Sfumature di nero. I preti e i mafiosi

 

schifani

La prassi del clero di rispondere con rappresaglie mafiose alle critiche si è accentuata col covid, divenendo particolarmente pesante. Comincio quindi a raccogliere in questo post alcune delle censure con le associate rappresaglie. A scopo difensivo; e essendo costretto a occuparmene tratto anche il tema più ampio del rapporto tra clero e mafia. Il testo di riferimento è “I preti e i mafiosi – Storia dei rapporti tra mafie e Chiesa cattolica” di Isaia Sales. (Nel capitolo “la letteratura e i preti” potrebbe essere considerato anche “Il previtocciolo” di don Luca Asprea, di Oppido Mamertino. Una confessione senza ipocrisie; e che considera anche il tema della mafia).

Mi pare che alcuni aspetti nel rapporto preti-mafia siano trascurati. Tra questi:

  • La natura sindromica e polimorfa della mafia. La mafia è spesso paragonata a un cancro che metastatizza. Un’altra metafora utile tratta dalla patologia generale è quella di malattia sistemica polimorfa, che può dare luogo a manifestazioni molto diverse sottese da un unico agente causale. La sifilide, e altre malattie infettive come la tubercolosi, sono tradizionalmente dette  “grandi imitatori”, potendo dare luogo, in distretti anatomici diversi, a manifestazioni molto diverse tra loro; che per secoli sono state credute malattie indipendenti. Analogamente il sentire, la cultura, la prassi mafiosa che infettano l’intera società assume forme diverse, a seconda del settore, e delle circostanze storiche, come quelle messe in luce da Sales per il clero meridionale. La mafia di cosca è la manifestazione della mafiosità nel settore della criminalità al Sud; resa virulenta col favorirla dai poteri maggiori, che l’hanno fatta diffondere ed elevarsi a Male assoluto anche per fornire un alibi alle loro mafiosità, v. sotto. In stretta sintonia con le pratiche mafiose del clero; che possono essere considerate la fonte perenne della cultura mafiosa, come conferma il loro peso nella storia del Paese. Sperimento la mafiosità del clero così come sperimento quanto i magistrati e le forze di polizia siano i severi custodi di mafiosità culturali e di prassi mafioidi della società legale impiegando abusivamente i loro poteri.
  • La natura egoistica della religiosità. Ci si stupisce della religiosità dei mafiosi. Uno di quei paradossi apparenti che si dissolvono quando si consideri che si parte da premesse errate. In questo caso che la religione confessionale abbia una natura altruista. Si tratta invece il più delle volte, per la maggior parte dei fedeli, di pratiche antropologiche che soddisfacendo necessità interiori sono volte a rafforzare il sé e a giustificarne i comportamenti self-serving, fino a quelli peggiori.
  • La metamafia (I professionisti della metamafia). Nella storia della mafia del dopoguerra è già presente l’antimafia come copertura, come alibi, come spauracchio per ottenere consenso. Per meglio praticare altre forme, occulte, della sindrome mafiosa nella società legale. Questa funzione della lotta alla mafia si è fortemente accentuata dopo la caduta del Muro, quando il ruolo politico della mafia appare essere fondamentalmente mutato, fornendo adesso un diversivo legittimante per le altre mafiosità, come quelle che intralcio e che si occupano di me. Il caso Montante è paradigmatico di una impostazione diffusa, in forme larvate ma complessivamente non meno nefaste. Il clero sfrutta questa funzione di copertura della mafia di cosca e della lotta a questa mafia estrema per coprire la propria mafiosità. Questo scritto viene composto mentre il clero si autocelebra e pratica l’auto-lavaggio con la beatificazione del giudice Livatino. Quando come mostra Sales le responsabilità del clero in tema di mafia di cosca sono fondamentali. Sales mostra anche come il culto dei santi faccia parte della cultura che va a sostenere la mafia.
  • L’inesorabilità della vendetta clericale. I preti, mentre predicano un perdono che è in pratica indulgenza e impunità (Paura e democrazia), mentre identificano con la vendetta la difesa della società dal dilagare delle varie pratiche criminali e mafiose – fino a trovarsi, come nota Sales, su posizioni coincidenti con quelle dei capi della mafia di cosca sul pentitismo – forniscono il miglior esempio di come la paura che i crimini generano non vada addossata sulle vittime e sul popolo, ma redistribuita ai responsabili e a tutti i potenziali offensori. Un esempio mafioso, perché la rappresaglia cala sicura su chi denuncia le malefatte del clero o ne intralcia gli affari illeciti. La vendetta inesorabile, che scatta in automatico, prevedibile con certezza in anticipo, indica una consuetudine di secoli nell’uso di strumenti del potere che andrebbero esercitati in forma civile e pro legalità da uno Stato che rappresenti i cittadini. Invece, così come in certi paesini solo i mafiosi sono armati, il deterrente della punizione, qui sì della pura vendetta, viene esercitato principalmente da chi delinque.
  • “È difficile vivere nei tempi in cui la società si trasforma in Ecclesia, coi reprobi e gli ammessi, e con un onnipotente che sa tutto” (Corrado Alvaro). L’antimafia, coi suoi martiri, con le sue celebrazioni e i suoi riti, è un mezzo per ottenere sacralità e rendersi quindi intoccabili e maestri. Chi è antimafia insegna, gli altri ascoltano, venerano e si adeguano. Che è ciò che la chiesa ricerca. A Brescia è molto coltivata l’antimafia. L’antimafia teorica. Da parte di entità, Comune, A2A, magistratura e forze di polizia, “società civile”, sindacati, delle quali subisco quotidianamente la mafiosità a favore di affari sporchi. La mafia e questa antimafia appaiono essere almeno in parte due sottosistemi, complementari e integrati tra loro, dello stesso apparato di potere e sfruttamento. Ovviamente di eliminare la mafia non se ne parla. Si pensa invece ad ampliare il culto dell’antimafia.
  • La gerarchizzazione. Qui è il clero che sembra “imitare” i mafiosi, in spregio al Vangelo. Si tratta invece di una comune mentalità che porta a strutture simili. L’ordinamento per gradi, interno all’organizzazione e imposto sulla società, strettamente difeso, è funzionale allo sfruttamento e all’esercizio del potere.

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11 gennaio 2021
Blog de Il Fatto
Commento al post di F.A. Grana “L’appello di Papa Francesco per il vaccino: “È etico, io lo farò. In gioco la salute, ma anche la vita tua e degli altri. Inspiegabile il negazionismo suicida””

Censurato in blocco insieme agli scambi con altri lettori

In USA, dove l’assistenza sanitaria è dichiaratamente sottomessa alle leggi del tornaconto, si sta considerando di pagare le persone perché si vaccinino (200 dollari all’iniezione e 800 al raggiungimento della quota stabilita di vaccinati)*. Da noi basteranno qualche immaginetta e qualche minaccia. Nel 1955 papa Pio XII si fece iniettare cellule embrionali di pecora (cura Niehans), una sorta di elisir di lunga vita, oggi catalogato tra i trattamenti ciarlataneschi. Di recente il clero ha supportato Stamina, riconosciuta, dopo averle fatto svolgere per anni un ruolo di promozione delle promesse miracolose della medicina ufficiale sulle staminali, come ciarlatanesca. La chiesa è parte integrante del potentissimo blocco politico ed economico che incamera gli immensi vantaggi finanziari e di potere che si traggono dal mercato biomedico a condizione di non lasciarsi impressionare dal Vangelo e dall’etica laica. L’esortazione del papa non appare diversa, sul piano tecnico e sul piano del disinteresse, da quelle degli altri agenti e testimonial dell’operazione covid, che appaiono sempre più come quei medici del passato privi di remore nell’applicare la terapia del salasso a oltranza; visto dove stanno conducendo il Paese, in nome di questa pestilenza, nella quale il Sars-CoV-2 e la risposta immune appaiono avere un peso reale di gran lunga inferiore di quello dei fattori umani.

