La necessità di laicità contro l’aggiramento dei limiti e l’inversione dei controlli posti dall’art. 41 della Costituzione

29 November 2018

“The outlook for capitalism in the future is far from resolved in our time […]. The key question today is no longer so crucially tied to the availability of profitable investment as with the consequences of its indefinite continuation.

[…] However, markets have another, less celebrated side. It is that they all create externalities, that is, side-effects that emerge from the relatively unsupervised interaction of buyers and sellers. Some of these, like the heat and smoke from factories, fall into the category of the environmental disturbances we have just examined. However, there are other externalities that may not disturb the environment but may seriously disturb society. These relate to questions of equality and justice and thus concern the level of social morality. […] consider the role of markets from the perspective of truth-telling.

[…] Our point is simply that markets must be recognized for what they are — economically effective but often morally dubious means of motivating our economic behavior. This may be a very difficult problem to bring under control, but it strikes us as one that must eventually be faced if our system is to develop the moral intelligence it will need to move safely through the new century.”. (Heilbroner RL, Milberg W. The Making of Economic Society. 13° edizione. Pearson, 2012).

“the medical-industrial complex was born.It is a behemoth made up of interlocking organizational interests: hospitals, insurers, professional medical associations, pharmaceuticals companies, device manufacturers, research institutions,medical journals, electronic-medical-record developers, and many more. All these parties are economically dependent, ultimately, on the existence of end products for sale: medical treatments, drugs, surgeries, and devices, from insulin to pacemakers to life-support machines. Without those products, many of the insurers, the hospitals, the manufacturers, and even the doctors themselves would have no market, no income, and no reason for existing. Thus the logic of the marketplace makes it all but inevitable that this network of interested individuals and organizations must, consciously or unconsciously, devote much of its time, energy, and financial resources to promoting more sales of its products — more drugs, more medical procedures, more tests, more surgeries, more medical devices, and so on. (Lenzer J. The danger within us. Hachette 2017).

Articolo 41. L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

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23 novembre 2018

Blog de Il Fatto

Commento al post di C. Daina “Società medico-scientifiche, nasce primo elenco. Ministero prova a far pulizia, tra poca trasparenza e conflitti d’interesse”

In USA si parla al contrario di togliere le linee guida alle società scientifiche (1,2). I soldi dalle case farmaceutiche sono un aspetto aggiuntivo; il vizio di base è il conflitto insanabile tra interessi di categoria e interesse pubblico. “Would a society advise its members to change jobs, if evidence proved their medical services a waste?” (1). Sotto il regime liberista lo Stato  finge di controllare, mettendosi al servizio della volpe per la sicurezza del pollaio. E’ finto populismo “fare pulizia” dove c’è un contrasto radicale; è come quel prete di L. Sciascia che dormiva sì con la perpetua. Ma separato da una tavola. Che toglieva quando gli andava. La magistratura, votata ai poteri forti, invece di denunciare l’ovvia contraddizione del controllo dettato dai controllandi, auspica (PM Tiziana Siciliano (3)) l’applicazione di questa renziana legge-farsa. C’è necessità di laicità, e della sua estensione alla medicina. Definisco la laicità come la distinzione tra posizione e valore. Distinguere qui tra la posizione nobile dei compiti di cura e il valore delle azioni di chi cura, che va considerato indipendente dalla posizione, e variabile da lodevole a ignobile e truffaldino.

1 Ioannidis JPA Professional Societies Should Abstain From Authorship of Guidelines and Disease Definition Statements. Circ Cardiovasc Qual Outcomes 2018. 11:e004889.

2 DeJong C et al. Continuing Problems With Financial Conflicts of Interest and Clinical Practice Guidelines. JAMA, 29 Oct 2018.

3 Una denuncia al giorno a medici, pm Milano: è una patologia. Doctor33. 8 ottobre 2018.

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Vedi anche:

4 Le pubbliche virtù delle ambulanze e il postulato di sacralità delle pratiche mediche stabilite

5 La medicina difensiva come scusa e come illecito

6 L’irresponsabilità della medicina in franchising

7 La corruptio optimi nel liberismo: le linee guida cliniche e il decreto Balduzzi

PMSicilianoCopertinaPrevidenza

La copertina del più recente numero della rivista dell’ENPAM, ricevuto subito dopo avere postato il commento.

