Appunti sulle frodi concettuali sulle staminali

 

5 dicembre 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post di D Patitucci ” Cellule staminali, in Italia 13 le cell factory riconosciute dall’Aifa”

“Cell factory” significa “fabbrica delle cellule”. E’ un nome di marketing, perché indica come acquisiti risultati ipotetici. Fa riferimento ad un modello del corpo meccanicista che da secoli la scienza condanna, anche perché è legato al famoso “argument from design”: l’argomento teleologico (che è creazionista, per di più). Soprattutto, un modello intuitivo e persuasivo per il pubblico ma profondamente ingannevole rispetto a quella che è la biologia dello sviluppo. Il responsabile di una delle cell factories vanta il loro livello di “contaminazione ambientale cento volte inferiore a quello una sala operatoria”. Peccato che già nel nome siano affette da contaminazione commerciale, estranea alla sobrietà e al rigore scientifici.

Anche “Stamina” è un nome di marketing. In inglese significa “vigore”. Nella tecnica pubblicitaria la ricerca e la scelta del nome adatto di chiama “naming”. La filiera delle staminali promesse comincia da qui, dal potere delle parole, da una narrazione suadente e abbacinante. Stamina ha creato, dalla materia prima della sofferenza, la pasta base delle aspettative, che, fatta lievitare dalla diatriba mediatico-giudiziaria, verrà passata alle cell factories, dove con un processo avanzatissimo verrà trasformata in speranze vuote pronte all’uso; che verranno vendute in grandi volumi sul mercato, legalmente e con tutti gli onori.

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@ ander ellessedil. “La dimostrazione di poter produrre tali cellule è ovvia e palese”. Non è chiaro neppure cosa sono le “tali cellule”, e vorrei che mi indicassi i risultati scientifici pubblicati che rendono appropriati la derisione e l’insulto per le “opinioni preconcette di negatività” sulla possibilità che le “tali cellule” di “ovvia e palese produzione” formino nefroni o lobuli epatici applicabili all’uso clinico. Ne so abbastanza per riconoscere che i preconcetti positivi in questo senso, che ipocritamente neghi, corrispondono ad affermare enormità; a promesse di resurrezione di parti del corpo. Penso che se ci fossero i risultati che ti chiedo di mostrarmi non ci sarebbe bisogno di tutto questo circo. O bisogna crederci perché altrimenti si viene aggrediti da scagnozzi come te.

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L’articolo che citi mostra che dalle cellule amniotiche si possono ottenere cellule che hanno alcune delle caratteristiche degli epatociti (hepatocyte-like). Di simili risultati ce ne sono a dozzine in effetti. Le cellule hanno (quasi) tutte lo stesso corredo genetico, e non è difficile far esprimere loro set di geni di in diverso tipo cellulare. Soprattutto se sono indifferenziate, come le staminali. 2 problemi: a) il fatto che esprimano caratteristiche di un tipo cellulare non significa che si sia ottenuto quel tipo cellulare. La ricerca delle staminali si avvale (non cominciare a insultare) di una concezione essenzialista e arbitraria della definizione del tipo cellulare. Le cellule non hanno un’essenza, sono fortemente determinate dalla nicchia, e vanno definite come politetiche (niente parolacce). C’è la tendenza a prendere arbitrarimente alcuni fenotipi come markers, cioé come condizioni sufficienti per definire il tipo. E’ un po’ come fare imparare a uno svedese qualche frase abruzzese e poi dire che si è creato un abruzzese. b) tra il tipo cellulare e anatomia microscopica c’è un abisso. Gli epatociti sono arrangiati in lobuli, sono serviti da una doppia circolazione, hanno dei canalicoli per la bile, etc.; l’unità funzionale del rene è il nefrone, che è costituito da molti tipi cellulari diversi arrangiati in maniera molto complessa. Quello che affermo è che l’utilizzo di staminali è hyped all’inverosimile, e nasconde le barriere ad un loro uso clinico; permettimi di suggerirti lo studio di uno dei tanti testi o atlanti di istologia. Sulla tua persona, moderati e terrò per me l’impressione che il tuo comportamento sia rozzo e mercenario, e che la ricerca sulle staminali abbia bisogno di difensori come te per stare in piedi.

