una quindicina d’anni non ho mai potuto farlo senza il passaggio di un’auto di CC, PM o PS. Regolarità che è stata sostituita con altre molestie da quanto porto la video camera.  Stavolta passa un furgone di una compagnia di vigilanti. Il blindato portavalori compare quando scrivo dell’impunità e delle complicità giudiziarie.

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Il momento clou del controllo di polizia nell’ora d’aria al giro dello Zooprofilattico fu nel 2007, la sera del giorno dopo che ero dovuto andare a farmi interrogare in Questura, a pena di sanzioni penali, su richiesta del PM Woodcock, al quale avevo scritto dello stalking di polizia.

ConvocazioneQuesturaBrescia

Questo il testo della racc r/r che gli mandai, che è anche rilevante per il tema dello scoraggiare la richiesta di giustizia:

“Brescia, 6 aprile 2007. Venerdì santo.

Sostituto procuratore dr. John Woodcock
Procura della Repubblica
V. Nazario Sauro 1
85100 Potenza

Ispettore Borghetti
Questura di Brescia
Divisione Polizia anticrimine
V. Botticelli 2
25124 Brescia

ccc
Oggetto: integrazione sommarie informazioni.

Ieri 5 aprile 2007 mi sono presentato presso la Questura di Brescia, avendo ricevuto un biglietto di invito (all.). L’ispettore Borghetti, che è stata cordiale, mi ha detto di dover raccogliere, per incarico della Squadra mobile di Potenza, sommarie informazioni su una mia lettera del 4 luglio 2006, indirizzata al PM Woodcock di Potenza e ai giudici di Milano di un processo ai Carabinieri del ROS. Mi ha chiesto se riconoscevo la lettera, e se volevo sporgere denuncia su ciò che nella lettera riporto. Credo che queste domande sarebbero state più efficaci se la Questura mi avesse avvertito dell’oggetto del colloquio, invece di convocarmi “per comunicazioni” citando sanzioni penali senza motivazione. Forse è una tecnica investigativa o una prassi, per quanto singolare, quella di prospettare l’arresto ad un cittadino per chiedergli se vuole denunciare la polizia. Le mie perplessità sulle intenzioni della convocazione sono aumentate in seguito ad un piccolo episodio avvenuto alcune ore dopo.

ccc
La sera dello stesso giorno 5 aprile, alle ore 20:30, durante la consueta passeggiata intorno a casa, sono stato superato da una Punto della Polizia, che poi, dopo alcune decine di metri e dopo una curva, ha fatto inversione (se non si trattava di una seconda macchina identica) e si è collocata col muso di fronte a me col lampeggiante acceso, all’interno dello spazio di un passaggio a livello (aperto in quel momento), a pochi metri dai binari. La Punto risultava targata E6027. Ne sono usciti due giovani con la divisa da poliziotto, che mi hanno aspettato, mi hanno fissato, e poi sono rientrati e ripartiti appena dopo che li ho oltrepassati. Le auto della polizia sono una costante delle mie passeggiate, ma le loro “danze” non sono in genere così elaborate. Per me si è trattato di una sottolineatura dei comportamenti che ricevo da anni, e che mi hanno portato a scrivere la lettera al procuratore Woodcock sugli abusi delle istituzioni deputate alla legalità e all’ordine.

ccc
L’ispettore Borghetti mi ha chiesto se volevo denunciare i comportamenti di cui sono oggetto. Ho risposto nel verbale che proprio l’oggetto della lettera, “la doppiezza e l’inaffidabilità” delle istituzioni che dovrebbero ricevere la denuncia, me lo impedisce. Come ho scritto in un’altra lettera ad altri magistrati, appare esserci una “circolarità mafiosa,” nella quale le organizzazioni che dovrebbero difendere dagli abusi sono le stesse che li gestiscono.

ccc
Episodi come questo sono per me normali a Brescia, dove non ricordo un contatto con forze di polizia o magistrati privo di scorrettezze. Il 4 gen scorso mi ha telefonato dalla Questura il dr. Acquaviva, chiedendomi informazioni per telefono, a seguito di una mia lettera del 22 dic 2006 alla magistratura di argomento simile a quello della lettera del 4 luglio 2006. Anche lui è stato amichevole, ma anche in quel caso al colloquio è seguita una recrudescenza delle “attenzioni” delle forze di polizia per strada; con un picco 15 giorni dopo. La mattina del 17 gennaio 2007, recandomi in centro in bicicletta, all’imbocco di Via San Martino della battaglia, dov’è la sede della Corte d’appello e della Procura generale, una Punto dei Carabinieri, targata BR057, nello svoltare a passo d’uomo per immettersi nella strada mi ha lentamente stretto contro il marciapiede, come se l’autista non sapesse che si deve raddrizzare lo sterzo finita una curva, come se non mi vedesse, e come se non sentisse il campanello. Mi ha così costretto a fermarmi e smontare dalla bicicletta per non cadere e non venire travolto. Ho interrotto l’uso della bicicletta per un periodo, come faccio in questi casi. Due giorni dopo, alle ore 13:03 del 19 gennaio, mentre dunque mi recavo in centro a piedi, in via Maggi, nel tratto di pochi metri dove la carreggiata correndo a filo del muro di una casa forma una strettoia senza marciapiede, sono stato sfiorato da una Bravo dei Carabinieri, targata BP057 (targhe quasi uguali), proveniente da dietro, che mi ha così costretto ad addossarmi al muro. L’auto, che aveva il lampeggiante acceso, procedeva ad una velocità che ad occhio ho stimato in circa 80 km/h. (Sempre su via Maggi, l’incontro frontale in bicicletta sulla mia mezzeria con auto di PS, CC e PM che ad una data curva si mettono a cavallo della striscia continua è divenuto un’abitudine). Devo chiedermi quali altre figure della corrida corro il rischio di sperimentare a seguito dell’incontro con la gentile ispettrice Borghetti.

Distinti saluti.

ccc
Dr. Francesco Pansera

All. dr. Woodcock: biglietto invito Questura.

Dr. F. Pansera
Via Tosetti 30
25124 Brescia”

Comunque il passare “per altra via” non è servito. Di spazzatrice ne è arrivata un’altra, che però mi ha dato lo spazio e il tempo per allontanarmi e evitare di essere cosparso di sudiciume. Il sudiciume addosso è stato sollevato pochi minuti dopo da un tale con una soffiante, a sbuco, svoltato un angolo.

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Nel pomeriggio a Roncadelle, all’Auchan, lo sponsor di Telethon (Un certificato di decenza per le attività antimafia), la commessa invece di limitarsi a mettersi come al solito le dita nel naso si è pulita il naso, ha ispezionato il carrello con l’acqua per controllare che non stessi rubando, e si è portata di nuovo le dita al naso per darmi il resto.

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Auchan è passata a Conad, che sponsorizza le conferenze nelle quali Raffaele Cantone, l’anticorruzione, espone alti principi etici e giuridici. Cantone predica a braccetto col vescovo Paglia, che come Auchan-Conad sostiene con Telethon grandi frodi mediche, come quelle sulle “malattie rare” (Quando è Pietro che si associa a Simon Mago) per le quali forme di corruzione alta sono indispensabili. Sto pensando di soprannominare Cantone, che dopo avere ferocemente parlato contro la corruzione sta tornando a fare il magistrato, “er Caccola”.

A proposito di efficienza giudiziaria, da un anno Brescia attende un nuovo procuratore capo, dopo l’uscita di scena di Bonanno per il figlio rapinatore. Io i procuratori che sono passati da quando sono a qui (1993) li chiamo “I melampidi” assegnando loro un numero ordinale, come se fossero una dinastia, perché come il cane Melampo di Pinocchio il loro compito è di lasciare mano libera alle faine, per quanto mi riguarda. Il primo fu Lisciotto, quello che si presentò in reparto per visitare il primario Callea il giorno dopo che avevo detto a Callea che se avessero proseguito con gli abusi li avrei denunciati alla Procura. Il suo arrivo in reparto fu annunciato ostentatamente dall’aiuto Favret, quello che si era fatto latore di un ricatto, dicendomi che avrei avuto un giudizio di prova negativo se, assistente ospedaliero, non avessi fatto ricerca per Grigolato, l’ordinario. Minaccia mantenuta al mio rifiuto. Negli anni ’90 Lisciotto ebbe un lungo processo, che finì con l’assoluzione in Cassazione, per la falsa invalidità riconosciuta dalla commissione medica a Brescia per fare assumere la figlia. Il giorno dopo l’inchino inverso degli insozzatori dell’amico del presidente del CSM, Cantone ha svelato al pubblico che l’assegnazione di posti di lavoro sarebbe una nuova forma di corruzione. I candidati al posto di Melampo VII sono Francesco Prete e Fabio Napoleone.

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Vedi: 17 ottobre 2019. I team player dell’oncologia di Mattarella. In: Un certificato di decenza per le attività antimafia

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13 novembre 2019. L’endiadi di Colajanni.

Il 12 novembre ho postato questo commento su Il Fatto:

Mattarella: “L’esempio dei morti in missione è vincolo morale per confermare il nostro contributo nei Paesi in conflitto”

“Questa è la “sunk cost fallacy”. Il sunk cost principle, principio del costo sommerso, dice che ciò che è perso in un investimento sbagliato è perso, e l’investimento va abbandonato. Persistere per cercare di recuperare aumenterà i danni. La sunk cost fallacy, una fallacia cognitiva che assomiglia a quella del giocatore d’azzardo che avendo perso tanto resta al tavolo sperando di rifarsi, considera come criterio per proseguire ciò che si è speso, invece che la bontà dell’operazione. E’ stata citata anche per spiegare la riluttanza degli USA a ritirarsi dal Vietnam. E’ triste vedere enunciare esplicitamente e elevare a giustificazione etica un ragionamento errato e viscerale. Sarebbe meglio decidere in base a standard fissi; ciò che dice la Costituzione sull’andare in guerra. E quali sono gli interessi di un Paese che non ha le casse pubbliche stracolme, e che dalla nascita della Repubblica ha nel fianco la spina di un esercito criminale interno, le mafie, dal quale le istituzioni sostengono non sia possibile sbarazzarsi. Ma forse non possiamo decidere se mandare o meno truppe ascare a sostegno di interessi altrui; e i governanti che ci ritroviamo non sono esattamente dei condottieri che hanno ciò che occorre per opporsi alle corvées.”

C’è stata un’accentuazione dello stalking, ma, pur avendo io nominato Mattarella, stavolta senza incontri ravvicinati con le spazzatrici. Il giorno dopo ho assistito dalla finestra al passaggio dell’attesa spazzatrice sulla pista ciclabile di Largo Altri fratelli di Mattarella, lungo la Poliambulanza. Per due volte; è in effetti una via molto sporca. Quando ho fatto il giro a piedi attorno alla Poliambulanza, a check point Squartatore, il punto della stradina che va alla Questura dove a luglio ho avuto un incontro con la spazzatrice dello squartatore e spacca-retrovisori di A2A (v. sopra), una Sendero bianca di spalle in silenzio mi punta e scarta. Quando passo da lì per la seconda volta, un agente della PM di Brescia, con altre persone, sorridenti e giulivi.

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Il giorno dopo, una puntata mentre sono al sicuro sul marciapiede di una Sandero bianca, non so se la stessa, con autista sbadato al telefono cellulare, subito dopo la terza auto dei CC nel giro Zoooprofilattico. Autisti sbadati al telefonino che mi puntano e scartano all’ultimo sono frequenti. Sono tornate le auto di polizia e vigilanti davanti al centro Staminali della Cattolica; un’auto della polizia è passata con dietro un cagnolino, libero. C’è un continuo di cagnolini al guinzaglio o liberi in particolare davanti al centro di ricerca staminali, “Largo Altri fratelli di Mattarella” dopo che ho ricordato che Napolitano venne chiamato “cane da grembo” da Colajanni (v. 17 ottobre 2019. I team player dell’oncologia di Mattarella. In: Un certificato di decenza per le attività antimafia). Non sempre sono riuscito ad evitare le loro leccate su Largo Altri Fratelli di Mattarella, cioè davanti al centro di ricerca staminali della Cattolica-Poliambulanza, sincronizzate col passaggio di mezzi di A2A del professore del Cergas Bocconi fraterno amico di Mattarella. Tra staminali tarocche dei preti, fratelli di cappuccio, corazzieri “sotto la corazza il niente”, straccioni esistenziali bresciani, il contatto del muso del cagnolino sul pantalone alza la media dell’ambiente.

Ho postato anche questo:

“8 novembre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Bauducco “‘Ndrangheta, la procuratrice della Dda ai sindaci del Milanese: “Non avete più alibi, entrate a far parte del capitale sociale dell’antimafia””

”… gl’Amplissimi Senatori quali Stelle fisse, e gl’altri Spettabili Magistrati qual’erranti Pianeti spandino la luce per ogni doue, venendo così a formare un nobilissimo Cielo, altra causale trouar non si può del vederlo tramutato in inferno d’atti tenebrosi, malvaggità e sevitie che dagl’huomini temerarij si vanno moltiplicando, se non se arte e fattura diabolica, attesoché l’humana malitia per sé sola bastar non dourebbe a resistere a tanti Heroi, che con occhij d’Argo e braccj di Briareo, si vanno trafficando per li pubblici emolumenti.”. Un milanese di altri tempi. Voi invece iscrivetevi al “capitale sociale dell’antimafia”. Approfittate. Mantenendo in vita la mafia dei paesani e raffigurandola come una criminalità inestirpabile, lo Stato, lo stesso Stato dell’impunità per Piazza Fontana e della verginità antifascista tramite le stragi, vi permette di porvi sulla testa le aureole dell’antimafia, e potere così fare liberamente gli amministratori juke-box, a favore di altre grandi forme di sfruttamento; quelle dei poteri globalisti, del capitale finanziario che stanno spogliando l’Italia. Così come i magistrati e le forze di polizia tra un mafioso e l’altro fanno i juke-box, suonando tutti e solo i dischi decisi da chi “calls the tune” in operazioni come Stamina a Brescia o l’Ilva di Taranto.