La perorazione della legge Gelli del procuratore aggiunto di Milano T. Siciliano, che presenta la legge come terapia alla patologia – in realtà derivata dalla patologia che la legge Gelli favorisce e aggrava (5-7) – del business della “malasanità”,  ne fa una beniamina dell’ENPAM, cioè degli Ordini dei medici. Lo schema della non punibilità a priori degli atti medici una volta che lo Stato abbia fatto sua la versione degli osti con un blando processo di approvazione a monte è riconducibile nella sua forma generale – oltre che a un postulato di sacralità della medicina – alla “preemption doctrine”,  il rivestimento giuridico di una manovra politica, messa in atto in USA dal presidente Bush, che ha unito giuristi progressisti a conservatori (8), come il giudice della Corte suprema Scalia, nell‘assicurare impunità al business; in particolare a quello biomedico; soprattutto in merito a prodotti e servizi strutturalmente portatori di nocività, che l’esperienza ha mostrato causare infermità e morti su larga scala che si sarebbero evitate se il controllo dello Stato fosse stato adeguato e onesto (es. Lenzer, cit.). Una deregolamentazione mascherata da controllo che toglie tutele sulla salute ai cittadini e sguinzaglia l’inefficienza delle cure e la iatrogenesi, che sono diventate in molti casi moltiplicatori di profitto. Il magistrato ha già dato prova di radicalismo a favore del business con le sue posizioni ferventi sulle licenze di abbattimento dei pazienti col caso DJ Fabo (9). Mi sorprende come sia la terza volta (10) che mi trovo in dissenso con questo importante rappresentante della magistratura lombarda su questioni giudiziarie mediche. Ciò potrebbe da un lato riflettere la mia istintiva avversione per le tante posizioni pseudoprogressiste, che sono in realtà al servizio del più forte; dall’altro essere conseguenza dell’aderenza della magistratura alla “pro-business agenda” (8) a favore di grandi interessi biomedici dei quali denuncio gli illeciti, lo spadroneggiare e le complicità istituzionali.

8 Mullenix LS. Strange Bedfellows: The Politics of Preemption. Case Western Law Review, 2009. 59: 837
9 Blog de Il Fatto. 17 gennaio 2018. Commento al post “DJ Fabo, Pm: “Assolvete Cappato, nessun ruolo esecutivo. Dignità è poter essere uomo e autodeterminarsi. In: Il riduzionismo giudiziario nella frode medica strutturale: il caso del testamento biologico
10 Roba da chiodi

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10 luglio 2019

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. De Felice “Frodare la scienza (e i cittadini) non è reato?””

Sarebbe utile intendere la scienza come “l’ufficio tecnico” dell’umanità. Il liberismo tende a colonizzare per metterli a reddito strumenti e valori, e non esita a distorcere la scienza a fini di profitto: come garante di frodi; e nuova religione le cui pronunce è empio o folle mettere in discussione, come nota anche Gomez. La scienza andrebbe liberata e protetta dall’appropriazione da parte del business. Oltre che dalle frodi materiali da quelle ideologiche, più sottili, a volte aiutate e propagandate dagli stessi che additano casi inequivocabili come questo dei photoshop dell’oncologia milanese. Un esempio: la ricerca biomedica, all’opposto di ciò che avviene, dovrebbe essere subordinata all’etica ma incapsulata. Subordinata: va controllata per tenerla orientata sulle ovvie finalità morali, non sul fare soldi. Incapsulata: considerandola solo in sé stessa, per evitare che si spaccino per validi prodotti sulla parola, invocando l’etica mentre la si tradisce, mostrando “poster child”: bambini in sedia a rotelle accanto a ricercatori dallo sguardo intenso, etc. Dichiarare valido un farmaco con gli spot emotivi di Telethon – o AIRC, o IEO – è come descrivere l’efferatezza del delitto per desumerne la colpevolezza dell’imputato. Ma truffe sulla salute intessute in larghe fette di economia possono contare sul Viminale di Alfano, oggi a capo del policlinico di don Verzè, e sul Viminale di Amato, Maroni o Salvini come Alfieri e Nuvoletta potevano contare sul Viminale di Gava.