* Problems With Paying People to Be vaccinated Against COVID-19. JAMA, 6 gen 2021.

Salvor Hardin: Pagati per vaccinarsi? Ma piantala…. forse i volontari prima dell’approvazione, non adesso.

@ Salvor Hardin. Dall’articolo del JAMA che ho citato: “Robert Litan, a nonresident senior fellow at the Brookings Institution who served in the Clinton administration, has advanced the most robust plan by suggesting paying people $1000 for vaccination, ideally not subject to taxes. Litan acknowledges that there is no evidence for his $1000 figure but argues anything less is unlikely to suffice. To avoid holdouts, he recommends the government commit up front to not increasing payment. To ensure that enough people are vaccinated, Litan suggests paying $200 initially when the individual accepts vaccination while conditioning payment of the remaining $800 on reaching a national vaccine uptake threshold. The intent of withholding the balance is to generate social pressure; those eager to be paid will encourage friends and family to be immunized. The estimated cost for this proposal would be approximately $275 billion, which Litan describes as a “bargain” compared with the economic effects of the pandemic lingering. Litan’s proposal has been endorsed by Greg Mankiw, former chairman of the Council of Economic Advisors under President George W. Bush, as well as Nobel Prize winner Paul Romer, economist Steven Levitt, and Wall Street Journal editorialist Jason Riley.” Ti sembra incredibile? Non scherza neppure la versione latina, quella di un papa che fa la reclame ad aziende dalla fedina sudicia e ai loro incerti e sinistri prodotti. Pagare per fare assumere il ruolo di paziente è nel futuro.

Salvor Hardin: È una proposta che non avrà nessun seguito. Per due motivi: uno economico, 275 miliardi sarebbero una cifra folle da stanziare, se mai avesse successo una simile iniziativa, il secondo è che sarebbe ovviamente controproducente. Otterrebbe il risultato di convincere milioni di persone che c’è qualcosa dietro, come sostengono no vax e complottisti (elenco due categorie perché non necessariamente coincidono, anche se spesso sì).

@ Salvor Hardin: Il punto è a quali livelli si arriva per spingere per una vaccinazione inedita, in circostanze che mostrano molteplici gravi anomalie. In USA, dove l’assistenza sanitaria è regolata dal denaro, e viene negata se non la si paga. E in Italia, coi giri di corda dei lockdown e le nuove Madonne pellegrine. Inoltre mostra la tendenza già in corso a usare premi e punizioni sul pubblico – soprattutto sui bisognosi – per aumentare i pr§ § §ofitti. Es. soldi, regali, benefici vari come rette universitarie per fare assumere farmaci per l’emofilia (1) o antiipertensivi (2). O condizionare il versamento di pensioni sociali alle vaccinazioni (3). In Italia si parla di aiutini ai concorsi pubblici (4). E’ prevedibile che uno Stato sempre più braccio di grandi interessi privati agganci al business biomedico il sostegno alle fasce “socioeconomically disadvantaged” (2). Invece che voti al politicastro locale, sarà il fare il paziente a portare entrate. I preti e i loro vertici, che si presentano come paladini degli ultimi, potrebbero magari occuparsi di questa medicina usuraia, contrastandola; invece la promuovono, e vi partecipano con la sanità cattolica.

1 Direct-to-consumer Marketing to People with Hemophilia. Plos 2016.
2 Impact of a Patient-Centered Behavioral Economics Intervention on Hypertension Control in a Highly Disadvantaged Population: a Randomized Trial. J Gen Int Med 2019.
3 The Australian “No Jab, No Pay” Legislation. JAMA, 2017.
4 Se ti vaccini ti do “l’aiutino”. Avvenire, 2018.

Pino: Il Papa più semplicemente è, a causa delle sua “professione”, perfettamente conscio che vaccinarsi durante una pandemia mondiale dovrebbe essere una cosa normalissima, certo con le dovute cautele, con i legittimi dubbi e anche con un certo timore, in quanto è in gioco non solo la salute del singolo ma anche e soprattutto la salute collettiva che, anche su Marte o sulla Luna, dovrebbe e deve essere la priorità. Chi non capisce questo semplicissimo concetto è un essere asociale che vorrebbe non assumersi una responsabilità scaricandola sugli altri. Non il massimo della solidarietà.

@ Pino: Il suo è un ragionamento circolare. Un erroraccio. Di sicuro un gesuita non è in buona fede se non scansa un errore del genere.

Pino: Non sono per niente d’accordo su quello che afferma menici e cioè che anche il Papa farebbe parte del complotto planetario ecc. ecc. Il Papa ha affermato un concetto che è alla base del corretto funzionamento di una società e cioè che i bisogni ed i diritti del singolo devono sempre fari i conti con quelli della collettività. Saluti.

@ Pino. Il “concetto” che il papa sta propagandando, in sintonia con gli altri potenti, è quello della cinesizzazione. Del collettivismo liberista. La versione tossica del comunitarismo, che sarebbe sano ma resta nel libro dei sogni. I “diritti della collettività” della fattoria degli animali di Orwell. Una cinesizzazione delle masse che unisce il peggio del capitalismo e del comunismo a beneficio delle oligarchie, che includono gli alti gradi del clero, e a beneficio delle categorie privilegiate, che includono il resto del clero. (Con qualcosa per sacrestani e congregotti).

Lorenzo: Ciarlatano è la scienza degli altri. Prima era obbligatorio usare l’amianto per le costruzioni perchè preveniva e proteggeva dagli incendi, oggi è severamente vietato perchè può provocare il cancro. Con il tuo ragionamento ci dovremmo tenere l’amianto poichè magari domani potrebbe dimostrarsi persino salutare, ma in realtà ad oggi risulta dannoso e su quello ci possiamo attenere, quando risulterà il contrario ci adegueremo. Per favore non paragonare l’amianto in sè ai vaccini sarebbe un insulto alla tua intelligenza. E’ solo un esempio. La cheimio oggi è dolorosissima e diatruttiva, ma in buona perecentuale può salvare le vite per quello che si sa oggi. Domani scopreranno magari che con polvere lunare o disifettante nelle vene si può debellare il cancro a discapito della chemio, ma fino ad allora la chemio è scienza.

@ Lorenzo. Ammazza che relativismo sfrenato. Da anticattolico verace (e un po’ fumato).