@ fabrip.  Tante sentenze, 10^6 € in spese legali per gli Spedali Civili, NAS al “lavoro” per anni; quando sarebbe bastato un maresciallo esperto in truffe di strada per fermare Vannoni. Volendo lanciare le underperforming staminali, l’ordine, diramato da un policlinico dove il rettore ha portato da Washington gli ordini sui vaccini, è stato di suonare una musica giudiziaria che scambiasse di posto 3 entità. La medicina pazza (Stamina) è stata messa al posto di medicina disonesta. La medicina disonesta (promesse staminali ufficiali) al posto di quella onesta. La medicina onesta (denuncia delle frodi) al posto di quella pazza.

Taranto. Per tagliare l’industria pesante e convertirla nell’industria medica si è ordinato di suonare una musica che, date 2 cause di aumento di incidenza di cancro, inquinamento (a) e sovradiagnosi (b), fornisse la coonestazione della magistratura all’ingigantire oltre il vero a; e allo stimolare b, censurando sulla sua presenza e spingendo verso di essa gridando alla peste; fino al livello truffe di strada, es. Bonelli che dice che metà dei bambini di Taranto si ammala di cancro. Risultato non solo forni spenti e operai a casa. Anche aumento in futuro di incidenza di diagnosi di cancro.

In entrambi i casi clero regista e all’incasso. Rispetto ai voleri dei poteri sovranazionali preti, polizie e magistratura vanno contati tra i focolai di corruzione.

V. Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale. ILVA. dal cancro nascosto al cancro inventato.”

Il Comune di Brescia, sindaco Del Bono, lo sa che non ha alibi. Non ha alibi per non usare l’alibi della mafia per commettere atti mafiosi a favore di grandi interessi illeciti. Il 13 novembre 2019 sono cominciati anche i lavori di sistemazione del “Parco dell’antimafia bresciana” (In Milizie bresciane, giugno 2018). E’ stato allestito un  cantiere, e camionate di terra stanno riempiendo il fossato tra strada sterrata e ciclabile. Si cancellerà lo scenario della bastonatura sotto casa di 5 anni prima, 14 novembre 2014 (Milizie bresciane), e le modifiche per il suo patrocinio a posteriori – dopo l’organizzazione a priori – da parte di Comune e CC. Del resto l’antimafia, soprattutto in un posto come questo, serve a coprire i reati e le infamie di quaquaraquà e delinquenti.

E’ venuto alla luce come si voglia distruggere l’ILVA. Le manipolazioni che ho descritto, appoggiate dai magistrati, stanno avendo effetto. C’è il caso che venga fuori quanto sono venduti e ruffiani forze di polizia e magistrati. Devo temere ripercussioni: per mettere a tacere, screditandolo e attaccandolo con l’abuso degli strumenti istituzionali, un testimone. Come hanno fatto CC, Ordine dei medici, medici implicati e uffici giudiziari di Brescia dopo avere messo a segno ciò che ho descritto come una truffa di appoggio alle truffe ufficiali, Stamina. Il 16 novembre, al volante, in parcheggio e mentre ripartivo da fermo davanti alle strisce sono sbucati per due volte strani pedoni, in situazioni diverse che sembrano fatte apposta per causare un investimento. Se farmi passare per pazzo non bastasse, un bell’incidente. La mattina del 19 novembre apprendo per email da mio fratello che Actionaid ha appena deciso di riconsegnare il 18 dicembre l’appartamento, ereditato in usufrutto al 49% col contratto di locazione, dal quale ricavo oltre il 90% del mio reddito; senza la comunicazione per raccomandata prevista nel contratto, di 6 mesi per il recesso o di 12 mesi per la disdetta, anzi senza neppure dirmelo. Il comportamento della onlus coi suoi inquietanti legami con Soros e il massonico Bilderberg echeggia quello di A. Mittal e dei suoi complici italiani; sotto diversi aspetti.

Nel pomeriggio lo specchietto retrovisore della Yaris è staccato dal guscio.

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Ore prima avevo postato questo:

“Mafie, alla Bocconi una cattedra per capire l’impatto della criminalità sull’economia. Pinotti: “Causa riduzione del Pil pro capite fino al 20%”

La white hat mafia

Una magistratura adeguata dovrebbe chiedere il nome dell’anonimo che finanzia la “associate professorship…”, e interrogarsi; non negando il fenomeno del “white hat”: l’indossare il cappello bianco dell’antimafia per meglio praticare affari illeciti del mondo legale. Il Fatto rende noto oggi che A. Mittal sta facendo con Ilva ciò che fece in Romania. Chi l’avrebbe mai detto… anche i candidi magistrati hanno suonato la musica funzionale a questo attacco al Paese*. Invece rapiti applaudiamo le storie di malavita di Gratteri, e la martinella del carroccio suonata dalla Dolci. L’altro giorno dal Cergas Bocconi si è detto che bisogna trasferire più spesa farmaceutica dalle farmacie agli ospedali. Questo favorirà il succhio di denaro pubblico con farmaci di dubbia efficacia, e dai prezzi che analisi economiche mostrano essere in grado di mandare in bancarotta un sistema sanitario, mentre i cittadini dovranno pagare; per una industria farmaceutica che già spaccia tanto inutile e dannoso. Nessun clamore.

Al white hat del business predatorio e della magistratura business-friendly occorre una criminalità mafiosa da esibire; traendo vantaggi, a scapito della collettività, da questo parafulmine. Posso testimoniare che dalle medesime istituzioni che studiano e combattono ma non eliminano la mafia partono azioni per l’eliminazione con sistemi mafioidi di voci sgradite al grande business, come su Ilva e farmaci.

*Ilva. Dal cancro nascosto al cancro inventato.”

Due giorni prima avevo trovato lo stesso specchietto ripiegato, e un pezzo di plastica blu alla base del tergicristallo. Non ho capito la plastica blu, fino a che non mi sono accorto giorni dopo che è un frammento di un bidone della spazzatura “fuori ordinanza” fracassato fino a ridurlo a pezzetti, del palazzo di fronte. Palazzo che è esso stesso un contenitore traboccante di molestatori.

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Colajanni disse “un vile e un cane da grembo”. Vale anche per quelli che si occupano di me; è un’endiadi, e l’aggiunta di cagnolini agli “inchini” mafiosi è pleonastica.

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28 novembre 2019. Le frodi cumulative e la sera a Varazze.

Vado in edicola a comprare “Il Fatto” sul quale Barbacetto critica l’archiviazione dell’indagine sulle ricerche mediche “aggiustate” dai vertici della ricerca oncologica italiana. A check point Calipari TIM-Valtellina, Comune di Brescia, e sulle strisce bacio di CC singolo. Segue cross di bus, di cui uno fuori servizio, e scuolabus. CC singolo anche davanti allo Zooprofilattico, in coppia con un furgone del CEF, la cooperativa dei farmacisti. Ieri sul web c’era una foto di un comandante dei NAS che dà lezioni sulla salute esponendo il logo di Telethon, della quale denuncio le frodi (La questua delle multinazionali , Un certificato di decenza per le attività antimafia ) e di BNL, banca che con me ha aggiunto un altro capitolo alla sua storia di operazioni losche al servizio del mondo dei burattinai.

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Arrivato a casa, mi accingo a fare girare, come faccio ogni settimana, il motore della Clio, ferma perché vandalizzata (v. sopra). Mi passa davanti una spazzatrice del fratello di cappuccio di “sotto la corazza il niente”. Questo mi fa prevedere che l’auto non partirà, come è accaduto all’apparire della spazzatrice il 18 settembre (v. sopra). Infatti anche stavolta la batteria è scarica. Stavolta non ci sono segni di apertura o luci accese.

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Il cantiere è quello all’opera sul “Parco dell’antimafia bresciana” (v. sopra).

Nella cassetta delle lettere la bolletta truffa, importo doppio, servizio ai minimi termini, di TIM (v. Un certificato di decenza per le attività antimafia), uno dei patron di Telethon, un’altra organizzazione che chiede soldi al pubblico per coltivare un progetto che è fraudolento in radice. TIM, con la sua storia di “bancomat” per spolpare il Paese, ha dei problemi di efficienza; il giorno dopo, 29 novembre, la trasmissione “Quarto grado” parla del ruolo di TIM nella mancata intercettazione delle telefonate di A. Ciontoli subito dopo che aveva ucciso Vannini Mancata intercettazione che si è cumulata coi favoritismi della magistratura all’agente dei servizi. O piuttosto TIM è diversamente efficiente; un’efficienza dello stesso genere di quella dei magistrati.

L’articolo di Barbacetto riporta come il GIP, Sofia Fioretta, abbia giustificato gli indagati – che hanno amministrato milioni di euro provenienti fondi pubblici e da donazioni di privati stimolate da campagne propagandistiche – sostenendo, contro i PM, che si tratti di aggiustamenti di poco conto. Quel che è peggio, al di là dello squallido caso che è emerso tra i tanti nascosti, il GIP difende gli indagati sostenendo che la necessità di non perdere tempo, e quella di non farsi superare da ricercatori concorrenti, giustificano qualche manipolazione. Vorrei mandare a questa persona, che ritocca i principi di quel metodo scientifico così spesso invocato a proposito, stabilendo che si possa  sbullonarlo un pochino, copia del libro “Rigor mortis. How sloppy science creates worthless cures, crushes hope, and wastes billions. R. Harris. Basic Books, 2017” sui danni della diffusa corruzione della ricerca di base, sulla quale si basa la corrotta ricerca clinica. Su come non sia stata chiamata a giudicare su un’insignificante macchiolina su un velo candido e sacro, ma su uno schizzo proveniente dalle stalle augie. E le vorrei mandare dalla mia raccolta bibliografica personale una sessantina di scritti scientifici sui danni immani al corpo e al patrimonio da approvazioni di farmaci “fast track”; approvazioni che si basano su dati viziati, generati dallo stesso delirio narcisista che la magistrato ha messo sulla cattedra di un tribunale con la sua sentenza: del sacrificare la qualità e la correttezza della ricerca in nome della rapidità. E’ l’individualismo liberista che sragiona. L’avaro non è razionale, diceva mio padre. Ho paragonato le procedure di accelerazione in medicina al fracassare le scialuppe di una nave che affonda nella frenesia di salvarsi (Preghiere esaudite. Le cure compassionevoli nella medicina usuraia).

Mi sconsiglia dall’informare così il magistrato la vile parata di picciotti all’andata e al ritorno dall’edicola, complementare al servilismo ideologico del tribunale di Milano: la suggestio falsi necessita della suppressio veri. Quello che la collega del GIP Dolci chiama “il capitale sociale dell’antimafia in Lombardia” viene investito non solo nella promozione cumulativa del falso, ma anche nella soppressione cumulativa di chi lo svela.

Un magistrato, che dice di operare in base alla Costitutuzione, dovrebbe essere sensibile all’importanza di princìpi fissi, e di premesse solide. La ricerca di base fornisce le premesse che portano ai trattamenti. “False premesse, false promesse”, in medicina (Skrabanek) e negli altri affari umani. E’ grave anche che un magistrato non comprenda gli effetti a cascata di illeciti, che lei vede come minori, inseriti nelle fasi iniziali della catena della ricerca dal banco del laboratorio al letto del malato. Che non consideri come vi siano associazioni a delinquere a dolo distribuito, dove il dolo emerge cumulativamente da illeciti individuali. Nella ricerca è prassi consolidata ottenere un effetto cumulativo delle manipolazioni, così che a piccoli passi il bianco viene fatto nero (YA de Vries et al. The cumulative effect of reporting and citation biases on apparent efficacy of treatments: the case of depression. Psychological Medicine, 2018. 48: 2453). “Le piccole deviazioni dal protocollo rendono aperta la via alla distorsione deliberata dei risultati”; “la distorsione deliberata della scienza senza mentire è molto più comune, e molto più seria [della falsificazione dei dati] nel suo impatto e nelle sue conseguenze sul nostro paese, i posteri e noi stessi” (Bailar JC: How to distort the scientific record without actually lying: truth, and the arts of Science. Eur J Oncol, 2006. 4, 217; l’articolo considera anche la “Research science in the courtroom”).

La ricerca biomedica è da decenni impostata e deviata, e lo è sempre più: è già un cavallo di Troia (Healy D. Pharmageddon. U of California Press, 2012) per favorire il business industriale a scapito del paziente e del pubblico. Riconoscere come lecita quella che Barbacetto chiama “la modica quantità” di manipolazioni è simile a ritenere lecita una modica quantità di mafia. Una concezione quest’ultima che del resto i magistrati dietro alle chiacchiere hanno praticato e praticano.

