Militi bresciani consegnano le consuete controdeduzioni ad un critico delle staminali mentre esce di casa (4 nov 2013, h 8:49, “checkpoint Feltrinelli”) ccc
16 dicembre 2013
Blog de ll Fatto
Commenti al post “Sorprende e uccide ladro nel Bresciano: arrestato per omicidio”
La caccia al ladruncolo culminata nell’omicidio appare come un incidente nell’ambito di un atteggiamento mentale radicato nella zona, consentito dalle istituzioni e alimentato dai piissimi media locali. Un essersi lasciati prendere la mano, avendo già in testa concezioni malsane; la vampata imprevista di un’esaltazione sorda e costante che in genere è tanto implacabile quanto furtiva e attenta a non esporsi. Dicono il vero i concittadini che nel difendere l’omicida lo descrivono come uno di loro; è stato solo più ingenuo e più stupido. Verrà tutto sistemato, probabilmente, ma i tanti guapparielli bresciani, e chi li incoraggia nel credere di essere “gente con le palle”, gente speciale esentata in certo grado dagli obblighi di civile convivenza, dovrebbero riflettere sull’accaduto. La legalità serve a proteggere anche da sé stessi, se la coscienza non ci arriva.
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@ Andrea Bellucci. Non è un pistolotto, è una testimonianza. Penso che la distanza che separa chi si dice onesto dai “ladri che picchiano, stuprano e uccidono” è insufficiente, se ragiona come lei e si comporta come il derubato bresciano. Non metto in dubbio la liceità della legittima difesa. Però nell’esercitarla bisogna saper distinguere tra chi ruba televisori e scappa e chi “stupra e uccide”. Anche perché a tenere sempre spenta quest’area del cervello finisce che ci si sente giustificati nel fare i ganassa con chiunque non vada a genio; magari con chi la pensa in maniera diversa su certi affari locali che sono più del furto di televisori; ed è quello che succede a Brescia. Così che poi ladri d’appartamento e galantuomini divengono varietà diverse di una stessa specie.
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@ Andrea Bellucci. Mi scusi, ma prima di reagire si dovrebbe comunque guardare la situazione che si ha davanti, e poi regolarsi paragonando offesa e risposta. Ho sentito anche da altri dire cose simili alle sue. E mi è parso che prima ci fosse un impulso ad agire in maniera violenta, e poi si trovasse una giustificazione per farlo; così che i delinquenti considerati sono invariabilmente quelli della specie peggiore: stupratori, tagliagole, etc.. ; che purtroppo esistono, ma non sono l’unico genere. Non dico di fare una “profonda riflessione”, ma non si dovrebbe neppure chiudere gli occhi e sparare. Anche in medicina, considerare sempre il “worst case scenario” non è una sicurezza per il paziente, e può provocargli un danno.
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Oggi scadono la Tares e l’Imu. Sono inique e a volte non si riesce neppure a pagarle per difficoltà burocratiche. Tutti muti e in fila. Viene permessa una immigrazione sconsiderata, che conviene per ragioni di profitto. Bofonchiamenti inconcludenti, carnevalate, e supporto sottobanco. Ci sono troppi furti di topi d’appartamento? Nessuno si sogna di sollecitare le autorità e protestare se necessario. Leggendo i commenti, si vede come ci si esalta però nei sogni di “caccia all’albanese”. Non basta uccidere una persona per dimostrare a sé stessi e agli altri di essere “tosti”. E in certe circostanze, come questa, dove si è inseguito un ladro disarmato, sparare è al contrario segno di viltà.
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24 ottobre 2014. @ Gabriele. Se si spara ai ladri è perché la cultura buonista crea le condizioni di impunità che costringono il cittadini a difendersi da sé, dice lei. C’è del vero nella descrizione che lei dà del cittadino serlese, che politicamente non ha gli attributi per chiedere a chi comanda una giustizia efficiente, ma ci mette poco a convincersi che quindi è “costretto” a sparare ai “rifiuti” della società. Io non sono buonista. Soprattutto coi vigliacchi. Inseguire un ladro disarmato, trovarlo dopo due ore mentre scappa e sparargli non è legittima difesa per la quale non c’è il tempo di pensare. Del resto, a Brescia sono dei mastini quando sanno di potere fare gli spadarotta impunemente; mentre non gli sono bastati 40 anni per trovare i responsabili della bomba in piazza Loggia. Verso i potenti sono anzi dei cagnolini da grembo. Lei dice che “un delinquente dovrebbe perdere ogni diritto”. A me sembra che tanti bresciani abbiano una gran voglia di sentirsi superiori, portatori di diritti esclusivi, ma che davanti ai delinquenti grossi si prostrino e striscino, si mettano al loro servizio e riconoscano loro lo ius vitae et necis. Forse è anche per questo che le milizie bresciane quando c’è un ladruncolo che scappa, o quando viene dato loro l’incarico di impestare qualche persona onesta, si sfogano, mettendoci l’anima.
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19 dicembre 2013
Blog de Il Fatto
Commento al post “Brescia, sabato ha sparato e ucciso un ladro. Scarcerato Mirko Franzoni”
Non so dire se i giudici abbiano fatto bene o meno. Quel che so è che da quelle parti vige la versione settentrionale di quel laissez-faire che i magistrati siciliani degli anni Cinquanta applicavano alla mafia, alla quale riconoscevano così entro certi limiti un ruolo di regolatore dei conflitti. La chiamo “dottrina Pizzillo”, dal nome del magistrato che disse a Chinnici di fermare Falcone perché stava rovinando l’economia siciliana. A Brescia, in nome della sua natura di distretto produttivo, si lascia fare su comportamenti subdoli di prevaricazione e violenza, adottati anche verso chi non delinque, ma magari è di intralcio a reati. Questa franchigia, diseducando alla correttezza, e facendo credere di avere un diritto a oltrepassare la linea delle regole, può statisticamente finire per sfociare in episodi di violenza franca.
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15 agosto 2014
Blog de Il Fatto
Commento al post “Brescia, assessore multata e denunciata dal vigile: “Lei non sa chi sono io, maleducato”
A Brescia stanno sviluppando la via giudiziaria alla ricrescita dei tessuti; in particolare, alla ricrescita dell’imene. Gli Spedali Civili si stanno rifacendo una verginità versando un bicchiere d’acqua sul fuoco dell’incendio Stamina che hanno appiccato su scala nazionale: ora non curano più i pazienti che hanno illuso con promesse fraudolente, e si oppongono alle richieste in questo senso con un vigore di intensità pari a quella del precedente lassismo. I vigili di Brescia appaiono con questo episodio come vittime del potere, grazie alle tremende intemperanze della consigliera comunale della giunta Del Bono. Nella mia esperienza, questa fierezza e indipendenza esistono solo in questa velina di dubbia natura. Per chi sia nelle attenzioni delle “istituzioni”, o meglio degli zelanti tirapiedi istituzionali di poteri forti, è al contrario possibile rilevare un parallelo, e rilevare una continuità, tra gli inquietanti comportamenti della polizia municipale di Brescia (18 marzo 2014, 5 mesi fa, il giorno precedente a quello dei soprusi che i vigili avrebbero subito dai politici dai quali dipendono) e gli inquietanti comportamenti, spostatisi da Brescia in Calabria, di calabresi condannati per ndrangheta (anche loro ammanicati con le istituzioni); così che viene da definire le guardie del Comune di Brescia come quel corpo che in alta uniforme porta la prima corona di fiori alla stele dei Caduti il giorno dell’anniversario della strage voluta dai poteri forti.
@ Daltrond. E’ molto chiara la notizia, come in uno spot. Si sta affermando come strumento di persuasione, propaganda e mistificazione lo spot giudiziario. Vedi Stamina. Un nuovo genere, e un’altra joint venture Stato-privati, dove la tutela della legalità viene utilizzata come rivestimento, e permette di meglio delinquere.
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18 agosto 2014
18 marzo 2014, Brescia. Un’ Alfa Romeo della polizia locale mi mostra l’affetto municipale soffocandomi di attenzioni, ancora più calorose del solito, in poche centinaia di metri appena esco a piedi da casa, ronzandomi attorno come un play-maker degli Harlem Globe Trotters: ora sfrecciando veloce, ora sbucando all’improvviso da dietro un angolo; ora facendosi trovare davanti a me, ferma in attesa, come a un regolamento di conti del clan dei marsigliesi. Purtroppo al ritorno scopro che dei vandali, rimasti sconosciuti nonostante i numerosi testimoni, hanno danneggiato l’auto sotto casa, urtandola con un furgone. Per una di quelle meccaniche all’apparenza impossibili così frequenti quando fa la sua comparsa la polizia, l’urto sulla fiancata per contraccolpo ha divelto il tergicristallo posteriore; come se all’effetto del mezzo pesante si fosse aggiunto quello della mano di una persona. Costo della riparazione: 500 euro.
Il giorno successivo, 19 marzo 2014, secondo la notizia diffusa solo diversi mesi dopo dai media nazionali, lo stesso corpo di polizia si sarebbe opposto coraggiosamente alle soverchierie verbali dell’assessore comunale all’educazione (v. sopra). Denunciandola addirittura alla magistratura; e mostrando così di avere un alto senso della legalità, al contrario del sottoscritto, che non ha denunciato il danneggiamento. Né ho denunciato la minaccia, e il tentativo di mettere a tacere chi è testimone di gravi illeciti, che il danneggiamento costituisce, ritenendo che non vi sia tutela della legalità per questi reati. E che vi sia anzi tutela della illegalità.
Sindaco: Emilio Del Bono. Assessore alla sicurezza: Valter Muchetti. Comandante della Polizia locale: Roberto Novelli. Comitato per la sicurezza e la legalità del Comune di Brescia: Roberto Mazzoncini, Giuseppe Porqueddu, Carlo Alberto Romano.
25 giugno 2014, Brescia. Nel partire da casa con l’auto, sentiamo che la marmitta fa rumore, cosa che non faceva fino a quando l’avevamo parcheggiata dopo averla usata la volta precedente. Il tubo di scappamento è abbassato: qualcuno ha rotto i fermi, evidentemente montando con un piede sul tubo di scappamento. Non è per me un danneggiamento inatteso:
a) So per esperienza che dopo azioni vistose, firmate, di “priming”, (v. sopra) quanto commesso verrà reiterato, in forme più “discrete”, fino a divenire routine. Facendolo apparire come dovuto tutt’al più a scorrettezze o illeciti generici (ciò che chiamo “metodo Dell’Osso”, dal nome del magistrato, attualmente Procuratore generale a Brescia, che sostiene che i piduisti sono solo affaristi, e non hanno intenti eversivi).
b) Ferve l’attività giudiziaria sul caso Stamina (vedi). Una ardita attività giudiziaria “bifronte”, con imputati per truffa nominati ausiliari dei giudici affinché proseguano la truffa; con magistrati che legittimano truffe presenti e future ordinando “terapie” da Vanna Marchi, contro il parere dell’establishment medico-scientifico; che sul punto avrebbe ragione, se non volesse a sua volta sfruttare il caso per imporre la versione industriale della stessa truffa, ed essere in futuro legibus solutus nel commetterne altre. Per fare sembrare una cosa seria questo groviglio bene ordinato di buffonate criminali, si stanno inscenando scontri degni dei duelli degli eroi omerici (ottenuto il nobile risultato, quello di far scendere allo Stato, e al Paese, un altro gradino della scala dell’istituzionalizzazione delle frodi mediche, per i contendenti tutto finirà con l’equivalente di una mangiata insieme in qualche trattoria). Occorre al successo della sceneggiata, e al buon nome degli attori, che venga tenuto a bada chi spiega come gli scontri siano una manfrina, e la vicenda una ciarlataneria di Stato, su larga scala, a danno dei cittadini. I galantuomini di Brescia stanno fornendo a questa truffa a favore del business medico un servizio completo: lancio di Stamina, opposizione a Stamina, e soppressione, anche tramite intimidazione, violenza, provocazione e discredito, delle voci che svelano (vedi) il carattere strumentale, illecito e speculativo dell’intera questione e i danni alla salute e agli averi che ne deriveranno per i cittadini.
c) Tra 2 giorni, il 27, ci trasferiremo per la stagione estiva in Calabria, con l’altra auto. Da anni è tradizione che partenze e arrivi vengano sottolineati con manifestazioni di simpatia di questo genere. In questo caso, è necessariamente rinviata al ritorno dalle ferie la riparazione del danno: l’auto resterà a Brescia con la marmitta penzolante per due mesi; come un pegno d’amore. Sono queste sottigliezze che mi danno la sensazione di avere a che fare a Brescia con gente che è intimamente turpe dietro alla facciata di rispettabilità. Del resto, in Calabria i tanti massoni locali, qualche ndranghetista certificato, e le forze di polizia del posto fanno del loro meglio per farmi sentire la stessa aria della civilissima Brescia.
15 agosto 2014, Spezzano. Leggo della notizia dei vigili bresciani che multano e denunciano l’assessore. Il pubblico per lo più applaude la scenetta dei vigili integerrimi che mettono a posto il politico arrogante. Penso che per me con i danneggiamenti all’auto si sta, tra le altre cose, istituendo un sistema di multe, per punirmi quando scrivo su cosa c’è dentro al sepolcro imbiancato delle istituzioni, e indurmi così a tacere o moderarmi.
Spezzano della Sila, 18 agosto 2014
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21 settembre 2014
Blog de Il Fatto
Commento al post di N. Dalla Chiesa “Expo: i ‘ghisa’ di Milano, vere sentinelle antimafia”
9 novembre 2017
Blog de Il Fatto
Commento al post di E. Ciccarello “Mafia, si studia di più nelle Università del Nord. “Al Centro c’è minore percezione” “
La gigantografia di Falcone e Borsellino è un ottimo paravento per attività criminali del mondo legale. Es. in ambito universitario le frodi a danno dei pazienti e del contribuente derivanti dalla fusione tra industria e ricerca accademica in campo biomedico. Non stupisce che l’allestimento dei paraventi antimafia sia più praticato al Nord, dove è più diffuso il white collar crime. Così si vedono università settentrionali, che in passato hanno dato una cattedra a un soggetto definito da Giuseppe Di Lello “una sorta di consigliere della famiglia dei corleonesi”, sbandierare la lotta alla mafia mentre praticano il malaffare e lo proteggono con metodi sostanzialmente mafiosi; godendo della complicità di altre istituzioni, anch’esse munite di una bella gigantografia della famosa immagine dei due magistrati ai quali invece l’impegno antimafia non portò vantaggi ma costò la vita.
@ Luca. I nostri politici non sono così terribili e onnipotenti; prendono ordini da poteri sovranazionali; quando non vengono ignorati e scavalcati come figuranti di poco conto. Credo che la mafia sia una componente strutturale dell’assetto di dominio dell’Italia. E che lo sia anche la lotta alla mafia. Forse i fini dell’uccisione dei due eccezionali magistrati hanno incluso anche l’insorgere dell’antimafia come attività stabile e come potere di tipo sacrale, che conferisce intoccabilità. Dove è scritto che dobbiamo essere in guerra perenne con la mafia? I mafiosi sono “samurai invincibili”? La mafia, questa spina velenosa, questo cappio al collo della nazione, andrebbe stroncata, anche a costo di misure estreme, e archiviata. Cronicizzando la mafia si favoriscono i crimini dell’economia legale che si nascondono dietro ai “crest” della lotta alla mafia, oltre a consentire la permanenza di una manovalanza criminale che è stata usata a fini eversivi. Lo studio scientifico della mafia che non fosse l’aggiunta di un altro cesto di pagnottelle accademiche – e lo studio anch’esso serio della corruzione istituzionale, quella che legifera e governa a favore dei poteri forti – dovrebbero considerare la gravità di dichiarazioni come questa della Bindi, che la “mafiologia” divenga “un elemento strutturale nella formazione di base e specialistica delle università italiane”.
d) dopo i commenti su Bindi e sui “professionisti della metamafia” il ministero dell’interno ha visitato il mio sito:
Blog de Il Fatto
Commento al post “Brescia, bimba di 4 anni muore di otite: “Era stata respinta da due ospedali” “
Il messaggio è tonante: dietro alla comune otite c’è un mostro che può uccidere il bambino; l’otite media quindi esige work-up diagnostico e terapia aggressivi. Non viene detto che i mostri sono due, e disposti a tenaglia. Oltre a Scilla, le rare complicazioni di una patologia quasi sempre benigna, c’è Cariddi, gli effetti iatrogeni degli esami e delle terapie. Gli antibiotici hanno scarsa efficacia sulle otiti, e possono fare aumentare le ricorrenze. Il dubbio qui seminato di un ascesso cerebellare trascurato porta alla TAC, che soprattutto nei bambini può causare cancro del cervello e leucemia*, con una probabilità come minimo paragonabile a quella delle complicazioni gravi nelle otiti. La buona medicina pilota il bambino nello specchio di mare, non così stretto, tra i due mostri. Quella cattiva fa rotta a casaccio. La medicina commerciale grida a Scilla per spingere il bambino verso Cariddi, sulla cui presenza tace. Questa vaga e anomala scare story viene da Brescia, città dove i magistrati vanno troppo d’accordo coi medici, e coinvolge la Poliambulanza, ospedale di suore fortemente orientato alla medicina commerciale; tra gli amplificatori, un parroco e la ministra Lorenzin. C’è di che raccomandare ai genitori doppia cautela, data la disseminazione di messaggi parziali, distorti, ingannevoli e pericolosi.
9 aprile 2018, ore 15:02. Un’inquilina sente il bisogno di spazzare le scale condominiali sovrastanti l’atrio proprio mentre entro con la spesa. Succede sempre; anche dopo che a mie lettere di protesta all’amministratore le pulizie sono state affidate a una ditta esterna. Una catena di molestie incessante e asfissiante. Entrato in casa, su RAI 1 una presentatrice, un avvocato e un attore commentano il caso della bambina a Brescia, stigmatizzando il non dare gli antibiotici e non fare la TAC ai bambini con l’otite. Citano a sostegno Ricciardi, direttore dell’ISS. Sostengono che i genitori dovrebbero a loro giudizio chedere la TAC all’ospedale, e che se la chiedono i medici commettono un abuso passibile di procedimento giudiziario negandola. Sono queste informazioni perniciose al pubblico, questo sobillare, il vero delitto, di gran lunga il principale e il più grave, se non l’unico.
L’inquilina lavora come inserviente nella vicina Poliambulanza (v. sopra). E’ una figura repellente; ma, col suo modo di acquisire meriti buttando sporcizia dall’alto addosso a un medico quando rientra con la spesa nell’edificio dove abita, è una gran signora paragonata ai magistrati, medici, preti, prefetti, sindaci e assessori, ufficiali dei CC, funzionari di polizia, etc. che i meriti li acquisiscono accoppiando a operazioni come questa della criminale diseducazione del pubblico, e dell’intimidazione dei medici sull’otite, la relativa repressione nei miei confronti. Mi chiedo se la ricompensa l’avranno subito, o dopo che verrà registrato l’incremento che stanno così producendo del consumo di antibiotici per otite, e quindi l’incremento di casi di otite, di complicanze, e di lucrosi cancri del cervello e del midollo osseo in bambini. Oppure metà subito e metà a risultato ottenuto.
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13 giugno 2018. Trovo in cantina in bella vista le due foto, del procuratore Buonanno e del prefetto Vardè, che un anno fa avevo agganciato al lucchetto della porta. Da quanto la moglie del sottufficiale dell’aviazione della base NATO mi aveva avvisato che qualcuno aveva urinato davanti alla porta della cantina, dove tengo provviste alimentari, inclusi bidoni di olio, ho trovato le cose all’interno mosse. Es. il coperchio del campanello della bicicletta svitato e poggiato su uno scaffale. Quando ho visto smossi i bidoni dell’olio, ho messo le foto. Era anche allora giugno, prima della partenza per la Calabria. Le due foto furono strappate via e asportate; e quelle che mi sono state fatte ritrovare, introducendosi nella cantina, sui barattoli della conserva dei pomodori, devono essere le stesse, portando i segni dello strappo. Un mese fa, rinvenuti i segni di altre visite, avevo sostituito il minuscolo lucchetto con uno grande, di marca. Non è servito; sottovalutavo la professionalità dei visitatori. La finestrella che dà un minimo di luce alla cantina è stata parzialmente ostruita dall’esterno da oggetti messi dall’aviere. Riaggancio le due foto dei due tutori della legalità al lucchetto, dopo un anno, e torno su a leggere un interessante intervento di Scarpinato sul carattere contingente e caduco, di “breve parentesi storica”, dello Stato di diritto.
Nell’uscire dalla cantina da una porta che dà sull’esterno fa capolino l’aviere, una presenza costante in queste situazioni. Ieri e oggi ho pubblicato questo:
Blog de Il Fatto – Commento al post di V. Ulivieri: Inquinamento, nei pressi dei siti contaminati eccesso di mortalità tra 4 e 5%. Tumori, +9% tra i più giovani.
” “Forme di cancro con una connessione forte da cause ambientali”. E’ vero; e ci sono altri fattori ambientali oltre a quelli propagandati. Per esempio, oltre alla correlazione tra “melanomi e contaminazione da PCB” c’è il fattore ambientale della censura dei media sulle sovradiagnosi di melanoma*. C’è il fattore ambientale delle sovradiagnosi di melanoma trasformate in una “perpetual income machine”, nelle parole del dermatologo D. Elpern. Macchina sfornasoldi potenziata da questi allarmi e studi imprecisi con conclusioni distorte e abusive sul rapporto di causalità. E c’è il fattore ambientale di soggetti con la divisa e la toga che si guadagnano lo stipendio dello Stato occupandosi sia di aiutare l’allarme che spinge persone sane nella “income machine”, dove vengono trasformate in malati di cancro, sia di zittire more mafioso chi guasterebbe la nobile attività. *Lomangino K. Yes, melanoma can be overdiagnosed, but news stories like these don’t discuss it”. Health News Review, 4 giugno 2018.
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@ Pot. Anche confrontando epoche diverse si può ingannare; creando sovrastime del rischio anche del 100%, es: Des Spence. Bad medicine: atrial fibrillation. BMJ, 2013. 347: f4910. Le comparazioni tra periodi storici diversi sono anzi un classico delle manipolazioni. Al contrario confrontando aree diverse usando gli stessi metodi… si possono pure mandare messaggi falsi, ingannevoli e dannosi per la salute pubblica: Wainer H. New York’s cancer maps: What we don’t know won’t hurt us, it’s what we do know that ain’t. In: Medical illuminations. Oxford U Press, 2014. Sulla natura non ambientale ma socioeconomica e commerciale delle variazioni regionali nelle statistiche mediche c’è il classico lavoro di Wennberg, il Dartmouth Atlas.
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Come per i bilanci aziendali, e per altre attività umane, nella ricerca biomedica non ci sono barriere metodologiche ai modi di ingannare quando c’è la volontà di farlo, o ci sono forti pressioni che spingono in quel senso; si creano piuttosto metodologie ad hoc, incluse affermazioni piuttosto strane sulla validità di questo o quel metodo.”
Deve probabilmente essere arrivata ai destinatari la lettera di accompagnamento delle restituzione della scheda elettorale per le elezioni comunali del 10 giugno 2018:
Brescia, 8 giugno 2018
Dr. Federico Cafiero De Raho
Procuratore nazionale antimafia
Direzione nazionale antimafia
Via Giulia 52
00186 Roma
racc. r/r
p/c Magistrati dell’ANM di Brescia
c/o il Presidente di sezione ANM
Dr. Guido Taramelli
Via L. Gambara 40
25121 Brescia
racc. r/r online
La mafia dietro antimafia: il “Parco dell’antimafia bresciana”. Restituzione della scheda elettorale elezioni comunali Brescia 10 giugno 2018.
“… quando ti scontri e vedi il mondo, capisci che oltre a un certo punto non si può andare. Fare il Masaniello non serve. Perché poi ti etichettano come un pazzo – è successo a molti – e quello che vuoi comunicare non viene più preso sul serio.”
Nicola Gratteri
Dal 2000 ad ogni votazione restituisco la scheda elettorale. Dal 2018 non la restituisco alla Presidenza della Repubblica, con motivazioni (1) alle quali è risposto con misure di un genere che è l’oggetto della presente restituzione della scheda elettorale per le elezioni comunali a Brescia del 2018 alla Procura nazionale antimafia.
Ciò che chiamo “Parco dell’antimafia bresciana” è uno squallido rettangolo di suolo pubblico di pochi metri quadri che costeggia la ciclabile di Via Dario Morelli all’altezza della palazzina ” Dalia” di Via Tosetti 30, Brescia, dove abito, e separato da essa da uno spiazzo sterrato. Attualmente è sbarrato da una rete metallica, e vi sono stati piantati vegetali, inclusa una palma nana. Era un anonimo breve tratto di terreno che attraversavo per rientrare a casa, fino al 14 novembre 2014, quando l’inquilino che abita di fronte al “parco” mi ha intimato di fermarmi, e di passare da qualche altra parte. Sono passato comunque, e la persona mi ha aggredito a colpi di rastrello, che teneva pronto in mano, bestemmiando e minacciando di “accopparmi”. I rebbi del rastrello hanno causato, attraverso i vestiti, escoriazioni a stampo sull’avambraccio col quale ho cercato di ripararmi dai colpi (2). La moglie ha aggiunto che si erano consultati coi Carabinieri, che li avevano istruiti su come restare impuniti, e che la prossima volta sarebbe stata lei a picchiarmi.
L’aggressione, incluso il riferimento ai CC, è filmata, con audio; l’aggressore ha agito sapendo che sarebbe stato registrato. Aveva già tentato di impedirmi il passaggio mesi prima, cominciando il 27 giugno, pochi minuti prima della mia partenza per la stagione estiva. Allora l’area pubblica era un rettangolino di terra incolta, verde in primavera, brullo d’inverno, indistinguibile dal resto. Dopo il ritorno, il 25 settembre, gli avevo scritto una lettera (all.), quando il passaggio era divenuto una discarica di ramaglie, di rifiuti della spazzatura, e anche di escrementi, che la donna che mi ha poi minacciato di ulteriori aggressioni citando a sostegno i CC mi aveva detto mettere apposta; a volte facendosi trovare mentre svuotava la pattumiera sul tratto di suolo pubblico che lei, e le Istituzioni, hanno deciso mi sia interdetto. Non aveva l’aspetto pseudo curato, per quanto ridicolo, che ha oggi, ma quello di una discarica abusiva. La trasformazione è avvenuta dopo che il 14 gennaio 2015 ho scritto dell’accaduto chiedendo spiegazioni al comandate provinciale dei Carabinieri Spina, e all’assessore alle “politiche della sicurezza e dell’arredo urbano” Muchetti (all.). Due giorni prima, il 12 gennaio 2015, avevo ricevuto una lettera racc a/r degli aggressori, data del timbro postale 8 gen 2015, senza data e scritta a mano, ma evidentemente dettata, dove si faceva mostra di rispondere alla mia del 25 settembre, informandomi che il Comune li aveva autorizzati a “mantenere e curare” quel verde pubblico (all.) e intimandomi di non attraversarlo. Ovvero, mi veniva comunicato che l’area pubblica sarebbe stata assegnata a privati, 2 mesi dopo avermi aggredito per esserci passato e 4 mesi dopo che avevo sollevato per iscritto la questione. Non c’era nessun segno né informazione che l’area fosse stata data in concessione ai condomini. Non si può credere che ciò fosse vero o in buona fede: chi è disposto a un’aggressione per futili motivi, ed è stato – a che titolo? – dai CC, perché non dice semplicemente “all’invasore” che l’area gli è stata concessa? Dopo avere citato l’aggressione dei condomini in una lettera (3) all’amministratore dello stabile (lettera sul costume di altri inquilini di spazzare i gradini delle rampe o passare stracci umidi quando passo sotto, in particolare quando rientro a casa con le buste della spesa), nel piazzale che separa la casa dal parco sono stati aggiunti dei new jersey di plastica, come a formare una sorta di parcheggio privato, in modo da dare una parvenza di finalità alla chiusura del luogo dell’aggressione.
L’aggressione appare essere stata costruita ad arte, da esperti registi; come i danneggiamenti continui alle auto sotto casa che l’hanno preceduta e seguita (2); e come la sanzione disciplinare, con allegata diagnosi commissionata dall’Ordine dei medici di Brescia a uno psichiatra, Luigi Croce, per il quale sarei affetto da gravi malattie psichiatriche. L’ho ricevuta il 23 febbraio 2015; ha costituito la risposta alla mia denuncia e richiesta di spiegazioni ai responsabili locali dei CC, della Polizia municipale e dell’arredo urbano. E’ singolare che, quando nell’aprile del 2014 avevo trovato lo sportello dell’auto parcheggiata sotto casa sfondato (500€ di danno) dopo una delle solite comparsate della Polizia municipale di Muchetti (2) – episodio che segnò l’inizio di una serie di danneggiamenti sotto casa poi proseguiti nell’aggressione e nella comunicazione della Corte d’appello di Brescia – il futuro aggressore mi avesse avvicinato dicendomi spontaneamente di avere visto un furgone di una ditta di pulizie colpire la mia auto; pista che non approdò a nulla.