Lorenzo: La verità è una, ma l’uomo è imperfetto quindi la raggiunge per gradi. Per il relativismo invece la verità è multipla, ma uno se è una capra stellata non può saperlo.

@ Lorenzo. Sulla verità che ai fini pratici è una – anche se spesso complessa – e che l’uomo, limitato, raggiunge per trial and error, per approssimazione graduale, sono d’accordo (in senso meramente epistemologico). Andrebbe aggiunto che ci sono anche gradi negativi di conoscenza. Dei quali dai esempio con i tuoi discorsi alla cannabis su amianto e chemio. Sulla “capra stellata”, simbolo esoterico, roba vostra, delle vostre alleanze sottobanco, penso che certo ciarpame simbolico che vuole richiamare potenze infere di abissi ipogei serve a coprire carenze pietose, che corrispondono ai pochi centimetri di sottosuolo raggiunti dalla zappa. La zappa, il primo strumento dell’attività adatta a tanti che si dicono in missione per conto di Dio, di qualche architetto, etc.

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Brescia, 19 gennaio 2021

Ordine dei giornalisti della Lombardia
c/o Il Presidente
Dr Alessandro Galimberti
odgmi@pec.odg.mi.it

Centro Studi Rosario Livatino
Presidente Prof. Avv. Mauro Ronco
Vicepresidenti
Dr. Domenico Airoma, PM
Dr Alfredo Mantovano, giudice
Prof. Filippo Vari
info@centrostudilivatino.it

Il giornalismo embedded nell’operazione covid e il moral credentialing sulla mafia

Segnalo all’Ordine dei giornalisti della Lombardia il post “Incentivi e ricatti ai cittadini per medicalizzarli” nel mio sito menici60d15. E’ costituito da un mio commento all’articolo “L’appello di Papa Francesco per il vaccino: “È etico, io lo farò. In gioco la salute, ma anche la vita tua e degli altri. Inspiegabile il negazionismo suicida” di F.A. Grana, il Fatto online, 9 gennaio, 2021, e dalle risposte ad altri blogger. Il tutto è stato censurato in blocco dalla redazione del giornale. Non desidero che venga aperto un procedimento disciplinare, come quando nel 2013 segnalai all’ Ordine nazionale un caso simile sullo stesso giornale. Ricevetti due anni dopo comunicazione dall’Ordine giornalisti della Lombardia della archiviazione, con la motivazione che i commenti dei lettori, incluse le risposte a chi li attaccava, sono analoghe alle lettere al direttore, e quindi la loro pubblicazione è “risultato di una libera scelta editoriale”. La comunicazione arrivò insieme a una censura del mio Ordine, quello dei medici, su richiesta dei carabinieri per avere denunciato reati, e tramite la magistratura. In quello che ritengo un caso, miserabile, di eversione di Stato, i cui frutti si stanno avendo con l’operazione covid. Alla quale la Lombardia ha dato un contributo fondamentale ( Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale . Sito menici60d15)

Desidero solo lasciare documentazione del ruolo “embedded” dei giornalisti – qui insieme al ruolo del Vaticano – nel corso di questa manovra, che porterà tra le varie sventure anche probabilmente a ciò che prevedo nei commenti censurati, e che è in fase più avanzata in altri paesi.

L’elenco completo dei commenti censurati da il Fatto, inclusi diversi sul covid, è nel mio sito, pagina “Commenti censurati da “Il Fatto” ”

Segnalo lo scritto censurato anche agli studiosi del Centro Studi Livatino, della cui esistenza ho saputo in occasione di un mio commento sulla beatificazione di Livatino (v. 9 dicembre 2020. Blog de Il Fatto. Commento al post di F.A. Grana “Rosario Livatino verso la beatificazione: Canicattì contro la traslazione del corpo ad Agrigento. “Nessuno lo tocchi””. Nella raccolta “ La decenza precede la santità ” sito menici60d15). Lo segnalo insieme al suggerimento che questa istituzione ponte tra magistratura e Vaticano consideri, nei suoi studi, il concetto di “moral credentialing”; con particolare riferimento alle posizioni antimafia, e a quelle di magistero morale:

“Recent studies lead to the paradoxical conclusion that the act of affirming one’s egalitarian or prosocial values and virtues might subsequently facilitate prejudiced or self-serving behavior, an
effect previously referred to as “moral credentialing.” (Brown RP et al. Moral credentialing and the rationalization of misconduct. Ethics Behav, 2011. 21: 1-12).

La lettura de “Il giudice ragazzino” mi turbò. E’ un bene che la sua figura venga ricordata. Insieme alle circostanze che hanno permesso l’omicidio, e che non avrebbero dovuto esserci. Né sono state eliminate eradicando al mafia: al contrario la mafia, utile anche come alibi, è stata elevata a entità ontologica fissa; a diavolo rispetto al quale presentarsi come paladini del Bene. Conoscendo magistratura e clero, la creazione della figura del magistrato-santo ha un suono beffardo e sinistro. In queste celebrazioni, come mostra il caso Montante ( Un certificato di decenza per le attività antimafia . Sito menici60d15), il credito morale che ne deriva può essere speso in atti che sul piano culturale e politico sono immorali o illeciti: o anche mafiosi, la cultura mafiosa essendo tutt’altro che limitata ai mafiosi di cosca. Un diavolo rispetto al quale la cultura clericale non è certo l’acqua santa.

Il credito morale creato sul valore altrui, un poco come stampare in proprio denaro, viene impiegato in atti che sono il terreno adatto alla crescita delle malapiante che si dice di combattere ( I professionisti della metamafia. Sito menici60d15). Come il favorire frodi e sfruttamenti tramite la medicina, fino a farsi promoter pubblicitari; il parteciparvi attivamente ( Quando è Pietro che si associa a Simon Mago . Sito menici60d15); e la censura e l’assassinio morale di persone comuni che opponendosi a questi crimini ammantati di ipocrisia rendono onore a Livatino naturalmente e senza forma , obbedendo, nella loro condizione, a valori simili col fare il proprio dovere. Così che ai loro occhi la continua ricerca di simboli, riti e declamazioni che non poggiano come dovrebbe essere su una buona normalità, appaiono il solito eroismo senza decenza; la solita ciliegina senza la torta, o posta a guarnire i peggiori materiali.

Distinti saluti

Francesco Pansera

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Come di norma (I rituali zozzonici della banda Mattarella) insieme alla censura è arrivata l’aspersione. Uscito di casa, pochi metri dopo una nebulizzazione di acqua di lavaggio di una betoniera, sulla pubblica via. Il rombo assordante del motore del camion, portato ai massimi regimi per fare ruotare il cestello della betoniera, ha impedito di farmi sentire dall’operaio, e del resto lo spray era già diffuso nell’aria. Il cantiere è condotto della ditta Girelli, già implicata anni prima in atti di mobbing e vandalismo a direzione istituzionale.

Prefetto: Attilio Visconti. Sindaco: Emilio del Bono. Procuratore della Repubblica: Francesco Prete.