Forse occorre un cambiamento del clima culturale dell’epoca storica perché la magistratura smetta di fornire pezze di appoggio giuridiche alla libertà di delinquere dell’industria medica. Nel 1970 A.G. Maccacaro, il marxista, denunciò come Sartori, del Gaslini, avesse tranquillamente riportato di avere somministrato a bambini un immunosoppressore (cancerogeno) al fine di fare proliferare il virus dell’epatite per meglio fotografarlo previo prelievo bioptico. Il pretore Adriano Sansa indiziò i medici. Ma intervenne il procuratore di Genova, Coco, che poi sarebbe stato coinvolto nel torbido affare del rapimento del giudice Sossi, e assassinato dagli sciagurati delle BR. Avocò e archiviò, con la motivazione che la Costituzione non vuole “coercire l’attività di ricerca scientifìca in incongrue apposite formule giuridiche limitative e punitive, poiché ne rimarrebbe ostacolato e mortificato, per un presunto rispetto della persona umana, il progresso della scienza”. L’Ordine dei medici stette muto; così come oggi, nota Barbacetto, quelli che tuonano che la gente deve obbedire senza fiatare alla “scienza” non dicono nulla sullo sputtanamento dei capi della ricerca oncologica italiana. Oggi, ben nascosta sotto le apparenze, la situazione è nel complesso peggiorata, perché all’alleanza tradizionale tra notabili si è aggiunta la collusione dei magistrati con gli immensi interessi finanziari sovranazionali sulla medicina, ai quali anche i “baroni” sono soggiogati. Ma oggi queste motivazioni all’archiviazione per l’uso alla luce del sole di bambini come cavie di laboratorio sacrificabili farebbe scandalo. (Anche perché, all’eccesso opposto, si sfrutta la sofferenza dei bambini per ottenere “poster child” coi quali lanciare frodi mediche istituzionalizzate). Speriamo che tra alcuni decenni anche le motivazioni del GIP di Milano suonino aberranti, come realmente sono, che appaiano tali per i giusti motivi, e che non siano quindi presentabili.

Per ora però la tendenza è all’opposto fare della “scienza” un salvacondotto per delinquere, grazie alla propaganda che la presenta come immacolata, disinteressata e benevola per definizione; i magistrati si guadagnano la sportula dei poteri forti appoggiando la frode ideologica e le sue applicazioni pratiche (Nuove P2 e organi interni). Chi concorre a istituzionalizzare ulteriormente una criminalità potente non dovrebbe fare il magistrato; ma siccome di persone con la toga dello Stato come questo GIP, che cantano l’ideologia dominante e le sue assurdità come negli anni ‘30 gli uditori in camicia nera intonarono Giovinezza al passaggio di Mussolini, ce ne sono tante, questa nobile categoria che si è data Palamara a rappresentarla ha convenuto con chi tira i fili che è meglio che sia io a non fare il medico; e che io sia oggetto di attività di assassinio morale, così da non essere impicciata mentre dà una mano ad una gigantesca orgia di imbrogli sulla salute.

A proposito di frodi cumulative protette dallo Stato coi Nuclei pro sofisticazioni e gli altri corpi paramafiosi dello Stato, giorni prima di ricevere quest’altro sfoggio di legalità avevo pubblicato commenti sulla notizia diffusa alla nazione di cure che “ringiovanirebbero il cervello”:

“26 novembre 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post “Alzheimer, scoperta molecola capace di bloccare la malattia. I ricercatori: “Ringiovanisce il cervello””

Si tratterebbe di sbloccare e stimolare la neurogenesi adulta, una nuova discussa entità. E’ già difficilissimo ottenere di comandare adeguatamente le staminali in generale; qui forse è impossibile*: “Neurogenesisis is precisely what we want to induce in cases of brain damage. If it isn’t there to begin with, how might you induce it?” (Alvarez- Builla). I risultati sono stati ottenuti su topi, un modello la cui validità è particolarmente scarsa per la demenza senile**. E non è ancora confermato siano stati ottenuti. Scorrendo la notizia, data ieri anche al TG1, sembra di assistere, dal punto di vista del merito tecnico, a un giocoliere che impila sul naso uno sopra l’altro in equilibrio diversi piccoli oggetti. Appare molto più semplice inquadrare questa promessa di futuri elisir di giovinezza cerebrale nello spin tecnico e nello hype mediatico dell’allestimento in corso da parte di grandi interessi di pacchetti fraudolenti sovradiagnosi-pseudocure per l’Alzheimer. Operazione che devierà verso gli investitori fiumi di denaro pubblico che sarebbero meglio andati all’assistenza alla non autosufficienza degli anziani affetti. Un’operazione solida nel suo genere, godendo, la promessa di “ringiovanire il cervello”, sia del favore del pubblico sia dell’appoggio di istituzioni corrotte e di giornalisti compiacenti.

* Human hippocampal neurogenesis drops sharply in children to undetectable levels in adults. Nature, 2018. 555: 377.
**When mice misled. Science 22 nov 2013.

@ Roberto Casagrande. A dire il vero per ragioni di spazio, e seguendo il consiglio di J. Swift di non perdersi a confutare tutti i punti di bugie che siano troppo estese, ho omesso di riportare altre premesse teoriche infondate, criticate e improbabili che il lavoro celebrato disinvoltamente dà per scontate. Lei ora vi aggiunge un “wish bias”. Ha le sue ragioni, perché la medicina può essere usata in due modi: come pratica magica per dare conforto morale, oppure come tecnologia razionale. L’essere rassicurati sulla malattia, il lasciare una fiammella di speranza, non è meno importante dei rimedi materiali. Ma se si permette che le due funzioni siano unite, che i prodotti magici indossino una maschera “scientifica” – e siano quindi speranze quotate in borsa, con movimenti di denaro che si misurano in miliardi di euro – non si ottiene né la possibile salute del corpo, né la preziosa consolazione dell’anima; né si assicura quella dignità della persona che dovrebbe essere una priorità, soprattutto per gli affetti da condizioni come la demenza senile. La scienza vera ha forti limiti, che andrebbero riconosciuti. Può comunque dare molto; ma al costo di rinunciare a facili sogni.”

Per limitarsi a pochi aspetti, si proclama la grande notizia avendo riportato di avere sbloccato, forse, su topi, un’entità che probabilmente non esiste. Bloccandone un’altra che è sempre più screditata come agente patogenetico. E da questo deriverebbe, non si capisce come neppure in astratto, non solo un’interruzione della malattia, ma una stimolazione delle fantomatiche staminali adulte, con restitutio ad integrum, ad un cervello “ringiovanito”. “Non era Varazze, non era Savona, e non era neppure quella volta lì” (M. Vitti, canzone “I crauti”). Gli spettatori ai quali la RAI e gli altri media hanno propalato la balla non avranno cure per la demenza senile, cervelli ringiovaniti, assistenza per la non autosufficenza, e avranno invece l’ansia e la paura di perdere la mente che stanno già venendo stimolate per vendere le diagnosi precoci (Demenza senile e demenza morale). Riguardo alla teoria tarocca dell’amiloide, qui fusa con la teoria tarocca delle staminali che rigenerano efficacemente il tessuto cerebrale perso, ho la magra consolazione di vedere oggi confermato, nel mainstream, che ora mette in dubbio la teoria, ciò che scrissi nel 2007 (Pansera F. Michael Stern e l’eziopatogenesi della demenza senile, 2007. Relazione a Casarrubea, Dino, Scarlata, Scarpinato, Paci, Tranfaglia), sulle manipolazioni dottrinali sulla demenza senile; scrissi anche sull’interesse sull’Alzheimer di Mike Stern, che da giovane aveva gestito per gli USA il bandito Giuliano. Ma i servi odierni dei Mike Stern odierni proteggono l’accumulo di manipolazioni, e le sequenze genere “I crauti”.

Il giorno prima, 27 novembre, colleghi del GIP Fioretta hanno assolto Addario, il poliziotto che in mezzo alle telecamere calpestò una ragazza a terra. L’assoluzione ha portato i sostenitori di quest’altra immunità che viene riconosciuta a categorie privilegiate anche quando sono trovate col sorcio in bocca a scagliarsi contro Pansa, il capo della polizia che aveva detto che Addario era un cretino che andava punito. Credo che Pansa parlasse a ragion veduta. Dal video del gesto quello che emana non è efferata violenza quanto lo sfogo opportunistico di un vile. La viltà delle polizie è un segreto attentamente custodito; mentre Addario stupidamente ne ha dato un saggio sotto le telecamere. La criminalità eversiva odierna fa leva proprio su questo diffusissimo tipo umano, il vile con le insegne istituzionali; e fa in modo di selezionarne la razza e metterla in posizioni dirigenziali. La viltà che davanti alla delinquenza dei poteri forti porta a calare le brache e mettersi a disposizione, fornendo quello che gli riesce meglio, attività vili; come quelle di cui sono oggetto.

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3 marzo 2020. Il sigillo presidenziale

Dopo avere postato questo:

“29 febbraio 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Coronavirus, Mattarella: “Stop alle paure irrazionali, possono portare a comportamenti autolesionistici. Avere fiducia nella scienza””

Respinto. Pubblicato al secondo tentativo 5 ore dopo.

La scienza è un antidoto ai danni autoinflitti da irrazionalità. Quando onesta; la divinizzazione di una scienza corrotta unisce i mostri del sonno della ragione alle tagliole delle frodi tecniche. L’operazione Coronavirus appare avere tra le sue ramificazioni quella di usare lo stato di eccezione per porre “la scienza”, cioè il business farmaceutico, con la sua etica da monatti, al vertice della gerarchia delle autorità morali e materiali. Innumerevoli casi documentati mostrano che è appropriata una sfiducia in un establishment biomedico che tradisce bassamente i cittadini a favore del business. Inoltre nel caso della medicina più che di scienza si tratta di tecnologia commerciale; la cui bontà può e deve essere valutata. Tecnologie dalle dimensioni sociali, economiche, politiche, colossali vogliono essere esentate dal controllo democratico e di legalità in nome di una scienza che stravolgono nei principi e prostituiscono nelle applicazioni. Es., la “scienza” delle malattie rare, che Mattarella qui incensa celebrando Telethon, diluisce, con la scusa della rarità, a livelli omeopatici i già compiacenti requisiti di approvazione dei farmaci; per poi vendere prodotti non scientificamente validati a prezzi gonfiati fino al milione di euro (del contribuente) a ciclo. Uno schema fraudolento per formidabili profitti legali. Sul quale non andrebbe posto il sigillo presidenziale.”

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scorregge al bacio degli autobus del prof. Scarpa (Univ Brescia), caroselli degli spazzini dell’amico di Mattarella prof. Valotti (Bocconi, Cergas). Lunedì sera, per la prevista raccolta differenziata, sacco di immondizia addossato alla mia auto invece che negli spazi appositi, a circa 6 metri di distanza. Soffia un forte vento; ma c’era un’altra auto in mezzo, e il sacco è a monte dello spazio di raccolta dato il vento in quelle ore, non a valle.

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Pochi giorni prima, laurea honoris causa dell’Univ Brescia a Manlio Milani. Il prof. Nando Dalla Chiesa ha scritto una chitarronata su “Brescia celebra Milani”. L’eroe, sostenitore del “dialogo” coi terroristi, serve come copertura ai sacchi di variabili latenti endogene (Gli structural equations model per lo studio dei Misteri d’Italia) che si esibiscono sui palchi agli anniversari.

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All’indomani, spesa alla Conad. A check point Feltrinelli Carabinieri. Due giorni prima a Napoli uno di loro, fuori servizio, ha ucciso un rapinatore quindicenne, che lo minacciava con una replica di pistola. La dinamica non è chiara. Risulta che il carabiniere gli abbia sparato anche alla nuca. La prima vergogna è lasciare che minorenni pratichino rapine per strada. Ma, Gomorra docet, queste note di criminalità colorata, da film, spacciata per ineliminabile, servono a mantenere lo status quo; incluso il distogliere dalla criminalità di Stato, come quella della quale sono oggetto. Può darsi che nella concitazione, da parte di un soggetto più smanioso che professionale – come il mariuolo – siano partiti dei colpi di troppo. I CC comunque la tendenza a sparare alle spalle ce l’hanno. Anche per compensare le loro carenze rispetto alle virtù militari, quelle che servono in campo aperto contro un nemico vero. Dai tempi dell’assassinio di Davide Lazzaretti, da quelli della I Guerra mondiale, a oggi, quando colpiscono alle spalle gli onesti invisi ai poteri criminali che servono.

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Alla Conad all’arrivo Cottarelli, ovvero mezzo della spazzatura di Valotti. La commessa si pulisce il naso con le dita in maniera insistita e prolungata. Come mi aspetto: non c’è stata una volta che alla Conad (CEO Francesco Pugliese, dir. gen. Francesco Avanzini) non l’abbiano fatto, dall’inizio dell’anno. Ogni volta commesse diverse. La volta scorsa, l’allarme Coronavirus era già in corso, in questo stesso Conad, due cassiere e non una, più il direttore che arriva e mormora qualcosa a una delle due. Il Coronavirus è un’occasione per accentuare la pratica miserabile: la cassiera non la finisce più di pulirsi il naso con le dita con le quali passa i prodotti acquistati. Il giorno prima la Questura di Brescia ha imposto al pubblico l’uso di mascherine per accedere ai suoi uffici. Come è prassi, la mia carta Postepay fa cilecca, quindi la cassiera la prende con le mani sporche di muco. Vendono cibo, con un fatturato di decine di miliardi, ma dentro restano straccioni che temendo di morire di fame fanno qualsiasi cosa. All’arrivo a casa, varcato il portone pattumiera davanti e pulizie che bloccano l’ascensore (sono eseguite senza orario fisso). Devo salire tre piani a piedi con le buste. La sequenza CC, Cottarelli, moccio delle cassiere, pulizie moleste all’arrivo a casa è la sequenza standard della spesa degli anni precedenti; gli spazzini di Valotti stavolta sono sgattaiolati mostrandosi senza che potessi filmarli. Il giorno dopo, il 4 marzo 2020, sfoggio, con baci di macchine spazzatrici non in funzione, taglio strada, puntata di un’auto di A2A mentre sono a piedi dove non c’è marciapiedi.