La sanzione disciplinare contenente una dettagliata descrizione di un mio stato psichico gravemente patologico mi è stata notificata dalla Corte di appello di Brescia. La diagnosi è stata desunta dai miei scritti (2). Secondo questa associazione di soggetti che occupano cariche istituzionali a Brescia, io, che scrivo di frodi biomediche, sono diagnosticabile come pazzo all’analisi di ciò che scrivo. Soggetti che in alcuni casi, come il presidente dell’Ordine che ha sorretto Stamina, e i magistrati che l’hanno lasciata innescare qui a Brescia dove è nata, sono implicati negli affari delittuosi che denuncio. Il procedimento disciplinare era stato iniziato il 20 agosto 2013, su input dei carabinieri, ai quali il 21 marzo 2013 avevo scritto lamentando la loro partecipazione nello stalking a mio danno. E input della Prefettura (quando lavoravo agli Spedali Civili di Brescia qualcuno mi disse che il mobbing a mio danno era diretto dalla Prefettura). Per i CC, ero “aduso a mandare lettere dal contenuto inquietante, a varie autorità, la cui scelta sfugge a qualsiasi logica”. La presidente della Corte d’appello di Brescia, dr.ssa Campanato, oggi deceduta, alla quale è stata intitolata un’aula del palazzo di giustizia già intitolato a uno dei padri della P2 storica, a mia segnalazione (4) rispose che “la Corte d’appello non ha alcun coinvolgimento con le vicende in questione”. Io invece credo che senza la chiave di volta della magistratura che garantisce impunità, il trattamento piduista, cioè di mafia di Stato, del quale sono oggetto, non sarebbe possibile. Credo che gli stessi fattori che avevano appena portato la Corte d’appello di Brescia a continuare a tenere fuori dal carcere dopo 40 anni anche i pochi manovali considerati della strage atlantista – e piduista – del 1974 l’abbiano portata a partecipare ad un’operazione di eversione tramite lo Stato dei nostri giorni (5). L’avere permesso agli aggressori di rinchiudere del tutto e mantenere come cosa loro il terreno demaniale usato a pretesto per prendermi a colpi di rastrello, istruendoli e guidandoli in tale senso, costituisce una continuazione della violenza. Trame in sedicesimo come questa possono aiutare a comprendere quelle grandi, sulle quali si sostiene dopo decenni di non sapere come siano andate le cose.
Occorre un’indole autenticamente perversa, sociopatica, per impedire un diritto naturale, quello di camminare liberamente e di attraversare spazi pubblici. Mi riferisco a chi disegna queste forme di guerra psicologica; non ai loro esecutori, medici dell’Ordine, psichiatri, CC, Comune, magistrati, soggetti privati; modesti aiutanti del boia che forse neppure si rendono conto della gravità di quello che fanno. Il rapporto fortemente sbilanciato tra peso lieve del singolo gesto abusivo, come responsabilità di chi lo commette, e peso grave dell’effetto cumulativo del trattamento sulla vittima, come danno, è una delle caratteristiche fondanti di queste forme di stalking sistematico; che possono così essere attuate tanto meglio quanto più è vile e ignorante la manovalanza.
Ho già vissuto situazioni dove privati commettono nei miei riguardi abusi gratuiti in maniera smaccata, alla luce del sole; sapendo che poi le autorità pubbliche, a cominciare da quelli che fanno i magistrati, aggiusteranno tutto, fino ad rovesciare le colpe sulla vittima. E’ perturbante questo esibire i poteri dello Stato come poteri delinquenziali, come quelli di una soldataglia mercenaria che può fare quel che vuole. La legge come cabala dalla quale si può creare dal nulla ciò che si vuole. E sarebbe terrificante, se non sapessi quali ometti danno vita a queste farse criminali; è in un certo senso un aiuto, un pungolo morale che ricevo da parte dello Stato, in particolare dalla magistratura, nel proseguire la condizione di dissidente nella quale mi sono trovato, il vedere “istituzioni” che si prostituiscono così.
Forse l’obiettivo primario, viste le tante altre provocazioni concomitanti, era quello di innescare una rissa, per poi accusarmene (non ho reagito, e ho chiamato il 112). Magari, vista la falsa diagnosi psichiatrica che a mia insaputa l’Ordine e i CC stavano allestendo, di descrivermi come non solo pazzo, ma pazzo violento. Quindi da contenere. Alternativamente, di tenermi in una condizione di mobbing e di stalking di strada. Ogni volta che rientro a casa da quella via, da anni devo fare il giro largo attorno a questa strisciolina di suolo pubblico sulla quale mi è stato interdetto passare, con una violenza fisica da ubriachi che è stata coonestata e resa permanente da Comune di Brescia e CC.
L’aggressione e la “enclosure of commons” sotto casa sono avvenute nell’ambito di una campagna di discredito finalizzata a neutralizzare le mie denunce sulle frodi mediche. Sarei affetto da gravi patologie psicotiche. Se c’è una patologia psichica, voglio rispondere restituendo la scheda elettorale, è la “straccioneria esistenziale”, o “sindrome di Steve Jobs” (6) di coloro che interiormente sono in uno stato di irredimibile indigenza, che li porta a ritenersi autorizzati a commettere azioni abiette, come chi disperato non veda altra via che quella delle azioni miserabili per non morire di fame.
Non potendo rivolgermi alle corrotte autorità che dovrebbero impedire l’illegalità, e invece la generano, mi sono consolato chiamando il posto “Parco dell’antimafia bresciana”. Perché rappresenta bene una condizione generale: il comportamento mafioso e tracotante di chi occupa le istituzioni, dietro al paravento della tutela della legalità; e in particolare del paravento della lotta alla mafia (7). La prassi mafiosa dell’ impossessarsi della cosa pubblica in maniera illecita e violenta e a fini illeciti e criminali. A Brescia era stata da poche settimane istituita una direzione antimafia. Voluta dal procuratore generale Dell’Osso, un magistrato che ha precedenti quanto a mimetizzazione del crimine di Stato: giudicò la P2 un’associazione non eversiva. Credo che l’antimafia serva da alibi alle operazioni di quello che è stato chiamato “capitalismo mafioso”.
L’episodio non è che uno tra i tanti; i segni sanguinolenti sul braccio dei colpi di rastrello sono stati poca cosa rispetto al danno fisico irreversibile da stalking e mobbing incessanti. La formalizzazione amministrativa di un attacco vile è poca cosa rispetto a esiziali abusi di potere di varie amministrazioni dello Stato nei mei confronti. Il valore simbolico e il carattere statico, questa specie di colonna infame davanti casa – dove l’infamia non è la mia – porta a rispondere lasciando una testimonianza.
A Brescia, dove l’industria medica è fiorente, ci si è presi carico della distruzione di un medico che riconosce, non accetta e denuncia le truffe dell’attuale medicina. Distruzione attuata con gli strumenti dello Stato, in particolare le forze di polizia e la burocrazia, potendo contare sulla collusione dei magistrati; i quali del resto sono parte attiva nelle frodi che denuncio (8).
Esempi di questo movente sono il caso Stamina, innescato a Brescia, nell’istituzione dove era rettore Pecorelli, legato al circuito internazionale del business biomedico. Il suo viaggio a Washington del settembre 2014, a prendere ordini insieme al ministro dalla salute Lorenzin, è una pietra miliare, un po’ come nel campo dell’eversione la riunione al Parco dei Principi del 1965. La foto su internet che lo mostra accanto al giudizioso (v. epigrafe) procuratore Gratteri, a una conferenza sulla mafia a Brescia, è un altro simbolo di ciò che avviene dietro agli slanci dell’antimafia (9). Nel caso Stamina (10) i magistrati hanno fornito un servizio completo di “ontologia giudiziaria”, di creazione di una realtà sociale – falsa e perniciosa per il popolo – tramite l’azione giudiziaria: a) propaganda delle staminali e delle terapie “libere”, cioè della libertà di truffa, mediante la diffusione di speranza su una terapia grossolanamente ciarlatanesca. b) lancio delle frodi ufficiali, smentendo dopo anni di appoggio Stamina e usandola come standard di paragone negativo. c) eliminazione di una voce che guastava il gioco, consentendo bastonature, stalking, mobbing istituzionale, e facendosi latori di diagnosi di psicosi. In tutti e tre i momenti avrebbero dovuto fare l’opposto, se avessero rispettato i loro doveri.
Un altro esempio è la Terra dei Fuochi campana, e le altre sparse per l’Italia, dove prima si è lasciato degradare il territorio e poi si sono lanciati allarmi molto oltre il vero su implausibili effetti lampo cancerogeni catastrofici, tipo “peste nera”; per estendere la vendita di interventi oncologici inutili e dannosi che altrove sono in fase di ritiro o contenimento (11). Qui l’antimafia è direttamente coinvolta.
Nell’attuale democrazia italiana, le “istituzioni “ hanno fatto in modo che chi ha mostrato il significato criminale a danno del popolo dell’operazione Stamina debba scrivere lettere come questa; chi ha partecipato all’operazione, l’avvocato e professore di diritto Giuseppe Conte, che ha difenso il finanziamento pubblico di Stamina, la più volgare delle truffe, e si è distinto nel promuovere attivamente, sfruttando il caso, e nel teorizzare sul piano giuridico, la demagogica e antipopolare ‘libertà di cura’ richiesta dal grande business per liberalizzare le loro truffe, viene catapultato a fare il capo del governo, con l’etichetta di “difensore del popolo”. L’arma dei Carabinieri, che davanti a notizie di reato ha seguito la “logica” di organizzare bastonature sotto casa, sanzioni disciplinari e pesanti diagnosi psichiatriche per il denunciante, ovvero per chi potrebbe guastare operazioni che spingono la popolazione verso i reparti di oncologia con gli allarmi cancro da “Terre dei Fuochi” e simili, piazza nel governo il generale Costa, espressione di uno Stato bravo a proseguire in forme diverse il crimine dei camorristi, lanciando allarmi apocalittici a posteriori sugli effetti del crimine che ha prima favorito. Proseguendo la triste consuetudine che accompagna la Repubblica dalla sua nascita, coloro che occupano le istituzioni si mostrano “adusi” ad orientare con violenze e altri mezzi illeciti il corso della nazione lungo le direzioni indicate da poteri e interessi sovranazionali, a danno del popolo; in una forma di corruzione, la corruzione istituzionale (12), più grave della bribery, l’accettare mazzette; che invece viene spacciata per l’unica forma di corruzione, favorendo così quella istituzionale.
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Un esempio che nei mesi scorsi ha avuto una vistosa manifestazione mediatica, col caso di Alfie Evans, ed è in fieri col pronto sostegno della magistratura (13), è il rivestimento con argomenti etici e giuridici della megatruffa delle cure per malattie rare (14). L’efficienza di sfruttamento, di ottenimento di profitti e potere, è ottenuta aumentando l’inefficienza medica sui pazienti. L’efficienza economica illecita e l’inefficienza medica e scientifica illecite sono congiunte e rese presentabili con argomenti pseudoevangelici, pseudoumanitari e pseudogiuridici. La truffa ideologica, e le sue implementazioni fraudolente concrete, si reggono su una serie di equivoci che necessitano di essere protetti da censura. Che lo Stato, efficientemente, fornisce. E’ una truffa nella quale si sta profondendo il clero, la forza ambigua che Cafiero De Raho si è sentito di dovere ringraziare nell’insediarsi come il Procuratore nazionale antimafia, mentre chiedeva chiarezza ai cittadini (15); nonostante che la Chiesa non solo abbia storici legami con la mafia, e con gli apparati che la proteggono e usano, ma sia tra i fattori causali della mafia, e dei costumi italici mafiosi, sotto molteplici profili e a più livelli; essendo allo stesso tempo beneficiaria dell’antimafia come alibi, diversivo e paravento. Ed essendo fiduciaria, dai tempi di Portella, dei poteri che deviano lo sviluppo della nazione con epurazioni e disinformazione.
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Indirizzare la restituzione della scheda elettorale all’Antimafia può sembrare bizzarro, o particolarmente bizzarro. Ma ha le sue ragioni. Oltre al coinvolgimento diretto di chi è pagato anche per combattere la mafia, e si presenta come l’antimafia, c’è una presenza di contesto dell’antimafia, che permette al diritto positivo di calpestare lo jus gentium, invece di aggiungersi ad esso. Di indebolire la legalità anziché aumentarla. Di stroncare i minuscoli tentativi individuali di lotta per la legalità; tentativi di difesa della decenza, nel mio lessico. Questa antimafia è una luna piena che si fa beffa della lucciola, come nella poesia di Trilussa, e le è nemica. Che si fa grande non per meriti propri, ma per la tenebrosa potenza di ciò che contrasta (quello che chiamo la fallacia iperbolica (16)). Mentre aiuta altre forme di crimine a farsi legge.
In una città dove si volesse davvero combattere la mafia sarebbe impensabile che si permettano – o si organizzino col supporto dello Stato – sia atti individuali di ‘petty’ mafia, sia operazioni eversive; e che le prime siano al servizio delle seconde. Nel buon governo, i magistrati esercitano una azione deterrente sul crimine, per lo meno su quello istituzionale. Nel cattivo governo, esercitano una funzione mafiogena: proteggono ed eccitano chi delinque, incoraggiandolo alla sopraffazione, e scoraggiano la vittima, ponendola a dover scegliere tra due vie: se chinare il capo accettando di riconoscere e subire un potere mafioso, oppure ribellarsi alle violenze, in assenza di fatto di legalità positiva; a uscire quindi dalla legge, accettando di partecipare al gioco della violenza. Uno Stato delinquente genera e riproduce il suo stesso genere di delinquenza. Nel mio caso, accoppiando abusi, boicottaggi, violenze, danni economici, isolamento sociale, sfregi morali di ogni tipo alla ostentazione di illegalità istituzionale, mi si mette di fronte allo scegliere tra la “learned impotence” e il reagire in una condizione di assenza di legalità; in modo da reprimere la denuncia di frodi biomediche o con l’avvilimento diretto o con le misure giustificate per un ribelle da contenere e punire. Trasformare il dissenso tecnico e politico in devianza credo sia uno degli attuali compiti delle strutture che negli anni ’70 si occupavano di omicidi politici e stragi. Il cercare di trasformare, con mezzi illegali e miserabili, la critica, la libertà di ricerca, la denuncia di truffe sulla salute e della loro protezione e promozione da parte dello Stato, in un caso di devianza da controllo di polizia, è un comportamento imperdonabile. La prosecuzione ai nostri giorni degli omicidi politici, e dell’eccitare e pilotare l’estremismo, negli anni ’70. Un comportamento non meno grave e nefasto di quelli della mafia cinematografica che non vi stancate di esibire, e che vi guardate dall’eradicare.
Mi trovo quindi a dover cercare una terza via, che chiamo dei “surrogati civili della giustizia”, per contenere i danni e i pericoli questi operazioni. Così scrivo a voi, facendo testimonianza su reati gravi e vili che hanno la regia dello Stato. E’ bene che resti traccia delle attuali attività a favore del doppio Stato da parte di quelli che salgono sul palco a condannare quelle passate. Di come venga sorretto il business biomedico oggi; in quella che potrebbe essere detta, parafrasando il noto eufemismo, la “trattativa Stato-Big Pharma”.
La mia vicenda mostra anche qualcosa sulla mafia. Uno degli spettacoli più deprimenti è sentire quelli che ripetono per la milionesima volta la storia di “Osso, Mastrosso e Carcagnosso” con l’aria di avere individuato il nucleo profondo delle cause sociologiche della mafia. Se si volesse davvero comprendere il fenomeno mafioso, la sua genesi e riproduzione, e perché viene tenuto in vita, sarebbe utile studiare quello che fanno a Brescia le autorità del retrobottega degli uffici dove esibiscono Falcone e Borsellino come insegna. La lotta alla mafia come paravento; la funzione mafiogena di chi dovrebbe combatterla; il postulato, esso stesso mafioso, che i custodi che ci difendono dalla mafia sono liberi da custodia, che hanno una licenza di delinquere, estendibile a chiunque li aiuti. In fondo l’antimafia è un organo costituzionale; come il suo complementare la mafia fa parte della costituzione non scritta, con compiti di copertura delle operazioni di soggezione a poteri maggiori e di copertura del capitalismo mafioso. Attività delle quali il mio caso rappresenta un saggio. Chi controlla l’Italia può avvalersi di apparati di epurazione che comprendono sia mafiosi, sia stipendiati dell’antimafia.
Francesco Pansera
1 Sacchi di sterco e calze di seta. Restituzione del documento elettorale alla Corte costituzionale invece che a Sergio Mattarella per le elezioni politiche del marzo 2018.
2 In: Milizie bresciane. Sito menici60d15
3 racc r/r a Studio DeNard, 5 aprile 2017.
4 racc r/r a Presidente Corte d’appello di Brescia Campanato, 24 febbraio 2015.
5 Nel dicembre del 1993 il Corriere della Sera riportò una dichiarazione di Cossiga per la quale la Procura di Roma era d’accordo nel fare internare Moro come affetto da disturbo mentale in caso di una sua liberazione. La magistratura negò sdegnata : “Ippolito: roba da psichiatri stalinisti”. Corsera, 1 dic 1993. La fonte non è in sé affidabile, ma credo che il mio caso deponga a favore di una partecipazione della magistratura nell’eversione, del resto riconosciuta dal vicepresidente dell’ultima commissione parlamentare su Moro, Gero Grassi, che cita “pezzi della magistratura italiana” accanto a forze dell’ordine e P2 tra i responsabili; e che sia evidenza della plausibilità delle accuse di Cossiga sulla collusione della magistratura nella patologizzazione psichiatrica di Moro.
6 Il capo della Apple invitava allo “stay hungry”, “restare sempre affamati”.
7 I professionisti della metamafia. Sito menici60d15
8 Nuove P2 e organi interni. Sito menici60d15
9 il mobbing, lo stalking, gli illeciti istituzionali vari nei miei confronti nella Calabria dove la ndrangheta è tenuta al “giusto” livello da Gratteri, e da dirigenti di polizia come il generale dei CC Lusi, passato dalla lotta alla ndrangheta a dirigere i NAS, saranno oggetto di futura trattazione.
10 Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale. Sito menici60d15
11 La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide. Sito menici60d15. Ilva. Dal cancro nascosto al cancro inventato. Ivi.
12 Light DW. Lexchin J Darrow JJ. Institutional corruption of pharmaceuticals and the myth of safe and effective drugs. Journal of law, medicine and ethics. June 1, 2013.
13 Anche il CSM interviene su Alfie. Sito menici6015
14 La questua delle multinazionali. Sito menici60d15
15 Musolino L. De Raho nuovo procuratore nazionale antimafia: “Cambiamento? Quando la gente assumerà una posizione chiara”. Il Fatto, 4 dic 2017.
16 Commento al post di M. Portanuova ““La mafia dopo le stragi”? E’ ritornata borghese. In un libro gli scenari del dopo Riina” “ In: I professionisti della metamafia, cit.
Allegati:
– Scheda elettorale n. 150325178.
– Copia racc r/r a Muchetti e Spina del 14 gennaio 2015, con allegati
– Tabella riassuntiva restituzione scheda elettorale
§ § §
16 gennaio 2019. Altri new jersey sono stati aggiunti sul suolo pubblico davanti all’area del “Parco dell’antimafia bresciana” (v. sopra, giugno 2018).
I primi furono messi dopo che scrissi all’amministratore del condominio dell’aggressione subita per essere passato di lì. Questi sono stati messi dopo che ho postato l’aggiornamento del gennaio 2019 a I rituali zozzonici della banda Mattarella; e che ho postato questo su Il Fatto:
’10 gennaio 2019
Blog de Il Fatto
Commento al post di A. Sofia “Legittima difesa, De Raho: “Sicurezza spetta a forze dell’ordine”. Cantone: “In molti casi basta legge attuale””
Alle ultime elezioni comunali, nel giugno 2018, la scheda elettorale l’ho restituita a Cafiero de Raho, nella sua qualità di capo dell’antimafia, descrivendo un caso, costruito dai gloriosi CC, per bastonare qualcuno – inviso ad affari sporchi in medicina che CC e magistratura invece favoriscono – sotto casa sua; col pretesto che passava contro il volere di un condomino su una striscia di terra abbandonata. Terreno che è suolo demaniale; giustificando poi la violenza – comunque immotivata – facendo spuntare, ma solo dopo il fatto, una concessione comunale su quel suolo. La nuova legge estenderà a furbastri comuni i metodi depravati dei mafiosi e i metodi depravati della mafia istituzionale che si nasconde dietro all’antimafia. Guardando quando rientro a casa il luogo del reato impunito e favorito, e della permanenza della sua giustificazione, e conoscendo la corruzione istituzionale della peggiore specie, sulla salute, che la violenza gratuita e premeditata ha servito e serve, mi viene da pensare che ciò che della legge Salvini sulla legittima difesa non piace a magistrati e polizia sia la perdita di esclusività del delinquere impunemente, piuttosto che l’apertura a gravi abusi e l’incoraggiamento culturale a concezioni di convivenza primitive e vili che già tagliano le gambe alla vita civile e politica.’
De Raho e Cantone sono espressione di quell’occupazione clericale dello Stato maestra nel condannare con la bocca ciò che sta praticando con le mani (1,2). Finora ho potuto parcheggiare nello spiazzo ora segnato da new jersey recanti le scritte “P” e “no P”, quando non c’era posto altrove. Cosa devo fare quando non trovo parcheggio lungo i marciapiedi? Continuare a parcheggiare in questa nuova enclosure di suolo pubblico, rischiando altre violenze e danneggiamenti, come quelle già appoggiate dal Comune, dai CC e quant’altri, oppure andare a cercare parcheggio lontano da casa?
A chi chiedere spiegazioni su queste barriere? A chi le ha messe, che mi ha promesso ulteriori bastonature affermando di essere stato istruito dai CC su come restare impunito? Alla polizia municipale di Brescia, con le sue comparsate associate allo sfondamento della portiera e altri atti del genere (v. sopra)? Alla PS, con un questore che è già apparso sui media per minacce massoniche a medici? L’ultima volta che ho chiesto per iscritto spiegazioni sull’area, al Comune e ai CC, la risposta è stata un provvedimento disciplinare dell’Ordine dei medici, corredata di diagnosi di gravi disturbi psichiatrici. Trasmessi tramite la Corte d’appello di Brescia, la cui presidente Campanato, interpellata, mi rispose che loro non c’entravano. E’ da poco uscito “Il quarto uomo del delitto Moro”, di Sergio Flamigni, che mostra come quando arrivano ordini di epurazione i magistrati – insieme ai CC – anche nei casi della massima gravità diano il loro contributo di viltà, operando non dalla parte della vittima e della nazione ma da quella dei mandanti e degli esecutori.
Appare trattarsi, dato il contesto, di segnaletica mafiosa a favore della corruzione pro business biomedico. La tipica risposta a voce bassa, ma tracotante e beffarda, volta a riaffermare il diritto all’illegalità e a farlo accettare logorando. Intanto il comandante provinciale dei CC, Magrini, è stato promosso a capo dei Corazzieri. In sostituzione di un altro ufficiale dei carabinieri coinvolto in un’altra pagina eroica dei CC, l’omicidio Cucchi. Un avvicendamento tra affini. Magrini si aggiunge alla lista dei personaggi che nel loro curriculum hanno l’essersi occupati della mia eliminazione e hanno fatto carriera. I corazzieri che paghiamo per la scorta a colui che dovrebbe essere il nostro “comandante in capo” sono forniti da carabinieri che vanno avanti provvedendo al pressing mafioso contro uno dei pochi che si oppone senza compromessi, svelando le manipolazioni tecniche, ai crimini del business biomedico voluti da grandi investitori internazionali. Ai quali il presidente appare rispondere molto più che a ciò a cui dovrebbe rispondere sulla carta. La scena di questo presidente della repubblica coi suoi corazzieri a cavallo mi fa venire in mente la statua equestre di Bartolomeo Colleoni. Il condottiero triorchide, il cui stemma esibiva tre paia di testicoli. Mi viene anche in mente la differenza tra paura, un sentimento naturale, col quale si deve convivere volendo fare il proprio dovere essendo osteggiati da miserabili come quelli coi quali ho a che fare, e codardia, la scelta cosciente, a priori, di essere vili per campare tranquilli. Il vantaggio per i superiori di Mattarella e dei CC di darsi dei tirapiedi che hanno fatto la scelta di base della codardia è che questi per sfogarsi del loro essersi degradati saranno implacabili nei loro compiti. Vorrà dire che considererò che sotto casa al “Parco dell’antimafia bresciana” è stato aggiunto “Piazzale Colleoni”.
1 I professionisti della metamafia
2 Corruzione “qui tam” e sfruttamento
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24 gennaio 2019
Blog de Il Fatto
Commento al post: “Giorno memoria, Mattarella: “Negare diverso porta a immani tragedie. Italiani combattano odio e rifiutino indifferenza”
Il non accettare di subire l’immigrazione forzosa porta al nazismo; è vero come è vero che “Il lavoro rende liberi”. E’ capzioso attribuire la resistenza alla violenza dell’immigrazione forzosa ad un rifiuto della diversità del genere di quello che portò ai deliri nazisti e alle immani sciagure che ne seguirono. Il problema oggi da noi non risiede nella diversità prima facie degli immigrati che ci vengono imposti: il problema è in ciò che ci accomuna data la natura umana. Dietro a usi e costumi diversi siamo uguali; e non è un complimento. “La maggior parte degli indiani, come del resto la maggior parte degli inglesi, è una merda”. Da una lettera del 1922 di E. M. Forster, l’autore di Camera con vista e di Passaggio in India, a un amico indiano. Il commento agro di Forster, noto per la sua vis polemica contro l’ipocrisia, è stato citato da S. Leys (1) per sintetizzare l’opinione di G. Orwell, sincero socialista e filantropo autentico, sulla mescolanza di colonizzatori e colonizzati in Birmania.
1 Orwell o l’orrore della politica. 2007.
@ Minutemen. Tutti possono dire una fesseria. Ma non una serie a catena come fai tu. Se si è capo dello Stato poi c’è un dovere di decoro e temperanza negli argomenti nel rivolgersi al popolo che si dovrebbe rappresentare.
DrugoLebowsky: “gli immigrati che ci vengono imposti”. se internet funzionasse come dico io, una santa manina avrebbe gia’ cancellato il tuo account.
@ DrugoLebowsky. Bannarmi perchè dico che gli immigrati ci vengono imposti commentando un discorso di Mattarella che accosta l’opposizione all’immigrazione al genocidio nazista e predica l’amore universale. Sì, ma bannando la repressione appare chiara. Meglio “sante manine” alla notabile siciliano. Torno adesso dal centro di Brescia, dove ho avuto un incontro ravvicinato, a baciare, con due agenti di PM del sindaco PD, e poco dopo ho ricevuto un assordante scorreggione da un bus (BV178DY) di Brescia Mobilità (presidente prof. Scarpa, Università di Brescia) che si è fermato davanti a me fuori percorso davanti alla biblioteca Queriniana, dove ero diretto. Ha depositato il messaggio ed è ripartito. C’era un controllore da caricare, anche lui fuori percorso, proprio lì e in quel momento. Poi una comparsata dei CC, e prima un paio degli spazzini di A2A di Valotti (un altro professore, questo della Bocconi) amico di famiglia, probabilmente “fraterno”, di Mattarella; non manca mai di farsi parte diligente quando scrivo su Mattarella, anche se dopo che ho documentato le spazzatrici che mi cospargono di polvere della strada sembrerebbe essersi moderato nei modi materiali di accettazione del “diverso”. Siamo come nella Sicilia colta e tollerante di Federico II, perbacco, mica a Dachau o nella Castellammare del Golfo del dopoguerra.
DrugoLebowsky: sostieni la tesi complottista della sostituzione etnica. in un paese civile dovresti essere in ceppi e senza connessione internet.
Va bene, accetto le mie colpe e sono pronto a una pubblica autocritica. E anche a un supplemento di pena, per avere aggiunto che questo caricaturizzare, per il quale l’opposizione all’immigrazione forzosa diviene l’uovo del serpente dei massacri nazisti, e il mescolare come biglie masse di persone di etnie diverse diviene “sostituzione etnica”, non evoca un’immagine di serietà e onestà. A proposito di facili costumi, oso sperare che qualche tua congiunta, o qualche congiunta dei campieri che a Brescia tutelano come si deve le alte parole di don Sergio Mattarella, farà l’opera buona, di misericordia corporale, del visitare i carcerati, venendomi a consolare quando avrete ottenuto il paese civile per il quale vi state tanto impegnando a colpi di mazza e mi avrete messo ai ceppi.
§ § §
4 settembre 2019. Specchietto retrovisore fratturato. Vedi ‘L’arte della codardia. Per un registro delle pratiche e dei messaggi mafiosi’ in: I rituali zozzonici della banda Mattarella settembre 2019.
18 settembre 2019. Batteria scaricata accendendo le luci. Vedi ‘L’altra mafia e i bambini: la sentenza di condanna dei Bottaro e il suo contorno mafioso’. In: I rituali zozzonici della banda Mattarella 18 settembre 2019.
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30 settembre 2019. Radiatore bucato. Vedi ‘La vecchiaia e le sue carogne’ in I rituali zozzonici della banda Mattarella 30 settembre 2019.
§ § §
Vedi : 13 novembre 2019. L’endiadi di Colajanni. In I rituali zozzonici della banda Mattarella
§ § §
Vedi: 28 novembre 2019. Le frodi cumulative e la sera a Varazze. In: I rituali zozzonici della banda Mattarella
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Brescia, 9 gennaio 2020
Studio De Nard
Amministrazione condominio Dalia
Via S. Morcelli 4
25123 Brescia
racc. a/r online
La responsabilità dell’amministratore di condomino De Nard negli atti persecutori commessi nel condominio Dalia ai danni del dr Pansera
All’alba del 6 gennaio 2020, dopo una notte di viaggio, nel rientrare dalla Calabria per le festività, abbiamo trovato le due serrature della porta di casa e quella della cassetta delle lettere bloccate: qualcuno le ha ostruite inserendovi gomma da masticare.
Riporto il testo della racc. studio DeNard del 17 nov 2017:
“Oggi ho trovato un chewing-gum masticato nella mia cassetta delle lettere. Una cosa tanto più disgustosa considerando che chi si prende il disturbo di organizzare e fare eseguire questi gesti pratica la “osculatio ani” ai potenti, col dare il suo contributo ad un’attività massiccia di stalking nei miei confronti, di matrice istituzionale, che non è di semplice molestia e ingiuria, ma crea danni e illegalità che andrebbero perseguiti come gravi. Io chiamo questi signori “CC”, che sta per “codardi e corrotti”.”
La matrice per me è la stessa, legata a quanto scrivo su internet, anche a proposito di CC e prefetti. Per farvi capire di cosa parlo, e per lasciare memoria di quanto accade, riporto due miei post dei giorni precedenti:
“2 gennaio 2020
Blog de Il Fatto
Commento al post di A. Marfella “Terra dei fuochi, per ricevere più tutele sarebbe stato meglio essere semplici ‘pummarole’”
Il rapporto, già in sé difficile, tra medicina e scienza è in crisi. La ricerca del guadagno riduce la ricerca biomedica a un rituale che fornisce credibilità e le carte necessarie a frodi che fruttano miliardi; e ora i ricercatori inquadrati mentre ostendono tuonanti al volgo il librone de “La Scienza” buttano via i già deboli vincoli scientifici che intralciano le frodi. Frodi protette dalla censura. Vedi es. la conversione commerciale della Cochrane e l’espulsione di uno dei suoi fondatori, reo di avere criticato la cattiva qualità e svelato l’uso comune della frode dei lavori scientifici in base ai quali – e anche pagando i medici – si moltiplicano i pazienti e si fanno loro assumere composti costosissimi spesso inefficaci e nocivi (‘Evidence-Based Medicine’ and the Expulsion of Peter Gøtzsche. Medscape, 30 dic 2019).