 

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25 aprile 2021 Blog de Il Fatto

Commento al post di F. A. Grana “Papa Francesco sui migranti morti in mare: “È il momento della vergogna. Hanno implorato aiuto per due giorni, non è arrivato nessuno”

I commenti censurati, insieme ai commenti ai quali rispondevano, sono riportati in neretto.

Menici60d15: In USA circola questo indovinello. “Una donna al funerale della madre vede un uomo che le piace. Pochi giorni dopo la donna uccide la sorella. Perché?”. Risposta: per avere l’occasione di rivedere l’uomo, stavolta al funerale della sorella. Il test valuterebbe la capacità di ragionare come un sociopatico. Anche se il suo valore diagnostico è nullo, questo gioco di società dà un’idea di come funziona la mente sociopatica e quali azioni porta a compiere. Incluso l’uso strumentale della compassione per i defunti.

Aiuta a comprendere come qui si commettono degli omicidi, favorendo e lasciando accadere naufragi e annegamenti, per forzare il consenso all’immigrazione che ci viene forzosamente imposta. Per esercitare un ricatto morale, colpevolizzando la persona comune. La violenza dell’immigrazione forzosa, violenza nei confronti dei paesi di arrivo e di provenienza, usa il sangue degli imbarcati come lubrificante propagandistico. Le accuse di concorso morale, “vergogna”, “li avete uccisi voi con la vostra durezza di cuore”, sono rese possibili da mezzi aberranti, come per la donna del test. Autentiche menti tarate in senso sociopatico, che predicano l’umanità e sono alieni all’umanità, come se fossero, loro sì, non di un’altra razza ma di un’altra specie.

Petti Rosso. Commento cancellato con la mia risposta: Dal suo commento da coda di paglia in fiamme arriva la conferma di quanto afferma Bergoglio. Provare vergogna per l’oscena indifferenza sarebbe già una importante presa di coscienza, ma come scriveva Alexandros Panagulis dal carcere: i tiranni (e i loro lustrascarpe) prima di ogni altra cosa mettono il cappio alla propria coscienza per poter tiranneggiare.

CENSURATO menici60d15 @ Petti Rosso. Un tempo c’erano i predicatori domenicani che dal pulpito brandendo il Crocifisso intimidivano la folla di contadini analfabeti gridando “Guardate come l’avete ridotto! Sei stato tu, uomo bruto!”. Ora si fa di peggio. Una colpa reale di noi spettatori impotenti è quella di continuare a riconoscere autorità morale a chi tira di questi numeri, dove si usa l’omicidio in mare per fare accettare la violenza dell’immigrazione forzosa.

Oggi 25 aprile lei cita una vittima dei colonnelli greci, vittima cioè di quel fronte atlantista che ha avuto, e ha, il Vaticano col clero tra i partecipanti; a proposito di mancanza di vergogna.

Lei cita anche i tiranni e i loro lustrascarpe. Ma dimentica il terzo livello. Il primo è quello del tiranno, del nazista, la bestia che opprime. Il secondo, del collaborazionista che l’aiuta tradendo il proprio popolo, è ancora più ributtante. Ma il girone più vicino a Satana è quello di coloro che collaborano all’oppressione assumendo maschere moralistiche e facendo la lezione alle loro vittime.

Petti Rosso. Commento cancellato con la mia risposta: Strano che lei non abbia definito Panagulis un fascista travestito da comunista che si atteggiava a perseguitato politico per mettere in cattiva luce il regime dei colonnelli. Ha per caso avuto un sussulto di verità la sua coscienza?…

CENSURATO. menici60d15 @ Petti Rosso. E’ lei che per dire che i tiranni sono pure ipocriti è dovuto ricorrere a una figura valorosa straniera perché quelle nostrane le avete tradite, vendendole ai tiranni, salvo farvene belli a esequie avvenute.

Claudio 121. Commento cancellato con la mia risposta: Mi sembra che il suo tono sia più da predicatore inquietante di quello del papa…

CENSURATO: menici60d15 @ Claudio 121: Ma il papa non sembra un predicatore. Un predicatore vedrebbe le moltitudini di diseredati, non i pochi passeggeri paganti dei gommoni cinesi (cinesi come i machete acquistati a container per il genocidio di 800000 Tutsi organizzato da preti in Ruanda; a proposito di messaggio evangelico e sociopatia). Il papa più che un predicatore sincero, di quelli che nei periodi di maggior potenza mettevate di peso sulle fascine del rogo (ora per i lavori sporchi vi tocca appoggiarvi ai massoni), ricorda un testimonial; quelle persone famose che in cambio di un corrispettivo prestano la loro credibilità a una campagna di marketing per un singolo prodotto, uno tra i tanti possibili, facendolo credere l’unico e il migliore.

Fkbust: Salvare le persone sempre in ogni caso dal mare e poi avere qualsiasi idea uno voglia avere sull’immigrazione non è possibile?

CENSURATO: menici60d15 @ fkbust. Lo dica ai soci di Bergoglio. Evidentemente ai salvatori occorrono degli annegati per i loro affari.

Califano V. Lei ha di problemi di cognizione “lineare” e si perde, grazie a barzellette del menga americane, in pensieri contorti. LA Realtá/veritá é semplice ed esiste da migliaia di anni e cioé le persone si spostano in cerca di una vita migliore e se poi fai guerre e guerriglie, destabilizzi con bombe degli stati (Iraq, Siria, Libia, Yemen…) vendi armi e sfrutti risorse e paesi poveri, allora i fenomeni migratori diventano anche piú intensi! Vuol dire che bisogna accogliere tutti? No, bisogna peró comprendere i fenomeni e magari SMETTERE di fare guerre, vendere armi nonché di sfruttare tutto lo sfruttabile. POi ci vuole cooperazione fra stati e chi entra va sostenuto con politiche d’integrazione che da 30 anni non sono mai state fatte….insomma il tutto si puó fare senza far annegare gente in mare!…indipendentemente da come organizzi i fenomeno DOPO che li hai salvati!

menici60d15 a Califano V. Che la prima cosa è non sfruttare e bombardare, lo dico da tanti anni. Aggiungendo che se le si rispettasse quelle popolazioni sarebbero in grado di cavarsela meglio di quanto pensiamo, e la pressione migratoria sarebbe ridotta. Lei questo però non lo vede. Mi pare sia lei ad avere un problema cognitivo, purtroppo universale, il non riconoscere le responsabilità dei potenti. Le nostre essendo proprio quelle di accordare loro fiducia, di credere che i cammelli passino per cruna dell’ago, di permettere alle sante alleanze di fare e disfare il mondo, di consentirgli di trattare le persone come mandrie da spostare e accalcare. Di praticare il male chiamandolo bene, di fare morire e degradare dicendosi salvatori.