Giorni prima avevo postato un commento sui pericoli nascosti nei prodotti dei supermarket presi d’assalto per il Coronavirus (In: I buchi neri). L’autore dell’articolo, che probabilmente non si era reso conto degli interessi che andava a toccare, è stato insultato gratuitamente nei commenti; ha risposto che ha mostrato i commenti al suo legale, e ha minacciato una querela per diffamazione; alcuni degli insulti sono stati rimossi. Un’altra manifestazione dell’altro crimine, quello legale e protetto. Ho visto su internet che Conad sponsorizza le conferenze congiunte di mons. Paglia col magistrato renziano Cantone. Due insider del sistema che protegge la corruzione alta tuonando contro quella bassa. In questi giorni Paglia sta gestendo, per conto del Vaticano, il servizio di verniciatura etica delle frodi dell’intelligenza artificiale (19 febbraio 2020.Commento al post di M. Lanaro “Corruzione, Caselli: “Oggi chi la contrasta viene chiamato ‘giustizialista’”. E cita il Papa: “Sue parole non contraddicono politica di Bonafede””. In: Quando è Pietro che si associa a Simon Mago). Cantone è tornato a fare il magistrato. Date la differenza tra il suo impegno contro la camorra e quello a favore della post-camorra (La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide), e la sua amicizia coi mariuoli di alto bordo di Conad che fanno scaccolare le cassiere quando faccio la spesa, lo chiamo “caccola”. Anzi “caccolino”, per distinguerlo da Stefano Delle Chiaie.

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25 aprile 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “25 aprile, Mattarella: “Dopo la Resistenza si sprigionarono energie positive. L’unità è la chiave per superare ancora una volta le avversità”

Il presidente della Repubblica a farlo bene sarebbe un lavoro pesantissimo. Ma sapendo stare al mondo è una passeggiata, tra la cedevolezza ai bravi dei poteri forti e il prendere per i fondelli il popolo, come con questo spacciare per una nuova guerra di Resistenza ciò che è più simile a una nuova indisturbata Marcia su Roma.

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2 giugno 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Centrodestra, insulto del militante a Mattarella: “La mafia uccise il fratello sbagliato”. Condanna dei tre leader. Fico: “Isolare i violenti””

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Piersanti Mattarella è stato fatto uccidere non dalla mafia, ma da quelle forze che, anche usando sicari mafiosi, selezionano la classe dirigente, evitando che persone come lui si diffondano nell’ambiente politico, e arrivino a ricoprire le alte cariche dello Stato. Forse usarono gli estremisti neri; l’area dalla quale oggi partono battute da squadristi come questa; provvidenziali per accomunare lamentele fondate a rozze contumelie.

L’immagine nobile di Mattarella viene tenuta in piedi soffocando e degradando la critica. Quando scrivo su di lui arriva una macchina spazzatrice, di una multiutilitity presieduta da un suo amico personale, a cospargermi del sudiciume sollevato con le spazzole rotanti. O a farmi show sotto casa, incluso il vandalizzarmi l’auto. O altri rituali “zozzonici”. Uno stalking pesante per indurre o la ”learned impotence” o uno scatto viscerale sul quale poi piombare come si fa oggi con l’utile bofonchiatore. Reati da doppio Stato che almeno nel mio caso necessitano di una logistica di polizia; e della connivenza di coloro le cui fortune professionali dipendono da quell’istituzione linda, il CSM, presieduta appunto dal custode della nettezza istituzionale Mattarella.

Piersanti Mattarella sarebbe stato preferibile al fratello al Quirinale. Per il destino della nazione. (E anche per le spese ingiuste di lavanderia, di carrozziere e molto altro, che deve sostenere chi critica chi sia gradito a quelli che decidono dei sommersi e dei salvati).

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4 ottobre 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Covid, Mattarella: “Non posso tacere la preoccupazione per l’aumento del ritmo dei contagi e per le vittime””

Wanna, che vuole i soldi, ha mostrato che il sale non si scioglie. E’ un atteso fenomeno fisico; ma non va sottovalutato con quanta efficacia può essere fatto passare per un segno di incipiente sventura a persone già rese paurose dall’essere incappate in fluttuazioni turbolente del rumore di fondo dei guai, sfortune e dolori che accompagnano la vita.

Il sale non si scioglie … segno di imminente caduta nel precipizio … e se anche il cittadino n.1, il successore di Segni (Piano Solo), Cossiga (Aldo Moro) e Napolitano (il preferito di Kissinger) ostende diligente alla piazza il bicchiere d’acqua col fondo bianco non può esserci dubbio per le persone sensate e coraggiose che sia per il nostro bene che i nostri capi continuano a tenere rinchiusa a Capo Marrargiu la Costituzione e ad applicare strettamente la Sharia anti-covid … (3 settembre 2020; casi gravi/critici riportati da Worldometer: Italia 297, Svezia 20).

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5 Ottobre 2020

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In fila davanti alle Poste. Passaggio di auto civile con stemma dell’associazione carabinieri.

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L’impiegata delle poste dopo avermi puntato l’indice se lo mette nell’orecchio prima di usarlo per maneggiare le carte che mi passa. La stessa impiegata pochi giorni prima aveva vinto il mio premio personale “Zozza del mese” di settembre. superando di misura l’addetta della biblioteca Queriniana (in preparazione), per avere tenuto ostentatamente la mano sulla mascherina, quel concentrato di muco, saliva e batteri, per sei secondi invece che per poco come fanno senza eccezioni le altre addette. E’ adatta a questi compiti, costituendo un caso di faccia di cappero rara nel sesso femminile. Ma più interessante sarebbe stato filmare il risolino derisorio della collega biondina accanto; l’espressione di godimento che vedo migliaia di volte in questo stalking e mobbing di Stato. Manifestazione della “botta” dopaminergica che è un incentivo immediato tra le ricompense per l’esecuzione di questi reati miserabili.

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In dito insalivato, o usato per pulirsi l’orecchio, i fogli da darmi posati sulla seduta della sedia da dove ci si alza e si torna a sedere, le pulizie in orario di servizio con lo sporco sollevato con la scopa e buttato davanti, etc. alle Poste sono fisse da anni. Gli spintoni nell’ufficio dei postini sembrano passati da qualche anno (oggi nel pomeriggio, alle 16:40, nel partire con l’auto sotto casa, postino in scooter caracollante). Un’altra messa a reddito del servizio postale, oltre a quella di censurare le raccomandate a magistrati con notizie di reato: Censura postale delle notizie di reato. E naturalmente in questo caso una ritorsione e una esibizione di impunità per avere denunciato la censura postale alla magistratura; oltre che, naturalmente, un puntuale intervento delle stalle del Quirinale per quanto ho scritto il giorno prima sul tradimento di Mattarella. Ora le mascherine, queste piastre di Petri ambulanti, offrono un modo di praticare la molestia e l’insulto potenziati: sia quanto a carica di zozzeria reale, sia quanto a carica zozzonica simbolica, sia sottolineando la tracotanza delle “misure anti-covid”. Tra poche ore la mascherina dovrebbe essere resa sempre obbligatoria anche all’aperto. Un inventarsi l’epidemia tramite dei simboli, che a loro volta marcano la subalternità di questa popolazione brava a leccare il potere anche prestandosi a fare la guerra ai propri pari.

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Tornato a casa, spazzatura NATO davanti all’uscio. Erano mesi che mancava.

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Il futuro generale Iemma.

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9 ottobre 2020

Raffinatezza intellettuale e profondità culturale della Brescia di Emilio Del Bono e della TIM di Salvatore Rossi

Tornare a parlare ai cittadini di problemi che loro capiscono non vuol dire però rinunciare al rigore analitico, alla raffinatezza intellettuale, alla profondità culturale. Salvatore Rossi, “La ragione e il buon senso”

Il 24 settembre 2020 ho postato questo:

Blog de Il Fatto
Commento al post “Pacco bomba indirizzato al presidente di Confindustria Brescia: Giuseppe Pasini messo sotto scorta

A essere onesti, a non fingere di ignorare la storia d’Italia dall’armistizio di Cassibile in poi, con le sue strategie della tensione e le menzogne di copertura, davanti a episodi di terrorismo bisogna aprire una partita doppia. In una colonna vanno i gesti – spesso commessi da utili tarati – che fanno suonare l’allarme; nell’altra, l’eversione di Stato. Posso testimoniare che questa seconda colonna non è vuota a Brescia, dove la prefettura e le altre branche dello Stato ufficialmente deputate a difenderla, la legalità, trarranno beneficio dal contrasto a bombaroli e dinamitardi, come copertura per praticare l’appoggio a operazioni dettate dai poteri forti, non diversamente, mutati i metodi ma non le posizioni, dai tempi del Questore Guida a Milano, o a Brescia dell’allora capitano Delfino e del vicequestore Diamare.”

Il giorno dopo, 25 settembre, entro per la prima volta da febbraio, dato il lockdown, dentro la biblioteca Queriniana. All’ingresso picchetto di PM (ferma e vuota), CC (flashing coi lampeggianti) e PS (bacio di spalle sulla soglia). All’interno, misurazione temperatura, guanti per evitare il gel obbligatorio, firma di dichiarazione a valore legale di non avere febbre, sintomi, positività di laboratorio etc. diretto da un addetto dai toni bruschi e imperiosi. Appena finito il rito purificatorio l’addetta al banco si tocca la mascherina con le mani guantate, per poi darmi il libro richiesto. Con questo uso della mascherina lo stalking corporeo è peggiorato rispetto a quando, prima del covid, nel darmi i libri o cibo o altro si pulivano il naso con le dita; come è stato fatto in Queriniana la volta precedente, a febbraio, zozzeria a seguito di una critica a Mattarella (v. 17 febbraio 2020, La medicina sotto la presidenza Mattarella). La mascherina concentra saliva, muco e batteri e fornendo umidità e calore costituisce una incubatrice, una piastra di Petri. La bibliotecaria ha la mascherina, ma si riconosce l’espressione a me familiare, eccitata e contenta da botta dopaminergica; la gratifica immediata per la manovalanza di mobbing e stalking.

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Il toccarsi la mascherina prima di consegnarmi oggetti, spesso in maniera prolungata e insistita, è divenuto il nuovo standard, rigido, per commesse di negozio e addette alle Poste (v. sopra, 5 ottobre 2020) e altri uffici. Prima mai senza le dita nel naso: ora mai senza toccate, toccatine, tossette e ritoccate alla piastra di Conte. Nel mese di settembre hanno fatto eccezione le cassiere di supermarket, che nei mesi di gennaio e febbraio non avevano mai mancato la pulizia nasale nel passare le confezioni di cibo; fino alla gran strofinata a coprifuoco iniziato, tra sacchi di spazzatura poggiati sull’auto e comparsate dei CC (v. sopra, 3 marzo 2020); mentre nel mese di settembre non ho registrato nulla a parte una grattata di sedere. Con ottobre l’obbligo viminalizio del gesto molesto e offensivo di insozzamento, oggi tramite la mascherina, è tornato nella sua sede principe, quella del nastro trasportatore del cibo delle casse dei supermercati: v. sotto l’appendice “Zozzerie alle casse prima e dopo il Covid”.

Le schifezze trasferite dalla dipendente di Del Bono dalla sua piastra di Conte facciale al libro che ho preso in prestito non sono la cosa più disgustosa rispetto al contenuto del libro stesso:

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Salvatore Rossi, banchiere amico di Mattarella, che lo sostiene, è presidente di TIM, che non solo continua a derubarmi e boicottarmi con la linea internet (Un certificato di decenza per le attività antimafia ); ma sfrutta il boicottaggio per praticare molestie telefoniche. Ora TIM mi tiene al telefono per ore, rese più fastidiose da cadute di linea attribuite “al server”. Mi ha offerto finalmente l’allacciamento alla fibra FTTH, al prezzo, il massimo delle sue profilazioni, di 45 euro al mese, 13 in meno di quanto mi viene sottratto per una connessione ADSL lenta in maniera snervante. Volevo accettare, pur essendo caro, ma la concessione di qualcosa che assomigliasse a un servizio onesto era comunque negata: l’avrei avuta solo sottoscrivendo altri 30 euro di abbonamenti a circenses, partite di calcio, film etc; inoltre in sede di contratto orale mi è stato chiesto di dire sì a una clausola a sorpresa, per la quale se la FTTH non fosse stata disponibile avrei dovuto accettare la FTTC (dopo avermi detto che l’offerta riguardava la FTTH; della quale TIM non può ignorare la disponibilità). Poi TIM mi ha chiamato, alle 9 di sera, per dirmi che il canone della linea lumaca ADSL a 58 euro aumenterà ancora, e che devo cambiare gestore, oppure, se voglio una linea funzionante con TIM, cambiare numero. Non è servito fare osservare che la fibra, che TIM ha portato fino all’uscio del mio appartamento ma mi nega, dovrebbe essermi data per ovviare alla vergogna di un contratto che a prezzo quadruplo mi dà una linea ADSL lentissima. Alla truffa e al boicottaggio si aggiunge il mobbing.

Nella “conversazione patriottica”, così il sottotitolo, Rossi si presenta come un intenso intellettuale preoccupato delle sorti del Paese. Forse per giustificare, con questo compitino, una nomina a premier, progettata secondo il Corriere dalla Sera dal gauleiter Mattarella. I suoi reali meriti sono piuttosto di avere sostenuto che le riserve auree italiane sono della BCE. Fa parte della borghesia compradora che prospera vendendo il Paese; ora non solo facendolo depredare, ma rendendo i cittadini carne da cannone per le frodi omicide della medicina commerciale che TIM e il sistema bancario sostengono.