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@ ander ellessedil. Non sto dicendo che è inutile studiarle. Sto dicendo che, per interessi commerciali, e a danno dei pazienti, vengono propagandate e studiate in maniera distorta e truffaldina. A più livelli. Tu per es. non mi mostri che quanto viene promesso è fattibile, ma vorresti che fossi io a mostrarti uno studio scientifico che non lo è; un po’ come i teologi che chiedono di dimostrare la non esistenza di Dio. Aggiungi che “vi sono ricerche già pubblicate con risultati clinici dati dall’uso delle staminali. Falsi o illusione filosofica?”. Ci sono stati casi smascherati di frode materiale sulle staminali, ma le manipolazioni avvengono principalmente a livello di premesse e di interpretazione. Nel tuo caso, basta la seconda che hai detto: l’illusione “filosofica”, che qualcuno ha chiamato “analfabetismo scientifico” che identifica il progresso scientifico con le pubblicazioni. A questo punto dovresti, secondo il tuo criterio, mostrarmi le pubblicazioni che dimostrano che si può ragionare come fai tu, basandosi sull’accettazione di ciò che viene stampato sulle riviste scientifiche; che è antiscientifico essere scettici sui risultati delle pubblicazioni. In cambio ti mostrerò affermazioni, anche di direttori di riviste mediche, opposte a quanto sostieni; che riconoscono che la pubblicazione è sopravvalutata e vi è insufficiente critica post-pubblicazione. Guarda, mi basta che tu assuma un tono civile e te le mostro lo stesso.

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@ ander ellesseditl. Purtroppo non è necessariamente vero che la ricerca smaschera sé stessa, quando è un intero filone ad essere viziato. I falsi possono proseguire per decenni; i beta-bloccanti stanno venendo messi in dubbio dopo 40 anni. In genere, “si cambia paradigma”. Come sta avvenendo in questi giorni col “contrordine” per statine e colesterolo. Ma la ricerca medica non è questione di “prima o poi” come dici tu; deve essere onesta “prima”; il solo “metodo scientifico” non garantisce ciò.

Riguardo alle “dozzine” o centinaia di ricercatori che starei accusando di falso e manipolazione, riporto una citazione di Keynes fatta da Richard Smith, past editor del British Medical Journal, a proposito delle storture della ricerca: “E’ difficile fare capire a qualcuno che quanto sostiene è sbagliato, quando il suo stipendio deriva dal non capirlo”.

La mia affermazione è che delle staminali si stanno facendo e si faranno vuote speranze. Si basa da un lato sullo scetticismo scientifico, che non deve dimostrare ma chiedere: mostrami tu come si può creare e impiantare con successo un nefrone, un lobulo epatico, un millimetro cubo di oligodendrociti ordinati. Dall’altro, sul toccare con mano (e in prima persona) lo sconcio immondo che si sta facendo per lanciare le staminali, dal via libera a Vannoni alla nomina di Cattaneo a senatrice per meriti futuri, passando per i tanti tirapiedi e manipolatori, grandi e piccoli.

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[Guest. Cerca dal sito del FQ l’articolo: sclerosi-multipla-ipotesi-cura-dalle-cellule-della-pelle-trasformate-in-staminali/760254/ del 29 Ottobre (non riesco a mattere il link), poi leggiti l’articolo di Nature, infine chiediti: le staminali sono una falsa speranza? Non credo proprio.]