@ Fausto Noce. Grazie, sempre gentile. Il problema maggiore non è “frodare la scienza”, una sorta di oltraggio alla divinità, ma il frodare tramite la scienza, che è un’attività umana alta e preziosa, ma permeabile agli inganni. I risultati di ricerca truccati col photoshop* sono un eye-opener. Sono un cubetto di un iceberg di manipolazioni che vengono trasferite nella clinica; dove sono rese legali, e obbligatorie con le “linee guida” ** e la relativa legislazione. Restando nel campo delle prove visive, l’imaging, tarato ad hoc verso la sensibilità a scapito della specificità, ha un ruolo fondamentale nelle sovradiagnosi; nell’etichettare come malati persone sane o che hanno una differente patologia. Es. anche nella diagnosi di sclerosi multipla**. Ancora di più coi nuovi criteri***, alla cui stesura ha partecipato anche il San Raffaele. Distorsioni pro business sulla pelle dei pazienti che restano coperte e blindate: rese legge, e alla cui protezione provvedono, con sistemi da campieri, i PS e i CC di Alfano, ora a capo del San Raffaele e tutta la holding San Donato, e dei suoi predecessori e successori, con altri integerrimi occupanti dei palazzi di giustizia.

*What’s in a picture? The temptation of image manipulation. J Cell Biol 2004. 166: 11.

** Expanding Disease Definitions in Guidelines and Expert Panel Ties to Industry. Plos medicine 2013.10, e1001500.

***’Burning Debate’ on McDonald Diagnostic Criteria in MS. Medscape, 12 ott 2018.

@ spaceexplorer. La “sequestration thesis” prevede, in versioni diverse, che la verifica sperimentale della validità dei farmaci sviluppati dall’industria sia affidata allo Stato *. Sarebbe necessario, perché attualmente con la fictio per la quale l’immissione di un farmaco da parte di un’impresa gigante quotata in Borsa sarebbe una questione primariamente scientifica la procedura, è stato notato, è quella di un tribunale dove le indagini e l’accusa le fa l’imputato. Ma non sarebbe sufficiente, perché statale non è sinonimo di onesto; si può aggirare e corrompere anche il controllo statale, che per di più può mancare della risolutezza del privato. Soprattutto in un campo intriso di pulsioni irrazionali e di soldi facili come la medicina. E in un Paese come l’Italia, con una tradizione di santimonia; e di guardie che lavorano per i ladri, quando i ladri sono potenti. Il prerequisito, e segno di una volontà sincera di riforma, è quello di scrostare l’ideologia parareligosa che riveste la medicina e la scienza in funzione del profitto senza freni.

*Lexchin J Those Who Have the Gold Make the Evidence: How the Pharmaceutical Industry Biases the Outcomes of Clinical Trials of Medications. Sci Eng Ethics 2012. 18: 247.

@ bobovitz. La medicina consente di sfruttare il ruolo di agente morale salvifico a fini di profitto, ed è sempre più orientata a ciò. Dovrebbe essere desacralizzata, e ristrutturata in modo da prevenire le frodi (v. sotto la “sequestration thesis”). La sola repressione di tipo giudiziario delle “mele marce” sarebbe cosmesi. Chi dovrebbe esercitarla, poi? Probiviri? I ritoccatori sono ai vertici della ricerca italiana e ammanicati internazionalmente. I magistrati, che hanno promosso Stamina e poi mandato assolti i suoi medici? Le forze di polizia, che, posso testimoniare, sul business biomedico sono prone ai poteri forti e complici come lo furono al tempo delle stragi e degli omicidi politici? L’anticorruzione? Cantone, il magistrato che ne è a capo, ha pubblicato un libro con monsignor Paglia, che cura gli interessi del clero in campo medico. Interessi che prosperano su manipolazioni pari e peggiori di questa del fotoritocco. Nel libro i due raccontano che loro sono moralmente superiori: il patrocinatore di ciò che dovrebbe essere controllato e chi dovrebbe controllare a braccetto nella posizione di supremi, inappellabili custodi del Bene. Sono appena uscite le intercettazioni di discorsi di segno opposto tra Paglia e Palamara. Andrebbe riconosciuto, laicamente, che le agenzie morali sono esposte a divenire un nido che dà protezione e strumenti per meglio delinquere. Il caso Montante è paradigmatico e non isolato.