E’ un libro “frate Vituperio predicava la castità” per mostrare, impapocchiando quattro banalità, che si è “raffinati, rigorosi e profondi” quando si hanno concezioni e prassi da taglieggiatori di paese. Ricorda (11 luglio 2019, in Un certificato di decenza per le attività antimafia ) “La coscienza e la legge” di Paglia, il Marcinkus della sanità cattolica, e Cantone, che forse dovrebbe dovuto occuparsi prima che delle antinomie ineludibili tra coscienza e legge di quella risolvibile tra essere renziano e combattere la corruzione. (Curiosamente entrambi i titoli, di coppie di autori, sono composti da coppie di virtù; “La coscienza e la legge” per il prelato amico di Palamara e il magistrato messo ad accusare Palamara; “La ragione e il buon senso” per Ferruccio De Bortoli e Salvatore Rossi). Il caso vuole che stia leggendo un libro, segnalato da un patologo inglese che denuncia la frode liberticida Covid (J Lee. The making of Britain’s Covid catastrophe. Spiked 25 set 2020) anch’esso di due autori, uno dei quali è raffrontabile a Rossi, essendo stato chief economist e poi governatore della Bank of England: J Kay J, M King, Radical Uncertainty. “Governatore della Bank of England” non suona rassicurante, ma il libro di King è valido, dando al lettore conoscenze su vizi concettuali nascosti, rilevanti sia per le modellizzazioni economiche oracolari sia per gli stralunati ragionamenti pseudoscientifici dell’operazione Covid. Non è la sfilata con penne di pavone posticce del libro di un Rossi che è passato da direttore generale della Banca d’Italia a presiedere un’azienda usuraia, che si comporta in maniera particolarmente disonesta, spregevole e tracotante con chi è di intralcio alle frodi biomediche che TIM e i banchieri appoggiano. L’ultima telefonista TIM che mi ha chiamato dopo cena mi ha ripetuto più volte che è “un loro diritto” farmi pagare uno sproposito e negarmi il servizio decente. Deve ancora essere scritto un libro su questo “jus predandi” riconosciuto di fatto da uno Stato fradicio di corruzione ad aziende che distribuiscono servizi come acqua, luce, gas e connessione internet guidate da soggetti come Valotti, Rossi, Mazzoncini, sodali di Mattarella.

Un aspetto positivo è che il trattamento nel quale vengo tenuto perennemente immerso, tra TIM e gli altri gruppi e consorterie, mi ha portato allo sviluppo del concetto di “mafia murina” ( La mafia murina ; Il ministro dei beni culturali Franceschini e la tutela della cultura mafiosa; in  L’uso del fisco nell’eversione di Stato).

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A cose di questo genere pensavo in metropolitana tornando a casa dalla biblioteca. Arrivato alla mia fermata, l’uscita dal vagone è ostruita da un addetto alla sicurezza, che alla fermata è andato a piantarsi fermo al centro della soglia dell’unica porta raggiungibile aperta – misura covid. Devo dirgli di spostarsi per non finire come la volta precedente, a febbraio, quando, dopo il muco del naso dell’addetto in Queriniana, in metro tramite un controllo sul biglietto in extremis sono stato fatto scendere alla fermata successiva (v. 17 febbraio 2020, La medicina sotto la presidenza Mattarella). Al mio primo ritorno nel tempio bresciano dei libri (l’accesso alle biblioteche mediche, nelle quali ho speso la mia giovinezza, pubblicando mie idee, mi è da 23 anni interdetto) si è messa in scena una replica aggiornata al Covid delle molestie di 7 mesi prima interrotte dal lockdown. Uno heri dicebamus alla rovescia, dei censori invece che del censurato; in effetti riannoda i fili del discorso sulla grandezza morale dei soggetti che si occupano di me. E’ prassi da molti anni che dopo la pausa estiva tornato a Brescia mi si pratichi un richiamo delle misure di learned impotence con settimane a dose forte. E’ anche una specie di ripetizione di quanto inscenato a giugno dai fratelli massoni nella BNL di Cosenza ( L’uso del fisco nell’eversione di Stato ):

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Uscito dalla metro, bacio sulle strisce di un’auto blu della polizia penitenziaria con due agenti ghignanti. Arrivato a casa, il maresciallo della base NATO che presenzia a queste cose sfoggia una mascherina costituita interamente dal tricolore. Per me è un sottolineare che ne stanno facendo una sputacchiera.

Il giorno prima, 23 settembre 2020, il Corriere della Sera ha riportato che la PM di Brescia Moregola ha chiesto il rinvio a giudizio di una pediatra per il caso di una bambina morta per ascesso cerebellare da otite. Due anni fa avevo commentato su come questa notizia, ampiamente ripresa dai media, fosse funzionale a interessi commerciali a danno della salute dei bambini; il riscontro al commento fu una spazzata sulla testa dalle scale di casa da parte di una coinquilina che fa le pulizie nella vicina Poliambulanza (7 aprile 2018. In: Milizie bresciane). Ho postato questo:

26 settembre 2020
Blog de Il Fatto
Commento al post di G. Amendola “Mascherine e guanti: per l’abbandono previste sanzioni minime. Peccato siano rifiuti pericolosi

I magistrati ferrovieri

“Nell’era nazista c’era un funzionario delle ferrovie responsabile della programmazione dei convogli per l’Est. Tutto quello che “faceva” era organizzare le partenze dei treni per Varsavia, Lodz, e naturalmente Treblinka, Sobibor, Auschwitz II, etc. La destinazione, egli riteneva, non lo riguardava. Il paragone non è esagerato.”. Tradotto da: E. Loewy. Ethics and Evidence-based medicine: is there a conflict? 2007.

Amendola chiede, non a torto, pene più severe per l’abbandono di guanti e mascherine. Ma non si chiede troppo se gli obblighi da Covid non ledano libertà e salute, e dove conducano.

Giorni fa la PM Moregola, Brescia (sede giudiziaria con tristi precedenti di danni iatrogeni a bambini a favore del business biomedico) ha chiesto il processo per un bambino morto per una complicazione da otite. Non ha torto; ma il suo intervento, correndo sui binari di una curva ROC che massimizza il volume d’affari a danno dei pazienti, portando a un abbassamento delle soglie aumenterà profitti e danni iatrogeni, inclusi cancri al cervello da TAC non necessarie.”

I magistrati soddisfano un’etica deontologica e non una utilitaristica? No. Non solo suggestio falsi, ma suppressio veri: chi denuncia i reati del business viene colpito. La storia dell’otite commerciale comprende la persecuzione di ricercatori onesti contrari. Tanto che un editor del JAMA parlò di lysenkismo. I magistrati danno corpo al lynsenkismo pro grandi affari illeciti della biomedicina.”

Ketha Berardi, Stamina, ora i bambini con l’otite. Brescia, designata capitale della cultura, la cultura l’intende così; come strumento per fare cose come impestare chi è di ostacolo al business della macellazione controllata di bambini. Business invece attivamente favorito dalla locale magistratura.

Si dovrebbero definire, in termini della signal detection theory, che è stata applicata sia alle diagnosi mediche sia ai giudizi di colpevolezza o innocenza nei processi, gli effetti nocivi di queste sinergie tra i magistrati e il marketing delle frodi mediche istituzionalizzate lesive della salute. Ma c’è poco da fare con una magistratura ferroviera, asservita alla farmocrazia (Rajan KS. Phamocracy. Duke U Press, 2017), che su queste grandi frodi è collaborante. E che sulle censure e persecuzioni di supporto quando va bene è assente o ridotta a comparsa senza volto; come la polizia in Gomorra, il fumetto televisivo metamafioso ( I professionisti della metamafia ) volto a far credere che la minaccia che ci sovrasta siano i Genny Savastano, e non i rigorosi, raffinati, profondi….

Sindaco; Emilio Del Bono. Prefetto (ministro Lamorgese): Attilio Visconti. Procuratore della Repubblica: Francesco Prete. Direttore della Biblioteca Queriniana: Ennio Ferraglio. Assessore alla cultura: Laura Castelletti. Assessore alla mobilità: Federico Manzoni.

Appendice

Zozzerie alle casse prima e dopo il covid

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18 Giugno 2019, cassa dell’Auchan di Roncadelle. Le aziende della grande distribuzione forniscono al Viminale, garanti i signori con la toga dello Stato, un contributo fisso al servizio di contrasto della medicina onesta. Lo si può considerare una minuscola manifestazione sulla patogenesi vera, cioè dell’apparato che ha curato la fase di preparazione, dell’operazione Covid.

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9 Ottobre 2020. Auchan – Conad di Roncadelle. Lo stesso cassiere in modalità mascherina. Questo è un esempio minimo della patogenesi vera dell’anomalo prolungamento dell’epidemia, sempre commissionato in Italia ad apparati dei sedicenti discepoli di Dalla Chiesa e Boris Giuliano, con la connivenza di quelli che si dicono colleghi di Falcone e Borsellino.

CEO di Conad è Francesco Pugliese. Nominato cavaliere del lavoro da Mattarella. Presidente di GS1 e ADM, associazioni di categoria. Anche lui ha scritto o firmato un libro a due mani e dal tema a impronta etica: “Tessiture sociali”. Insieme ad Aldo Bonomi, nome che ricorre nelle ricostruzioni degli anni del terrorismo, e nelle analisi sulla falsa sinistra al servizio del peggior liberismo. Il coautore, o autore, di Pugliese viene descritto come un doppiogiochista, legato ai servizi e al servizio di interessi stranieri; parla di lui in termini non lusinghieri anche la sentenza-ordinanza procedimento n. 2322/73 del Tribunale di Milano a carico di Maggi, il fascista condannato all’ergastolo per la strage di Piazza Loggia a Brescia; città dove Aldo Bonomi è stato invitato, dalla fondazione culturale di A2A, e quindi col patrocinio del Comune, a tenere conferenze. Ogni maggio la biblioteca Queriniana esibisce libri e documenti sulla Strage del 1974. “Per non dimenticare”.

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20 novembre 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post “Calabria, Morra: “Noto a tutti che Santelli era gravemente malata, cittadini responsabili delle proprie scelte”. Il centrodestra: “Si dimetta”

“Avevo denunciato la Santelli per l’obbligo di vaccinazione antinfluenzale quando lavori scientifici evidenziano un suo ruolo favorente del covid. In precedenza avevo scritto a magistrati e amministratori calabresi su come mentre sale la linea della palma scende quella del mammografo, essendo in corso una transizione dalla sanità delle ruberie a quella delle grandi frodi delle multinazionali. Il riscontro è stato un accentuarsi delle rappresaglie massoniche, in Calabria e a Brescia. La Santelli è morta all’improvviso, di emorragia interna, si è detto. Non appariva in fase terminale. Parce sepulto, è morta mentre in Calabria si va verso l’aumento surrettizio delle diagnosi di cancro della mammella, anche sulle fasce più giovani; con antitumorali dai prezzi usurai che possono provocare morte cardiaca improvvisa. In Lombardia orientale, dove si sentono arrivati e superiori, per una medicina ad alto tasso di iatrogenicità, hanno contribuito con la vita al record mondiale di morti che ha innescato l’operazione covid. Picco con una componente oscura, ma del quale viene nascosta la componente iatrogena. “Il diavolo ci gira tutti attorno al mignolo” (Il Gattopardo); votanti ed eletti, di qualsiasi colore. Inclusi i DS, i primi traditori; o quel bluff dei 5S, conniventi sulla sanità delle ruberie in Calabria (M. Scura, Calabria malata) e ora pro frodi di Big Pharma. Con Morra l’antimafioso in fraterni rapporti coi Cavalieri del S. Sepolcro, quelli di Gelli, Marcinkus, Contrada, etc.”

Pubblicato al secondo tentativo, dopo essere stato respinto, con tre ore di ritardo. Dopo averlo postato le molestie sono state particolarmente vivaci rispetto alle quotidiane nei 20 minuti di aria giornaliera della passeggiata attorno alla Poliambulanza delle Ancelle della Carità. Tra le altre, a un posto fisso di molestie, l’ingresso del Pronto soccorso, su “Viale degli altri fratelli di Mattarella”, così chiamato perché è lì, tra il Pronto soccorso e il centro di ricerca sulle staminali dell’Università cattolica che Valotti mi ha mandato le macchine spazzatrici di A2A a insozzarmi ogni volta che critico Mattarella (v. sopra). Invece di quelli della solita auto ho dovuto sorbirmi gli scarichi di gas coi quali ha ammorbato l’aria un gigantesco camion della spazzatura di A2A, fermo a motore acceso senza autista all’imbocco del Pronto Soccorso. Per evitare di ricevere direttamente addosso il getto del tubo di scarico gli giro davanti.

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L’ingresso del Pronto soccorso della Poliambulanza di Brescia durante la zona rossa della “seconda ondata”. L’ospedale è presentato sulle tv nazionali come l’oasi di salvezza alla quale affluiscono carovane di ambulanze da tutta la Lombardia.

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Un esempio di mobbing “a vergini di Sculacciabuchi”, sorto con l’operazione covid: nell’ospedale delle suore file di macchine con persone con la mascherina in fila per sottoporsi a tampone (tarocco), in uno svolazzare di tute anticontagio, cuffie, occhialoni, visiere; e un autotreno diesel, che trasporta i più fetidi materiali,  fermo e acceso a ostruire e impestare l’entrata del Pronto soccorso. L’eroismo senza decenza proprio degli imbroglioni, in particolare di quelli col Vangelo in mano.