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“Usi pubblicar tacendo e tacendo morir”: da noi la devianza istituzionale assume le forme di Pulcinella protetto dai camorristi-poliziotti del prefetto Liborio Romano. Senza l’opera meritoria dei Nuclei Pro Sofisticazione che si occupano di mettere la mordacchia agli scellerati che addirittura criticano Marfella, sarebbe più difficile per simili farseschi simulacri di scienza essere accolti e onorati alle Camere, dove sulla poltrona del PdC siede lo studioso accademico G. Conte, già difensore di Stamina. La “rinascita” del Sud come fornitore di corpi per l’industria medica deve molto anche all’Arma.
3 gennaio 2020
Blog de Il Fatto
Commento al post “Cosenza, l’imprenditrice che ha fatto arrestare la prefetta: “Per me è stato fondamentale l’appello di Gratteri ai calabresi onesti” “
A Cosenza ora c’è il faraonico ponte di Calatrava; ma le strade, anche in centro, sono piene di buche e orlate da cumuli di spazzatura non raccolta. L’accoppiata di indecenza e splendore, diffusa in tutta Italia, è vivida al Sud. Anche in questo caso: nessuno prima ha osservato che fosse incongruo mandare in terra di ndrangheta un prefetto, Galeone, affiliato all’Ordine del Santo Sepolcro; quello col quale il funzionario di polizia Bruno Contrada teneva i suoi rapporti con la mafia; quello di Gelli e Marcinkus; citato nel recente libro “Gotha” sulla “massondrangheta”. A dire il vero io l’ho scritto, questa estate, su un foglio esposto nell’auto vandalizzata vicino Cosenza. Vandalismi che durano da anni, e infatti sono proseguiti e proseguono a Brescia, tra boicottaggi e mobbing di ogni genere. A me questa storia suona strana, oltre che per lo sfondapiedi al prefetto da una persona vicina al mondo delle mangiatoie prefettizie, perché vedo che lo Stato tramite le persone che lo rappresentano, a partire da quelle dirette dai prefetti, commette crimini non meno miserabili della “scarpetta” da 700 euro – ma più gravi – verso chi si oppone a quel malaffare di alto bordo del quale il prudente Gratteri ha spiegato che è meglio non occuparsi. Contro il male, la decenza costante e vigile è più efficace del bel gesto occasionale che delizia e illude il pubblico.”
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Nei giorni precedenti avevo postato altri commenti sul concetto che la lotta alla mafia bassa funge da alibi e diversivo per la collaborazione istituzionale con la mafia alta, quella ai cui affari illeciti io sono di intralcio (In ‘I professionisti della metamafia’, nel mio sito).
Appare esservi una accentuazione degli atti persecutori. L’8 novembre 2019 sono stati posti dei cartelli, anonimi nonostante parlino in prima persona, che invitano ad accompagnare le porte; sul portone e sul cancello esterno (questo poi rimosso dopo alcuni giorni). Vi ho già scritto sul vostro cartello analogo (racc. 25 gen 2019), sottolineando il carattere pretestuoso e volto a molestare, invitandovi a riparare le porte e offrendomi di contribuire pur essendo in affitto. Stavolta ho ottemperato, perdendo 5-10 secondi a porta per entrare e uscire di casa, nella speranza di limitare le altre molestie. Ma non è servito. Il 17 dicembre ho trovato un nuovo graffio, fresco, aggiunto alla portiera della vecchia Clio, già ferma per vandalismo e abbondantemente graffiata. Sull’altra auto, una Yaris, il 19 novembre sono stati posti frammenti di un bidone della spazzatura fracassato, dopo avere staccato lo specchietto retrovisore esterno (quello della Clio era stato rotto a settembre). La vicina della porta accanto, figlia di un maresciallo della base USA di Ghedi, pone trappole per scarafaggi sul pianerottolo; ha continuato a lasciarci sacchi di spazzatura e oggetti non decorosi come scarpe. Gli addetti della Pulisystem, che arrivano a orario non prevedibile, passano stracci e spazzolone quando passo sulle scale sottostanti. Acquisto dagli USA e da Amazon dei libri, che vengono lasciati sulla cassetta delle lettere. Non li trovo più da settembre. Una quindicina di volumi sono mancanti. La signora del primo piano che nel prendermi a colpi di rastrello col marito ha specificato, davanti alla telecamera, di avere ricevuto istruzioni dai CC su come restare impunita, ha cominciato a trovarsi a entrare nel portone mentre trasporto buste con alimenti. Non tiene al guinzaglio il suo cane, che mette il muso nelle mie buste della spesa. A proposito di impunità e della sua ostentazione è degno di nota che questa recrudescenza del mobbing condominiale, che accompagna la recrudescenza di altre forme di mobbing, avvenga in concomitanza con l’insediamento del nuovo Procuratore, Francesco Prete.
Invito l’amministratore di condominio a fare presente agli abitanti del condominio Dalia che con questi atti si commettono reati che vanno al di là di dispetti condominiali. Inoltre ripeto allo studio De Nard l’invito di sanare le situazione porte. Ripeto la disponibilità a partecipare alla spesa. E’ mobbing pretendere di sostituirmi al dispositivo meccanico mentre ricevo una serie di danneggiamenti, furti, molestie, ingiurie, violenze. I cartelli, permessi dalla mancata riparazione delle porte, appaiono parte di un bombardamento di molestie volto a provocare un incidente o sfinire. Non è credibile che un banale cancelletto non possa funzionare normalmente. Il portone di casa è della stessa fattura di quello della porta delle scale della cantina, anch’esso chiuso a molla ma silenzioso. Esistono senza dubbio portoni silenziosi.
Idem per la porta dell’ascensore del piano terra, stavolta esclusa dalla richiesta di fare per tre volte l’uomo-porta nell’entrare e uscire di casa; dopo che ho fatto osservare allo studio DeNard che le porte degli ascensori rientrano negli obblighi di efficienza e sicurezza degli ascensori. Ho registrato con un fonometro il rumore della porta dell’ascensore al piano terra quando viene chiusa dalla molla. Le letture hanno raggiunto in un caso i 99 decibel. La porta al piano dove abito, il terzo, identica fattura, ha una rumorosità normale, con valori registrati inferiori a quelli del rumore dell’apertura della serratura della porta di casa. (Che riempita di chewing gum è perfettamente silenziosa, anche se bloccata; così che le porte sulle quali penare per entrare e uscire di casa sono diventate quattro). Proprio non è possibile adeguare la piccola porta dell’ascensore al piano terra a quelle degli altri piani? Evitando così oltre al rumore fastidioso anche usura precoce e rischio malfunzionamento da mancata manutenzione?
Se lo studio DeNard proseguirà nelle sue omissioni, lo considererò come conferma della presenza di mandanti influenti che evidentemente offrono agli esecutori una forma di ricompensa e di protezione che rendono conveniente questa continuazione di atti gratuiti passibili di denunce e condanne penali. Considererò inoltre lo studio DeNard partecipe di questa attività di atti persecutori e di altri reati a mio danno.
Distinti saluti
Francesco Pansera
Dr. Francesco Pansera
Via Tosetti 30
25124 Brescia
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22 gennaio 2020. Il “cicognismo” del Procuratore generale presso la Corte di Cassazione Giovanni Salvi
Ieri ho postato questi due commenti sul blog de Il Fatto:
“Lamorgese: “Violenza sul diverso è inaccettabile nel 2020. La politica renda l’Italia più inclusiva”
La biblioteca Lamorgense
Agli ostacoli che si frappongono, nella mia attività di denuncia sugli inganni della medicina, alla raccolta (autofinanziata) di bibliografia, si è aggiunto, dall’autunno 2019, quello della mancata consegna di testi anglosassoni usati acquistati online. Da settembre 14 libri non mi sono mai stati consegnati. Un postino di Poste italiane ha suonato al campanello per dirmi che la colpa sarebbe dei corrieri privati, che sistematicamente butterebbero i libri a me indirizzati a casaccio in altri edifici. Dove ne ha trovato uno. La scomparsa in massa mi ha costretto a interrompere gli acquisti. Sto tentando di ottenere da Better World e Amazon di fare in modo che sia io a ritirarli in una sede del corriere o in un punto di ritiro. Ho già avuto un diniego per un libro venduto su Amazon; sembra difficile ottenere questa semplice misura. Sto pensando di mettere sul mio sito un elenco dei libri desaparecidos; e di intitolarlo “La biblioteca Lamorgense”. Proposito rafforzato dalle alte e nobili parole del prefetto-ministro contro la discriminazione. Immagino da che parte sarebbe stata 90 anni fa, al tempo in cui in Germania si facevano roghi di libri e in Italia si mandavano le squadracce a correggere chi scriveva pagine sgradite. Anche se mi resta il pensiero molesto che questa sparizione a tappeto sia un altro dei lavoretti né alti né nobili ai quali il Viminale, prolungando la sua vecchia tradizione di lavoretti, non è estraneo.
Accuse a Gratteri, il ministro Bonafede e il Pg della Cassazione chiedono il trasferimento di Otello Lupacchini dopo le critiche in diretta tv
G. Salvi, un protagonista delle inchieste sul terrorismo, è tra i magistrati che affermano che l’eliminazione di Moro sia tutta farina delle BR*. Non stupisce che difenda il dogma della sacralità dell’antimafia. Con esso difende il sistema mafia-antimafia, dove il Male proviene tutto dalla mafia mentre lo Stato è il Bene. La mafia dal basso ai fini pratici è come la quinta colonna di un sistema di sfruttamento dall’alto, che distrae così da sé stesso; e che lo Stato aiuta a nostro danno mentre ci si presenta come protettore dalla mafia che si guarda dall’eradicare. Critiche all’antimafia, magari la richiesta, che suona inaudita e irragionevole, di farla finita almeno con le mafie di Limbadi e degli altri paesi sotto i diecimila abitanti eliminandole, rischiano di fare emergere il tertium quid: i poteri forti che beneficiano da questo romanzo criminale della mafia invincibile e degli eroi indomiti. Lo stesso tertium quid, negato da Salvi, che si servì delle BR ‘samurai invincibili’ – a proposito dei rischi per chi non sta al canovaccio – per uccidere uno statista che attentava all’assetto di asservimento e sfruttamento. E che gli italiani non hanno voglia di considerare, preferendo la saga perenne di banditi e sceriffi con la quale li si tiene sottomessi, e chiamando traditore chi li obbligherebbe a dover chiedere coraggio a sé stessi, invece di sentirsi coraggiosi applaudendo quello vero o presunto altrui.
*Moro, la dietrologia non muore mai. Il Manifesto, 9 mag 2003.”
Poche ore dopo, verso le 18, il postino ha suonato e mi ha avvisato di avere lasciato un pacco. Sono due dei libri in oggetto, i più recenti (il secondo e il terzo ad arrivare di 4 libri ordinati l’8 dicembre 2019). La biblioteca Lamorgense si riduce a 12 volumi.
Il giorno dopo riparazione caldaia guasta. L’idraulico Marongiu, che dal 6 ottobre ho chiamato mensilmente senza riuscire a farlo venire per la revisione, stavolta dopo due giorni dalla richiesta viene, verifica, e dice che bisogna rivolgersi all’assistenza Junker di Fogazzi. Che esegue “ripristino pressione vaso di espansione caricato troppo e pulitura valvola di sicurezza”. Durata intervento, riportata sullo scontrino, 29 minuti: da ore 11:06 a 11:35. Nessun pezzo sostituito. Costo 100 euro. Uscito, molestie varie. All’edicola compro “Il Fatto”, per l’ articolo “Telefonini, la nostra salute è in pericolo” che glorifica la sentenza, o meglio la medicina fatta scrivere da magistrati – invece che da corrotti del mestiere – che ho appena criticato (in Nuove P2 e organi interni, gennaio 2020), ma differenziandomi dalle critiche degli scientisti; un po’ come chi in una guerra tra due bande per chi debba condurre un certo traffico si intrometta dicendo che il traffico è illecito. Nel voltarmi dall‘edicola invece che vedere sfilare l’usuale auto della PS o dei CC, sfila un’auto di vigilanza privata. Al rientro sotto casa gas in retromarcia di un camioncino della DHL. Nel pomeriggio, 17:25, avviso della DHL per altra persona (“Tarantino”) appiccicato sulle riviste scolastiche di Anna, per la prima volta appoggiate esternamente sulla cassetta delle lettere – dove vengono posati, spesso senza avviso i libri che ora scompaiono – invece di essere inserite nella cassetta. Passeggiata attorno alla Poliambulanza. Sfoggio di Valotti-mobile (mezzi della spazzatura di A2A) che arrivano insieme a me sia davanti al centro di ricerca sulle staminali, “Viale degli altri fratelli di Mattarella” sia davanti alla statua di don Pilzoni, con accompagnamento di Audi SW. Al rientro, 17:53, la cassetta delle lettere ora contiene posta. Ma non si apre: di nuovo chewing-gum all’interno. Riesco forzando la chiave ad aprirla. C’è una lettera della BNL; la banca mi fa sapere che ho maturato 4 centesimi di interessi in un anno. La BNL ha da poco partecipato al boicottaggio del commercialista Erik Rambaldini – consulente del Tribunale di Brescia – con l’omessa dichiarazione dei redditi (ho dovuto scrivere all’0rdine dei commercialisti di Verona, presidente Mion, per fargliela presentare, in ritardo; mentre Rambaldini non mi ha mandato le quietanze nè nessun avviso di averla eseguita, la BNL l’ha fatta figurare come non pagata, aumentando la caciara). Il quarto messaggio postale insieme alle riviste di Anna tenute fuori esposte ai rischi delle consegne dei corrieri, al chewing-gum nella serratura e alle monetine della banca a tradizione piduista è costituito da una penna di uccello dentro la cassetta delle lettere.
Credo che delle circostanze generali, nazionali, che permettono il mio assassino morale di Stato, con simili sfoggi di insistita meschinità, faccia parte quella, rivelatrice, di avere un Procuratore generale presso la Cassazione, Giovanni Salvi, che nega, o occulta, l’azione di qualsiasi altra forza oltre agli sciancati delle BR nell’eliminazione di Moro. Il precedente Procuratore generale a Brescia, Dell’Osso, aveva in sentenza sostenuto che la P2 non avrebbe finalità eversive. Lo chiamo “cicognismo”. Uno studio statistico mostrò una forte correlazione positiva in città del Nord Europa tra numero di nidi di cicogna e nascite di bambini. Ma la spiegazione causale deve considerare un tertium quid, una lurking variable, come la crescita socioeconomica che favorisce sia la nidificazione che le nascite. Il cicognismo nega il tertium quid e ne denigra la ricerca quando è evidente e comprovato; praticando qualsiasi contorcimento (Il tolemaicismo politico) pur di sostenere le semplici e puerili versioni ufficiali. Si tratti di omicidi atlantici; della mafia; o dell’assassinio morale di soggetti scomodi da fare figurare come una autoesclusione dovuta a problemi mentali dei soggetti stessi. Accomuna il grosso, dai magistrati che fanno carriera al pubblico appassionato di lotta alla mafia.
23 marzo 2020
Blog de Il Fatto
Commento al post “Coronavirus, Franceschini alle opposizioni: “Non possiamo permetterci polemiche, collaboriamo. C’è totale abnegazione, Conte va ringraziato”
“Un mezzo sigaro e una croce di cavaliere non si negano a nessuno”, così pare dicesse Vittorio Emanuele II; vale di questi tempi per il titolo di eroe. Siamo all’eroismo di massa, di categoria. Mussolini non avrebbe potuto sperare di meglio. Si rischia la svalutazione; come per le onorificenze, bisogna introdurre gradi. Eroe semplice, eroe scelto, supereroe. Ma anche supereroe è inflazionato. Iper-eroe? Trans-eroe ? Eroe totale, ricalcando Fantozzi. Un esempio di ultra-eroe è fornito da uno scagnozzo di Franceschini che, posso dire, chiamato in causa si è adoperato, in concorso con altri, per il Coronavirus prima che l‘epidemia insorgesse, nel dicembre 2019. Casi di viaggi a ritroso nel tempo per spianare la strada al Bene fermando il Male sono descritti, essendo comparsi nei fumetti dal 1958*: la Legion of Super-heroes di Lightining Lad, Cosmic Boy e Saturn Girl.
Un domani gli storici dovrebbero occuparsi delle circostanze e degli episodi che hanno preceduto il flagello. Dalla Brexit, a oscure vigliaccate istituzionali. Di queste ultime dovrebbero occuparsene anche le Procure locali, ma sarebbe vano. Un PM straeroico (e quanti ce ne sono …) nulla potrebbe contro le bolle di alegalità che chi ha ricevuto la Forza emette a piacimento.
*Kakalios J. The physics of superheroes. Gotham books, 2005. (Trad. italiana Einaudi, 2005)
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30 gennaio 2020. L’antimafia isomerica ovvero l’antimafia dalle quattro guance
La mattina del 30 gennaio 2020 ho postato questo:
“@ unicuique suum tribuere. Lei si appassiona a ciò che è stomachevole per antonomasia. Forse in effetti considerare il nauseabondo invece di escluderlo in certi casi è un modo di andare al cuore del problema. Mi occupo di frodi mediche istituzionalizzate – nelle quali il clero si è tuffato – e quotidianamente vedo cose che mi fanno rimpiangere quando in anatomia patologica prima di descriverli e campionarli svuotavo del loro contenuto fecale i segmenti di colon provenienti dalle sale operatorie. Certi, i più insospettabili, hanno proprio un pezzo di sterco secco al posto del cuore.”
Rispondendo a un tale, con per nickname il motto dell’Osservatore Romano, che mi ha risposto parlando di un Dio che farebbe mangiare la merda e faceva massacrzaare chi si prendeva gioco dei suoi profeti. Avevo scritto che la chiesa è ridotta ad indorare su commissione con alti principi le porcherie del potere (“In Il Primo Stato 25 gennaio 2020).
Uscito, accoppiata spazzatrici di Valotti: a Viale degli altri Fratelli di Mattarella, davanti al centro di ricerca sulle staminali delle suore Ancelle, e mentre entro a casa, un’accoppiata già vista giorni fa. Stavolta a Viale altri Fratelli ero in anticipo rispetto alla spazzatrice. Ma mi ha fermato una donna, che mi ha chiesto di indicarle come arrivare alla “più antica pasticceria di Brescia” che secondo lei doveva essere lì. Le ho risposto che probabilmente è in centro, distante chilometri, non in periferia, nè vicino all’ospedale, dove non c’è alcun esercizio commerciale. Così la spazzatrice è arrivata, e la donna mi ha salutato.
Sotto casa, la spazzatrice è stata preceduta da un balletto di un furgone della ristorazione e di un portiere con scopa e pattumiera in mezzo alla strada. Il pomeriggio sotto casa guscio dello specchietto retrovisore sparito
In precedenza è stato staccato il vetro dello specchietto, e spaccato il vetro dello specchietto dell’altra auto; sempre col contorno degli spazzini del prof. Valotti (In I rituali zozzonici della banda Mattarella 4 settembre 2019 e 13 novembre 2019). In questi giorni ho scritto anche altre cose. Che abbiamo un presidente della commissione parlamentare antimafia, Morra, in ottimi rapporto con la paramassoneria vaticana del Santo Sepolcro, storicamente luogo di contatto tra istituzioni e la mafia (In I professionisti della metamafia 8 gennaio 2020, 23 gennaio 2020). Morra, 5S, che ho incontrato questa estate (In I rituali zozzonici della banda Mattarella 4 settembre 2019) ha poi detto di non avere votato il candidato alle regionali dei 5S per evitare “ambiguità”. In precedenza ha difeso il Santo Sepolcro e il Rotary contro i suoi colleghi di partito. Dai tempi di Mazzoncini (Pubblicare la lista dei magistrati di CL) ho identificato la figura dello “isomerico”, del portatore di isomeria facio-podalica. Di chi, in termini semplici, ha quattro guance: come dice Franco Franchi in un film, dove si lamenta che dopo una lunga pedalata in bicicletta gli fanno male “le guance di dietro”. E di isomerici ce ne sono tanti. Oltre a Morra e le sue “ambiguità”. Nei giorni precedenti ho scritto anche contro chi predica contro la corruzione delle mazzette e pratica la corruzione istituzionale prostituendo l’ufficio che esercita ai grandi interessi illeciti (In Corruzione ‘qui tam’ e sfruttamento). Di quelli che corrono in soccorso agli ebrei ora che sono potenti e praticano discriminazioni, censure e persecuzioni, e dei presidenti della Repubblica antiitaliani che favoriscono l’incremento in Italia di pratiche mediche dannose che altrove si vuole ridurre (La biblioteca Lamorgense). Di vertici della magistratura che sostengono che sia dietrologia considerare che l’assassino di Moro non sia solo farina delle BR (In I professionisti della metamafia 21 gennaio 2020). E sono bifronte, o meglio isomerici, quelli che si fanno belli con l’antimafia e praticano la mafia verso quelli come me; sia nelle condotte persecutorie sia nell’eseguire crimini commissionati dagli stessi committenti, che possono disporre sia della mafia che dell’antimafia.
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13 aprile 2020
Blog de Il Fatto
Commento al post di E. Salvato “Mantova, 43enne ucciso: arrestati due vicini di casa. I carabinieri: “La vittima da tempo aveva un comportamento ossessivo e vessatorio”
Pubblicato al secondo tentativo il giorno successivo
I CC non hanno nulla da dire sulla circostanza che i vessati siano andati ad uccidere il loro persecutore in casa sua? E sul precedente rivolgersi, o sul mancato rivolgersi, dei vessati divenuti omicidi a polizia e magistratura ? E sulle misure o mancate misure delle autorità per il noto comportamento dell’ucciso ? Non penso nulla di particolare di questa notiza di cronaca nera.Ma mi colpisce il taglio col quale il delitto viene riportato dai CC, e dal giornale, perché, in una provincia limitrofa, ho già visto e sentito cose strane su molestatori e molestati in condomìni; inclusa l’affermazione (registrata) da parte di aggressori di avere ricevuto istruzioni dai CC su come restare impuniti, provocare e usare violenza gratuita, e passare per molestati (ho scritto di questo schema mafioso-istituzionale – tra gli altri – a un importante magistrato antimafia).
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23 giugno 2020
Blog de Il Fatto
Commento al post di G. Pipitone e G. Trinchella “Tangenti metro Milano, il dirigente incastrato dal trojan: “Sto facendo la prostituta. Sono passato per Tangentopoli, lezioni non mi bastavano”. Le carte: “Interventi abusivi in tutte le gare degli ultimi 2 anni””
CENSURATO
Il giorno dell’inaugurazione della metro di Brescia, 2013, sceso dal vagone mi arrivò uno spintone gratuito, da un vigilante. Nei mesi e negli anni successivi, una serie di urti da “addetti alla sicurezza”. Allora ho cominciato a filmarli dopo che mi urtavano. Col risultato che mi hanno strappato di mano la camera; e che due addetti sono usciti con me dalla metropolitana e mi hanno seguito fino sotto casa. Gli urti sono cessati, ma succedono cose come un addetto che estrae un cacciavite, mi sfila davanti col cacciavite puntato e va a inserirlo tra le due guarnizioni di gomma combacianti delle porte della fermata. O mi viene controllato il biglietto mentre sto per scendere, così che devo scendere alla fermata successiva e tornare indietro a piedi.
Il 22 ott 2015 andai a Milano, cosa che faccio circa una volta all’anno, e in uno spazio aperto della linea M5 mi arrivò di spalle l’urto di un addetto. Rimasi incerto sul significato dell’urto “in trasferta”; ora un altro nome si aggiunge alla lista di arrestati o sputtanati delle istituzioni associate alle innumerevoli “coincidenze” moleste. Nella rete di potere lombarda non scarseggiano le prostitute. E neppure i sensali di prostitute low cost che invece di mantenere la legalità gestiscono o consentono lo stalking e il gaslighting verso chi denuncia modi miserabili e illeciti di fare danè nella sanità lombarda.
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31 agosto 2020. Ritorno a Brescia dalla Calabria dopo 6 mesi, per il lockdown. Quest’anno il passaggio di consegne tra mafia istituzionale calabrese ( L’uso del fisco nell’eversione di Stato) e bresciana è consistito in due gomme sgonfie, o forse bucate, della Clio già oggetto di vandalismo ( v. sopra e *). Inoltre, cosa singolare, l’auto è stata spostata di una decina di metri, in una posizione più fastidiosa per terzi di dove l’avevo parcheggiata. Al foglio messo l’anno scorso sull’antimafia dei cavalieri del Santo Sepolcro commilitoni di Marcinkus, Gelli e Cassina (4 settembre 2019 in *) ho aggiunto questo:
“31 agosto 2020
A Brescia la brillante gestione della operazione Covid (giunta Del Bono, prefetto Attilio Visconti) include il broken window effect (degrado da vandalismo e da istigazione al vandalismo) nei confronti di un medico dissidente. Il vandalismo è descritto nelle tecniche di character assassination; l’incoraggiarlo, a Brescia in Via Tosetti anche proteggendolo assicurando impunità, dando istruzioni, e premiandolo, costituisce un esempio di instaurazione di mobbing che si autoalimenta. Di aggressione di branco pilotata, in un tempo nel quale si gioca sul conformismo di gregge, che viene esaltato, e sull’immunità di gregge, demonizzata salvo glorificarla se si tratta di vendere vaccini. Un merito accessorio – poca cosa rispetto ai record epidemiologici coi quali è trascinato il resto del Paese e si è assurti alla ribalta mondiale – per il titolo di “capitale italiana della cultura” per il 2023. E anche per quello non ufficiale di capitale della cultura mafiosa.”
Dopo avere messo il foglio sono state aggiunte nuove rigature e il tergicristallo posteriore è stato strappato.
* I rituali zozzonici della banda Mattarella
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8 ottobre 2020
Gli influencer dell’antimafia
L’8 ottobre 2020 si sono presentati sotto casa due vigili motociclisti, senza mascherina, con un carro attrezzi. C’erano lavori stradali da fare per Telecom, come avevano annunciato cartelli, e la nostra vecchia Clio, resa inutilizzabile dai vandalismi, sarebbe stata multata e rimossa a mie spese. Le ruote sgonfiate in nostra assenza dai soliti ignoti hanno impedito di spostarla a mano. Il carro attrezzi ha rifiutato di spostarla, a pagamento. Ho ottenuto di rottamarla, tramite la stessa ditta del carro attrezzi. Rinunciando così agli sconti su un eventuale acquisto di un’altra auto. La cosa appare costruita ad arte per togliere di mezzo l’auto vandalizzata e i due scritti che vi avevo esposto in seguito ai più recenti vandalismi (L’arte della codardia. Per un registro delle pratiche e dei messaggi mafiosi e piduisti. In: I rituali zozzonici della banda Mattarella , Settembre 2019. L’antimafia isomerica ovvero l’antimafia dalle quattro guance. V. sopra 30 gennaio 2020. 31 agosto 2020 v. sopra).
1) Il corpo dei vigili di Brescia è lo stesso che ha dato inizio – i 500 euro di portiera sfondata – ai segnali mafiosi associati alla serie dei vandalismi sull’auto, culminati nell’aggressione sotto casa su istruzioni dei carabinieri e a quel puro esempio di criminalità eversiva istituzionale, di omicidio morale – preparatorio dell’attuale golpe covid – dato dalla lettera spedita dalla Corte d’Appello, scritta dall’Ordine dei medici su richiesta dei carabinieri (v. 18 agosto 2014 e seguenti. V. sopra). 2) il cartello di divieto di sosta, “lavori per conto di Telecom” è stato piazzato proprio davanti alla mia auto mentre i lavori, di asfaltatura, non hanno riguardato il tratto di strada dove era l’auto, lì spostata e bloccata da ignoti (v. sopra). TIM aveva fatto eseguire scavi nella via l’anno prima, 2019, per posare la fibra, che è in attività nella palazzina dove abito da allora, ma TIM me l’ha negata (la concederà a dicembre 2020, proseguendo dispetti e mobbing, con interruzioni della linea e bollette ulteriormente gonfiate: 64.75 euro la prima, contro i 44.9 pattuiti col contratto telefonico). 3) l’immancabile zozzeria derisoria a vergine di Sculacciabuchi: a un certo punto ho dovuto passare il mio cellulare all’addetto al carro attrezzi della ditta convenzionata col Comune, perché parlasse coi suoi capi, e l’addetto non si è tolto i pesanti guanti sudici coi quali lavorava sui copertoni e attrezzi coperti di morchia. Nell’ufficio della ditta, passata delle dita con le quali si maneggiano i documenti sulla mascherina umida prima di consegnarmeli. 4) TIM non ha interrotto ma ha proseguito il suo boicottaggio della linea internet e il mobbing; ai quali si è aggiunta Iliad, che ha minacciato di tagliarmi il servizio, a prosieguo tardivo del mobbing e boicottaggio cosentino dell’estate, basato sulla patente mascariata more massonico dall’ACI di Brescia, di concerto con la prefettura. V. Facce annerite e facce di sterco. Tariffe basse e affari miserabili della ILIAD di Benedetto Levi. Lettera a Iliad e al nuovo questore di Brescia. In: Mandanti, esecutori e catalizzatori , 22 ottobre 2020.