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24 marzo 2020

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Amendola “Coronavirus, chi non rispetta le regole paga solo una piccola multa. E per me è davvero assurdo”

Gianfranco Amendola dà un esempio del cattivo rapporto forma/metodo, di quella esaltazione della forma e avvilimento del metodo, dello “scolasticismo di strada” che caratterizza il pensiero e i provvedimenti di tanti magistrati e giuristi. Se l’epidemia di Coronavirus è quella che si dice sia, e se le misure di segregazione in casa dell’intera popolazione hanno l’efficacia che si dice abbiano, il suo zelo nel chiedere inasprimenti della carcerazione di massa potrebbe avere un senso. Se. Prima di appiccare il fuoco a libertà e necessità basilari come quella di muoversi all’aperto un giurista dovrebbe essere sicuro di poggiare su premesse solide. Soprattutto quando ci sono incertezze e anomalie, come quella di un virus “saltatorio”, dipinto come contagiosissimo ma limitato a focolai; o che uccide prevalentemente chi sta già morendo; o che non si sa bene come venga diagnosticato quale causa primaria di morte; o che mentre alcune infezioni endemiche di sicuro killer diffusi e temibili vengono minimizzate, quelle batteriche ospedaliere, viene tanto propagandato da costituire in primo luogo un’epidemia mediatica; o che appare avere addentellati con interessi bellicosi di poteri planetari, economici e geopolitici; o che può causare con le misure draconiane prese in suo nome regressi e danni sociali immani, causa a loro volta di dolore, malattie e morte. Si può anche ricorrere alle torce e bruciare ciò che è prezioso, ciò che è sacro; ma bisogna sapere cosa si sta facendo.

@ Mattia 88. Abito a Brescia, dove ne ho viste da vicino e studiate diverse sulla medicina. E’ per questo che ho potuto prevedere che “la Leonessa” avrebbe assunto un ruolo centrale; come è avvenuto in questa strana pandemia a macchia di leopardo. L’allarmismo è giustificato. Non è esagerato ma male orientato: considera solo quelle macchinette molecolari che sono i virus e sottovaluta la malignità e la stupidità umane.

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10 maggio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post “Ergastolo ostativo, la parola torna alla Consulta a un anno dalla sentenza. Il Parlamento non ha approvato una nuova legge”

I mafiosi non sono in sé “samurai invincibili”. Ma scaltri e sanguinari delinquenti di paese. Sarebbe quindi giusto che non ricevessero un trattamento carcerario che ha tratti di crudeltà. Sono però resi entità sovrannaturali, l’“arte e fattura diabolica” del Manzoni, in quanto protetti e virulentati dai poteri maggiori (per me è questa la definizione di mafia: criminalità protetta e virulentata dal potere; definizione che includerebbe tanti “perbene”). E in quanto usati come assoluto negativo; che crea l’assoluto speculare della lotta alla mafia, l’alibi dietro al quale praticare e favorire forme presentabili di criminalità del potere.

Non c’è democrazia senza laicità. Cioè senza il rifiuto di riconoscere valore non in base al merito ma a priori, in ossequio alla collocazione in difesa di qualche assoluto. Il divenire indiscutibili in quanto si dice di parlare e agire in nome di Dio; o oggi della “Scienza”. O della lotta al Satana mafioso. C’è una infestazione di assoluti che conferiscono sacralità mentre si fa strame della Costituzione. E’ in nome della Difesa da quinte colonne di poteri esterni, e Difesa della laicità, con l’eliminazione di pretesti per creare assoluti che ledono la democrazia, che si giustifica l’ergastolo ostativo e il rendere onerosa l’omertà. Invece si coltiva la mafia come assoluto e ci si ricorda che è “un fatto umano” solo quando si tratta di perpetuarne e ravvivarne la funzione simbolica di Moloch, non meno nefasta delle sue violenze materiali.

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20 luglio 2022

Blog de Il Fatto

Commento al post di D. Mattiello “Giovanni Melillo dice parole sante: serve nuova collaborazione tra legislatore, magistrati e servizi”

Questo esponente dell’antimafia che sa stare al mondo loda le parole di contrizione di Melillo paragonandole a quelle di Gabrielli per il G8. Le cui “rose sono fiorite” con le schedature intimidatorie pro guerra autodistruttiva.

La celebre “falsificabilità” come criterio di scientificità dovrebbe essere trasposta all’ambito civile e politico: per chiamare democratica una istituzione è necessario che sia possibile riconoscere e dichiarare quando, tramite chi la rappresenta, non si comporta come tale. L’antimafia degli uomini di mondo – non a caso retta da un prete – si pone in una posizione di sacralità che scavalca questo criterio laico.