A capo di A2A all’amico di Mattarella Valotti è succeduto, nonostante un procedimento giudiziario per truffa, Mazzoncini, figlio del consulente del Comune di Brescia per la legalità già presidente del tribunale di Brescia (Pubblicare la lista dei magistrati di CL ). Mattarella l’avevo criticato 3 giorni prima (v. 18 novembre 2020, in Coronavirus  ); il giorno dopo la prevista spazzatrice era passata, ma solo sotto casa mentre ero dentro. Finora con Mazzoncini lo stalking zozzonico di A2A era stato senza contatto fisico diretto: per lo più un camioncino porta spazzatura parcheggiato davanti al portone di casa ogni volta che sono uscito per fare la spesa (varietà che chiamo “Cotticelli”). Si dice che anche i Mazzoncini debbano le loro fortune all’appartenenza a circoli massonici. Mazzoncini sr. è stato uno dei maggiori sostenitori dell’intitolazione del palagiustizia di Brescia a Zanardelli, co-fondatore della P2 storica. Intitolazione avvenuta mentre le corti di Brescia continuavano ad assolvere sulla strage piduista del 1974. Mi riprometto di scrivere su come Mazzoncini rappresenti bene la magistratura reale. Servirà anche a capire come le indagini in corso sul picco di morti covid in Lombardia orientale costituiranno un strato ulteriore di terra sul tumulo della verità. Al posto dello scavare, dell’approfondire, per es. su morti generati dalla Poliambulanza intubando pazienti e attaccandoli ai ventilatori senza reali indicazioni in nome del covid, il lasciapassare imperiale che tutto permette; e poi etichettando come covid le polmoniti batteriche mortali che l’uso da indicazioni inappropriate dei ventilatori provoca. Su Morra, digitarne il nome nella casella “Cerca” della pagina Home del sito.

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17 febbraio 2021. L’insediamento di Draghi a PdC. La viltà dei “luna piena”

La Luna piena minchionò la Lucciola:
-Sarà l’effetto de l’economia,
ma quel lume che porti è debboluccio…
-Sì- disse quella – ma luce è mia!

(Trilussa)

Il 16 febbraio 2020 violenza privata di un postino, che mi ha impedito di entrare in casa (Il passaggio alla violenza privata nel mobbing di Poste italiane di Matteo Del Fante in occasione dell’insediamento di Draghi a PdC. 16 febbraio 2021 in Censura postale delle notizie di reato. Il mattino dopo uscito da casa trovo ad aspettarmi fuori una macchina spazzatrice, sincronizzata come lo è stato il postino con l’arrivo a casa il pomeriggio del giorno prima. Fatto raro, esco in macchina invece che a piedi. Alla guida della spazzatrice lo stesso spazzino che accanto al centro ricerca sulle staminali Poliambulanza/Università cattolica mi ha già minacciato di squartarmi e mi ha volutamente schizzato con le spazzole rotanti (17 luglio 2019. Criminalità mafiosa vs. strutture sociali mafiose. Perchè gli uffici giudiziari non dovrebbero esporre le gigantogografie di Falcone e Borsellino. In I rituali zozzonici della banda Mattarella). E che poi si è presentato sotto casa in occasione di vandalismi all’auto, ai quali ha aggiunto diluvi di sporco sollevato e lanciato con la macchina spazzatrice sull’auto stessa (5 e 18 Settembre 2019. Ritorno dalla Calabria. In I rituali zozzonici della banda Mattarella). La libera commissione di reati di questo genere, da parte di una municipalizzata, è un esempio tra i tanti di come mafia e antimafia siano un sistema integrato: di come “l’antimafia” serva a coprire la mafia istituzionale. Allora era la gestione A2A di Valotti, Bocconi Cergas. Amico personale di Mattarella, mi ha fatto sistematicamente schizzare con le macchine spazzatrici all’indomani di ogni mio commento critico di Mattarella ( La medicina sotto la presidenza Mattarella; I rituali zozzonici della banda Mattarella). Ora c’è la gestione Mazzoncini jr. Il padre, già presidente del tribunale di Brescia, entusiasta della figura del fondatore della P2 storica Zanardelli, ha avuto per me un’importanza fondamentale per fare cadere il velo e capire cosa sono davvero i magistrati, con il suo comportamento per strada. E’ consulente per la legalità del Comune, che ocntrolla A2A. Il figlio, anche lui in odore di massoneria, renziano, ha avuto e ha procedimenti giudiziari per truffa. Si comporta come chi sa di potere trasgredire la legge senza doverne rispondere; e anzi come chi sa che farlo sarà per lui vantaggioso.

Il postino e lo spazzino sono stati mandati a fare i guappi mentre entravo e uscivo di casa e mentre Draghi si presentava alle Camere. Anche all’insediamento di Conte c’è stata una pantomima zozzonesca sotto casa (5 ottobre 2019. In I rituali zozzonici della banda Mattarella).

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Lo Stato, che ha di recente introdotto leggi, che prevedono anche procedibilità d’ufficio, per proteggere da aggressioni i medici che praticano la medicina commerciale, e che la praticano anche a danno del pubblico ma sempre a beneficio dei grandi investitori, si occupa di tenere costantemente sotto violenza, minaccia, intimidazione, insulti un medico che è di intralcio alle frodi della medicina commerciale.

Draghi, futuro possibile capo dello Stato, fu definito “un vile” da Cossiga. Mattarella, che l’ha voluto, ricalca su scala nazionale le orme del padre Bernardo al tempo degli omicidi politici in Sicilia per stabilizzarne la condizione di colonia “Il sottosegretario Mattarella è il leader della Dc in Sicilia. È un avvocato, ma non possiede una cultura eccezionale. Diverrà probabilmente un docile quadro agli ordini del Vaticano. “ (“fonte z”. G. Casarrubbea. Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra). Napolitano, il predecessore, è “un cane da grembo” secondo Colajanni.

Sono dei “luna piena”. Come la luna corpo morto, traggono la loro forza dall’obbedienza cadaverica ai poteri massimi. Praticano la viltà nei miei confronti sia perché così gli viene ordinato; sia per negare, atteggiandosi a mammasantissima dotati di una grandezza malvagia, la loro natura di materiale inerte che riflette poteri altri; sia per l’animosità verso chi una luce propria per quanto fioca ce l’ha.

Prefetto: Attilio Visconti. Procuratore: Francesco Prete. Sindaco: Emilio Del Bono.

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3 aprile 2021. Molotov e gaslighting. L’eversione cognitiva a boulevard Gratteri

3 aprile 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Brescia, due bottiglie incendiarie contro il centro vaccinale anti-Covid: nessun ferito, danni da quantificare”

E’ un luogo aperto, ma al centro del sistema covid; sorvegliatissimo, come Scampia ma dalla polizia. Lì vicino c’è anche la Poliambulanza, parte dell’associazione informale che ha costruito la narrazione ufficiale sul covid. Un saggio della narrazione: “The Italian study report showed data on only 64,660 of the intended 150,000 participants (missingness 57%). Its inferred IFR estimate (2.5%) is an extreme outlier (2-20-fold larger than other reported European estimates) and simply impossible: it matches/exceeds case fatality rates despite probably major under-ascertainment of infections in Italy.” (Ioannidis. Reconciling estimates of global spread and infection fatality rates of COVID-19. 26 mar 2021).

La prima ipotesi per me è di un attentato false flag, di quelli che scambiano agli occhi dell’opinione pubblica i ruoli tra offeso e offensore; tra l’iniquo e l’onesto. La fornitura alle istituzioni di alibi per i loro tradimenti, con l’invito a non deflettere da ciò che “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare” (titolo della newsletter del giorno precedente, 2 aprile 2021, dell’Ordine dei medici di Brescia, sull’impellenza di vaccinare).

Una curiosità: è a 200 metri di ciclabile da dove abita un medico, il sottoscritto, che da tanto denuncia frodi della medicina ufficiale, e le complicità istituzionali, incluse ora quelle del covid. Ricevendo rappresaglie istituzionali “sistema Montante” cioè a scambio di ruoli tramite istituzioni corrotte.

@ Teschio. Io credo che sia tu e non io ad essere affine a chi butta le molotov contro un centro sanitario. E affine ai mandanti, quadri intermedi e conniventi, facendo parte in ruoli diversi dello stesso fronte. Una medicina – tra le tante possibili – che nei dati che giustificano misure estreme e distruttive fa risultare la parte maggiore del tutto, l’infection fatality rate maggiore del case fatality rate, e che ha bisogno di troll come te, può anche avvalersi del servizio fornito da certe strutture che dai tempi di Portella, 1947, utilizzano qualche disgraziato per la pratica del “destabilizzare per stabilizzare”.

fender957. Tu non sei un medico, hai bisogno di un medico.

@ fender957. L’Italia è nel gruppo di testa, cioè nel gruppo di coda, in lizza per la maglia nera, per mortalità covid, misure repressive, sfacelo sociale ed economico, danno ai minori; e non soffre di fattori esogeni tali da giustificare questo scadentissimo risultato. E’ su questo piedistallo che voi troll lanciate i vostri chicchirichì. 

@ LorenzoM68. Le molotov aiutano ad assumere di questi atteggiamenti oracolari, quando si dovrebbe rispondere dei pessimi risultati; meglio spiegabili con la volontà di giocare a perdere che con fantomatici fattori particolari. E aiutano a distrarre da questo continuo ruolo come Caporetto, come punto di sfondamento, della medicalizzatissima Brescia nelle varie puntate dell’epidemia interminabile; pure all’apparenza inspiegabile, e in contrasto con la dottrina che la salute viene elargita all’umanità inerme dalla medicina commerciale.

@ Tom Freak. E’ interessante l’immagine della matriosca. Però nelle matriosche le bamboline sono in numero limitato rispetto alla realtà. 47 anni dopo, la ricerca della verità sulla bomba di Piazza Loggia prosegue: 11 novembre 2020, protocollo di intesa tra la Procura di Brescia e la Provincia per la catalogazione degli atti sulla strage “l’obiettivo è quello di fare luce sulle vicende legate alla strage del 28 maggio 1974” (Giornale di Brescia). Una matriosca grande quando un serbatoio di stoccaggio del greggio. 

@ Monica Rossini. Te ne approfitti perché al palazzo di giustizia intitolato al fondatore della P2 storica sono un po’ lenti nel verificare collegamenti quando si tratta di bombe. Qui il collegamento tra le molotov in un posto assiduamente controllato e l’accanimento trollistico tuo in concorso con altri nei miei confronti.

@ Monica Rossini. Ha cominciato nei commenti del post dove l’ex procuratore Amendola sostiene c’è già un obbligo per i sanitari di assumere un farmaco che in altre nazioni viene proibito come pericoloso: fiumi di insulti beceri insieme ad altri “troll a latere” Continua qui, nei commenti sulla notizia della bomba che conferisce verginità, come Pasolini disse di quella del 1974 nella stessa città, Brescia: dove hanno affinato nei decenni l’arte di servire i mandanti sovranazionali tuonando contro la manovalanza. Un attentato in un punto dove ti contano i passi, luogo, quando fino a ieri era un deposito di mezzi della nettezza urbana, di stalking molesti e insultanti che non possono essere condotti se non coi mezzi di polizia, e la connivenza di chi dovrebbe generare timore di sanzioni per un peculato finalizzato a scopi altamente illegali e abietti – preliminari all’attuale operazione covid. E’ anche la riprova della vera condotta istituzionale sulla bomba che fece vittime mezzo secolo fa. Una figura nuova, la troll femen, disturbo, stalking su internet e diffamazione smodati con l’alibi di un istrionismo femminile, compare e si affianca a quella consueta del bombarolo pazzo che fa l’attentato al momento giusto. Gli inquirenti sono intonati, facendo come il commissario Renault di Casablanca: “fermate i soliti sospetti”. O meglio come il questore Guida dopo Piazza Fontana, e come tanti altri. 

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L’attentato ha avuto luogo lungo il tratto che ho chiamato “boulevard Gratteri” (v. sopra, 4 gennaio 2019) quando lo percorrevo a piedi per fare la spesa. Ho dovuto smettere di fare quella strada per il livello particolarmente pesante di stalking zozzonico degli spazzini dell’amico di Mattarella, Valotti, Bocconi-Cergas, di concerto con CC, PS, PM e preti. Il centro vaccinale è stato allestito poco oltre il “Parco dell’antimafia bresciana” (13 giugno 2018, restituzione scheda elettorale a Cafiero de Raho e ANM Brescia, in Milizie bresciane ), dove su suolo pubblico venni aggredito e ferito a colpi di rastrello da inquilini che specificarono di avere avuto istruzioni dai carabinieri su come restare impuniti. Il piazzale dove ora si fanno vaccini era allora usato come deposito di mezzi per la spazzatura, che entrando e uscendo in continuazione davano il loro contributo allo stalking; anche se i luoghi focali sono stati l’Esselunga, il negozio di alimentari Assaporito, e il sagrato della parrocchia SS. Pietro e Paolo, dove si alternavano auto di polizia e tangheri che accompagnavano il prete guardandomi torvi, o autisti lanciati che deviavano il mezzo puntandomi.

Un esempio. La macchina spazzatrice all’apparenza presenta un problema proprio nell’uscire dal deposito, l’attuale centro vaccinale, così che mi attende, sbarrandomi il passo. Quando arrivo alla sua altezza mi fermo, a qualche metro di distanza. Allora parte, ma si ferma di nuovo dopo pochi metri. L’operatore scende, e fa come per verificare e sistemare qualcosa aprendo il cassone chiuso che raccoglie quanto la macchina aspira dalla strada. Mi fermo anch’io, per evitare quando dopo pochi metri alla rotonda svolterò a destra, verso L’Esselunga, il consueto bacio di spazzatrici, camionette della spazzatura o, con una ventata fetida, di un fetido camion dei rifiuti. (L’incontro dello stesso genere di mezzi sempre nello stesso punto ogni volta che vi si passa, o di un qualunque mezzo o persona nello stesso punto di un tragitto altrimenti deserto, è uno dei sistemi). Vedere l’interno del cassone della macchina è interessante; l’armeggiare dell’operatore ecologico appare “perfunctory”. Alla fine il mezzo parte di nuovo. La macchina spazzatrice di Valotti mi fa così compagnia per diversi minuti mentre vado a fare la spesa, preludio ad altri incontri di lì a poco.

