4 settembre 2018
Blog de Il Fatto
Commento al post di A. Caporale “La nomina di Dino Giarrusso e quella scandalosa ipocrisia”
Tanti accademici sembrano spuntare per generazione spontanea. Che nel caso di diversi professori universitari andrebbe citata col suo antico nome di ‘generatio aequivoca’. Un freno, che nella sua semplicità ricorda il celeberrimo aneddoto della rimozione del manico della pompa nell’epidemia di colera a Soho, Londra, potrebbe essere quello di rendere facilmente verificabili i nomi dei componenti della commissione che ha fatto professore lo studioso. Al titolo di professore dovrebbe essere allegato, es. su un pubblico registro su internet, l’elenco dei colleghi che lo hanno cooptato, e che quindi hanno avuto la responsabilità di assegnargli influenza e credibilità, anche su importanti temi di rilevanza politica, oltre a una fonte sicura di denaro dei contribuenti per il privilegio di studiare e fare ricerca in serenità. Lo stesso dovrebbe essere fatto per le nomine e promozioni dei magistrati; è eccessivo pretendere che siano come la moglie di Cesare, ma per ognuno di loro dovrebbero essere immediatamente disponibili i nomi dei soggetti del CSM dai quali professionalmente sono stati generati.
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15 marzo 2022
Blog de Il Fatto
Commento al post “Renoldi a capo del Dap, Cartabia al Senato: “Vediamolo lavorare e ne riparliamo. Non mi affido alle opinioni espresse da un giornale””
Il problema è che abbiamo già constatato come opera la Cartabia, e non va bene. Capisco che in un paese che si fonda sul cronyism* suoni come una provocazione impudente e sfrontata; ma in una utopica repubblica sana certe cariche dovrebbero essere garantite da chi nomina**. Che dovrebbe rispondere in prima persona del comportamento del nominato; in solido con lui. Non fare esperimenti come dice la giurista proveniente da quel santuario del cronyism che è CL. Un simile sistema era*** e presumibilmente è in vigore presso i mafiosi rispetto ai quali la sensibilità costituzionale della Cartabia, altrimenti smussata, è così viva. Un esempio di quella efficienza procedurale e del sistema di garanzie che mutatis mutandis diversi esperti riconoscono essere praticate più dai criminali che da chi dice di combatterli.
*Cronyism. Wikipedia.
**La ‘generatio aequivoca’ di professori universitari e magistrati. Sito menici60d15.
***Fusco G.C. Gli indesiderabili. Sellerio, 2003.
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6 settembre 2023
Blog de Il Fatto
Commento al post “Senza abuso d’ufficio, si crea un vuoto normativo nei casi di concorsi universitari truccati”
Politici e intrallazzoni vogliono avere mano libera. Ma i magistrati sono corresponsabili. In un campo come quello dell’adeguatezza, indipendenza e integrità dei ricercatori, dove già il rapporto tra danno alla comunità e rischio di sanzioni è molto elevato, tendono a minimizzare. Es. il GIP Sofia Fioretta ha ravvisato “un falso innocuo e innocente” nel photoshop di Alberto Mantovani 1. Esistono “falsi innocui e innocenti” nella pratica scientifica, si chiese giustamente Barbacetto. La risposta arrivò mesi dopo, quando Mantovani mise il suo prestigio al servizio della mega frode covid. Alla quale i magistrati – e i media – pure hanno contribuito 2.
Su il Fatto del 16 giu l’avv. Coppi spiega che i magistrati potrebbero comunque indagare per corruzione: questa potrebbe essere l’occasione per dare agli illeciti sulla manomissione della selezione della classe dirigente il giusto deterrente. Forse interverranno così in alcuni casi, ma quando vi sono in gioco i voleri dei poteri forti, come per la medicina, Nordio e Magistratura democratica sono concordi nel dare il disco verde alla corruzione 3. E poi, accademici e magistrati sono non di rado “birds of a feather” quanto a genealogia 4.
1 Barbacetto G. Ricerche mediche “aggiustate” però la scienza tace. Il Fatto 28 nov 2019.
2 I magistrati alle dipendenze del Ministero della Verità
3 Baruffe di corte: i baroni della destra e i mandarini della magistratura
4 La ‘generatio aequivoca’ di professori universitari e magistrati.
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12 ottobre 2023
Blog de Il Fatto
Commento al post di M. Modica “La storia di Salvatore Cuzzocrea, l’ex rettore di Messina “figlio d’arte” sempre in crescita. Anche quando si parla di rimborsi e indennità”
Non dovrebbe essere omesso che Cuzzocrea è anche il presidente della CRUI, la conferenza dei rettori, e presidente eletto della SIF, l’associazione dei farmacologi. Né dovrebbe essere perso di vista che oltre a questo basso sgraffignare esiste anche, ancora più grave, la corruzione accademica verso l’alto: il dare una veste legittima, “scientifica” agli inganni e alle violenze del potere. Come i farmaci nocivi spacciati per miracolosi. Quella che è stata chiamata “corruzione istituzionale”, e che è stata studiata prendendo proprio il campo farmaceutico come paradigma*.
Come per Palamara, la scelta da parte degli associati di loro rappresentanti che sono quasi maschere farsesche del malaffare dovrebbe porre dubbi al cittadino sulla effettiva composizione e natura di potenti corporazioni che condizionano pesantemente la sua vita.
* Light DW, Lexchin J, Darrow JJ. Institutional corruption of pharmaceuticals and the myth of safe and effective drugs. Journal of Law, Medicine and Ethics. June 1, 2013.
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27 ottobre 2023
Blog de Il Fatto
Commento al post di M. Modica “Messina, la Procura indaga per abuso d’ufficio sul caso dei rimborsi dell’ex rettore Cuzzocrea. Triplicato il fatturato della sua società agricola”
Cuzzocrea risulta tuttora presidente della Conferenza dei rettori e presidente eletto della Società italiana di farmacologia. Su questa circostanza vige il silenzio dei media, nonostante le implicazioni per i cittadini data l’influenza delle università e dei farmacologi sulle loro vite.
kiriakoula petropulacos: E’ anche presidente dell’osservatorio nazionale sulle lauree brevi sanitarie (infermieri, tecnici della riabilitazione, etc.).
@ kiriakoula petropulacos: Grazie per la segnalazione. Sembra proprio che abbiamo un problema definibile, in senso figurato, con quella branca della farmacologia che è la tossicologia*. In un’Italia che si è lasciata ammazzare senza fiatare i Mattei, i Moro, i La Torre, i magistrati coraggiosi e altri uomini di valore, che permette indifferente quando non plaudente la selezione e l’ascesa ai vertici di soggetti da disegno di George Grosz, il tema della necessità di forme di controllo e responsabilizzazione sulla selezione delle figure apicali suona lunare. Le segnalo in proposito: La “generatio aequivoca” di professori universitari e magistrati. Sito menici60d15.
*Lipman-Blumen, Jean. The allure of toxic leaders. Oxford University Press, 2005.
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V. anche:
Choosy, marchesini e figli di. La differenza tra meritocrazia e merito
Vendola e il nostos del professore