@ guest. Cerca su un atlante di istologia la struttura della sostanza bianca cerebrale. Gli oligodendrociti sono forse la cellula a morfologia più complessa di tutto il corpo umano. Una forma così strana che non è possibile disegnarla se non alterando i reali rapporti; occorre un notevole sforzo mentale per immaginarsela nei suoi reali rapporti con i neuroni e le altre cellule (e un altro sforzo mentale, preliminare, più modesto, per capire che occorre forzarsi). Una cellula in funzione dei complessi prolungamenti dei neuroni, in un groviglio ordinato e perenne. Nella SM occorrerebbe, come minimo, riuscire a riprodurre tali incredibili strutture per diversi centimetri cubici, in un organo parenchimatoso e delicato che mal tollera intrusioni. E non basterebbe, perché ci può essere anche perdita di assoni, i cui nuclei sono altrove, nella corteccia o nei nuclei profondi. Anche avendo avuto esperienza di neuropatologia, considero quanto lasciato sperare fantascienza. Non è molto differente dal sostenere di poter costruire ex novo il cervello. Io conservo un set di vetrini del cervello di una giovane affetta da sclerosi multipla che si è suicidata. Non si può andare a braccio su questi temi. I giornali non dovrebbero amplificare le sollecitazioni interessate di questo genere di “speranza”. Non sono false speranze; sono speranze tossiche. Mi accorgo che in effetti parliamo di oggetti diversi. Mi ripropongo di scrivere estesamente su questi temi, se mi sarà possibile.

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[Guest http://www.ilfattoquotidiano.i…

Come vedi le staminali non sono solo false speranze.]

@ Guest E’ vero, c’è anche tanto altro. Frodi, illusioni, animismo scientista, enormi interessi economici, corruzione politica e amministrativa, censura, propaganda, etc.
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[Ryan “delle staminali si stanno facendo e si faranno vuote speranze”. Bastava dessi un occhio agli archivi di questo stesso giornalesul tema per farti un’idea:

http://www.ilfattoquotidiano.i…

Libero di avere opinioni, ma non spacciarle per fatti acclarati please.]

@ ryan. Nell’ articolo de Il Fatto che citi, “Sclerosi multipla, ipotesi di cura…” sul lavoro di Laterza et al. Nature, 29 ott 13, il coordinatore della ricerca dice che ora “i presupposti ci sono tutti” per arrivare la cura della Sclerosi Multipla (SM). Un’affermazione degna di don Verzè. La EAE, il modello animale usato “ha poco in comune con la sclerosi multipla (SM) cronica, sia clinicamente che patologicamente” (Raine CS. Textbook of neuropathology, Davis e Robertson eds., 1991). E’ stato definito “ingannevole” (Sriram, Steiner. EAE. A misleading model of multiple sclerosis. Ann Neurol 2005. 58:939). Addirittura, perfino se si riuscisse a superare gli ostacoli alle applicazioni umane (difficoltà chirurgiche, limiti allometrici di diffusione e possibile attività pro-tumorale del LIF) e se si fingesse che non esistono fattori che frustrebbero l’intervento (danno neuronale, gliosi), non si può escludere che i suoi effetti sarebbero negativi: si è visto che a volte il medesimo intervento sulla risposta infiammatoria può migliorare la EAE e peggiorare la SM.

Ciò per mostrare che non è che voi avete i “fatti acclarati” e chi vi critica solo opinioni: da parte vostra certi fatti vengono taciuti, altri alterati; altri ancora, presentati come tali, sono invece affermazioni il cui livello di onestà intellettuale non è altissimo, e alle quali, dati certi altri fatti noti, non si può neppure riconoscere lo status di opinioni.

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@ ryan. Le idee sulle staminali nessuno dovrebbe farsele tramite articoli giornalistici, de Il Fatto o di altri. Comunque, anche qui, un pochettino di sostanza in più del citare a sostegno i soffietti precedenti non guasterebbe. Thank you.