Mi mette quasi di buon umore essere riuscito ad evitare il terzo dei baci zozzonici, quello alla rotonda. Mitigando così il Cottarelli (v. sopra, 5 ottobre 2018), la prassi per la quale quando vado ad acquistare cibo devo incrociare mezzi della spazzatura, meglio se davanti all’entrata del negozio o in prossimità. Il parziale successo mi rende più facile ricevere all’alimentari Assaporito l’applicazione della ferrea regola delle secrezioni oronasali: ogni volta alla cassa la cassiera o qui il cassiere deve passare il cibo che compro essendosi portato le dita al naso o alla bocca.

Sono consentite varianti come la mano nel cavo ascellare, il raccogliere qualcosa dal pavimento, comprimere con la mano la spazzatura nel cestino già pieno. Ma il trattamento standard è muco nasale – qualche volta con scaccolamento franco, v. sopra cercando “Conad” – o saliva. Un presagio della tragica zozzeria delle maschere oronasali oggi in corso, che ha dovuto portare a modifiche per il proseguimento della regola zozzonica oronasale da parte delle cassiere. Regola che ora è estesa a tutti, come “misura” anticovid, che obbliga a crearsi, tramite un limitatore della ventilazione fisiologica, una piastra di Petri attaccata a naso e bocca e un inalatore di sostanze chimiche nocive. Ma la funzione principale è di rappresentare la pestilenza che è stata inventata gonfiando a dismisura il vero, e di degradare.

E’ una delle “misure” che vengono legittimate mettendo in scena l’attentato sullo stesso palcoscenico del gaslighting degli spazzini dell’amico di Mattarella – e del puntuale lanciarmi addosso zozzerie con le macchine spazzatrici, v. sopra e La medicina sotto la presidenza Mattarella. Cambiato il fondale, da deposito di mezzi raccolta rifiuti a centro di salvezza vaccinale. E’ stata anche cambiata la scala della zozzeria, che si è inabissata nel mondo del microscopico, dove operano le molecole velenose. Per dirne solo una tra le diverse, i rischi da farmaci gene based, di vario tipo, che, per la prima volta, e senza adeguata sperimentazione, sono somministrati, presentandoli artatamente come necessari e come la sola salvezza, su larga scala. Le varie “piattaforme vaccinali” che stanno venendo iniettate a decine di milioni di persone non sono vaccini nel senso classico. Otterrebbero un effetto vaccinale indirettamente, agendo, tramite vettori non inerti, a vari livelli sull’apparato genico delle nostre cellule; appartenendo a una classe di farmaci hi-tech nota per comportare rischi di effetti mutageni, cancerogeni e di reazioni immunologiche avverse. I piccoli volenterosi ruffiani che dai palazzi dei colli di Roma al netturbino raccomandato con la ramazza fanno da carnefici non sono messi meglio di me.

(Lo stalking quel giorno è proseguito con un autocarro sparato, con l’autista che però guarda me e non la strada, mentre al ritorno stavo per attraversare le strisce pedonali davanti alla chiesa parrocchiale; e con nel pomeriggio balletti di CC e Polizia penitenziaria insieme ad altre partecipate del Comune, etc.).

Prima della molotov, l’atto eversivo violento a boulevard Gratteri è stato lo stalking zozzonico e puntuale a gaslighting. Come la risibile e istruttiva esposizione delle interiora della macchina spazzatrice; macchine che assomigliano a grossi insetti. Uno dei graffi e taglietti quotidiani, senza saltare giorni, coi quali una banda di corrotti che in varie posizioni si guadagna in questo modo lo stipendio dello Stato sta praticando su commissione, insieme all’assassinio morale da proscrizione, calunnia, diffamazione, boicottaggio sistematico, anche la death by 1000 cuts verso chi è di intralcio ai peggiori crimini.

Il gaslighting, tecnica di violenza psicologica particolarmente perversa, in sé stessa e perché si avvantaggia della natura miserabile della manovalanza e dei mediatori, ha una dimensione cognitiva, epistemica, come ha notato chi studia quello verso le donne*: vuole non solo logorare la vittima emotivamente e farle dubitare del suo stesso raziocinio, ma anche stabilire la sua “inferiorità epistemica” e la propria “superiorità epistemica”*. Ovvero sancire che la vittima è inaffidabile nelle sue affermazioni, essendo affetta da un disturbo mentale – diagnosticato dallo stesso gaslighter e dai suoi complici. Anche la molotov misteriosa ha finalità cognitive: dei malvagi addirittura tirano le bombe ai centri vaccinali. Mostra quindi al pubblico che l’imponente campagna vaccinale è Bene, e chi la critica è un terrorista. Il tutto è ben intonato al gesuitismo clericale che vige in Italia e che comanda a Brescia. Volendo fare luce sull’attentato, bisognerebbe guardare al trattamento ricevuto dallo scrivente, trattamento del quale boulevard Gratteri non è che un frammento, negli anni, nel corso della vita, da quando fu attirato a Brescia. E quindi a quei palazzi che oggi figurano come parti lese e inquirenti. Spedali Civili, Palazzo Loggia, Ordine dei medici di Brescia, prefettura, comando CC di P. Brusato, questura di S. Polo. E non ultimo il palazzo di giustizia “P2” Zanardelli.

*Spear AD. Epistemic dimensions of gaslighting: peer disagreement, self-trust, and epistemic injustice. Inquiry, 2019.

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16 giugno 2021

Tertium datur: la mafia e le sue nove sorelle

Affirming a Disjunct (also known as: the fallacy of the alternative disjunct, false exclusionary disjunct, affirming one disjunct, the fallacy of the alternative syllogism, asserting an alternative, improper disjunctive syllogism, fallacy of the disjunctive syllogism).

“15 giugno 2021
Blog de Il Fatto
Commento al post “Lettera di Graviano alla ministra Cartabia, Morra: “Tempistica singolare, approfondire”. Silenzio di politica, agenzie e siti”

E’ singolare che oggi, quando la medicina servita dalla Lorenzin e altri benemeriti – servita anche con killeraggi morali mafioidi di Stato al tempo della lettera di Graviano all’allora ministro – è sfociata nei tempi cupi dell’operazione covid, si riallaccino i fili con vicende della componente omicidiaria della precedente applicazione della shock doctrine, quella del passaggio dalla prima alla seconda repubblica intorno al 1993.

Una situazione da decifrare. Forse partendo dalla sua alta endogeneità, alla quale gli ineffabili magistrati non sono estranei. Graviano e i servizi, nazionali e atlantici. Lorenzin e il Centro Studi Americani di Via Caetani. Cartabia, CL e Mattarella, e anche Soros secondo alcuni. Morra e i Cavalieri del S. Sepolcro. E i legami tra i referenti.”

Il giorno dopo, 16 giugno 2021, rendez-vous atteso ma non richiesto con la macchina spazzatrice di A2A di Mazzoncini jr. Con colori, blu con banda rossa, mai visti prima su una spazzatrice e tuttavia familiari. Alla guida il solito squartatore (v. sopra, 17 feb 2021, La viltà dei luna piena). Stavolta a distanza di alcuni metri. Poi farà due passate sotto casa. Tra gli altri incontri molesti della breve uscita, devo fermarmi per evitare il bacio sulle strisce di una altro mezzo A2A, davanti all’edicola, dove ero andato per un articolo su un altro affare di questa classe dirigente compradora ( ILVA. Dal cancro nascosto al cancro inventato ).

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Stavolta senza accompagnamento di polizia, come è costume. Es CC e spazzatura A2A all’edicola la volta precedente, due giorni prima, proprio per la lettera di Graviano. Dettata dai servizi, ha poi detto il PG Scarpinato. Per anni, prima della body cam, le auto della polizia si sono presentate all’entrata e all’uscita di librerie e biblioteche. Senza abbandonare del tutto, la pratica, ora hanno ripiegato sull’edicola.

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Il giorno dopo 17 giugno 2021, nello stesso punto della spazzatrice dello squartatore, altro carico di spazzatura. Nell’ambito delle molestie di polizia e ingiurie nel tornare dal CAF, per le tasse, stavolta, dopo che ho riportato le precedenti ( L’uso del fisco nell’eversione di Stato ), in forme più accorte. Dall’altra parte della strada c’è un centro vaccinale della ASL. Forse è anche per questo che il luogo è uno dei check point per l’esercizio di stalking da parte dei mafiosi di Stato.

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Lo stesso giorno del commento sulle lettere di Graviano volevo commentare in un post sulla conferma del trasferimento di Lupacchini, colpito da una fatwa per avere toccato il sacro paravento della lotta alla mafia ( I professionisti della metamafia ).

ll Csm conferma il trasferimento a Torino di Otello Lupacchini. Attaccò Nicola Gratteri in tv dopo l’operazione Rinascita-Scott

gino bonatesta: “O si è contro la mafia (e tutta la criminalità organizzata comunque denominata) o si è complici”. (Mattarella dixit) Tertium non datur.

Ho scritto una risposta a questo commento di questo lettore, che nello zelo adulatorio inserisce tra parentesi una estensione che a quanto si legge sui giornali Mattarella non ha fatto nel proclamare, nei riti per la strage di Capaci, quella che secondo lui è l’inesistenza del tertium. Ma non l’ho postata, per non mettere troppa carne al fuoco.

@ gino bonatesta: Tertium datur. La mafia è una montagna di m. Si può essere contro la mafia perché si è contro l’ingiustizia e la sopraffazione, oppure si può esserlo perché la mafia è solo una delle cime di una catena montuosa di m. e accentrando tutta l’attenzione su di essa, su questo Annapurna di m., si lascia indisturbato il resto dell’Himalaya. L’Himalaya comprende altre 9 vette oltre gli 8000. Che sono quelle che i politici, come Renzi, sponsor di Gratteri, servono. Proteggendo Gratteri si protegge un valido cacciatore di mafiosi di ndrina e annessi, ma con questo culto, che ricorda quelli per Di Pietro, per Berlusconi, per il primo Grillo, e dovrebbe ricordare ciò in cui sono esitati, si mantiene il grande alibi della mafia di cosca e di ndrina, della mafia come un Kilimangiaro isolato, che consente a magistrati, politici e alte cariche di servire poteri che sono diversi ordini di grandezza più grandi degli ndranghetisti, massoni e clericali del vibonese – o della presila cosentina e del lametino, nella mia esperienza. Poteri del genere di quelli che ci stanno massacrando nell’operazione covid, non ostacolati ma serviti dalle istituzioni.

Si può criticare Gratteri per due motivi: perché si è dalla parte dell’Annapurna di m., o perché non si accetta che dietro al paravento della lotta alle ndrine si lavori per gli Everest, i Nanga Parbat, i Shisha Pangma di m.

Quali reati a favore delle altre “nove sorelle” si commettono, certi della collaborazione dei magistrati, forze di polizia, massoni e clericali dietro alla nuvola di eroismo dell’antimafia lo sperimento in Calabria a Brescia in continuazione; conoscendo bene, delle nove sorelle, quella del business biomedico, oggi promossa a instrumentum regni. Lo stesso giorno è apparsa la notizia del supporto della Fondazione ASM, di A2A, alla “Scuola popolare antimafia” a Brescia. La stessa grande azienda a partecipazione pubblica, A2A, mentre pratica stalking mafioso nei confronti di un medico che denuncia crimini del big business medico, si procura il paravento antimafia ( Un certificato di decenza per le attività antimafia ). Dietro al quale praticare atti come stalkerizzare sistematicamente chi intralcia le altre vette criminali, fino a lanciargli il lerciume della strada che dovrebbe invece raccogliere; o facendogli trovare immancabilmente mezzi della spazzatura davanti ai negozi dove va a comprare il cibo, etc … Con questi catechismi dell’antimafia dei salotti si ha cura di indottrinare il pubblico a identificare il grande crimine nella sola mafia di cosca, ndrina etc. lasciando indisturbate le nove vette di m. sorelle, che si servono.

Partecipano a questo indottrinamento del volgo “pro nove vette” mediante la “Scuola popolare antimafia” anche l’assessorato alla cultura del Comune di Brescia – presidente del consiglio comunale è Cammarata, già presidente di Fondazione ASM quando gli amici di Mattarella in A2A hanno esercitato questa peculiare attività culturale degli spazzini ai livelli più elevati di intensità di lancio di sudiciume (v. sopra e La medicina sotto la presidenza Mattarella ). E i sindacati confederati, d’accordo alla concertazione per la quale i dipendenti praticano questi reati miserabili a favore del peggior padronato. E naturalmente magistrati, bravi nel girare sulla ruota della lotta infinita alla mafia da cinema, nel dipingersi come eroi, e nel restare ciechi, sordi e muti quando bisogna consentire atti mafiosi sotto il loro naso; acquisendo così meriti presso le nove sorelle e neutralizzando un importuno che intralcia il meretricio istituzionale a favore delle stesse.

Sindaco: Emilio Del Bono. Prefetto: Attilio Visconti. Procuratore della Repubblica. Francesco Prete. Presidente Fondazione ASM: Felice Scalvini. Segretario CGIL Brescia: Francesco Bertoli. Segretario CISL Brescia: Alberto Pluda. Segretario Uil Brescia: Mario Bailo.

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9 dicembre 2021

V. Omologhi mafia-ipomafia: l’Angolo di Del Bono.

In: Milizie bresciane

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1 giugno 2022

Il livello Scarantino: le fonti istituzionali della cultura mafiosa a Brescia.

In: Milizie bresciane

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vedi:

9 gennaio 2023

Le carte a posto dei giudici, le puntuali sfortunate coincidenze tra il denunciare tradimenti istituzionali e ricevere danni ingiusti dallo Stato, e i proiettili in testa: i tre livelli della rappresaglia al tempo delle fortune dei Mattarella

In: L’uso del fisco nell’eversione di Stato

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18 marzo 2023.