Calivano V. ???? non legge ció che scrivo? terza e quarta riga dico proprio che sono le GUERRE che facciamo anche NOI (occidentali) che causano queste tragedie, riconoscendo PROPRIO le responsabilitá dei potenti (sta affermando ció che dico io e quindi penso che non ha capito…o mi sono espresso male)…

Menici60d15 a Califano V. Semplificando, il nostro sfruttare – meglio, lo sfruttare da parte di chi ci comanda – causa la pressione migratoria. Su questo siamo d’accordo, penso. Lei ne deduce che quindi dobbiamo accettare gli effetti deleteri della pressione migratoria. Gli effetti graditi a chi ha provocato la pressione: “I capitalisti di Wall Street gioiscono alla scoperta di poter fermare i salari grazie a un’offerta di lavoro superiore alla domanda.” (I. Bifarini). Io ne deduco che bisogna togliere la pressione, liberando quei popoli dall’oppressione; e bisogna non accettare che le conseguenze economiche perverse, anch’esse di sfruttamento, come quelle sul mercato del lavoro, arrivino a noi e siano fatte passare sotto la maschera di atti umanitari. Sembra che siamo entrambi abbastanza chiari; c’è un problema cognitivo, di interpretazione in base a modelli diversi.

Claudio 121: L’immigrazione da paesi poveri verso i più ricchi appartiene alla storia dell’uomo…il resto sono chiacchiere…Come può uno scoglio arginare il mare?

Menici60d15 a Claudio 121: E’ la vostra TINA liberista, there is no alternative, ad essere chiacchiera. Li spingete a emigrare, organizzate un servizio navetta, ne lasciate annegare un po’ per creare salvacondotti pseudoetici, li immettete tra noi e ce li fate mantenere a forza, manipolando in senso liberista il nostro mercato del lavoro dopo avere rovinato in senso liberista quello dei paesi di provenienza, e poi dite che è una realtà ineluttabile.

 

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26 aprile 2021. Lavanderia “Punto Clean” inserita nel complesso Conad di Via S. Zeno. Si entra uno alla volta. Dopo lunga fila appena varcata la soglia la commessa porta la mano all’ascella. La volta precedente aveva buttato il piumone per terra. Accendo la body cam. La commessa dice di spegnerla, che mi denuncerà, e chiama un capo, che mi rifiuta il servizio. Torno a casa con i capi da fare lavare. Lì accanto c’è la Conad, dove gli scaccolamenti e c. della commesse sono sicuri. Il 27 novembre 2020 in quella Conad sono stato colpito all’orbita dal puntale della gamba di un asse da stiro, che sporgeva opportunamente dal carrello manovrato da un cliente. Giorni prima avevo scritto delle sempre puntuali pratiche zozzoniche di Conad, commentando sul suo CEO, Pugliese (con data 9 ottobre 2020, Raffinatezza intellettuale e profondità culturale della Brescia di Emilio Del Bono e della TIM di Salvatore Rossi. In : I rituali zozzonici della banda Mattarella). Questa del colpo in faccia è stata l’unica volta che ho visto un vigilante nel supermarket di Via S Zeono. Ben piantato davanti alla scena dell’atto violento e di scherno.

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Graziella Campagna, commessa in una lavanderia, fu rapita e assassinata per un cliente mafioso. Ma la mafia stava solo dal lato del cliente ? O non anche da quello delle istituzioni che permettevano a Gerlando Alberti di restare libero con la complicità della proprietaria della lavanderia, e della commessa collega di Graziella, poi condannate ? Allora Peppino Impastato vedeva i CC passeggiare letteralmente a braccetto con Badalamenti (Dickie J Storia della mafia siciliana, 2004). Nel mio caso la distinzione è netta: la mafia, istituzionale, sta dietro al bancone, dal lato dei proprietari degli esercizi e delle commesse; e il cliente davanti al bancone ne è vittima. Gli stessi apparati che garantivano la latitanza e l’impunità ai mafiosi oggi impestano un medico che denuncia da anni la iatrogenesi mentre è in corso l’operazione covid, che gronda iatrogenesi.

Due giorni dopo, 28 aprile 2021. Alla BNL di V. Crocifissa di Rosa, per pagare una delle puntuali cartelle-rappresaglia, vessatorie e create artificiosamente (L’uso del fisco nell’eversione di Stato). L’impiegato, al quale sono stato indirizzato per le precedenti molestie della BNL (L’uso del fisco nell’eversione di Stato) mi dice di girare la body cam che porto appesa al collo. Dico che non sto registrando. Non importa, ci sono già le loro telecamere, mi risponde. Comincia a toccarsi in continuazione la mascherina. Mi dice che deve aggiornare i dati, e mi fa ripetere che sono disoccupato, commentando su questo con mossette. Chiama la direttrice, cha arriva, chiama i carabinieri, e mi sottopone a una specie di interrogatorio, come se non ne sapesse nulla, registrandomi col telefonino. Ha in permanenza gli auricolari. Le dico di avere scritto anni prima ad Abete, il presidente, per i gravi boicottaggi di BNL, determinanti nel privarmi contra legem di fondi di sopravvivenza. Non contenta, la BNL ha praticato anche continui episodi di mobbing e boicottaggio durante l’operazione covid (L’uso del fisco nell’eversione di Stato). Le dico che il mio valore di mercato risiede nell’essere fatto fuori, con una character assassination. Che ho criticato anche Telethon che BNL finanzia e dalla quale trae indebita pubblicità; le indico le raccolte di miei commenti su Telethon: La questua delle multinazionali, Un certificato di decenza per le attività antimafia. Mi chiede cos’è la decenza; le rispondo che è il non comportarsi come sta facendo la BNL. Rispondo anche che oggi la medicina è definita dalla finanza e dai banchieri, in una direzione speculativa e truffaldina. Partecipare allo spogliare degli averi, mobbizzare e screditare un medico che si oppone è tra i servizi speciali dai quali la BNL trae profitto.

I carabinieri arrivano e mi impongono di girare la telecamera, sotto lo sguardo ghignante dei due dipendenti. Un intervento stavolta diretto dei “militari” nel mobbing fiscale ( L’uso del fisco nell’eversione di Stato ). Prendono le parti della banca, poi mi ascoltano. Ricordo loro di quando, preso gratuitamente sotto casa a colpi di rastrello, gli aggressori dissero di avere ricevuto istruzioni dai CC su come restare impuniti, episodio e affermazioni registrate con la telecamera (v. 14 nov 2014 e lettera a Cafiero de Raho e all’ANM Brescia dell’8 giugno 2018, in Milizie bresciane). Scrissi al comandante provinciale chiedendogli di spiegarmi, ma non ebbi altra risposta che, su richiesta scritta dei carabinieri, un provvedimento disciplinare dell’Ordine – con annessa una perizia psichiatrica sui miei scritti, per la quale risulterei affetto da gravi psicosi. Il tutto speditomi dalla Corte d’appello di Brescia. A quei tempi scrivevo su come l’affare bresciano di Stamina fosse una truffa volgare a sostegno di una truffa di alto livello (Stamina come esca per le frodi della medicina ufficiale). Operazione lasciata indisturbata dalla magistratura bresciana e appoggiata dai medici che mi sanzionavano e mi dichiaravano pazzo. Stanno facendo la stessa cosa per il covid, fornire appoggio istituzionale ad atti persecutori a favore di interessi illeciti e abietti di alto livello.