Così si è tutelata l’immagine, tra gli altri, di Morra, citato nei fogli che avevo esposto in seguito ai vandalismi e col quale ho avuto cattive esperienze (digitare “Morra” nella casella search del sito). A novembre Morra si è prodotto in uno show, col quale ha acquisito notorietà, accusando i calabresi di avere votato una persona “gravemente malata”. Ho scritto questi commenti:
20 novembre 2020
Blog de Il Fatto
Commento al post “Calabria, Morra: “Noto a tutti che Santelli era gravemente malata, cittadini responsabili delle proprie scelte”. Il centrodestra: “Si dimetta””
Avevo denunciato la Santelli per l’obbligo di vaccinazione antinfluenzale quando lavori scientifici evidenziano un suo ruolo favorente del covid. In precedenza avevo scritto a magistrati e amministratori calabresi su come mentre sale la linea della palma scende quella del mammografo, essendo in corso una transizione dalla sanità delle ruberie a quella delle grandi frodi delle multinazionali. Il riscontro è stato un accentuarsi delle rappresaglie massoniche, in Calabria e a Brescia. La Santelli è morta all’improvviso, di emorragia interna, si è detto. Non appariva in fase terminale. Parce sepulto, è morta mentre in Calabria si va verso l’aumento surrettizio delle diagnosi di cancro della mammella, anche sulle fasce più giovani; con antitumorali dai prezzi usurai che possono provocare morte cardiaca improvvisa. In Lombardia orientale, dove si sentono arrivati e superiori, per una medicina ad alto tasso di iatrogenicità, hanno contribuito con la vita al record mondiale di morti che ha innescato l’operazione covid. Picco con una componente oscura, ma del quale viene nascosta la componente iatrogena. “Il diavolo ci gira tutti attorno al mignolo” (Il Gattopardo); votanti ed eletti, di qualsiasi colore. Inclusi i DS, i primi traditori; o quel bluff dei 5S, conniventi sulla sanità delle ruberie in Calabria (M. Scura, Calabria malata) e ora pro frodi di Big Pharma. Con Morra l’antimafioso in fraterni rapporti coi Cavalieri del S. Sepolcro, quelli di Gelli, Marcinkus, Contrada, etc.
25 novembre 2020
Blog de Il Fatto
Commento al post “Gratteri su La7: “Morra? Non avrebbe dovuto dire quelle frasi su Santelli. Ma lo conosco, è impegnato nella lotta alla mafia e al malaffare””
Se uno non è in contatto diretto con la mafia o le bustarelle allora è onesto? Gratteri dà qui un esempio di standard negativo, quello che ha fatto la fortuna dei 5S, che si sono presentati – a parole – come sani rispetto a una classe politica che hanno mostrato per ciò che è, coi toni roboanti e vuoti che ora Morra rilancia; un’esca della quale stiamo sperimentando l’amo. Lo standard negativo inoltre contribuisce a spiegare la permanenza delle mafie, come vantaggiosa per il resto della criminalità, affaristica, politica e giudiziaria, che se ne serve come distrazione e termine di paragone rispetto al quale sembrare legittima e sopportabile.
Nella mia esperienza in Calabria sia la Santelli, sia Morra e sia altri lodati da Gratteri fanno parte del mondo che prospera servendo i poteri forti economici e geopolitici. Poteri forti che andrebbero riconosciuti come una delle vette della catena montuosa del Male, insieme alla mafia, che a me pare subalterna ad essi, e che invece viene dipinta come un Kilimangiaro che si innalza solitario. Gratteri nell’assegnare i suoi bollini di garanzia – che, posso testimoniare, favoriscono malaffare di alto bordo e annessi reati – dovrebbe motivarli, non in termini negativi cioè in base alla circostanza che i bollinati non parlano con tagliagole, grassatori e passa-mazzette, né in base al suo occhio esperto, né a orecchio, ma nei termini positivi dell’applicazione concreta, fattiva e coerente dei princìpi della Costituzione e dell’etica.
Al primo commento è immediatamente seguita la risposta zozzonica di altri devoti al Santo Sepolcro (20 novembre 2020, In: I rituali zozzonici della banda Mattarella).
Nella querelle mediatica su Morra non si è detto ciò che avevo riportato sui fogli esposti sul cruscotto in seguito ai vandalismi metodici, e ora fatto sparire coi lavori Telecom: che in un paese serio Morra è impresentabile come presidente della Commissione antimafia dati i suoi fraterni rapporti coi Cavalieri del Santo Sepolcro ; e che non è quindi così lontano dall’opposizione del piduista Berlusconi che ne ha chiesto le dimissioni.
Ora col disastro covid servono più di prima i mutandoni coprivergogne antimafia: scaricare le responsabilità sui mafiosi, il grande alibi sia per il tradimento delle classi dirigenti sia per la vigliaccheria degli italiani. Infatti si sta parlando di mafia e covid. La fetta della mafia servirà a coprire il resto della torta. E ad aiutare a mangiarlo. Naturalmente di eliminare la mafia individuata come tale non se ne parla.
Morra mostra un ulteriore sviluppo di questa antimafia di copertura: l’influencer antimafia. Che si fa un nome senza fare nulla di concreto per eliminare la mafia, ma creando scalpore per una frasetta, un gossip, che diviene oggetto di bisticcio coi compari. Proprio come si creano “casi” con strilli e piazzate nelle trasmissioni trash del Grande Fratello, Barbara D’Urso, etc. Ma dietro a questa novità restano i vecchi collaudati sistemi mafioidi, che accomunano i fratelli bresciani e calabresi.
§ § §
9 dicembre 2021
Omologhi mafia-ipomafia: l’Angolo di Del Bono.
in appendice: Le banalità tossiche di Carofiglio.
Il modus operandi ipomafioso, cioè il comportamento di istituzioni corrotte che è mafioso al netto della violenza fisica diretta ( L’ ipomafia ) ha appunto degli omologhi in campo mafioso. Un esempio è dato dalla rappresaglia di Lucky Luciano dopo essere stato schiaffeggiato, secondo il film di Francesco Rosi (1972). Le ricostruzioni storiche sull’episodio sono contrastanti, e non c’è documentazione che le cose siano andate come ce le mostra la pellicola. E’ riportata da alcune fonti la testa rotta del camorrista responsabile. Per altri lo schiaffeggiatore fu fatto uccidere da Badalamenti diversi anni dopo. Vi è anche chi racconta come Lucky Luciano si sia astenuto dal vendicarsi (G. Fusco, Gli indesiderabili). Ma la versione cinematografica, con ogni probabilità attinta dalla generale realtà mafiosa, rappresenta bene un modus operandi, quell’intimidazione sanguinaria che si dice essere il cuore della mafia, che ha un omologo “bloodless” nell’ipomafia istituzionale.
Nel film lo schiaffeggiatore non viene toccato, ma al suo boss che gli siede accanto in auto, il mandante del gesto, viene fracassata la scatola cranica. Al gregario viene solo fatto segno di stare zitto. D’ora in avanti i suoi pensieri e l’atteggiamento quando incontrerà Luciano non saranno di spavalderia, ma di paura.
Venendo a me, il 9 dicembre 2021 alle 8 del mattino sono uscito con la mia compagna per andare in farmacia per il tampone, obbligatorio per il suo lavoro di insegnante, e abbiamo trovato l’auto sotto casa vandalizzata. Un colpo al paraurti, con coinvolgimento del parafango, senza neppure la scusa dello spazio ristretto.
Ho pensato tre cose. Per prima alla stagione dei vandalismi all’auto ripetuti per mesi nel 2015, esitata nell’operazione ipomafiosa congiunta di arma dei carabinieri, comune di Brescia, ordine dei medici e uffici giudiziari (v. sopra, Milizie bresciane). Un’operazione definibile come disperata, per quanto è stata forzata, vile e furfantesca; allora incomprensibile anche per i bassi standard etici delle istituzioni coinvolte, è oggi spiegabile come una delle tante epurazioni “di Stato” su commissione; in questo caso propedeutica all’operazione covid ( L’ ipomafia ). Sei anni dopo oltre ai boicottaggi e agli abusi che mi hanno lasciato con un pesante reddito negativo ( L’uso del fisco nell’eversione di Stato ), le provocazioni, forse alla ricerca di una reazione alla quale attaccarsi per ripetere la porcata di sei anni prima si stanno moltiplicando. E proseguono affannose dopo il vandalismo del 9 dicembre. Vi è anche in questo una omologia mafia-ipomafia. Così come i mafiosi hanno dovuto eseguire omicidi politici che hanno portato a conseguenze che avrebbero preferito evitare, magistrati, polizie, politici e altri tirapiedi devono commettere un assassinio morale, con abusi diversi da quelli dagli affari di cui si occupano abitualmente; con atti e omissioni, eterodiretti, gravi, miserabili e smodati, che li esporrebbero a disonore e infamia se venissero a galla nella loro vera natura.
Il secondo pensiero è andato a cosa avevo postato nei giorni e settimane precedenti. In linea con quello che posto di solito. Il 29 novembre 2021, in seguito a una censura su Il Fatto, avevo mandato alla Procura di Rimini una PEC sulla riapertura delle indagini per Pantani (In: Per cosa è morto Pantani. Lo sport e il marketing farmaceutico ). Dove parlo anche delle sentenze fatte scrivere sotto dettatura dai mandanti atlantici; e di come le indagini a Bergamo del bresciano Chiappani appaiano prendere la stessa piega ( Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale ). Ho anche detto della complementarietà mafia-antimafia. E ho invitato a cercare “Morra” e “Cavalieri del Santo sepolcro” nel mio sito. Le azioni ipomafiose che ho ricevuto in Calabria e a Brescia in connessione a questi nomi hanno avuto anche i servigi della polizia municipale, in particolare quella di Brescia; in relazione ai vandalismo all’auto, che è stata perfino spostata di posto a questo fine (30 gennaio 2020. L’antimafia isomerica ovvero l’antimafia dalle quattro guance. 8 ottobre 2020. Gli influencer dell’antimafia. In Milizie bresciane, sopra). La polizia municipale non ha mancato di farsi vedere minuti dopo questo nuovo vandalismo, come è avvenuto in passato dopo lo sfondamento della portiera e di un finestrino da parte di ignoti dell’auto parcheggiata nello stesso punto (18 agosto 2014. In Milizie bresciane, sopra). Allora fecero la smargiassata di fermarmisi in auto davanti, io ero a piedi, e sfilare a passo d’uomo. Stavolta sono solo passati minuti dopo, mentre attendevo fuori della farmacia per il tampone senza il quale la mia compagna non può lavorare. I tamponi forzosi in farmacia sono divenuti una nuova occasione di prove di ardimento.
Il 2 dicembre 2021 avevo scritto del legerdemain sull’obbligo vaccinale del Consiglio di Stato:
“Blog de Il Fatto
Commento al post “Obbligo vaccinale, Consiglio di Stato respinge il ricorso di un medico: “La salute collettiva prevale su dubbi scientificamente infondati””
La risposta immune che un vaccino in teoria suscita ha due effetti separati: da un lato nell’individuo il contrasto alla malattia; dall’altro sulla popolazione lo spegnimento delle epidemie limitando la trasmissione della malattia – non della positività a test, ora promossa a “caso” e “contagio”. Le epidemie vere terminano per deficit di trasmissione data la risposta immune cumulativa. E’ a questa seconda funzione che può essere attribuito alla vaccinazione un valore per la collettività. Ma questi inoculi sono privi di tale capacità, come dice la versione ufficiale; che, contro ogni plausibilità storica e biologica, vuole che l’epidemia impazzi dopo 20 mesi, per giustificare l’incrudelirsi delle pastoie. Per trovare un barlume di giustificazione sul piano collettivo si usa quella del sovraccarico del sistema sanitario. Nonostante la popolazione nazionale si sia come rimpicciolita di dieci volte dati i tassi di vaccinazione; e più ancora dato che le categorie realmente suscettibili hanno tassi di vaccinazione subtotali.
In nome della salute collettiva si sta costringendo, col ricatto sul lavoro, ad assumere sostanze ad asserita azione preventiva individuale, non prive di gravi rischi, che si ammette non essere efficaci come vaccini sul piano della salute collettiva. Per dare veste legale a un simile legerdemain bisogna essere privi di diverse caratteristiche ed averne altre; in una combinazione che uno si aspetta in figure molto diverse da quella del magistrato.”
E, in risposta agli insulti di un troll intervenuto con puri insulti a sostegno di Frattini, della cooperazione tra terrorismo e magistratura sotto le direttive di puppetmaster della NATO. L’ omologia tra i servigi che presta la mafia e quelli che presta l’ipomafia:
“@ Fabrizio Fabrizi. “Nella persona che non ha credito, l’abitudine a ben ragionare, a non accontentarsi delle vane apparenze, è una colpa. Poiché ogni buon ragionamento offende” Stendhal. Intanto dopo i magistrati USA anche una commissione della Camera dei Lord UK si è espressa contro la vaccinazione obbligatoria del personale medico*. Tu ripeti il commento maligno che si usa in Calabria: “s’anu jungiutu”, si sono uniti, a significare che due sono sulle stesse posizioni essendo della stessa pasta. Il similia cum similibus vale anche per il Consiglio di Stato, che ha tra i suoi meriti quello di avere selezionato, e di continuare a selezionare, medici secondo criteri diciamo internazionali. Togliendo credito agli indegni. Affidando le operazioni a valorosi come il suo Frattini, già curatore dei nostri interessi come ministro degli esteri: “Riecco Frattini, “fattorino” Nato”. Il Fatto, 6 ott 2012. I fattorini di vario tipo** di cui la NATO dispone “jungiuti” permettono di esercitare il controllo sul Paese, anche selezionando la classe dirigente appropriata.
*Evidence is insufficient to back mandatory NHS staff vaccination, says House of Lords committee. BMJ, 3 dic 2021.
**Willan P. Puppetmasters. The political use of terrorism in Italy. 2002.”
Il troll mi aveva poi inseguito coi suoi insulti in un altro post dove ho scritto del vaccino hi-tech dall’attività che sarebbe simile a quella degli anacronistici sieri, e della fusione con le frodi dell’oncologia:
“5 dicembre 2021
Blog de Il Fatto
Commento al post di E. Battista “L’enorme sfida al cancro dei vaccini a Rna messaggero, l’oncologo: “È probabile che diventino una nuova arma in più””
I vaccini mrna per il covid sono strani vaccini difettivi. Ricordano il pizzo alla mafia: eviterebbero guai a chi si piega a dare il braccio ogni tot mesi, ma non abbattono l’epidemia, lasciando altrimenti il virus malnato libero di scorrazzare. (Le epidemie gravi terminano per riduzione della trasmissione del microorganismo da acquisita risposta immune collettiva; la promessa, rimangiata, era che i vaccini avrebbero ottenuto questo effetto, dopo averli anteposti all’immunità naturale, ripudiata come rozza e barbara). Il fatto che si siano mostrati incapaci di abbattere la trasmissione di entità del tutto estranee come il virus scoraggia dal pensare che siano capaci di fermare le cellule tumorali, che devono il loro funesto successo di crescita dentro l’organismo all’essere sufficientemente simili alle cellule normali, dalle cui linee deviando sono derivate. Ma ciò che conta è l’alone sacro che hanno acquisito, da estendere ai loro omologhi anticancro; che tutto lascia pensare saranno al solito più lucrosi per chi li vende che risolutivi per il malato di cancro. Vedi “D. Epstein, ProPublica Feb 2017. When Evidence Says No, But Doctors Say Yes. Years after research contradicts common practices, patients continue to demand them and doctors continue to deliver. The result is an epidemic of unnecessary and unhelpful treatment.” sulle manipolazioni scientifiche e di marketing per immettere il “vaccino” contro il cancro alla prostata Provenge.
Fabrizio Fabrizi: Eccolo! E’ arrivato il vaccinologo promosso oncologo con la IV media!
@ Fabrizio Fabrizi. Quando uscivo alla chiusura, 11 di notte, dalla Countway, la biblioteca medica di Harvard, a volte davanti al Brigham and Women’s o al Dana-Farber incrociavo dei vigilantes che trattenevano al guinzaglio coppie di rottweiler scattanti. Mi sembravano stonati in un centro medico. Anche i suoi insulti beceri a guardia degli annunci dell’Istituto tumori e del suo direttore scientifico Apolone mi sembrano più in linea con grandi interessi dentati e bramosi che con i valori dichiarati.
Fabrizio Fabrizi: Invii le sue deduzioni alla BioNTech e accluda il suo IBAN. Per merito suo risparmieranno milioni di dollari in una ricerca senza futuro. Magari per gratitudine potrebbero girargliene un paio di milioni.
@ Fabrizio Fabrizi. La preferivo prima, quando ha argomentato dicendo “vaccinologo promosso oncologo con la IV media”. Ora dissemina il falso, fingendo di ignorare l’effetto Davigo. Piercamillo Davigo, beniamino di questo giornale, spiega come tecnicamente delinquere convenga. Anche in oncologia, dove mentre produrre cure efficaci è difficilissimo, produrne di tarocche e immetterle in commercio è tecnicamente facile, ed è ciò che avviene: VK Prasad. Malignant: how bad policy and bad evidence harm people with cancer. Hopkins Univ Press, 2020. Ma non ci sono dei Davigo e dei Fatto quotidiano a contrastare ciò. Anzi. Perché mai affaristi che sanno bene cosa stanno facendo dovrebbero rinunciare a impapocchiare senza rischio le solite fiale miracolose che daranno profitti stratosferici? Quando di midwit che agognano di recitare la parte del genio filantropo, e di Cetto La Qualunque pronti a sputare contro chi indica la frode, se ne trovano a palate senza neppure cercarli.”
Il giorno prima del vandalismo, l’8 dicembre 2021, avevo postato questo:
“Blog de Il Fatto
Commento al post di D. Pretini “Mattarella alla Prima della Scala, standing ovation e 6 minuti di applausi per il Capo dello Stato: il pubblico grida “bis”. Il video”
“Mi sono inoltrato nel sangue fino a tal punto che, se non dovessi spingermi oltre a guado, il tornare indietro mi sarebbe tanto pericoloso quanto l’andare avanti”. (Macbeth, III, 4, Shakespeare).”
Le rappresaglie alle critiche a Mattarella ( I rituali zozzonici della banda Mattarella, La medicina sotto la presidenza Mattarella) sembravano avere preso forma più lieve. Le macchine spazzatrici arrivano regolari dopo che ho postato, ma ora si limitano a passare sotto casa mentre dalla finestra le guardo. Ma forse la reazione ha solo preso una forma più indiretta, meno individuabile. Il 26 ottobre avevo postato questo:
“26 ottobre 2021
Blog de Il Fatto
Commento al post “Vaccini, Mattarella: “Non possono prevalere le teorie antiscientifiche di pochi violenti. Da noi la campagna ha più successo che altrove””
Su quanto vasta sia l’adesione libera e convinta vantata da un presidente che istiga ad un maccartismo pro inoculi lo si può desumere dalla maggioranza assoluta raggiunta in silenzio dall’astensione elettorale durante i “successi” della coercizione che condiziona il lavoro ad una cessione della sovranità sul proprio corpo. Una violenza, giustificata con una “scienza” zombie, attuata dagli individui ai quali Mattarella ha consegnato il governo del Paese.
@ downwind. In effetti non si può affermare con sicurezza che l’astensione della maggioranza dei votanti sia stata dovuta solo a questo calpestare i diritti e i principi di base da parte di chi dovrebbe difenderli. Anche perché ci sono altri motivi per ritirare la fiducia ai politici; come la mancanza di rappresentanza democratica, con premier calati dall’alto da forze predatrici e un Parlamento la cui composizione non riflette neppure le pur ingenue idee politiche della massa, dopo la truffa dei 5S. A ciò si somma la situazione generale. Ci sono nei fatti più motivi per sfiduciare i politici. La varie componenti dello scontento possono essere pesate da studi analitici. Ma il risultato globale è un disincanto prevedibile. Non sono pochi coloro che percepiscono una deriva che chiamo “fraudocratica”, dove i governanti truffano e sfruttano i cittadini. Queste tristi affermazioni di Mattarella confermano come il marketing abbia assunto le vesti e i poteri dello Stato. Così che non votare diventa un istintivo non firmare a proprio danno: “le parole molli dell’usuraio: Ma se hai firmato tu stesso. Non lo vedi? tutto chiaro. Devi fare come diciamo noi, perché, guarda la cambiale: la tua volontà è uguale alla mia.” (Il Gattopardo, sul voto truccato per l’annessione).”
Il giorno dopo, il 27 ottobre 2021, all’uscita di casa triplice tappetata sulla testa, invece che singola come di routine, da alcune di quelle che chiamo “le prefettonze”. Due dal condominio di fronte, abitato da soggetti dediti questa pratica igienica, che nel loro caso include lo scuotere dalla finestra piumini per la polvere mentre passo e tenere esposti sul davanzale scopini di cesso; e la terza ad “A”, l’incrocio a pochi metri che non posso passare senza che non passi in contemporanea un’auto o compaia altra presenza umana.
E’ incredibile quanto si usi nella civilissima Brescia scuotere dalla finestra sui passanti porcherie varie. Un continuo sbatacchiare la propria sporcizia addosso agli altri, o almeno addosso a me. Del resto lo fanno anche davanti ai vigili, quelli che sarebbero preposti al decoro urbano (11 novembre 2020. In L’uso del fisco nell’eversione di Stato ). La guardia istituzionale di Mattarella a Brescia, i mezzi della spazzatura della A2A di Mazzoncini jr. e di Del Bono per ora continua a tenere sospesa la risposta dell’inondarmi direttamente di sporcizia per strada con le macchine spazzatrici o, prima che girassi con la telecamera, con singoli operatori a piedi ( I rituali zozzonici della banda Mattarella , La medicina sotto la presidenza Mattarella). Comunque minuti dopo quest’ultimo vandalismo hanno fatto la loro comparsa davanti alla farmacia; dopo la polizia municipale, che spesso li accompagna in operazioni interforze. Come a ricordare le precedenti varie visite sotto casa di spazzini di A2A-Comune di Brescia con i vandalismi all’auto associati, e incluse aspersioni di polvere della strada (4 settembre 2019 e 18 settembre 2019 in I rituali zozzonici della banda Mattarella; 23 marzo 2020 in Milizie bresicane, sopra. La viltà dei “luna piena” 17 febbraio 2021 I rituali zozzonici della banda Mattarella, e passim).
Mi aveva colpito, giorni prima della triplice tappetata, il 13 ottobre, nella trasmissione “Chi l’ha visto”, il fratello di uno scomparso, probabilmente ucciso, Parco Verde, Caivano, che ha detto che i delinquenti responsabili sono “montati”. Un’altra omologia tra mafia e ipomafia. Il picciotto omicida del quartiere degradato è arrogante anche se il suo spessore è modesto, perché sa che c’è il capobastone a proteggerlo; il bresciano pasciuto che partecipa ad una character assassination, perché sa che non deve temere la magistratura mentre commette di questi atti illeciti e vili. Mentre postavo il commento sull’ipomafia e Mattarella c’è stata a Brescia una retata di ndranghetisti condotta da Procura e GdF. Usura, accompagnata dall’intimidazione mafiosa. Per me la mafia, la porzione della quale si parla in continuazione, è un fumetto con sangue vero, che tra le sue funzioni ha quella di coprire l’ipomafia istituzionale. Ora il sangue è diminuito, ma restano gli aspetti fumettistici. Buste di denaro nascoste nella tazza del cesso. Il Procuratore Prete ha spiegato che il capobanda era un alto grado: un cosiddetto “medaglione”. Dietro al fumetto, i medaglioni istituzionali oltre a praticare loro stessi l’ipomafia aizzano comportamenti ipomafiosi in cittadini “perbene” rendendoli così viziati e montati nel praticare atti illeciti e miserabili. L’attività “ut ad arma veniant” di magistratura e forze di polizia. Piuttosto che di Osso, Mastrosso e Carcagnosso, bisognerebbe parlare del ruolo di notabili, magistrati e polizie nella genesi culturale della mentalità mafiosa ( La funzione mafiogena della magistratura e delle forze di polizia e i surrogati civili di giustizia). I vandalismi ripetuti, descritti tra le pratiche codificate di character assassination, hanno anche l’effetto di stigma ipomafioso; di marchio che incoraggia astanti miserabili quanto chi li comanda a dare il loro contributo.
Lo stesso 8 dicembre 2021 ho postato anche questo.
“Blog de il Fatto
Commento al post “Giornata internazionale contro la Corruzione, Libera lancia una campagna per monitorare la trasparenza nelle università italiane”
Il mostro ha tre teste. Libera, come tanti, è specializzata nel descrivere due delle teste del mostro, mafia e corruzione; per nascondere la terza testa, il tradimento. Cioè l’asservimento collaborazionista della classe dirigente, e del clero, ai poteri che tengono l’Italia sottomessa. Fatta salva una quota di sani, che fanno da alibi, l’università è permeata di corruzione quanto un savoiardo nel latte. Si sa. Meno evidente, ma non meno grave, è che allo stesso tempo pratica il tradimento, rivestendo a comando di panni aulici, pseudoscientifici, i nefasti ideologismi dei poteri forti, invece di criticarli, sbugiardarli e conservare il culto della verità disinteressata. Lo sta facendo bassamente sul covid. Libera addita l’ovvio, come il mercato paesano dei concorsi. Uno sconcio mercato delle vacche, absit iniuria sui celebri favoritismi verso le amanti. Ma non parla della Trahison des clercs, alla quale, con Ciotti fedele esecutore di Bergoglio, partecipa, insieme ai pediatri vaticani del Bambin Gesù che gridano contro scienza e Vangelo che “I bambini sono un serbatoio di virus” per farli inoculare. O con Ricciardi, uomo di Bergoglio, accademico pontificio. Ordinario alla Cattolica, premendo per punizioni ricatti e obblighi a oltranza per gli inoculi, ricorda lo spirito antidemocratico e il virulento antisemitismo del fondatore Agostino Gemelli quando i poteri cui fornire prestazioni intellettuali mercenarie erano quelli del fascismo mussoliniano.“
Aprendo sul tema una raccolta di commenti ( La terza testa del mostro ). Rischioso perché oltre a mostrare la cartapesta dell’antimafia tira in ballo la doppiezza del clero, e in materia di mafia. Preti che sono il miglior controesempio alle loro esortazioni a perdonare i lupi, essendo di rigore mafioso nelle inesorabili rappresaglie contro gli agnelli ( Sfumature di nero. I preti e i mafiosi ). Tutto l’onorato consorzio di interessi – ci sono stati riferimenti ad altri poteri di massima scala – può avere ritenuto che occorreva tornare a dare un altro colpetto di avvertimento.
Davanti al paraurti e la fiancata ammaccati il terzo pensiero è stato un disvelamento. Qui, come in altri casi simili, mi ci è voluto del tempo per capire. Col covid le uscite fuori casa si sono ridotte. In genere 20 minuti d’aria, più le uscite per incombenze varie. Le molestie si sono quindi concentrate sotto casa. Es. la violenza privata di Poste italiane (Del Fante) del 16 febbraio 2021 (In Censura postale delle notizie di reato ). Il vandalismo del 9 dicembre ha reso esplicito ciò che percepivo da oltre un mese senza rendermene conto: stavo parcheggiando, costretto dalla mancanza di altri posti, molto spesso in quello stesso punto. L’Angolo di Del Bono. Un angolo utilizzato per vandalismi all’auto già anni prima (18 agosto 2014. In Milizie bresciane, sopra). Quando scarico la spesa dall’auto si presta a farmi inondare di gas di scarico con automezzi che arrivano e fanno inversione proprio in quel momento a quell’incrocio.
Quindici giorni prima di quest’ultimo vandalismo , tornati a casa dopo le 20 per il tampone, ho parcheggiato sulle strisce, per la prima volta, non essendoci spazio sufficiente. La mattina dopo, il 25 novembre, multa del Comune di Brescia (60.9€; pagata il giorno stesso). L’ora segnata è 9:33. Il giorno prima avevo commentato sulla “epidemia ircocervo” (digitare “ircocervo” nella casella “cerca” del sito).
Beffardamente su quelle strisce non posso passare al rientro a casa, perché mi arrivano a volte silenziose di spalle auto che mi sfiorano. Le strisce pedonali, tramite guidatori intenti nella telefonata al cellulare, autisti di mezzi pubblici che vanno di corsa, o di macchinoni blu, sono un altro locus per le molestie. I vigili urbani, che lasciano che quando aspetto davanti alla farmacia per il tampone, dall’altro lato della strada, sostino con auto a motore acceso per decine di minuti, fino a produrre una chiazza sull’asfalto in corrispondenza del tubo di scarico, inondando a parte me la piccola folla di clienti e di obbligati al tampone (“una puzza tremenda”, ha detto l’11 dicembre 2021 una signora – che peraltro aveva fatto una cosa simile mentre caricavo in auto la mia spesa – ad una guidatrice di Audi SW, che l’ha ignorata ed è rimasta ad ammorbare), sono straordinariamente solerti per la tutela dei pedoni in una strada a basso scorrimento, semideserta.
Certi dell’impunità loro garantita da istituzioni corrotte, le mie denunce di illeciti e crimini in campo medico devono suonare più che altro come sgarri da punire. Come per lo schiaffeggiatore di Lucky Luciano, basta ora farmi parcheggiare nell’Angolo di Del Bono per evocare un senso di incertezza e di punizione incombente. La tecnica, è quella, di molti altri casi, di un priming iniziale forte che permette un gaslighting successivo. Es. giorni dopo, il 14 dicembre, appena uscito di casa sono arrivato davanti all’Angolo di Del Bono in sincrono con una persona che è entrata nella sua macchina che aveva parcheggiato senza problemi su quelle stesse strisce; il giorno prima avevo postato questo:
“13 dicembre 2021
Blog de Il Fatto
Commento al post “Strage di piazza Fontana, Mattarella: “Processi hanno lasciato verità non pienamente svelate. Ma emerge la matrice eversiva neofascista””
La matrice eversiva fu atlantica. La sua manovalanza neofascista emerse già al tempo delle calunnie del questore Guida. Che, ho sentito a una conferenza dalla figlia di Pinelli, era stato addetto al confino quando era nella polizia fascista. E’ vero che c’è dai tempi del fascismo di cento anni fa un filo ininterrotto delle infamie; sia nero, rosso, bianco o altro il colore che assume nei vari tratti. Vige il “tolemaicismo” sui misteri d’Italia, cioè il mettere al centro delle ricostruzioni fattori interni, torturando fatti e logica. I post fascisti reggono il gioco ai “glaxocomunisti”, che si rifanno una verginità gridando alle camice nere, mentre servilmente evitano così la visione corretta, “l’eliocentrismo” nel quale l’ltalia è un satellite di poteri esteri, che ne determinano il corso, con i vari mezzi del potere; es. usando cialtroni rossi o neri come pedine. Questa mistificazione, dettata dai mandanti, è anch’essa una prosecuzione in altre forme di quegli anni che si dicono passati; e che invece servirono tra le altre cose a sostituire una classe politica, quella dei Moro, dei Mattei, dei La Torre, che manteneva il senso degli interessi nazionali con una i cui componenti gareggiano nel fare i tirapiedi ai poteri che ordinarono le bombe nell’Italia prospera di allora e che oggi ordinano gli inoculi dietro ricatto del fascismo dei banchieri, nell’Italia tornata terra di conquista.”
e il giorno precedente questo:
12 dicembre 2021
Blog de Il Fatto
Commento al post “Piazza Fontana, il Senato twitta la relazione degli ex Msi che rilancia la pista anarchica. Fratoianni: “Oltraggio, fu attentato fascista””
Fu, come si dice, una “strage di Stato”. Ma si dovrebbe dire “strage di Stato commissionata”. Meglio, “strage di Stato commissionata e lasciata impunita”*. Meglio ancora, “strage di Stato commissionata, lasciata impunita e con perenne copertura istituzionale dei mandanti con attribuzione di tutte le responsabilità agli esecutori”. Gli italiani avrebbero da guadagnare, soprattutto oggi, per ciò che attiene al loro futuro, dal superare il timore reverenziale e riconoscere sia il ruolo dei pupari stranieri**, sia – non meno deleteria – la viltà dei burattini istituzionali; invece di accettare, facendosene partecipi, il solito teatrino depistante e autoassolutorio fasci-compagni.