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@ ander ellesedil. Non è chi sostiene che non è possibile avere gatti che abbaiano ad avere l’onere della prova. Lo scetticismo fa parte delle norme di Merton. Il principio che non si deve credere a ciò che non è dimostrato risale al “Nullius in verba” oraziano, motto della Royal society. La tua teologia scientista non so che basi epistemologiche abbia; include la convinzione che non sia necessario mostrarle. Una teologia, o meglio una mistica, orale. Mi pare una dottrina ricalcata sulla religione, per sciocchi, presuntuosi e truffatori. Sarebbe interessante sapere se ricercatori, politici, magistrati condividono le tue impostazioni. Se, come piamente prevedi, in futuro io dovessi vedere tessuti di organi come cuore, cervello etc. risorgere in maniera clinicamente efficace (non quando vedrò il solito pezzo di carta dove c’è scritto tra mille distinguo e sofismi che sarebbe avvenuto qualcosa di simile), sarò lieto di dire che avevo sbagliato. Ma per ora meno chiacchiere

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@ ander ellesedil. Tu consideri che tutto sia possibile, e che sia solo la ricerca futura a poterlo confermare o negare. Inutile chiederti dove lo hai letto o chi te lo ha detto. E’ una impostazione di tipo religioso, uno dei tanti aspetti (come i tuoi toni arroganti e aggressivi da imbonitore) che avete in comune col compare Vannoni, che è appoggiato dal clero. E infatti date entrambi alla gente speranze di di resurrezione parziale del corpo, che per alcuni organi, come discuto sotto per la sclerosi multipla, appare più difficile da ottenere che la resurrezione dell’intero corpo. Religioso è anche questo puntare su speranze meravigliose per il futuro trascurando i fatti attuali e noti che contraddicono le promesse. J. Maynard Smith, biologo non sospettabile di complottismo o di deviazioni dall’ortodossia, ha scritto: “se non ci fossero vincoli su ciò che è possibile il miglior fenotipo vivrebbe per sempre, sarebbe inattaccabile ai predatori, si riprodurrebbe a tasso infinito, e così via”. Quella che proponete, anzi imponete con la forza (e gli abusi) dello Stato, è una forma sofisticata di fantascienza mistica, che ci si potrebbe limitare a chiamare “panglossismo applicato”, se non fosse anche un ennesimo modo per fare soldi a danno dei pazienti.

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@ ander ellesedil. No, alcuni dei vincoli sono già noti, e li si tiene nascosti. C’è una recente disciplina, la evo-devo, che, li studia. Un programma di ricerca serio dovrebbe partire dallo studio esplicito, sistematico e approfondito di tali vincoli, non occultarli e diffondere analogie superficiali e scorrette tra il wishful thinking sulla resurrezione dei tessuti e lo sviluppo embrionale o i tessuti non strutturati che fisiologicamente si rinnovano come il midollo osseo. Un programma di ricerca serio dovrebbe limitarsi alla ricerca su animali, e stabilire degli obiettivi minimi, in termini di risultati solidi da raggiungere per poter passare all’uomo. (La lotta alla sperimentazione animale, anch’essa appoggiata dalla magistratura a Brescia, cade a fagiolo …). Il nodo, non gordiano ma del cravattaro, è questo: l’abborracciare qualche risultato pre-clinico che simuli i risultati strabilianti che si promettono (facile nel campo della biologia dello sviluppo, o con modelli misleading come la EAE), rinfagottare le aspettative in realtà scheletriche e illegittime con imponenti campagne mediatiche, con tragiche sceneggiate sui pazienti come Stamina, con seggi in Senato per meriti sulla parola, coi cori di commentatori di web come te, e saltare alla sperimentazione clinica, che è quella che conta, perché lì si fanno soldi.

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@ ander ellesedil. Fai bene a ignorare d’ora in poi quanto scrivo. Io apprezzo il tuo lirismo sulla ricerca biomedica, e ti risponderei sugli elementari motivi per i quali si pubblica così tanta cattiva ricerca sulle staminali, ma ho da fare e se mi esoneri ti ringrazio. L’altra volta hai concluso dicendo che leggendo i miei commenti ti prudono le mani; cerca stavolta, in silenzio, di farti prudere il cervello.