Alla fine la direttrice dice che i CC devono andare in un’altra agenzia dove c’è un diverso problema e i CC non fanno quindi a tempo a consegnarmi il promesso “verbale di ammonimento” nel quale avrebbero dovuto diffidarmi dal pubblicare su internet i filmati degli impiegati. Sono così stato tenuto bloccato per un’ora e un quarto nella agenzia della BNL. Nel caso del mobbing BNL a Cosenza nel 2020 erano stati 40 minuti (L’uso del fisco nell’eversione di Stato). La volta precedente alla BNL di V. Crocifissa non c’erano stati problemi, e la body cam, pur esibita, non l’avevo quindi azionata. A Cosenza non portavo addosso la body cam, e l’ho estratta e accesa dopo le molestie. Se l’avessi avuta dall’inizio avrei potuto meglio documentare la determinazione miserabile a provocare e offendere. I bancari certe cose le fanno solo in condizioni “di sicurezza”. La BNL e i suoi degni dipendenti vogliono con la mia telecamera girata, e le loro accese, un diritto a molestare senza che le molestie – parte di un trattamento sistematico e opprimente – siano documentate. Di doverne rispondere, per una banca con una serie di precedenti piduisti, non se ne parla: sono loro che chiamano i loro amici CC, “chiamando in criminale” chi si difende filmando i reati gratuiti che commettono a oltranza a suo danno.

La violenza privata, il creare situazioni con le quali bloccarmi fisicamente, sta venendo usata in maniera crescente (v. 16 febbraio 2021. In Censura postale delle notizie di reato) alzando il livello di questa miserabile ricerca di un discredito che fa comodo ai preti, che stanno lavorando per il male dell’operazione covid. E ai magistrati, ora che devono produrre versioni di comodo su responsabilità come quella della strage iniziale in Lombardia (Lo knock-on dell’operazione covid in Lombardia orientale; Pec del 30 maggio 2021, L’uso del fisco nell’eversione di Stato: richiesta di accertamento in L’uso del fisco nell’eversione di Stato). E che forniscono l’impunità che permette questa strategia della martingala, cioè del provocare ad oltranza, senza doverne temere le conseguenze, per potermi screditare. Strategia interna all’operazione covid, con per esecutori le forze di polizia, che dal golpe covid hanno ottenuto un aumento in busta paga.

 

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La volta successiva che sono andato alla Conad, accanto alla lavanderia “la mafia da un solo lato del bancone”, 12 maggio 2021, all’entrata una barista, mentre sola manovra scopa e pattumiera, pronuncia forte “è segnalato” senza apparente senso. Il direttore si offre di farmi lui da cassiere. Mentre passa i miei prodotti, si inserisce mentre scarico il resto del mio carrello una donna delle pulizie col carrello dello sporco.

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Sindaco: Emilio Del Bono. Prefetto: Attilio Visconti. Comandante provinciale dei carabinieri: Gabriele Iemma. Procuratore della repubblica: Francesco Prete.

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9 maggio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post di F. A. Grana “Rosario Livatino, il “giudice ragazzino” ucciso dalla “Stidda” è beato: proclamato nella cattedrale di Agrigento”

Una pelle d’agnello per un potere che è tra i fattori causali della mafia, come fonte perenne dell’ubiquitaria cultura e prassi mafioide prima che per le storiche collusioni.

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21 maggio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Anniversario Falcone, Teresi: “Non andrò in aula bunker, passerella indecorosa. Senza l’ergastolo ostativo il nostro Paese meno sicuro”

Ci sono 2 antimafie. Quella tipo I che fa sul serio e porterebbe all’estinzione di cosche e ndrine; coi suoi martiri, voluti non solo dai mafiosi. Mentre per l’antimafia tipo II (che si attribuisce i caduti dell’altra antimafia) la mafia “più pende più rende”, dati i vantaggi derivanti sia dal lustro, sia dal favorire enormi interessi illeciti del mondo dell’economia e degli affari – non ultimi quelli del settore biomedico – dietro al paravento morale della lotta alla mafia. La mafia che ci atterrisce e l’antimafia tipo II che ci proteggerebbe in cambio del nostro consenso e sottomissione sono componenti accoppiate dei sistemi di controllo e sfruttamento del Paese. E’ l’antimafia alla Montante, che vuole una mafia perpetua, di cosca e ndrina, per servire altre mafie mentre si atteggia a nostro paladino.

L’antimafia del semplice cittadino deve rifiutare il ricatto del “se non ci applaudi sei mafioso “ e con esso l’imbroglio di considerare antimafia tipo I, valorosa, quella che è l’antimafia di copertura di tipo II, teatrale e doppia. Che es. mentre dichiara beato Livatino, cospargendosi di incenso, vuole che lo Stato riconosca e rispetti il principio di omertà:

“notare come la Chiesa, in materia di pentimento e perdono, non riconosca la supremazia dell’ordinamento dello Stato italiano e delle sue leggi, ma anche come sia vicina la teologia morale cattolica all’idea che in materia di pentimento e collaborazione hanno gli stessi mafiosi.” (I Sales. I preti e i mafiosi).

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23 maggio 2021

Blog de Il Fatto

Commento al post “Strage di Capaci, il presidente Mattarella: “O si sta contro la mafia o si è complici, non ci sono alternative. Polemiche e contese minano prestigio e autorevolezza della magistratura” “

Le stragi del ‘93 furono parte di un golpe per declassare il Paese dal male al peggio; reso possibile dalla complicità della classe dirigente, che incluse il tradimento di Falcone e Borsellino.

2021. Col covid la classe dirigente ha fornito il peggior danno sanitario, sociale, costituzionale e il peggior calo europeo del PIL; e un futuro di impoverimento, squilibri demografici, disoccupazione, tasse, riduzione continua di salari, pensioni, servizi pubblici. Mentre i misteri d’Italia (di Pulcinella, nelle linee generali su mandanti e finalità) restano insoluti, si aggiungono liberazioni dei mafiosi patibolari che hanno tenuto la bocca chiusa. Una umiliazione sprezzante per chi antimafia lo è davvero. E uno spauracchio preparatorio del saccheggio, per spingere alla sottomissione allo Stato capobastone per averne protezione.

Le prediche del potere vanno ascoltate con gli occhi: badando a quello che fa, non a quello che dice. Questa classe dirigente strumento di degrado e sfruttamento calca sugli artifici retorici teatrali delle commemorazioni in pompa magna per strappare un applauso a un popolo politicamente apatico che crede ancora di salvarsi pagando il pizzo del consenso ai capifabbricato che lo vendono.