*Salvini G. La maledizione di Piazza Fontana. 2019.
** Willan P. Puppetmasters. The political use of terrorism in Italy. 2002.”
RIcostruendo l’episodio mi accorgo che all’Angolo di Del Bono da quando sono stato costretto a parcheggiarvi in prevalenza è comparsa parcheggiata fissa un’auto di un istituto di vigilanza privato, presente sullo sfondo nelle foto (cliccando sulle foto le si ingrandisce).
24 ore dopo la botta all’auto, il mattino seguente, 10 dic 2021, la mia compagna ha trovato al tergicristallo una busta anonima con due pezzi da 50 euro. (Un terzo della somma che il carrozziere, che ha già riparato altri vandalismi, mi ha chiesto, quando mi sono recato da lui il 9 stesso, dopo il tampone: 300€; pensiamo di rivolgerci a carrozzieri in Calabria, dove il costo dovrebbe essere più contenuto). Un altro pezzo di cinema, quello de Il Padrino dove Sonny Corleone butta dei dollari ai fotografi ai quali ha spaccato le macchine fotografiche.
Con l’Angolo di Del Bono la toponomastica ipomafiosa si arricchisce. Il nuovo locus è adiacente al Parco dell’antimafia bresciana (cercare la voce nel sito). Andando a Nord, si arriva a poche decine di metri a Pian Dall’Osso (slargo, davanti a un ospedale, risultante dall’avere portato a zero per ampio tratto l’alzata dei marciapiedi, così che mezzi e pedoni non sono separati; usato per puntate di auto a me pedone; allestito qualche anno fa, al tempo di Pierluigi Dall’Osso, procuratore generale a Brescia, che qui ha istituito un distretto antimafia; in precedenza Dall’Osso aveva giudicato la P2 una semplice organizzazione affaristica priva di finalità eversive; un’applicazione della tecnica, che subisco, del negare il dolo grave confondendolo con fatti ordinari; come si può fare con questi vandalismi e col resto). Andando oltre, lungo la Poliambulanza e il suo centro ricerca sulle staminali, c’è Viale degli altri fratelli di Mattarella (cercare la voce nel sito). A Sud dell’Angolo di Del Bono si trovano, oltre all’adiacente Parco dell’antimafia bresciana, la Strip di Visconti, e passato il centro vaccinale nell’area dove prima si allestivano i circhi e dove c’è stato il vandalismo finito come attentato sui media, il Boulevard Gratteri (cercare la voce nel sito). Ma l’intera città, stazione per operazioni come questa del covid, per me è un monumento al livello fogna, suo, della magistratura e delle forze di polizia. Il livello che Martinazzoli da sindaco predicava di non praticare, esortando a non avvalersi del fatto che “le città si possono conquistare anche passando per le fogne”. Gli scagnozzi di questo tribuno della sinistra DC erano i più zelanti esecutori di mobbing a mio danno agli Spedali Civili.
I bravi ragazzi di Brescia:
Procuratore della Repubblica: Francesco Prete.
Sindaco: Emilio del Bono.
Prefetto: Attilio Visconti.
Comandate provinciale CC: Gabriele Iemma
Questore: Giovanni Signer.
Comandante polizia municipale: Roberto Novelli.
Vescovo: Pierantonio Tremolada.
Il capo della Procura di Bergamo che indaga sulla strage covid del 2020 mentre dato quanto denuncio in proposito sono oggetto di libero boicottaggio, minacce e discredito, è Antonio Chiappani. Viene da Brescia.
Appendice. Le banalità tossiche di Carofiglio.
Il giorno del ritrovamento del vandalismo ho postato questo commento, che il Fatto ha censurato:
“9 dicembre 2021
Blog de Il Fatto
Commento al post “I non vax in tv esprimono sciocchezze in libertà che producono effetti tossici sulla società”
CENSURATO
“Mettereste voi a confronto un grande oncologo con un auto-improvvisato terapeuta che dice che il cancro al colon o al pancreas si cura con la tisana di ortica ?”. No, anche perché i ciarlatani aiutano a vendere farmaci ufficiali truffa*. Sarebbe utile sentire gli oncologi di Carofiglio a confronto es. con P. Gotzsche o V. Prasad sullo sfruttamento commerciale del cancro. Già ottenuto per il ca del colon, in sviluppo per il temibile ca del pancreas.
Nella logica rozza dell’operazione covid abbondano i falsi dilemmi: inoculo o arresti domiciliari, inoculo o niente stipendio. Questo ex PM assurto a intellettuale pone un falso dilemma tra un oncologo e un ciarlatano. Che sarebbe come quello tra C. Carnevale, il fine giurista ammazzasentenze, e un paglietta disonesto orecchiante del diritto. E’ anche l’argomento di don Abbondio per non fare il proprio dovere: “se non sapete le cose, abbiate pazienza, e rimettetevi a chi le sa”. Il già magistrato aggiorna a questi tempi cupi la distinzione gesuitica tra truffatore e mago vero castigata da Pascal 4 secoli fa**. E non aumenta prestigio e credibilità sentire questa redistribuzione della libertà di espressione dove una ex toga dello Stato che si sgola nel correre in soccorso al vincitore la vuole tolta a chi dissente.
*La medicina alternativa non olet. Sito menici60d15.
** La polarizzazione gesuitica. Sito menici60d15.”
Carofiglio, il più noto tra i magistrati scrittori ( I magistrati scrittori ) concentra nelle sue intemerate pubbliche il peggio. E’ il prototipo di uno dei Nuovi Mostri: Il midwit (Weaponising Midwits in the COVID-19 War on Civil Society. The neo-ciceronian times. 27 feb 2021). L’aggressività del mediocre bramoso di vedersi riconosciute capacità eccezionali che non ha. Lo sfruttamento sciacallesco di situazioni abnormi alle quali un intellettuale impegnato vero si opporrebbe. L’aizzare i cittadini gli uni contro gli altri da parte di uno che come magistrato avrebbe dovuto evitare che ad arma veniant (come detto sopra, un’altra pratica dell’ipomafia). Già magistrato, non vede nel fare strame della Costituzione altro che l’occasione per soddisfare la sua vanità. Per ergersi a maestro deve farsi aiutare con la censura delle critiche. Servile e arrogante, mostra la presunzione di un diritto che non c’è. Quello alla compliance, cioè a conformarsi, dilatando la credulità a dismisura, alla versione del potere da parte di chi, magistrati e intellettuali, ha tra i suoi compiti e abilità, che dovrebbero essere di controllo a tutela della società, quello di dubitare, sospettare e approfondire davanti a critiche e denunce che evidenziano macroscopiche anomalie. Pronti a vedere come un delinquente chi è troppo onesto rispetto ai loro standard, qui sostituiscono la diffidenza – il mezzo di difesa della democrazia che accomuna tutte le persone sensate secondo Demostene – con un candido fervore.
E’ interessante che nello stesso post a sostegno di Carofiglio sia intervenuto con cinque interventi “Syrantex”, un utente che in precedenza mi ha attaccato, arrivando in uno scambio con me a condire una approfondita perorazione della massoneria di insulti e allusioni tali che ho dovuto rispondergli:
“ “Un passo che le piacerà”. E’ un passo interessante: per me il modo di trattare l’informazione è rivelatore della buona o cattiva fede. La censura delle indagini sui massoni giocando sulla polisemia della parola “notizia” è circolare all’assurdo. Che insieme lei citi Marrapodi, finito impiccato in circostanze non chiare dopo avere dato il via alle indagini denunciando i legami massoneria-magistratura e massoneria-ndrangheta, non mi piace; ma non mi spaventa. Oltre un certo livello prevale il disgusto per la cialtroneria.” (4 maggio 2021 Blog de Il Fatto. Commento al post di S. Limiti “Massoneria e politica, siamo alle solite: la vita pubblica va protetta dai gruppi privati”. In Massoni e legalità).”
“Syrantex” non è stato censurato. Sono stato censurato io quando gli ho risposto contestando nel merito la versione ufficiale sul covid (30 maggio 2021. Blog de Il Fatto. Commento al post “In Belgio è caccia a Jürgen Conings, il tiratore scelto idolo delle destre no vax che minaccia il virologo più famoso del Paese”. In Massoni e legalità).
Carofiglio sfoggia una desolante povertà di argomenti; non solo dozzinali, ma, questi sì, tossici e mefitici. Giorni prima era nella trasmissione “Quante storie”, RAI3, l’invereconda passerella di fichetti che sbarcano il lunario e appagano le loro ambizioni cucinando in varie salse il politically correct precotto passato dall’alto. Lì, sbracciandosi per l’inverosimile versione ufficiale del covid, Carofiglio ha lodato l’uso delle metafore. Ce ne sono anche di dannose, ha ammesso in altre sedi: il criterio per distinguere tra le due è dato dal suo vaglio. Nell’imbonire gli spettatori sul covid non ha parlato del potere distruttivo delle metafore ufficiali, bugie puerili, sulle quali si regge la disinformazione sul covid. Il virus come un insetto che infesta, e il contatto con esso come malattia; il sistema immunitario come un esercito che ci difende, e allo stesso tempo la sua asserita insufficienza, per la prima volta nella storia, a proteggerci dall’estinzione; la manipolazione genica, da quella dei vaccini a mRNA, e di Telethon ( La questua delle multinazionali , Un certificato di decenza per le attività antimafia ) come analoga alla modifica deterministica di un codice informatico. Le epidemie – che in natura si esauriscono – come una guerra della quale non si può prevedere la fine, e che quindi può essere prorogata a convenienza. E’ emblematico che la bresciana che da ministro della pubblica istruzione parlò del traforo Ginevra-Gran Sasso, per quegli oggetti elusivi, postulati decenni prima di essere scoperti, e che trapassano senza problemi l’intero globo che sono i neutrini, oggi da ministro del governo Draghi esorti a non essere antiscientifici e obbedire alla scienza, facendosi imbavagliare, recludere e siringare.
La conoscenza superiore consiste proprio nel superamento della metafore “we live by” (Lakoff): nel costruire modelli mentali che non hanno un corrispettivo nella ristretta porzione di mondo materiale che abitiamo. Nel vedere e maneggiare oggetti astratti non paragonabili ad alcunché dell’esperienza sensibile, però non fantastici ma reali, che infatti agiscono nel mondo fisico – o in quello sociale – e lo determinano. La malattia, l’organismo e la sua risposta alla malattia sono per chi le conosce e le studia professionalmente oggetti diversi da quelli semplici, naive e distorti dalle bugie ufficiali, che incoraggiano le metafore seduttive ma false concepite dalla persona comune. E’ così per la conoscenza scientifica, e credo lo sia mutatis mutandis in altri campi di studio, inclusi gli studi giuridici. Per il giurista di livello i rapporti tra le persone, il diritto, la legge, devono avere forma diversa che per il cittadino comune. Forse anche la poesia, la letteratura, quelle buone, consistono nel costruire e mostrare oggetti di questa stessa classe: inediti, astratti, ma rilevanti per la realtà umana, essendo nascostamente presenti e attivi in essa. Carofiglio appare non avere sviluppato una simile abilità mentale in utroque, diritto e scrittura. Ricorda piuttosto la figura immortale, che spiega bene le posizioni imbelli e complici della magistratura odierna, data dai magistrati della colonna infame, e dal podestà che mangia insieme ad altri notabili alla tavola di don Rodrigo:
A sinistra, e a un altro lato della tavola, stava, con gran rispetto, temperato però d’una certa sicurezza, e d’una certa saccenteria, il signor podestà, quel medesimo a cui, in teoria, sarebbe toccato a far giustizia a Renzo Tramaglino, e a far star a dovere don Rodrigo, come s’è visto sopra.
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1 giugno 2022
Il livello Scarantino: le fonti istituzionali della cultura mafiosa a Brescia.
1 giugno 2022. Ore 8:30. Spazzatrice sotto casa. E’ routine, ma 22 anni di stalking e le circostanze (Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale) mi dicono che il rischio che accada qualcosa è elevato. Così vado su internet, scarico un’immagine di Mattarella Sergio, un’altra di Mattarella Bernardo, e le stampo in alcune copie, con su una facciata il presidente e sull’altra il padre. Attendo mezzora, per fare allontanare la spazzatrice. Mi aspetto possibili strusciate e lanci di lerciume con la spazzatrice intorno alla Poliambulanza, come negli anni precedenti (La medicina sotto la presidenza Mattarella ; I rituali zozzonici della banda Mattarella ); in particolare nel tratto davanti al centro studi sulle staminali Poliambulanza-Univ. Cattolica, luogo canonico degli imbrattamenti con spazzatrici post commenti su Mattarella, che per questo ho ribattezzato “Largo degli altri fratelli di Mattarella”. Esco alle 9. La spazzatrice invece dopo mezzora non è andata via, ma mi aspetta a poche decine di metri dalla porta di casa, dietro l’angolo dell’isolato. L’angolo sinistro dell’isolato uscendo. Per l’angolo destro v. sopra, L’angolo di Del Bono. In: Milizie bresciane). Questo è stalking. So che devo evitare il build up, da molestie subentranti, tecnica che conosco bene: se faccio finta di nulla di lì a poco lui o altri insisteranno nel molestarmi ancora peggio, mentre io sarò già teso per questo arrogante e provocatorio aspettarmi sotto casa. (Una ventina di minuti dopo l’incontro che mi accingo a descrivere la stessa spazzatrice di A2A mi passerà ancora davanti, con l’addetto ghignante, davanti alla Poliambulanza; preceduto da un van civile con sulla portiera una grossa insegna della Polizia di Stato, mai visto prima). Lascio sfilarmi davanti la macchina spazzatrice, mentre “pulisce” lo stesso tratto dove aveva già passato mezzora prima. A macchinario passato, distante una decina di metri, deposito sulla strada uno dei fogli coi due Mattarella. L’addetto ferma il mezzo in mezzo alla stradina, bloccandola. E’ lo stesso delle altre volte, delle promesse di squartamento, delle visite sotto casa con imbrattamenti massicci di polvere sollevata con la macchina spazzatrice e degli associati vandalismi alla mia auto (I rituali zozzonici della banda Mattarella). Raccoglie il foglio, lo appallottola, mi raggiunge e mi supera con il mezzo avendo io proseguito nel cammino. Parcheggia davanti a me, scende, mi ferma, e mi viene addosso, spintonandomi nel tentativo di mettermi la cartaccia nel taschino del gilè (dove porto la mascherina). Poi resta lì insultandomi. Dice che chiamerà la polizia, e telefona. Ha un auricolare all’orecchio, e insulta e si muove come gli direbbe di fare un questurino. Ricorda gli aggressori sotto casa del 2014, v, sopra, che nel promettermi altre bastonate hanno detto di avere avuto istruzioni dai carabinieri su come restare impuniti (cosa che avevo riportato nella lettera al presidente del tribunale Masia dell’11 aprile 2022). Resta lì per lunghi minuti, sbraitando. Alla fine se ne va. Nel ripartire fa sollevare le spazzole della macchina dal piano stradale, le posiziona sopra il marciapiedi dove sto e fa roteare i fili d’acciaio a pochi centimetri dalle mie gambe schizzandomi del sudiciume e minacciando di ferirmi; ferirmi con l’attrezzo che si usa per lo sporco della strada. Lo ha fatto anche la volta precedente, di concludere venendomi addosso con le spazzole rotanti della spazzatrice (17 luglio 2019, in I rituali zozzonici della banda Mattarella). Entrambe le volte dopo essere stato in comunicazione telefonica con chi evidentemente lo istruisce su cosa fare. Le location appaiono studiate. Se stavolta non si spiega come mai la spazzatrice abbia indugiato mezz’ora sotto casa, in quell’occasione non è dato sapere cosa ci facesse in piena mattinata una macchina spazzatrice, che ha una pista di pulizia dell’ordine di 2 metri e mezzo, su una stradina interpoderale di poco più larga, 2 metri e 70 centimetri, a doppio senso, senza marciapiedi.
Cliccare sull’immagine per il video della spazzolata A2A.
Questo spazzino mi ricorda Defendente. Defendente era il nome che portava sul cartellino un magazziniere dell’Esselunga di Via Volta, che dopo che scrissi – tra gli altri a Gratteri – dello stalking con auto di polizia e CC ogni volta che andavo lì a fare la spesa, prese a passare per la strettoia della cassa ogni volta che pagavo, strusciandomi. Aggiungendosi allo stalking di CC, PS, PM etc. Un tipo dall’aria stolida, adatto ad attribuirgli comportamenti in realtà integrati in un metodo di incessante stalking organizzato.
L’episodio è evidentemente costruito. Rientra nelle varietà dell’uso ossessivo dello sporco per insultare. I CC, notata la mia bizzarra insofferenza all’essere schizzato di sporco con le macchine spazzatrici dopo che posto commenti su internet, hanno associato convogli spazzatrice-CC anche al boicottaggio fiscale, per tenere in caldo il metodo di umiliazione e di provocazione. Lo hanno fatto due volte nel 2021, e lo hanno ripetuto nel 2022 l’8 giugno, dopo questo tentativo (L’uso del fisco nell’eversione di Stato). I convogli spazzatrici-cc quando vado a sottopormi ai furti dei boicottaggi fiscali simboleggiano bene la sordida collusione dello Stato con grandi interessi usurai. L’alimentare l’uso molesto e violento delle spazzatrici, e queste missioni dello spazzino che mi aspetta sotto casa appaiono volte a perseguire il dolo alternativo: o learned impotence o una rissa con la quale screditarmi.
In ogni caso, rischio nullo per esecutori e mandanti, con l’impunità assicurata da palazzo Zanardelli. Piuttosto, l’episodio rientra nelle risposte ipomafiose alla mia richiesta dell’11 aprile 2022 al successore al tribunale di Brescia del padre dell’attuale capo di A2A Mazzoncini, il presidente del tribunale di Brescia Masia, di copia della sentenza di assoluzione per Stamina, con commenti sul legame tra l’assoluzione per Stamina e la strage covid in Lombardia orientale (Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale). Un modo sudicio di neutralizzare la mia denuncia tentando, senza riuscirci, di buttarla in una rissa di strada.
C’era anche da rispondere ai miei commenti sulla più recente delle visite sotto casa ad personam dello stesso spazzino (17 febbraio 2021. L’insediamento di Draghi a PdC. La viltà dei “luna piena”. In: I rituali zozzonici della banda Mattarella). Insieme al bravaccio di A2A è comparso un mezzo di chi fa i lavori per TIM, azienda, guidata da un altro della cerchia di Mattarella, Salvatore Rossi, che pure dà da un notevole contributo a boicottaggi dei servizi essenziali che pago e alle associate sputazzate, letteralmente (Un certificato di decenza per le attività antimafia). In terzo luogo c’era da buttare in caciara il precedente del vilipendio da parte del Capo dello Stato a un cittadino con la puntuale aspersione zozzonica quando scrivo commenti sui suoi atti e discorsi. Il punto dove è avvenuto il tentativo, atteso e sventato, di creare un incidente per farmi “passare dalla parte del torto”, è rimasto segnato da una bandiera ucraina, stesa sotto una tettoia d’ingresso. Visibile dalle mie finestre. Per me un simbolo del pronto asservimento a sanguinarie bandiere altrui, prezzolato nel caso dei mercanti di energia come A2A (Quando il mercato è libero di truffare. Appello al popolo, 22 luglio 2022).
Ricapitolando, A2A può insozzarmi con le spazzatrici. Può farlo in modo che io sappia che lo farà se che scrivo cose che criticano il sistema di potere di cui è parte, e ne mettono alla luce i crimini. Può venirmi sotto casa e riempirmi di polvere, me e la mia l’auto, opportunamente vandalizzata. Può aspettarmi all’uscita di casa, invadere a piacimento il mio spazio personale in modo violento e degradante mettendomi le mani addosso, insultarmi, puntarmi contro le spazzole rotanti in acciaio minacciando di ferirmi mentre mi schizza di sporco raggiungendomi sul marciapiede. Può partecipare insieme ai CC all’accompagnamento di dileggio quando vado a pagare tasse tre volte inique, in sé, per la situazione finanziaria che mi è stata cucita addosso per boicottarmi e ricattarmi e per le tasse aggiuntive costruite di concerto tra commercialista – consulente del tribunale di Brescia – e Stato usate per ritorsione, oltraggio e vessazione ipomafiosa (L’uso del fisco nell’eversione di Stato).
A2A per sua natura può fornire altri degli elementi che sono una costante in queste pratiche di degradazione. Uno è l’uso dello sporco. L’altro, potendo avvalersi di spazzini, il “Re Lear” e il “lazzaronismo” ( In: Il livello Scarantino: la prudenza razionale, la prudenza sballata e la prudenza mafiosa. In: Censura postale delle notizie di reato). Cioè il mobbizzare, oltraggiando e danneggiando dal basso. Espressione tra l’altro di un’avversione per la ricerca intellettuale disinteressata e volta a fini umanitari invece che al profitto, avversione che a Brescia è particolarmente sentita, praticandosi il genere opposto di ricerca biomedica. In questa reazione del sistema Scarantino alle mie osservazioni sul ruolo della magistratura bresciana nella strage covid in Lombardia orientale ho collezionato in poche settimane un’impiegata delle Poste di Del Fante (Il livello Scarantino: la prudenza raioznale, la prudenza sballata e la prudenza mafiosa. In: Censura postale delle notizie di reato), questo spazzino dell’A2A di Mazzoncini e un idraulico del notabilato ipomafioso calabrese (l livello Scarantino: l’ipomafia a Lamezia al tempo delle notizie di progetti di attentati a Gratteri. In: L’uso del fisco nell’eversione di Stato) – notabilato in rapporti di continuità funzionale con quello bresciano.
Che fare, davanti a questo impasto miserabile di potere istituzionale e viltà? La magistratura ha dimostrato di esistere solo per proteggere e aggravare questi atti. Ho aggiunto alle tante limitazioni impostemi con lo stalking e il mobbing dall’associazione a delinquere che se ne occupa quella di non uscire per tutta la mattina quando arriva la spazzatrice sotto casa. Il tanghero arriva, si mette il braccio a manichetto quando guida sotto le mie finestre, e io non esco. Nella Brescia che si autodefinisce “civilissima” la macchina viene fatta operare in zona, cioè lungo i marciapiedi di un ospedale, la Poliambulanza, dall’orario di ingresso alla mattinata inoltrata (oltre le 10:30). La privazione dell’uscire di casa comunque non garantisce da agguati a base di spazzatura. Che infatti sono proseguiti, con l’accompagnamento di mezzi di polizia, anche dopo, in altri luoghi.
Quanto ricevo ininterrottamente a Brescia mostra la peculiarità dei sistemi mafiosi esercitati avendo le spalle strettamente coperte dal potere dello Stato: impunità, e utilizzo delle denunce come occasione per ulteriori abusi e violenze. Che fare. Attendere che, potendo continuare a giocare col sistema della “martingala” riescano prima a poi a farmi scoppiare, e nel frattempo, e dopo, vivere come un cane? Uso le mie armi, la penna, per difendermi dalla loro consumata familiarità nel maneggio della sporcizia. Quindi scrivo, come faccio qui. Per lasciare testimonianza dei metodi dell’eversione di Stato – in realtà tramite lo Stato – in partnership con grandi aziende, ai nostri giorni.
Questa domanda, che fare, se la devono essere posta in molti, davanti alle pratiche mafiose di poteri costituiti. La mafia può essere distinta in attiva e passiva. Nella mafia passiva si accetta la cultura mafiosa della soperchieria, dello sfregio e della minaccia abbassando la testa e interiorizzandola. Chi è in questa posizione subirà la mafia, e se richiesto vi collaborerà, fino a divenirne complice passivo. La mafia passiva, che permette quella attiva, è parte del problema mafia. Le misure coercitive paramafiose istituzionali, con l’interdizione dal lavoro, per costringere agli inoculi, esclusive dell’Italia, sono state rese possibili dalla diffusione della mafiosità passiva nella cittadinanza, che accetta di simili ricatti.
Scendendo un altro gradino, si può accettare la mafia anche aggregandosi ad essa, chiedendo di divenirne un membro, un collaboratore attivo. O un fiancheggiatore esterno. Stabile, o a domanda, quando richiesto. Lo fanno molti. Oppure, infine, se si è della stessa pasta dei signori dell’ipomafia istituzionale, si può non accettare il sopruso di chi ha potere e istituire una propria mafia concorrente, con i propri soprusi e violenze, dando luogo alla mafia di cosca; rispondendo alla prepotenza con la prepotenza, al crimine col crimine, all’infamia con l’infamia, si impianta uno stato di illegalità di fatto e di legge del più forte. Se la nuova cosca è abbastanza forte e appoggiata da sopravvivere, l’esito è spesso quello di alleanze tra le due. Similia cum similibus. La mafia istituzionale si alleerà con la mafia sorta per resisterle, ma ad essa affine, e la proteggerà. Come storicamente è avvenuto e avviene.
Uno degli spettacoli più deprimenti è sentire la storia di Osso, Mastrosso e Carcagnosso ripetuta per l’ennesima volta con l’aria di avere scoperto una grande chiave di lettura sulle origini della mafia. La mafia deve la sua forza alla circostanza di essere protetta dai poteri maggiori, come strumento di potere (I professionisti della metamafia). La mafia è crimine protetto dal potere. E’ crimine virulentato. E’ come il risultato della modificazione genetica che rende una bestia ancora più feroce. Il potenziamento è strumento di controllo del Paese; sfrutta una mafiosità locale, “di base”, “naturale”; “wild” si direbbe in genetica. Un “gain of function”, secondo il lessico della narrazione covid. Una delle maggiori espressioni della mafia autoctona è storicamente l’attività mafiogena delle istituzioni. Che alimenta la mafia attiva, riproducendo la propria mafia, stimolando per reazione quella di cosca e di ndrina e finendo con l’allearsi ad essa. E la mafia passiva, nelle sue varie gradazioni: l’accettare di subirla, il condividerne i metodi, il praticarli, il collaborare. Mantenendo il terreno sul quale la mafia di cosca cresce bene, non essendo che la declinazione, virulentata, che la criminalità comune dà di un’ossatura sociale strutturata in senso mafioso.
Sergio e Bernardo, nel foglio che avrebbe innescato il furore dello spazzino di Mazzoncini e di Del Bono. E dello stesso Mattarella, visti i pluriennali precedenti. (Prima dei Mazzoncini a mandarmi gli agguati di spazzatrici c’era Valotti, amico personale di Mattarella; tutti in odore di grembiulino). Un giorno si scriveranno libri sulle impressionanti corrispondenze tra le rispettive attività politiche di padre e figlio. Su come Bernardo (G. Casarrubea. Fra’ Diavolo” e il governo nero. “Doppio Stato” e stragi nella Sicilia del dopoguerra. 1998) spieghi Sergio e come Sergio spieghi Bernardo. Il figlio oltre ad abusare delle sue prerogative sul piano istituzionale e politico, con il quod placuit principi in nome del covid, ha stabilito, essendo capo del CSM e professore di diritto istituzionale, un diritto del capo dello Stato a conferire a terzi la facoltà di vilipendere, nella maniera più sudicia, cittadini che lo criticano e che sono di intralcio ai grandi interessi sovranazionali, contrari agli interessi del Paese, ai quali fa da viceré. Mattarella con le sue lettres de cachet agli spazzini della sua cerchia rappresenta bene bene lo spirito anti-repubblicano che sta demolendo quel poco di repubblica che c’era.
Un’altra coppia padre-figlio sono i Mazzoncini. Del padre, quando era presidente del tribunale, scrissi sulla sua partecipazione e acclamazione a un incontro di Cl (Pubblicare la lista dei magistrati di CL). Poco dopo, l’espressione ghignante di Mazzoncini padre in via S. Martino della Battaglia, davanti agli uffici giudiziari, mentre gli autobus sfreccianti mi stringevano contro il muro nei punti più ristretti dello stretto marciapiedi, è stata per me un cadere del velo su cosa sia realmente la magistratura. Insieme al figlio, mi ha insegnato quale sia la reale distanza tra lo scranno del giudice e il lerciume della strada. Mandai copia dello scritto al presidente dell’associazione di categoria dei magistrati, del quale conoscevo solo il nome, tale Palamara. Ottenendo risposte simili a questa. Palamara è stato in rapporti, nel gioco delle lottizzazioni delle nomine, con Masia, l’attuale presidente del tribunale al quale ho chiesto copia della sentenza di assoluzione dei medici bresciani per Stamina. (Consiglio superiore della magistratura, le nomine lottizzate: ecco la lettera che inguaia le correnti. Il Fatto, 12 aprile 2016. L’ora del magistrato che Palamara non voleva. Il Giornale, 13 giugno 2020). Avevo già scritto a Masia a proposito di un altro boicottaggio, citando Palamara (30 maggio 2022, in: L’uso del fisco), senza sapere che parlavo del capo-cordata. Sono dunque recidivo sulle lettere incaute. Ma è anche vero che dei magistrati bisognerebbe conoscere a chi appartengono (Pubblicare la lista dei magistrati di CL), e che le loro appartenenze spesso sono tali che, conoscendole, rivolgersi a loro sarebbe come camminare a piedi nudi su un pavimento tantando di evitare i cocci di bottiglia dei quali è cosparso. Mazzoncini padre è stato da predecessore di Masia un entusiasta promotore dell’intitolazione del nuovo palazzo di giustizia a Zanardelli, massone, fondatore della P2 storica, mentre lì si continuava ad assolvere per la strage piduista del 1974. Il figlio, anche lui in odore di massoneria, a capo di A2A mette in atto in questo modo quelli che devono essere i consigli e i princìpi del padre.