“La bellezza, la legge e Dio” I. Il monumento alle vittime della strage covid.

In: Milizie bresciane

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 Da 29 maggio 2023 – “Polizia e copertura delle stragi a Brescia: “er Monnezza” esiste davvero. In L’uso del fisco nell’eversione di Stato

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28 novembre 2023. Due giorni in Questura. L’affinità tra la Sindaco di Brescia Castelletti e la Vicepresidente del Senato Ronzulli

Il 27 novembre 2023 ho pubblicato sul mio sito I magistrati servitori di più padroni e “CCP. Il Codice di Procedura Postribolare” in Milizie bresciane. Dove riporto che per avere scritto al Comune delle molestie a base di spazzatura non ho ricevuto che la vernice sulle targhe dell’auto e la prosecuzione delle molestie. La “risposta” non si è fermata. Il giorno dopo, il 28, è stato movimentato. Sono dovuto tornare in Questura.  Per denunciare “smarrimento o furto”, così ho scritto, del telefono cellulare. L’avevo visto l’ultima volta il pomeriggio di sabato 25, all’outlet Franciacorta. L’avevo tolto di tasca al trillo di un whatsapp. In quel preciso istante mi è passata davanti una gazzella dei CC. Poco dopo un tale mi ha urtato, ma non ci avevo fatto caso. La mattina di quello stesso giorno, il 25, ero stato in Questura per presentare una denuncia-querela perché il terzo di ettaro di olivi a Lamezia continua ad essere chiuso con un paletto e vi è stato parcheggiato un carrello per la raccolta delle olive, nonostante una diffida a Pascuzzo (3 Il livello “ipogratterico”e il livello “ipergratterico” del malaffare e la loro cooperazione della Lamezia di Gratteri. In L’uso del fisco nell’eversione di Stato; la sezione 1 dello scritto è “La sorellanza zozzonica tra Brescia e Cosenza”). Il 25 di sabato mattina vado in Questura per la querela di violenza privata e occupazione di terreni. Il pomeriggio, con una gazzella davanti, vedo per l’ultima volta il cellulare. Me ne accorgo il lunedì, e il martedì devo andare di nuovo in Questura. L’accesso al fondo continua ad essere impedito dal paletto 15 giorni dopo la querela per occupazione di terreno agricolo e violenza privata.

Accortomi di non avere il cellulare il lunedì 27, ho subito bloccato la sim e dopo una giornata di ricerche il 28 ho fatto denuncia per poter avere il duplicato. In Questura il graduato mi ha detto che non potevo denunciare “smarrimento o furto”. O l’uno o l’altro. Per esempio, mi ha detto, se qualcuno la urta e lei si accorge di non avere più il cellulare può fare denuncia per furto. Ho risposto di essere stato urtato, ma di non essere sicuro che sia stato un furto perchè mi sono accorto di non avere più il cellulare due giorni dopo. Il 25, uscito poche ora prima dalla Questura, e quindi re-infettato dall’illusione borghese su quale sia l’attività delle forze di polizia, intento a vedere il whatsapp, reggendo buste voluminose, non avevo filmato la gazzella sincrona. Credevo di essere in vacanza. Non ho riferito che finora ho portato il cellulare nella tasca esterna del soprabito, tasca il cui imbocco resta beante, perchè contiene una spazzola per abiti, dato che lo stalking con gli spazzini diA2A e del Comune include il lanciarmi deliberatamente addosso lo sporco della strada. Porto la spazzola dal 18 marzo 2023 (18 marzo 2023. “La bellezza, la legge e Dio” I. Il monumento alle vittime della strage covid. In Milizie bresciane). La denuncia che avevo preparato è stata ribattuta ex novo come denuncia/querela di smarrimento, togliendo la coincidenza con la gazzella dei CC.

 


Uscito di casa per andare in Questura, ho trovato che il contenitore per spazzatura individuale che da mesi qualcuno lascia fisso davanti alla palazzina è stato raddoppiato. Ne è stato affiancato un secondo. Ho visto che vi butta dentro materiale l’aviere della base NATO, il padre di quella che mi lascia sul pianerottolo scarpe e cumuli di spazzatura. Ai quali il padre stesso contribuisce. Davanti alla Poliambulanza passaggio con inversione a U di “Brescia spurghi”.

Subito dopo, alle nove e mezzo del mattino, lungo il fianco dell’ospedale Poliambulanza, e il centro ‘Università cattolica-Poliambulanza” che si occupa di quelle ricerche sulle staminali da me denunciate come fraudolente, protette e promosse dalle istituzioni (Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale), strada che chiamo “Largo degli Altri fratelli di Mattarella”, perchè lì le macchine spazzatrici di A2A mi lanciano addosso lo sporco della strada quando scrivo su Mattarella, un furgone blu con targa CC. Poi un SUV CC e insieme, al Pronto soccorso, arrivo di una macchina spazzatrice A2A che ha imboccato la pista ciclabile e dopo avere cominciato a spazzare per pochi metri si è fermata quando sono arrivato. L’addetto è sceso e ha cominciato ad armeggiare con un palo metallico sulle spazzole, come se si fosse dovuto fermare per un intoppo. Non è stato un passaggio a spazzole rotanti, a differenza delle tante volte precedenti per le quali ho ribattezzato la via ai “fratelli”, data l’insistenza massonica sull’uso dello sporco. Che include spazzole metallche delle macchine intenzionalmente addosso, come avvenuto l’ultima volta l’1 giugno 2022, quando la spazzatrice mi aspettò sotto casa (Il livello Scarantino: le fonti istituzionali della cultura mafiosa a Brescia. In Milizie bresciane). A seguire, secondi dopo, un terzo passaggio dei CC in 100 metri. L’accoppiata tra CC e macchine spazzatrici di A2A è una costante di quando vado alle ACLI per la dichiarazione dei redditi, altra occasione di danno e sfregio (L’uso del fisco nell’eversione di Stato).

Al ritorno dalla Questura, che è lì vicino, ho trovato che solo quel segmento della ciclabile, meno della metà, è stato spazzato. Avendo la spazzatrice cominciato dal mezzo, all’entrata del Pronto Soccorso. Né il resto è stato spazzato nei giorni successivi.


La denuncia mi ha permesso di ottenere il duplicato della sim. Tornato a casa ho preso la metro per la Stazione, dove c’è un concessionario che le vende. Uscito, a fianco della casa, al “Parco dell’antimafia bresciana”, cioè dove fui aggredito a colpi di rastrello con l’asserita consulenza dei CC e la complicità del Comune (8 giugno 2018, La mafia dietro antimafia: il “Parco dell’antimafia bresciana”. Restituzione della scheda elettorale elezioni comunali Brescia 10 giugno 2018. A Cafiero de Raho e Taramelli. In: Milizie bresciane), passaggio di auto della polizia locale, o provinciale, dietro al guardrail (avevo da poco scritto, via Comune, al nuovo capo della Locale, Baffa, delle molestie con spazzatura; e già ricevuto, pensavo, le attese rappresaglie). All’imbocco della metro, camion spazzatura, poi di spalle “Rotary”, cioè il livello più rumoroso di “scorreggia”, da parte di un camion porta cassoni della spazzatura. Secondi dopo all’imboccco della stradina che costeggia la linea coi binari mi si para davanti una “apespazza” di A2A, che poi mi ripassa accanto, nella strada stretta.

All’uscita della metro, Stazione, tra me e il negozio delle sim altra apespazza, che passata ha avuto per sfondo il palazzo di giustizia Zanardelli. Intitolato al fondatore storico della P2. A propugnare l’intitolazione massonica, e il posizionamento all’ingresso della statua dell’illustre giurista, l’allora presidente del tribunale Mazzoncini. Il cui figlio regge A2A, e usa così i suoi spazzini. Procuratore generale è Guido “massone dentro” Rispoli.(v. 13 maggio 2023 in L’uso del fisco nell’eversione di Stato).

Non è mancata la consueta spremuta di naso alla cassa.

Vi è un’affinità tra la Sindaco di Brescia Laura Castelletti, alla quale avevo scritto perchè cessassero le pratiche zozzoniche, ottenendo questi risultati, e Licia Ronzulli, da meno di una settimana eletta Vicepresidente del Senato. Entrambe politiche di successo; entrambe provengono dall’ambiente della medicina come quadri. La Ronzulli è stata infermiera, la Castelletti era tecnico di laboratorio nell’istituto di farmacologia dell’università di Brescia. E’ moglie di un primario di quella Poliambulanza sul cui marciapiede ho ricevuto la solita operazione interforze carabinieri-spazzini. Entrambe zelanti agenti della liberticida e omicida operazione covid. “Lo strappo della capogruppo di Fi Ronzulli: “Non voto il reintegro dei medici No Vax” (Il Fatto, 12 dicembre 2022). La Castelletti – che è stata assessore alla cultura – da sindaco ha avuto parole indignate per l’imbrattamento “novax” dell’Ordine degli infermieri (1.4 Gli imbrattamenti di Stato. In Estate 2023. La cura come strumento del truffatore, dell’omicida e del parassita al tempo dello Stato-canaro. L’uso del fisco nell’eversione di Stato). Sull’imbrattamento continuo di un medico che denuncia i reati commessi in nome del covid è invece favorevole, come del resto la locale Procura, alla quale avevo appena segnalato la convergenza istituzionale tra questi misteriosi imbrattamenti novax e gli imbrattamenti a me. Le due donne militano su quelli che sembrano fronti opposti; e che recitano lo stesso copione e si fanno da spalla a vicenda.

Entrambe rappresentanti dell’unione tra postribolo e istituzioni. L’alta carica dello Stato ha esercitato l’attività di maitresse letteralmente:

“Chi la accolse a Villa Certosa? Licia Ronzulli. E’ lei che organizza la logistica dei viaggi delle ragazze. Che decide chi arriva e chi parte. E smista nelle varie stanze”. (Barbara Montereale, escort. Da: Io, Silvio e le altre ragazze tutte lo chiamavano Papi”. Repubblica, 20 giugno 2009).

La Castelletti applica il codice di procedura postribolare (13 novembre 2023. CPP: il Codice di Procedura Postribolare In Milizie bresciane). Anche a difesa di alte cariche compromesse col covid, a partire da Mattarella. Nel suo caso non si tratta di pratiche sessuali; ma di peggio. Nel viaggio di andata tra le due apespazza, dentro alla metropolitana (oltre a schivare, attendendomi una cosa del genere dopo decenni di stalking delle aziende trasporti, un colpo di monopattino di un nero all’uscita dal convoglio, oltre al solito fastidioso controllo a mano dei biglietti)

ho trovato un libro interessante tra quelli che vengono messi in libero prestito su un supporto: “Soldi truccati – I segreti del sistema Sindona” di “Lombard”, Feltrinelli, 1980. n. di codice metro 4694. L’incipit del libro descrive l’assassinio di Ambrosoli (avevo paragonato la sua mentalità alla mia, sugli errori nel prevedere il comportamento dei criminali: I conti di Ambrosoli e quelli di Rambaldini. 18 settembre 2020, in L’uso del fisco nell’eversione di Stato).

Il libro riporta un brano della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia, Camera dei deputati, sesta legislatura, dove si legge:

“I decreti legge del 1941-42 e 1943 che sospesero le disposizioni legislative di pubblica sicurezza del 1926 per le necessità belliche venendosi a trovare la Sicilia in pieno fronte, permisero il rientro dei vecchi capimafia dal confino di polizia ai comuni di origine. In queste località li raggiunse con una meticolosissima attenzione la ricerca spionistica americana. Esistono oggi motivi abbondanti per ritenere valida a tutti gli effetti la supposizione di un preciso collegamento tra i vari capicosca americani e i residui della vecchia mafia. Si può sottolineare che prima ancora dell’ occupazione alleata dell’isola i vecchi capimafia furono praticamente elevati a dignità politica di primo ordine addirittura a dignità politica di liberatori [ … ] La mafia rinascente trovava in questa funzione che le veniva assegnata dagli amici di un tempo emigrati verso i lidi fortunati degli Stati Uniti, un elemento di forza per tornare alla ribalta e per far valere al momento opportuno, come poi effettivamente avrebbe fatto, i suoi crediti verso le potenze occupanti.”

Il brano conferma come i metodi mafiosi siano stati impostati come i metodi dell’amministrazione del Paese sconfitto e sottomesso; dietro la retorica antimafia. Metodi dei quali sono una declinazione lo stalking e molestie con mezzi istituzionali, mostrando a una persona che i suoi passi per strada sono controllati. E’ ulteriormente mafioso il mostrarglielo con continui gesti di dileggio postribolare; ed è puramente mafioso l’accentuare stalking e oltraggio quando denuncia reati. Il brano conferma inoltre quali siano i criteri di selezione del personale dirigente del protettorato; criteri che hanno fatto la fortuna delle Castelletti e delle Ronzulli e tengono me a schivare spazzatura; per strada, davanti all’uscio di casa, e nei rapporti con le “istituzioni”.

Prefetto di Brescia: Maria Rosaria Laganà.
Procuratore della Repubblica: Francesco Prete.
Comandante CC Brescia: Vittorio Fragalà.
Questore di Brescia: Eugenio Spina.
Comandante Polizia locale di Brescia: Marco Baffa.
Assessore alla sicurezza. Valter Muchetti.

 

 

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Vedi anche:

La cura come strumento del truffatore, dell’omicida e del parassita al tempo dello Stato canaro. In L’uso del fisco nell’eversione di Stato, Estate 2023.

Un certificato di decenza per le attività antimafia

La medicina sotto la presidenza Mattarella

Milizie bresciane