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8 dicembre 2021

Blog de il Fatto

Commento al post “Giornata internazionale contro la Corruzione, Libera lancia una campagna per monitorare la trasparenza nelle università italiane”

Il mostro ha tre teste. Libera, come tanti, è specializzata nel descrivere due delle teste del mostro, mafia e corruzione; per nascondere la terza testa, il tradimento. Cioè l’asservimento collaborazionista della classe dirigente, e del clero, ai poteri che tengono l’Italia sottomessa. Fatta salva una quota di sani, che fanno da alibi, l’università è permeata di corruzione quanto un savoiardo nel latte. Si sa. Meno evidente, ma non meno grave, è che allo stesso tempo pratica il tradimento, rivestendo a comando di panni aulici, pseudoscientifici, i nefasti ideologismi dei poteri forti, invece di criticarli, sbugiardarli e conservare il culto della verità disinteressata. Lo sta facendo bassamente sul covid. Libera addita l’ovvio, come il mercato paesano dei concorsi. Uno sconcio mercato delle vacche, absit iniuria sui celebri favoritismi verso le amanti. Ma non parla della Trahison des clercs, alla quale, con Ciotti fedele esecutore di Bergoglio, partecipa, insieme ai pediatri vaticani del Bambin Gesù che gridano contro scienza e Vangelo che “I bambini sono un serbatoio di virus” per farli inoculare. O con Ricciardi, uomo di Bergoglio, accademico pontificio. Ordinario alla Cattolica, premendo per punizioni ricatti e obblighi a oltranza per gli inoculi, ricorda lo spirito antidemocratico e il virulento antisemitismo del fondatore Agostino Gemelli quando i poteri cui fornire prestazioni intellettuali mercenarie erano quelli del fascismo mussoliniano.

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14 marzo 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di A. Marfella “Don Patriciello riceve oggi tanta solidarietà ma mai una risposta concreta”

Il brano di Sciascia mostra che la cattiva antimafia ha come marker il “moral grandstanding” che salta la decenza. Mattarella e c. partecipano alla pirotecnica imbelle. Mentre proclamano campagne di Russia napoleoniche (in realtà la guerra la fanno ai popoli ucraino e italiano, buttando olio sul fuoco e facendoci razziare con le sanzioni) non sono buoni a ridurre all’impotenza a Caivano qualche banda di delinquenti.

Ma l’ombra dei mafiosi da gabbione conferisce per contrasto un’aureola che è una mano santa per affari illeciti di finanza, clero, politici. Es. quelli della farmocrazia* che beneficiano sia della visione estremamente sghemba diffusa da istituzioni, media e figure come Patriciello sui pericoli per la salute della “Terra dei fuochi”**; sia delle firme e esternazioni di Mattarella sull’obbligo e il dovere di assumere in massa da sani farmaci improvvisati che si stanno mostrando sempre meno efficaci e sempre più nocivi per il singolo e la popolazione. Imposti, nella nazione della mafia, del manganello, dell’aspersorio e della loro alleanza, con la violenza santimoniosa; col sostegno della magistratura. Ora chiamata a fare luce sul petardo e su eventuali futuri crescendo che, camorristici o di altra provenienza, sono una provvidenza per interessi criminali promossi da chi occupa lo Stato, e protetti anche mediante sistemi camorristici.

* Pharmocracy. Duke U Press 2017.
**La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide.

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24 marzo 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Donna minaccia Don Patriciello all’incontro antimafia: “Misura le parole e non succede nulla”. Conte lo difende: “Grave, chi la manda?”

Il clero storicamente condivide e sostiene la visione mafiosa dell’omertà come valore: della collaborazione con la giustizia come infamia*. Ora con la ciellina Cartabia piazzata al ministero della giustizia nel governo Draghi-Mattarella – i cui diktat, unici in Europa, hanno più di un sentore della concezione feudale e gerarchica della società propria della mafia – tale sistema morale perverso riceve una forma di riconoscimento e di premio. Favorendo la mafia si aiutano anche i grandi imbrogli e le ruberie del mondo perbene, ai quali la mafia fa da contrappeso, col risultato di una stabilità che è patologica. Con una mano, tenuta sotto il banco, il clero (di concerto con politici come Conte) manovra a favore dei benefici che la presenza mafiosa dà agli sfruttamenti di massima scala, dei quali mafia e clero sono partecipi; con l’altra, bene esposta, prende i benefici di immagine e materiali dati dall’antimafia.

I preti leader dell’antimafia Patriciello e Ciotti possono usare il microfono che tengono sempre in mano per dirci chiaramente cosa pensano della controriforma della Cartabia sui mafiosi? Il pubblico con la spilletta dell’antimafia e dall’applauso pronto può chiederglielo, invece di gustarsi il brivido di questi happening mafia-antimafia? Glielo avrebbero già dovuto chiedere, come dovere professionale, giornalisti e opinionisti che trattano di mafia.

*I collaboratori di giustizia, infami e anticristiani. E passim, in: Sales I. I preti e i mafiosi, Rubbettino, 2016.

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10 maggio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Ergastolo ostativo, la parola torna alla Consulta a un anno dalla sentenza. Il Parlamento non ha approvato una nuova legge”

I mafiosi non sono in sé “samurai invincibili”. Ma scaltri e sanguinari delinquenti di paese. Sarebbe quindi giusto che non ricevessero un trattamento carcerario che ha tratti di crudeltà. Sono però resi entità sovrannaturali, l’“arte e fattura diabolica” del Manzoni, in quanto protetti e virulentati dai poteri maggiori (per me è questa la definizione di mafia: criminalità protetta e virulentata dal potere; definizione che includerebbe tanti “perbene”). E in quanto usati come assoluto negativo; che crea l’assoluto speculare della lotta alla mafia, l’alibi dietro al quale praticare e favorire forme presentabili di criminalità del potere.

Non c’è democrazia senza laicità. Cioè senza il rifiuto di riconoscere valore non in base al merito ma a priori, in ossequio alla collocazione in difesa di qualche assoluto. Il divenire indiscutibili in quanto si dice di parlare e agire in nome di Dio; o oggi della “Scienza”. O della lotta al Satana mafioso. C’è una infestazione di assoluti che conferiscono sacralità mentre si fa strame della Costituzione. E’ in nome della Difesa da quinte colonne di poteri esterni, e Difesa della laicità, con l’eliminazione di pretesti per creare assoluti che ledono la democrazia, che si giustifica l’ergastolo ostativo e il rendere onerosa l’omertà. Invece si coltiva la mafia come assoluto e ci si ricorda che è “un fatto umano” solo quando si tratta di perpetuarne e ravvivarne la funzione simbolica di Moloch, non meno nefasta delle sue violenze materiali.

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18 novembre 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di S. Limiti “Massoneria, la relazione dell’Antimafia: “La legge scritta dopo la scoperta della P2 è inadeguata, servono nuove norme””

“Mi ha dotato di sette cose belle.” “E quali sono?” “Omertà, fedeltà, politica, falsa politica, carta e penna, coltello, rasoio.” (Sull’iniziazione ndranghetista. Da “Il previtocciolo”, Feltrinelli 1971; di Don Luca Asprea, un prete di Oppido Mamertina). A proposito di falsa politica, di fumo negli occhi, sui rapporti tra massoneria e ndrangheta (decenni fa le due parole erano sinonimi in Calabria) sarebbe un passo avanti se la commissione antimafia non avesse a capo uno che come Morra sia promotore di massoni; e di Cavalieri del Santo Sepolcro*, l’organizzazione paramassonica che ricorre in tante descrizioni: banca Rasini, banda della Magliana, Bruno Contrada e il conte Cassina, Marcinkus, Gelli e altri massoni, il notabilato palermitano dei tempi dell’uccisione di Insalaco, imprese negative di magistrati, carabinieri, questori, etc. Ma l’attuale antimafia tende ad includere, in osservanza di un precetto base della cultura politica italiana, che foggiata dal clero considera poco cristiano separare, porre limiti netti e contrapposizioni assolute tra poteri, ma li vuole affratellati dietro alle sceneggiate di facciata.