Mazzoncini padre è stato consulente per la legalità del Comune di Brescia. “Legalità” a volte vuol dire tecniche su come delinquere restando impuniti. E’ almeno dai tempi di Platone che filosofi e politologi mettono in guardia sulla confusione tra “moralità” e “legalità”. Oggi “legalità” sempre più indica una serie di tecniche per praticare atti illeciti e abietti restando impuniti. In un mondo ipotetico, dove “legalità” sia più vicina a “moralità” che a “impunità”, dovrebbero essere riconosciute queste tecniche subdole di gaslighting nelle quali nell’erogazione di un servizio essenziale viene commesso un “furto di utilità”- genere di furto così comune e trascurato in medicina. Giusto pagare il servizio di pulizia delle strade, o quello di amministrazione della giustizia, o dell’assistenza medica. Ma tali servizi non devono incorporare pratiche illecite a favore di chi li eroga, approfittando dei vari strumenti del servizio. Il pizzo in bolletta a favore degli speculatori evidenzia come i servizi essenziali siano sfruttati secondo un criterio estorsivo, data la bassa elasticità della domanda rispetto al prezzo. Le pratiche di boicottaggio, stalking, mobbing, gaslighting tramite i servizi essenziali sono un aspetto di una più ampia strategia predatoria. Il gaslighting tramite l’erogazione di un servizio essenziale dovrebbe essere riconosciuto come tipologia di reato, e sanzionato col licenziamento, con la revoca o la sospensione delle licenze commerciali, con multe proporzionate alle dimensioni finanziarie delle imprese. La realtà è che tra la magistratura del padre e gli spazzini del figlio, i due Mazzoncini rappresentano quel notabilato locale che rientra nelle reali cause della localizzazione nel distretto di Corte d’appello di Brescia dell’anomalo picco di letalità che ha innescato l’operazione covid a livello mondiale (Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale).
Un’altra coppia è il già presidente della Fondazione ASM, il braccio culturale di A2A, e l’attuale presidente del consiglio comunale. La stessa persona: Roberto Cammarata. Valorizzatore, in entrambi i ruoli, di un’altra messa a reddito, in questo modo, della spazzatura a Brescia, che dopo la strage covid pilotata (Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale) attende così, insieme a Bergamo, la meritata incoronazione a capitale della cultura per il 2023.
Un’altra accoppiata è data dai lazzaroni lancia-mrd. di A2A-Comune di Brescia e dagli altezzosi occulta-mrd. degli uffici giudiziari di Brescia. Lavorano di concerto nell’occultare la melma lanciando melma. Gli spazzini insozzatori e maneschi operano nel regime di libera illegalità assicurato dai magistrati. Ai quali fa comodo delegittimare e intimidire un denunciante che pretenderebbe che i magistrati facessero i magistrati. A Brescia la magistratura rende zona franca i crimini del notabilato locale al servizio dei poteri forti. Sono connessi a palazzo Zanardelli i boicottaggi di Rambaldini (L’uso del fisco nell’eversione di Stato), consulente del tribunale, e lo squadrismo con gli spazzini di Mazzoncini jr. a favore dei successori di papà. Come è spesso il caso, modi diversi, abiti e strumenti da lavoro diversi, ma stesso livello etico e culturale, stessa concezione della vita (v. I Gradienti pazzi del Covid In: la prudenza razionale, la prudenza sballata e la prudenza mafiosa. In: Censura postale delle notizie di reato).
A chi accoppiare me stesso, Francesco Pansera. Forse a Danilo Dolci. Credo di rappresentare un tipo umano affine; lo stesso tipo umano inviso ai due Mattarella, e da loro perseguitato. Ma è meglio evitare di paragonarsi a grandi figure. E io non ho un Calamandrei che scriva per me “in questa società compressa da una crosta di accomodante scetticismo sono noiosi in generale gli uomini onesti, gli uomini che prendono le cose sul serio. Per chi sta bene e ha la vita facile, sono insopportabili questi importuni che ricordano col loro esempio, fastidioso come un rimprovero vivente, che nel mondo esiste l’onestà e la dignità.”. Mi associo invece a Sara Pedri, la dottoressa mobbizzata scomparsa. Non perché io abbia la minima intenzione di suicidarmi pressato da questi clown con la ramazza. Anche se mi è stato detto che l’intenzione a Brescia sarebbe quella di indurmi a farlo. E nonostante che gli overlapping stressors, come quelli che mi vengono miserabilmente somministrati dagli ometti e le donnicciole dall’apparato istituzionale, siano riconosciuti come fattori di rischio; e nonostante lo stato di anomia – garantito dagli stipendiati di palazzo Zanardelli – che secondo Durkheim conduce al suicidio (Parmaliana ha inciampato?). Appaiono comunque esserci sia la volontà sia l’interesse di accorciarmi la vita. Il legame tra Sara e me, due storie personali molto diverse, è dato dal libero mobbizzare istituzionale, e da chi indaga sul suo caso, il procuratore Raimondi e i NAS. Raimondi, procuratore a Trento, è stato procuratore aggiunto a Brescia. Avevo scritto su di lui anni fa, sia in relazione alle mie denunce sulle frodi biomediche, sia sull’uso delle spazzatrici. Vedi La raffinazione della paura; Sinergie tra industria medica e industria dei rifiuti: le suppressio veri e suggestio falsi dei magistrati e la proiezione del sudiciume, in La medicina sotto la presidenza Mattarella; e Milizie bresciane, sopra, 20 novembre 2017, in riferimento alla “post-camorra”; La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide .
Raimondi rappresenta una magistratura che esalta alcuni aspetti, come il contrasto all’inquinamento, che sono predicati e non razzolati, in modo da essere funzionali ad altri interessi illeciti di larga scala, come quelli delle frodi biomediche, e lascia che le denunce e le testimonianze sul taglio sghembo, distorto e strumentale di tali “lotte” siano degradate e bruttate mentre vengono fatte sparire. I NAS, che partecipano alle riunioni della NATO “per una più efficace collaborazione tra pubblico e privato” (Come cambiano le alleanze atlantiche in un mondo diverso: meeting a Roma. Internazionale, 17 giugno 2022) si occupano delle neutralizzazione con mezzi subdoli di medici scomodi a favore di interessi privati illeciti, in una attività che è un aggiornamento ai tempi delle epurazioni per conto della NATO degli anni di quando si usavano sistemi rumorosi e inequivocabili.
Forti del loro ruolo di controllo, magistrati e forze di polizia ora possono apparire come la bocca e il braccio della giustizia accertando responsabilità sulla triste vicenda di Sara Pedri, un caso scappato di mano di queste prassi persecutorie strumentali all’esercizio del potere che magistrati e polizia in realtà favoriscono a loro ingiusto vantaggio. Magistrati e polizia beneficiano dell’equivalente del “selecting on the dependent variable” in epidemiologia, cioè dell’essere giudicati sulla base delle azioni che intraprendono pubblicamente, non sulle omissioni e collusioni, che restano invisibili.
Procuratore della Repubblica: Francesco Prete
Procuratore generale: Guido Rispoli
Presidente della Corte d’appello: Claudio Castelli
Presidente del tribunale: Vittorio Masia
Sindaco: Emilio Del Bono
Prefetto: Maria Grazia Laganà
Comandante provinciale carabinieri: Gabriele Iemma
Questore: Giovanni Signer
Vescovo: Pierantonio Tremolada
Sindacalisti: Francesco Bertoli – CGIL. Alberto Pluda – CISL. Mario Bailo – UIL
§ § §
Brescia, 3 ottobre 2022
Fondazione ASM
Felice Scalvini, Marina Rossi, Laura Boscain, Veronica Lanzoni, Silvia Quilleri, Rodolfo Pinto, Valentina Stefani, Ugo Pagani, Elisa Caccia, Erika Ruggieri, Antonia Lerna
fondazioneasm@pec.it
e p. c
Dr. Sandro Rimondi
Procuratore della Repubblica – Trento
prot.procura.trento@giustiziacert.it
Si lavano dalla melma detergendosi con altra melma.
Eraclito
Segnalazione degli scritti “Il livello Scarantino: le fonti istituzionali della cultura mafiosa a Brescia”; in: Milizie bresciane, sito menici60d15. E “Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale”; sito menici60d15.
Per molti anni nello postare critiche su Mattarella nel blog de Il Fatto, soprattutto su temi riguardanti la medicina, sapevo che il giorno dopo puntuale per strada una macchina spazzatrice di A2A mi avrebbe cosparso delle schifezze sollevate dalla strada con le spazzole (I rituali zozzonici della banda Mattarella; La medicina sotto la presidenza Mattarella; sito menici60d15). La prassi è comunque antecedente: es. nel 2011 mentre guidavo ho avuto la fincata dell’auto spazzolata da una spazzatrice che è sbucata sotto casa contromano; un’altra volta sono stato stretto in una viuzza con le spazzole rotanti a pochi centimetri (10 maggio 2011 e 7 marzo 2012, in: La medicina sotto la presidenza Mattarella, cit.). Questi atti sono divenuti più aggressivi nel tempo: con visite sotto casa e associati vandalismi all’auto (I Rituali zozzonici, cit). L’1 giugno 2022 un addetto A2A con la macchina spazzatrice mi ha aspettato per mezz’ora sotto casa, e quando sono uscito dopo essermi sfilato davanti ha fermato il mezzo, è sceso, è tornato indietro e mi ha spintonato, per mettermi nel taschino della giacca sporcizia raccattata da terra. E’ rimasto lì per diversi minuti, insultandomi. Nell’andarsene ha spostato le spazzole d’acciaio del mezzo sul marciapiede dov’ero, e le ha fatte roteare a pochi centimetri dalle mie gambe, minacciando e insozzando ulteriormente (Ricostruzione completa, foto e video in: Milizie bresciane, Sito menici60d15).
Questo trattamento di A2A, e in particolare quest’ultimo episodio, è parte integrante del “livello Scarantino” (Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale; sito menici60d15), il sistema ipomafioso “ (L’ipomafia; sito menici60d15) – cioè mafioso al netto dell’omicidio diretto, e attuato tramite le istituzioni o col loro appoggio – di attacco e discredito verso chi denuncia crimini di alto bordo. Nel mio caso, quelli in campo biomedico, per i quali Brescia “capitale” lo è davvero. Non posso rivolgermi ai magistrati che vi siete dati, che lo permettono e ne beneficiano, per chiedere di potere uscire di casa liberamente. Quindi, usando le mie armi contro la vostra spazzatura e impunità segnalo alla fondazione culturale di A2A lo scritto “Il sistema Scarantino: Le fonti istituzionali della cultura mafiosa a Brescia”, in Milizie bresciane; e “Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale” entrambi nel mio sito menici60d15. Il consorzio finalizzato a queste attività del quale fa parte A2A mi dà modo di preparare anche un altro scritto, “La straccioneria esistenziale”, su quelle persone e gruppi che per quanto ricche e ben sistemate sono straccione in interiore homine, irredimibilmente, così che si sentono giustificate nel commettere azioni abiette e miserabili come se da queste dipendesse la loro sopravvivenza. Data la mia storia a Brescia, la libera pratica del crimine biomedico a Brescia, e la sua copertura da parte di palazzo Zanardelli, se non mi capita qualcosa non mancherà occasione di scrivere anche su quest’altro prodotto di questo vostro mecenatismo.
Segnalo gli scritti anche al Procuratore di Trento Raimondi. Sia perché nello scritto sulle istituzioni come fonti di cultura mafiosa a Brescia parlo anche di lui. Sia per sottolineare che quanto riporto costituisce una testimonianza sulle odierne tecniche eversive “di Stato” – lo Stato essendo come in passato un complice e un quadro intermedio. Le leggi come quelle che tutelano i medici da violenze sono “vettoriali”, hanno cioè un orientamento. Sono volte a proteggere più che altro i medici che fanno gli agenti di commercio del big business biomedico, in particolare delle sue frodi. Nel mio caso la legge non scritta che i magistrati rispettano è all’opposto impunità e collaborazione a pratiche di violenza e manipolazione che permettono loro di non andare a collidere nel loro lavoro con interessi illeciti di massima scala: è il livello Scarantino.
Il magistrato Raimondi rappresenta i due usi impropri dei rifiuti funzionali a grandi interessi illeciti dei quali la magistratura è partecipe: a) la strumentalizzazione dei danni da inquinamento e smaltimento rifiuti per favorire le grandi frodi biomediche (v. Ilva. Dal cancro nascosto al cancro inventato; e La post-camorra, dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide; nel mio sito) b) il libero uso materiale dei rifiuti per zittire chi denuncia reati lanciandoglieli addosso. Da un lato la Scilla dell’inquinamento, agitata, viene usata per spingere verso la Cariddi delle sovradiagnosi e delle altre frodi biomediche istituzionalizzate, occultate e protette. Dall’altra, la spazzatura nella quale prosperano torna buona, con la magistratura connivente e che ne beneficia, per turpi pratiche di degrado, discredito e assassinio morale verso chi vivendo in un diverso habitat morale è di intralcio ai disegni criminali dei consorzi ai quali sono affiliati. Così che coloro che gestiscono la spazzatura e coloro che gestiscono la giustizia operano insieme fino a essere parte integrante della conduzione di operazioni come la strage covid di innesco nel 2020.
Francesco Pansera
§ § §
30 ottobre 2022
Blog de Il Fatto
Commento al post di P. Frosina “Giuseppe Mangialavori, l’aspirante sottosegretario indicato da Fi che Meloni non vuole: il suo nome è citato in due indagini di ‘ndrangheta”
Nel 2020 in risposta a un abuso gratuito e deliberato ho inviato in dono alla giunta comunale di una importante città della Calabria due libri, su senologia e sul crimine organizzato in medicina*. Commentando sui legami tra “crimine senologico” alto e ndrangheta, illustravo come il sostegno al business senologico internazionale sia una garanzia per il malaffare tradizionale. Naturalmente, dopo essersi reinsediata essendo stata sciolta per mafia, l’amministrazione ha fatto in modo di farmela pagare, con ulteriori abusi, vessazioni e beceri atti di dileggio, incurante che il fatto fosse stato segnalato alla magistratura.
Un senologo con contatti di “ndd” – natura da determinare – con la ndrangheta dovrebbe essere persona da non privilegiare per incarichi di governo. Ma sull’abbassamento verso Sud della “linea del mammografo” sono tutti d’accordo, destra, sinistra, mafia, antimafia, teleluminari, preti, massoni, alte cariche, opinionisti, etc; e come mostra la mia piccola esperienza personale queste apparentemente improbabili combinazioni tra carcinoma della mammella, punciuti e sottobosco ipomafioso hanno una logica e sono altamente proficue per i contraenti. Non lo sono affatto per le donne e i pazienti*.
*Gotzsche P. Mammography screening. Truth, lies and controversy. Radcliffe, 2012. Gotzsche P. Deadly medicines and organized crime. Radcliffe, 2013.
La casa di Dio
La mattina dopo. Con l’insediamento di Piantedosi al posto della Lamorgese c’è stato un forte incremento di automobilisti sbadati e sventati che sembra ti vengano addosso e poi ti evitano all’ultimo. Il fenomeno, che appare avere un’associazione con quanto posto su internet, si era ridotto da quando, costretto, giro con una body cam. Qui il luogo è la cascina Breda di “Casa di Dio”, a fianco della Poliambulanza delle Suore ancelle. Legata alla curia vescovile, come altri pii luoghi a Brescia dove quando passo posso prevedere che verrò puntato da automezzi o farò comunque incontri sgradevoli. Lo stesso giorno del post su mafia, antimafia e linea del mammografo avevo postato un altro commento sulla confluenza di mafia e antimafia quando sono in gioco gli affari dei poteri forti:
29 ottobre 2022
Blog de Il Fatto
Commento al post di S. Bauducco “Tetto al contante, Dalla Chiesa: “In altri Paesi Ue non esiste? Loro non hanno la mafia in casa, in Italia servono contromisure””
L’uso del contante facilita mafiosi, evasori e tangentari perché non ci sono misure adeguate contro mafiosi, evasori e tangentari. Invece di abbattere mafia, evasione e corruzione si vuole che la soluzione – di limitata efficacia secondo esperti – sia quella di togliere al cittadino il diritto elementare dell’impiego fisico del proprio denaro obbligandolo di fatto a consegnare i suoi soldi in custodia nelle mani adunche della finanza*. Che è responsabile di gravi forme di sfruttamento, oltre che di collusioni con mafiosi, evasori e tangentari, coi quali condivide un’indole parassitaria. Così la mafia fa da spauracchio e alibi per spingere la gente comune in bocca agli insaziabili poteri forti, ai quali è collegata.
E’ un modo elegante per vivere comodamente a spese altrui, servendo i poteri forti e i loro crimini, anche quello dell’antimafia che altera le proporzioni, occupandosi invece che dell’eradicazione della mafia di ingigantirne la rappresentazione, rimpicciolendo quella delle varie forme di grande criminalità economica legalizzata; quelle che possono imporre in Italia il pizzo del jab for job o il pizzo in bolletta. Come nel celebre disegno di Steinberg “A Parochial New Yorker’s view of the world”, con la mafia al posto di Manhattan nel panorama della grande criminalità parassitaria.
*B. Scienza. Viva i contanti. Le banche li attaccano solo per guadagnarci: l’evasione non c’entra. Convengono e sono sicuri. 2021.
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29 novembre 2022
I due piccioni che si prendono eliminando quelli come Calipari
Il 28 novembre 2022 ho avuto la nuova patente, che ho dovuto ritirare all’ACI, nonostante la lettera di accompagnamento dica che mi è stata spedita a casa. L’ACI nel 2016 mi aveva rilasciato, conniventi il prefetto e la Motorizzazione, la patente massonica, con la faccia annerita, quando ne era presidente Vittorini, il salvatore di Binda, omicidio Macchi, con testimone misterioso.
Il 4 aprile 2022 ho dovuto scrivere al prefetto:
Brescia, 4 aprile 2022
Al Prefetto di Brescia
Dr.ssa Maria Rosaria Laganà
Protocollo.prefbs@pec.interno.it
Oggetto: privazione indebita della patente di guida con l’inganno.
L’1 aprile 2022 presso la Stazione CC Brescia Lamarmora ho presentato denuncia di smarrimento della patente di guida. Il carabiniere addetto mi ha chiesto di fare richiesta di duplicato come condizione per ottenere il permesso provvisorio di guida. Gli ho fatto presente che la patente sarebbe scaduta di lì a poco, il 15 aprile 2022. Mi ha risposto che comunque causa covid c’era una proroga di mesi per il rinnovo della patente e che quindi avrei potuto continuare a circolare.
Il 4 aprile 2002 all’ACI di Brescia mi hanno invece detto che la proroga non c’è, e che non potrò rinnovare la patente prima di avere ricevuto il duplicato. Il duplicato di una patente scaduta, a leggere le avvertenze, che dicono di telefonare se dopo 45 giorni non lo si è ricevuto. Nel frattempo, mi ha spiegato l’addetto, resterò senza permesso di guida valido, per un periodo che potrebbe durare diverse settimane o mesi.
Il rinnovo della patente è già stato occasione di abusi: in precedenza la foto è stata annerita, e si è rifiutato di eliminare il mascariamento, connivente il prefetto Valenti (lettera racc. al prefetto Valenti del 23 settembre 2016); ciò è stato poi usato come pretesto per negarmi SIM e per minacciarmi di togliermi l’uso del cellulare (v. PEC del 22 ottobre 2020 al Questore di Brescia G. Signer, “Facce annerite e facce di sterco. Tariffe basse e affari miserabili della ILIAD di Benedetto Levi” in “Mandanti, esecutori e catalizzatori”, sito menici60d15). Questa nuova puntata si inquadra in un continuo di mobbing di Stato, di ricerca della complicazione, dell’incidente, dell’insulto, immancabile per ogni minimo contatto con le varie amministrazioni pubbliche; sulla cui impunità e sui cui moventi mi riservo di commentare; del quale comunque considero le prefetture i principali responsabili; insieme agli uffici giudiziari, che ne sono anche beneficiari dato che l’intimidazione, il disgusto, la sfiducia, la caciara, il discredito, il polverone che genera li favorisce nel trarsi d’impaccio rispetto alle mie denunce di gravi illeciti in campo medico. E’ notorio che i magistrati favoriscono appartenenti alla polizia colpevoli di reato; è meno noto che le forze di polizia aiutano a loro volta i magistrati con sistemi come questo (v. Il coraggio dei Carabinieri e la loro attività di repressione dell’onestà. Sito menici60d15).
Chiedo cortesemente di fare in modo tempestivamente che non mi venga tolto in questa maniera surrettizia e piccina il diritto di rinnovare per tempo la patente e di circolare in auto, senza incertezze interruzioni.
Distinti saluti
Francesco Pansera
Prima i CC mi hanno fatto fare la pratica per il duplicato, con relative spese, dicendo era necessario per il rinnovo. Poi mi è stato detto che non avrei avuto il duplicato perché dovevo rinnovare la patente, che scadeva il 15 aprile. Anzi, non mi è stato detto. L’ho scoperto a fine giugno, dovendo partire e non avendo sentito nulla. Sono andato all’ACI (in tutto ho dovuto andarci 5 volte). Dove mi hanno spiegato che non avrei avuto il duplicato in quanto la patente era nel frattempo scaduta. Mi hanno fatto fare la visita medica, e hanno detto che il rilascio della nuova patente avrebbe chiesto mesi, e sarei dovuto andare a ritirarla da loro. Mi hanno rilasciato un permesso temporaneo di sei mesi, non valido per l’estero, consistente di 5 fogli, da portare dietro insieme a un documento di identità. Il 21 novembre, non avendo avuto più notizia, sono tornato all’ACI. Hanno verificato, e la patente ancora non era pronta. Ho spiegato che il permesso sarebbe scaduto il 20 dicembre, in corrispondenza delle vacanze di Natale, quando sarei dovuto partire. Mi è stato proposto di chiedere la procedura di urgenza, con un ulteriore costo di 18 euro. Ho detto che costretto li avrei pagati se la patente non fosse arrivata a breve, ma che avrei scritto della cosa.
Ho imparato, per evitare il logoramento dei boicottaggi e del mobbing, a creare un’alternativa pulita alle situazioni vessatorie e degradanti nelle quale vengo senza tregua posto. L’alternativa in genere è lasciare memoria delle tecniche persecutorie, del loro contesto e delle loro conseguenze. La lettera che avevo in testa, per la prefetto originaria di Melito Porto Salvo, il paese, per me mitico, del mio bisnonno, era sui “paradisi giudiziari”. Come si stiano creando tramite il pretesto della tutela della salute, tra la montagna di m. che chiamano scienza e l’eliminazione di medici che farebbero correre ai magistrati il rischio di dovere fare i magistrati invece di godersi il paradiso. Oppure avrei potuto scrivere su “l’antimafia fluida”: su vari casi che mostrano come come al sicuro dell’antimafia si conducono pratiche mafiose.
L’impiegato mi ha detto che tra qualche giorno sarebbe andato alla Motorizzazione, e lì avrebbe controllato meglio. Ci siamo scambiati i numeri di telefono. Il 28 mi hanno chiamato, e ho ritirato la patente.
Il prefetto Dalla Chiesa disse che per battere la mafia bisogna fare in modo che ciò che è un diritto non sia considerato come una concessione. Al contrario, lo Stato miserabile fa il campiere per i poteri forti usando sistemi mafiosi. Un diritto viene negato o elargito per indurre sottomissione. E quando ci si oppone, si chiede legalità, quando si limitano le sue vessazioni invece di accettarle muti a oltranza, risponde con rappresaglie miserabili. Questo ho pensato quando il giorno dopo la concessione della patente le quotidiane molestie sono state particolarmente accentuate. E’ stato come un ricordarmi che il permesso di camminare liberamente continua a venirmi tolto. Riportarle tutte sarebbe lungo; ne riporto due. La prima ha riguardato la mia compagna all’uscita di casa per andare al lavoro, con me che la salutavo dall’uscio. Ho subito scritto una pec all’amministratore di condominio:
Brescia, 29 novembre 2022
Studio De Nard
Gestioni condominiali e immobiliari
Amministratore condominio “Dalia” di Via Tosetti 30 Brescia
Via S. A. Morcelli 4
25125 Brescia
dottdenard@studiodenard.it
Accesso da e per appartamento
Stamattina 29 novembre 2022 alle 9 passate nell’uscire di casa dall’appartamento del terzo piano dove abitiamo la mia compagna ha trovato le scale occupate dal loro lavaggio. Ha provato a prendere l’ascensore, ma era occupato da un secchio d’acqua sporca delle pulizie. Ha quindi dovuto scendere per le scale scivolose e grondanti che stavano venendo pulite.
Tra le limitazioni che mi vengono imposte dai comportamenti che ricevo nel condominio, c’è quella di non uscire quando ci sono le pulizie, per evitare di essere schizzato (pec allo Studio De nard dell’1 set 2022). La mia compagna deve uscire a ore fissate. Chiedo pertanto cortesemente di fare in modo che si lasci una via di passaggio: se si puliscono le scale non si blocchi l’ascensore e lo si lasci senza ingombri sudici. E viceversa.
Rinnovo la richiesta di conoscere il nome della ditta di pulizie e del suo titolare.
Distinti saluti
Francesco Pansera
On 11/29/22 12:03, Moris De Nard wrote:
Buongiorno Signor Pansera,
come è noto nelle giornate di martedì e venerdì, alla mattina, indicativamente nella fascia oraria che va dalle ore 07.30 alle ore 11.00 circa in condominio è presente la ditta di pulizie che nel caso specifico del Condominio Dalia è la ditta NETHOME di De Nard Federico, mio figlio, regolarmente incaricato dal condominio e regolarmente in possesso di tutte le necessarie autorizzazioni per effettuare la pulizia emettendo mensilmente regolare fattura.
La detersione, oggetto di intervento è a base di acqua e prodotti specifici e, come è facile supporre, il pavimento dopo essere stato pulito resta bagnato fintanto che da solo non si asciuga.
L’asciugatura, come altrettanto facilmente supponibile, è condizionata dalla temperatura esterna ovvero in pochi minuti si asciuga se è estate, mentre ci vuole più tempo se come adesso le temperature sono basse considerando anche che le scale del condominio non sono aperte e non c’è aria che favorisce la diminuzione del tempo di asciugatura.
Ciò premesso è normale che le scale siano bagnate fin tanto che non si asciugano naturalmente ed è normale che detergendo anche l’ascensore all’interno dello stesso sia presente un secchio fin tanto che la ditta non lascia il condominio a termine servizio.
La sottolineatura che il secchio contiene acqua sporca è altrettanto ovvia perché se a seguito di detersione se l’acqua restasse pulita sarebbe inutile effettuare la pulizia delle scale.
Non so come poter far dare seguito alla sua richiesta se non chiedere alla ditta, se fattibile, di non intervenire nelle ore fissate in cui deve uscire la sua compagna di cui a questo punto le chiedo di indicarmi l’orario.
Distinti saluti,
Moris De Nard
Buongiorno Signor De Nard
Non sto parlando delle scale bagnate, ma delle scale occupate dalle pulizie. Basterebbe chiedere a suo figlio, di stazza robusta, che mentre occupa con la sua sagoma e con uno spazzolone le scale, passandovi uno straccio, non lasci anche un secchio di sciacquatura nell’ascensore, come è accaduto oggi. Passare uno spazzolone sulle scale necessita di tenere contemporaneamente e per ore un secchio di acqua sporca nell’ascensore? Sarebbe più agevole avere il secchio vicino, es. su un pianerottolo, invece che a distanza, sfasato di livello, e che sale e scende per i piani. Permettere a chi deve uscire e entrare di evitare il lavoro di pulizia e i suoi schizzi e accumuli di sporco renderebbe inoltre il lavoro più comodo e rapido all’addetto, che così non dovrebbe interrompersi e fare spazio per fare passare le persone; sempre che gli vada di farlo, perché con me non lo fa neanche se glielo chiedo. Non credo occorrano misure straordinarie per non occupare contemporaneamente tutte le vie, scale ed ascensore, dalle 7:30 alle 11:00. Rilevo che a Brescia vi è una tendenza a sporcare le persone mentre si puliscono le cose inanimate. E a ricercare situazioni in questo senso, invece di evitarle.
Distinti saluti
Francesco Pansera
La seconda molestia ha avuto luogo a checkpoint Calipari, da tanti anni luogo di stalking. Un grosso suv, targa GB855MZ, ha spento il motore mentre era sulle strisce che stavo attraversando. Il guidatore lo ha riacceso ed è partito di scatto, senza guardare dove stava andando. Così che quando sono arrivato alla sua altezza il suv mi è scattato davanti, e il proprietario ha inchiodato per evitare la collisione con me. Queste puntate di auto sono tornate ad essere frequenti con Piantedosi; v es. sopra, “La casa di Dio” del 30-31 ottobre 2022.
Prima della “veronica”, così le chiamo, dalla figura della corrida, avevo incrociato Tappetatrice. Tappetatrice è una signora del palazzo di fronte, con un caschetto di capelli bianchi, che è la più assidua tra le “prefettonze”, così le chiamo, nello sbatacchiare dalla finestra stracci e tappeti mentre passo sotto. Una sbatacchiata magna c’è stata il 23 settembre scorso, quando sono tornato dall’ufficio postale dove avevo spedito la tessera elettorale al CSM con annesso commento ( Il vero piano pandemico, rispettato, in Lombardia orientale nel 2020 ):
Tappetatrice era con una bambina, alla quale mentre le passavo accanto ha ripetuto due volte, “ti fai molto male”. Tornato a casa dopo la veronica, dalla finestra di Tappetatrice, che è in corrispondenza dirimpetto alla mia, pendeva, all’uscita non c’era, il solito scendiletto; messo lì nonostante stesse piovendo.