Idem per la magistratura. Se i suoi componenti – i “sacerdoti civili” secondo Andreotti – si comportano complessivamente, nell’espressione di Borsellino, da Giuda, impunemente, per fatti come Via D’Amelio, per poi risolvere chiedendo scusa, ammettendo qualche eccesso di vanità, 30 anni dopo, allora potranno anche continuare con le connivenze e collusioni, e perfino complicità. Come appare stia avvenendo ininterrottamente, e in particolare oggi al tempo del covid e di un’altra deviazione di rotta che sta venendo impressa al Paese dopo quella di 30 anni fa con gli interventi che inclusero, il 19 luglio 1992, l’esecuzione ostentata, con la scorta, di un magistrato che era marcatamente diverso dal magistrato medio. Tanto che evoca l’immagine di un apostolo fedele in mezzo a 11 Giuda.

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14 ottobre 2022

Blog de Il Fatto

Comento al post di V. Iurillo “Giovanni Zito, il medico ex sindaco di Pompei accusato di violenze sessuali: il gip gli vieta di esercitare la professione, ma solo con le donne”

E’ ben documentato come il liberismo strutturi la medicina in modo da rendere agevole la possibilità di trarre vantaggi indebiti a danno dei pazienti. Un esempio tra mille, le indicazioni per applicare divaricatori nelle arterie del cuore*. Il giudice ritiene che i dubbi sullo sfruttamento del ruolo professionale vadano limitati agli appetiti sessuali e non debbano comprendere appetiti di denaro e potere. Una escissione col bisturi; ma non chirurgica, perché in chirurgia se si asporta un tumore, o una lesione di natura da determinare, si asportano anche ragionevoli margini di sicurezza. I magistrati mostrano una concezione sacra del clero medico, la credenza in un “ex opere operato”. Pfizer e Johnson-Johnson sono ai vertici delle classifiche delle aziende farmaceutiche più multate in USA per corruzione, comparaggio, immissione di farmaci adulterati o contaminati**; ma ciò non ha impedito che in Italia i magistrati si associassero ai politici nell’imposizione dietro ricatto degli inoculi di massa dei farmaci delle due ditte; sulla base di affermazioni perentorie supportate da informazioni autoprodotte che erano vaghe, carenti e dubbie dall’inizio, e che si stanno rivelando false e ingannevoli***.

* Stents don’t work? A look back at the research. Lown institute, 20 mag 2022.
** Financial penalties imposed on large pharmaceutical firms for illegal activities. JAMA, 17 nov 2020.
*** Curing the pandemic of misinformation on COVID-19 mRNA vaccines through real evidence-based medicine. J of Insulin Resistance, set 2022.

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8 marzo 2023

Blog de Il Fatto

Commento al post di G. Trinchella “Vaccini, la Consulta sull’indennizzo: “Incostituzionale la norma che fa decadere dopo 3 anni il termine per chiederlo”

La Costituzione descrive un paese nel quale “l’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” (art. 41). La medicina offre un modo efficace di aggirare questa barriera. La Consulta collabora, arrivando a permettere il ricatto per vendere farmaci senza “controlli opportuni” (art. 41).

Nel 2010 AstraZeneca vendeva il Seroquel nonostante dovesse pagare diversi 10^8 di $ ai pazienti danneggiati: era comunque conveniente pagare, ingannare il pubblico occultando i rischi, e incassare così diversi 10^9 di $*. A maggior ragione la case farmaceutiche non si fermeranno se gli indennizzi sono a carico del contribuente. Dietro alla pomposa antimetabole su diritti e bilancio, i giudici riscrivono a penna la costituzione, di concerto col serafico occupante del palazzo accanto. Facendone la costituzione dei poveracci, che si devono fare iniettare quel che ordina Big pharma se vogliono mangiare; e poi per i danni provocati potranno sperare di avere, brigando e strepitando, magari dopo 20 anni**, forse dei soldi, tolti dalle tasche di altri sudditi.

*“AstraZeneca’s Marketing Strategy: Sue Us, Please!” BNET 2010. – Evidence and extrapolation: mechanism for regulating off-label uses of drugs and devices. Duke Law Journal, 2014.
**Justice Delayed is Justice Denied? – Another Neurontin Settlement by Pfizer 20 Years After the Alleged Events. Health care renewal, 2014.

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Vedi anche:

Le anamorfosi su mafia e cancro

I nuovi eccezionalismi

Le frodi mediche istituzionalizzate come tasse occulte

La medicina come rimedio ai limiti della crescita economica