* Il grillino massone candidato a Cosenza tra le polemiche. Il Manifesto, 26 feb 2016.

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12 marzo 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di F.A. Grana “ESCLUSIVO | Intervista a Papa Francesco: ‘Corruzione, lo scandalo che mi fa soffrire’. Pedofilia? ‘La Chiesa ha capito che non può più coprirla’”

Corruzione e mafia occupano il podio mediatico dei grandi mali. Il papa aggiunge la sua alle voci incessanti che dagli altoparlanti ci spiegano cosa pensare, lasciando assente, sul gradino più alto, il genitore di mafia e corruzione: lo sfruttamento. Il prosperare succhiando le vite degli altri, con l’inganno e con la violenza. Corruzione e mafia sono casi particolari e riconoscibili di sfruttamento. Ma lo sfruttamento è più ampio, prendendo forme coperte: legalizzate, istituzionalizzate, sacralizzate. La forma delle leggi distorte, del governo e dell’amministrazione feudali, servili verso i più forti e predatori con i cittadini, delle ideologie imposte, dei lupi sotto pelli di pecora. Non è certo da un papa che ci verrà il freno al parassitismo dei potenti e dei loro vassalli, incluso quello dei preti.

Interview with Pope Francis. “Corruption is the scandal that makes me suffer. Pedophilia? The Church can no longer cover it up” | EXCLUSIVE

The pope adds his voice to the unrelenting propaganda which depicts corruption and mafia as the only great evils. Thus hiding exploitation, of which corruption and mafia are but particular instances. Exploitation thrives on sucking away life from others. Much wider than “mafia di cosca” and kickbacks, exploitation takes forms which are hidden having being made legal, socially accepted and even commendable: unjust laws; civil servants drooping in front of financial powers, robbing common people to fatten their masters; self-serving ideologies; fraudulent medicine; wolves clothed as sheeps. It won’t be from a pope that we will get a restraint of the parasitism of the powerful and their henchmen; including the clergy parasitism.

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13 marzo 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Naufragio a Crotone, don Ciotti: “Respingimenti e tragedie sono frutto di cecità etica””

Ma non è invece una visione etica menomata e artefatta, a tunnel, quella che se ne frega di migliorare, per quanto possibile, le condizioni delle popolazioni di provenienza e tuona per le immissioni forzose in Italia, su base first-come first-serve e non del reale stato di bisogno, considerandole l’unica forma di solidarietà? Sia le mafie, sia quelli che dalle stragi di mafia traggono una perpetua verginità antimafia, ci vedono benissimo quando si tratta di eseguire gli ordini, ben ricompensati, dei grandi interessi politici ed economici a danno delle persone comuni. Conducendo la tratta dei migranti; e colpevolizzando gli italiani per la catasta di migranti annegati, che come le stragi di mafia è per loro così opportuna come piedistallo, come pulpito, dall’alto del quale si atteggiano ad apostoli del bene e accusano di immoralità chi non è entusiasta di subire l’urto di immissioni forzose funzionali a disegni di dominio e sfruttamento. Ricordano i predicatori domenicani che un tempo brandivano il Crocifisso accusando il volgo di essere responsabile della crocifissione, mentre intascavano soldi e servivano il potere.

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23 luglio 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Caldo ed eventi estremi, il richiamo del Papa ai leader mondiali: “Fate qualcosa di più concreto per limitare le emissioni, è urgente” “

risposte ai blogger.

In Quando è Pietro che si associa a Simon Mago

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28 agosto 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post “Caivano, Meloni in cdm: “Accolgo l’invito di don Patriciello. Non una semplice visita, non esistono zone franche. Offriremo sicurezza” “

Parco Verde, frazione di Caivano, è un paesello come ce ne sono migliaia. Ha circa 6000 abitanti, lo 0.01% della popolazione italiana. Nel Buon Governo non si fa una passerella governativa, ma si bonifica, in forze, con mezzi legali e civili, stroncando l’illegalità, sanando il degrado e le negligenze dello Stato, energicamente, presto e bene.

In uno Stato corrotto invece c’è bisogno delle sceneggiate che facciano da alibi, da distrazione, da legittimazione a istituzioni e politica corrotte, bipartisan; di uno standard negativo che faccia sembrare la situazione generale accettabile, e accettare la “protezione” dello Stato (la metamafia, mafia sulla mafia). Un alibi anche per la pecoraggine dei cittadini dell’intera nazione, che vengono così aiutati a far finta di nulla nel subire vessazioni tramite lo Stato, intenti a seguire le storie delle Sodoma e Gomorra campane. Speriamo che queste non siano le prime puntate di una nuova serie delle saghe Bene-Male, ora ad ambientazione sessual-camorristica, con paladini luminosi che si oppongono a malamente demoniaci. L‘eroe qui è Patriciello, esponente di un clero a capotavola nel banchetto sull’Italia, esperto nell’arte di apparire salvatori del popolo mentre lo si vende*; un clero che ha su illegalità e degrado agenti tipo la Cartabia nella stanza dei bottoni mentre Patriciello recita dabbasce, come ha già fatto*.

*La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide. Sito menici60d15.

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24 settembre 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Modica “Matteo Messina Denaro e le sue ultime volontà: “Nessun funerale in Chiesa, è corrotta” “

“Uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato” Messina Denaro. Gli uomini di potere hanno tratti comuni. “… uomini assai simili a quelli che nei conventi vivevano, fanatici come essi, chiusi come essi, come essi avidi di potere, cioè, com’è l’uso, di ozio” Tomasi di Lampedusa.

Nel caso dei preti si ha una di quelle situazioni talmente guaste e capovolte che è il cattivo ladrone a dire se non il vero, cose vere. Forse il mafioso morente ha dato una definizione dei preti denudata da apparenze e illusioni allo scopo di prevenirli: sapendo che si vorrà sfruttare la sua morte per proclamarsi, ipocritamente, estranei alla mafia. Mentre il clero, oltre ad alleanze contingenti e ad affari comuni, condivide con la mafia concezioni culturali; es. l’omertà da riconoscere come valore e tutelare*.

Vengono da uno scellerato le parole meno false di questi giorni: tra uno Stato che finge di averlo catturato quando gli ha assicurato una latitanza di decenni alla luce del sole; e tra le concomitanti celebrazioni come nobile padre della patria del decano dei governanti fantoccio, degli smorti omologhi del Videla dell’Argentina di Bergoglio, messi a gestire l’asservimento e lo sfruttamento del Paese al posto di epurati come Moro, Piersanti Mattarella, La Torre; nell’ambito di un apparato che va dalle stanze dorate dei palazzi romani alle curie vescovili, alle stanze di tortura della mafia protetta e virulentata.

*Sales I. I preti e la mafia. 2010.

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V. anche:

 

L’infinitizzazione del Bene e del Male

La post-camorra. Dai tagliagole alla chirurgia ingiustificata della tiroide

I professionisti della metamafia

L’ ipomafia