Questa espressione, “ti fai molto male” è di uso comune come avvertimento e minaccia negli ambienti ipomafiosi. Mi è stata rivolta quando lavoravo in ospedale se avanzavo idee come quelle sui rapporti di collaborazione tra Cappato e la magistratura milanese al servizio dell’istituzionalizzazione dell’omicidio a fin di bene, che avevo postato nei due giorni precedenti (Commento al post “Suicidio assistito, Cappato si autodenuncia per la morte dell’82enne Romano: “Ci sono troppe richieste, aiutatemi. È violenza di Stato””. E Commento al post “Cappato: “Romano è morto senza soffrire e salutando i cari, per me non è suicidio. Facciamo disobbedienza per l’inerzia della politica””. 26 e 28 novembre 2022, in: . In: Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico . E ). Sulla quale avevo già scritto (Commento al post “DJ Fabo, Pm: “Assolvete Cappato, nessun ruolo esecutivo. Dignità è poter essere uomo e autodeterminarsi”. 17 gennaio 2018, ib).
L’incrocio tra viale Duca degli Abruzzi e il breve tratto che lo congiunge a via del Carso lo intitolai a Calipari sull’onda del dispiacere, lo sconforto e il disgusto per quell’assassinio, che è si è potuto commettere per la viltà e il tradimento di chi avrebbe dovuto proteggere Calipari ( Calipari: virtù militari e diritto ). Fatti recenti mi portano a riesaminare la figura di quel poliziotto, che era delle stesse parti della prefetto Laganà, rispetto alla mia vicenda con altri poliziotti di diverso stampo. In questi giorni si è tornato a parlare dell’incontro all’autogrill tra Renzi e lo 007 di cattiva fama Mancini. Renzi è quello dell’accordo a Washington sui vaccini; accordo al quale ha partecipato il bresciano rettore Pecorella; rilevante per il trattamento criminale che ricevetti e continuo a ricevere dalle istituzioni a Brescia, col quale si è eliminata una voce scomoda, già allora e poi per quanto poi commesso ( Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale ). Ho letto che Mancini è in rapporti con Gratteri, e che faceva parte di una fazione avversa di quella di Calipari. La vicinanza con Gratteri aiuta a comprendere perché per me la Calabria “legale” sotto il controllo dell’implacabile Gratteri invece di essere un luogo dove le cose filano come devono è un puttanaio massonico-clericale (es. Il sistema Scarantino: l’ipomafia a Lamezia al tempo dei progetti di attentati a Gratteri. In L’uso del fisco nell’eversione di Stato ); non che Brescia, dove Gratteri ha dato una delle sue patenti di antimafia a Pecorella ( L’ ipomafia ), per me sia diversa. Calipari lo hanno eliminato gli americani, favorendo i soggetti italiani loro asserviti. La prassi di eliminare persone come Calipari mi riguarda:
“25 novembre 2022
Blog de Il Fatto
Commento al post di S. Limiti ““Non solo Cosa nostra, ma un doppio livello: la strage di via dei Georgofili fu un’operazione di falsa bandiera”. La relazione parlamentare”
Che la violenza politica abbia mandanti sovranazionali e manovalanza locale che interpreta sé stessa è un segreto di Pulcinella. Il metodo delle “false bandiere” “fino ad oggi ha avuto una scarsa attenzione da parte dei nostri inquirenti”, che si sono contorti in spiegazioni “tolemaiche”, cioè incentrate su fattori nazionali*, per una piramide di motivi: a) vincoli imposti da trattati segreti da Cassibile in poi. b) minacce e ricatti. L’effetto delle uccisioni di politici, magistrati, giornalisti. E di poliziotti: “Mario Scelba, potentissimo politico della Democrazia Cristiana (primo partito italiano), che da ministro dell’Interno dovette gestire le scorribande di “Turiddu”, disse: «Giuliano era la pistola puntata dagli Stati Uniti alla tempia dell’Italia. Tutte le volte che Truman non era d’accordo con De Gasperi, Giuliano uccideva tre carabinieri» (Fracassi, Pentimella Testa, The Italy project.) c) la scarsa propensione degli inquirenti, molti quei quali non sono nati col cuor di leone né con una colonna vertebrale sovradimensionata. d) a dire le cose come stanno, si evidenzierebbero complicità degli stessi deputati alla legalità; i servigi indicibili ai mandanti dietro alle gigantografie degli uccisi. Complicità tuttora in corso, posso testimoniare. Tanto che bisognerebbe tornare all’espressione che vede i criminali e chi li dovrebbe fermare come dita diverse di una stessa mano.
*Il tolemaicismo politico. Sito menici60d15.”
Con questo genere di epurazioni si prendono due piccioni: si acquisiscono meriti “atlantici” servendo come tirapiedi, e si tolgono di mezzo soggetti che sono di intralcio al meretricio istituzionale. Come nel mio caso: I paradisi giudiziari per la grande criminalità biomedica . C’è anche un terzo piccione, data l’avversione umana di chi è di animo vile per chi non è come loro.
Prefetto: Maria Rosaria Laganà
Procuratore della Repubblica: Francesco Prete
Procuratore generale: Guido Rispoli
Sindaco: Emilio Del Bono
§ § §
11 dicembre 2022
Lo strato ridondante nell’eversione di Stato
…chi può escludere che nel futuro, non necessariamente prossimo, arriveremo a un uomo da inquadrare in una categoria ancora superiore e capace di rivelare altri tasselli del «mosaico-eternità», punto di arrivo del «logos-progetto» di partenza? (Da “La bellezza, la legge e Dio” di G. Rispoli, Procuratore generale di Brescia. Margini, 2021).
1. Il modello zelenskista di magistrato
L’1 settembre 2022 ho scritto all’amministratore del condominio:
Brescia, 1 settembre 2022
Studio De Nard
Gestioni condominiali e immobiliari
Amministratore condominio “Dalia”
Via Tosetti 30 Brescia
Via S. A. Morcelli 4
25125 Brescia
dottdenard@studiodenard.it
L’inquilina della porta accanto continua a tenere sacchi di spazzatura sul pianerottolo. Chiedo ancora che cessi di farlo, e che non vi tenga alcun altro oggetto non igienico e indecoroso, come le scarpe, che “mette ad asciugare”.
Chiedo inoltre di conoscere il nome della ditta della pulizia scale, il cui furgone non ha insegne. L’addetto ha la pratica di rifiutarsi di interrompere il lavoro quando passo sotto ai suoi spazzoloni, es. quando pulisce con una pertica i vetri sopra la porta d’ingresso. Tra l’altro non ha orario, variando i giorni della settimana e le ore del giorno, così che non riesco a evitare i suoi schizzi evitando di uscire quando è all’opera.
In mancanza, considerò ciò una vanteria di impunità. E una conferma: ricordo che quegli altri inquilini, che mi hanno aggredito gratuitamente ferendomi con un rastrello, col pretesto di proibirmi al rientro a casa il passaggio su suolo pubblico non altrimenti contrassegnato, nel dirmi che avrebbero continuato ad aggredirmi hanno affermato (registrazione) di avere avuto istruzioni dai carabinieri su come restare impuniti. Ci sono ampie evidenze della fondatezza, e sui moventi, della singolare affermazione, che trasferiscono queste sistematiche pratiche di molestia e violenza all’entrata e all’uscita di casa dal livello delle baruffe condominiali a un altro, moralmente infimo e penalmente grave.
Distinti saluti
Dr. Francesco Pansera
Prefetto di Brescia: Maria Rosaria Laganà
Procuratore della Repubblica: Francesco Prete
Sindaco di Brescia: Emilio Del Bono”
la risposta appare, sulla base delle esperienze precedenti, essere consistita nel bloccarmi, il giorno dopo, l’ascensore lasciando aperte le porte mentre portavo su la spesa con diverse decine di chili di buste dell’acqua (3° piano). Ho riscritto, all’amministratore di condominio e al rappresentate locale dell’ANM, Scaffidi:
Lo stalking organizzato e la magistratura dei Palamara
Brescia, 2 settembre 2022
Studio De Nard
Gestioni condominiali e immobiliari
Amministratore condominio “Dalia” di Via Tosetti 30 Brescia
Via S. A. Morcelli 4
25125 Brescia
dottdenard@studiodenard.it
Presidente della sezione di Brescia dell’ANM
Dr. Davide Scaffidi
Giudice presso il Tribunale di Brescia
tribunale.brescia@giustizia.it
“A sollevare il caso sul proprio blog è il think tank “Uguale per tutti”, fondato da un gruppo di magistrati critici verso il sistema delle correnti, in un post dal titolo “Assistenza agli associati” (il reato previsto per chi aiuta i membri di un’associazione a delinquere). “
Da: P. Frosina, “Alla scuola di formazione per magistrati c’è il corso “critico” sulle correnti. Chi lo tiene? I big delle correnti (intervistandosi tra di loro)”; Il Fatto quotidiano, 2 settembre 2022.
Oggi 2 settembre 2022, il giorno dopo avere spedito allo studio De Nard una lettera su molestie commesse da condomini (all.), nel salire a casa con la spesa ho trovato l’ascensore bloccato. Ho dovuto portare a mano 36 kg di acqua e una busta fino al terzo piano. Ho poi scoperto che l’ascensore era bloccato in quanto era stata lasciata aperta una delle sue porte al quarto piano, dove vivono il padre – già maresciallo della base NATO di Ghedi – e la madre della vicina di pianerottolo oggetto della lettera del giorno prima. Segnalo inoltre che le luci che indicano lo stato dell’ascensore al mio piano sono inattive, da oggi. Date esperienze precedenti, e le circostanze delle quali dico sotto, temo il ritorno di vandalismi palesi e manomissioni occulte all’auto sotto casa, e di aggressioni fisiche.
Poco prima di andare a fare la spesa avevo postato questo commento all’articolo dal quale è tratta l’epigrafe:
‘ “Quando senti rumore di zoccoli non pensare alle zebre, pensa ai cavalli” (detto medico USA). Davanti ai movimenti della categoria dei magistrati non pensare a Falcone e Borsellino, pensa a Palamara.’
Il boicottaggio, lo stalking, il mobbing, il gaslighting, tanto gratuiti quanto sistematici – qui nella parte che riguarda l’abitazione – si sono intensificati da quando ho scritto al presidente del tribunale Masia la lettera “Richiesta di copia della sentenza di assoluzione per Stamina”, 11 aprile 2022. In essa indico responsabilità preesistenti e attuali dei magistrati sulla strage covid del 2020; rilevanti riguardo alla localizzazione all’interno del distretto di Corte d’appello di Brescia dell’anomalo picco di letalità che ha innescato l’operazione covid per l’intero mondo occidentale; e riguardo a un interesse a non fare chiarezza su cause e meccanismi reali e invece favorirli con una narrazione di comodo.
Credo che si voglia togliere le castagne dal fuoco ai magistrati permettendo loro di ignorare denunce scomode (“Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale”; in preparazione), tramite un’attività di organized stalking finalizzata all’intimidazione, al discredito, alla caciara. Questo assillante trattamento persecutorio va a beneficio dei magistrati del genere Palamara, comunemente presenti nella categoria; e a quelli del genere Vitalone, non assenti. Pure le responsabilità sui suoi esiti e sui suoi danni vanno alla magistratura che continua a consentirne l’esercizio libero e tracotante.
Distinti saluti
Dr. Francesco Pansera
Prefetto di Brescia: Maria Rosaria Laganà
Procuratore della Repubblica: Francesco Prete
Sindaco di Brescia: Emilio Del Bono
Comandante provinciale carabinieri: Gabriele Iemma
Questore: Giovanni Signer”
In seguito il presidente del sindacato dei magistrati ha parlato di “modello costituzionale di magistrato” (Santalucia (Anm): “Il nuovo governo non tenti di metterci in riga. Con le riforme Cartabia a rischio modello costituzionale di magistrato”. Il Fatto, 14 ottobre 2022). Un’espressione che mi ritorna alla mente ogni volta che ricevo le mascalzonate che la magistratura, non in opposizione ma in sinergia con le fazioni di altri cortigiani che vorrebbero imbrigliarla, permette e favorisce, servendo i poteri forti.
Il 29 novembre ho dovuto riscrivere all’amministratore, per il comportamento di quello che si è rivelato suo figlio: v. sopra, I due piccioni che si prendono eliminando quelli come Calipari.
L’11 dicembre 2022, al ritorno dalla spesa, ascensore bloccato, stavolta per un guasto, tra un piano e l’altro. E’ domenica, verrà sbloccato il giorno dopo. Così ho dovuto portare a mano al terzo piano la spesa e 54 kg d’acqua. Mentre salivo il marocchino della porta accanto mi si è inserito davanti nell’atrio, proveniente dalla cantina, e la scalata da sherpa l’ho fatta con lui che mi scalpicciava davanti e poi sulla testa. Questa delle persone sulla testa, che battono forte le scarpe come per scuoterne la polvere, è pure una prassi comune. Il 17 novembre 2022 un condomino si era messo ad andare su e giù senza apparente motivo per la rampa sopra di me; l’ho soprannominato “Tip tap”. In un’occasione successiva ha esercitato le funzioni vicarie delle macchine spazzatrici presidenziali (9 gennaio 2023. Le carte a posto dei giudici, le puntuali sfortunate coincidenze tra il denunciare tradimenti istituzionali e ricevere danni ingiusti dallo Stato, e i proiettili in testa: i tre livelli della rappresaglia al tempo delle fortune dei Mattarella. In; L’uso del fisco nell’eversione di Stato ).
Il 17 dicembre alle 9 del mattino abbiamo sentito che qualcuno stava cercando di entrarci in casa, girando il pomello esterno della porta d’ingresso. Con spavento della mia compagna. Era presumibilmente un muratore dei lavori al monolocale sopra il nostro: il 30 novembre, il giorno successivo all’email a De Nard, un muratore era entrato in casa, aprendo la porta d’ingresso, non avendo io chiuso a chiave. Si era scusato dicendo di avere sbagliato; gli ho fatto notare che lavorava al quarto piano da 50 giorni, e che i due pianerottoli sono diversi tra loro. Quello stesso giorno, 30 novembre, sempre dopo l’email a De Nard, era tornata la spazzatura sul pianerottolo della figlia dell’aviere della base NATO di Ghedi.
Il 17 dicembre il secondo tentativo di entrare in casa mi ha portato ad aprire l’uscio e quindi a vedere che la spazzatura NATO della ragazza accanto era stata messa fuori sul pianerottolo ancora una volta. Ho pensato alla pec all’ANM di Brescia; e a come si dovrebbe parlare di modello zelenskista di magistrato. Cioè un magistrato che serve poteri sovranazionali a danno del proprio paese, lasciando impuniti e coperti gravi reati, e favorendoli attivamente, anche permettendo il fermare in modi illeciti i denuncianti; permettendo, l’argomento del presente scritto, di immergerli e impigliarli in una serie di molestie, abusi, boicottaggi, meschinità di infimo livello che li tengano a distanza da quella che dovrebbe essere l’azione giudiziaria, di ristabilimento della verità prima che di sanzione, per ciò che denuncia. Un magistrato espressione del potere di tipo baronale che spadroneggia tracotante sul Paese che vilmente vende: “Tra certe esibizioni di strapotere e certe ostentazioni di servilismo da parte dei nostri oligarchi, non c’è nessuna contraddizione” (cit.) (Da: 18 gennaio 2023, Blog de Il Fatto, Commento al post di G. Pipitone e S. Frequente “Messina Denaro arrestato, il procuratore De Lucia: “Si chiude un conto con periodo stragista, lui custodisce segreti su quella stagione”. In L’ ipomafia).
I lavori nel monolocale che sta sopra la stanza dello studio del bilocale che abito sono durati oltre 100 giorni. Hanno avuto il carattere del rabbit hole di Alice: i suoi 40 mq si sono trasformati in un traforo sotto le Alpi, un cantiere navale, un banco di prova di strumenti pesanti, etc. Le pareti hanno tremato per settimane, ogni giorno, dall’alba al tramonto. Le basse frequenze dei martelli demolitori, lo stridio delle smerigliatrici, il sibilo dei trapani, le martellate di vario tipo sono state presenze senza fine per centinaia di ore. Tre mesi in casa con le cuffie antirumore. Ora i lavori sembrano finiti, ma continuano tonfi che fanno vibrare la scrivania mentre scrivo. Anche di notte. Prodigi della meccanica: certe “ruote dentate” girano sempre (I cento anni di donna Marta Damiano, tra ministri e prefetti gli affetti di una vita. Giornale di Brescia, 18 dic 2022). Esco sempre meno, dato lo stalking esterno, e le molestie mi stanno raggiungendo in casa. I rumori incessanti, ora cadenzati, sono come un memento mori, un ricordare la volontà di fare male: “I rumori del vicino al piano di sopra creano disturbi cardiovascolari: “I suoni molesti sono un rischio per la salute”. La conferma nel nuovo studio”. Il Fatto, 9 dic 2022).
Il 23 dicembre 2022, arrivato da poche ore in Calabria, Spezzano della Sila, al ritorno dall’avere caricato ad una fontana pubblica le taniche dell’acqua (operazione puntuale occasione di “rituali zozzonici”, tanto più a Celico, il paese del criminologo Bruno (11 gennaio 2022. Blog de Il Fatto Commento al post “Francesco Bruno, morto il criminologo che si è occupato del mostro di Firenze e di decine di casi di ‘nera’” In: L’omertà manzoniana su Moro). Come benvenuto, davanti casa, che è altrimenti disabitata, nello scaricare l’acqua dall’auto ho dovuto evitare di farla passare sopra i rifiuti sparsi di un sacco della spazzatura rotto.
Il mattino dopo questa sporcizia sul marciapiedi davanti casa è stata sommariamente tolta. Il deposito di sacchi della spazzatura altrui e di escrementi davanti al portone è stato frequente negli anni passati. La norma sempre in vigore è che gli spazzini saltano il tratto davanti al portone, che resta ingombro di cicche, cartacce e schifezze varie. L’erba viene lasciata crescere davanti alla porta (come recita un’antica maledizione). Memorabile un ratto morto, schiacciato, che fu lasciato a rinsecchire davanti all’uscio per giorni fino alla partenza (è la via principale del paese). Una presenza che mi ispirò la riflessione che le fogne più fetide sono quelle che stanno in alto (v, Spezzano della Sila, 31 agosto 2016; in I professionisti della metamafia).
Il 29 dicembre 2022, a Lamezia, feci e fazzolettini usati come carta igienica sul pianerottolo davanti ad uno degli appartamenti vuoti di via De Gasperi, al secondo piano. Al primo piano, a pochi metri, sul pianerottolo c’è invece il dispenser di gel sulla soglia dello studio medico – unico appartamento abitato della palazzina – con la raccomandazione di usarlo per la disinfezione prima di entrare. Mi aspettavo trovare la defecazione, dati i precedenti messaggi istituzionali ( Il livello Scarantino: l’ipomafia a Lamezia al tempo delle notizie di progetti di atttentati a Gratteri. In L’uso del fisco nell’eversione di Stato ) e sapendo quale materiale umano me li manda. Questa accoppiata, l’acquasantiera della sacra liturgia covid al primo piano e lo sfregio da topi d’appartamento al secondo piano, è un’icona rappresentativa dell’oggetto del presente scritto, lo strato ridondante: di come la paludata criminalità istituzionale si protegga con uno strato di atti miserabili e volgari. Prefetto di Catanzaro Enrico Ricci, sindaco di Lamezia Paolo Mascaro, vescovo di Lamezia Serafino Parisi. Super-Procuratore antimafia Gratteri.
Nel condominio di Brescia anni fa qualcuno ha urinato davanti alla porta della cantina, dove teniamo le provviste. Poi hanno preso a entrare nella cantina, lasciando segni evidenti del passaggio, spostando oggetti, es. scoperchiando il telo che copre le patate. Ho quindi messo appese al lucchetto le foto di procuratore, sindaco e prefetto. Ostensione che non ha fermato le intrusioni.
C’è una simbologia dell’ipomafia, la mafia istituzionale che non usa polvere da sparo ( L’ ipomafia ). Questo tenere nello sporco gli altri per darsi luce appare avere radici sia clericali sia massoniche. Non che le due scuole siano così lontane. Il 4 gen 2023 a Cosenza bighellonando a caso per il centro mentre aspettavo che la mia compagna uscisse dal parrucchiere mi sono imbattuto nel tempio del “Grande oriente d’Italia”. Mi ha stupito sia il suo presentarsi apertamente e con pompa, come avevo finora visto solo in USA per sedi massoniche. Sia il fatto che fosse lindo, quasi un corpo estraneo in un centro di Cosenza dove ad ogni angolo ci sono cumuli di spazzatura non raccolta. Per di più insieme a me è arrivata un’auto della polizia locale coi lampeggianti, che mi ha tagliato la strada sbarrandomi la via sul marciapiede, così che nel passare davanti al tempio ho dovuto fermarmi e ricevere il gas di scarico, altro classico delle municipalità italiane.
Oltre ad una bandiera massonica, messa su un pennone da sola, quella loggia di Cosenza esibisce le due bandiere accoppiate che espongono le istituzioni, Italia e UE. La partnership Stato-privati è la madre delle peggiori frodi e dei peggiori abusi in medicina; e probabilmente non solo in medicina. Le due bandiere istituzionali a Brescia le espongono anche la Poliambulanza davanti casa (l’edificio sullo sfondo dell’inchiodata della Mercedes del 14 dic, v. sotto ) e il Centro Paolo VI, intitolato al papa bresciano del quale si dice avesse aderenze massoniche. Altri luoghi di commistione opaca tra Stato e interessi privati; nonché entrambi luoghi di asfissiante stalking per me quando ci passo davanti. Questo tenere pulito e splendente il proprio e tenere sporco il resto, e insozzare chi è di ostacolo ai propri affari, questo praticare molestie e intimidazioni miserabili mentre si issano bandiere come se si fosse una sede istituzionale, ha pure rilevanza per il tema dello strato ridondante.
2. lo strato ridondante generale
Mi hanno spinto a riportare questa tranche della costante routine di molestie, stalking e di esibizione di impunità e collusione, non diversa da tante altre, le riflessioni scaturite da una coincidenza: l’11 dicembre, mentre arrancavo per portare il mezzo quintale d’acqua al terzo piano con il marocchino che mi scalpicciava sulla testa si consumava la tragedia di Fidene, con Campiti che uccideva condomini del consorzio. Il giorno prima avevo postato I paradisi giudiziari per la grande criminalità biomedica, censurato (ne avevo già scritto qui, pochi giorni prima, a proposito del mobbing di CC e della prefetto, v. sopra, 29 novembre 2022); Campiti aveva espresso lo stesso concetto, usando la stessa figura, sul suo blog: “Esistono i paradisi fiscali qui si ha un paradiso penale!”. Una coincidenza sinistra, che mi ha portato a non sottovalutare il mobbing condominiale, palesemente organizzato da forze istituzionali, che da anni ricevo e che oggi sta venendo accentuato.
Ho postato questi commenti:
“Blog de Il Fatto
11 dicembre 2022
Commento al post ““Benvenuti all’inferno, qui sono tutti ladri. Mi tengono senza luce per sparare in tranquillità”. I deliri online del killer di Roma contro i vicini”
Sarebbe interessante sapere come è stato possibile che abbia potuto, per di più coi precedenti noti ai CC, avere accesso ad un poligono di tiro; ad una Glock calibro 9; e portarsela via. Come con una bicicletta a noleggio a Villa Borghese. La tragedia è avvenuta in un genere di ambienti dove a volte malaffare borghese e uffici insospettabili ma equivoci si incontrano.
12 dicembre 2022
Commento al post di S. Montanari “Strage a Roma: quando rancore e risentimento ti portano a uccidere”
Il giorno prima della strage ho inconsapevolmente usato una delle espressioni del blog dell’assassino*. La giustizia deve servire “ne ad arma veniant”. Ma magistrati e forze di polizia hanno di fatto due funzioni: giurisdizionale e ontologica. La giurisdizionale: ergastolo, siamo d’accordo. La funzione ontologica, cioè di costruzione della realtà sociale e culturale, è falsa e perversa, essendo quella di dare vesti presentabili al “vassallismo”. Una gerarchia di feudi, dai maggiori, come la magistratura, che serve l’imperatore coonestando un’ontologia medica criminale*, ai valvassini di provincia cui viene lasciato parassitare usando i codici.
L’ontologia giudiziaria prevede, con la complicità degli psichiatri, di circoscrivere a malattia endogena lo sbroccare sotto le vessazioni protette dei vari feudi. Un apice dell’ontologia è che il mero non accettarle è segno di latente furia omicida, stigma che giustifica discriminazione e controllo. La Glock da asporto al poligono è coerente con la costruzione di tale apice.
Mandai a De Raho, DNA, un resoconto di come aggressioni condominiali – con istruzioni dei CC per l’impunità, nelle parole dei bastonatori – siano studiate per provocare e svilire, e favorire quindi impunità su grandi crimini delegittimando denunce. Ora parlamentare potrebbe occuparsene, se gli avanzasse tempo dalla missione di presentare i magistrati come emuli di Falcone e Borsellino.
* I paradisi giudiziari per la grande criminalità biomedica . Sito menici60d15.
12 dicembre 2022
Commento al post di L. Casolari “Strage in condominio, questi casi non sono rari ma i servizi psichiatrici in Italia sono in difficoltà”
Una settimana fa su il Fatto Tescaroli ha ricordato il caso Vitale, il primo pentito di mafia, le cui accuse vere furono ignorate mentre fu, non senza fondamento, ricoverato in manicomio. Uscito, gli spararono. Siamo il paese dove si è arrivati senza problemi al livello cloaca di chiamare Moro impazzito per ciò che scriveva mentre lo si teneva fermo in balia dei sicari. Esiste anche la patologizzazione interessata, per giustificare carognate, viltà, ruberie, violenze, vessazioni, censure, omissioni e favoritismi giudiziari.
Bisognerebbe – ad essere onesti e professionali – includerla nella diagnosi differenziale. Considerando ovviamente le forme miste. Mentre suona interessato correre a chiedere più fatturato per gli psichiatri e ignorare che è comunque prevenzione l’impedire situazioni scatenanti tramite la giustizia amministrata lealmente dallo Stato. Tutt’altro: appare che la prassi sia procedere, forti di impunità, ad esasperare ad arte, in modo da poter chiamare folle la vittima. Sembra che si privilegi il prendere, il succhiare, il togliere a proprio vantaggio, soldi, potere, reputazione, da parte di amministratori, politici, magistrati, psichiatri. A oltranza. A questo soggetto, senza dubbio non equilibrato, ciò che è stato dato è incredibilmente una pistola di grosso calibro con la quale rafforzare la narrazione gaglioffa e miserabile che gli abusi protetti e favoriti da chi dovrebbe impedirli non esistono e chi se ne lamenta è un pazzo pericoloso.”
La prima volta che sono uscito di casa dopo i post, per i 20 minuti d’aria, solita inchiodata di guidatore distratto, stavolta da auto non in partenza (v. sopra, 30 ottobre 2022, la casa di Dio; e 29 novembre 2022, I due piccioni che si prendono eliminando quelli come Calipari) ma lanciata mentre passavo sulle strisce (14 dic 2022; mercedes bianca targa FW962SV). Le strisce portano alla sede di “Sfera”, “Scuola di alta formazione educazione ricerca” della Poliambulanza. 40 minuti dopo l’inchiodata consegna dell’ingiunzione di pagare entro 60 gg 100 euro per non essermi vaccinato; nonostante che il governo avesse già deciso di sospendere le multe. La consegna dell’avviso dell’inizio del procedimento ad un ufficio postale aveva pure avuto un carattere gratuitamente insultante (Il livello Scarantino: la prudenza razionale, la prudenza sballata e la prudenza mafiosa. In ( In: Censura postale delle notizie di reato). E ha avuto un ulteriore seguito mafioso ((9 gennaio 2023. Le carte a posto dei giudici, le puntuali sfortunate coincidenze tra il denunciare tradimenti istituzionali e ricevere danni ingiusti dallo Stato, e i proiettili in testa: i tre livelli della rappresaglia al tempo delle fortune dei Mattarella. cit).
Tra il caso Campiti e il mio ci sono diverse analogie e differenze. I principali fattori comuni sono il dichiararsi vittime di pesanti abusi condominiali, la positiva sfiducia nella magistratura, una spirale di degrado, dove a catena gli abusi precedenti favoriscono e giustificano i successivi, il percepire la necessità di ovviare all’assenza di giustizia. Le differenze, oltre a quella che non ho la minima intenzione di violenza (sono stato io ad essere minacciato di morte, “ti accoppo”, dopo essere stato gratuitamente aggredito da condomini, asseritamente su istruzioni dei CC), sono date dal carattere generico per Campisi e quello applicato alla soppressione di una voce di denuncia per me.
Analogie e differenze credo vadano esaminate nel quadro di un fenomeno più ampio, che chiamo “lo strato ridondante”. Lo strato di atti abietti, di basso conio, ma altamente lesivi nel loro complesso, che si interpongono tra i cittadini e il malaffare istituzionale di alto livello. Una ridondanza che viene mantenuta per proteggere lo status quo e con esso il core business delle istituzioni, tenendo una distanza con i cittadini comuni e confondendo le acque; degradando chi è subalterno ed elevando per definizione chi nelle istituzioni tradisce e delinque. Con lo strato ridondante si crea e si mantiene un fossato di liquami tra piazza e palazzo. Si instaura una superiorità, non importa se tramite l’abuso, la corruzione, la violenza, la menzogna, la viltà, la più bassa cialtroneria. Il potere si cinge del materiale più spregevole per isolarsi, elevarsi e praticare liberamente i propri affari. Delitti prima miserabili e poi gravi fanno da cintura protettiva a delitti prima gravi e poi miserabili.