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19 dicembre 2013

Blog de il Fatto

Commento al post “Dal meteorite russo alle cellule staminali, la top ten degli eventi scientifici di Nature”

La ricerca sulla clonazione ha mostrato l’esistenza di formidabili barriere che la precludono negli umani. Ha una tradizione di annunci esagerati, fraudolenti o dubbi, e di errori. Il lavoro di Tachibana et al. (Cell, 153: 1228) sulle “staminali” da clonazione, incluso da Nature nella sua top ten 2013, non ne è esente: c’è stata una polemica sulla sua qualità dopo che sono stati segnalati errori nella presentazione. Ma se anche si fosse ottenuto quello che si dice di avere ottenuto, l’esultanza sarebbe infondata. I nuclei donatori provenivano da cellule non di adulto, ma fetali; e lo sviluppo non è andato oltre quello di morula o blastocisti più o meno anormali. E’ tendenzioso definire questo sia clonazione, che creazione di “linee” staminali. Edott, della Glaxo, riporta che esperti hanno osservato che non si tratta di una grande novità. La pubblicazione non cambia quello che uno scienziato ha chiamato “il flop della clonazione”.

Non solo Vannoni, ma anche Nature “pompa” le staminali. Giorni fa il Nobel per la medicina 2013 Schekman ha detto che Nature e Cell sono riviste tiranniche, che a volte distorcono la scienza e creano bolle mediatiche con trucchi di marketing, favorendo alcuni temi e sopprimendone altri importanti, permettendo agli autori delle ricerche che vogliono far passare per eccezionali di “prendere scorciatoie” che portano a frodi.

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22 dicembre 2013

Blog de Il Fatto

Commento al post “Stamina, i tecnici: “Pericolosa e scadente”. Lorenzin: “Metodo che non esiste”

Stamina non è “scadente”. Definirla ”scadente” è usarla come introduzione alle truffe prossime venture della medicina ufficiale: implica che vi sia già una terapia standard di riferimento. (Probabilmente si equivoca tra metodi di preparazione ed efficacia). Stamina è una terapia infondata e fraudolenta che si basa però su una teoria ufficiale; che è anch’essa gratuita e fraudolenta, distorcendo ciò che è già noto. La teoria ufficiale delle staminali è la teoria del determinismo cellulare, nel quale le cellule sarebbero depositarie solo di poteri, e non anche soggette a rigidi vincoli. Sarebbero “potenti” al punto di poter rigenerare qualsiasi tessuto, come ci farebbe comodo. E’ un poco come dire che la cupola del Brunelleshi è opera dei manovali che portavano i mattoni e impastavano la malta, e che quindi è ad essi o ai loro equivalenti che bisogna rivolgersi se si vogliono altri manufatti dello stesso livello. Ma il fatto che nel corpo manchi un architetto non significa che non vi siano regole e gerarchie. Le cellule divengono sottomesse alle strutture che generano; alle quali, per ragioni evolutive, “interessa” più l’evitare neo-plasie che il potenziale riparativo. Ora chi ha montato il caso Stamina proseguirà l’opera nel far credere che esista un bambino da tenere, oltre che acqua sporca e ipotesi di ricerca marketing-oriented.

3 ottobre 2014

Blog de Il Fatto

Commento al post “Stamina, Lorenzin: “No a sperimentazione. Metodo che equivale alla cura dei maghi” “

@ Plm2. Che sia possibile usare le staminali di tessuti che fisiologicamente proliferano, come quelle del midollo osseo, non significa che sarà mai possibile fare lo stesso per tessuti perenni. Il trapianto di midollo è stato in uso per 30 anni prima che gli venisse trapiantato il nome “trapianto di staminali emopoietiche”, per farlo contare tra i successi. Poggiare su questa analogia, non vedere il mare che separa le due cose, è segno di mediocrità scientifica e intellettuale. Se poi uno fosse uno scienziato vero, mi capirebbe se dico che l’avere ottenuto in tanti anni l’una e non l’altra è un indizio non a favore ma contro la possibilità di ottenere staminali terapeutiche in cuore, tessuto nervoso, etc. Ma tu moltiplichi l’ignoranza per un fattore di disonestà. Non è vero che non mi “ca gano”, come dici: ci sono gli addetti come te che hanno il lavoro di diffamare chi critica “la scienza”; come nelle frodi di strada ci sono i compari che allontanano a male parole chi svela il trucco.

L’articolo fa sembrare che per una volta il ministro della sanità si sia comportato bene. ll suo ritardo nel dire che Stamina è magia, e gli elogi che gli tributa un teppista fazioso e aggressivo come te, depongono invece per il “business as usual”. Anche la magistratura, che si è compromessa con Vannoni e solo tardivamente lo ferma, comincerebbe a fare il suo dovere per intero se indagasse su aspetti come la sistematica attività di diffamazione nei miei confronti.

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@ Plm2. Questa che esistono solo “le staminali” e non esistono le “staminali ufficiali” non me l’avevi detta, ma l’ho già sentita dal tuo alter ego “Ander Elessedil”. Al contrario, lo statuto ontologico delle staminali, ufficiali e non ufficiali, è già nebuloso. Le staminali che generano tessuti funzionanti esistono solo nelle fasi dello sviluppo, e nell’adulto in alcuni distretti (midollo osseo ed epiteli). Con un’analogia illecita, si accorpa tutto, le staminali reali con quelle ipotizzate, e si riesce così a parlare di un’entità immaginaria, le staminali terapeuticamente efficaci in tessuti perenni, come se esistesse. L’incredibile superficialità con la quale il termine “staminali” è usato ufficialmente ha aperto la strada a Vannoni e simili. Ora questo tuo “ukaz”, che “esistono solo le staminali” (e chi lo nega è un complottista, aggiungi), quando sul concetto, ad avere rispetto per sé stessi, sono necessari e ineludibili una serie di distinguo, mostra come si voglia fare esistere una cosa nominandola. Si potrebbe chiamare ciò “reificazione”. Oppure, il livello ontologico della ciarlataneria sulle staminali; dove, in termini filosofici, si confonde – volutamente – tra sussistenza ed esistenza di un oggetto (Meinong). Ciarlataneria ufficiale; perché, come per le staminali, anche la ciarlataneria si suddivide in due famiglie, ufficiale e di strada; che un po’ competono un po’ collaborano scambiandosi i trucchi. L’opinione che la ciarlataneria è unica è comunque rispettabile.

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19 agosto 2016

Blog de Il Fatto

Commento al post di M. Ferri “In matematica si può dire “non esiste” “

Nel IV secolo AC si ottenne la quadratura con riga e compasso di alcune figure curvilinee. “Un po’ di impegno e riusciremo a quadrare anche il cerchio” devono avere ragionevolmente supposto. 22 secoli dopo venne dimostrata l’impossibilità. Questo, che a volte alcuni oggetti sono ottenibili mentre altri, ipotetici, apparentemente poco diversi non lo sono è un insegnamento valido, mutatis mutandis, anche per le scienze empiriche. E’ messo in ombra dall’attuale “cultura” scientifica pop, che come gli ufologi confonde le infinite possibilità teoriche con ciò che realmente avviene (Feynman). E’ possibile dire “ciao” in tempo reale per i nostri sensi a qualcuno all’altro capo della Terra? Sì, basta una telefonata. E con la stella più vicina? No, il “ciao” impiegherà almeno 4 anni ad arrivare. E’ possibile ricostituire un midollo osseo trapiantando le sue cellule staminali, che fisiologicamente producono a getto continuo le varie cellule di un tessuto non strutturato? Sì (con rilevanti limitazioni e effetti avversi); lo si è visto dai tardi anni ’40. E’ possibile fare qualcosa di simile per i complessi circuiti dati dal tessuto nervoso, che è di tipo perenne? Sì, si vaticina in coro. Ma anche no, per le conoscenze attuali, se non ci si fa abbagliare dalla superficiale analogia col midollo osseo. Andrebbe riconosciuta come una fallacia scientista il ritenere che se la Natura ha concesso abbastanza facilmente “30” allora non negherà ciò che a noi sembra “31”.

 

 

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