In medicina il fine non è, al contrario delle dichiarazioni, e di ciò che credono il pubblico e i pazienti, il mantenimento possibile della salute. Ma lo sfruttamento della malattia e delle paure derivate a fini di profitto, potere e prestigio. Questo divario tra interesse della domanda e interesse dell’offerta è un dato di fatto in qualsiasi negozio. In medicina lo scarto, che dovrebbe essere minore, si è allargato a dismisura col liberismo. I risultati sono sovradiagnosi, cure inefficaci, iatrogenesi. Il servizio giustizia non fa affatto eccezione. Non è volto alla massima giustizia possibile, ma a sfruttare il bisogno di giustizia. A ottenere il potere che deriva, dopo avere amministrato un po’ di giustizia comune, dal poter censurare e fermare alcuni soggetti; es. chi è di ostacolo a grandi frodi mediche; e favorire altri, es. chi ordina e chi esegue le grandi frodi biomediche, lasciandoli impuniti, e coonestando presentazioni dei fatti truffaldine. Il carattere “vendereccio”, come scrisse Ippolito Nievo, dell’amministrazione della giustizia, ad essa connaturato, si è virulentato e consolidato col liberismo, come predetto da Castoriadis ( Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale ). Come la medicina non abbatte ma moltiplica la malattia sulla quale prospera, l’apparato giudiziario non è orientato all’abbattimento dell’ingiustizia, a partire dalla sua prevenzione, ma alla sua coltivazione a proprio vantaggio. In quest’ambito si trova conveniente lasciare uno strato ridondante, una fascia eliminabile ma consentita di basso malaffare, esemplificata dallo sfruttamento dei poteri di tipo condominiale.
La fascia ridondante conferisce vari vantaggi generali. Crea una distanza tra chi amministra la giustizia e chi la chiede. Una distanza immorale che supplisce alla carente distanza etica. Una distanza sia materiale, sia simbolica. Sul piano materiale rende la giustizia un bene scarso, aumentandone quindi il valore; tenendoli nelle peste, mette i cittadini nella posizione di supplicanti. La giustizia viene non tutelata ma concessa e centellinata, a condizione di lunghe preghiere e penitenze elaborate; che possono essere respinte, o ricevere per risposta un incrudelimento. Si strizza l’occhio alla parte più svelta della popolazione, mentre si intimorisce la parte più debole. Viene consolidata la struttura feudale della società, dove si è vassalli di qualcuno e signori di altri; e dove nel proprio feudo, un condominio, un consorzio, si può imporre la propria “legge” privata. Lo strato ridondante aiuta la funzione ontologica della magistratura, la costruzione sociale della realtà dove l’illegalità dei potenti diviene legalità e chi sta in basso e non accetta le vessazion di chi sta in alto parte già sporco e arruffato, date le risse che viene costretto a sostenere per campare.
Sul piano simbolico la ridondanza crea una falsa distanza etica, che supplisce all’assenza di distanza di indole morale (Il lazzaronismo e I gradienti pazzi del covid. In: Il livello Scarantino: la prudenza razionale, la prudenza sballata e la prudenza mafiosa. Da Censura postale delle notizie di reato). Magistrati e polizia hanno in comune con i mafiosi l’ottenimento del prestigio e del rispetto su una scala relativa invece che assoluta: invece che dal porsi in una posizione elevata su una scala assoluta di virtù, come dovrebbe essere, li ottengono abbassando gli altri. Avendo denunciato reati gravi e di alto livello, vengo messo a dover fronteggiare sacchi della spazzatura, lanci addosso dello sporco della strada con le spazzole d’acciaio delle macchine spazzatrici, e infamie, abusi e boicottaggi di ogni genere. Mentre il procuratore generale del distretto dove i reati che denuncio vengono così favoriti e protetti, Guido Rispoli, ha scritto, insieme al teleteologo Mancuso, un libro dal dimesso titolo ”La bellezza, la legge e Dio”. Una olimpicità che poggia su una montagna che non è quella dell’Olimpo. Sul contenuto del libro, un altro esempio della produzione dei magistrati scrittori ( I magistrati scrittori ), di certo mi verrà data occasione di commentare.
3. Lo strato ridondante nell’eversione di Stato
Ridondante non vuol dire secondario. Oltre al suo carattere generale, di bronzea routine di ingiustizia minore, lo strato ridondante viene sfruttato a scopi specifici, per catalizzare e coprire un nucleo di delitti della massima gravità. L’idea dello strato ridondante è sorta commentando i vergognosi docufilm di Bellocchio su Moro, con la consulenza di Gotor (Commenti dall’ 11 dic 2022 all’1 gen 2023 in L’omertà manzoniana su Moro ). All’intricatezza dei meccanismi di quel golpe semplice nella sostanza si aggiunge la volontà di non fare chiarezza e di dare versioni di comodo, autoassolutorie per mandanti ed esecutori. Così ho proposto di dichiarare esplicitamente le singole cause necessarie, e l’insieme di cause necessarie che ha composto la causa sufficiente. Ho aggiunto che vanno definite anche le “cause ridondanti”, cioè l’ambiente favorevole, fatto di anonimi funzionari dello Stato, intellettuali, persone comuni, delle quali queste ricostruzioni revisioniste sono espressione. Il sottobosco dato dallo strato ridondante generale incancrenito nei costumi, nella cultura e mantenuto da politica e magistratura facilita il lavoro sporco principale, a domanda, alla bisogna, e lo protegge.
Oltre agli zelanti che senza essere costretti. ma potendo almeno tacere, diffondono al pubblico false ricostruzioni su Moro e gli altri delitti del potere, altri esempi che mi vengono in mente di ridondanza al servizio dell’eversione, di persone comuni che richieste lavorano per il male e i suoi orrori, sono Mario Ronchi, il contadino di Bascapè testimone dell’esplosione in volo dell’aereo di Mattei, che ritrattò avendo ricevuto una rendita dalla SNAM; o Franca Federico, la titolare della lavanderia di Villafranca Tirrena dove lavorava Graziella Campagna, che favorì l’omicidio, insieme al marito, cognata e fratello (per una lavanderia bresciana v. 26 aprile 2021, in Sfumature di nero. I preti e i mafiosi ).
Lo strato ridondante usato nell’eversione ricorda la slimy capsule, la capsula viscida aggiuntiva della quale molti batteri si avvolgono ottenendo così resistenza e patogenicità. In ingegneria, in informatica, la ridondanza rende un sistema affidabile e robusto. In Italia, lo strato ridondante ha conferito robustezza, e quindi efficacia criminale, sia all’assetto sociale generale; sia alle operazioni eversive, le epurazioni tramite omicidio e le stragi. Andrebbe considerato tra i fattori causali dei “misteri d’Italia”. Un fattore permissivo: l’Italia è ambiente favorevole ai delitti di Stato. Cioè commissionati allo Stato dai puppetmaster che hanno un controllo sull’Italia. Un fattore operativo: la ridondanza offre una vasta disponibilità di aiuti pratici, occasionali, di basso livello ma utili e talora essenziali alle operazioni. Inoltre un fattore determinante, sul piano culturale, per l’impunità, per il “mistero”, per le versioni di comodo che si prolungano per decenni, o all’infinito. Un fattore endogeno, vergognoso: “If overall responsibility for the strategy of tension rests with the United States, a great burden of guilt must be born by the Italians, without whose willing participation the country’s terrorist ordeal would never have come about.” (Willan P. Puppetmasters. The political use of terrorism in Italy, 2002).
L’asfissiante cialtroneria dello strato ridondante può essere usata in maniera orientata per l’eliminazione silenziosa, senza armi, di soggetti scomodi. In pratica, aumentando quelli che sono il suo peso e frequenza medie si possono ottenere mobbing, stalking, gaslighting, boicottaggio, rendere la vita impossibile, in maniera non appariscente quanto asfissiante. Lo strumento ha il pregio di mimetizzarsi con lo sterminato numero di situazioni di fastidio e ingiustizia spicciola. E’ la dose che fa il veleno. Le proteste possono essere ignorate come trascurabili, e l’insistere può essere patologizzato, denigrando l’epurando come un disturbato. Lo si tiene inoltre occupato in situazioni degradanti e logoranti, inclusa la stesura di memorie come questa. Situazioni persecutorie che anche quando sono informali sono sostenute dalla complicità di chi ha in mano le misure formali. Si fermano così con poco sforzo le sue denunce, potendo cestinarle come provenienti da fonte inattendibile, dal continuo mugugno e gazzarra della plebe sotto le austere finestre con timpano del Palazzo. La principale qualità dello strato ridodante che lo rende utile all’eversione è che è calzante con la viltà diffusa che accomuna gli strati sociali, e viene quindi usato con naturalezza e con piacere da una marmaglia di lazzaroni che trova come una magica intesa con grembiulini, tonache, toghe e divise (Il lazzaronismo e I gradienti pazzi del covid, cit.).
Lo strato ridondante corrisponde al livello umano e sociale trascurato ma essenziale del pulviscolo di figure di delatore e di collaborazionista che contribuì a dare corpo al fascismo (Franzinelli M. Delatori. Spie e confidenti anonimi: l’arma segreta del regime fascista. Mondadori, 2011). Il suo essere lasciato operare e venire usato a fini illeciti ha un precedente nelle assoluzioni di massa, usando inverecondi sofismi, in luogo delle epurazioni consistenti che si ebbero negli altri paesi, da parte di una magistratura pesantemente compromessa col fascismo e pronta a servire nuovi poteri (Franzinelli M. L’amnistia Togliatti. 1946. Colpo di spugna sui crimini fascisti. Feltrinelli, 2016). Nel libro di Franzinelli si riporta di un ex confinato, Alberto Jacometti, che osserva che con l’operato della magistratura il fascista ritorna “protervo e sghignazzante”. E’ ciò che devo subire io, dato che l’attuale magistratura commette gli stessi vergognosi abusi di allora, stavolta al servizio del fascismo dei banchieri ( Il fascismo mussoliniano, il fascismo dei banchieri e il fascismo pecorone ; L’esproprio della salute da parte della medicina dei banchieri ) mentre blatera di antifascismo. Del ritorno arrogante dei fascisti, e dei loro propositi di rivincita e di vendetta grazie alle coperture cui i magistrati diedero largo apporto parlò, in un’interpellanza al guardasigilli Gullo, anche Sandro Pertini. Umberto Terracini scrisse di “palese solidarietà spirituale” dei magistrati con i criminali fascisti.
4. Campiti e Pansera
Si possono ora esaminare le due situazioni dello scontento creato dal consorzio Valleverde di Ascrea-Rocca Sinibalda, e lo scontento creato dal condominio “Dalia” di Via Tosetti, Brescia.
-Condominio. Entrambi lamentiamo vessazioni condominiali. Il condominio è il luogo ideale per la coltivazione delle ridondanze. Campiti ha perso la testa (in questi casi, mentre si parla di follia, si evita di verificare l’eventuale uso di psicofarmaci, che possono dare di questi effetti psicotici; un altro piacerino di magistratura, polizie e media a Big Pharma). E’ accusato di avere ucciso per “futili motivi”. Ma la situazione nella quale è stato posto non è futile. C’è una scala della giustizia, e quindi della sua amministrazione, che è collineare con la scala di Maslow dei bisogni umani. L’alloggio sta tra i bisogni di base. Negarlo, renderlo insicuro, renderlo strumento di vessazioni e torture psicologiche, non appartiene al campo del futile ma a quello del grave e dell’abietto. L’abitazione viene invece trascurata, come campo delle questioni bagattellari e causidiche per antonomasia. I magistrati preferiscono occuparsi – perseguitando e favorendo – dei reati che corrispondono al vertice della scala di Maslow, quelli dell’autorealizzazione, che in genere significa ricerca di ricchezza e potere. Uno Stato veramente equo dovrebbe assicurare una disciplina condominiale che prevenga e spenga abusi e attriti. Ma come detto si segue la convenienza di fare il contrario.
Campiti è rimasto vittima della prassi. Mentre nel mio caso il condominio – usato del resto dalla Stasi della Germania Est – è strumento mirato. E’ il luogo ideale per impestare, praticare ritorsioni, provocare per fare passare il molestato per il molestatore; per alterare le posizioni morali tra vittima e offensore. Soprattutto se ci sono l’alta consulenza “militare” e giuridica di forze di polizia; e una magistratura che, come ha dimostrato, copra le spalle se gli atti di provocazione falliscono, lasciando gli abusi così commessi impuniti, e liberi di essere continuati; e sia pronta magari a dare orecchio quando, batti e ribatti, si riuscisse ad ottenere la reazione desiderata.
-Sfiducia nella magistratura. Entrambi constatiamo che la magistratura è dalla parte dei cattivi. Campiti ha ricevuto un atteggiamento routinario. Nel mio caso appare una volontà di creare sfiducia, e così di scoraggiare dal rivolgersi alla magistratura, per denunce che non si vuole siano formulate, e che la magistratura non vuole ascoltare, se non per tenerle nei cassetti e usarle alla bisogna. L’esibita complicità della Corte d’appello nell’operazione di discredito attuata da CC e Ordine dei medici ( Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale ). I CC che organizzano, insieme al Comune di Brescia, una bastonatura da parte di condomini (v. sopra, 14 novembre 2014), la presenza visibile di forze di polizia insieme in situazioni di mobbing e stalking, il loro intervento a favore dei mobbizanti (es. 28 aprile 2021 in Sfumature di nero. I preti e i mafiosi ). Il commercialista consulente del tribunale che sbaglia e boicotta puntualmente la mia semplice dichiarazione dei redditi, offrendo il destro per impestarmi con tasse da rapina e sanzioni precise al secondo, inerte la magistratura ( L’uso del fisco nell’eversione di Stato ). Il puntuale ripetere e aggravare abusi dopo che li si è segnalati alla magistratura es. le scalate punitive sulle scale di casa con mezzo quiantale di carico avendone scritto al magistrato dell’ANM. ANM che in questi giorni lamenta che i politici vogliono indebolire il potere giudiziario rendendo tanti reati perseguibili solo a querela e non d’ufficio. Esponendo così la vittima a minacce e ricatti perché non quereli. E’ vero, ma c’è una parte di reati, quelli a favore dei poteri forti, sui quali magistratura e forze di polizia applicano nella sostanza la stessa strategia intimidatoria e di scoraggiamento dei delinquenti e dei mafiosi. In consonanza coi politici, come cortigiani che si contendono la supremazia tra fazioni ma sono uniti nel servire il principe. Oltre a consentire la persecuzione del denunciante, e il suo discredito, la magistratura pratica l’autodiscredito per coprire e aiutare reati di alto livello.
-Necessità di farsi giustizia. Qui le situazioni mie e di Campisi divergono radicalmente. Si usa dire che “non ci si può fare giustizia da sé”. L’unica giustizia è considerata quella applicata da un’istituzione terza preposta, super partes. Sono d’accordo con questa convenzione: che la giustizia sia per definizione quella amministrata da magistrati indipendenti. E’ uno dei capisaldi del vivere civilmente. Credo inoltre che occorra realisticamente accettare un certo livello di ingiustizia e inefficienza. Penso però che se l’istituzione è essenzialmente corrotta, allora, sia come individuo oggetto dei crimini della corruzione sia come cittadino che denuncia traffici che vanno a danno della comunità, non si possa accettare la partecipazione al crimine di chi dovrebbe contrastarlo; e che occorra quindi cercare non un’altra giustizia, che come detto non può esistere, ma dei surrogati, civili, di giustizia. Dei succedanei, dei ripieghi che restino nell’ambito del vivere civile e siano volti a preservare ciò che i magistrati tradiscono; pagando, in aggiunta all’ingiustizia che si subisce. L’alternativa alla giustizia dei giudici non è solo l’inaccettabile vendetta, come viene fatto credere dai preti (che costituiscono il migliore esempio di applicazione della prassi della vendetta mafiosa, inesorabile e feroce; dietro ai belati sul perdono, cioè sull’impunità). L’aspetto più agghiacciante della vicenda di Campisi è che gli sia stato dato accesso e libera disponibilità ad un’arma. Col suo gesto assassino oltre a precipitare nel baratro ha confermato la dottrina ufficiale per la quale chi non accetta il sistema che ordina gerarchicamente la società tramite abusi e sopraffazioni è un pazzo pericoloso. Campiti ha così contribuito alla riproduzione dell’ingiustizia della quale è stato vittima. Fornendo agli ambigui tutori della legge, che l’hanno sia lasciato alla mercé dei condomini, sia fornito di un arma con la quale vendicarsi, il destro per classificare come soggetto a rischio, da controllare, chi denuncia di subire abusi, stalking e mobbing.
Io invece studio come creare surrogati di giustizia che siano civili. Principalmente, ho trovato il descrivere e definire quanto accade, e lasciarne memoria. Danni alla società, metodi, tecniche, finalità. E il mettere i responsabili di fronte alle loro azioni ed omissioni e alle conseguenze nefaste. Il materiale, che costituisce il corrispettivo attuale dell’eversione e delle epurazioni dei decenni precedenti, abbonda. C’è tanto da descrivere. Parafrasando il titolo di Rispoli, non “la bellezza” ma immani sudicerie. Non “la legge”, ma l’arbitrio criminale eretto a legge con la complicità di chi dovrebbe farla osservare. Non “Dio”, ma quello che chiamo “straccioneria esistenziale”, una concezione di vita per quale dietro alla pompa ci si riconosce in una condizione irredimibile di disperazione, che giustifica gli atti più abietti (v. sopra, 3 ottobre 2022. Lettera alla Fondazione ASM e al Procuratore di Trento Raimondi).
§ § §
Brescia, 10 febbraio 2023
Presidente della sezione di Brescia dell’ANM
Dr. Davide Scaffidi
Giudice presso il Tribunale di Brescia
Via Lattanzio Gambara 40
25121 Brescia
Presidente dell’ANM
Dr. Giuseppe Santalucia
posta@pec.associazionemagistrati.it
Restituzione della scheda elettorale, elezioni regionali del 12 e 13 febbraio 2023. Tumbarello e Crisanti. Il supporto dei magistrati alla grande criminalità biomedica al tempo della gloriosa cattura di Messina Denaro
Epidemic forecasting has a dubious track-record, and its failures became more prominent with COVID-19. Poor data input, wrong modeling assumptions, high sensitivity of estimates,lack of incorporation of epidemiological features, poor past evidence on effects of available interventions, lack of transparency, errors, lack of determinacy, looking at only one or a few dimensions of the problem at hand, lack of expertise in crucial disciplines, groupthink and bandwagon effects and selective reporting are some of the causes of these failures.(Ioannidis JPA et al. Forecasting for covid-19 has failed. International Journal of Forecasting, 2020).
The sojeros are very powerful,” Petrona said, “more powerful than the government. They threatened to kill me. They paid several of our neighbors to make our life impossible and force us to leave.(Robin MM. The world according to Monsanto.2019)
Restituisco al rappresentante locale dell’ANM Scaffidi la tessera elettorale, n. 149553309, segnalando lo scritto “Lo strato ridondante nell’eversione di Stato” nel sito internet menici60d15, raccolta “Milizie bresciane”, 11 dicembre 2022; da considerare allegato alla restituzione. Lo scritto riporta il seguito della PEC che inviai al dr. Scaffidi il 2 settembre 2022. Lo scopo è di difendermi dagli atti persecutori, e di lasciare memoria sulle tecniche di boicottaggio, intimidazione, stalking e mobbing, gaslighting, provocazione, discredito e autodiscredito, che a mio parere fanno parte del corrispettivo odierno dell’appoggio istituzionale all’eversione. Un eversione le cui stragi sono subdole e silenziose. Desidero lasciare memoria sulla complicità della magistratura nelle grandi frodi biomediche, oggi nella strage covid in Lombardia orientale nel 2020 (v. I paradisi giudiziari per la grande criminalità biomedica, coi link. con Sito menici60d15).
La magistratura di questo distretto di Corte d’appello è specializzata nel sostenere la ciarlataneria biomedica di alto bordo, i “confidence trick” dove un “dealer” inganna il pollo con l’aiuto di uno “shill “, il compare. Ha appena chiuso la frode Stamina, mandando tutti assolti dopo averli lasciati liberi di delinquere. Stamina è servita da shill per le frodi della medicina ufficiale (Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale. Sito menici60d15). Attualmente la magistratura sta consolidando lo shill omicida della strage covid del marzo 2020, che è servito a convincere della necessità di applicare le leggi liberticide e iatrogene. E per istituzionalizzarne di future con piani pandemici ad hoc. Invece di spiegare l’anomalia biologica del picco di di letalità, così ristretto e così elevato, e individuare le corrispondenti responsabilità, la magistratura dà per scontata la versione illogica e implausibile – diffusa dagli stessi responsabili della asserita imprudenza o inosservanza, con scaricabarili che suonano inscenati dato lo zelo pronto, cieco e assoluto altrimenti dimostrato – che sia stato causato dall’essere stati indocili da parte delle autorità; dall’avere esitato alcune decine di ore e alcuni giorni nel praticare le chiusure in forma draconiana; che invece immediatamente ammansirebbero l’epidemia; portando il fatality rate ai bassi livelli che in realtà sono ab initio quelli autentici. Il PM responsabile ha attribuito le morti all’insufficiente uso dei ventilatori, il cui uso eccessivo ha contribuito in larga misura alle morti necessarie a completare il gioco di prestigio da palcoscenico col quale si è fatto di un’ondata epidemica ILI un flagello a “dio del vulcano”, che infallibilmente si placa in cambio del sacrificio delle libertà, del vivere normalmente e della stessa salute, mentre infallibilmente sterminerebbe se non si sacrifica.
I ciarlatani di piazza oltre allo shill che gioca la parte dell’antagonista del dealer hanno altri compari, per occuparsi di chi guasterebbe lo scam svelandolo e denunciandolo; c’è quello che fa figurare il denunciante come un matto, e il picchiatore che lo manda all’ospedale. I bravi magistrati forniscono anche questo servizio a vantaggio di chi servono, e di loro stessi, date le loro complicità.
Desidero comprovare che la magistratura è informata dei reati a carattere distruttivo che vengono commessi liberamente e a oltranza a danno della popolazione, a mio danno, e a illecito beneficio di poteri forti e degli stessi magistrati. Un esempio del robusto intreccio tra procedure giudiziarie e procedure mafiose in Lombardia. E’ una magistratura che ha scelto come propri consulenti Tumbarello e Crisanti. E Rambaldini (L’uso del fisco nell’eversione di Stato. Sito menici60d15). I magistrati usano dire di essere stati depistati a giustificazione delle impunità sui crimini eversivi (I quattro livelli del depistaggio. Sito menici60d15). Se un giorno verrà alla luce la natura di farsa criminale per la spiegazione ufficiale della strage covid in Lombardia orientale, i miei scritti serviranno a mostrare come la magistratura partecipò consapevolmente all’operazione e alla sua copertura.
Per un periodo ho raccolto le dichiarazioni di fiducia nella magistratura di imputati potenti (Elogio dei magistrati. Sito menici60d15). Poi ho smesso, avendo constato quanto sia frequente questo lip service. Il più recente “piena fiducia nella magistratura” è di Tumbarello, il massone amico di Messina Denaro e consulente dei magistrati di Marsala. Sto pensando di raccogliere invece delle declamazioni di fiducia i casi di consulenti dei magistrati del genere di Tumbarello, Crisanti, Rambaldini, che dicono delle reali posizioni dei magistrati.
Il passo di Ioannidis in epigrafe descrive la qualità della ricerca sulle previsioni covid del genere di quelle dell’Imperial college, che hanno guidato le scelte politiche internazionali. O meglio, sono state prese a guida, come copertura. La magistratura ha fatto sua questa scienza corrotta, questa farsa criminale contro l’umanità, fino ad arrivare a prendersi come consulente Crisanti, la cui principale qualifica specifica, o l’unica, è di essere emissario dell’Imperial college (presieduto da un direttore dei servizi UK MI5). Divenendo così, la magistratura, un braccio secolare dei poteri che usano la scienza corrotta come copertura ideologica. In particolare il picco di letalità in Lombardia, anomalo e spiegabile almeno in buona parte con fattori iatrogeni da terapie dissennate, applicate convogliando negli ospedali uno stampede di pazienti creato nel pubblico col panico, sul quale la magistratura indaga dando per assunta, circolarmente, la spiegazione ufficiale di un’aderenza non sufficientemente pronta all’ordine di imporre leggi marziali. Spiegazione inverosimile che ha fornito le pezze d’appoggio empiriche alle previsioni apocalittiche dell’Imperial college descritte da Ioannidis come crassamente sballate. E ha così giustificato gli sfaceli sociali e i danni mortali di massa, diffusi sull’intero territorio nazionale, da misure draconiane, che Ioannidis pure riporta.
La seconda epigrafe, sulle persecuzioni di chi si era opposto a una multinazionale, rappresenta le bassezze che la stessa magistratura lascia riceva chi si oppone alle manipolazioni ufficiali delle quali è complice (solo una parte del trattamento; altri boicottaggi, intimidazioni e autodiscredito istituzionali di questi giorni, che più che al dealer e agli shill rimandano al metodo mafioso, verranno descritti separatamente). Trattamento persecutorio che rende più agevole la partecipazione della magistratura al tradimento istituzionale. Il risultato è una giustizia negativa, che aggrava gli effetti nefasti della medicina negativa cui è associata:
28 gennaio 2023
Blog de Il Fatto
Commento al post “Scarpinato su Nove: “Matteo Messina Denaro ha goduto di alta protezione interna allo Stato perché se parla fa saltare il paese”
Il senatore Scarpinato parla chiaro ma non fa chiarezza. Il carattere di teatro dei pupi, l’inverosimiglianza, l’anomalia, l’apparente inversione di potere, tra quello dello Stato e quello attribuito alla mafia, la commistione di fronti, permangono e anzi si aggravano: è solo il capo della mafia dalle mani insanguinate che può pronunciare la verità e validarla sulle stragi del 92-93? Magistrati e forze di polizia non hanno questa forza? Appare che valga sempre quanto scritto dal già magistrato Tamburino su Portella, di una comunanza orizzontale, come quadri intermedi, degli attori che diamo per scontato essere contrapposti: “nemmeno la mafia, i servizi segreti, la polizia si collocano a quel livello. Tutti, in posizioni differenti, sono organi operativi, strutture di servizio”*. Ho appena sentito in tv il Procuratore generale Rispoli inaugurare l’anno giudiziario nel distretto di Brescia. Ha anticipato che le indagini a Bergamo sull’anomalo picco di mortalità covid si stanno per chiudere, e che accuseranno il non aggiornamento del piano pandemico. Se fosse così, dopo il vaccino a efficacia negativa avremmo la giustizia negativa, che serve e aggrava ciò che dovrebbe perseguire e contrastare**. Anche per questa strage – ancor più per questa strage – appare che le istituzioni recitino, magistratura inclusa, ruoli diversi dello stesso canovaccio dirette dallo stesso regista.
*Dietro tutte le trame, 2022.
**Lo knock on dell’operazione covid in Lombardia orientale.
In altre parole lascio memoria di un caso del divario generale tra il massimizzare la giustizia e lo sfruttare indebitamente il servizio giustizia. E dell’applicazione di quello che chiamo “lo strato ridondante” per aiutare la magistratura a coprire e favorire manovre eversive; oggi la natura e le responsabilità dell’anomala strage covid in questo distretto di Corte d’appello (Il livello Scarantino, palazzo Zanardelli e la strage covid in Lombardia orientale. Sito menici60d15). Più in generale, la magistratura è parte integrante del meccanismo istituzionale che ha fatto sì che la mortalità covid in Lombardia risulti quasi tripla rispetto all’adiacente Svizzera (4540/milione vs 1647/milione). Ci si gloria della consegna dopo 30 anni di Messina Denaro, un attore primario della criminalità al servizio dell’eversione internazionale con le stragi di 30 anni fa – più una conferma che una svolta – e contemporaneamente si servono l’eversione e le stragi attuali. Perseguendo, come attività accessoria, la character assassination di chi denuncia. In particolare, quel tipo di attività di character assassination che gli studiosi dell’argomento chiamano “disgracing” (Shiraev et al Character assassination and reputation management. Theory and applications. Routledge, 2022.). E’ lo stesso Stato che ha protetto Messina Denaro e che ora ne accoglie il ritiro. La stessa magistratura, le stesse polizie. La stessa violenza su commissione, nel 2020 con la strage covid d’innesco, per indirizzare il corso politico in senso antidemocratico e contrario agli interessi del Paese. Stavolta al Nord, le cui strutture sanitarie e il tessuto sociale sono adatte a inscenare il quadro terrificante voluto così come lo è stata la Sicilia mafiosa per le stragi con l’esplosivo. Le stesse massicce coperture del crimine istituzionale con metodi altamente illeciti. Metodi sistematici, pronti e zelanti, rodati, istituzionalizzati; nelle prassi e nelle coperture giudiziarie.
Discredito su chi denuncia, e allo stesso tempo, dati i sistemi abietti e miserabili, discredito agli occhi del denunciante su chi dovrebbe ricevere la denuncia e darle corso. Un autodiscredito. I magistrati si lamentano di essere depistati. Il mio caso mostra come vogliano essere depistati, come accettino tra le altre cose di essere visti come inaffidabili e corrotti per scoraggiare denunce e insabbiare liberamente. Mentre l’ANM si oppone alle gravi storture della riforma Cartabia, e al disegno dei politici di imbrigliarla, anche tramite la perseguibilità solo a querela, testimonio che la magistratura non è a sua volta estranea alla pratica, attribuita a mafiosi e alla criminalità comune (le sole categorie per le quali si chiede il ripristino della procedura d’ufficio), di silenziare le denunce con violenza, minacce e discredito.
La strage in Lombardia orientale, non a caso avvenuta in questo distretto di Corte d’appello, e i mezzi miserabili per proteggerla, mostrano, non diversamente da quell’altro prendersi a schiaffi da soli che è la partecipazione servile allo scontro Russia-Ucraina, o Russia-Nato, una classe dirigente debosciata che commette azioni non solo contro la legalità ma contro il destino della nazione. Contro il futuro dei suoi stessi figli. Così che mentre ricevo i consueti atti persecutori l’espressione del presidente dell’ANM Santalucia, “la figura costituzionale del magistrato”, mi torna in mente mutata in “la figura zelenskista del magistrato”.
Distinti saluti
Francesco Pansera
Allegati:
Tessera elettorale n. 149553309
Lista documenti elettorali restituiti
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